CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO
Processo verbale dell'adunanza del 27 ottobre 2005
Addì, ventisette ottobre duemilacinque, in Milano, nell'Aula consiliare di via Vivaio
n. 1, si è riunito il Consiglio provinciale per la trattazione degli argomenti iscritti agli
ordini del giorno ordinario e supplementari dall’uno al trentasei, diramati in data 13,
20 gennaio, 10, 17, 22 febbraio, 1, 10, 17 marzo, 7, 28 aprile, 5, 12, 19, 31 maggio,
14, 16, 23, 28, 30 giugno, 7, 12, 14 luglio, 31 agosto, 15, 22, 29 settembre, 13 e 20
ottobre 2005 con atti provinciali n. 1637/2005/4662/2004.
A norma dell'art. 34 dello Statuto, la Presidenza dell'adunanza viene assunta dal
Presidente del Consiglio provinciale, Vincenzo Ortolina.
Partecipa alla seduta il Vice Segretario generale, dott.ssa Liana Bavaro.
Alle ore 16.00 il Presidente del Consiglio invita il Vice Segretario a procedere
all'appello nominale dei presenti.
Rispondono all'appello i seguenti ventotto Consiglieri:
Ortolina Vincenzo
Angiuoni Pierluigi
Ariazzi Costanzo
Arrigoni Vittorio
Barbaro Mario
Bruschi Marco detto Max
Caputo Roberto
Cavicchioli Arianna
Clerici Michele
Dapei Bruno
Foglia Giuseppe
Fortunati Ombretta
Frassinetti Paola
Gaiardelli Andrea
Gavazzi Attilio
Greco Luigi
Grimoldi Paolo
Guerra Luca
Lombardi Ruggiero
Maestri Pietro
Meroni Fabio
Modugno Roberto
Nobili Ernesto
Pezzoni Alessandro
Pioli Pier Mauro
Pozzati Vittorio
Re Marco
Scarano Giuseppe
Assenti giustificati i Consiglieri: Censi, Elli e Gatti.
Constatato che l’adunanza è valida per legalmente deliberare, il Presidente del
Consiglio, dichiarata aperta la seduta, così si esprime: “Iniziamo i nostri lavori con gli
interventi ex art. 83, gli interessati si prenotino. Do subito la parola al Consigliere
Ariazzi.”
Consigliere Ariazzi: “La ringrazio Signor Presidente. Userò spero meno dei cinque
minuti che sono consentiti per evidenziare all’aula due questioni. La prima riguarda
una situazione particolare che è quella del mancato raggiungimento ancora di un
accordo sul contratto dei metalmeccanici. Io credo che in una situazione come questa,
dove in Italia è ormai evidente la pesantezza di una crisi economica, dentro a questo
ci sta anche il fatto che non si riesca a raggiungere, dopo mesi e mesi di una trattativa
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aperta, il raggiungimento di un accordo che deve sancire regole e la parte economica
di un contratto di lavoro, questione questa che credo che ogni lavoratore in questo
Paese abbia dignità e abbia diritto che ciò avvenga.
Per questa ragione io penso di rivolgermi a lei, Presidente del Consiglio, perché si
faccia interprete presso il Presidente della Giunta e la Giunta stessa perché
un’importante realtà come quella di Milano, su un tema così decisivo, su un tema così
importante per centinaia e centinaia, migliaia di lavoratori italiani e della nostra
Provincia, questo del raggiungimento di un accordo ci sia un’istituzione che si fa
interprete presso coloro che sono i soggetti che oggi stanno operando intorno a questa
trattativa perché si vada in tempi rapidi a raggiungere un’intesa e quindi anche questo
comparto dell’industria italiana abbia un nuovo contratto di lavoro.
La seconda questione, Signor Presidente, che pongo alla sua attenzione riguarda una
delle questioni che in quest’aula sono state affrontate nei mesi scorsi, sia in audizioni
sia attraverso un Consiglio straordinario, che è la vicenda dell’Alfa Romeo. Io mi
permetto di riportare all’attenzione dell’aula questa questione perché dopo tanta
enfasi, tanta pubblicità, tanta presenza sulla stampa, come giustamente un caso come
questo necessitava, credo che sia ormai sotto gli occhi di tutti che è una vicenda che è
andata ormai in sordina, di cui credo ormai pochi si occupano ma è una vicenda che
presenta ancora elementi di grande drammaticità perché investe centinaia e centinaia
di lavoratori dell’Alfa e altrettante famiglie. Voglio qui ricordare che gli impegni e
anche le discussioni che abbiamo avuto in quest’aula, su un impegno della Regione
Lombardia perché si approdasse rapidamente a dare concretezza ad un piano della
mobilità sostenibile, non voglio tediarvi molto su questo, potesse essere lo strumento
che dava la possibilità di risolvere quella posizione drammatica dei lavoratori messi
in cassa integrazione ormai da tre anni. Ricordo che questo è il terzo anno e questi
lavoratori rischiano non soltanto di non avere più tra qualche mese il sostegno al
reddito della cassa integrazione, ma rischiano di essere posti, attraverso lo strumento
di mobilità, in maniera definitiva fuori dall’azienda. Quindi, per chi sa di queste
questioni, ben comprende cosa significa passare da uno stato di cassa integrazione ad
uno stato di mobilità che, tradotto in poche parole, vuol dire che tra pochi mesi
qualche centinaio, e credo che siamo ancora intorno a 800-900 lavoratori, saranno
completamente licenziati, quindi buttati fuori dal processo produttivo di un’azienda
che ormai sta chiudendo i suoi battenti.
Io mi sono permesso di sottolineare, attraverso questo art. 83 anche questa seconda
questione, e la prego di farsi tramite presso l’assessorato alle crisi Casati, presso lo
stesso Presidente e presso l’Assessore Vimercati perché questa vicenda venga ripresa
in mano e anche la Provincia continui a mantenere quel ruolo cui tutti noi abbiamo
dato indirizzo nel corso di alcuni ordini del giorno e discussioni che abbiamo
sostenuto nei mesi scorsi in quest’aula.”
Nel frattempo sono entrati in aula i Consiglieri Mauri e Patta. (presenti 30)
Consigliere Meroni: “So che noi avremo un Consiglio sulla Serravalle, però devo
prendere atto che sono state fatte le nomine del consiglio di amministrazione della
Serravalle, solo per un chiarimento di tipo politico. Pensavo di fare un altro discorso,
anche magari in presenza del Presidente Penati, ho dovuto cambiare tiro politico ma il
discorso è sempre quello. Un compiacimento al Presidente Penati che ha accolto
un’indicazione che è partita per la prima volta e unicamente dal gruppo della Lega
Nord per l’Indipendenza della Padania, laddove si diceva di azzerare i vertici della
Serravalle per far sì che la politica riprendesse in mano la situazione, perché noi da
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ieri fino al prossimo futuro sappiamo che i membri nominati dal Presidente Penati
saranno i corresponsabili sulla linea politica amministrativa per quanto riguarda
Serravalle, per quanto riguarda le altre consociate che si occuperanno di
infrastrutture.
Nota di demerito per Penati, lo devo dire non come Consigliere in Provincia di
Milano ma come Consigliere brianzolo eletto nella Provincia di Milano. Il
suggerimento era stato dato ma non per piaggeria nei confronti dell’opposizione,
qualcuno aveva letto il nostro interessamento alla nomina del consiglio di
amministrazione della Serravalle come una richiesta di posti per qualche altra
Provincia amministrata dalla Casa delle Libertà o addirittura qualche indicazione da
parte del gruppo provinciale della Lega Nord a Milano. Noi invece volevamo
solamente sollevare un problema che è un problema politico che riguarda anche la
maggioranza del Consiglio provinciale di Milano che era quello di una
rappresentanza all’interno del consiglio di amministrazione della Serravalle di
un’espressione brianzola. Brianzola nel senso che comunque la Provincia di Milano è
oggi costituita, ma la Provincia di Monza già istituita rappresenta il 20% circa della
Provincia di Milano. Quindi questo sarebbe stato visto dai cosiddetti brianzoli, un
po’‘crapon’, come un segnale di apertura da parte del Presidente Penati e come un
segnale che la popolazione della Brianza non sia messa in secondo piano rispetto a
tutti i cittadini della Provincia di Milano. Mentre osserviamo e dobbiamo farci carico
noi di andare a spiegare sul territorio che forse per il Presidente Penati è stata una
svista o forse il Presidente Penati, come io mi auguro, ha in serbo per la Provincia
di Monza e Brianza qualche altra nomina che possa comunque sempre essere
correlata al discorso della Serravalle.
Questo lo dico, Presidente, perché lei lo possa esternare al Presidente Penati, anche
perché non è da ieri ma da oggi che su uno dei soliti settimanali che appare nella
nostra terra di confine, si fa ancora un gran parlare della delibera approvata dal
Consiglio provinciale di Milano, dei cosiddetti circondari, come ho avuto modo di
osservare nell’ultimo Consiglio provinciale, denunciando il fatto che questo è stato un
avallo dato ai Comuni dell’est della Brianza, per essere chiari al vimercatese, quindi
si sta già sfaldando, addirittura, scusi Presidente, lo dico come nota informativa, si
parla di genocidio della nuova Provincia di Monza e Brianza. Io so che il direttore del
Cittadino è sovente parco in esternalizzazioni di questo tipo ma stavolta l’ha messa.
E’ come se i Consiglieri provinciali della Provincia di Milano, specialmente quelli
eletti in Brianza, abbiano dimenticato di essere brianzoli e abbiano voluto infierire nei
confronti della Brianza istituendo i circondari. Io lo dico in Consiglio provinciale, poi
vedrò di consultarmi anche con gli altri colleghi eletti in Brianza, eventualmente per
poter mandare una lettera di comune accordo sottoscritta o addirittura di fare una
lettera tutti singolarmente, perché bisogna ricordarsi che noi qui difendiamo gli
interessi della Brianza come brianzoli ma non dobbiamo dimenticare le altre realtà.
Se una realtà come la Brianza ha lottato e ottenuto per l’istituzione della Provincia,
non dobbiamo dimenticare che in Provincia di Milano c’è per esempio il
comprensorio del legnanese che avrebbe tutti i diritti di poter chiedere di istituire la
Provincia ma penso che si potrebbe accontentare di un circondario che dia comunque
più autonomia al territorio.
Questo è un motivo che bisognerà chiarire, lo dico anche all’amico Pozzati come
Presidente, perché bisognerebbe far chiarezza specialmente nei confronti degli organi
di stampa della Brianza. Non abbiamo fatto niente di tutto quello di cui ci stanno
accusando, le spiegazioni noi, come forza politica di minoranza o di opposizione, le
metteremo in atto, mi auguro che l’Assessore Ponti e il Presidente della commissione
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Pozzati possa riferire, anche tramite lettera, quello che è stato veramente fatto in
Consiglio provinciale a Milano. Però le due cose sommate, caro Presidente Ortolina,
il fatto che Penati si dimentica del membro del consiglio di amministrazione
all’interno di Serravalle della Brianza, il fatto che nessuno si erge a difesa
dell’autonomia della Brianza ma senza dire che è una concessione ai Comuni del
vimercatese, sta creando quel polverone che mi ero augurato nell’ultimo intervento
fatto in Consiglio provinciale non potesse mai accadere per non far vedere che la
Provincia di Monza nasce già con delle divisioni interne. Penati ha perso l’occasione
di fare coesione all’interno dei 50 Comuni della Brianza. Un nostro esponente
all’interno del consiglio di amministrazione della Serravalle avrebbe portato ad altre
riflessioni politiche.”
Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Ponti.
Consigliere Gaiardelli: “Inizio con lo scusarmi con i colleghi del Consiglio perché
non vorrei sembrare monotematico, ma vorrei riproporre all’attenzione del Consiglio
la questione della discarica di Inzago, semplicemente per una ragione. Perché la
commissione da me presieduta, nella seduta del 14 settembre, aveva incontrato il
Sindaco di Inzago, il Sindaco di Pozzo e i comitati antidiscarica. Alcuni giorni prima
il TAR si era pronunciato non concedendo la sospensiva al Comune di Inzago. Era
stata unanime la volontà della nostra commissione provinciale di richiedere un
incontro alla commissione regionale ambiente. Ebbene, i nostri uffici e il sottoscritto
ci siamo mossi per tempo perché sapevamo che il 13 ottobre si sarebbe discussa la
sospensiva chiesta dal Comune di Cassano e dal Comune di Pozzo in merito alla
quale vi avevo già riferito la scorsa settimana.
In questi giorni ho ricevuto la risposta del Presidente della commissione regionale
ambiente Dott. Stefano Maullo, ho già distribuito questa risposta e il carteggio
intercorso ai componenti della nostra commissione provinciale, però desidero mettere
al corrente tutto il Consiglio provinciale. In altre parole, io credo che la risposta che il
Presidente Maullo ci dà, al di là della forma sicuramente cortese, richiede un
approfondimento anche politico da parte di questo Consiglio. Cioè il Presidente
Maullo il 12 ottobre non rilevava la necessità di incontrare la commissione
provinciale.
Siccome noi abbiamo detto più volte, tutte le forze politiche, il centrosinistra e il
centrodestra, che la politica su questa vicenda come su altre vicende deve riprendere
il suo giusto spazio, io chiedo a tutte le forze politiche di muoversi affinché non si
lasci ai TAR la soluzione di questa triste storia della discarica di Inzago ma venga
riconsegnata alla politica, e perché questa storia possa essere riconsegnata alla
politica inevitabilmente a nostro parere deve passare attraverso l’incontro fra le
commissioni della Provincia e della Regione. Quindi io credo che tutti dobbiamo
muoverci affinché questo incontro si possa fare nelle prossime settimane.”
Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Dioli.
Consigliere Gavazzi: “Volevo intervenire a supporto di quanto chiesto dal collega
Meroni in merito alla Serravalle, ma con una piccola distinzione. Non è che
scegliendo un brianzolo allora tutti andiamo bene, sarebbe buona cosa che si
consultassero quantomeno i brianzoli per sapere dove andare a parare, perché non è
che in Brianza abbiamo solo geni, abbiamo anche qualche cretino e non vorrei che in
una scelta magari dettata dalla parte, o di parte, venisse fuori qualcosa che sia ancora
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più dannoso che non avere il brianzolo nel consiglio di amministrazione. Quindi mi
sento di suggerire, prima di fare una scelta, logicamente se si vuole fare al meglio,
cerchiamo di sentire veramente, noi siamo un’istituzione, all’interno dell’istituzione
se ci si vuole consultare io do fin d’ora la mia disponibilità, non penso che il collega
Meroni si tiri indietro. Come ripeto, tante volte c’è quel famoso proverbio veneto che
dice: ‘il tacon l’è pesc del buso’. In poco parole, la pezza è peggio del buco, cioè
stiamo attenti su una situazione del genere.
L’altra cosa su cui mi sento di intervenire, Presidente, è la storia dei circondari. Sono
appena stato informato non della strumentalizzazione, ma, penso, dalla cattiva
informazione che è stata data in Brianza. Cioè, pensare di far passare i circondari
come lo smembramento della Provincia è la più grande cretinata che si possa dire. Tra
le altre cose, io mi sento di dire, non ho ancora letto chi ha fatto queste dichiarazioni,
sono andato a guardare lo statuto della Provincia di Milano, art. 6, dove sono previsti
i circondari. L’ultima modifica fatta allo statuto che non riguarda i circondari è del
2000. Evidentemente chi si è accorto che esistono i circondari adesso in Brianza ha
cinque anni di ritardo. Però se andiamo a verificare quando è stato introdotto il
discorso dei circondari, magari ci ritroviamo a guardare la lapide che c’è sopra prima
della Presidenza, della costituzione della Provincia di Milano, 1800. Questo, oltre ad
un ritardo sui tempi è anche un ritardo culturale non di poco.
Io penso che forse la volontà di strumentalizzare alcune decisioni prese dalla
Provincia, e, guardate, non sto parlando di destra, di sinistra, io con Pozzati, con
l’Assessore Ponti, con Meroni, non abbiamo mai avuto problemi nell’esprimere il
nostro dissenso su alcune cose, però mai e poi mai avremmo fatto passare quasi in
silenzio un qualcosa che andasse a distruggere ciò che era stato fatto con la Provincia
di Monza e Brianza, o destrutturarla, come stavano dicendo, assolutissimamente. Io
ricordo una frase ben precisa del Presidente Pozzati, detta a Seregno nella nostra sala
Giunta, che nessuno andava a imporre i circondari, se c’era già un background, un
qualcosa dietro nei Comuni che funzionava, perché distruggerlo. Ricordo bene
Pozzati il discorso, se c’è qualcosa per caso, si parlava, è nel vimercatese, ma può
essere anche in un’altra zona della Provincia. Se i Comuni, mettendosi assieme,
riescono a sfruttare meglio, in sinergia, quello che stanno facendo, è lì che non vedo
perché la Provincia debba intervenire per impedirglielo. Anzi, lì ci sarebbe la
sollevata di scudi nostra brianzola, contro la Provincia che va a interferire su quelle
che sono le volontà dei Comuni. Praticamente, qui c’è un qualcosa di comunicazione,
e do la colpa all’Assessore Gigi Ponti - sorrido - che non è riuscito a far capire a quei
craponi della Brianza che sono prevenuti, che non c’entra niente un discorso del
genere e che si sono accorti in netto ritardo.
Quindi io chiedo all’Assessore Ponti di farsi promotore, io sono disposto a firmare
una lettera, un qualcosa che spieghi cosa ha fatto la Provincia per i circondari, che
nulla ha a che vedere con lo smembramento della Provincia Monza e Brianza.
Assolutissimamente! Perché, come torno a ripetere, come ha detto chiaramente
Pozzati, domani mattina quando verrà costituita la Provincia Monza e Brianza
saranno gli stessi circondari che si dovranno riconfermare con la nuova Provincia,
altrimenti decadono. E’ una cosa talmente semplice! Io penso che questa chiave di
lettura, trasferita a chi di dovere, dicendo: guarda che quando nel 2009 si farà la
Provincia di Monza e Brianza saranno gli stessi territori a voler riconfermarsi,
altrimenti decadono. E’ talmente semplice!”
Presidente del Consiglio: “Infatti io ricordo che la stessa discussione sui circondari,
ma il testo dello Statuto, ci ha portato a dire che si tratta di una soluzione soft, cioè
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non si impone nulla, si prende atto di una realtà e di una volontà dei Comuni che lo
vogliono fare, quindi si registra questo fatto.”
Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere Albetti. (presenti 31)
Consigliere Dapei: “ Devo prendere la parola molto turbato, lo sono dalla seduta di
oggi in commissione, perché la notizia che non potremo più avvalerci della
preziosissima, unica collaborazione della Dottoressa Berardi nei mesi a venire ha
rappresentato uno shock da cui non mi sono ancora ripreso. Io spero che l’ente
troverà il modo, così come si fa nel mercato calcistico, di consentire alla nostra
squadra di non perdere uno dei suoi pezzi migliori.
Intervengo per l’art. 83 anche per ricordare, come al solito la persona con cui me la
dovrei prendere non è presente, ma così come i parroci rimbrottano sempre i presenti
che ci sono molti assenti lo faccio anch’io, l’art. 83 è anche il momento in cui si
risponde alle interrogazioni, per regolamento, almeno due volte a seduta. Io
recentemente, per tutt’altri motivi sono andato a scartabellare vecchi verbali di sedute
anche di tanti anni fa, ho sempre visto le sedute iniziare con numerose risposte a
interrogazioni, tutte le sedute. Io personalmente, ma non voglio limitare la questione
al sottoscritto, ho presentato da parecchi mesi, quasi un anno, alcune interrogazioni
per me importanti per poter svolgere il mio mandato, a cui ancora non è stata data
risposta, non solo in aula ma anche fuori dall’aula, per iscritto e neanche con una
semplice telefonata che mi sarebbe valso quantomeno non dover fare questa
sottolineatura.
Il collega Meroni ha introdotto il tema della Serravalle. Abbiamo preso atto
dell’avvenuta assemblea, delle determinazioni che ha ritenuto di assumere in quella
sede il Presidente Penati, facciamo i migliori auguri di buon lavoro al nuovo
Presidente Bracchi che è il terzo Presidente da quando è arrivato Penati, quindi in un
annetto, e quell’assemblea avrebbe dovuto anche deliberare, è stata rinviata di poco,
la quinta modifica statutaria da quando Penati è arrivato in Provincia di Milano per
quanto riguarda la Serravalle, che per me è un dato che la dice lunga sulla confusione
mentale che c’è stata finora sull’argomento, speriamo che si tratti della quinta e
ultima modifica statutaria, ma in queste cose non ci sono salti, in genere ci sono
approssimazioni successive.
Noi prendiamo molto sul serio l’affermazione per la quale ormai la Provincia fa da
sola in Serravalle perché ha il 53%, quindi ci aspettiamo una chiarezza assoluta su
quali siano gli obiettivi che la Provincia intende dare a quella società. Faremo la
nostra parte con una proposta di delibera di indirizzo, secondo noi sarebbe l’ideale
affrontarla il giorno in cui abbiamo saputo che si deve parlare di Serravalle perché,
senza girare intorno alle questioni, noi vogliamo sapere e contribuire a prendere
quella decisione, se la Provincia, oggi che è maggiore azionista di Serravalle, quindi il
primo azionista di Pedemontana, di Tem, di Tangenziali Esterne, di Bre.Be.Mi.,
intende fare quelle opere, far fare quelle opere con i tracciati che sono previsti da
quelle società di cui siamo maggiori azionisti oppure se si ritiene di fare altri tracciati,
di stracciare tutto e di ripartire da zero e poi di non fare più nulla. Sono alcune
questioni su cui credo che non solo l’ente ma in particolare il Consiglio provinciale
dovrà essere chiamato a dire la sua.
Dei costi di Serravalle abbiamo già parlato. Abbiamo saputo in questi giorni, per la
cortesia dell’Ufficio di Presidenza che sembrerebbe slittare, dopo tanti anni di
tradizione positiva, l’approvazione del bilancio dell’anno prossimo all’anno prossimo.
Se così fosse noi riteniamo, e lo diciamo in tempi non sospetti, che sarebbe
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l’ennesima dimostrazione che quella spesa è stata fatta in maniera poco lungimirante
e che adesso si ha la difficoltà di far fronte ai debiti, ai pegni dati, al punto di non
saper neanche proporre al Consiglio un bilancio, anche poi da modificare strada
facendo.
Chiudo, Presidente, polemizzando anch’io, spesso è stato fatto, è stato detto che il
Giornale di Milano è un giornale fazioso, che dice cose false, devo dire la verità un
articolo di oggi mi ha fatto aprire gli occhi. E’ vero, quello è un giornale fazioso e c’è
qualche giornalista in particolare che sa scrivere solo falsità, perché nel riportare oggi
la notizia di uno dei tantissimi casi che il nostro osservatorio degli sprechi potrà fare
luce, cioè questo coordinatore dell’Ulivo che ha avuto decine di migliaia di euro di
consulenze per il fatto di aver gestito due campi da tennis e un campo di calcetto in
questi anni, quindi super esperto dell’Amministrazione in tema di diritti di bambini, il
giornalista dice che non c’è nulla di illegale. La legge finanziaria è una legge dello
Stato a cui tutte le Amministrazioni oltre i 5.000 abitanti si devono attenere in materia
di consulenze, quindi quella consulenza non poteva essere data, doveva essere
comunicata e non è stato fatto alla Corte dei conti, doveva essere comunicata e non è
stato fatto ai Revisori dei conti e innanzi tutto bisognava indicare, tutte queste cose
sono previste in finanziaria, che è una legge dello Stato, per quale motivo l’ente non
poteva svolgere quella mansione autonomamente e si è dovuta rivolgere all’esterno.
Quindi vergogna per il Giornale che dice che non c’è nulla di illegale, questa è una
cosa illegale che costa ai cittadini denaro dei contribuenti e costa all’ente in termini di
immagine.”
Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere De Gaspari. (presenti 32)
Consigliere Bruschi: “Solo alcuni brevi flash, mi spiace non sia presente in aula il
collega Paolo Del Nero, mi raccontava un succulento episodio avvenuto al Direttivo
del Parco Agricolo Sud Milano. Pare che l’Assessore Brembilla abbia addirittura
promosso lei un ordine del giorno, un comunicato o quant’altro di plauso rispetto
all’Amministrazione che ha compiuto un atto dovuto facendo andare le ruspe sul
Parco Sud. La politica delle ruspe, secondo me, è una politica di legalità. Ricordo
quanto è successo a Olbia, ricordo quanto dovrebbe succedere nelle coste della nostra
Calabria devastate da una micro illegalità diffusa, che è comunque pronuba a una
macro illegalità. Io non amo molto i termini micro e macro illegalità, perché secondo
me la illegalità è una e una sola, e la criminalità è una e una sola, e la grande trova
terreno di coltura nella piccola. Non so quanti in quest’aula condividano le parole con
cui il Direttivo del Parco Agricolo Sud Milano ha promosso a pieni voti quell’azione,
mi auguro che altre ne seguano, mi auguro che questa sia una svolta legalitaria di
un’Amministrazione Provinciale di Milano che in alcuni casi abbiamo visto muoversi
in maniera border.
A me piacerebbe molto, mi passerete il termine, zangherizzare l’Italia, nel senso che
come il Sindaco Zangheri seppe in anni difficilissimi e passati tenere il pugno fermo,
non il pugno duro, così ciò sia per il comportamento delle altre amministrazioni.
Un’altra battuta però la devo rispetto al Consigliere Meroni. Io forse come brianzolo
del nord capisco meglio di un giornalista brianzolo del sud, mi sembra che la
chiarezza da fare rispetto al direttore del Cittadino sia assoluta. Nervi scoperti o code
di paglia sono cose che non mi piacciono, in questo Consiglio, soprattutto in prima
commissione, ho sempre cercato per quanto possibile di assumere un atteggiamento
istituzionale che badasse alla forma delle cose prima ancora che alla sostanza. Quella
delibera guarda la forma delle cose e anzi, se vogliamo, impedisce che la Provincia di
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Milano sic et simpliciter, con un atto amministrativo, divida la Provincia di Milano
stessa, quindi anche il pezzo in sospeso di Monza e Brianza, in circondari. Per cui non
capisco cosa ci sia di anti-brianzolo, di anti-Provincia di Monza e Brianza nella
delibera che abbiamo promosso, cosa che sarà confermata senza alcun dubbio nel
successivo regolamento. Ma io non ho bisogno di chiedere impietosito che venga
fatta chiarezza, non ho bisogno da brianzolo del nord di rivendicazioni rispetto alla
Brianza del sud, dico soltanto che bisogna stare molto, molto, molto attenti, perché di
solito l’opposizione di Sua Maestà non paga e di solito capita che magari alcune
promesse si rivelino promesse di tolla e soprattutto le monete di queste promesse
siano monete di cioccolato, magari avariato, e non vere monete sonanti. Ricordo a
tutti che la politica si gioca in quest’aula, si gioca nella nettezza delle reciproche
posizioni, a volte ci sono comportamenti che mi lasciano pensare che queste
reciproche posizioni, altrove rivendicate con giustissima e magari anche eccessiva
forza, siano stemperate ma stemperate con un’acqua che non è l’acqua vera della
politica.”
Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Barzaghi.
Presidente del Consiglio: “Abbiamo esaurito gli interventi ex art. 83. Devo ahimè
scusare la temporanea assenza dell’Assessore competente ad illustrare il punto n. 67,
cioè l’approvazione del documento di analisi e di indirizzo per lo sviluppo del sistema
industriale lombardo, perché è in questo momento impegnato in un’altra
manifestazione, in un altro incontro. Certamente arriverà, non sappiamo esattamente
il minuto, comunque credo che sarà una questione di una mezz’oretta, per cui chiedo
cortesemente al Consiglio di posticipare questo punto e di avviare la discussione sugli
ordini del giorno. Ricordo che nella conferenza dei capi Gruppo è stato deciso che per
quanto riguarda il programma triennale del servizio di trasporto pubblico locale, allo
stesso dedicheremo la doppia seduta di giovedì 10 novembre.”
Nel frattempo sono entrati in aula i Consiglieri Malinverno e Tranquillino. (presenti
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Il Presidente del Consiglio pone quindi in trattazione lo:
ARGOMENTO N. 2/41 DELL’ORDINE DEL GIORNO – Mozione presentata in
data 14 giugno 2005, primo firmatario il Consigliere Scarano, in merito alla
conservazione della “Sala degli Artigiani” dell’ex albergo diurno Venezia situato in
Piazza Oberdan in Milano.
Consigliere Scarano: “Mi spiace che in questo momento non c’è l’Assessore Benelli,
comunque è un ordine del giorno quindi possiamo farlo. Mi fa molto piacere che con
il suo ritorno l’Assessore alla cultura Benelli abbia rilanciato il recupero del diurno
Venezia. Se non erro, quando entrambi eravamo nella penultima Amministrazione
Tamberi, l’Assessore Benelli propose che il Comune di Milano desse in concessione
l’area alla Provincia di Milano per la Cineteca Italiana. Noi seguiamo la vicenda del
diurno dal 1991, a partire dal concorso di idee bandito allora dal Comune di Milano,
che non ebbe seguito. Nel 1995 ci fu lo scioglimento della Cooperativa Artigiani che
gestiva la struttura. Nello stesso anno la società GTS di Bergamo propose di
realizzare una struttura dedicata alla cura del corpo e al benessere fisico, con un costo
di allora di circa 6 miliardi di lire. Il progetto fu respinto dall’Assessore alla qualità
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urbana, l’Architetto Italo Rota, che progettò con la Metropolitana Milanese un
intervento di recupero complessivo di piazza Oberdan. Ma anche questa iniziativa si
fermò per mancanza di fondi.
L’albergo diurno Venezia si trova nel sottosuolo di piazza Oberdan, vicino
all’Assessore alla cultura della Provincia e allo Spazio Oberdan. Costruito nel 1924 in
stile moresco, ma in stato di avanzato degrado in quanto il Comune di Milano che ne
è proprietario non ha mai effettuato le necessarie manutenzioni. Il diurno è un bene
monumentale, vincolato dalla Sovrintendenza per le sue caratteristiche decorative e
per gli arredi, in quanto unica testimonianza rimasta a Milano di bagno pubblico
dall’inizio del secolo scorso. L’Assessore Benelli ha espresso l’intenzione di
prenderlo in concessione per restaurarlo e utilizzarlo come museo del cinema,
biblioteca multimediale, per l’archivio cinematografico della Provincia e della
cineteca italiana, in collegamento con lo Spazio Oberdan.
Noi siamo molto entusiasti per il rilancio di questo progetto e ci auguriamo soltanto
che l’intervento sia pienamente rispettoso delle caratteristiche monumentali del
diurno, peraltro sottoposto a vincolo ambientale. In particolare, auspichiamo che
vengano conservate la sala artigiani con gli arredi presenti, il corridoio di accesso ai
bagni con la statua famosa, la pensilina e le scale di via Tadino.
Concludo con l’augurio che dopo tanti progetti falliti, questo progetto dia inizio, in
quella zona, alla nascita di una vera e propria cittadella della cultura. Milano deve
diventare una capitale culturale, oltre che economica e finanziaria, deve avere come
obiettivo il miglioramento e l’accrescimento della cultura. Come ho avuto modo di
leggere proprio questa mattina sulla Repubblica, l’Assessore Benelli ha avuto modo
di dire: la cultura è strategica per il territorio milanese e bisogna guardare al futuro.
Ho concluso, grazie.”
Nel frattempo è uscito dall’aula l’Assessore Barzaghi.
Presidente del Consiglio: “Essendo evidente che gli ordini del giorno sono iniziativa
dei Consiglieri, quindi compete al Consiglio illustrarli, discuterli ed approvarli, è
chiaro che nel caso in cui è fisicamente presente l’Assessore alla partita noi possiamo
coinvolgerlo per avere il suo parere. Nel caso, come ovviamente succede
frequentemente, così non sia, è chiaro che l’Assessore viene informato nel momento
in cui, approvato eventualmente l’ordine del giorno, lo si rassegna alla parte
dell’esecutivo che è titolato su questa materia. Su questo argomento per il momento
non ho nessun iscritto. Dapei, prego.”
Consigliere Dapei: “Grazie Presidente. Noi diamo atto al collega Scarano di sollevare
una questione di non poco conto, sia nel particolare che poi nel generale, volendo
affrontare tematiche che riguardano la cultura. Più volte l’Assessore cui faceva
riferimento il Presidente Ortolina si è lamentata che si dà poca attenzione alle
politiche per la cultura, sia in termini di impegno politico ma anche amministrativo,
economico e infrastrutturale, quindi sicuramente oggi sarà assente per motivi
connessi al suo incarico, ma pochissime volte noi l’abbiamo vista presente in aula
l’Assessore alla cultura in questa legislatura. Quando si lamenta di queste cose,
evidentemente parla anche per sentito dire, non credo che vada a rileggersi i verbali
delle nostre sedute per vedere quanto tempo abbiamo dedicato alle questioni che la
riguardano per delega. Certo, ci avrebbe fatto piacere, sarebbe stato un gesto di
cortesia istituzionale non solo verso il proponente ma verso tutto il Consiglio, se oggi
l’Assessore fosse stata presente.
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Noi vediamo con favore questa proposta, anche perché va dato merito al proponente,
anche per onestà intellettuale, di avere fatto un riferimento che abbiamo apprezzato
anche a una questione che viene da lontano, che già nel 2000 era stata messa nel
novero delle iniziative che anche chi gestiva allora la Provincia aveva in animo di
fare, quindi ravvediamo assolutamente all’interno del bilancio un’adeguata capacità.
In altre parole, questo ente ha le spalle sufficientemente larghe dal punto di vista
economico per poter affrontare questa questione. Spesso ci soffermiamo sulle
problematiche dei Comuni più lontani dal capoluogo ma anche le problematiche a
poche centinaia di metri da qua possono vedere la Provincia protagonista, quindi ci
auguriamo che con l’approvazione di questa proposta ciò avvenga.”
Consigliere Angiuoni: “Semplicemente per dire che noi abbiamo sottoscritto molto
volentieri questo ordine del giorno steso dal Consigliere Scarano, consapevoli
dell’impegno che ha assunto l’Assessore Benelli anche in questa materia, cioè nelle
intenzioni della Giunta e dell’Assessore c’è appunto il recupero di questa parte della
città per destinarla ad attività culturali. Io rigetto le polemiche un po’ fine a se stesse,
il fatto che l’Assessore non sia presente in questo momento, ma non è per prendere le
difese dell’Assessore ma, come si può vedere dalla mole di iniziative culturali che
questa Amministrazione sta portando avanti, l’Assessore in questo momento è
impegnata proprio in queste attività e per sprigionare ulteriori iniziative culturali
come ente Provincia.
Io credo che la stessa Assessore abbia considerato il recupero di questa struttura,
tenendo conto anche delle realtà che oggi insistono in quel luogo. Se c’è da fare
un’osservazione critica è che finalmente un ente, la Provincia di Milano, vuole
intervenire per il recupero di questo spazio, sapendo che l’Amministrazione
Comunale da molti anni non è mai intervenuta, lasciando all’estremo abbandono
questo spazio prezioso, ulteriormente prezioso perché nel centro della città di Milano.
Dette queste cose, noi siamo d’accordo e diamo il nostro voto favorevole a questo
ordine del giorno. “
Nel frattempo è entrato in aula il Segretario generale, avv. Antonino Princiotta.
Consigliere Ariazzi: “La ringrazio Signor Presidente. E’ superfluo il mio intervento
dopo gli argomenti del Consigliere Angiuoni di cui non mi ero accordo della
prenotazione dell’intervento. Siamo d’accordo, concordo e quindi sosterremo questo
ordine del giorno. La ringrazio.”
Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Matteucci.
Presidente del Consiglio: “Chiedo scusa, c’è stato un incidente tecnico, scusi Scarano.
Ho bisogno di chiedere cinque minuti di sospensione per ragioni squisitamente
tecniche, non allontanatevi più di tanto dall’aula, grazie.”
La seduta viene sospesa alle ore 16,55 e riaperta alle ore 17,00.
Nel frattempo entrano in aula i Consiglieri Accame ed Esposito ed escono i
Consiglieri Barbaro, Foglia e Meroni. (presenti 33)
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Presidente del Consiglio: “Invito i Consiglieri a rientrare, rifacciamo l’appello
velocemente, per favore. Per non perdere altro tempo, finché non è sistemato,
facciamo le votazioni manuali.”
Il Presidente del Consiglio invita il Segretario a procedere all’appello nominale dei
presenti.
Rispondono all'appello i seguenti trentatrè Consiglieri:
Ortolina Vincenzo
Accame Pietro
Albetti Roberto
Angiuoni Pierluigi
Ariazzi Costanzo
Arrigoni Vittorio
Bruschi Marco detto Max
Caputo Roberto
Cavicchioli Arianna
Clerici Michele
Dapei Bruno
De Gaspari Mario
Esposito Francesco
Fortunati Ombretta
Frassinetti Paola
Gaiardelli Andrea
Gavazzi Attilio
Greco Luigi
Grimoldi Paolo
Guerra Luca
Lombardi Ruggiero
Maestri Pietro
Malinverno Marco
Mauri Matteo
Modugno Roberto
Nobili Ernesto
Patta Antonello
Pezzoni Alessandro
Pioli Pier Mauro
Pozzati Vittorio
Re Marco
Scarano Giuseppe
Tranquillino Luigi
Presidente del Consiglio: “Propongo come scrutatori: Modugno, Re e Bruschi.”
Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere Foglia. (presenti 34)
Dopodiché il Presidente del Consiglio sottopone ai voti del Consiglio la seguente
mozione:
IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO
in adunanza 27 ottobre 2005
PREMESSO CHE:
nel sottosuolo di Piazza Oberdan a Milano, vicino all’Assessorato alla Cultura della
Provincia e allo Spazio Oberdan, è presente l’albergo diurno Venezia, costruito nel
1924 in stile moresco, tuttora utilizzato da un barbiere ma in avanzato stato di
degrado, in quanto il Comune di Milano (che ne è proprietario) non ha mai fatto
manutenzione;
l’Assessore alla Cultura, riprendendo un progetto del 2000, ha espresso l’intenzione
di prenderlo in concessione per restaurarlo a proprie spese e utilizzarlo come museo
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del cinema e biblioteca multimediale per l’archivio cinematografico della Provincia e
della cineteca italiana in collegamento con lo spazio Oberdan;
il diurno è un bene monumentale, tutelato dalla Sopraintendenza per le sue
caratteristiche architettoniche, in quanto unica testimonianza rimasta a Milano di
bagno pubblico e oggetto d’interesse in Italia e all’estero;
VISTO CHE:
la Provincia di Milano ha inserito nel bilancio preventivo fondi per bandire un
concorso di progettazione per restaurare e adibire l’ex albergo;
nel quartiere c’è sempre stata e c’è una particolare attenzione alle sorti del diurno,
oggetto fin dal 1990 di numerose proposte di restauro e riutilizzo finora mai
concretatosi;
IMPEGNA L’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE
E L’ASSESSORE ALLA CULTURA A:
prevedere, nella gara di progettazione, il vincolo di conservazione della “Sala degli
artigiani”, con tutti gli arredi presenti e tutte le parti di pregio, l’accesso ai bagni con
la statua, la pensilina e le scale su via Tadino;
prevedere che l’allestimento del museo del cinema non nasconda la visione
complessiva della “Sala degli artigiani”;
coinvolgere il quartiere nella preparazione del progetto, sulla cui base verrà indetto il
bando.
Indetta dal Presidente del Consiglio la votazione per alzata di mano, i Consiglieri
scrutatori riferiscono e il Presidente del Consiglio dichiara approvata la mozione
all’unanimità.
Il Presidente del Consiglio dà atto del risultato della votazione.
Il Presidente del Consiglio pone quindi in trattazione lo:
ARGOMENTO N. 2/51 DELL’ORDINE DEL GIORNO – Mozione presentata in
data 14 luglio 2005, primo firmatario il Consigliere Scarano, in merito al raddoppio
della linea ferroviaria Milano – Mortara.
Consigliere Scarano: “Dopo un po’ di mesi, finalmente va all’ordine del giorno la
Milano-Mortara, il raddoppio della Milano-Mortara. Finalmente dopo anni di attesa di
migliaia di pendolari, si arriva al raddoppio della linea ferroviaria Milano-Mortara.
Proprio a seguito di questo progetto, chiamato S9 Cintura Sud, i rappresentanti di
oltre 200 famiglie che abitano a ridosso del tratto ferroviario interessato, si sono
costituiti in Comitato Ferrovia Milano-Mortara. Il comitato, non contrario alla
realizzazione della rete ferroviaria S9 Cintura Sud come metropolitana leggera nelle
tratte urbane, si pone come obiettivo quello di evitare che la stessa incida
negativamente sulla qualità della vita dei cittadini interessati.
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Proprio la funzione di ferrovia come metropolitana urbana di superficie, richiede
buonsenso nell’attuazione per la particolarità del tessuto urbano attraversato, la
destinazione d’uso delle stazioni liberate, il sedime e l’architettura industriale.
L’intervento del privato dovrebbe produrre qualificazione per il territorio, in coerenza
con la collocazione attigua dell’area vincolata dei Navigli. L’inquinamento acustico e
le vibrazioni causano fastidio e disturbo al riposo e all’attività umana, pericoloso per
la salute pubblica, deterioramento degli ecosistemi dell’ambiente abitativo e dei beni
materiali. Tale necessità sia prioritaria rispetto a qualsiasi altro intervento del
progetto. La soluzione consisterebbe nella realizzazione di un tunnel chiuso,
fonoassorbente, con elevato livello di qualità architettonica e con materiali trasferenti
nella tratta più problematica, da via Bazzi a piazza Belfanti, e la messa in opera di
sistemi di attenuazione delle vibrazioni e l’insonorizzazione dei binari, e che il
materiale rotabile sia sottoposto a verifica ogni 6 anni per accertarne la rispondenza
alla certificazione di omologazione ai fini acustici. La relativa documentazione deve
essere disponibile per eventuali controlli da parte dell’Agenzia Regionale per la
protezione dell’ambiente. La garanzia che non vi siano treni notturni, che soprattutto
non vi siano passaggi di treni merci e che la linea per il tratto urbano sia
esclusivamente utilizzata come metropolitana leggera di superficie, come previsto dal
Piano Urbano della mobilità. L’analisi delle micropolveri e tutela dalle medesime.
Garantire l’inserimento delle nuove stazioni ferroviarie nel contesto urbano, come
risorse del quartiere, per evitare che diventino nuove aree di degrado e attrazione per
la criminalità.
Chiediamo un incontro con le segreterie tecniche del Comune di Milano, Regione
Lombardia, RFI, per presentare i dati tecnici e l’inserimento delle richieste del
Comitato Ferrovia Milano-Mortara nel bando che RFI emetterà fra poco, o ha già
emesso forse in questi giorni.
Chiediamo a lei, Signor Presidente, se è a conoscenza di quanto suddetto e se nel
rispetto delle autonomie locali intende verificare la possibilità di rispondere alle
esigenze e richieste summenzionate, dei comitati naturalmente.”
Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere Calaminici. (presenti 35)
Presiede il Vice Presidente Vicario Cavicchioli.
Consigliere Accame: “Mi viene da ridere perché il collega Scarano, che è sicuramente
persona per bene, preparata e che presenta questo ordine del giorno perché sono
sicuro che crede in questo ordine del giorno, forse stava parlando al vento, perché
questo ordine del giorno probabilmente interessa così tanto all’Amministrazione che
non c’è nemmeno l’Assessore ai ……, non c’è nessuno della Giunta che lo sta ad
ascoltare. Forse se ci vediamo al bar io e lei, possiamo dibattere meglio l’argomento.
Detto ciò, visto che all’Assessore ai trasporti sicuramente questa questione non
interessa, ma a nessuno dell’Amministrazione Penati, io le devo dire, caro collega,
che tendenzialmente non riesco a evincere fino in fondo le motivazioni di questo
ordine del giorno, perché spesso e volentieri in quest’aula, anche nella legislatura
precedente, ci siamo confrontati su vari concetti della mobilità, però su una cosa
siamo sempre stati tutti d’accordo, che era necessario ed è assolutamente necessario
incrementare il traffico su rotaia per togliere percentuale di traffico a quello su
gomma. Quello su gomma sappiamo, è inutile stare a ripeterci per l’ennesima volta
che è molto più inquinante, che provoca molto più rumore, che provoca tutta una serie
di problematiche di traffico, di intasamenti maggiori, ecc. e che quindi il traffico su
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rotaia nella Provincia di Milano va tendenzialmente fortemente incrementato. E’
chiaro che per fare delle nuove linee ferroviarie, delle nuove linee di metropolitana,
spesso e volentieri bisogna confrontarsi con dei costi di realizzazione molto alti.
Premesso che una volta che si sono trovati i soldi per incrementare il traffico su
rotaia, io conosco molto bene la problematica della linea Milano-Mortara perché è
una linea che ho utilizzato spesso e che so che ha dei problemi storici di binario
unico, di pendolarismo che arriva in ritardo, per fare 50 km ci vuole a volte più di
un’ora, ecc., quindi intervento questo quanto mai necessario perché porterebbe un
forte decremento di traffico di tutta la dorsale che va da Vigevano ad Abbiategrasso
che è sempre più intasata a livello stradale, quindi tendenzialmente mi vedo
favorevole alle motivazioni che portano a questo raddoppio. Mi sembra un po’
capzioso e per quello io non mi sento di esprimermi favorevolmente al suo ordine del
giorno, perché non è corredato da una seria analisi dei costi. Probabilmente se le
iniziative che lei auspica e che sicuramente migliorerebbero in maniera considerevole
la qualità di vita dei cittadini che abitano vicino a questa linea ferroviaria, però
incrementando in maniera secondo me considerevole i costi. E’ per questo che
secondo me questo ordine del giorno è inutile, comunque trascurabile, perché dubito
che si potrebbero reperire i fondi necessari, la Regione possa reperire i fondi necessari
perché le proposte da lei elencate sono proposte per fare una linea ferroviaria
chiamiamola di lusso, comunque con tutta una serie di caratteristiche estremamente
interessanti, estremamente tutelanti dal punto di vista ambientale ma anche
sicuramente comprendendo dei costi che non sono comprensibili in quest’opera.
Io direi, accontentiamoci come cittadini che una volta tanto, al contrario di sentire che
ci sono degli intasamenti, che ci sono inquinamenti di varia natura che aumentano,
questo intervento finalmente cercherà di andare nella direttiva contraria, cioè quella di
decongestionare e di portare tutta una serie di migliorie anche ai cittadini della zona
di Porta Genova e della dorsale verso San Cristoforo, che abitano vicini al passaggio
ferroviario.
Io sono dell’impressione che questo ordine del giorno, senza particolare animosità,
che non mi sento di condividere nella totalità delle osservazioni proposte e penso che
si potrebbe anche concordare fra le varie forze politiche di fare qualcosa di diverso,
una linea di indirizzo più possibilista e meno avveniristica in termini di carattere
economico.”
Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere Barbaro. (presenti 36)
Riassume la presidenza dell’adunanza il Presidente del Consiglio Ortolina.
Consigliere Albetti: “Intervengo su questo ordine del giorno per associarmi a quanto
ha detto il Consigliere Accame, aggiungendo anche che io chiederei al Consigliere
Scarano addirittura di ritirare questo ordine del giorno, perché lui ha esordito dicendo
che finalmente la Milano-Mortara si fa. A parte che questo pezzo di linea, che è in
aggiunta al discorso della Milano-Mortara, perché la tratta interessata al raddoppio
parte da San Cristoforo fino a Mortara, con il bando che è uscito e si stanno già
aprendo le buste in questo periodo, che va da San Cristoforo alla Cascina Bruciata di
Albairate, quello che interessa di più chiaramente la nostra zona e la zona
dell’abbiatense. Come descritto benissimo nel Piano Triennale licenziato dalla
commissione, della S9 si dice che questa tratta che parte da Mortara raggiungerà
Monza e Camnago. Questo, è una cosa importante che è avvenuto, nel senso che è
una aggiunta alla cosiddetta tradizionale linea Milano-Mortara. Però mi viene da dire
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che siamo alle solite, perché ogni volta che qualche cosa finalmente sembra partire e
avviata nell’ottica che il Piano Triennale ha indicato, dicendo che c’è un treno ogni
60 minuti e nelle ore di punta un 3 treni ogni 60 minuti, intervento validissimo per
togliere le macchine dalla tratta della SS 494 e dalla Provincia di Pavia che devono
raggiungere Milano, ogni volta tiriamo fuori qualcosa che tende poi a rallentare,
infatti le cose dette nell’ordine del giorno, che riguardano solo il tratto
dell’attraversamento di San Cristoforo verso Lambrate, non facilita l’esecuzione e la
possibilità di fare in fretta i lavori per dar vita a questa nuova tratta. Quindi mi sembra
che questo ODG è fatto in ritardo, poteva benissimo essere portato in commissione 2^
nelle discussioni all’interno del Piano Triennale. Mi sembra un po’ fuori luogo sia nel
metodo che nel modo l’imposizione di questo ODG, pur capendo l’esigenza di
portare alla conoscenza della Provincia, e dell’assessorato, sottolineo anch’io che di
Assessori non ce n’è neanche uno.
Di fatto ci sono dei cittadini che sono preoccupati perché questa tratta viene riattivata,
ricordiamoci che questa tratta è chiusa da anni.
Quindi riattivare questa tratta da S.Cristoforo a P.ta Romana che una volta era attiva
come scalo merci, creerà magari dei problemi, mi sembra che lo studio fatto dal
Comune di Milano, che è compartecipe dell’iniziativa, e dal nostro assessorato, non
penso che non abbiano rilevato le cose che qui vengono rimarcate per quanto riguarda
l’insonorizzazione, ecc.
Ridico che è un ordine del giorno giunto fuori tempo massimo, mi sembra un ordine
del giorno che poteva essere benissimo discusso all’interno della commissione 2^ nel
Piano Triennale, in quanto viene elencata questa opera. Quindi io sarei per invitare il
Consigliere, oltre a tutte le cose dette da Accame prima per quanto riguarda la
questione del piano finanziario, a ritirare l’ordine del giorno.”
Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere De Nicola. (presenti 37)
Consigliere Pezzoni: “Come firmatario dell’ordine del giorno invece ritengo che non
vada ritirato, e ne spiego le ragioni essenziali. La prima ragione non è fuori tempo in
quanto chi ha seguito tutta la vicenda della Milano-Mortara sa che ci sono state
diverse riunioni cui hanno partecipato Comune di Milano, Regione Lombardia e
alcuni del comitato che ha avanzato le proposte che oggi discutiamo, sono state il
frutto di una serie di richieste. La cosa principale che ritengo di rimarcare, e l’ordine
del giorno lo dice chiaramente, è che nessuno è contrario al raddoppio della linea
Milano-Mortara, anzi noi finalmente diciamo che questo raddoppio è stato fatto,
perché è già stato fatto il raddoppio per la tratta che interessa l’ordine del giorno. A
Milano è già operante, ci sono dei convogli che regolarmente, ancora in fase di prova,
lo percorrono, però la cosa che ci preme far rimarcare è quella dell’impatto
ambientale che questi convogli stanno avendo sulla popolazione proprio adiacente
alla linea ferroviaria.
Le richieste che sono state avanzate sono richieste che possono essere tranquillamente
prese come proposta, in quanto la stessa RFI, in una riunione avvenuta il 27 maggio,
dice: esiste da parte RFI la volontà di fare un ottimo progetto e le mozioni devono
diventare proposte essendo ben accetto ogni contributo. Questa quindi è una nostra
proposta, come è stata una proposta del Consiglio comunale di Milano, approvata
all’unanimità, tutto il Consiglio ha votato unanimemente - c’è stato solo un voto
contrario e un’astensione, se non ricordo male - la delibera. E nella delibera del
Consiglio comunale che ha fatto seguito alla mozione firmata da tutti i Consiglieri,
anche di Forza Italia, di chi governa il Comune di Milano, si dice: il Consiglio
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comunale impegna il Sindaco e gli Assessori competenti a verificare con RFI e gli
altri interlocutori coinvolti nella realizzazione del raddoppio ferroviario, per verificare
la possibilità di rispondere alle seguenti esigenze e richieste.
Le richieste sono:
• costruzione di un tunnel antirumore trasparente, con elevato livello di qualità
architettonica, nella tratta più problematica, da via Bazzi a piazza Belfanti;
• soddisfazione delle richieste specifiche per limitare l’inquinamento acustico di via
Pompeo Leoni e via Spadolini;
• verifica e messa in opera di sistemi ad alta ……… delle vibrazioni, con
particolare attenzione agli stabili d’epoca prospicienti i binari;
• lavori specifici di contenimento acustico, ecc.
Tutte cose che noi stessi abbiamo riportato sul nostro ordine del giorno. Le ragioni
sono queste, prevalentemente sono poi supportate dal fatto che una relazione di Folco
De Polzer, che penso sia un’autorità nella verifica del rumore, abbia dichiarato con
uno scritto che le barriere antirumore proposte dalla RFI sono insufficienti. Quindi lui
stesso prevede per i piani alti proprio un disturbo del sonno e disturbi che sicuramente
è meglio evitare. Quindi un tunnel fonoassorbente in una tratta limitata di questo
intervento che, se non ricordo male, sono due chilometri circa, non mi sembra sia una
spesa tale da ostacolare il progetto generale. E’ una pressione che secondo me va fatta
nei confronti di RFI, del Comune di Milano, che però con l’ordine del giorno che ha
votato all’unanimità si affianca all’ordine del giorno della Provincia, che ricordo è
stato presentato in luglio, è vero, lo discutiamo in ottobre, però è stato presentato nel
mese di luglio. Per queste ragioni io ritengo invece importante che la Provincia di
Milano si pronunci su queste richieste che sono dei comitati e anche del Comune di
Milano.”
Consigliere Barbaro: “Vorrei evidenziare un problema per quanto riguarda i tempi
degli ordini del giorno, altrimenti perdono l’efficacia, la tempestività. Giustamente il
collega Albetti ricordava - fammi fare una battuta sportiva - fuori tempo. L’ordine del
giorno è stato presentato, come è stato ricordato poc’anzi, a luglio, ci troviamo alla
fine di ottobre. In modo estremamente sintetico ritengo che l’ordine del giorno deve
essere approvato perché mi sembra un ordine del giorno corretto, prende atto che
dopo tanti anni di attese si è giunti a potenziare la linea Milano Mortara che molto
probabilmente ci porterà alla metropolitana leggera, che darà una risposta efficiente a
migliaia e migliaia di cittadini, di lavoratori, di studenti, che in questi anni hanno
subito dei calvari per poter raggiungere la nostra metropoli.
Caro Albetti, l’ordine del giorno prende atto favorevolmente che si è giunti al
raddoppio, quindi al potenziamento di un servizio pubblico, però dice siamo
preoccupati perché i lavori si svolgano nella condizione migliore per evitare,
che sono fisiologici per alcuni aspetti, sono naturali. Noi stiamo raddoppiando la
tratta Pioltello, Milano, Treviglio. Non più tardi di qualche mese or sono abbiamo
fatto un’assemblea pubblica e i cittadini si lamentavano della rumorosità di una serie
di disagi che sono fisiologici, che sono naturali. Io invito caldamente, non è un ordine
del giorno polemico, pretestuoso, che cerca di trovare nelle istituzioni A, B, o C, o nel
governo regionale dei pretesti per far polemica. Dice, se fate il tubo che ricordava il
collega poc’anzi che potrebbe - il condizionale è d’obbligo - prevenire inquinamento
acustico, cosa costa approvarlo e sollecitare le autorità competenti affinché si possa
ovviare a questi problemi? Non mi sembra un ordine del giorno, ripeto, pretestuoso.
Questo ordine del giorno per quanto mi risulta raccoglie non la demagogia, la logica
della contestazione a tutti i costi, ma si rende interprete delle istanze di alcuni
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cittadini, e sono migliaia di famiglie: signori, siamo contenti, si facciano queste opere,
però cerchiamo di limitare i disagi. Io ricordo che come commissione ricevemmo i
vari rappresentanti delle associazioni, dei pendolari, non pendolari, ecc. Io posso dirvi
che anche associazioni di pendolari mi hanno scritto esprimendo apprezzamento che
finalmente i lavori sono stati avviati. Quindi non è scaduto il tempo, non è un ordine
del giorno pretestuoso, è un ordine del giorno che invita a vigilare per tentare, e
concludo, sto nei cinque minuti, caro Presidente, di limitare i disagi. Albetti, i disagi
ci saranno, vivaddio, ci saranno questi disagi.”
Presidente del Consiglio: “Consigliere, ha dieci minuti a disposizione in verità.”
Consigliere Barbaro: “La ringrazio molto, Presidente, della sua benevola concessione,
anche se non è concessione, è disciplinato dal regolamento, me lo ha ricordato, è stato
molto gentile, ne farò tesoro.
Stavo dicendo che è una sollecitazione. Quindi io inviterei anche la minoranza, che
non è una forzatura, a votare a favore e addirittura tra 6 mesi, 8 mesi, 10 mesi, tra un
anno, quando i lavori saranno avviati, di fare una serena e pacata riflessione sullo
stato dei lavori, come procedono. Noi dobbiamo essere vicini ai cittadini, rendendoci
interpreti di quelle che sono preoccupazioni, disagi, ecc. Quindi mi appello al
buonsenso, evidenziando che anche il firmatario, il capo Gruppo della Margherita ha
aderito per convinzione, non per opportunità di maggioranza. Non è questo il discorso
e invito Albetti, che ha detto che è scaduto il tempo - l’ho nominato per ben quattro
volte - di rivedere il suo pensiero perché, ripeto, non vuole essere e non è un ordine
del giorno né pretestuoso né tanto meno polemico.”
Consigliere Guerra: “Devo dire che quando ho firmato questo ordine del giorno e
dopo averlo letto, devo dire che l’ho trovato non permeato di ideologismi o da un
tono di polemica gratuita, l’ho trovato un ordine del giorno di buonsenso
fondamentalmente. Perché se lo si legge, pare evidente a tutti che non vi è nessun
senso di polemica e nessun preconcetto sul tema. Si prende atto che in quella tratta
verranno fatti dei lavori di miglioramento che raddoppia la linea ferroviaria MilanoMortara e, di fronte a ciò, è chiaro, è logico che vi siano delle conseguenze logiche di
impatto ambientale, di inquinamento acustico, di problemi fondamentalmente legati
all’inquinamento, al rumore e alle vibrazioni.
Questo ordine del giorno cosa chiede? Innanzitutto questo ordine del giorno non
chiude, e quindi non è esclusivo, alle forze politiche che lo hanno firmato. Questo
ordine del giorno è aperto e chiede il contributo di tutte le altre forze politiche
presenti in Consiglio, e io auspico che questo ordine del giorno venga letto sotto
questa chiave, perché questo ordine del giorno non si contrappone ma chiede di
intervenire per migliorare, è la logica che porterebbe i Consiglieri a votare questo
ordine del giorno, perché è un ordine del giorno che guarda anche in prospettiva, è un
ordine del giorno che propone, è un ordine del giorno che fondamentalmente dà anche
un ruolo politico a questo ente.
Per cui io penso, e chiudo su questo, che io voterò favorevolmente questo atto, e
chiedo agli altri colleghi Consiglieri che questo atto venga letto proprio con
quest’ottica, cioè non come un documento esclusivo, pregiudiziale della maggioranza
consiliare, ma come un documento che impegna tutti, quindi il Consiglio, ad apporre
una serie di paletti e di miglioramenti in essere per tutelare circa 2000 famiglie che
vivranno comunque degli effetti collaterali che questo intervento porterà.
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Io penso che sia una richiesta legittima quella di chiedere una nuova via, alla luce
degli incrementi di un traffico ferroviario che su quella zona si scaricherà. A me
questa sembra non tanto una richiesta politica, partitica, ma una richiesta di
buonsenso. Come penso sia una richiesta di buonsenso il fatto di escludere da questa
tratta il traffico merci. Io penso che di fronte a questi aspetti noi ci troviamo di fronte
a richieste proprio dettate dal buonsenso per cui, io finisco qui l’intervento, faccio
appello proprio a tutti i gruppi presenti in aula, di contribuire, di appoggiare questo
ordine del giorno, perché non è affatto dettato da preconcetti di posizioni politiche ma
anzi cerca di aprire e di ascoltare, di tutelare al massimo le famiglie che su questa
tratta dovranno poi vivere. Penso che fondamentalmente il ruolo serio di un ente
locale sia anche questo, tutelare l’ultimo anello della catena di questa Provincia, che
sono fondamentalmente i cittadini della Provincia di Milano.”
Nel frattempo è uscito dall’aula l’Assessore Matteucci.
Consigliere Nobili: “Volevo solo alcune precisazioni per l’ordine del giorno del
collega Scarano, che approvo nella maniera più assoluta, perché c’è un piccolo fatto
che è sfuggito forse a tutti, non si tratta di Mortara-Milano, si tratta di SavonaAlessandria-Mortara-Milano. Perché viene raddoppiata anche la linea da Mortara a
Milano? Per il semplice fatto che il porto di Genova è saturo, la linea Genova-Milano
è satura. Savona è il secondo porto della Liguria e sta prendendo piede, quindi la
tratta Savona-Milano per le merci notturne sarà, appena raddoppiata la MortaraMilano, intasata forse al massimo. Tenete presente che le merci non si fermano a San
Cristoforo ma vanno a Rogoredo, dove c’è lo smistamento. Seconda cosa, da Savona
arriva tutta la merce dalla Francia. Quindi quello che chiede il collega Scarano per la
tratta di Milano, lui chiede solo per la tratta di Milano, di fare un tunnel certamente
con tutti i crismi possibili e immaginabili, è una cosa doverosa.”
Consigliere Dapei: “ Credo che l’ultimo intervento che abbiamo appena sentito
confermi le valutazioni del collega Albetti, anche quelle di Accame quando diceva
che sarebbe stato più che opportuno un passaggio nella commissione competente e la
presenza dell’Assessore e a questo punto anche dei suoi tecnici, perché stiamo
dicendo cose... Si stanno dicendo cose che a noi non risultano, cioè che sia coinvolta
tutta la questione delle problematiche connesse al porto di Genova e alla
mobilitazione delle merci verso la Francia è un elemento che la maggioranza
introduce a fine del dibattito e che non ci risulta, soprattutto non risulta nel Piano
Triennale cui si faceva prima riferimento, che parla di questo progetto ma non in
questa ottica. Quindi noi qua rinnoviamo la richiesta, a maggior ragione a questo
punto, di un confronto non solo politico ma anche tecnico per queste problematiche.
Perché, Presidente, ci riferiamo soprattutto ad una questione di metodo non solo
interno al Consiglio ma di confronto fra il Consiglio e l’esecutivo, fra il Consiglio e
l’Amministrazione, o gli ordini del giorno e le mozioni sono una cosa seria e quindi
vengono affrontati in maniera adeguata, oppure se sono rivendicazioni politiche per
poter dire a quel comitato o a quell’altro personaggio che si è cavalcato la sua
protesta, chiariamocelo questo aspetto. Perché se l’obiettivo quindi è di arrivare a un
risultato sul territorio, non ci sembra che si stiano spendendo quelle potenzialità che
questo ente ha per un ragionamento serio e approfondito anche tecnico sulla
questione.
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Diamo merito al Presidente della commissione di essersi assunto le sue responsabilità
ma sappiamo che le responsabilità dell’ente al riguardo non si esauriscono in questo
consesso o nella commissione competente.
Nessuno di noi ha oggi parlato di una mozione pretestuosa, noi non l’abbiamo detto,
abbiamo posto un altro problema, il problema del metodo sotto vari aspetti. La
Provincia ha a cuore queste questioni? Quanti soldi ci mette, un euro, un milione di
euro, un miliardo di euro? L’intuizione del raddoppio per poter differenziare fra merci
e passeggeri poter aumentare la cadenza dei passeggeri pur con le problematiche che
su una tratta hanno le merci avendo due binari, come si innesta nell’iter che deve
avere una cosa che inizia e poi deve finire. Anche altre volte noi ci siamo sempre
confrontati su questo tema, chi è a favore del ferro e chi invece per la gomma, per il
cemento e per le autostrade. Allora, tutte le volte che si parla qua, quelle poche volte,
anche qui va dato merito a Scarano, che si parla di interventi infrastrutturali di ferro,
se ne parla in termini negativi o problematici. Si è detto che per il prolungamento di
Assago bisognava che i proponenti dessero più soldi al Parco Sud, cosa che non è
stata detta per le autostrade che passano dal Parco Sud, sono stati spesi 200 e più
milioni di euro per le nuove autostrade, neanche un euro viene neanche oggi
appostato per le problematiche del ferro. Affrontare in maniera secondo noi un
attimino forse sbrigativa, forse non con un’ottica di delibera che riguarda
l’Amministrazione ma più altre sfere del confronto politico, ci sembra che metta un
po’ a rischio l’obiettivo finale.
E’ questo il motivo che ci spinge a chiedere prima il ritiro e in subordine un confronto
nelle sedi opportune, con gli interlocutori opportuni. Noi qui sui due piedi potremmo
dire che questo per esempio causerà all’inizio, cioè che detto raddoppio sul territorio
causerà inquinamento, rumori e vibrazioni, non possa essere detto da un ente che dice
di mettere al primo posto gli interventi di ferro in alternativa a quelli stradali e
autostradali. Non so, cambiatelo in potrebbero causare, perché si avvii un percorso di
verifica seria nelle sedi opportune, che sono anche quelle della Provincia, per poi
vedere quali possono essere le soluzioni.
Noi potremmo anche astenerci oggi se ci fosse questa modifica, comunque non siamo
assolutamente d’accordo con il metodo che viene utilizzato per una questione di
questo genere, perché noi non siamo uno dei Comuni sull’asta o un ente che può
essere chiamato in causa per la sua rappresentatività politica sul territorio ma lontano
dalle questioni amministrative al riguardo. La Provincia è parte in causa, lo sono
direttamente i suoi strumenti, il Piano di Bacino della mobilità e dei trasporti, il Piano
triennale di cui parlava prima Albetti, il bilancio di previsione. Che noi ci si riduca a
dire qualcosa semplicemente in termini di mozione che, e qui motivo anche il nostro
voto sicuramente non favorevole, poi vediamo se la maggioranza deciderà di rinviare
o di modificare, impegna il Presidente della Provincia e gli Assessori competenti a
fare proprie queste giuste richieste. Cosa succede un minuto dopo che abbiamo
approvato questa cosa? Non succede assolutamente niente. Quindi Presidente, la
Provincia ha gli strumenti per verificare queste problematiche, per dare risposta a
queste problematiche, per impegnare anche altri enti, ma il metodo seguito, l’assenza
del Presidente Penati che speriamo vorrà dire qualcosa al riguardo prima di votare,
non dopo, dell’Assessore Matteucci, dei loro tecnici, un’assenza di un
approfondimento adeguato ci porta a dire che oggi non possiamo votare a favore e
aspettiamo di capire quale sarà la proposta definitiva.”
Nel frattempo sono entrati in aula gli Assessori Mattioli e Vimercati.
19
Presidente del Consiglio: “Nel proseguo degli interventi, in particolare da parte della
maggioranza e da parte del presentatore, prego di considerare questa richiesta che
traduco io, cioè o la possibilità di un eventuale rinvio per una discussione e un
confronto a breve in commissione, per la successiva riproposizione in aula. Questa è
stata una richiesta della minoranza, la maggioranza ci dica come intende atteggiarsi
rispetto a questa richiesta. C’è un conciliabolo che credo riguardi l’argomento. Non
viene ritirato, quindi lo la parola ad Angiuoni.”
Nel frattempo é entrato in aula l’Assessore Casati.
Consigliere Angiuoni: “Intervengo perché sono stato stimolato dai vari interventi che
mi hanno preceduto, perché negli interventi, soprattutto della minoranza, c’è qualcosa
che fa capire un rimpallo un po’ strumentale, un po’ demagogico rispetto a queste
tematiche. Io credo che siamo tutti d’accordo che oggi dobbiamo rendere più
efficienti i trasporti pubblici e all’interno di questi i trasporti ferroviari, però
dobbiamo anche sapere che abbiamo le stazioni all’interno della città, una città
altamente urbanizzata. Allora io credo che nella progettazione, nel richiedere il
quadruplicamento o il triplicamento di alcune linee ferroviarie per rendere sempre più
efficiente il servizio di trasporto pubblico, questo può avvenire anche e soprattutto
quando questo avviene all’interno di una città urbanizzata, tenendo conto dei
problemi di sostenibilità ambientale.
Quello che qui si chiede non è in contrapposizione al fatto positivo che c’è una nuova
linea, il raddoppio della tratta Milano-Mortara, ma è quello di tenere conto di questi
problemi. Questo lo dico anche perché ultimamente c’è stato un’alluvione e abbiamo
visto un treno, un pendolino, sospeso nel vuoto, praticamente questo treno viaggiava
su un terrapieno. Sono cose assurde in una metropoli, in una nazione, l’Italia, dove
noi tutti sappiamo che è ad alto rischio idrogeologico. Allora, noi non è che possiamo
dire non facciamo il trasporto perché chiediamo la sicurezza, puntiamo anche sulla
qualità ambientale, noi dobbiamo ottenere le due cose. Io credo che oggi, con l’alta
tecnologia che c’è, si possono benissimo progettare le due cose assieme.
Accame faceva un problema economico. E’ chiaro, è chiarissimo che queste cose
hanno anche un’incidenza economica, si tratta all’interno anche delle difficoltà
economiche di fare delle scelte ponderate, oculate, non trascurando che l’aumento
della qualità ambientale vuol dire anche ridurre le spese per la salute, per la sanità.
Oltretutto bisogna stabilire anche delle priorità. Qui si dice che non ci sono i quattrini,
è un problema di quattrini. Ma il ponte sullo stretto di Messina che senso ha? E’ una
priorità per questa nazione o è per questa nazione rendere più funzionali i servizi di
trasporto pubblico su rotaia che attraversano le grandi arterie urbane del nostro Paese?
Io credo che questo sia il problema.
Il rinviare poi la questione alla commissione, quale commissione? Questo non è nel
Piano di servizi di trasporto, tutt’al più dovrebbe essere inviato alla commissione
ambiente, perché ha una prevalente caratteristica di tipo ambientale.
Dette queste cose, io sono per metterlo all’approvazione e il gruppo dei D.S. vota
favorevolmente.”
Consigliere Barbaro: “Sull’ordine dei lavori. Per quanto concerne l’ordine del giorno,
c’è una modifica concordata con l’opposizione, che recita, anziché “Detto raddoppio
sul territorio del Comune di Milano causerà, se non verranno adottate particolari
misure, ecc.”, si dice: “Detto raddoppio sul territorio del Comune di Milano potrebbe
causare se non verranno adottate...“
20
“Potrebbe causare”, mettiamo il condizionale.”
Presidente del Consiglio: “E’ chiara al proposta? Potete consentirmi di dire che
abbiamo automaticamente accolto questo emendamento senza metterci a votarlo?
Allora passiamo al voto.”
Dopodiché, chiusa la discussione, il Presidente del Consiglio sottopone ai voti del
Consiglio la seguente mozione:
IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO
in adunanza 27 ottobre 2005
PREMESSO CHE
finalmente, dopo molti anni si giunge al raddoppio della linea ferroviaria MilanoMortara, miglioramento atteso da migliaia di pendolari che ogni giorno raggiungono
Milano per lavoro;
•
che detto raddoppio sul territorio del Comune di Milano potrebbe causare, se non
verranno adottate particolari misure protettive, a circa duemila persone che
risiedono a ridosso del nuovo tratto ferroviario seri problemi di inquinamento,
rumore e vibrazioni;
•
che serie problematiche si avranno sulle aree dismesse della stazione di Porta
Genova per la destinazione d’uso delle aree liberate, il sedime e l’architettura
industriale, non dovranno assolutamente fare il gioco della speculazione;
•
che il nuovo collegamento cittadino da San Cristoforo a Porta Romana vedrà il
transito di circa 200 treni giornalieri;
•
che tale progetto ha provocato la costituzione di un comitato a cui fanno
riferimento le centinaia di famiglie residenti sul tratto cittadino;
•
che il comitato, pur dichiarandosi non contrario all’opera, si pone l’obiettivo di
evitare che la nuova linea causi effetti negativi di difficile soluzione;
•
che le normali barriere antirumore proposte da RFI (di circa 4-5 metri) sono
insufficienti ad eliminare il rumore causato dal transito dei convogli.
IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI MILANO
IMPEGNA
il Presidente della Provincia e gli Assessori competenti a fare proprie le giuste
richieste dei cittadini e delle numerose famiglie rappresentate dal comitato “Ferrovia
Milano – Mortara”,
21
IN PARTICOLARE
•
•
•
•
•
•
la realizzazione di un tunnel fonoassorbente con materiali di ultima generazione
trasparente con elevata qualità architettonica, nella tratta più problematica da via
Bazzi a piazza Belfanti;
insonorizzazione dei binari, attenuazione delle vibrazioni, analisi del problema
delle micropolveri e tutela dalle medesime;
garanzie che non vi siano passaggi di treni merci sulla tratta urbana e che essa sia
utilizzata esclusivamente come metropolitana leggera di superficie come previsto
dal piano urbano della mobilità (PUM);
la tutela del riposo notturno;
una nuova V.I.A. (valutazione impatto ambientale), alla luce degli incrementi di
traffico ferroviario;
lavori specifici di contenimento acustico per la nuova stazione ferroviaria che il
progetto prevede in via Tibaldi.
Indetta dal Presidente del Consiglio la votazione per alzata di mano, i Consiglieri
scrutatori riferiscono e il Presidente del Consiglio dichiara approvata la mozione con
ventiquattro voti a favore e quattro astenuti (Consiglieri Albetti, Esposito, Lombardi e
Malinverno); non partecipano al voto i Consiglieri Accame, Bruschi, Caputo, Clerici,
Dapei, Gavazzi, Grimoldi, Patta e Pozzati.
Il Presidente del Consiglio dà atto del risultato della votazione.
Il Presidente del Consiglio pone quindi in trattazione lo:
ARGOMENTO N. 67 DELL'ORDINE DEL GIORNO – Legge Regionale 35/96 –
Misura A2 – Approvazione del Documento di Analisi e di Indirizzo per lo Sviluppo
del Sistema Industriale Lombardo – DAISSIL 2006/2009.
Assessore Vimercati: “Abbiamo già presentato questo ponderoso documento nella
commissione competente, quindi io cercherò di sintetizzare le ragioni per le quali noi
riteniamo molto importante questo documento, che ha questo nome, questo acronimo
DAISSIL, che significa documento di indirizzo per i progetti di nuovo sviluppo
industriale. E’ un documento molto importante, ai sensi della legge 35, perché è un
documento che consente ai Comuni di presentare delle proposte che noi abbiamo
valutato e sintetizzato in questo documento e consentire poi ai Comuni di poter
accedere ai finanziamenti ai sensi della legge 35 con una procedura preferenziale se
sono inclusi in questo documento.
Il documento ha una premessa molto utile, che fa il punto della situazione economica
in questo momento storico di grande trasformazione del nostro apparato produttivo, e
quindi un documento di programmazione. Un documento che ha come obiettivo
quello di promuovere le azioni per lo sviluppo territoriale, promuovere nuove
opportunità di insediamento, promuovere anche il riordino territoriale, perché quando
si passa da un modello ad un altro abbiamo tante aree che sono state dismesse o sono
in via di dismissione, con pericolo di degrado urbano. Quindi è importante anche
unire questi due aspetti, quello del riordino territoriale con la promozione delle nuove
opportunità di insediamento delle aziende.
22
Questo è un po’ il senso, quindi il senso di un documento per noi chiave. Ricordo che
la Provincia di Milano è stata scelta, con la Provincia di Varese, come Province pilota
nell’attuazione della 36, con questo strumento di programmazione che appunto è il
DAISSIL. Per noi è ovviamente molto importante che la Regione abbia voluto
investire sulla Provincia di Milano, il nostro sistema produttivo ha bisogno di una
forte progettualità, quest’aula ha discusso tante crisi industriali in questo anno di
nuova amministrazione, questo è uno dei temi su cui il Consiglio si è intrattenuto più
volte, sia parlando delle crisi industriali sia discutendo di tutti gli altri provvedimenti
in ordine alle azioni per il nuovo sviluppo economico. Questo è uno dei punti credo
più importanti, perché ci consente di avere un documento di sintesi e di
programmazione dei nuovi possibili insediamenti. Credo che sia un contributo
concreto che diamo per facilitare l’avvio di nuove attività produttive, sempre
all’insegna di quella coniugazione tra sviluppo e sostenibilità ambientale che ormai
non è solo la filosofia di questa Amministrazione ma ormai è la filosofia un po’ di
tutte le pubbliche amministrazioni, quindi ormai è l’orientamento che tutti
condividiamo.
Questo è il senso politico più generale. Io ho chiesto al Dottor Giorgio Monaci, che è
qui al mio fianco, che ha coordinato questo lavoro ponderoso e voglio ringraziarlo
pubblicamente per il lavoro fatto, di sintetizzare per il Consiglio i punti essenziali di
questo documento per consentire al Consiglio di entrare più approfonditamente nel
merito della proposta. Chiederei quindi al Presidente se è possibile dare la parola al
Dottor Monaci per questa breve esposizione tecnica, grazie.”
Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Matteucci.
Presiede il Vice Presidente Vicario del Consiglio Cavicchioli.
Dottor Monaci: “Come anticipato dall’Assessore Vimercati, questo documento di
programmazione si inserisce nella legge 35, che ricordo è una legge della Regione
Lombardia, una legge globale che regola una serie di interventi regionali per lo
sviluppo delle piccole e medie imprese. All’interno della 35 sono previste misure
specifiche destinate agli enti locali, rivolte a sostenere il potenziamento e la
qualificazione della dotazione infrastrutturale come condizione indispensabile per
garantire la competitività del sistema produttivo. Quindi diciamo che la legge 35
finanzia da una parte direttamente le imprese per le attività di innovazione e di
sviluppo e ha questa specifica misura che invece è destinata agi enti locali per
promuovere il riutilizzo di aree industriali dismesse, per promuovere il riutilizzo di
edifici destinati ad attività di incubazione d’impresa e ospitare nuovi centri di servizio
per le imprese. I soggetti titolari di questa misura sono quindi sostanzialmente i
Comuni ma, come anticipato dall’Assessore Vimercati, la Regione ha introdotto
questa novità interessante, interessante soprattutto per la Provincia, cioè quella di non
decidere sugli interventi presentati e proposti dai Comuni al di fuori di una
programmazione di scala territoriale più vasta e quindi ha attribuito alle Province
questa possibilità, sulla base ovviamene di una selezione. Siamo stati selezionati
come Provincia di Milano, insieme alla Provincia di Varese e di Mantova per questa
prima fase. La misura scatterà nel gennaio 2006, proprio sulla base di questo
documento programmatorio che definisce alcune linee di indirizzo generale.
Che tipo di lavoro abbiamo fatto? Innanzitutto abbiamo indicato quelli che a nostro
giudizio dovevano essere gli obiettivi generali di un documento di programmazione,
cioè l’obiettivo generale di creazione di condizioni possibili per la competitività del
23
territoriale provinciale e della sua struttura economica. Da questo punto di vista,
ovviamente la dotazione di aree attrezzate e la dotazione infrastrutturale diventa un
elemento assolutamente centrale. Questo anche sulla base di un lavoro di analisi che è
stato condotto sulla struttura produttiva e sulle localizzazioni delle strutture produttive
e sulle necessità indicate dal sistema delle imprese attraverso un’operazione che
abbiamo fatto di consultazione con tutto il sistema della rappresentanza produttiva,
quindi delle parti sociali, dalla quale è emerso che esiste ancora una domanda
importante nel nostro territorio per quanto riguarda la dotazione di aree attrezzate e
per quanto riguarda il completamento di iniziative già in corso per la realizzazione di
aree attrezzate. Proprio per questo, sulla base di questa operazione di consultazione
molto forte che abbiamo fatto con le parti sociali, le associazioni di imprenditori, i
sindacati, le associazioni artigianato e naturalmente i Comuni, abbiamo indicato nel
documento di programmazione due ambiti fondamentali di intervento che sono
rappresentati dall’asse 1, sistema industriale territorio e ambiente e dall’asse 2,
competitività del sistema produttivo. Nell’asse 1 abbiamo individuato due misure
fondamentali, cioè la misura di potenziamento del sistema delle aree attrezzate e la
misura 1.2 all’interno di questo asse 1, che riguarda il completamento e il
potenziamento del sistema infrastrutturale. Quindi, da un lato una misura volta a
promuovere la realizzazione di nuove aree attrezzate e la misura 2 come misura di
completamento del sistema infrastrutturale attualmente in corso. Questo obiettivo,
soprattutto in questa misura 1.2, non è un obiettivo espressamente richiesto dalla
legge regionale, nel senso che non rientra nella tipologia degli interventi ammissibili
ai fini della legge 30, ma come Provincia abbiamo voluto introdurlo perché ci è parso
un momento fondamentale di completamento dell’assetto infrastrutturale.
Per quanto riguarda invece l’asse 2, più rivolto al sistema della competitività, anche
per questo si tratta di attività di elementi non eleggibili alla legge 35 ma abbiamo
voluto indicarlo in stretta connessione con le altre iniziative promosse dalla Provincia
di Milano, soprattutto per quanto riguarda la definizione del programma strategico di
sostegno all’innovazione che è in corso di ultimazione da parte dei nostri uffici.
Che cosa è emerso sostanzialmente? Naturalmente volevo darvi il quadro del lavoro
fondamentale di animazione territoriale che è stato fatto, cioè sono stati fatti una serie
di incontri di presentazione, di lancio del programma, soprattutto sono stati fatti 54
incontri bilaterali con i Comuni, attraverso i quali è stata raccolta la progettualità dei
Comuni stessi.
Diciamo che questo complesso lavoro di consultazione territoriale che è stato fatto
con il contributo di tutte le agenzie di sviluppo partecipate della Provincia di Milano
ci ha consentito di far emergere, un po’ sulla scorta dello stesso lavoro fatto nel PTCP
con i tavoli locali, ci ha consentito di far emergere 25 proposte progettuali che sono
contenute nel documento, di cui 18 sono state inserite nell’obiettivo di creazione
nell’asse 1 e nella misura 1.1 come obiettivo di creazione di nuove aree industriali, e
invece gli altri 7 progetti sono stati inseriti in un asse dedicato al completamento del
sistema infrastrutturale, per quanto riguarda sempre questo tema degli insediamenti
produttivi.
Direi che l’operazione successiva che è stata fatta e che ci è stata richiesta dalla
Regione, è stato di valutare queste proposte progettuali affinché fossero compatibili
con due elementi centrali, da un lato con l’elemento della sostenibilità ambientale e
dall’altro ovviamente con la compatibilità con il sistema di programmazione di cui è
titolare la Provincia con il PTCP. Questo ci ha consentito di suddividere queste
proposte progettuali in una serie di proposte progettuali che a nostro giudizio sono
esattamente compatibili dal punto di vista ambientale e dal punto di vista della
24
compatibilità con il PTCP e una serie di proposte che invece richiedono ulteriori
approfondimenti per quanto riguarda la compatibilità ambientale e la compatibilità
con il PTCP.
Devo aggiungere, qui troverete l’elenco di questi casi, che i Comuni possono
presentare richiesta di finanziamento su questa misura alla Regione Lombardia,
ovviamente avendo dei pre-requisiti indispensabili, e il pre-requisito indispensabile è
la disponibilità dell’area. Chiaramente, trattandosi di finanziamenti pubblici, la
Regione eroga finanziamenti per opere infrastrutturali su queste aree solo nel caso che
i Comuni abbiano la proprietà dell’area, la disponibilità dell’area, e naturalmente la
coerenza con gli strumenti urbanistici vigenti. Quindi nel documento trovate per tutte
queste 25 proposte, di cui eleggibili ai finanziamenti della legge regionale 19, per le
19 eleggibili tutti gli strumenti di compatibilità con il PTCP, con la sostenibilità
ambientale e con gli strumenti urbanistici in vigore.”
Nel frattempo è entrato in aula il Consigliere Del Nero. (presenti 38)
Consigliere Maestri: “Brevemente perché non c’è molto da aggiungere alla
presentazione che hanno fatto l’Assessore Vimercati e il Dottor Monaci. Abbiamo
discusso, anche se parzialmente, in commissione, e non entro nel merito più di tanto,
volevo solo sottolineare un paio di passaggi che mi sembrano interessanti sia nel
merito del documento sia nella scelta di arrivare in Consiglio con questa discussione.
Questo Consiglio ha già discusso altre volte del tema del declino industriale e delle
possibili iniziative o di contrasti al declino industriale, e in generale di possibili
iniziative di sostegno alla nuova imprenditorialità, a nuovi insediamenti produttivi, al
rilancio della produzione industriale, ovviamente di tipo innovativo e di tipo nuovo
nella nostra Provincia. Un rilancio di cui questa Provincia ha assoluta necessità e da
questo punto di vista la prima parte del documento lo mette bene in luce, nel senso
che l’analisi economica che viene fatta, che è sicuramente ancora parziale, o meglio è
sicuramente schematica perché naturalmente non è in 50 pagine che si possa fare
l’analisi economica di quello che succede nella Provincia di Milano, dal punto di vista
economico produttivo, ma credo che dia delle segnalazioni importanti.
Io richiamo solo questo, e credo sia una discussione interessante che anche questo
Consiglio dovrebbe fare, e credo che la presentazione di questo piano in commissione
prima e in Consiglio oggi sia un po’ l’occasione per far partire questo tipo di
discussione. Le linee programmatiche del Presidente Penati e di questa maggioranza
hanno parlato, parlano, di un patto per lo sviluppo sostenibile. Questa è la linea di
intervento che questa maggioranza, che l’Amministrazione si è data e naturalmente
questo patto significa due cose:
1. contenuto, quindi costruzione di un’idea, di una linea, di che cosa deve essere lo
sviluppo, di che cosa sostenere, di cosa produrre, per chi produrre;
2. la messa in campo dei soggetti di questo patto.
Questo documento è interessante e il lavoro che è stato fatto è importante perché
questi soggetti cominciano ad essere delineati. Da una parte la Provincia, insieme agli
altri enti locali, i Comuni che sono il soggetto che in questo caso è il protagonista di
questo tipo di interenti, perché è il soggetto proponente e il soggetto che deve in
qualche modo elaborare i progetti, ma anche il network, la rete delle agenzie di
sviluppo di cui la Provincia si è dotata e di cui la Provincia è partecipante, ha avuto
un ruolo molto importante perché ha avuto il ruolo di presentazione, di costruzione
insieme ai Comuni di questo progetto e di questa idea. Un progetto che va nella
direzione del sostegno alle piccole e medie imprese, ma in generale a sostegno alla
25
produzione nella nostra Provincia. Poi il documento è fatto soprattutto di schede che
non sono solamente tecniche ma hanno dietro un’idea di programmazione, di
progettualità di questi Comuni. Confesso che non ho letto tutte le schede per filo e per
segno, ma leggendone alcune, tra l’altro a questi progetti è stata data una sorta di
graduatoria, nel senso che da quei 18 di cui parlava il Dottor Monaci ne sono stati
estrapolati 7 come particolarmente interessanti e come quelli che in qualche modo
assolvono a tutte le modalità, a tutte le idee che stavano dietro alla programmazione.
Tra questi 7 ce ne sono di molto interessanti, come quello di Desio, quello di Bresso,
non voglio io dire quale sia più importante o più interessante, ma leggendoli si dà
l’idea di questo sforzo di lavoro dei Comuni, delle agenzie e degli uffici
dell’assessorato e in generale degli uffici della Provincia di Milano.
Prima il Consigliere Ariazzi ha ricordato la questione dell’Alfa, la questione dei
metalmeccanici, in questa Provincia noi abbiamo un bisogno disperato, oserei dire, di
questo tipo di iniziative, di rilancio industriale e di rilancio economico. Abbiamo
bisogno che questo disegno, questa progettualità si incroci con quei soggetti di cui
parlavo prima, di cui evidentemente è estremamente importante che agli enti locali si
aggiungano anche le parti sociali. E’ evidente che senza di loro non si costruisce un
patto per lo sviluppo.
Nei giorni scorsi la Provincia di Milano, con l’assessorato alle attività economiche e
l’assessorato alle politiche giovanili ha presentato un film, che si intitola “Il Vangelo
secondo Precario”. Io credo che, al di là dell’aspetto culturale che rappresenta un
film, vada in quella direzione, cioè noi dobbiamo lavorare non solo per un rilancio
qualsivoglia ma un rilancio sostenibile dal punto di vista economico ambientale e
sostenibile soprattutto dal punto di vista della qualità dei lavori, e questa è l’altra
parte di quel patto che credo che anche attraverso discussioni come questa e progetti
come questi si cominci a delineare che nei prossimi anni come Amministrazione nel
suo insieme, quindi anche come Consiglio, dobbiamo delineare nella direzione che
abbiamo già scritto nelle linee programmatiche.”
Nel frattempo è entrata in aula il Consigliere Colli. (presenti 39)
Consigliere Pioli: “Presidente, alcune considerazioni vorrei anch’io farle dopo il
dibattito che c’è stato all’interno della commissione consiliare in merito a questo
argomento. Il materiale che ci è stato dato è un materiale ponderoso dal punto di vista
sia di tabelle sia di considerazioni, che è stato ben illustrato sia dall’Assessore che dal
tecnico, per quanto riguarda gli obiettivi che si propone questa delibera, questo lavoro
e gli obiettivi di concretezza nei confronti delle linee programmatiche di questa
Amministrazione, che è appunto il patto per lo sviluppo. E’ evidente che i soggetti
importanti e fondamentali sono i Comuni, come sempre i Comuni che hanno il loro
territorio e che concorrono con le loro proposte a rafforzare quelle attività produttive
che nel luogo ci sono.
Io vorrei fare soltanto due brevissime considerazioni. Dato che i problemi che devono
essere affrontati sono quelli di incentivare la realizzazione di aree industriali per la
piccola e media impresa, di terminare la realizzazione di quelle aree industriali che
sono in fase di organizzazione, e nello stesso tempo concorrere alla realizzazione di
ristrutturazione delle aree dismesse. La prima considerazione che ritengo di dover
fare è questa, perché nelle proposte sono visibili queste ipotesi che i Comuni
propongono. Io credo che bisogna stare molto attenti a consumare ulteriore territorio
quando le aree dismesse, sicuramente industriali, possono rispondere a questi
problemi. Non vorrei che con la realizzazione di PIP o di altri strumenti urbanistici,
26
coerenti con i P.R.G., con gli strumenti urbanistici, si andasse a consumare territorio
quando sono presenti nelle vicinanze aree dismesse che magari per la loro
collocazione possono essere appetibili per quanto riguarda altri interventi. Io penso
all’edilizia residenziale, quella di lusso, perché generalmente i luoghi dismessi sono
molto vicini, molto già intersecati con la residenza.
L’altro problema su cui io tengo a sollecitare grande attenzione, è la coerenza fra le
proposte che vengono fatte dai Comuni e il PTCP, perché nell’ultima parte è bene
individuata questa necessità e nella lettura delle tabelle che vengono fatte per i
progetti, mentre una prima parte appare sicuramente apprezzabile perché non va a
consumare territorio, perché ristruttura alcune aree già urbanizzate e già destinate a
zona industriale dismessa, le altre due parti ma la terza in modo più prevalente
appaiono collocazioni industriali che non sono in contrasto ma che a mio avviso
meritano approfondimenti per quanto riguarda la loro collocazione.
Ecco, queste sono alcune considerazioni che mi sentivo in dovere di fare, perché
questa delibera a mio parere, ma mi pare sia richiamato anche nella documentazione,
assurge a progetto di settore, come strumento proveniente dalla legge 35, Provincia
come soggetto proponente, i Comuni che concorrono a questi obiettivi come progetto
di settore per la piccola e media impresa. In questa fase, dopo questo grande lavoro,
dopo aver parlato costantemente in questo Consiglio di problemi occupazionali di
sviluppo, si vedono i primi elementi di programmazione che tendono a dare
concretezza a questa linea, che è la linea programmatica del Presidente. Credo che
bisogna fare particolare attenzione e non essere soggetti alle politiche talvolta locali
che tendono al consumo eccessivo del loro territorio.”
Nel frattempo è uscito dall’aula il Presidente del Consiglio Ortolina. (presenti 38)
Consigliere Lombardi: “Vorrei chiedere qualche minuto di sospensione, perché in
commissione era emerso qualche distinguo, non tanto sul dettaglio dell’argomento
quanto sull’approccio metodologico. Volevo vedere se è possibile superare questa
incomprensione, perché il documento ci sembra comunque interessante.”
La seduta viene sospesa alle ore 18.20 e riaperta alle ore 18.45
Nel frattempo sono entrati in aula l’Assessore Mezzi ed il Consigliere Musciacchio.
(presenti 39)
Vice Presidente Vicario del Consiglio: “Dichiarazioni di voto, la parola a Dapei.”
Consigliere Dapei: “Grazie Presidente, un ringraziamento doppio oltre che per la
parola anche per aver consentito con pazienza un confronto che per noi era d’obbligo
rispetto a una materia importante, che abbiamo a cuore, di cui ci ha relazionato
l’Assessore con competenza e lucidità, come sempre. Ma, al di là dei ragionamenti e
dei confronti politici, nel momento in cui ci viene richiesto di affrontare la questione
anche con un voto, il nostro gruppo ha voluto guardare in faccia la realtà, non
nascondersi dietro il dito di nessuno, quindi la nostra considerazione che per noi oggi
votare contro questo documento, quindi la delibera che di fatto prende atto di questi o
altri documenti sarebbe in un certo senso pretestuoso, perché nel lavoro che è stato
fatto di raccolta delle richieste dei Comuni, delle esigenze che certo nessuno ha il
tempo di verificare né da una parte né dall’altra in questo momento, andrebbe colpita
una delibera di carattere amministrativo, solo perché comunque noi teniamo sempre a
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distinguere una nostra posizione politica diversa da quella che in materia è stata
declinata nelle linee di indirizzo del Presidente che non abbiamo approvato e non
abbiamo cambiato idea.
Però usare questa delibera per rimarcare questa differenza non ci sembra corretto,
così come non possiamo dire di aver avuto modo e tempo di analizzare, verificare,
approfondire le 544 pagine del documento oggi in approvazione, quindi in maniera
assolutamente non pilatesca ma anzi, per un’assunzione di responsabilità politica, noi
oggi partecipiamo alla votazione nella terza delle opzioni possibili, cioè l’opzione
dell’astensione perché non vogliamo ostacolare oltremodo l’attività amministrativa
dell’ente, ma neanche assumerci la responsabilità politica che oggi non ci sentiamo
per i motivi che abbiamo detto di poterci assumere.
Quindi non è un gesto di poco rispetto ma anzi, di rispetto per l’attività
dell’Assessore, dei suoi uffici e dell’Amministrazione che in questo senso speriamo
venga benevolmente visto.”
Consigliere Frassinetti: “Anch’io sono per l’astensione su questa delibera, ma oltre ai
motivi svolti dal capo Gruppo di Forza Italia mi premeva far notare che c’è una
carenza di chiarezza per quanto riguarda le proposte di verificazione, soprattutto
relativamente ai PIP dei Comuni. A mio avviso la commissione avrebbe dovuto
svolgere in questo senso un lavoro di verifica più puntuale, non soltanto come
potrebbe sembrare apparentemente per ricevere il finanziamento della legge 35.
Anche questo penso sia un aspetto importante, non vogliamo quindi contrastare con
un voto contrario questa delibera, ma riteniamo che ci sia stata un po’ di superficialità
e anche di affrettatezza nel portarla in Consiglio.”
Nel frattempo è uscito dall’aula il Consigliere Bruschi. (presenti 38)
Consigliere Barbaro: “Il Gruppo della Margherita voterà a favore della delibera,
ritenendo il documento l’analisi di indirizzo per lo sviluppo del sistema industriale
lombardo, accogliendo alcuni elementi di grande novità che senza dubbio favoriranno
un migliore sistema industriale della Lombardia. Voglio ricordare che il volano, in
termini estremamente schematici, dell’economia italiana, se non addirittura europea,
ricordando che alcuni Paesi del Nord Europa hanno 8, 7, 9 milioni di abitanti, quindi
la Regione Lombardia senza dubbio con un sistema industriale efficiente nonostante
la crisi che stiamo vivendo, perché in molti settori manca il sistema. Il sistema dei
trasporti, il sistema, i sistemi, i sistemi. Quindi questa analisi compiuta, che ha visto
poi il coinvolgimento, come ricordava il capo Gruppo di Forza Italia Dapei, delle
amministrazioni locali, con la riserva della verifica, però c’è questo rapporto anche di
consultazione, quindi un dialogo a livello istituzionale, ed esprimo apprezzamento
all’Assessore Vimercati, al Dirigente, ai funzionari, a tutti coloro che si sono
prodigati per quanto riguarda la proposta che questa sera il Consiglio provinciale è
chiamato ad approvare.
L’attività del nuovo sistema lombardo credo che la Provincia di Milano dia un
apporto concreto, lo ricordava anche Maestri in termini di proposta non soltanto di
analisi, ma fa delle proposte interessanti per rilanciare. Ripeto, a nome del gruppo
della Margherita, voteremo favorevolmente.”
Nel frattempo è entrato in aula l’Assessore Barzaghi.
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Consigliere Foglia: “Molto brevemente, il documento è senza dubbio interessante di
per sé, per il contenuto, per lo sforzo che contiene. Da sottolineare c’è l’elaborazione
di un progetto che rientra più che negli scopi, nello spirito, nella funzione di questo
ente, che è quello appunto di coordinare, progettare, prevedere, concertare assieme ai
Comuni, così come è stato fatto in questo caso alle agenzie di sviluppo territoriale e
alle associazioni imprenditoriali, un quadro, un’ipotesi di sviluppo che fa i conti e
deve fare i conti anche in occasione di un futuro perfezionamento con i temi della
compatibilità ambientale sempre e comunque, e in stretta coerenza con i principi
essenziali del PTCP. E’ uno strumento che non dovrà andare perso, che dovrebbe
diventare quasi come una sorta di vademecum, di prodotto di rapida consultazione ma
anche di occasioni di ulteriori approfondimenti sia dal nostro punto di vista, dal
nostro punto di osservazione a livello provinciale sia dal punto di vista di
osservazione dei singoli Comuni. Dovremmo produrre ulteriori occasioni di studio, di
approfondimento, dovremmo lavorare assieme ai Comuni per far diventare realtà le
ipotesi che qui sono presentate. Ci pare quindi un passo avanti notevole l’aver fornito
e fornire occasioni di coordinamento, di visione territoriale complessiva che sono di
molto aiuto alle nostre realtà locali, che spesso si sono trovate nel passato ad
affrontare problemi del riuso del proprio territorio o della riqualificazione del proprio
territorio in assoluta solitudine o in assenza di strumenti di coordinamento che
dessero anche la possibilità di uno sviluppo armonico delle proprie attività, dei propri
progetti previsti nei diversi P.R.G.
Quindi un ottimo strumento che ci sentiamo di sostenere, di approvare, auspicando
appunto che sia sempre oggetto di intreccio rispetto alle necessità dell’ambiente,
rispetto ai principi del nostro PTCP. Quindi il voto positivo anche del Gruppo dei
D.S.”
Il Vice Presidente Vicario del Consiglio nomina come scrutatore il Consigliere
Lombardi, in sostituzione del Consigliere Bruschi, che si è assentato.
Dopodiché, chiusa la discussione, il Vice Presidente Vicario del Consiglio sottopone
ai voti del Consiglio il provvedimento proposto dalla Giunta.
Indetta dal Vice Presidente Vicario del Consiglio la votazione per alzata di mano, i
Consiglieri scrutatori riferiscono e il Vice Presidente Vicario del Consiglio dichiara
approvata la deliberazione con ventidue voti a favore e dieci astenuti (Consiglieri
Albetti, Colli, Dapei, Del Nero, De Nicola, Esposito, Frassinetti, Gavazzi, Lombardi,
Musciacchio); non partecipano al voto i Consiglieri Accame, Caputo, Clerici,
Grimoldi, Malinverno e Scarano.
Il Vice Presidente Vicario del Consiglio dà atto del risultato della votazione.
Durante la votazione è temporaneamente assente il Segretario generale; svolge le sue
funzioni il Vice Segretario generale.
Il Vice Presidente Vicario del Consiglio pone quindi in trattazione lo:
ARGOMENTO N. 2/54 DELL’ORDINE DEL GIORNO – Ordine del giorno
presentato in data 8 settembre 2005 dal Consigliere Esposito, in merito
all'evacuazione dalla striscia di Gaza di tutti gli insediamenti dei coloni israeliani.
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Consigliere Esposito: “Semplicemente una dichiarazione che tende a sottolineare
come poi il ritardo con il quale alcuni ordini del giorno vengono portati, così come le
interrogazioni, in Consiglio provinciale, poi perdano di senso. Quindi devo ritirare,
perché chiaramente superato il merito della trattazione; si intendeva esprimere un
parere che credo fosse condiviso riguardo ad atto unilaterale importante; però non
entro nel merito e lo ritiro, augurando che per le prossime volte arrivino prima, perché
è evidente che quello è un fatto che va analizzato e considerato subito.”
Viene quindi ritirato l’ ordine del giorno n.2/54:
“IL CONSIGLIO PROVINCIALE
Preso atto
dell’evacuazione dalla striscia di Gaza di tutti gli insediamenti dei coloni israeliani
richiamate
le importanti affermazioni di apprezzamento di autorevoli personalità del mondo
politico anche a sinistra (Fassino, Lang, etc.) nonché il clamoroso riconoscimento
pakistano del presidente Musharaff
valutata
l’assoluta ed incondizionata unilateralità della decisione del governo Sharon
considerata
l’indilazionabile necessità di incoraggiare il processo di pace in Medio Oriente
invita
la Giunta provinciale a trasmettere al Governo, perché se ne faccia tramite nelle sedi
competenti, del sentimento di approvazione e di plauso per la sofferta, difficile e
coraggiosa azione politica sviluppata nella direzione di una pace duratura secondo la
formula: due popoli, due Stati.”
Il Vice Presidente Vicario del Consiglio pone quindi in trattazione lo:
ARGOMENTO N. 2/55 DELL’ORDINE DEL GIORNO – Ordine del giorno
presentato in data 8 settembre 2005 dal Consigliere Esposito, in merito
all'insufficienza dei fondi appostati per la realizzazione completa dei due istituti
superiori di Arcore e Brugherio nella costituenda Provincia di Monza e Brianza.
Consigliere Esposito: “E’ una questione della quale mi sto occupando da un po’ di
tempo, l’Assessore Barzaghi sa della nostra attenzione riguardo a questo tema, anche
perché la città di Brugherio nella sua totalità, nel Consiglio comunale all’unanimità,
ha espresso più volte il desiderio di vedere accolte le richieste della città rispetto a
questa realizzazione. In commissione con il Presidente Arrigoni in passato, qualche
mese fa anzi, è passato un po’ di tempo, abbiamo espresso, credo unitariamente, una
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istanza riguardo all’arricchimento del capitolo sulle realizzazioni e sulla
manutenzione ordinaria e straordinaria determinata anche in cifre precise: mi pare che
si parlasse nel triennio di 150 milioni di euro per quanto atteneva la manutenzione
ordinaria e straordinaria.
Per quanto attiene invece il discorso della realizzazione a Brugherio, alla luce di
quello che è successo e credo anche senza provocazione riguardo all’acquisto di
azioni in Serravalle da parte della Provincia per poco meno di 250 milioni di euro, a
fronte di questa disinvoltura, di questa disponibilità, anche se indirizzata su altri temi
e su altre questioni, così come in relazione ad altre prese di posizione del Presidente
Penati di recente fatte su altre questioni riguardo all’entrata e all’acquisto di azioni da
parte della Provincia, io personalmente mi sono sentito di richiamare la Provincia a
quelle che sono le competenze istituzionali. L’edilizia scolastica è sicuramente un
tema istituzionale delle competenze che la Provincia ha, quindi al di là del badare ad
altre cose pure importanti come l’acquisto di azioni e la maggioranza nelle società
partecipate, noi continuiamo a pensare, e io personalmente penso che forse quello di
attendere a quelli che sono i compiti istituzionali, in particolare della Provincia, quelle
che sono le esigenze vive della Provincia e dei Comuni che vengono rappresentati
nella Provincia, debba essere naturalmente riguardato da vicino. E’ in questo senso
che ho inteso proporre questo ordine del giorno che registra anche il desiderio della
commissione di vedere arricchiti i capitoli delle realizzazioni sul tema dell’edilizia
scolastica, quindi invita in definitiva tutto il Consiglio a confortare questa intenzione
che è già della commissione e in particolare la Giunta provinciale a proporre le
variazioni necessarie all’adeguamento della appostazione di bilancio destinate alle
nuove realizzazioni in questione. Lo faccio preventivamente, potrei parlare di guerra
preventiva, potrei parlare di preoccupazione preventiva, potrei parlare di una
preoccupazione in vista della redazione del bilancio che da qui a qualche mese ci
vedrà impegnati. In questa prospettiva mi auguro che il Consiglio provinciale possa
confortare questa esigenza di un comune ma anche di un tema importante come
l’edilizia scolastica: invitare quindi la Giunta a proporre quando sarà il momento, tra
qualche settimana o tra qualche mese quando gli uffici cominceranno a lavorare, ad
esprimere questa intenzione politica di proporre variazioni per la completa
realizzazione da subito della scuola secondaria a Brugherio che, tra l’altro, ha visto la
Giunta comunale recentemente esprimere una disponibilità aggiuntiva di
realizzazione anche della palestra a latere della scuola secondaria superiore, a spese
del Comune. E’ un indicatore si dice di qualità quello della messa a disposizione da
parte del Comune di una appostazione di bilancio esclusivamente di natura
municipale e in questa direzione spero che il Consiglio provinciale voglia confortare
questa istanza con questo invito e con questo ordine del giorno del Consiglio.”
Consigliere Arrigoni: “Questo è un altro ordine del giorno sui temi di natura
scolastica che il Consigliere Esposito ha portato all’attenzione del Consiglio
provinciale. Questo ordine del giorno mischia argomenti un po’ diversi, e mi spiego.
Effettivamente la commissione 9^, più o meno un anno fa, ha approvato un ordine del
giorno che è stato poi approvato dal Consiglio provinciale in sede di esame ed
approvazione del bilancio preventivo 2005, con il quale si invitava la Giunta a
valutare la possibilità di aumentare gli stanziamenti per l’edilizia scolastica per il
triennio 2005/2007, a € 150.000.000.
E’ un ordine del giorno che noi condividiamo e che non consideriamo superato,
soprattutto per quanto riguarda l’aspetto del bisogno, perché effettivamente le scuole
superiori di competenza della Provincia necessitano di maggiori investimenti, sia per
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la loro messa a norma, sia per realizzare nuovi istituti per far fronte alla domanda di
strutture qualificate in cui poter fare della didattica, fare dell’offerta formativa
adeguata alle esigenze attuali. Però la situazione è cambiata radicalmente, e purtroppo
è cambiata negativamente. Dobbiamo dire chiaramente che la Giunta, per quanto
sappiamo, si trova in difficoltà a poter dare una risposta positiva in questo senso.
Infatti sappiamo tutti che il Governo nella definizione della legge finanziaria per il
2006 prevede per gli enti locali dei trasferimenti molto ridotti e dei vincoli di spesa
abbastanza pesanti. Questo riguarda la spesa corrente ma anche per gli investimenti ci
sono dei limiti, e d’altra parte poi gli investimenti sono finanziati in parte con la spesa
corrente, o comunque se fossero finanziati con mutui è sempre la spesa corrente che
copre i ratei dei mutui. I vincoli della legge finanziaria, non lo faccio per scaricare il
barile, rendono difficile la situazione.
D’altra parte già in sede di assestamento del bilancio della Provincia abbiamo sentito
che le entrate tributarie a favore della Provincia sono diminuite. Quindi c’è una
situazione economica e finanziaria della Provincia che rende difficile rispondere
positivamente all’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale
che chiedeva alla Giunta di portare gli stanziamenti a € 150.000.000 per il triennio.
Questo ordine del giorno afferma, inoltre, che se la Provincia ha trovato i soldi per
comprare il 15% delle azioni della Serravalle spendendo circa 240 milioni di euro,
dovrebbe trovare anche le risorse per poter intervenire sul fronte dell’edilizia
scolastica. Però questo parallelo non mi sembra del tutto corretto, perché questa è
stata un’operazione di natura finanziaria che avrà una copertura di natura finanziaria e
che ha un significato del tutto diverso.
A mio avviso questo ordine del giorno è politicamente in alcune parti giusto, nel
primo quesito è giusto, ma è anche un po’ provocatorio, quindi come tale noi non lo
possiamo accettare e pertanto voteremo contro. L’ultima sottolineatura: so che
l’Assessore sta lavorando per definire il protocollo d’intesa per la realizzazione delle
scuole superiori a Vimercate e a Brugherio. Le difficoltà che incontriamo per definire
questo protocollo d’intesa stanno nel fatto che sono stati invitati i Comuni del
vimercatese a intervenire economicamente con 2 milioni di euro, e in questa
situazione complessiva è difficile mettere insieme una risposta positiva. Però ci
stiamo lavorando, perché comunque le scuole sono strutture importanti ed è giusto
che le comunità, nel limite del possibile, debbano intervenire. Questo lo dico come
aggiornamento sul problema. Complessivamente questo ordine del giorno noi non lo
possiamo approvare.”
Vice Presidente Vicario del Consiglio: “Prima di dare la parola a Frassinetti, per
conferma anche agli atti, la discussione di questo ordine del giorno prevede, dato che
hanno lo stesso contenuto, il ritiro della 2/38 e della 2/52.”
Vengono quindi ritirati i seguenti ordini del giorno:
ARGOMENTO N. 2/38 DELL’ORDINE DEL GIORNO – Ordine del giorno
presentato in data 19 maggio 2005 dal Consigliere Esposito, in merito
all’insufficienza di fondi destinati alla completa realizzazione dei due istituti superiori
di Arcore e Brugherio nella provincia di Monza-Brianza.
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“IL CONSIGLIO PROVINCIALE
RICHIAMATO
l’O.d.G. proposto unitariamente dalla Commissione Istruzione e approvato
all’unanimità
PRESO ATTO
della insufficienza dei fondi appostati per la completa realizzazione dei due Istituti
Superiori di Arcore e Brugherio nella costituita provincia di Monza-Brianza
INVITA
la G.P. a predisporre le misure, le integrazioni e le modificazioni tecniche per
l’adeguamento della appostazione di 11.300.000 euro destinati alle nuove
realizzazioni in questione.
SOLLECITA
la G.P. a garantire l’incremento triennale di 150 milioni di euro per i capitoli di
bilancio riservato all’edilizia scolastica.”
ARGOMENTO N. 2/52 DELL’ORDINE DEL GIORNO – Ordine del giorno
collegato alla seconda variazione al bilancio 2005, presentato in data 21 luglio 2005
dal Consigliere Esposito, in merito all’insufficienza dei fondi appostati per la
realizzazione dei due Istituti Superiori di Arcore e Brugherio nella costituita provincia
di Monza-Brianza.
“IL CONSIGLIO PROVINCIALE
RICHIAMATO
l’O.d.G. proposto unitariamente dalla Commissione Istruzione e approvato
all’unanimità
PRESO ATTO
della insufficienza dei fondi appostati per la completa realizzazione dei due Istituti
Superiori di Arcore e Brugherio nella costituita provincia di Monza – Brianza
INVITA
la G.P. a predisporre le misure, le integrazioni e le modificazioni tecniche per
l’adeguamento della appostazione di 11.300.000 euro destinati alle nuove
realizzazioni in questione.
33
SOLLECITA
la G.P. a garantire l’incremento triennale di 150 milioni di euro per i capitoli di
bilancio riservato all’edilizia scolastica.”
Vice Presidente Vicario del Consiglio: “La parola a Frassinetti.”
Consigliere Frassinetti: “Grazie Presidente. Intervenivo a sostegno di questo ordine
del giorno, facendo al riguardo qualche considerazione. Io penso che ci sia la
possibilità di una progettazione che sia relativa a quelle che sono le carenze, le
sofferenze nella Provincia di Milano. Noi sappiamo che Brugherio era già in
programma, perché è un’area che ha bisogno di essere riqualificata perché c’è
un’utenza studentesca che per questioni di pendolarismo deve muoversi nella zona, e
al riguardo penso che ci sia sempre stata una carenza di fondi per quanto riguarda
l’edilizia scolastica, questo anche quando la Provincia era governata dal centrodestra.
Noi abbiamo saputo ugualmente, con una progettazione intelligente, riuscire ad aprire
dei cantieri che ora però constato purtroppo che in molti luoghi sono fermi. Mi
riferisco a Legnano, mi riferisco all’auditorium di Parabiago, mi riferisco al progetto
del Feltrinelli, che è stato completamente modificato. Nonostante ciò addirittura in un
opuscolo dell’assessorato si scrive che la Giunta Colli faceva grandi progetti ma non
le piccole manutenzioni.
Io sfido tutti a visionare la delibere di Giunta; io le portavo in Giunta e la mia
Presidente mi guardava anche un po’ perplessa alle volte erano intere pigne di
delibere che riguardavano l’ordinaria e la straordinaria manutenzione delle scuole che
avevano dei problemi. Adesso sostenere che si sia trascurata una così importante serie
di interventi non mi sembra proprio il caso.
Nonostante questa volontà di intervenire in maniera capillare sulle scuole già vetuste
e malandate, c’era però anche una volontà di fare una progettazione, i grandi progetti.
Brugherio rientrava in questo piano di grandi progetti, perché sicuramente sita in una
delle zone con maggiore incremento di popolazione e questo anche in conseguenza
degli studi fatti anche del Cisem, che è l’osservatorio preposto a supportare
l’assessorato all’istruzione e all’edilizia scolastica, credo che in quel luogo e in quel
territorio andrebbe continuata questa idea di progettazione trovando i fondi e gli
stanziamenti, magari anche prendendoli da quei progetti che inspiegabilmente sono
stati abbandonati in questo periodo. Quindi il voto di Alleanza Nazionale è
favorevole.”
Vice Presidente Vicario del Consiglio: “Dapei, per dichiarazione di voto.”
Consigliere Dapei: “Noi apprezziamo l’attenzione che il collega Arrigoni ha rivolto a
questa proposta, anche se poi ha spiegato i motivi che porteranno alcuni a non votare
a favore. Però ci colpisce che per la rilevanza che trasversalmente si può riconoscere
a questo argomento, questa non sia stata almeno l’occasione per l’Amministrazione, e
credo fosse uno degli obiettivi del proponente che ringrazio, di dire qualcosa al
riguardo. Voleva essere una provocazione ma credo che sia un po’ il nostro compito
affrontare le cose con questo spirito quando, come in questo caso, si rimane
comunque con un rispetto reciproco nell’alveo della buona creanza.
Però io credo che l’Amministrazione, e non voglio per l’ennesima volta sottolineare
l’assenza di tutti 15 gli Assessori, del Presidente e del Vice Presidente, però
qualcosina poteva dirci di più. Ringrazio il sempre presente Assessore Mezzi, adesso
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stanno spuntando e mi sembra più grave perché non posso neanche dire che erano
impegnati, comunque abbiamo finito, eravamo in dichiarazione di voto. Dicevamo
che quantomeno ci saremmo aspettati che questa fosse l’occasione per avere non dico
una dichiarazione di impegno ma qualche notizia sulle intenzioni che
l’Amministrazione ha riguardo alla parte in positivo della proposta che sta a cuore a
tutti ma che ovviamente viene vista, come rilevava il collega, filtrata dalla particolare
sensibilità che ha il collega Esposito perché per professione, una professione dovuta a
una passione, quindi per impegno civico è rivolto anche nella politica in particolar
modo a tutte quelle problematiche che attengono all’educazione, all’istruzione e al
mondo della scuola.
Certo, c’è anche una parte in negativo, faceva riferimento prima il collega alle date di
presentazione, non è un caso che questa proposta sia stata presentata il giorno in cui
venne in aula il Presidente Penati a relazionare sull’operazione di Serravalle. Ancora
ieri io leggevo agenzie di stampa del Presidente che diceva che l’Amministrazione
Provinciale riserverà maggiori risorse alla cultura grazie all’operazione Serravalle.
Noi sosteniamo, anche con questo ordine del giorno, che è vero esattamente il
contrario, cioè non solo gli oneri finanziari, il Presidente stesso ci aveva detto senza
infingimenti che si era pagato un prezzo maggiore perché si comprava la quota di
controllo, ma allora non si può contemporaneamente dire che quel prezzo garantirà un
giovamento di carattere economico. Quel prezzo pagato consente il controllo della
Serravalle ma è maggiore del prezzo di mercato, come tutti sappiamo, nel senso che
la remunerazione di quell’investimento è antieconomica se eliminato qualsiasi
ragionamento sull’opportunità o meno di controllare quella società di più o di meno.
Verranno vendute delle azioni, molte azioni di molte società per far fronte a quel
debito. Noi diciamo che quei soldi, quindi non solo i soldi destinati all’operazione di
Serravalle ma i soldi che noi ricaveremo dalla privatizzazione di tutte quelle quote
azionarie di cui ha parlato Penati quel giorno, la Serenissima, la Cisa, forse la Sea,
non abbiamo ben capito, comunque quei nostri gioielli di famiglia nel momento in cui
vengono venduti noi vorremmo, ed era questo lo spirito del collega per la parte in
negativo, che venissero utilizzati per le funzioni primarie della Provincia, le funzioni
che attengono alla politica che pensa alle politiche sul territorio e non alla politica che
pensa ai posti nei consigli di amministrazione e quindi tutti quei milioni di euro che
adesso entreranno nelle nostre casse da queste dismissioni, da queste privatizzazioni e
che andranno a svincolare le azioni che abbiamo dato in pegno di Serravalle potevano
essere meglio utilizzati.
Noi non ci tiriamo indietro, Presidente chiudo, nel fare delle proposte al riguardo. La
nostra proposta oggi, una delle possibili, è chiara per il Consigliere Esposito e per noi
tutti del Gruppo di Forza Italia quei soldi sarebbero stati meglio spesi per questi
istituti scolastici, anche se si sta parlando della Provincia di Monza e Brianza, quindi
di persone che la prossima volta non voteranno per il Presidente uscente o per molti
degli Assessori uscenti.”
Nel frattempo è uscito dall’aula l’Assessore Mezzi ed è entrato in aula il Consigliere
Bruschi. (presenti 39)
Dopodiché, chiusa la discussione, il Vice Presidente Vicario del Consiglio sottopone
ai voti del Consiglio il seguente ordine del giorno:
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“IL CONSIGLIO PROVINCIALE
richiamato
l’ordine del giorno proposto unitariamente dalla Commissione 9^ ed approvato
all’unanimità
preso atto
dell’insufficienza dei fondi appostati per la realizzazione completa dei due Istituti
Superiori di Arcore e Brugherio nella costituenda provincia di Monza e Brianza
considerata
l’operazione estiva di acquisizione del 15% delle Azioni di Gavio in Serravalle al
prezzo di circa 240 milioni di euro e quindi la larga disponibilità di risorse
invita
la Giunta Provinciale a proporre le variazioni necessarie all’adeguamento
dell’appostazione di bilancio destinata alle nuove realizzazioni in questione.”
Durante il dibattito si assentano i Consiglieri Barbaro, Caputo, Clerici, Grimoldi,
Malinverno e Re. (presenti 33)
Indetta dal Vice Presidente Vicario del Consiglio la votazione per alzata di mano, i
Consiglieri scrutatori riferiscono e il Vice Presidente Vicario del Consiglio dichiara
respinto l’ordine del giorno con ventuno voti contrari, undici a favore (Consiglieri
Accame, Albetti, Bruschi, Colli, Dapei, Del Nero, Esposito, Frassinetti, Gavazzi,
Lombardi e Musciacchio) e un astenuto (Consigliere De Nicola).
Il Vice Presidente Vicario del Consiglio dà atto del risultato della votazione.
Dopodiché, alle ore 19.18 del 27 ottobre 2005, il Vice Presidente Vicario del
Consiglio toglie la seduta e significa che il Consiglio è convocato per il giorno 10
novembre 2005.
Del che si è redatto il presente verbale che viene come in appresso sottoscritto.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
(Vincenzo Ortolina)
IL SEGRETARIO GENERALE
(Antonino Princiotta)
per la votazione dell’argomento n. 67:
IL VICE PRESIDENTE VICARIO DEL
CONSIGLIO
(Arianna Cavicchioli)
IL VICE SEGRETARIO GENERALE
(Liana Bavaro)
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27 ottobre 2005 - Città metropolitana di Milano