SETTEMBRE 2011
QUI SONO, QUI RESTO
VIA WATTEAU 7
LEONCAVALLO SPAZIO PUBBLICO AUTOGESTITO
BILANCIO SOCIALE 2010
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LE STRUTTURE DI FINANZIAMENTO
E COOPERAZIONE
Hemp bar
Baretto
La cucina pop.
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I LABORATORI
Laboratorio foto-seri-grafico
Laboratorio di comunicazione
Laboratorio di informatica
Laboratorio di teatro
Cirt
Laboratorio “Outlines”
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LA PROGRAMMAZIONE CULTURALE
Eventi
Sound splatters, Brain splatters,
Openears, Cambiare musica
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AREA COM
L’HUB della Rete
Segreteria
Radio Onda d’Urto
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INIZIATIVE PER LA POLIS
Creative Commons
Festa della semina e del raccolto
Accoglienza
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RENDICONTO SINTETICO 2010
Consuntivo
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qui sono qui resto
qui sono qui resto
QUI SONO, QUI RESTO
Introduzione
L’assemblea del lunedì
Cenni storici
Associazione Mamme Antifasciste del Leoncavallo
Associazione Foresta delle idee
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In questi anni il Leoncavallo
ha prodotto accoglienza, socialità
e culture alternative rivolte ai giovani
e ai meno giovani, milanesi e non.
Si presenta ai cittadini,
ai frequentatori, agli amici
e ai compagni con questo sesto
bilancio sociale e, ancora, con questa
parola d’ordine:
qui sono, qui resto
Per affermare che gli spazi
del Leoncavallo e dei centri sociali
sono patrimonio di tutti.
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qui sono
qui resto
INTRODUZIONE
Il Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito presenta il proprio Bilancio Sociale
Annuale, con il quale rende pubblici i dati e
le attività dell’area di via Watteau
La vasta e articolata quantità e qualità del
fare che ne emerge è un risultato ancora
più straordinario se si tiene conto del fatto
che tutto ciò non ha ancora trovato una
compiuta veste giuridica, in grado di consegnarlo definitivamente all’area metropolitana milanese.
La continua condizione di precarietà è stato il limite maggiore alle potenzialità che
quotidianamente vengono espresse e il Bilancio Sociale è solo parte di un materiale progettuale ampio e articolato: la parte
più specificamente collegata alla prassi e
all’agire di ogni giorno, con i dati e le cifre
che ne quantificano l’entità.
Vi si trovano soluzioni innovative, in grado
di consegnare a tutti i cittadini uno straordinario mix di funzioni sociali e collettive.
Riaffermiamo con forza, come purtroppo
facciamo da anni, che i soggetti privati
coinvolti (Associazioni, Proprietà, Fondazione) hanno da tempo delineato un’ipotesi
di soluzione a costo zero per l’amministrazione comunale e a “somma zero” nel bilancio del calcestruzzo milanese. Soluzione
che richiede un semplice atto amministrativo da parte del Comune di Milano che ci
auspichiamo possa essere più vicino.
Questo Bilancio Sociale materializza il concetto di “fare società”, che in tanti predicano ma che pochi perseguono, che dovrebbe essere uno degli obiettivi prioritari della
nuova amministrazione di Milano.
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L’ASSEMBLEA
DEL LUNEDÌ
qui sono qui resto
Il “comitato di occupazione”, formatosi il 18 ottobre 1975, ha svolto per
molti anni un importante ruolo di indirizzo per soggetti individuali e collettivi non
omogenei quanto a collocazione politica,
provenienza geografica, cultura e persino
identità religiosa. Nel tempo si è evoluto
in una assemblea pubblica e ha recepito
il progressivo costituirsi di associazioni legalmente costituite, gradualmente affiancatesi ai gruppi di interesse e alle altre forme di azione associata.
Oggi è una straordinaria e singolare entità
di governo informale delle attività interne
ed esterne, un luogo di “sintesi”, permeabile alle veloci trasformazioni in corso e
attende da tempo che la formalizzazione
di una infinita vertenza ne consenta una
ulteriore, eccezionale, fase di sperimentazione e innovazione.
È il luogo in cui ogni settimana associazioni formali e informali, collettivi, gruppi di
interesse, singole persone e frequentatori
più o meno abituali si ritrovano per proporre, discutere e deliberare su problemi
gestionali e politici del centro, una eccezionale fabbrica di idee e di alternative non
solo per il territorio e la città.
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CENNI STORICI
Il Leoncavallo nasce il 18 ottobre
1975 dall’occupazione di un’ex fabbrica di
prodotti chimico farmaceutici dismessa da
anni nell’omonima via di Milano. Successivamente allo sradicamento dalla sede
originaria nel 1994, avvenuto mediante
un “trasloco forzato” nella sede assegnata
dall’allora ministro degli Interni Mancino,
il centro sociale ha scelto di intitolarsi a
Fausto e Jaio, due suoi giovani frequentatori assassinati dai fascisti il 18 marzo
1978. Il 9 settembre 1994, dopo più di
un mese di nomadismo per le strade della città seguito allo sgombero della sede
provvisoriamente assegnata, gli attivisti
occupano l’attuale sede di via Watteau 7,
intavolando una trattativa con la proprietà
che avrà come esiti un progetto condiviso di cambiamento di destinazione d’uso
dell’area, nel 1995. Il progetto tuttavia
si scontrerà, arenandosi definitivamente nel 1997, con la mancata disponibilità
da parte dell’amministrazione comunale a
fornire le garanzie e il supporto necessari
al buon esito auspicato. Nel 2001, aperta
una nuova fase cruciale della sua storia,
il centro sociale autogestito ha scelto di
adottare, con autoironia e un ribaltamento
freddo, che aiuta per la regolarizzazione e
istituisce corsi di italiano per favorirne l’integrazione”. Negli ultimi due anni si sono
succedute numerose, e sempre più a scadenza ravvicinata, le ordinanze di sfratto
esecutivo.
Auspicando la pacifica soluzione dell’annosa vertenza aperta con le Istituzioni, gli
attivisti e i simpatizzanti del Leoncavallo,
ancora una volta, si trovano ad aspettare
l’ufficiale giudiziario con un presidio di garanzia, indetto per il 15 settembre 2011,
chiedendo risposte concrete al mondo
della politica e agli amministratori della
città.
qui sono qui resto
di significato, l’acronimo sPa nell’accezione
di spazio Pubblico autogestito. L’impegno
nel processo vertenziale, mai abbandonato in tutti questi anni, per il riconoscimento giuridico dei valori morali e sociali del
Leoncavallo è stato rafforzato dalla costituizione nel 2004 della Fondazione La città che vogliamo; il 16 dicembre 2004 la
Provincia di Milano ha conferito il Premio
Isimbardi all’Associazione mamme antifasciste del Leoncavallo “per il suo grande
impegno per i diritti dei più deboli, dalla
popolazione carceraria agli immigrati, in
favore dei quali si organizza l’ospitalità nel
centro sociale nei periodi dell’emergenza
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ASSOCIAZIONE
MAMME
ANTIFASCISTE
DEL
LEONCAVALLO
Il gruppo delle mamme nasce all’indomani dell’assassinio a pochi passi dal
Leoncavallo di Fausto Tinelli e Jaio Lorenzo Iannucci (18 marzo 1978) in maniera
spontanea e immediata, e lavora tenacemente nei decenni successivi contro l’oblìo e l’archiviazione del caso da parte della
magistratura. L’Associazione Mamme Antifasciste per i Centri Sociali Autogestiti si
formalizza nel marzo del 1992 al fine di
facilitare la regolarizzazione delle attività
del centro sociale “più famoso d’Italia” e
intavolare una vertenza con le istituzioni di
ogni ordine e grado. Nel 2003 si rinnova
costituendosi in Associazione Mamme del
Leoncavallo-Onlus.
•
ATTIVITÀ SVOLTE
•
•
•
LO STATUTO SI PROPONE
I SEGUENTI SCOPI:
qui sono qui resto
•
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•
•
Facilitare il rapporto tra generazioni e
fornire concreta solidarietà e assistenza a coloro che appartengono alle categorie socialmente deboli, in stato di
necessità o a rischio di marginalità ed
esclusione sociale, ponendo particolare
attenzione ai processi di socializzazione, di promozione della cooperazione e
di una cultura antiautoritaria e solidale,
di prevenzione del disagio, di tutela delle libertà personali e dei diritti di cittadinanza;
Diffondere una coscienza civica e di
partecipazione responsabile;
Consolidare i legami sociali e comunitari
Attivare processi di inclusione sociale attraverso relazioni di aiuto e autoaiuto.
•
•
•
•
Incontri, dibattiti e video finalizzati alla
tutela dell’esperienza dei centri sociali
autogestiti in quanto luoghi in cui centinaia di migliaia di giovani trovano concrete possibilità di socializzazione e di
espressione;
Sensibilizzazione volta a impedire l’archiviazione dell’inchiesta sull’omicidio
di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci
prima dell’oblio sul caso poi, mediante
la produzione di materiale video e libri, l’organizzazione di manifestazioni,
spettacoli e dibattiti in Milano e nel resto d’Italia; il “concorso di idee” rivolto
a giovani artisti per un’opera dedicata a
Fausto e Iaio, l’organizzazione dei presidi annuali che si tengono in via Mancinelli;
Accoglienza di persone a rischio di esclusione sociale, migranti e non, mediante accompagnamento nel percorso di
reinserimento socio-lavorativo, raccolta
fondi, ospitalità temporanea, sostegno
nella ricerca di alloggio, facilitazione dei
ricongiungimenti famigliari, organizzazione di corsi di italiano e informatica,
consulenza legale e orientamento ai
servizi presenti sul territorio;
Raccolta fondi e solidarietà in sostegno
dell’infanzia (in collaborazione con l’associazione Assopace di Milano);
Raccolta fondi e solidarietà in sostegno
delle minoranze etniche, con particolare attenzione per i popoli curdo, rom e
sinti; – Raccolta fondi per l’acquisto di
ambulanza e materiale sanitario destinato a Cuba;
Iniziative di solidarietà, raccolta fondi e
scambio di esperienze con le Madri de
Plaza de Mayo (Argentina);
Iniziative di solidarietà con la popola-
•
•
•
•
•
•
•
•
ro della cultura della canapa nel nostro
paese;
Iniziative finalizzate a tutelare e divulgare la memoria storica, mediante la
presentazione di libri e memoriali, l’organizzazione di dibattiti con studiosi
ed ex partigiani (in collaborazinoe con
l’ANPI, con l’ANED, con la Fondazione
Franceschi, l’Associazione Brambilla Pisoni, l’Associzaione Simbiotic@ di Milano, l’Associazione madri per Roma città apertà e molti altri), eventi culturali
come concerti del Coro delle mondine o
degli Area, proiezione di filmati, rassegne fotografiche;
partecipazione a commemorazioni e ricorrenze istituzionali;
organizzazione e allestimento di mostre
d’arte (con artisti emergenti o di fama
internazionale tra cui citiamo Arcangelo, Baj, Fo, Pistoletto, Anselmo, Arienti,
Cabrita Reis, Demand, Innes, Tomboloni e altri ancora) fiere ed esposizioni
(fiera del biologico, museo della canapa) ;
Bonifica e riqualificazione florovivaistica
del cortile interno e apertura al quartiere dello spazio verde retrostante il
centro sociale, denominato “Parco delle
rose”.
qui sono qui resto
•
zione indigena del Chiapas (Messico):
raccolta fondi per l’acquisto di una turbina idroelettria, due ambulanze, materiale sanitario (in collaborazione con
L’Associazione Ya Basta! Per la dignità
dei popoli); organizzazione di carovane
di volontari e meeting internazionali;
Iniziative di solidarietà ai carcerati, mediante raccolta di sottoscrizioni e invio
di materiale informativo a persone detenute negli istituti penitenziari italiani;
Adesione a campagne internazionali contro la tortura e la pena di morte (Silvia Baraldini, Leonard Peltier,
Mumja Abu Jamal) e contro la guerra,
nella giornata mondiale dell’aids e dei
diritti umani;
Attività di sensibilizzazione e prevenzione sui diritti della donna e la contraccezione, sulle malattie a trasmissione sessuale e l’aids, mediante distribuzione
gratuita di preservativi e organizzazione di eventi culturali in collaborazione
con la L.I.L.A. e COLCE (associazione di
coordinamento in tutela dei diritti delle
prostitute)
Campagna di informazione sull’uso e
abuso di sostanze stupefacenti e sulla
riduzione del danno
Campagna di informazione sul recupe-
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ASSOCIAZIONE
FORESTA
DELLE IDEE
Foresta delle Idee è un’Associazione
culturale costituitasi nel 1998, sorta dalla
convergenza di due sfere di attività preesistenti: quella della promozione sociale
individuale, e quella dell’informazione e
orientamento su temi di interesse generale e collettivo. Le attività organizzate mettono al centro la pratica dell’autogestione
e della relazione informale e diretta tra le
persone, con l’obiettivo di superare la consueta distinzione tra organizzatori e fruitori di iniziative culturali e servizi.
Attività e scopi sono caratterizzati da:
una riflessione specifica sulla costruzione
della memoria e dell’immaginario, individuale e collettivo;
• l’attualizzazione con nuovi interrogativi
della tematica della differenza: di genere,
qui sono qui resto
•
8
•
•
•
•
•
•
•
culturale, linguistica e generazionale;
l’impegno concreto nello sviluppo di una
coscienza civica e di pratiche di cittadinanza attiva;
la concezione della creatività come risorsa sociale da sostenere e salvaguardare
quale premessa allo sviluppo di abilità sociali sempre più preziose nella società in
veloce trasformazione;
la consapevolezza della centralità della
socializzazione, della formazione e della
cultura come fattori di crescita del benessere individuale e collettivo;
il supporto concreto allo sviluppo armonico della personalità degli individui e di
pratiche di empowerment sociale, mediante l’ideazione, progettazione e realizzazione di iniziative culturali e servizi
collettivi;
la creazione di modelli di relazione inclusiva e di pratiche di cooperazione sociale, con particolare attenzione ai soggetti
svantaggiati e alle categorie a rischio di
marginalità;
l’attenzione per la tutela e salvaguardia
dell’ambiente naturale, culturale e paesaggistico che offre il territorio;
l’ impegno nella costruzione di legami di
comunità e della coesione sociale.
Tutte le attività esercitate dall’Associazione sono prive di scopo lucrativo e sono
realizzate avvalendosi delle donazioni e
del lavoro volontario dei soci fondatori e
dei numerosi simpatizzanti avvicendatisi
negli anni. Alcune attività prevedono forme di rimborso spese, sempre finalizzate
a conferire maggiore efficacia all’impegno
volontario e a moltiplicare le collaborazioni, estemporanee o a progetto. Il lavoro
volontario dunque, corredato del processo
di formazione permanente che comporta,
si registra a tutti i livelli dell’organizzazione, sia nello svolgimento di mansioni più
spiccatamente “intellettuali” (ideazione e
progettazione di eventi, ricerca, attività
redazionale e di archivio, attività di informazione, formazione e orientamento), che
“tecnico-operative” (allestimento, gestione
e pulizia dei locali, esposizioni e banchetti,
front office, cura e piccola manutenzione
delle attrezzature). La centralità e la piena
valorizzazione del volontariato, non esime
dal sostegno a forme di autoreddito e dalla promozione di percorsi di emersione dal
lavoro nero, di imprenditorialità sociale,
di piccola impresa e cooperazione, dentro
e fuori le mura del Leoncavallo. Nel 2009
che” (allestimento e manutenzione di locali e postazione informatica). La centralità
del volontariato si accompagna altresì con
l’impegno sistematico a sostenere forme di
autoreddito, imprenditorialità sociale, piccola impresa e cooperazione, sia all’interno
sia all’esterno del centro sociale.
LIB@LAB
LIBERI LIBRI LABORATORY
Il laboratorio dei liberi libri si pone l’obiettivo di offrire alla città uno spazio di divulgazione dei saperi e della cultura indipendenti, di distribuire materiale informativo
su temi di pubblico interesse e di creare un
ponte tra cultura dei centri sociali ed entourage intellettuali a questi esterni. La distribuzione di prodotti informativi consente
di finanziare alcuni servizi rivolti al pubblico stabilmente: biblio/mediateca, book
crossing area, free internet point e produzione di materiale fruito gratuitamente dai
frequentatori, con particolare attenzione ai
temi della storia delle culture giovanili, dei
conflitti urbani, dei movimenti sociali e della cura del sé, individuale e collettivo. Nel
lavoro quotidiano e in occasione di grandi
eventi, il gruppo di lavoro collabora sinergicamente con le altre strutture del Leoncavallo e ne sostiene la programmazione
generale partecipando stabilmente all’assemblea del lunedì. Nel 2009 il laboratorio
si è arricchito di uno spazio dedicato alla
qui sono qui resto
l’Associazione ha sviluppato la sfera delle
proprie attività rinforzando l’erogazione dei
servizi rivolti al pubblico, mediante l’estensione degli orari di apertura delle attività,
il potenziamento del parco macchine per
la navigazione internet e l’inaugurazione di
una vera e propria attività formativa, che
ha impegnato un gruppo di lavoro misto di
docenti e non docenti, tutti volontari, da
Settembre 2009 a Luglio 2010. Il corso di
inglese realizzato si è articolato in tre step
didattici distinti: di base (formativo), di socializzazione linguistica (videoproiezioni in
lingua originale) e di rinforzo del multilinguismo (di conversazione). Da Settembre
2009 a Febbraio 2010 nel contesto del Progetto Leonardo per la mobilità giovanile e
lo scambio culturale intraeuropeo è stato
erogato un tirocinio orientativo-conoscitivo
in favore di una giovane tirocinante tedesca. Le attività, basate prevalentemente
sul volontariato, prevedono alcune mansioni a rimborso spese finalizzate a conferire maggiore efficacia e moltiplicare le
collaborazioni volontarie, estemporanee
o a progetto. Il lavoro volontario dunque,
corredato del processo di formazione permanente che comporta, si registra a tutti
i livelli dell’organizzazione, sia nello svolgimento di mansioni più spiccatamente
“intellettuali” (ideazione e progettazione di
eventi, forniture, attività redazionale e di
archivio), sia “operative” (organizzazione
vetrina e scaffali, banchetti e front office,
pulizia e piccola manutenzione) e “tecni-
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formazione, che si propone di dare risposta concreta e in controtendenza al taglio
dell’offerta formativa convenzionale, dettata da motivi di bilancio sia a livello locale
sia nazionale, che stabilisce una riduzione
dei fondi destinati alla formazione alla cultura determinando di fatto la cessazione
di alcuni servizi. Il bisogno sociale è stato
intercettato su due versanti tra loro interconnessi: la riduzione dei corsi di formazione serale e continua, indirizzati prevalentemente ad adulti e studenti/lavoratori,
e la chiusura anticipata delle pur numerose
biblioteche comunali. Per far fronte a questo, il laboratorio ha avviato la sperimentazione di un’aula studio aperta la sera fin
dall’inverno del 2008, fruita a oggi principalmente da studenti universitari fuori
sede e da cittadini migranti. L’aula studio,
che risponde efficacemente alla necessità
di chi, costretto a coabitare, non dispone
di fatto di uno spazio per lo studio individuale, nel 2009 è stata attrezzata per la
navigazione internet. Gli orari di apertura,
prevalentemente orientati in fascia serale,
offrono alcuni servizi (book crossing e free
internet area) alla città fin dalle prime ore
del pomeriggio, garantendo l’accesso a un
pubblico giovanile e agli abitanti del quartiere.
ATTIVITÀ
•
•
•
•
•
•
•
Book crossing area: promozione del libero scambio di libri, fumetti e manuali
di testo, fornisce in loco un servizio di
lettura e consultazione, – Free internet
point: n. 5 postazioni di navigazione
gratuita e wi fi, – Mediateca: archivio
consultabile in loco,
Aula studio: aperta la sera,
Info point: distribuzione di prodotti informativi e orientamento ai servizi presenti sul territorio,
Critical book: redazione e stampa di
opuscoli informativi; quest’anno, con
l’inedita intervista a Giorgio Antonucci, giunge al settimo appuntamento,
– Organizzazione di manifestazioni ed
eventi: presentazione di libri, video
e film, esposizioni, mostre, seminari
e corsi, serate a tema (“I suoni della
memoria”: dal 2006 in occasione della
giornata della memoria della Shoah il
27 gennaio),
Creazione di supporti bibliografici e
analitici per studenti e ricercatori,
Allestimento di banchetti informativi in
occasione di eventi di particolare interesse socio culturale,
Formazione e corsi: “I has English: corso di sopravvivenza di lingua inglese in
contesti non convenzionali”, avviato nel
settembre 2009, costituisce un modulo
di vera e propria formazione continua,
impostato su metodologie didattiche
attive e realizzato da un gruppo di lavoro composto da un docente anglofono, un lettore madrelingua (statunitense), un tutor didattico e un tutor di
coordinamento.
qui sono qui resto
L’ARCHIVIO DEI MOVIMENTI
E DELLE TRASFORMAZIONI SOCIALI
10
Il progetto di documentazione, nato nella storica sede di via Leoncavallo 22 intitolandosi a Fauto e Jaio, inquadra la storia dei centri sociali autogestiti all’interno
dell’esperienza del Terzo Settore, al fine di
valorizzare e relazionare le pratiche sviluppate in questi anni con i tanti e differenti
soggetti che condividono la necessità di lavorare alla costruzione di un nuovo e forte
legame sociale, quale emersione di una società civile solidale. Un progetto che ritiene possibile coniugare due aspetti salienti
della vita degli spazi pubblici autogestiti:
la propensione alla pratica associativa e
OBIETTIVI E FINALITÀ
•
•
Facilitare la costruzione di spazi pubblici autogestiti e di reti di integrazione sociale attraverso la conoscenza delle esperienze pregresse;
documentare e rendere accessibili la
riflessione, il dibattito e le sperimentazioni pregresse di forme autorganizzate e autogestite di cooperazione
•
•
•
sociale, a partire dalla storia dello
spazio pubblico autogestito Leoncavallo e dell’Associazione mamme antifasciste per i centri sociali autogetiti e alle realtà associative a questi
collegate;
documentare trasformazioni, conflitti
sociali e storia delle realtà riconducibili all’ampio settore No Profit e i loro
rapporti con le istituzioni pubbliche
di ogni ordine e grado, con i media,
tra loro o con altri segmenti sociali
della popolazione;
facilitare la creazione e riproducibilità di spazi pubblici autogestiti e di
imprese senza scopo di lucro, tese a
soddisfare bisogni sociali altrimenti
insoddisfatti;
facilitare il processo partecipativo
e sperimentale di costruzione di un
nuovo modello di Welfare non statalista e il miglioramento delle condizioni sociali della popolazione.
ATTIVITÀ
•
•
•
Creazione/gestione dell’archivio storico
multimediale.
Traduzione testi nelle principali lingue
europee.
Presentazione di libri e organizzazione di seminari di approfondimento a
tema.
qui sono qui resto
mutualistica, e il conflitto sociale per l’affermazione di nuovi diritti di cittadinanza
che il processo di allargamento della sfera
stessa del diritto positivo comporta. www.
archiviodeimovimenti.org è il luogo immateriale che affianca il luogo fisico dell’archivio/biblioteca, reperibile presso i locali
dell’Associazione. Il progetto si propone
di costituire un archivio multimediale sui
centri sociali autogestiti utile alla ricerca
scientifica sulle trasformazioni e i movimenti sociali in epoca contemporanea, ma
anche di supportare concretamente la sperimentazione di pratiche di autogestione
e partecipazione nel quadro offerto dalla
costruzione di un nuovo Welfare civile. La
fruibilità di materiale documentale e dibattito, risponde al bisogno di riferimenti certi
e diretti per tutti quei soggetti che intendano studiare o creare esperienze collettive di “intrapresa” sociale sulla base di una
motivazione solidale e cooperativa.
11
LE STRUTTURE
DI FINANZIAMENTO
E COOPERAZIONE
HEMP BAR
L’Hemp Bar è il bar che si trova nello
spazio centrale tra il salone e la sala davanti
a Lib@Lab, posizione studiata per essere
fruibile sia dalle migliaia di persone che
durante i concerti affollano il Leoncavallo
tanto quanto dai più tranquilli frequentatori
dell’internet-point e della Libreria. E’ aperto
dal mercoledì al sabato, dalle 21.30, e con
variazioni di orario a seconda delle iniziative
in programma. In settimana raggiunge quasi
le 30 ore di apertura settimanali.
Diversamente dal Baretto, l’Hemp Bar ha visto
la nascita soltanto all’interno della struttura di
via Watteau 7 ed è il più importante punto di
incontro e scambio tra le diverse generazioni
che animano il Leoncavallo.
La gestione, dalla nascita ad oggi è stata
solitamente affidata a due persone (in alcuni
anni, a tre, di età inferiore ai 30 anni) che
lavorano continuativamente con funzioni
di responsabilità e percepiscono il “gettone
di solidarietà”. All’interno dell’Hemp Bar è
fondamentale l’aspetto “collaborativo” tra
le diverse persone che lavorano all’interno
della struttura, infatti in serate dove viene
prevista un’importante partecipazione, ai
responsabili si affiancano i tanti volontari e
baristi necessari a accogliere i frequentatori
nelle serate di maggiore affluenza, anche
15 persone a serata! Ogni mese collaborano
alla gestione attraverso il lavoro volontario di
barista i ragazzi del collettivo di Radio Onda
d’Urto Milano.
12
All’interno dell’Hemp Bar è possibile consumare
bevande e alimenti eco-sostenibili e del
commercio equo e solidale. Non si servono
superalcolici e cocktail, ma una vasta gamma
di bevande analcoliche, birre selezionate da
microbirrifici italiani e i vini della “Carta della
Terra” che ormai da tre anni da la possibilità ai
frequentatori di gustare bottiglie provenienti
dai vignaioli dell’iniziativa “La Terra Trema”.
Tutti gli snack e alcune bevande analcoliche
provengono dalla cooperativa Nazca.
Nel corso degli anni si sono succeduti
numerosi dibattiti e incontri politici: dalla
tematica antiproibizionista, che introduce
annualmente la “Festa del Raccolto” e la
“Festa della Semina”, ai partecipati incontri
sull’antimafia, sul lavoro e sulla Memoria. Nel
settembre del 2010, all’interno dell’incontro
“La buona politica per la città che vogliamo”
è intervenuto l’attuale sindaco di Milano,
Giuliano Pisapia così come negli anni hanno
parlato Ministri, Sottosegretari, Segretari
di Partito ed esponenti della vita politica
e sociale milanese. La sensibilizzazione
alle tematiche care al percorso politico del
Leoncavallo si esprime all’Hemp Bar anche
grazie all’intervento one-to-one dei volontari
e baristi, che ogni sera dedicano parte del
proprio tempo ad informare e a raccogliere
le opinioni e le voci dei frequentatori – da
“giovani” a “giovani” per parlare lo stesso
linguaggio, senza barriere e imbarazzi.
Vista la giovane frequentazione del Leoncavallo
BARETTO
Il Baretto viene inaugurato per la prima volta nella sede storica di via Leoncavallo e rappresenta tuttora una delle strutture
più importanti del centro nello svolgere le
funzione di socialità, incontro, sperimentazione musicale e culturale.
Situato ora in fondo al cortile interno, accoglie una frequentazione eterogenea e
multietnica e durante il periodo estivo, nel
giardino antistante, offre ulteriori opportunità di incontro e convivialità.
Negli anni questo posto ha visto transitare
i più importanti artisti della scena Blues e
Jazz italiana e internazionale, offrendo ai
suoi frequentatori l’incredibile possibilità di
suonare con loro improvvisando su griglie
di accordi e temi conosciuti, per dar vita ad
uno scambio di idee, che spesso ha portato
alla nascita di nuove collaborazioni musicali.
La mescita di bevande avviene a prezzi
contenuti, per garantire a tutti la possibilità
di partecipare alle iniziative programmate.
Il Baretto è aperto tutti i giorni della settimana tranne il lunedì, quando la sala viene
utilizzata per l’assemblea dello Spazio Pubblico Autogestito.
Attraverso la musica e la sua sperimentazione questo spazio è in grado di offrire a
tutti i suoi frequentatori un’idea di quella
socialità migliore che riassume in sé uno
dei concetti fondamentali del Leoncavallo:
fare politica facendo società.
Tra le attività principali ricordiamo:
•
•
•
•
•
Il Caffè Letterario, in collaborazione con
il Laboratorio di Teatro;
la Jazz Jam Session con la partecipazione aperta al pubblico, al quale viene
offerta la possibilità di suonare insieme
ad un trio di professionisti e insegnanti;
i concerti Blues, la cui partecipazione
è sempre aperta al pubblico, come nel
caso della Jam Session;
serate musicali che sposano i più disparati generi;
eventi di carattere culturale quali presentazioni di libri, proiezioni cinematografiche, letture di poesia, dibattiti e
tavole rotonde.
le strutture di finanziamento e cooperazione
e in particolare dello spazio Hemp Bar, è
stata data negli anni particolare importanza
all’aspetto musicale, spesso collegato al
carattere indipendente dei diversi generi
musicali. Negli anni infatti è stato dato spazio
a numerosi artisti della scena elettronica (la
rassegna Digit, inizialmente Soundsplatters
Night e No Vapour di cui possiamo ricordare
Dj Face), a giovani sound e cantanti legati alla
musica reggae (l’appuntamento del giovedì
reggae, Hempy Thursday, da cui sono passati
nomi come Voice Mail, Macro Marco, Junior
Sprea, Gamba de Lenk, è ormai arrivato
alla sua quarta edizione), a musiche più
sperimentali e d’avanguardia (con le rassegne
Frest! e Sound Ciak,) e a diversi artisti della
scena hip hop (si possono ricordare le prime
apparizioni del gruppo Club Dogo e altri negli
eventi minori dell’appuntamento “Push It
Real”).
Sono state parte integrante della vita politica
e culturale del centro anche rassegne
cinematografiche
studiate
per
essere
apprezzate nei generi da un pubblico giovane
e multiculturale, sfociate nella recente
rassegna Sound Ciak, tra le poche in Italia
dedicate alle sonorizzazioni di film, passando
da nomi come Aucan, Port Royal, A67,
Musetta, Xabier Iriondo e Steve Piccolo.
La storia del Leoncavallo può essere “letta”
anche tra le pareti dell’ampio spazio davanti
all’Hemp Bar visti i diversi artisti che hanno
saputo dipingere e interpretare nel tempo
i muri. Nell’anno 2002 è uscito persino
un libro illustrato edito da Skira e voluto
dall’allora Assessore Vittorio Sgarbi “I graffiti
del Leoncavallo”, dedicati alle opere dipinte
all’Hemp e sul perimetro esterno del centro.
Tra i nomi si leggono firme come Bros,
Dem, Teatro e Vandalo. Ad oggi si è ormai
avvicendata una “seconda generazione” di
artisti, e così di graffiti di autori come Senso,
Trend, Krio, Tenia, Ruggge, El Tilf, Zibe e
Blackwan.
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CUCINA POP.
le strutture di finanziamento e cooperazione
La Cucina Popolare nasce in via Leoncavallo 22 dalla necessità delle Mamme di
voler garantire a tutti un pasto a prezzi
contenuti.
Una cucina popolare nella sostanza e nella
sua fruizione, che in oltre trent’anni non
ha tradito la sua filosofia.
14
Negli ultimi anni la Cucina Popolare è diventata Cucina Pop (per stare al passo
coni tempi) e all’offerta di cibi e prezzi
economici ha unito una ricerca gastronomica in quanto a sapori e materie prime.
Piatti della tradizione mediterranea e influenze etniche apportate dai collaboratori di origine straniera, per un modello che
unisce spesa a km zero e ricette dal mondo, piatti elaborati e intramontabili panini
con la salamella, cuochi italiani qualificati
e collaboratori di tanti Paesi del mondo.
Una offerta gastronomica in linea con le
tendenze della ristorazione contemporanea più illuminata, che garantisce il giusto
equilibrio dei prezzi grazie ad un’offerta
variegata, e a ricette che sappiano qualificare tagli di carne o prodotti di stagione
considerati “poveri”. Siamo una Cucina Pop
da oltre 30 anni e lo siamo per una frequentazione realmente popolare Un contenuto profondo e radicato che va oltre le
boutade di chef-star stellati e operazioni di
marketing.
DA FORNITORI A RELAZIONI
Fiore all’occhiello della cucina è la relazione con i fornitori dell’hinterland milanese,
spesso giovani imprenditori agricoli, che
garantiscono ingredienti di altissima qualità (latte, burro, uova, farina, formaggi,
carne di manzo e maiale). Il tutto con un
occhio all’equilibrio nutrizionale dei menù,
e ad una proposta che incontra ogni sera
avventori vegetariani e tradizioni alimentari della comunità islamica. Vino genuino
di prima qualità, sfuso o in bottiglia da vi-
gnaioli selezionati.
Al servizio quotidiano si aggiungono con
una programmazione settimanale serate a tema in cui la cucina si trasforma in
vera osteria, con tanto di servizio al tavolo
e bicchieri a calice. Dettagli più curati, un
servizio migliore e più accogliente, progetti di comunicazione del patrimonio enogastronomico italiano, appuntamenti un po’
speciali - nella convinzione che proprio
attorno al cibo e alla tavola si catalizzino
nuove energie, idee, ricchezza. L’ANIMA DELLA CUCINA POP.
La cucina, nata in via Leoncavallo e trapiantata in via Watteau si configura come
uno snodo fondamentale per le attività del
centro e un punto d’incontro per persone
di diversa estrazione e provenienza. Grazie
all’apertura quotidiana, la struttura è spesso il primo luogo di approccio del frequentatore dello spazio, quasi un punto informativo/orientativo, tra vocazione sociale e
multiculturale.
In cucina collaborano in qualità di aiuto
cuoco prevalentemente giovani di origine
straniera (decine in questi ultimi dieci anni)
che, mediante questa attività, possono acquisire alcune competenze professionali
di base utili all’inserimento nel mondo del
lavoro o all’inserimento nel mondo della
formazione (in collaborazione con l’Istituto
regionale Achille Grandi di Milano). Dopo
il primo periodo di osservazione e adattamento, la struttura ha attivato un rimborso
L’IMPORTANZA
DELLA TERRA
Lo sforzo quotidiano in difesa del diritto
universale all’alimentazione (materialmente migliaia di pasti all’anno erogati “gratis” o al prezzo simbolico di 1 euro), non
esclude un ragionamento sulla qualità dei
prodotti, intrecciato in questi anni con diverse esperienze individuali e collettive,
da Veronelli alle sessioni di Critical Wine,
a La Terra Trema e la filiera dei prodotti di
Libera Terra, a tutti coloro che, come noi,
produttori e consumatori dalle nuove “sensibilità planetarie”, siamo interessati alla
tutela e conservazione della biodiversità e
della qualità della vita.
Non siamo solo popolari, cioè genuinamente economici, siamo pop, come una canzone che rallegra e si ascolta sempre volentieri, all’insegna della socialità a tavola.
UN GENERATORE
DI RICCHEZZE
La cucina è una delle strutture di finanziamento del Leoncavallo e collabora sistematicamente ai lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria dello stabile e
sostiene particolarmente alcuni progetti di
riqualificazione come per lo spazio dell’accoglienza, la scuola di italiano, lo sportello
legale, l’allestimento di locali adibiti a sala
riunioni, corsi di informatica, archivio storico, la postazione di pronto soccorso. Negli
anni passati ha finanziato la radiosorgente (Radio Onda d’Urto Milano), il laboratorio serigrafico, coordinato il magazzino
e la sistemazione del “Parco delle rose”
(nell’area interna e adiacente alla sede di
via Watteau), coadiuvando la creazione di
alcuni orti (in collaborazione con il dipartimento di botanica dell’Università Statale di
Milano) e l’allestimento di una “pet area”
dedicata agli abitanti del quartiere.
le strutture di finanziamento e cooperazione
spese e la regolarizzazione della posizione
contributiva dei collaboratori stranieri, al
fine di facilitare il percorso di integrazione sociale e lo sviluppo di un progetto di
vita autonomo della persona. È un prezioso laboratorio di socializzazione al lavoro
perché, grazie alla rotazione degli operatori coinvolti nelle mansioni più semplici,
ha consentito a molti giovani di svolgere
un’utile esperienza di orientamento e, in
alcuni casi, di vera e propria formazione
professionale.
Il lavoro con persone di origine straniera
si è rivelato non di meno un’occasione un
confronto reciproco fra culture, non solo
di sostegno motivazionale in un periodo
di difficoltà. L’amore per la buona tavola e
la volontà di condividere il proprio sapere
culinario, rendono l’offerta gastronomica
un mix fra tradizione mediterranea, piatti
lombardi e sapori e spezie di India, Medioriente, Eritrea, Equador. È un progetto
sorto per il benessere della comunità.
15
I LABORATORI
I Laboratori
LABORATORIO
FOTO-SERIGRAFICO
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Il Laboratorio Foto-Serigrafico è animato dalla collaborazione di varie persone: studenti, tecnici, scenografi, operai,
fotografi, grafici, creativi, hobbisti e professionisti che gestiscono uno spazio e le
sue strutture all’interno del Leoncavallo e
ne regolano le sue attività.
Le nostre attrezzature ci permettono di effettuare:
• stampe serigrafiche seriali: poster e
magliette ma anche adesivi e qualunque tipo di stampa su supporto piano.
• sperimentazione serigrafica artisica.
• impressione dei telai
• attività di camera oscura per sviluppo e
stampa di pellicole in bianco e nero.
Durante gli anni sono giunte varie richieste di utilizzo dello spazio da parte di studenti e individui interessati ad avvicinarsi
al mondo della serigrafia e/o appassionati
di fotografia. Abbiamo intenzione di soddisfare queste richieste con delle risposte
concrete: gestire un accesso periodico alle
attrezzature di prova per sperimentazione serigrafica e proporre corsi di camera
oscura. Le attrezzature, lo spazio e alcuni
mezzi gestiti dal laboratorio hanno bisogno di cura e manutenzione da parte delle
persone che attraversano e/o gestiscono il
laboratorio. Nel corso degli anni, tramite i
mezzi fornitici dal Leoncavallo e dal lavoro volontario, abbiamo reso lo spazio più
funzionale possibile: rimanendo su questa
linea le intenzioni sono quelle di migliorare le prestazioni tecniche e qualitative,
avendo come obiettivo l’apertura di uno
spazio adeguato alle varie esigenze e agli
standard di sicurezza e qualità ambientale. In campo artistico-culturale il laboratorio ha intenzione di proseguire a dare il
suo contributo con mostre e proposte che
coinvolgano la città. Uno dei punti su cui ci
vogliamo focalizzare è capire cosa sia possibile fare nel campo dell’autoproduzione
e dell’artigianato: è nelle nostre intenzioni
creare spazi di confronto che si rivolgano a
tutti, strizzando l’occhio a quanti si accorgono di muoversi in un sistema consumatore-produttore governato dalla moderna
industrializzazione schiavista. Vogliamo
attività storica 1981-1994
LA MANOVALE
Il laboratorio foto-seri-grafico è figlio
dell’eseprienza del laboratorio grafico La
ManoVale. Questi nasce nel c.s. santa
marta tenuto da più persone che fanno varie attività di tipo creativo. Nell’81, anno in
cu il C.S. santa marta viene sgomberato,
la ManoVale si sposta a proseguire le sue
attività nel C.S. Leoncavallo.
Le attività svolte da questo collettivo di circa una decina di persone sono state:
• lavori di grafica: la serigrafia è uno dei
mezzi utilizzati per realizzare in loco i
lavori dalle stesse persone che li hanno
ideati
• workshop di pittura murale collettivi
• sperimentazione serigrafica artistica
• supporto visivo per il centro sociale
• realizzazione in stampa serigrafica di
circa un centinaio di grafiche da manifesto in bassa tiratura (circa 200-300
copie)
Dopo lo sgombero del ‘94 la ManoVale non
proseguirà le attività di laboratorio. In via
Salomone non c’era lo spazio adatto alle
I Laboratori
creare dei momenti di contatto tra i vari attori lavorando con le reti che già esistono.
Lo spunto più vicino che ci viene in mente
è quello dell’Happening Internazionale Underground, svoltosi al Leoncavallo per una
quindicina d’anni con cadenza quasi annuale fino al 2006. Infine come laboratorio
ci adoperiamo nel sostenere e/o adottare
collettivamente progetti, idee e iniziative a
cui ci sentiamo vicini, considerando come
terzi sia singoli componenti del laboratorio
sia qualunque altro soggetto con cui ci si
possa accordare. Le attività del laboratorio
(anche in collaborazione con le altre strutture) possono sia interessare il solo s.P.a.
, sia coivolgere qualunque realtà esterna
che non entri in conflitto con i principi cardine del Leoncavallo. Il laboratorio è anche un collettore di persone coordinate in
attività di supporto visivo e comunicativo
per le iniziative dello spazio Pubblico autogestito.
17
attività svolte in precedenza. In via Watteau alcuni componenti del collettivo continueranno con la realizzazione di lavori grafici per il centro, principalmente manifesti
per le iniziative politiche e locandine.
1996-2007
Con l’occupazione di via Watteau il laboratorio foto-seri-grafico rientra nel
progetto delle strutture del centro. Alle
attività grafiche, serigrafiche e fotografiche viene assegnato uno spazio dedicato. Questo spazio viene attraversato da
vari collettivi e progetti diventando una
delle risorse potenziali del centro. Nei
primi anni vengono fatti alcuni investimenti materiali (come ad esempio l’acquisto di un macchinario per la stampa
a 6 colori) e si esegue un primo lavoro
di allestimento per i tre spazi del laboratorio: stampa serigrafica, zona lavaggio
e camera oscura. Nel frattempo, in questi anni, il collettivo della ManoVale non
prosegue le sue attività sperimentali e
di workshop, ne in questo laboratorio,
ne altrove. Continuano però a essere
prodotti disegni e lavori grafici da alcuni
ex componenti che fanno parte del laboratorio teatrale. Annualmente viene
effettuata la locandina del laboratorio
di teatro oltre a grafiche da manifesto
per alcune iniziative del Leoncavallo. Il
collettivo della serigrafia tra il 2005 e il
2006 si rinnova e da nuova vita allo spazio della serigrafia. Grazie all’esperienza
dell’H.I.U. il laboratorio entra in contatto
con Chuck Sperry. Serigrafista e grafico
di fama internazionale, si trasferisce a
Milano per un anno e mezzo in seguito
alla proposta di poter usare il laboratorio
foto-serigrafico per la sua attività artistica di alto livello. In un anno e mezzo
Chuck crea una decina di poster serigrafati, firmandoli come Firehouse Europe.
In questo periodo il posto viene risistemato.
2009-2010 - 2011
•
•
•
•
•
I Laboratori
•
18
•
•
•
•
manutenzioni-riparazioni macchinari
serigrafici, messa in funzione della
camera oscura
costruzione essicatoio: ciclo di riciclo
del telaio completato.
imbiancatura PROGETTI dello S.P.A.
grafica e stampa di: adesivi, magliette e poster
striscioni e allestimenti scenografici
per manifestazioni politiche
apertura su richiesta per esperimenti individuali di serigrafia e c.o. con
disponibilità di uno spazio per esperimenti e prove in ambito universitario
autofinanziamento
sperimentazione serigrafica
stampa materiale elettorale per candidatura Face
allestimento di 2 mostre in collaborazione con lo spazio Outliners e la
programmazione dello spazio Pubblico autogestito : Southfresh Photo e
“I poster dimenticati di Cuck Sperry”.
CUCINA POPOLARE
LABORATORIO
DI COMUNICAZIONE
I Laboratori
La scuola di italiano x migranti nasce nell’autunno del 2000 per soddisfare
le esigenze di apprendimento degli ospiti
e dei collaboratori delle strutture interne
al Centro. Nel 2003, con l’elaborazione di
un progetto più complesso e articolato,
la scuola prende il nome di Laboratorio di
Comunicazione, per significare il senso di
sperimentazione relazionale e comunicativa a più livelli che vi è racchiuso.
L’organizzazione scolastica prevede diversi
livelli: alfabetizzazione, intermedio e avanzato equamente distribuiti nei giorni di lezione settimanali, ciascuna di due ore.
La scuola è gestita completamente da volontari, è gratuita ed aperta a tutti durante
tutto l’arco dell’anno (fatta eccezione per
le due settimane centrali di agosto), unica
in tutta Milano.
La scuola ha visto nell’arco degli anni una
frequentazione di oltre 600 studenti soprattutto uomini (oltre il 90%) tra i 20 e
i 35 anni, residenti prevalentemente nella
vasta area attorno al Leoncavallo suddivisa
in tre principali zone, in ordine decrescente: piazzale Loreto, viale Monza, Via Padova; Affori; Bovina; Maciachini, Stazione
Centrale e quartiere Greco.
Nel corso del 2006 il Laboratorio di Comunicazione ha promosso la rete Scuole Senza Permesso, per condividere la quotidiana
esperienza a contatto con i migranti e favorire un reciproco scambio formativo.
Primo strumento di cui si è dotata la rete
è stato un sito internet consultabile all’in-
20
dirizzo http://scuolesenzapermesso.blogspot.com con l’obiettivo di raccogliere dati
sulle scuole del territorio milanese creando
un Database delle Scuole, di pubblicizzare eventi e incontri, pubblicare materiali
formativi e offrire informazioni utili sia agli
operatori che ai migranti.
La May Day degli ultimi anni e tutte le principali manifestazioni nazionali sui diritti dei
migranti hanno visto studenti e insegnanti partecipare insieme sfilando con lo striscione delle Scuole Senza Permesso.
La rete delle Scuole Senza Permesso, nel
corso degli ultimi anni, ha dato vita al progetto La città dei migranti (si veda approfondimento relativo all’anno 2009-2010).
Quest’anno, per una serie di difficoltà legate all’organizzazione interna alla rete stessa
e alla significativa diminuzione del numero
degli studenti in tutte le scuole (dovuta sia
alla nuova legge sull’immigrazione, sia al
fatto che sono state aperte nuove scuole
per migranti –anche nel bacino d’utenza
che gravita intorno al Centro- sia al rientro
in patria di molti studenti a causa della crisi economica degli ultimi anni), i consueti
appuntamenti sono diminuiti.
Come sempre c’è stato l’attesissimo Torneo
di Calcio (totalmente autofinanziato) fra le
squadre delle diverse scuole che ha visto il
Leoncavallo classificarsi al terzo posto.
La tradizionale Festa Cittadina è stata sostituita invece da un’iniziativa particolare,
promossa da Radio Popolare e intitolata
“Lo sbarco dei mille”. Un’occasione per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia con i
nuovi cittadini di questo Paese.
Laboratorio di Comunicazione, Leoncavallo
spa
Email: [email protected]
Web:
http://scuolesenzapermesso.blogspot.com
Laboratorio di Comunicazione, rete Scuole
Senza Permesso
- Torneo di calcio:
domenica 17 aprile presso il campo dell’ex
Ospedale Psichiatrico Paolo Pini.
Come sempre l’evento più atteso dagli
studenti delle scuole, il torneo ha visto le
undici squadre della rete giocarsi l’ambito
trofeo in una sola giornata.
Per la prima volta, questa squadra ha conquistato il terzo posto risollevando gli animi degli studenti, ormai rassegnati da anni
di cocenti sconfitte.
Al di là del risultato sportivo, l’esperienza è stata un successo dal punto di vista
della socializzazione tra persone di diverse
culture e ha fornito a studenti e formatori
la possibilità di incontrarsi in un contesto
diverso da quello della scuola.
- Lo sbarco dei Mille:
sabato 14 maggio, Sesto Rondò – Carroponte di Sesto.
Questa iniziativa, proposta da Radio Popolare, ha visto la partecipazione attiva dei
migranti e, di conseguenza, dei nostri studenti.
Italiani e migranti -nuovi cittadini del nostro paese- hanno così festeggiato insieme
i 150 anni dell’Unità d’Italia.
I “nuovi Mille”, vestiti con magliette rosse
fornite da Radio Popolare, hanno sfilato da
Sesto Rondò al Carroponte di Sesto, dove
in serata si è svolta l’Extrafesta (ideata da
Radio Popolare nel 1986 come iniziativa
dedicata alle comunità immigrate, destinata a favorire la loro “visibilità” e integrazione e che mancava a Milano dal 2007) il
cui ospite principale è stato Khaled, artista
simbolo dell’integrazione afro-europea.
Un’occasione, dunque, per ristabilire un
dialogo, festoso e condiviso, tra giovani e
migranti, nel nome di una legittima accoglienza.
Oltre alla costante partecipazione attiva di
studenti ed insegnanti alle varie manifestazioni sui diritti dei migranti, il Laboratorio di Comunicazione anche quest’anno ha
presenziato con un proprio banchetto alle
principali iniziative promosse dal Centro
(La Terra Trema, Festa della Semina. Festa
del Raccolto, ecc.) allo scopo di raccogliere
fondi per autofinanziarsi e per promuovere
le varie attività, permettendoci inoltre di
trovare nuovi volontari.
La nostra maggiore soddisfazione rimane
quella di aver collaborato alla crescita di
un gruppo di persone che hanno voglia di
confrontarsi e stare insieme, non solo durante la lezione. Ci siamo trovati per gite in
montagna, allenamenti di calcio, serate in
compagnia cui hanno partecipato con entusiasmo sia gli studenti che gli insegnanti.
Crediamo che anche questo sia un modo
per mediare tra gli studenti e l’ambiente
esterno, facendoli sentire un po’ più a casa
loro.
I Laboratori
ATTIVITÀ
21
LABORATORIO
DI INFORMATICA
Il collettivo LeoLinux è un gruppo
informale che s’incontra ogni mercoledì
sera col fine di interfacciarsi con le esigenze di informatizzazione e di utilizzo
delle nuove tecnologie, promuovendo
sistemi operativi non proprietari, licenze
libere e Creative Commons.
I primi corsi di alfabetizzazione informatica sono iniziati nel 1990 in via Leoncavallo 22.
Nella sede storica è cominciata così
l’esperienza dell’European Country Network che ha pubblicato tra il 1991 e il
1995 il Bollettino di informazione telematica, primo passo per lo scambio di
competenze tra operatori informatici e
organizzazione di seminari specialistici,
dibattiti e incontri pubblici .
I Laboratori
Dal 1994, con l’arrivo in via Watteau,
è stata creata un’aula dedicata all’informatica con diverse postazioni collegate sia intranet che internet, allo scopo
di organizzare corsi e favorire il lavoro
d’equipe. L’ampio locale ospita anche
un laboratorio/officina dove si riparano
e si assemblano PC considerati obsoleti per dar loro una nuova utilità (recupero del trashware). La valorizzazione
del trashware come forma di riutilizzo
dell’hardware, altrimenti destinato alla
discarica, rende possibile la riduzione
dell’impatto ambientale e offre la possibilità di colmare il digital divide a costi
ridotti.
22
Dal 2001 il gruppo ha rivolto i propri interessi verso il software libero, in particolare verso GNU/Linux e le sue applicazioni, con l’intenzione di incrementare
le conoscenze informatico-tecnologiche
e promuovere la condivisione e la libera circolazione dei saperi attraverso iniziative anche in ambiti diversi da quello
informatico.
Negli ultimi anni Leolinux ha allestito
l’internet point dell’area Lib@Lab, ad
accesso libero e gratuito, con 5 posta-
zioni attive funzionanti con software libero, occupandosi della manutenzione e
dell’aggiornamento dei computer.
Leolinux ha aderito e partecipato a diversi eventi promozionali per la prova e
l’installazione di Sistemi Operativi liberi
(installation party), fornendo assistenza
e consulenza completamente gratuita.
Negli ultimi anni è stato uno dei promotori della Linux Day, manifestazione
nazionale che ha lo scopo di promuovere GNU/Linux ed il software libero e nel
2010 ha partecipato al Software Freedom Day in collaborazione con PC Officina allestendo una sala con proiezioni di
video, dimostrazioni pratiche e giochi.
Attualmente il collettivo LeoLinux progetta e opera in collaborazione con l’Associazione Foresta delle idee, offrendo
servizi gratuiti ad un pubblico a bassa
soglia.
I progetti futuri prevedono la creazione
di corsi di informatica di base e avanzati per l’apprendimento e/o l’approfondimento dell’uso del sistema operativo
GNU/Linux e dei programmi ad esso collegati e il potenziamento del lavoro di
recupero del trashware.
LABORATORIO
DI TEATRO
tecniche, comprendono di essere in grado
di fare loro questa forma di espressione
che sembra riservata agli specialisti.
Non casualmente lo slogan del laboratorio è: “Ricordati. Tutti possono fare teatro,
tranne gli attori, naturalmente”.
Il gruppo di lavoro nasce nel 1981, attraversando le alterne vicende di sgomberi
e traslochi forzati cui il Leoncavallo è stato
costretto.
Ogni anno nel mese di ottobre, viene attivato il Laboratorio di Teatro del Leoncavallo.
In questi 30 anni di storia, circa 600 persone (dai 16 ai 77 anni) hanno provato a
far teatro in modo diverso da quello tradizionale, e alternativo a quello elitario e
autoreferenziale di una certa avanguardia.
Si tratta di un teatro politico ma non di
propaganda, un teatro svincolato da ogni
condizionamento di natura economica e di
potere, forma di espressione che non tende
a omologazioni secondo un “metodo” univoco, anzi esaltando in ognuno le proprie
diversità. Politico anche in quanto forma
d’arte e di comunicazione per sua natura
collettiva nella quale si possono sperimentare possibilità di rapporti paritari e superare stereotipi mentali e di comportamento
fisico, e attraverso questa attività entrare
più a fondo nelle problematiche che ci vengono poste dalla vita di tutti i giorni in questa società. I partecipanti, con opportune
L’attività è strutturata
in due gruppi:
•
•
Il Laboratorio, che lavora da ottobre a
giugno (7 ore settimanali: due appuntamenti di 3 e 4 ore).
Il gruppo teatrale Glinfondoasinistra,
che raccoglie coloro che sono rimasti dagli anni precedenti, cercando di
migliorare l’affiatamento del gruppo e
l’efficacia del nostro lavoro (anche loro
sette ore settimanali, incrementabili
quando si sta per andare in scena).
I Laboratori
Grazie al lavoro volontario profuso negli
anni è stato allestito uno spazio teatrale
dotato di palcoscenico, otto fari con mixer,
impianto voci, parquet. La sala può ospitare fino a 80 posti a sedere. Un altro salone
libero.
Siccome non si tratta di uno spazio privato, è a disposizione anche di altri gruppi
teatrali che abbiano bisogno di uno spazio
per provare.
Il lavoro svolto (sia nelle attività del Laboratorio sia per il gruppo teatrale) ha sempre come fine la creazione di uno spetta-
23
colo che permetta di confrontarsi con una
struttura drammaturgica e con il pubblico.
Oltre alle rappresentazioni al Leoncavallo
(con un minimo di sei repliche ogni anno),
gli spettacoli sono stati promossi e realizzati collaborando con altre realtà presenti
sul territorio: Università Statale di Milano,
Università Statale di Milano – Bicocca, Associazione culturale Punto Rosso, centri
sociali e circoli Arci di Milano, Arcore, Casalpusterlengo, Cremona, Brescia, Padova,
Piacenza, Bologna, Firenze, Roma.
PRODUZIONI:
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I Laboratori
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Tempi felici (collage di autori vari sulla repressione);
Fessure (testi di Ceronetti e Luciano
di Samostrata);
La Città degli animali (collage di testi
brechtiani);
La Cimice di Majakovskj;
Macello (libera riduzione da Santa
Giovanna dei Macelli di Brecht);
Taci di Ronald Laing;
L’Opera da tre soldi di Brecht (con
l’orchestra Metropolis);
Coraggio mammà (libera riduzione di
Madre Coraggio di Brecht);
Ogni guerra è sempre l’ultima (collage di testi teatrali di Brecht, Benni,
Firinu e Ceretta sulla guerra);
Monolocale di Ronald Laing;
Il compleanno di Harold Pinter;
Iene (libera riduzione dal film di Tarantino);
Capolinea (libera riduzione da Finale
di partita di Beckett);
•
•
Pedoni (libera riduzione da L’incarico
di Durrenmatt);
Terminale (nuova libera riduzione da
Finale di partita di Beckett con inserimento di testi di Brecht e Astucha)
Il Laboratorio ha curato in passato una
trasmissione per Radio Onda d’Urto, Il
resto è silenzio, che durava 45 minuti e
conteneva quattro o cinque testi sempre
diversi (32 puntate). Esperienza che ci
piacerebbe riprendere.
Ogni due mercoledì nello spazio del Baretto del Leoncavallo viene realizzato Il
caffè letterario, un breve spettacolo di
mezz’ora, talvolta drammatico, a volte
comico.
Con queste due iniziative il Laboratorio ha
fatto conoscere, oltre ad autori noti come
Brecht, Calvino, Ceronetti, Flaiano, Sermonti, Bulgakov, Arbasino, Laing, Alan
Bennet, Saul Bellow, Max Aub, Sanguineti,
Gregory Corso, anche autori quasi sconosciuti come Alisdar Gray, Ariel Dorfman,
Michele Firinu, Jo Carson, Charms, Paola
Ceretta, Bruno Pizzo, Maurizio Mancuso,
Sante Notarnicola, Franco Costabile, Serena Maglietta, Nuccia Cesare. Cercando
di portare il teatro e il suo modo di affrontare le tematiche che ci toccano nella
vita anche a persone che normalmente
non andrebbero a vedere uno spettacolo
in una sala teatrale.
Il laboratorio di teatro ha inoltre supportato, quando opportuno, le iniziative culturali, sociali e politiche del Leoncavallo
con brevi interventi teatrali.
CIRT
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•
•
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Mettere in scena Son quasi le nove,
spettacolo di sperimentazione sul linguaggio costituito da diciannove brevi testi di autori vari (da Yehoshua a
Mogol), preparato con il gruppo teatrale.
Mettere in scena L’audizione, spettacolo preparato con i ragazzi del laboratorio dell’anno scorso con alcuni
loro contributi anche alla scrittura dei
testi.
Ripartire con il nuovo laboratorio e
costruire con loro lo spettacolo per la
fine del corso.
Iniziare a lavorare su un nuovo spettacolo con il gruppo teatrale.
Caffè letterari al Baretto.
OPERE REALIZZATE
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•
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La caduta / La tempesta / Il doppio
/ Feggaraki Quattro studi successivi
sull’epopea di Gilgamesh;
Il Minotauro. Studio sul mito greco
del Minotauro, del labirinto, del filo
di Arianna;
Vassilissa (Il sacrificio). Studio sulla
fiaba russa del personaggio omonimo.
I Laboratori
PROGETTI:
Il CIRT è un gruppo di ricerca teatrale milanese ha fondato nell’aprile del
2001 dopo una prima ricerca avviata nel
dicembre 1999 in una cantina e ha svolto la propria attività, dal 2001 al 2003,
in una sala prove affittata grazie ad autofinanziamenti.
Nel luglio 2003 il CIRT è partito per la
Polonia dove ha potuto confrontarsi positivamente con quattro gruppi di ricerca
e condividerne le esperienze teatrali.
Da settembre a dicembre 2003 il CIRT è
rimasto senza sede a causa della mancanza di fondi e si è rivolto al Leoncavallo, che ha accettato di ospitarne le attività indicando gli spazi dedicati al teatro.
Così ha inizio la permanenza del CIRT
all’interno dello spazio pubblico autogestito. Grazie a questo accordo, il CIRT ha
trovato uno spazio gratuito nel quale può
svolgere la propria attività di ricerca in
una sala pubblica autogestita.
Insieme a Eva Antas (Spagna), Marie
Oms (Francia), Marcello Trotter (Italia),
Elena Marangakis (Grecia), Andrea Fici
(Italia), Marcello Frigerio (Italia), e altri
che hanno collaborato per più brevi periodi di tempo, sono state create alcune
opere performative di cui si può prendere visione consultando il sito fotografico:
www.teacirt.it
25
LA RICERCA ATTUALE
È DIVISA IN AREE TEMATICHE
•
•
•
Canti liturgici di origine messicana
attraversati da un racconto Siriano
(attuale Afghanistan) di Rumi, poeta
sufi fondatore della confraternita dei
dervisci Mevlevi;
Dialogo immaginario tra Andrea e
Giacomo, discepoli di Gesù, basata su
uno scritto apocrifo, il libro di Giovanni, dei vangeli dualistici;
Scritti apocrifi dei primi secoli dell’era
cristiana.
AIRA
I Laboratori
Teatro e natura L’associazione AIRA ha
lavorato con un team di quattro persone proveniente dalla svizzera durante
il 2007 negli spazi del centro partendo
in particolare per due progetti, entrambi nelle foreste Polacche, il primo nei
pressi di Wroclaw, il secondo nei pressi
di Bodzantine ( Kielce –Pl.) Presso Krzistof Wrona di Wengaity-Theatre (teatro e
natura). L’obiettivo è stato approfondire
la relazione tra: teatro/Natura/Cultura.
Più internamente al progetto sospeso tra
natura e cultura abbiamo approfondito
il tema del labirinto e dello spettacolo
all’aperto prendendo spunto dalla storia
Greca del filo di Arianna che è stato presentato svariate volte nel corso dell’anno.
26
LABORATORIO
OUTLINERS
Outliners Lab coglie l’esigenza di chi
ha necessità di un posto dove poter sperimentare, ricercare attraverso i linguaggi
artistici-visivi.
Lo spazio è un laboratorio multifunzionale in continuo cambiamento, che cerca di
adattarsi e riconfigurarsi ogni volta in base
alle esigenze di chi lo usa e delle iniziative
che lo impegnano.
Il gruppo cerca di anno in anno di migliorare le attrezzature che il laboratorio ha a
disposizione, nonostante le modestissime
entrate.
Quello che si propone Outliners, come collettivo, è quello di riuscire a creare un piccolo “ecosistema” dove diverse esperienze
e realtà artistiche possano incontrarsi e
confrontarsi, sia attraverso la pratica sia
con l’esposizione dei lavori di chi ha utilizzato il laboratorio.
Pratica, riflessione e confronto hanno caratterizzato l’anno 2010-2011: in queste 3
azioni è racchiuso lo spirito che ha caratterizzato il collettivo soprattutto nella prima
parte dell’anno.
Il laboratorio ha ospitato: Manuel Gardina,
Davide Abbati, Costantino Caiafa, Romano
64SQUARES
Oltre alle iniziative artistiche è subentrato
il progetto 64squares, un vero e proprio
laboratorio di scacchi che si svolge preva-
lentemente durante le ore serali e impegna
i giocatori in partite di svago fino allo studio delle principali tematiche scacchistiche
e tornei organizzati con le modalità lampo
semi-lampo.
Eventi:
settembre 2010- luglio 2011
•
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•
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•
•
•
Mostra Barf, Blow e Toro 3/10/2010
Torneo di scacchi 26-27novembre
Torneo di scacchi 18 dicembre
Mostra personale di Costantino Caiafa
“dalle origini alla sintesi”
Torneo di scacchi 19 febbraio
Southfresh mostra fotografica 5 marzo
Torneo di scacchi 26 marzo
“Sono cool questi rom” mostra fotografica
MIHC Gig poster 22 giugno
I poster dimenticati di Chuck Sperry 31
luglio
Scambi con il centro
•
•
•
•
•
•
Restauro quadri “presa di berlino” ,”le
mamme”, “quarto stato”
Allestimento carro mayday
Varie con serigrafia
Mostra poster MIHC
Mostra documentazione progetto accoglienza.
Mostra poster Chuck Sperry
I Laboratori
credito, Blow, Barf, Erica Attuati, Alessandro Pepe, Laura Elina Larmo; come collettivo Outliners lo spazio è stato utilizzato
da Ryan Contratista, Vash, Black Maui e
Gome zeta.
Durante l’anno sono stati fatti sporadici
autofinanziamenti, in concomitanza degli
eventi organizzati, i proventi sono serviti
a coprire le spese minime derivate dall’utilizzo del laboratorio, al finanziamento dei
materiali per realizzare le varie opere artistiche.
Oltre ad un utilizzo giornaliero diurno di
cui non possiamo garantire orari specifici, l’apertura settimanale si concentra
nei giorni che vanno da giovedì a sabato,
con orari serali, dalle 20 circa, sfruttando
l’utenza del centro per far conoscere le nostre iniziative.
Nei mesi di Aprile-Maggio in via sperimentale, è stato tenuto un corso base di disegno dal vero, finalizzato ad acquisire i
principali processi di osservazione e restituzione dell’immagine sul foglio. Al corso
hanno partecipato due persone, appunto
per individuare le principali problematiche
e capire la fattibilità per un maggior numero di partecipanti.
27
PROGRAMMAZIONE
CULTURALE
EVENTI
Alcune riflessioni riguardo la petulante richiesta di pagamento della SIAE:
Bisogna tenere ben presente che, gran
parte degli artisti che si esibiscono al Leoncavallo:
• sono stranieri e non sono iscritti a
nessuna società di collecting consociata alla SIAE
• spesso si avvalgono di diversi tipi di
tutela (creative commons etc.)
• quando sono italiani spesso sono
esordienti e non iscritti alla SIAE, o
non iscritti alla SIAE per motivi ideologici.
• anche nel caso fossero iscritti, suonano i loro brani e sarebbero ben lieti di
rinunciare ai propri diritti così come
sono disposti a suonare per un semplice rimborso spese, o in cambio di
vitto e alloggio, pur di suonare al Leoncavallo per una ‘giusta causa’...
Ma la cosa più grave è che la SIAE, che in
Italia detiene il monopolio ed è in mano
alle multinazionali discografiche della
musica, non individua alcuna differenza
tra uso didatticoformativo- istituzionalenoprofit e uso commerciale, impone pagamenti onerosi e cosa più grave: non
ripartisce ai reali aventi diritto! (che poi
28
sono gli autori che dovrebbe rappresentare)
Pagare la SIAE per ingrassare le multinazionali discografiche non ha senso!
La SIAE, dietro la dichiarata difesa del
cosiddetto “diritto d’autore” finisce per
rappresentare una seria minaccia per la
libertà di espressione dei gruppi musicali, teatrali o culturali e per la liberà di
fruizione, di tutti quei contenuti che rappresentano il patrimonio culturale della
società contemporanea.
L’organizzazione di eventi ha una struttura che coordina, organizza e promuove
gli eventi culturali del centro formata a
partire dall’occupazione in via Watteau
nel 94.
L’architettura dello stabile ha permesso
di utilizzare più spazi allo stesso tempo:
Capannone Dauntaun, Teatro, Baretto, Bombonera, Hemp Bar, Foresta delle
Idee, ma anche tetto e strada di fronte al
centro sociale.
A fronte di un’esigenza di apertura alla
città del Leoncavallo, di offerta a basso
costo accessibile a tutti e di una frequenza di visitatori sempre più esigente e di
massa, composita per età, ceto sociale e
orientamento politico, emerge la scarsità di luoghi cittadini dedicati alla sperimentazione, l’inaccessibilità a concerti e
rassegne per i prezzi e lo scarso investi-
•
•
•
•
periodo di illegalità;
la festa antiproibizionista che 2 volte l’anno ci attraversa e si propone
di non dimenticare quelle migliaia di
persone che credono che GIUSTO O
SBAGLIATO NON PUÒ ESSERE REATO e che denuncia, anno per anno,
l’abbandono delle strutture sociali che
operano nel settore della riduzione del
danno e auspica il superamento della
legge vigente, perchè è indiscutibile il
fallimento del proibizionismo;
La giornata della memoria, realizzata
negli ultimi due anni in collaborazione
con affermati gruppi del teatro civile indipendente, in prossimità della
ricorrenza istituzione per le vittime
dela shoah ricorda alla città lo sgombero dalla storica sede di via Leoncavallo 22 nel gennaio 1994;
l’anniversario di Fausto e Jaio, animato storicamente dalle Mamme antifasciste del Leoncavallo;
l’anniversario della morte di Giuseppe
Pinelli, organizzato in collaborazione
con il centro anarchico Ponte della
Ghisolfa di Milano.
La programmazione culturale
mento dell’amministrazione comunale in
progetti rivolti ai giovani.
Oggi il Leoncavallo è in grado di gestire qualsiasi tipo di produzione artistica
e l’affidabilità che lo caratterizza ha permesso di realizzare produzioni importanti
esterne, come il concerto di Manu Chao,
99 posse e Meganoidi durante le contestazioni del G8 genovese nel 2001.
Sgomberi e sfratti a centri sociali, associazioni politiche e culturali induce gli
stessi a indentificarsi nella nuova forma
che ormai ci contraddistingue: lo spazio
pubblico autogestito.
Progetti musicali che potrebbero attuarsi
solo con interventi economici o appoggi
logistici delle amministrazioni che, mancando, convergono sul Leoncavallo.
I progetti musicali del Leoncavallo e
quelli che sostengono iniziative politiche,
hanno l’obbiettivo di far conoscere un determinato collettivo che ha sviluppato un
percorso politico con progetti ben definiti.
• Radio Onda d’Urto che dall’interno del
centro sociale trasmette su Milano e
che ha carattere comunitario e non
commerciale, nata attraversando un
29
La Programmazione culturale
30
Alcuni di questi appuntamenti costituiscono grandi eventi per la partecipazione
di massa che creano.
STRUTTURAZIONE
GRANDI EVENTI
Per quanto riguarda i grandi eventi prodotti da Soundsplatters sono tutti da considerarsi delle cooproduzioni tra il Leoncavallo e SoundSplatters/OpenEars, che
sono i due progetti che hanno veicolato le
partecipazioni di coloro che a vario titolo
hanno contribuito alla loro realizzazione,
seppur non “inquadrati” nelle strutture
del centro, fatta l’eccezione della presenza alla porta che viene coordinata nel
complesso. E dunque:
• le partecipazioni artistiche [djs/Vj
Musicisti, decoratori e performers in
genere
• lo staff coinvolto nella produzione
• i drivers [addetti auto muniti al tra-
sporto delle persone da/verso hotels/
aereoporti/leo]
• i runners [addetti automuniti al trsporto dei materiali da noleggiare]
• l’ ufficio stampa&promozionale [promozione via mail, web, e su giornali
e riviste
• coordinamento ed esecuzione della
parte grafica, messa in stampa di flyers e/o manifesti e la loro distribuzione e/o affissionei]
• tutte le mansioni organizzative e di
coordinamento
• il Management riguardante le scelte
e le relazioni artistiche [raccolta dei
materiali artistici demo cd show reel]
• La gestione dei booking e l’economia
dell’evento [stesura dei preventivi di
spesa, assegnazione dei rimborsi]
• La gestione delle accomodation [organizzazione del vitto&alloggio quando non offerti dal centro, l’organizzazione del vitto se non coordinata con
la cucina]
• La gestione degli spostamenti via terra mare aria [prenotazioni e acquisto
dei biglietti aerei/traghetti/treni]
• La gestione della sala ovvero la presenza di un Tutor che segua e coordini
l’allestimento audio luci e scenografico e il buon svolgimento delle performance artistiche.
• L’assistenza di palco durante lo volgimento dell’evento [stage manager]
Questa complessa macchina è il risultato non di esuberanti budget o sponsor
blasonati o finanziamenti pubblici di cui
come singoli cittadini e semplici gruppi
di attivisti non abbiamo potuto disporre,
ma bensì della generosità di centinaia
di soggetti che a vario titolo e con proporzioni molto basse di prestazioni “rimborsate”, hanno reso disponibile le loro
professionalità, competenze, sensibilità
artistiche rendendo possibile l’afflusso di
oltre 5.000 persone presso il centro.
Le proposte culturali tuttavia attravesano
il centro anche in forma diversa, poichè
molte strutture del Leoncavallo offrono
iniziative “minori”, come ad esempio il
giovedì sera, che vede oltre alla ormai
consolidata serata jazz con affermati musicisti, l’affiancarsi di una programmazione reggae attraversata dalle innumerevoli crew milanesi e non.
Freego è un gruppo di circa dieci persone
che da quattro anni si occupa di organizzare concerti, mostre, esibizioni legate
al circuito della musica autoprodotta e/o
indipendente, all’interno di dauntaun, lo
spazio sotterraneo del Leoncavallo. In
cinque anni ha organizzato più di settanta concerti, in ogni mese dell’anno.
Con quattordici appuntamenti annuali,
è diventato un punto di riferimento per
la cultura underground a Milano, con un
pubblico diversificato ma con una forte
componente giovanile. La frequentazione
è di circa tremila persone all’anno.
Negli ultimi anni si sono esibiti 335 gruppi
musicali, provenienti da 17 paesi diversi
(Stati Uniti, Canada, Giappone e – in Europa – Francia, Germania, Inghilterra,
Spagna, Austria, Svizzera, Macedonia,
Serbia, Slovenia, Olanda, Svezia, Danimarca, Norvegia e Finlandia). Insieme a
loro hanno suonato decine di gruppi musicali emergenti di Milano e non. Insieme
ai concerti sono state organizzate mostre
di fumettisti e artisti, live painting, proiezioni di video e presentazioni di libri e
riviste legate al circuito delle autoproduzioni.
Freego! ha cercato di promuovere l’autoproduzione in ambiti diversi, oltre che
nell’ambito dell’organizzazione e realizzazione di concerti ed eventi, supportando
le attività della redazione milanese Radio
Onda d’Urto e provvedendo alla sistemazione dello spazio dauntaun.
La programmazione culturale
FREEGO!
31
AREA COM
L’HUB DELLA RETE
Le persone che hanno dato vita
all’AreaCom nei locali di via Watteau, 7
si proponevano la massima circolazione
dei saperi e dell’informazione per facilitare la comunicazione sociale e l’agire
cooperativo. La comunicazione è fondamentale per il funzionamento politico,
organizzativo e strutturale di uno spazio
pubblico autogestito.
A partire dal 2001 l’AreaCom è diventata diventa sede delle riunioni del gruppo
Comunicazione del Milano Social Forum
e si sono individuati nuovi obiettivi e
modalità di lavoro. Lo scopo era di contribuire concretamente alla costruzione
di uno snodo organizzativo per le atti-
32
vità, sempre più complesse e integrate,
del centro sociale e del movimento. Si
è istituito così un punto di riferimento
aperto al pubblico per l’orientamento e
l’accompagnamento ai servizi e alle attività presenti.
Il gruppo di lavoro ha gestito le dirette
on-line da Porto Alegre (Brasile, febbraio 2002), da Genova (luglio 2002) e di
tutte le maggiori manifestazioni nazionali del 2002-2003-2004 (con la partecipazione a Global TV).
Nel 2003 sono state attivate in via sperimentale le trasmissioni di “Greco TV”,
un’emittente di quartiere con sede presso il Leoncavallo.
SEGRETERIA
collettività interne allo Spazio facendo
da tramite tra ciò che succede all’esterno e l’interno e viceversa.
Una delle ultime iniziative è consistita
nel redigere settimanalmente una rassegna stampa dei principali quotidiani e
di rendere disponibili quotidianamente
ai frequentatori i giornali lasciandoli sui
tavoli della Cucina Pop o dell’Hemp Bar.
Altro compito della segreteria è quello di
veicolare le diverse informazioni anche
attraverso flyers, cartelli o locandine.
Negli spazi della segreteria e con importante apporto della stessa, quest’anno è
anche stata portata a termine la campagnia elettorale delle comunali di Milano
sostenendo un candidato, espressione
del centro, per portare alla vittoria l’attuale sindaco, denominata “Diamo un
calcetto alla Moratti”.
Area Com
La segreteria svolge attività di divulgazione delle iniziative, di contatto
con l’esterno e agevola le informazioni
che circolano all’interno del centro; collabora all’organizzazione di conferenze
stampa e gestisce tutti gli strumenti di
comunicazione con l’esterno. La struttura si pone l’obiettivo di comunicare gli
eventi di tipo politico e culturale
organizzati all’interno o ai quali partecipa il Leoncavallo.
La segreteria aggiorna il sito www.leoncavallo.org, il myspace che oramai
ha raggiunto più di 3.700 “amici” e la
pagina di facebook che ha più di 3.000
“fans”. Gestisce anche le newsletters
[email protected] (informative) e
[email protected] (dirette ai giornalisti), spedendo loro settimanalmente
la programmazione culturale e i comunicati politici. Svolge la funzione di interfaccia con l’esterno rispondendo alle numerose mail in arrivo e le gira alla lista
interna di discussione.
Si occupa inoltre di comporre settimanalmente l’ordine del giorno per l’assemblea pubblica del lunedì o per gli altri incontri.
Con questi strumenti si comunicano
all’esterno e all’interno gli eventi musicali, teatrali, le cene della Cucina Pop,
i dibattiti, le decisioni prese in assemblea, i continui rinvii di sfratto, tutte le
iniziative politiche come cortei o presidi.
Inoltre è la struttura che ha lo scopo di
facilitare le comunicazioni fra le diverse
33
RADIO
ONDA D’URTO
Fanno parte della redazione milanese venticinque persone, che realizzano
venti ore di diretta alla settimana. Ogni
anno vengono trasmesse 880 ore di
programmazione radiofonica originale.
La programmazione prevede la presentazione di iniziative e di libri, una audio
rivista teatralculturale, un programma
di approfondimento sul cinema. Oltre
a questo, Radio Onda d’Urto dà spazio
a web radio e radio di quartiere, come
Radio Quarto, realizzata a Quarto Oggiaro. Tra queste la rubrica radiofonica
“Brain Splatters” on air sulle frequenze di
Radio Onda d’Urto tutti i venerdì notte, 38
le puntate trasmesse per 80 ore di diretta radiofonica, ha redatto il sito web www.
Soundsplatters.net che ha ricevuto 17.000
visite e una news letters con 4.000 contatti
sparsi per il mondo, per un totale di 40.000
mail recapitate, ha organizzato banchetti e
presidi con la diffusione di oltre 10.000 volantini informativi riguardanti gli argomenti
del genere.
Area Com
Vengono realizzate anche dirette di
concerti, dibattiti, manifestazioni e in-
34
contri e iniziative culturali. La redazione musicale conta 7 programmi diversi
di ogni genere di musica e cura anche concerti in diretta, djset in studio
e presentazioni di dischi. È attiva una
convenzione con l’Università di Pavia,
per la formazione di studenti universitari tramite tirocini. Oltre a questo
venti ore al mese vengono dedicate
all’approfondimento di nozioni tecniche per la realizzazione di programmi
radiofonici.
CENNI STORICI
La prima emittente radiofonica accesasi al Leoncavallo ha funzionato un paio
d’anni dal 1978 e si chiamava Radio
Specchio Rosso.
Successivamente il centro ha aperto
una vera e propria battaglia contro la
legge Mammì a ridosso della sua approvazione attivando nella tre giorni
di parco Lambro del settembre 1991 il
primo esperimento di radio pirata. Per
questo è stata aperta una radio sorgente illegale, Radio Onda Diretta che ha
trasmesso dai tetti di via Leoncavallo
fino al 2 luglio 1993 quando la Polizia
Postale vi ha posto i sigilli; un’esperienza limitata nel raggio d’azione, ma
fortemente simbolica con cui affermare
che gli spazi della comunicazione sono
spazi sociali, da sottrarre al mercato
e restituire a coloro che hanno l’intelligenza di gestirli. Quell’esperienza
comunque ha portato i suoi frutti: dal
febbraio 1994 è entrata in funzione anche a Milano Radio Onda d’Urto, emittente antagonista, in collaborazione
con la storica di Brescia, nata nel 1985
per organizzare e gestire un servizio di
informazione politica, culturale e sociale. Nel febbraio del ‘94, con l’entrata in funzione di Radio Onda d’Urto di
Milano si realizza in forma compiuta il
progetto costituito dalla rete di gruppi,
associazioni, collettivi, centri sociali e
realtà dell’autorganizzazione.
INIZIATIVE
PER LA POLIS
CREATIVE
COMMONS
Da settembre 2004 è stata avviata la
sperimentazione di un percorso di ricerca sulle Creative Commons, progetto che
rappresenta pienamente la sensibilità nei
confronti della libera circolazione dei saperi che caratterizza la vita dello spazio
pubblico autogestito Leoncavallo.
Il progetto ha coinvolto un centinaio di
artisti e gruppi musicali, che hanno partecipato esibendosi dal vivo nei locali di
via Watteau, ma anche animando un dibattito che ha individuato pregi e possibili aspetti critici nell’utilizzo del metodo
open source di condivisione del lavoro,
dando possibili risposte alle problematiche riscontrate. Questo ha permesso di
ampliare il bacino di utenza e aumentare il numero delle opere licenziate attraverso Creative Commons, producendo,
inoltre, diversi materiali informativi e di
analisi.
Per dare visibilità al progetto, work in
progress, è stato aperto anche uno spa-
zio virtuale visitabile presso l’indirizzo
www.leoncavallo.org/critical, al fine di
facilitare l’adesione al progetto anche da
parte di realtà territorialmente distanti
dal Leoncavallo e da Milano, epicentro
dell’iniziativa.
ATTIVITÀ
•
•
•
•
Incontri pubblici su temi di open
source, no copyright e libera circolazione dei saperi, introducendo una
sperimentazione sulle Creative Commons
Organizzazione di eventi culturali e
spettacolari
Produzione di materiale informativo
Organizzazione di trasmissioni radiofoniche di approfondimento in collaborazinoe con Radio Onda d’Urto Milano
35
FESTA
DELLA SEMINA
E DEL RACCOLTO
Iniziative per la polis
Da molti anni il Leoncavallo conduce una preziosa attività sul complesso
tema delle droghe. L’aspetto certamente
più visibile e controverso sono le giornate, semina e raccolto, in cui il ciclo vegetativo della pianta di canapa diventa
l’occasione per un’articolata riflessione
attraverso la quale, in oltre dieci anni,
sono passati esponenti politici, operatori
dei Sert e del privato sociale, medici e
pazienti, scrittori, giornalisti e avvocati,
semplici consumatori.
È la prosecuzione di un impegno antico
che dal “Libro bianco” sull’eroina, curato tra gli altri da Fausto Tinelli e Lorenzo
Iannucci, ha contribuito alle prime sperimentazione pionieristiche delle strategie di riduzione del danno in Italia e ampiamente innovato le pratiche libertarie
degli anni ‘70. Oggi tutti gli indicatori,
le ricerche, i rapporti come l’esperienza
36
quotidiana, indicano un’esplosione del
consumo e una sua modificazione verso
diverse e meno conosciute sostanze, oltre che un abbattimento dell’età di prima
assunzione.
Così come le organizzazioni criminali del
traffico interno e internazionale hanno visto crescere le proprie risorse finanziarie
fino a permeare e condizionare interi territori. Dati e segnali che ratificano il fallimento delle legislazioni sempre più restrittive, dalla 685 del 1975 alla 49/2006
(Fini-Giovanardi) che si sono via via succedute. È perciò naturale che l’azione
delle associazioni operanti in Leoncavallo
sPa abbia approfondito gli interventi concreti e le possibili politiche alternative.
Politiche non proibizioniste che agiscono
prevalentemente sull’informazione e la
prevenzione, paradigmi alternativi potenzialmente capaci di intervenire efficacemente anche intorno alla sicurezza dei
cittadini, più di quanto oggi non faccia la
quotidiana pioggia di provvedimenti locali e nazionali. Dibattito utile anche per
delineare possibili orizzonti di sviluppo:
“legalizzare e tassare” è il risultato di una
riflessione di livello internazionale verso
meccanismi utili a battere le mafie e uscire dalla crisi e verso la quale guardano
con interesse settori di cittadini sempre
più ampi.
L’attitudine all’ospitalità, così intimamente legata alla vita stessa di uno
spazio sociale come il Leoncavallo, costituisce la cartina di tornasole, delle profonde trasformazioni che attraversano il
tessuto sociale e dei bisogni a questo sottesi, ma è soprattutto misura dello stato
di salute di una società nel suo complesso. Spinta dal mutare degli scenari circostanti, l’attività di accoglienza e ospitalità del Leoncavallo ha progressivamente
modificato la propria fisionomia, al fine di
fronteggiare l’affacciarsi di nuove figure
sociali e di nuovi bisogni emergenti. Dalla
“solidarietà breve” degli anni settanta, di
portata estemporanea (o più stabilmente portata alla comunità eritrea, accolta
in via Leoncavallo 22 negli anni ottanta)
alla “solidarietà lunga” portata al popolo
migrante dei giorni nostri, molta strada è
stata fatta. Intercettare nuove figure sociali ha spinto il gruppo di lavoro a trovare
nuovi partner e ad ampliare il ventaglio
dei servizi, diversificandoli e personalizzandoli più possibile. La sfida è quella di
rispondere adeguatamente alle esigenze
di giovani e adulti in difficoltà, spesso migranti di prima o di seconda generazione,
ma anche di ex detenuti, di profughi, di
minorenni a rischio di marginalità, di donne richiedenti aiuto intenzionate a uscire
dal racket della prostituzione, di nomadi
e rom in cerca di asilo. La struttura, attivata informalmente allo scopo di rispondere all’emergenza umanitaria posta il
23 dicembre 1998 da un centinaio di persone di origine ucraina (sgomberate dalle
baraccopoli sotto la ferrovia di Greco) nel
2006 è stata completamente rinnovata,
per mettere a disposizione della città uno
spazio attrezzato in grado di ospitare 25
persone per volta.
Il servizio è principalmente rivolto a giovani e adulti in situazione di difficoltà o a
rischio di marginalità sociale, che necessitano di uno spazio dove rielaborare un
progetto di vita e una futura autonomia
personale (inserimento o reinserimento
nel circuito della formazione o del lavoro,
ricerca di alloggio, emersione dalla clandestinità).
Accanto a questo tratto prevalente tuttavia possiamo menzionare la significativa
frequenza di una popolazione giovanile con un profilo completamente diverso: studenti europei (tedeschi, francesi,
spagnoli) in viaggio studio o in cerca di
temporanei sbocchi occupazionali in una
metropoli che si presenta polo attrattivo
d’eccellenza (sia sul piano culturale che
produttivo) su scala nazionale e internazionale.
ATTIVITÀ
L’attività si contraddistingue per l’offerta di un servizio ospitalità temporanea
dove sono possibili permanenze di breve
durata, integrato dal sostegno nel soddisfacimento di esigenze primarie (alimentazione, abbigliamento e visite sanitarie)
in connessione con le attività già presenti
nel centro sociale (cucina e corsi di alfabetizzazione). Gli ospiti sono prevalentemente adulti, ma non mancano anche persone anziane e giovanissimi, che
vengono generalmente ri-orientati verso
strutture adeguate presenti sul territorio
che rispondano maggiormente ai loro bisogni specifici. Esulando dunque l’attività
di supporto logistico alla programmazione culturale del Leoncavallo (area dedicata all’ospitalità dei gruppi di artisti che
vi si esibiscono) la struttura è dedicata
prevalentemente all’accoglienza di una
popolazione migrante di origine straniera (oltre il 90% del totale), diversificata
per estrazione ed esperienze pregresse,
per bisogni, interessi, attitudini, problematiche. Nella struttura sono transita-
Iniziative per la polis
ACCOGLIENZA
37
Iniziative per la polis
38
te persone, per un periodo variabile dai
tre giorni ai sei mesi, prevalentemente
cittadini privi di fissa dimora di origine
straniera o italiana, portatori di bisogni
tra loro molto differenziati. Dall’inverno
2007-2008 accogliamo due nuclei famigliari di origine rom, segnalati dalla Casa
della Carità, per i quali è stato realizzato un progetto specifico di sostegno
all’integrazione. I due nuclei famigliari
provengono dalla città di Tìntàreni, nel
sud-overst della Romania, che vede una
prevalenza del gruppo rom dei Càràmidari (in italiano traducibile come “mattonieri”). Il supporto all’acquisizione di
un’autonomia funzionale sul versante
economico si è avvalso della consulenza
della Camera del lavoro di Milano. L’attività di supporto e accompagnamento
all’inserimento sociale è stata rivolta anche ai minorenni presenti (4 minori su
11 ospiti), consentendo l’effettiva integrazione scolastica di tutti i bambini con
risultati giudicati soddisfacenti da parte
degli insegnati della scuola frequentata
(Istituto Omnicomprensivo di Via Ravenna in Milano, con i quali è stata attivata
una collaborazione), sia sotto il profilo
della frequenza che del profitto. L’attività di mediazione culturale, ha raggiunto
l’importante risultato di inserire alcuni
ospiti in stato di minore età nel progetto
di Scuola-natura organizzato dagli inse-
gnanti della Scuola di Via Ravenna. Questa esperienza ha costituito una preziosa
occasione di socializzazione secondaria
per i bambini rom, invitati a socializzare
con coetanei di diversa estrazione sociale
e culturale; la gita scolastica di una settimana si è rivelata arricchente sia sul piano espressivo-relazionale sia affettivo,
che cognitivo, realizzando uno stimolo
straordinario all’apprendimento, all’autostima e alla motivazione allo studio dei
bambini che vi hanno partecipato.
Dopo aver seguito un percorso così lungo
alle famiglie Rom all’interno dello Spazio,
abbiamo deciso di fare un passo avanti.
Con un gesto, che vuole essere un segnale per tutti, amministratori e enti assistenziali compresi. Farsi carico dell’intestazione del contratto di affitto di un
appartamento per una famiglia Rom, con
bambini. A maggio 2011 questo obiettivo importante è stato raggiunto con la
consegna delle chiavi, sperando possa
essere l’inizio di una reale integrazione,
attraverso l’acquisizione della residenza
e la possibilità così di vedersi riconosciuti
diritti fondamentali fino ad ora preclusi.
Come di consueto nei mesi invernali del
2010-2011 è stato attivato il progetto
‘’emergenza freddo’’ che ha accolto 50
persone.
Lo spazio è composto da più stanze attrezzate comunicanti tra loro. La sala
comune ospita la cucina ed è attrezzato per il tempo libero e la socialità degli
ospiti. Tre bagni forniti di docce completano la struttura.
L’allestimento della struttura, al primo
piano dello stabile, ha richiesto un consistente impegno economico, organizzativo e di lavoro volontario.
Gli ospiti possono fruire di strumenti utili allo sviluppo di un’autonomia funzionale, quali:
•
•
•
•
•
•
•
•
fornitura generi di prima necessità
(pasto e abbigliamento);
consulenza orientativa e accompagnamento ai servizi presenti sul territorio;
consulenza e accompagnamento per
l’esercizio del diritto alla salute tramite il Servizio Sanitario Nazionale e
l’Associazione Naga har;
consulenza e accompagnamento nella ricerca di alloggio e inserimento
lavorativo;
corsi di alfabetizzazione (in collaborazione con il Laboratorio di Comunicazione);
corso di alfabetizzazione informatica;
mediazione linguistica (interpretariato);
mediazione culturale (organizzazione
di cene etniche, feste interculturali,
incontri delle comunità, festa del Ramadan, Capodanno Newroz, Pasqua
ortodossa);
Iniziative per la polis
LA STRUTTURA
39
RENDICONTO SINTETICO
2010
ENTRATE
ricavi somministrazione
471.194,00
totale sottoscrizioni
291.954,00
progetti finanziati
totale entrate
0,00
763.148,00
costi fornitura gestione
298.741,00
manutenzione strutture
49.320,00
progetti culturali
319.434,00
solidarietà a terzi
64.122,00
progetti accoglienza e scuola
12.585,00
spese di comunicazione
20.716,00
totale uscite
764.918,00
Rendiconto sintetico 2010
differenza
40
USCITE
- 1.770,00
500 000,00
450 000,00
400 000,00
350 000,00
300 000,00
250 000,00
200 000,00
150 000,00
100 000,00
50 000,00
0,00
ENTRATE
USCITE
QUI SONO
QUI RESTo
presidio antisfratto
gioved1
24 marzo 2011
ore 7.30
leoncavallo spazio pubblico autogestito
Via Watteau 7 www. leoncavallo.org
WWW.LEONCAVALLO.ORG
[email protected]
Scarica

Bilancio sociale 2010