SCELTA di CURIOSITÀ LETTERARIE 0 INEDITE DAL SECOLO Vili AL ffl Vili. Dispensa Di SCELTA questa all'anno: in 200: il prezzo fogli di ciascheduna usciranno la numero RARE cinque di tiratura essi maggiore non uniformato sarà dispensa e o verrà sei lumetti voguita ese- di esemplari al num. alla dei quantità , degli uguali esemplari al presente tirati: sesto, carta e caratteri, fascicolo. Gaetano Romagnoli. kKMretiO ± ft£"83rr\u MULA LA CHIAVE LA E SATIRICI MADRIGALI DEL FIORENTINO DONI BOLOGNA Tipi del Progresso 1862 Edizione di soli 202 ordinatamente esemplari numerati N. 131 AVVERTENZA Eccovi, pochi del o capricci briose che volumi. a La dalla fratta dal sbucali ghiribizzoso simili lettori, candidi Doni, il più i Diceria in quale, glio me- maneschi che della è Mala lui di Libraria cervello valeva capestrerie, fare alcuni data . fuori Giolito dal e due edizioni dello stesso nel di perchè di 1550 in v'ha quell'anno forma eguale dicesimo; do- e te naturalmen- stampatore , dovetti sola ha di giovarmi in fine la quella Mula, e clic clic 4 AVVERTENZA nel frontispizio dicesi Indarno trovarla (dico altra se ; di frughereste la che Bongi in Mula) fa ci nella per sivoglia qual- della stampa non stampata. ri- novo ria Libravatore Sal- sapere tanto sua na ame- , erudita del Doni, leggesi negli Spiriti Folletti quanto ch'essa impressi nella vita domestica di quest'ultimo; sì alta i quali però peregrinità, da del 1547 tuto po- del 1546 il Doni, se e di sono aver non s'egliuscissero sapere ovvero tipografia che , li die fuori ivi ejugne Lelio esso anche autore, stampò altro sott' altro Bongi fra le in vuoisi lettere quelle 1547: credere che con ben quello che si vede diverso quale parrebbe in Ag- debh' del del casa finisca la ch'ella fra proprio e Celio. o sanese, cesse di- si nome, sere es- nostro eh' e' si ma per la Mula da concetto questa scritta a nostra, punto nel AVVERTENZA ?" dappoiché 1550, che vi si allude l'u di queir mandata che de' Terzi secondo clic Seul Pittori solo non ma ancora delle libro lettere gamaschi, ber- tore, pited diligente un dell'Aretino amico suoi valente un intagliatore in egregio ne' Architetti ed tori eia . il Tassi afferma l'autore dalgamo Ber- ed ; , bileo giu- È anno. Francesco a fu al Fu rame. nel ; e scritte re pu- secondo costui a , nella celebre Marcolini raccolta havvene impressa del una dal nostro , artefice, nel egli messer al e assai della Pietro a Doni. festosa è la quale tenerlo Rara prega mandato racco- opericciuola nostra piacquemi questo per fine di Mula, e vestirla a nuovo. Quanto della poi Chiave, Gamba, e nella ne' alla curiosa da sapere è Bibliografia Testi di Lingua, lettera che delle il velle No- facendo I" AVVERTENZA delle rassegna edizioni varie ricorda epistolario domano, lettera sta fa della libri tre mostra in rarissima e' ho la ch'ella la per denti: prece- del Scotto za interez- sua colla però dalla tolta dello visa di- 1552; delle veneziana conferendola nel creduto io stimabile 1544, uscita nessuna eppure eh' Marcolini del ed cote- parlare avere fosse non nel ristampa in sì che solo l' del- marco- , liniana notandone e Dovrebbe alcune chi a anco, al Gamba tutto varietà. volesse dere cre- trovarsi nello , cioè colui ma del d'Amore Specchio chi a è mandata benedetto quel Gotti frodi, di la chiave; fabri- Specchio , cato del in 1547 tonfrancesco di casa è tanto An- messer riguardoso, da persona se , non lasciarsi altri non Vedrete dell' Amor va vedere nella nella a Palatina lettera Santo, come di Firenze. farsi di ricordo lavoro 7 AVVERTENZA Gottifredi del nomi ai del nella e ; di che Cipolla il braria, Li- Gottifredi esso sono dassene Seconda sola una titolo e sona per- largo più , ed . è: L'Amor Santo sicurissimamente tal Monache, mai stampato non inoltre Troverete delle Mentoìone memoria di cotesto, ma un come , il Cipolla è , degli Ortolani di congrega di ch'era Piacenza, una alla umori begli il Doni e tale quale di ho non la che quel a la e perne sa- da potreste a piacentina Vita Se piaccia mandarvi Letteratura Poggiali vano appartene- vi poi che uno il Gottifredi. e congrega più me, di Accademia dell' di soprannome Don di gere legdel ton An- , che francescó La già lettera nostra vi commendai. io dunque va, dice- , è inviata Gottifredi, dell' archivio dal insieme Doni con accademico all'amico la che chiave avea 8 AVVERTENZA cotal un paese, del madrigali se che lettere altro Ungheria in si che ristampati nel leggono vi dissi del in noteremo chiello. Bur- to compimen- a libricciuolo, li ho secondo lece l'amenissimo canta come eolui quale viaggio suo I quattro di nel pel tempo tenuta volume 1 544 simile ; nò proposito, che, quello il quale comincia non Madonna il dolor mio è tanto : tale e , , e l'altro: Madonna direte che or , li trovai due messi , in musica, volte, da Claudio 18, 41 45 e 46 ciascuno Veggio, del carte a della Dialogo , Musica dal scritto nello stesso Girolamo anno Scotto. invenzioni nostro 1 544 Da agevole autore, e impresso da fatte sì fia il brevi conoscere , che quanto Doni volendo sodo stitico era tanto e scrivere era facile freddo versi e vivace , li licitava in sul fare herniesco. in il sul s' e' 9 AVVERTENZA ultimo da Dirò che io bene se , sia prete, da pie, ho non del sacerdote poiché a qui lasciato però scan- lubricità alla metaforica dalezzarmi del vedere potete come sto decimose- secolo ridurre la cosa a , , oro sfegatato sì sono non lico catto- , tanti come d' vampiri chercuti oggidì, luridi soppiattoni,snóccioinchiodacristi lacorone, glorie, i quali, vedete di devoti briganti il danaro, col grimaldello d' per poi ogni la rovina storcimenti Ciutazza pa toletta e non lisina dono profonai involato dell" schiuma della di patria, sini assas- fanno ceffo serpe da , di porco, ad ogni sia temperata sul- dell'impostura: dal Parini incidenza gonzi l'acquisto ipocrisia,,nel- 1' incudine sommo biascia- nuova mentre da grugno che ! e chiamasi, la così Venerabile. , Don quale I,A!\I. per MULA LA DONI DEL DICERIA Al virtuoso MCK8C0 lesser BERGAMO PITTORE Aristotile Dice in Banchetto quél Convito, o carissimo che libro suo mato chia- Me"ser cesco Fran- i ricordi tatti son , buoni : Vintone e nella teora Me- secoiala , (*), lo bonissimi é quando fratel re conferma, n'andate (") Il d' a Doni che dicendo da s'imparono Voi Esperto. Milano; e attribuisce son berto Ro- adunque perchè cosi /"""? celia per , , il delle Convito Meteore ili Platone d' ad Aristotele Aristotele, a Platone e i libri 12 ireste cavalcare per giumenta qualche in cozzare avertile di tor non , mai mula mula : mai togliete volta le che cavalcare ebbi ne una boto feci gambe la non per Ond'io fra una mai né ; mula. usate cavalcare per non , mutar mai degna d'eternità, in voi d' nome a la pia: un feci io Quel leggere che et fu mala lettera una cavalli, presta procissione. potete la perchè e la e la dai man- dicesse, intanto darvi guar- , di tenermi vi son non nella servidore, cavalcar grazia amico mai vostra e mula, ; che fratello. e io DICERIA IVlagnifico compagno: la direte e tanto rimeno. si voi, non più quanto voi se le che non far questa a ; prelati a ; tere, let- la e sì; co- bestie son di le se ragione la prestate non dico Queste sogliono scrittura una questa: mula si manda. Rispondo conviene è vi mula, vostra la vostra, vostra io cosi come , che uomo prelato la ve menò vi rispondo la rimando. graziadei perchè accomodaste la Il un per prelato mestiero fu , parte bene, che dasse ch'an- , a piedi eccellente per e parte mula l'anima per che di terra voi ; gli parecchi 14 lire, dotata è agiata, in perchè di buona si ferma LA MULA di tutte riposata, di otto buone fa Agiata, miglia nove riposata, volentieri perchè, e s' accomoda a la perchè furiosa: è non senza lità: qua- savia. e la misura: savia, ie tirargli la glia bri- restare a ogni gli usci. a cui , porta, Queste voi deste; note effetto l' animo vostra in a E di giunto tosto mill' e gridò una mula Firenze anni mettere per a la mula condusse suo, bando: condotta sì gli parve piazza, di uso prelato fu tutti. a tutti a il né che Lucca, farle e dice cose la in osteria ogni a tre volte ch'io mula una ho fetta per- , mula una dico , , alla quale il corse voce vedendosi da rimeno : , buona stui Co- popolo. udienza minciò co- , , le contare a virtù le sue , quali furon dire: con della un'ora molte: di chi' io di porta la mi Firenze, notte fosse il narrò in gio, viag- partii all'aprir alloggiai et Prato; bestia suo a poi, parendomi di rispetto. 1") la LA plebe è MULA eh* l'orza io ve scriva ne , qualche fu di Eravi una. e di del sta altri de che quello campanile chi fece il Pisa, che di la Balam la modello del la pende cadere per credevano che perchè continuo 1' asina diceva : fusse alcuni figliuola favellava perchè , anch' ella affermavano che quando Senato. in antico lesto un tura cavalca- ch'egli andava a dicono Questo la quella egli che pedanti fosse la Cicerone, di certi et. eranvi ; nel orare lo che va usa- trovano Smettete de e , per che di amore facesse si credono mula questa Poi, quell'opera. squadratola piedi più da tutta a' capo si risolverono minutamente volte ralmente gene- , che che gellator la persona riverenze, e, e fare non giuravano fusse (lessa. Furonvi primo la bolli assai : col suo, del mai avesse ereditato avere per fosse la a che curia, ogni quasi due dieci chiarsi, inginoc- quasi frati dare l'an- ne passo altro, per suggelli e tutto sopra sug- che che la lo LA testificarono, l'ha cioè bravo, collo; sì Un casa. Roma, a in cima al qual della la di la si si che lui a dasse man- mettesse anticaglia; per altro, un fosse tenerla che àguglia rispose d' autorità di che e Un tagliato avrebbe voleva pazzo ? gli la se avertiti: che rosso coltella la aveva dire, a cia? bertuc- prelature che uno che di fornito cattiva, gli si di uso le ebbe tintola, riuscita il a costumano come a groppa straccale lo e vedete dire: con la rasa I" MULA non meno mm sarebbe perchè dolo intenden- , di fuori proposilo; Salvestro di ragionerà anni incielili degli fa. la Cosi, tua cioè domini; la mula tua la terra , chi la volesse. s'offerse era donato cainali avendo uno per ben tempi più di in era sputa di- , lulla trovava lentieri vo- compagno, , di de' essa con carissimo il mio mula Vittoria, Monna farla di che per Pine in giudicato che, , se gli comprar per toccare si matore ciur- un rimenarla, scudo non itinere, per tre LÀ 18 di scatole di serpi, la et una mula la le fatto Così, salvamento. a gli diedi, publicamente promessa che denti di due francamente bossoletti, portarebbe MULA , l'accordo fu tanto carlini cinque , mula la perchè lascio l'esser e buche la sotto et sprone, io fidata di cioè a che l'ho pelle da lo e di si conta non data : persona a ciurmatore un due spalla, ripulisti perchè sco guidale- sfondata sella, un cimurro, un una la groppa, sopra salva; da sopra sana; il bolso, soprafatta fuori in peli il il verme, va sal- e sana fornimenti: i suoi tutti con mula, vostra Mandovela rimenata. fusse la vostra, cava , denti i vende che bossoletti, fornimenti idest V che quelli tutti con aveva , e che le manca se convengono; una staffa, il cavezza, dà non le posolino noia e il la barbazzale, si la perchè bene pettorale, il et se confà con , aver manco un occhio due ferri , chiodi lo e quattro spago "on denti; che tre , et 1' è ta giun- avrete cinta el . un LA di pezzo la sotto cintolo della che I gola. 19 MULA giorni tore l'apporta- che Y presente briglia la lega ha da tenere , s' non è ma, per in questo viaggio a M. in trarre a tutto anno, scrivere potuto D. cosi arcata, giubileo. punto il La a l'avrete si dì primo L. IL -oooggcxx^ to; pun- DONI. mette l' del- CHIAVE LA Al ?esser molto la avendo io Bartolomeo chiave, in sendo la ora me ne sgravo e tornato vostro voi. cura A disfacciale so- lo con fine detto mando. la ve to sta- sete voi debito al ture scrit- le governo vi die, ragione, mentre Ungheria, averne è el avuto Io mio. Accademia della in G6TT1FRED] BARTOLOMEO MeLesscr mando onorato Ma , tornando alla che , chiave, mentre io v'ho fatto ridetevi l' ho tenuta di zia gra- in mie , mani, io mille chimere scorsi di- mille sopra finalmente : ho , conchiuso degna tra cosa nel non me mondo la esser ; e che più senza T2 questa, ogni mal' : ora orto da E sia di che che di gli e chiave, in lode ella è però, Santo : Come una 0 duo mundo ordini mi presente dì adunque, potria non che dal i cieli chiave, la Amor e Sommo tira dirò che essa; la avuta che sì durare tasia fanvida. grail come gli senza Fattore gono trag- così, sarebbe senza come dire, Senza fior prato o senz-a gemma il toccarne a n'ho le influenze, il mondo nave. s' io spregnarne a già più Dico loppa (2), ìa temon sopra tasletti, et che benché denti maravigliate frascherie proposito E neh' senza buon uh vi due ora le , senza non ture, serra- senza diceste vecchia sega è, come Però voi come buona della assai serratura, l' al- mele, degni. frutti che le le anco altri detto stato o chiavate tenessero in importanza. tanta lengon (1) di provedesse si si parrebbe me a essendo si fiche anelerebbe cosa nostro chiave, la chiave la anello. a 24 LA lari ? che si che sapete non mondo non CHIAVE ? chiavi le tutte si non chiavi si non è non in et cui più cose ? chiavano al casa di ziose pre- quale , usuviglio è le tutte i lutti case, in tempi, che dire: di in un'altra vi e l'asinelio. e gli le de' usci librarie; offerte di e che starà scrupoli, tutto grazia, pestello, io porte delle frati, et come na l'asi- diceva, monache, i de' libri nelle giubilei, che candele per come o come casse in onde, chiavi; chiave e treste po- copia più senza Ora, le mi (4) verbi il et chiavano è in e l'impronto parlo essendo, si lor io loppa e il mortaio e v' più saranno poi piglio buono, chiavi? di insieme, e paesi avertiate accozzandole hene: i tutti tale chiavature: in il numero, maggiore sono di cose , sante; le fin e manette, odiose: chiave chiave, alle che onde s' è prigioni, sono cose possiamo insignorita padrona e ceppi i (5) oscure che dire del signora tutto. di tulli e et la 0 i beni ! -J.» CHIAVE LA meritaresti lu che fiche, e le che castagna ette lode più la la grammatica . chiavano die Dice operatione inventori buon chiave Pier vino. che dolo, della che danti. pe- libro de furono i frati botte sulla dalle dice Padova nel Tibaldeo, xme i lettela per chiavi, del in oste di Chivasso monte Pie- . fu detto cosi {emina la che che prima io penso vi nome : in una si lubricasse. derivato adoprata Molte altrove. il chiavata sia i essen per fu buona una per , Chiasso, dalla (6 i da terre Chiaveri casa più chiave che spesso hanno questa Chiavenna più e , altre mi oiega che fuoco, cipa • noi fa è tien della alcuno chiaro gnano ma- dei diede ne così ella sta que- terra, rante ignodel tener la bolle: ch'ella l'aere, nel un composta il maestro sua, ella è sappia: dell'acqua: piando che me v'ha nò quando frigidità e ch'ella ragione: si ch'ella disse elementi, quattro non molto ha non e : dice la parlicolui. quella parte fuoco . 26 LA del è quello garba mi cipa dell'aere? cosa vacua si Se è, così d' griffo e (7) buco disse che chiaro. è questo della chiave è ella tiene in il qui torse chiave la quando : niuna mondo Sgrugnato Lo aere. se ; parti- provo: adunque d'aere, pieno aere dice: qual nel trova '1 e tei la loco chiave la che io participi non il mi non questo Caviglia, vedere tu fumo, in va ragion in piace del opinione e Questa aere. : vuoi si strugge che ferro CHIAVE è , nella toppa v' non già è La aere. , quasi toppa eccetto (8) s'empie d'aere, sempre i se ragnuoli della conto per , vecchiaia trascuraggine della o non , fatte v' avessino e filatene che e bucolini, stoppa e Sia come polvere le eh' ella rinchiusa camerelle fiisse modo in ella ruggine, la e empiute et le ragnate spesse avesse non , segno pur la così avesse i o ; così né di buco il voglia né Magnano di toppa. disse che , la chiave mollo di durabile, ferro e di buon si difende nervo dalla è nifi» LA .issai delle gine meglio femina faceva un dice Apulco per dice Petrarca ei (piando oscuro , : Del mio Avete in e l'altra chiave mano. di io so s' ori che certo molti avilluppano avendo perchè caso luna donna, cor, Questo in Laura mentai ce- questo una setta, cas- , , v'avea due adoprava si Il chiave. molto passi» ad buona La altre. carezze della conio zi chiavi-: amori col vi che chiave sola una agli chiavature cendo fa- e ; gli Petrarca , disse in sonetto un mostrargli a , egli eh che mostrar e Basta al mio Quantunque in Basta onde sua in cosa una buona fonerin la mano chiave vale mille: per et ogni aveva un a di altro due egli due loco \ vete in mano. chiave, munito: : una imitandola una sia toppe chiavature /' vostra sol chiave: disse: e l' altra chiave 28 CHIAVE LA Lo Sliracchia dubbio, sotto che Laura però il le muine, e di non con duoi andandole dubitando, s'egli posposto esser disse concorrente questo aveva Petrarca, provato, avesse al dire con amori; spiana poeta : , Del tal mio dicono molti che donna cor etc. così donna o : . voi avete in del mio che s'aggirano, Ma core. in avete cioè che l mia il del donna o una e vero strutto co- mio core, l'altra ve chia- quella e chiave Sliracchia lo ciò mano la , : l'altra e dice per così va voi luna mano del mio versario; av- , volendo inferire attaccatevi , a che quella disse il di chiavone; il rivale in un opra ne son era per dare Benedetta dice: la ! Che chiave suo la perchè ad dere inten- superiore . peva sa- prova, ceno; restato chiave il era il pane questo che questa a loco, egli della tempra fatto così, altro eh' che aveva stia colui come venendo e E aggrada. v Petrarca, bene cosa più per LA quasi ci al spesso il tutto mille Sutto Delle una la parte /' una intendesse non Io mi do cre- : catene dice ognuno nulla. disse per per Laura? di e' quando e dicendo egli chiare, piglia- la ; e che sa chiavature che rovescio 1 Sia vinta. dato un'altra, chi e ; l'altra delle l'ha me (9 intendono cosa '? che voglia, questi podi si uni' no dire: a -2'.' chiave nulle "? dice, poi e dice non intesi la io catene chiavi, pre sem- , 0 1' Ariosto: fa come degna donna sol della catena . Con che che (10) multe va alcuna, mille che se che eli/arale. l'ha Quella chiari opinioni tra Turlurù, mille pur eh' ha dice ci un non : mille del un mio sono nn me chiari; sia po°o ambe né ne quella poco Benedetto detto ma m'entra: non che mena, amorosi; gli abbracciali sono quel legali Amor xeii'i suoi idest, il Bembo, più le di chiaro: chiavi; 30 LA che perciò che il Zicotta vuole dir voglia CHIAVE gambe la che e ambe donna sua , volentieri tenesse allega et che le chiavi tutte i mazzi femine, più dolce più mondo ! San Luca delle dove è detto, mi me quel Pietro e delle di le chiavi e è santa sia nel chiavi le di capitolo xvi. togliesti la le chiave la dell'inferno; quel chiavi ? se ne e ciò le e: Or bianca che potria farne manto ? pozzo una se dire? deche! memoria fatta 7 più che cardinale al fetto, ef- l'Apocalisse: e bisognerebbe sonetto la Dante averne le chiave la Esaia: di quanto basta In xi: e chiave dire ancora. al Davitte: morte dolando spensol canto Matteo tandone por- non e cosa scienze. gialla una vanno : capitolo data anche che! A della fu vó n di case chiave et San al gli cara da comune; femine, (11), più lascio Piero: chiavi la le gambe; le guardiani necessaria San delle coscie concluderla la e i ma a la che le tra ragione una fanno così fra in Farnese: suo vi serba , ^2 LA itagli zacchere mille e egli CHIAVE ? Salomone nominato pur se rebbe sa- fusse non , la clavicola? sua Il diceva prediche sue nelle Savonarola, mai altro queW altra egli , se non s' io : chiave ! metto io s farebbono ri metto ! mano musici i a mino Come la senza la chiave , che l'adoprano ora molle or intese Bartolo material piace ? spuntata ! 0 dire la chiare è un le contrafà quo' che o ben a di animo si che fanno una qualche città miglior vogliono gli per chiavi. adunque ira, Io vi ad il priego, cura slaz- con rocca forza, rimedio quanto aver sia principe , la servare con- Questo un o chi Intendo chiave. sendo pigliarla il trova a pena non che certo, intorno che non catena. grimaldelli. moglie gli zonata, usa da la Spruch, di la so s'ordinò questo, la totitts cui a pazzo , Per : e bene claris est a acuta come haec come ; lunga, or quando dura, or (piando corta vi non per tigar mi- presentargli io vi delle le supplico chiavi LA eh io vi in, 33 CHIAVE -indo et lame a una per , l'orto, la sia quale atticcatotta gros- , anzi seflta liscia sia che ben e fatta, maschia e eh' che tutto sopra cioè lunga, troppo non no, abbia ella il , dritto I rovescio e dinanzi prar ortolani fantasie 1' uscire da tutti magazzino, acciò et e bisognò da caso tenerne dosi aven- chiave del chiave una una per ratura, ser- l' uscio Della modo co- facciamo quale, solo romper forza. per la con loro non quella buona e a la esser per antica esser canti Sallabeto portata alla i gli rar sbor- parere Biancifiore, monna acciò 1' entrare con piacere, e lor ado- possa dietro, a possano le da di e si e qual et cosa, trarvi en- per caccio il Boc- conto , fece ne chiavò la portò memoria il magazzino, chiave: chiarezza, sodi e di acciò et portatela togliendola in appiccatele suona; mano e se la le ; e due : e non tra appesa spesso buon dire con labeto Salne diate, per- gambe, per più sonagliuzzi an- saranno 3 34 LA che cagione di chiavicine, chiavato ben e CHIAVE farla acciò Y orto goderemo i tre dall'al- conoscere ; si che frutti tener possa ci in farà secula onore, secu- lorum. Alli ni di Dicembre Di MDXLIH. IL Piacenza. DONI. MADRIGALI Ho poetato e beffe farmi per del burlarmi per do mon- d' alcuni scat- . lolini d' i quali Madonna, io amoro sanno non , uscire di — e ?— S' io — simili altre buste come ciabattarle, le lett. Doni, ai-essi cio tac- e pensato de' Pandola e — oggìmai cappe Tiberio a v'amo cosi poeti. a cxxvm car. I. Crezia verità con Ne lo ben posso , adocchiarvi dire , tutta , Mai Portate a' vidi non la pinta miei di più cosa disgrazia in brutta. volto , Che sembra Il ceffo Il tristo Faria d'un Ricamate di Puzzate tutta Onde con da' a' cani le sepolto: vecchio che umor poi prove ebreo stomaco Avete Ne tutte a vostr' occhi piovi-, ; mani crocciole come verità I' adocchiarvi e di rogna carogna una ben posso ; : dire, tutta , Mai non vidi a' miei di cosa più brutta 36 MADRIGALI II. Madonna il dolor mio è tanto e tale , , Che Coni' Io mille volte vi Poi V mille diate lasso che male. minor per mai, possibil è Che Mi vorrei vi morta ora morti mal' alla sempre per guai? mille e ora : volete così , Voi E più da dicovi, Che m' non ; fatto si cor vorrei vi morta uccidrete e tale, male minor per III Madonna, or Che Voi 'n l'amor tutto sol pensavate E direte, che di pascermi perduto mio darmi avete' tormento vento , Di Né mai No No Deggio Poi ardite parolette che farmi : contento! quel foco aprirvi si cruda in il mio me del cor, tutto madonna? sete , In tutto l'amor mio perduto avete è spento. udite: M RAIHIIGALI tv. Madonna io vo' vi dire : , Se E volsi vi dico da mai poss' ben, io morire. dovero , Per quella Che di ch'io tant'amo, servirvi mi non curo bramo o , E vi Voi cruda, Dunque Che Io bontà poi io vi che volsi cor sincero. e puro iniqua e dura: secura di voi m' non arde il core. Amore, ringrazio ne mio dispietata, siate la Da S' il mostro chiaramente mai io ben possa , FINE posso dire: morire. VARIANTI NELLA LETTERA DELLA CHIAVE GIÀ OPUSCOLI Novelle d' incerti Edizione Lezione Fiorentine del dal Canto eseguita sulle XVI: Fanciulla per Frate XIV. Edizione se ne due rati ti- sono di soli 52 di Morali XIV. ordine Faentina, Filippo da numerali: Novelle per Bartolino Secolo d'una Secolo — merati: nu- merati: esemplariprogressivamente nuPag. 96 (esaurito). di Due XIV. per ordine Fr. 3. Edizione ec. soli 30 Martirio 100. Maestro de' Bischeri Secolo del esemplari Pag. di ordine Autori di 102 di PUBBLICATI 10 Pag. Siena nel Anonimo di soli 52 numerati: di lo Seco- esemplari (esaurito). d'Autore Edizione rato nar- Pag. per del esemplari 24 chi Fran- — 1. 50. Vita di Francesco incerto trecentista. ordine per Fr. Petrarca scritta Ediz. di numerati: di 202 da plari esem- Pag. 24 — 1. 25. Storia di Fanciulla una di amante tradita da Simone messer un suo Forestani , da Siena. Edizione di 202 numerati di Pag. natamente esemplari ordi48. Franchi — 1. 75. La Mula, del la Doni Chiave e Madrigali satirici Fiorentino. Edizione di 202 semplari ordinatamente numerati di — Fr. Pag. 40. 1. 50. Commento sopra e- di la Ser prima Agresto ficaia del Padre di soli 202 di Pag. da esemplari per 216 — Fr. 5. Ficaruoln Siceo. ordine zione Edimerati: nu- DI I PROSSIMA Proverbi PUBBLICAZIONE dello Schiavo di Bari secondo , codici antichi quattro Novella Lusignacca, La mai fin Dodici manoscritti. qui ottava in d'Autore senese antichissima anonimo, , fin qui resi rima, non stampata. Morali Conti in di pubblica ragione. gua lin- non mai