Attività di coordinamento � il Direttore del SISP comunica l'emergenza al Direttore del Dipartimento che attiva il CESP � il CESP coordina le strutture ospedaliere e quelle territoriali � il SISP prende contatti con il Comune, con l'IZSV e con i pazienti che devono restare in isolamento domiciliare fino a 7 gg dopo l'inizio sintomi � la Direzione Medica coordina le attività delle UO ospedaliere coinvolte (PS; Malattie Infettive, laboratorio...) Soggetti ed Enti coinvolti - Azienda ULSS: Direttore Sanitaria, Direttore del Dipartimento, Direttore SISP, Punto di contatto, Tecnico di Prevenzione SISP, Assistente Sanitario. - Presidio Ospedaliero: Pronto Soccorso, UO malattie infettive - Distretto: Medico del Servizio di Continuità assistenziale,MMG/PLS - Comune: Sindaco, Assessore, Ufficio tecnico - Istituto Zooprofilattico delle Venezie - Regione Veneto - Protezione CIVILE territorialmente competente - Ditta di disinfestazione - Altre Ulss coinvolte Educazione sanitaria e informazione alla popolazione Comunicati stampa Materiale informativo : Depliant informativo per la popolazione con le regole per impedire la replicazione dei vettori Depliant informativo sulle malattie trasmesse da vettori con le indicazioni comportamentali protezione individuale dalle punture di insetto Volantino informativo per la popolazione relativo alle attività di disinfestazione per la Documentazione agli atti Volantino per informare la popolazione interessata dall’attività di disinfestazione Depliant informativo per la popolazione con le regole per combattere la replicazione dei vettori Comunicato stampa MALATTIE INFETTIVE Piano per la preparazione e la risposta ad emergenze di sanità pubblica a livello nazionale Dalla sorveglianza al controllo delle emergenze Attività di controllo post emergenza - sorveglianza epidemiologica - sorveglianza febbri estive - sensibilizzazione dei Medici delle strutture di primo livello al controllo dei soggetti che presentano febbre al rientro da viaggi in paesi tropicali e sub-tropicali - informazione di tutti gli attori coinvolti sui risultati ottenuti e in particolare sull’entità dell’epidemia occorsa - inviare annualmente a tutti i Medici il protocollo di Sorveglianza delle febbri estive per il controllo delle persone con sintomi sospetti nei confronti di Dengue, Chikungunya, West Nile, e Malaria - incontri formativi/informativi rivolti al personale degli Uffici Tecnici dei Comuni, ai tecnici della prevenzione delle ULSS e agli operatori delle Ditte di disinfestazione del territorio Report di valutazione post-emergenza : � necessità di avere materiale informativo pronto in caso di emergenza � esito dei casi � migliorare la comunicazione con i MMG/PLS � numero di telefono ed e-mail dedicati alle emergenze � eventuali altri problemi rilevati nella gestione dell'emergenza. 68 PARTE II Istruzioni Operative Pianificazione e gestione dell’emergenza Protocollo operativo – descrizione delle azioni � segnalazione dei casi possibili/probabili dalle Malattie Infettive all’Azienda Sanitaria (DSB, SISP), entro 12 ore e invio dei campioni di sangue al laboratorio di Padova (Riferimento Regionale), per la conferma. � Dipartimento di Prevenzione (SISP): notifica entro 24 ore alla Regione-Direzione Prevenzione; in presenza di un caso possibile, se si è in presenza di un cluster, inoltrare notifica immediata in Regione e, comunque, non oltre 24 ore dal sospetto. � indagine epidemiologica immediata, contattando i casi, i parenti/conviventi. Individuare tutti gli spostamenti del paziente negli ultimi 15 giorni. � attivazione del CESP e del GORR e sorveglianza entomologica con segnalazione telefonica al laboratorio dell’IZSVe. � Effettuazione di un’indagine ambientale con sopralluogo, da parte del medico/AS del SISP, tecnico della prevenzione, veterinario (se coinvolto nella disinfestazione). Se il caso è confermato il SISP coinvolge l’unità di sorveglianza entomologica per la raccolta di larve e la cattura di insetti adulti mediante la posa di trappole specifiche in modo da avere indicazioni sulla densità dei vettori. In caso di conferma del virus nel vettore si è in presenza di infezione autoctona. � attivazione dei Comuni interessati e indicazione per effettuare gli interventi di disinfestazione straordinari contro la zanzara ���� ����������� presso le abitazioni dei pazienti e nelle zone frequentate dagli stessi nelle ore diurne. La disinfestazione riguarderà l’area corrispondente ad un raggio di 100 mt dall’abitazione del paziente; è estesa fino a 300 mt in presenza di focolaio. Il Direttore del SISP propone al Sindaco l’emissione di un’ordinanza che contenga gli interventi da effettuarsi sul territorio. � Predisposizione di un protocollo unificato con il comune per evenienze di una certa entità che comprende: le azioni, i tempi e le figure coinvolte. � Se i soggetti risiedono in altra ULSS si procede ad informare immediatamente l’ULSS interessata. Se avessero soggiornato in ULSS o comuni diversi si devono informare immediatamente tutte le ULSS e i comuni coinvolti. In presenza di un caso confermato: � Comunicazione del cluster ai MMG/PLS per la sorveglianza clinica e allertamento dei PS e del Servizio di Continuità Assistenziale. Redazione a cura di: Francesca Russo1 Francesca Zanella1, Giuseppina Napoletano2, Barbara Pellizzari3, Andrea Siddu4, Sandro Cinquetti3 Il sistema di sorveglianza delle emergenze infettive è inserito nel Piano Regionale Prevenzione. Dr.ssa Giovanna Frison Aggiornamento alla precedente edizione “MALATTIE INFETTIVE: sorveglianze speciali “ Si ringrazia il Gruppo di Lavoro che ha curato la precedente edizione e i partecipanti al corso “Piano per la preparazione e la risposta ad emergenze di sanità pubblica con particolare riferimento alle malattie infettive - livello aziendale” che hanno contribuito a stilare questo documento. Il documento è stato sottoposto alla verifica da parte del Ministero della Salute Stampa: Tipografia Fincato – Vicenza Copia del volume può essere scaricata dal sito Internet: http://www.regione.veneto.it 1.Servizio Promozione e Sviluppo Igiene e Sanità Pubblica, Direzione Prevenzione Regione del Veneto 2.Servizio Igiene e Sanità Pubblica Dipartimento di Prevenzione Azienda ULSS 20 – Verona 3.Coordinamento Regionale per la prevenzione ed il Controllo delle Malattie – Regione del Veneto 4.Dipartimento di Sanità Pubblica, Medicina Clinica e Molecolare, Università degli Studi di Cagliari 2 Prime misure da adottare � Isolamento dei casi (presso l'UO di Malattie Infettive o il domicilio se i pazienti sono dimessi). � Disinfestazione mirata. � Informazione sulle misure di prevenzione dalle punture di insetto e controllo della diffusione delle zanzare. Distribuzione di depliant informativi alle farmacie, ai MMG/PLS, agli uffici comunali, ai distretti. Comunicati stampa . Misure di sorveglianza � acquisizione dei test di conferma dal laboratorio di riferimento regionale di Padova � invio della segnalazione alla Direzione della Prevenzione Regione Veneto, che informerà il Ministero della Salute. Il caso o i casi vanno registrati immediatamente nel SIMIWEB � comunicazione all’IZSV della notifica definitiva con conferma diagnostica � il report di registrazione dei casi sospetti e la loro definizione andrà inviato settimanalmente alla Regione Veneto � sorveglianza dei conviventi e dei contatti stretti, anche tramite i MMG Controlli ambientali e provvedimenti da attuare � attivazione degli interventi di disinfestazione da parte del Comune � educazione della popolazione sulla prevenzione delle punture di insetto e delle proliferazione di zanzare 67 Esercitazione emergenza Dengue Obiettivi: 1. Stilare un Piano di intervento utile a tutte le ULSS del territorio per poter agire adeguatamente e tempestivamente qualora si verificasse un focolaio di Dengue. 2. Condividere le informazioni con gli operatori dei Dipartimenti di Prevenzione, dei Servizi Igiene e Sanità Pubblica, dei reparti di Malattie Infettive, con i MMG, con i PLS e con i Comuni coinvolti 3. Verificare sul campo i punti critici del protocollo esistente da parte degli operatori delle Aziende Ulss e delle strutture interessate (protezione civile, comuni) (simulazione). Territorio interessato: Ulss e comuni. Schema operativo Documentazione di riferimento � DGR n. 443 del 20.03.2012: Progetto Piano per la preparazione e la risposta ad emergenze di sanità pubblica con particolare riferimento alle emergenza infettive “livello aziendale”. � Circolare Ministeriale del 12.06.2012, Sorveglianza dei casi umani delle malattie trasmesse da vettori. � Linee operative per la sorveglianza delle Febbri estive in Regione Veneto, anno 2012 (04.07.2012). � Normative degli anni precedenti - Linee guida per l’organizzazione e la gestione delle attività di disinfezione e disinfestazione da zanzare e ratti (Annali di Igiene Maggio – Giugno 2005). - Piano regionale per la lotta alla zanzara tigre - anno 2008- Regione Veneto. - Linee guida per il controllo dei culicidi vettori di virus – anno 2009 – Istituto Superiore di Sanità. - Lotta alle malattie emergenti trasmesse da vettori; azioni e risultati – anno 2010 – Regione Veneto. - Linee operative per la lotta alla zanzara “Manuale per gli operatori”. - Documenti relativi alla Sorveglianza delle malattie infettive trasmesse da vettori: Protocollo per la sorveglianza passiva delle febbri estive in Regione Veneto – anno 2010 . - Protocollo per la sorveglianza passiva delle Febbri estive in Regione Veneto, anno 2011. Fonti scientifiche consultate: Ministero della Salute, Regione Veneto, CDC, ECDC, OMS, Istituto Zooprofilattico delle Venezie. PREMESSA In questa seconda parte del documento “Malattie infettive: sorveglianze speciali“ vengono sintetizzate, attraverso delle flow chart, le istruzioni operative per alcune malattie di particolare rilievo e per le quali è necessario intraprendere adeguate misure di prevenzione. Tali istruzioni rappresentano uno strumento di supporto di facile e rapida consultazione per gli operatori sanitari dei Dipartimenti di Prevenzione, Distretti Sanitari di Base, Direzioni dei Presidi Ospedalieri e per i Medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera scelta. L’uso e la forma degli stampati ad esse allegati possono essere adattati alla situazione locale. La sua finalità è quella di aiutare l’operatore sanitario ad individuare facilmente le azioni da intraprendere nell’ambito della gestione del caso. A fine documento sono state inserite due esercitazioni relative al progetto regionale “Piano per la preparazione di una rete aziendale per la gestione delle emergenze di sanità pubblica con particolare riferimento alle emergenze infettive – Livello Aziendale”. Nota PC CESP GORR Questa casella fa riferimento al Punto di Contatto e all’attivazione del CESP e del GORR (si veda il VOLUME 1 pag 8-10) qualora si verifichino due o più casi di malattia infettiva. Descrizione dell’evento Focolaio di Dengue in alcune persone residenti in un Comune del Veneto. Il 25 agosto un paziente viene ricoverato per iperpiressia e petecchie emorragiche diffuse sul corpo. Dopo due giorni un altro paziente dello stesso comune viene ricoverato con sintomi simili. Essendo periodo estivo viene eseguito Il test di 1° livello per malattie trasmesse da vettore che risulta positivo per virus DENGUE (CASO PROBABILE). Successivamente la diagnosi viene confermata (PCR positiva e IGM positive) (CASO CONFERMATO). Alcuni giorni prima il fratello di uno dei due soggetti, rientrando in Italia da un viaggio in India, aveva presentato febbre. Definizione degli scenari epidemiologici Possibile diffusione della malattia nel territorio regionale, essendo presente il vettore, la zanzara ���� ����������. La DENGUE è una malattia infettiva endemica nei paesi del Sud-Est asiatico che si è poi diffusa in tutti i paesi della fascia tropicale e sub-tropicale. E’ endemica nei Paesi dove è presente il vettore principale, l’�����������. In Italia è presente la zanzara �������������� (genere Aedes), zanzara tigre, che ricopre il ruolo di vettore secondario. La zanzara si infetta tramite l’ingestione di sangue infetto da persone con infezione acuta da virus dengue. Dopo 10-14 giorni la zanzara femmina può trasmettere il virus ad un altro individuo. In Italia il pericolo di importazione della malattia è elevato, ma finora i casi sono stati solo di importazione. Casi autoctoni si sono verificati in Francia e in Croazia nel 2011. 66 3 SOMMARIO PREMESSA CHIKUNGUNYA (Malattia da virus o febbre da) FORMA INVASIVA DA HAEMOPHILUS INFLUENZAE TIPO B FORMA INVASIVA DA NEISSERIA MENINGITIDIS ROSOLIA IN GRAVIDANZA/SINDROME DA ROSOLIA CONGENITA LEGIONELLOSI MORBILLO PEDICULOSI RABBIA SCABBIA TOSSINFEZIONI ALIMENTARI TUBERCOLOSI WEST NILE (Infezione da virus) ESERCITAZIONI EMERGENZE: ALLUVIONI ESERCITAZIONI EMERGENZE: DENGUE 4 3 5 7 11 19 21 29 31 33 35 43 55 57 59 65 ESERCITAZIONI EMERGENZA: DENGUE 65 � � CHIKUNGUNYA (Malattia da virus o febbre da) Creazione/gestione di un coordinamento con la centrale operativa per la gestione telefonica delle richieste della popolazione (Numero Verde), Coordinamento tra le ULSS interessate sul materiale informativo e comunicato stampa in modo tale che tutta la popolazione abbia la stessa informazione. Documentazione agli atti Presso la sede del Punto di Contatto sono raccolti tutti gli atti e la documentazione delle comunicazioni Attività di Controllo Post Emergenza CESP: Valutazione dell’evoluzione della situazione al fine di definire l’avvenuto ripristino delle condizioni che permettono la cessazione delle misure di intervento/controllo/sorveglianza straordinarie. Report di valutazione post-emergenza: Al termine della emergenza, il Punto di Contatto, con l’aiuto del CESP e del GORR stila un report conclusivo (attraverso una ceck-list) entro 6 mesi dalla dichiarazione di chiusura che conterrà: � La descrizione sia dell’evento che dell’intervento nella loro magnetudo e dimensione tempo/ spaziale, � le azioni attuate e la loro tempistica, � le risorse impiegate, � le prestazioni erogate(tipologia e numerosità), � l’impatto sanitario dell’evento in particolare in relazione al manifestarsi di malattie infettive, � la verifica dell’adeguatezza dei protocolli per eventuali proposte di adeguamento, � costi sostenuti. � Il report sarà inviato ai Sindaci, Prefetto, Giornali, ecc (vedi elenco Enti). 64 5 ISTRUZIONI OPERATIVE CHIKUNGUNYA In caso di segnalazione/notifica Chikungunya PC CESP GORR Misure successive da adottare: Competenze del Dipartimento: dà indicazioni su: � Servizio Veterinario: � Raccolta, stoccaggio, smaltimento delle carcasse degli animali morti; � Raccolta di animali vaganti senza padrone (cani e gatti); � SIAN: � Raccolta, stoccaggio, smaltimento di prodotti ortofrutticoli, � SISP: � Sanificazione degli Ambienti � Contattare notificatore per verificare criteri di diagnosi e proporre la ricerca anticorpale IgM/IgG o ricerca virale Misure di sorveglianza GORR: � Sensibilizzare i PS, MMG, PLS e i Servizi di continuità assistenziale su segni e sintomi suggestivi di malattie infettive a rischio di esposizione, per una corretta valutazione medica e pronta segnalazione � Sensibilizzare i veterinari privati su segni e sintomi sospette di malattie infettive a rischio di esposizione per gli animali, per una corretta valutazione e pronta segnalazione Inchiesta epidemiologica per valutare se caso autoctono (aree frequentate nei 15 gg prima dei sintomi) SI SISP e Servizio Veterinario: � Gestione delle segnalazioni di malattie contagiose di rispettiva competenza per una verifica dei casi sospetti. NO Educazione sanitaria alla popolazione per misure comportamentali per la protezione dalle punture di insetto Sorveglianza ambientale e interventi di disinfestazione Informa MMG–PLS-Pronto soccorso e guardia medica per sensibilizzazione in merito alla segnalazione di nuovi casi 6 SISP e SPISAL: � Sicurezza(in relazione agli impianti ed utenze domestiche); � salubrità degli ambienti abitativi. STOP Controlli ambientali e provvedimenti da attuare Da parte del SIAN: � Potenziamento del Monitoraggio/Controllo delle fonti/stoccaggio/distribuzione del sistema di approvvigionamento idrico. � Valutazione igienico sanitaria dell’esito degli accertamenti analitici effettuati dall’ARPAV su acqua ad uso potabile, sulle diverse matrici alimentari. Da parte del SISP: � Valutazione igienico sanitaria dell’esito degli accertamenti analitici effettuati dall’ARPAV su matrici ambientali. Comuni su input del SISP: � Potenziamento od interventi straordinari di disinsettazione/derattizzazione in rapporto alle condizioni ambientali e climatiche. Educazione sanitaria e informazione alla popolazione Il CESP: � Individua un unico referente per la gestione dell’informazione; � Prepara un informativa ai Sindaci sulle direttive da adottare in tema di salute pubblica con la valutazione igienico sanitaria dell’esito degli accertamenti analitici effettuati dall’ARPAV su acqua ad uso potabile, sulle diverse matrici alimentari ed ambientali, � Predispone comunicati periodici attraverso i mass media per aggiornare la popolazione sugli aspetti di rilievo sanitario, � Predispone note informative ai Medici di Medicina Generale e Pediatri di Famiglia sulle misure da adottare per la salute pubblica con la valutazione igienico sanitaria dell’esito degli accertamenti analitici effettuati dall’ARPAV su acqua ad uso potabile, sulle diverse matrici alimentari ed ambientali, � Predisposizione di spazi dedicati sul web aziendale e regionale (per informazione, documenti, interventi, misure da adottare ecc.), 63 Soggetti ed Enti Coinvolti � Aziende ULSS � Aziende Ospedaliere � 118 � Comuni � Provincia � Protezione Civile � ARPAV � Vigili del Fuoco � Prefetto � Regione � Magistrato alle Acque � Consorzi di bonifica � Enti Gestori di Acquedotti � Enti Gestori di Rifiuti � Associazioni di Categorie Produttive (Artigiani, Industriali, Allevatori, Agricoltori) � Volontariato… FORMA INVASIVA DA HAEMOPHILUS INFLUENZAE TIPO B Protocollo operativo - descrizione delle azioni: 1) Preventiva predisposizione di protocolli per la gestione di: � Acqua potabile (es. dove fare campionamento-coordinamento con ARPAV)), ortaggi (campionamento per delimitare l’area), prodotti alimentari (negozi-barsupermercati-depositi all’ingrosso), animali vivi e carcasse. � Profilassi delle malattie infettive a rischio di esposizione (leptospira, tetano, infezioni gastroenteriche): protocolli per la vaccinazione dei volontari. 2) Attivazione del GORR e CESP delle Aziende Sanitarie, 3) Contatto con la Protezione Civile. Prime misure da adottare Coordinamento con il CESP (Attivazione del CESP per allertare le diverse U.O. aziendale, a vario titolo coinvolte) A) Competenze dei distretti socio sanitari e presidi ospedalieri: � Ricognizione e gestione dell’assistenza socio-sanitaria delle persone non autosufficienti e con patologie che richiedono particolari misure di assistenza; � Gestire l’assistenza sanitaria delle persone che la richiedono B) Competenze dei Dipartimenti di Prevenzione: � Collaborare alla pianificazione/organizzazione delle soluzioni alloggiative per sfollati per garantire condizioni igienico sanitarie adeguate. Dà indicazioni su ( chi da indicazioni): B1) SIAN dà indicazioni su: � Fonti di approvvigionamento/distribuzione sicuri di acqua potabile; � Modalità per il corretto consumo dei prodotti ortofrutticoli e delle derrate alimentari refrigerate/surgelate; B2)SPISAL dà indicazioni su: � Comportamenti a rischio per la sicurezza delle persone in ambito domestico e lavorativo, B3)SISP dà indicazioni su: � Misure comportamentali/vaccinali/di protezione individuale per la prevenzione di infortuni e delle malattie infettive a rischio di esposizione(leptospirosi, tetano, infezioni gastroenteriche). � Predisposizione di presidi per eventuali attività straordinarie di vaccinazione(antitetanica) e chemioprofilassi (SISP). C) Direzione Sanitaria: � Allerta i PS per una pronta valutazione sanitaria di soggetti provenienti dall’area interessata che presentino segni e sintomi sospetti. 62 7 ISTRUZIONI OPERATIVE FORME INVASIVE DA HAEMOPHILUS INFLUENZAE TIPO B In caso di segnalazione/notifica meningite PC CESP GORR Contattare notificatore per verificare il tipo di meningite MENINGITE DA HAEMOPHILUS SOSPETTA/ACCERTATA MENINGITE PNEUMOCOCCICA O DI ALTRO TIPO Completare/integrare i dati della scheda di notifica contattando il notificatore ���� Inchiesta epidemiologica per individuare i contatti nei 7 gg precedenti la comparsa sintomi Ricerca dei contatti in ambito familiare o collettività infantili (vedi Parte I del Manuale) Contattare telefonicamente Medici di Base o Pediatri dei contatti informando del caso e della necessità di profilassi per i pazienti non afferiti agli ambulatori SISP Contattare telefonicamente tutti gli interessati Sorveglianza contatti stretti per 10 gg dopo l’ultimo contatto con caso indice Consegnare/prescrivere profilassi ai contatti stretti 8 Definizione degli scenari epidemiologici: A) Effetti che si verificano durante o immediatamente a seguito dell’evento: 1. annegamenti (potenziali umani e animali) persone anziane, travolgimento di acqua sulle macchine; 2. mortalità acuta per panico, infarti; 3. traumi e ferite; 4. aggravamento di malattie preesistenti; 5. reazioni immediate da stress: panico, paure, ansia. B) Effetti che si possono manifestare nei giorni o nelle settimane successive all’evento: 1. Aumentato rischio di malattia per alcune infezioni (anche se considerate poco frequenti come: a) malattie gastro-intestinali b) dermatiti e congiuntivi c) malattie trasmesse da vettori e roditori (leptospira) d) tetano e) polmoniti e malattie respiratorie. 2. Mancanza o contaminazione chimica/microbiologica dell’ acqua potabile. In queste situazioni la contaminazione dell’acqua potrebbe essere poco probabile poiché l’acqua all’interno delle tubature scorre in pressione, poi ci sono le cisterne che fanno da raccolta, quindi il sistema non dovrebbe essere interessato. Ciò nonostante, per precauzione, durante la pregressa alluvione è stata emessa un’ordinanza del sindaco che ha vietato l’utilizzo dell’acqua potabile. Il rischio maggiore potrebbe essere rappresentato dal fatto che può andare in tilt la centrale(es. per guasti elettrici), causando in questo caso problemi per la distribuzione dell’acqua potabile. 3. Contaminazione chimica/microbiologica dei prodotti ortofrutticoli. 4. Alterata conservazione e commestibilità dei prodotti alimentari domestici o industriali per interruzione della catena del freddo o conservazione dei prodotti in cantine allagate. 5. Inquinamento ambientale da dispersione di rifiuti, sostanze chimiche, radioattive, da stoccaggi, depositi, cisterne domestiche, concimaie, ecc. 6. Aggravamento/scompenso di patologie croniche per mancanza di accesso/disponibilità ai presidi necessari o per le precarie/disagiate/carenti condizioni di alloggio, interruzione del funzionamento di apparecchi elettromedicali domiciliari. 7. Fughe di gas. 8. Diffusione di malattie infettive da carcasse di animali annegati. 9. Fenomeni di randagismo. 10. Concentrazione in alcuni punti di ratti che tendono a riunirsi in zona più alte per scappare dalle zone allagate (in cui vi è un aumento dei livelli dell’acqua). C) Effetti a lungo termine che potrebbero manifestarsi e/o durare per mesi o anni: 1. Contaminazione ambientale(terreni, falda superficiale e profonda). 2. Disturbi post traumatici come ansia, depressione, disturbi psicosociali e suicidi dovuti alle condizioni di sfollamento prolungato, danni alle abitazioni, danni alle imprese perdita di beni familiari. Attività di coordinamento: � Le autorità di Protezione Civile o altri soggetti istituzionali, medico reperibile, attivano il Punto di Contatto che attiverà immediatamente il GORR della propria Azienda e propone di attivare il CESP della propria Azienda ULSS. � Il GORR attraverso il suo Punto di Contatto attiva gli altri GORR delle ULSS interessate in modo da attuare un coordinamento Provinciale e/o regionale; � Il Punto di Contatto si raccorda con l’ARPAV; � Il CESP promuoverà incontri con i Sindaci, Prefetto, Scuole, ecc. Se sono coinvolte più aziende/enti, chi coordina tutti gli Enti coinvolti? (In occasione dell’alluvione di Verona è stata la Prefettura) 61 Esercitazioni emergenza: Alluvione ELENCO CONTATTI: caso indice _____________________________ Obiettivi: 1. Attivare la catena di comando (Punto di Contatto, GORR e CESP) come previsto dalla Linee Guida Regionali. 2. Conoscere un evento eccezionale come un’alluvione: individuazione e definizione delle possibili criticità. 3. Formulare Protocolli/Istruzioni operative per far fronte alle criticità (gestione di un’alluvione). COGNOME NOME INDIRIZZO TEL. CONTATTATO IN DATA \ORE PROFILASSI PROFILASSI Medico di PRESCRITTA CONSEGNATA base il il Territorio interessato: Alcuni Comuni della Azienda ULSS 20 di Verona, Azienda ULSS 6 di Vicenza, Azienda ULSS 16 di Padova, Azienda ULSS 18 Rovigo. Schema operativo Documentazione di riferimento Non ci sono documenti sanitari specifici di riferimento, ma solo norme di riferimento per la gestione della Protezione Civile: LR 11/2001 art 106, comma 1, “Dichiarazione e gestione dello Stato di Crisi e della Protezione Civile “. Fonti scientifiche consultate: Epicentro dell’Istituto Superiore di Sanità http://www.epicentro.iss.it Descrizione dell’evento Nei giorni compresi tra il 31 ottobre e il 2 novembre 2010 nella Regione Veneto si verificano intense piogge che interessano soprattutto la zona pedemontana e la pianura. In particolare sorpassano il livello di guardia i fiumi: Bacchiglione, Brenta, Monticano, Piave, Livenza, Tagliamento. Le ondate di piena interessano progressivamente le Province di Verona, Vicenza , Padova. Viene dapprima interessata la Provincia di Verona con la rotta arginale sul torrente Alpone, presso il ponte Lessina, che determina: � l’allagamento dell’autostrada; da una rotta arginale sul torrente Alpone in corrispondenza degli impianti Costalunga (loc. Brognolino) alla confluenza con il torrente Fiumicello; � da una rotta arginale sul torrente Tramigna a Soave, con allagamento di buona parte del centro abitato; � da una rotta arginale del torrente Aldega, località Ponte San Vito; � dalla tracimazione del torrente Alpone a San Bonifacio all’altezza della strada statale. La Provincia di Vicenza viene interessata: � dall’esondazione per rotta arginale del fiume Bacchiglione sia all’altezza del Comune di Dueville al confine col Comune di Caldogno, con inondazione delle frazioni di Cresole e Rettorgole, sia dall’esondazione del fiume Bacchiglione sempre per rotta arginale nel centro storico della città di Vicenza con allagamenti diffusi che interessano il centro abitato. La Provincia di Padova viene interessata: � dalla rottura arginale del fiume Frassine all’altezza del confine tra Ospedaletto e Saletto, località Prà di Botte, � da allagamenti nei Comuni di Lozzo Atestino , Bovolenta; � rottura arginale del fiume Tesina con allagamento del Comune di Veggiano, Cervarese Santa Croce, Selvazzano; � rottura del Muson in zona Campodarsego e Vigodarzere; � allagamento di zone golenali in quartiere Paltana di Padova, � rottura del fiume Bacchiglione con interessamento dei Comuni di Casalserugo, Ponte San Nicolò, Polverara, Brugine. 60 PROFILASSI CONSIGLIATA: Farmaci: Rifampicina: 20 mg/Kg per os 1 volta al giorno (Max 600 mg/die) per 4 giorni. Nei lattanti di età � 1 mese il dosaggio è di 10 mg/kg (avvisare i genitori che il farmaco produce urina rossastra). 9 ESERCITAZIONI EMERGENZA: ALLUVIONE 10 59 FORME INVASIVE DA NEISSERIA MENINGITIDIS ISTRUZIONI OPERATIVE MALATTIA NEUROINVASIVA DA WEST NILE VIRUS (WNND) In caso di segnalazione/notifica WNND PC CESP GORR Contattare notificatore per verificare i criteri di diagnosi: clinici e/o di laboratorio ( IgG e IgM per conferma o ricerca virale/PCR) Inchiesta Epidemiologica Educazione sanitaria popolazione per protezione dalle punture di insetto Informa MMG–PLS-Pronto soccorso e guardia medica per sensibilizzazione in merito alla segnalazione di nuovi casi 58 Sorveglianza ambientale e interventi di disinfestazione 11 ISTRUZIONI OPERATIVE WEST NILE (infezione da virus) FORME INVASIVE DA NEISSERIA MENINGITIDIS In caso di segnalazione/notifica meningite PC CESP GORR Contattare notificatore per verificare il tipo di meningite MENINGITE PNEUMOCOCCICA O DI ALTRO TIPO MENINGITE MENINGOCOCCICA SOSPETTA/ACCERTATA STOP Completare/integrare i dati della scheda di notifica contattando il notificatore Inchiesta epidemiologica per individuare i contatti nei 7 gg precedenti la comparsa sintomi Ricerca dei contatti in ambito familiare, ricreativo e sociale Contattare se necessario le strutture coinvolte (Direzione Scolastica, Ufficio Sanitario Aziendale) per eventuale valutazione della profilassi del personale esposto Contattare telefonicamente tutti gli interessati Contattare Guardia medica - Pronto Soccorso ed eventuali reparti ospedalieri interessati per eventuale profilassi Consegnare/prescrivere chemioprofilassi ai contatti stretti Sorveglianza per 10 gg dei contatti del caso indice 12 57 ISTRUZIONI OPERATIVE TUBERCOLOSI Notifica di meningite meningococcica o sospetta tale PC CESP GORR In caso di notifica/segnalazione tubercolosi Sig_______________________________nato a ___________________ il ________________ Residente a_____________________________via___________________________________ nr.telefonico____________________________sintomi malattia insorti il___________________ Conferma e raccoglie dati anagrafici e sanitari Avvio indagine epidemiologica scuola frequentata_____________________________________________________________ sita a _______________________________________________________________________ No � � � Indagine epidemiologica Eventuale sorveglianza sanitaria Informazione dei contatti Attivazione follow up Trattamento per paziente Espettorato BAAR pos. No classe______________________ Si Tbc polmonare Si Ditta\Azienda\sede lavoro________________________________________________________ sita a________________________________________________________________________ via ___________________________________________tel_____________________________ ambienti frequentati nelle 48 ore precedenti il ricovero\sospetto malattia____________________ � � � � Ricerca contatti stretti Eventuali accertamenti Sorveglianza sanitaria Corretta informazione � � � � Ricerca contatti stretti Esecuzione nei contatti Mantoux/Test IGRA Sorveglianza Sanitaria Corretta informazione _____________________________________________________________________________ Altre informazioni utili:____________________________________________________________ ______________________________________________________________________________ Informazione e collaborazione MMG e/o Pediatra _________________li_________________ore ______________ Mantoux/Test IGRA nei contatti stretti Firma Positivo Negativo Ripetizione Mantoux/Test IGRA dopo circa due mesi Sorveglianza Sanitaria Viraggio tubercolinico Positivo � � � � Negativo Rx Torace Invio al Dispensario Funzionale per valutazione e follow-up Sorveglianza sanitaria Allargamento ricerca contatti ulteriori Informazione dei contatti e interruzione della sorveglianza Vedasi linee guida regionali per il controllo delle tbc per gli allegati /stampati da usare 56 58 13 Prot._____________ Al Dirigente Scolastico Scuola _____________ ___________________ e p.c. TUBERCOLOSI Al Sig.Sindaco del Comune di __________________ Oggetto: caso di sospetta meningite meningococcica. A seguito della notifica di un caso di meningite meningococcica insorta il____________ a carico dell’alunno ________________________________________ frequentante la classe _____________ di codesto istituto, si chiede con la massima urgenza l’elenco dei ragazzi frequentanti la classe ____________, degli insegnanti e di coloro i quali avessero comunque avuto contatti stretti con ___________________________ nelle giornate di ______________________, aggiornato con indirizzo e recapito telefonico, se in vostro possesso. Questo Servizio è a disposizione per: � eventuali informazioni � garantire un accesso presso la scuola qualora ritenuto opportuno � la consegna delle prescrizioni farmacologiche necessarie � la consegna diretta del farmaco. Sarà cura di questo Servizio contattare telefonicamente tutti gli interessati per le prescrizioni del caso. Si fa presente che non è necessaria la chiusura dell’Istituto quale misura di profilassi, né alcun tipo di disinfezione, né il trattamento preventivo con antibiotico per coloro che non sono stati in contatto con il paziente. Distinti saluti Firmato ……………………………. 14 55 54 ���������������� proveniente da tessuti e latte animali infetti Febbre Q Virus dell’epatite A proveniente da feci, urina, sangue di persone e di altri primati infetti Sostanze istaminosimili prodotte da specie del genere ������� o altri batteri Intossicazione istaminica da sgombridi ����������������� (acqua di mare) Epatite A (epatite infettiva) Setticemia da Vibrio Vulnificus ���������������� (febbre tifoide) dalle feci di persone infette. Altri sierotipi di samonella da feci di persone e animali infetti ���������������������� da suolo, concime animale e insilati Listeriosi Febbre tifoide e paratifoide ����������������, ������������� e �������� provenienti da tessuti e latte di animali infetti Brucellosi Malessere, brividi, febbre, prostrazione, lesioni cutanee, possibile exitus Febbre, malessere, stanchezza, anoressia, nausea, dolori addominali, ittero In media 16 ore < 24 ore Frutti di mare, ogni alimento contaminato d apersone ch emanipolano e toccano i cibi; latte crudo; carne contaminata dopo la lavorazione; formaggio, crescione, acqua Frutti di mare crudi Latte crudo (raramente) Insalate di cavolo crudo, latte, formaggio, prodotti animali Latte crudo, formaggio di capra, Sangue Feci, tamponi rettali, sangue Sangue Sangue, urine, liquido cerebrospinale Sangue Da alcuni minuti a 1 ora Cefalea, vertigini, nausea, vomito, diarrea, sapore metallico e pepato, bruciore in gola, rossore e gonfiore del viso, dolore di stomaco, prurito della pelle Tonno, sgombro, delfino del Pacifico, pesce azzurro, formaggio Vomito Frutti di mar e crudi, insalata, Urina, Sangue affettato, qualunque cibo contaminato con visrus dell’epatite, acqua COMPAIONO SINTOMI E SEGNI DI TIPO ALLERGICO (ARROSSAMENTO DEL VISO, PRURITO) Periodo di incubazione generalmente inferiore ad 1 ora Da 1 a 50 giorni, in media 25 giorni Da 14 a 26 giorni, in media 20 giorni Da 7 a 28 giorni, in media 14 giorni Da 3 a 21 giorni ma anche più a lungo Febbre, brividi, sudorazione, debolezza, malessere, cefalea, dolori muscolari e articolari, dimagramento, splenomegalia Febbre non elevata, quadro similinfluenzale, aborti, nati morti, meningite, encefalite, sepsi; possibile exitus Brividi, cefalea, debolezza, malessere, sudorazione intensa, febbre, tosse, dolori toracici Malessere, cefalea, febbre , tosse, nausea, vomito, stipsi, dolori addominali, brividi, roseola, emorragie intestinali, splenomegalia Da 7 a 21 giorni Non sufficient erapida o inadeguata refrigerazion edei pesci pescati; impropria salatura del formaggio Persone infette che toccano o manipolano alimenti, scarsa igiene della persona, cottura inadeguata, raccolta di frutti di mare da acque contaminate con scarichi di fogna; irrazionale smaltimento di liquami Consumo di di frutti di mare crudi, cottura inadeguata; sono ad alto rischio le persone con danni epeatici Persone infette che toccano o manipolano alimenti; scarsa igiene della persona, cottura o refrigerazione inadeguate, smaltimento irrazionale di liquami, acquisto di alimenti da fonti sospette; raccolta di frutti di mare da acque contaminate con scarichi fognari Consumo di latte contaminato crudo o non correttamente pastorizzato Inadeguata cottura, scorretta pastorizzazione del latte, refrigerazione prolungata; sono ad alto rischio gli immunodepressi, le garvide, gli anziani e i neonati Mancata pastorizzazione del latte, bestiame contaminato da brucelle COMPAIONO SINTOMI E SEGNI D’INFEZIONE GENERALIZZATA (FEBBRE, BRIVIDI, MALESSERE E/O DOLORI) Periodo di incubazione superiore a 72 ore ALLEGATO 5 Prot._____________ Al Dirigente Ditta\Azienda ___________________ ___________________ e p.c. 15 Al Sig.Sindaco del Comune di __________________ Oggetto : caso di sospetta meningite meningococcica. A seguito della notifica di un caso di meningite meningococcica insorta il____________ a carico del/la Sig\Sig.ra _______________________________________________ dipendente di codesto Ditta\Azienda, si chiede con la massima urgenza l’elenco dei dipendenti e di coloro i quali avessero comunque avuto contatti stretti con ___________________________ nelle giornate di _______________, aggiornato con indirizzo e recapito telefonico, se in vostro possesso. Questo Servizio è a disposizione per: � eventuali informazioni � garantire un accesso presso la Ditta qualora ritenuto opportuno, � la consegna delle prescrizioni farmacologiche necessarie � la consegna diretta del farmaco Sarà cura di questo Servizio contattare telefonicamente tutti gli interessati per le prescrizioni del caso. Si fa presente che non è necessaria la chiusura della Ditta/Azienda quale misura di profilassi, né alcun tipo di disinfezione, né il trattamento preventivo con antibiotico per coloro che non sono stati in contatto con il paziente Distinti saluti Firma …………………………. 16 Da 2 a 48 ore in media 12 ore Da 24 a 36 ore ������������������ proveniente dall’acqua marina, dai pesci e dai frutti di mare ����������������������� �������������������� ������������������������ Virus enterici (virus ECHO, virus Coxakie, reovirus, adenovirus, rotavirus, poliovirus Neurotossine A, B, E , F, di ������������ ���������; le spore si trovano nel terreno, nel fango di acqua dolce e nell’intestino di animali Gastroenterite da ������� ��������������� Yersinosi Gastroenterite da agente di Norwalk Gastroenterite virale non specifica Botulismo Pesci marini, frutti di mare, crostacei (crudi o ricontaminati) Qualsiasi alimento contaminato, frequentemente insalate, acqua Feci, sangue Feci, tamponi rettali Feci, tamponi rettali Feci, tamponi rettali Feci, tamnponi rettali Gent.mo Collega, 53 Da 2 ore a 8 giorni, in media da 18 a 36 ore Sintomi gastrointestinali possono precedere quelli neurologici; vertigini, diplopia, bocca arida, difficoltà di ingestione, di respiro, di parola; debolezza muscolare, atassia, stipsi, midriasi e sguardo fisso; paralisi respiratoria possibile exitus Conserva di alimenti a debole acidità preparate impropriamente, per lo più casalinghe, di natura animale o vegetale; pesce affumicato, mammiferi marini, uova fermentate di pesce, stufato lasciato in forno spento durante la notte; polpettone di carne, patate cotte; sono coinvolti anche alimenti conservati sott’olio o sotto vuoto; insaccati e prosciutti preparati in casa Sangue, feci, contenuto gastrico, materiale autoptico, residui alimentari e alimenti sospetti Nausea, vomito, dolori Frutti di mare, ostriche, insalate verdi, Feci addominali, diarrea modica, pasticceria, glassature febbre, brividi, malssere, anoressia, cefalea. Durata dellla malattia circa 36 ore Da 3 a 5 giorni Diarrea, febbre, vomito, dolori Sconosciuti Feci addominali, talvolta sindromi respiratorie COMPAIONO SINTOMI E SEGNI NEUROLOGICI (DISTURBI VISIVI, FORMICOLIO E/O PARALISI Periodo di incubazionegeneralmente da 12 a 72 ore Intensi dolori addominali, Latte, carni, acqua diarrea, febbre, cefalea, malessere, gola infiammata, può simulare l’appendicite Periodo di incubazione maggiore di 72 ore Dolori addominali, diarrea, nausea, vomito, febbre, brividi, cefalea Dolori addominali, diarrea, nausea, vomito, febbre, cefalea Pollame, carne e loro prodotti, prodotti a base di uova, latte crudo e latticini ecc.. Formaggi molli, hamburgher poco cotti, acqua Feci Ti informo che, in seguito ad un’indagine epidemiologica effettuata per un caso di meningite Da 16 a 48 ore Da 24 a 72 ore ������������������������������������� ��������� ��������� provenienti da feci umane infette Shigellosi Data______________________________ Da 6 a 72 ore, in media da 18 a 36 ore …………………………………………… Vari sierotipi di ���������� provenienti da feci animali Firma Salmonellosi Nel ringraziarTi per la collaborazione, porgo cordiali saluti. Da 5 a 48 ore, in media da 10 a 24 ore E’ stato inoltre invitato a rivolgersi al proprio curante per eventuali e ulteriori necessità. Ceppi enteropoatogeni, enterotossinogeni, enteroinvasivi, emorragici di ������� provenienti da feci umane infette o da feci di altri animali profilassi, informandolo sul possibile rischio di infezione e dei possibili effetti collaterali del farmaco. Frutti di mare crudi e pesci crudi rischio di infezione. Pertanto si è ritenuto opportuno, fornirgli direttamente i farmaci necessari per la Diarrea acquosa (vari ada feci poltacee a quelle tipiche del colera) Intensi dolori addominali, diarrea (talora con sangue), nausea, vomito, febbre, brividi, cefalea, dolori muscolari, urine con sangue (ceppi emorragici) Dolori addominali, diarrea, febbre, nausea, vomito, malessere batterica, è emerso che il Tuo assistito________________________________________è stato esposto a Diarrea da ������������������ �������� Da 2 a 3 giorni Inadeguato trattamento termico di cibi inscatolati e pesce affumicato ; ricontaminazione dopo trattamento; fermentazioni incontrollate; impropria salagione del prosciutto e del pesc; tempo/temperatura inadeguati per patate;preparazioni in pentola, stufati,tenere gli aimenti a temperatura ambiente e al caldo Igiene personale carente; persone infette che toccano o manipolani i cibi; cottura e riscaldamento insufficienti Frutti di mare coltivati in acque contaminate da liquami; igiene personale trascurata; persone infette che toccano o manipolano gli alimenti Conservare alimenti cotti a temperatura ambiente; sistemare in frigorifero in grossi recipienti alimenti cotti; mantenere cibi al caldo a temperature favorevoli allo sviluppo microbico; inadeguata cottura; preparare cibi diverse ore prima del consumo; contaminazione corciata; impropria pulizia delle attrezzature; approvigionamento di cibi da fonti contaminate Persone infette che toccano o manipolano cibi; refrigerazione inadeguata; cottura e riscaldamento impropri Cottura insufficiente; refrigerazione inadeguata, contaminazione crociata; pulizia impropria degli utensili; uso di acqua di mare nella preparazione del cibo o per raffreddare gli alimenti Cottura insufficiente, contaminazione dopo pastorizzazione; contaminazione dei cibi con l’acqua o con le deiezioni di rodiori o altri animali Persone infette che toccano o manipolano gli alimenti: refrigerazione inadeguata; cottura insufficiente; pulizia e disinfezione improprie degli utensili; comsumo di carni crude o poco cotte (sindrome emorragica) Consumo di frutti di mare crudi o pesci crudi, cottura inadeguata, contaminazione crociata ___________________ �� ������������������ ����������� ����������� �� �������� ___________________ Gastroenteriti da vibrioni colerasimili del Sig ALLEGATO 5 Al Medico Curante 52 Periodo di incubazione Sintomi e segni Alimenti abitualmente implicati Campioni da prelevare Fattori che contribuiscono all’insorgenza degli episodi di malattia Da 1 a 3 giorni Toccare alimenti già cotti, addetti alla lavorazione con lesioni purulente o portatori di streptococchi; conservazione a temperatura ambiente, riporre in frigorifero in grossi recipienti alimenti cotti; cottura o successivo trattamento termico inadeguati; preparazione dei cibi diverse ore prima del consumo ��������� dalla flora intestinale di mammiferi polli e uccelli selvatici �����������������������������������, biotipi classici di El Tor, provenienti da feci umane infette (malati o portatori) Colera Da 1 o 3 giorni Da 2 a 7 giorni, in media da 3 a 5 giorni Diarrea (spesso con sangue), intensi dolori addominali, febbre, anoressia, malessere, cefalea, vomito Diarrea profusa, acquosa (feci come acqua di riso), vomito, dolori addominali, disidratazione, sete, collasso, ridotto turgore della pelle, dita grinzose, occhi infossati Feci, tamponi rettali, sangue Feci Latte crudo, pollame, fegato di bue, frutti di mare crudi, acqua Pesci e frutti di mare crudi, crostacei, alimenti lavati o preparati con acqua contaminata, acqua Consumo di pesci e frutti di mare crudi , provenienti da acque contaminate da liquami in aree endemiche, igiene personale carente; persone infette che toccano o manipolano gli alimenti; cottura inadeguata; uso di acqua contaminata per lavare o rinfrescare gli alimenti; irrazionale sistema di smaltimento delle acque nere; uso di materie fecali come concime Bere latte crudo, mangiare carne cruda, cotta o pastorizzazione inadeguate COMPAIONO PRECOCEMENTE O PREDOMINANO SINTOMI E SEGNI A CARICO DEL TRATTO GASTROINTESTINALE INFERIORE Periodo di incubazione generalmente da 7 a 12 ore Enterotossina del ���������, microrganismo Da 8 a 16 ore in Nausea, dolori addominali, Prodotti a base di cereali, zuppe vegetali, Feci Conservare alimenti a temperatura ambiente; riporre in del suolo media 12 ore diarrea acquosa creme e salse, polpettone di carne, frigorifero in grossi recipienti alimenti cotti; mantenere i salsiccie, vegetali cotti, farine di patate cibi al caldo a temperature favorevoli allo sviluppo ricostruite, fagioli cotti microbico; preparare cibi diverse ore prima del consumo; riscaldamento inadeguato dei cibi non consumati Endo-entreotossina formatasi nell’intestino Da 8 a 22 ore in Dolori addominali, diarrea Carne cotta, pollame, sugo di carne, Feci Conservare a temperatura ambiente; riporre in durante la sporulazione del ������������, media 10 ore salse, minestre, fagioli cotti frigorifero in grossi recipienti alimenti cotti; mantenere i cibi al caldo a temperature favorevoli allo sviluppo microrganismo reperibile nelle feci umane e microbico; preparare cibi diverse ore prima del di altri animali nel suolo consumo; riscaldamento inadeguato dei cibi non consumati Periodo di incubazione generalmente da 12 a 72 ore ������������� �������� proveniente dalla gola e da lesioni infette dell’uomo COMPAIONO DOLORI ALLA GOLA E SEGNI E SINTOMI RESPIRATORI Periodo di incubazione da 12 a 72 ore Mal di gola, febbre, nausea, Latte crudo, alimenti contenenti uova Tamponi faringei, vomito, rinorrea, talvolta vomito esantema COMPAIONO PER PRIMI O PREDOMINANO SINTOMI A CARICO DEL TRATTO GASTROINTESTINALE SUPERIORE Periodo di incubazione da 1 a 6 ore Eso-enterotossina di B.cereus Da mezz’ora a Nausea, vomito, raramente Riso bollito o fritto Vomito, feci Conservazione di alimenti cotti a temperatura ambiente 5 ore diarrea o in frigorifero in grossi recipienti, preparare gli alimenti microrganismo del suolo diverse ore prima del consumo Eso-enterotossine A, B, C, D, E o F di Da 1 a 8 ore, in Nausea, vomito o conati di Prosciutto, carni e pollame, pastic-ceria Malati: vomito, Tenere alimenti cotti a temperatura ambiente, ovvero ���������������������, stafilococchi media da 2 a 4 vomito, dolori addominali, alla crema, panna montata, formaggio, feci, tamponi conservati in frigorifero in grossi recipienti, toccare provenienti dal naso, pelle e lesioni infette ore diarrea, prostrazione latte in polvere, miscela per alimenti, rettali.Portatori: alimenti già cotti, preparare i cibi diverse ore prima del tamponi nasali, dell’uomo e degli animali, nonché da residui di cibi ricchi di proteine consumo; addetti ai lavori con lesioni purulente o tamponi da lesioni mammelle bovine portatori di stafilococco; tenere i cibi al caldo; infette, tamponi fermentazione di cibi a ridotta acidità rettali Agente eziologico e fonte Enterocolite da �������������� ������ Enterite da ������������ ���������� Enterite da ��������������� Infezioni da streptococchi beta-emolitici Intossicazione da Stafilococchi Gasroenterite da ��������������� Malattia Principali tossinfezioni alimentari causate da microrganismi (da Bryant et al. 1989, modificato) ALLEGATO 5 ELENCO CONTATTI: caso indice _____________________________ COGNOME NOME Ceftriaxone Azitromicina INDIRIZZO TEL. Contattato in Data/Ore 17 Profilassi prescritta il Farmaci Ciprofloxacina Età > 18 anni Dose 500 mg Durata 2 giorni Rifampicina � 1 mese 5 mg/kg PO ogni 12 ore 2 giorni > 1 mese 10 mg/kg (max 600 mg) PO ogni 12 ore 2 giorni adulti 600 mg PO ogni 12 ore 2 giorni � 12 anni 125 mg IM Dose singola > 12 anni 250 mg IM Dose singola � 15 anni 10 mg/kg Dose singola Profilassi consegnata il Medico di base PROFILASSI CONSIGLIATA: Precauzioni Non utilizzare in gravidanza Non utilizzare in gravidanza. Può interferire con l’efficacia di contraccettivi orali, alcuni antiepilettici e anticoagulanti ���������� 18 51 ���������� ROSOLIA IN GRAVIDANZA SINDROME DA ROSOLIA CONGENITA 50 19 ISTRUZIONI OPERATIVE ���������� INFEZIONE DA ROSOLIA IN GRAVIDANZA/SINDROME DA ROSOLIA CONGENITA (SRC) PC CESP GORR In caso di segnalazione/notifica di rosolia congenita Disporre conferma sierologia IgM e IgG specifiche nei neonati con sintomi compatibili per SRC e nei nati da madri con diagnosi di possibile, probabile o confermata rosolia in gravidanza Test IgM positivo o IgG a titoli elevati per lunghi periodi Test IgM/IgGneg oppure Ripetere test dopo 1 mese e mesi successivi Positività per isolamento virale da liquidi biologici o PCR negativo Esclusione dalle comunità infantili fino a compimento di 1 anno di vita del bambino STOP Informazione sanitaria affinché sia evitato contatto del bambino con donne in gravidanza 20 49 ���������� ������������������������������������������������������ ������������������������������������������� ������������������������ LEGIONELLOSI Cognome e nome_________________________________________________ Sesso M � F� età_______________ Telefono______________________ Sintomi Si � No � Ricovero: Si � No � Se sintomi: INIZIO GIORNO____________ ORE:_____________ � VOMITO � DIARREA � FEBBRE ______°C � CEFALEA � DOLORI ADDOMINALI � ALTRI SINTOMI ________________ DATA PASTO SOSPETTO____________ ORE:__________ Elenco Dettagliato alimenti consumati* *evitare qualsiasi domanda generica tipo “antipasti” o “ primo piatto” Cibo : Consumato si � si � si � si � si � si � si � si � si � si � si � __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ __________________________________ no � no � no � no � no � no � no � no � no � no � no � Opeartore che ha effettuato l’inchiesta ___________________ Data ________ 48 21 ���������� ISTRUZIONI OPERATIVE LEGIONELLOSI PC CESP GORR In caso di segnalazione/notifica Legionellosi Contattare notificatore per verificare criteri di diagnosi Inchiesta epidemiologica per valutare ambienti frequentati nei 2-10 gg prima della comparsa dei sintomi Soggiorno presso strutture collettive SI NO Verifica abitazione Indagine ambientale Sorveglianza sanitaria degli esposti si no Positività campioni STOP Provvedimenti di bonifica 22 47 ���������� LEGIONELLOSI Allegato 1. Questionario n.____ Data dell’intervista : |_____|_____|_______| Informazioni personali Nome e cognome:_________________________________________________________ Data di nascita: |_____|_____|_______| Età : ______ Sesso : Maschio � Femmina � Indirizzo: ________________________________________Telefono : ________________ ________________________________________ ������������������������������������� Caso � o moglie/marito � Fratello/Sorella � La persona vive con il paziente? si � Amico o altro parente � no � Nome e cognome :____________________________Telefono no:___________________ Quando ha presentato i sintomi? è stato ricoverato? Si � ________________________ No� Dove? ___________________________ Ha ricevuto trattamenti medici nei dieci giorni precedenti l’inizio dei sintomi? (fisioterapia, visite odontoiatriche, bagni termali, …..). Si � No� Se si , dove e come? ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ Commenti: ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ 46 23 ���������� ESPOSIZIONE PROFESSIONALE Professione:_____________________________________________________________ Ha lavorato nei 10 giorni precedenti l’inizio della malattia: Si � No � Luogo di lavoro:___________________________________________________________ Percorso per recarsi:_______________________________________________________ ________________________________________________________________________ Mezzo di trasporto: a piedi� automobile � bicicletta � bus � treno � C’erano lavori in corso vicino al suo posto di lavoro? Si � No � Non so� Se si, di che tipo(costruzione o scavi):_________________________ A quale distanza circa dal luogo di lavoro:______________________ Dove pranza di solito:______________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ Nel luogo dove lavora c’è l’aria condizionata: Si � No � Non so� Se si, c’è una torre di raffreddamento: Si � No � Non so � C’è una torre di raffreddamento vicino al suo posto di lavoro: No � Si � Se si, dove: ______________________________________________________________ Abitazione Vive in:Casa indipendente � Condominio� Altro:________________________ Se vive in un condominio, la produzione di acqua calda nel suo appartamento è: Autonoma � Condominiale � Non so � Tipo di caldaia: Boiler � L’acqua potabile è: Ad accumulo � Istantanea� Non so � Municipale � Individuale (pozzo, sorgente, …) � Approvvigionamento da sorgente � Se si: pozzo � Misto� Non so � 24 45 ISTRUZIONI OPERATIVE TOSSINFEZIONI ALIMENTARI Servizio Igiene e Sanità Pubblica/ SIAN P.S. – UU:OO – MMG o Pediatra Medico di continuità assistenziale SIAN/ Servizio Veterinario Bagno con idromassaggio Si � No� No � Utilizza un umidificatore domestico: Si � Se si, di che tipo: Vapore caldo Vapore freddo Ultrasuoni Sistema centralizzato Avvio indagine epidemiologica � � � � Ha un impianto di aria condizionata: Si � No � Se si, era in funzione nei 10 giorni precedenti l’inizio dei sintomi? No � Si � Sopralluogo Intervista al caso e/o a tutti i partecipanti al pasto sospetto Prescrizione eventuali accertamenti clinici per il personale addetto alla manipolazione alimenti Accertamenti positivi Quante volte: __________ Quante volte: __________ Quante volte : __________ Se si, Dove:__________________________________Quando:_____________ Raccolta dati principali Comunicazione al SIAN e/o Serv. Veterinario Comunicazione al SISP caso/focolaio di sospetta tossinfezione alimentare Ha fatto: Bagno� Doccia � Si è lavato nel lavandino � si no Bonifica fonte inquinamento Verifica efficacia intervento Sorveglianza sanitaria Informazione ed educazione sanitaria Analisi dati raccolti Stesura relazione conclusiva e invio alla Direzione Regionale per la Prevenzione Notifica DM/90 - SIMIWEB Comunicazione al SIAN e/o Serv. Veterinario Sopralluogo Prelievo campioni Verifica piano autocontrollo si Identificazione fonte inquinamento no Non ricordo � Nei 10 giorni precedenti l’inizio dei sintomi sono stati effettuati lavori idraulici a casa sua (scaldabagno, ventilazione, aria condizionata) ? Si � No � Non ricordo � Ci sono state interruzioni nella fornitura d’acqua nei 10 giorni precedenti l’inizio dei sintomi? No � Non ricordo� Si � Ci sono lavori in corso vicino a casa sua? Si � No � Non so � Se si, Di che tipo (costruzione o scavi): ___________________________________________ A quale distanza approssimativamente: _______________________________________ La sua casa è situata vicino a una fabbrica che emette pennacchi di fumo ? Si� No � Non so � Se si, che fabbrica è: ______________________________________________________ Ci sono torri di raffreddamento vicino a casa sua: No � Non so � Si � Se si, dove: ______________________________________________________________ Ha fatto lavori di giardinaggio o di scavo nei 10 giorni precedenti l’inizio dei sintomi? Si � No � Non ricordo � ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ 44 - Giardinaggio (innaffiatura): Si � No � Non ricordo �_________________ - Uso di acqua sotto pressione: Si � No � Non ricordo �_________________ 25 Commenti: TOSSINFEZIONI ALIMENTARI ________________________________________________________________________ Abitudini sociali - Ha l’abitudine di passeggiare/ andare a piedi o con la bicicletta? Si � No � per quale ragione (per andare al lavoro, far passeggiare il cane…….)? ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ - Ha un percorso più frequente? Si � No � Me lo può descrivere? ______________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ - Quali esercizi commerciali/luoghi pubblici ha frequentato nel periodo di riferimento? ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ - Dove ha fatto la spesa nei 10 giorni precedenti l’inizio dei sintomi? 1-4 vv > 4 vv Supermercato_________________� � Non ricordo � Supermercato_________________� � � Supermercato_________________� � � - Ci sono altre attività sociali o giornaliere a cui ha partecipato nei 10 giorni precedenti l’inizio dei sintomi? Si � No � Non ricordo � ________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________ 26 43 ALLEGATO 3 Luoghi frequentati solitamente: ………………….li,……………… Fontane, getti d’acqua Si � No � Parchi � � � ____________________________ Cinema � � � ____________________________ Ristoranti � � � ____________________________ Negozi,supermercati � � � ____________________________ Palestre � � � ____________________________ Piscine � � � ____________________________ Centro anziani � � � ____________________________ Come concordato per precedenti analoghi casi, si unisce alla presente l’elenco dei Suoi assistiti, che Parrocchia � � � ____________________________ potrebbero aver avuto contatti col caso indice. Parrucchiere/Estetista � � � ____________________________ Qualora ci fossero segni di infestazione, oltre a prescrivere il trattamento completo, si sottolinea l’importanza Supermercato � � � ____________________________ della notifica. Cimitero_____________ � � � ____________________________ Gent.mo. PLS Dr…………………… Oggetto: Casi di scabbia scuola __________________________ Si segnala alla S.V. che è stato segnalato un caso di scabbia nella scuola ___________________________ di _____________________________. E’ evidente che il mancato riconoscimento di un caso di infestazione porta facilmente al verificarsi di cluster di infestazione sia a livello famigliare che di struttura ospedaliera o residenziale, con conseguenze epidemiche talora rilevanti. Altro________________ ____________________________ Nel periodo di riferimento quante volte alla settimana è solito passare nei seguenti luoghi? Al fine di controllare al meglio la situazione, si chiede collaborazione alle SS.LL. affinché sia posta la massima attenzione alla sintomatologia pruriginosa manifestata dai propri assistiti, vista la frequenza con cui Non ricordo Indirizzo e data � ____________________________ Nessuna 1-4 vv > 4 vv Non ricordo Via ……………………………..…… � � � � Via ………………………………….. � � � � Via ………………………………..… � � � � Via…………………………………… � � � � Si consiglia quindi di usare tutte le precauzioni necessarie per un caso di scabbia e di informare\educare i Via ………………………………….. � � � � pazienti circa le modalità di trasmissione della succitata parassitosi e delle misure comportamentali da Via ………………………………….. � � � � si rilevano lesioni atipiche, simili a quelle provocate da altre dermatosi pruriginose, considerando la diagnosi di sospetta acariasi prioritaria a meno che non si abbia certezza di diagnosi alternativa e di avviare quindi prontamente la terapia evitando i tempi di attesa legati all’espletamento di visite specialistiche. adottare per il controllo dei possibili contagi, di cui si allega copia. Si sottolinea la necessità di segnalare al competente Servizio Igiene e Sanità Pubblica tutti i casi, anche sospetti, per iscritto o anche telefonicamente indicando le generalità del soggetto, eventualmente il numero telefonico dell’assistito, evidenziando se nei 2 mesi precedenti la comparsa della sintomatologia il soggetto ha avuto ricoveri ospedalieri, contatti con pazienti ospedalizzati o residenti in strutture protette, se frequenta palestre, o altri luoghi di ritrovo. Certi dell’attenzione che verrà posta al problema evidenziato, si segnala che il Servizio Igiene e Sanità Pubblica è a disposizione per qualsiasi informazione in materia. Distinti saluti. Il Direttore SISP 42 27 ISTRUZIONE OPERATIVE SCABBIA SCUOLE Notifica caso scabbia alunno scuola Chiedere elenco bambini frequentanti la scuola Informare i PLS dei bambini (All. 3) 28 41 Allontanamento dalla frequenza scolastica fino al giorno successivo la fine del trattamento MORBILLO TRATTAMENTO: permetrina 5% in pomata (galenico) in crema base, su tutto il corpo, la sera prima di coricarsi previa doccia e brushing. SCHEMA TERAPEUTICO: � � per il malato: 2 giorni di terapia, 7 giorni di riposo, 2 giorni di terapia per i contatti: 1 giorno di terapia salvo contatto molto stretto, nel qual caso protrarre il trattamento a 2 giorni 40 29 ISTRUZIONI OPERATIVE ALLEGATO 2 MORBILLO ������� In caso di segnalazione/notifica morbillo PC CESP GORR COS’E’ LA SCABBIA? La scabbia è una malattia della pelle diffusa in tutto il mondo, in costante aumento in Europa, causata da un parassita: ���������� ������� �������� COME SI TRASMETTE? Contattare notificatore per verificare i criteri di diagnosi: clinici e/o di laboratorio ( IgG e IgM per conferma) Si trasmette facilmente, attraverso il CONTATTO DIRETTO con un malato. L’occasione di contagio più frequente è rappresentata dai rapporti intimi, dalla stretta coabitazione e pertanto, in generale, dall’ambiente familiare e dalla convivenza in collettività (collegi, caserme, case di riposo, ospedali etc.). Una seconda modalità di contagio è di tipo INDIRETTO, cioè attraverso effetti letterecci, asciugamani, indumenti, scarpe, pettini etc., dove l’acaro può sopravvivere 24-48 ore dall’ultimo contatto con il malato. Completare/integrare i dati della scheda di notifica contattando il notificatore COME SI MANIFESTA? Il periodo di incubazione dura in media 4-6 settimane in caso di primo contagio, mentre è di circa una settimana nelle reinfestazioni. Il paziente accusa INTENSO PRURITO, soprattutto NOTTURNO, che risparmia il viso e il cuoio capelluto. L’eruzione scabbiosa è caratterizzata dalla comparsa di cunicoli, cioè piccoli rilievi della cute allungati, serpiginosi, che interessano gli spazi tra le dita delle mani e dei piedi, la superficie interna dei polsi, i gomiti, le ascelle, le zone glutee, la regione periombelicale, la superficie interna delle cosce e i genitali. Le LESIONI DA GRATTAMENTO, dovute all’intenso prurito, possono essere così importanti da rendere difficile la diagnosi clinica. Procedere con l’inchiesta epidemiologica per valutare contatti nei 5 gg precedenti comparsa esantema La comparsa di prurito notturno, anche nel coniuge o negli altri componenti della famiglia o della collettività, costituiscono elementi importantissimi per la diagnosi della malattia. Ricercare contatti in ambito familiare, ricreativo e sociale COSA DEVE FARE CHI E’ STATO A CONTATTO CON UN MALATO? I soggetti conviventi o che abbiano avuto contatti cute-cute prolungati nel tempo, dovrebbero essere sottoposti a trattamento anche se non presentano sintomi. COMPORTAMENTI CORRETTI DA OSSERVARE: Verificare lo stato vaccinale dei contatti STOP SI 2 DOSI VACCINO 1. La disinfezione dell’ambiente non è di alcuna utilità, è sufficiente un’accurata pulizia dei locali. 1 DOSE O NESSUNA DOSE VACCINO Contattare telefonicamente tutti gli interessati e proporre la vaccinazione. 2. La biancheria intima, gli abiti e le lenzuola usati dal paziente , fino a trattamento concluso, dovranno essere lavati a 90°. Gli indumenti che non si possono lavare in questo modo devono essere chiusi in sacchetti di plastica per una settimana e successivamente lavati secondo le specifiche istruzioni riportate sull’etichetta dell’indumento stesso. 3. Per gli arredi ed effetti letterecci si consiglia l’uso di elettrodomestici che impiegano vapore o devono essere trattati come al punto precedente. 4. Chi cura il malato deve indossare guanti puliti da gettare dopo l’uso, evitando la manipolazione di oggetti personali del malato a mani nude; è consigliabile l’uso di camici di protezione da rimuovere all’uscita dalla stanza e da trattare come al punto 2. 5. Labiancheria del letto dovrà essere rimossa evitandone lo scuotimento. 6. Le attrezzature e gli strumenti usati dal paziente (padelle, termometri, apparecchi per la pressione etc.) dovranno essere accuratamente puliti e disinfettati. Sorveglianza dei contatti stretti per 10 gg dopo l’ultimo contatto con caso indice per valutare comparsa di casi secondari 30 7. Deve essere limitato il contatto del malato con altre persone se non strettamente necessario. 39 � Ricovero in stanza con soggetti affetti da prurito Si � No� � Uso di ambulanza da _____________________________a______________________________ � Uso promiscuo di biancheria, asciugamani etc.: Si� PEDICULOSI No � Pregressi soggiorni in località diverse dal Comune di domicilio nei 2 mesi precedenti la comparsa della No � sintomatologia:si � Tipo di sistemazione/alloggio _______________________________________________________________ Località _____________________________ dal ___________________ al __________________________ Località _____________________________ dal ___________________ al __________________________ Frequenza a: Palestre __________________________________________________________________ Piscine __________________________________________________________________ Centri diurni (doposcuola, etc.) ________________________________________________ Altro _____________________________________________________________________ CONTROLLO NEI CONFRONTI DEGLI ESPOSTI anche personale sanitario e di assistenza Nome data di nascita professione sintomi Esame clinico data esito � NOTE: consegna materiale informativo a tutti i contatti\familiari\badanti Data _______________ Il Compilatore _____________________________ 38 31 ISTRUZIONI OPERATIVE ALLEGATO 1 INDAGINE EPIDEMIOLOGICA PER UN CASO DI SCABBIA PEDICULOSI In caso di segnalazione/notifica pediculosi in ambiente scolastico PC CESP GORR Notifica del ___________ Cognome __________________________________ Nome ______________________________________ Inizio sintomi il_________________ Data di nascita _______________________ Luogo di nascita _____________________________________ Residenza � � � �������������������������� consegnare materiale informativo esporre problema a tutti i genitori sollecitare controlli da parte dei genitori Bambini con pediculosi: riammissione il giorno successivo con auto certificazione dopo che il bambino è stato sottoposto ad un adeguato trattamento. ________________________________________________________________ Tel. ____________________________Professione ____________________________________________ Anno di arrivo in Italia _____________ Medico curante __________________________________________ Vive in comunità ______Si � No � Comunità coinvolta ______________________________________ Malattie concomitanti No � Quali _________________________________________________ Si� Lesioni cutanee Localizzate: sede e caratteristiche________________________________________________ ________________________________________________________________________ �������������������������� In casi particolari, qualora se ne ravvisi la necessità, programmare visite domiciliari per verificare se i provvedimenti adottati sono adeguati. Diffuse: sede e caratteristiche _____________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________ DIAGNOSI CLINICA: ______________________________________________ data __________________ DIAGNOSI DI LABORATORIO: Esame microscopico diretto: data ______________ esito ________________________________________ DECORSO: Inizio terapia_____________________________ Farmaci utilizzati: ________________________________________________________________________ Durata della terapia: _________________ Risoluzione sintomi: ___________________________________ DATI EPIDEMIOLOGICI: Nei 3 mesi precedenti la comparsa dei sintomi : Pregressi contatti con soggetti affetti da lesioni cutanee sospetteSi � Se si: No� �Visite ospedaliere nei 3 mesi precedenti la comparsa dei sintomi presso: _______________________________________________________________________________ � Ricoveri nei 3 mesi precedenti la comparsa dei sintomi presso: _______________________________________________________________________________ 32 37 ISTRUZIONI OPERATIVE RABBIA SCABBIA In caso di segnalazione/notifica di scabbia PC CESP GORR Indagine epidemiologica (ALL. 1) Identificare contatti stretti fino 7 gg prima della comparsa dei sintomi Educazione/informazione malato e contatti (ALL. 2) Informazione dei MMG e PLS dei contatti 36 33 ISTRUZIONI OPERATIVE SCABBIA ESPOSIZIONE A FONTE RABIDA P.S. – MMG o Pediatra – Medico di continuità assistenziale Trattamento della ferita Eventuale somministrazione profilassi post-esposizione Comunicazione e invio del pz. al SISP Servizio Igiene e Sanità Pubblica Servizio Veterinario Convocazione immediata del paziente Comunicazione al Serv. Veterinario no Informazione pz Zona endemica per rabbia si Ferita o contatto a rischio no no si Visita animale Disposizione periodo osservazione si Animale disponibile L’animale ha sintomi si Profilassi antirabbica post-esposizione Informazione paziente Allerta immediata del SISP Predisposizione periodo osservazione si Invio carcassa animale all’ISZ Comunicazione al SISP Stop profilassi antirabbica post-esposizione Informazione paziente 34 si Animale rabido no si Comparsa sintomi no no Comunicazione al SISP 35