Esdra 6-10
Scaviamo per trovare gemme spirituali: (8 min)
POINT VM – Ne 1:1; 2:1 — Perché possiamo concludere che il “ventesimo anno”
di cui si parla in Neemia 1:1 e 2:1 si conta partendo dallo stesso punto di
riferimento? (w06 1/2 8 par. 5)
1:1; 2:1: Il “ventesimo anno” menzionato in questi due versetti si conta partendo
dallo stesso punto di riferimento? Sì, il 20° anno è quello del regno di Artaserse. Ciò
che differisce è il metodo usato in questi versetti per calcolarlo. Le prove storiche additano
il 475 a.E.V. come anno in cui Artaserse salì al trono. Dato che gli scribi babilonesi
contavano di solito gli anni di regno dei re persiani da nisan (marzo/aprile) a nisan, il primo
anno di regno di Artaserse iniziò nel nisan del 474 a.E.V. Quindi il 20° anno menzionato in
Neemia 2:1 cominciò nel nisan del 455 a.E.V. Il mese di chislev (novembre/dicembre)
menzionato in Neemia 1:1 era logicamente il chislev dell’anno precedente, cioè il
456 a.E.V. Neemia si riferisce anche a quel mese come se cadesse nel 20° anno di regno
di Artaserse. Forse in questo caso contava gli anni da quello di ascesa al trono del
monarca. È anche possibile che Neemia contasse il tempo in base a ciò che gli ebrei di
oggi chiamano anno civile, che comincia con il mese di tishri, corrispondente a
settembre/ottobre. Comunque sia, l’anno in cui venne dato il comando di restaurare
Gerusalemme fu il 455 a.E.V.
Ne 4:17, 18 — Come poteva un uomo lavorare alla ricostruzione con una mano
sola? (w06 1/2 9 par. 1)
4:17, 18: Come poteva un uomo lavorare alla ricostruzione con una mano sola?
Per i portatori di pesi non era un problema. Una volta che il carico era sistemato sulla testa
o sulle spalle, potevano facilmente tenerlo in equilibrio con una mano “mentre l’altra mano
teneva il dardo”. In quanto agli edificatori che avevano bisogno di entrambe le mani per
fare il lavoro, “erano cinti, ciascuno con la spada al fianco, mentre edificavano”. Se il
nemico attaccava, erano pronti a passare all’azione.
Cosa impariamo su Geova dalla lettura biblica di questa settimana?
*** w14 15/6 p. 15 par. 16 “Devi amare Geova tuo Dio” ***
Altre volte invece preghiamo silenziosamente, come fece Neemia, e realizziamo che la
nostra preghiera sta ricevendo risposta (Nee. 2:1-6). Se siamo “costanti nella preghiera” e
comprendiamo che Geova risponde alle nostre richieste, il nostro amore crescerà, così
come la nostra fiducia nel fatto che egli ci aiuterà ad affrontare anche altre prove di fede
(Rom. 12:12).
*** w13 15/11 pp. 5-6 par. 12 “Siate vigilanti in vista delle preghiere” ***
12
Neemia, che visse nel V secolo a.E.V. e fu coppiere del re persiano Artaserse, era
una persona che pregava fervidamente. Costituisce perciò un ottimo esempio per noi. In
una circostanza, per diversi giorni ‘digiunò e pregò di continuo dinanzi a Dio’ a causa delle
pessime condizioni in cui versavano gli ebrei a Gerusalemme (Nee. 1:4). Quando Artaserse
notò la sua tristezza e gli chiese cosa potesse fare per lui, Neemia “subito [pregò] l’Iddio
dei cieli” (Nee. 2:2-4). Quale fu il risultato? Geova ascoltò le sue preghiere e diresse gli
eventi in modo da aiutare il suo popolo (Nee. 2:5, 6). La fede di Neemia dovette esserne
davvero rafforzata.
*** w12 1/1 p. 16 La Bibbia predice il futuro? ***
Dio indica delle date nelle sue profezie?
Con oltre cinque secoli di anticipo la Bibbia predisse l’anno esatto in cui sarebbe
comparso il Messia. Il tempo che sarebbe passato fino al suo arrivo era misurato in
settimane di anni, il che significa che ogni “settimana” durava sette anni. Sarebbero
passate 7 più 62 settimane di anni, per un totale di 69 settimane, il che corrisponde a 483
anni. Quando iniziò questo periodo? In base alla Bibbia iniziò quando Neemia, un servitore
di Dio, giunse a Gerusalemme e cominciò a riedificare la città. Secondo la storia persiana,
ciò avvenne nel 455 a.E.V. (Neemia 2:1-5) Gesù fu battezzato, diventando così il Messia,
483 anni dopo, nel 29 E.V., esattamente com’era stato predetto. — Leggi Daniele 9:25.
*** w12 15/5 p. 19 par. 8 Confidiamo in Geova, l’Iddio ‘dei tempi e delle stagioni’
***
8
Esaminiamo un’altra profezia riguardante l’antico popolo di Dio. Circa
due anni prima che gli ebrei lasciassero Babilonia, Dio predisse attraverso
il profeta Daniele che il Messia sarebbe apparso 483 anni dopo
l’emanazione dell’ordine di ricostruire Gerusalemme. Il sovrano dell’impero
medo-persiano emanò tale ordine nel 455 a.E.V. Esattamente 483 anni
dopo, nel 29 E.V., Gesù di Nazaret fu unto con spirito santo al battesimo,
divenendo così il Messia. — Nee. 2:1, 5-8; Dan. 9:24, 25; Luca 3:1, 2, 21, 22.
*** w08 15/2 p. 3 par. 5 Tenete di continuo Geova dinanzi a voi ***
5
A volte può succedere che dobbiamo pregare Dio velocemente per chiedergli aiuto.
In un’occasione il re persiano Artaserse notò che Neemia, suo coppiere, era triste. “Che
cos’è dunque che cerchi di ottenere?”, chiese il re. Neemia ‘subito pregò l’Iddio dei cieli’.
Neemia non poté dilungarsi in quella preghiera, che fu evidentemente silenziosa, eppure
Dio la esaudì perché il re concesse l’aiuto necessario per ricostruire le mura di
Gerusalemme. (Leggi Neemia 2:1-8). È chiaro quindi che anche una preghiera breve e
silenziosa può dare risultati.
*** w02 15/2 p. 15 parr. 13-14 Affrontarono spine nella carne ***
13
Pensate alle spine simboliche che sopportò Neemia nel V secolo a.E.V. quando tornò
a Gerusalemme, che era priva di mura. Trovò la città praticamente indifesa, e gli ebrei
rimpatriati disorganizzati, scoraggiati e impuri agli occhi di Geova. Pur avendo
l’autorizzazione del re Artaserse per ricostruire le mura di Gerusalemme, Neemia apprese
ben presto che la sua missione era malvista dai governatori dei paesi vicini. “Sembrò loro
una cosa pessima che un uomo fosse venuto a cercare qualcosa di buono per i figli
d’Israele”. — Neemia 2:10.
14
Gli oppositori stranieri fecero tutto quello che era in loro potere per fermare il lavoro
di Neemia. Le minacce, le menzogne, le calunnie e le intimidazioni — incluso l’impiego di
spie mandate per scoraggiarlo — dovettero essere per lui simili a persistenti spine nella
carne. Cedette alle macchinazioni di quei nemici? No! Ripose piena fiducia in Dio, senza
arrendersi. Perciò, quando le mura di Gerusalemme furono finalmente ricostruite, fornirono
una testimonianza durevole dell’amorevole sostegno che Neemia aveva avuto da Geova.
— Neemia 4:1-12; 6:1-19.
*** w02 1/12 pp. 30-31 Rafforzate le mani ***
In seguito, quando fu necessario riparare le mura di Gerusalemme, Neemia rafforzò le
mani dei suoi fratelli affinché compissero l’opera. Leggiamo: “Continuai a narrare loro della
mano del mio Dio, come era buona su di me, e anche delle parole del re che egli mi aveva
detto. A ciò dissero: ‘Leviamoci, e dobbiamo edificare’. Rafforzarono dunque le loro mani
per la buona opera”. Avendo rafforzato le mani, Neemia e gli altri ebrei ricostruirono le mura
di Gerusalemme in 52 giorni: un’impresa straordinaria! — Neemia 2:18; 6:9, 15.
Allo stesso modo Geova rafforza le nostre mani affinché siamo in grado di predicare la
buona notizia del Regno. (Matteo 24:14) Le rafforza ‘preparandoci con ogni cosa buona
per fare la sua volontà’. (Ebrei 13:21) Ci ha messo nelle mani strumenti della miglior qualità.
Abbiamo la Bibbia e libri, riviste, opuscoli e volantini nonché audio e videocassette, tutti
basati sulla Bibbia, con cui aiutare le persone in ogni parte del mondo. Infatti le nostre
pubblicazioni sono disponibili in circa 380 lingue. Inoltre, tramite le adunanze di
congregazione e le assemblee Geova ci istruisce e ci prepara a usare questi ottimi mezzi
per compiere il ministero.
*** w91 15/5 p. 21 Geova ode le nostre urgenti invocazioni di soccorso ***
C’ERA urgente bisogno d’aiuto. Questo era evidente dall’espressione dimessa del
coppiere del re. Quando gli fu domandato cosa c’era che non andava, il coppiere spiegò
che era triste per la condizione devastata di Gerusalemme e delle sue mura. Allora gli fu
chiesto: ‘Che cos’è che cerchi di ottenere?’ “Subito pregai l’Iddio dei cieli”, scrisse in seguito
il coppiere Neemia. Quella fu una rapida, silenziosa e urgente invocazione di soccorso
rivolta a Geova. Il risultato? Ebbene, Artaserse re di Persia autorizzò prontamente Neemia
a riedificare le mura di Gerusalemme! — Neemia 2:1-6.
Sì, Geova ode le urgenti invocazioni di coloro che lo amano. (Salmo 65:2)
*** w90 15/1 p. 4 Quali preghiere vengono esaudite? ***
Geova esaudisce persino preghiere fatte in silenzio! Prima di dire al re di Persia che
desiderava ricostruire le mura diroccate di Gerusalemme, Neemia in silenzio ‘pregò l’Iddio
dei cieli’, e Geova esaudì quella preghiera. (Neemia 2:1-6)
*** w90 1/3 p. 5 Vincere la battaglia contro la depressione ***
Ma anche se la causa non è fisica, non è realistico aspettarsi che un servitore di Dio
non sia mai triste o scoraggiato. Pensate solo a come la fedele Anna ‘aveva l’anima
amareggiata e piangeva dirottamente’. (1 Samuele 1:7, 10) Anche Neemia ‘pianse e fece
cordoglio per giorni’ e aveva “tristezza di cuore”. (Neemia 1:4; 2:2) Giobbe provò disgusto
per la propria vita e pensò che Dio l’avesse abbandonato. (Giobbe 10:1; 29:2, 4, 5) Il re
Davide disse che il suo spirito veniva meno dentro di lui e che il suo cuore si intorpidiva.
(Salmo 143:4) E l’apostolo Paolo disse di avere “timori di dentro” e di sentirsi ‘abbattuto’.
— 2 Corinti 4:9; 7:5, 6.
Anche se tutti questi erano fedeli servitori di Dio, ci furono momenti in cui si sentirono
afflitti da varie difficoltà, preoccupazioni o amare delusioni. Ma Dio non li aveva
abbandonati né aveva tolto da loro il suo spirito santo. Il loro sentirsi depressi non
dipendeva da un fallimento spirituale.
*** w06 1/2 p. 9 par. 4-p. 10 par. 3 Punti notevoli del libro di Neemia ***
1:11–2:8; 4:4, 5, 15, 16; 6:16. Geova esaudisce le preghiere sincere dei suoi servitori.
— Salmo 86:6, 7.
2:4-8. Geova fece in modo che Artaserse concedesse a Neemia il permesso di andare
a ricostruire le mura di Gerusalemme. “Il cuore del re è come ruscelli d’acqua nella mano
di Geova”, dice Proverbi 21:1. “Dovunque si diletti, egli lo dirige”.
*** w03 15/9 p. 17 par. 8 Perché dovremmo pregare incessantemente? ***
8
Possiamo essere davvero felici che Dio non ponga nessun limite in quanto alla
lunghezza o alla frequenza delle nostre preghiere! Neemia pronunciò una preghiera rapida
e silenziosa prima di fare una richiesta al re di Persia. (Neemia 2:4, 5) Anche Gesù rivolse
una breve preghiera quando chiese a Geova di dargli il potere di risuscitare Lazzaro.
(Giovanni 11:41, 42) Anna, viceversa, “pregava a lungo dinanzi a Geova” aprendogli il
cuore. (1 Samuele 1:12, 15, 16) Le nostre preghiere personali possono essere più brevi o
più lunghe a seconda della necessità e delle circostanze.
Quali punti della lettura biblica di questa settimana possiamo usare
nel ministero di campo?
*** w14 15/8 p. 9 par. 14 Il ruolo delle donne nel proposito di Geova ***
14
Quando nel 607 a.E.V. Gerusalemme e il suo tempio furono distrutti dagli eserciti
babilonesi, molti uomini, donne e bambini morirono. Nel 455 a.E.V. le mura della città
furono ricostruite sotto la supervisione di Neemia, e tra coloro che aiutarono a ripararle ci
furono le figlie di Sallum, principe di metà del distretto di Gerusalemme (Nee. 3:12). Furono
disposte a svolgere lavori umili. Oggi apprezziamo davvero le molte donne cristiane che
sostengono con gioia e in vari modi i progetti di costruzione a favore della teocrazia.
*** w13 15/1 pp. 29-30 par. 10 Anziani cristiani: ‘compagni d’opera per la nostra
gioia’ ***
10
Un altro modo particolarmente importante in
cui gli anziani si interessano dei singoli fratelli e
contribuiscono alla gioia della congregazione è
quello di aiutare prontamente coloro che hanno
bisogno di incoraggiamento. (Leggi Atti 20:28.)
Quando lo fanno imitano i pastori spirituali
dell’antichità. Si noti, ad esempio, ciò che fece il
fedele sorvegliante Neemia vedendo che alcuni suoi fratelli ebrei si erano indeboliti in
senso spirituale. Il racconto narra che ‘immediatamente si levò’ e li incoraggiò (Nee. 4:14).
Oggi gli anziani desiderano fare lo stesso. ‘Si levano’, cioè si attivano subito, per aiutare i
fratelli a stare fermi nella fede. Per fornire tale incoraggiamento mirato li vanno a trovare a
casa, se le circostanze lo permettono. Nel corso di queste visite pastorali desiderano
‘impartire loro qualche dono spirituale’ (Rom. 1:11).
*** w13 15/8 p. 4 par. 8 Siamo stati santificati ***
8
Non dimentichiamo mai che “le cattive compagnie corrompono le utili abitudini” (1 Cor.
15:33). Alcuni nostri parenti potrebbero non essere presenze positive nella nostra vita.
Eliasib era stato un buon esempio per il resto del popolo sostenendo entusiasticamente
Neemia nella ricostruzione delle mura di Gerusalemme (Nee. 3:1). Poi però, a quanto pare,
la malsana influenza di Tobia e di altri lo portò a fare cose che lo contaminarono agli occhi
di Geova. I buoni amici sono quelli che ci spingono a impegnarci nelle sane attività
cristiane, come la lettura della Bibbia, la frequenza alle adunanze e la partecipazione al
ministero. I familiari che amiamo e apprezziamo di più sono quelli che ci inducono a fare
ciò che è buono.
*** w07 1/7 pp. 27-28 par. 3 “Continua a vincere il male col bene” ***
3
Neemia serviva alla corte di Artaserse, re di Persia. Pur vivendo in mezzo a non
credenti, non ‘si conformò’ al “sistema di cose” di quei giorni. (Romani 12:2) Quando in
Giuda sorsero difficoltà, egli sacrificò una vita agiata, intraprese il rischioso viaggio fino a
Gerusalemme e si assunse l’enorme impegno di ricostruire le mura della città. (Romani
12:1) Benché fosse il governatore di Gerusalemme, Neemia lavorò duramente accanto ai
suoi connazionali israeliti tutti i giorni “dall’ascendere dell’aurora fino a che apparivano le
stelle”. Di conseguenza in soli due mesi il lavoro venne ultimato. (Neemia 4:21; 6:15) Fu
un’impresa straordinaria, perché durante i lavori di costruzione gli israeliti affrontarono varie
forme di opposizione.
*** w07 1/7 p. 28 par. 5 “Continua a vincere il male col bene” ***
5
Con coraggio Neemia esortò gli israeliti: “Riedifichiamo le mura di Gerusalemme”. Essi
risposero: “Dobbiamo edificare”. Neemia scrive: “Rafforzarono dunque le loro mani per la
buona opera”, ma gli oppositori “ci deridevano e ci guardavano con disprezzo e dicevano:
‘Che cos’è questa cosa che fate? Vi ribellate contro il re?’” Neemia non si lasciò intimidire
dagli scherni e dalle false accuse, e disse agli oppositori: “L’Iddio dei cieli è Colui che ci
concederà successo, e noi stessi, suoi servitori, ci leveremo, e dobbiamo edificare”.
(Neemia 2:17-20) Era determinato a mandare avanti “la buona opera”.
*** w07 1/7 pp. 28-29 parr. 7-8 “Continua a vincere il male col bene” ***
7
Neemia semplicemente ignorò gli scherni. Seguì il comando di Dio e non cercò di
vendicarsi. (Levitico 19:18) Piuttosto lasciò la cosa nelle mani di Geova e pregò: “Odi, o
Dio nostro, poiché siamo divenuti oggetto di disprezzo; e fa ricadere il loro biasimo sulla
loro propria testa”. (Neemia 4:4) Neemia confidò nelle rassicuranti parole di Geova: “La
vendetta e la retribuzione sono mie”. (Deuteronomio 32:35) Neemia e il popolo ‘edificavano
dunque le mura’. Non si lasciarono distrarre. Infatti “tutte le mura furono congiunte fino a
metà della loro altezza, e il popolo continuò ad avere a cuore il lavoro”. (Neemia 4:6) I
nemici della vera adorazione non riuscirono a fermare i lavori di costruzione. Come
possiamo imitare Neemia?
8
Oggi a scuola, sul lavoro o persino in famiglia gli
oppositori potrebbero lanciare accuse e scherni. Comunque di
fronte a simili false accuse spesso è meglio seguire il principio
scritturale: “C’è . . . un tempo per tacere”. (Ecclesiaste 3:1, 7)
Perciò, come Neemia, non rispondiamo con parole taglienti.
(Romani 12:17) Ci rivolgiamo a Dio in preghiera, confidando in
colui che ci assicura: “Io ricompenserò”. (Romani 12:19;
1 Pietro 2:19, 20) In tal modo non lasciamo che gli oppositori ci distraggano dall’opera che
si deve svolgere oggi: predicare la buona notizia del Regno di Dio e fare discepoli. (Matteo
24:14; 28:19, 20) Ogni volta che partecipiamo all’opera di predicazione e non ci facciamo
scoraggiare dall’opposizione, manifestiamo la stessa fedeltà di Neemia.
*** w07 1/10 p. 25 par. 14 Viviamo in armonia con il proposito di Dio ***
14 Potete agire in armonia con il proposito di Dio facendo del ministero a tempo pieno
la vostra carriera? Se sì, sarete riccamente ricompensati. Se invece le circostanze attuali
non ve lo consentono, potete modificarle in qualche modo? Pregate come fece Neemia
quando, desiderando assolvere un compito importante, chiese: “Ah, Geova, ti prego, . . .
concedi successo oggi al tuo servitore”. (Neemia 1:11) Quindi confidate nell’“Uditore di
preghiera” e agite coerentemente con la vostra richiesta. (Salmo 65:2) Se volete che Geova
benedica i passi che fate per servirlo
in maniera più piena, questi passi
devono essere concreti. Una volta che
avete deciso di intraprendere il
ministero a tempo pieno, attenetevi
alla vostra decisione. Con l’andare del
tempo
acquisterete
maggiore
esperienza, e sarete ancora più felici.
*** w06 1/2 p. 9 par. 4-p. 10 par. 3 Punti notevoli del libro di Neemia ***
1:4; 2:4; 4:4, 5. Quando ci troviamo in situazioni difficili o quando dobbiamo prendere
decisioni importanti dobbiamo essere “costanti nella preghiera” e agire in armonia con la
direttiva teocratica. — Romani 12:12.
1:4; 4:19, 20; 6:3, 15. Neemia fu sì un uomo sensibile, ma fu anche un uomo d’azione
che diede un ottimo esempio nel sostenere risolutamente la giustizia.
1:11–2:3. La principale fonte di gioia di Neemia non era la sua posizione di prestigio
come coppiere. Era il progresso della vera adorazione. L’adorazione di Geova e tutto ciò
che contribuisce ad essa non dovrebbero dunque essere il nostro principale interesse e la
nostra maggiore fonte di gioia?
3:5, 27. Non dovremmo pensare che il lavoro manuale fatto negli interessi della vera
adorazione sia umiliante, come lo pensarono i “maestosi” dei tecoiti. Possiamo invece
imitare i tecoiti comuni, che si rimboccarono le maniche.
3:10, 23, 28-30. Anche se alcuni possono trasferirsi dove c’è più bisogno di proclamatori
del Regno, molti di noi sostengono la vera adorazione nel luogo dove abitano. Questo si
può fare partecipando alla costruzione di Sale del Regno e alle operazioni di soccorso in
occasione di disastri ma soprattutto impegnandosi nell’opera di predicazione del Regno.
4:14. Davanti all’opposizione anche noi possiamo vincere la paura ricordandoci di Colui
che è “grande e tremendo”.
*** w06 1/8 p. 22 par. 8 Siate saggi, temete Dio! ***
8
Forse stiamo affrontando ostacoli o nemici non meno temibili di quelli che affrontò
Davide. Cosa possiamo fare? Possiamo imitare Davide e altri personaggi fedeli
dell’antichità, e affrontare i problemi con santo timore. Il timore di Dio può sconfiggere il
timore dell’uomo. Neemia, fedele servitore di Dio, esortò gli israeliti che subivano le
pressioni degli oppositori dicendo: “Non abbiate timore a causa d’essi. Ricordatevi di
Geova grande e tremendo”. (Neemia 4:14) Con il sostegno di Geova, sia Davide che
Neemia e altri fedeli servitori di Dio riuscirono a portare a termine l’incarico che Dio aveva
affidato loro. Se abbiamo santo timore, possiamo riuscirci anche noi.
*** w05 1/7 p. 14 Si rendono disponibili ***
Mark Noumair, un altro insegnante di Galaad, ha sviluppato il tema “Vi dimostrerete
all’altezza dell’eredità che avete ricevuto?” In oltre 60 anni la Scuola di Galaad si è fatta
un’eccellente reputazione grazie al ‘mucchio di buona testimonianza’ data dai suoi
diplomati. (Genesi 31:48) Ora l’eredità di Galaad passa agli studenti della 118a classe. Il
fratello Noumair ha incoraggiato gli studenti a imitare i tecoiti dei giorni di Neemia e a
cooperare umilmente con la congregazione locale e gli altri missionari. Dovranno evitare
l’atteggiamento dei superbi “maestosi” di cui parla Neemia, essendo invece pronti a
lavorare lontano dai riflettori, senza mettersi in mostra. — Neemia 3:5.
*** w03 1/2 p. 15 par. 13 ‘Abbiate amore fra voi’ ***
) Secoli dopo, quando il governatore Neemia vide che alcuni suoi fratelli ebrei si erano
indeboliti, ‘immediatamente si levò’ e li incoraggiò a ‘ricordarsi di Geova’. (Neemia 4:14)
Anche noi oggi vogliamo ‘levarci’, prendere l’iniziativa, per rafforzare i deboli.
*** w03 15/4 p. 19 par. 8 Giovani, Geova non dimenticherà la vostra opera! ***
8
Notate che Jennifer raccomanda di
‘fare una veloce preghiera’ a Geova
quando si presenta l’occasione di dare
testimonianza riguardo alla propria fede.
Questo è esattamente ciò che fece
Neemia, coppiere del re persiano
Artaserse, quando si trovò davanti a una
situazione inaspettata. Neemia era
visibilmente addolorato per le condizioni
dei giudei e perché aveva avuto notizia
che le mura e le porte di Gerusalemme
giacevano in rovina. Il re notò che
Neemia sembrava preoccupato, per cui
gli chiese cosa c’era che non andava.
Prima di rispondere, Neemia si rivolse a
Dio
in
preghiera.
Poi
chiese
intrepidamente il permesso di tornare a
Gerusalemme per ricostruire la città.
Artaserse acconsentì. (Neemia 2:1-8)
Cosa impariamo da questo? Se vi sentite
nervosi
quando
vi
si presenta
l’occasione di dare testimonianza riguardo alla vostra fede, non mancate di fare una
preghiera silenziosa. “Gettate su [Geova] tutta la vostra ansietà”, scrisse Pietro, “perché
egli ha cura di voi”. — 1 Pietro 5:7; Salmo 55:22.
*** w02 1/11 pp. 27-28 Sostenitori della vera adorazione: nel passato e nel
presente ***
È confortante vedere che anche gli odierni servitori di Geova
esprimono affetto, sono pronti ad agire e manifestano uno spirito di
sacrificio nei confronti della vera adorazione. Quando sentiamo che
compagni di fede sono colpiti da avversità ci preoccupiamo molto
per il loro benessere. (Romani 12:15) Come Neemia, ci rivolgiamo
a Geova in preghiera a favore dei nostri fratelli di fede afflitti,
chiedendogli: “Ti prego, sia il tuo orecchio attento alla preghiera del
tuo servitore e alla preghiera dei tuoi servitori che provano diletto
nel temere il tuo nome”. — Neemia 1:11; Colossesi 4:2.
Tuttavia l’interesse per il benessere spirituale e fisico dei fratelli
cristiani e per il progresso della vera adorazione non influisce solo
sui nostri sentimenti. Ci spinge anche ad agire. Quelli che ne hanno
la possibilità sono spinti dall’amore a lasciare le comodità della
propria casa e, proprio come Neemia, a trasferirsi in altre zone per
aiutare chi è nel bisogno. Per nulla scoraggiati dalle condizioni di
vita meno favorevoli che incontrano in alcune parti del mondo,
questi volontari sostengono il progresso della vera adorazione,
servendo fianco a fianco con i loro fratelli cristiani. Lo spirito di
sacrificio che dimostrano è davvero lodevole.
*** w02 1/11 pp. 28-29 Sostenitori della vera adorazione: nel passato e nel
presente ***
A volte può sembrare un’impresa impossibile trovare i
fondi necessari per finanziare le nostre attività tipografiche in
espansione, le operazioni di soccorso e numerosi altri servizi
svolti in tutto il mondo. Ricordate tuttavia che anche il lavoro
di riparare le enormi mura di Gerusalemme sembrava
impossibile. (Neemia 4:10) Comunque, poiché fu suddiviso
fra molte famiglie volenterose fu portato a termine. Anche
oggi trovare i considerevoli mezzi necessari per compiere le
nostre attività mondiali sarà possibile se ognuno di noi continuerà a fare la sua parte.
Durante l’anno passato molti servitori di Dio hanno dato sostegno finanziario e il Corpo
Direttivo dei Testimoni di Geova desidera cogliere questa occasione per esprimere
profonda gratitudine a tutti quelli il cui cuore li ha spinti a contribuire. Soprattutto
ringraziamo Geova di avere benedetto riccamente gli sforzi sinceri dei suoi servitori nel
promuovere la vera adorazione in tutto il mondo. Sì, quando riflettiamo su come la mano
di Geova ci ha guidato nel corso degli anni, siamo spinti a ripetere le parole di Neemia, che
disse riconoscente: “[La] mano del mio Dio, come era buona su di me”! — Neemia 2:18.
*** w99 15/1 p. 13 par. 11 Le vostre preghiere sono ‘preparate come incenso’? ***
11
Per ricevere l’aiuto di Dio dovremo forse perseverare nella preghiera. Neemia fece
cordoglio, pianse, digiunò e pregò per giorni perché le mura di Gerusalemme erano in
rovina e gli abitanti di Giuda versavano in condizioni disperate. (Neemia 1:1-11)
Evidentemente le sue preghiere ascesero a Dio come incenso dall’odore soave. Vedendo
che Neemia era avvilito, un giorno il re persiano Artaserse gli chiese: ‘Che cos’è che cerchi
di ottenere?’ Neemia narra: “Subito pregai l’Iddio dei cieli”. Quella breve preghiera
silenziosa fu esaudita, perché gli fu concesso di realizzare il desiderio del suo cuore
andando a Gerusalemme per riedificare le mura in rovina. — Neemia 2:1-8.
*** w98 15/10 p. 14 parr. 3-4 Gerusalemme è ‘al di sopra della vostra principale
causa di allegrezza’? ***
3
Circa 12 anni dopo, un altro ebreo, Neemia, agì in maniera decisa. Prestava servizio
nel palazzo reale di Persia a Susan. Aveva una posizione di prestigio come coppiere del
re Artaserse, ma non era quella ‘la sua principale causa di allegrezza’. Desiderava
ardentemente tornare a Gerusalemme per ricostruirla. Per mesi Neemia pregò a questo
riguardo e Geova Dio lo benedisse. Saputo cosa stava a cuore a Neemia, il re persiano gli
diede una scorta militare e delle lettere che lo autorizzavano a ricostruire Gerusalemme.
— Neemia 1:1–2:9.
4 Senza dubbio Esdra, Neemia e molti ebrei che collaborarono con loro dimostrarono
che per loro l’adorazione di Geova, che aveva il proprio centro a Gerusalemme, era più
importante di qualsiasi altra cosa, che era ‘al di sopra della loro principale causa di
allegrezza’, cioè al di sopra di qualunque altra cosa di cui potessero rallegrarsi. Di che
incoraggiamento sono essi per tutti coloro che oggi considerano allo stesso modo Geova,
la sua adorazione e l’organizzazione diretta dal suo spirito! Può dirsi questo di voi?
Dimostrate con la vostra perseveranza nel compiere opere di santa devozione che il
privilegio di adorare Geova con il suo popolo dedicato è la vostra principale causa di
allegrezza? (2 Pietro 3:11)
*** w92 1/9 p. 11 par. 7 Un modello ispirato di opera missionaria cristiana ***
Questa esperienza dovrebbe incoraggiare tutti, in particolare i missionari, ad avere un
atteggiamento positivo circa il dare testimonianza ai funzionari governativi, così come
siamo esortati a fare in 1 Timoteo 2:1-4. Uomini autorevoli sono stati a volte di grande aiuto
per i servitori di Dio. — Neemia 2:4-8.
*** w90 1/11 pp. 20-21 par. 16 Il ruolo delle autorità superiori ***
16
Il fatto che le autorità superiori siano ministro di Dio spiega perché Daniele, i tre ebrei,
Neemia e Mardocheo poterono accettare posizioni di responsabilità nei governi babilonese
e persiano. In questo modo furono in grado di appellarsi all’autorità dello Stato per il bene
del popolo di Dio. (Neemia 1:11; Ester 10:3; Daniele 2:48, 49; 6:1, 2) Anche oggi alcuni
cristiani lavorano al servizio del governo. Ma essendo separati dal mondo non si uniscono
a partiti politici, non cercano cariche politiche né accettano posizioni decisionali all’interno
di organizzazioni politiche.
*** w89 15/11 p. 13 par. 12 Fate tutto per amore della buona notizia ***
12
Nel ministero, usate discernimento. Non lasciatevi scoraggiare se qualcuno all’inizio
è riluttante ad aprire la porta e a parlare con voi. Se qualcuno ha un’aria arcigna non fatevi
smontare, ma mostrate benignità e usate discernimento. Sforzatevi di adattare la vostra
testimonianza alle circostanze. Una preghiera anche breve forse vi aiuterà a dire qualcosa
che tocchi il cuore della persona. — Confronta Neemia 2:4-6.
*** w88 15/3 p. 6 Le preghiere che sono esaudite ***
Quanto devono essere lunghe le preghiere?
La Bibbia non stabilisce la lunghezza delle preghiere. Potrebbero essere brevissime o
persino silenziose. (Neemia 2:4; 1 Samuele 1:12, 13) D’altra parte, possono essere anche
assai lunghe. Una volta Gesù “rimase l’intera notte in preghiera a Dio”. Questo a quanto
pare per chiedere l’aiuto di Dio nella scelta dei dodici apostoli. (Luca 6:12) Quindi la
lunghezza delle preghiere gradite varia secondo necessità.
*** w87 15/7 pp. 16-17 par. 9 Le preghiere vanno accompagnate dalle opere ***
9
Un altro esempio ancora che si potrebbe ricordare per nostra esortazione è quello di
Neemia. Egli doveva portare a termine un’impresa colossale: ricostruire le mura di
Gerusalemme. Ma c’erano molti nemici che cospiravano contro di lui. Secondo quanto si
legge, Neemia pregava e contemporaneamente operava: “Pregammo il nostro Dio e
tenemmo appostata contro di loro la guardia di giorno e di notte”. Da quel momento in poi,
metà dei giovani di Neemia si teneva pronta a proteggere l’altra metà, impegnata a
costruire le mura. — Neemia 4:9, 16.
*** w86 15/2 p. 25 La vera adorazione trionfa ***
Era una preghiera fatta per la disperazione, all’ultimo minuto?
No, la condizione desolata di Gerusalemme era già da qualche tempo l’argomento delle
preghiere che, “giorno e notte”, Neemia faceva. (1:4, 6) Quando gli fu data la possibilità di
parlare al re Artaserse del suo desiderio di ricostruire le mura di Gerusalemme, Neemia
pregò di nuovo, ripetendo così quanto aveva già fatto più volte. Siccome Geova esaudì
quella preghiera, fu emanato l’ordine di ricostruire le mura della città.
Cosa impariamo: Neemia cercava la guida di Geova. Quando dobbiamo prendere
decisioni importanti, anche noi dobbiamo ‘essere costanti nella preghiera’ e agire in
armonia con la guida di Geova. — Romani 12:12.
*** w86 1/8 p. 19 par. 15 Giovani che rallegrano il cuore di Geova ***
Quando gli ebrei sotto la guida del governatore Neemia ricostruirono le mura di
Gerusalemme mentre c’era il pericolo di essere attaccati, chi fece il lavoro più pericoloso e
impegnativo? “Metà dei miei giovani”, spiegò Neemia, “erano attivi al lavoro e metà d’essi
tenevano le lance, gli scudi e gli archi e le cotte di maglia”. (Neemia 4:16)
*** w84 1/10 pp. 15-16 par. 15 Pregate gli uni per gli altri ***
15
I nostri conservi nel servizio di Geova hanno senz’altro bisogno delle nostre preghiere
quando si trovano a dover affrontare persecuzione, problemi o pericoli. In tali circostanze
forse ci troviamo lontani da loro e non siamo in grado di aiutarli in alcun altro modo. Noi
stessi potremmo essere in prigione! Eppure possiamo far molto pregando per i nostri
conservi. Finché siamo in vita i nostri nemici non possono impedirci di pregare. Possono
anche essere preghiere silenziose, ma indubbiamente efficaci. — Confronta Neemia 2:46.
*** w82 15/10 p. 6 Dio ascolta le vostre preghiere? ***
Quando si prega, è necessario assumere qualche particolare posizione? Nella Bibbia
si legge di servitori di Dio che pregarono in varie posizioni; eppure le loro preghiere furono
esaudite. Alcuni erano inginocchiati, altri in piedi. Neemia pregò mentre stava in piedi
davanti al re di Persia … (Daniele 6:10; I Re 8:22; Neemia 2:1-5; Giona 2:1, 2) Perciò,
anche se potremmo voler assumere una posizione che favorisca la concentrazione, la cosa
importante è quella di avere il sincero desiderio di accostarci a Dio in preghiera. Possiamo
farlo in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo e in qualsiasi circostanza. — Efesini 6:18.
*** w80 15/1 p. 28 Geova benedice quelli che si sforzano con vigore ***
Altre volte ciò che impedisce a una persona di compiere un’azione positiva è il timore
di dispiacere a qualcuno o di ricevere una risposta negativa da chi ha autorità. Neemia,
vissuto nel V secolo a.E.V., è un ottimo esempio di persona che non si lasciò trattenere da
tale timore. Sebbene ricoprisse una posizione di fiducia come coppiere alla corte del re
Artaserse, Neemia non lasciò che le apprensioni per un probabile rifiuto o disfavore da
parte del re lo inducessero a tacere. Quando sorse l’opportunità, Neemia pregò Geova e
quindi espose rispettosamente la sua richiesta. Non solo il re acconsentì alla sua richiesta,
ma diede a Neemia lettere che ne autorizzavano il viaggio di ritorno a Gerusalemme e l’uso
di legname della foresta reale per ricostruire le mura e le porte di Gerusalemme. — Nee.
2:1-8.
Che dire di noi? Alcuni cristiani forse temono di chiedere un permesso di assenza dal
lavoro per assistere alle assemblee con i compagni di fede. Anche se forse il periodo di
vacanza, se l’avessero chiesto, sarebbe stato concesso, il timore di un rifiuto fa perdere
loro un’ottima occasione di ricevere istruzione spirituale. Alcune donne cristiane a volte
assistono solo a metà delle adunanze di congregazione, perché pensano che i loro mariti
non credenti non sarebbero d’accordo se si trattenessero oltre. Tuttavia è possibile che
alcune di loro non abbiano mai chiesto nulla al marito a questo riguardo. Ma altre donne in
circostanze simili possono raccontare molte esperienze edificanti grazie al fatto che hanno
chiesto. Davvero, in molte cose, se non chiediamo non riceveremo. — Confronta Matteo
7:7-11.
*** w79 15/11 p. 21 par. 19 La preghiera in questi “ultimi giorni” ***
19
Tenendo conto di tutte queste esortazioni a perseverare e a non darsi mai per vinti,
quanto spesso preghiamo? Lo facciamo solo in determinati momenti, come ai pasti o alle
adunanze? Le nostre preghiere provengono solo dalla mente e dalle labbra, o continuiamo
a ‘supplicare’ e a implorare intensamente con tutto il cuore, a volte forse con “gemiti
inespressi”? (Rom. 8:26) Quale che sia la necessità, si può fare come fece
impercettibilmente Neemia davanti al re: “Subito io pregai l’Iddio dei cieli”. (Nee. 2:4)
Avendo pregato con fede fu esaudito. Ricordate, inoltre, che, sebbene le preghiere di altri
possano aiutarvi, in effetti nessuno può prendere il vostro posto nella preghiera.
*** w77 1/12 p. 727 par. 14 “Mantenete una salda stretta sulla Parola della vita” ***
14
Forse siete depressi a causa di problemi personali o per altre serie preoccupazioni.
In tal caso, ricordate Neemia. Era triste alla presenza del re Artaserse, essendo depresso
per la condizione devastata di Gerusalemme e delle sue mura. Quando il governante
persiano gliene chiese la ragione, Neemia ‘pregò l’Iddio dei cieli’. Dopo di che chiese il
permesso di andare a Gerusalemme per i lavori di riedificazione. Il re diede una risposta
favorevole, accogliendo questa richiesta. Veramente, la ‘buona mano di Dio’ fu su Neemia.
(Nee. 2:1-8) Anche oggi, i servitori di Geova dovrebbero pregarlo per ricevere aiuto e guida
in merito a problemi o ad altri motivi di preoccupazione. Quindi possono aver fiducia che
Geova sarà con loro, se seguiranno la sua guida.
*** g 10/12 p. 31 Da considerare in famiglia ***
Lasciò temporaneamente il suo incarico prestigioso per portare avanti l’opera di Geova.
Nella veste di governatore degli ebrei Neemia organizzò i lavori di ricostruzione delle mura
di Gerusalemme, che furono ultimate in soli 52 giorni. (Neemia 6:15) Il suo esempio di
coraggio e devozione ci insegna a confidare in Geova in qualsiasi situazione che possiamo
dover affrontare. — Neemia 2:3-8.
*** km 2/06 p. 2 Ripetizione della Scuola di Ministero Teocratico ***
Sotto quali aspetti Neemia è un valido esempio per gli odierni servitori di Dio? [si
p. 90 §§ 16-17] La santa devozione era al primo posto nella vita di Neemia. Per promuovere
gli interessi teocratici fu disposto a rinunciare a una posizione secolare prestigiosa. (Nee.
2:17, 18) Sostenne intrepidamente la giustizia anche di fronte al pericolo. (Nee. 4:14)
(Neemia 1:1; 2:1) 1 Le parole di Neemia figlio di Acalia: Ora avvenne nel mese di
chislev, nel ventesimo anno, che io stesso mi trovavo a Susa il castello.
2 E avvenne, nel mese di nisan, nel ventesimo anno di Artaserse il re, che il vino era
davanti a lui, e io presi come al solito il vino e lo diedi al re. Ma io non ero mai stato triste
davanti a lui.
(Neemia 4:17, 18) 17 In quanto agli edificatori sulle mura e a quelli che portavano il
carico dei portatori di pesi, [ciascuno] era attivo nel lavoro con una mano mentre l’altra
[mano] teneva il dardo. 18 E gli edificatori erano cinti, ciascuno con la spada al fianco,
mentre edificavano; e colui che suonava il corno era accanto a me.
(Neemia 2:1-8) 2 E avvenne, nel mese di nisan, nel ventesimo anno di Artaserse il re,
che il vino era davanti a lui, e io presi come al solito il vino e lo diedi al re. Ma io non ero
mai stato triste davanti a lui. 2 Il re dunque mi disse: “Perché la tua faccia è triste se tu
stesso non sei malato? Questa non è altro che tristezza di cuore”. A ciò ebbi moltissimo
timore.
3
Quindi dissi al re: “Viva il re a tempo indefinito! Perché non dev’essere triste la mia
faccia quando la città, la casa dei luoghi di sepoltura dei miei antenati, è devastata, e le
sue medesime porte sono state divorate dal fuoco?” 4 A sua volta il re mi disse: “Che cos’è
dunque che cerchi di ottenere?” Subito pregai l’Iddio dei cieli. 5 Dopo ciò dissi al re: “Se al
re in effetti sembra bene, e se il tuo servitore sembra buono davanti a te, che tu mi mandi
in Giuda, alla città dei luoghi di sepoltura dei miei antenati, affinché io la riedifichi”. 6 A ciò
il re mi disse, mentre la regina sua consorte gli sedeva accanto: “Quanto durerà il tuo
viaggio e quando tornerai?” Sembrò dunque bene davanti al re mandarmi, quando gli ebbi
detto il tempo fissato.
7
E dicevo al re: “Se al re in effetti sembra bene, mi siano date lettere per i governatori
che sono oltre il Fiume, perché mi facciano passare finché io giunga in Giuda; 8 anche una
lettera per Asaf il custode del parco che appartiene al re, affinché mi dia alberi per costruire
col legname le porte del Castello che appartiene alla casa, e per le mura della città e per
la casa in cui devo entrare”. Il re, dunque, me [le] diede, secondo la buona mano del mio
Dio su di me.
(Neemia 4:1-12) 4 Ora avvenne che, appena Sanballat udì che riedificavamo le mura,
si adirò e si offese grandemente, e derideva i giudei. 2 E diceva davanti ai suoi fratelli e alle
forze militari di Samaria, sì, diceva: “Che cosa fanno i deboli giudei? Faranno affidamento
su se stessi? Sacrificheranno? Finiranno in un giorno? Faranno rivivere le pietre dai mucchi
di rifiuti polverosi quando esse sono bruciate?”
3
Ora Tobia l’ammonita era al suo fianco, e diceva: “Anche ciò che edificano, se una
volpe salisse [contro di esso], certamente demolirebbe il loro muro di pietre”.
4
Odi, o Dio nostro, poiché siamo divenuti oggetto di disprezzo; e fa ricadere il loro
biasimo sulla loro propria testa, e dalli come preda nel paese della cattività. 5 E non coprire
il loro errore e il loro peccato d’innanzi a te. Non sia cancellato, poiché hanno recato offesa
agli edificatori.
6
Edificavamo dunque le mura, e tutte le mura furono congiunte fino a metà della loro
[altezza], e il popolo continuò ad avere a cuore il lavoro.
7
Ora avvenne che appena Sanballat e Tobia e gli arabi e gli ammoniti e gli asdoditi
ebbero udito che la riparazione delle mura di Gerusalemme aveva fatto progresso, poiché
si era cominciato a turare le brecce, si adirarono molto. 8 E cospiravano tutti insieme di
venire a combattere contro Gerusalemme e a causarmi disturbo. 9 Ma noi pregammo il
nostro Dio e tenemmo appostata contro di loro la guardia di giorno e di notte a motivo loro.
10
E Giuda diceva: “La potenza dei portatori di pesi ha inciampato, e c’è una gran
quantità di rifiuti; e noi stessi non possiamo edificare sulle mura”.
11
Inoltre, i nostri avversari dicevano: “Non sapranno e non vedranno finché non
andremo proprio in mezzo a loro, e certamente li uccideremo e porremo fine al lavoro”.
12
E avvenne che, ogni volta che i giudei che dimoravano vicino a loro venivano, ci
dicevano dieci volte: “[Saliranno] da tutti i luoghi dove voi tornerete a noi”.
(Neemia 3:12) 12 E al suo lato fece lavoro di riparazione Sallum figlio di Alloes, principe
di metà del distretto di Gerusalemme, lui e le sue figlie.
(Neemia 3:1) 3 Ed Eliasib il sommo sacerdote e i suoi fratelli, i sacerdoti, si levavano
ed edificavano la Porta delle Pecore. Essi stessi la santificarono e ne ponevano i battenti;
e la santificarono fino alla Torre di Mea, fino alla Torre di Ananel.
(Neemia 4:10) 10 E Giuda diceva: “La potenza dei portatori di pesi ha inciampato, e c’è
una gran quantità di rifiuti; e noi stessi non possiamo edificare sulle mura”.
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