I restauri della chiesa di San Francesco di Treviso, dalle carte dell’archivio di Luigi Coletti
incontro con Elena Khalaf e Chiara Voltarel
Treviso, 27 ottobre 2015
In seguito alle occupazioni militari francesi e austriache iniziate con la caduta della Serenissima
Repubblica di Venezia e alla soppressione dell’ordine dei Minori Conventuali francescani a
opera di Bonaparte (1806), la chiesa di San Francesco subì danni ingenti, causati da spoliazioni
e atti di vandalismo.
L’edificio, che versava in condizioni disastrose, venne acquisito dal Comune nel 1921 e
restituito al culto e alla dedizione dei cittadini nel 1928, grazie all’impegno e alla tenacia
dell’Associazione per il patrimonio artistico trevigiano, presieduta dallo storico e critico
dell’arte Luigi Coletti.
L’incontro è l’occasione per ripercorrere le tappe salienti del restauro, avvenuto principalmente
tra il 1925 e il 1928 e protrattosi fino al 1942. Lo studio dei restauri, che si è sviluppato finora
soprattutto sulla base della documentazione conservata nel convento trevigiano, ha potuto
trovare conferme e nuovi spunti dalla consultazione del materiale del fondo Coletti: attraverso
lo studio e l’interpretazione dei numerosi carteggi, delle fotografie e dei ritagli di quotidiani
appartenuti allo storico dell’arte trevigiano, è stato infatti possibile approfondire e integrare
diversi aspetti del recupero della chiesa curato dallo stesso Coletti. Ne è emersa la trama di un
racconto vivo, fatto anche di retroscena e di aneddoti, in cui la narrazione dei fatti si sviluppa
attraverso le voci dei protagonisti e delle testimonianze dell’epoca.
Elena Khalaf. Laureata all’Università di Udine in Storia dell’Arte e Conservazione dei beni
artistici e architettonici con una tesi sulla chiesa di San Francesco di Treviso. Storica dell’arte,
ha svolto attività di assistente alla ricerca storico-documentaria nel territorio trevigiano e veneto,
nell’ambito di varie committenze. Ha contestualmente proseguito lo studio delle fonti relative
all’argomento della tesi, pubblicando il saggio I restauri della chiesa di San Francesco a
Treviso (1924-1942) attraverso l’analisi di documenti inediti, «Il Santo. Rivista francescana di
storia dottrina arte», LII, 3, 2012, e approfondendo lo studio dei documenti dell’archivio di Luigi
Coletti.
Chiara Voltarel. Laureata all’Università di Udine in Conservazione dei beni culturali con una
tesi sulla chiesa di Santa Margherita di Treviso. Storica dell’arte, ha rivolto particolare
attenzione all’arte e all’architettura medievale soprattutto del territorio trevigiano.
Ha pubblicato La chiesa di Santa Margherita. Storia di un monumento dimenticato, Piazza 2007
e diversi saggi tra i quali: La decorazione della chiesa di Santa Margherita nel contesto
trevigiano: frammenti superstiti, in Santa Margherita degli Eremitani a Treviso. Materia e
memoria del complesso conventuale, a cura di Irina Baldescu, Marsilio 2014; Suggestione e
paesaggi: luci e colori di Lino de Adamo, in Lino de Adamo 1907-1984, catalogo della mostra,
2008; La vicenda dei bassorilievi di Antonio Canova. Da villa Albrizzi-Franchetti alla villa
degli Agnelli, in Villa Albrizzi-Franchetti un viaggio tra storia, arte e cultura, a cura di Adriano
Favaro, Tintoretto 2006.
Giornalista del «Gazzettino» e ricercatrice per Fondazione Benetton Studi Ricerche nell’ambito
del progetto Treviso urbs picta, in relazione al quale ha effettuato un primo spoglio dell’archivio
di Luigi Coletti.
Fondazione Benetton Studi Ricerche / www.fbsr.it, 27 ottobre 2015
Luigi Coletti (1886-1961) nacque il 10 febbraio 1886 a Treviso, da Isidoro Alberto e
Anita Gobbato. Frequentò il ginnasio-liceo e fin da ragazzo venne a contatto con i più illustri
eruditi locali, tra i quali Luigi Bailo e Augusto Serena. Conseguita la laurea in giurisprudenza a
Padova – con la tesi Delle limitazioni alla proprietà per ragioni d’arte – continuò a seguire
la sua inclinazione di studioso e critico d’arte, di promotore e presidente degli Amici dei
monumenti e dell’Associazione per il patrimonio artistico trevigiano, che fece ricostituire
nel 1921. Partecipò come volontario alla prima guerra mondiale; nel 1917 fu catturato e
in seguito ricevette la medaglia d’argento al valor militare. Nel 1919 sposò la marchesa
Eugenia Campanari. Nel 1932 successe a Luigi Bailo quale conservatore del Museo e della
Pinacoteca civica di Treviso. Dal 1937 iniziò la carriera accademica che concluderà nel 1957, a
Trieste, come preside di facoltà.
Notevole la sua opera per il patrimonio storico e artistico della città: la conservazione delle
mura di Fra’ Giocondo, della Loggia dei Cavalieri, il restauro e la rinascita della chiesa di
San Francesco, il restauro di una cappella in Santa Lucia e del Battistero, l’acquisto per la
Biblioteca comunale del prezioso manoscritto di Gustavo Bampo sull’arte locale, il progetto e la
direzione del riordinamento della Pinacoteca civica nella sede di palazzo Zuccareda, la
costituzione del Museo della casa trevigiana a Ca’ da Noal. Tra i molti impegni onorari, fu
membro del consiglio dell’Istituto di storia dell’arte della Fondazione Cini.
Il fondo Coletti, nel Centro documentazione della Fondazione Benetton Studi Ricerche
Si tratta di un fondo complesso che comprende – in stretta e funzionale relazione reciproca – la
biblioteca e l’archivio della famiglia Coletti di Treviso, antica e facoltosa famiglia di origini
cadorine, e contiene documentazione datata dalla seconda metà dell’Ottocento sino alla fine del
secolo scorso. La biblioteca comprende 14.438 tra volumi e opuscoli; circa 100 testate di
periodici; 409 gruppi di pubblicazioni e documenti conservati in miscellanee, scatole e buste
contenenti articoli di rassegna stampa, estratti o pubblicazioni, numeri di riviste, appunti
manoscritti; 33 manoscritti risalenti prevalentemente al secolo XVIII; il catalogo manoscritto
della biblioteca compilato da Isidoro Coletti. Le discipline e gli argomenti documentati sono
vari: letteratura italiana, storia dell’arte, letterature europee e delle lingue classiche, critica
letteraria, estetica, filosofia, storia. Vi sono inoltre guide turistiche e artistiche, libri scolastici e
per ragazzi, libretti d’opera, programmi teatrali, spartiti musicali e, in varie copie, scritti di
Luigi e di Nando Coletti.
L’archivio comprende l’archivio famigliare (con documentazione risalente al Settecento), buste
d’archivio contenenti documenti e carteggi relativi ai singoli membri della famiglia, registri,
pubblicazioni per nozze, diplomi e mappe, oltre un centinaio tra buste, cartelle e registri, relativi
agli archivi di Illo Coletti, di suo fratello Isidoro e sul Movimento Federalista Europeo.
Contiene inoltre la documentazione personale e professionale di Luigi e Nando Coletti.
Da segnalare la consistente perdita di libri a causa dei bombardamenti subiti dalla dimora
famigliare nel 1944 e la disponibilità di una parte significativa del fondo fotografico di
Luigi Coletti nel Foto archivio storico trevigiano-FAST, ove è giunto per donazione nel 2003.
Scheda distribuita in occasione dell’incontro
I restauri della chiesa di San Francesco di Treviso, dalle carte dell’archivio di Luigi Coletti
con Elena Khalaf e Chiara Voltarel,
Biblioteca incontra... 2015, Fondazione Benetton Studi Ricerche, Treviso, 27 ottobre 2015
Fondazione Benetton Studi Ricerche / www.fbsr.it, 27 ottobre 2015
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