anno del 50°
Coordinate Bancarie (Codice IBAN)
IT65 R 05034 01637 000000001558
n.34 -
2015
domenica 8 no
vembr
e
nov
embre
RINGRAZIARE
Papa Pio XI nell’enciclica Quas
Primas dell’11 dicembre 1925, dice:
« E perché più abbondanti siano i
desiderati frutti e durino più stabilmente nella società umana, è necessario che venga divulgata la cognizione della regale dignità di nostro
Signore quanto più è possibile. Al
quale scopo ci sembra che nessun’altra cosa possa maggiormente
giovare quanto l’istituzione di una
festa particolare e propria di Cristo
Re.» Questa è la data ufficiale, ma
come sempre succede, l’intervento
del Papa arriva dopo lunghi confronti e discussioni. Alcuni, infatti,
ritenevano bastasse la festa dell’Epifania (ricorderemo i magi che coi
loro doni gli riconoscono il titolo
regale); altri giudicavano ormai
obsoleta la monarchia come forma
di governo. Già la monarchia assoluta aveva fatto il suo tempo e anche quella costituzionale iniziava a
manifestarne i limiti. Ma legare la
festa ad una figura terrena è rischioso perché sappiamo bene che Cristo Re non ha nulla a che spartire
con i reucci della storia ed il suo regno è un regno eterno, regno di giustizia di amore e di pace, più che
temporale e con limiti geografici. E’
chiaro che il termine re è mediato
dal linguaggio umano, ma è simbolo di ben altro. Mi ha stupito apprendere che la Festa di Cristo Re è
una delle grandi feste anche del
mondo protestante (almeno in quello luterano). L’istituzione della festa, più che riferimenti monarchici,
intendeva rispondere al dilagante
laicismo degli Stati occidentali, iniziato con il pensiero illuminista e
messo in pratica con la Rivoluzione
francese. Per papa Ratti era “un rimedio efficacissimo a quella peste
che pervade l’umana società. La
peste dell’età nostra è il cosiddetto laicismo, coi suoi errori e i
suoi empi incentivi”. Secondo il
Pontefice, “perché più abbondanti
siano i desiderati frutti e durino più
stabilmente nella società umana,
è necessario che venga divulgata la
cognizione della regale dignità
di nostro Signore quanto più
è possibile.” Per fare ciò, ”ci
sembra che nessun’altra cosa possa
maggiormente giovare quanto l’istituzione di una festa particolare e
propria di Cristo Re”. Infatti, ”più
che i solenni documenti del Magistero ecclesiastico, hanno efficacia
nell’informare il popolo nelle cose
della fede e nel sollevarlo alle gioie
interne della vita le annuali festività dei sacri misteri”, che “comm-
uovono e ammaestrano tutti
i fedeli” perché “toccano salutarmente non solo la mente ma
anche il cuore, tutto l’uomo insomma”. Nell’opuscolo «La preghiera»
di Origène, sacerdote (Cap. 25; PG 11,
495-499) si legge: «Il regno di Dio, secondo la parola del nostro Signore
e Salvatore, non viene in modo da
attirare l’attenzione e nessuno dirà:
Eccolo qui o eccolo là; il regno di Dio
è in mezzo a noi (Lc 16, 21), poiché assai vicina è la sua parola sulla nostra bocca e nel nostro cuore (Rm 10,
8). Perciò, senza dubbio, colui che
prega che venga il regno di Dio, prega in realtà che si sviluppi, produca
i suoi frutti e giunga al suo compimento quel regno di Dio che egli ha
in sé. … Ma questo regno di Dio,
che è in noi, col nostro instancabile
procedere giungerà al suo compimento, quando si avvererà ciò che
afferma l’Apostolo del Cristo.
Quando cioè egli, dopo aver sotto-
messo tutti i suoi nemici, consegnerà il regno a Dio Padre, perché Dio
sia tutto in tutti (Cor. 15,24-28)».
La solennità di Gesù Cristo
Re dell’Universo ha anche un’altra
particolarità che la rende ”punto di
riferimento”. Essa cade nell’ultima
domenica dell’anno liturgico. Dopo
aver attraversato tutte le feste che
ripropongono l’attenzione sugli avvenimenti principali del cristiano
(Natale, Pasqua, Ascensione, Pentecoste, Trinità …), la solennità di Cristo Re viene quasi a sintetizzare tutto il percorso di un anno. Proprio
perché è l’ultima festa e perché è la
nostra festa patronale, con questa
domenica concludiamo anche il nostro anno di celebrazione del 50°
dalla fondazione della nostra parrocchia. Questa domenica, dopo
quella del Ricordo e della Memoria
(domenica scorsa), la vogliamo dedicare al ringraziamento. Il “Grazie
al Signore” lo faremo assieme a
quelli che hanno contribuito a nutrire e sostenere la nostra comunità. L’invito rivolto ai padri e alle
suore che hanno lasciato qui un’impronta è uno dei segni. Nel grazie
vorremmo comprendere tutti coloro che nei vari anni hanno avuto
modo di rendersi utili ed hanno accresciuto il senso di appartenenza
con una presenza costante ed esemplare: i benefattori e tutti i volontari. Fare un elenco è rischioso perché è sempre nascosta l’insidia di dimenticare qualcuno. Nella nostra
festa sono compresi anche tutti
quelli che qui hanno ricevuto i sacramenti (Battesimo, Cresima, 1a
Comunione, Matrimonio), oltre naturalmente tutti coloro che hanno
condiviso con noi il percorso di vita
cristiana e, perché no?, tutti coloro
che con noi condividono parte del
cammino di vita, credenti o no.
State bene, diletti parrocchiani.
“Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.” (Gesù Cristo Re)
Famiglie e povertà:
uno studio per capire e uscirne
È stato presentato a Roma “Io non mi arrendo”,
uno studio su bambini e famiglie in lotta contro
la povertà che aiuta a comprendere, attraverso
il racconto dei diretti interessati, le cause e trovare soluzioni che contrastino questo fenomeno. Ne risulta che la povertà delle famiglie non
può essere affrontata solo con un’attenzione alla
mancanza di beni materiali, ma bisogna tenere
in considerazione la persona stessa e il suo contesto relazionale.
La mancanza di lavoro è la causa principale di
disagio economico e non solo tra le famiglie italiane: è quanto emerge da una ricerca sulla povertà … La ricerca traccia una mappa delle diverse tipologie di aiuto ricevute dalle singole
famiglie … la mancanza più grave risulta quella
relativa ai servizi di assistenza sociosanitaria e
abitativa; seguono la mancanza di contributi economici e di servizi di accoglienza ludico ricreativa, di orientamento e sostegno e di sostegno
socio educativo, mentre meno rilevante risulta
la carenza di beni materiali di prima necessità
… «Può un Paese come l’Italia, fondatore dell’Europa e super potenza mondiale, accettare che
aumenti sia in termini di qualità che di quantità
il numero dei bambini e degli adolescenti poveri? Non potrebbe, non dovrebbe, eppure è accaduto» … Un anno dopo l’altro, la politica ha registrato l’aggravarsi di un fenomeno pericoloso
come la povertà minorile … L’esperienza progettuale di Varcare la Soglia conferma che la povertà delle famiglie non può essere affrontata
solo con un’attenzione alla mancanza di beni materiali, ma necessita di un approccio che tenga
in considerazione la persona stessa e il suo contesto relazionale.
9-13 NOVEMBRE 2015
5° Convegno
Ecclesiale Nazionale
Uscire, Annunciare, Abitare, Educare,
Trasfigurare sono le cinque «vie», cioè i
cinque verbi lungo le quali la comunità ecclesiale italiana è invitata a raccontare i semi di un umane-simo
già in atto e la risposta del territorio e viene invitata a incamminarsi.
«Esodo» e «sinodo», seguendo le sollecita-zioni del
Papa, sono stati i «puntiluce» per guidare il percorso. Uscire (dall’inerzia del «si
è sempre fatto così», dai
luoghi protetti dove la si
pensa allo stesso modo, dai
linguaggi maneggiati con
sicurezza) per camminare
insieme, coinvolgendo il più possibile la «concretezza vivente» della Chiesa locale, di parrocchie, associazioni, movimenti, famiglie, convergendo anche sui territori digitali
per condividere esperienze e speranze. Per interrogarsi su
cosa vuol dire essere umani oggi e su come far crescere in
umanità il nostro tempo, a partire dalla via di amore indicata da Gesù. La via scelta dal Convegno di Firenze non è
dunque partire dal «dover essere», fatto di chiarezza e distinzioni, ma riconoscere che dobbiamo imparare, insieme, a leggere i segni dei tempi. E l’umanesimo in Gesù è
un umanesimo della contribuzione: tutti, ma proprio tutti,
hanno qualcosa da dare! L’evangelica moneta della vedova
è la base del nostro «capitale di umanesimo». Concretezza,
contribuzione, alleanza, misericordia sono parole chiave
del nuovo umanesimo.
Al Convegno di Firenze parteciperà una Delegazione diocesana guidata dal cardinale Angelo Scola e composta da 50
persone, scelte in funzione delle connessioni col tema dell’evento e in modo da rappresentare il volto della Chiesa
ambrosiana: membri del Consiglio episcopale, due indicati
per ogni Zona pastorale, rappresentanti dei diaconi permanenti, delle ausiliarie diocesane, dell’Ordo Virginum, degli
Oblati di Rho, delle realtà carismatiche e dei migranti.
Leggi tutto: http://www.famigliacristiana.it/articolo/famiglie-e-poverta-uno-studio-per-capire-e-uscirne.aspx
Il male più grande e il peggiore dei delitti è la povertà. (George Bernard Shaw)
Nutr
ir
si di Dio
utrir
irsi
Siamo tutti invitati alla Mensa del Signore!
Più e più volte ci viene ripetuto nei santi
Vangeli che il
Signore Gesù
non vuole nessuno escluso
dal suo banchetto. Abbiamo bisogno di Nutrire la nostra
anima, ci dice Gesù.
Il Sinodo dei Vescovi sulla famiglia, di fatto ha cambiato
poco di ciò che era, però già il fatto che ne abbiano discusso, vuol dire che c’è una certa sensibilità sul tema.
Hanno dibattuto di molte altre cose, non solo di divorziati
e risposati, ma i media si sono soffermati solo su ciò che
fa notizia. A proposito di questi argomenti, è anni che cerco di capire il perché dell’esclusione dall’Eucarestia di alcune di queste persone. Credo fermamente che quando i
Vescovi si riuniscono, lo Spirito Santo abbia un ruolo fondamentale nelle decisioni finali, non influenza le scelte (libero arbitrio), ma le sensibilizza. Quindi tutto ciò che viene fuori , va bene. Però mi faccio alcune domande: È una
questione di purezza accostarsi all’Eucarestia? Oppure è una questione di coscienza? Se è una questione di purezza nei confronti del Signore, allora siamo tutti
esclusi dall’Eucarestia. Se è una questione di coscienza
personale, allora il nostro rapporto con Gesù può e deve
maturare, ma, anche in questo caso, bisogna formarsi e
conoscere la parola del Signore, altrimenti si rischia di auto
perdonarsi senza aver capito l’errore.
Uno dei punti penso sia proprio questo: la formazione.
Dedichiamo pochissimo tempo a formarci per far maturare la nostra fede. Sì, proprio così, la nostra mancanza di
fiducia verso Cristo che ci ha salvato è imbarazzante.
Come pensiamo di salvarci se diamo tutto per scontato?
Anche per chi ha divorziato o si è risposato, ci vuole un
percorso di Riconciliazione … Molto passa da questo, cioè,
poter capire che Gesù ci ama, anche, se continuiamo a
sbagliare e, in certi casi, a “peccare”. Senza Riconciliazione, soprattutto con noi stessi, non riusciremo mai a capire
le difficoltà degli altri. Molte coppie di giovani si lasciano
alle prime difficoltà, partono già sconfitti, sono pessimisti.
Quindi alle prime incomprensioni, tutto finisce. Vanno perdonati? Hanno diritto all’Eucarestia? Secondo me, non
si pongono neanche il problema. C’è così poca sensibilizzazione che lo ignorano totalmente.
I Vescovi, comunque, hanno fatto un “buon lavoro”, la
speranza che ci offrono sta nella conclusione dicendo: “Abbiamo camminato come i Discepoli di Emmaus e riconosciuto la presenza di Cristo nello spezzare il pane alla mensa eucaristica, nella comunione fraterna, nella condivisione delle esperienze pastorali … .”
Il Signore ci vuole proprio tutti alla sua Tavola imbandita,
anche coloro che hanno sempre scuse/zizzanie, per non
andare ...! Abbiamo bisogno di Nutrire la nostra anima. Però, anche quando vuoi andare da peccatore (e lo
siamo tutti!) alla cena del Signore, a volte, ti trovi la porta
chiusa, non per volere di Dio, ma per volere degli uomini.
“ tu non puoi sederti a Tavola perché sei peccatore”! E
allora per cosa è venuto Gesù? Per chi è venuto Gesù?
(Maurizio)
Dalla Relazione Finale
del Sinodo dei Vescovi
al Santo Padre Francesco
(Dal numero 69 al numero 85)
- Il sacramento del matrimonio, come unione fedele e indissolubile tra un uomo e una donna chiamati ad accogliersi reciprocamente e ad accogliere la vita, è una grande grazia per la
famiglia umana. La Chiesa ha la gioia e il dovere di annunciare questa grazia a ogni persona e in ogni contesto.
- La pastorale proponga con chiarezza il messaggio evangelico e colga gli elementi positivi presenti in quelle situazioni
che non corrispondono ancora o non più ad esso.
- La Chiesa fa proprie, in un’affettuosa condivisione, le gioie
e le speranze, i dolori e le angosce di ogni famiglia. Stare
vicino alla famiglia come compagna di cammino significa, per
la Chiesa, assumere un atteggiamento sapientemente differenziato: a volte, è necessario rimanere accanto ed ascoltare
in silenzio; altre volte, si deve precedere per indicare la via
da percorrere; altre volte ancora, è opportuno seguire, sostenere e incoraggiare.
- Un ministero dedicato a coloro la cui relazione matrimoniale
si è infranta appare particolarmente urgente. Il dramma della
separazione spesso giunge alla fine di lunghi periodi di conflitto, che fanno ricadere sui figli le sofferenze maggiori.
- L’esperienza del fallimento matrimoniale è sempre dolorosa
per tutti. Lo stesso fallimento può diventare occasione di riflessione, di conversione e di affidamento a Dio: presa coscienza delle proprie responsabilità, ognuno può ritrovare in
Lui fiducia e speranza. «Dal cuore della Trinità, dall’intimo
più profondo del mistero di Dio, sgorga e scorre senza sosta
il grande fiume della misericordia. Questa fonte non potrà
mai esaurirsi, per quanti siano quelli che vi si accostano perché la misericordia di Dio è senza fine» (MV, 25). Il perdono
per l’ingiustizia subita non è facile, ma è un cammino che la
grazia rende possibile. Di qui la necessità di una pastorale
della conversione e della riconciliazione attraverso anche centri di ascolto e di mediazione specializzati da stabilire nelle
Diocesi. Va comunque promossa la giustizia nei confronti di
tutte le parti coinvolte nel fallimento matrimoniale (coniugi e
figli). La comunità cristiana e i suoi Pastori hanno il dovere di
chiedere ai coniugi separati e divorziati di trattarsi con rispetto e misericordia, soprattutto per il bene dei figli, ai quali non
si deve procurare ulteriore sofferenza. I figli non possono
essere un oggetto da contendersi e vanno cercate le forme
migliori perché possano superare il trauma della scissione
familiare e crescere in maniera il più possibile serena.
- Quando gli sposi sperimentano problemi nelle loro relazioni, devono poter contare sull’aiuto e l’accompagnamento della Chiesa.
- Per tanti fedeli che hanno vissuto un’esperienza matrimoniale infelice, la verifica dell’invalidità del matrimonio rappresenta una via da percorrere.
- Le persone separate o divorziate ma non risposate, che
spesso sono testimoni della fedeltà matrimoniale, vanno incoraggiate a trovare nell’Eucaristia il cibo che le sostenga
nel loro stato.
- I battezzati che sono divorziati e risposati civilmente devono essere più integrati nelle comunità cristiane nei diversi
modi possibili, evitando ogni occasione di scandalo. La logica dell’integrazione è la chiave del loro accompagnamento
pastorale, perché non soltanto sappiano che appartengono
al Corpo di Cristo che è la Chiesa, ma ne possano avere una
gioiosa e feconda esperienza. Sono battezzati, sono fratelli e
sorelle, lo Spirito Santo riversa in loro doni e carismi per il
bene di tutti. La loro partecipazione può esprimersi in diversi
servizi ecclesiali.
- È quindi compito dei presbiteri accompagnare le persone
interessate sulla via del discernimento secondo l’insegnamento della Chiesa e gli orientamenti del Vescovo. In questo processo sarà utile fare un esame di coscienza, tramite momenti di riflessione e di pentimento.
Gesù viene per chi non capisce e ha dubbi. Per l’imperfezione da amare, lo scarto da accogliere, l’indegno da abbracciare (Lc10,21-24)
AVVISI
DOMENICA 08 NOVEMBRE
CRISTO RE Conclusione ufficiale del 50°
- ore 10.30 Unica S. Messa della mattina.
- ore 12.30 PRANZO REGALE.
- Pomeriggio in Teatro “Le damigelle della sposa”
con estrazione sottoscrizione a premi.
LUNEDÌ 09 NOVEMBRE
- Celebrazioni feriali nella Cappella invernale
- Inizio Benedizione delle Famiglie (Vedi riquadro a par
te).
- ore 21.00 Scuola di Teologia (4°incontro)
con Gaia de Vecchi.
MARTEDÌ 10 NOVEMBRE
- ore 15.30 S. Messa del Fiore della Carità.
GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE
- ore 20.45 Consiglio Pastorale Parrocchiale.
VENERDÌ 13 NOVEMBRE
- ore 19.30 Teatro: Commedia.
SABATO 14 NOVEMBRE
- ore 17.30 Spiritualità Familiare.
BENEDIZIONE nelle famiglie.
Lunedì 9 nov: Via Soffredini 10 A/B/C/D/
E/F, 20, 31.
Martedì 10 nov: Via Soffredini 24, 26, 27,
35, 41, 45, 47, 51, 63.
Mercoledì 11 nov: Via Soffredini 53, 61,
65, 67, 68, 69, 70, 76, 77 A/B/C.
Giovedì 12 nov: Via Soffredini 39; Livraghi 1, 3, 5, 6, 7, 8, 9, 12, 15; Bolama 2-2,
7, 10.
Venerdì 13 nov: Via Bolama 2A, 2-1, 11,
12, 18 A/B/C/D/E.
I sacerdoti passano per la benedizione dalle 18.00 alle
21.00, una busta viene recapitata nelle cassette postali.
La Benedizione è PREGHIERA IN FAMIGLIA, si richiede
l’atteggiamento della preghiera insieme e del raccoglimento.
Una CANDELA ACCESA può segnalare il luogo dove la
famiglia si ritrova a pregare, una candela appropriata si
può ritirare anche in chiesa.
Ringraziamo per l’accoglienza e per la fede che
viviamo nelle nostre famiglie, non solo per questa
occasione.
DOMENICA 15 NOVEMBRE - 1a di Avvento
a
- ore 11.30 Incontro coi Genitori 4 Elementare
- ore 15.30, BATTESIMI.
16-17-18 NOVEMBRE 2015 - GIOVANI
Esercizi spirituali di Avvento
AVVENTO
alle Porte
Il 15 novembre è la prima domenica di Avvento, tempo che
ci prepara al Natale e all’accoglienza del Signore incarnato.
il Signore si è fatto uomo, e
si manifesta ancora oggi nell’uomo, nei più bisognosi.
“La carità” ci invita a tener desta la vigilanza, per questo ci parla di AVVENTO DI FRATERNITÀ, ponendo l’attenzione sulla ACCOGLIENZA DI CRISTO nel fratello costretto a fuggire dalla sua casa e dalla sua terra.
La nostra parrocchia, con la decisione del Consiglio
Pastorale, vive l’Avvento di fraternità dando una casa ad
una famiglia profuga.
Un appartamento della Parrocchia è stato dato in comodato alla Casa della Carità che lo utilizza per una famiglia straniera; sollecitiamo perciò chi avesse un bilocale libero a metterlo a disposizione.
Il nostro impegno sarà quello di contribuire alle spese
di affitto fino a Luglio 2016, data in cui si presume la
famiglia abbia trovato collocazione definitiva.
Quanto verrà raccolto in questo periodo, verrà destinato a questo scopo.
L’ Avvento si vive ricordando quanto noi abbiamo bisogno del Signore.
Anche i giovani sono chiamati a meditare nei loro esercizi spirituali che si terranno in S. Ambrogio lunedì 16,
martedì 17 e mercoledì 18 novembre ore 18,45.
don Marco Bove - Basilica di Sant’Ambrogio (MI)
I giovani sono invitati a parte-cipare
agli Esercizi spirituali
di Avvento: potran-no
così prepararsi al santo Natale riconoscendo la presenza di
Gesù nell’ oggi e divenendo partecipi del
regno dei cieli.
Inoltre percorreranno una nuova tappa
lungo la via delle Beatitudini che avrà
come meta finale la città di Cracovia, sede
della XXXI GMG.
CERCASI PERSONE
VOLONTARIE DISPONIBILI ...
pulizie oratorio e aule catechesi,
imbiancatura aule, ...
non stare alla finestra ...!
Contatta Gianmaria scj
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n.34 del 08 novembre - Parrocchia Cristo Re Milano