Camminata in campagna
Ta’ Ġurdan
L-GĦARB – L-GĦARB: 10KM
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Camminata in campagna - Xlendi
Camminata in campagna - Ħondoq Ir-Rummien
Camminata in campagna - Dwejra
Camminata in campagna - Comino
Camminata in campagna - Daħlet Qorrot
Camminata in campagna - Ramla
Camminata in campagna - Saltpans
Camminata in
campagna - Ta’ Ġurdan
Partenza: L-Għarb
Arrivo: L-Għarb
Distanza: 10km
Difficoltà: moderata, difficoltà con alcune pendenze
ripide e aree rocciose
Paesaggio: strade e sentieri di città, costa e campagna
Segnaletica del percorso
Come arrivare e ritornare: Esistono collegamenti
regolari tramite traghetto sul Canale di Gozo tra iċĊirkewwa (Malta) e il Porto di L-Imġarr. Da L-Għarb
partono autobus per Victoria, dove è possibile prendere
un autobus di ritorno per il porto.
Periodo consigliato per la camminata: Da Ottobre a
Maggio
2
Panoramica della
camminata in campagna
Questo percorso di camminata circolare inizia e termina nella piazza
del villaggio di L-Għarb. La strada che si trova sul lato sinistro della
chiesa conduce in aperta campagna, superando la Chiesa di San
Demetrio e godendo di bei panorami del Faro di Ta’ Ġurdan e del
Santuario di Ta’ Pinu. Dopo una piacevole passeggiata lungo la costa,
si raggiunge la valle di Wied il- Mielaħ. La conformazione collinare
dell’isola e il panorama del vasto mare che si estende al di là delle ripide
scogliere si apprezzano al meglio dalla cima della Collina di Ta’ Ġurdan.
Il percorso giunge alla magnifica valle di Wied il-Għasri, adagiata
tra scogliere a strapiombo e seguita dal Faro di Ta’ Ġurdan. Questo
scenario imponente offre una prospettiva dall’alto della maggior parte
dell’isola. Infine, la camminata giunge al Santuario di Ta’ Pinu, centro di
devozione religiosa e offerte ex-voto. La strada che attraversa i campi
sul retro del santuario consente di tornare verso il centro del villaggio
dove è inizia la camminata.
La mappa del percorso riportata nelle pagine centrali di questo
libretto, oltre ai numerosi cartelli presenti lungo il percorso, aiuterà
l’escursionista a seguire più facilmente il tracciato. Attenendosi al
percorso prestabilito, si apprezzerà un affascinante spaccato della
campagna, del folklore e delle tradizioni di Gozo.
3
Ulteriori informazioni
REGOLE DI COMPORTAMENTO IN CAMPAGNA
• Il percorso è adatto per escursioni a piedi, a cavallo e in bicicletta.
• La maggior parte del percorso è accessibile a veicoli di piccole dimensioni.
• Se si viaggia in autobus fino al punto di partenza del percorso, si consiglia di controllare gli
orari degli autobus locali.
• Poiché lungo il percorso non sono disponibili ripari dalle condizioni atmosferiche avverse, si
consiglia di consultare le previsioni del tempo prima di partire. Un impermeabile può rivelarsi
estremamente utile in caso di pioggia.
• Poiché la maggior parte della camminata si svolge in aperta campagna, si consiglia di portare
con sé un pranzo al sacco. È possibile acquistare cibo a Għarb.
• I servizi igienici pubblici sono disponibili in Triq ta’ Pinu e Triq it-Trux a L-Għarb.
• Nelle campagne si pratica l’uccellagione. Esistono, tuttavia, norme severe che determinano le
zone dove tale attività è consentita e i periodi dell’anno in cui essa non è permessa. Occorre
notare anche che la domenica e i giorni festivi durante tutto l’anno non è consentito praticare
la caccia agli uccelli dalle ore 22.00 in poi.
INDICAZIONI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA
• Si consiglia agli escursionisti di seguire il percorso prestabilito. Evitare le scorciatoie, poiché
molti campi sono di proprietà privata.
• Non arrampicarsi su pareti di macerie poiché si danneggiano facilmente.
• Non raccogliere esemplari di flora e fauna, compresi fiori e piante.
• Camminare attentamente lungo i sentieri per evitare di calpestare la rara vegetazione..
• È severamente proibito lanciare pietre o altri oggetti nelle valli o in corsi d’acqua dolce.
• Evitare di camminare o pedalare vicino ai bordi delle scogliere.
• Si consiglia di intraprendere la camminata alla luce del sole concedendo tempo sufficiente
per fare pause inevitabili, riposarsi, scattare fotografie e osservare la natura.
Prima di intraprendere qualsiasi parte di questa camminata, si consiglia di assicurarsi
che le proprie condizioni fisiche e di salute consentano di sottoporsi a tali attività. Occorre
prestare particolare attenzione al terreno, spesso irregolare, e astenersi dall’intraprendere le
camminate in caso di condizioni atmosferiche proibitive. Tutti i percorsi vengono intrapresi a
proprio rischio e pericolo.
Sebbene, al momento della pubblicazione, sia stato fatto il possibile per garantire la precisione
delle informazioni contenute in questo opuscolo, il Ministero di Gozo non accetta alcuna
responsabilità per eventuali imprecisioni od omissioni. Inoltre, il Ministero di Gozo non
assume alcuna responsabilità per incidenti o qualsiasi tipo di perdita in cui possa incorrere
l’escursionista lungo il percorso.
PUNTI SALIENTI
Camminando lungo il percorso proposto, è possibile scoprire come la ricca storia, le
tradizioni e le caratteristiche geografiche dell’isola si intrecciano con la natura e il folklore
locale. Passeggiando lungo le scogliere è possibile osservare la costa frastagliata delle isole
maltesi, dove i panorami mostrano vallate isolate piene di vita tra le colline. I metodi agricoli
antichi stanno progressivamente venendo sostituiti dall’agricoltura moderna.
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Chiesa
parrocchiale
dedicata alla
Visitazione della
Beata Vergine
Maria
Q
uesto percorso inizia da Pjazza
taz-Zjara
tal-Madonna
nel
pittoresco villaggio di L-Għarb.
L’atmosfera singolare e distintiva
della piazza è potenziata dalla chiesa
parrocchiale dedicata alla Visitazione
della Beata Vergine Maria (1).
La chiesa, costruita nel 1679, è uno dei
migliori esempi di architettura barocca
sulle isole maltesi. Uno dei suoi due
campanili espone a lettere maiuscole
il messaggio “Ibni għozz iz-zmien”
5
Museo del
Folklore
Wied ir-Raħeb
6
(Fai tesoro del tempo, figlio mio). La
facciata concava è adornata di intricate
sculture e attorno alla porta principale
sono intagliati i simboli della Fede,
della Speranza e della Carità. Davanti
alla chiesa si trova un palo di pietra che
sorregge una croce. È possibile osservare
chiaramente l’anno 1783 intagliato sulla
colonna.
Un imponente edificio situato sullo
stesso lato della croce ospita un Museo
del Folklore che espone elementi della
tradizione e del patrimonio di Gozo. Dalla
piazza del villaggio, seguire la strada
denominata Triq Madonna tal-Virtu’ che
Faro di Ta’ Ġurdan
fiancheggia il lato sinistro della chiesa.
Scendendo lungo la via, sarà possibile
notare le facciate di abitazioni costruite
di recente, specialmente quelle che
portano i nomi di paesi e città esteri,
come Australia o Stati Uniti d’America. Si
tratta di abitazioni di proprietà di migranti
maltesi tornati in patria che avevano
lasciato le isole in cerca di una vita
migliore in paesi che offrivano maggiori
opportunità. La varietà di balconi e
terrazze è sorprendente. Triq Madonna
tal-Virn’ ritorna in piano a un incrocio.
La camminata continua diritto lungo Triq
Birbuba.
Lungo questa strada si trova un parco
giochi per bambini intitolato a Papa
Giovanni Paolo II, l’unico Papa ad aver
mai visitato Gozo. Da qui si osserva “Wied
ir-Raħeb”, la Valle dell’Eremita o Valle del
Sagrestano.
Continuare lungo Triq Birbuba e, una
volta arrivati a un incrocio a Y, imboccare
la strada di destra. Procedendo lungo
la strada tra muretti di pietra a secco, si
inizierà a vedere in lontananza il “Faro
di Ta’ Ġurdan” svettante sul paesaggio
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Chapelle de
Saint Dimitri
ondulato. Dopo circa 400 metri, svoltare
a destra su un sentiero pedonale e, dopo
meno di 200 metri, girare a sinistra su un
sentiero polveroso che conduce verso la
chiesa di San Demetrio (2). Svoltando a
destra all’incrocio, si giunge alla cappella,
8
risalente al XV secolo. La pala d’altare
mostra San Demetrio a cavallo. Il terreno
elevato su cui si trova la chiesa offre una
vista mozzafiato di L-Għarb, del Santuario
di Ta’ Pinu, del Faro di Ta’ Ġurdan, di IżŻebbuġ e delle cave che erano un tempo
utilizzate per estrarre l’eccellente calcare
a globigerina di colore giallo e che ora
sono state convertite ad uso agricolo.
All’interno
della cappella
Ritornando verso l’incrocio, prendere la
strada che svolta a destra in direzione
della costa settentrionale. Non lontano è
possibile osservare un cerchio di megaliti
su un altopiano.
Seguendo il sentiero pedonale, si
giunge a un incrocio a T dove occorre
svoltare a sinistra. Questo sentiero scorre
in discesa tra argilla e calcare a globigerina
giallastro altamente eroso. Davanti a sé è
possibile osservare un gruppo di grandi
massi che sembrano essere megaliti di
pietra, ma sono in realtà macigni naturali.
Procedere verso la costa, quindi svoltare
a destra in direzione della costa calcarea
9
Wied il-Mielaħ
Paesaggio lunare
gialla, entrando in un paesaggio fatto di
calcare scolpito dal vento.
Le caratteristiche geologiche e
geomorfologiche del luogo sono tali
per cui il paesaggio, scolpito dall’azione
erosiva del vento e della pioggia, può
essere descritto come “lunare”
Camminare parallelamente alla costa
su piattaforme di calcare, dove è possibile
osservare dei fossili. Le scogliere in
quest’area sono relativamente meno
resistenti, consentendo al vento e
alla pioggia di incidere delle forme
affascinanti e sorprendenti. Continuare
10
Finestra di
Wied il-Mielaħ
attraverso questo paesaggio scolpito fino
a raggiungere la gola di Wied il-Mielaħ.
Dopo avere svoltato leggermente verso
l’entroterra per attraversare un ponte,
al raggiungimento dell’altro lato della gola
è possibile ammirare un impressionante
arco di roccia, la famosa Finestra di Wied
il-Mielaħ. Questa formazione naturale
rocciosa a forma di grande finestra nella
scogliera era un tempo una piccola fessura
nella roccia, divenuta progressivamente
sempre più ampia a causa dell’azione
combinata della pioggia, delle onde e
del vento, fino ad assumere la dimensione
attuale. Il processo di erosione è continuo
e, inevitabilmente, lo strato superiore di
questa formazione rocciosa è destinato
a ridursi.
La camminata continua verso est
lungo un tratto parallelo alla costa, con
numerosi panorami di grandi grotte a
livello del mare. Queste grotte sono i
luoghi preferiti delle scuole di immersione
locali. Il terreno in quest’area al di sopra
delle scogliere, segnato da buchi, crepe,
fessure e punte affilate, è chiamato
“carsico”. Esso è formato dall’azione
delle piogge acide sul calcare corallino
superiore. Quando l’anidride carbonica
si dissolve nell’acqua piovana, forma
un acido che causa l’erosione lungo le
fessure del sostrato roccioso. Poiché la
11
CAMMINATA IN CAMPAGNA - TA’ ĠURDAN
12
LEGENDA
X - X indica una distanza di 1 km
> indica la direzione del percorso
FERMATA AUTOBUS
ZONA PARCHEGGIO
SERVIZI IGIENICI
PUBBLICI
ZONA DI BALNEAZIONE
SNORKELING
VEDUTA
GROTTA/E
PONTE
RESTI ARCHEOLOGICI
MEGALITE
MUSEO
FARO
CHIESA
ROCCIOSA
ATTENZIONE PERICOLO
CAVA
13
Grotte al livello
del mare
Timo arbustivo
composizione minerale della roccia non è
uniforme, l’erosione non avviene in modo
uniforme, dando vita al tipico paesaggio
carsico.
Se un’area è composta esclusivamente
da calcare a globigerina non duro, essa
si erode in modo uniforme dando vita
14
a piani lisci, spesso ricchi di fossili. Ma
nei luoghi in cui il calcare a globigerina
è ricoperto di calcare corallino superiore
(un tipo più duro di roccia sedimentaria),
l’erosione avviene più lentamente
rispetto alle parti esposte. Ciò dà vita a
strutture somiglianti a tavoli, con piani
di calcare corallino superiore e gambe di
calcare a globigerina. Questo è illustrato
chiaramente dalle distese di calcare a
globigerina visibili sul lato sinistro della
strada. È anche possibile notare che
questo tipo di paesaggio inizia a lasciare
lentamente il posto a un novo tipo di
habitat, la steppa rocciosa. Questo habitat
si forma quando un’area è composta
principalmente da resistente calcare
Endemica e protetta:
la lucertola maltese
corallino inferiore e il carbonato di calcio
che si trova in esso si dissolve. I minerali
rimanenti formano il suolo di colore
rosso presente nelle crepe. Dove queste
fessure di suolo sono sufficientemente
profonde, crescono le piante tipiche di
questo ambiente. Se le condizioni sono
favorevoli, il terreno carsico si trasforma
lentamente in steppa. A causa di vari
fattori ambientali, come la carenza di
acqua, che influisce particolarmente
sulla steppa per la bassezza del suolo,
solo poche piante sono adatte per
sopravvivere qui. La flora seguente è
tipica delle steppe costiere: erba della
steppa mediterranea, erba delle capre e
scilla marittima. Il cespuglio principale è
Hyoseris di Gozo
il timo arbustivo, a volte affiancato dalla
pianta parassita della cuscuta.
Questo luogo ospita anche alcune
specie endemiche (ossia specie che
crescono solamente su Gozo) come la
hyoseris di Gozo, mentre un occhio attento
ai particolari può individuare persino
delle orchidee. Quest’area è anche molto
ricca di fauna, che comprende molluschi,
insetti, scarabei e rettili. Se si intraprende
15
Wied il-Għasri
la camminata nel primo mattino, può
essere possibile osservare persino il
serpente nero comune. Quest’area è
disseminata di fossili all’interno della
roccia, resti di antiche creature che
vivevano nel mare. Essi sono la prova del
fatto che le isole maltesi sono composte
da roccia sedimentaria formatasi al di
sotto del mare circa 25 milioni di anni
fa. Gli effetti dell’erosione sulle scogliere
sono evidenti nella varietà di forme e
profili assunti dalle scogliere e dalle
colline circostanti.
16
Da questa zona è visibile il villaggio
di Żebbuġ sull’altopiano. Seguendo il
sentiero in discesa, si giunge a un’altra
vallata, quella di Wied il-Għasri. Attorno ai
muretti di pietra crescono fichi d’India e
capperi. In tarda primavera la zona diviene
un tappeto di papaveri rossi. La valle
di Għasri è una vasta valle simile a una
gola con altissime scogliere scavate nel
calcare corallino inferiore e nello strato
soprastante di calcare a globigerina.
Questa valle segue un sentiero
tortuoso che conduce al mare aperto,
che presto si inizia a scorgere. Alla
bocca della valle si trova una piccola
e isolata baia di ciottoli. Anche se è
apparentemente inaccessibile, su un
Faro di Ta’ Ġurdan
lato della facciata della scogliera sono
stati ricavati dei gradini. La gola è
particolarmente suggestiva in caso di
maltempo, poiché l’acqua del mare corre
lungo l’insenatura al termine della gola e
si infrange sulla spiaggetta. Qui è anche
possibile osservare la flora rupestre,
particolarmente interessante poiché
include numerose specie endemiche e
specie originarie del Nord Africa.
Il percorso continua nell’entroterra,
lungo i tratti più elevati della valle di
Wied il-Għasri. Superato un piccolo
edificio rurale, imboccare il sentiero di
terra battuta sul lato destro, dirigendosi
in salita lungo una strada con pareti
di roccia naturale gialla. Il sentiero si
inerpica ripido e ritorna in piano nei pressi
di una residenza privata. All’incrocio
successivo è possibile osservare il Faro
di Ta’ Ġurdan (3) in cima alla collina sulla
destra. Il faro si raggiunge camminando
lungo il sentiero sulla destra. La collina
del faro di Ta’ Ġurdan è alta circa 160
metri sul livello del mare. Questo
punto elevato offre magnifici panorami
17
Vista dal faro
di Ta’ Ġurdan
dell’isola. Sono chiaramente visibili la
costa settentrionale e buona parte del
resto dell’isola. Nelle giornate di ottima
visibilità, è anche possibile osservare il
profilo dell’isola di Sicilia. Gli edifici vicini
al faro, ora fatiscenti, durante la Seconda
Guerra Mondiale funsero da base per la
RAF, l’aeronautica britannica. Era inoltre
presente un posto di osservazione
presidiato da tre sentinelle.
Il percorso ora riporta in discesa fino al
punto in la strada asfaltata, Triq il-Fanal,
18
interseca Triq ta’ Għammar, che è la via
principale di collegamento tra L-Għasri e
Ta’ Pinu. Questa strada attraversa il borgo
di Għammar e procede in direzione di
L-Għarb. Il maestoso Santuario di Ta’ Pinu
(4) è ora piuttosto vicino ed è possibile
visitare la chiesa, aperta tutti i giorni.
L’altopiano di Għammar, coronato
da una statua di fronte al santuario, si
raggiunge proseguendo diritto. Lungo
una rapida strada in salita è possibile
notare le 13 statue della Via Crucis.
Chiesa di Ta’Pinu
Ponte su Wied Ksajjem
Per continuare con il percorso, occorre
ritornare sui propri passi e procedure
fino a Triq tas-Sdieri, che dal santuario
procede verso il ponte sul ruscello. Prima
di raggiungere il ponte su Wied Ksajjem,
sul lato destro si noterà un edificio
bianco con l’insegna “Ta’ Pinu Borehole”
(pozzo di Ta’ Pinu). Questo edificio ospita
un pozzo appartenente alla società
che gestisce i servizi idrici sulle isole
maltesi. Pozzi simili si trovano in altre
valli di Gozo, Comino e Malta. Presto si
19
La piazza
del villaggio
giunge al ponte su Wied Ksajjem, dove
è possibile osservare frutteti cresciuti
in cave di pietra dismesse accanto alla
valle. La pietra utilizzata per costruire
Ta’ Pinu fu estratta e lavorata in queste
cave. Prima di procedere in salita, si
consiglia di rivolgere un ultimo sguardo al
santuario e al suo imponente campanile.
Triq Tas-Sdieri continua in salita fino
20
a raggiungere i dintorni di L-Għarb.
La camminata procede lungo Triq ilBlata sulla sinistra, dove i vari balconi
di pietra, vecchi e nuovi, assieme alle
tipiche caratteristiche architettoniche
delle abitazioni più antiche del villaggio,
offrono uno scenario singolare e unico nel
suo genere. La strada passa poi accanto
alla chiesa parrocchiale e sbuca nella
piazza del villaggio da dove è iniziato il
percorso di camminata.
Frammenti
CHIESA DELLA VISITAZIONE
DELLA BEATA VERGINE MARIA
1
La chiesa parrocchiale e basilica
della Collegiata, costruita nel
1699 e consacrata nel 1729, è una
delle chiese più perfette di Gozo da un
punto di vista architettonico. La struttura
è basata sulla chiesa di Sant’Agnese in
Agone di Francesco Borromini in Piazza
Navona a Roma.
La chiesa di Gharb fu costruita per
sostituire la cappella più antica e più
piccola di “Taż-Żejt” (ancora esistente),
che servì da chiesa parrocchiale per
cinquant’anni. Il nome Taż-Żejt’ (zejt
significa olio) deriva da una leggenda
secondo cui una donna anziana trovò
dell’olio che usciva da un lato della chiesa,
lo sparse sul proprio corpo e fu curata dai
propri mali. Tuttavia, questo edificio si
dimostrò troppo piccolo e i parrocchiani
decisero di costruire una nuova chiesa.
La prima pietra fu posata nel 1699 e la
parrocchia vi fu trasferita attorno al 1729.
Fu consacrata il 28 Settembre 1755; nel
1774 divenne la seconda Collegiata di
Gozo e fu elevata allo stato di basilica
minore nel 1967.
Il suo giorno di festa è il 31 Maggio,
mentre i festeggiamenti del villaggio
si svolgono il primo fine-settimana
di Luglio.
LE LEGGENDE DELLA CHIESA
DI SAN DEMETRIO
2
Una delle leggende di San
Demetrio inizia con un attacco
a sorpresa dei corsari turchi su
questa parte di Gozo. Un giovane, figlio
unico di un contadino che viveva nei
pressi della cappella, fu catturato e ridotto
in schiavitù. La madre disperata corse
alla chiesetta e implorò San Demetrio per
ottenere la liberazione del figlio. La donna
promise solennemente che avrebbe portato
l’olio per la lampada della cappella ogni
giorno della sua vita. Miracolosamente, le
immagini del santo e del suo cavallo presero
vita dalla pala dell’altare e corsero fuori alla
ricerca della nave degli schiavi turchi; il
ragazzo fu salvato dalla schiavitù dei corsari
e fu riportato sano e salvo dalla madre
nella cappella. Dopo questa miracolosa
uscita, San Demetrio tornò nella posizione
originale all’interno del quadro. Gli abitanti
locali sostengono che il suo cavallo lasciò i
segni degli zoccoli attorno alla cappella. Le
altre due leggende narrano come un terribile
terremoto fece scendere in mare il terreno
su cui si ergeva la cappella precedente.
Tuttavia, la chiesetta miracolosamente
non crollò e la lampada ad olio continuò a
bruciare negli abissi. Secondo la leggenda i
pescatori a volte vedono ancora la lampada
ad olio brillare sul fondo del mare. Un’altra
21
Chiesa di Ta’Pinu
leggenda simile narra come due marinai,
che si tuffarono da una nave ancorata nelle
vicinanze per liberare l’ancora bloccata,
raccontarono di aver visto una chiesa in cui
bruciava una lampada ad olio. La cappella
attuale, costruita tra il 1736 e il 1809, è ben
curata dai membri dei una società religiosa
minore con sede a L-Għarb.
IL FARO DI TA’ ĠURDAN
3
La costruzione del faro iniziò in
Giugno del 1852. Originariamente
l’illuminazione proveniva da una
grande lanterna ad olio con un riflettore
rotante. Questo sistema fu sostituito
con uno simile composto da lampade a
cherosene e lenti, poi da uno più sofisticato
installato dall’azienda francese Barbier
Bernard di Turenne, in uso ancora oggi.
22
LA CHIESA DI TA’ PINU
4
La Chiesa di Ta’ Pinu fu costruita
con donazioni private in seguito
a un miracolo accaduto nel 1833
che coinvolse una donna nubile, Karmni
Grima, e una chiesetta.
La prima pietra fu posata nel 1916 e
la consacrazione da parte del Vescovo
Gonzi avvenne nel 1931. Un anno più
tardi, Papa Pio XI la elevò a basilica. La
precisione e l’intricata eleganza della
splendida struttura in pietra, soprattutto
all’interno della chiesa, sono superbe. Ta’
Pinu è visitata da numerosi pellegrini e
turisti. La sacrestia è piena di offerte exvoto. La cappella del XVI secolo è ancora
conservata nella basilica, oltre al dipinto
originale della Madonna di Ta’ Pinu (1619)
di Bartolomeo Amadeo Perugino.
Information
SITI WEB:
www.gozo.gov.mt
www.visitgozo.com
www.ecogozo.com
www.gozochannel.com
UFFICIO INFORMAZIONI TURISTICHE A GOZO:
No. 17, Independence Square, Victoria, Gozo, VCT 1021
Tel: (+356) 22915452
ORARI DI APERTURA:
Dal lunedì al sabato: dalle 09:00 alle 17:30 (ultimo accesso alle 17:15)
La domenica e i giorni festivi*: dalle 09:00 alle 13:00 (ultimo accesso alle 12:45)
N.B.: * eccetto i giorni di Natale, Capodanno, Venerdì Santo e Domenica di Pasqua
ORARI DEGLI AUTOBUS:
www.transport.gov.mt
Tutti i diritti riservati. Sono vietate la riproduzione, la conservazione in sistemi
di recupero dati e la trasmissione sotto qualsiasi forma o tramite qualsiasi mezzo
(elettronico, meccanico, fotocopia, registrazione ecc.) di qualsiasi parte di questa
pubblicazione senza previo consenso per iscritto del titolare del copyright.
È possibile inviare richieste direttamente al Ministero di Gozo.
23
Fotografia:
ARON TANTI
ETIENNE MICALLEF
DANIEL CILIA
GEORGE SCERRI
HERITAGE MALTA
JOSEPH FARRUGIA
RENO RAPA
THERESE DEBONO
Camminata in
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- Ħondoq Ir-Rummien
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Programma di sviluppo rurale per Malta 2007 - 2013
Asse 3 – Miglioramento della qualità della vita nelle zone rurali
Progetto cofinanziato dall’Unione Europea
Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale
Tasso di cofinanziamento: 75% Unione Europea, 25% Governo di Malta
L’Europa investe nelle zone rurali
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Ta` Ġurdan