SCELTA
di
CURIOSITÀ
LETTERARIE
0
INEDITE
DAL SECOLO
Vili AL ffl
Vili.
Dispensa
Di
SCELTA
questa
all'anno:
in
200:
il
prezzo
fogli
di
ciascheduna
usciranno
la
numero
RARE
cinque
di
tiratura
essi
maggiore
non
uniformato
sarà
dispensa
e
o
verrà
sei
lumetti
voguita
ese-
di
esemplari
al
num.
alla
dei
quantità
,
degli
uguali
esemplari
al
presente
tirati:
sesto,
carta
e
caratteri,
fascicolo.
Gaetano
Romagnoli.
kKMretiO
±
ft£"83rr\u
MULA
LA
CHIAVE
LA
E
SATIRICI
MADRIGALI
DEL
FIORENTINO
DONI
BOLOGNA
Tipi
del
Progresso
1862
Edizione
di
soli
202
ordinatamente
esemplari
numerati
N.
131
AVVERTENZA
Eccovi,
pochi
del
o
capricci
briose
che
volumi.
a
La
dalla
fratta
dal
sbucali
ghiribizzoso
simili
lettori,
candidi
Doni,
il
più
i
Diceria
in
quale,
glio
me-
maneschi
che
della
è
Mala
lui
di
Libraria
cervello
valeva
capestrerie,
fare
alcuni
data
.
fuori
Giolito
dal
e
due
edizioni
dello
stesso
nel
di
perchè
di
1550
in
v'ha
quell'anno
forma
eguale
dicesimo;
do-
e
te
naturalmen-
stampatore
,
dovetti
sola
ha
di
giovarmi
in
fine
la
quella
Mula,
e
clic
clic
4
AVVERTENZA
nel
frontispizio
dicesi
Indarno
trovarla
(dico
altra
se
;
di
frughereste
la
che
Bongi
in
Mula)
fa
ci
nella
per
sivoglia
qual-
della
stampa
non
stampata.
ri-
novo
ria
Libravatore
Sal-
sapere
tanto
sua
na
ame-
,
erudita
del
Doni,
leggesi negli Spiriti
Folletti
quanto
ch'essa
impressi
nella
vita
domestica
di
quest'ultimo;
sì
alta
i
quali però
peregrinità,
da
del
1547
tuto
po-
del
1546
il Doni,
se
e
di
sono
aver
non
s'egliuscissero
sapere
ovvero
tipografia
che
,
li die
fuori
ivi
ejugne
Lelio
esso
anche
autore,
stampò
altro
sott' altro
Bongi
fra
le
in
vuoisi
lettere
quelle
1547:
credere
che
con
ben
quello
che
si vede
diverso
quale parrebbe
in
Ag-
debh'
del
del
casa
finisca
la
ch'ella
fra
proprio
e
Celio.
o
sanese,
cesse
di-
si
nome,
sere
es-
nostro
eh' e' si
ma
per
la
Mula
da
concetto
questa
scritta
a
nostra,
punto
nel
AVVERTENZA
?"
dappoiché
1550,
che
vi si allude
l'u di
queir
mandata
che
de'
Terzi
secondo
clic
Seul
Pittori
solo
non
ma
ancora
delle
libro
lettere
gamaschi,
ber-
tore,
pited
diligente
un
dell'Aretino
amico
suoi
valente
un
intagliatore in
egregio
ne'
Architetti
ed
tori
eia
.
il Tassi
afferma
l'autore
dalgamo
Ber-
ed
;
,
bileo
giu-
È
anno.
Francesco
a
fu
al
Fu
rame.
nel
; e
scritte
re
pu-
secondo
costui
a
,
nella
celebre
Marcolini
raccolta
havvene
impressa
del
una
dal
nostro
,
artefice, nel
egli
messer
al
e
assai
della
Pietro
a
Doni.
festosa
è
la
quale
tenerlo
Rara
prega
mandato
racco-
opericciuola
nostra
piacquemi
questo
per
fine
di
Mula,
e
vestirla
a
nuovo.
Quanto
della
poi
Chiave,
Gamba,
e
nella
ne'
alla
curiosa
da
sapere
è
Bibliografia
Testi
di
Lingua,
lettera
che
delle
il
velle
No-
facendo
I"
AVVERTENZA
delle
rassegna
edizioni
varie
ricorda
epistolario domano,
lettera
sta
fa
della
libri
tre
mostra
in
rarissima
e'
ho
la
ch'ella
la
per
denti:
prece-
del
Scotto
za
interez-
sua
colla
però
dalla
tolta
dello
visa
di-
1552;
delle
veneziana
conferendola
nel
creduto
io
stimabile
1544,
uscita
nessuna
eppure
eh'
Marcolini
del
ed
cote-
parlare
avere
fosse
non
nel
ristampa
in
sì che
solo
l'
del-
marco-
,
liniana
notandone
e
Dovrebbe
alcune
chi
a
anco,
al Gamba
tutto
varietà.
volesse
dere
cre-
trovarsi
nello
,
cioè
colui
ma
del
d'Amore
Specchio
chi
a
è mandata
benedetto
quel
Gotti
frodi, di
la chiave;
fabri-
Specchio
,
cato
del
in
1547
tonfrancesco
di
casa
è tanto
An-
messer
riguardoso,
da
persona
se
,
non
lasciarsi
altri
non
Vedrete
dell' Amor
va
vedere
nella
nella
a
Palatina
lettera
Santo,
come
di Firenze.
farsi
di
ricordo
lavoro
7
AVVERTENZA
Gottifredi
del
nomi
ai
del
nella
e
;
di
che
Cipolla
il
braria,
Li-
Gottifredi
esso
sono
dassene
Seconda
sola
una
titolo
e
sona
per-
largo
più
,
ed
.
è:
L'Amor
Santo
sicurissimamente
tal
Monache,
mai
stampato
non
inoltre
Troverete
delle
Mentoìone
memoria
di
cotesto,
ma
un
come
,
il
Cipolla
è
,
degli
Ortolani
di
congrega
di
ch'era
Piacenza,
una
alla
umori
begli
il Doni
e
tale
quale
di
ho
non
la
che
quel
a
la
e
perne
sa-
da
potreste
a
piacentina
Vita
Se
piaccia
mandarvi
Letteratura
Poggiali
vano
appartene-
vi
poi
che
uno
il Gottifredi.
e
congrega
più
me,
di
Accademia
dell'
di
soprannome
Don
di
gere
legdel
ton
An-
,
che
francescó
La
già
lettera
nostra
vi commendai.
io
dunque
va,
dice-
,
è
inviata
Gottifredi,
dell' archivio
dal
insieme
Doni
con
accademico
all'amico
la
che
chiave
avea
8
AVVERTENZA
cotal
un
paese,
del
madrigali
se
che
lettere
altro
Ungheria
in
si
che
ristampati
nel
leggono
vi dissi del
in
noteremo
chiello.
Bur-
to
compimen-
a
libricciuolo, li ho
secondo
lece
l'amenissimo
canta
come
eolui
quale
viaggio
suo
I quattro
di
nel
pel tempo
tenuta
volume
1 544
simile
;
nò
proposito,
che, quello il quale comincia
non
Madonna
il
dolor
mio
è
tanto
:
tale
e
,
,
e
l'altro:
Madonna
direte
che
or
,
li trovai
due
messi
,
in
musica,
volte, da Claudio
18,
41
45
e
46
ciascuno
Veggio,
del
carte
a
della
Dialogo
,
Musica
dal
scritto
nello
stesso
Girolamo
anno
Scotto.
invenzioni
nostro
1 544
Da
agevole
autore,
e
impresso
da
fatte
sì
fia
il
brevi
conoscere
,
che
quanto
Doni
volendo
sodo
stitico
era
tanto
e
scrivere
era
facile
freddo
versi
e
vivace
,
li licitava
in
sul
fare
herniesco.
in
il
sul
s' e'
9
AVVERTENZA
ultimo
da
Dirò
che
io
bene
se
,
sia
prete,
da
pie,
ho
non
del
sacerdote
poiché
a
qui
lasciato
però
scan-
lubricità
alla metaforica
dalezzarmi
del
vedere
potete
come
sto
decimose-
secolo
ridurre
la
cosa
a
,
,
oro
sfegatato
sì
sono
non
lico
catto-
,
tanti
come
d'
vampiri
chercuti
oggidì, luridi soppiattoni,snóccioinchiodacristi
lacorone,
glorie,
i
quali, vedete
di devoti
briganti
il danaro,
col
grimaldello
d'
per
poi
ogni
la rovina
storcimenti
Ciutazza
pa toletta
e
non
lisina
dono
profonai
involato
dell"
schiuma
della
di
patria,
sini
assas-
fanno
ceffo
serpe
da
,
di porco,
ad
ogni
sia temperata
sul-
dell'impostura:
dal
Parini
incidenza
gonzi
l'acquisto
ipocrisia,,nel-
1' incudine
sommo
biascia-
nuova
mentre
da
grugno
che
!
e
chiamasi,
la
così
Venerabile.
,
Don
quale
I,A!\I.
per
MULA
LA
DONI
DEL
DICERIA
Al
virtuoso
MCK8C0
lesser
BERGAMO
PITTORE
Aristotile
Dice
in
Banchetto
quél
Convito,
o
carissimo
che
libro
suo
mato
chia-
Me"ser
cesco
Fran-
i ricordi
tatti
son
,
buoni
:
Vintone
e
nella
teora
Me-
secoiala
,
(*),
lo
bonissimi
é
quando
fratel
re
conferma,
n'andate
(")
Il
d'
a
Doni
che
dicendo
da
s'imparono
Voi
Esperto.
Milano;
e
attribuisce
son
berto
Ro-
adunque
perchè
cosi
/"""?
celia
per
,
,
il
delle
Convito
Meteore
ili
Platone
d'
ad
Aristotele
Aristotele,
a
Platone
e
i
libri
12
ireste
cavalcare
per
giumenta
qualche
in
cozzare
avertile
di
tor
non
,
mai
mula
mula
:
mai
togliete
volta
le
che
cavalcare
ebbi
ne
una
boto
feci
gambe
la
non
per
Ond'io
fra
una
mai
né
;
mula.
usate
cavalcare
per
non
,
mutar
mai
degna
d'eternità,
in
voi
d'
nome
a
la
pia:
un
feci
io
Quel
leggere
che
et
fu
mala
lettera
una
cavalli,
presta
procissione.
potete
la
perchè
e
la
e
la
dai
man-
dicesse,
intanto
darvi
guar-
,
di
tenermi
vi
son
non
nella
servidore,
cavalcar
grazia
amico
mai
vostra
e
mula,
;
che
fratello.
e
io
DICERIA
IVlagnifico
compagno:
la
direte
e
tanto
rimeno.
si
voi,
non
più
quanto
voi
se
le
che
non
far
questa
a
;
prelati
a
;
tere,
let-
la
e
sì;
co-
bestie
son
di
le
se
ragione
la
prestate
non
dico
Queste
sogliono
scrittura
una
questa:
mula
si manda.
Rispondo
conviene
è
vi
mula,
vostra
la vostra,
vostra
io
cosi
come
,
che
uomo
prelato
la
ve
menò
vi
rispondo
la
rimando.
graziadei
perchè
accomodaste
la
Il
un
per
prelato
mestiero
fu
,
parte
bene,
che
dasse
ch'an-
,
a
piedi
eccellente
per
e
parte
mula
l'anima
per
che
di
terra
voi
;
gli
parecchi
14
lire,
dotata
è
agiata,
in
perchè
di
buona
si
ferma
LA
MULA
di
tutte
riposata,
di
otto
buone
fa
Agiata,
miglia
nove
riposata,
volentieri
perchè,
e
s' accomoda
a
la
perchè
furiosa:
è
non
senza
lità:
qua-
savia.
e
la
misura:
savia,
ie
tirargli
la
glia
bri-
restare
a
ogni
gli
usci.
a
cui
,
porta,
Queste
voi
deste;
note
effetto
l' animo
vostra
in
a
E
di
giunto
tosto
mill'
e
gridò
una
mula
Firenze
anni
mettere
per
a
la mula
condusse
suo,
bando:
condotta
sì
gli parve
piazza,
di
uso
prelato
fu
tutti.
a
tutti
a
il
né
che
Lucca,
farle
e
dice
cose
la
in
osteria
ogni
a
tre
volte
ch'io
mula
una
ho
fetta
per-
,
mula
una
dico
,
,
alla
quale
il
corse
voce
vedendosi
da
rimeno
:
,
buona
stui
Co-
popolo.
udienza
minciò
co-
,
,
le
contare
a
virtù
le
sue
,
quali
furon
dire:
con
della
un'ora
molte:
di
chi'
io
di
porta
la
mi
Firenze,
notte
fosse
il
narrò
in
gio,
viag-
partii all'aprir
alloggiai
et
Prato;
bestia
suo
a
poi, parendomi
di
rispetto.
1")
la
LA
plebe
è
MULA
eh*
l'orza
io
ve
scriva
ne
,
qualche
fu
di
Eravi
una.
e
di
del
sta
altri
de
che
quello
campanile
chi
fece
il
Pisa,
che
di
la
Balam
la
modello
del
la
pende
cadere
per
credevano
che
perchè
continuo
1' asina
diceva
:
fusse
alcuni
figliuola
favellava
perchè
,
anch'
ella
affermavano
che
quando
Senato.
in
antico
lesto
un
tura
cavalca-
ch'egli
andava
a
dicono
Questo
la
quella
egli
che
pedanti
fosse
la
Cicerone,
di
certi
et. eranvi
;
nel
orare
lo
che
va
usa-
trovano
Smettete
de
e
,
per
che
di
amore
facesse
si credono
mula
questa
Poi,
quell'opera.
squadratola
piedi più
da
tutta
a'
capo
si risolverono
minutamente
volte
ralmente
gene-
,
che
che
gellator
la
persona
riverenze,
e,
e
fare
non
giuravano
fusse
(lessa.
Furonvi
primo
la
bolli
assai
:
col
suo,
del
mai
avesse
ereditato
avere
per
fosse
la
a
che
curia,
ogni
quasi
due
dieci
chiarsi,
inginoc-
quasi
frati
dare
l'an-
ne
passo
altro,
per
suggelli
e
tutto
sopra
sug-
che
che
la
lo
LA
testificarono,
l'ha
cioè
bravo,
collo;
sì
Un
casa.
Roma,
a
in
cima
al
qual
della
la
di
la si
si
che
lui
a
dasse
man-
mettesse
anticaglia;
per
altro,
un
fosse
tenerla
che
àguglia
rispose
d' autorità
di
che
e
Un
tagliato
avrebbe
voleva
pazzo
?
gli
la
se
avertiti:
che
rosso
coltella
la
aveva
dire,
a
cia?
bertuc-
prelature
che
uno
che
di
fornito
cattiva, gli
si
di
uso
le
ebbe
tintola,
riuscita
il
a
costumano
come
a
groppa
straccale
lo
e
vedete
dire:
con
la
rasa
I"
MULA
non
meno
mm
sarebbe
perchè
dolo
intenden-
,
di
fuori
proposilo;
Salvestro
di
ragionerà
anni
incielili degli
fa.
la
Cosi,
tua
cioè
domini;
la
mula
tua
la
terra
,
chi
la
volesse.
s'offerse
era
donato
cainali
avendo
uno
per
ben
tempi
più
di
in
era
sputa
di-
,
lulla
trovava
lentieri
vo-
compagno,
,
di
de'
essa
con
carissimo
il mio
mula
Vittoria,
Monna
farla
di
che
per
Pine
in
giudicato
che,
,
se
gli
comprar
per
toccare
si
matore
ciur-
un
rimenarla,
scudo
non
itinere,
per
tre
LÀ
18
di
scatole
di
serpi,
la
et
una
mula
la
le
fatto
Così,
salvamento.
a
gli diedi,
publicamente
promessa
che
denti
di
due
francamente
bossoletti,
portarebbe
MULA
,
l'accordo
fu
tanto
carlini
cinque
,
mula
la
perchè
lascio
l'esser
e
buche
la
sotto
et
sprone,
io
fidata
di
cioè
a
che
l'ho
pelle
da
lo
e
di
si conta
non
data
:
persona
a
ciurmatore
un
due
spalla,
ripulisti
perchè
sco
guidale-
sfondata
sella,
un
cimurro,
un
una
la groppa,
sopra
salva;
da
sopra
sana;
il
bolso,
soprafatta
fuori
in
peli
il
il verme,
va
sal-
e
sana
fornimenti:
i suoi
tutti
con
mula,
vostra
Mandovela
rimenata.
fusse
la
vostra,
cava
,
denti
i
vende
che
bossoletti,
fornimenti
idest
V
che
quelli
tutti
con
aveva
,
e
che
le
manca
se
convengono;
una
staffa,
il
cavezza,
dà
non
le
posolino
noia
e
il
la
barbazzale,
si
la
perchè
bene
pettorale,
il
et
se
confà
con
,
aver
manco
un
occhio
due
ferri
,
chiodi
lo
e
quattro
spago
"on
denti;
che
tre
,
et
1' è
ta
giun-
avrete
cinta
el
.
un
LA
di
pezzo
la
sotto
cintolo
della
che
I
gola.
19
MULA
giorni
tore
l'apporta-
che
Y
presente
briglia
la
lega
ha
da
tenere
,
s'
non
è
ma,
per
in
questo
viaggio
a
M.
in
trarre
a
tutto
anno,
scrivere
potuto
D.
cosi
arcata,
giubileo.
punto
il
La
a
l'avrete
si
dì
primo
L.
IL
-oooggcxx^
to;
pun-
DONI.
mette
l'
del-
CHIAVE
LA
Al
?esser
molto
la
avendo
io
Bartolomeo
chiave,
in
sendo
la
ora
me
ne
sgravo
e
tornato
vostro
voi.
cura
A
disfacciale
so-
lo
con
fine
detto
mando.
la
ve
to
sta-
sete
voi
debito
al
ture
scrit-
le
governo
vi
die,
ragione,
mentre
Ungheria,
averne
è
el
avuto
Io
mio.
Accademia
della
in
G6TT1FRED]
BARTOLOMEO
MeLesscr
mando
onorato
Ma
,
tornando
alla
che
,
chiave,
mentre
io
v'ho
fatto
ridetevi
l' ho
tenuta
di
zia
gra-
in
mie
,
mani,
io
mille
chimere
scorsi
di-
mille
sopra
finalmente
:
ho
,
conchiuso
degna
tra
cosa
nel
non
me
mondo
la
esser
;
e
che
più
senza
T2
questa,
ogni
mal'
:
ora
orto
da
E
sia
di
che
che
di
gli
e
chiave,
in
lode
ella
è
però,
Santo
:
Come
una
0
duo
mundo
ordini
mi
presente
dì
adunque,
potria
non
che
dal
i cieli
chiave,
la
Amor
e
Sommo
tira
dirò
che
essa;
la
avuta
che
sì
durare
tasia
fanvida.
grail
come
gli
senza
Fattore
gono
trag-
così,
sarebbe
senza
come
dire,
Senza
fior
prato
o
senz-a
gemma
il
toccarne
a
n'ho
le influenze,
il mondo
nave.
s' io
spregnarne
a
già più
Dico
loppa
(2), ìa
temon
sopra
tasletti, et
che
benché
denti
maravigliate
frascherie
proposito
E
neh'
senza
buon
uh
vi
due
ora
le
,
senza
non
ture,
serra-
senza
diceste
vecchia
sega
è,
come
Però
voi
come
buona
della
assai
serratura,
l'
al-
mele,
degni.
frutti
che
le
le
anco
altri
detto
stato
o
chiavate
tenessero
in
importanza.
tanta
lengon
(1)
di
provedesse
si
si
parrebbe
me
a
essendo
si
fiche
anelerebbe
cosa
nostro
chiave,
la
chiave
la
anello.
a
24
LA
lari ?
che
si
che
sapete
non
mondo
non
CHIAVE
?
chiavi
le
tutte
si
non
chiavi
si
non
è
non
in
et
cui
più
cose
?
chiavano
al
casa
di
ziose
pre-
quale
,
usuviglio
è
le
tutte
i
lutti
case,
in
tempi,
che
dire:
di
in
un'altra
vi
e
l'asinelio.
e
gli
le
de'
usci
librarie;
offerte
di
e
che
starà
scrupoli,
tutto
grazia,
pestello,
io
porte
delle
frati,
et
come
na
l'asi-
diceva,
monache,
i
de'
libri
nelle
giubilei,
che
candele
per
come
o
come
casse
in
onde,
chiavi;
chiave
e
treste
po-
copia
più
senza
Ora,
le
mi
(4)
verbi
il
et
chiavano
è
in
e
l'impronto
parlo
essendo,
si
lor
io
loppa
e
il mortaio
e
v'
più
saranno
poi
piglio
buono,
chiavi?
di
insieme,
e
paesi
avertiate
accozzandole
hene:
i
tutti
tale
chiavature:
in
il numero,
maggiore
sono
di
cose
,
sante;
le
fin
e
manette,
odiose:
chiave
chiave,
alle
che
onde
s' è
prigioni,
sono
cose
possiamo
insignorita
padrona
e
ceppi
i
(5)
oscure
che
dire
del
signora
tutto.
di
tulli
e
et
la
0
i
beni
!
-J.»
CHIAVE
LA
meritaresti
lu
che
fiche, e
le
che
castagna
ette
lode
più
la
la grammatica
.
chiavano
die
Dice
operatione
inventori
buon
chiave
Pier
vino.
che
dolo,
della
che
danti.
pe-
libro
de
furono
i frati
botte
sulla
dalle
dice
Padova
nel
Tibaldeo,
xme
i
lettela
per
chiavi,
del
in
oste
di
Chivasso
monte
Pie-
.
fu
detto
cosi
{emina
la
che
che
prima
io
penso
vi
nome
:
in
una
si lubricasse.
derivato
adoprata
Molte
altrove.
il
chiavata
sia
i
essen
per
fu
buona
una
per
,
Chiasso,
dalla
(6
i
da
terre
Chiaveri
casa
più
chiave
che
spesso
hanno
questa
Chiavenna
più
e
,
altre
mi
oiega
che
fuoco,
cipa
•
noi
fa
è
tien
della
alcuno
chiaro
gnano
ma-
dei
diede
ne
così
ella
sta
que-
terra,
rante
ignodel
tener
la
bolle:
ch'ella
l'aere,
nel
un
composta
il maestro
sua,
ella
è
sappia:
dell'acqua:
piando
che
me
v'ha
nò
quando
frigidità
e
ch'ella
ragione:
si
ch'ella
disse
elementi,
quattro
non
molto
ha
non
e
:
dice
la
parlicolui.
quella parte
fuoco
.
26
LA
del
è
quello
garba
mi
cipa
dell'aere?
cosa
vacua
si
Se
è,
così
d'
griffo
e
(7)
buco
disse
che
chiaro.
è
questo
della
chiave
è
ella
tiene
in
il
qui
torse
chiave
la
quando
:
niuna
mondo
Sgrugnato
Lo
aere.
se
;
parti-
provo:
adunque
d'aere,
pieno
aere
dice:
qual
nel
trova
'1
e
tei
la
loco
chiave
la
che
io
participi
non
il
mi
non
questo
Caviglia,
vedere
tu
fumo,
in
va
ragion
in
piace
del
opinione
e
Questa
aere.
:
vuoi
si strugge
che
ferro
CHIAVE
è
,
nella
toppa
v'
non
già
è
La
aere.
,
quasi
toppa
eccetto
(8) s'empie d'aere,
sempre
i
se
ragnuoli
della
conto
per
,
vecchiaia
trascuraggine
della
o
non
,
fatte
v' avessino
e
filatene
che
e
bucolini,
stoppa
e
Sia
come
polvere
le
eh' ella
rinchiusa
camerelle
fiisse
modo
in
ella
ruggine,
la
e
empiute
et
le ragnate
spesse
avesse
non
,
segno
pur
la
così
avesse
i
o
;
così
né
di
buco
il
voglia
né
Magnano
di
toppa.
disse
che
,
la
chiave
mollo
di
durabile,
ferro
e
di
buon
si difende
nervo
dalla
è
nifi»
LA
.issai delle
gine meglio
femina
faceva
un
dice
Apulco
per
dice
Petrarca
ei
(piando
oscuro
,
:
Del
mio
Avete
in
e
l'altra
chiave
mano.
di
io
so
s'
ori
che
certo
molti
avilluppano
avendo
perchè
caso
luna
donna,
cor,
Questo
in
Laura
mentai
ce-
questo
una
setta,
cas-
,
,
v'avea
due
adoprava
si
Il
chiave.
molto
passi»
ad
buona
La
altre.
carezze
della
conio
zi
chiavi-:
amori
col
vi
che
chiave
sola
una
agli
chiavature
cendo
fa-
e
;
gli
Petrarca
,
disse
in
sonetto
un
mostrargli
a
,
egli
eh
che
mostrar
e
Basta
al
mio
Quantunque
in
Basta
onde
sua
in
cosa
una
buona
fonerin
la
mano
chiave
vale
mille:
per
et
ogni
aveva
un
a
di
altro
due
egli
due
loco
\ vete
in
mano.
chiave,
munito:
:
una
imitandola
una
sia
toppe
chiavature
/'
vostra
sol
chiave:
disse:
e
l' altra
chiave
28
CHIAVE
LA
Lo
Sliracchia
dubbio,
sotto
che
Laura
però
il
le
muine,
e
di
non
con
duoi
andandole
dubitando,
s'egli
posposto
esser
disse
concorrente
questo
aveva
Petrarca,
provato,
avesse
al
dire
con
amori;
spiana
poeta
:
,
Del
tal
mio
dicono
molti
che
donna
cor
etc.
così
donna
o
:
.
voi
avete
in
del
mio
che
s'aggirano,
Ma
core.
in
avete
cioè
che
l
mia
il
del
donna
o
una
e
vero
strutto
co-
mio
core,
l'altra
ve
chia-
quella
e
chiave
Sliracchia
lo
ciò
mano
la
,
:
l'altra
e
dice
per
così
va
voi
luna
mano
del
mio
versario;
av-
,
volendo
inferire
attaccatevi
,
a
che
quella
disse
il
di
chiavone;
il rivale
in
un
opra
ne
son
era
per
dare
Benedetta
dice:
la
!
Che
chiave
suo
la
perchè
ad
dere
inten-
superiore
.
peva
sa-
prova,
ceno;
restato
chiave
il
era
il pane
questo
che
questa
a
loco,
egli
della
tempra
fatto
così,
altro
eh'
che
aveva
stia
colui
come
venendo
e
E
aggrada.
v
Petrarca,
bene
cosa
più
per
LA
quasi
ci
al
spesso
il
tutto
mille
Sutto
Delle
una
la
parte
/'
una
intendesse
non
Io
mi
do
cre-
:
catene
dice
ognuno
nulla.
disse
per
per
Laura?
di
e'
quando
e
dicendo
egli
chiare,
piglia-
la
;
e
che
sa
chiavature
che
rovescio
1
Sia
vinta.
dato
un'altra,
chi
e
;
l'altra
delle
l'ha
me
(9
intendono
cosa
'?
che
voglia, questi podi
si
uni'
no
dire:
a
-2'.'
chiave
nulle
"?
dice,
poi
e
dice
non
intesi
la
io
catene
chiavi,
pre
sem-
,
0
1' Ariosto:
fa
come
degna
donna
sol
della
catena
.
Con
che
che
(10)
multe
va
alcuna,
mille
che
se
che
eli/arale.
l'ha
Quella
chiari
opinioni
tra
Turlurù,
mille
pur
eh' ha
dice
ci
un
non
:
mille
del
un
mio
sono
nn
me
chiari;
sia
po°o
ambe
né
ne
quella
poco
Benedetto
detto
ma
m'entra:
non
che
mena,
amorosi;
gli abbracciali
sono
quel
legali
Amor
xeii'i
suoi
idest,
il Bembo,
più
le
di
chiaro:
chiavi;
30
LA
che
perciò
che
il Zicotta
vuole
dir
voglia
CHIAVE
gambe
la
che
e
ambe
donna
sua
,
volentieri
tenesse
allega
et
che
le chiavi
tutte
i mazzi
femine,
più
dolce
più
mondo
!
San
Luca
delle
dove
è
detto,
mi
me
quel
Pietro
e
delle
di
le
chiavi
e
è
santa
sia
nel
chiavi
le
di
capitolo
xvi.
togliesti
la
le
chiave
la
dell'inferno;
quel
chiavi
?
se
ne
e
ciò
le
e:
Or
bianca
che
potria
farne
manto
?
pozzo
una
se
dire?
deche!
memoria
fatta
7
più
che
cardinale
al
fetto,
ef-
l'Apocalisse:
e
bisognerebbe
sonetto
la
Dante
averne
le
chiave
la
Esaia:
di
quanto
basta
In
xi:
e
chiave
dire
ancora.
al
Davitte:
morte
dolando
spensol
canto
Matteo
tandone
por-
non
e
cosa
scienze.
gialla
una
vanno
:
capitolo
data
anche
che!
A
della
fu
vó
n
di
case
chiave
et
San
al
gli
cara
da
comune;
femine,
(11),
più
lascio
Piero:
chiavi
la
le gambe;
le
guardiani
necessaria
San
delle
coscie
concluderla
la
e
i
ma
a
la
che
le
tra
ragione
una
fanno
così
fra
in
Farnese:
suo
vi serba
,
^2
LA
itagli
zacchere
mille
e
egli
CHIAVE
? Salomone
nominato
pur
se
rebbe
sa-
fusse
non
,
la
clavicola?
sua
Il
diceva
prediche
sue
nelle
Savonarola,
mai
altro
queW
altra
egli
,
se
non
s' io
:
chiave
!
metto
io
s
farebbono
ri
metto
!
mano
musici
i
a
mino
Come
la
senza
la
chiave
,
che
l'adoprano
ora
molle
or
intese
Bartolo
material
piace
?
spuntata
!
0
dire
la chiare
è
un
le
contrafà
quo'
che
o
ben
a
di
animo
si
che
fanno
una
qualche
città
miglior
vogliono
gli
per
chiavi.
adunque
ira,
Io
vi
ad
il
priego,
cura
slaz-
con
rocca
forza,
rimedio
quanto
aver
sia
principe
,
la
servare
con-
Questo
un
o
chi
Intendo
chiave.
sendo
pigliarla
il
trova
a
pena
non
che
certo,
intorno
che
non
catena.
grimaldelli.
moglie
gli
zonata,
usa
da
la
Spruch,
di
la
so
s'ordinò
questo,
la
totitts
cui
a
pazzo
,
Per
:
e
bene
claris
est
a
acuta
come
haec
come
;
lunga,
or
quando
dura,
or
(piando
corta
vi
non
per
tigar
mi-
presentargli
io
vi
delle
le
supplico
chiavi
LA
eh
io
vi
in,
33
CHIAVE
-indo
et
lame
a
una
per
,
l'orto,
la
sia
quale
atticcatotta
gros-
,
anzi
seflta
liscia
sia
che
ben
e
fatta,
maschia
e
eh'
che
tutto
sopra
cioè
lunga,
troppo
non
no,
abbia
ella
il
,
dritto
I rovescio
e
dinanzi
prar
ortolani
fantasie
1' uscire
da
tutti
magazzino,
acciò
et
e
bisognò
da
caso
tenerne
dosi
aven-
chiave
del
chiave
una
una
per
ratura,
ser-
l' uscio
Della
modo
co-
facciamo
quale,
solo
romper
forza.
per
la
con
loro
non
quella
buona
e
a
la
esser
per
antica
esser
canti
Sallabeto
portata
alla
i
gli
rar
sbor-
parere
Biancifiore,
monna
acciò
1' entrare
con
piacere,
e
lor
ado-
possa
dietro,
a
possano
le
da
di
e
si
e
qual
et
cosa,
trarvi
en-
per
caccio
il Boc-
conto
,
fece
ne
chiavò
la
portò
memoria
il
magazzino,
chiave:
chiarezza,
sodi
e
di
acciò
et
portatela
togliendola
in
appiccatele
suona;
mano
e
se
la
le
; e
due
:
e
non
tra
appesa
spesso
buon
dire
con
labeto
Salne
diate,
per-
gambe,
per
più
sonagliuzzi
an-
saranno
3
34
LA
che
cagione
di
chiavicine,
chiavato
ben
e
CHIAVE
farla
acciò
Y orto
goderemo
i
tre
dall'al-
conoscere
;
si
che
frutti
tener
possa
ci
in
farà
secula
onore,
secu-
lorum.
Alli
ni
di
Dicembre
Di
MDXLIH.
IL
Piacenza.
DONI.
MADRIGALI
Ho
poetato
e
beffe
farmi
per
del
burlarmi
per
do
mon-
d' alcuni
scat-
.
lolini
d'
i
quali
Madonna,
io
amoro
sanno
non
,
uscire
di
—
e
?—
S' io
—
simili
altre
buste
come
ciabattarle,
le
lett.
Doni,
ai-essi
cio
tac-
e
pensato
de'
Pandola
e
—
oggìmai
cappe
Tiberio
a
v'amo
cosi
poeti.
a
cxxvm
car.
I.
Crezia
verità
con
Ne
lo
ben
posso
,
adocchiarvi
dire
,
tutta
,
Mai
Portate
a'
vidi
non
la
pinta
miei
di
più
cosa
disgrazia
in
brutta.
volto
,
Che
sembra
Il
ceffo
Il
tristo
Faria
d'un
Ricamate
di
Puzzate
tutta
Onde
con
da'
a' cani
le
sepolto:
vecchio
che
umor
poi
prove
ebreo
stomaco
Avete
Ne
tutte
a
vostr'
occhi
piovi-,
;
mani
crocciole
come
verità
I' adocchiarvi
e
di
rogna
carogna
una
ben
posso
;
:
dire,
tutta
,
Mai
non
vidi
a'
miei
di
cosa
più
brutta
36
MADRIGALI
II.
Madonna
il
dolor
mio
è
tanto
e
tale
,
,
Che
Coni'
Io
mille
volte
vi
Poi
V
mille
diate
lasso
che
male.
minor
per
mai,
possibil
è
Che
Mi
vorrei
vi
morta
ora
morti
mal'
alla
sempre
per
guai?
mille
e
ora
:
volete
così
,
Voi
E
più
da
dicovi,
Che
m'
non
;
fatto
si
cor
vorrei
vi
morta
uccidrete
e
tale,
male
minor
per
III
Madonna,
or
Che
Voi
'n
l'amor
tutto
sol
pensavate
E
direte,
che
di
pascermi
perduto
mio
darmi
avete'
tormento
vento
,
Di
Né
mai
No
No
Deggio
Poi
ardite
parolette
che
farmi
:
contento!
quel
foco
aprirvi
si
cruda
in
il mio
me
del
cor,
tutto
madonna?
sete
,
In
tutto
l'amor
mio
perduto
avete
è
spento.
udite:
M
RAIHIIGALI
tv.
Madonna
io
vo'
vi
dire
:
,
Se
E
volsi
vi
dico
da
mai
poss'
ben,
io
morire.
dovero
,
Per
quella
Che
di
ch'io
tant'amo,
servirvi
mi
non
curo
bramo
o
,
E
vi
Voi
cruda,
Dunque
Che
Io
bontà
poi
io
vi
che
volsi
cor
sincero.
e
puro
iniqua
e
dura:
secura
di
voi
m'
non
arde
il
core.
Amore,
ringrazio
ne
mio
dispietata,
siate
la
Da
S'
il
mostro
chiaramente
mai
io
ben
possa
,
FINE
posso
dire:
morire.
VARIANTI
NELLA
LETTERA
DELLA
CHIAVE
GIÀ
OPUSCOLI
Novelle
d' incerti
Edizione
Lezione
Fiorentine
del
dal
Canto
eseguita sulle
XVI:
Fanciulla
per Frate
XIV. Edizione
se
ne
due
rati
ti-
sono
di soli 52
di
Morali
XIV.
ordine
Faentina,
Filippo da
numerali:
Novelle
per
Bartolino
Secolo
d'una
Secolo
—
merati:
nu-
merati:
esemplariprogressivamente nuPag. 96 (esaurito).
di
Due
XIV.
per ordine
Fr. 3.
Edizione
ec.
soli 30
Martirio
100.
Maestro
de' Bischeri
Secolo
del
esemplari
Pag.
di
ordine
Autori
di 102
di
PUBBLICATI
10
Pag.
Siena
nel
Anonimo
di soli 52
numerati:
di
lo
Seco-
esemplari
(esaurito).
d'Autore
Edizione
rato
nar-
Pag.
per
del
esemplari
24
chi
Fran-
—
1. 50.
Vita
di
Francesco
incerto
trecentista.
ordine
per
Fr.
Petrarca
scritta
Ediz.
di
numerati:
di
202
da
plari
esem-
Pag.
24
—
1. 25.
Storia
di
Fanciulla
una
di
amante
tradita
da
Simone
messer
un
suo
Forestani
,
da
Siena.
Edizione
di 202
numerati
di
Pag.
natamente
esemplari ordi48.
Franchi
—
1. 75.
La
Mula,
del
la
Doni
Chiave
e
Madrigali
satirici
Fiorentino.
Edizione
di 202
semplari ordinatamente
numerati
di
—
Fr.
Pag. 40.
1. 50.
Commento
sopra
e-
di
la
Ser
prima
Agresto
ficaia del Padre
di soli 202
di
Pag.
da
esemplari per
216
—
Fr.
5.
Ficaruoln
Siceo.
ordine
zione
Edimerati:
nu-
DI
I
PROSSIMA
Proverbi
PUBBLICAZIONE
dello
Schiavo
di
Bari
secondo
,
codici
antichi
quattro
Novella
Lusignacca,
La
mai
fin
Dodici
manoscritti.
qui
ottava
in
d'Autore
senese
antichissima
anonimo,
,
fin
qui
resi
rima,
non
stampata.
Morali
Conti
in
di
pubblica
ragione.
gua
lin-
non
mai
Scarica

La Mula, la Chiave, e Madrigali Satirici