Regione Umbria
Giunta Regionale
Ambiente, territorio e infrastrutture
Manualetto di
PROTEZIONE CIVILE
(CON NORME DI COMPORTAMENTO)
A cura del Servizio Protezione Civile e Prevenzione dai Rischi
Sezione Volontariato, Formazione e Informazione
Piazza Partigiani 1 - 06100 - Perugia
Email [email protected]
www.protezionecivile.regione.umbria.it
Prefazione
La Protezione Civile nella vita di tutti i giorni ha un’importanza
fondamentale: essenziale per questo che tutti, a partire dai singoli
cittadini fino ai primi nuclei organizzati come la famiglia, siano
sensibili a questo argomento.
La nostra regione, anche se paesaggisticamente fra le più belle d’Italia, si porta dietro problematiche importanti generate dalla presenza di molti rischi.
Un ruolo centrale, per la riduzione del rischio, è rivestito dall’attività di prevenzione, intesa come migliore conoscenza del territorio
e preparazione della singola persona all’autosoccorso e all’autoprotezione.
Con questo opuscolo si intendono dare delle informazioni al singolo cittadino, così da prepararlo ad eventuali situazioni di emergenza. L’obiettivo prioritario da raggiungere è fornire competenze di
base per riconoscere un evento e comportarsi nella maniera giusta,
per agevolare l’intervento dei soccorsi.
ALESSANDRO SEVERI
Dirigente Servizio Protezione
Prevenzione dai Rischi
e
Cos’è la Protezione civile?
Con "Protezione Civile" si intendono tutte le strutture e le attività messe in campo dallo Stato per tutelare l'integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi.
Con la legge del 24 febbraio 1992, n. 225 l'Italia ha organizzato la protezione civile come "Servizio nazionale", coordinato dal Presidente del
Consiglio dei Ministri e composto, come dice il primo articolo della
legge, dalle amministrazioni dello Stato, centrali e periferiche, dalle
regioni, dalle province, dai comuni, dagli enti pubblici nazionali e territoriali e da ogni altra istituzione ed organizzazione pubblica e privata
presente sul territorio nazionale. Al coordinamento del Servizio nazionale e alla promozione delle attività di protezione civile, provvede il
Presidente del Consiglio dei Ministri attraverso il Dipartimento di Protezione civile.
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Quali sono le Attività di Protezione civile?
Previsione: Attività di studio per capire le cause dei fenomeni distruttivi, conoscere i rischi, sapere in quali parti del territorio possono verificarsi le situazioni di pericolo.
Prevenzione: Attività svolta per evitare o ridurre al minimo la possibilità che ci siano danni provocati da rischi prevedibili.
Soccorso: Attività di assistenza alle persone che si trovano in difficoltà.
Superamento dell’emergenza: Iniziative volte a riportare la popolazione alle normali condizioni di vita nel più breve tempo possibile.
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La Protezione civile regionale
Il 27 luglio 1988 la Regione Umbria ha promulgato la Legge n. 26 che,
in linea con i principi contenuti nella proposta di legge nazionale
(proposta del 2 luglio 1987, sfociata nella Legge 24 febbraio 1992, n.
225) disciplina gli interventi in materia di sicurezza civile ed ambientale ed il Sistema regionale di Protezione civile.
Il Sistema regionale si avvale di un insieme di strutture che si occupano, a vario titolo, di previsione, prevenzione e soccorso. All’interno
dell’Amministrazione regionale, in particolare le attività collegate alla
protezione civile, alla difesa del suolo e alla programmazione forestale
sono ricomprese nelle competenze di più Servizi che fanno capo a Direzioni e Assessorati diversi.
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La Protezione civile regionale
Nello specifico il Servizio Protezione civile e Prevenzione dai rischi è
quello al quale sono state assegnate le principali attività di protezione
civile.
Il Servizio è strutturato in tre sezioni:
Sezione 1 – Emergenze: svolge attività inerenti la gestione delle
emergenze di protezione civile, comprese le attività propedeutiche di preparazione del materiale da utilizzare in caso di necessità.
Sezione 2 – Volontariato, Formazione ed Informazione: si occupa
dell’organizzazione dell’utilizzo del Volontariato di protezione
civile, delle attività connesse alla formazione tecnico professionale delle risorse umane e della informazione/comunicazione
alla popolazione adulta e scolastica.
Sezione 3 – Previsione e Prevenzione: si occupa delle attività relative allo studio dei rischi nel territorio regionale, delle attività
volte alla riduzione o eliminazione dei danni, della conseguente
predisposizione di piani e programmi.
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Volontariato
La legge-quadro sul Volontariato, Legge 11 agosto 1991, n. 266, considera “organizzazione di volontariato ogni organismo liberamente costituito (…) che si avvalga in modo determinante e prevalente delle prestazioni personali, volontarie e gratuite dei propri aderenti. Le organizzazioni di volontariato possono assumere la forma giuridica che ritengono più adeguata al perseguimento dei loro fini, salvo il limite di compatibilità con lo scopo solidaristico” (art. 3, Legge 11 agosto 1991, n.
266).
Il volontariato è una importante risorsa sociale che viene incontro alle
numerose esigenze della vita civile, costituendo un importante supporto
alle Istituzioni.
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Volontariato
Quindi è importante ed auspicabile diffondere e sostenere la cultura
della solidarietà.
Il Volontariato di Protezione civile si può organizzare in Gruppi comunali o in Associazioni: ciò che li differenzia è che i primi sono una diretta emanazione delle Amministrazioni comunali e pertanto alle
“dipendenze” del Sindaco in quanto autorità comunale di Protezione
civile, mentre le Associazioni sono organizzazioni di privati cittadini.
Nella nostra regione il volontariato si è sviluppato sia qualitativamente
che quantitativamente soprattutto come conseguenza delle esperienze
locali, nazionali ed estere vissute negli ultimi anni in occasioni di emergenze o di attività di soccorso alla popolazione. Un importante fattore
di crescita è stato il contatto diretto con le organizzazioni di volontariato e lo scambio di esperienze durante il terremoto umbro marchigiano
del 1997. L’ultimo censimento ha fotografato un volontariato in forte
crescita in Umbria: 2560 volontari di 78 organizzazioni (61 Associazioni + 17 Gruppi comunali). Le recenti riforme sul decentramento amministrativo hanno assegnato un ruolo fondamentale ai Comuni nell’utilizzo del volontariato locale e alle Regioni per il suo coordinamento.
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Come si diventa Volontari?
Coloro che desiderano svolgere attività di protezione civile in primo
luogo devono individuare sul proprio territorio una Associazione che
opera in questo campo o possono chiedere al Comune di appartenenza
di far parte del Gruppo comunale, se costituito.
Nel determinare la scelta dell’Organizzazione (Associazione o Gruppo
comunale) cui entrare a fare parte, può risultare importante conoscere
l’ambito prevalente di operatività; i principali ambiti in cui le Organizzazioni prestano la loro attività sono: assistenziale, antincendio, cinofilo, logistico, radiocomunicazioni, sanitario, soccorso alpino.
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Come si diventa Volontari?
I volontari che aderiscono alla Associazione o al Gruppo Comunale devono:
♦
Assicurare la propria disponibilità nell’attuazione delle attività
programmate;
♦
Partecipare ai corsi di formazione e di addestramento;
♦
Possedere requisiti di moralità, affidabilità, capacità operative.
Esercitazioni di Protezione civile
Una esercitazione è il mezzo principale con il quale si verifica il modello di intervento previsto dal piano comunale.
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Cosa è un Piano di Protezione civile?
Il Piano comunale di Protezione civile contiene la descrizione dei rischi presenti nel territorio comunale e le misure con le quali fronteggiare l’emergenza. Il Piano comunale è utile per capire cosa fare prima,
durante e dopo l’emergenza.
Nel Piano comunale di Protezione civile vengono anche individuate le
Aree di attesa per la popolazione, le Aree di accoglienza della popolazione e le Aree di ammassamento dei soccorsi.
♦
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Aree di attesa per la popolazione: luoghi di prima accoglienza; si possono utilizzare strutture coperte o spazi ritenuti idonei e non soggetti a rischio, raggiungibili attraverso un percorso sicuro.
Cosa è un Piano di Protezione civile?
♦
Aree di accoglienza per la popolazione:
◊
Scoperte: sono quelle aree da destinare a tendopoli,
roulottopoli o a insediamenti abitativi di emergenza
(containers) in grado di assicurare un ricovero di media e lunga durata per coloro che hanno dovuto abbandonare la propria abitazione.
◊
Coperte: sono quelle strutture presenti sul territorio
che possono essere immediatamente disponibili per
assicurare un ricovero coperto di breve e media durata
per coloro che hanno dovuto abbandonare la propria
abitazione. Esse possono essere: alberghi, centri sportivi, strutture militari, edifici pubblici temporaneamente non utilizzati, campeggi, edifici destinati al culto, ecc.
♦
Aree di ammassamento dei soccorsi: localizzate in punti strategici, servono per far affluire ed ospitare i mezzi, i materiali e gli
uomini necessari alle operazioni di soccorso.
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Rischi
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◊
Rischio Sismico: terremoto.
◊
Rischio Idrogeologico: comprende frane, alluvioni, dighe,
valanghe.
◊
Rischio Incendio: relativo sia agli incendi boschivi sia quelli
nei luoghi urbanizzati.
◊
Rischio Industriale: causato da incendi, perdite o esplosioni
negli impianti a rischio.
◊
Rischio Sanitario: E' presente in tutte le tipologie di rischio.
È determinato soprattutto da malattie infettive causate e propagate in situazioni di emergenza, come ad esempio in caso di
evacuazione e sistemazione della popolazione in alloggi temporanei e promiscui a seguito di una catastrofe naturale.
◊
Rischio N. B. C. R. : rischio di attacchi terroristici con armi
nucleari, biologiche,chimiche, radiologiche o incidenti convenzionali con tali sostanze.
◊
Rischio Neve: si intende tutta quella serie di disagi e difficoltà dovute a precipitazioni nevose abbondanti e improvvise.
◊
Rischio Siccità: è il decremento dell’acqua disponibile in un
particolare periodo e per una particolare zona.
◊
Grandi incidenti stradali, ferroviari e aerei: incidenti di
particolare rilievo che richiedono l’intervento coordinato di
più strutture operative.
Realtà comunale
Il Sindaco, in qualità di Autorità comunale di Protezione civile, è il primo riferimento dei cittadini colpiti da un evento.
Legge 225 del 1992 art. 15 comma 3“Il Sindaco è Autorità comunale di
Protezione civile. Al verificarsi dell'emergenza nell'ambito del territorio comunale, il Sindaco assume la direzione e il coordinamento dei
servizi di soccorso e di assistenza alle popolazioni colpite e provvede
agli interventi necessari dandone immediata comunicazione al Prefetto
e al Presidente della Giunta regionale”.
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Autoprotezione
Purtroppo le unità e le Istituzioni di Protezione civile non possono prestare aiuto ovunque. E’ necessario pertanto che i singoli cittadini sappiano nei primi momenti cosa fare per se stessi e per aiutare gli altri. E’
importante comprendere però che da sola la volontà di prestare aiuto
non basta: a questa va aggiunta la conoscenza dei rischi e delle possibili misure di protezione, misure personali di prevenzione e la capacità di
prestare concretamente soccorso. E’ quindi indispensabile allenare la
popolazione all’auto-protezione. La formazione all’auto-protezione
permette di riconoscere i segnali di allarme alla popolazione, di adottare corretti comportamenti in situazioni di pericolo, permette di prestare
primi soccorsi e consente un corretto allertamento delle forze di intervento (chi chiamare, cosa e come comunicare).
Ci si auto-protegge soltanto se si ha una conoscenza adeguata dei rischi
e se, preventivamente, ci si prepara ad affrontare delle possibili situazioni di crisi. In ogni casa dovrebbero essere sempre pronti :
♦
Riserva d’acqua
♦
Riserva di generi alimentari
♦
Medicinali personali
♦
Bagaglio d’emergenza
♦
Borsa portadocumenti
♦
Estintori
♦
Cassetta del primo soccorso
♦
Elenco dei numeri telefonici utili e mappa con indicazioni delle
aree di attesa.
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Autoprotezione
Ricapitolando autoprotezione significa anche avere una sufficiente conoscenza relativamente a:
♦
♦
♦
♦
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Segnale di sirena per dare l’allarme alla popolazione
Corretto comportamento in situazioni di pericolo
Elementi primo soccorso
Modalità di allertamento delle forze d’intervento
Il Piano familiare
Le famiglie sono gli attori principali della Protezione civile perché sono
i primi nuclei organizzati che possono trovarsi, in modo improvviso,
sole di fronte ai pericoli. E’ importante che siano ben preparate ad affrontare eventi potenzialmente catastrofici, inoltre possono rendere più
semplice e rapido il lavoro dei soccorritori favorendo la gestione dell’emergenza. Fare un Piano familiare serve a rendere autosufficiente il
proprio nucleo familiare per almeno 24 - 48 ore durante una situazione
di emergenza pianificando il ruolo e i compiti che ciascun componente
della famiglia dovrà svolgere al fine di limitare i danni ed i disagi.
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Norme di comportamento
Rischio Sismico
♦
Cerca riparo all’interno di una porta in un muro portante o sotto
una trave. Se rimani al centro della stanza potresti essere ferito
dalla caduta di vetri, intonaco o altri oggetti.
♦
Non precipitarti fuori per le scale: sono la parte più debole dell’edificio. Non usare l’ascensore: si può bloccare. In strada potresti
essere colpito da vasi, tegole ed altri materiali che cadono.
♦
Chiudi gli interruttori generali del gas e della corrente elettrica.
♦
A scuola, nei garage, nei locali pubblici ecc. segui sempre i cartelli indicanti le uscite di sicurezza.
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Norme di comportamento
Alla fine della scossa, per evitare possibili incendi
♦
Esci alla fine della scossa. Indossa le scarpe: in strada potresti ferirti con vetri rotti. Raggiungi uno spazio aperto, lontano dagli
edifici e dalle linee elettriche.
♦
Non bloccare le strade: servono per i mezzi di soccorso.
Usa l’automobile solo in caso di assoluta necessità.
Rischio Idrogeologico
Alluvione
In casa
♦
Se sei ai piani bassi in zone inondabili trasferisciti ai piani più alti
senza usare l’ascensore, rinunciando a mettere in salvo qualunque
bene materiale.
♦
Mantieni la calma, rassicura coloro che sono più agitati.
♦
Usa il telefono solo in caso di effettiva necessità per evitare il sovraccarico delle linee.
♦
Se possibile stacca l’interruttore centrale dell’energia elettrica e
chiudi la valvola del gas.
♦
Non bere acqua dal rubinetto di casa perché potrebbe essere inquinata.
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Norme di comportamento
Fuori casa
♦
Non sostare o transitare lungo gli argini dei corsi d’acqua, peggio
ancora sopra i ponti per vedere la piena.
♦
Presta la massima attenzione alle indicazioni fornite dalla Protezione civile attraverso radio, TV o automezzi identificabili della
Protezioni civile stessa.
♦
Occupati degli animali e liberali se non possono essere condotti
in luoghi sicuri.
♦
Prima di abbandonare la zona di sicurezza, accertati che sia stato
dichiarato ufficialmente il cessato allarme.
19
Norme di comportamento
Frana
♦
Evita di transitare nei pressi di aree già sottoposte ad eventi franosi, soprattutto durante temporali o piogge violente.
♦
Se la frana viene verso di te allontanati il più velocemente possibile lateralmente cercando di raggiungere una posizione più elevata o stabile.
♦
Se non è possibile scappare, rannicchiati il più possibile su te
stesso e proteggi la tua testa.
20
Norme di comportamento
♦
Guarda sempre verso la frana facendo attenzione a pietre o ad
altri oggetti che, rimbalzando, ti possono colpire.
♦
Non soffermarti sotto pali o tralicci: potrebbero cadere.
♦
Se stai percorrendo una strada e ti imbatti in una frana appena
caduta, cerca di segnalare il pericolo alle altre automobili che potrebbero sopraggiungere.
Rischio Incendio
Regole di prevenzione
♦
non accendere fuochi fuori dalle aree urbanizzate.
♦
non gettare mozziconi di sigarette o fiammiferi accesi.
♦
non abbandonare rifiuti fuori dai contenitori.
♦
non parcheggiare l’auto in zone con erba alta e secca.
♦
non bruciare stoppie, paglia e altri residui vegetali.
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Norme di comportamento
Se avvisti un incendio boschivo
♦
chiama il 115 o il 1515.
♦
non bloccare le strade e non fermarti a guardare le fiamme.
♦
se ti trovi vicino all’incendio scappa seguendo strade o corsi
d’acqua.
♦
non andare mai incontro alle fiamme e vai sempre in direzione contraria a quella del vento.
♦
se non hai scelta attraversa il fuoco dove è meno intenso per
passare dalla parte già bruciata.
♦
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non tentare di spegnerlo.
Norme di comportamento
Prevenzione in casa
♦
non lasciare apparecchiature elettriche in tensione quando non
le utilizzi.
♦
non tenere liquidi infiammabili vicino a fonti di calore.
♦
non usare apparecchi a gas o a fiamma libera in locali senza
l’adeguata areazione.
Se l’incendio è nell’edificio in cui ti trovi:
♦
scappa chiudendo porte e finestre per soffocarlo.
♦
non usare ascensori.
♦
se ti trovi in una stanza e l’incendio è nel corridoio, sigilla la
porta con stracci, meglio se bagnati e apri la finestra.
♦
se l’incendio blocca le vie di fuga sdraiati per terra e sistema
un fazzoletto, meglio se bagnato, davanti a naso e bocca.
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Numeri Utili
VIGILI DEL FUOCO
115
EMERGENZA SANITARIA
118
POLIZIA DI STATO
113
CARABINIERI
112
GUARDIA DI FINANZA
117
CORPO FORESTALE DELLO
STATO
1515
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Stampato presso il Centro stampa della Regione Umbria
Giugno 2007
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Manualetto di PROTEZIONE CIVILE