A cura di Comune di Maiolati Spontini IO FACCIO LA MIA PARTE I piccoli gesti che salvano il mondo Presentazione Se la sensibilità verso l’ambiente si potesse misurare solo con le intenzioni e i propositi ci aspetterebbe un futuro migliore… Tante sono le aziende che, a parole, si propongono di “lasciare ai figli un mondo migliore”. Il 95% degli intervistati di un recente sondaggio ha dichiarato di ritenere la tutela dell’ambiente importante e di credere che si possa fare di più. La realtà purtroppo è un’altra. L’ambiente deve essere una priorità di tutti e va tutelato. La crisi economica non può essere un alibi o una scusa per non farlo. La gran parte di noi dichiara che la difesa dell’ambiente è fondamentale, ma pensa che siano altri (le imprese, le istituzioni...) a dover fare di più. Eppure, senza pensare a niente di straordinario, ognuno potrebbe mettere in pratica azioni “virtuose” nell’agire quotidiano e adottare un comportamento coerente con i bei propositi dichiarati! Molti a questo punto si chiedono: “Ma io cosa possa fare concretamente per l’ambiente?”. Lo scopo di questo opuscolo è dare alcune risposte, offrire dei contributi a tutte le famiglie, affinché con gesti semplici e concreti possano collaborare alla tutela dell’Ambiente. A margine di ogni argomento trattato ci sono spazi e indicazioni di siti interneet per approfondire. Inoltre, con questo opuscolo, l’Amministrazione Comunale ricorda ai cittadini alcune iniziative che hanno come obiettivo la “tutela dell’Ambiente”, azioni che molti (… ma non quel 95% del sondaggio!) stanno già mettendo in atto. Questo opuscolo viene distribuito a tutte le famiglie del Comune di Maiolati Spontini. Sarà disponibile per essere consultato presso la Biblioteca La Fornace e presso le biblioteche delle nostre scuole, come ulteriore strumento per gli insegnati, con la consapevolezza che sta maturando, ma che ogni giorno deve essere consolidata, che tutelare l’ambiente non è una cosa astratta e fuori dalla nostra portata, ma è mettere in pratica azioni, anche semplici ma concrete, che possano far cambiare la nostra mentalità, la nostra cultura e soprattutto l’ambiente in cui viviamo e il futuro dei nostri figli! Vi invitiamo a far proprio questo opuscolo e a fornirci ulteriori suggerimenti, dai più grandi ai più piccoli. E ai nostri figli e ai nostri nipoti auguriamo di crescere con la consapevolezza che l’Ambiente è veramente la cosa più importante per il loro futuro. Speriamo che sappiano dire con forza a tutti (anche ad alta voce!) che è un loro fondamentale diritto ereditare un Ambiente che (almeno!) non sia peggiore di quello che hanno ereditato i loro nonni (… con tutto il rispetto dei loro genitori e della loro generazione che in gran parte, visti i risultati, non sta sicuramente brillando nel garantire loro questo elementare diritto!). Ringraziamo dell’attenzione e della collaborazione, con un particolare ringraziamento a chi quanto proposto lo ha già responsabilmente e civilmente messo in atto! Il Sindaco Umberto Domizioli L’Assessore all’Ambiente Fabrizio Mancini Aderiamo a Collaboriamo con Associazione dei Comuni Virtuosi Legambiente Marche www.comunivirtuosi.org www.legambientemarche.org OGNUNO E TUTTI INSIEME Un racconto sudamericano narra che durante un incendio tutti gli animali fuggivano dalla foresta. Solo un colibrì volava in senso contrario verso il fuoco con una goccia d’acqua nel becco. Gli altri animali, vedendolo, lo esortarono a fuggire e si presero gioco di lui perchè pensava di spegnere l’incendio con una goccia d’acqua. Il colibrì rispose: “Io faccio la mia parte” e riprese il volo. Cambia il clima, si sciolgono i ghiacciai, l’aria e l’acqua sono sempre più inquinate, il suolo perde fertilità e la biodiversità si riduce. Anche attraverso gli alimenti ingeriamo sostanze dannose per la salute. Lo stile di vita moderno, è ormai evidente, non è più sostenibile, e anziché farci stare meglio, rischia di accrescere il malessere. La comunità umana deve ritrovare la capacità di vivere in armonia con la natura e con l’ambiente circostante. Per farlo occorre un grande impegno da parte delle istituzioni, dal livello globale a quello locale, ma da solo non basterebbe. Serve un cambiamento diffuso anche nel nostro modo di vivere e nelle scelte che facciamo ogni giorno. E’ necessario l’impegno di ognuno di noi, come suggerisce il colibrì della storia che apre questa pagina. Non perchè il singolo gesto possa davvero cambiare le cose, ma perche è l’insieme di tanti piccoli gesti a provocare le grandi trasformazioni della storia. Portando ciascuno la nostra goccia d’acqua potremo spegnere l’incendio e salvare la foresta! 3 4 RIFIUTI A partire dalla rivoluzione industriale, con l’avvento della “società dei consumi” e la concentrazione della popolazione nelle città, il problema dei rifiuti è diventato sempre più grave, e la loro gestione sempre più complessa. Nel 1979 in Italia si producevano circa 13 milioni di tonnellate di rifiuti urbani. In soli 20 anni, nel 1999, la produzione era più che raddoppiata raggiungendo i 28,4 milioni di tonnellate. Oggi siamo intorno ai 32 milioni di tonnellate, con una produzione media di 540 kg di rifiuti a testa. Nel tempo, oltre ad aumentare la quantità, è cambiata la composizione. Sono cresciuti gli imballaggi (carta, cartone, plastica e alluminio) e si sono intrufolati nelle nostre vite, e quindi anche nella spazzatura, alcuni prodotti pericolosi e fortemente inquinanti, come sostanze chimiche, pile e medicinali. La discarica Per anni la discarica è stata l’unica soluzione economica per lo smaltimento dei rifiuti. Oggi le discariche, se gestite bene, con oculatezza e nel rispetto delle leggi vigenti, sono sicure e affidabili. Comunque spesso, incontrano l’avversione pregiudiziale dei cittadini. L’inceneritore Dagli anni Settanta si sono diffusi gli inceneritori, proposti come la soluzione del problema, ma presto ci si è resi conto che in realtàa volte lo complicavano: costi più alti, emissioni dannose come la diossina e, alla fine, un residuo di circa il 30% di ceneri pericolose da smaltire in discariche speciali. Il tutto si è rivelato ancora più costoso, pericoloso e complicato. Il Comune fa la sua parte A Maiolati Spontini è stata adottata nel 2009 la raccolta porta a porta del rifiuto secco residuo nelle aree ad alta densità abitativa, integrata con la presenza di isole ecologiche di prossimità. Mentre nel resto del territorio sono diffusi cassonetti stradali. Nel 2013 sul territorio comunale è stata prodotta una media di 398 kg di rifiuti a testa, ben al di sotto della media provinciale che è di 513 kg. Per quanto riguarda la raccolta differenziata, nello stesso anno è stata raggiunta la percentuale del 67,09%, rispetto ad una media provinciale del 65,28. Progetto “Olivia” Per la raccolta degli oli usati di cucina, il comune di Maiolati Spontini è stato il primo della Provincia di Ancona ad installare 7 contenitori da 200 litri che consentono di raccogliere e recuperare circa 6000 litri ogni anno LA RACCOLTA DIFFERENZIATA E IL RICICLAGGIO Di recente si è affermata la necessità di riciclare i rifiuti. Oggi, in Italia, siamo arrivati a raccogliere in maniera differenziata il 30,6% dei rifiuti, ma c’è ancora tanto da fare perchè in quel 70% di rifiuti che ancora finisce in discarica o incenerita ci sono tantissime risorse preziose che potrebbero invece essere riutilizzate e riciclate con grandi benefici per l’ambiente. Fare bene la raccolta differenziata è un importante contributo che ognuno di noi può dare alla salute del pianeta e della nostra comunità. Ogni volta che hai un dubbio o ti servono informazioni su come comportarti, consulta il sito www.comunisostenibili.it/maiolatispontini Riciclaggio e risparmio energetico Produrre un bene da materiale riciclato permette di consumare meno energia e ridurre le emissioni di gas inquinanti: • in presenza di materiale recuperato il vetro può essere lavorato a 800° anziché a 1400°; • per produrre 1 kg di carta riciclata si utilizzano 1500-2000 Kcal invece di 10.000; • produrre alluminio riciclato richiede il 5% dell’energia necessaria partendo da materia prima vergine. Il Comune fa la sua parte Centro Ambiente “Il Quadrifoglio” e ritiro a domicilio I cittadini possono usufruire del Centro Ambiente di Castelplanio per conferire varie tipologie di rifiuti, compresi quelli per cui non è prevista la raccolta urbana, come rifiuti ingombranti, potature, indumenti, pile e batterie, farmaci, contenitori per sostanze tossiche e infiammabili, cartucce esauste di toner, lampade, rifiuti elettronici, oli vegetali e minerali ecc. Zona Industriale, Via Brodolini – Castelplanio – Tel- 0731.814038 orario invernale: lunedì 14.30 - 18.30 martedì 8.00 - 13.00 mercoledì 8.00 - 13.00 giovedì 14.30 - 18.30 venerdì 14.30 - 18.30 sabato 8.00 - 13.00 orario estivo: lunedì 15.30 - 19.30 martedì 8.00 - 13.00 mercoledì 8.00 - 13.00 giovedì 15.30 - 19.30 venerdì 15.30 - 19.30 sabato 8.00 - 13.00 Per maggiori informazioni consulta il sito www.centro-ambiente.it Rifiuti ingombranti e sfalci possono essere smaltiti anche tramite servizio di ritiro domiciliare, in molti casi gratuito, previa prenotazione telefonica al numero dedicato 0731.703418, attivo lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 12.30. 5 6 LA PREVENZIONE Più importante che riciclare è ridurre la produzione di rifiuti. Ogni giorno acquistiamo cose superflue e con la spesa portiamo a casa montagne di imballaggi inutili. Spesso ci affidiamo a prodotti “usa e getta” e le industrie ci rifilano oggetti che durano poco e non si riparano, per costringerci a comprarli di nuovo. A volte buttiamo cose che potrebbero ancora essere utilizzate, magari da altri. Tanto si può fare nella nostra vita quotidiana per diminuire i rifiuti, risparmiando anche soldi. DISIMBALLO Circa un terzo dei nostri rifiuti sono imballaggi, cresciuti a causa degli stili di vita moderni che ci spingono a comprare cibi pronti, precotti, surgelati, superconfezionati e spesso in monodose. Anche l’esagerazione di alcune norme sull’igiene e la conservazione degli alimenti ha contribuito alla proliferazione di contenitori di ogni tipo. Per produrre un flacone del detersivo, si consumano in media 200 l di acqua e 1,5 kWh di energia, con l’emissione in atmosfera di circa 130 g di CO2 Scegliamo prodotti con meno imballaggi, concentrati, confezionati con materiali più sostenibili, ad esempio la carta e il cartoncino (meglio se riciclati) o il vetro, sono da preferire alla plastica. Le aziende si adeguano alle nostre preferenze. Alcuni negozi stanno ricominciando a proporre prodotti sfusi e alla spina, da prelevare con contenitori riutilizzabili, oppure il classico vuoto a rendere. Anche in questo caso, se i cittadini cominciano a chiedere, i commercianti si organizzano. Il Comune fa la sua parte Per promuovere la vendita di prodotti sfusi, il Comune ha emanato un bando che eroga contributi ai negozi che vogliono impegnarsi in questo senso. Il bando e l’elenco dei negozi aderenti è visibile sul sito www.comunisostenibili.it/maiolatispontini Da un po’ di tempo sono state vietate le buste della spesa in plastica, ma anche quelle biodegradabile hanno il loro piccolo peso ambientale, quindi meglio le borse riutilizzabili. I prodotti per l’igiene possono anche essere prodotti in casa, eliminando tante sostanze dannose per la salute e riducendo l’impatto ambientale (meno chimica, meno imballaggi, meno trasporti... e si risparmia). RIFERIMENTI www.portalasporta.it - www.ilmiosapone.it - www.biodetersivi.altervista.org CARTA CANTA Nel mondo si producono oltre 300 milioni di tonnellate di carta e cartone all’anno. La metà è destinata ad imballaggi, per lo più “usa e getta”, il 20% se ne va per prodotti igienico-sanitari (pensiamo al consumo di carta igienica e di rotoloni vari), e il restante 30% per prodotti editoriali, per ufficio e scolastici. Uno spreco enorme è rappresentato dalla pubblicità. Ogni italiano riceve in media, nella propria cassetta della posta, 16 kg all’anno di pubblicità che non ha richiesto. Chi usa abitualmente il computer e internet può farsi mandare in formato elettronico le varie bollette e comunicazioni. Molti enti e compagnie danno questa possibilità, a volta applicando anche uno sconto. Altre buone prassi per ridurre lo spreco della carta a casa sono riportate nel paragrafo dedicato all’ufficio sostenibile. PANNOLINI Per ogni bambino vengono usati e smaltiti pannolini per oltre una tonnellata. Ogni giorno in Italia si buttano almeno sei milioni di pannolini usa e getta, che in un anno corrispondono a 2 miliardi e 190 milioni. Stiamo parlando di circa il 4% del totale dei rifiuti domestici. Una valida alternativa sono i pannolini lavabili, prodotti innovativi, facili da usare e anche più salutari per il bambino. Oltre ai benefici ambientali questa scelta permette di risparmiare: per acquistare i pannolini lavabili una famiglia può sostenere un costo tra i 200 e gli 800 euro dalla nascita al vasino, contro i 2.500-3.000 euro spesi nello stesso periodo per pannolini usa e getta. Per acquistarli ci si può rivolgere alle farmacie del territorio, oppure a canali di vendita on-line. RIFERIMENTI www.nonsolociripa.it APPARECCHI ELETTRONICI Una frazione dei nostri rifiuti che è cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi anni è quella delle apparecchiature elettroniche, dove si è diffuso un consumismo feroce. Spesso corriamo a comprare l’ultimo modello e buttiamo apparecchi ancora perfettamente funzionanti. Ne consegue che ogni europeo produce in media 17/20 Kg di RAEE (Rifiuti 7 di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) a testa. Solo di cellulari, ogni anni se ne producono 1,2 milioni e se ne buttano 100 milioni nel mondo. Chi ci vende un nuovo apparecchio elettronico è tenuto per legge a ritirare gratuitamente e avviare al riciclaggio uno vecchio o rotto simile. Gli strumenti ancora utilizzabili possiamo avviarli al riuso contattando enti e associazioni che si occupano di questo. Tutto il resto va smaltito in maniera corretta, conferendolo al Centro Ambiente “Il Quadrifoglio”, oppure chiedendo il ritiro a domicilio per gli apparecchi ingombranti. RIMETTERE IN CIRCOLO/RIUSO Molti oggetti che rischiano di diventare rifiuto possono avere una seconda vita attraverso il riutilizzo. Se abbiamo cose che a noi non servono più, ma che per altri potrebbero ancora essere funzionali, prima di buttarle, spargiamo la voce che siamo disponibili a cederle. Esistono anche alcune organizzazioni di solidarietà che si occupano di recuperare beni usati per distribuirli a famiglie bisognose o per rivenderli per finanziare progetti sociali. Su internet si trovano anche comunità virtuali per il baratto e lo scambio di beni. Una delle più importanti d’Italia è nata a Pesaro e si chiama Zerorelativo.it RIFERIMENTI www.zerorelativo.it Il Comune fa la sua parte Il “Centro del Riuso” è una struttura attrezzata per accogliere materiale usato che, anziché divenire inutile rifiuto, potrà tornare ad essere oggetto di interesse per altre persone. La raccolta riguarda oggetti in buono stato, che, una volta ritirati e catalogati, sono messi a disposizione di chiunque vorrà usufruirne, senza nessun tipo di onere economico o di obbligo di restituzione. Il Centro del Riuso si trova presso il Centro Ambiente “Il Quadrifoglio” a Castelplanio (vedi recapiti e orari a PAG 5) CONTENITORI PER BEVANDE Le bottiglie in plastica delle bibite (acqua esclusa) buttate ogni anno in Italia sono 200.000 tonnellate. Evitiamole tutte le volte che è possibile. Di lattine, in media, ne consumiamo un miliardo e 700 milioni, cioè 29 a testa. Anche in questo caso meglio scegliere altri tipi di contenitori. Di Tetrapack se ne buttano 5 milioni di pezzi all’anno, il 60% di questi per il latte, il 16% per succhi e spremute di frutta. Solo il 17% viene riciclato, ma con grande consumo energetico. Se proprio non ne possiamo fare a meno, ricordiamoci di buttarlo nei contenitori della carta. Per quanto riguarda il vetro sono quasi 3 milioni le tonnellate di bottiglie per uso alimentare prodotte ogni anno. 8 Di queste ne vengono riciclate la metà. Tra i vari materiali per bevande il vetro è il più sostenibile, anche perchè può essere riutilizzato, e sarebbe bene scegliere prodotti e commercianti che lavorano con il vuoto a rendere. Sempre in materia di bevande, un altro problema stanno diventando le capsule e le cialde del caffè. In Italia se ne buttano circa un miliardo all’anno e quasi mai sono riciclabili. Sarebbe meglio usare la vecchia moka, o macchinette che lavorano con il caffè in polvere o in grani. Compostaggio DOMESTICO Circa un terzo dei nostri rifiuti sono scarti di cucina e avanzi dei pasti e buttarli in discarica sarebbe un vero peccato. È importante fare una corretta raccolta differenziata, ma ancora meglio sarebbe adottare il compostaggio domestico che consente di evitare gli impatti ambientali del trasporto e del trattamento dei rifiuti, ottenendo anche un ottimo terriccio per il giardinaggio o l’orto. La condizione migliore per il compostaggio domestico è la disponibilità di un giardino o anche di una piccola aiuola. Ma si può fare anche su un balcone, o addirittura in casa. Per avere tutte le informazioni utili per un buon compostaggio, dalla scelta del composter all’utilizzo del prodotto finale, ti consigliamo di consultare il sito internet www.compostiamocibene.it Il Comune fa la sua parte Il comune ha promosso nel tempo il compostaggio domestico, e circa 200 famiglie lo stanno già facendo, beneficiando anche di una riduzione del 10% sulla tariffa dei rifiuti. 9 ACQUA Le bottiglie dell’acqua minerale rappresentano la parte maggiore tra gli imballaggi domestici. In Italia il consumo medio annuo di acqua in bottiglia è di 182 litri a testa: siamo il terzo consumatore a livello mondiale e il primo in Europa. Nel nostro paese si producono e si buttano 9 miliardi di bottiglie ogni anno, corrispondenti a 200.000 tonnellate di plastica e ad un emissione in atmosfera di un milione di tonnellate di CO2. A questo vanno aggiunte le emissioni e il traffico dovuti ai trasporti. Compriamo acqua in bottiglia perchè spesso siamo convinti che quella del rubinetto non sia buona, ma ci sbagliamo. Le norme ed i costanti controlli danno ampie garanzia di salubrità e sicurezza degli acquedotti, in alcuni casi anche maggiori rispetto all’acqua imbottigliata. Questa tabella, realizzata dall’ARPAM, mette a confronto i dati di alcune acque minerali in commercio con quelle degli acquedotti della nostra regione, rilevando come questi ultimi, per diversi parametri, siano migliori di varie marche di acqua in bottiglia. Maiolati Spontini 77,6 4,1 9 0,9 178,6 16,7 29,6 2,5 7,9 400 249 0,16 21 Usare l’acqua del rubinetto ci fa risparmiare (l’acqua in bottiglia costa circa 200 volte più), ridurre i rifiuti, i consumi petroliferi e l’emissione di gas serra. A qualcuno il sapore dell’acqua di rubinetto non piace, spesso a causa della presenza di cloro, per eliminarlo basta lasciare l’acqua in una brocca per un minuto. Per i palati più sensibili è possibile utilizzare un piccolo impianto di filtraggio da collegare al rubinetto della cucina. RIFERIMENTI www.altreconomia.it/acqua - www.acquadelrubinetto.it 10 Il Comune fa la sua parte Nel 2012 il Comune ha promosso l’installazione a Moie, in Piazza Kennedy, di una “casetta dell’acqua”, cioè una moderna fontana che eroga acqua fresca e filtrata, sia liscia che gassata, a disposizione di tutti i cittadini e ad un costo molto contenuto. Dall’installazione al 30 aprile 2014 la fontana ha erogato 1.842.321 litri di acqua, equivalenti a 1.228.214 bottiglie evitate, per un totale di 491,29 quintali di plastica e 1.572,11 quintali di CO2 che non sono stati immessi in atmosfera. Inoltre, presso le mense comunali, si utilizza l’acqua del rubinetto per evitare lo spreco di bottiglie di plastica. Puoi trovare i dati sempre aggiornati sul sito www.fontanapubblica.it NON SI SPRECA Inquinamento, cambiamenti climatici e crescita dei consumi hanno reso l’acqua potabile sempre più scarsa. Molti sprechi di acqua si potrebbero evitare. Qualche consiglio · Non tenere aperto il rubinetto o la doccia inutilmente (mentre ti insaponi, lavi i denti ecc.) · Preferisci la doccia alla vasca · Fai riparare le perdite dei tuoi rubinetti · Applica frangigetto ai tuoi rubinetti · Utilizza lavatrice e lavastoviglie a pieno carico · Riutilizza l'acqua, ad esempio della cottura della pasta o del lavaggio delle verdure · Non esagerare nel lavaggio dell'auto, ed usa acqua e spugna · Annaffia di sera e senza eccedere · Scegli uno sciacquone a scarico differenziato per il WC · Se puoi, recupera l'acqua piovana L'impronta idrica Ogni bene con cui veniamo in contatto ha una lunga storia, dall'estrazione della materia prima al consumatore, e lungo tutto il suo percorso di estrazione, trasformazione, commercializzazione può essere utilizzata acqua. Per calcolare l'insieme di tutti consumi di un bene si usa l'impronta idrica. Nell'immagine alcuni esempi. 11 ENERGIA La questione energetica rappresenta una delle principali preoccupazioni che l’umanità deve affrontare in questa epoca. A partire dal XX secolo i consumi energetici sono continuamente cresciuti, con un costante aumento dell’inquinamento. Questi consumi, nei paesi occidentali, sono quasi equamente ripartiti tra consumi industriali, consumi residenziali e consumi per i trasporti. Questi consumi sono alla base di problemi come i cambiamenti climatici, l’inquinamento atmosferico, numerose patologie e problematiche sanitarie. A questo si aggiunga che le principali fonti energetiche fossili sono in via di esaurimento, compreso l’uranio impiegato nelle centrali nucleari e questo è uno dei motivi dell’aumento dei costi energetici. La corsa all’accaparramento delle risorse energetiche sempre più scarse è anche una delle principali cause di conflitti,violazioni di diritti umani e guerre civili. TRE PASSI VERSO IL FUTURO Di fronte a queste emergenze servono scelte politiche a livello internazionale, ma anche piccole scelte quotidiane da parte di ognuno di noi. Occorre perseguire un uso sostenibile dell’energia attraverso tre passi fondamentali: · la riduzione degli sprechi e dei consumi superflui; · l’aumento dell’efficienza dei consumi; · la conversione verso le energie rinnovabili. RISPARMIO Luci lasciate accese anche quando non servono, uso dell’auto per piccoli percorsi, impianti di riscaldamento a temperature altissime, grandi quantità di oggetti spesso inutili acquistati e presto finiti nella spazzatura... Sono tanti gli sprechi energetici che potremmo evitare ogni giorno, cattive abitudini basate sull’illusione che l’energia fosse illimitata, poco costosa e senza conseguenze ambientali e sociali. Oggi sappiamo che non è così e dobbiamo adottare comportamenti più sani e saggi. Qualche consiglio · Accendere la luce solo quando strettamente necessario e non lasciarla accesa inutilmente · Tenere il riscaldamento ad una temperatura non superiore ai 20° e installare valvole termostatiche che permettono di regolare la temperatura in ogni stanza · Preferire la doccia al bagno e non lasciare scorrere l’acqua inutilmente 12 · Utilizzare lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico e a basse temperature · Evitare di acquistare o utilizzare il meno possibile elettrodomestici molto energivori e non proprio indispensabili come l’asciugatrice · Tenere aperti meno possibile gli sportelli di frigoriferi e congelatori e sbrinarli regolarmente. Non introdurre cibi ancora caldi · Evitare la funzione stand-by nelle apparecchiature elettroniche di vario tipo · Ogni volta che sia possibile, andare a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici in alternativa all’auto Efficienza L’efficienza si aggiunge al risparmio e consente di ottenere gli stessi risultati con minore spreco. Per esempio, spegnere la lampadina e il riscaldamento quando non servono è risparmio, usare una lampadina a basso consumo e una caldaia ad alto rendimento è efficienza. Dobbiamo scegliere le tecnologie migliori per le nostre necessità. A volte costano un po’ di più, ma quel maggior costo si ripaga con i risparmi ottenuti nel tempo. Per molti apparecchi possiamo affidarci all’etichetta energetica, scegliendo le classi più elevate. L’efficienza dipende anche dalla corretta manutenzione: una caldaia o un’automobile controllate e messe a punto regolarmente consumano molto meno. Qualche consiglio · Sostituire le tradizionali lampadine ad incandescenza (ormai fuori commercio) con quelle a basso consumo · Far controllare periodicamente la caldaia per mantenerla alla massima efficienza · Isolare meglio possibile i cassonetti delle serrande avvolgibili e gli infissi in presenza di spifferi · Applicare ai rubinetti rompigetto e regolatori di flusso · Scegliere elettrodomestici a basso consumo (classe A o superiori) 13 LA CASA EFFICIENTE Le nostre case consumano molta energia a causa dell’inefficienza delle strutture e degli impianti. Spesso pareti, tetti, infissi e vetri sono veri e propri colabrodo termici e disperdono verso l’esterno il calore prodotto a caro prezzo all’interno. Con investimenti che si ripagano in breve tempo grazie ai risparmi successivi è possibile rendere più efficienti le nostre abitazioni, e spesso anche migliorarne il comfort abitativo. Questo tipo di interventi sono anche incentivati dallo Stato, rendendoli ancora più convenienti. Le energie rinnovabili Risparmio ed efficienza ci permetteranno di limitare i consumi. Per la quota rimanente dobbiamo ridurre il ricorso alle fonti fossili, scegliendo le energie alternative, rinnovabili, a basso costo e disponibili per tutti (energia solare, eolica e geotermica). Grazie anche agli incentivi si sono diffusi gli impianti solari termici e fotovoltaici, ma l’uso a livello domestico è ancora scarso. SOLARE FOTOVOLTAICO I pannelli solari fotovoltaici convertono l’energia del sole in elettricità. Negli ultimi anni i costi si sono molto ridotti e la tecnologia notevolmente sviluppata. Pur essendo diminuiti gli incentivi statali, l’installazione di questi impianti per i consumi domestici ha mantenuto la convenienza, non solo ambientale, ma anche economica. SOLARE TERMICO I pannelli solari termici sfruttano l’energia solare per la produzione di acqua calda sanitaria per il bagno e la cucina e, in alcuni casi, anche per il riscaldamento. Di norma si integrano alla caldaia tradizionale (possibilmente ad alta efficienza): grazie al riscaldamento dell’acqua da parte del sole, la caldaia consumerà molto meno. Un impianto solare riesce a coprire da solo circa il 60% del fabbisogno annuo di acqua calda sanitaria, con benefici sia ambientali che economici, incrementati dagli incentivi statali che permettono di recuperare l’investimento in pochi anni, a fronte di una durata dell’impianto che va poltre il ventennio. 14 Il Comune fa la sua parte Il Comune ha messo in atto diverse azioni in tema di energia. Tra le altre, nel 2009 è stato emanato un bando a sostegno della realizzazione di piccoli impianti solari, sia termici che fotovoltaici. Ciò ha contribuito all'installazione di oltre 370 kW fotovoltaici e 162 mq di solare termico Sono stati installati impianti fotovoltaici su edifici pubblici per un totale di 81 kw. Sulla copertura della discarica ripristinata sono stati installati altri 584 kW. Tutti gli impianti pubblici per la produzione di calore sono dotati di impianti solari termici per una superficie totale di 40 mq Inoltre, sul territorio è presente una centrale idroelettrica della potenza di 350 kW e un impianto per la produzione di energia attraverso il recupero del biogas della discarica, per una potenza di 4260 kW. 15 Mobilità sostenibile Il traffico non provoca solo inquinamento dell’aria, ma determina anche altri problemi nei luoghi in cui viviamo, basti pensare al gran numero di incidenti che coinvolgono non solo gli autisti, ma anche pedoni e ciclisti, bambini compresi. Le auto occupano spazio, che si muovano o stiano ferme, e questo spazio viene sottratto ad altri utilizzi che se ne potrebbe fare. Inoltre, con l’aumento del numero delle auto, le strade si sono sempre più congestionate, finendo per rendere più difficili gli spostamenti anziché favorirli. Come se non bastasse, l’auto privata rappresenta anche una delle principali voci di costo nel bilancio di ogni famiglia, sia per l’acquisto che per la gestione. La consapevolezza di questi problemi sta portando ad un ripensamento del sistema dei trasporti in un ottica di maggiore sostenibilità. Ogni volta che ti è possibile vai a piedi o in bicicletta, ne beneficerà anche la salute. Per percorsi più lunghi cerca di utilizzare i mezzi collettivi (treni, autobus, corriere...). Nelle città servite puoi prendere un’auto a noleggio con il sistema del car sharing. Quando possibile organizzati con altri persone che fanno i tuoi stessi percorsi per usare meno auto (car pooling). Quando acquisti un’auto valuta la possibilità di sceglierne una che utilizza carburanti meno inquinanti come metano o GPL. Il Comune fa la sua parte E’ in corso di realizzazione un progetto denominato MoBì (Moie in Bici) che prevede la realizzazione di circa 9 Km di piste ciclabili nella frazione di Moie. Il piano prevede la creazione obbligatoria di piste ciclabili anche in tutte le nuove aree da urbanizzare. 16 ALIMENTAZIONE Si calcola che circa il 20-30% di tutti gli impatti ambientali in Europa si generino lungo tutta la filiera del settore dell’alimentazione. È ormai noto come l’agricoltura intensiva e basata sulla chimica abbia provocato gravi problemi di inquinamento e di erosione. Al contrario, le tecniche agricole sostenibili, come quella biologica, tutelano l’ambiente, la biodiversità ed il territorio. Inoltre, la cattiva alimentazione, il consumo di cibi di bassa qualità e contaminati da agenti chimici sono alla base di una buona parte delle patologie che caratterizzano la vita moderna. Per ridurre il nostro impatto ambientale a tavola e stare meglio dovremmo preferire alimenti biologici. Meglio ancora se possiamo trovarli sul territorio, comprandoli direttamente dal produttore sulla base di una rapporto di fiducia personale. Così possiamo essere più sicuri della qualità, riduciamo l’inquinamento dovuto ai trasporti e sosteniamo l’economia locale piuttosto che le speculazioni internazionali e le varie forme di sfruttamento. Oltre a fare queste scelte a casa nostra, cerchiamo di favorire chi le fa nel settore della ristorazione e del commercio, e chiediamo alle nostre amministrazioni locali di farle anche negli approvvigionamenti per le mense pubbliche in cui mangiano i nostri bambini o anziani. Commercio equo e solidale Tanti prodotti, come caffè, tè, cacao... provengono da paesi del Sud del mondo, dove c’è una minore tutela dei diritti umani e il lavoro si caratterizza per durissime forme di sfruttamento. Come alternativa a questo sistema è nato il commercio equo e solidale, che si basa sul rapporto diretto con i produttori, evitando intermediari e sfruttatori di vario tipo. In questo modo si riconoscono ai lavoratori compensi giusti e altre forme di sostegno economico e sociale. Preferisci sempre questi prodotti a quelli di cui non conosci la storia. 17 SPRECO Lo spreco nella nostra società è stato addirittura elogiato ed incentivato come fattore di crescita economica, ma ora che ci troviamo di fronte alle conseguenze ambientali e sociali cominciamo a rivalutare la sobrietà, l’efficienza e la necessità di un uso più sostenibile delle risorse. Tutto questo manuale parla di sprechi e di come ridurli, ma ora ci soffermeremo su quelli alimentari. L’Unione Europea stima che in ambito comunitario vadano perse lungo tutta la filiera (dalla produzione al consumo finale) 89 milioni di tonnellate di cibo, cioè 179 kg per ogni cittadino, mentre 79 milioni di europei vivono ancora sotto la soglia della povertà. Questo spreco avviene per il 40% in ambito domestico (76 kg pro capite). In Italia, secondo “Il libro nero dello spreco”, vengono perse oltre 20 milioni di tonnellate di cibo ancora commestibile. Quasi 18 milioni restano sui campi per motivi estetici o economici, altri 2 milioni si buttano durante le lavorazioni nell’industria alimentare, oltre 260 mila tonnellate vengono gettate dal settore commerciale. L’associazione di consumatori ADOC ha stimato che il valore del nostro spreco ammonta a 454 € a famiglia ogni anno, cioè l’8% di quanto spendiamo per prodotti alimentari. Grafico tratta da: "Lo spreco alimentare" del Barilla Center for Food and Nutrition I NUMERI DELLO SPRECO Cibo sprecato ogni anno in Italia: · oltre 20.000.000 di tonnellate · 454 € a famiglia Per produrre questo cibo sprecato: · si consumano 1.226.000.000 di mc di acqua · vengono emesse 24.500.000 tonnellate di CO2 equivalente. Troppa carne Il consumo di carne a livello mondiale è in continuo aumento. Secondo la FAO, dal 1967, la produzione di pollame è cresciuta del 700%, quella di maiale del 290%, quella di pecora e capra del 200%, bovini e bufali del 180%. Nell’insieme i capi allevati sono passati dai 9 miliardi del 1970 ai 26,7 miliardi attuali. Il consumo medio di carne è di 75 kg all’anno a testa nei paesi del Nord del mondo, e di 24 kg negli altri. In generale mangiamo una quantità di carne eccessiva con conseguenze negative per la salute e per l’ambiente. Un terzo della produzione agricola mondiale è destinata a nutrire gli animali da allevamento. Uno studio effettuato negli Stati Uniti ha calcolato che per produrre 21 milioni di tonnellate di carne, latte e uova sono stati consumati 145 milioni di tonnellate di cereali e soia. Riducendo il consumo di carne si avrebbero a disposizione molte più risorse vegetali per i bisogni della popolazione mondiale. 18 Qualche consiglio · Pianifica la spesa programmando i pasti. Controlla quali ingredienti hai già e compra solo ciò che ti manca · Preferisci prodotti sfusi così da comprarne solo le quantità che ti servono · Scegli prodotti con scadenza sufficiente rispetto a quando pensi di consumarli. Ricordati che la scritta “da consumarsi preferibilmente entro” indica il termine in cui il prodotto perde alcune qualità, ma rimanendo ancora idoneo al consumo · Quando torni a casa con la spesa, metti in ordine frigo e dispense lasciando in vista i prodotti che vanno consumati prima · Usa gli avanzi per la preparazione di altri piatti · Congela gli avanzi che non risci a utilizzare subito · Gli avanzi in buone condizioni, possono essere donati alle associazioni di assistenza · Approfitta delle offerte tipo 3X2 solo se sei certo di riuscire a consumare ciò che acquisti · Modera le porzioni da servire perchè si può sempre fare il bis · Il cibo e gli scarti che proprio non riesci ad evitare, buttali nei rifiuti organici perchè diventino concime. Per approfondire e per continuare il tuo impegno contro lo spreco, collegati al sito www.nonspreco.it Il Comune fa la sua parte Il Comune si è assunto un impegno concreto contro lo spreco sottoscrivendo la carta “Spreco Zero” e adottando un progetto che si articola in tre direzioni: · sprecoOalimenti per la costruzione di una rete di produttori e commercianti per recuperare tutti i prodotti invenduti e/o in esubero di produzione per poi distribuirli presso i due Banchi Alimentari esistenti nel nostro territorio comunale; · sprecoOabbigliamento che prevede l’implementazione di uno spazio dedicato allo scambio di accessori, complementi d’arredo, abiti, libri, quadri e quant’altro giace inutilizzato nelle soffitte o cantine; · sprecoOin-formazione per promuovere azioni di educazione alimentare, economia ed ecologia domestica rivolte ai consumatori Altra azione concreta riguarda il recupero degli scarti delle mense scolastiche per inviarli al canile. 19 CONSUMO RESPONSABILE Il consumatore responsabile sa che con le proprie decisioni può orientare il mercato e le aziende verso scelte più sostenibili. Quando compra un bene o un servizio, oltre a valutare il prezzo e la qualità, fa attenzione anche al “peso ambientale e sociale”, mettendoli sul piatto della bilancia della sua scelta. Grazie a queste attenzioni si sono diffuse esperienze di grande importanza come il commercio equo e solidale, la finanza etica, il turismo responsabile, e più in generale prodotti e servizi che fanno attenzione all’impatto ambientale e ai diritti umani. Il consumatore responsabile applica un po’ tutti i suggerimenti che trovi sulle pagine di questo manuale. Sceglie prodotti senza o con pochi imballaggi. Preferisce materiali meno inquinanti possibile, magari realizzati con materiale riciclato. Acquista beni che possano durare a lungo, evitando prodotti usa e getta. Sa che spesso il prezzo più basso non indica il prodotto più economico perché è meglio spendere un po’ di più e risparmiare nel tempo. Per l’alimentazione si orienta sui prodotti biologici, che oltre ad inquinare meno non fanno male alla salute. Cerca produttori locali che può guardare negli occhi. Evita i prodotti che sono stati realizzati sfruttando i lavoratori, magari in qualche paese del Sud del mondo, forse addirittura da bambini schiavizzati. Elimina tutti gli sprechi dalla sua vita quotidiana, cercando di sfruttare i beni e le risorse nella maniera più efficiente possibile, giocando anche con la fantasia per dare nuova vita e nuove funzioni alle cose, e rimettendole in circolo quando non gli servono più. 20 A volte fare tutte queste scelte da soli non è facile. Ecco perché sono nati e si stanno diffondendo i Gruppi di Acquisto Solidale. Sono persone che si organizzano insieme per spostare i propri consumi verso scelte etiche e sostenibili, rivolgendosi in particolare ai produttori locali, anche per favorire l’economia del territorio. Ce ne sono tanti anche dalle nostre parti, possiamo contattarli per farci raccontare la loro esperienza e magari organizzarci allo stesso modo. Si fa del bene, si vive meglio e si risparmia. MARCHI DA CONOSCERE Ci sono alcuni marchi utili che è bene conoscere, perché possono aiutarci a scegliere i prodotti più sostenibili e ad usare al meglio il nostro potere di consumatori. Ecolabel (www.ecolabel.eu) È un marchio di qualità ecologica creato dall’Unione Europea che viene assegnato a prodotti e servizi che rispettano determinati criteri ambientali lungo tutto il loro ciclo di vita (dalle materie prime allo smaltimento). Agricoltura biologica (http://ec.europa.eu/agriculture/organic/home_it) È un marchio che si basa su un regolamento dell’Unione Europea ed identifica i prodotti agricoli ottenuti senza uso di prodotti chimici, conservando la sostanza organica del suolo, escludendo gli organismi geneticamente modificati (OGM). Ci sono diversi agricoltori che, pur basandosi sulle stesse regole dell’agricoltura biologica, per vari motivi scelgono di non utilizzare il marchio. Fairtrade (www.equo.it/) Identifica i prodotti provenienti dal circuito del commercio equo e solidale, rispondenti a criteri quali l’acquisto diretto dai produttori del Sud del Mondo raggruppati in strutture cooperative, democratiche e trasparenti, prive di discriminazioni. Ai produttori deve essere pagato un prezzo equo e un valore aggiuntivo per progetti sociali. L’importatore si impegna a mantenere le relazioni commerciali nel lungo periodo e a prefinanziare gli acquisti. Tiene in considerazione anche aspetti ambientali, in quanto favorisce le produzioni locali tipiche a discapito delle monocolture finalizzate alla massimizzazione della produzione, e molto spesso si tratta di produzioni biologiche. FSC (Forest Stewardship Council - www.fsc-italia.it) PEFC (Programme for Endorsement of Forest - www.pefc.it) Sono due marchi riconosciuti a livello internazionale. Garantiscono che i prodotti di origine forestale (legno, carta ecc.) sono stati realizzato con materie prime derivanti da foreste gestite in maniera sostenibile, ad esempio ripiantando tutti gli alberi che vengono abbattuti. FSC è legato ad una organizzazione non governativa senza scopo di lucro, mentre PEFC è stato creato da organizzazioni economiche. EMAS (http://ec.europa.eu/environment/emas/index_en.htm) Diversamente dalle precedenti, la certificazione EMAS non riguarda i prodotti e i servizi, ma le organizzazioni che li producono. È stato istituito e regolamentato dall’Unione Europea. Identifica che sono state messe in atto azioni e procedure che consentono all’azienda o all’ente di migliorare le proprie prestazioni ambientali. Un sistema simile, ma meno impegnativo, è quello della certificazione ISO 14001 che opera a livello internazionale ed è di emanazione privata. 21 UFFICIO SOSTENIBILE Anche sul luogo di lavoro possiamo “fare la nostra parte”. A volte basta la nostra buona volontà individuale, altre occorre coinvolgere colleghi e titolari. E’ doveroso effettuare anche al lavoro la raccolta differenziata, predisponendo appositi raccoglitori. Probabilmente ci accorgeremo che la frazione principale è costituita dalla carta: a volte se ne spreca davvero tanta, pesando sull’ambiente e sui bilanci aziendali. Ecco alcuni accorgimenti per ridurre lo spreco: · stampare solo ciò che è davvero necessario, per tutto il resto privilegiare le versioni digitali; · prima di avviare una stampa, controllare a monitor l’anteprima per evitare errori; · stampare ogni volta che sia possibile con la modalità fronte-retro; · scegliere carta riciclata; · riutilizzare per appunti i fogli da buttare stampati solo su un lato. Toner e cartucce vanno conferiti ad apposite aziende che si occupano del ritiro, della rigenerazione o del riciclaggio. Per la pausa caffè, bicchierini e cucchiaini usa e getta, anziché in plastica potrebbero essere biodegradabili (o magari lavabili). Inoltre si possono preferire i prodotti del commercio equo e solidale. Per bere scegliere acqua di rete in bicchieri lavabili o biodegradabili. Anche il bagno può diventare più ecologico acquistando carta igienica riciclata, asciugamani a rullo in tessuto lavabile, saponi ecologici ricaricabili. E per le pulizie vanno preferiti prodotti sostenibili. Si può anche risparmiare energia, ad esempio ricordandosi di spegnere luci ed apparecchiature quando non servono, regolando bene il riscaldamento, usando il condizionatore solo se serve davvero. Inoltre va verificato se sia opportuno rimettere mano all’impianto, agli infissi ecc. Per quanto riguarda gli spostamenti sarebbe bene preferire la bici o i mezzi pubblici, o almeno mettersi d’accordo con i colleghi per condividere l’auto (car pooling). 22 Approfondisci e resta informato Per approfondire i contenuti di questo manuale e per restare aggiornato sull'impegno del tuo comune e le altre iniziative sul territorio in tema di sostenibilità ambientale collegati alla pagina www.comunisostenibili.it/maiolatispontini Potrai scaricare documenti e informazioni utili per continuare, giorno per giorno, a “fare la tua parte”. 23 Stampato su carta riciclata