SETTEMBRE 2011 QUI SONO, QUI RESTO VIA WATTEAU 7 LEONCAVALLO SPAZIO PUBBLICO AUTOGESTITO BILANCIO SOCIALE 2010 3 4 4 6 8 LE STRUTTURE DI FINANZIAMENTO E COOPERAZIONE Hemp bar Baretto La cucina pop. 12 13 14 I LABORATORI Laboratorio foto-seri-grafico Laboratorio di comunicazione Laboratorio di informatica Laboratorio di teatro Cirt Laboratorio “Outlines” 16 20 22 23 25 26 LA PROGRAMMAZIONE CULTURALE Eventi Sound splatters, Brain splatters, Openears, Cambiare musica 28 30 AREA COM L’HUB della Rete Segreteria Radio Onda d’Urto 32 33 34 INIZIATIVE PER LA POLIS Creative Commons Festa della semina e del raccolto Accoglienza 35 36 37 RENDICONTO SINTETICO 2010 Consuntivo 40 qui sono qui resto qui sono qui resto QUI SONO, QUI RESTO Introduzione L’assemblea del lunedì Cenni storici Associazione Mamme Antifasciste del Leoncavallo Associazione Foresta delle idee 1 In questi anni il Leoncavallo ha prodotto accoglienza, socialità e culture alternative rivolte ai giovani e ai meno giovani, milanesi e non. Si presenta ai cittadini, ai frequentatori, agli amici e ai compagni con questo sesto bilancio sociale e, ancora, con questa parola d’ordine: qui sono, qui resto Per affermare che gli spazi del Leoncavallo e dei centri sociali sono patrimonio di tutti. 2 qui sono qui resto INTRODUZIONE Il Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito presenta il proprio Bilancio Sociale Annuale, con il quale rende pubblici i dati e le attività dell’area di via Watteau La vasta e articolata quantità e qualità del fare che ne emerge è un risultato ancora più straordinario se si tiene conto del fatto che tutto ciò non ha ancora trovato una compiuta veste giuridica, in grado di consegnarlo definitivamente all’area metropolitana milanese. La continua condizione di precarietà è stato il limite maggiore alle potenzialità che quotidianamente vengono espresse e il Bilancio Sociale è solo parte di un materiale progettuale ampio e articolato: la parte più specificamente collegata alla prassi e all’agire di ogni giorno, con i dati e le cifre che ne quantificano l’entità. Vi si trovano soluzioni innovative, in grado di consegnare a tutti i cittadini uno straordinario mix di funzioni sociali e collettive. Riaffermiamo con forza, come purtroppo facciamo da anni, che i soggetti privati coinvolti (Associazioni, Proprietà, Fondazione) hanno da tempo delineato un’ipotesi di soluzione a costo zero per l’amministrazione comunale e a “somma zero” nel bilancio del calcestruzzo milanese. Soluzione che richiede un semplice atto amministrativo da parte del Comune di Milano che ci auspichiamo possa essere più vicino. Questo Bilancio Sociale materializza il concetto di “fare società”, che in tanti predicano ma che pochi perseguono, che dovrebbe essere uno degli obiettivi prioritari della nuova amministrazione di Milano. 3 L’ASSEMBLEA DEL LUNEDÌ qui sono qui resto Il “comitato di occupazione”, formatosi il 18 ottobre 1975, ha svolto per molti anni un importante ruolo di indirizzo per soggetti individuali e collettivi non omogenei quanto a collocazione politica, provenienza geografica, cultura e persino identità religiosa. Nel tempo si è evoluto in una assemblea pubblica e ha recepito il progressivo costituirsi di associazioni legalmente costituite, gradualmente affiancatesi ai gruppi di interesse e alle altre forme di azione associata. Oggi è una straordinaria e singolare entità di governo informale delle attività interne ed esterne, un luogo di “sintesi”, permeabile alle veloci trasformazioni in corso e attende da tempo che la formalizzazione di una infinita vertenza ne consenta una ulteriore, eccezionale, fase di sperimentazione e innovazione. È il luogo in cui ogni settimana associazioni formali e informali, collettivi, gruppi di interesse, singole persone e frequentatori più o meno abituali si ritrovano per proporre, discutere e deliberare su problemi gestionali e politici del centro, una eccezionale fabbrica di idee e di alternative non solo per il territorio e la città. 4 CENNI STORICI Il Leoncavallo nasce il 18 ottobre 1975 dall’occupazione di un’ex fabbrica di prodotti chimico farmaceutici dismessa da anni nell’omonima via di Milano. Successivamente allo sradicamento dalla sede originaria nel 1994, avvenuto mediante un “trasloco forzato” nella sede assegnata dall’allora ministro degli Interni Mancino, il centro sociale ha scelto di intitolarsi a Fausto e Jaio, due suoi giovani frequentatori assassinati dai fascisti il 18 marzo 1978. Il 9 settembre 1994, dopo più di un mese di nomadismo per le strade della città seguito allo sgombero della sede provvisoriamente assegnata, gli attivisti occupano l’attuale sede di via Watteau 7, intavolando una trattativa con la proprietà che avrà come esiti un progetto condiviso di cambiamento di destinazione d’uso dell’area, nel 1995. Il progetto tuttavia si scontrerà, arenandosi definitivamente nel 1997, con la mancata disponibilità da parte dell’amministrazione comunale a fornire le garanzie e il supporto necessari al buon esito auspicato. Nel 2001, aperta una nuova fase cruciale della sua storia, il centro sociale autogestito ha scelto di adottare, con autoironia e un ribaltamento freddo, che aiuta per la regolarizzazione e istituisce corsi di italiano per favorirne l’integrazione”. Negli ultimi due anni si sono succedute numerose, e sempre più a scadenza ravvicinata, le ordinanze di sfratto esecutivo. Auspicando la pacifica soluzione dell’annosa vertenza aperta con le Istituzioni, gli attivisti e i simpatizzanti del Leoncavallo, ancora una volta, si trovano ad aspettare l’ufficiale giudiziario con un presidio di garanzia, indetto per il 15 settembre 2011, chiedendo risposte concrete al mondo della politica e agli amministratori della città. qui sono qui resto di significato, l’acronimo sPa nell’accezione di spazio Pubblico autogestito. L’impegno nel processo vertenziale, mai abbandonato in tutti questi anni, per il riconoscimento giuridico dei valori morali e sociali del Leoncavallo è stato rafforzato dalla costituizione nel 2004 della Fondazione La città che vogliamo; il 16 dicembre 2004 la Provincia di Milano ha conferito il Premio Isimbardi all’Associazione mamme antifasciste del Leoncavallo “per il suo grande impegno per i diritti dei più deboli, dalla popolazione carceraria agli immigrati, in favore dei quali si organizza l’ospitalità nel centro sociale nei periodi dell’emergenza 5 ASSOCIAZIONE MAMME ANTIFASCISTE DEL LEONCAVALLO Il gruppo delle mamme nasce all’indomani dell’assassinio a pochi passi dal Leoncavallo di Fausto Tinelli e Jaio Lorenzo Iannucci (18 marzo 1978) in maniera spontanea e immediata, e lavora tenacemente nei decenni successivi contro l’oblìo e l’archiviazione del caso da parte della magistratura. L’Associazione Mamme Antifasciste per i Centri Sociali Autogestiti si formalizza nel marzo del 1992 al fine di facilitare la regolarizzazione delle attività del centro sociale “più famoso d’Italia” e intavolare una vertenza con le istituzioni di ogni ordine e grado. Nel 2003 si rinnova costituendosi in Associazione Mamme del Leoncavallo-Onlus. • ATTIVITÀ SVOLTE • • • LO STATUTO SI PROPONE I SEGUENTI SCOPI: qui sono qui resto • 6 • • Facilitare il rapporto tra generazioni e fornire concreta solidarietà e assistenza a coloro che appartengono alle categorie socialmente deboli, in stato di necessità o a rischio di marginalità ed esclusione sociale, ponendo particolare attenzione ai processi di socializzazione, di promozione della cooperazione e di una cultura antiautoritaria e solidale, di prevenzione del disagio, di tutela delle libertà personali e dei diritti di cittadinanza; Diffondere una coscienza civica e di partecipazione responsabile; Consolidare i legami sociali e comunitari Attivare processi di inclusione sociale attraverso relazioni di aiuto e autoaiuto. • • • • Incontri, dibattiti e video finalizzati alla tutela dell’esperienza dei centri sociali autogestiti in quanto luoghi in cui centinaia di migliaia di giovani trovano concrete possibilità di socializzazione e di espressione; Sensibilizzazione volta a impedire l’archiviazione dell’inchiesta sull’omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci prima dell’oblio sul caso poi, mediante la produzione di materiale video e libri, l’organizzazione di manifestazioni, spettacoli e dibattiti in Milano e nel resto d’Italia; il “concorso di idee” rivolto a giovani artisti per un’opera dedicata a Fausto e Iaio, l’organizzazione dei presidi annuali che si tengono in via Mancinelli; Accoglienza di persone a rischio di esclusione sociale, migranti e non, mediante accompagnamento nel percorso di reinserimento socio-lavorativo, raccolta fondi, ospitalità temporanea, sostegno nella ricerca di alloggio, facilitazione dei ricongiungimenti famigliari, organizzazione di corsi di italiano e informatica, consulenza legale e orientamento ai servizi presenti sul territorio; Raccolta fondi e solidarietà in sostegno dell’infanzia (in collaborazione con l’associazione Assopace di Milano); Raccolta fondi e solidarietà in sostegno delle minoranze etniche, con particolare attenzione per i popoli curdo, rom e sinti; – Raccolta fondi per l’acquisto di ambulanza e materiale sanitario destinato a Cuba; Iniziative di solidarietà, raccolta fondi e scambio di esperienze con le Madri de Plaza de Mayo (Argentina); Iniziative di solidarietà con la popola- • • • • • • • • ro della cultura della canapa nel nostro paese; Iniziative finalizzate a tutelare e divulgare la memoria storica, mediante la presentazione di libri e memoriali, l’organizzazione di dibattiti con studiosi ed ex partigiani (in collaborazinoe con l’ANPI, con l’ANED, con la Fondazione Franceschi, l’Associazione Brambilla Pisoni, l’Associzaione Simbiotic@ di Milano, l’Associazione madri per Roma città apertà e molti altri), eventi culturali come concerti del Coro delle mondine o degli Area, proiezione di filmati, rassegne fotografiche; partecipazione a commemorazioni e ricorrenze istituzionali; organizzazione e allestimento di mostre d’arte (con artisti emergenti o di fama internazionale tra cui citiamo Arcangelo, Baj, Fo, Pistoletto, Anselmo, Arienti, Cabrita Reis, Demand, Innes, Tomboloni e altri ancora) fiere ed esposizioni (fiera del biologico, museo della canapa) ; Bonifica e riqualificazione florovivaistica del cortile interno e apertura al quartiere dello spazio verde retrostante il centro sociale, denominato “Parco delle rose”. qui sono qui resto • zione indigena del Chiapas (Messico): raccolta fondi per l’acquisto di una turbina idroelettria, due ambulanze, materiale sanitario (in collaborazione con L’Associazione Ya Basta! Per la dignità dei popoli); organizzazione di carovane di volontari e meeting internazionali; Iniziative di solidarietà ai carcerati, mediante raccolta di sottoscrizioni e invio di materiale informativo a persone detenute negli istituti penitenziari italiani; Adesione a campagne internazionali contro la tortura e la pena di morte (Silvia Baraldini, Leonard Peltier, Mumja Abu Jamal) e contro la guerra, nella giornata mondiale dell’aids e dei diritti umani; Attività di sensibilizzazione e prevenzione sui diritti della donna e la contraccezione, sulle malattie a trasmissione sessuale e l’aids, mediante distribuzione gratuita di preservativi e organizzazione di eventi culturali in collaborazione con la L.I.L.A. e COLCE (associazione di coordinamento in tutela dei diritti delle prostitute) Campagna di informazione sull’uso e abuso di sostanze stupefacenti e sulla riduzione del danno Campagna di informazione sul recupe- 7 ASSOCIAZIONE FORESTA DELLE IDEE Foresta delle Idee è un’Associazione culturale costituitasi nel 1998, sorta dalla convergenza di due sfere di attività preesistenti: quella della promozione sociale individuale, e quella dell’informazione e orientamento su temi di interesse generale e collettivo. Le attività organizzate mettono al centro la pratica dell’autogestione e della relazione informale e diretta tra le persone, con l’obiettivo di superare la consueta distinzione tra organizzatori e fruitori di iniziative culturali e servizi. Attività e scopi sono caratterizzati da: una riflessione specifica sulla costruzione della memoria e dell’immaginario, individuale e collettivo; • l’attualizzazione con nuovi interrogativi della tematica della differenza: di genere, qui sono qui resto • 8 • • • • • • • culturale, linguistica e generazionale; l’impegno concreto nello sviluppo di una coscienza civica e di pratiche di cittadinanza attiva; la concezione della creatività come risorsa sociale da sostenere e salvaguardare quale premessa allo sviluppo di abilità sociali sempre più preziose nella società in veloce trasformazione; la consapevolezza della centralità della socializzazione, della formazione e della cultura come fattori di crescita del benessere individuale e collettivo; il supporto concreto allo sviluppo armonico della personalità degli individui e di pratiche di empowerment sociale, mediante l’ideazione, progettazione e realizzazione di iniziative culturali e servizi collettivi; la creazione di modelli di relazione inclusiva e di pratiche di cooperazione sociale, con particolare attenzione ai soggetti svantaggiati e alle categorie a rischio di marginalità; l’attenzione per la tutela e salvaguardia dell’ambiente naturale, culturale e paesaggistico che offre il territorio; l’ impegno nella costruzione di legami di comunità e della coesione sociale. Tutte le attività esercitate dall’Associazione sono prive di scopo lucrativo e sono realizzate avvalendosi delle donazioni e del lavoro volontario dei soci fondatori e dei numerosi simpatizzanti avvicendatisi negli anni. Alcune attività prevedono forme di rimborso spese, sempre finalizzate a conferire maggiore efficacia all’impegno volontario e a moltiplicare le collaborazioni, estemporanee o a progetto. Il lavoro volontario dunque, corredato del processo di formazione permanente che comporta, si registra a tutti i livelli dell’organizzazione, sia nello svolgimento di mansioni più spiccatamente “intellettuali” (ideazione e progettazione di eventi, ricerca, attività redazionale e di archivio, attività di informazione, formazione e orientamento), che “tecnico-operative” (allestimento, gestione e pulizia dei locali, esposizioni e banchetti, front office, cura e piccola manutenzione delle attrezzature). La centralità e la piena valorizzazione del volontariato, non esime dal sostegno a forme di autoreddito e dalla promozione di percorsi di emersione dal lavoro nero, di imprenditorialità sociale, di piccola impresa e cooperazione, dentro e fuori le mura del Leoncavallo. Nel 2009 che” (allestimento e manutenzione di locali e postazione informatica). La centralità del volontariato si accompagna altresì con l’impegno sistematico a sostenere forme di autoreddito, imprenditorialità sociale, piccola impresa e cooperazione, sia all’interno sia all’esterno del centro sociale. LIB@LAB LIBERI LIBRI LABORATORY Il laboratorio dei liberi libri si pone l’obiettivo di offrire alla città uno spazio di divulgazione dei saperi e della cultura indipendenti, di distribuire materiale informativo su temi di pubblico interesse e di creare un ponte tra cultura dei centri sociali ed entourage intellettuali a questi esterni. La distribuzione di prodotti informativi consente di finanziare alcuni servizi rivolti al pubblico stabilmente: biblio/mediateca, book crossing area, free internet point e produzione di materiale fruito gratuitamente dai frequentatori, con particolare attenzione ai temi della storia delle culture giovanili, dei conflitti urbani, dei movimenti sociali e della cura del sé, individuale e collettivo. Nel lavoro quotidiano e in occasione di grandi eventi, il gruppo di lavoro collabora sinergicamente con le altre strutture del Leoncavallo e ne sostiene la programmazione generale partecipando stabilmente all’assemblea del lunedì. Nel 2009 il laboratorio si è arricchito di uno spazio dedicato alla qui sono qui resto l’Associazione ha sviluppato la sfera delle proprie attività rinforzando l’erogazione dei servizi rivolti al pubblico, mediante l’estensione degli orari di apertura delle attività, il potenziamento del parco macchine per la navigazione internet e l’inaugurazione di una vera e propria attività formativa, che ha impegnato un gruppo di lavoro misto di docenti e non docenti, tutti volontari, da Settembre 2009 a Luglio 2010. Il corso di inglese realizzato si è articolato in tre step didattici distinti: di base (formativo), di socializzazione linguistica (videoproiezioni in lingua originale) e di rinforzo del multilinguismo (di conversazione). Da Settembre 2009 a Febbraio 2010 nel contesto del Progetto Leonardo per la mobilità giovanile e lo scambio culturale intraeuropeo è stato erogato un tirocinio orientativo-conoscitivo in favore di una giovane tirocinante tedesca. Le attività, basate prevalentemente sul volontariato, prevedono alcune mansioni a rimborso spese finalizzate a conferire maggiore efficacia e moltiplicare le collaborazioni volontarie, estemporanee o a progetto. Il lavoro volontario dunque, corredato del processo di formazione permanente che comporta, si registra a tutti i livelli dell’organizzazione, sia nello svolgimento di mansioni più spiccatamente “intellettuali” (ideazione e progettazione di eventi, forniture, attività redazionale e di archivio), sia “operative” (organizzazione vetrina e scaffali, banchetti e front office, pulizia e piccola manutenzione) e “tecni- 9 formazione, che si propone di dare risposta concreta e in controtendenza al taglio dell’offerta formativa convenzionale, dettata da motivi di bilancio sia a livello locale sia nazionale, che stabilisce una riduzione dei fondi destinati alla formazione alla cultura determinando di fatto la cessazione di alcuni servizi. Il bisogno sociale è stato intercettato su due versanti tra loro interconnessi: la riduzione dei corsi di formazione serale e continua, indirizzati prevalentemente ad adulti e studenti/lavoratori, e la chiusura anticipata delle pur numerose biblioteche comunali. Per far fronte a questo, il laboratorio ha avviato la sperimentazione di un’aula studio aperta la sera fin dall’inverno del 2008, fruita a oggi principalmente da studenti universitari fuori sede e da cittadini migranti. L’aula studio, che risponde efficacemente alla necessità di chi, costretto a coabitare, non dispone di fatto di uno spazio per lo studio individuale, nel 2009 è stata attrezzata per la navigazione internet. Gli orari di apertura, prevalentemente orientati in fascia serale, offrono alcuni servizi (book crossing e free internet area) alla città fin dalle prime ore del pomeriggio, garantendo l’accesso a un pubblico giovanile e agli abitanti del quartiere. ATTIVITÀ • • • • • • • Book crossing area: promozione del libero scambio di libri, fumetti e manuali di testo, fornisce in loco un servizio di lettura e consultazione, – Free internet point: n. 5 postazioni di navigazione gratuita e wi fi, – Mediateca: archivio consultabile in loco, Aula studio: aperta la sera, Info point: distribuzione di prodotti informativi e orientamento ai servizi presenti sul territorio, Critical book: redazione e stampa di opuscoli informativi; quest’anno, con l’inedita intervista a Giorgio Antonucci, giunge al settimo appuntamento, – Organizzazione di manifestazioni ed eventi: presentazione di libri, video e film, esposizioni, mostre, seminari e corsi, serate a tema (“I suoni della memoria”: dal 2006 in occasione della giornata della memoria della Shoah il 27 gennaio), Creazione di supporti bibliografici e analitici per studenti e ricercatori, Allestimento di banchetti informativi in occasione di eventi di particolare interesse socio culturale, Formazione e corsi: “I has English: corso di sopravvivenza di lingua inglese in contesti non convenzionali”, avviato nel settembre 2009, costituisce un modulo di vera e propria formazione continua, impostato su metodologie didattiche attive e realizzato da un gruppo di lavoro composto da un docente anglofono, un lettore madrelingua (statunitense), un tutor didattico e un tutor di coordinamento. qui sono qui resto L’ARCHIVIO DEI MOVIMENTI E DELLE TRASFORMAZIONI SOCIALI 10 Il progetto di documentazione, nato nella storica sede di via Leoncavallo 22 intitolandosi a Fauto e Jaio, inquadra la storia dei centri sociali autogestiti all’interno dell’esperienza del Terzo Settore, al fine di valorizzare e relazionare le pratiche sviluppate in questi anni con i tanti e differenti soggetti che condividono la necessità di lavorare alla costruzione di un nuovo e forte legame sociale, quale emersione di una società civile solidale. Un progetto che ritiene possibile coniugare due aspetti salienti della vita degli spazi pubblici autogestiti: la propensione alla pratica associativa e OBIETTIVI E FINALITÀ • • Facilitare la costruzione di spazi pubblici autogestiti e di reti di integrazione sociale attraverso la conoscenza delle esperienze pregresse; documentare e rendere accessibili la riflessione, il dibattito e le sperimentazioni pregresse di forme autorganizzate e autogestite di cooperazione • • • sociale, a partire dalla storia dello spazio pubblico autogestito Leoncavallo e dell’Associazione mamme antifasciste per i centri sociali autogetiti e alle realtà associative a questi collegate; documentare trasformazioni, conflitti sociali e storia delle realtà riconducibili all’ampio settore No Profit e i loro rapporti con le istituzioni pubbliche di ogni ordine e grado, con i media, tra loro o con altri segmenti sociali della popolazione; facilitare la creazione e riproducibilità di spazi pubblici autogestiti e di imprese senza scopo di lucro, tese a soddisfare bisogni sociali altrimenti insoddisfatti; facilitare il processo partecipativo e sperimentale di costruzione di un nuovo modello di Welfare non statalista e il miglioramento delle condizioni sociali della popolazione. ATTIVITÀ • • • Creazione/gestione dell’archivio storico multimediale. Traduzione testi nelle principali lingue europee. Presentazione di libri e organizzazione di seminari di approfondimento a tema. qui sono qui resto mutualistica, e il conflitto sociale per l’affermazione di nuovi diritti di cittadinanza che il processo di allargamento della sfera stessa del diritto positivo comporta. www. archiviodeimovimenti.org è il luogo immateriale che affianca il luogo fisico dell’archivio/biblioteca, reperibile presso i locali dell’Associazione. Il progetto si propone di costituire un archivio multimediale sui centri sociali autogestiti utile alla ricerca scientifica sulle trasformazioni e i movimenti sociali in epoca contemporanea, ma anche di supportare concretamente la sperimentazione di pratiche di autogestione e partecipazione nel quadro offerto dalla costruzione di un nuovo Welfare civile. La fruibilità di materiale documentale e dibattito, risponde al bisogno di riferimenti certi e diretti per tutti quei soggetti che intendano studiare o creare esperienze collettive di “intrapresa” sociale sulla base di una motivazione solidale e cooperativa. 11 LE STRUTTURE DI FINANZIAMENTO E COOPERAZIONE HEMP BAR L’Hemp Bar è il bar che si trova nello spazio centrale tra il salone e la sala davanti a Lib@Lab, posizione studiata per essere fruibile sia dalle migliaia di persone che durante i concerti affollano il Leoncavallo tanto quanto dai più tranquilli frequentatori dell’internet-point e della Libreria. E’ aperto dal mercoledì al sabato, dalle 21.30, e con variazioni di orario a seconda delle iniziative in programma. In settimana raggiunge quasi le 30 ore di apertura settimanali. Diversamente dal Baretto, l’Hemp Bar ha visto la nascita soltanto all’interno della struttura di via Watteau 7 ed è il più importante punto di incontro e scambio tra le diverse generazioni che animano il Leoncavallo. La gestione, dalla nascita ad oggi è stata solitamente affidata a due persone (in alcuni anni, a tre, di età inferiore ai 30 anni) che lavorano continuativamente con funzioni di responsabilità e percepiscono il “gettone di solidarietà”. All’interno dell’Hemp Bar è fondamentale l’aspetto “collaborativo” tra le diverse persone che lavorano all’interno della struttura, infatti in serate dove viene prevista un’importante partecipazione, ai responsabili si affiancano i tanti volontari e baristi necessari a accogliere i frequentatori nelle serate di maggiore affluenza, anche 15 persone a serata! Ogni mese collaborano alla gestione attraverso il lavoro volontario di barista i ragazzi del collettivo di Radio Onda d’Urto Milano. 12 All’interno dell’Hemp Bar è possibile consumare bevande e alimenti eco-sostenibili e del commercio equo e solidale. Non si servono superalcolici e cocktail, ma una vasta gamma di bevande analcoliche, birre selezionate da microbirrifici italiani e i vini della “Carta della Terra” che ormai da tre anni da la possibilità ai frequentatori di gustare bottiglie provenienti dai vignaioli dell’iniziativa “La Terra Trema”. Tutti gli snack e alcune bevande analcoliche provengono dalla cooperativa Nazca. Nel corso degli anni si sono succeduti numerosi dibattiti e incontri politici: dalla tematica antiproibizionista, che introduce annualmente la “Festa del Raccolto” e la “Festa della Semina”, ai partecipati incontri sull’antimafia, sul lavoro e sulla Memoria. Nel settembre del 2010, all’interno dell’incontro “La buona politica per la città che vogliamo” è intervenuto l’attuale sindaco di Milano, Giuliano Pisapia così come negli anni hanno parlato Ministri, Sottosegretari, Segretari di Partito ed esponenti della vita politica e sociale milanese. La sensibilizzazione alle tematiche care al percorso politico del Leoncavallo si esprime all’Hemp Bar anche grazie all’intervento one-to-one dei volontari e baristi, che ogni sera dedicano parte del proprio tempo ad informare e a raccogliere le opinioni e le voci dei frequentatori – da “giovani” a “giovani” per parlare lo stesso linguaggio, senza barriere e imbarazzi. Vista la giovane frequentazione del Leoncavallo BARETTO Il Baretto viene inaugurato per la prima volta nella sede storica di via Leoncavallo e rappresenta tuttora una delle strutture più importanti del centro nello svolgere le funzione di socialità, incontro, sperimentazione musicale e culturale. Situato ora in fondo al cortile interno, accoglie una frequentazione eterogenea e multietnica e durante il periodo estivo, nel giardino antistante, offre ulteriori opportunità di incontro e convivialità. Negli anni questo posto ha visto transitare i più importanti artisti della scena Blues e Jazz italiana e internazionale, offrendo ai suoi frequentatori l’incredibile possibilità di suonare con loro improvvisando su griglie di accordi e temi conosciuti, per dar vita ad uno scambio di idee, che spesso ha portato alla nascita di nuove collaborazioni musicali. La mescita di bevande avviene a prezzi contenuti, per garantire a tutti la possibilità di partecipare alle iniziative programmate. Il Baretto è aperto tutti i giorni della settimana tranne il lunedì, quando la sala viene utilizzata per l’assemblea dello Spazio Pubblico Autogestito. Attraverso la musica e la sua sperimentazione questo spazio è in grado di offrire a tutti i suoi frequentatori un’idea di quella socialità migliore che riassume in sé uno dei concetti fondamentali del Leoncavallo: fare politica facendo società. Tra le attività principali ricordiamo: • • • • • Il Caffè Letterario, in collaborazione con il Laboratorio di Teatro; la Jazz Jam Session con la partecipazione aperta al pubblico, al quale viene offerta la possibilità di suonare insieme ad un trio di professionisti e insegnanti; i concerti Blues, la cui partecipazione è sempre aperta al pubblico, come nel caso della Jam Session; serate musicali che sposano i più disparati generi; eventi di carattere culturale quali presentazioni di libri, proiezioni cinematografiche, letture di poesia, dibattiti e tavole rotonde. le strutture di finanziamento e cooperazione e in particolare dello spazio Hemp Bar, è stata data negli anni particolare importanza all’aspetto musicale, spesso collegato al carattere indipendente dei diversi generi musicali. Negli anni infatti è stato dato spazio a numerosi artisti della scena elettronica (la rassegna Digit, inizialmente Soundsplatters Night e No Vapour di cui possiamo ricordare Dj Face), a giovani sound e cantanti legati alla musica reggae (l’appuntamento del giovedì reggae, Hempy Thursday, da cui sono passati nomi come Voice Mail, Macro Marco, Junior Sprea, Gamba de Lenk, è ormai arrivato alla sua quarta edizione), a musiche più sperimentali e d’avanguardia (con le rassegne Frest! e Sound Ciak,) e a diversi artisti della scena hip hop (si possono ricordare le prime apparizioni del gruppo Club Dogo e altri negli eventi minori dell’appuntamento “Push It Real”). Sono state parte integrante della vita politica e culturale del centro anche rassegne cinematografiche studiate per essere apprezzate nei generi da un pubblico giovane e multiculturale, sfociate nella recente rassegna Sound Ciak, tra le poche in Italia dedicate alle sonorizzazioni di film, passando da nomi come Aucan, Port Royal, A67, Musetta, Xabier Iriondo e Steve Piccolo. La storia del Leoncavallo può essere “letta” anche tra le pareti dell’ampio spazio davanti all’Hemp Bar visti i diversi artisti che hanno saputo dipingere e interpretare nel tempo i muri. Nell’anno 2002 è uscito persino un libro illustrato edito da Skira e voluto dall’allora Assessore Vittorio Sgarbi “I graffiti del Leoncavallo”, dedicati alle opere dipinte all’Hemp e sul perimetro esterno del centro. Tra i nomi si leggono firme come Bros, Dem, Teatro e Vandalo. Ad oggi si è ormai avvicendata una “seconda generazione” di artisti, e così di graffiti di autori come Senso, Trend, Krio, Tenia, Ruggge, El Tilf, Zibe e Blackwan. 13 CUCINA POP. le strutture di finanziamento e cooperazione La Cucina Popolare nasce in via Leoncavallo 22 dalla necessità delle Mamme di voler garantire a tutti un pasto a prezzi contenuti. Una cucina popolare nella sostanza e nella sua fruizione, che in oltre trent’anni non ha tradito la sua filosofia. 14 Negli ultimi anni la Cucina Popolare è diventata Cucina Pop (per stare al passo coni tempi) e all’offerta di cibi e prezzi economici ha unito una ricerca gastronomica in quanto a sapori e materie prime. Piatti della tradizione mediterranea e influenze etniche apportate dai collaboratori di origine straniera, per un modello che unisce spesa a km zero e ricette dal mondo, piatti elaborati e intramontabili panini con la salamella, cuochi italiani qualificati e collaboratori di tanti Paesi del mondo. Una offerta gastronomica in linea con le tendenze della ristorazione contemporanea più illuminata, che garantisce il giusto equilibrio dei prezzi grazie ad un’offerta variegata, e a ricette che sappiano qualificare tagli di carne o prodotti di stagione considerati “poveri”. Siamo una Cucina Pop da oltre 30 anni e lo siamo per una frequentazione realmente popolare Un contenuto profondo e radicato che va oltre le boutade di chef-star stellati e operazioni di marketing. DA FORNITORI A RELAZIONI Fiore all’occhiello della cucina è la relazione con i fornitori dell’hinterland milanese, spesso giovani imprenditori agricoli, che garantiscono ingredienti di altissima qualità (latte, burro, uova, farina, formaggi, carne di manzo e maiale). Il tutto con un occhio all’equilibrio nutrizionale dei menù, e ad una proposta che incontra ogni sera avventori vegetariani e tradizioni alimentari della comunità islamica. Vino genuino di prima qualità, sfuso o in bottiglia da vi- gnaioli selezionati. Al servizio quotidiano si aggiungono con una programmazione settimanale serate a tema in cui la cucina si trasforma in vera osteria, con tanto di servizio al tavolo e bicchieri a calice. Dettagli più curati, un servizio migliore e più accogliente, progetti di comunicazione del patrimonio enogastronomico italiano, appuntamenti un po’ speciali - nella convinzione che proprio attorno al cibo e alla tavola si catalizzino nuove energie, idee, ricchezza. L’ANIMA DELLA CUCINA POP. La cucina, nata in via Leoncavallo e trapiantata in via Watteau si configura come uno snodo fondamentale per le attività del centro e un punto d’incontro per persone di diversa estrazione e provenienza. Grazie all’apertura quotidiana, la struttura è spesso il primo luogo di approccio del frequentatore dello spazio, quasi un punto informativo/orientativo, tra vocazione sociale e multiculturale. In cucina collaborano in qualità di aiuto cuoco prevalentemente giovani di origine straniera (decine in questi ultimi dieci anni) che, mediante questa attività, possono acquisire alcune competenze professionali di base utili all’inserimento nel mondo del lavoro o all’inserimento nel mondo della formazione (in collaborazione con l’Istituto regionale Achille Grandi di Milano). Dopo il primo periodo di osservazione e adattamento, la struttura ha attivato un rimborso L’IMPORTANZA DELLA TERRA Lo sforzo quotidiano in difesa del diritto universale all’alimentazione (materialmente migliaia di pasti all’anno erogati “gratis” o al prezzo simbolico di 1 euro), non esclude un ragionamento sulla qualità dei prodotti, intrecciato in questi anni con diverse esperienze individuali e collettive, da Veronelli alle sessioni di Critical Wine, a La Terra Trema e la filiera dei prodotti di Libera Terra, a tutti coloro che, come noi, produttori e consumatori dalle nuove “sensibilità planetarie”, siamo interessati alla tutela e conservazione della biodiversità e della qualità della vita. Non siamo solo popolari, cioè genuinamente economici, siamo pop, come una canzone che rallegra e si ascolta sempre volentieri, all’insegna della socialità a tavola. UN GENERATORE DI RICCHEZZE La cucina è una delle strutture di finanziamento del Leoncavallo e collabora sistematicamente ai lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria dello stabile e sostiene particolarmente alcuni progetti di riqualificazione come per lo spazio dell’accoglienza, la scuola di italiano, lo sportello legale, l’allestimento di locali adibiti a sala riunioni, corsi di informatica, archivio storico, la postazione di pronto soccorso. Negli anni passati ha finanziato la radiosorgente (Radio Onda d’Urto Milano), il laboratorio serigrafico, coordinato il magazzino e la sistemazione del “Parco delle rose” (nell’area interna e adiacente alla sede di via Watteau), coadiuvando la creazione di alcuni orti (in collaborazione con il dipartimento di botanica dell’Università Statale di Milano) e l’allestimento di una “pet area” dedicata agli abitanti del quartiere. le strutture di finanziamento e cooperazione spese e la regolarizzazione della posizione contributiva dei collaboratori stranieri, al fine di facilitare il percorso di integrazione sociale e lo sviluppo di un progetto di vita autonomo della persona. È un prezioso laboratorio di socializzazione al lavoro perché, grazie alla rotazione degli operatori coinvolti nelle mansioni più semplici, ha consentito a molti giovani di svolgere un’utile esperienza di orientamento e, in alcuni casi, di vera e propria formazione professionale. Il lavoro con persone di origine straniera si è rivelato non di meno un’occasione un confronto reciproco fra culture, non solo di sostegno motivazionale in un periodo di difficoltà. L’amore per la buona tavola e la volontà di condividere il proprio sapere culinario, rendono l’offerta gastronomica un mix fra tradizione mediterranea, piatti lombardi e sapori e spezie di India, Medioriente, Eritrea, Equador. È un progetto sorto per il benessere della comunità. 15 I LABORATORI I Laboratori LABORATORIO FOTO-SERIGRAFICO 16 Il Laboratorio Foto-Serigrafico è animato dalla collaborazione di varie persone: studenti, tecnici, scenografi, operai, fotografi, grafici, creativi, hobbisti e professionisti che gestiscono uno spazio e le sue strutture all’interno del Leoncavallo e ne regolano le sue attività. Le nostre attrezzature ci permettono di effettuare: • stampe serigrafiche seriali: poster e magliette ma anche adesivi e qualunque tipo di stampa su supporto piano. • sperimentazione serigrafica artisica. • impressione dei telai • attività di camera oscura per sviluppo e stampa di pellicole in bianco e nero. Durante gli anni sono giunte varie richieste di utilizzo dello spazio da parte di studenti e individui interessati ad avvicinarsi al mondo della serigrafia e/o appassionati di fotografia. Abbiamo intenzione di soddisfare queste richieste con delle risposte concrete: gestire un accesso periodico alle attrezzature di prova per sperimentazione serigrafica e proporre corsi di camera oscura. Le attrezzature, lo spazio e alcuni mezzi gestiti dal laboratorio hanno bisogno di cura e manutenzione da parte delle persone che attraversano e/o gestiscono il laboratorio. Nel corso degli anni, tramite i mezzi fornitici dal Leoncavallo e dal lavoro volontario, abbiamo reso lo spazio più funzionale possibile: rimanendo su questa linea le intenzioni sono quelle di migliorare le prestazioni tecniche e qualitative, avendo come obiettivo l’apertura di uno spazio adeguato alle varie esigenze e agli standard di sicurezza e qualità ambientale. In campo artistico-culturale il laboratorio ha intenzione di proseguire a dare il suo contributo con mostre e proposte che coinvolgano la città. Uno dei punti su cui ci vogliamo focalizzare è capire cosa sia possibile fare nel campo dell’autoproduzione e dell’artigianato: è nelle nostre intenzioni creare spazi di confronto che si rivolgano a tutti, strizzando l’occhio a quanti si accorgono di muoversi in un sistema consumatore-produttore governato dalla moderna industrializzazione schiavista. Vogliamo attività storica 1981-1994 LA MANOVALE Il laboratorio foto-seri-grafico è figlio dell’eseprienza del laboratorio grafico La ManoVale. Questi nasce nel c.s. santa marta tenuto da più persone che fanno varie attività di tipo creativo. Nell’81, anno in cu il C.S. santa marta viene sgomberato, la ManoVale si sposta a proseguire le sue attività nel C.S. Leoncavallo. Le attività svolte da questo collettivo di circa una decina di persone sono state: • lavori di grafica: la serigrafia è uno dei mezzi utilizzati per realizzare in loco i lavori dalle stesse persone che li hanno ideati • workshop di pittura murale collettivi • sperimentazione serigrafica artistica • supporto visivo per il centro sociale • realizzazione in stampa serigrafica di circa un centinaio di grafiche da manifesto in bassa tiratura (circa 200-300 copie) Dopo lo sgombero del ‘94 la ManoVale non proseguirà le attività di laboratorio. In via Salomone non c’era lo spazio adatto alle I Laboratori creare dei momenti di contatto tra i vari attori lavorando con le reti che già esistono. Lo spunto più vicino che ci viene in mente è quello dell’Happening Internazionale Underground, svoltosi al Leoncavallo per una quindicina d’anni con cadenza quasi annuale fino al 2006. Infine come laboratorio ci adoperiamo nel sostenere e/o adottare collettivamente progetti, idee e iniziative a cui ci sentiamo vicini, considerando come terzi sia singoli componenti del laboratorio sia qualunque altro soggetto con cui ci si possa accordare. Le attività del laboratorio (anche in collaborazione con le altre strutture) possono sia interessare il solo s.P.a. , sia coivolgere qualunque realtà esterna che non entri in conflitto con i principi cardine del Leoncavallo. Il laboratorio è anche un collettore di persone coordinate in attività di supporto visivo e comunicativo per le iniziative dello spazio Pubblico autogestito. 17 attività svolte in precedenza. In via Watteau alcuni componenti del collettivo continueranno con la realizzazione di lavori grafici per il centro, principalmente manifesti per le iniziative politiche e locandine. 1996-2007 Con l’occupazione di via Watteau il laboratorio foto-seri-grafico rientra nel progetto delle strutture del centro. Alle attività grafiche, serigrafiche e fotografiche viene assegnato uno spazio dedicato. Questo spazio viene attraversato da vari collettivi e progetti diventando una delle risorse potenziali del centro. Nei primi anni vengono fatti alcuni investimenti materiali (come ad esempio l’acquisto di un macchinario per la stampa a 6 colori) e si esegue un primo lavoro di allestimento per i tre spazi del laboratorio: stampa serigrafica, zona lavaggio e camera oscura. Nel frattempo, in questi anni, il collettivo della ManoVale non prosegue le sue attività sperimentali e di workshop, ne in questo laboratorio, ne altrove. Continuano però a essere prodotti disegni e lavori grafici da alcuni ex componenti che fanno parte del laboratorio teatrale. Annualmente viene effettuata la locandina del laboratorio di teatro oltre a grafiche da manifesto per alcune iniziative del Leoncavallo. Il collettivo della serigrafia tra il 2005 e il 2006 si rinnova e da nuova vita allo spazio della serigrafia. Grazie all’esperienza dell’H.I.U. il laboratorio entra in contatto con Chuck Sperry. Serigrafista e grafico di fama internazionale, si trasferisce a Milano per un anno e mezzo in seguito alla proposta di poter usare il laboratorio foto-serigrafico per la sua attività artistica di alto livello. In un anno e mezzo Chuck crea una decina di poster serigrafati, firmandoli come Firehouse Europe. In questo periodo il posto viene risistemato. 2009-2010 - 2011 • • • • • I Laboratori • 18 • • • • manutenzioni-riparazioni macchinari serigrafici, messa in funzione della camera oscura costruzione essicatoio: ciclo di riciclo del telaio completato. imbiancatura PROGETTI dello S.P.A. grafica e stampa di: adesivi, magliette e poster striscioni e allestimenti scenografici per manifestazioni politiche apertura su richiesta per esperimenti individuali di serigrafia e c.o. con disponibilità di uno spazio per esperimenti e prove in ambito universitario autofinanziamento sperimentazione serigrafica stampa materiale elettorale per candidatura Face allestimento di 2 mostre in collaborazione con lo spazio Outliners e la programmazione dello spazio Pubblico autogestito : Southfresh Photo e “I poster dimenticati di Cuck Sperry”. CUCINA POPOLARE LABORATORIO DI COMUNICAZIONE I Laboratori La scuola di italiano x migranti nasce nell’autunno del 2000 per soddisfare le esigenze di apprendimento degli ospiti e dei collaboratori delle strutture interne al Centro. Nel 2003, con l’elaborazione di un progetto più complesso e articolato, la scuola prende il nome di Laboratorio di Comunicazione, per significare il senso di sperimentazione relazionale e comunicativa a più livelli che vi è racchiuso. L’organizzazione scolastica prevede diversi livelli: alfabetizzazione, intermedio e avanzato equamente distribuiti nei giorni di lezione settimanali, ciascuna di due ore. La scuola è gestita completamente da volontari, è gratuita ed aperta a tutti durante tutto l’arco dell’anno (fatta eccezione per le due settimane centrali di agosto), unica in tutta Milano. La scuola ha visto nell’arco degli anni una frequentazione di oltre 600 studenti soprattutto uomini (oltre il 90%) tra i 20 e i 35 anni, residenti prevalentemente nella vasta area attorno al Leoncavallo suddivisa in tre principali zone, in ordine decrescente: piazzale Loreto, viale Monza, Via Padova; Affori; Bovina; Maciachini, Stazione Centrale e quartiere Greco. Nel corso del 2006 il Laboratorio di Comunicazione ha promosso la rete Scuole Senza Permesso, per condividere la quotidiana esperienza a contatto con i migranti e favorire un reciproco scambio formativo. Primo strumento di cui si è dotata la rete è stato un sito internet consultabile all’in- 20 dirizzo http://scuolesenzapermesso.blogspot.com con l’obiettivo di raccogliere dati sulle scuole del territorio milanese creando un Database delle Scuole, di pubblicizzare eventi e incontri, pubblicare materiali formativi e offrire informazioni utili sia agli operatori che ai migranti. La May Day degli ultimi anni e tutte le principali manifestazioni nazionali sui diritti dei migranti hanno visto studenti e insegnanti partecipare insieme sfilando con lo striscione delle Scuole Senza Permesso. La rete delle Scuole Senza Permesso, nel corso degli ultimi anni, ha dato vita al progetto La città dei migranti (si veda approfondimento relativo all’anno 2009-2010). Quest’anno, per una serie di difficoltà legate all’organizzazione interna alla rete stessa e alla significativa diminuzione del numero degli studenti in tutte le scuole (dovuta sia alla nuova legge sull’immigrazione, sia al fatto che sono state aperte nuove scuole per migranti –anche nel bacino d’utenza che gravita intorno al Centro- sia al rientro in patria di molti studenti a causa della crisi economica degli ultimi anni), i consueti appuntamenti sono diminuiti. Come sempre c’è stato l’attesissimo Torneo di Calcio (totalmente autofinanziato) fra le squadre delle diverse scuole che ha visto il Leoncavallo classificarsi al terzo posto. La tradizionale Festa Cittadina è stata sostituita invece da un’iniziativa particolare, promossa da Radio Popolare e intitolata “Lo sbarco dei mille”. Un’occasione per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia con i nuovi cittadini di questo Paese. Laboratorio di Comunicazione, Leoncavallo spa Email: [email protected] Web: http://scuolesenzapermesso.blogspot.com Laboratorio di Comunicazione, rete Scuole Senza Permesso - Torneo di calcio: domenica 17 aprile presso il campo dell’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini. Come sempre l’evento più atteso dagli studenti delle scuole, il torneo ha visto le undici squadre della rete giocarsi l’ambito trofeo in una sola giornata. Per la prima volta, questa squadra ha conquistato il terzo posto risollevando gli animi degli studenti, ormai rassegnati da anni di cocenti sconfitte. Al di là del risultato sportivo, l’esperienza è stata un successo dal punto di vista della socializzazione tra persone di diverse culture e ha fornito a studenti e formatori la possibilità di incontrarsi in un contesto diverso da quello della scuola. - Lo sbarco dei Mille: sabato 14 maggio, Sesto Rondò – Carroponte di Sesto. Questa iniziativa, proposta da Radio Popolare, ha visto la partecipazione attiva dei migranti e, di conseguenza, dei nostri studenti. Italiani e migranti -nuovi cittadini del nostro paese- hanno così festeggiato insieme i 150 anni dell’Unità d’Italia. I “nuovi Mille”, vestiti con magliette rosse fornite da Radio Popolare, hanno sfilato da Sesto Rondò al Carroponte di Sesto, dove in serata si è svolta l’Extrafesta (ideata da Radio Popolare nel 1986 come iniziativa dedicata alle comunità immigrate, destinata a favorire la loro “visibilità” e integrazione e che mancava a Milano dal 2007) il cui ospite principale è stato Khaled, artista simbolo dell’integrazione afro-europea. Un’occasione, dunque, per ristabilire un dialogo, festoso e condiviso, tra giovani e migranti, nel nome di una legittima accoglienza. Oltre alla costante partecipazione attiva di studenti ed insegnanti alle varie manifestazioni sui diritti dei migranti, il Laboratorio di Comunicazione anche quest’anno ha presenziato con un proprio banchetto alle principali iniziative promosse dal Centro (La Terra Trema, Festa della Semina. Festa del Raccolto, ecc.) allo scopo di raccogliere fondi per autofinanziarsi e per promuovere le varie attività, permettendoci inoltre di trovare nuovi volontari. La nostra maggiore soddisfazione rimane quella di aver collaborato alla crescita di un gruppo di persone che hanno voglia di confrontarsi e stare insieme, non solo durante la lezione. Ci siamo trovati per gite in montagna, allenamenti di calcio, serate in compagnia cui hanno partecipato con entusiasmo sia gli studenti che gli insegnanti. Crediamo che anche questo sia un modo per mediare tra gli studenti e l’ambiente esterno, facendoli sentire un po’ più a casa loro. I Laboratori ATTIVITÀ 21 LABORATORIO DI INFORMATICA Il collettivo LeoLinux è un gruppo informale che s’incontra ogni mercoledì sera col fine di interfacciarsi con le esigenze di informatizzazione e di utilizzo delle nuove tecnologie, promuovendo sistemi operativi non proprietari, licenze libere e Creative Commons. I primi corsi di alfabetizzazione informatica sono iniziati nel 1990 in via Leoncavallo 22. Nella sede storica è cominciata così l’esperienza dell’European Country Network che ha pubblicato tra il 1991 e il 1995 il Bollettino di informazione telematica, primo passo per lo scambio di competenze tra operatori informatici e organizzazione di seminari specialistici, dibattiti e incontri pubblici . I Laboratori Dal 1994, con l’arrivo in via Watteau, è stata creata un’aula dedicata all’informatica con diverse postazioni collegate sia intranet che internet, allo scopo di organizzare corsi e favorire il lavoro d’equipe. L’ampio locale ospita anche un laboratorio/officina dove si riparano e si assemblano PC considerati obsoleti per dar loro una nuova utilità (recupero del trashware). La valorizzazione del trashware come forma di riutilizzo dell’hardware, altrimenti destinato alla discarica, rende possibile la riduzione dell’impatto ambientale e offre la possibilità di colmare il digital divide a costi ridotti. 22 Dal 2001 il gruppo ha rivolto i propri interessi verso il software libero, in particolare verso GNU/Linux e le sue applicazioni, con l’intenzione di incrementare le conoscenze informatico-tecnologiche e promuovere la condivisione e la libera circolazione dei saperi attraverso iniziative anche in ambiti diversi da quello informatico. Negli ultimi anni Leolinux ha allestito l’internet point dell’area Lib@Lab, ad accesso libero e gratuito, con 5 posta- zioni attive funzionanti con software libero, occupandosi della manutenzione e dell’aggiornamento dei computer. Leolinux ha aderito e partecipato a diversi eventi promozionali per la prova e l’installazione di Sistemi Operativi liberi (installation party), fornendo assistenza e consulenza completamente gratuita. Negli ultimi anni è stato uno dei promotori della Linux Day, manifestazione nazionale che ha lo scopo di promuovere GNU/Linux ed il software libero e nel 2010 ha partecipato al Software Freedom Day in collaborazione con PC Officina allestendo una sala con proiezioni di video, dimostrazioni pratiche e giochi. Attualmente il collettivo LeoLinux progetta e opera in collaborazione con l’Associazione Foresta delle idee, offrendo servizi gratuiti ad un pubblico a bassa soglia. I progetti futuri prevedono la creazione di corsi di informatica di base e avanzati per l’apprendimento e/o l’approfondimento dell’uso del sistema operativo GNU/Linux e dei programmi ad esso collegati e il potenziamento del lavoro di recupero del trashware. LABORATORIO DI TEATRO tecniche, comprendono di essere in grado di fare loro questa forma di espressione che sembra riservata agli specialisti. Non casualmente lo slogan del laboratorio è: “Ricordati. Tutti possono fare teatro, tranne gli attori, naturalmente”. Il gruppo di lavoro nasce nel 1981, attraversando le alterne vicende di sgomberi e traslochi forzati cui il Leoncavallo è stato costretto. Ogni anno nel mese di ottobre, viene attivato il Laboratorio di Teatro del Leoncavallo. In questi 30 anni di storia, circa 600 persone (dai 16 ai 77 anni) hanno provato a far teatro in modo diverso da quello tradizionale, e alternativo a quello elitario e autoreferenziale di una certa avanguardia. Si tratta di un teatro politico ma non di propaganda, un teatro svincolato da ogni condizionamento di natura economica e di potere, forma di espressione che non tende a omologazioni secondo un “metodo” univoco, anzi esaltando in ognuno le proprie diversità. Politico anche in quanto forma d’arte e di comunicazione per sua natura collettiva nella quale si possono sperimentare possibilità di rapporti paritari e superare stereotipi mentali e di comportamento fisico, e attraverso questa attività entrare più a fondo nelle problematiche che ci vengono poste dalla vita di tutti i giorni in questa società. I partecipanti, con opportune L’attività è strutturata in due gruppi: • • Il Laboratorio, che lavora da ottobre a giugno (7 ore settimanali: due appuntamenti di 3 e 4 ore). Il gruppo teatrale Glinfondoasinistra, che raccoglie coloro che sono rimasti dagli anni precedenti, cercando di migliorare l’affiatamento del gruppo e l’efficacia del nostro lavoro (anche loro sette ore settimanali, incrementabili quando si sta per andare in scena). I Laboratori Grazie al lavoro volontario profuso negli anni è stato allestito uno spazio teatrale dotato di palcoscenico, otto fari con mixer, impianto voci, parquet. La sala può ospitare fino a 80 posti a sedere. Un altro salone libero. Siccome non si tratta di uno spazio privato, è a disposizione anche di altri gruppi teatrali che abbiano bisogno di uno spazio per provare. Il lavoro svolto (sia nelle attività del Laboratorio sia per il gruppo teatrale) ha sempre come fine la creazione di uno spetta- 23 colo che permetta di confrontarsi con una struttura drammaturgica e con il pubblico. Oltre alle rappresentazioni al Leoncavallo (con un minimo di sei repliche ogni anno), gli spettacoli sono stati promossi e realizzati collaborando con altre realtà presenti sul territorio: Università Statale di Milano, Università Statale di Milano – Bicocca, Associazione culturale Punto Rosso, centri sociali e circoli Arci di Milano, Arcore, Casalpusterlengo, Cremona, Brescia, Padova, Piacenza, Bologna, Firenze, Roma. PRODUZIONI: • • • • • I Laboratori • • 24 • • • • • • Tempi felici (collage di autori vari sulla repressione); Fessure (testi di Ceronetti e Luciano di Samostrata); La Città degli animali (collage di testi brechtiani); La Cimice di Majakovskj; Macello (libera riduzione da Santa Giovanna dei Macelli di Brecht); Taci di Ronald Laing; L’Opera da tre soldi di Brecht (con l’orchestra Metropolis); Coraggio mammà (libera riduzione di Madre Coraggio di Brecht); Ogni guerra è sempre l’ultima (collage di testi teatrali di Brecht, Benni, Firinu e Ceretta sulla guerra); Monolocale di Ronald Laing; Il compleanno di Harold Pinter; Iene (libera riduzione dal film di Tarantino); Capolinea (libera riduzione da Finale di partita di Beckett); • • Pedoni (libera riduzione da L’incarico di Durrenmatt); Terminale (nuova libera riduzione da Finale di partita di Beckett con inserimento di testi di Brecht e Astucha) Il Laboratorio ha curato in passato una trasmissione per Radio Onda d’Urto, Il resto è silenzio, che durava 45 minuti e conteneva quattro o cinque testi sempre diversi (32 puntate). Esperienza che ci piacerebbe riprendere. Ogni due mercoledì nello spazio del Baretto del Leoncavallo viene realizzato Il caffè letterario, un breve spettacolo di mezz’ora, talvolta drammatico, a volte comico. Con queste due iniziative il Laboratorio ha fatto conoscere, oltre ad autori noti come Brecht, Calvino, Ceronetti, Flaiano, Sermonti, Bulgakov, Arbasino, Laing, Alan Bennet, Saul Bellow, Max Aub, Sanguineti, Gregory Corso, anche autori quasi sconosciuti come Alisdar Gray, Ariel Dorfman, Michele Firinu, Jo Carson, Charms, Paola Ceretta, Bruno Pizzo, Maurizio Mancuso, Sante Notarnicola, Franco Costabile, Serena Maglietta, Nuccia Cesare. Cercando di portare il teatro e il suo modo di affrontare le tematiche che ci toccano nella vita anche a persone che normalmente non andrebbero a vedere uno spettacolo in una sala teatrale. Il laboratorio di teatro ha inoltre supportato, quando opportuno, le iniziative culturali, sociali e politiche del Leoncavallo con brevi interventi teatrali. CIRT • • • • • Mettere in scena Son quasi le nove, spettacolo di sperimentazione sul linguaggio costituito da diciannove brevi testi di autori vari (da Yehoshua a Mogol), preparato con il gruppo teatrale. Mettere in scena L’audizione, spettacolo preparato con i ragazzi del laboratorio dell’anno scorso con alcuni loro contributi anche alla scrittura dei testi. Ripartire con il nuovo laboratorio e costruire con loro lo spettacolo per la fine del corso. Iniziare a lavorare su un nuovo spettacolo con il gruppo teatrale. Caffè letterari al Baretto. OPERE REALIZZATE • • • La caduta / La tempesta / Il doppio / Feggaraki Quattro studi successivi sull’epopea di Gilgamesh; Il Minotauro. Studio sul mito greco del Minotauro, del labirinto, del filo di Arianna; Vassilissa (Il sacrificio). Studio sulla fiaba russa del personaggio omonimo. I Laboratori PROGETTI: Il CIRT è un gruppo di ricerca teatrale milanese ha fondato nell’aprile del 2001 dopo una prima ricerca avviata nel dicembre 1999 in una cantina e ha svolto la propria attività, dal 2001 al 2003, in una sala prove affittata grazie ad autofinanziamenti. Nel luglio 2003 il CIRT è partito per la Polonia dove ha potuto confrontarsi positivamente con quattro gruppi di ricerca e condividerne le esperienze teatrali. Da settembre a dicembre 2003 il CIRT è rimasto senza sede a causa della mancanza di fondi e si è rivolto al Leoncavallo, che ha accettato di ospitarne le attività indicando gli spazi dedicati al teatro. Così ha inizio la permanenza del CIRT all’interno dello spazio pubblico autogestito. Grazie a questo accordo, il CIRT ha trovato uno spazio gratuito nel quale può svolgere la propria attività di ricerca in una sala pubblica autogestita. Insieme a Eva Antas (Spagna), Marie Oms (Francia), Marcello Trotter (Italia), Elena Marangakis (Grecia), Andrea Fici (Italia), Marcello Frigerio (Italia), e altri che hanno collaborato per più brevi periodi di tempo, sono state create alcune opere performative di cui si può prendere visione consultando il sito fotografico: www.teacirt.it 25 LA RICERCA ATTUALE È DIVISA IN AREE TEMATICHE • • • Canti liturgici di origine messicana attraversati da un racconto Siriano (attuale Afghanistan) di Rumi, poeta sufi fondatore della confraternita dei dervisci Mevlevi; Dialogo immaginario tra Andrea e Giacomo, discepoli di Gesù, basata su uno scritto apocrifo, il libro di Giovanni, dei vangeli dualistici; Scritti apocrifi dei primi secoli dell’era cristiana. AIRA I Laboratori Teatro e natura L’associazione AIRA ha lavorato con un team di quattro persone proveniente dalla svizzera durante il 2007 negli spazi del centro partendo in particolare per due progetti, entrambi nelle foreste Polacche, il primo nei pressi di Wroclaw, il secondo nei pressi di Bodzantine ( Kielce –Pl.) Presso Krzistof Wrona di Wengaity-Theatre (teatro e natura). L’obiettivo è stato approfondire la relazione tra: teatro/Natura/Cultura. Più internamente al progetto sospeso tra natura e cultura abbiamo approfondito il tema del labirinto e dello spettacolo all’aperto prendendo spunto dalla storia Greca del filo di Arianna che è stato presentato svariate volte nel corso dell’anno. 26 LABORATORIO OUTLINERS Outliners Lab coglie l’esigenza di chi ha necessità di un posto dove poter sperimentare, ricercare attraverso i linguaggi artistici-visivi. Lo spazio è un laboratorio multifunzionale in continuo cambiamento, che cerca di adattarsi e riconfigurarsi ogni volta in base alle esigenze di chi lo usa e delle iniziative che lo impegnano. Il gruppo cerca di anno in anno di migliorare le attrezzature che il laboratorio ha a disposizione, nonostante le modestissime entrate. Quello che si propone Outliners, come collettivo, è quello di riuscire a creare un piccolo “ecosistema” dove diverse esperienze e realtà artistiche possano incontrarsi e confrontarsi, sia attraverso la pratica sia con l’esposizione dei lavori di chi ha utilizzato il laboratorio. Pratica, riflessione e confronto hanno caratterizzato l’anno 2010-2011: in queste 3 azioni è racchiuso lo spirito che ha caratterizzato il collettivo soprattutto nella prima parte dell’anno. Il laboratorio ha ospitato: Manuel Gardina, Davide Abbati, Costantino Caiafa, Romano 64SQUARES Oltre alle iniziative artistiche è subentrato il progetto 64squares, un vero e proprio laboratorio di scacchi che si svolge preva- lentemente durante le ore serali e impegna i giocatori in partite di svago fino allo studio delle principali tematiche scacchistiche e tornei organizzati con le modalità lampo semi-lampo. Eventi: settembre 2010- luglio 2011 • • • • • • • • • • Mostra Barf, Blow e Toro 3/10/2010 Torneo di scacchi 26-27novembre Torneo di scacchi 18 dicembre Mostra personale di Costantino Caiafa “dalle origini alla sintesi” Torneo di scacchi 19 febbraio Southfresh mostra fotografica 5 marzo Torneo di scacchi 26 marzo “Sono cool questi rom” mostra fotografica MIHC Gig poster 22 giugno I poster dimenticati di Chuck Sperry 31 luglio Scambi con il centro • • • • • • Restauro quadri “presa di berlino” ,”le mamme”, “quarto stato” Allestimento carro mayday Varie con serigrafia Mostra poster MIHC Mostra documentazione progetto accoglienza. Mostra poster Chuck Sperry I Laboratori credito, Blow, Barf, Erica Attuati, Alessandro Pepe, Laura Elina Larmo; come collettivo Outliners lo spazio è stato utilizzato da Ryan Contratista, Vash, Black Maui e Gome zeta. Durante l’anno sono stati fatti sporadici autofinanziamenti, in concomitanza degli eventi organizzati, i proventi sono serviti a coprire le spese minime derivate dall’utilizzo del laboratorio, al finanziamento dei materiali per realizzare le varie opere artistiche. Oltre ad un utilizzo giornaliero diurno di cui non possiamo garantire orari specifici, l’apertura settimanale si concentra nei giorni che vanno da giovedì a sabato, con orari serali, dalle 20 circa, sfruttando l’utenza del centro per far conoscere le nostre iniziative. Nei mesi di Aprile-Maggio in via sperimentale, è stato tenuto un corso base di disegno dal vero, finalizzato ad acquisire i principali processi di osservazione e restituzione dell’immagine sul foglio. Al corso hanno partecipato due persone, appunto per individuare le principali problematiche e capire la fattibilità per un maggior numero di partecipanti. 27 PROGRAMMAZIONE CULTURALE EVENTI Alcune riflessioni riguardo la petulante richiesta di pagamento della SIAE: Bisogna tenere ben presente che, gran parte degli artisti che si esibiscono al Leoncavallo: • sono stranieri e non sono iscritti a nessuna società di collecting consociata alla SIAE • spesso si avvalgono di diversi tipi di tutela (creative commons etc.) • quando sono italiani spesso sono esordienti e non iscritti alla SIAE, o non iscritti alla SIAE per motivi ideologici. • anche nel caso fossero iscritti, suonano i loro brani e sarebbero ben lieti di rinunciare ai propri diritti così come sono disposti a suonare per un semplice rimborso spese, o in cambio di vitto e alloggio, pur di suonare al Leoncavallo per una ‘giusta causa’... Ma la cosa più grave è che la SIAE, che in Italia detiene il monopolio ed è in mano alle multinazionali discografiche della musica, non individua alcuna differenza tra uso didatticoformativo- istituzionalenoprofit e uso commerciale, impone pagamenti onerosi e cosa più grave: non ripartisce ai reali aventi diritto! (che poi 28 sono gli autori che dovrebbe rappresentare) Pagare la SIAE per ingrassare le multinazionali discografiche non ha senso! La SIAE, dietro la dichiarata difesa del cosiddetto “diritto d’autore” finisce per rappresentare una seria minaccia per la libertà di espressione dei gruppi musicali, teatrali o culturali e per la liberà di fruizione, di tutti quei contenuti che rappresentano il patrimonio culturale della società contemporanea. L’organizzazione di eventi ha una struttura che coordina, organizza e promuove gli eventi culturali del centro formata a partire dall’occupazione in via Watteau nel 94. L’architettura dello stabile ha permesso di utilizzare più spazi allo stesso tempo: Capannone Dauntaun, Teatro, Baretto, Bombonera, Hemp Bar, Foresta delle Idee, ma anche tetto e strada di fronte al centro sociale. A fronte di un’esigenza di apertura alla città del Leoncavallo, di offerta a basso costo accessibile a tutti e di una frequenza di visitatori sempre più esigente e di massa, composita per età, ceto sociale e orientamento politico, emerge la scarsità di luoghi cittadini dedicati alla sperimentazione, l’inaccessibilità a concerti e rassegne per i prezzi e lo scarso investi- • • • • periodo di illegalità; la festa antiproibizionista che 2 volte l’anno ci attraversa e si propone di non dimenticare quelle migliaia di persone che credono che GIUSTO O SBAGLIATO NON PUÒ ESSERE REATO e che denuncia, anno per anno, l’abbandono delle strutture sociali che operano nel settore della riduzione del danno e auspica il superamento della legge vigente, perchè è indiscutibile il fallimento del proibizionismo; La giornata della memoria, realizzata negli ultimi due anni in collaborazione con affermati gruppi del teatro civile indipendente, in prossimità della ricorrenza istituzione per le vittime dela shoah ricorda alla città lo sgombero dalla storica sede di via Leoncavallo 22 nel gennaio 1994; l’anniversario di Fausto e Jaio, animato storicamente dalle Mamme antifasciste del Leoncavallo; l’anniversario della morte di Giuseppe Pinelli, organizzato in collaborazione con il centro anarchico Ponte della Ghisolfa di Milano. La programmazione culturale mento dell’amministrazione comunale in progetti rivolti ai giovani. Oggi il Leoncavallo è in grado di gestire qualsiasi tipo di produzione artistica e l’affidabilità che lo caratterizza ha permesso di realizzare produzioni importanti esterne, come il concerto di Manu Chao, 99 posse e Meganoidi durante le contestazioni del G8 genovese nel 2001. Sgomberi e sfratti a centri sociali, associazioni politiche e culturali induce gli stessi a indentificarsi nella nuova forma che ormai ci contraddistingue: lo spazio pubblico autogestito. Progetti musicali che potrebbero attuarsi solo con interventi economici o appoggi logistici delle amministrazioni che, mancando, convergono sul Leoncavallo. I progetti musicali del Leoncavallo e quelli che sostengono iniziative politiche, hanno l’obbiettivo di far conoscere un determinato collettivo che ha sviluppato un percorso politico con progetti ben definiti. • Radio Onda d’Urto che dall’interno del centro sociale trasmette su Milano e che ha carattere comunitario e non commerciale, nata attraversando un 29 La Programmazione culturale 30 Alcuni di questi appuntamenti costituiscono grandi eventi per la partecipazione di massa che creano. STRUTTURAZIONE GRANDI EVENTI Per quanto riguarda i grandi eventi prodotti da Soundsplatters sono tutti da considerarsi delle cooproduzioni tra il Leoncavallo e SoundSplatters/OpenEars, che sono i due progetti che hanno veicolato le partecipazioni di coloro che a vario titolo hanno contribuito alla loro realizzazione, seppur non “inquadrati” nelle strutture del centro, fatta l’eccezione della presenza alla porta che viene coordinata nel complesso. E dunque: • le partecipazioni artistiche [djs/Vj Musicisti, decoratori e performers in genere • lo staff coinvolto nella produzione • i drivers [addetti auto muniti al tra- sporto delle persone da/verso hotels/ aereoporti/leo] • i runners [addetti automuniti al trsporto dei materiali da noleggiare] • l’ ufficio stampa&promozionale [promozione via mail, web, e su giornali e riviste • coordinamento ed esecuzione della parte grafica, messa in stampa di flyers e/o manifesti e la loro distribuzione e/o affissionei] • tutte le mansioni organizzative e di coordinamento • il Management riguardante le scelte e le relazioni artistiche [raccolta dei materiali artistici demo cd show reel] • La gestione dei booking e l’economia dell’evento [stesura dei preventivi di spesa, assegnazione dei rimborsi] • La gestione delle accomodation [organizzazione del vitto&alloggio quando non offerti dal centro, l’organizzazione del vitto se non coordinata con la cucina] • La gestione degli spostamenti via terra mare aria [prenotazioni e acquisto dei biglietti aerei/traghetti/treni] • La gestione della sala ovvero la presenza di un Tutor che segua e coordini l’allestimento audio luci e scenografico e il buon svolgimento delle performance artistiche. • L’assistenza di palco durante lo volgimento dell’evento [stage manager] Questa complessa macchina è il risultato non di esuberanti budget o sponsor blasonati o finanziamenti pubblici di cui come singoli cittadini e semplici gruppi di attivisti non abbiamo potuto disporre, ma bensì della generosità di centinaia di soggetti che a vario titolo e con proporzioni molto basse di prestazioni “rimborsate”, hanno reso disponibile le loro professionalità, competenze, sensibilità artistiche rendendo possibile l’afflusso di oltre 5.000 persone presso il centro. Le proposte culturali tuttavia attravesano il centro anche in forma diversa, poichè molte strutture del Leoncavallo offrono iniziative “minori”, come ad esempio il giovedì sera, che vede oltre alla ormai consolidata serata jazz con affermati musicisti, l’affiancarsi di una programmazione reggae attraversata dalle innumerevoli crew milanesi e non. Freego è un gruppo di circa dieci persone che da quattro anni si occupa di organizzare concerti, mostre, esibizioni legate al circuito della musica autoprodotta e/o indipendente, all’interno di dauntaun, lo spazio sotterraneo del Leoncavallo. In cinque anni ha organizzato più di settanta concerti, in ogni mese dell’anno. Con quattordici appuntamenti annuali, è diventato un punto di riferimento per la cultura underground a Milano, con un pubblico diversificato ma con una forte componente giovanile. La frequentazione è di circa tremila persone all’anno. Negli ultimi anni si sono esibiti 335 gruppi musicali, provenienti da 17 paesi diversi (Stati Uniti, Canada, Giappone e – in Europa – Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Austria, Svizzera, Macedonia, Serbia, Slovenia, Olanda, Svezia, Danimarca, Norvegia e Finlandia). Insieme a loro hanno suonato decine di gruppi musicali emergenti di Milano e non. Insieme ai concerti sono state organizzate mostre di fumettisti e artisti, live painting, proiezioni di video e presentazioni di libri e riviste legate al circuito delle autoproduzioni. Freego! ha cercato di promuovere l’autoproduzione in ambiti diversi, oltre che nell’ambito dell’organizzazione e realizzazione di concerti ed eventi, supportando le attività della redazione milanese Radio Onda d’Urto e provvedendo alla sistemazione dello spazio dauntaun. La programmazione culturale FREEGO! 31 AREA COM L’HUB DELLA RETE Le persone che hanno dato vita all’AreaCom nei locali di via Watteau, 7 si proponevano la massima circolazione dei saperi e dell’informazione per facilitare la comunicazione sociale e l’agire cooperativo. La comunicazione è fondamentale per il funzionamento politico, organizzativo e strutturale di uno spazio pubblico autogestito. A partire dal 2001 l’AreaCom è diventata diventa sede delle riunioni del gruppo Comunicazione del Milano Social Forum e si sono individuati nuovi obiettivi e modalità di lavoro. Lo scopo era di contribuire concretamente alla costruzione di uno snodo organizzativo per le atti- 32 vità, sempre più complesse e integrate, del centro sociale e del movimento. Si è istituito così un punto di riferimento aperto al pubblico per l’orientamento e l’accompagnamento ai servizi e alle attività presenti. Il gruppo di lavoro ha gestito le dirette on-line da Porto Alegre (Brasile, febbraio 2002), da Genova (luglio 2002) e di tutte le maggiori manifestazioni nazionali del 2002-2003-2004 (con la partecipazione a Global TV). Nel 2003 sono state attivate in via sperimentale le trasmissioni di “Greco TV”, un’emittente di quartiere con sede presso il Leoncavallo. SEGRETERIA collettività interne allo Spazio facendo da tramite tra ciò che succede all’esterno e l’interno e viceversa. Una delle ultime iniziative è consistita nel redigere settimanalmente una rassegna stampa dei principali quotidiani e di rendere disponibili quotidianamente ai frequentatori i giornali lasciandoli sui tavoli della Cucina Pop o dell’Hemp Bar. Altro compito della segreteria è quello di veicolare le diverse informazioni anche attraverso flyers, cartelli o locandine. Negli spazi della segreteria e con importante apporto della stessa, quest’anno è anche stata portata a termine la campagnia elettorale delle comunali di Milano sostenendo un candidato, espressione del centro, per portare alla vittoria l’attuale sindaco, denominata “Diamo un calcetto alla Moratti”. Area Com La segreteria svolge attività di divulgazione delle iniziative, di contatto con l’esterno e agevola le informazioni che circolano all’interno del centro; collabora all’organizzazione di conferenze stampa e gestisce tutti gli strumenti di comunicazione con l’esterno. La struttura si pone l’obiettivo di comunicare gli eventi di tipo politico e culturale organizzati all’interno o ai quali partecipa il Leoncavallo. La segreteria aggiorna il sito www.leoncavallo.org, il myspace che oramai ha raggiunto più di 3.700 “amici” e la pagina di facebook che ha più di 3.000 “fans”. Gestisce anche le newsletters [email protected] (informative) e [email protected] (dirette ai giornalisti), spedendo loro settimanalmente la programmazione culturale e i comunicati politici. Svolge la funzione di interfaccia con l’esterno rispondendo alle numerose mail in arrivo e le gira alla lista interna di discussione. Si occupa inoltre di comporre settimanalmente l’ordine del giorno per l’assemblea pubblica del lunedì o per gli altri incontri. Con questi strumenti si comunicano all’esterno e all’interno gli eventi musicali, teatrali, le cene della Cucina Pop, i dibattiti, le decisioni prese in assemblea, i continui rinvii di sfratto, tutte le iniziative politiche come cortei o presidi. Inoltre è la struttura che ha lo scopo di facilitare le comunicazioni fra le diverse 33 RADIO ONDA D’URTO Fanno parte della redazione milanese venticinque persone, che realizzano venti ore di diretta alla settimana. Ogni anno vengono trasmesse 880 ore di programmazione radiofonica originale. La programmazione prevede la presentazione di iniziative e di libri, una audio rivista teatralculturale, un programma di approfondimento sul cinema. Oltre a questo, Radio Onda d’Urto dà spazio a web radio e radio di quartiere, come Radio Quarto, realizzata a Quarto Oggiaro. Tra queste la rubrica radiofonica “Brain Splatters” on air sulle frequenze di Radio Onda d’Urto tutti i venerdì notte, 38 le puntate trasmesse per 80 ore di diretta radiofonica, ha redatto il sito web www. Soundsplatters.net che ha ricevuto 17.000 visite e una news letters con 4.000 contatti sparsi per il mondo, per un totale di 40.000 mail recapitate, ha organizzato banchetti e presidi con la diffusione di oltre 10.000 volantini informativi riguardanti gli argomenti del genere. Area Com Vengono realizzate anche dirette di concerti, dibattiti, manifestazioni e in- 34 contri e iniziative culturali. La redazione musicale conta 7 programmi diversi di ogni genere di musica e cura anche concerti in diretta, djset in studio e presentazioni di dischi. È attiva una convenzione con l’Università di Pavia, per la formazione di studenti universitari tramite tirocini. Oltre a questo venti ore al mese vengono dedicate all’approfondimento di nozioni tecniche per la realizzazione di programmi radiofonici. CENNI STORICI La prima emittente radiofonica accesasi al Leoncavallo ha funzionato un paio d’anni dal 1978 e si chiamava Radio Specchio Rosso. Successivamente il centro ha aperto una vera e propria battaglia contro la legge Mammì a ridosso della sua approvazione attivando nella tre giorni di parco Lambro del settembre 1991 il primo esperimento di radio pirata. Per questo è stata aperta una radio sorgente illegale, Radio Onda Diretta che ha trasmesso dai tetti di via Leoncavallo fino al 2 luglio 1993 quando la Polizia Postale vi ha posto i sigilli; un’esperienza limitata nel raggio d’azione, ma fortemente simbolica con cui affermare che gli spazi della comunicazione sono spazi sociali, da sottrarre al mercato e restituire a coloro che hanno l’intelligenza di gestirli. Quell’esperienza comunque ha portato i suoi frutti: dal febbraio 1994 è entrata in funzione anche a Milano Radio Onda d’Urto, emittente antagonista, in collaborazione con la storica di Brescia, nata nel 1985 per organizzare e gestire un servizio di informazione politica, culturale e sociale. Nel febbraio del ‘94, con l’entrata in funzione di Radio Onda d’Urto di Milano si realizza in forma compiuta il progetto costituito dalla rete di gruppi, associazioni, collettivi, centri sociali e realtà dell’autorganizzazione. INIZIATIVE PER LA POLIS CREATIVE COMMONS Da settembre 2004 è stata avviata la sperimentazione di un percorso di ricerca sulle Creative Commons, progetto che rappresenta pienamente la sensibilità nei confronti della libera circolazione dei saperi che caratterizza la vita dello spazio pubblico autogestito Leoncavallo. Il progetto ha coinvolto un centinaio di artisti e gruppi musicali, che hanno partecipato esibendosi dal vivo nei locali di via Watteau, ma anche animando un dibattito che ha individuato pregi e possibili aspetti critici nell’utilizzo del metodo open source di condivisione del lavoro, dando possibili risposte alle problematiche riscontrate. Questo ha permesso di ampliare il bacino di utenza e aumentare il numero delle opere licenziate attraverso Creative Commons, producendo, inoltre, diversi materiali informativi e di analisi. Per dare visibilità al progetto, work in progress, è stato aperto anche uno spa- zio virtuale visitabile presso l’indirizzo www.leoncavallo.org/critical, al fine di facilitare l’adesione al progetto anche da parte di realtà territorialmente distanti dal Leoncavallo e da Milano, epicentro dell’iniziativa. ATTIVITÀ • • • • Incontri pubblici su temi di open source, no copyright e libera circolazione dei saperi, introducendo una sperimentazione sulle Creative Commons Organizzazione di eventi culturali e spettacolari Produzione di materiale informativo Organizzazione di trasmissioni radiofoniche di approfondimento in collaborazinoe con Radio Onda d’Urto Milano 35 FESTA DELLA SEMINA E DEL RACCOLTO Iniziative per la polis Da molti anni il Leoncavallo conduce una preziosa attività sul complesso tema delle droghe. L’aspetto certamente più visibile e controverso sono le giornate, semina e raccolto, in cui il ciclo vegetativo della pianta di canapa diventa l’occasione per un’articolata riflessione attraverso la quale, in oltre dieci anni, sono passati esponenti politici, operatori dei Sert e del privato sociale, medici e pazienti, scrittori, giornalisti e avvocati, semplici consumatori. È la prosecuzione di un impegno antico che dal “Libro bianco” sull’eroina, curato tra gli altri da Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, ha contribuito alle prime sperimentazione pionieristiche delle strategie di riduzione del danno in Italia e ampiamente innovato le pratiche libertarie degli anni ‘70. Oggi tutti gli indicatori, le ricerche, i rapporti come l’esperienza 36 quotidiana, indicano un’esplosione del consumo e una sua modificazione verso diverse e meno conosciute sostanze, oltre che un abbattimento dell’età di prima assunzione. Così come le organizzazioni criminali del traffico interno e internazionale hanno visto crescere le proprie risorse finanziarie fino a permeare e condizionare interi territori. Dati e segnali che ratificano il fallimento delle legislazioni sempre più restrittive, dalla 685 del 1975 alla 49/2006 (Fini-Giovanardi) che si sono via via succedute. È perciò naturale che l’azione delle associazioni operanti in Leoncavallo sPa abbia approfondito gli interventi concreti e le possibili politiche alternative. Politiche non proibizioniste che agiscono prevalentemente sull’informazione e la prevenzione, paradigmi alternativi potenzialmente capaci di intervenire efficacemente anche intorno alla sicurezza dei cittadini, più di quanto oggi non faccia la quotidiana pioggia di provvedimenti locali e nazionali. Dibattito utile anche per delineare possibili orizzonti di sviluppo: “legalizzare e tassare” è il risultato di una riflessione di livello internazionale verso meccanismi utili a battere le mafie e uscire dalla crisi e verso la quale guardano con interesse settori di cittadini sempre più ampi. L’attitudine all’ospitalità, così intimamente legata alla vita stessa di uno spazio sociale come il Leoncavallo, costituisce la cartina di tornasole, delle profonde trasformazioni che attraversano il tessuto sociale e dei bisogni a questo sottesi, ma è soprattutto misura dello stato di salute di una società nel suo complesso. Spinta dal mutare degli scenari circostanti, l’attività di accoglienza e ospitalità del Leoncavallo ha progressivamente modificato la propria fisionomia, al fine di fronteggiare l’affacciarsi di nuove figure sociali e di nuovi bisogni emergenti. Dalla “solidarietà breve” degli anni settanta, di portata estemporanea (o più stabilmente portata alla comunità eritrea, accolta in via Leoncavallo 22 negli anni ottanta) alla “solidarietà lunga” portata al popolo migrante dei giorni nostri, molta strada è stata fatta. Intercettare nuove figure sociali ha spinto il gruppo di lavoro a trovare nuovi partner e ad ampliare il ventaglio dei servizi, diversificandoli e personalizzandoli più possibile. La sfida è quella di rispondere adeguatamente alle esigenze di giovani e adulti in difficoltà, spesso migranti di prima o di seconda generazione, ma anche di ex detenuti, di profughi, di minorenni a rischio di marginalità, di donne richiedenti aiuto intenzionate a uscire dal racket della prostituzione, di nomadi e rom in cerca di asilo. La struttura, attivata informalmente allo scopo di rispondere all’emergenza umanitaria posta il 23 dicembre 1998 da un centinaio di persone di origine ucraina (sgomberate dalle baraccopoli sotto la ferrovia di Greco) nel 2006 è stata completamente rinnovata, per mettere a disposizione della città uno spazio attrezzato in grado di ospitare 25 persone per volta. Il servizio è principalmente rivolto a giovani e adulti in situazione di difficoltà o a rischio di marginalità sociale, che necessitano di uno spazio dove rielaborare un progetto di vita e una futura autonomia personale (inserimento o reinserimento nel circuito della formazione o del lavoro, ricerca di alloggio, emersione dalla clandestinità). Accanto a questo tratto prevalente tuttavia possiamo menzionare la significativa frequenza di una popolazione giovanile con un profilo completamente diverso: studenti europei (tedeschi, francesi, spagnoli) in viaggio studio o in cerca di temporanei sbocchi occupazionali in una metropoli che si presenta polo attrattivo d’eccellenza (sia sul piano culturale che produttivo) su scala nazionale e internazionale. ATTIVITÀ L’attività si contraddistingue per l’offerta di un servizio ospitalità temporanea dove sono possibili permanenze di breve durata, integrato dal sostegno nel soddisfacimento di esigenze primarie (alimentazione, abbigliamento e visite sanitarie) in connessione con le attività già presenti nel centro sociale (cucina e corsi di alfabetizzazione). Gli ospiti sono prevalentemente adulti, ma non mancano anche persone anziane e giovanissimi, che vengono generalmente ri-orientati verso strutture adeguate presenti sul territorio che rispondano maggiormente ai loro bisogni specifici. Esulando dunque l’attività di supporto logistico alla programmazione culturale del Leoncavallo (area dedicata all’ospitalità dei gruppi di artisti che vi si esibiscono) la struttura è dedicata prevalentemente all’accoglienza di una popolazione migrante di origine straniera (oltre il 90% del totale), diversificata per estrazione ed esperienze pregresse, per bisogni, interessi, attitudini, problematiche. Nella struttura sono transita- Iniziative per la polis ACCOGLIENZA 37 Iniziative per la polis 38 te persone, per un periodo variabile dai tre giorni ai sei mesi, prevalentemente cittadini privi di fissa dimora di origine straniera o italiana, portatori di bisogni tra loro molto differenziati. Dall’inverno 2007-2008 accogliamo due nuclei famigliari di origine rom, segnalati dalla Casa della Carità, per i quali è stato realizzato un progetto specifico di sostegno all’integrazione. I due nuclei famigliari provengono dalla città di Tìntàreni, nel sud-overst della Romania, che vede una prevalenza del gruppo rom dei Càràmidari (in italiano traducibile come “mattonieri”). Il supporto all’acquisizione di un’autonomia funzionale sul versante economico si è avvalso della consulenza della Camera del lavoro di Milano. L’attività di supporto e accompagnamento all’inserimento sociale è stata rivolta anche ai minorenni presenti (4 minori su 11 ospiti), consentendo l’effettiva integrazione scolastica di tutti i bambini con risultati giudicati soddisfacenti da parte degli insegnati della scuola frequentata (Istituto Omnicomprensivo di Via Ravenna in Milano, con i quali è stata attivata una collaborazione), sia sotto il profilo della frequenza che del profitto. L’attività di mediazione culturale, ha raggiunto l’importante risultato di inserire alcuni ospiti in stato di minore età nel progetto di Scuola-natura organizzato dagli inse- gnanti della Scuola di Via Ravenna. Questa esperienza ha costituito una preziosa occasione di socializzazione secondaria per i bambini rom, invitati a socializzare con coetanei di diversa estrazione sociale e culturale; la gita scolastica di una settimana si è rivelata arricchente sia sul piano espressivo-relazionale sia affettivo, che cognitivo, realizzando uno stimolo straordinario all’apprendimento, all’autostima e alla motivazione allo studio dei bambini che vi hanno partecipato. Dopo aver seguito un percorso così lungo alle famiglie Rom all’interno dello Spazio, abbiamo deciso di fare un passo avanti. Con un gesto, che vuole essere un segnale per tutti, amministratori e enti assistenziali compresi. Farsi carico dell’intestazione del contratto di affitto di un appartamento per una famiglia Rom, con bambini. A maggio 2011 questo obiettivo importante è stato raggiunto con la consegna delle chiavi, sperando possa essere l’inizio di una reale integrazione, attraverso l’acquisizione della residenza e la possibilità così di vedersi riconosciuti diritti fondamentali fino ad ora preclusi. Come di consueto nei mesi invernali del 2010-2011 è stato attivato il progetto ‘’emergenza freddo’’ che ha accolto 50 persone. Lo spazio è composto da più stanze attrezzate comunicanti tra loro. La sala comune ospita la cucina ed è attrezzato per il tempo libero e la socialità degli ospiti. Tre bagni forniti di docce completano la struttura. L’allestimento della struttura, al primo piano dello stabile, ha richiesto un consistente impegno economico, organizzativo e di lavoro volontario. Gli ospiti possono fruire di strumenti utili allo sviluppo di un’autonomia funzionale, quali: • • • • • • • • fornitura generi di prima necessità (pasto e abbigliamento); consulenza orientativa e accompagnamento ai servizi presenti sul territorio; consulenza e accompagnamento per l’esercizio del diritto alla salute tramite il Servizio Sanitario Nazionale e l’Associazione Naga har; consulenza e accompagnamento nella ricerca di alloggio e inserimento lavorativo; corsi di alfabetizzazione (in collaborazione con il Laboratorio di Comunicazione); corso di alfabetizzazione informatica; mediazione linguistica (interpretariato); mediazione culturale (organizzazione di cene etniche, feste interculturali, incontri delle comunità, festa del Ramadan, Capodanno Newroz, Pasqua ortodossa); Iniziative per la polis LA STRUTTURA 39 RENDICONTO SINTETICO 2010 ENTRATE ricavi somministrazione 471.194,00 totale sottoscrizioni 291.954,00 progetti finanziati totale entrate 0,00 763.148,00 costi fornitura gestione 298.741,00 manutenzione strutture 49.320,00 progetti culturali 319.434,00 solidarietà a terzi 64.122,00 progetti accoglienza e scuola 12.585,00 spese di comunicazione 20.716,00 totale uscite 764.918,00 Rendiconto sintetico 2010 differenza 40 USCITE - 1.770,00 500 000,00 450 000,00 400 000,00 350 000,00 300 000,00 250 000,00 200 000,00 150 000,00 100 000,00 50 000,00 0,00 ENTRATE USCITE QUI SONO QUI RESTo presidio antisfratto gioved1 24 marzo 2011 ore 7.30 leoncavallo spazio pubblico autogestito Via Watteau 7 www. leoncavallo.org WWW.LEONCAVALLO.ORG [email protected]