RASSEGNA STAMPA
4/4/2015
a cura dell’UFFICIO STAMPA ASREM
“Una vergogna istituzionale”, l’affondo del
senatore Ulisse Di Giacomo
TERMOLI. Quello che è successo ieri in Consiglio Comunale assume i connotati
ridicoli delle vecchie parate militari del PCUS e delle apparizioni pubbliche dei dittatori
nella Corea del Nord.
Nonostante ci fosse stata una precisa richiesta da parte dei consiglieri di minoranza di
invitare la Delegazione Parlamentare del Molise ( che non è proprio l’ultima ruota del carro
nella filiera istituzionale ) e nonostante si discutesse di un argomento di vitale importanza
come la Sanità, il Sindaco tuttofare Brasiello e il furbo Presidente del Consiglio Capone
hanno deciso di procedere esclusivamente alla audizione del presidente della regione
Frattura, senza contradittorio e senza voci che potessero smentire le menzogne dette o urtare
la suscettibilità dell’unto dal signore.
Ne è venuta fuori così una pantomima da trascrivere negli annali di questo Comune a futura
memoria di cosa intende la Sinistra molisana per confronto politico e per democrazia
partecipativa.
Chi ha voluto comunque partecipare, seppure non invitato, come l’On. Danilo Leva al quale
va tutta la mia solidarietà, è stato trattato a pesci in faccia, ed ha potuto esprimere la propria
opinione soltanto a Consiglio interrotto e a telecamere spente, dai banchi dei consiglieri.
Su questo vergognoso episodio sarebbe opportuno ci fosse l’intervento del Prefetto di Isernia
e del Presidente della Camera, a tutela della onorabilità di un membro del Parlamento
Italiano.
Ma tant’è, in Molise ormai siamo abituati a ben altri soprusi e ad illegalità tali da
considerarci fuori dal contesto civile nazionale.
La gravità dell’accaduto ha fatto passare in secondo piano persino le amenità di cui si è reso
protagonista Frattura, che invece di spiegare dove si trovava a prendere il sole nell’agosto del
2014, mentre i suoi colleghi difendevano in sede di Conferenza delle Regioni la Sanità delle
proprie comunità, si è avventurato in una serie di incredibili bugie che fanno tornare alla
mente le sue ormai storiche affermazioni in tema di impegni assunti per la Sanità, come
quella riferita all’Ospedale di Venafro ( “ non ho letto quello che firmavo…”), oppure quelle
riferite all’Ospedale di Agnone (“ io, ma quando mai…”).
Ma questo purtroppo non fa più notizia. E’ solo il segno del degrado nel quale il Molise è
stato trascinato da questo signore e dai suoi sodali.
Finestra sulla medicina naturale: a Campobasso
focus sull’ intestino, la prevenzione ed il
trattamento dei suoi problemi
Intestino, croce e delizia: come conoscere i suoi problemi ed mparare ad evitarli e a superarli
se si manifestano. É questo uno dei temi al centro della “finestra sulla medicina naturale” in
programma giovedi 9 aprile alle ore 16.30 nella sala convegni dell’ Hotel San Giorgio di
Campobasso. L’evento, organizzato dall’associazione culturale “La Chiave della salute” in
collaborazione con il Centro Studi Cosmo de Horatiis e l’Istituto di Medicina Biointegrata,
prevede quattro diversi e specifici momenti. In apertura del convegno, l’intervento del dr.
Giacomo Pagliaro, biologo nutrizionista specialista in scienze dell’ alimentazione e docente
presso l’Università di Camerino. A seguire, la relazione del Dott. Antonio Mazzocco, medico
chirurgo perfezionato in medicina biointegrata e responsabile del servizio di idrocolonterapia
presso la casa della Salute Domus Medica di Bagnoli del Trigno. Mazzocco illustrerà il ruolo
dell’ idrolonterapia sull’ ecosistema intestinale. Della valutazione nutrizionistica biointegrata
parlerà invece la dottoressa Gianna Vespa, responsabile del servizio di nutrizione
biointegrata presso la Casa della Salute Domus Medica di Bagnoli del Trigno. A completare
l’evento, la presentazione del libro “RISTOMAGRO, chi mangia buono non ingrassa”,
successo editoriale del dr. Giovanni Occhionero, Chimico farmaceutico esperto in
fitogenomica e metabolismo, docente Imeb, Istituto di Medicina Biointegrata.
Sanità, centrosinistra a pezzi e Di Giacomo parla
di vergogna istituzionale
Il consiglio comunale monotematico sulla sanità di Isernia rischia di passare alla storia come
un esempio di censura arbitraria e medioevale.
Infatti, come ha sottolineato Ulisse Di Giacomo, la diretta streaming del dibattito sulla
sanità, visibile da tutti sul sito del comune, è stata interrotta durante gli interventi degli
esterni. Per cui sono state censurate anche le dichiarazioni di Danilo Leva, così come quelle
di Lucio Pastore o quelle Emilio Izzo che ha chiesto pubblicamente le dimissioni di Frattura.
Insomma come ha detto il senatore dell’Ncd una figuraccia da evitare che ricopre di ridicolo
il sindaco Brasiello e il presidente del consiglio Franco Capone che hanno dato l’ordine di
censurare gli interventi degli esterni.
Probabilmente i due volevano una platea accomodante e accondiscendente con il
governatore. Ma hanno ottenuto l’effetto contrario e controproducente. Ma veniamo ai
risvolti politici, con l’aria all’interno del partito democratico molisano che si fa sempre più
pesante. La venuta a Isernia di Paolo Frattura, se non è servita a fare chiarezza sul futuro del
Veneziale, sicuramente è servita a mettere in luce il deterioramento dei rapporti anche
personali tra la delegazione parlamentare del Pd, il governatore e anche la segretaria
regionale, Micaela Fanelli.
Danilo Leva lo ha detto chiaro e tondo, parliamo in piazza e sui marciapiedi perchè nel
partito non ci è permesso di farlo. Nessuno ci convoca per discutere delle tante emergenze
molisane, sola la stampa ci dà ascolto. Leva chiede risposte sostanziali anche a Frattura di
fronte a un problema sanità che sta diventando il cuore del dibattito politico con sviluppi
imprevedibili. Leva lancia il guanto della sfida a Frattura chiedendogli di dimettersi tutti
insieme per far fronte comune a Roma.
E sempre a Roma si ritorna, con due domande a cui Frattura ancora non risponde: perchè non
ha approvato il piano dell’ex manager Ruta e perchè è stato assente alla conferenza Stato
regioni che avrebbe deciso del destino della sanità pubblica in Molise?
Domande che gli sono state fatte pubblicamente da Alberto Gentile, presente davanti a
palazzo San Francesco con il suo striscione.
Sanità, le proposte del Consiglio comunale di
Isernia
Un momento del Consiglio comunale sulla sanità
Votato all'unanimità un ordine del giorno mirante a un'organizzazione peculiare degli ospedali sul territorio
che non sia solo campobassocentrica. Da Palazzo San Francesco anche la richiesta - fuori tempo massimo di deroghe al regolamento Balduzzi, che il governatore Frattura ha sempre ignorato da ogni parte
ISERNIA. "Premesso che nella seduta della Conferenza Stato Regioni del 5 agosto 2014 è stata sancita
l'intesa sul regolamento che definisce gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi
all'assistenza ospedaliera, intesa poi rettificata in data 13 gennaio 2015;
– il citato regolamento sarà pubblicato nelle prossime ore;
CONSIDERATO CHE
– nello stesso regolamento - attuativo del decreto Legge 6 luglio 2012, n. 95 "Disposizioni urgenti per la
revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini nonché misure di rafforzamento
patrimoniale delle imprese del settore bancario" - convertito, con modificazioni, dalla Legge 7 agosto 2012
n. 135, si fissano, tra l'altro, i parametri per la riduzione della dotazione dei posti letto ospedalieri accreditati
ed effettivamente a carico del Servizio sanitario regionale;
– l'applicazione del decreto Balduzzi, la cui intesa Stato-Regioni, sottoscritta dal Presidente Frattura,
comporterà la chiusura di intere unità operative e ridurrà l'ospedale "Veneziale" di Isernia ad un
mero avamposto di Pronto Soccorso, e che le conseguenze dell'applicazione di detti parametri
risulterebbero disastrose per la sanità molisana, con evidente impoverimento anche della rete dell'emergenza
a causa delle ridotte dimensioni demografiche della nostra regione;
– il Molise, più di ogni altra regione, e di conseguenza la città d'Isernia sono fortemente e severamente
penalizzati da queste nuove disposizioni, tanto che per i suoi cittadini non sarà più garantito il
fondamentale diritto alla salute, in netto contrasto con il principio sancito agli artt. 32 e 117 della
Costituzione;
– il presidio ospedaliero di Isernia è fortemente penalizzato in numero di posti letto realmente
utilizzabili per la popolazione, in quanto al numero totale dei posti letto - 3,7 per 1000 abitanti - sono
da sottrarre i posti letto convenzionati con l'Ircss Neuromed, il cui impatto andrebbe spalmato non solo
sull'area pentri ma su tutta la regione o in tutta la nazione;
– la sanità privata deve mantenete un carattere di complementarietà rispetto a quella pubblica e non può far
gravare i suoi posti letto non destinati ai molisani sul plafond regionale;
– il bacino di utenza di Isernia non può essere calcolato solo numericamente con i residenti dell'area
geograficamente corrispondente alla provincia di Isernia, ma con il reale bacino di utenza con i residenti
della provincia di Campobasso come Bojano, San Massimo etc., e con i residenti in regioni limitrofe come
l'alto Casertano, il basso Lazio e parte della regione Abruzzo, con le quali si possono raggiungere accordi di
confine, realizzando di fatto la già esistente mobilità attiva;
– sul presidio di Isernia gravitano anche tutte le aree interne della provincia di Isernia, paesi tra i
tanti, come Frosolone, Pescopennataro, Capracotta che caratterizzano orograficamente la nostra
provincia, e che sono realmente zone con viabilità molto difficoltosa;
– il valore socio-economico che un ospedale ben funzionante e completo esercita come ricaduta e indotto in
un'area fortemente provata come la provincia di Isernia per le tristi vicende come Ittierre, Nucleo industriale
esattoria, lo stesso ente Provincia etc.;
AL FINE DI ADDIVENIRE ALLE SEGUENTI PROPOSTE ORGANIZZATIVE
- Hub e spoke con caratterizzazione peculiare per gli ospedali della regione Molise e non solo
campobassocentrica, anche in prospettiva futura del ridisegno dei confini delle macroregioni attualmente in
esame da parte del governo nazionale.
- Attivazione delle reti di emergenza-urgenza tempo correlati: infarto, ictus e politrauma.
- Attivazione delle case della salute.
- Potenziare e valorizzare parallelamente tutta l'organizzazione territoriale sanitaria.
- Attivazione di progetti-pilota volti alla verifica maniacale di ricoveri incongrui.
- Attivazione di progetti sperimentali volti alla riduzione della prescrizione di esami della medicina
difensiva, attualmente sul tavolo del ministro Lorenzin.
- Sfruttare ogni spiraglio di deroga presente nel regolamento attuativo.
- Porre rimedio all'annoso problema delle liste d'attesa.
IMPEGNA IL GOVERNO REGIONALE
- a promuovere, presso le istituzioni competenti, deroghe idonee a salvaguardare l'ospedale "Ferdinando
Veneziale" di Isernia, evitandone il ridimensionamento, in modo da garantirne il riconoscimento di
Dea di primo livello;
- ad intraprendere ogni azione idonea a difendere i diritti costituzionali il cui riconoscimento spetta anche ai
cittadini del Molise;
- a comunicare il presente atto alla presidenza del Consiglio dei ministri e ai ministeri della Salute,
dell'Economia e delle Finanze e degli Affari Regionali".
Isernia – La prevenzione sconfigge il cancro:
passaparola. Si è conclusa la XIV^ edizione della
settimana nazionale per la prevenzione oncologica.
Si è conclusa, anche quest’anno ad Isernia, la XIV edizione della Settimana nazionale per la Prevenzione
Oncologica, campagna di sensibilizzazione targata LILT – LEGA ITALIANA PER LA LOTTA
CONTRO I TUMORI.
L’evento, istituito con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, ha come obiettivo la
corretta informazione e sensibilizzazione in tema di Prevenzione che, come noto, rappresenta
l’arma vincente contro le neoplasie.
I volontari della sezione isernina, capeggiati dalla presidentessa dott.ssa Maria Ottaviano,
sono stati impegnati, nel centro commerciale di Isernia “In Piazza”, per diffondere l’invito
alla salute, offrendo – in cambio di un modesto contributo a sostegno delle attività promosse
dalla LILT – la bottiglia di olio extravergine di oliva unitamente ad un apposito opuscolo
ricco di informazioni sui corretti stili di vita.
La letteratura scientifica nazionale ed internazionale ha univocamente confermato che sane
abitudini alimentari e corretti stili di vita sono un efficace strumento di prevenzione
oncologica.
Oltre un terzo dei tumori ed altre malattie croniche degenerative, infatti, non si
svilupperebbero se riuscissimo a mettere al centro della nostra vita quotidiana una dieta
salutare ed equilibrata, eliminando il fumo, riducendo il consumo di alcol e l’esposizione
imprudente ai raggi solari.
Corretti stili di vita, unitamente ad azioni di diagnosi precoce, possono portare a guarigione
oltre l’80 per cento delle persone che si ammalano di tumore.
Isernia – Il Sen. Di Giacomo escluso dalla riunione
monotematica del consiglio comunale sulla sanità,
sottolinea il suo disappunto con dichiarazioni al
vetriolo.
Quello che è successo ieri in Consiglio Comunale assume i connotati ridicoli delle vecchie parate militari
del PCUS e delle apparizioni pubbliche dei dittatori nella Corea del Nord. Così il senatore Ulisse Di
Giacomo –
Il Senatore Ulisse Di Giacomo NCD
Nonostante ci fosse stata una precisa richiesta da parte dei consiglieri di minoranza di
invitare la Delegazione Parlamentare del Molise ( che non è proprio l’ultima ruota del carro
nella filiera istituzionale ) e nonostante si discutesse di un argomento di vitale importanza
come la Sanità, il Sindaco tuttofare Brasiello e il furbo Presidente del Consiglio Capone
hanno deciso di procedere esclusivamente alla audizione del presidente della regione
Frattura, senza contradittorio e senza voci che potessero smentire le menzogne dette o urtare
la suscettibilità dell’unto dal signore.
Ne è venuta fuori – continua il Senatore – così una pantomima da trascrivere negli annali di
questo Comune a futura memoria di cosa intende la Sinistra molisana per confronto politico
e per democrazia partecipativa.
Chi ha voluto comunque partecipare, seppure non invitato, come l’On. Danilo Leva al quale
va tutta la mia solidarietà, è stato trattato a pesci in faccia, ed ha potuto esprimere la propria
opinione soltanto a Consiglio interrotto e a telecamere spente, dai banchi dei consiglieri.
Su questo vergognoso episodio sarebbe opportuno ci fosse l’intervento del Prefetto di Isernia
e del Presidente della Camera, a tutela della onorabilità di un membro del Parlamento
Italiano.
Ma tant’è, in Molise ormai siamo abituati a ben altri soprusi e ad illegalità tali da
considerarci fuori dal contesto civile nazionale.
La gravità dell’accaduto – sottolinea Di Giacomo – ha fatto passare in secondo piano persino
le amenità di cui si è reso protagonista Frattura, che invece di spiegare dove si trovava a
prendere il sole nell’agosto del 2014, mentre i suoi colleghi difendevano in sede di
Conferenza delle Regioni la Sanità delle proprie comunità, si è avventurato in una serie di
incredibili bugie che fanno tornare alla mente le sue ormai storiche affermazioni in tema di
impegni assunti per la Sanità, come quella riferita all’Ospedale di Venafro ( “ non ho letto
quello che firmavo…”), oppure quelle riferite all’Ospedale di Agnone (“ io, ma quando
mai…”).
Ma questo purtroppo non fa più notizia.
E’ solo il segno del degrado – conclude il Senatore – nel quale il Molise è stato trascinato da
questo signore e dai suoi sodali.
Riforma Madia. Ecco il nuovo testo approvato
dell’Affari Costituzionali del Senato. Dirigenza del
Ssn si “spacca in due”. Per i manager di Asl e
ospedali arriva la selezione unica nazionale
Le novità più salienti del nuovo testo della legge delega sulla PA, riguardano
l'inserimento della dirigenza amministrativa, tecnica e professionale del Ssn all'interno
del nuovo ruolo unico della dirigenza regionale. Restano invece fuori la dirigenza medica,
veterinaria e sanitaria. Nuove norme anche per la nomina della terna dirigenziale delle
Asl. Al governo la delega per limitare ricorso al lavoro flessibile.
03 APR - Lo scorso mercoledì è arrivato il primo via libera, dalla commissione Affari Costituzionali del
Senato, al Ddl di riforma della Pubblica amministrazione. "È stato votato il mandato al relatore, ora senza
perdere un minuto andiamo alla discussione in Aula", ha detto il ministro per la Pubblica Amministrazione,
Marianna Madia, al termine della seduta. L’Aula del Senato, che ha già iniziato la discussione sul Ddl con
la relazione del relatore Giorgio Pagliari (Pd), proseguirà l'esame del testo dal prossimo mercoledì 8 aprile.
Nonostante si sia ancora in fase di prima lettura, l'intenzione del Governo è quella di chiudere l'intera pratica
prima della prossima estate.
Passando ad analizzare il testo, diversi sono stati i cambiamenti apportati dalla I commissione di Palazzo
Madama rispetto al provvedimento varato dal Consiglio dei Ministri.
Queste le principali misure che riguardano le pubbliche amministrazioni sanitarie.
Articolo 9 (Dirigenza pubblica)
Il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno
o più decreti legislativi in materia di dirigenza pubblica e di valutazione dei rendimenti dei pubblici uffici:
Con riferimento all’inquadramento dei dirigenti
dello Stato: istituzione di un ruolo unico dei dirigenti
statali presso la Presidenza del Consiglio dei
ministri, in cui confluiscono i dirigenti
appartenenti ai ruoli delle amministrazioni statali,
degli enti pubblici non economici nazionali, delle
università statali e degli enti pubblici di ricerca.
Con riferimento all’inquadramento dei dirigenti
delle regioni: istituzione, previa intesa in sede di
Conferenza Stato Regioni, di un ruolo unico dei
dirigenti regionali. L'istituzione del ruolo unico
riguarderà anche la dirigenza amministrativa,
professionale (ndr. avvocati, ingegneri, architetti,
geologi, attuari) e tecnica (ndr. sociologi, analisti e
statistici) del Servizio sanitario nazionale. Viene
esclusa, invece, la dirigenza medica, veterinaria e
sanitaria (ndr. farmacisti, dirigenti professioni
sanitarie, biologi, chimici, fisici, psicologi) del Ssn.
Viene inoltre eliminata la distinzione in due fasce.
Con riferimento alla mobilità della dirigenza:
semplificazione e ampliamento delle ipotesi di
mobilità tra amministrazioni pubbliche nonché tra
le amministrazioni pubbliche e il settore privato.
Gli incarichi dirigenziali avranno una durata di tre
anni, rinnovabili previa partecipazione alla
procedura di avviso pubblico; facoltà di rinnovo
degli incarichi senza procedura selettiva per una
sola volta; definizione di presupposti oggettivi per
la revoca, anche in relazione al mancato
raggiungimento degli obiettivi, e della relativa
procedura; equilibrio di genere nel conferimento
degli incarichi; possibilità di proroga dell’incarico
dirigenziale in essere, per il periodo necessario al
completamento delle procedure per il conferimento
del nuovo incarico.
Con riferimento ai dirigenti privi di incarico viene
prevista la decadenza dal ruolo unico a seguito di un
determinato periodo di collocamento in disponibilità.
Con riferimento alla valutazione dei risultati:
rilievo dei suoi esiti per il conferimento dei
successivi incarichi dirigenziali; superamento degli
automatismi nel percorso di carriera e costruzione
dello stesso in funzione degli esiti della valutazione.
Con riferimento al conferimento degli incarichi di
direttore generale, di direttore amministrativo e di
direttore sanitario delle aziende e degli enti del
Servizio sanitario nazionale, definizione dei seguenti
princìpi fondamentali, ai sensi dell’articolo 117
della Costituzione:
- selezione unica per titoli, previo avviso pubblico,
dei direttori generali in possesso di specifici titoli
formativi e professionali e di comprovata
esperienza dirigenziale, effettuata da parte di una
commissione nazionale composta pariteticamente
da rappresentanti dello Stato e delle regioni, per
l’inserimento in un elenco nazionale degli idonei
istituito presso il Ministero della salute, aggiornato
con cadenza biennale, da cui le regioni e le
province autonome devono attingere per il
conferimento dei relativi incarichi da effettuare
nell’ambito di una rosa di candidati individuati e
previo colloquio;
- sistema di verifica e di valutazione dell’attività
dei direttori generali che tenga conto del
raggiungimento degli obiettivi sanitari, anche in
relazione alla garanzia dei livelli essenziali di
assistenza e dei risultati del programma nazionale
valutazione esiti dell’Agenzia nazionale per i
servizi sanitari regionali; decadenza dall’incarico e
possibilità di reinserimento soltanto all’esito di una
nuova selezione nel caso di mancato
raggiungimento degli obiettivi, accertato decorsi
ventiquattro mesi dalla nomina, o nel caso di gravi
o comprovati motivi, o di grave disavanzo o di
manifesta violazione di leggi o regolamenti o del
principio di buon andamento e imparzialità;
- selezione per titoli e colloquio, previo avviso
pubblico, dei direttori amministrativi e dei
direttori sanitari in possesso di specifici titoli
professionali, scientifici e di carriera, effettuata da
parte di commissioni regionali composte da esperti
di qualificate istituzioni scientifiche, per
l’inserimento in appositi elenchi regionali degli
idonei, aggiornati con cadenza biennale, da cui i
direttori generali devono obbligatoriamente
attingere per le relative nomine; decadenza
dall’incarico nel caso di manifesta violazione di
leggi o regolamenti o del principio di buon
andamento e imparzialità.
Art. 10. (Promozione della conciliazione dei tempi di
vita e di lavoro nelle amministrazioni pubbliche)
Le amministrazioni pubbliche, nei limiti delle
risorse di bilancio disponibili a legislazione vigente
e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica, adottano misure organizzative per il
rafforzamento dei meccanismi di flessibilità
dell’orario di lavoro, per l’adozione del lavoro
ripartito, orizzontale o verticale, tra dipendenti,
per l’utilizzazione delle possibilità che la tecnologia
offre in materia di lavoro da remoto anche al fine
di creare le migliori condizioni per l’attuazione
delle disposizioni in materia di fruizione del
congedo parentale, fissando obiettivi annuali per
l’attuazione del telelavoro, anche nella forma del
telelavoro misto, nonché per la sperimentazione di
forme di co-working e smart-working che
permettano entro tre anni almeno al 20 per cento
dei dipendenti, ove lo richiedano, di avvalersi di
tali modalità, garantendo che i dipendenti che se
ne avvalgono non subiscano penalizzazioni ai fini
del riconoscimento di professionalità e della
progressione di carriera. Le amministrazioni
pubbliche predispongono un sistema di
monitoraggio e verifica degli impatti economici
nonché della qualità dei servizi erogati
coinvolgendo i cittadini fruitori sia
individualmente, sia nelle loro forme associative.
Le amministrazioni pubbliche, nei limiti delle
risorse di bilancio disponibili a legislazione vigente
e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza
pubblica, procedono, al fine di conciliare i tempi di
vita e di lavoro dei dipendenti, a stipulare
convenzioni con asili nido e scuole dell’infanzia e a
organizzare, anche attraverso accordi con altre
amministrazioni pubbliche, servizi di supporto alla
genitorialità, aperti durante i periodi di chiusura
scolastica.
Art. 12. (Riordino della disciplina del lavoro alle
dipendenze delle amministrazioni pubbliche)
Il governo entro dodici mesi dall’approvazione
definitiva della legge delega sulla pubblica
amministrazione è obbligato ad emanare un
decreto sulla base dei seguenti principi e criteri
direttivi:
- previsione nelle procedure concorsuali pubbliche
di meccanismi di valutazione finalizzati a
valorizzare l’esperienza professionale acquisita da
coloro che hanno avuto rapporti di lavoro flessibile
con le amministrazioni pubbliche.
- accentramento dei concorsi per tutte le
amministrazioni pubbliche; revisione delle modalità
di espletamento degli stessi, in particolare con la
predisposizione di strumenti volti a garantire
l’effettiva segretezza dei temi d’esame fino allo
svolgimento delle relative prove, di misure di
pubblicità sui temi di concorso e di forme di
preselezione dei componenti delle commissioni.
- riorganizzazione delle funzioni in materia di
accertamento medico-legale sulle assenze dal servizio
per malattia dei dipendenti pubblici, al fine di
garantire l’effettività del controllo, con
attribuzione all’Istituto nazionale della previdenza
sociale della relativa competenza e delle risorse
attualmente impiegate dalle amministrazioni
pubbliche per l’effettuazione degli accertamenti.
- disciplina delle forme di lavoro flessibile, con
individuazione di limitate e tassative fattispecie,
caratterizzate dalla compatibilità con la peculiarità
del rapporto di lavoro alle dipendenze delle
amministrazioni pubbliche e con le esigenze
organizzative e funzionali di queste ultime.
- progressivo superamento della dotazione organica
come limite alle assunzioni fermi restando i limiti di
spesa anche al fine di facilitare i processi di
mobilità.
- semplificazione delle norme in materia di
valutazione dei dipendenti pubblici, di
riconoscimento del merito e di premialità, nonché
dei relativi soggetti e delle relative procedure;
sviluppo di sistemi distinti per la misurazione dei
risultati raggiunti dall’organizzazione e dei
risultati raggiunti dai singoli dipendenti;
potenziamento dei processi di valutazione
indipendente del livello di efficienza e qualità dei
servizi e delle attività delle amministrazioni
pubbliche e degli impatti da queste prodotti, anche
mediante il ricorso a standard di riferimento e
confronti; riduzione degli adempimenti in materia
di programmazione anche attraverso una
maggiore integrazione con il ciclo di bilancio;
coordinamento della disciplina in materia di
valutazione e controlli interni; previsione di forme
di semplificazione specifiche per i diversi settori
della pubblica amministrazione.
- introduzione di norme in materia di responsabilità
disciplinare dei pubblici dipendenti finalizzate ad
accelerare e rendere concreto e certo nei tempi di
espletamento e di conclusione l’esercizio
dell’azione disciplinare.
- rafforzamento del principio di separazione tra
indirizzo politico-amministrativo e gestione e del
conseguente regime di responsabilità dei dirigenti,
attraverso l’esclusiva imputabilità agli stessi della
responsabilità amministrativo-contabile per
l’attività gestionale.
- al fine di garantire un’efficace integrazione in
ambiente di lavoro di persone con disabilità
previsione della nomina, da parte delle
amministrazioni pubbliche con più di 200
dipendenti, senza nuovi o maggiori oneri per la
finanza pubblica e con le risorse umane,
finanziarie e strumentali disponibili a legislazione
vigente, di un responsabile dei processi di
inserimento, definendone i compiti con particolare
riferimento alla garanzia dell’accomodamento
ragionevole; previsione dell’obbligo di
trasmissione annuale da parte delle
amministrazioni pubbliche al Ministro delegato
per la semplificazione e la pubblica
amministrazione e al Ministro del lavoro e delle
politiche sociali oltre che al centro per l’impiego
territorialmente competente, non solo della
comunicazione relativa alle scoperture di posti
riservati ai lavoratori disabili, ma anche di una
successiva dichiarazione relativa a tempi e
modalità di copertura della quota di riserva
prevista dalla normativa vigente, nel rispetto dei
vincoli normativi assunzionali delle
amministrazioni pubbliche, nonché previsione di
adeguate sanzioni per il mancato invio della
suddetta dichiarazione, anche in termini di
avviamento numerico di lavoratori con disabilità
da parte del centro per l’impiego territorialmente
competente.
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