UNA MONTAGNA DI RISORSE. PERCORSI A FAVORE DI UNA DOMICILIARITÀ DIFFUSA E SOLIDALE Pielungo di Vito d’Asio – Castello Ceconi (PN) 14 febbraio 2014 +...+. . .+ Organizzare i servizi di montagna: imparare da best practices innovative +...+...+ Alberto Di Gioia Politecnico di Torino e Associazione Dislivelli [email protected] Tipi di territori in relazione alla disponibilità di servizi specializzati o di servizi ambientali: © Alberto Di Gioia P P = prezzo per unità Dp = densità popolazione Pp = costi di produzione per unità Pp Pz = prezzo desiderato d Periferia Pz Centro d = costo del servizio in periferia = Pp-Pz Dp Dimensione dei costi aggiuntivi al mantenimento dei servizi nelle aree periferiche piuttosto che in un luogo centrale (Stalder, 2006) Sensibilità di adattamento delle attività economiche di base allo spopolamento nelle aree periferiche. All’interno dei sistemi urbani, gli insediamenti del sistema dei luoghi centrali possono instaurare una doppia forma di dipendenza, funzionale ed economica. La seconda cresce al crescere della prima e dipende strettamente dai caratteri dei bacini di gravitazione e dall’intensità delle reti sovralocali. (z) Limite dell’area montana Situazione attuale Ranghi principali: MEGA, j+ (j)+ Ranghi secondari: j, z (j) Dipendenza funzionale di tipo strutturale Investimenti e spillover positivi MEGA city Aumento dei costi di mantenimento per i presidi territoriali in conseguenza della metropolinizzazione Dimensione del Costi di riequilibrio mantenimento (z) per i presidi territoriali automantenuti (j)+ (j) Dipendenza funzionale di tipo integrato Investimenti e spillover positivi MEGA city - Servizi di base/attrezzature: sostengono direttamente le possibilita di vita e rappresentano materialmente la struttura di mantenimento dei presidi territoriali - Servizi collettivi primari/servizi alle imprese di tipo informativo: sostengono la qualita di vita della popolazione o degli addetti creando, ad esempio, un valore aggiunto in termini di formazione di competenze e know how - Servizi specializzati/servizi rari: in relazione ai due punti precedenti, sono legati a determinate forme della specializzazione locale (come ad esempio attività di formazione specializzate) oppure a particolarità della domanda Le relazioni tra le diverse classi di servizio nel sistema socio-tecnico Di Gioia, 2012 Possiamo raggruppare in due categorie i progetti che generano sviluppo locale, quindi un valore aggiunto territoriale, a partire dai servizi e dalle risorse locali: - I progetti che partono da trasformazioni dell’intero sistema territoriale, di lungo periodo e ancorato a strutturati modelli di governance - I progetti di innovazione legati inizialmente a tematiche molto specifiche, ma che si strutturano nel tempo creando processi del tutto nuovi e sostenibili La Provenza-Alpi-Costa-Azzurra ed in particolare il Queyras forniscono un esempio di attuazione di politiche dei servizi diffusi altamente strutturato, trasversale e innovativo. I concetti di base: - Sostenibilità ambientale, sociale, economica e governance territoriale pianificazione di livello dipartimentale/regionale - Approccio centrato sulle persone accompagnamento - Centralità e riconoscibilità Maison de service public e label di riconoscibilità regionale - Innovazione tecnologica e reti di innovazione strutture all’avanguardia, ma di semplice uso -Strutturazione regionale dei RSP: un unico label rende riconoscibili i servizi che rispettano lo standard regionale Relais de Service Publics Servizi pubblici - 8 Maison de Service Publics: collettori centralizzati di servizi, sempre aperti - Strutture decentralizzate per i contesti isolati Lo standard del servizio offerto attiene il rispetto di vari assi, oltre al principio dell’adattamento territoriale (pianificazione dipartimentale delle aree più marginali per le strutture delocalizzate): - Pratiche amministrative a tutti i livelli (dal locale alle Prefetture) - Accompagnamento all’impiego e formazione professionale - Accompagnamento al TIC – teleservizi (libero e gratuito + personale specifico per chi non è in grado) - Accoglienza in strutture delocalizzate Strutture organizzate a rete, con sistemi di cooperazione pubblico/privata, soprattutto per quanto attiene il finanziamento degli aspetti innovativi e tecnologici (divisi in specifici progetti): -Comunità Montana (di Massiccio): si occupa della gestione del servizio http://www.escartonduqueyras.com/ - ADRETS: Associazione locale che si occupa della consulenza in materia di trasferibilità dei servizi e del sistema prestazionale http://adrets-asso.fr/ -iMDEO e altre società: consulenza in materia di forniture tecnologiche, reti TIC etc. http://www.imdeo.com/ - Maison de Service di Aiguilles, Comune di circa 400 abitanti es. di uso di TIC per pratica pubblica con addetto della Prefettura (la più vicina è a Gap, 84km) La struttura della Maison de Services: -16 addetti, personale fisso di supporto alle persone - struttura centrale sempre aperta: preferita questa soluzione rispetto ad avere varie strutture decentrate ad orari differenziati che confondono le persone - assistenza polivalente su servizi alla persona (servizi di base ed anche per alcuni servizi rari): - Impiego - Formazione - creazione d’impresa - trasporti e mobilità - sanità e servizi alla persona - servizi per l’infanzia - servizi per l’abitare e la residenzialità - cultura, commercio al dettaglio, - sviluppo locale rurale, supporto agli anziani e servizi sanitari - servizi telematici - Relais Services Publics di Argentière-La-Bessée (2400 abitanti) - Gestione del partnerariato - Labeling delle attività di servizio - coordinamento territoriale - analisi delle politiche pubbliche di intervento (es. gestione mobilità territoriale, politiche di attrazione del personale medico, etc.) - Integrazione della rete di servizio regionale e monitoraggio nel tempo delle attività e della loro efficienza Riconoscibilità e materiale informativo alle persone: - Depliant tematici - Guida informativa multi-servizio (vivere, lavorare, intraprendere) - Basi di dati in linea legati al territorio e alle imprese Il caso de Les Deux Alpes (Communauté de comunes de l’Oisans) è molto specifico relativamente al tema della stagionalità. Le Deux Alpes si contraddistinguono come un centro monofunzionale turistico ad alta densità, relativamente isolato, posto su un enorme altipiano. Grande attrattore occupazionale per l’inverno, problemi di mobilità per l’estate Caratteri di base: Questa immagine: en.wikipedia.org - Gestione dell’alloggiamento degli stagionali come politica pubblica: attività di intermediazione con privati per l’utilizzazione delle unità immobiliari (circa 300) - accompagnamento sociale degli stagionali (stimati 1700 come popolazione occupata stagionalmente a LDA, 3500 nell’Oisans) - istituzione di sportelli tematici nel centro amministrativo locale, disponibilità di attrezzature, adattamento individuale del servizio, servizi di prossimità Il Centro amministrativo de Les Deux Alpes Accoglienza, avviamento dell’accompagnamento prima accoglienza con Associazione locale Attrezzature a disposizione libera Uffici di accompagnamento (lavoro e locazione, intermediazione con privati): - non è un semplice centro per l’impiego, il Comune si fa garante materiale instaurando un rapporto diretto tra datore di lavoro e proprietari delle residenze che ospitano gli stagionali (unico caso di questo genere) - il servizio si estende alla gestione del rapporto lavorativo con i privati, all’erogazione dei servizi di prossimità Datore di lavoro (occupazione) Prioprietario privato (abitazione) Comune (garante e intermediatore) + servizi di accompagnamento e servizi di base Lavoratori stagionali Effetti: - Movimento di unità immobiliari prima ferme anche nei periodi invernali (sottouitilizzate da persone anziane, o persone che comunque non si fidavano ad affittare direttamente o per esperienze negative) - Migliore gestione dei flussi - Alta qualità derivata dall’accompagnamento sociale - Alta sostenibilità economica: il contributo del servizio è gratuito, ma le relazioni tra privati generano ricadute positive nella relaziona domanda-offerta La Valle Maira è uno dei luoghi più dinamici delle Alpi occidentali nei processi di rinascita dopo il pesante fenomeno di spopolamento degli anni sessanta-ottanta del Novecento. Maira SpA è un esempio innovativo legato ad attività di sfruttamento delle risorse ambientali al fine di produrre benefici economici da riversare in servizi ed iniziative di supporto alla persona. Caratteri di base: - Maira SpA è costituita come società pubblico-privato (50%50%) che persegue interessi su tre fronti: produzione e sfruttamento delle risorse idroelettriche (3 impianti), sostenibilità ambientale, ricadute economiche sul territorio - Le attività della società sono direttamente riflesse nella produzione di servizi per il territorio ed altri tipi di attività Gli attori che compongono Maira SpA Le attività di Maira SpA: Dal punto di vista dei servizi locali e territoriali: - Sostegno alla formazione locale (es. Scuola della montagna integrato nel progetto del rifugiocampeggio Campo base di Chiappera, Acceglio) - Infrastrutturazione (fisica e telematica) - Manutenzione ambientale, impianti tecnici urbani 1871 - 1951 1951 - 1981 1981 - 2000 Variazione della popolazione dell’arco alpino italiano 2001-2010 Classificazione per tipologia di funzioni presenti – integrazione con altri 47 indicatori legati alle specializzazioni delle funzioni In modo più strettamente collegato alla fornitura e alla gestione dei servizi, le attività di Maira SpA consentono: - energia elettrica agevolata per i centri vallivi di valenza sociale (es. ricoveri per anziani di Stroppo e San Damiano Macra, il Convitto di Stroppo, il Centro Sportivo di Roccabruna e lo stesso Comune di Acceglio) - interventi di tipo urbanistico connessi alle attività principali (es. ripavimentazione stradale e condutture fognarie nell’area sportiva di Acceglio e durante la realizzazione dell’info point di San Damiano Macra), in un’ottica di economia di scala. Questo aspetto consente evidenti abbattimenti di costi rispetto ai processi tradizionali, che soventemente sono tali da impedirne la realizzazione - - Nuovi abitanti della montagna: processi di ripopolamento, nella maggior parte dei casi autonomi Nuove forme dell’abitare: la residenza multilocalizzata Gentrificazione alpina: casi (soprattutto svizzeri) di attrattività verso elite La montagna come laboratorio di sperimentazione e ‘terra d’asilo’ L’ibridazione culturale come fonte di innovazione (anche economica) Status congruency dei piccoli gruppi (o spillover relazionali): la coesione dei sistemi locali montani come indice di performance territoriale (in molti casi anche economica) Con alcuni punti essenziali, governare oggi il territorio montano attraverso lo sviluppo locale significa: - - Favorire la nascita di attività legate alla green economy Politiche e strumenti per i nuovi abitanti della montagna (residenza e occupazione), definibili come politiche per l’accoglienza (dirette o indirette, in riferimento agli altri punti) Misure di sostegno ai servizi e loro gestione sostenibile Infrastrutture telematiche Misure per l’ambiente ed il paesaggio Sviluppare le RETI Valorizzare e coltivare le diversità, saper promuovere modelli di integrazione e di “ibridazione” culturale Saper applicare le innovazioni, sia tecnologiche che non tecnologiche Valorizzare l’iniziativa locale Riuscire ad integrare questi aspetti in programmi comuni senza considerarli iniziative settoriali (da Dematteis G., Montanari per scelta. Indizi di rinascita nella montagna piemontese, Franco Angeli, Milano, 2011) Le persone che scelgono di abitare in montagna (genericamente definite neorurali da primi testi) sono stati ricondotti inizialmente a 5 macro-categorie, in realtà definite da caratteri motivazionali e socio-economici NECESSITATI Persone la cui scelta insediativa è dettata dalla necessità di ridurre i costi della casa e della vita o di raggiungere facilmente un posto di lavoro. ABITANTI Categoria che comprende tutti coloro che hanno scelto di insediarsi in un ambiente non solo rurale, ma anche spiccatamente ‘naturale’. Importante il legame con la natura, anche se non necessariamente si riflette nel lavoro o negli hobby. PRODUTTORI Categoria che comprende coloro i quali non si limitano a cercare un ambiente montano per abitarvi e per condurvi una vita più ‘naturale’ e tranquilla, ma anche e soprattutto per sviluppare un rapporto di lavoro che utilizza le risorse proprie di tale ambiente. INNOVATORI Categoria trasversale alle due precedenti, formata da un numero limitato di soggetti che rifiutano più o meno esplicitamente una visione puramente tradizionale e convenzionale della montagna per tentare nuovi modi di viverla e di utilizzarne le risorse. INTEGRATI È una categoria completamente trasversale alle precedenti, riguarda i soggetti che concepiscono e praticano l’insediamento come partecipazione alla vita della comunità locale. Emerge dalle indagini sul campo che questo non sempre è facile e che coloro che manifestano queste intenzioni non sempre riescono poi a realizzarle. L’integrazione può porsi anche come aspetto collaborativo con l’amministrazione pubblica. (Da Corrado F., Dematteis G., Di Gioia A., Nuovi montanari. Abitare le Alpi nel XXI secolo, Franco Angeli, Milano, 2014, in fase di stampa) Tipologie di abitanti sulla base dei caratteri socio-economici A. Polazione attiva A1. Con effetti positivi sull’economia locale limitati alla domanda di beni e servizi e alla contribuzione fiscale A1.1 - residenti pendolari A1.3 - disoccupati e in cerca di occupazione A2. Con effetti sul funzionamento generale dell’economia e della società locale A2.1 - imprenditori e occupati in aziende a localizzazione ubiquitaria A2.2 - occupati amenity migrants in attività autonome “non radicate” A2.3 - dipendenti pubblici occupati in uffici e servizi locali A2.4 - lavoratori dipendenti non specializzati occupati in attività “radicate” A2.5 - occupati in attività di servizio ubiquitarie A3. Con effetti sulla messa in valore di risorse potenziali specifiche del contesto locale A3.1 - imprenditori e lavoratori specializzati in attività produttive direttamente “radicate” A3.2 – imprenditori e lavoratori specializzati in attività indirettamente “radicate” B. Popolazione non attiva (effetti economici limitati alla domanda di beni e servizi) B1. infanti e popolazione studentesca B2. casalinghe B.3 pensionati e ritirati dal lavoro Tipologie di abitanti sulla base dei caratteri motivazionali a. Utilitaristi a1. Imprenditori e lavoratori autonomi a1.1 - in attività produttive “radicate” nel contesto montano a1.2 - in attività rivolte a soddisfare la domanda locale di beni e servizi a2. Lavoratori dipendenti o saltuari a2.1 - occupati in attività “radicate” a2.2 - occupati in attività “non radicate” a3. Residenti per limitate disponibilità economiche a3.1 - pensionati a3.2 - pendolari a3.3 - immigrati stranieri b. Esistenziali b1. che rifiutano la città b1.1 - pionieri “eroici” b1.2 - mistico-religiosi b1.3 - attivi in produzioni “radicate” senza ricerca di profitto b1.4 - sportivi b2. che non rinunciano ai vantaggi della vita urbana b1.3 – imprenditori e lavoratori autonomi localizzati per amenity b2.1- pendolari amenity migrants b2.1 - salutisti b2.3 - pensionati desiderosi di integrazione sociale b2.4 - comunitaristi Dematteis G. (a cura di) (2011), Montanari per scelta. Indizi di rinascita nella montagna piemontese, Franco Angeli, Milano. Di Gioia A. (2013), "Integrare le Alpi sulla base del rafforzamento dei servizi, dell’occupazione e di nuove forme dell’abitare − Integrating the Alps through the improvement of services, employment, and new forms of living", in Varotto M., Castiglioni B. (Eds.), Di chi sono le Alpi? / Whose Alps are these, Padova University Press, Padova, 142-154. Corrado F., Dematteis G., Di Gioia A. (a cura di) (2014), Nuovi montanari. Abitare le Alpi nel XXI secolo, Franco Angeli, Milano, in fase di stampa. www.dislivelli.eu