www.cantuoggi.itt seguici su facebook t i g g O ú t n a C chi cosa dove quando e perché Villa Calvi, Via Roma « Quanta fretta, dove corri dove vai»: potrebbe essere questo il motto che accompagna la corsa frenetica dei tanti riciclati che stanno scendendo in corsa dal carro della Lega Nord: un’accolita che ha per anni continuato a lucrare i rimborsi elettorali di “Roma ladrona” per impinguare le casse personali del capo. Che però poverino, non sapeva, era circuìto. E dove vanno a finire questi personaggi? Alcuni nelle liste civiche federate a Lavori in corso: Bisognerebbe impedire per legge che chi ha avuto ruoli da assessore per un partito si possa poi candidamente presentare in altre liste: perché la gente purtroppo si dimentica e l’impudenza non ha limiti. Sarebbe questo il nuovo che avanza? Decine di riciclati, che è probabile siano ridotti al ruolo di portatori d’acqua, perché è difficile che facciano molta strada. Si potrebbe ricordare la massima manzoniana: «Va va, povero untorello, non sarai tu che spianterai Milano». . Giancarlo Montorfano ANTONIO PAGANI (foto di D.Cerati) Cosa servirebbe allora per recuperare questi elettori? Confrontarsi seriamente con i cittadini, prestando ascolto alle loro proposte, proponendo soluzioni concrete, raggiungibili e sostenibili, arricchite da un sereno, anche se serrato confronto tra i candidati. La possibile crescente astensione dei cittadini è frutto di scoraggiamento e poca fiducia nei confronti di chi li ha esclusi sistematicamente dai fatti dell’amministrazione negando loro informazioni e dati che ne avrebbero favorito l’interesse, la partecipazione e, di conseguenza, l’esercizio del diritto a scegliersi i propri rappresentanti con il voto. E i “culur malva”, malvagi cul sò Sindic Hann de sfurzass de tegnì ben a ment Che vott ann fa ul Cumün l’era un bidun Cunfeziunàa dai sò Sindic precedent L’è la pulitica de quei che vula bass Ch’inn prunt a tütt pür de setass giò Che cambien faccia ad ogni buff de vent Ul vent el cambia semper. La gent sincera no. Jaufré Rudel (Aprile 2012) nuova serie - anno 8 Come leggi questa estrema frammentazione del panorama politico? Sei più preoccupato o sorpreso? Questa situazione mette in risalto la mancanza di riferimenti certi e credibili nei quali riconoscersi per sentirsi rappresentati; contemporaneamente la fase attuale potrebbe anche portare dei benefici se le parti in gioco saranno in grado di recuperare quell’elettorato che sembra essersi defilato e disinteressato della cosa pubblica. De grupp n’ha culmàa ben una cavagna Tütt biasimàa cun la prosa e la puesia E cun la cunvinziun ch’inn stàa ingruppìi In folta e interessada cumpagnia Che è poi il processo che normalmente si chiama “democrazia”. Perché hai scelto anche tu di crearti una lista apartitica con la quale presentarti agli elettori? Non pensi siano troppe? E’ stato l’epilogo naturale del contesto dal quale è nata la mia candidatura: pur essendo stato designato inizialmente dal PD come candidato Sindaco, sono stato immediatamente supportato da un grande numero di amici e conoscenti che hanno letto il mio impegno politico come un richiamo e uno stimolo anche per loro. Questi stessi sono stati, a loro volta, riferimento per altri, fino a costituire un gruppo eterogeneo non connotato da diretta appartenenza politica anche se in sintonia con idee e progetti espressi dai partiti che nel frattempo hanno appoggiato la mia candidatura. Ci è sembrato naturale, allora, di dare visibilità concreta a questa realtà proponendo una lista distinta di appoggio. (segue a pagina 2) 39 E inoltre mi impegno per un’efficace gestione pubblica del servizio idrico integrato, la promozione di una grande azione collettiva (sia in ambito pubblico che privato) volta al risparmio energetico e alla riduzione dei consumi, con lo scopo di ottenere minori costi tariffari e individuali. E ancora: iniziative concrete in campo economico con l’obiettivo di favorire una maggior competitività; rilancio dell’Assessorato alla Cultura; taglio delle spese ridondanti e non strategiche, riorganizzazione del Municipio, perseguimento dell’equità sociale e mantenimento della legalità. Sono temi solo accennati per il cui approfondimento invito tutti quanti a consultare il documento programmatico sul sito www.antoniopagani.net E inscì, cun una gran faccia de tòla S’impègnen tütt insèma a tirà i sass Cuntra l’ünica presenza dèla Giunta Che all’eleziun la po’ minga presentass Periodico mensile Sped. in abbonamento postale - 45% art.2 comma 20/B - Legge 662/96 - Como El sann già tütt, ma forzisti e legaioli Ubietten che per lùur l’è una gran bala Per ogni culpa se dann l’assolüziun Puntando ul dìit süla Tiziana Sala n° Buongiorno Antonio; siamo ormai entrati in piena campagna elettorale con ben 10 (dieci) candidati che ambiscono alla carica di primo cittadino, cosa che rende il panorama politico locale molto affollato e frammentato. Come pensi di distinguerti in questa situazione decisamente concorrenziale? Sin dall’inizio ho voluto che la mia campagna elettorale si connotasse in modo propositivo: visione, idee e soluzioni sono stati i riferimenti sui quali ho lavorato per propormi e aprirmi al confronto con gli altri candidati; riferimenti che considero, inoltre, il modo migliore per permettere ai cittadini di scegliere il candidato più adatto a rappresentarli. Le mie proposte riguardano la tutela dell’ambiente e del territorio: realizzerò una rilevante revisione del PGT, che preveda una drastica riduzione del consumo del suolo e affronterò il miglioramento della viabilità interna ed esterna, con lo scopo di riportare ordine e sicurezza nel traffico. Grande rilievo è rappresentato dall’impegno di garantire il livello attuale dei servizi sociali, molto minacciati dai consistenti tagli previsti dalle manovre finanziarie di risanamento. In verità l’uppusiziun in coro L’ha semper criticàa, però a distanza E hann fa capì che se Cantüu el va màa L’è culpa dell’intera maggiuranza 2012 Ormai prossimi alle elezioni incontriamo il per rivolgergli alcune domande sul delicato momento elettorale che sta vivendo Cantù. SCUOLA INCERTA candidato Sindaco Antonio Pagani E adèss, che la pulitica in città L’è in una fase serpentusa e strana Hann truvàa sübit la causa dei prublema L’atomica in questiun l’è la Tiziana APRILE di Simone Montorfano La proposta di Antonio Pagani candidato Sindaco del centrosinistra canturino Cinquant’ann fa, quand el piuveva tropp Mia nòna, cun un’aria malinconica La me diseva semper “ Damm a trà, L’è tütta culpa dèla bumba atomica ! “ MARZO VOTIAMO OGGI PER IL BENE DELLA CANTU’ DI DOMANI VOTA ANTONIO inda co indaco VOTIAMO OGGI PER IL BENE DELLA CANTU’ DI DOMANI (segue dalla prima pagina) Alla lista si sono poi aggiunti candidati che hanno maturato esperienze politiche in partiti o gruppi che non hanno ritenuto di doversi presentare in liste autonome. Si tratta allora di uno stratagemma per sganciarsi dalla vecchia nomenclatura dei partiti che non ha più presa sull’elettorato? Non penso che la crisi nella quale si trovano oggi i partiti derivi dal loro “esserci in quanto tali”, quanto dal modo in cui hanno interpretato il loro ruolo, specialmente negli ultimi anni. I loro esponenti sono stati sempre più percepiti come i membri di una casta che come i rappresentanti dei cittadini: ciò ha contribuito allo sviluppo, specie in ambito locale, di una reazione che, se da una parte ha alimentato come dicevamo l’astensione, dall’altra ha favorito la nascita di movimenti e di liste civiche. Gli elementi che le differenziano, nelle intenzioni dei loro promotori sono le motivazioni e la diversa interpretazione del ruolo rappresentativo. Io, che peraltro sono partito e ho condiviso le medesime riflessioni, voglio essere protagonista di questo cambiamento giocandomi all’interno dei partiti, con una presunzione: quella di riuscire a dimostrare che la volontà e i progetti locali possono essere in grado di coinvolgere e ordinare a loro favore il ruolo dei partiti, intesi nella loro espressione organizzativa territoriale e nazionale. Quali sono gli aspetti che la politica dovrebbe maggiormente considerare oggigiorno? La politica non dovrebbe mai dimenticare ciò che la qualifica: costruire e rendere più salda la casa comune partendo dai bisogni e dalle aspirazioni dei cittadini; questo è stato spesso dimenticato e davanti all’orgoglio di rappresentare una comunità, allo spirito civico e di servizio sono state anteposte visioni personalistiche, determinate dagli interessi, dalla carriera e dalla gestione del potere. In questo momento la responsabilità richiesta alla politica non è di trasformarsi nella continuità, ma di rinnovarsi nel cambiamento. Cantù Oggi Marzo Aprile 2012 Quale contributo pensi possa dare la tua candidatura a questa città? Penso di essere una delle tante risorse presenti a Cantù e che il mio compito principale debba essere proprio quello di valorizzare queste risorse e renderle protagoniste attive del rilancio della nostra città. Si tratta di un enorme bacino di competenze, di dinamismo, d’interessi al quale bisognerà attingere per favorire e tradurre in fatti e percorsi comuni l’amore e la passione che i cittadini hanno per Cantù; questo è il contributo che voglio dare alla mia città: essere interprete delle richieste di rinnovamento presenti al suo interno e tradurle in realtà concreta. Stai facendo campagna elettorale da circa un anno e questo ti ha portato ad incontrare persone e confrontarti con rappresentanti di enti, associazioni, realtà produttive. Che cosa pensi serva a questa città per tornare a recitare un ruolo di primo piano? A Cantù serve riacquistare fiducia nelle proprie capacità e ritornare a sviluppare le qualità che in passato le hanno permesso di costruirsi un ruolo di spicco in ambito produttivo, sociale e culturale. Inoltre deve recuperare coscienza del suo ruolo e del suo peso sul territorio: è la seconda città della provincia per importanza e, per contare in tal senso, deve Su cosa hai puntato per la costruzione del tuo programma elettorale? La politica, per come la intendo io, è la costruzione della realtà comune attraverso una lettura proiettata al futuro in grado di indirizzare le scelte del presente. Ogni persona vorrebbe che la sua casa fosse bella, ordinata, sicura e accogliente e la città dovrebbe essere la “casa comune” di tutti i cittadini; probabilmente la politica rappresentativa non riesce più a trasmettere questa sensazione ai suoi abitanti. Le cause di questa disaffezione possono essere rintracciate nelle politiche adottate per il territorio, nelle scarse occasioni create per socializzare, nella prevalenza degli interessi di piccoli gruppi a discapito delle reali esigenze della comunità e questa condizione richiede una decisa azione di contrasto e di reindirizzo, attraverso l’adozione di un nuovo metodo di lavoro. Non bisogna farsi condizionare dall’oggi ma si deve guardare al domani, prefigurare cioè la Cantù dei propri sogni e adoperarsi, attraverso lo studio, l’approfondimento e il lavoro, affinché i progetti si realizzino. La fiducia e la consapevolezza dei propri mezzi sono elementi indispensabili per il rilancio civico della nostra città: noi non neghiamo la gravità della crisi che ci sta colpendo, ma combattiamo perché nessuno ci possa negare il diritto all’impegno morale e materiale per favorire il rilancio. Non esistono, infatti, difficoltà che non possano essere affrontate e superate! Quando ti presentasti ufficialmente ai cittadini, lo scorso 4 novembre, usasti l’esempio del milione di Euro per spiegare il valore del denaro. Supponiamo che tu venga eletto ed abbia a disposizione un milione di Euro, come lo impiegheresti? Se, a fronte della mia elezione, mi venisse elargito come “dote augurale” un milione di Euro, lo utilizzerei immediatamente per compensare le minori disponibilità derivate dai tagli introdotti dalle recenti manovre economiche. Al milione cercherei di aggiungere progressivamente altre decine di migliaia di Euro, ottenute risparmiando sulle spese correnti del Comune; in questo modo sarei in condizione non solo di garantire, ma addirittura di migliorare il livello quantitativo e qualitativo dei servizi sociali e d’interesse generale destinati ai cittadini, specie quelli che ne hanno maggiore necessità. Più realisticamente: se fossi eletto quali sarebbero i tuoi primi provvedimenti? I primi provvedimenti saranno dettati dal calendario. Nonostante le sollecitazioni e le assicurazioni ricevute dall’Amministrazione uscente, non siamo ancora sicuri che il Bilancio Preventivo del Comune venga approvato prima della fine del mandato; se ciò non fosse saremo costretti, purtroppo con pochissimo tempo a disposizione e con una gestione in fase avanzata ad approvare un bilancio più “burocratico” che “politico”. Il secondo aspetto (anch’esso dettato dal calendario, che ne prevede l’approvazione entro il 31 agosto) sarà la gestione del Piano di Governo del Territorio (PGT) partendo dalle centinaia di osservazioni pervenute dopo l’adozione da parte del Consiglio Comunale; useremo le osservazioni per attivare la fase di ascolto dei cittadini e delle associazioni, “negata” prima dell’adozione, prima di apportare le profonde variazioni che riteniamo indispensabili e alle quali ho già accennato all’inizio dell’intervista. Affronteremo quindi l’analisi dei processi organizzativi all’interno degli uffici comunali, indispensabile per impostare una politica di risparmio e d’incremento qualitativo dei servizi destinati ai cittadini. Tutto questo servirà per comporre il Bilancio Preventivo del 2013, primo vero banco di prova della nuova Amministrazione, nel quale dovranno trovare attuazione alcuni dei principali obiettivi inseriti nel programma: mi riferisco in particolare al mantenimento del livello del welfare e all’utilizzo di una percentuale dell’IMU a favore delle imprese locali, per sostenerne la crescita e favorire l’occupazione. In chiusura, penso che ogni sforzo che faremo dovrà essere motivato sempre dall’interesse che abbiamo per la nostra città, che merita il nostro impegno. I cittadini di Cantù ci chiedono di gettare il cuore oltre l’ostacolo, di abbandonare indecisioni o remore, di farci sorreggere dalla convinzione che tutto quello che vorremo e sapremo fare oggi, sarà per il bene della nostra città di domani! Simone Montorfano CHI E’ ANTONIO PAGANI candidato Sindaco Nato a Cantù, in via Volta, il 19 Giugno 1950 da Paola Tealdi, piemontese (cucitrice e sarta per neonati) e Federico Pagani, canturino (falegname). Dall’età di 13 anni è orfano di entrambi i genitori. Sposato, ha due figli. Pensionato dal 2010. Scuole Elementari in via Andina e in Piazza Parini; Medie alla Pellegrino Tibaldi e Ragioneria presso il Collegio De Amicis. Maturità Tecnica Commerciale nel 1969. Entra negli scout nel 1963 e ne esce nel 1982, dopo 13 anni da educatore. E’ tra i fondatori della Comunità del Pellegrino e dell’Associazione Solidarietà Paesi Emergenti (ASPEM) Inizia a lavorare nel 1969 in Cariplo e dal 1994 ha svolto le funzioni di Dirigente Responsabile dell’Amministrazione del Personale del gruppo bancario (divenuto nel frattempo Intesa San Paolo). VOTA ANTONIO VOTA ANTONIO VOTA ANTONIO S “rimettersi a giocare” come tale, proponendosi con competenza, visione innovativa, forza propositiva e autorevolezza. Nel discorso che il cardinal Tettamanzi tenne ai milanesi in occasione della festività di S. Ambrogio, nel dicembre del 2010, Milano venne definita come una città dal “terreno fertile”, evidenziandone le innumerevoli risorse umane e sociali e chiedendo che venissero interpellate e spese al meglio; ebbene io sono assolutamente convinto che anche Cantù sia una città dal terreno fertile, che ha solo bisogno di essere dissodato (per continuare nella metafora) per poter dare nuovamente ottimi raccolti. E scontro politico e i cittadini potranno giudicare l’operato di chi hanno votato. Voterò convinta Antonio Pagani perché questa città non merita la violenza subita in venti anni di amministrazione leghista e di destra. lezio ni lezioni PERCHE’ VOTO ANTONIO PAGANI ROMANA ZANELLA Antonio Pagani non è arrivato in politica, ma è entrato in politica dopo dopo aver riscontrato lo scempio che è stato fatto nella sua città: il disastro ambientale, la cementificazione selvaggia, il traffico caotico, risposte mai date a chi chiede una Cantù più vivibile. Il suo motto è stato fin dall’inizio del suo impegno: incontro, ascolto, confronto. E di tutti questi problemi Antonio Pagani ha parlato con la gente. Il suo programma elettorale non è stato elaborato tra quattro mura di un partito, ma discutendo con i cittadini, ascoltando tutti, senza promettere a destra e a manca, ma cercando di fare capire che, solo se si collabora tutti insieme per il bene della città, si riuscirà a dare risposte a tutti. Antonio Pagani non ha interessi personali e l’obiettivo del suo programma è quello di ridare a Cantù le caratteristiche che l’hanno fatta conoscere ed apprezzare in tutto il mondo: l’artigianato del mobile e del merletto, l’Istituto d’Arte che ha formato artigiani, artisti e designer, l’architettura romanica e la bellezza del paesaggio, il primato nello sport. Ecco perché sono contenta che il Pd abbia chiesto ad Antonio Pagani ed Antonio abbia accettato di essere il candidato sindaco della siniostra a Cantù. Perché avremo finalmente un sindaco aperto ai reali problemi della gente, perché con Antonio Pagani il consiglio comunale riavrà il suo ruolo fondamentale di luogo di dibattito, di confronto e anche di MARIA FUMAGALLI CASATI e FABIO SALICE Come lista civica, il nostro impegno nel sostenere Antonio Pagani ha radici profonde; il nostro animo indipendente vede il territorio, gli individui che lo popolano e i progetti che evolvono nel tempo come il valore di una città. In questo contesto è d’obbligo pensare che non è il gruppo politico o il simbolo di partito ad avere importanza, ma le persone individuate per gestire la città, la loro esperienza, il loro spessore morale e le loro capacità. Rivolgendo lo sguardo al passato non si può non osservare che da 18 anni la nostra città è amministrata da un solo colore politico, riunito in una o più coalizioni che si sono trasformate e disgregate nell’arco degli anni senza dar vita ad un vero vantaggio per la città stessa. La nostra realtà è stata distrutta da una urbanizzazione scriteriata, da una viabilità caotica e, soprattutto, dalla mancanza di un progetto di sviluppo che guardasse al futuro. È in questo contesto che è maturata la nostra determinazione a proporre una nuova amministrazione che metta mano allo stato attuale di questa città e ne progetti una diversa che, nel tempo, rimargini le ferite e corregga i danni inferti in questi anni, che pensi alla formazione come strumento primario per costruire uno stato sociale sano, internazionale e di supporto anche alle nostre realtà e storia economica (per esempio, una rinnovata formazione professionale), che dia giusti peso e spazio alla cultura e che riservi adeguate risorse economiche per il sociale. Sosteniamo Antonio Pagani con tutto l’aiuto di cui siamo capaci. Apriamoci la porta verso un futuro non solo prossimo: voltiamo pagina. Frazione è ciascuna delle parti in cui è diviso un tutto. Vighizzolo in particolare costituisce più di un quarto del tutto, cioè Cantù. Sono nato e cresciuto a Vighizzolo, ho frequentato le scuole in paese e poi l’università a Milano. Conosco bene la frazione e purtroppo so che la incostante presenza delle istituzioni cittadine la rende vulnerabile e nei periodi elettorali in particolare rimane abbandonata a dei “predoni” del voto che vanno in giro a promettere mari e monti con metodi poco ortodossi. Vighizzolo però è un centro vivo! Così come lo sono le altre frazioni. Costituendo una parte del tutto vuole contribuire, valorizzando le sue peculiarità, a rafforzare il Comune d’appartenenza. Solo per citare qualche punto di forza, ricordo che per anni è stata sede del concorso internazionale di pianoforte e orchestra che ha dato lustro all’intera zona, ha una forte comunità giovanile che ha costruito le sue basi nell’asilo comunale ed è poi cresciuta nelle due scuole elementari pubbliche e nella scuola media di via Turati, è animata da un solido gruppo storico di persone che mantiene vive le tradizioni della parrocchia, possiede un centro civico che giornalmente costituisce un fondamentale luogo di incontro per anziani, è suddivisa in rioni (Strepaèe, Filanda, Doss e Terrò) che in occasione della festa patronale danno vita ad un sentitissimo palio che riunisce tutta la frazione e molto altro... Vighizzolo, come gli altri “contorni” cittadini, necessita però di maggiori attenzioni; potremmo prevedere ad esempio che il consiglio comunale o le riunioni di giunta si svolgano a rotazione anche fra le singole frazioni oppure che il Sindaco dedichi periodicamente una mattinata della settimana al ricevimento delle persone direttamente a Vighizzolo, Mirabello, Fecchio, Cantù Asnago e Cascina Amata. Per avvicinare fisicamente i canturini ai vighizzolesi e viceversa sarebbe bello che uno * PRO MEMORIA di Maurizio Migliori BRUCCOLERI SALVATORE BERNASCONI FLAVIO CAPPELLETTIALDO CERATI FABIO DAVI RENATO DELLA FONTANA LUCA DE SANTIS LAVINIA DI LEO CLAUDIO GAETI VALERIO GRASSI RITA GRASSO FRANCESCO MARZORATI MANUELA POZZI ALESSANDRO RODI CARLO SORRENTINOANTONIO COLOMBO VITALIANO detto VITO ARNABOLDI RUGGERO BADALOTTI MARIA BAGGI FABRIZIO BARON STEFANO BENATI ANDREA BERNASCONI CLAUDIO CAPPELLETTI ALESSANDRA CARONNI GIUSEPPINA CENZATTI GEMMA CORBETTA ENZA FRERI MARCO detto PONGO GALIMBERTI FRANCESCA GATTI WALTER LIZZUL ALBERTO MANNINO SERGIO MASCHERONI MARIO MAURI LUCA MOLTENI CESARE MOTTA MARIA detta GIULIA PONTIGGIA RICCARDO SALICE FABIO SANTORO MICHELE VILLA SARA MA QUANTO RENDE LA SANITA’ DI FORMIGONI? La Sanità è un ottimo business nella Lombardia di Formigoni. Prendiamo Giuseppe Rotelli (Pavia, 1945): laureato in legge, è accusato dai suoi nemici di aver scritto, da professore giurista, le regole di cui ha poi beneficiato da imprenditore nella sanità. Solite polemiche!?! Comunque sia, il suo Gruppo ospedaliero San Donato, con 18 ospedali di cui diciassette in Lombardia e uno in EmiliaRomagna, è il primo gruppo ospedaliero italiano, e tra i primi in Europa: fattura 740 milioni di euro all’anno ed evidentemente rende MOLTO bene. All’inizio dell’anno il Gruppo ha acquistato l’Ospedale San Raffaele di Milano (carico di debiti per molte centinaia di milioni di euro) offrendo 405 milioni. Subito dopo ha acquisito il 5% delle azioni di Rcs (Gruppo proprietario del Corriere della sera) per 53.700.000 euro. Con questa acquisizione Rotelli è diventato il primo azionista singolo di Rcs con il 16,55% del capitale. Quasi 500 milioni sull’unghia in pochi mesi! QUI, FECCHIO Fecchio è da sempre considerata il “polmone verde” di Cantù. La frazione a carattere residenziale è circondata da aree boschive e spazi aperti destinati all’agricoltura. Abbiamo fatto una chiacchierata con Daniela Dominioni, 32 anni, animatrice sociale e mamma di una bambina di 8 anni, da sempre residente a Fecchio. Quali sono i punti di forza della tua frazione? Gli abitanti di Fecchio utilizzano da sempre le opportunità offerta dal territorio. IL Roccolo, Santa Naga, il Riposo più comunemente noto come i boschi di Fecchio, Cascina Varenna sono mete abituali per trascorrere piacevoli momenti praticando sport, come la corsa, la mountainbike o l’equitazione, o facendo un pic-nic con amici. Per i bambini sono momenti stimolanti e formativi perché possono vivere esperienze direttamente a contatto con la natura, avere la possibilità di vedere ed avvicinarsi ad animali e assaggiare i prodotti genuini acquistati a km 0 nelle aziende agricole e agriturismi locali. Le potenzialità di queste aree verdi, a mio giudiziose, non sono de tutto sfruttate; per T agliabu e Gigi agliabue UN FUTURO DIVERSO E’ POSSIBILE 10 candidati sindaco e 21 liste con più di 400 potenziali consiglieri: è tra questa pluralità di persone e “varietà” di proposte che i canturini il 6 maggio dovranno scegliere il loro sindaco e coloro che li rappresenteranno in consiglio comunale per i prossimi 5 anni. Candidati Sindaco con esperienze politiche diverse, più o meno conosciuti, con programmi elettorali che si sforzano di mettere in evidenza i problemi della città e le possibili soluzioni a tali problemi. Ciascuno ha una propria ricetta, più o meno credibile, più o meno praticabile. Qualcuno ha fatto un libro dei sogni, qualcuno ha fatto un programma, ma non si capisce bene il perché … Ci sono i programmi, ma ci sono anche le scelte politiche a cui tali programmi fanno riferimento. Se ciò è vero forse vale la pena andare oltre le proposte amministrative per poter valutare quale futuro ci viene proposto, quale idea di città, quali prospettive di sviluppo, quali valori alla base delle diverse scelte. La crisi non è finita, anzi, per certi versi, sta peggiorando, e sta mettendo in luce i limiti di una proposta politica che vedeva nell’economia di mercato e nella finanza la soluzione a tutti i nostri problemi. Ci stiamo accorgendo che non è così, che le famiglie fanno fatica a tirare la fine del mese, che le diseguaglianze sono aumentate e che l’individualismo si è fatto strada. Dalla crisi però ne usciamo solo se perseguiamo nuovi modelli di sviluppo che propongano uno sviluppo sostenibile, un’attenzione alle persone e un’assunzione di responsabilità da parte di tutti, un’etica sia pubblica che privata, un’apertura alla solidarietà. Percorrere un nuovo modello di sviluppo significa anche creare nuove occasioni di lavoro, nuovi spazi di investimento, trasformare l’economia, fare cioè, politiche per i giovani, pensare al loro futuro. Nel programma elettorale di Antonio Pagani troviamo queste proposte che come Partito Democratico abbiamo contribuito ad elaborare perché crediamo, per citare il Cardinal Tettamanzi, che “non soltanto una nuova economia è veramente possibile, ma una nuova società, in senso civile e istituzionale, è davvero possibile”. A partire dall’amministrazione di una città. S pinel li Vittorio pinelli SLEGHIAMOCI Sleghiamoci: questa era una delle frasi che utilizzammo per la campagna elettorale alle amministrative di cinque anni fa. Oggi più che mai quella frase assume una attualità dirompente e ci mostra come, via le illusioni e gli slogan, quello che resta del ventennio di amministrazione della città a guida leghista sia poca cosa. Quando Armando Selva decise di abbandonare il completamento del palazzo dello sport, lasciandolo cadere nel degrado totale, scelse che i diciotto miliardi di vecchie lire delle nostre tasche sino ad allora spesi, oggi ne rappresentano le macerie. Ora, dopo vent’anni, con la demolizione del palazzo dello sport è stato annunciato che sorgerà un nuovo centro commerciale con annessa palestra, di cui ancor oggi l’unica traccia è quella costituita dal buco nel terreno. Altro esempio è il “Centro Legno Arredo Cantù” (CLAC), strumento strategico per l’economia canturina, è desolatamente naufragato sotto il peso dei debiti di una gestione incapace di interpretare i reali bisogni dell’imprenditoria locale. Che dire inoltre della realizzazione della nuova Piazza Garibaldi, progetto voluto contro il parere di tutti e testardamente perseguito, doveva prendere il nuovo toponimo di Piazza Grande, a sempiterna memoria del loro sciagurato passaggio. Quest’ultimo progetto caratterizzato da opere mai complete, che si sono succedute nei mesi, ha portato come risultato finale lo snaturamento del centro di Cantù, sempre più vuoto e desolato.Appare così chiaro quale era il vero obiettivo: creare nuove aree commerciali esterne, per favorire le speculazioni su terreni e immobili ed ottenere il risultato di distruggere le attività del centro cittadino. Per non parlare infine del Piano di Governo del Territorio (PGT), documento di vitale importanza per la gestione del territorio, costato ad oggi più di un milione di euro, giunto in Consiglio Comunale all’inizio dell’anno dopo essere stato calato sulla città senza partecipazione e coinvolgimento. Tale modo di agire è forse un ultimo assalto alla diligenza di chi vuole assicurarsi un futuro sereno? Marzo Aprile 2012 QUI, VIGHIZZOLO Cantù Oggi razioni scoprire il territorio ci vorrebbero maggiori informazioni e indicazioni supportate da una cartellonistica dislocata nei punti di ingresso e degli opuscoli informativi riportanti i percorsi ciclopedonali esistenti e praticabili, i punti di ristoro quali agriturismi, le regole da rispettare per non danneggiare le aree…ecc. Il 6-7 maggio i canturini voteranno per eleggere il loro nuovo Sindaco. Nel programma di Antonio Pagani è scritto che nelle scelte riguardanti il territorio si coinvolgeranno le realtà locali, le cosiddette periferie, intese tali solo in senso geografico, troppo trascurate nelle precedenti Amministrazioni. Cosa ti aspetteresti dalla nuova amministrazione per la tua frazione? Una prima cosa che ritengo indispensabile, in relazione al collegamento al centro cittadino, sarebbe la sistemazione della via per Alzate. Vorrei che i pedoni, i genitori con i passeggini e i ciclisti potessero usufruire di uno spazio adeguato e protetto, per sentirsi più sicuri e invogliati a muoversi senza prendere sempre l’automobile. Lo stesso discorso si potrebbe fare per via Mentana, strada di collegamento principale tra Fecchio e Vighizzolo. La strada una volta passava tra campi aperti e coltivati a granoturco; oggi sono sorti molti capannoni. Mi piacerebbe che venisse costruito un tratto di strada ciclopedonale indispensabile lungo questa strada molto trafficata. Ho letto sul sito di Antonio Pagani che la futura Amministrazione dovrà confrontarsi con un quadro economico piuttosto difficile sia per motivi sovraccomunali che per le scelte politiche discutibili delle amministrazioni precedenti. Mi piacerebbe che le risorse disponibili vengano meglio gestite, non più in opere “faraoniche” come il Palazzetto e la Piazza Garibaldi, ma per l’ordinaria manutenzione delle opere pubbliche, troppo trascurate negli ultimi anni. Cesare Molteni DANIELA DOMINIONI FERRARA ISABELLA CAPPELLETTIANDREA POLITO VALERIO VIRGONE PATRIZIA VITALE GAETANO BATTAGLIA ANNA BEVILACQUA GIADA BIANCO CINZIA BOLESO GIANLUIGI DE SIMONE STEFANIA FARINELLA MASSIMO FUMAGALLI FAUSTO MALVESTIO LORENZO MANDAGLIO GAETANO MARCELLI VINCENZO MOLINARI MARIA LUISA POMPONIOGIUSEPPE ROSSI LAURA PIERA STARITA VINCENZO UZZO CRISTIANO ANTONIO VILLAANTONIO VIRMILLI SERGIO F VIGHIZZOLO SOSTENGONO ANTONIO PAGANI www.antoniopagani.net TAGLIABUE LUIGI detto GIGI ANDREACCHI CARMELA BENZONI GIUSEPPINA detta GIUSI BERGNA GIOVANNI BERNASCONI BEATRICE BIANCHI ROBERTO BORGONI MANUELA BRUSCHI GIORGIO CALDERA GIUSEPPE CASARICO ELISA EMILCARE GIUSEPPE FOTI LAURA GAGLIARDI LUCILLA HARB SARWAT detta SARA LONGONI LAURA MAURI PAOLA MOLTENI MARIADELE MONTIANDREA MOSSA MAURO PAGANI ROBERTA COLOMBO PONTIGGIASTEFANO SPINELLI VITTORIO VIGORELLI ALBERTO ZANINI ANDREA dei tanti architetti di Cantù progettasse, con adattamento delle strutture già esistenti, un percorso ciclopedonale di collegamento (ad esempio un anello tra via Mentana e via Domea oppure tra Via Fossano e Via Spluga passando dietro al cimitero e in via S.Giuseppe). Basterebbe poco per far sentire tutti i cittadini vicini al Centro e non fingere di considerarli importanti solo in vista delle elezioni. E’ per questo che sostengo Antonio Pagani; poiché conoscendo molto bene i “contorni” della nostra Cantú saprà certamente canalizzare anche su di loro le attenzioni e le risorse che meritano. Andrea Zanini 3 R ock SINGING IN THE NAME OF: QUANDO LA MUSICA TENDE LA MANO ALLA POLITICA 10 maggio 2011, stazione centrale di Milano. Afterhours, Casino Royale, Ministri, Dente, Samuel e Max dei Subsonica e Marta Sui Tubi si esibiscono gratuitamente davanti a 10.000 persone. Ufficialmente, il concerto è finalizzato ad avvicinare i giovani alla politica, invitandoli a votare nelle imminenti elezioni per il sindaco di Milano. Ma, alla serata, è presente il candidato sindaco per il centro sinistra Giuliano Pisapia. 1° giugno 2011. Pisapia diventa il primo sindaco di centro-sinistra di Milano dopo diciotto anni di gestione della destra. Decisivi sono stati i voti dei giovani, nettamente schierati a favore del candidato della coalizione. È ragionevole pensare che il grande concerto del 10 maggio abbia dato un notevole aiuto a Pisapia. Molto spesso viene ignorato l’enorme potere della musica. In America si è sfruttato in più occasioni il binomio musica- politica, dal festival di Woodstock, nel 1969, nel quale il famoso inno americano storpiato dalla chitarra di Jimi Hendrix sembrava una chiara polemica contro la partecipazione USA in Vietnam, alla campagna elettorale di Barack Obama, la cui elezione venne festeggiata da un sontuoso concerto al quale intervennero artisti del calibro di Bruce Springsteen, Beyonce e Usher. In Italia, dopo il periodo glorioso delle canzoni di protesta degli anni Settanta, la politica sembrava aver dimenticato l’arma segreta della musica, straordinario mezzo di comunicazione e imbattibile strumento di propaganda, fino a quel famoso 10 maggio 2011, quando alcuni tra i nomi più importanti della musica italiana decisero di suonare per permettere la realizzazione di un piccolo miracolo, l’elezione di un sindaco di centro sinistra a Milano. Come può una canzone fare così tanto? La musica è intrinsecamente diversa rispetto a tutte le altri arti. Se la maggior parte delle modalità artistiche coinvolgono da un punto di vista emotivo ed intellettivo, la musica agisce anche sulla fisicità. Assorbe la persona nella sua totalità, per questo sembra esprimere al meglio il proprio potenziale più nella collettività che nel soggetto individuale: la musica è la forma artistica maggiormente in grado di “fare gruppo”. Ed è proprio la collettività la base di ogni progetto politico. Chissà se anche nelle elezioni amministrative di Cantù la musica non possa giocare un ruolo chiave. Il Primo Maggio, infatti, al Bersagliere di Via Como, dove ogni estate si tiene la Festa dell’Unità, ci sarà un concerto a sostegno di Antonio Pagani, che durerà dal primo pomeriggio fino alle otto circa, e nel quale interverranno alcuni gruppi locali. Con la speranza che la musica abbia il potere di fare la differenza. Sofia Marelli IL PRIMO MAGGIO CONCERTO AL BERSAGLIERE PER ANTONIO PAGANI R egiùur DON LINO CERUTTI E’ difficile pensare a che cosa sarebbe stata Cantù e la sua chiesa negli ultimi 28 anni senza Don Lino Cerutti. Anzitutto per una strepitosa longevità intellettuale che si nota soprattutto durante le sue sorprendenti omelie, che a volte possono anche fare arrabbiare ma che non lasciano mai indifferenti. “La mèssa la se intende piüttost cürtina, un quart d’uretta vint minüt al pü”, scriveva Carlo Porta nella “Nomina del Cappellàn”. Ebbene in qualche “Te Deum” o in occasione di qualche evento speciale la durata delle prediche del nostro prevosto emerito poteva raggiungere anche il doppio della durata della messa secondo il Porta. Nel novembre dello scorso anno nella basilica di Galliano stupiva tutti per una sua splendida introduzione estetica sul significato della musica. Vicino a me si trovava un’attempata signora che non dava segni di gradimento: ma dagli improperi che proferiva capivo che Don Lino aveva colpito ancora una volta nel segno; come quando nel suo invito a una preghiera che si confrontasse con le altre religioni monoteiste fu lapidato da una cronista: ma Don Lino reagì stupito: ma come, così tanto rumore per nulla? In effetti il nostro prevosto emerito fu sempre accompagnato da una certa scomodità, dall’epiteto di “comunista” in cui anche a Cantù, si è sempre accompagnato chi mostra di non essere allineato. Lo stesso Don Lino, poi, è stato sempre in qualche modo scomodo. Seguace del Concilio Ecumenico Vaticano II, don Lino, classe di ferro 1931, insegnante nel Seminario diocesano di Venegono Inferiore, pare non fosse ben visto dall’arcivescovo Colombo che lo mandò in esilio a Castano Primo, nella nuova chiesa della Madonna dei Poveri. Lì andò a trovarlo anche Bruno Maria Bosatra, il direttore dell’Archivio Storico diocesano, che così mi raccontava quella visita: «Era là su un divano con un gatto…». Uno solo? «Forse qualcuno di più…». UN’ALTRA OCCASIONE PERSA? di Beatrice Bernasconi Cantù Oggi Marzo Aprile 2012 Sono pochissime le donne candidate nelle liste per le amministrative canturine 4 Prima di ammetterlo credo che tutte le donne presenti e assenti nelle liste debbano fare uno sforzo in proprio, quantomeno per sottolineare un dato che continua ad evidenziare l’assenza di un vero superamento della disparità di genere. Infatti la presenza femminile nelle liste per le prossime elezioni a Cantù rimane scandalosamente ridotta. Scorrendo le liste di nomi salta agli occhi come, ancora una volta, la scelta di molte formazioni sia stata quella di relegare in un ruolo di secondo piano le donne, tranne che per poche e lodevoli eccezioni. Alcune liste sono addirittura sotto il 10% come percentuale di presenza femminile: In Cantù (8.3), Lavori in Corso (8.6) e Cantù Rugiada (8.3), (ma in generale tutte le liste dietro a Bizzozero vedono una scarsa presenza femminile). Forza Cantù arriva alla scelta incomprensibile di dividere i candidati per genere, mettendo tutte le donne in fondo! Dispiace vedere che anche nelle liste dei giovani le donne sono pochissime, a testimoniare che le cose non cambiano nelle giovani generazioni. La situazione migliore è quella del Partito Democratico, che ha il 50% di donne nella sua lista, dimostrando che quando si vuole è possibile mantenere questo impegno, mentre SEL ha l’unica candidata donna al ruolo di sindaco. A questo si aggiunga che anche vedendo i capolista, e cioè le persone su cui i partiti puntano per avere voti, la situazione non cambia: sono quasi tutti uomini. Se queste sono le premesse, temiamo che anche il prossimo Consiglio Comunale sarà rappresentativo di una sola metà del cielo, così come quello precedente. Il mondo della politica appare ancora un mondo tutto al maschile, dove per le donne è difficile trovare un proprio spazio. Eppure sono proprio le cittadine di Cantù quelle che maggiormente si trovano a fare i conti nel loro quotidiano con i servizi comunali: quando iscrivono i figli a scuola, quando li accompagnano in giro per la città, quando richiedono documenti all’anagrafe o quando si devono occupare di genitori anziani che necessitano di assistenza. E quindi, a maggior ragione, dovrebbero essere presenti nei luoghi “dove si decide”. Abbiamo ancora un’occasione, almeno per discuterne! Proprietario testata ed editore ASSOCIAZIONE CULTURALE CANTU’ OGGI Via Ettore Brambilla, 3 - 22063 Cantù Direttore Responsabile Giancarlo Montorfano Redazione Via Ettore Brambilla, 3 - 22063 Cantù e-mail: [email protected] www.cantuoggi.it Stampa Tecnografica snc di Montorfano e Riva Via Ospedale, 5 - 22063 Cantù Iscrizione Tribunale di Como n° 10/2001 del 12.04.01 Auser Insieme Canturium onlus Via Ettore Brambilla, 3 Cantù Tel. 031-3515003 Fax n. 031-7090506 e mail - [email protected] I MERCATINI DELL’AUSER Ci sono tanti tipi di mercatini, allestiti in occasione di feste particolari “ Natale, Patrono ecc.), mercatini che si fanno per ricordare e mantenere le tradizioni del luogo, dove ancora si possono trovare articoli dell’artigianato e dell’arte locale. A Cantù ci sono i mercatini dell’Auser Canturium : anche quest’anno esporranno preso il Centro Commerciale COOP di Mirabello per la festa della mamma sabato5 e domenica 6 maggio e la settimana successiva il 12 e 13 maggio. Grazie al lavoro di tante volontarie, che dedicano gratuitamente ore della giornata a tagliare, cucire, ricamare, fare pizzo, bordi all’uncinetto, lavori a maglia, il mercatino propone articoli di ogni tipo e per tutti i gusti, rigorosamente fatti a mano:vassoi, scatole, quadri, tovaglie, asciugamani, trapunte, borse, scialli, mantelle, poncio e tanti altri simpatici oggetti. Dove l’amore di Don Lino per gli animali denota la sua estrazione contadina, da Leggiuno nei pressi del Lago Maggiore; rimase orfano presto dei genitori e fu poi cresciuto dai nonni. Lo promosse alla prepositura canturina il cardinale Martini a metà degli anni Ottanta. E in qualità di membro fondatore della sezione di Como di Amnesty International mi recai subito a trovarlo non appena diventato prevosto. «La sede di Amnesty? Era nella mia parrocchia» mi disse. Gli consegnai alcuni testi per il settimanale cattolico “Luce”, che furono tra i miei primi articoli pubblicati. Due sono state le direzioni che Don Lino ha mostrato di perseguire: la cura per gli ultimi, per i poveri, per le persone in difficoltà, come prova il successo della Mensa di solidarietà; l’amore per il bello, talora dal gusto sicuro e un po’ barocco, da chiesa trionfante della Controriforma: che ha prodotto il pieno recupero dei monumenti religiosi cittadini, la costruzione del nuovo oratorio, il restauro della casa parrocchiale e dell’Albergo dei Forni. Grande successo ha avuto la sua vicepresidenza del Comitato di Galliano 2007, occasione unica vissuta in maniera esemplare da tutta la cittadinanza e a cui ho avuto la fortuna di partecipare. In quella splendida serata del 2 luglio 2007, davanti al cardinale Tettamanzi e ai vescovi lombardi non potremo mai dimenticare l’unico applauso lunghissimo e spontaneo dei tremila fedeli quando il prevosto monsignor Giuseppe Longhi ringraziò il suo predecessore per quanto aveva saputo fare per quel millenario. Giancarlo Montorfano Un grande merito deve essere riconosciuto a queste10-15 volontarie: con questo gesto di solidarietà danno all’Auser la possibilità di allestire i mercatini, mantengono viva la tradizione artigianale, artistica e manifatturiera di Cantù e forniscono un importante contributo economico all’associazione, indispensabile per svolgere il nostro lavoro per anziani e disagiati. E aiutano anche se stesse sentendosi utili per gli altri. Considerando anche i volontari che presidiano i mercatini, montano e smontano le attrezzature necessarie, contabilizzano, svolgono le necessarie pratiche amministrative, sono almeno una ventina le persone che danno un contributo a questa attività, per un totale di circa 1500 ore di volontariato all’anno. E’ d’obbligo cogliere l’occasione per un grazie sincero alla Direzione della gestione del Centro Commerciale COOP di Mirabello, sempre sensibile alle nostre richieste per gli spazi all’interno della Galleria.