TAXE PERQUE - TASSA RISCOSSA ROMA - ITALIA
Chiesa di «S. Maria del Terzo Millennio alle Tre Fontane»
LA VERGINE DELLA
RIVELAZIONE
BOLLETTINO BIMESTRALE DELLA GROTTA DELLE TRE FONTANE
Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46)
art. 1, comma 2 - DCB Roma - Anno XXV - Settembre/Ottobre 2011 Nuova Serie n. 4
La Vergine della Rivelazione
EDITORIALE
A 120 anni dell’Enciclica sociale
“Rerum Novarum” di Leone XIII (1891)
I
2
l documento definitivo incomincia con l’indicare la causa
dell’insorgere di una questione
operaia nell’abolizione delle
antiche corporazioni di arti e
mestieri, “senza nulla sostituire
in lor vece, nel tempo stesso
che le istituzioni e le leggi
venivano allontanandosi dallo
spirito cristiano”. Difende la
proprietà privata come diritto di
natura. La terra con i suoi beni
è data all’uomo in usufrutto
universale, il quale per realizzarsi ha bisogno della proprietà
privata. Alcuni sostenevano che
sostituendo alla provvidenza dei
genitori quella dello stato vanno
contro la naturale giustizia e
disciolgono la compagine delle
famiglie. Contro le teorie della
lotta di classe, il Papa difende il
principio della collaborazione
fra le classi; vuole “che i consigli e le forze di tutte le classi
sociali si colleghino e cospirano
insieme a fin di provvedere il
meglio che sia possibile agli interessi degli operai: e crede che,
entro i debiti termini, debbano
volgersi a questo scopo le stesse
leggi e l’autorità dello Stato”.
Il Papa respinge il finalismo
socialistico, per cui un giorno
l’operaio arriverà ad eliminare
il lavoro e a condurre una vita
tutta pace e diletto.
Dopo aver affermato che
l’operaio ha l’obbligo di prestare
interamente e fedelmente l’opera che in libertà e secondo equità
fu pattuita, di non recar danno
alla roba né offesa alla persona
dei padroni e di astenersi ad
atti violenti, l’enciclica passa a
trattare dei doveri dei padroni.
È la parte che più commosse
gli animi allora, e dove il testo
raggiunge la solennità e la forza
di una denuncia biblica: “Dei
capitalisti poi e dei padroni sono
questi i doveri; non tenere gli
operai in luogo di schiavi; rispettare in essi la dignità dell’umana
persona, nobilitata di carattere
cristiano. Agli occhi della ragione e della fede non è il lavoro
che degrada l’uomo, ma anzi lo
nobilita col metterlo in grado
di campare con l’opera propria
onestamente la vita: quello che
veramente è indegno dell’uomo
è abusarne come di cosa a scopo
di guadagno, ne di stimarlo più
di quello che valgono i suoi
nervi e le sue forze.
Il Papa ammette che anche lo
Stato, lo Stato nel vero concetto
e quale si desume dai principi
della retta ragione, deve concorrere al benessere dei proletari,
facendo sì che questi partecipino in alcuna misura di quella
ricchezza che essi medesimi
producano.
GDR
Sommario
3
5
La Parola del Papa
Maria nella vita
pubblica di Gesù
P. Aldo Guidi
9
12
14
UN SANTO AL MESE
Santa Teresa
del Bambin Gesù
Testimonianza
Breve relazione
sulla Vergine
della Rivelazione
LA VERGINE DELLA
RIVELAZIONE
DIRETTORE EDITORIALE:
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DIRETTORE RESPONSABILE:
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REDAZIONE:
P. Aldo Guidi
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Aut. Trib. di Roma n. 394/86.
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Santuario Vergine della
Rivelazione alle Tre Fontane
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La Vergine della Rivelazione
La Parola del Papa
Angelus del 22 agosto 2010
C
ari fratelli e sorelle!
Otto giorni dopo la solennità della sua
Assunzione al Cielo, la liturgia ci invita
a venerare la Beata Vergine Maria col
titolo di “Regina”. La Madre di Cristo
viene contemplata incoronata dal suo
Figlio, cioè associata alla sua Regalità
universale, così come la raffigurano numerosi mosaici e dipinti. Anche questa
memoria ricorre quest’anno in domenica, acquistando una maggiore luce
dalla Parola di Dio e dalla celebrazione
della Pasqua settimanale. In particolare,
l’icona della Vergine Maria Regina trova un significativo riscontro nel Vangelo
odierno, là dove Gesù afferma: «Ecco,
vi sono ultimi che saranno primi, e vi
sono primi che saranno ultimi» ( Lc 13,
30). È questa una tipica espressione di
Cristo, riportata più volte dagli Evangelisti - anche con formule similari -,
perché evidentemente riflette un tema
caro alla sua predicazione profetica. La
Madonna è l’esempio perfetto di tale
verità evangelica, che cioè Dio abbassa
i superbi e i potenti di questo mondo e
innalza gli umili (cfr Lc 1, 52).
La piccola e semplice fanciulla di
Nazareth è diventata la Regina del mondo! Questa è una delle meraviglie che
rivelano il cuore di Dio. Naturalmente
la regalità di Maria è totalmente relativa a quella di Cristo: Egli è il Signore,
che, dopo l’umiliazione della morte di
croce, il Padre ha esaltato al di sopra di
ogni creatura nei cieli, sulla terra e sotto
terra (cfr Fil 2, 9-11). Per un disegno di
grazia, la Madre Immacolata è stata pienamente associata al mistero del Figlio:
alla sua Incarnazione; alla sua vita terrena, dapprima nascosta a Nazareth e poi
manifestata nel ministero messianico;
alla sua Passione e Morte; e infine alla
gloria della Risurrezione e Ascensione
al Cielo. La Madre ha condiviso con
il Figlio non solo gli aspetti umani di
questo mistero, ma, per l’opera dello
Spirito Santo in lei, anche l’intenzione
profonda, la volontà divina, così che
tutta la sua esistenza, povera e umile,
è stata elevata, trasformata, glorificata
3
La Vergine della Rivelazione
passando attraverso la «porta stretta»
che è Gesù stesso (cfr Lc 13, 24). Sì,
Maria è la prima che è passata attraverso
la “via” aperta da Cristo per entrare nel
Regno di Dio, una via accessibile agli
umili, a quanti si fidano della Parola
di Dio e si impegnano a metterla in
pratica.
Nella storia delle città e dei popoli
evangelizzati dal messaggio cristiano
sono innumerevoli le testimonianze
di venerazione pubblica, in certi casi
addirittura istituzionale alla regalità
4
della Vergine Maria. Ma oggi vogliamo
soprattutto rinnovare, come figli della
Chiesa, la nostra devozione a Colei
che Gesù ci ha lasciato quale Madre e
Regina. Affidiamo alla sua intercessione la quotidiana preghiera per la pace,
specialmente là dove più infierisce
l’assurda logica della violenza; affinché tutti gli uomini si persuadano che
in questo mondo dobbiamo aiutarci gli
uni gli altri come fratelli per costruire la
civiltà dell’amore. Maria, Regina pacis,
ora pro nobis!
La Vergine della Rivelazione
Maria nella vita pubblica
di Gesù
(2a puntata)
È
posta in luce l’efficacia e l’utilità della
preghiera di intercessione, dimostrata da numerosi testi dell’A.T. e del
N.T.: essi attribuiscono
alla preghiera un influsso
decisivo nel corso della
salvezza.
Il suo significato
non ha valore “informativo”, né la
pretesa di “mutare
il disegno di Dio”,
ma serve invece
a “promuovere il
regno di Dio” in
quanto con essa
l’uomo diventa o
si rende disponibile nelle mani del
Signore per sé e per
gli altri (M. Schmaus, in Dogmatica cattolica).
Nel contesto delle nozze di Cana,
Maria si rivolge ai
servi, utilizzando
la formula dell’Alleanza pronunziata
dal popolo in ri-
sposta a Mosè nel Sinai:
“Tutto ciò che Jhwh ha
detto noi lo faremo” (Es
19,8).
Maria invita gli inservienti (e tutti noi) ad
entrare nella prospettiva
dell’Alleanza.
Ella è consapevole
del suo ruolo di “Madre
spirituale” della nuova
comunità dei discepoli
di Gesù.
Infatti nella tradizione biblica la “Figlia
di Sion” è già presente come madre
dei figli di Israele
(SI87).
Nel Targum del
Cantico di Cantici
(1,5) si legge: “In
quest’ora (messianica) Sion, la Madre
di Israele, metterà
al mondo i suoi figli
e Gerusalemme accoglierà i suoi figli
che ritorneranno
dall’esilio”.
Questo sottofondo biblico - giudaico ci aiuta a comprendere meglio
certe sfumature del
testo di Giovanni.
5
La Vergine della Rivelazione
6
È Maria che fa assumere, con il suo invito,
ai servi l’atteggiamento
dell’obbedienza tipico
dei figli dell’Alleanza:
essi diventano “servi” di
Gesù e così rappresentano tutta la Chiesa.
le mani addosso, perché
non era ancora giunta la
sua ora” - Gv 7,30; “Ora
l’anima mia è turbata;
e che devo dire? Padre,
salvami da quest’ora? Ma
per questo sono giunto a
quest’ora” - Gv 12,27).
3) Con questa richiesta
Maria sospinge Gesù a
iniziare “la sua ora”, che
terminerà nella passione
(“Padre, è giunta l’ora”
- Gv 17,1; “Ecco l’ora si
avvicina” - Mt 26,45; “E
nessuno lo arrestò perché
non era ancora giunta la
sua ora” - Gv 8,20; “...
nessuno riuscì a mettergli
Il senso naturale della
risposta di Gesù suona
piuttosto: la volontà della
“carne” non può determinare la “mia ora”, lo può
unicamente la volontà del
Padre.
Al di sopra delle valutazioni umane.
Gesù educa la Madre
ad un esodo purificatore
e trasformante verso una
maternità universale.
Le veniva svelato il
“mistero” che in taluni
momenti non comprendeva (cfr Lc 2,50) e che
custodiva nel cuore (cfr
Lc 2,19), meditandolo,
fino a comprendere che
la sua maternità spirituale
era molto più importante
della maternità secondo
la carne.
Quelle nozze si presentavano come una occasione propizia per il solenne
rito della manifestazione
di Gesù.
Il primo frutto di questa manifestazione è la
La Vergine della Rivelazione
fede dei discepoli (v.11).
Era il primo incontro dei
primi discepoli di Gesù
con Maria.
Fu come se Maria
avesse additato Gesù ai
discepoli, al modo del
Battista (“Ecco l’Agnello
di Dio...” Gv 1,37).
Grandi virtù in Maria rivelate nella circostanza: potenza riflessiva,
prudenza, delicatezza,
carità, coraggio, iniziativa, lungimiranza, tempestività, fede.
La risposta di Gesù non
necessariamente include
un rimprovero alla madre o un diniego; infatti,
come nell’occasione del
ritrovamento al tempio
(Lc 2,49 - 50), anche se
esprime una difficoltà
(l’ora non ancora venuta), l’espressione suona come “perché mi fai
questo discorso?”, e tra
la domanda e la risposta
c’è solo una discordanza
apparente come tra le
parole e i fatti.
Gesù e Maria erano pienamente concordi con la
volontà e i piani di Dio.
“Il Signore e la sua
“serva” vivevano dello
stesso sangue, della stessa vita. Come i loro corpi
erano un solo corpo, per
il fenomeno della “simbiosi”, così i loro spiriti
erano un solo spirito.
L’attenzione di Maria e
l’attenzione di Dio s’intrecciavano mirabilmente. I pensieri rendono
presente chi è assente; per
Maria non era necessario
richiamare la presenza di
un assente: egli era lì, con
lei. Era presenza identificata con il suo corpo
e la sua anima. Tuttavia
Maria conservava la coscienza della sua identità
autonoma e libera” (Ignacio Larranaga, Il silenzio
di Maria).
Pare, dunque, che l’unica conseguenza logica
della risposta (negativa)
di Gesù fosse l’esclusione del miracolo. Invece
avviene tutto il contrario,
come se Gesù avesse
acconsentito. L’invito di
Maria ai servi di tenersi
pronti ad eseguire gli
ordini di Gesù non vuol
significare consenso di lui
al miracolo se l’ora non
era ancora giunta.
Tuttavia, la generalità
della espressione “fate
quanto vi dirà”, andrebbe
dal greco meglio tradotta
“qualunque cosa vi dirà,
fatelo”, lasciando indeterminata la natura degli
ordini, facendo sottintendere anche una riserva
riguardo alla possibilità
che si diano.
L’ammissione di tale
eventualità implica che
Ella sperava di poter far
anticipare “l’ora” per il
desiderio che animava la
sua impetrazione supplichevole.
Il testo non riferisce un
proseguo del colloquio tra
Madre e Figlio, tuttavia
“le più importanti parole
7
La Vergine della Rivelazione
non furono mai pronunziate da labbro, ma solo
trasmesse da sguardo a
sguardo” (G. Ricciotti,
Vita di Cristo).
Il vino nella tradizione
giudaica è un simbolo sia
dei beni messianici della
fine dei tempi, sia della
manifestazione messianica stessa; è quindi uno
degli elementi più significativi dei beni della
Nuova Alleanza (Am
9,13-14; Gal 2,24; 4,18;
Is 25,6).
giare che rappresenta la
legge di Mosè, il legalismo giudaico.
Gesù trasforma l’acqua della legge antica nel vino della legge
nuova, manifestandone
se stesso come l’autore e
come Messia.
Ma stando strettamente
al testo, è lecito supporre
che Gesù leggesse nel
cuore e nello sguardo
eloquente della Madre;
Il vino buono è la verità
infatti ordinò di riempire
Il “vino buono” dato da (novità) di Gesù, manifele “idrie” (anfore di pietra; quelle di terracotta, Gesù, sposo delle nozze stazione del Padre.
essendo porose non erano messianiche, deve rimritenute “pure”, ognuna piazzare l’acqua delle
P. Aldo Guidi
contenente dai 80 ai 120
litri d’acqua a seconda
della grandezza), fornendo così dai 480 ai 720 litri
di eccellente vino, senza
che gli sposi sapessero
donde venisse.
Si suppone che queste
idrie, essendo pesanti e
quindi fisse, fossero state
riempite con diversi viaggi alla fonte più vicina
con recipienti più piccoli
e leggeri.
8
L’opera dei servi doveva moltiplicare i testimoni
diretti del prodigio, ma rientrava anche nell’economia generale della Divina
Provvidenza che ricorre
al concorso delle “cause
seconde” anche negli interventi straordinari: anche la creatura deve fare
la sua parte nell’opera del
Creatore.
La Vergine della Rivelazione
UN SANTO AL MESE
Santa Teresa del Bambin Gesù
T
eresa Martin nasce
ad Alençon in Francia il 2 gennaio 1873.
È battezzata due giorni
più tardi nella Chiesa di
Notre-Dame, ricevendo i
nomi di Maria Francesca
Teresa. I suoi genitori
sono Louis Martin e Zélie
Guérin. Dopo la morte
della madre, avvenuta il
28 agosto 1877, Teresa
si trasferisce con tutta
la famiglia nella città di
Lisieux.
Verso la fine del 1879
si accosta per la prima
volta al sacramento della
penitenza. Nel giorno di
Pentecoste del 1883 ha
la singolare grazia della
guarigione da una grave
malattia, per l’intercessione di nostra Signora
delle Vittorie. Educata
dalle Benedettine di Lisieux, riceve la prima
comunione l’8 maggio
1884, dopo una intensa
preparazione, coronata da
una singolare esperienza
della grazia dell’unione
intima con Cristo. Poche
settimane più tardi, il 14
giugno dello stesso anno,
riceve il sacramento della
cresima, con viva consa-
pevolezza di ciò che comporta il dono dello Spirito
Santo nella personale
partecipazione alla grazia
della Pentecoste.
Desiderosa di abbracciare la vita contemplativa, come le sue sorelle Paolina e Maria nel
Carmelo di Lisieux, ma
impedita per la sua giovane età, durante un pellegrinaggio in Italia, dopo
aver visitato la Santa Casa
di Loreto e i luoghi della
Città Eterna, nell’udienza concessa dal Papa ai
fedeli della diocesi di
Lisieux, il 20 novembre
1887, con filiale audacia
chiede a Leone XIII di
poter entrare nel Carmelo
all’età di 15 anni.
la perfezione, tracciato
dalla Madre Fondatrice,
Teresa di Gesù, con autentico fervore e fedeltà,
nell’adempimento dei
diversi uffici comunitari
a lei affidati. Illuminata
dalla Parola di Dio, provata in modo particolare
dalla malattia del suo
amatissimo padre, Louis
Intraprende nel Car- Martin, che muore il 29
melo il cammino del- luglio del 1894, si inIl 9 aprile del 1888
entra nel Carmelo di Lisieux ove il 10 gennaio
dell’anno seguente riceve
l’abito dell’Ordine della
Vergine ed emette la sua
professione religiosa l’8
settembre del 1890, festa
della Natività della Vergine Maria.
9
La Vergine della Rivelazione
cammina verso la santità,
ispirata dalla lettura del
Vangelo, insistendo sulla centralità dell’amore.
Teresa ci ha lasciato nei
suoi manoscritti autobiografici non solo i ricordi
dell’infanzia e dell’adolescenza, ma anche il
ritratto della sua anima e
le sue esperienze più intime. Scopre e comunica
alle novizie affidate alla
sue cure la piccola via
dell’infanzia spirituale;
riceve come dono speciale di accompagnare con il
sacrificio e la preghiera
due « fratelli missionari».
Penetra sempre di più
nel mistero della Chiesa
e, attirata dall’amore di
Cristo, sente crescere in
sé la vocazione apostolica
10
e missionaria che la spinge a trascinare tutti con
sé, incontro allo Sposo
divino.
Il 9 giugno del 1895,
nella festa della Santissima Trinità, si offre vittima di olocausto all’Amore misericordioso di Dio.
Nel frattempo redige il
primo manoscritto autobiografico, che consegna
a Madre Agnese di Gesù
nella sua festa, il 21 gennaio 1896.
Pochi mesi più tardi, il
3 aprile, durante la notte
fra il giovedì ed il venerdì
santo, ha una prima manifestazione della malattia
che la condurrà alla morte
e che Lei accoglie come
la misteriosa visita dello
Sposo divino. Nello stesso
tempo entra nella prova
della fede che durerà fino
alla sua morte e della quale offrirà una sconvolgente testimonianza nei suoi
scritti. Durante il mese di
settembre conclude il Manoscritto B, che costituisce una stupenda illustrazione della piena maturità
della Santa, specialmente
mediante la scoperta della
sua vocazione nel cuore
della Chiesa.
Mentre peggiora la
sua salute e continua il
tempo della prova, nel
mese di giugno inizia
il Manoscritto C, dedicato alla Madre Maria
di Gonzaga; nuove grazie la conducono ad una
più alta perfezione ed
ella scopre nuove luci
sull’estensione del suo
messaggio nella Chiesa
a vantaggio delle anime
che seguiranno la sua
via. L’8 luglio 1897 viene
trasferita in infermeria.
Le sue sorelle ed altre religiose raccolgono le sue
parole, mentre i dolori e
le prove, sopportati con
pazienza, si intensificano
fino a culminare con la
morte, nel pomeriggio del
30 settembre del 1897.
«Io non muoio, entro
nella vita», aveva scritto
al suo fratello spirituale
missionario don Bellier.
Le sue ultime parole «Dio
mio, io ti amo» sono il
sigillo della sua esistenza,
che all’età di 24 anni si
spegne sulla terra per entrare, secondo il suo desiderio, in una nuova fase
di presenza apostolica in
favore delle anime, nella
comunione dei Santi, per
La Vergine della Rivelazione
spargere una pioggia di della Chiesa cattolica e zione del suo messaggio
del cristianesimo.
rose sul mondo.
spirituale accolto in tutto
il mondo e diffuso con
M o l t e C o n f e r e n z e la traduzione delle sue
Fu canonizzata da Pio
XI il 17 maggio 1925 e Episcopali in occasione opere in una cinquantina
dallo stesso Papa procla- del Centenario della sua di lingue diverse.
mata Patrona universale morte hanno chiesto al
delle missioni, insieme a Papa che fosse proclaAccogliendo questi
San Francesco Saverio, il mata Dottore della Chie- desideri, il Santo Padre
sa, per la solidità della Giovanni Paolo II ha vo14 dicembre 1927.
sua sapienza spirituale, luto che fosse studiata la
La sua dottrina ed il ispirata al Vangelo, per convenienza di dichiarare
suo esempio di santità l’originalità delle sue in- Teresa di Lisieux Dottore
sono stati recepiti da ogni tuizioni teologiche, nelle della Chiesa universale
ceto di fedeli di questo quali risplende la sua dalla competente Consecolo con un grande eminente dottrina, per gregazione delle Cause
entusiasmo, anche fuori l’universalità della rece- dei Santi, con il voto
della Congregazione per
la Dottrina della Fede per
quanto riguarda la sua
eminente dottrina.
Il 24 agosto 1997, al
momento della preghiera dell’«Angelus», alla
presenza di centinaia di
Vescovi e davanti ad
una sterminata folla di
giovani di tutto l’orbe, radunata a Parigi per la XII
Giornata Mondiale della
Gioventù, Giovanni Paolo II ha annunziato il suo
proposito di proclamare
Teresa di Gesù Bambino
e del Santo Volto Dottore
della Chiesa universale,
il 19 ottobre 1997, nella
Domenica in cui si celebra la Giornata Mondiale
delle Missioni.
tratto dal sito
http://www.vatican.va
11
La Vergine della Rivelazione
Testimonianza
Tragedia di Ventotene
20 aprile 2010
Questo tragico evento è noto in tutto il mondo.
Il giorno 22 aprile 2010 verso le ore 11.20 mi sono recata dalla Madonna delle Tre Fontane, con l’intenzione di chiedere il miracolo per la mia
nipotina Athena, schiacciata dalla frana di Ventotene.
Mi trovavo davanti
alla Madonna e ho
ritenuto utile telefonare alla madre della
bambina per creare
l’unione nella preghiera, quando il sacerdote Padre Pier
Giorgio mi invita
al silenzio e a spegnere il cellulare;
mi sono rivolta a
lui accennando del
tragico evento, per
tutta risposta mi ha
fatto aprire la grotta
invitandomi ad abbracciare la madonna (le sensazioni
che ho provato in
quel momento mi
hanno fatto capire che il miracolo
ci sarebbe stato).
12
Maria Luisa
Raco
La Vergine della Rivelazione
13
La Vergine della Rivelazione
BREVE RELAZIONE
sulla Vergine della Rivelazione
Notizie Storiche
14
Sono trascorsi 64 anni da quando il
12 Aprile 1947 la Vergine è apparsa
a Bruno Cornacchiola, deceduto il 22
giugno 2001, tranviere di Roma, protestante, uomo senza troppi scrupoli.
Si distingue per la propaganda contro
la Chiesa cattolica, contro il Papa, e
soprattutto contro i dogmi mariani.
Apre un centro protestante che viene
frequentato da molti giovani provenienti, in massima parte dal quartiere
Tiburtino.
Il 12 aprile di quell’anno era diretto
con i suoi tre bambini ad Ostia, perde il
tradizionale trenino, cambia programma
e approda nel bosco delle Tre Fontane. I
ragazzi giocano a palla, mentre il padre
prepara un intervento contro il Dogma
dell’Immacolata. La giornata e stupenda. Mentre Bruno seguita puntigliosamente a preparare la conferenza contro
il dogma dell’Immacolata, proclamato
da Pio IX, la palla scompare. Isola raccoglie i fiori campestri per la mamma,
mentre Carlo, Gianfranco partecipano
alla ricerca della palla. Ogni tanto Bruno chiama il figlio più piccolo. Ad un
certo punto Gianfranco non risponde e
il padre, preoccupato, risale la china e
si porta, facendosi strada a stento tra la
fitta vegetazione, verso la grotta. Trova
il bimbo in ginocchio, con le mani giun-
te. Cornacchiola chiama gli altri due
figli ed anch’essi cadono in preghiera
di fronte ad una immaginetta “Bella
Signora”. I ragazzi sembrano di sale.
Hanno lo sguardo fisso verso l’oscurità
della grotta. Isola, Carlo e Gianfranco
sono cadaverici. Il Padre è impaurito,
prima pensa ad un maleficio, poi invoca
il Signore. Nella grotta, a questo punto
la luce vince sulle tenebre e lentamente
prende consistenza la figura della “Bella
Signora”. Dice di essere la “Vergine
della Rivelazione”. S’intrattiene con il
tranviere e i figli per un’ora e un quarto.
Il 6 maggio riceve l’abiura della setta
protestante e nello stesso giorno la Vergine appare una seconda volta. La terza
avviene il 23 maggio, presente Don
Mario che recita il Rosario con Bruno.
La Vergine si fa vedere per l’ultima
volta il 30 maggio.
Messaggio
A noi è dato di conoscere soltanto
una parte di quel colloquio misterioso, l’altra che costituisce “il messaggio segreto” fu consegnata, secondo
l’espresso volere della Celeste Rivelatrice, all’allora regnante Pontefice
Pio XII, al quale già 10 anni prima
nel 1937 era stato detto, da un’anima
mistica, che la zone delle Tre Fontane
La Vergine della Rivelazione
sarebbe stata oggetto di visite celesti.
Queste le parole più significative che
contengono il messaggio della apparizione alle Tre Fontane:
“Sono Colei che Sono nella Trinità
Divina. Sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti, ora basta! Rientra
nell’Ovile Santo, Corte Celeste in terra.
Il giuramento di un Dio è e rimane
eterno ed immutabile. I nove venerdì
del Sacro Cuore di Gesù che tu facesti
prima di entrare nella via della menzogna, ti hanno salvato... Il mio Corpo
non marcì, né poteva marcire. Mio Figlio e gli Angeli mi vennero a prendere
al momento del mio trapasso. Si preghi
assai e si reciti il rosario quotidiano
per la conversione dei peccatori, degli
increduli e per l’unità dei cristiani...
Con questa terra di peccato opererò
potenti miracoli per la conversione
degli increduli”.
Pellegrinaggi - Accoglienza
Tutti siamo convinti che il pellegrinaggio è una culturale intimamente connessa con la vita del santuario. Nelle sue
forme più autentiche costituisce un’alta
espressione di pietà: per le motivazioni
che ne sono all’origine; per la spiritualità che lo anima; per la preghiera che
ne segna i momenti fondamentali: la
partenza, l’accoglienza, il ritorno.
Non è difficile, considerando la vita
e la missione della Vergine, dare alla
spiritualità del pellegrinaggio, una nota
mariana, almeno per quanto riguarda la
tipicità di questo luogo sacro.
Vorrei più fare mio l’invito del B.
Giovani Paolo II a custodire l’unità
del pellegrinaggio pur all’interno dei
diversi momenti che lo compongono.
Diceva ai responsabili dei pellegrinaggi
e dei santuari: “Siate attenti ai tempi e
ai ritmi di ogni pellegrinaggio: la partenza, l’arrivo, la visita al santuario e
il ritorno, altrettanti momenti del loro
cammino, che i pellegrini affidano alla
vostra sollecitudine pastorale. Avete
il compito di guidarli all’essenziale:
Gesù Cristo Salvatore, termine di ogni
cammino fonte di ogni santità”.
Sono più che convinto che il buon
esito di un pellegrinaggio in quanto manifestazione culturale, e gli stessi frutti
spirituali che da esso si attendono sono
assicurati dall’ordinato svolgimento
delle celebrazioni liturgiche e da una
adeguata sottolineatura delle sue varie
fasi, nei modi che ci vengono indicati
dalla tradizione. Alcuni appartengono
agli organizzatori del pellegrinaggio
come ad esempio “la partenza e il
ritorno”.
Mentre “l’accoglienza e la conclusione” viene curata proprio da noi, responsabili del Luogo sacro. L’accoglienza,
considerata come una “liturgia della
soglia”, pone l’incontro tra i pellegrini
e i custodi del santuario su un piano
squisitamente di fede. Poi nella cappella
avviene la spiegazione dell’evento, la
spiegazione teologica dei vari messaggi,
facendo si che i fedeli, che giungono
dai luoghi più svariati, devono ripartire
confortati nello spirito ed edificati dal
clima che ivi si offre loro in ordine al
conseguimento di questo scopo.
Per i pellegrinaggi già programmati
vengono compiute celebrazioni liturgiche (Sacramento dell’Eucaristia e
Sacramento della Riconciliazione),
nella speranza che i fedeli pellegrini
ripartano confortati nello spirito ed
edificati per la nobile semplicità delle
espressioni rituali.
15
La Vergine della Rivelazione
La conclusione del pellegrinaggio avviene davanti all’icona della Vergine con
una preghiera di lode e di ringraziamento
a Dio e con l’impegno di esprimere nella
vita i valori di fede proclamati nel pellegrinaggio. Guidare a questi momenti
vuol dire ricondurre all’essenziale che è
poi l’incontro con il Signore Gesù.
La celebrazione della penitenza.
Sono stati creati spazi riservati alla celebrazione del sacramento, separati dalla
cappella, che si prestano a celebrazioni
autonome, offrendo al penitente l’agio
di un dialogo con il sacerdote confessore. Sono stati stampati opuscoli per
il pellegrino per aiutare a compiere gli
atti che sono parte del sacramento, soprattutto a orientare il cuore a Dio con
una sincera conversione, poiché da essa
dipende la verità della Penitenza.
Alcune volte, considerando alcuni
tempi particolari e ricorrenze dell’Anno
liturgico, vengono preparati e aiutati i fedeli, attraverso l’ascolto e la meditazione
della parola di Dio per celebrare fruttuosamente il sacramento. Dopo che ognuno
ha confessato e ha ricevuto l’assoluzione,
tutti insieme lodano Dio per le meraviglie
da lui compiute a favore del suo popolo.
Per dare una maggiore fluidità all’accoglienza abbiamo affrontato il problema degli spazi e delle aree adibite
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a parcheggio. Come anche in fatto di
cartellonistica stradale nelle immediate
vicinanze e segnaletica all’interno del
perimetro sacro per dare al pellegrino
una conoscenza dei punti più importanti.
Ci sentiamo fortemente chiamati e
ci sforziamo di offrire alle persone e
favorire per esse un’esperienza di fede
e non solo di soddisfare e appagare un
bisogno di religiosità.
I pellegrini che raggiungono qualsiasi
santuario (in gruppo a da soli) sono
quelli che sono e non come li vorremmo; essi portano con sé “gioie e dolori,
fatiche e speranze”, bisogni e necessità,
problemi personali e familiari, professionali e sociali; pensano e ritengono di
trovare in e da un santuario delle risposte e delle soluzioni, ragioni di fiducia
e di speranza, parole di consolazione,
di stimolo e di orizzonti di vita.
Pur comprendendo motivi di stanchezza, che sono inevitabili nella conduzione di un santuario, noi rettori dobbiamo essere sempre persone capaci di
inesauribile pazienza e comprensione,
estrema accondiscendenza, e fermezza,
cogliere delle parole o domande delle
persone il punto forza sui cui fare leva
per allargare gli orizzonti sulla linea
di una fede che incida sulla loro vita e
sulla loro storia.
P.G.V.
La Vergine della Rivelazione
La voce della Grotta
MAGGIO
Per tutto il mese,
per onorare la Vergine SS.ma, cui è dedicato il “mese dei
fiori”, nell’omelia
della messa serale è
stato sempre impartito un pensiero mariano, unitamente al S.
Rosario meditato, e
con litanie cantate.
A conclusione del
mese un buon numero di fedeli ha
partecipato alla tradizionale Veglia di
preghiera mariana.
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La Vergine della Rivelazione
GIUGNO
Nel pomeriggio del 1° è stata
celebrata una S. Messa presso la
Grotta in suffragio di Madre Maria
Prisca (al secolo Mormina Concetta), cofondatrice della S.A.C.R.I.,
fortemente voluta dal compianto
veggente Bruno Cornacchiola di
cui si è fatto memoria, alla presenza di molti devoti, il giorno 22 c.m.
in occasione del decennale della
sua morte.
Dal 2 al 4 giugno il rettore ha partecipato al Convegno Nazionale
per il Congresso Eucaristico Nazionale, organizzato dalla CEI con la
collaborazione del Collegamento Nazionale Santuari. Si è aperto il
convegno dal titolo “Signore da chi andremo? Pellegrini cercatori di
Dio”. Il vescovo locale Mons. Armando Trasarti, ha sottolineato l’importanza dell’accoglienza. “La spiritualità di chi accoglie, ha affermato il
Vescovo di Fano, deve essere, prima di tutto, profonda, ristoratrice, e
veritiera. La persone partono per i pellegrinaggi per tanti motivi, ma
tornano sicuramente con tante motivazioni in più per andare avanti”.
Il giorno 17 con la S. Messa della sera P. Enzo conclude presso la
Grotta della Rivelazione l’anno 2010/2011 della “Scuola di Preghiera”
che ha sede nella Chiesa conventuale dell’Immacolata. Il P. Rettore, per
l’occasione, esprime al P. Enzo il meritato plauso per il prezioso lavoro
di animazione e guida del numeroso gruppo di “discepoli” e un caro
saluto da parte della comunità conventuale a tutti i partecipanti, per un
arrivederci a fine settembre per un nuovo anno di impegantivo itinerario
alla scoperta del messaggio biblico.
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Per la festa del “Corpus Domini”,
al termine della messa serale, si è
snodata una devota processione con
il SS.mo Sacramento dalla grotta
fino al sagrato della Chiesa Conventuale dell’Immacolata, dove è stato
impartito, dallo stesso celebrante, la
solenne benedizione eucaristica ai
fedeli, convenuti in buon numero.
La Vergine della Rivelazione
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La Vergine della Rivelazione
PELLEGRINAGGI
Mese di Giugno
Napoli; Francia; Pesaro-Urbino; Bari; S. Giorgio a Cremano (NA);
Pescara; Piacenza; Anzio (RM); Gruppo Internazionale Suore Guanelliane; Monsummano Terme (PT); Spinazzola; Brasile; Nettuno (RM);
Parrocchia S. Giuseppe al Trionfale - Roma; Zagarolo (RM); Pompei;
Fratta Minore (NA); Villanova di Guidonia (RM); Maddoloni (CE); Loreto
Aprutino (PE); Campobasso; Siena; Mugnano (NA); Francia; Portico
Casertano (CE).
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Mese di Luglio
Bologna; Fratta Minore (NA); Francia; Brasile; Germania; Bassano
Romano (VT).
La Vergine della Rivelazione
La nostra Missione in Brasile
Novo Carù
vevo tanto sentito parlare di questo
A
villaggio, a 90 Km da Bom Jardim,
dove per molti anni è vissuto un nostro
religioso Frei Abdias con tre o quattro
aspiranti. Le famiglie erano distribuite
molto irregolarmente, perché occupavano quasi tutta l’estensione delle terre.
Attualmente dovrebbero essere circa
130 in tutto. Ma questo numero varia
molto perché alcune se ne vanno con
una certa frequenza, mentre altre arrivano ed occupano le capanne abbandonate. Volli rendermi conto personalmente
della situazione. Accompagnato dal P.
Mario Guidi nostro missionario, mi
ritrovai con il treno ad un villaggio Me-
nerinho, e di lì, dopo aver attraversato,
sotto il sole rovente di mezzogiorno,
la foresta, presi la barca, che è l’unico
mezzo per raggiungere Novo Carù,
affidata alle nostre cure pastorali.
Mi sentii dire - Stai attento, aggrappati alla mia mano. Altrimenti la
barca rischia di capovolgersi. Così con
questo disagio e avventura la barca cominciò a discendere lungo il fiume.
Il paesaggio, meraviglioso, stupendo, preparava gli animi. Gli uccelli che
sorvolavano la nostra imbarcazione,
l’abbondanza e la generosità della
terra dicevano l’esistenza di un Padre,
la grande verità che rende gli uomini
fratelli. A destra e a sinistra del fiume
le capanne degli Indios.
Novo Carù
Chiesa dell’Immacolata
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La Vergine della Rivelazione
Siamo arrivati, disse il barcaiolo, qui comincia Novo
Carù. Alcune donne lavavano
i loro panni, e la stessa acqua
che si raccoglieva in un’ampia
gora bambini e animali prendevano il bagno insieme.
Ed ecco le prime capanne, che provocarono in me
una certa impressione. Non
avevo mai visto una cosa
simile. Il materiale usato
era quello della sterpaglia:
paglia di babaçu e frasche...
niente di più.
Un villaggio senza strade, senza
In altri punti, tra tronchi bruciati
che ostinatamente continuavano a acqua potabile, senza elettricità, un
vivere nei loro teneri germogli che solo posto telefonico. Tutto questo
spuntavano sulla corteccia annerita. quadro rivelò la situazione precaria
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La Vergine della Rivelazione
e primitiva in cui vivevano i posseiros. Una vita
molto difficile! Malattie,
difficoltà... è una cosa
seria.
Ciò che ho visto, esige
una presa di coscienza.
Non posso ignorare quanto
Papa Giovanni II ha detto
nella visita in Brasile. I
poveri stessi devono trovare i mezzi per uscire dalla
situazione di miseria in cui
si trovano. Sempre il Papa:
“Dobbiamo sederci a tavola
con i poveri, perché essi si
autopromuovono”. È l’invito che ci è stato rivolto a
condividere la loro vita.
Benedizione
degli animali
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Attività nella Grotta
• CARITAS FRANCESCANA: ogni 15 giorni.
• SCUOLA DI PREGHIERA: ogni sera dalle ore 21,00 (da lunedì a venerdì).
• BIBLIOTECA che raccoglie molti volumi (biblici, teologici, filosofici e di
vario genere religioso).
• RIVISTA BIMESTRALE “La Vergine della Rivelazione - Chiesa del III
Millennio” con tiratura di più di 5.000 copie.
• ADORAZIONE EUCARISTICA: ogni giorno
Confessione e Direzione spirituale giornaliera.
• ATTIVITÀ CULTURALI
Nella Grotta operano i seguenti gruppi:
- La Milizia di Maria Immacolata
- Gruppo Corale
- Ministri dell’Eucaristia
- Volontari per l’ordine pubblico e varie programmazioni.
Chiesa S. Maria del Terzo Millennio alle Tre Fontane - Frati Minori Conventuali
Via Laurentina, 450 - 00142 Roma - Tel. 06 5914630 / 06 54220113 - C.C.P. 59797001
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la vergine della rivelazione - Provincia Romana dei Frati Minori