il Sociale Comunicare Come realizzare una campagna di comunicazione sociale Anno IX - numero 6 - Agosto 2005 - Poste Italiane S.p.a. - Euro 0,80 - COPIA OMAGGIO. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n° 46) - Art. 1, comma 1, DCB (Varese) Pressy Il “testimonial” della campagna World Hypertension Day 2005 03 L‘Editoriale: Cosa significa “Comunicare il Sociale” Come realizzare una campagna 04 di comunicazione sociale 05 “Un giorno che dura un anno” Progettare un personaggio 06 d’animazione L‘importanza di un buon 06 ufficio stampa Case history, la I Giornata 07 Mondiale contro l’Ipertensione BRP Editore Aut. Trib. Busto Arsizio N° 06/97 del 22/09/97 Sede legale: Via Parini, 18 - Besnate (Va) Redazione: Via Milano, 96 - Somma L.do (Va) Direttore Responsabile: Roberto Bulegato Direttore Scientifico: Dott. Stefano Omboni Redazione: S. Omboni R. Pagani S. Oggionni S. Ferry Coordinamento editoriale: Baboo - Besnate (Va) Grafica ed impaginazione: M. Marin Fotolito e Stampa: Lazzati Industria Grafica Formazione Medica Riviste specializzate Collana Formazione Medica PressioneArteriosa.net Corsi ECM www.brpeditore.it - info@brpeditore t Cerca Giovedì 14 luglio 2005 www.arsmed.net TITOLO NEWS TITOLO NEWS testo testo testo testo testo testo testotestotesto testo testo testo testo testo tetest teset stotesto Aggiornamento sui prodotti ed i servizi BANNER Formazione Medica Registrati Credits Copyright Privacy Note Legali Associazione per la Ricerca e lo Sviluppo di tecnologie biomediche e per la formazione continua in MEDicina pag. Ai sensi della direttiva 95/46/CE, della Legge 675/96 e del D.Lgs. 196 del 30 giugno 2003, La informiamo che la nostra società tratta elettronicamente e utilizza gli indirizzi contenuti nella propria banca dati (provenienti da pubblici registri, elenchi, atti, documenti conoscibili da chiunque) e che usa anche indirizzi forniti da BRP Editore, via Parini, 18 Besnate (VA) 21010, che li tratta con le medesime modalità e finalità. Potrà pertanto esercitare i diritti riconosciuti delle suddette leggi (tra i quali cancellazione, aggiornamento, rettifica, integrazione). Editoriale Roberto Bulegato Direttore Responsabile Cosa significa “Comunicare il Sociale” “La comunicazione sociale si occupa dell’insieme dei valori e degli orientamenti largamente condivisi dalla società e dall’opinione pubblica come libertà, democrazia, salvaguardia dei diritti civili universalmente riconosciuti, tutela della sanità, dell’ambiente, delle fasce economicamente disagiate, e via dicendo”. Questa è la definizione che Francesco Pira (Professore a contratto di Relazioni Pubbliche, Teoria e tecniche della Comunicazione Pubblica, Comunicazione Sociale e del Laboratorio di Comunicazione Pubblica presso il Corso di Laurea in Relazioni Pubbliche dell’Università di Udine) dà della comunicazione sociale Io vorrei andare oltre questa definizione, fare chiarezza sui contenuti, sulle finalità e sui destinatari della comunicazione sociale: e portare qualche contributo affinché chi opera in questo settore (Società medico-scientifiche, Associazioni, Fondazioni, Enti pubblici) venga a conoscenza almeno sommariamente di alcune tecniche di comunicazione e di come sia possibile applicarle al mondo del sociale, guardando al mondo dei media per adottarne gli strumenti; affinché chi debba affrontare la battaglia per la sopravvivenza (perché purtroppo così è oggi tra gli operatori del sociale) abbia qualche strumento in più per farlo. Marchi di alcune società medico-scientifiche ed associazioni impegnate per il sociale Delineati gli attori ed i principi della comunicazione sociale, è importante definirne perfettamente i confini e gli ambiti in cui è ammissibile. Importante è identificare similitudini e differenze della comunicazione sociale rispetto al “comunicare” tradizionale, quello delle barette e dei surgelati, della pasta e delle merendine; comprendere le differenze e quanto sia importante “sentire” e “vivere” l’obiettivo per il quale effettuare la campagna. Un buon comunicatore quando inizia a progettare la campagna per una merendina, per prima cosa la assaggia! Per provare sensazioni che deve riuscire a trasmettere attraverso la pubblicità. I motivi? ≠ Il messaggio è spesso negativo se non devastante per l’utente finale; ≠ Il messaggio è finalizzato spesse volte ad una raccolta fondi; ≠ Gli obiettivi della campagna (soprattutto in ambito medico) sono spesso rivolti al cambiamento di uno stile di vita; ≠ Il professionista non ha modo, come dicevamo, di “provare” il prodotto; ≠ I budget sono sempre risicati e contenuti; ≠ Sempre un maggior numero di Associazioni, anche le più piccole, si attivano per la realizzazione di attività di comunicazione sociale; ≠ L’industria spesso è poco interessata o in conflitto con gli argomenti trattati dalla comunicazione sociale; ≠ Le nuove tecnologie, che stanno cambiando il modo di comunicare, sviluppano un processo di L’ingresso dell’European meeting on Hypertension 2005 evoluzione continua Spesso nella comunicazione sociale il comuni- che pone una serie di interrogativi, rispetto al catore non conosce e (fortunatamente diciamo loro utilizzo, ai costi ed al rischio di generare noi!) non può testare il contenuto della sua un “digital divide” proprio in un ambito comunicazione. Come posso sapere cosa prova il sociale - nel quale si opera per cercare di un bimbo affamato del terzo mondo senza eliminare le disparità. condividere la sua situazione? O cosa voglia Abbiamo perciò deciso di dedicare questo dire avere una malattia rara e devastante, o numero della rivista “Speciale...” a questo anche solo dover assumere giornalmente una argomento particolare, e nelle prossime pagine pastiglia per prevenite un ictus od un infarto se analizzeremo alcuni aspetti della comula malattia non ce l’ho? se nessuno nemmeno tra nicazione sociale, e di come questi aspetti i miei famigliari l’ha avuta?... e quali le moti- hanno preso forma in case-history fortunata e vazioni per cui trasmettere questo messaggio? significativa. Dunque si tratta molto spesso di affrontare temi controversi e difficili, a volte anche non apprezzati e per questo particolarmente “sensibili”. Ecco cosa significa innanzi tutto “comunicare il sociale”. Significa trasmettere emozioni, sentimenti, nozioni, informazioni che il più delle volte noi rifiutiamo, e che noi stessi a volte non sappiamo comunicare, o non vogliamo comunicare. E sotto questo punto di vista la comunicazione sociale, che può essere forse vista come di facile realizzazione, è spesso tra le più difficili prove Una immagine dello spot realizzato per la giornata che un comunicatore si trova ad affrontare. mondiale contro l’Ipertensione dello scorso 14 maggio pag. 3 Come realizzare una campagna di comunicazione sociale Lo studio, il progetto, la strategia (S.O.) Comunicare il sociale oggi è una grande opportunità e un significativo impegno; stanno infatti prendendo sempre più piede campagne di sensibilizzazione per sottolineare e stimolare la popolazione su problemi, o far conoscere e raccogliere fondi per organizzazioni umanitarie. La comunicazione sociale, a differenza di quella tradizionale deve indirizzare il proprio contenuto per: ≠ informare, educare e trasmettere valori ≠ dare visibilità a cause sociali ≠ sensibilizzare l’opinione pubblica affinché venga a conoscenza del problema Per far sì che una divulgazione di contenuti medico-scientifici umanitaria si trasformi in un evento mediatico, è necessario vengano attuate “azioni” che, tutte insieme, concorrano a rafforzare e promuovere i contenuti della comunicazione. PIANIFICARE ACCURATAMENTE UNA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE SOCIALE Per raggiungere l’obiettivo, il progetto di comunicazione deve essere preparato e pianificato in modo accurato e dettagliato. Se si vuole ottenere una visibilità immediata è necessario “creare” l’evento mediatico attraverso iniziative atte alla divulgazione dello stesso. Per far questo solo alcuni professionisti della comunicazione sono in grado di strutturare e relazionarsi correttamente quali unici interlocutori, in grado di sviluppare e portare avanti un progetto di comunicazione a 360°. Inoltre, pianificare efficacemente una campagna vuol dire progettare un’operazione pubblicitaria che ottimizzi al massimo le abitualmente scarse risorse disponibili (budget) per ottenere il miglior risultato possibile. Quando parliamo di “sociale” sappiamo infatti che i budget sono molto contenuti; per questo si deve assolutamente ottimizzare i costi attivando adeguate strategie di co-marketing. Infine una buona pianificazione dei media è sicuramente uno degli elementi che contribuiscono in maniera più significativa al successo di una campagna di comunicazione sociale. pag. 4 QUALE STRATEGIA? Prima di tutto occorre dunque aver ben chiara la strategia ed i suoi obiettivi, individuare il target, studiare il messaggio e trovare i canali più efficaci attraverso i quali veicolarlo; quindi decidere quale strumento usare e quante volte ripeterlo. Nella stesura della strategia di comunicazione si definiscono le linee guida da seguire per raggiungere gli obiettivi della campagna; con il piano di comunicazione si stabiliscono le modalità con cui gli obiettivi di comunicazione verranno perseguiti, facendo attenzione a che tutte le attività previste siano: ≠ coordinate; ≠ programmate; ≠ coerenti; ≠ credibili; ≠ tempestive; solo in questo modo si riuscirà a dare un adeguato risalto all’iniziativa. È importante inoltre farsi spazio in una realtà (quella della comunicazione sociale) che spesso ne concede pochi. Cercare questi spazi e, con il minor sforzo economico possibile, farli fruttare al massimo: ecco l’obiettivo primario Inizialmente bisogna analizzare il contesto, individuando i destinatari della comunicazione (target group); inoltre si considereranno fattori come la mission dell’ente, i valori e la cultura che trasmette, le risorse a disposizione. Una volta definito il target, bisogna identificare l’obiettivo della comunicazione che si sta attuando (meglio uno, chiaro e definito), ad esempio trasmettere un insegnamento o modificare un’opinione, intervenire su un atteggiamento o modificare un comportamento. Questo obiettivo deve essere tradotto in termini quantitativi misurabili e ricondotti a periodi di tempo prestabiliti, composti da step successivi utili al raggiungimento dell’obiettivo stesso. Una volta stabilito qual è il messaggio (l’evento, la manifestazione, etc...) che si vuole divulgare, si deve porre l’attenzione su quali mezzi utilizzare e sugli attori da coinvolgere; fondamentale è lo studio delle possibili iniziative da intraprendere che devono essere scelte ad hoc. Rappresentazione grafica di una campagna di comunicazione sociale Un esempio di quello che stiamo dicendo lo si può avere sviluppando per esempio il canale della distribuzione in luoghi strategici di materiale promozionale, informativo e didattico come locandine, volantini, depliant, brochures, poster, opuscoli informativi, o pianificando campagne radiotelevisive e sulla stampa, o sensibilizzando i media o parlarne attraverso un adeguato lavoro di ufficio stampa. I media radiofonici e televisivi sono indispensabili per una buona pianificazione Cosa differenzia chi riesce a trasmettere il messaggio sociale con precisione da chi si perde nel gruppo e viene dimenticato? Per comunicare correttamente un servizio o un’iniziativa è indispensabile avere: ≠ capacità strategico-creative; ≠ un buon rapporto collaborativo col cliente; ≠ capacità di contenimento dei costi; ≠ ottimizzazione degli investimenti; ≠ rispetto dei tempi di produzione. La comunicazione, proprio perché è la base di ogni nostra azione, deve essere effettuata in modo scientifico e rigoroso. Oggi non è sufficiente comunicare, bisogna infatti saper comunicare, analizzando tutte le possibilità in un mondo in perenne cambiamento ed in continua espansione per studiare le azioni comunicative più efficaci, capaci di offrire i migliori risultati con il minor costo. Il compito non è solo quello di fare qualcosa bene e non basta neppure farlo sapere: è essenziale che l’utente lo apprezzi e comprenda. Facendo capire che l’iniziativa intrapresa contiene valori superiori ed encomiabili o messaggi importanti. “UN GIORNO CHE DURA UN ANNO” La Campagna di Sensibilizzazione della Giornata Mondiale contro l’Ipertensione (World Hypertension Day) L’evento “Giornata Mondiale dell’Ipertensione” dello scorso 14 Maggio, nasce dalla necessità della LEGA ITALIANA CONTRO L’IPERTENSIONE ARTERIOSA (LEGA) - su stimolo della “World Hypertension League” - di sensibilizzare la popolazione italiana sul problema dell’ipertensione arteriosa, grave fattore di rischio di eventi cardiovascolari, e sulle sue complicanze. Anche la “SOCIETÀ ITALIANA DELL’IPERTENSIONE ARTERIOSA (SIIA)” ha aderito in Italia a questo evento. Obiettivo in questo caso è stato comunicare al pubblico l’importanza del controllo dell’ipertensione arteriosa e delle sue complicanze sulla salute, e fornire informazioni su come questa patologia può essere diagnosticata e curata per prevenire malattie cardiovascolari. Scopo non secondario della Giornata è stato incoraggiare la popolazione ad effettuare un adeguato controllo della pressione arteriosa, al fine di poter intervenire adeguatamente e preventivamente sulle conseguenze dell’ipertensione. Gli obiettivi specifici del progetto (pianificati e tutti efficacemente raggiunti) sono così stati identificati in: ≠ Diffusione del messaggio sull’importanza dell’ipertensione e della prevenzione delle malattie cardiovascolari attraverso il coinvolgimento delle farmacie, dei Centri d’Eccellenza SIIA, dei coordinatori regionali SIIA e dei delegati regionali della LEGA; ≠ Divulgazione del messaggio “come attuare una corretta misurazione della pressione e una adeguata prevenzione delle malattie cardiovascolari” attraverso programmi radiotelevisivi nazionali/locali e quotidiani e riviste nazionali. Tra le principali iniziative messe in atto dalla campagna: ≠ La distribuzione presso le farmacie di locandine e volantini informativi per spiegare al pubblico come riconoscere e prevenire l’ipertensione ≠ La pianificazione di un’adeguata strategia di comunicazione: una campagna stampa con coinvolgimento dei principali media, una comunicazione Internet con predisposizione di pagine web dedicate ed indicizzazione dei motori di ricerca, la realizzazione di uno spot televisivo ed uno radiofonico, entrambi della durata di 30 secondi. pag. 5 Progettare un personaggio d’animazione Come nasce l’idea di un tesmonial (Roby Pagani) Come nasce un testimonial di animazione per una campagna di comunicazione sociale? A volte succede semplicemente che tutto sia già pronto, pianificato, organizzato: un testimonial “reale”, un personaggio famoso e riconoscibile che ha dato la propria disponibilità per la campagna, e poi, per vari motivi, all’ultimo momento non può più prestare la propria immagine. E la campagna è già tutta bell’e studiata! Ed allora? Ed allora il lampo di genio (o così pensi e speri che sia): creiamo noi il testimonial! A questo punto, visto che dovremo viaggiare nel mondo della fantasia, bisogna spremere le meningi... e se i tempi sono stretti (anzi, ieri doveva essere tutto già pronto!) allora... è ancora più difficile: ce la faremo? Iniziamo a costruire l’idea, il soggetto, e man mano che prende forma, dobbiamo sempre tenere d’occhio le risorse (economiche e professionali) che abbiamo a disposizione per essere sicuri di poter realizzare il progetto che stiamo ipotizzando. Poi succede che le persone che scegli inizialmente per sviluppare il progetto non sono quelle più adatte; ed allora via, tutto da capo un’altra volta, altre risorse da ricercare... e altri giorni persi. Poi l’idea finalmente prende forma, il personaggio giusto, che rappresenta in modo ideale il messaggio da trasmettere, si materializza sulla carta; è lì che ci guarda, ci chiede di uscire dal foglio, e di unirsi a noi. Prima un po’ abbozzato, poi sempre più definito. Eccolo, il nostro testimonial! Proprio quello che volevamo... Ma sarà efficace? Ed allora via, verifichiamo rapidamente se piace, se risulta accattivante, vincente... (ormai non c’è più tempo per tornare indietro). Qualcuno è perplesso, ma la maggioranza è entusiasta... allora il test finale: il cliente. A lui piacerà? Anche il cliente dice di sì, ne è entusiasta... ora la strada è in discesa... lo battezziamo? Come lo chiamiamo? Facile direte voi. Difficilissimo, dico io! E la responsabilità che questo nome si porta sulle spalle? E il messaggio che anche attraverso il suo nome questo personaggio dovrà trasmettere? E se poi il nome non fosse adatto? La stanchezza comincia a farsi sentire, le idee scarseggiano, la pianificazione della campagna incombe, ed anche la conferenza stampa nella quale presenteremo il personaggio... E all’ultimo un nome; nessuno lo ha scelto; è come se lui stesso si fosse fatto chiamare così. Nessuno è convinto che sia il nome vincente, il nome perfetto, il nome entusiasmante... è solo il SUO nome ... ed allora va bene così. E’ semplice, facile da ricordare, identifica perfettamente il suo scopo... Allora, se il nome se lo è scelto, come per i più grandi campioni che, anche se con nomi improbabili, sono ricordati da tutti, anche per lui il nome sarà famoso così com’è... Speriamo! Pressy, testimonial della Giornata mondiale dell’Ipertensione 2005 L’importanza di un buon ufficio stampa Passo dopo passo nello sviluppo della Campagna (S.F.) Per coordinare e gestire un evento è necessario affiancare all’attività di marketing un adeguato lavoro di Ufficio Stampa. L’attività dell’ufficio stampa è infatti indispensabile all’interno di una campagna di comunicazione (sia essa tradizionale, sociale, medica, pag. 6 scientifica, etc...), in quanto può influenzare l’opinione pubblica ed attrarre l’attenzione dei media sull’argomento della campagna dando maggior visibilità anche alle azioni di comunicazione stesse. All’interno di un ufficio stampa devono intersecarsi tre componenti: l’informazione, il marketing e le pubbliche relazioni. Attraverso queste diverse funzioni è possibile rapportarsi con i media, con aziende, organizzazioni e persone utili alla diffusione del messaggio. Un momento di una conferenza stampa È necessario creare un legame forte con le redazioni giornalistiche se si vogliono ottenere ritorni positivi; stabilire un buon rapporto significa aumentare la propria fiducia e la credibilità, avere maggiori chances di essere ascoltati e accrescere la propria visibilità. Dal momento in cui si è deciso quali dovranno essere le iniziative da comunicare della campagna, parte l’attività di ufficio stampa (predisposizione e divulgazione comunicati, recall telefonici...) il cui obiettivo sarà fornire un aggiornamento costante alle redazioni giornalistiche (della carta stampata, telegiornali, programmi radiotelevisivi, periodici on-line, agenzie di stampa) sullo sviluppo delle attività portate avanti dalla sezione marketing. Per moltiplicare l’effetto della campagna è necessario comunicare correttamente con i media (cosa non sempre facile). Una volta allertati tutti i mezzi di comunicazione e d’informazione, è utile (a volte indispensabile) organizzare una conferenza stampa (individuare la location più adatta, realizzare cartelle stampa con il materiale utile ai giornalisti durante la conferenza...). Quest’ultima, se organizzata correttamente, può risultare molto efficace; farà parlare dell’evento ed i giornalisti stessi si confronteranno tra loro sull’evento e gli daranno maggiore risalto. Un telefono senza fili il cui messaggio arriverà fino alle orecchie dei destinatari finali. Per svolgere correttamente l’attività di ufficio stampa è utile mantenere un costante rapporto con tutti i mezzi d’informazione e comunicazione anche dopo la conferenza stampa, in modo da far loro percepire l’importanza dell’iniziativa che si sta seguendo e in modo da dare sempre più visibilità all’evento. Quindi è necessario coltivare rapporti con i giornalisti basati sulla fiducia, sulla credibilità e sulla trasparenza. LA DIFFUSIONE DELL’INIZIATIVA Il messaggio dovrà essere ovviamente divulgato attraverso il maggior numero di canali possibile. Sarà pertanto utile utilizzare: ≠ la stampa ≠ la televisione ≠ la radio ≠ internet e le testate online ≠ i motori di ricerca Per quanto riguarda la stampa, la radio e la TV, oltre ad inoltrare il più copiosamente possibile i comunicati per diffondere la notizia (telegiornali, radiogiornali, trasmissioni e programmi) è necessario far attivare l’ufficio marketing affinché possa recuperare spazi pubblicitari gratuiti o low cost. Si prepareranno quindi pubblicità tabellare e publiredazionali per quotidiani e periodici che vorranno dare risalto all’evento e spot pubblicitari radiotelevisivi per le emittenti che si renderanno disponibili a trasmetterli. Attraverso Internet sarà poi possibile ottenere banner e pagine web dedicate, indicizzare i principali motori di ricerca e portali nazionali, predisporre azioni di co-advertising con portali tematici e motori di ricerca affinché effettuino operazioni di e-mail marketing diffuse. Deve essere data visibilità all’iniziativa a 360°. L’ufficio stampa, soprattutto in un settore come la comunicazione sociale, deve saper offrire ai mezzi di comunicazione di massa iniziative, indicazioni e proposte in maniera adeguata: dalla corretta definizione di una media list, alla redazione di comunicati stampa, dall’organizzazione della conferenza all’attività di Pubbliche Relazioni tutto deve essere definito nei minimi dettagli e affrontato con la massima professionalità. Case history; la I Giornata Mondiale contro l’Ipertensione Comunicare il rischio cardiovascolare Stefano Omboni Medico cardiologo, dir. scientifico Arsmed Ogni medico riconosce l’importanza di comunicare il rischio di malattia al proprio paziente, al fine di effettuare una corretta ed efficace cura o prevenzione della malattia stessa. Tuttavia a differenza di altri tipi di rischio, quello di una malattia non è facile da comunicare. Per fare un esempio: nonostante muoiano ogni anno non più di 20-30 italiani per incidenti aerei, la percezione del rischio di volare e quindi di avere un incidente aereo mortale è molto alta nella popolazione. Al contrario non è altrettanto alta la percezione del rischio di morire di malattie cardiovascolari, che con le loro 240 mila morti all’anno sono la prima causa di morte in Italia. Le ragioni di questa diversa percezione del rischio sono legate alle caratteristiche intrinseche, soprattutto emozionali, dell’evento finale, ma anche a come il rischio di un tale evento viene comunicato alla popolazione. Il rapporto causalità-casualità è diverso per l’incidente rispetto alla malattia cardiovascolare, per cui pag. 7 continua da pag. 7 se guido o se volo è molto probabile che possa avere un incidente causato dal fatto stesso di guidare o volare, mentre è difficile convincermi che fumo o ipertensione o obesità possano alla fine causare “proprio a me” un infarto miocardico o un ictus cerebrale. La malattia cardiovascolare come quella neoplastica, è una patologia multifattoriale, spesso ad esordio acuto, ma ad evoluzione cronica nel tempo. Spesso più cause interagenti tra loro concorrono alla genesi di queste condizioni ed è quindi difficile comunicare come e con quali regole i diversi fattori in gioco si combinano per dare origine a quella malattia in quel determinato soggetto. Esiste da parte dell’individuo una diversa percezione della probabilità che avvenga l’evento. Nel caso dell’ipertensione arteriosa ciò è reso ulteriormente difficile dal fatto che bisogna “collegare” una condizione per lo più asintomatica alla malattia cardiovascolare che ne rappresenta la conseguenza. Il semplice elenco di impressionanti statistiche come si fa per gli incidenti stradali o aerei non avrebbe senso, così come è molto difficile dare un’idea al paziente di quanto il rischio sia grande o piccolo, mentre è bene spiegare l’associazione tra l’ipertensione arteriosa e gli altri fattori di rischio e che la malattia è il risultato di un lungo periodo di “lavoro sotterraneo” sul quale si può intervenire efficacemente e preventivamente con un minimo impegno e senza gravi rinunce. La comunicazione dell’importanza dell’ipertensione arteriosa e delle sue conseguenze, e della prevenzione della malattie cardiovascolari ad essa conseguenti è stato l’obiettivo della prima Giornata Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa, promossa il 14 maggio 2005 in Italia dalla Lega Italiana per la lotta contro l’Ipertensione Arteriosa (LEGA) e dalla Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA). Il presupposto fondamentale della campagna è stato di comunicare il rischio, informando correttamente e senza allarmismi la popolazione, spostando l’attenzione dall’incertezza ed ineluttabilità del danno, all’implementazione individuale di semplici abitudini di vita e comportamenti per rendere la qualità della vita migliore e quindi ridurre il rischio di future malattie cardiovascolari. Ovviamente il messaggio principale è stato quello di misurarsi la pressione e di continuare a misurarla con costanza nel tempo, con un impegno relativo ma di grande impatto in termini di prevenzione. La campagna di comunicazione ha visto in prima linea i medici e le società Medico-Scientifiche (SIIA e LEGA) che hanno promosso iniziative locali (concerti, conferenze, interviste, misurazioni della pressione, ecc.) per sensibilizzare il pubblico ed i loro pazienti sull’importanza I NUMERI 10 8 5 15 7 6 3 della prevenzione, identificazione e controllo dell’ipertensione arteriosa. In televisione, l’iniziativa è stata segnalata in programmi di intrattenimento quali Linea Verde, Occhio alla spesa, L’eredità e Porta a Porta sui RAI 1 e Mattina In Famiglia su RAI 2. I Presidenti della LEGA ITALIANA e della SIIA, oltre ad altri rappresentanti della due Società, sono stati ospiti di trasmissioni radiotelevisive il 14 maggio e nei giorni precedenti la giornata (UnoMattina su Rai 1, SKYTG 24, RADIO 24, RADIO2 GR2, Radio Circuito Marconi). La Giornata Mondiale contro l’Ipertensione è stata segnalata ad oltre 250 giornalisti attivi nell’ambito dell’informazione medico-scientifica attraverso una conferenza stampa il giorno 3 maggio presso il Circolo della Stampa di Milano che ha visto la partecipazione di numerose testate. Il successo avuto in occasione della Giornata del 2005 e l’impatto dell’ipertensione arteriosa sulle malattie cardiovascolari (12 milioni di ipertesi in Italia, di cui 3-4 non sanno di esserlo; 1 miliardo e mezzo nel mondo, 240 mila morti per malattie cardiovascolari in Italia ogni anno, pari al 40% di tutte le cause di morte) ha indotto la Lega Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa, la Lega Italiana e la SIIA ad organizzare per Sabato 13 Maggio 2006 la prossima giornata mondiale contro l’ipertensione Arteriosa, e per la quale sono previste nuove iniziative di sensibilizzazione rivolte al pubblico. In questa occasione ci piacerebbe attivare una seconda fase comunicativa, più interattiva, dove cioè non sia solo il medico o il sanitario a comunicare all’individuo, ma vi sia uno scambio di opinioni tra individui o gruppi di individui estranei al mondo sanitario che possano rendere più efficace la comunicazione e più partecipi i potenziali interessati al problema. “WORLD HYPERTENSION DAY”: I NUMERI 15.000 1.500.000 1 4 250 9 15.000 farmacie 1.500.000 leaflet informativi per la popolazione 1 mostra internazionale di prodotti e servizi per la salute (Cosmofarma) pag. 8 10 servizi televisivi ed interviste nazionali 8 servizi ed interviste radiofoniche nazionali 10 150 10 20 10 30 10 motori di ricerca 150 pagine web (italiane) 10 riviste mediche online italiane 5 emittenti televisive regionali 20 portali settoriali online italiani 4 agenzie stampa 15 emittenti radiofoniche nazionali 10 case farmaceutiche 250 giornalisti invitati in conferenza stampa 7 quotidiani nazionali con pubblicità tabellare 30 aziende 9 network e circuiti televisivi nazionali 6 settimanali nazionali 3 mensili specializzati Attività regionali svolte da: ≠ centri d’eccellenza e coordinamenti regionali SIIA ≠ delegati regionali LEGA