SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it DALL’ESPERIENZA EUROPEA LA PROPOSTA DI UN DIPARTIMENTO DELLE ATTIVITA’ FARMACEUTICHE DI AREA VASTA I PRESUPPOSTI o Il piano sanitario regionale 2002-2004 o La delibera della Regione Toscana n. 144 del 25 settembre 2002 "Riorganizzazione delle funzioni tecnico-amministrative delle Aziende Sanitarie; costituzione dei Consorzi di Area Vasta." o Le attività del Farmacista del Servizio Sanitario negli altri paesi europei. (Allegato 1) o Le attività dei gruppi di lavoro SIFO toscani (Allegato 2) RIFLESSIONI OGGETTIVE: I CAMBIAMENTI POSSONO RAPPRESENTARE UNA POSITIVA OPPORTUNITÀ PROFESSIONALE L’allungamento della vita ed una maggiore richiesta di salute e partecipazione dei cittadini alla sua gestione, muta radicalmente i rapporti sino ad oggi consolidati tra i sanitari e le istituzioni (azienda –comune – circoscrizione – regione). La rapida evoluzione tecnica e farmacologica richiede un continuo aggiornamento ed una specificità in tutti i settori della farmaceutica: la struttura organizzativa deve adeguarsi. Da una parte si stanno creando nuovi spazi di intervento ( nella prevenzione della malattia, nella riabilitazione, nell’assistenza in fase acuta, cronica o terminale garantendo l’integrazione tra assistenza ospedaliera e territoriale ) dall’altra il trend in aumento della spesa sanitaria rende imperante il monitoraggio in tempo reale per poter intervenire sulle criticità. Il farmacista europeo, portato grazie alle sue conoscenze in campo farmacologico e tecnologico a concentrare il suo interesse su tematiche cliniche, ha cambiato la filosofia professionale: non fa più solo preparazione e dispensazione ma partecipa alla gestione clinica del paziente mettendo in pratica la pharmaceutical care, puntando allo sviluppo della personalizzazione dei rapporti col paziente sia ricoverato che sul territorio creando una fonte insostituibile di professionalità verso i malati e di ricchezza professionale per la propria attività. La riorganizzazione del servizio sanitario regionale e la costituzione dei Consorzi di Area Vasta permettono ora, anche nel nostro paese, di evidenziare la capacità 1 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it del farmacista italiano di contribuire ad una corretta politica sanitaria; producendo infatti beni e servizi, consulenze, informazioni e vigilanza, è in grado di garantire l’appropriatezza delle prescrizioni in tutto il percorso terapeutico dall’ospedale al territorio evidenziando la credibilità di un Servizio Sanitario Regionale efficace ed efficiente che veda al primo posto il bene “salute del cittadino”. Il farmacista è in grado di elaborare i modelli europei, proporre una progettualità innovativa e assumersi delle responsabilità nei processi decisionali, anche di fronte alle autorità politiche. I FARMACISTI TOSCANI APRONO QUINDI LE PORTE AI CAMBIAMENTI ORGANIZZATIVI, SPERIMENTALI E FUTURI, DISCUTENDO LE PROSPETTIVE DERIVANTI DAL PIANO SANITARIO REGIONALE ALLOCANDO LA PROPRIA SQUADRA NEL CONTESTO DEI NUOVI SCENARI, UTILIZZANDO LA PROFESSIONALITÀ E L’ESPERIENZA ACQUISITA PER DISEGNARE NUOVI PERCORSI. CRITICITA’ OGGETTIVE DELLA FARMACEUTICA o o o o o o Scarsa integrazione tra le Unità Operative Ospedaliere e Territoriali Difficie collaborazione e dialogo Rapporti personali interpersonali spesso conflittuali Motivazione azzerata e scarsa richiesta di formazione innovativa Impiego non sempre appropriato di risorse umane ed economiche Offerta di un servizio farmaceutico rigido non orientato ai nuovi obiettivi di area vasta ed alle esigenze di integrazione delle professionalità e di centralità del cittadino. GLI OBIETTIVI DI UN NECESSARIO CAMBIAMENTO o Creare un servizio farmaceutico in linea con gli obiettivi regionali, con la farmacia clinica sviluppata al pari degli altri stati europei che soddisfi le esigenze reali di salute del cittadino e non presti il campo ad azioni speculative delle multinazionali o Creare un prodotto di qualità integrato con le altre professionalità coinvolte o Ridefinire ruoli, professionalità , opportunità e quindi motivazione o Creare una nuova leader-ship o Creare un’area della farmaceutica flessibile, adattabile ai nuovi scenari definiti dal progresso scientifico, dall’economia e dalla politica. 2 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it o Passare da un sistema rigido, verticale, non comunicante ad un team trasversale, fortemente motivato dove si individui il cambiamento come possibilità di crescita (collettiva e personale) eliminando la competitività quale elemento centrale per sostituirlo con il concetto di collaborazione e crescita collettiva. IL METODO o Proporre una formazione non standardizzata ma finalizzata alle esigenze ed alle competenze correlate con le altre professioni o Formare i dirigenti farmacisti sulle criticità ospedaliere e territoriali o Lavorare per obiettivi minimi, all’interno di un processo, che siano chiari, trasparenti, condivisi e raggiungibili o Distribuire benefici economici e di posizione in base alla professionalità, alla capacità, incentivando o disincentivando a seconda dei risultati ottenuti con precisi sistemi di verifica o Snellire e rendere efficaci i percorsi operativi privilegiando la qualità e l’efficienza IL MEZZO o Un Dipartimento delle attività farmaceutiche PERCHE’ UN DIPARTIMENTO? Nella legislazione recente ( DL n. 229 del 1999) “il dipartimento è il modello ordinario di gestione operativa delle aziende sanitarie”. In un programma di riordino delle attività farmacutiche, nell’ottica di un processo di coinvolgimento e responsabilizzazione, un livello organizzativo sovraordinato alle diverse attività che coinvolgono il settore farmaceutico, come il modello dipartimentale integrato tra le varie professionalità, deputato alla programmazione delle attività, valutazione dei risultati, integrazione operativa e cooordinamento tecnico-professionale è la scelta più appropriata. Il modello dipartimentale è stato ideato per unire le Unità Operative e i servizi che facevano capo ad una singola disciplina medica come ad esempio il dipartimento Oncologico, Cardiovascolare e così via. L’impostazione storica di Unità Operative a se stanti si adatta sempre meno alla moderna medicina per la crescente e indispensabile necessità di affrontare i 3 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it problemi con un approccio multidisciplinare, l’unico in grado di soddisfare appieno il bisogno di salute del malato. Il dipartimento rappresenta la forma tipica e prevalente di una nuova articolazione organizzativa che favorisce il passaggio da un sistema basato su divisioni e servizi istituzionalmente separati ad un sistema fondato su aggregazioni organiche ( già ipotizzato con l’idea delle aree omogenee individuate dalla legge 412/91 ). Il dipartimento per questo ben si adatta a riordinare le attività farmaceutiche attraverso lo svolgimento integrato delle funzioni; in particolare i dipartimenti a carattere interaziendale come quello proposto per le attività farmaceutiche, sono adatti ad una tipologia funzionale. L’esigenza dell’aggregazione dipartimentale nasce anche dalla necessità di coordinare attività diverse che coinvolgono diverse personalità specialistiche e garantiscono dignità ed autonomia scientifico culturale alla professione. Caratteristica del dipartimento è la versatilità come capacità di adattarsi alle esigenze di area vasta in maniera continua, attraverso lo sviluppo di obiettivi unitari coordinati funzionalmente. Questo modello organizzativo consente l’allocazione ottimale delle risorse compreso un migliore utilizzo del personale, funzionali a progetti obiettivo specifici e predeterminati. Il dipartimento consente inoltre l’utilizzo ottimale delle risorse, ivi comprese quelle umane e professionali; e rappresenta la scelta opportuna per il superamento della dicotomia ospedale-territorio, per l’integrazione delle attività farmaceutiche, per il riordino dell’area e per l’esplicitazione della farmaceutica specialistica nel percorso terapeutico del paziente. Questo modello organizzativo può poi favorire lo sviluppo di una cultura basta sulla progettualità e sulla multidisciplinarietà. I GERENTI DEL DIPARTIMENTO I farmacisti del Servizio Sanitario Regionale, tramite l’organizzazione dipartimental-funzionale, rinnovano il loro ruolo/apporto nei confronti del Consorzio di Area Vasta, del Comitato di Area Vasta, della Società della Salute e dei Percorsi Sanitari Integrati ( forme attraverso cui il Servizio Sanitario Regionale attua l’assistenza farmaceutica ). L’assetto organizzativo è infatti in grande evoluzione e tutte le strutture/attori dovranno integrarsi per lo sviluppo dei Percorsi Sanitari Integrati, deputati a garantire i livelli assistenziali. 4 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it ANALISI DELLE OPPORTUNITA’ E DELLE CRITICITA’ DI UN DIPARTIMENTO DELLE ATTIVITA’ FARMACEUTICHE Analizzando le opportunità si possono evidenziare: 1) opportunità per il farmacista o migliore utilizzo dei professionisti con affermazione delle diverse specializzazioni o miglioramento del rapporto professionaista cliente (inteso come paziente esterno e come utente interno) o punto di riferimento del Servizio Sanitario Regionale per il farmaco 2) opportunità per il Servizio Sanitario Regionale o una diminuzione dei costi dovuti al personale o migliore allocazione delle risorse economiche destinate alla farmaceutica ospedaliera e territoriale o possibilità di erogare nuovi servizi Analizzando le criticità si possono vedere: o disomogeneità delle situazioni di partenza o adeguamento delle strutture organizzative esistenti o familiarizzazione ed accettazione del personale dei nuovi ruoli IL DIPARTIMENTO DELLE ATTIVITA’ FARMACEUTICHE: QUALE? COME? QUALE? Un dipartimento funzionale flessibile interaziendale, a livello di Area Vasta. COME? Un dipartimento applicato alla pratica della farmaceutica clinica intorno al cittadino, orientato verso la medicina specialistica ospedaliera, verso la medicina di base, verso il contesto sociale distrettuale. Si intendono comprese nel dipartimento tutte le attività farmaceutiche che accompagnano il paziente nel suo percorso diagnostico, terapeutico riabilitativo, domiciliare. Il dipartimento prevede un cooordinamento a livello di Comitato di Area vasta. 5 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it L’organizzazione operativa del dipartimento tiene conto dei criteri di efficacia, efficienza ed equità. Al dipartimento viene attribuito uno specifico budget inteso come contrattazione di risorse economiche ed umane assegnate a fronte di obiettivi da raggiungere nell’ambito di programmi gestionali sperimentali di area vasta. Questo tipo di dipartimento svolge la sua attività in maniera orizzontale e interconnesso con le altre attività e professionalità sanitarie. Le unità operative aziendali che costituiscono il dipartimento rimangono titolari delle responsabilità inerenti alle funzioni sanitarie aziendali proprie, ma devono essere inserite in un contesto più ampio orientato alla gestione integrata dei problemi di natura clinico ed assistenziale della disciplina di riferimento. La dipartimentalizzazione porta alcune attività del farmacista ad una omogeneizzazione nell'area vasta favorendo i percorsi terapeutici e la continuità assistenziale e vede la nascita di nuove responsabilità per area di attività, mettendo in luce le figure professionalmente valide mai emerse. In funzione della complessità di un organizzazione funzionale di questo tipo abbiamo immaginato il dipartimento delle attività farmaceutiche con una struttura a matrice. LE MACROATTIVITA’ FARMACEUTICHE (matrice orizzontale) PRODUZIONE INFORMAZIONE INDIPENDENTE-FORMAZIONE VIGILANZA MONITORAGGIO-APPROPRIATEZZA CONTINUITA’ ASSISTENZIALE PROGRAMMAZIONE E RICERCA Tutte queste macroattività potranno essere svolte a livello locale nelle varie ASL, la produzione potrà essere diversificata e razionalizzata con collaborazione dipartimentale in cui una farmacia, specializzata in una determinata produzione clinica, potrà preparare anche per le altre del dipartimento. Nella produzione saranno previsti anche i Laboratori per il controllo di qualità ( anche con accentramento della funzione in un solo centro regionale ben organizzato). Ogni macroarea dovrà essere specificatamente coordinata a livello di direzione dipartimentale ma con meccanismo snello, non burocratico né verticistico, con un 6 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it coordinamento forte che avrà un suo responsabile in un professista che opera nelle ASL in quel settore. LE UNITA’ OPERATIVE FARMACEUTICHE DEL DIPARTIMENTO (matrice verticale) La nuova farnaceutica aziendale non è più nettamenmte separata in farmacia ospedaliera e territoriale ma basata su aree di attività, collegate tra loro dalla farmaceutica di continuità. Le farmacie aziendali non sono più isolate ma sedi situate in luoghi od ospedali diversi collegate tra loro in rete, e capaci di integrarsi operaticamente e di svilupparsi-differenziarsi per specificità di attività o di sviluppo delle macroaree orizzontali. Tale organizzazione delle U.O. dipartimentali concorda con lo spirito del Consorzio, inteso come unione di attività funzionalmente collegate e coordinate. ASL 1 ASL 2 ASL …..n OSPEDALE CONTINUITA’ TERRITORIO OSPEDALE CONTINUITA’ TERRITORIO OSPEDALE CONTINUITA’ TERRITORIO AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALE CONTINUITA’ Le attività che caratterizzano le macroaree saranno svolte nelle ASL nella Farmacia Ospedaliera, nella Farmacia di Continuità e nella Farmacia Territoriale GLI INCONTRI DELLE COMPETENZE ( matrice trasversale ) Questa è la parte dipartimentale in cui si colloca la ricerca nell’ambito della farmaceutica ; ricerca intesa come team multidisciplinare di elaborazione delle conoscenze per applicare le attività aziendali correlate con la farmaceutica stessa e rendere la gestione del farmaco un prendersi cura delle persone e delle patologie attraverso l’informazione-formazione. Da non sottovalutare la formazione e lo sviluppo nel campo delle medicine non convenzionali che alleggeriscono in modo non indifferente la spesa sanitaria e trovano approvazione da parte di molti cittadini. L’applicazione delle evidenze coinvolge operatori, sanitari, cittadini. Applicativamente il coordinamento del dipartimento metterà a disposizione nei team multidisciplinari una task force di farmacisti del Servizio Sanitario Regionale 7 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it appartenenti ad una qualsiasi o a tutte le ASL dipartimentali, specializzati (per esperienza e formazione) in cinque aree principali: ONCOLOGIA CARDIOVASCOLARE INFETTIVOLOGIA MEDICINA D’URGENZA – CURE PALLIATIVE RICERCA SPERIMENTALE La professione farmaceutica potrà così svilupparsi in maniera completamente trasversale, incontrando le Asl verticalizzate a livello aziendale nelle tre attività, ospedaliera, di continuità, territoriale, incrociandosi poi per le competenze in macroaree orizzontali, con le altre professionalità mediche ed infermieristiche della Sanità. LA DIREZIONE DI DIPARTIMENTO Ha funzioni di indirizzo, programmazione, ricerca a seconda delle indicazioni regionali e del Comitato di Area Vasta verso le U.O. delle singole aziende; tira le fila e coordina ciascuna delle attività trasversali anche tramite l’affidamento di responsabilità funzionali a specifiche figure di settore. Al coordinamento fanno capo le commissioni di area vasta e i gruppi di lavoro. Il direttore di dipartimento è uno dei dirigenti delle strutture complesse che lo compongono e si assume i seguenti compiti: o concorda il modello organizzativo funzionale con il Comitato di area vasta; o promuove le verifiche dell’applicazione degli indirizzi generali indicati dal Comitato di area Vasta; o rappresenta il dipartimento verso gli altri responsabili di area vasta, con il consorzio, il comitato, la società della salute; o coordina le attività trasversali e si rapporta con i farmacisti responsabili di specifiche funzioni e attività professionali, individuate nell’ambito delle aree di attività; o presiede le commissioni di area vasta ed i collegi tecnici di valutazione; o gestisce le risorse economiche budgettarie attribuite al dipartimento. ATTIVITA’ E MANAGEMENT DELLE MACROAREE FARMACEUTICHE 8 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it VIGILANZA CONTINUITA’’ PRODUZIONE MONITORAGGIO APPROPRIATEZZA INFORMAZIONE INDIPENDENTE FORMAZIONE PROGRAMMAZIONE RICERCA Le macroaree sono affidate alla direzione di un farmacista responsabile con provata esperienza. Sono rappresentate e portate avanti da farmacisti che: o operano sia nella farmacia ospedaliera che in quella territoriale o si interfacciano per la cura del paziente nell’ambito dei percorsi terapeutici o facilitano gli accessi al servizio farmaceutico o attuano processi organizzativi nell’ambito delle funzioni dell’area o interagiscono con medici (specialisti o di base), strutture aziendali ed interaziendali, professionisti di varie discipline (infermieri, dietiste, riabilitatori ecc) nonché con altre aree della farmaceutica e con strutture locali, organizzative, direzionali; o verificano congruità delle prestazioni e delle prescrizioni, in linea con gli indirizzi ministeriali e regionali, nel rispetto della normativa vigente; o sono attenti alle politiche sanitarie e al rispetto del budget, sorvegliando sulla attenta gestione ed allocazione delle risorse economiche; o sviluppano e valorizzano le risorse umane che collaborano nel contesto dell’area, affidando responsabilità ed incentivando profesionalemnte i collaboratori; o programmano e pianificano progetti finalizzati a specifici obiettivi professionali o alla qualificazione, ammodernamento, funzionalità dei servizi. QUALI MACROAREE NELLA FARMACIA OSPEDALIERA? La produzione della farmacia ospedaliera ha superato il concetto improduttivo di galenica tradizionale per occuparsi efficacemente solo di galenica clinica intesa come produzione di orphan drug, nutrizione personalizzata, iniettabili personalizzati, radiofarmaci, farmaci citotossici, allestimento centralizzato in 9 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it laboratori clinici certificati di preparazioni pronte in siringa a dosaggi personalizzati, farmaci di emergenza già pronti in siringa ( adrenalina, noradrenalina, isoprenalina, atropina…..) per le sale operatorie; profilassi e terapia antibiotica personalizzata; terapie per il trattamento del dolore acuto e cronico a dosaggi personalizzati pronte in sacche od infusori; allestimento di terapie anche orali personalizzate di prodotti o dosaggi non reperibili in commercio (dosaggi pediatrici o neonatali); terapie oncologiche personalizzate, sacche di nutrizione parenterale non standard; radiofarmaci, marcatura di leucociti e eritrociti. Il farmacista rimane centro di aggregazione della Vigilanza attiva sia sui farmaci che sui dispositivi medici e medico diagnostici svolta con coinvolgimento del personale medico ed infermieristico integrando con dati di evidenza e di informazione. Nell’ambito della ricerca si occupa della Segreteria del Comitato Etico Locale con consulenza scientifica, gestione dei campioni sperimentali e sviluppo delle medicine alternative. IL FARMACISTA DI REPARTO Per una gestione ottimale del bene farmaco è indispensabile un sistema informatizzato di prescrizione medica e di cartella clinica (carrelli intelligenti piuttosto che armadi elettronici piuttosto che palmares) con medicheria infermieristica di allestimento terapie centralizzata per aree omogenee di reparti es. chirurgie, medicine, rianimazioni ecc. L’informatizzazione deve interessare tutto il circuito distributivo attuando politiche efficaci con processi innovativi (e-procurement, just in time ecc.) dei quali i farmacisti restano garanti anche in termini di economicità. L’attività del farmacista di reparto o di dipartimento specialista di area è di promuovere la Medicina dell'evidenza collaborando con il medico prescrittore, informare sull’ appropriatezza dell'uso dei farmaci in base alle disposizioni nazionali e regionali sia nella prescrizione ospedaliera che in dimissione entrando nel team di assistenza. Ogni ospedale dovrà essere dotato di un farmacista facilitatore. Il farmacista faciliatore è una figura che non è controllore, complicatore, esperto di…… ma un promotore di informazione indipendente che ,tramite nuovi approcci, rende possibile il colloquio tra professionisti, determinando anche il superamento della consegna di sterili report di consumo introducendo una presentazione critica degli stessi. E’ una figura che agisce da catalizzatore per uscire da schemi rigidi e prefissati che deve far accettare le differenze eed il confronto-collaborazione 10 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it come valore e non come elemento di pericolo. Risvegliando la capacità critica del medico e talvolta la sua dignità professionale, si otterrà il suo coinvolgimento per correggere atteggiamenti prescrittivi non fondati su evidenze scientifiche con conseguente prevenzione di errori, miglioramento della terapia paziente, facilitazione dei percorsi assistenziali. Il farmacista in Reparto può intervenire nella vigilanza raccogliendo in tempo reale le segnalazioni relative ai suoi settori: emovigilanza, farmacovigilanza, dispositivovigilanza, e biovigilanza. E’ un promotore della farmaco epidemiologia elaborata dall'accesso ai dati informatici di consumo; in base a questi elabora anche i costi-paziente che contribuiscono a determinare un reale budget di Reparto. I dati della farmacovigilanza e della farmacoepidemiologia possono essere rilevati per singolo paziente e non più per Reparto ed essere correlati quindi alle patologie: questo è uno dei molteplici aspetti non sempre evidenziati della pharmaceutical care. Il farmacista ha la custodia e gestione (computerizzata a lotti) dei campioni di farmaco in sperimentazione clinica in doppio controllo con il monitor industriale. I vantaggi evidenti della presenza del farmacista in reparto consistono in una razionalizzazione delle presenze di farmaci, dispositivi, diagnostici attraverso la prescrizione e quindi l’approvvigionamento finalizzato al singolo paziente evitando gli sprechi e determinando un risparmio del tempo infermiere-caposala dedicato alle vecchie liste di approvvigionamento ed all’armadio di reparto. (40-45 minuti). La diminuzione degli errori terapeutici è un goal prima di tutto etico ma anche economico: nei paesi anglosassoni è stato stimato che l’errore di terapia causa 7000 decessi/anno ed è responsabile del 27% delle reazioni avverse; studi appositi dimostrano che la presenza di un farmacista nel team di reparto diminuisce la morbidità e la mortalità dovuta ad errore. Il Servizio di Farmacia si conferma strumento efficace per l’appropriatezza prescrittiva e quindi fondamentale per l’efficienza di tutto il Sistema Sanitario Regionale. LA FARMACEUTICA DI CONTINUITA’ Queste attività sono attualmente svolte in Regione Toscana nella Farmacia Ospedaliera o nella Farmacia Territoriale. L’ideale sarebbe che ci fosse una struttura (non fisica ma funzionale) apposita, la Farmacia di Continuità che possa fornire al paziente in dimissione o in assistenza protetta (ADI, Hospice, dialisi peritoneale, ecc.) tutto quello che necessita: farmaci in dimissione, nutrizione 11 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it enterale o parenterale, dispositivi medici, terapie orfane ed anche terapie non convenzionali ove richiesto. La collocazione fisica delle farmacie di continuità potrebbe essere organizzata per Poli distributivi correlati e coordinati con i centri di assistenza territoriale ed ospedaliera previsti dal nuovo piano sanitario regionale. Il sistema attuale di autorizzazioni alla fornitura di farmaceutica integrativa come alimenti per particolari patologie, è obsoleto e eccessivamente burocraticizzato. Sarebbe bene instaurare nuovi sistemi autorizzativi per via telematica e distributivi anche attraverso ticket mensili. Considerando la mera distribuzione una attività non più idonea per una professionalità farmaceutica attuale, la consegna di questi farmaci-presidi si accompagna alla presa in carico (possibilmente dal farmacista “esperto” in quel campo) del paziente alla dimissione seguendolo nel percorso terapeutico e rilevandone l’esito. Gli input informativi che piovono continuamente sulla popolazione attraverso i media sono spesso dannosi per la salute e portano a sprechi e terapie inutilmente gravose sull’individuo. La disponibilità professionale del farmacista, in correlazione da ciascuna azienda con la centrale di informazione a livello di area vasta, può certamente dare risultati in termini di buon uso dei farmaci, dove possibile anche integrati con le medicine non convenzionali, dei dispositivi e dei diagnostici. La presenza in questa fase assistenziale di professionisti pubblici è una garanzia per il cittadino e per il suo diritto alla salute. Oggi si è sviluppata all’interno della Farmacologia clinica La farmacologia sociale (Social pharmacology) che studia principalmente le cause di una diffusione ingiustificata dell’uso di alcuni farmaci e le conseguenze sull’esposizione della popolazione a queste sostanze, identificando sempre più spesso nel farmacista ( in questo caso farmacista di comunità, con forte impegno sociale) la figura più idonea ad informare-formare il cittadino attraverso un rapporto diretto e personalizzato come la farmacia di continuità può facilitare. Ecco perché i poli della farmacia di continuità dovrebbero essere dei punti di afferenza anche solo informativa con l’accesso aperto anche ai cittadini che non hanno necessità di “ritirare” qualcosa ma semplicemente per informazioni e consigli affermando la presenza di un efficace servizio sanitario pubblico integrandolo con il sistema di prevenzione che è ben sviluppato nell’educazione alla salute. 12 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it QUALI MACROAREE SUL TERRITORIO? La farmaceutica territoriale vede lo sviluppo correlato alla prescrizione sul territorio ed all’assistenza convenzionata di almeno quattro delle macroaree in cui abbiamo diviso le attività farmaceutiche di Area Vasta. In questo caso l’informazione EBM viene indirizzata essenzialmente ai medici di famiglia ed ai pediatri di libera scelta, la ricerca e sperimentazione possono attuarsi con i nuovi accessi previsti dal Ministero della Salute per la Sperimentazione clinica territoriale. Fondamentale la vigilanza che in questo caso va dal controllo della lettura ottica delle ricette allo studio della prescrizione medica, ai registri USL, all’appropriatezza con particolare riferimento al rispetto delle indicazioni di registrazione dei farmaci e della prescrivibilità secondo le note CUF. E’ primario anche sul territorio il farmacista facilitatore, completamente spogliato da forme di mero controllo burocratico. La formazione per medici ed operatori sanitari potrà essere fatta scegliendo insieme agli altri professionisti della sanità i farmacisti a seconda delle loro competenze-specialità per partecipare per la parte farmaco ad un lavoro di gruppo promotore di sviluppo culturale e scientifico. Si supera il concetto di farmacista o ASL come inquisitore o vigilantes ma si profila una nuova cooperazione tra ASL e Case di Cura, RSA, Carceri con l’istituzione del farmacista referee (indicazioni facilitatorie sulla prescrizione e la sua induzione territoriale per le Case di Cura e la stesura di protocolli adeguati negli altri casi) completamente mancante in queste strutture. ATTIVITA' FARMACEUTICHE A LIVELLO DIPARTIMENTALE CAPITOLATI TECNICI I PRONTUARI REPERTORI PROGRAMMAZIONE E RICERCA CENTRO DI INFORMAZIONE I farmacisti in base alle loro competenze e specializzazioni, indipendentemente dalla ASL nella quale operano, a livello dipartimentale partecipano alla stesura dei capitolati, quali tecnici esperti, insieme agli specialisti medici, per l’acquisizione di gara farmaci, dispositivi, diagnostici; la competenza professionale sarà messa a 13 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it disposizione dei provveditori continuando una sinergia professionale che ha già dato nel passato, a livello aziendale, risultati di efficienza ed efficacia sempre molto positivi. In un dipartimento è necessario unificare e definire i PTO per farmaci, dispositivi medici e medico diagnostici, in conformità alle direttive regionali, prontuari commentati (indicazioni, note, valutazioni farmacoeconomiche ecc.). Determinante è anche stabilire una politica del farmaco nel campo delle infezioni ospedaliere con i dati provenienti dalle CIO aziendali senza dimenticare di osservare le Medicine non convenzionali: collaborazione con la Commissione regionale sulle medicine non convenzionali, in particolare per il conseguimento di standard qualitativi adeguati e per lo studio di misure di farmacovigilanza anche attraverso interventi educativi. Il dipartimento con la sua direzione si fa carico della definizione degli indirizzi di programmazione e ricerca da svolgere a livello aziendale nelle macroaree orizzontali , del coordinamento di queste ultime e del monitoraggio delle attività farmaceutiche sia in termini economici che culturali-epidemiologici. Il coordinamento collega ed integra attività e competenze tra Ospedale e Territorio. Almeno per ogni dipartimento deve essere operativa una centrale di informazione e promozione del buon uso del farmaco, in collaborazione con l’Educazione sanitaria e con le direttive regionali, secondo l'EBM, con un organizzazione sul modello francese ad esempio con collegamento telefonico gratuito per tutti i cittadini. I farmacisti collaboreranno con la Regione nella stesura periodica di bollettini informativi. L’INTEGRAZIONE CON LE ALTRE PROFESSIONALITA’: COME? A tutti i livelli dove si svolgono attività farmaceutiche queste non potranno più essere isolate, a sé stanti, ma dovranno attuarsi sempre in accordo con le professionalità mediche ed infermieristiche coinvolte tramite gruppi di lavoro o team operativi. Per implementare questo cambiamento radicale nelle proprie abitudini di farmacista ospedaliero o territoriale ( spesso abituati a non muoversi dalla propria farmacia anche se componenti di team multidisciplinari) i farmacisti SIFO della Sezione Toscana hanno programmato per il 2003-2004 una formazione specifica con corsi di comunicazione condotti da Società esperte nel campo, corsi per la figura nuova del farmacista facilitatore ed hanno focalizzato la loro attività 14 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it scientifica in 4 aree di specisalizzazione già individuate come cardine per i rapporti con gli interlocutori medici ed infermieri. I gruppi di lavoro della SIFO toscana sono impegnati già da tempo in attività che vanno dalla clinica al management. Nell’allegato 2 sono riportati i lavori terminati o in itinere, sotto forma di abstract da presentare al Congresso Nazionale 2003, quale esempio concreto della professionalità dei farmacisti del Servizio Sanitario Regionale. BIBLIOGRAFIA A. Colicchia “Modelli di organizzazione dipartimentale” Master Universitario per Manager di Dipartimenti Farmaceutici 2001-2002 Hospital Pharmacy in The West Midlands Hospital Pharmacy www.wmhp.org Hospital pharmacy in Norvay www.uib.no A. M. Liebbe “Vers le circuit ideal du medicament a’ l’Hopital : un modle au centre hospitalier de Compiegne » www.phfr.org Opportunities for pharnacist in the United Kingdom www.y-axis.com L. Pazzagli « Reengeneering dell’Area Farmaceutica di un’Azienda Sanitaria” Corso di Perfezionamento in gestione del sistema sanitarrio: principi, strumenti e metodi 1999-2000 D. Scala “Stage nel Servizio d’Informazione Medico-Farmaceutico della Farmacia Centrale degli Ospedali di Parigi” Bollettino SIFO 48, I, 2002 G. Taddei “Modelli di organizzazione dipartimentale” Master Universitario per Manager di Dipartimenti Farmaceutici 2001-2002 15 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it ALLEGATO 1 LE ESPERIENZE EUROPEE Anche se i paesi europei hanno un back ground e realtà molto diverse tra loro, con i recenti cambiamenti in campo sanitario, in tutta Europa le attività del farmacista del Servizio Sanitario stanno rapidamente evolvendo verso la pharmaceutical care: prendersi cura del singolo paziente nell’intero suo percorso di cura . Qualche importante esempio: la Repubblica Ceca, la Gran Bretagna, la Norvegia, la Francia. Repubblica Ceca Già dal 1960 esisteva in questo paese un servizio sanitario nazionale con farmacie ospedaliere e territoriali completamente finanziate dallo stato senza la necessità di un pareggio di bilancio in quanto soggetti di diritto pubblico e non privato; le farmacie ospedaliere facevano anche servizio al pubblico. Nel 1989 il cambiamento: entrano come paganti del bene “salute” le assicurazioni; le farmacie territoriali assumono il ruolo economico-privatistico; negli ospedali con più di 300 posti letto è obbligatoria per legge la farmacia ospedaliera con un direttore di farmacia. Le farmacie ospedaliere sono ancora oggi aperte ai pazienti in dimissione e competitive con le farmacie territoriali. Nel 1995 si istituisce il controllo dell'uso appropriato dei farmaci in ospedale basato sui Prontuari stesi ed aggiornati molto frequentemente dalla Commissione Terapeutica Ospedaliera. Da due anni le attività di base del farmacista ospedaliero si sono arricchite con l'attività del farmacista in reparto (sancita dalla associazione dei farmacisti ospedalieri cechi con un documento del 2001) che si è inserito gradualmente nello staff ospedaliero contribuendo all’uso appropriato della farmacoterapia. Servizi offerti dalle Farmacie Ospedaliere Ceche: Funzioni tecniche della farmacia supportate da personale qualificato: Preparazione dei farmaci personalizzati 16 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it Preparazione dei reagenti Ricostituzione dei farmaci in ambiente asettico Ricostituzione di farmaci sterili Nutrizione parenterale personalizzata Ricostituzione di farmaci citotossici Funzioni professionali di Team: Commissione Terapeutica Ospedaliera Gruppo di lavoro per la stesura dei prontuari Commissione infezioni ospedaliere Informazione Le attività specifiche del farmacista sono nella Commissione Terapeutica ospedaliera come membro coinvolto nella stesura dei prontuari, nell’informazione, nel gruppo di lavoro che decide la politica degli antibiotici e nel controllo dei farmaci di reparto. Regno Unito I farmacisti del Servizio Sanitario nel Regno Unito sono da sempre considerati gli esperti del farmaco e sono coinvolti in tutti gli aspetti della terapia, dalla preparazione, alla ricerca allo sviluppo ed al monitoraggio degli effetti. Dagli anni ’90 hanno rifiutato la qualifica riduttiva di semplici distributori ed hanno sviluppato gli aspetti clinici della professione, interagendo con il paziente attraverso l’applicazione della pharmaceutical care, specializzandosi e qualificandosi (settori principali oncologia, pediatria). All’interno del National Health Service ci sono le due facce della professione: il farmacista ospedaliero e il farmacista di comunità. Il farmacista di comunità è a contatto con la popolazione, ha il compito di dispensare i farmaci fornendo insieme consigli sull’uso, la sicurezza, le interazioni dei singoli medicinali; risponde anche ai quesiti posti dalla gente comune; ha il compito di rendersi garante dell’applicazione delle leggi e dei diritti nonché del rispetto dell’etica in campo farmaceutico; ha il controllo e monitoraggio delle prescrizioni sia dal punto di vista dell’appropriatezza che della farmacoeconomia. Il farmacista ospedaliero è responsabile della sicurezza, appropriatezza e costoefficacia delle terapie ospedaliere; gestisce il farmaco completamente 17 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it dall’approvvigionamento (logistica completamente informatizzata) alla preparazione e dispensazione di farmaci e dispositivi. Fondamentale è la sua attività in reparto: durante il giro di visite discute con i medici la scelta più appropriata dei farmaci e contribuisce insieme alle altre professionalità di reparto alla definizione della dose, forma e tempi di somministrazione più appropriati. E’ affidata al farmacista il controllo e la rilevazione delle reazioni avverse o inaspettate nella somministrazione dei farmaci. Il farmacista è’ il promotore di momenti interdisciplinari di lettura e disamina di casi clinici ed ha compiti di formazione in campo terapeutico per lo staff ospedaliero. Norvegia In questo stato gli ospedali sono solo pubblici, in parte a carico dello Stato, la maggior parte finanziati dalle Contee. I farmacisti del Servizio Sanitario si specializzano nei vari settori clinici e lavorano o nella Farmacia Ospedaliera o nel Dipartimento del Farmaco o sono Farmacisti di Reparto. Una parte delle farmacie ospedaliere è anche aperta al pubblico. I compiti dei farmacisti pubblici si estrinsecano in 5 settori: Produzione Economia Statistica Ward Pharmacy Nursinh homes La produzione riguarda materiali sterili e non sterili ma sempre finalizzata a preparazioni non disponibili sul mercato; comprende la ricostituzione di antiblastici, la nutrizione parenterale per pazienti esterni e alcune terapie in home care. Nel campo economico i farmacisti sono coinvolti dal 1995 nei processi di approvvigionamento attraverso anche processi innovativi ( e-procurement, just in time…) dei quali restano garanti. Vengono affidati ai farmacisti studi statistici sia di natura economica che terapeutica. La ward pharmacy: dal 1970 i farmacisti norvegesi hanno scelto di lavorare (alcuni farmacisti in maniera esclusiva) con le professionalità di reparto all’inizio con 18 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it l’obiettivo di diminuire gli errori terapeutici poi con la trasformazione in attività clinica comprendente anche la partecipazione alle commissioni terapeutiche per il prontuario e ai gruppi di lavoro in campo farmaceutico. Le case di cura (Nursing homes) in Norvegia sono considerate parte integrante dell’assistenza ospedaliera e i farmacisti le visitano 4 volte l’anno come supervisori del farmaco e per partecipare alla definizione di protocolli terapeutici. Francia Dal 1946 insieme al servizio sanitario nazionale, finanziato con quota salariale del 12,8%, nascono le mutue e assicurazioni. Oggi convivono pubblico ed il privato ed il cittadino è libero di scegliere, la qualità è alta, ma anche i costi. Da anni si cerca di coniugare qualità e razionalizzazione della spesa come a Parigi dove tutti i numerosi ospedali sono serviti da una unica efficiente farmacia ospedaliera che ha specializzato nei vari settori le sue numerose sedi. E’ la più grande farmacia di Francia e, per conto dell’Assistance Pubblique des Hopitaux de Paris, che riunisce 50 ospedali con 30.000 posti letto, si occupa della produzione acquisto e distribuzione di farmaci e dispositivi ospedalieri. La sua attività, a modello dipartimentale, si esplica attraverso 6 settori: Approvvigionamento Settore industriale Laboratorio galenico Laboratori per il controllo di qualità Vendita all’esterno Informazione medico scientifica Di particolare interesse anche per il nostro Paese il servizio di informazione nel quale i farmacisti si adoperano per raggiungere l’obiettivo di promuovere una informazione critica ed indipendente al fine di migliorare la pratica clinica. Il modello francese più avanzato è comunque quello di Compiegne dove è stata utilizzata la tecnologia informatica per ottenere la razionalizzazione di un servizio di qualità e dove predomina la figura del farmacista di reparto. In questo sistema si coniuga un’efficace prescrizione, una distribuzione personalizzata e informatizzata che vede il farmacista in Reparto attore nell’evidenziare sicurezza, interazioni, efficacia dei tempi modi di somministrazione della singola terapia raggiungendo in concomitanza un ottimo rapporto costi benefici riducendo 19 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it la spesa farmaceutica in percentuale considerevole (11-40% a seconda dei reparti) ed i costi del tempo/personale. Con questo modello il servizio sanitario francese ha saputo coniugare la necessità di contenere i suoi alti costi attraverso un buon uso delle tecnologie informatiche, con un servizio di grande qualità. RIEPILOGO DEI SETTORI IN CUI SONO MAGGIORMENTE IMPEGNATI I FARMACISTI NEI VARI PAESI EUROPEI Repubblica Ceca PRODUZIONE INFORMAZIONE FORMAZIONE VIGILANZA APPROPRIATEZZA MONITORAGGIO CONTINUITA’ RICERCA 20 Regno Unito Norvegia Francia SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it ALLEGATO 2 PROGETTO DI LAVORO SU RILEVAZIONE DI SEGNALAZIONI DI SOSPETTE REAZIONI AVVERSE DA DISPOSITIVI MEDICI Calvani Anna Maria, M. T. Torracca, M. Rinaldi Il Gruppo di lavoro SIFO Toscana sui Dispositivi Medici Il Gruppo di lavoro SIFO Toscana sulla Vigilanza OBIETTIVI Il dispositivo medico ha assunto in questi ultimi anni un ruolo sempre più importante nella cura del malato e quindi anche la gestione di tali sistemi da parte del farmacista ha richiesto notevoli sforzi ed un impegno sempre maggiore. Il progetto di lavoro si prefigge lo scopo di sensibilizzare gli operatori sanitari sul problema della vigilanza estesa proprio a questi sistemi raccogliendo e classificando le segnalazioni di sospette reazioni avverse. MATERIALI E METODI Il farmacista ospedaliero o territoriale che ha curato il progetto nella propria azienda ha provveduto a reclutare medici appartenenti alle diverse categorie professionali che, con il supporto del personale infermieristico, si sono impegnati a valutare tutte le sospette reazioni avverse rilevabili nell’ambito della propria attività lavorativa. Presupposto del progetto è stato quello di fornire agli attori coinvolti materiale informativo compresa la scheda di segnalazione prodotta dal Ministero della Salute. RISULTATI Le schede pervenute sono state raccolte, classificate e inviate al gruppo di studio che ha coordinato il progetto. Il periodo di rilevazione andava da aprile 2003 a ottobre 2003 quindi la raccolta dei dati è ancora in itinere. Le Aziende che hanno formalmente dato la loro adesione sono state: Azienda Ospedaliera Careggi R. Pasqualetti, G. Burchini), Azienda Ospedaliera Pisana (M. Pani), ASL 1 Massa e Carrara ( S. Tonazzini, M. Rinaldi), ASL 7 Siena (A. D’Arpino), ASL 9 Grosseto ( D. Antoonelli, M. T. Torracca), ASL 10 Firenze (A.M. Calvani, S. Renzi, C. Ceccarelli, B. Faginali, M. Buccini, G. Borselli, S. Cappelletti), CONCLUSIONI Nonostante non abbiano aderito un gran numeri di partecipanti la dislocazione delle aziende e territori dove operano i colleghi aderenti al progetto è uniforme 21 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it nel territorio della nostra regione e ci prospetta il raggiungimento di risultati interessanti. MONITORAGGIO DELLA NUTRIZIONE RTIFICIALE DOMICILIARE NELLA REGIONE TOSCANA ANNO 2000 – 2001 SU UNCAMPIONE DI POPOLAZIONE DI 1.700.000 ABITANTI R Silvano, L. Casini Az. U.S.L. n. 10 di Firenze, G. Masoni Az. U.S.L. n. 12 di Viareggio, G. Di Marzo Az. U.S.L. n.3 di Pistoia, M.L. Camilli e F. Lena Az. U.S.L. n.6 di Livorno bassa Val di Cecina, C. Silvis ed A. Costagliola Az. U.S.L. n. 6 Livorno, Sarteschi e M. Rinaldi Az. U.S.L. n.1 di Massa e Carrara, A. D’Arpino Az. U.S.L. n. 7 di Siena zona Senese e Val d’Elsa (Gruppo SIFO Toscana area Nutrizione Artificiale) Premessa: la malnutrizione, in ospedale e sul territorio, costituisce un problema clinico importante e diffuso che spesso assume caratteristiche di “patologia nella patologia”. Essa incide negativamente sul decorso della malattia ed aumenta il ricorso all’ospedalizzazione ed incrementa i costi sanitari e sociali. La malnutrizione determina un peggioramento della qualità della vita. La Giunta Regionale Toscana ha emanato le direttive per l’attuazione di programmi per l’assistenza nutrizionale artificiale per la persona a domicilio I farmacisti forniscono le risorse tecniche strumentali per la realizzazione e la conduzione della nutrizione artificiale in ospedale e sul territorio. In virtù dello specifico bagaglio professionale essi oltre a garantire gli aspetti farmaceutici della NA (Nutrizione Artificiale), sono i più idonei al monitoraggio ed alla valutazione del congruo utilizzo delle risorse distribuite, in quanto possono effettuare ciò in modo capillare e sistematico. Essi nell’ambito del team nutrizionale sono attori principali nella valutazione dell’appropriatezza e razionalità dell’attuazione della NA. Questo è uno dei compiti istituzionali definiti nelle linee guida e “standard of practice” europei ed americani (www.nutritioncare.org). Gli obiettivi immediati del progetto sono di monitorare l’entità e l’omogeneità dell’attuazione della NAD (Nutrizione Artificiale Domiciliare) sul territorio regionale, in collaborazione e supporto alla Regione Toscana. I metodi per conseguire il monitoraggio sono stati: La compilazione di un questionario annuale da parte dei referenti farmacisti toscani che hanno aderito al progetto 22 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it L’analisi e l’esposizione dei dati. Il confronto dei dati del 2000, con quelli del 2001 ed i dati europei ed italiani del 1997. Risultati: la popolazione residente toscana ammontava a circa 3 400 000 persone. Nel 2000 è stata analizzata una popolazione di 1 587 000 persone su 3 400 000. Nel 2001 è stata analizzata una popolazione di 1 704 000 persone su 3 400 000. Nel 2001, rispetto al 2000 i pazienti in NAD sono aumentati in percentuale del 8 %. Le giornate di NAD sono aumentate nel 2001, rispetto al 2000 nella percentuale del 2 %. Le giornate di NED (Nutrizione Enterale Domiciliare) nel 2001 verso il 2000 sono aumentate del 3%. I pazienti in NED nel 2001 sono aumentati del 2.5% rispetto al 2000. Si evidenzia una diminuzione della NED nelle patologie oncologiche ed un aumento nell’ictus e nel morbo di Alzhaimer. Le giornate di NPD (Nutrizione Parenterale Domiciliare) nel 2001 verso il 2000 sono aumentate del 5 %, mentre i pazienti in NPD sono diminuiti del 10.8%. Nel 2000 la durata media NPD era di 20.1 gg/paziente, mentre nel 2001 ammontava a 23.7 gg/ paziente (+17.9%) L’incidenza di complicanze in NPD è diminuita nell’anno 2001 rispetto l’anno 2000 (infettive – 38.1%). Conclusioni: Ogni azienda, dopo aver recepito le direttive della Regione, ha disposto percorsi non sovrapponibili in conformità a motivazioni dettate da molteplici variabili. Ogni singolo referente (team) può valutare e confrontare tali dati con la realtà di competenza, in un contesto cognitivo che può dare indicazioni alla definizione di strategie evolutive in materia. In generale emerge, tra l’anno 2000 e l’anno 2001, un moderato aumento dell’utilizzo della NAD. NED: nell’anno 2001 rispetto l’anno 2000 la durata media in gg della NED è diminuita del 10.7% Si evidenzia una diminuzione percentuale delle complicanze che può essere interpretata come un indicatore positivo del processo evolutivo clinico-gestionale. NPD: si nota una positiva riduzione delle complicanze. Per quanto concerne la patologia principale motivante alla NPD, negli USA nel 1997 i pazienti neoplastici ammontavano ad oltre il 40%. In Italia i dati del 1997 evidenziano un’alta percentuale (62%) ed in Europa 39%, mentre nella popolazione toscana censita tali percentuali ammontavano all’82.7% nel 2000 ed al 68.3% nel 2001. La durata media della NPD, nella popolazione censita, seppur aumentata, rimane comunque 23 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it bassa, e la popolazione era prevalentemente costituta da pazienti oncologici. La NPD può portare benefici solo ai pazienti oncologici che hanno aspettative di vita superiori a tre mesi. Nel 1997 il costo per paziente in NPD per anno, ammontava a 150 000 – 250 000 dollari in USA, e 55 000 sterline in UK. Emerge che i criteri di eleggibilità alla NPD variano per ogni azienda, si evidnzia così l’esigenza di un processo di accreditamento delle strutture per garantire una corretta ed uniforme prescrizione. ATTIVITA' DI INFORMAZIONE AL PAZIENTE: I NUOVI OPUSCOLI DEL GRUPPO SIFO REGIONE TOSCANA D.Cervini*, L. Pazzagli*, L. Bencivenni*, A.M.Calvani*, A.Ipponi*, S.Renzi*, M. Rinaldi**, C. Scuffi***, P. Becagli#. *ASL 10 Firenze, **ASL 1 Massa e Carrara, ***ASL 3 Pistoia, #ASL 11 Empoli. Introduzione. Il Gruppo SIFO Informazione Scientifica della Regione Toscana è costituito da farmacisti che si adoperano per diffondere l'informazione scientifica a vario livello, e che hanno già avuto esperienze attive nel corso degli anni precedenti. Recentemente c'è stata una variazione del gruppo in merito ai farmacisti componenti, ma il programma precedentemente delineato è stato condiviso e portato a termine. Obiettivi. La diffusione dell'informazione a cittadini e pazienti rimane l'obiettivo principale che il gruppo intende perseguire, sia per soddisfare i bisogni rilevati quotidianamente da coloro che operano a stretto contatto con i pazienti, sia per fronteggiare il delicato momento che sta attraversando il mondo dell'informazione medico-scientifica, sempre più all’attenzione di istituzioni e mass media. Materiali e metodi. L'informazione al paziente ancora una volta è stata realizzata attraverso la stesura e la distribuzione di opuscoli che hanno abbracciato tematiche di varia natura. Due opuscoli sono stati dedicati all’omeopatia e ai preparati vegetali (rimedi che sempre più dilagano nella società occidentale) ed uno ai farmaci oggetto di un'attività che quotidianamente mette in contatto il farmacista ospedaliero/territoriale col paziente: - L'omeopatia (in questa brochure viene spiegata la differenza tra medicina tradizionale e medicina omeopatica, e vengono forniti chiarimenti sulle sostanze che costituiscono i rimedi omeopatici, sulle diluizioni, etc); - Le erbe epatotossiche 24 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it (vengono illustrati i possibili rischi, in particolare a carico del fegato, derivanti dall'impiego di alcuni preparati di derivazione vegetale); - La distribuzione diretta dei farmaci (sono riportate informazioni di utilità per il paziente quali: tipo di farmaci distribuiti, modalità prescrittive e di dispensazione, ecc). Gli opuscoli sono stati distribuiti dai componenti del gruppo di lavoro nei punti strategici di contatto col pubblico, quali farmacie ospedaliere e territoriali, ambulatori medici, portinerie e distretti, molto spesso in via diretta sollecitando così domande e riflessioni nei cittadini/pazienti. Risultati e conclusioni. La favorevole accoglienza dimostrata dalla popolazione, oltre ad incoraggiare il gruppo a proseguire l'attività intrapresa, fa ben sperare per il recepimento educativo dei messaggi riportati. Il ruolo attivo contribuisce inoltre a consolidare il rapporto di fiducia farmacistapaziente, a completare l’attività professionale e a collocare la figura del farmacista quale protagonista dell'informazione e dell'educazione sanitaria. Gli opuscoli realizzati sono visibili sul sito della SIFO Regione Toscana, all'indirizzo www.sifotoscana.too.it. IL REPERTORIO GALENICO: “ PREPARAZIONI GALENICHE DI PARTICOLARE INTERESSE CLINICO” A. D’Arpino ed il Gruppo di lavoro SIFO Toscana per la Galenica ( S. Baldassarri, E. Balducci, M.T.Bianco, S. Biagini, G. Borselli, S. Cappelletti, A. Cappuccini, A. D’Arpino, C. Dimino, S. Giorgi, F. Manteghetti, S. Matteoni, S. Moriconi, F. Pinelli, M. Rinaldi, M.G. Rossetti, F. Romagnoli, S. Tonazzini, C. Varini) OBIETTIVI Quasi tutti gli ospedali sono dotati di prontuari galenici o formulari che derivano sia da consuetudini storiche, sia da necessità terapeutiche che si presentano quotidianamente. Si considera inoltre prioritario per il farmacista ospedaliero dare sempre risposte soprattutto ai quesiti clinici con soluzioni non disponibili in commercio. Con questo repertprio ci siamo posti lo scopo di fornire un aiuto per tuyti i farmacisti che debbano risolvere problemi formulativi analoghi a quelli riportati, proponendo soluzioni semplici. MATERIALI E METODI Per il repertorio si è pensato di risolvere quesiti clinici inerenti all’allestimento di farmaci orfani o dosaggi e forme farmaceutiche non presenti in commercio e ampliare la preparazione di miscele antalgiche o la preparazione di profilassi antibiotica. Per far questo sono state raccolte le esperienze dei colleghi del 25 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it gruppo di lavoro diversificate nei vari settori. I procedimenti di preparazione delle varie monografie sono stati standardizzati dai farmacisti con convalida dei processi intendendo per convalida l’applicazione documentata di un protocollo di verifiche che preveda controlli di qualità e controlli sull’efficienza dei macchinari. RISULTATI Il Repertorio è stato completato con la prima versione 2002 ed è diviso in tre sezioni: A) Preparazioni Varie, B) Farmaci a dosaggi particolari o personalizzati C) Preparazioni a base di miscele antalgiche. IL numero delle preparazioni presenti è limitato (una trentina) e le monografie sono riportate in ordine alfabetico. CONCLUSIONI Il Repertorio, disponibile anche in rete sul sito della SIFO Toscana, è uno strumento di facile consultazione che propone soluzioni semplici ai problemi di allestimento riproducibili anche in ospedali non forniti di particolari strumenti tecnologici. E’ un elemento dinamico, in revisione continua, sia per l’evoluzione dei processi tecnologici che per rappresentare nei contenuti una galenica moderna. VACCINI: SICUREZZA E STABILITA’ A. Ipponi1, L. Bencivenni1, D. Cervini2, A. M. Calvani1, S. Renzi1, L. Pazzagli2, M. Rinaldi3, C. Scuffi4, P. Becagli5. 1 U.O. Farmacia Ospedaliera - ASL 10 Firenze, 2 U.O. Farmaceutica TerritorialeASL 10 Firenze, 3 U.O. Farmacia Ospedaliera – ASL 1 di Massa e Carrara, 4 U.O. Farmacia Ospedaliera – ASL 3 Pistoia, 5 U.O. Farmacia Ospedaliera – ASL11 di Empoli Società Italiana Farmacia Ospedaliera-Sezione Regionale Toscana-Gruppo Informazione Scientifica. OBIETTIVI: Lo scopo di questo studio è quello di sviluppare una breve dispensa indirizzata agli operatori (infermieri, assistenti sanitari, farmacisti e medici) per fornire precise informazioni riguardo alla sicurezza e stabilità dei vaccini. L’aumento della copertura vaccinale ed il maggior spazio riservato dai mass-media alle controversie sulla sicurezza ed utilità dei vaccini ha creato una maggiore consapevolezza negli utenti sulla potenziale pericolosità dei vaccini. Anche se l’immunizzazione ha ridotto con successo l’incidenza di diverse malattie virali e batteriche, i vaccini possono causare effetti indesiderati sia di lieve entità sia, più raramente, gravi. Allora quando è che un vaccino può essere definito sicuro? Come si deve comportare un operatore per ridurre al minimo i rischi della vaccinazione? 26 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it Tutti i vaccini seguono la catena del freddo: la loro efficacia è assicurata quando appropriatamente conservati. Ma qual è la corretta conservazione di un vaccino? E come varia la sua stabilità in seguito all’esposizione a temperature non indicate? MATERIALI E METODI: Il gruppo di studio si è avvalso di fonti autorevoli quali le linee guida OMS relative alla sicurezza e alla termostabilità dei vaccini. Dati informali ottenuti dalle ditte produttrici forniscono ulteriori informazioni sulla stabilità. RISULTATI: Il libretto-dispensa è composto da due parti. Nella prima si espongono dati inerenti la sicurezza dei vaccini con tabelle relative al tipo e all’incidenza delle reazioni avverse, alle controindicazioni vere e false ed alle norme di buon comportamento dell’operatore nelle fasi di manipolazione e somministrazione del vaccino, al fine di evitare ogni tipo di “errore programmatico”. La seconda parte affronta il problema della stabilità dei vaccini, secondo le indicazioni riportate nel foglietto illustrativo ed in seguito a stress termico. Un’ulteriore tabella fornisce indicazioni sulle caratteristiche tecniche del frigorifero deputato alla conservazione dei vaccini. CONCLUSIONI: E’ stato ottenuto uno strumento che mette a disposizione dell’operatore sanitario una serie di dati di facile consultazione per rispondere ai quesiti più frequenti sulla sicurezza e stabilità dei vaccini. In un momento di grande dibattito sull’opportunità o meno della vaccinazione è importante offrire una maggiore conoscenza della probabilità d’insorgenza d’evento avverso dopo ogni tipo di vaccinazione. Il compito dell’operatore è quello di ottimizzare la procedura della vaccinazione e informare correttamente il cittadino che può meglio valutare i rischi della non vaccinazione. Le informazioni sulla stabilità forniscono agli operatori una procedura da seguire nel caso di sporadiche ed involontarie interruzioni della catena del freddo riducendo gli sprechi e garantendo l’efficacia della vaccinazione. DISPONIBILITÀ DEGLI ANTIDOTI: CONFRONTO TRA DIVERSE REALTÀ Erika Fiumalbi1, Margherita Rinaldi2 Sifo-Toscana 1,2; Servizio Farmaceutico AUSL Pistoia1; U.O. Farmacia Ospedaliera, AUSL Massa e Carrara2 Obiettivi. Scopo principale dello studio è stato quello di valutare l'attuale disponibilità antidotale presso le farmacie ospedaliere della regione Toscana, confrontando questa situazione con realtà nazionali ed internazionali sulla base di studi analoghi condotti in vari stati d'America, in Francia, in Grecia ed in Spagna. Tale studio segue il progetto Sifo consistente nella realizzazione di un 27 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it data-base on-line nazionale ovvero una mappatura degli antidoti che faciliti il loro reperimento in caso di necessità. Materiali e Metodi. Per realizzare lo studio è stato inviato per e-mail un questionario a dirigenti di farmacia ospedaliera di 17 ospedali toscani, chiedendo di indicare le quantità presenti relative a 15 antidoti. Le risposte sono state ottenute in circa un mese. Una volta pervenuti i dati, essi sono stati valutati andando a considerare come sufficiente o insufficiente la quantità di antidoto dichiarata rispetto ad uno standard, ovvero la quantità necessaria per curare un solo individuo adulto di circa 70kg. Questo studio è stato inoltre allargato anche alla Forze Armate italiane, le quali sono dotate di un presidio sanitario (DISA) utile in caso di intossicazione acuta, contenente tutti gli antidoti considerati nello studio ed allestito presso lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. Risultati. Dei 17 ospedali coinvolti 15 (88.2%) hanno risposto al questionario. Dallo studio è emerso che solo 2 ospedali (13%) detengono un'adeguata quantità di anticorpo Fab-antidigitale, antidoto salvavita, che deve essere somministrato a pazienti intossicati con digossina entro 30 minuti dall'avvelenamento. Solamente un ospedale (6,7%) ha disponibili tutti i 15 antidoti in quantità adeguate. Conclusioni. Dallo studio è emerso che, in relazione alle caratteristiche degli ospedali coinvolti, può variare la disponibilità antidotale: struttura ospedaliera universitaria, grande bacino d'utenza, presenza nella struttura sanitaria di un'unita per le cure d'emergenza, si correlano ad un' adeguata presenza di antidoti. Contrariamente l'inadeguata quantità di antidoti è tipica di ospedali piccoli ed isolati e di ospedali situati vicino a strutture d'emergenza accreditate (per es. CAV) che possono consentire un rapido reperimento dell'antidoto in questione. Si può quindi concludere che dal confronto tra le varie realtà emerge una situazione nazionale ed internazionale omogeneamente carente, poiché pochissimi ospedali detengono la quantità di antidoti necessaria al trattamento di un singolo paziente adulto, soprattutto per quanto riguarda gli antidoti più critici e costosi. Il principale ostacolo all'approvvigionamento di queste sostanze è il notevole costo, ostacolo che aumenta d'importanza considerando lo scarso utilizzo di alcuni di questi antidoti e la rapida scadenza. 28 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it PROGETTO PER LA REALIZAZIONE DI UNO STRUMENTO OPERATIVO UTILE NELLA GESTIONE DEI FARMACI ANTIBLASTICI: REALIZZAZIONE DI UN DATA BASE REGIONALE DI PROTOCOLLI TERAPEUTICI. Desideri I*, Angeletti M*, Rinaldi M°, D’Arpino A^ Obiettivi. Il recepimento della normativa per la sicurezza e salute dei lavoratori esposti a farmaci antiblastici in ambiente sanitario, ha prodotto una notevole riduzione delle esposizioni nelle aziende sanitarie toscane, come risulta dalle rilevazioni svolte (a cura del Dipartimento del Diritto alla Salute e delle Politiche di Solidarietà della Regione Toscana). La centralizzazione delle attività di manipolazione si è realizzata con tempistiche diverse a seconda delle condizioni logistico-ambientali delle varie aziende sanitarie, e ciò ha determinato differenti condizioni operative nelle diverse realtà. Per questo motivo all’interno del gruppo di lavoro AREA ONCOLOGICA toscano si è sentita l’esigenza di confrontare le esperienze acquisite, per produrre degli strumenti operativi efficaci da mettere a disposizione dei colleghi che si occupano della gestione dei farmaci antiblastici. Il progetto prevede la raccolta dei protocolli terapeutici utilizzati nelle aziende sanitarie, mediante l’utilizzo di un questionario informatico, che include dati relativi alle modalità di allestimento (quantità, tipo di diluente, forma farmaceutica finale etc.); e l’identificazione dei protocolli utilizzati per patologia e linea di trattamento, distinguendo quelli standard da quelli sperimentali. Materiali e Metodi. È stato messo a punto un programma basato su MICROSOFT ACCESS che fornisce all’utente una maschera per l’inserimento/modifica dei dati. La maschera prevede per alcuni campi (es.: p.a., diluente) la presenza di valori predefiniti di uso più comune, che guidano l’utente nella compilazione del modulo e rendono uniformi i records, mantenendo però la possibilità di inserire valori non codificati. Il modulo/questionario viene inviato alle diverse sedi per la compilazione da realizzarsi entro un termine definito. L’analisi dei dati viene realizzata con la creazione di un unico database per evidenziare la distribuzione dei protocolli secondo patologia. 29 SOCIETA’ ITALIANA DI FARMACIA OSPEDALIERA E DELLE ATTIVITA’ TERRITORIALI SEZIONE REGIONALE DELLA TOSCANA Delegato Regionale Dott.ssa Margherita Rinaldi S. O. di Carrara tel. 0585-767229 fax 0585-74343 e-mail: [email protected] www.sifoocana.too.it Risultati e Conclusioni. L’idea di realizzare un database regionale di protocolli terapeutici permetterà di conoscere e di confrontare gli approcci terapeutici delle diverse realtà aziendali e di esaminare le problematiche relative all’allestimento dei farmaci antiblastici con attenzione agli aspetti farmaceutici. L’analisi dei dati sarà orientata all’identificazione delle aree standardizzate e uniformabili, da quelle non standardizzate, soprattutto con attenzione alla qualità farmaceutica del prodotto finito. Il risultato ultimo sarà la produzione di un documento (fruibile anche on-line), per la consultazione delle informazioni e delle soluzioni raccolte. 30