Rassegna Stampa di Mercoledì 30 aprile 2014 SNALS / CONFSAL Testate on line La Stampa La Stampa - Ed. Alessandria Italia Oggi Gazzetta del Sud Il Mattino - Ed. Avellino Il Mattino - Napoli Sud Costiera Il Piccolo Italia Oggi 26-29/04/2014 ARTICOLI PRESI DAL WEB 30/04/2014 QUEL RUOLO SVOLTO SENZA GIUSTO TITOLO 30-04-2014 "QUEL RUOLO SVOLTO SENZA GIUSTO TITOLO" 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 UN DEF VAGO E INCOMPLETO LE VOCI SULLA VENDITA DEL CANTIERE INTERMARINE AMU, C'E' IL PIANO DI RISANAMENTO SPUNTANO I CONTRATTI DI SOLIDARIETA' VANDALISMI E FURTI ALLE TERME, IL COMUNE AVVIA SORVEGLIANZA PRIVATA LA CGIL: "ABROGARE IL DECRETO MONTI SULLE LIBERALIZZAZIONI" SOTTOVALUTATA L'EMERGENZA EVASIONE FISCALE E CONTRIBUTIVA Scuola, Formazione, Università, Ricerca il Sole 24 Ore 30/04/2014 Corriere della Sera 30/04/2014 la Repubblica la Repubblica il Giornale Libero Quotidiano Avvenire Avvenire L'Unita' Famiglia Cristiana Famiglia Cristiana 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 04/05/2014 04/05/2014 Famiglia Cristiana 04/05/2014 Corriere della Sera - ed. Roma il Mattino il Mattino Il Secolo XIX La Repubblica - Cronaca di Roma La Repubblica - Cronaca di Roma l'Osservatore Romano il Giornale L'Unita' il Mattino Il Secolo XIX TST Tutto Scienze e Tecnologie(La Stampa) Corriere Adriatico Corriere dell'Umbria 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 PIANO SCUOLE, SCADE LA PRIMA TRANCHE 25% DI OPERE AL PALO (M.Frontera) VALUTARE GLI INSEGNANTI E' IL PRIMO PASSO PER COSTRUIRE UNA BUONA SCUOLA (S.Blanco) OMOSESSUALITA' CHI HA PAURA DI UN LIBRO A SCUOLA (M.Recalcati) LEZIONI PERICOLOSE? (M.De luca) IL SOTTOSEGRETARIO ALL'ISTRUZIONE: "VOGLIAMO CHIARIMENTI" MACCHE' ANTI-GAY: A SCUOLA UN BRANO PORNO (M.Giordano) "IL SESSO A MIO FIGLIO VOGLIO SPIEGARLO IO" (N.Martinelli) PIU' TEMPO PIENO. NON AL SUD COMBATTERE L'OMOFOBIA A SCUOLA CON LE PAROLE (D.Vaccarello) METTIAMO AL CENTRO LA SCUOLA BENE DI TUTTI Int. a S.Giannini: TUTTI IN PIAZZA, MA SENZA PROTESTE. PER DARE VALORE A CHI EDUCA (R.Zichitella) A SCUOLA E NELLA VITA LA PAROLA CHIAVE E' IL CAMBIAMENTO (P.Spotorno) LICEO GIULIO CESARE, INTERVIENE IL MIUR GLI STUDENTI: DIFENDIAMO LE NOSTRE PROF (C.Voltattorni) LA TRASGRESSIONE NON PUO' EDUCARE (A.Graziottin) DOCENTI DI MUSICA, VIA AI PAS: IL CORSO PER I CANDIDATI A NAPOLI (E.r.) "L'IMPRONTA ECOLOGICA PER INCIDERE SUL FUTURO" (M.Arnaldi) "ATTACCO STRUMENTALE ABBIAMO SCELTO NOI DI LEGGERE QUEL LIBRO" Int. a T.Cantelmi: "LA SCUOLA NON ENTRI A GAMBA TESA IN TEMI COSI' DELICATI" (S.g.) SCUOLA DI DAMASCO BOMBARDATA DAI RIBELLI SIRIANI VIA I TEST D'ACCESSO IL NUMERO CHIUSO AL SECONDO ANNO IN FUGA DALL'UNIVERSITA' DEVASTATA. (P.Greco) LA POPOLARE DEL LAZIO A FIANCO DEGLI STUDENTI IL PROF FOSSATI E I BEATLES "COSI' SCONFISSERO IL BUIO" (L.Compagnino) L'APOCALISSE CLIMATICA COMINCERA' DA UN LUOGO CHIAMATO KIVALINA (S.Rizzato) TEST DI INGRESSO, SI CAMBIA LA DIFFICILE MISSIONE DI ADRIANA GALGANO E LA GRANDE ATTESA PER IL MINISTRO GIANNINI Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore il Sole 24 Ore Corriere della Sera Corriere della Sera Corriere della Sera 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 Corriere della Sera Corriere della Sera Corriere della Sera Corriere della Sera 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 Corriere della Sera 30/04/2014 la Repubblica la Repubblica 30/04/2014 30/04/2014 la Repubblica 30/04/2014 la Repubblica la Stampa 30/04/2014 30/04/2014 la Stampa MF - Milano Finanza Italia Oggi 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 Italia Oggi Italia Oggi il Messaggero il Messaggero il Messaggero 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 il Messaggero 30/04/2014 L'Unita' il Tempo il Tempo 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 il Mattino il Mattino il Mattino 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 Il Secolo XIX Corriere della Sera la Repubblica 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 la Repubblica 30/04/2014 il Messaggero il Messaggero il Messaggero 30/04/2014 30/04/2014 30/04/2014 CALDERONE: PREMIO DA STABILIZZARE (M.De cesari) GARANZIA GIOVANI, ADESIONI ONLINE AL VIA DA DOMANI LAVORO, ANCORA SCONTRO SU SANZIONI E VINCOLI (C.Tucci) PREMIO DI PRODUTTIVITA' PIU' ALTO (L.Pavesio/F.Vernassa) SPAZIO ALLA DETASSAZIONE GIA' DAL PROSSIMO MESE (A.Rota porta) PREPENSIONAMENTI PA OBBLIGATI (G.Bertagna) ALITALIA, LETTERA DI ETIHAD ORA RIPARTE LA TRATTATIVA RESPONSABILITA' DEI GIUDICI, NO DI PD E M5S, FI INSORGE (D.mart.) DIPENDENTI, COLF, BADANTI REDDITI OLTRE 24 MILA EURO ECCO CINQUE DOMANDE PER NON PERDERE IL BONUS (I.Trovato) IL CONSIGLIO DI STATO "TORNINO I VICEDIRIGENTI" IL LAVORO E I CONTRATTI PIU' LUNGHI (D.Di vico) STATALI, TAGLI AI DIRIGENTI E NUOVA BUSTA PAGA (E.Marro) NEGOZI APERTI IL PRIMO MAGGIO MA SI PENSA DI CHIUDERLI PER LEGGE (R.Querze') TELECOM ITALIA, I MANAGER RINUNCIANO A 8 MILIONI PER I COLLEGHI IN SOLIDARIETA' (F.Savelli) UN INSULTO ALLA VERITA' (M.Smargiassi) ALDROVANDI, OVAZIONE AGLI AGENTI CONDANNATI L'IRA DI RENZI E ALFANO (R.Di raimondo) Int. a G.Tonelli: "FUORI LUOGO CHI CI ACCUSA, LE VERE VITTIME SIAMO NOI" (A.cus.) ARRIVA LA RIFORMA DEL PUBBLICO IMPIEGO (L.Grion) Int. a A.Lorusso caputi: "COSI' RISCHIAMO DI SVENDERE UNA GROSSA FETTA DEL PATRIMONIO" (Pao.fes.) RIFORMA DELLA P.A. LO STATO POTRA' LICENZIARE I DIRIGENTI (P.Baroni) LA FORMAZIONE NON SARA' PIU' SOLTANTO PUBBLICA (M.Longoni) I MIEI SINDACALISTI NON SONO PIU' INTERESSATI A ENTRARE NEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. ESSI, ORA, (M.Unnia) DURC ONLINE PIU' COSTOSO (S.D'alessio) PENSIONI D'ORO, IL TICKET CON L'ASSEGNO DI MAGGIO (L.Comegna) DIRIGENTI DELLA PA LICENZIABILI PREMI TAGLIATI E LEGATI AL PIL (L.Cifoni) ESUBERI PENSIONE ANTICIPATA INTERESSATI 200 MILA STATALI (A.Bassi) Int. a P.Moretti: "QUELLE MANI IN PLATEA LE STESSE CHE HANNO UCCISO" (N.Cirillo) LAVORO, IL PROGETTO "GARANZIA GIOVANI" E IL FRENO DELLE REGIONI (A.Monorchio/L.Tivelli) OGGI LA RIFORMA DELLA PA RENZI: FARA' DISCUTERE (B.Di giovanni) BASTA FALSE ACCUSE AI POLIZIOTTI. ARRIVA LA SPY-PEN (Lu.ro.) Int. a G.Tonelli: "BOTTE, MENZOGNE, SOPRUSI CI RIBELLIAMO ALLE CALUNNIE" (L.Rocca) ESUBERI, USCITE INDOLORI RISPARMI PER 3 MILIARDI (A.Bassi) PA, DIRIGENTI LICENZIABILI E PREMI A CHI LAVORA (L.Cifoni) DALLE TOGHE AI SUPERBUROCRATI ECCO LA GIUNGLA DEGLI STIPENDI (A.Galdo) Int. a F.Schettino: "TUTTA COLPA DEI MIEI UFFICIALI" (P.Crecchi) MPS, IL TESORO GUADAGNA 500 MILIONI (F.Massaro) MEDIASET, BERLUSCONI ORA RISCHIA L'ARRESTO L'EX PREMIER: "UN GOLPE" (F.bei./P.Colaprico) MPS VERSO LA NORMALITA' VIOLA: "RESTITUIREMO GLI AIUTI NUOVO CAPITALE A GIUGNO" (A.Greco) 2014, IL MUTUO TORNA IN SELLA (L.Rigamondi) SE IL GOVERNO PROPONE PLAFOND CASA (A.Bontempi) C'E' RIPRESA, MA RISALIRE SARA' FATICOSO (M.Spinosa) 29/04/2014 - 17:17 L'INCONTRO CON IL CSA Istruzione pubblica in situazioni di disagio, l'appello dello Snals Miele: “A Latina sono troppo le famiglie che non mandano i figli a scuola per mancanza di risorse e assistenza sociale, per questo abbiamo chiesto alla Regione il potenziamento degli organici predisponendo un docente ogni tre alunni con disabilità” di Roberta Cerina Nell’ultimo incontro con il Csa di Latina è stato fatto il punto sulle priorità che dovrebbero essere affrontate in provincia a favore della scuola pubblica di ogni ordine e grado. In primo piano, come ha spiegato il segretario provinciale dello Snals (sindacato nazionale lavoratori della scuola) Canio Miele c’è la carenza di organici per il sostegno e la mancanza di strategie concrete di supporto alle famiglie in difficoltà economica, che non dovrebbero trovarsi costrette a rinunciare all’istruzione per i propri figli. SERVE UN IMPEGNO CONCRETO. "Ben vengano azioni mirate a favore della scuola pubblica come quella realizzata dal Comune di Latina che ha recentemente approvato l’istituzione di tre nuove sezioni per la Materna nei plessi di via Quarto, Pantanaccio e Borgo Montello – spiega Miele – ma sono ancora tante, anzi troppe le problematiche in attesa di essere fronteggiate e per le quali non possiamo continuare a perdere tempo prezioso, ma è necessario sollecitare le istituzioni e la politica ad un impegno concreto per potenziare gli organici, in particolare per il sostegno, e il supporto economico alle famiglie in difficoltà ad esempio rivedendo il sistema dei buoni mensa attualmente in vigore sul territorio comunale”. CERTIFICAZIONI IN AUMENTO NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI. L’aumento delle certificazioni per disabilità riscontrato negli ultimi cinque anni per gli alunni affetti da disabilità che frequentano le scuole pubbliche della provincia di Latina, ha messo in crisi il sistema scolastico relativo al sostegno, rendendo necessaria una revisione dell’intero meccanismo che oggi non è più in grado di garantire un’offerta formativa adeguata alle necessità degli alunni. LA NECESSITA' DI ADEGUARE GLI ORGANICI. “Se la Regione non adegua gli organici necessari alla copertura totale dei ragazzi con disabilità nelle scuole di Latina – prosegue lo Snals – la situazione di grave difficoltà presente nei plessi della provincia diventerà insostenibile con ripercussioni negative a catena sull’intero servizio scolastico, il sindacato quindi ha inviato, anche a livello nazionale, una formale richiesta agli uffici competenti affinché, entro l’apertura del nuovo anno scolastico, venga predisposta la messa in ruolo di nuovi docenti per il sostegno garantendo la presenza di un insegnante per ogni tre alunni disabili”. STANDARD EUROPEI, L'OBIETTIVO PER GLI EDIFICI. Infine, restano ancora in alto mare gli interventi mirati a rendere le scuole di Latina e provincia più sicure attraverso l’adeguamento degli edifici agli standard europei. “ La maggioranza dei plessi scolastici presenti sul territorio - ha concluso Miele necessitano di lavori di riqualificazione e messa in sicurezza per ridurre il rischio di incidenti e di adeguamento degli impianti alla normativa europea, inoltre, ci sono scuole che ospitano un numero di gran lunga superiore alle proprie capacità, come nel caso dell’istituto agrario di borgo Piave, dove è stato necessario dislocare alcune classi in altre sedi con effetti negativi sulla qualità dell’offerta formativa e sulla sicurezza”. NUOVI ASSETTI ALL'ORIZZONTE. La crescita di iscrizioni al “San Benedetto”, che quest’anno ospita 1600 alunni, alla quale si contrappone la progressiva riduzione delle richieste di accesso al “Vittorio Veneto” o al “Salvemini”, sta modificando radicalmente l’assetto generale degli organici e il futuro di alcune discipline di insegnamento. 26-04-2014 DIPLOMA ITP ABILITANTE: LA RICHIESTA DI SNALS AL MIUR Lo SNALS richiede al MIUR il riconoscimento del valore abilitante del diploma ITP. Massa Maria Francesca Dopo la richiesta e riconoscimento del valore abilitante del diploma magistrale, arriva la richiesta del riconoscimento del diploma ITP per i docenti che svolgono attività didattiche di Laboratorio. La proposta è avanzata da SNALS (Sindacato Nazionale Autonomo lavoratori Scuola). Lo SNALS richiede al Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini che il diploma degli ITP con accesso alla TAb sia riconosciuto abilitante per i docenti degli Istituti Tecnico Pratici (ITP), similmente al diploma magistrale, considerato abilitante per l'insegnamento nelle scuole dell'infanzia e primarie. In seguito all'incontro Miur, il Sindacato SNALS ha pubblicato un report in cui sono contenute proposte e motivazioni della richiesta. In base a quanto riportato nel testo, il riconoscimento del valore abilitante del diploma ITP è sulla stessa linea dell'attivazione dei percorsi abilitanti speciali (PAS) per i docenti che hanno conseguito titolo ed esperienza di insegnamento. Anche i docenti diplomati presso un Istituto tecnico Pratico (ITP) devono avere la possibilità di ottenere l'abilitazione necessaria allo svolgimento delle attività didattiche e di insegnamento per le quali hanno conseguito il titolo. È, infatti, impensabile insegnare delle materie scientifiche e tecniche senza il supporto di un'attività didattica in laboratorio svolta proprio dai docenti Tecnico Pratici ITP, come è anche possibile leggere nel blog degli insegnanti ITP. In occasione dell'incontro Ministro-SNALS, la Sen. Giannini ha dichiarato che l'atto di indirizzo (in cui è presente anche la richiesta del riconoscimento del valore abilitante del diploma ITP), è già stato concordato col MEF ed è di immediata emanazione. Il testo comprende anche l'immissione in ruolo di 28 mila docenti, la possibilità per i neo-abilitati con i percorsi abilitanti speciali (PAS) e il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) di inserirsi nelle relative graduatorie anche senza attendere la scadenza biennale, oltre alla pubblicazione di un concorso a cattedre per coprire 14 mila posti. Il termine ultimo per portare avanti tali proposte è stato fissato per metà maggio, giorno in cui si presume l'apertura delle graduatorie di Istituto e l'inserimento in II fascia dei diplomati magistrale. 29 aprile 2014 | 18:57 Lezioni aperte a tutti per la settimana dell’«orgoglio universitario» Dal 12 al 17 maggio. Le associazioni ai rettori: avviciniamola alla società. Sul sito Unipertutti, più di 200 lezioni e seminari aperti Microbiologia marina a Palermo; Copernico e Keplero a Pavia. Origini dell’integrazione monetaria europea alla Bicocca di Milano, con Paolo Tedeschi; e il colloquio a indirizzo psicoanalitico illustrato da Daniela Cantone alla Seconda università degli Studi di Napoli. E ancora: Shakespeare e il Medioevo, in una lezione di Stefano Simonetta alla Statale di Milano; o le innovazioni didattiche in corso nelle università europee, illustrate da Giunio Luzzatto all’Università degli Studi di Genova; e l’analisi di un testo giornalistico con Jean-Yves Le Léap, a Catania. Sono più di 200 le ore di «università aperta»: una maratona oratoria di una settimana, non stop, 24 ore al giorno. Lezioni aperte, che professori e associazioni promuovono per avvicinare la formazione superiore alla «società civile». La settimana Si chiama «Unipertutti» ed è un’iniziativa raccolta da un cartello di organizzazioni che riunisce associazioni e sindacati rappresentativi di tutte le componenti del mondo universitario (professori, ricercatori, tecnicoamministrativi, precari, studenti), che dal 12 al 17 maggio hanno lanciato la «Settimana dell’orgoglio universitario». L’appello In una lettera-appello ai rettori le associazioni (una ridda di sigle, che allineate in ordine alfabetico suonano così: Adi, Adu, Andu, Arted, Cipur, Cisl-Università, Cnru, Cnu, Confsal-Cisapuni-Snals, Conpass, Csa-Cisal Università, Flc-Cgil, Link, Rete29Aprile, Snals-Docenti, Sun-Universitas News, Udu, Ugl-Intesa Fp, Uil Rua), sottolineano come da tempo siano preoccupate per come ricerca e alta formazione vengono fatte percepire nel nostro Paese. «L’opinione pubblica viene continuamente bombardata da opinioni tendenziose in base alle quali gli Atenei sarebbero, oltre che luogo di ogni nefandezza, sostanzialmente inutili, un lusso che non ci si può più consentire. La perdita di ruolo e di prestigio della funzione della ricerca e dell’alta formazione ha innescato una vorticosa e distruttiva spirale, che con ogni evidenza punta al collasso del Sistema». E invece Università e Ricerca «hanno una fondamentale funzione culturale, sociale ed economica», sostengono. «Coloro che hanno un’elevata formazione rendono possibili impieghi migliori, più qualificati e duraturi per tutti e non solo per loro stessi, anche attraverso l’indotto che ne deriva. E lo stesso vale per tutti i saperi». Porte aperte Saperi, innovazione e riflessione critica che, dicono i promotori dell’iniziativa, si formano ogni giorno dentro i nostri Atenei in modo oscuro e invisibile agli occhi di chi nell’Università non studia o non lavora. Ecco quindi nascere la volontà di aprire le porte degli atenei, di far conoscere alla società l’importanza e la centralità di questi temi e di «recuperare il senso di una missione civile e sociale che è propria dell’Università». Quotidiano LA STAMPA Data Pagina ~ ALESSANDRIA Il Foglio 30-04-2014 50 1 .... «Quel ruolo svolto senza giusto titolo» PROF. SANTO BELLO, SEGRETARIO PROVINCIALE ALESSANDRIA Codice abbonamento: 068391 _ Dopo aver ricevuto lamentele da parte di Collaboratori Scolastici dell'Istituto Sobrero di Casale, con lettera del 26 febbraio 2014, avevo chiesto al Direttore Scolastico Regionale di Torino di accertare se rispondeva al vero che presso l'istituto suddetto un collaboratore svolgeva da anni le mansioni di assistente amministrativo, pur non essendo il proprio ruolo. A tutt'oggi il Direttore Scolastico Regionale ha trasmesso allo Snals alcune lettere di giustificazioni inviate dal Dirigente Scolastico, senza accertare il fatto denunciato, come avrebbe dovuto fare ai sensi dell'art. 7 del DPR 260/07. Per i suddetti motivi, lo Snals ritiene che il Dirigente Scolastico del Sobrero abbia abusato dei suoi poteri d'ufficio ed il Direttore Regionale di omessa vigilanza. Lo nrus, in data 14 aprile, ha comunicato ai suddetti che, in caso di inottemperanza a quanto richiesto e cioè al ripristino della legalità nei ruoli dei collaboratori scolastici, non esiterà a promuovere ogni azione utile a tutelare nel migliore dei modi la posizione giuridica dei lavoratori che si sono visti danneggiati da una situazione di fatto quale quella sopra descritta. Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. SNALS Quotidiano Data Pagina IItalla0g9i I Il documento conclusivo del Consiglio generale della Foglio 30-04-2014 39 1 il 2-3-4 aprile r.i Un Def vago e incompleto Su spending review, fiscalità e nuovo contratto per la Pa MOZIONE FINALE VALUTA Il Consiglio generale della Jonfsal, riunitosi nei giorni ~-3-4 aprile 2014, ascoltata .a relazione del Segretario Jenerale, il quale ha affron;ato il tema: "La sfida, l'im:legno - rilanciare lo sviluppo, promuovere e valorizzare ;1 lavoro, rendere equo il fi;co, rinnovare i contratti", ileI quadro di una puntuale :lllalisi della situazione so!iale, economica, finanziaria e politica del Paese e nel ~ontesto delle problematiche :lell'Eurozona e dell'Unione Europea LA APPROVA. (omissis) Il Consiglio, a conclusione di un ampio, approfondito e proficuo dibattito sul tema proposto, incentrato sulle emergenze sociali della disoccupazione, della caduta del potere di acquisto delle retribuzioni e delle pensioni e della grave iniquità fiscale, Il Consiglio generale Il Consiglio in merito alle politiche dell'Eurozona e dell'Unione Europea; • auspica una svolta nelle politiche economiche, monetarie e creditizie in funzione della crescita dell'economia reale e dell'occupazione in tutti gli Stati membri; • individua nel Fondo Sociale Europeo un possibile forte strumento di intervento a sostegno dell'occupazione giovanile nei Paesi membri con un tasso di disoccupazione superiore al 25%, attraverso azioni di compensazione rispetto al tetto del 3% del rapporto deficit/PIL; • indica la via maestra della realizzazione del progetto dell'Unione Politica Europea attraverso la riscoperta dei valori fondamentali del grande Progetto Europeo e dell'azione a favore del lavoro, della diffusione del benessere, dell'integrazione e della coesione sociale. Considerate le altre iniziative legislative e politiche nonché alcune gravi omissioni da parte del Governo; • esprime preoccupazione in merito alla indeterminatezza dei contenuti e all'incertezza nell'adozione del Il Consiglio generale metodo di intervento per la spending review; IMPEGNA • chiede il necessario approfondi mento in iter parla Segreteria generale a: lamentare sulla maggiore • concorrere, con una aziotassazione delle rendite ne sindacale forte, al conse.. ,. . derIvantI dalI ImpIego del guimento di concreti obiettivi piccolo risparmio; sul fronte dell'occupazione, del recupero del potere d'acquisto di retribuzioni e pensioni, dell'equità fiscale e dell'accesso al credito per le piccole e medie imprese; • alzare la vigilanza, a tutela dei lavoratori e dei pensionati, sulle scelte politiche governative riguardo alla spending review e alla riforma della Pubblica Amministrazione; • sollevare in tutte le sedi istituzionali e aziendali competenti la grave questione del rinnovo dei contratti scaduti; • operare a favore della stabilizzazione del rapporto di lavoro dei precari della Pubblica Amministrazione e del settore privato; • rilanciare la questione della defiscalizzazione delle pensioni per le fasce basse e medio-basse; • sostenere la chiara tracciabilità dei prodotti del sistema alimentare italiano, anche utilizzando l'evento dell'Expo di Milano; • sollecitare con forza Governo e Parlamento per l'immediata approvazione della legge sulla rappresentatività e sulla rappresentanza sindacale, anche in relazione alla proposta governativa della soppressione del CNEL; • rinnovare la richiesta dell'immediata apertura a Palazzo Chigi di un tavolo di confronto fra Governo e Parti Sociali rappr,esentative su lavoro, welfare, fisco e crescita economica e occupazionale. Il Consiglio, infine, affida alla Segreteria generale ogni valutazione politicosindacale in relazione alla eventuale proclamazione di azioni di protesta e di lotta, non escluso lo sciopero generale. Codice abbonamento: ESAMINATI gli atti del Consiglio dei Ministri del 12 marzo 2014 in termini di: • decretazione per il contratto a tempo determinato e per l'apprendistato, nonché per l'emergenza abitativa; • anticipazioni sui contenuti di importanti disegni di legge riguardanti il Piano per il Lavoro (Jobs Act), gli a~mo~ti.zzB:tori soci~li e le dISP.osl~IOm per le nforme costItuzIOnah; • annunci relativi alla defiscalizzazione delle retri- POSITIVAMENTE • l'azione governativa orientata a rendere la regolazione dei contratti a tempo determinato alquanto flessibile e dell'apprendistato più accessibile per i giovani e maggiormente usufruibile per le imprese, per il prevedibile effetto dell'aumento della propensione ad assumere, senza escludere il miglioramento del testo in sede di conversione; • le disposizioni sulla casa; • l'opzione del disegno di legge per il riordino delle politiche attive per i disoccupati e per la regolazione dei contratti di lavoro; • il disegno di legge sulle riforme costituzionali del Senato e del Titolo V della Costituzione; • le detrazioni IRPEF e IRAP, rispettivamente per lavoratori e imprese. • considera essenziale la puntuale attuazione delle legge-delega per la riforma fiscale al fine di rendere il fisco più equo, anche attraverso una rinnovata lotta all'evasione con lo strumento del contrasto di interessi fra contribuenti; • denuncia l'inerzia governativa in merito al rinnovo dei contratti di lavoro dei pubblici dipendenti e lo scarso interesse politico per quello dei contratti del settore privato. 068391 buzioni di una determinata fascia di lavoratori dipendenti e alla detrazione del 10% sull'IRAP per le imprese, con copertura derivante da una maggiore tassazione delle rendite finanziarie; La sfida, l'impegno - rilanciare lo sviluppo, promuovere e valorizzare il lavoro, rendere equo il fisco} rinnovare i contrattI Ritaglio Conf.s.a.l. stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 4 Quotidiano Pagina 30-04-2014 24 Foglio 1 Data IL PICCOLO I SINDACATI La Cgil: «Abrogare il decreto Monti sulle IiberaIizzazioni» confronti di un'intera comunità regionale piegata dalla crisi, sia come la negazione, per i lavoratori e le lavoratrici del commercio, di riconoscere dignità alloro lavoro e alla loro persona. Va richiamata l'attenzione verso la necessità di abrogare il decreto Monti sulle liberalizzazioni. Sollecitiamo anche la giunta regionale a fare la sua parte». «Vi è una categoria di lavoratori che si trova in uno stato di crisi permanente da decenni osserva il segretario provinciale della Confsal Filippo Caputo -, senza che nessuno finora si sia accorto della sua esistenza: si tratta dei soci-lavoratori delle cooperative». <<In particolare il pensiero del sindacato - prosegue - va ai soci-lavoratori delle imprese di pulizia che prestano la loro attività in ospedali, carceri, caserme, banche, scuole, asili, case di riposo, nei Comuni, in Provincia e in Regione. In ogni luogo ove si svolga una qualsiasi attività produttiva, amministrativa o dei servizi, vi è qualche misconosciuto lavoratore, che per pochi euro si adatta a fare i lavori più umili, ben sapendo di non poter reclamare alcunché. Benché tali lavoratori siano migliaia, non proclamano scioperi, né sfi1ano in corteo perché sono figli di un dio minore, abbandonati da tutti e contrattualmente invisibili». Il corteo del 1.0 maggio nel 2012 Codice abbonamento: 068391 «Cgil, Cisl e Uil nei giorni scorsi hanno fatto appello a tutte le aziende della distribuzione di rispettare il significato e il valore del25 aprile e del primo maggio tenendo abbassate le serrande almeno in quei giorni di festa ricorda Susanna Pellegrini, segretaria generale Filcams Cgil Fvg -. Appello che, inascoltato il 25 aprile, sarà ugualmente disatteso il primo maggio. In un contesto di profonda crisi dove non sono le occasioni di acquisto a mancare ma le risorse economiche di molte famiglie, la decisione di alcuni negozi di tener aperto anche il primo maggio si configura sia come" sprezzante arroganza e menefreghismo" nei Ritaglio Conf.s.a.l. stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 8 Quotidiano ItaliaOggi Data Pagina Foglio 30-04-2014 39 1 e contributiva Sottovalutata l' A. Il'inizio di aprile, il Con,. ~o generale della . . f!l'.lBsi era "politicamente~ espresso con la mozione pubblicata in questa pagina. Solo qualche giorno dopo, per l'esattezza 1'8 aprile, il governo aveva approvato il Documento di Economia.: e Finanza 2014, incentrato sulla . riforma strutturale dell'economia per la ripresa della crescita economica e .occupazionale. A'documento letto e a "svolte" ormai palesatesi, sentiamo il parere del segretario generale della confed~e autonoma, Marco Paolo~ previsione del rinnovo dei contratti del pubblico impiego. ' Sulla prima questione il DEF 2014 fa semplicemente riferimento all'attuazione della legge-delega fiscale. Purtroppo, l'esecutivo Renzi - in continuità con i precedenti governi - non ha messo al centro della propria agenda il peggiore dei mali della finanza pubblica e dell'economia. Del resto, sono più cl),e eloquenti le recenti stime della l;\anca d'Italia e dell'ISTAT sulla patologia dell'evasione in Italia, comparata a quella. degli altri paesi europei. A mio parere, la questione Codice abbonamento: 068391 Domanda. QùaI è, in sintesi, la sua opini,one sulDEF2014? Risposta. Mi pare un appre2zabile documento programmatico per la stabilità e le riforme strutturali, costruito in sintonia con il quadro europeo focalizzato sulla crescita. Sono condivisibili le riforme delle istituzioni, dell'economia e della,voro in funzione della competitività del sistema-paese. Ma ora, la questione centrale è riuscire a tradurre la previsione in atti legislativi e amministrativi, garantendo però l'equità, in funzione della coesione sociale. D. Ha individuato qualche punto .debole nel DEF 2014? R. Mi limito a indicarne tre: la sottovalutazione delI'emergenza evasione fiscale e contributiva, l'assenza di un adeguato sostegno al settore della sicurezza e la grave mancanza nella meriterebbe maggiore considerazione .e magari un po' di quell'enfasi riservata, invece, alla spending review. Per prima cosa il governo Renzi dovrebbe stimare ufficialmente l'evasi.one, sulla base di altre virtuose esperienze europee come quella della Gran Bretagna, e poi agire di conseguenza, estendendo e inasprend.o la sanzione penale per gli evasori. ' Riguard.o alla seconda questione, sappiamo tutti che ì citta~ dini italiani avvertono in modo allarmante il rischio che viene dalla criminalità diffusa, dalla precarietà del territorio e dalle frequenti calamità naturali. Pertanto, il governo dovrebbe puntare alpotenziamento dei servizi della sicurezza e al sostegno del personale impegnat.o nel settore. Lasciare il territorio e la gente che vi abita senza una sicu" rezzà adeguata si tradurrà in costi maggiori sociali ed economici. Quanto al mancato rinnov.o dei contratti di lavoro del sett.ore pubblico, scaduti nell.ontano 31 dicembre 2009, si tratta di una cosa non più sostenibile, per una serie di ragioni che la [ìl'UjJ~ e le federazioni aderenti del pubb ico impiego hanno più volte sottolineato. Se non si trova in tempi brevi la giusta soluzi.one all'annoso problema, la~ aprirà una dura stagione arprotesta e di lotta. Ritaglio Marco Paolo Nigi stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 9 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 30-04-2014 16 1 DI fare. Entro il 30 aprile attesi gli appalti Piano scuole, scade la prima tranche: 25% di opere al palo Non è riuscito a recuperare tutto il ritardo il programma di 692 progetti di edilizia scolastica finanziati con 150 milioni stanziati dal decreto "Fare". Il programma scade oggi e circa un quarto degli interventi non è stato ancora assegnato. È quanto emerge dalla fotografia scattata alle ore 15,00 di ieri dal ministero dell'Istruzione (e che oggi sarà diffusa in modo definitivo, con le eventuali integrazioni intervenute in queste ultime ore). Su 692 progetti finanziati, risultano pervenute al Miur 521 comunicazioni da parte dei Comuni con i quali si certifica che l'appalto è stato regolarmente assegnato all'impresa (condizione necessaria per conservare i fondi statali assegnati). Mancano dunque all'appello 177 progetti. Tuttavia, il rischio di definanziamento riguarda - per ora - solo una parte di questi: 115 progetti per circa 19 milioni di finanziamento. Infatti, gli altri 62 interventi (32 in Campania e 30 in Puglia, finanziati con 30 milioni) godono di una proroga ad hoc (che scade il 30 giugno) concessa dopo che sono sorti contenziosi sulla graduatoria regionale. Ad oggi, 6 di questi progetti (5 in Campania e 1 in Puglia) risultano già assegnati all'impresa. Solo 3 regioni (Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta) sono riuscite finora a completare il progranIffia. Altre registrano significativi ritardi, dalla Lombardia (41 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo progetti appaltati su 74) al Veneto (76 progetti appaltati su 90) alla Calabria (47 su 63). In ritardo, ma quasi al traguardo, ci sono le regioni Piemonte (27 progetti appaltati su 28), Abruzzo (6 su 7), Umbria (12 SUl3), Toscana (30 su 34), ErniliaRomagna(103su118),Lazio (37 su 42) e Liguria (27 su 30). Anche se resta una considerevole quota di comuni e province ritardatari, va riconosciuto che i due mesi di proro- ILPREIIIIIER Renzi garantisce che già il2 maggio sbloccherà i 244 milioni di fondi svincolati dal patto di stabilità col decreto Irpef ga concessi dal ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, sono stati messi a frutto. Il 28 febbraio (scadenza iniziale del programma), l'avanzamento era appena di un terzo: 207 progetti assegnati su 692 per 35,7 milioni su 150. In caso di defmanziamento, ci sarà uno scorrimento nelle graduatorie locali e, dunque, i fondi andranno ai Comuni immediatamente seguenti nella lista definita dalle Regioni e poi trasmessa al Miur. Ieri, il prernier Matteo Renzi, è tornato a parlare dei fondi all'edilizia scolastica, annunciando per il2 maggio la firma «dell'atto sulla scuola: nel decreto ci sono 244 milioni di euro che sbloccano il patto di stabilità». Fondi nelle casse dei comuni, che potranno essere spesi per le scuole. 068391 ROMA Codice abbonamento: Massimo Frontera © RIPRODUZIONE RISERVATA del destinatario, non riproducibile. Pag. 10 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data Pagina Foglio 30-04-2014 34 1 VALUTARE GLI INSEGNANTI È IL PRIMO PASSO PER COSTRUIRE UNA BUONA SCUOLA gie o difese corporative, più di una riflessione anche in Italia. Questo rifiorito dibattito d'oltreoceano ripropone il nodo ancora irrisolto del sistema scolastico italiano: la preparazione e la valutazione dei docenti. Intendiamo valutazione con esiti reali positivi o negativi in termini di carriera e di retribuzione, non una valutazione fine a se stessa come troppo spesso è accaduto nella pubblica amministrazione. Siccome sono i buoni insegnanti a fare una buona scuola, il tema dovrebbe essere in cima ai pensieri di ogni politica educativa seria. Abbiamo ancora troppi insegnanti impreparati nelle classi italiane a cui nessuno impone sviluppo professionale o uscita dal corpo docente e troppi con professionalità e desiderio di innovare che, al contrario, non sono adeguatamente incentivati a proseguire. Un insegnante che non vuole farsi valutare, accettandone le conseguenze, non può valutare nessuno studente. Stefano Bianco Direttore generale Fondazione Collegio delle università milanesi o RIPRODUl:ONE ~SERVATA Codice abbonamento: 068391 ~ Troppi docenti sono impreparati .".,...- ad insegnare. Partendo da questa constatazione qualche giorno fa l'amministrazione degli Stati Uniti di Barack Obama ha annunciato un nuovo e imponente programma per la valutazione dei corsi universitari che formano i docenti delle scuole americane e una conseguente innovazione e standardizzazione della valutazione degli insegnanti. Era ormai pacifico che la miriade di percorsi formativi, di certificazioni e valutazioni non permetteva più di capire la validità dei docenti, potendone misurare l'impatto formativo sugli studenti. Nel contempo una ricerca indipendente, qualche mese fa, aveva mostrato come gli stessi insegnanti non si sentissero preparati ad affrontare le sfide di studenti sempre più problematici e in un contesto sempre più complesso. Si punterà a un deciso innalzamento della qualità della formazione, introduzione di test tra gli studenti e incentivi a insegnanti e scuole con i migliori risultati in rapporto al contesto ove si opera. La reale preparazione degli insegnanti meriterebbe, senza ideolo- Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 11 Quotidiano la Repubblica Le parole giuste per l'educazione sessuale dei ragazzi: che raccontino l'amore gay, ma anche l'omofobia È il caso esploso in questi giorni, dopo che in un liceo romano due insegnanti sono state denunciate per avere consigliato un libro "scomodo" Scuola: testate nazionali stampa ad 1 /2 "Non ci devono essere steccati ma su questi . 'd progettI . ~von.o ~ere mformatI l gemton uso esclusivo del destinatario, non lo dimostra il caso degli opuscoli dell'Unar censurati, o la contestazione allibro di Melania Mazzucco, sotto attacco non tanto perché conteneva dei passaggidisessualitàesplicita, ma perché parlava di unafamiglia composta da due padri». Il governo però, aggiunge Scalfarotto, «non potrà sottrarsi a questitemi,delrestoRenzil'ha promesso in campagna elettorale, introdurremo le unioni civili sul modello tedesco, e l'adozione del figlio del coniuge nelle coppie omosessuali». In realtà alcentro della campagna dei movimenti pro-life, c'è la battaglia contro la legge sull' omofobia in discussione al SenatoeiprogettisulUgender"daattuare nelle scuole. Conferma il presidente dei BGiuristi per la vita" Gianfranco Amato: «Questa è una legge sbagliata, voluta da una lobby. Noi chiediamo che vengano puniti tutti i tipi di bullismo, non solo quello contro i gay». Il tema imbarazza la politica. A co~ciare d~ ~giall?" depli OPusC?~ C~~sslon~t~ d~ ~-, nar: CI?e l U~C:IO antidisCI1IIll:nazlOrudel~stero~ell~Pan ?ppo,~tum~a: all:IstItu~o Bec~ : specIalizzato m terapIa C?grutIvo-compo~amentale, e diretto dalla pSlCotera~ut~ ~ton~lla Mont~o, au~nce ,di diversI e accuratI saggI sull omosessualità. Le pubblicazioriproducibile. Pag. 13 068391 omosessualità, diversità, sessualità, bullismo antigay? MarioRusconi,vicepresidentedell'Associazione Nazionale Presidi, una vita passata tra i ragazzi, afferma che è giusto parlare di tutto. «Non ci devono essere steccati, il mondo adulto sotto- valuta quanta informazione erotica abbiano oggi dei quindicenni, abituati a navigare su siti di pornografia esplicita. E dunque sono convinto che non si siano sentiti affatto turbati dalle descrizioni del libro della Mazzucco».Vistaperòladelicatezza del tema, e il rischio di strumentalizzazioni, «che infatti c'è stato», dice Rusconi, «sarebbe stato meglio che di questoprogettoiprofnediscuc~odellalegge~ontrol'o- . tessero coni genitori». mO~?bIa al Se~ato. Gli att~cchi Mentre la scuola naviga a viaglimsegnantIchehannomau- sta,lalistaluttuosadeigiovani gurato le BIezioni di genere" che si tolgono la vita per latropcontroglistereotipimaschilie pa derisione si allunga di stafemminili, e la mai attuata gioneinstagione... «EinveceBstrategia" nazionale anti di- spiega Ivan Scalfarotto, sottoscriminazioni sessuali decisa segretarioalleRiformeegaydidal ministro Fornero nel 2013. chiarato-c'è sempre di più un Quanto fa paura parlar~ di approccio da guerra ideologica , Ritaglio Foglio Codice abbonamento: ALLORA, come bisogna parlarne? Quali sono le parole per piegare e raccontare l'omosessualità, l'amore gay, ma anche l' omofobia? C'è un limite, forse, da non varcare se di questo si ragiona con degli adolescenti? Quali strumenti "pedagogici" servono per affrontare la verità che esistono più modi di amare, e dunque chi desidera una persona dello stesso sesso è esattamente come gli altri? La questione, dopo mesi di silenzio, dopo il caso degli opuscoli deIl'Unar contro il bullismo omofobico, prima commissionati e poi sepolti nel silenzio sia dal governo Letta che dal governo Renzi, è riesplosa. Acuita dalla cronaca di queste ultime ore,la polemica sulle pagine considerate troppo hard del libro di Melania Mazzucco "Sei come sei", storia di una famiglia composta da due padri eunafiglia, dove in un passaggio si descrive con nettezza una fellatiotra due ragazzi, unogay,l'altrono,eilgiovane gay finisce massacrato di botte in una imboscata. Giusto, ci si chiede, far leggere queste pagine a dei quindicenni, o il rischio di turbamento ètroppo grande? I ragazzi af- fermano di non sentirsi affatto infastiditi, alcuni genitori sono invece sul piede di guerra, iprof difendono la loro scelta, ma la polemica travalica l'ambito scolastico e diventa tutta politica. Mostrando quanto il panoramadei Udiritti civili" temaforse troppo scomodo da sollevare in campagna elettorale, sia finito in un angolo dél dibattito. Mentre si fanno ogni giorno più decisi gli attacchi del mondo pro-life, ben deciso ad ostacolare in ogni modo che nelle scuole si affronti il tema dell'omosessualità, ma ancor di più della Bomogenitorialità". Cioè che da una coppia gay possano nascere dei bambini. Eppure questifiglidiunasolametàdelcielo sono una presenza reale nelle scuole italiane. Basta però mettereinordineifattidelleultime settimane per capire quanto la questione si sia arenata. La polemica, violenta, sul librodiMelaniaMazzuccomesso all'indice al liceo "Giulio Cesare" di Roma. Il lentissimo 30-04-2014 30/31 Data • • .MARlANOVELLA DE LUCA Pagina Quotidiano la Repubblica Foglio ni, destinate· ai docenti delle scuole primarie e s!3condarie, vengono decisi nell'ambito della "strategia nazionale Lgbt" decisa con un decreto del ministro Fornero. Si trattA rH _~"ML ..... u.l1ctllZlamentI, volto a combattere le discriminazione sessuali e in particolare il bullismo omofobico. Nel febbraio scorso i tre opuscoli "Educare alla diversità a scuola" sono pronti per essere distribuiti ai ~ì::lnl. I..lurucne mese pnrna, nel luglio del 2013, Ermenegilda Siniscalchi, il capo dipartimento del ministero per le Pari Opportunità, diretto dal viceministro Cecilia Guerra, invia alla dottoressa Montano una lettera di encomio per il lavoro fatto. Si tratta, scrive Siniscalchi, «di un prodotto di cui ho potuto apprezzare l'approccio metodologico, la cura, la completezza e la chiarezza di esposizione che fanno di questa pubblicazione 30-04-2014 30/31 2/2 I PAlVI'ALOM ROSA Aveva 15 anni il ragazzo romano suicidatosi il 20/11/2012 per una delusione d'amore. I compagni lo chiamavano "il ragazzo dai pantaloni rosa' additandolo come gay GU OPlJS(;OU Afebbraio scorso scoppiano le polemiche per gli opuscoli antiomofobia per i docenti curati da Unar(Unione Antidiscriminazioni Razziali) R ç.muo t::ESARE In uno dei licei classici più rinomati di Roma due insegnanti vengono denunciati per avere dato ai ragazzi da leggere il libro "Sei come sei' di Melania Mazzucco, che narra di un amore gay con particolari scabrosi Gli studenti e l'omofobia 1 studente su 5 • avrebbe problemi se il migliore amico confessasse di essere gay I giovani tra i 14 e i 18 anni che dichiarano di aver subito forme di discriminazione o pregiudizio sessuale FONTE: SKUOLA.NET Codice abbonamento: 068391 un eccellente supporto didattico». E infattibastaleggere conatte~one questi famosi opuscocorrettezza. Una guida a riconoscere l'omofobia, a confutare teorie antiscientifiche tipo <<1'omosessualità è una malattia», a comprendere il disagio degli adolescenti gay, un passo in avanti nella spiegazione di cosa sono lefamiglieomogenitoriali. Ma il percorso degli opuscoli si inceppa. Alcuni gruppi cattolici e la Cei ne denunciano presunti attacchi alla "famiglia naturale". Scoppia la polemica, ma forse néssuno li ha letti davvero. lniziail fuggi fuggi dei ministri competenti: la Guerra aftI(,Wlèome"«'JontaruOafniod~l lo italiano». Gli opuscoli, prima commissionati ed elogiati poi censurati, finiscono nel dimenticatoio. Migliaia di euro pubblici buttati via. Eppure bastava scorrerli con attenZione e senza pregiudizi ideologici, per rebbero stati una guida preziosa per gli insegnanti. Utili ad evitare forse nuove tragedie di ragazzi incompresi. Data Pagina Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 14 Quotidiano Data Pagina Foglio 30-04-2014 1 1 /2 La verità sul libro della Mazzucco letto nel liceo romano Macché anti-gay: ascuola un brano pomo di MARIO GIORDANO Il caso del liceo romano «Giulio Cesare» Se questo è squadrismo, ebbene: io sto con gli squadristi. Se questo è mettere all'Indice, ebbene: io sto con l'Indice. In parole semplici: sono d'accordo con chi ha deciso di denunciare i professori che hanno fatto leggere ai ragazzini di 14 anni di un liceo romano un libro che contiene passaggi osceni ( ... ) Ma quale omofobia a scuola Hanno letto un brano pomo MARIO GIORDANO (...) degni dei peggior fumetti porno. Adesso l'autrice di questo capolavoro, Melania Mazzucco, si trastulla di tanta insperata pub blicità e, dalla prima pagina di "Repubblica", si proclama vittima di un «atto di grave intimidazione» e ovviamente della bieca «censura» antigay. Non le par vero, a lei che divenne famosa per un plagio di Tolstoj (<<Non ho copiato, è stato l'inconscio», si giustificò), di rilanciare vendite e notorietà dell'ultimo romanzo C'Sei come sei", Einaudi) con un po' di vittimismo omosex a buon mercato. Tanto da arrivare a definire il suo scritto non solo utile ma «necessario». Ora, posto che di libri necessari è pieno il macero, lascio ai lettori l'esegesi di quest' opera fondamentale. In uno dei passaggi chiave l'autrice cosÌ descrive il rapporto orale tra due uomini negli spogliatoi, dopo un allenamento di calcio: «Si inginocchiò e poi con un guizzo fulmineo ficcò la testa fra le gambe di Mariani e infIlò l'uccello in bocca. Aveva un odore penetrante di urina, e un sapore dolce. Mariani lo lasciò fare. Giose lo inghiottì fino all'ultima goccia e senò il suo sapore in gola per giorni ... ».Mi fermo qui, perché l'elevato talento artistico, la prosa elegante (notare le espressioni: «guizzo fulmineo» e «odore penetrante di Ritaglio Scuola: testate nazionali urina») e l'intesa profondità spirituale dell'autrice non mi permettono ulteriori commenti. Mi sia consentita, però, almeno una domanda: se questo è un libro necessario per un ragazzino di 14 anni, come antologia scolastica che cosa sceglieranno? Le memorie hard di Moana Pozzi? JurassikPork?Ventimila seghe sotto i mari? Alì Baba e i 40 guardoni? E alle elementari cosa cominceranno a leggere? Pippi Tettelunghe? O gli Aristocazzi? Ribadisco: sarò uno squadrista, sarò un sostenitore dell'Indice e forse pure un oscurantista. Ma se sapessi che a mia figlia di 14 anni un professore fa leggere libri del genere, io non solo lo denuncerei. Ma vorrei che non fosse più il suo insegnante, seduta stante. Perché, vedete, il problema non è la censura, è la scuola: l'opera fondamentale della Mazzucco potrà trovare spazio in tutte le librerie, in tutte le biblioteche, in tutti i circoli culturali, dappertutto, potrà scalare le classifiche, vincere i premi letterari, essere beatificata da Michele Serra e da Fabio Fazio, nessuno oserà obiettare a nulla. Ma permettete: a un ragazzino di 14 anni non sarebhe meglio far leggere qualcosa d'altro? No, dico: già leggono cosÌ poco. Dobbiamo proprio propinargli l'«uccello in bocca» (sia detto con rispetto) e il «sapore dolce» della fellatio? Come vedete la «censura antigay» non c'entra nulla. Il libro della Mazzucco va tolto da scuola non perché racconta di un amore omoses- stampa ad uso esclusivo suale, ma perché ne racconta in un modo non adatto ai ragazzini. Anche su tutto il resto c'è da discutere, per carità: descrivere come «famiglia normale» quella con due papà che per far nascere la figlia si comprano l'utero di una gentile signorinain Ucraina, forse è esagerato. E leggere che uno dei due genitori, rimasto «vedovo», apre un ristorante dedicato al Cigno Nero perché si tratta di un "animale sessualmente indeciso" fa un po' sorridere. Ma fin qui siamo nel campo delle opinioni. Farleggere airagazzini del «sapore dolce» inghiottito «fino all'ultima goccia», invece, non è più un'opinione. È un'offesa. Un reato. E non importa di che amore si tratta: eterosessuale, polisessuale, omosessuale o minchiasessuale. Non fa differenza. Descritto cosÌ non è tollerabile. Non a scuola. Dicono i professori giustificandosi che sono poche pagine su 240. Peggio mi sento. Quelle poche pagine, probabilmente, sono state messe lì apposta, specchietto per le allodole ingenue, e saranno sicuramente le prime (forse le uniche) che gli studenti leggeranno. Comunque non è che il resto del libro sia un capolavoro imperdibile, ne esistono altri molto migliori e senza «guizzi fulminei» nascosti tra le gambe (e fra le pagine). L'autrice, colta da egotismo da prima pagina, non esita a tirare in ballo paragoni arditi con Catullo, Marziale, l'Eneide e la Divina Commedia. Un po' esagerato, no? Se andel destinatario, non che Dante avesse mai scritto una frase banale come "infilò l'uccello in bocca, aveva un odore penetrante di urina", glielo perdoneremmo perché attorno c'è un capolavoro. Qui invece attorno alle pagine hard, c'è "Sei come sei", una specie di storiella da Liala omosex con Christian e Yuma, la loro figlia Eva dagli «occhi cangianti» e il Cigno Nero sessualmente indeciso. E allora io sarò squadrista e oscurantista, ma continuo a domandarmi: con tutto quello che c'è da leggere, proprio la Mazzucco? Una che ha esordito copiando Tolstoj (pardon: ispirandosi inconsciamente) e che prosegue cavalcando la moda omosessuale, soltanto perché fa tanto chic? Né vale l'argomento che «i ragazzi su Internetleggono ben di peggio». Sicuro che leggono di peggio. Ma un conto è che lo leggano su Internet, un conto che glielo proponga la scuola. Sapete com'è, noi squadristi e oscurantisti siamo rimasti dell' idea che la scuola e la famiglia debbano ancora insegnare dei principi sani, stabilire per esempio che «Silvia rimembri anCOD> è più poetico di «infilò l'uccello in bocca», e che la pornografia fa schifo eva evitata anche se viene pubblicata nelle pagine della Einaudi. Perché, si capisce, i giovani crescono attraverso la trasgressione, ma la trasgressione non esiste se prima non esistono le regole. O meglio, se le uniche regole che esistono sono quelle per cui sotto l'insegna dei gay si può far passare qualsiasiimmondizia, e chi si oppone è un bieco censore. Nel caso, ho fatto la mia scelta e l'ho dichiarata all'inizio: sto con i censori. E lascio agli altri l'immondizia. riproducibile. Pag. 16 068391 ::: segue dalla prima Codice abbonamento: segue a pagina 14 L'autrice ora grida alla censura anti-gay. Ma la verità èche hanno propinato a studenti di 14 anni un libro che contiene passaggi osceni. Ed è intollerabile Quotidiano Data Pagina Foglio 30-04-2014 12 1 Più tempo pieno. Non al Sud al 2007-2008 a oggi le classi a tempo pieno sono aumentate a livello nazionale passando da circa 33.000 a 41.000, 8.000 classi in più, ma con forti squilibri Nord-Sud». Uno squilibrio sottolineato dal ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, intervenendo in commissione al Senato. «Sto facendo utilissime visite al Sud per avere una visione diretta. In queste realtà gli enti locali - ha spiegato il ministro - non hanno la disponibilità materiale di mettere a disposizione servizi basici, come, ad esempio la mensa, che servono per attivare il tempo pieno». Il ministro - riferendosi a diverse questioni aperte (dalla scuola dell'infanzia all'organico funzionale) non ha nascosto che l'ostacolo resta sempre quello delle risorse: «I nodi che vengono al pettine hanno un capolinea scontato al ministero dell'Economia». Per garantire che le risorse del decreto "Del Fare" già stanziate potessero arrivare agli enti locali beneficiari (la proroga scade oggi) «abbiamo agito con celerità - spiega Giannini - rendendo possibili a oggi 692 interventi urgenti con 150 milioni. Con il decreto legge n.66 del 24 aprile abbiamo stanziato altri 300 milioni che riguardano interventi di edilizia immediatamente canti erabili e dunque sono disponibili cash 450 milioni». Il ministro ha quindi aggiunto che è in corso di programmazione un piano di interventi di piccola manutenzione «che conta su un fondo di altri 400 milioni per i quali si procederà attraverso gare Consip». Quanto all'unità di missione di Palazzo Chigi, il ministro ha spiegato che con Renzi verrà con- cordato un aggiornamento dello stato dei lavori ribadendo che i 2 miliardi che vanno ad aggiungersi alla quota Miur sono quelli di svincolo dal Patto di stabilità. «A giugno - ha concluso - dovrebbe essere pronta la cantierabilità estesa e a settembre dovrebbero essere consegnati i lavori». Infine ma non ultimo, il ministro ha garantito che firmerà stamattina al più tardi l'Atto di indirizzo che permetterà il recupero degli scatti stipendiali in maniera strutturale. «Poi la negoziazione si farà all'Aran ma intanto si mettono in sicurezza un milione di dipendenti. Per questa operazione - ha sottolineato il ministro - servono 350 milioni, una cifra imponente che ricaveremo dal Fondo per il miglioramento dell' offerta formativa. È quindi chiaro - ha concluso Giannini- che risolviamo un problema aprendone un altro». Codice abbonamento: 068391 Giannini: firmerò l'atto di indi ritto per il recupero degli scatti di anzianità. Tagli all'offerta formativa Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 19 Quotidiano rUnità Data Pagina Foglio 30-04-2014 20 1 Combattere l'omofobia a scuola con le parole REDEL~APELLE,Ii suo modo di a~are: il suo onentamento sessuale, aggmnglamo noi. <<Io sto bene nel mio corpo, e non potrei averne un altro. Nessuno può volere da me che io sia diverso. Se offendono un ragazzo o una ragazza diversi da me, neri, lesbiche, gay, immigrati, pieni di piercing, io mi sento male, mi sembra di ricevere un colpo allo stomaco. Cerco di farli smettere». In uno degli incontri finali del laboratorio che anche quest'anno ho tenuto nelle scuole superiori di Venezia sul tema «Forme di amore» uno studente ha pronunciato a voce alta le parole che avete letto. Le abbiamo considerate una pietra miliare, il segnale che il lavoro contro le discriminazioni con attenzione al tema caldo dell'omofobia aveva prodotto i suoi frutti, tenendo conto che molto spesso nelle classi i «gay» sono considerati sempre «gli altri», equiparati ai «cannibali dell'isola vicina» per usare l'espressione del preside di uno degli istituti in cui lavoriamo in progetti realizzati nell'ambito dell'assessorato Politiche giovanili e pace. Dal 2005, dalla pubblicazione del mio libro L 'amore secondo noi (Mondadori), una raccolta di storie di adolescenti alle prese con la scoperta di sè, svolgo insieme ad altri operatori progetti nelle scuole ispirati all'educazione sentimentale intesa come educazione alla cittadinanza. Il nostro metodo prevede alcuni passaggi: sensibilizzare i ragazzi sull'affettività, sottoporre alla loro attenzione esperienze che vengono spesRitaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, 068391 QUALSIASI SIA IL ~UO VOLTO, IL SUO COLO- una ragazza figlia di due padri, sento l'importanza di sottolineare la validità del metodo fin qui descritto. Occorre seguire questo percorso (imboccato in molti degli esempi riportati sul sito del Miur www.noisiamopari.it) affinché qualunque film o libro - e quelli di Melania Mazzucco sono tutti opere d'arte - non si presti a operazioni che mancano l'obiettivo porgendo il fianco a critiche distruttive. Non deve arrivare come obbligatorio parlare di differenze e può essere fuorviante soffermarsi sulle pratiche sessuali. Il rischio è di favorire rigidi schieramenti senza aiutare i ragazzi a trovare fertili chiavi di lettura. E vitale che al tema i ragazzi approdino grazie a un lavoro che valorizzi la particolarità di ciascuno e che li metta in grado di nominare la propria differenza e riconoscere quella altrui. Ciò avviene proprio perché «non si conoscono che le cose che si addomesticano» e per far questo «bisogna essere molto pazienti». Codice abbonamento: «SE VUOI UN AMICO ADDOMESTICAMI», DICELA VOLPE AL PICCOLO PRINCIPE. E L'AMIco DIVENTERÀ PER TE UNICO AL MONDO, so passate sotto silenzio perché awolte dal pregiudizio e ascoltarli. Vale a dire riuscire a dare loro dawero la sensazione di essere ascoltati. Iniziamo da un film - abbiamo scelto Billy Elliot o L'attimo fuggente o Le migliori cose del mondo oppure da un libro. Quest'anno ho letto loro brani del piccolo principe. «Non si conoscono che le cose che si addomesticano - disse la volpe -. Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici, se tu vuoi un amico addomesticami». «Belloooooo» hanno detto i ragazzi, da qui tanti discorsi sul prendersi cura e scoprire l'altro, sul valore assoluto di un'amicizia che scioglie ogni pregiudizio, sul perché si diventa violenti oppure ci si chiude come tombe se qualcuno ti dice «sfigato». La cornice era ampia, non a caso. Chi conduce il laboratorio deve avere l'intuito e l'esperienza giusti per favorire nei ragazzi lo schiudersi di un discorso personale che è sempre una sorpresa. La cornice ampia dà la possibilità a ciascuno di individuare il tema che più sta a cuore, l'attenzione dell'operatore indica il solco lungo il quale trovare l'espressione e fornisce alla ragazza e al ragazzo il riconoscimento necessario. Se questi tre elementi vanno a segno, le parole sgorgano con semplicità. Non è ciò che io dico in classe che arriva come un tesoro ai ragazzi, ma è ciò che ogni ragazzo riesce a dire di se stesso a voce alta a diventare una con quista inestimabile. Favorire l'espressione personale è la via maestra per fare buoni progetti contro le discriminazioni. Il passaggio è fondamentale: se vengono visti e riconosciuti imparano cosa vuoi dire rispetto. E qui l'educazione sentimentale diventa educazione alla libertà. Occhio: come non ci sono amicizie «già fatte» dai mercanti, così non ci sono temi che vengono affrontati senza forzature se calati dall'alto. In queste ore, che è esplosa la polemica sull'utilizzo al liceo Giulio Cesare di Roma del libro Sei comesei di Melania Mazzucco che parla di non riproducibile. Pag. 20 Settimanale Data Pagina Foglio LA fESTA DEL 10 MAGGIO gli adulti che vivono la scuola, tra genitori e insegnanti. Oggi, poi, i genitori per primi sono chiamati a una rinnovata responsabilità, perché nessuno più di un padre e di una madre è responsabile per l'educazione dei propri figli. Si tratta di un diritto "originario, primario e inalienabile". Ma, come ogni diritto, il com- METTIAMO AL CENTRO LA SCUOLA, BENE DI TUTTI pito educativo è da subito anche un dovere, come riporta anche la nostra Costituzione (art. 30): «È dovere e di- Il fondamento insostituibile per una società che vuole costruire il proprio futuro ritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio». Mettere la scuola al centro di ogni progetto di futuro del Paese esige il riconoscimento reciproco tra genitori ed educatori, nell'associazionismo, nello sport, perché essa torni a essere il fiore all' occhiello della nostra società, il luo- essun Paese può definirsi civile senza un deciso investimento sull'educazione delle nuove generazioni. Proprio per questo una scuola di qualità è un fondamento insostituibile per una società che vuole costruire il proprio futuro. La scuola non può, però, illuder- N go che consente a ogni bambino di costruirsi il proprio futuro e di diventare un adulto: una persona, cioè, responsa- bile, libera e generativa, un costruttore di futuro, per sé e per gli altri. Lo ricordava anche il cardinale Jorge Bergoglio, nel 2005, quando sosteneva che «il nostro obiettivo non è solo quello di for- si di poter fare a meno della famiglia, METTERE LA SCUOLA Al CENTRO DI OGNI PROGETTO ESIGE Il RICONOSCIMENTO RECIPROCO TRA GENITORI ED EDUCATORI, PERCHÉ TORNI A ESSERE Il FIORE All'OCCHIEllO DELLA NOSTRA SOCIETÀ mare individui utili alla società, ma educare persone che la possano trasformare, non flaccidi burattini della società consumistica». Per questo, il prossimo lO maggio, la Chiesa italiana intende manifestare la propria attenzione e la propria preoccupazione per la scuola italiana: lo farà insieme a papa Francesco, in piazza San Pietro a Roma, ricordando che la sfida educativa potrà essere vinta solo da un rinnovato impegno di tutti, solo se tutte le energie della società, dello Stato e della comunità sapranno riconoscersi alleate nel rispondere al bisogno di educazione dei nostri figli, senza pregiudizi né contrapposizioni. Ne va del nostro futuro. 48 Codice abbonamento: 068391 in questo difficile compito. Priorità assoluta, oggi, è una nuova alleanza tra 04-05-2014 3 1 Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 21 Settimanale Data Pagina Foglio 04-05-2014 38/41 1 /3 STEFANIA GIANNINI Tutti • • In piazza, masenza proteste. Per dare valore achi educa 068391 IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE NON PENSA A RIFORME. BASTA ATTUARE CiÒ CHE ESISTE E SNELLIRE LA BUROCRAZIA. MA SOPRATTUTTO PREMIARE CHI LAVORA BENE i sarà anche il ministro dell'Istruzione all'incontro del mondo della scuola con papa Francesco. «Ci sarò», spiega Stefania Giannini, «perché era da molti anni che in Italia non ci si mobilitava per la scuola, se non per protestare. Inoltre questo Papa, con i suoi gesti e le sue parole, ha la grande capacità di dare speranza e fiducia». Lucchese, 53 anni, sposata, due figli studenti universitari, Stefania Giannini viene dalla carriera accademica. Docente di Glottologia e Linguistica (<<conosco molto bene latino e greco, ho studiato sanscrito e armeno, avrei voluto studiare anche aramaico ed ebraico»), già rettore dell'Università per stranieri di Perugia, oggi Stefania Giannini è senatrice, segretario di Scelta civica e ministro. Seduta dietro la scrivania che fu di Benedetto Croce, presenta cosÌ la sua visione della scuola: «La vedo come quel mondo che si affianca alla famiglia per primo e con maggiore continuità. La scuola deve dare agli studenti conoscenze che, attraverso un metodo, diventino anche competenze utili per la vita». Ministro Giannini, questa sarà la volta buona per rimettere finalmente la scuola al centro della politica? «Partire dalla scuola non è stato un caso per il Governo Renzi. È uno slancio coraggioso per ridare centralità ai protagonisti del mondo della scuola, che sono gli studenti, ma in particolare gli insegnanti. Perciò, posso assicurare che non mi sento un ministro con una responsabilità accessoria, ma primaria». La scuola italiana ha avuto molte riforme, avremo anche una riforma targata Giannini? Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa Codice abbonamento: di Roberto Zichittella foto di Tommaso Bonaventura/Contrasto ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 22 Settimanale Data Pagina Foglio Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa notevole fra il Nord e il Sud, dove resta diffuso il problema della dispersione scolastica. Servono interventi più significativi al Sud e anche nelle zone più interne del Paese, lontane dalle città e dalle grandi vie di comunicazione. Per queste zone abbiamo un progetto da circa un centinaio di milioni di euro». Le lingue fin dalle elementari? «SÌ, esistono già programmi sperimentali, ma ci vuole un insegnamento diffuso. Ogni genitore dovrebbe mettere nello zainetto dei propri figli, per il loro ingresso nella vita adulta, la perfetta conoscenza di una lingua straniera». Libro di carta o e-book? «Libro di carta ed e-book». Come gestire il rapporto fra scuola pubblica e paritaria? «Vanno superate vecchie incrostazioni ideologiche. Si tratta di scegliere con decisione il modello europeo, cioè la libertà di scelta educativa per le famiglie e gli studenti. Serve un modello integrato, dove un bene pubblico, come l'istruzione, può essere gestito da soggetti diversi. E lo Stato deve vigilare che questa gestione dia risultati validi». • «LA SCUOLA DEVE DARE AGLI STUDENTI CONOSCENZE CHE, AITRAVERSO UN METODO, DIVENTINO ANCliE COMPETENZE UTI li PER LA VIIA» 068391 «SE UN MESTIERE È BELLO, GRATIFICANTE E SOCIALMENTE UTILE DEVE ATTIRARE UOMINI E DONNE. È EVIDENTE CHE NELLA SCUOLA NON È COSÌ» Codice abbonamento: «Non è una mia ambizione e non credo che oggi l'Italia ne abbia bisogno. C'è bisogno, piuttosto, di attuare al meglio quello che esiste e di semplificare, perché in questo ministero c'è una profonda sedimentazione burocratica, legislativa e regolamentare». Oggi la professione dell'insegnante è considerata di "serie B" ... «Non è giusto. Ma, purtroppo, è una professione che sta perdendo dignità sociale. È una specie di ammortizzatore sociale, un lavoro che magari ne integra un altro, che dà sicurezza, con orari poco gravosi, ma non offre alcuna gratificazione personale. Girando nelle scuole ho visto che la quasi totalità degli insegnanti sono donne. Sia chiaro, non è un dato negativo, ma un indicatore sociale, però mi chiedo perché». E che risposta si è data? «Constato che mentre le maestre sono quasi al cento per cento donne, nelle università le donne sono il 47 per cento delle ricercatrici, il 14 per cento dei docenti ordinari, il 2-3 per cento dei rettori. lo la parità di genere la concepisco bilateralmente. Se un mestiere è bello gratificante e socialmente utile deve at~ tirare indistintamente uomini e donne. È evidente che nella scuola non è cosÌ». Come intende valorizzare e gratificare chi fa questo mestiere? «Premiando il merito e restituendo autorevolezza. Il merito va premiato utilizzando precisi strumenti di valutazione del lavoro, gratificando chi si impegna, ovviamente garantendo un tetto minimo a tutti. Purtroppo, oggi nella scuola la carriera va avanti solo per vecchiaia e lo stipendio ha una sua dignità solo dopo 25 o 30 anni di servizio». I soldi si troveranno? «Se vogliamo ridare centralità alla scuola, dobbiamo fare scelte politiche coerenti. Va benissimo lo sblocco del patto di stabilità, ottimo il recupero dei fondi per l'edilizia scolastica, ma è chiaro che servono altre risorse». Teme lo scontro con il sindacato? «Prima di cercare avversari, aspetto di confrontarmi. Comunque, mi stupirei se i sindacati volessero ostacolare un processo che darà più soldi agli insegnanti che lo meritano». Il divario fra Nord e Sud è forte anche nella scuola? «I test di valutazione internazionale, purtroppo, hanno rilevato un divario 04-05-2014 38/41 2/3 ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 23 Settimanale Data Pagina Foglio 04-05-2014 80/81 1 /2 di rimetterci a studiare sul serio, partecipare a corsi di formazione, partecipare a un progetto europeo, darsi da fare insomma per buttare all'aria la routine. Stessi colleghi, stessi locali, alunni più o meno sovrapponibili un anno dopo l'altro, stessi programmi, stessi esercizi, stessi compiti, c'è di che deprimersi! Di monotonia si muore. Meglio spalancare le finestre e far entrare aria nuova. CHIARA A scuola e nella vita la parola chiave è cambiamento risponde Paola Spot0l"l10 Insegnante, 2 figli Codice abbonamento: Relativamente alla lettera di Lucia del n° 14. Vorrei proporre un consiglio a Lucia da chi ha 20 anni più di lei, insegna dal 1976 e andrà in pensione, sempre che non cambi di nuovo la legge, nel 2018. Il nostro, se fai sul serio, è un mestiere duro e logorante di grandi soddisfazioni, ma anche di grandi avvilimenti. lo credo che una delle cose che si possono fare "per arginare il problema" sia il cambiamento e la sfida che il cambiamento porta con sé: cambiare istituto scolastico, anche se quello in cui stiamo è comodo come una vecchia pantofola, cambiare ordine di scuola anche se questo ci richiederà 068391 - Cara collega, condivido a pieno i contenuti della tua lettera/risposta a Lucia. La parola chiave, quella che in molte circostanze la vita ci richiede di applicare, è cambiamento. Il cambiamento quando riesce è una ventata di aria fresca e a volte una vera propria rivoluzione. Tu proponi un cambiamento che però, spesso, ha scarse possibilità di riuscita. I trasferimenti da una scuola a un'altra, soprattutto in alcune aree del Paese, non sono sempre facili. Propongo quindi la strategia dei piccoli passi, che però possono dare un aiuto immediato a rompere la routine quotidiana e alleviare le nostre insoddisfazioni Iscriversi a corsi di fonnazione dove, oltre ad aggiornarti, entri in rapporto con chi vive le tue esperienze, magari in contesti diversi, può arricchire molto. Ma anche le letture su argomenti scolastici legati alla nostra professione possono far entrare aria nuova. Vi segnalo tre libri della Erickson che mi sembra facciano proprio al caso nostro. Prof, non capisci niente! Manuale di sopravvivenza per insegnanti sotto stress di Emanuela Nardo. Il libro fornisce a prof stressati e demotivati strategie pronte per l'uso. Il secondo è di Maria Pia Veladiano: Parole di scuola, un piccolo e delicato dizionario di parole, «perché in aula si imparano le parole giuste per capire sé stessi, gli altri e la vita». Infzne, un libro di didattica interessante che già dal titolo, La classe capovolta. Innovare la didattica con la flipped classroom di Maurizio Maglioni e Fabio Biscaro, ci propone un possibile cambiamento del nostro fare scuola e, perché no, di stare meglio. • Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 25 Quotidiano IL SECOLO XIX Data Pagina Foglio 30-04-2014 28 1 IL «L'IMPRO NTA ECO LOG I CA PER INCIDERE SUL FUTURO» Gli studenti del liceo Amoretti di Imperia incontrano Andrea Bellati, scienziato della Fondazione Mattei. E imparano come far crescere lo sviluppo sostenibile MILENA ARNALDI IMPERIA. Quattro classi, un Codice abbonamento: 068391 centinaio di ragazzi tra i sedici e i diciotto anni, incontrano al liceo Amoretti di Imperia per il "Giornale in classe" Andrea Bellati della fondazione Eni Enrico Mattei, biologo, fotografo, ricercatore e soprattutto appassionato comunicatore, che regala loro emozioni forti. Non è stata una vera e propria lezione ma un dialogo basato su un linguaggio giovane, dinamico, dove numeri e statistiche Andrea Bellati della Fondazione Eni al liceo Amoretti sono comparse solo per rafforzare i temi e dare supporto alle immagini. dellaIII F: "L'incontro è stato illuminante. Il punto di partenza è stato lo sviluppo so- Sono stata colpita in particolare dalle stastenibile, e dalla sostenibilità si è parlato di tistiche che rivelano l'imminente scarsegabitudini di vita, di storia,geografia, fisica e giare del petrolio e le immagini che testichimica, di alimentazione e di sviluppo, di moniano lo scioglimento dei ghiacci artici. energia. Bellati ha fornito esempi concreti Così come i dati riguardanti il famoso per mostrare come il nostro modo di vivere standby degli apparecchi elettronici che ci sia sopra alle possibilità del nostro pianeta. circondano, che economicamente hanno E non c'è rimedio, se non quello di accor- un grande impatto sul nostro consumo angercene prima che sia troppo tardi. Andrea nuale. Penso che sia molto importante Bellati ai ragazzi della III A e IV B dellin- sensibilizzare gli adolescenti, come noi al guistico, della III C e III F del liceo scienze rispetto del nostro pianeta perché saremo umane non ha nascosto i rischi per il futu- noi ed i nostri figli ad ereditarlo". ro del mondo, quel mondo che prima di E quello di Giulia Toscano ancora della IIIF: "Incontro molto interessante ma allo tutti sarà dei giovani che lo abiteranno. Commenti - tantissimi - scritti a caldo stesso tempo inquietante. Interessante dai ragazzi per la pagina della scuola, de Il perché Bellati ci ha introdotto aspetti delSecolo XIX. Ecco quello di Alice Corona l'umanità che non conoscevo. Come ad esempio l'impronta ecologica; è sorprendente come un singolo uomo debba necessitare di un'infinità di spazio pari a 11 o addirittura 13 "sansiri" (ovvero l'unità di misura dello stadio di calcio ndr). È stato inquietante perché questi aspetti e questi comportamenti che l'uomo manifesta sempre di più, stanno rovinando e facendo estinguere quella che è la terra». Si è parlato del petrolio, fonte comoda, di facile utilizzo e trasporto ma esauribile Oa data X secondo gli studiosi sarà il 2095), ma anche di filiera alimentare, di prodotti che fanno il giro del mondo per arrivare sulla nostra tavola, di scelte consapevoli. «Mi ha fatto aprire gli occhi, e riflettere su molte cose che riguardano anche i cibi che mangiamo». ha scritto Sabina Panizzi. FedericaAmante III C Liceo Scienze umane: «Bellati è stato molto istruttivo perché è andato a incidere sulla nostra capacità decisionale e su come ognuno di noi possa intervenire e agire per migliorare la nostra "impronta ecologica", l'economia e il benessere del mondo». E Alberto Cipriani, III C Liceo Scienze umane: «Mi ha fatto capire quanto i singoli individui possano incidere sull' economia e sul benessere del mondo e dell'umanità». Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 31 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio 30-04-2014 7 1 "Attacco strumentale abbiamo scelto noi di leggere quel libro" p.J GLI ALUNNI Alcuni studenti del liceo classico GiulioCesare di corso Trieste NCHE i ragazzi delle due V ginnasio hanno scritto lettere di solidarietàale proprie insegnanti. E stanno valutando di rispondere all' azione di Lotta studentesca (il movimento giovanile di estrema destra che lunedì mattina ha esposto sotto la scuola lo striscione "Maschi selvatici, non checche isteriche") e alle polemiche con un altro striscione: "Il Giulio Cesare parla da sé". Livia e Edoardo sono, rispettivamente, alunni delle due classi coinvolte. Qual è il clima, a scuola? "Siamo amareggiati perché ci sentiamo strumentalizzati da chi dice di volerci tutelare come "vittime", senza in realtà sapere nulla: nemmeno quanti anni abbiamo - si sfoga Edoardo - Hanno ipotizzato la corruzione di minore dicendo che avessimo anche 14 anni, ma qui ne abbiamo tutti 150 16.E non siamo stati "costretti" aleggere il libro, ci è stato proposto». Cosa vi ha dato più fastidio? "Che si sia ridotto un romanzo di oltre 200paginecheparla del rapporto fra un padre e una figlia con straordinaria sensibilità a 20 righe in cui si descrive un rapportoorale-diceLivia-.E chevoglianomettere in croce due insegnanti eccezionali, che ci hanno fatto incontrare scrittori e parlare di temi che ci toccano da vicino, per un percorso di lettura che, in realtà, prevede 21 libri diversi, da "12 anni schiavo" a "Tre donne, una sfida", proprio per toccare vari temi d'attualità. Non solo l'omosessualità e l' omofobia». (s. g.) Codice abbonamento: 068391 © RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Scuola: testate nazionali stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 32 Quotidiano il Giornale Data Pagina Foglio 30-04-2014 17 1 IL MINISTRO GIANNINI CAMBIA LA SELEZIONE PER LA FACOLTÀ DI MEDICINA Via i test d'accesso Il numero chiuso al secondo anno Codice abbonamento: 068391 Selezione dopo un anno di stud i e non dopo una performance di un'ora. Il ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini (nella foto) ha ribadito l'intenzione di metter mano ai test d'ingresso per le facoltà a numero chiuso. «II modello che stiamo valutando è quello adottato in Francia che implica l'immissione al primo anno di tutti i possibili iscritti e una successiva selezione, dopo il primo anno, molto rigorosa» Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 35 Quotidiano rUnità Data Pagina Foglio 30-04-2014 16 1 IL RAPPORTO Meno studenti meno docenti: così tramonta l'università Eurostat: gli atenei italiani ultimi nell'Unione GRECO A PAG. 16 L'analisi SOSTIENE EUROSTAT, L'UFFICIO STATISTICO DELL'UNIONE EUROPEA: CON IL 22,4% DI LAUREATI NELLA FASCIA DI ETÀ COMPRESA TRA I 30 E 134 ANNI, nell'anno 2013 l'Italia risulta ultima assoluta tra i 28 Paesi dell'Unione Europea. Superata, negli ultimi quattro anni, anche dalla Slovacchia (26,9%), dalla Repubblica Ceca (26,7%) e, di poco, dalla Romania (22,8%). Sostiene l'Unione Europea: se vogliamo entrare nella società della conoscenza entro il 2020 dovremo avere una media del 40% di laureati tra i giovani dell'Unione. Oggi ci siamo vicini: siamo al 36,8%. Molti Paesi si sono dati obiettivi nazionali più ambiziosi. In Scandinavia si parla del 50%. L'Irlanda, che già è al 52,6%, ha come traguardo il 60% di laureati. L'Italia, invece, si è data l'obiettivo più basso in assoluto dell'Unione: 27% di laureati tra i giovani di età compresa tra 30 e 34 anni entro il 2020. Una soglia così piccola che, come nota De Nicolao sul sito Roars, tutti gli altri, a eccezione di Bucarest, già oggi hanno centrato. Sostiene la Fondazione Agnelli: con un taglio del 9,4% del personale dipendente, l'università è il settore della pubblica amministrazione che ha subito la maggiore sforbiciata al personale tra il 2007 e il 2012. Seconda solo alla scuola, che ha subito un taglio del 10,9% delle sue «risorse umane». Ma poiché il taglio medio del personale nella pubblica amministrazioRitaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, rà sostenibile solo se la gran parte della popolazione attiva avrà almeno 15/18 anni di studi alle spalle e proseguirà in un long life learning. Tutti puntano sull'università. Tutti tranne l'Italia. La scelta di navigare controtendenza è molto discutibile: nessun analista autorevole al mondo, infatti, sostiene che il futuro appartiene all'ignoranza. Nessun analista autorevole sostiene che è possibile sfuggire al declino economico (e non solo economico) del nostro Paese con meno conoscenza relativa rispetto agli altri. Ma, per quanto discutibile, la scelta sarebbe legittima se fosse avvenuta (e avvenisse tuttora) alla luce del sole. Che fosse, appunto, frutto di un dibattito democratico. Invece la scelta è stata effettuata in sordina. Senza che la domanda - volete un'Italia fuori dalla società della conoscenza e, dunque, destinata a restare ai margini dell'economia della conoscenza? - sia discussa chiaramente in pubblico. Senza che i cittadini italiani possano scegliere di tagliare il doppio nella scuola e sull'università rispetto a ogni altro settore della pubblica amministrazione. Il problema non è settoriale. Ma è, appunto, strategico. Mette in gioco il lavoro dei nostri figli e il ruolo che nei prossimi decenni l'Italia avrà in Europa e nel mondo. È un problema culturale. È un problema economico. È un problema politico. Non lasciamo che a discuterne siano pochi addetti ai lavori. I media devono portarlo in prima pagina. Gli economisti lo devono portare in testa alle loro analisi. La politica deve metterlo in cima alla sua agenda. Perché è, semplicemente, il primo dei problemi politici: riguarda il futuro, anche quello immediato, dei nostri figli. Riguarda il futuro, anche quello immediato, del Paese. non riproducibile. Pag. 36 Codice abbonamento: Pietro Greco ne è del 5,6% e poiché tutti gli altri settori, diversi da scuola e università, hanno subito un'erosione inferiore al 5,0%, ogni dubbio è sciolto: l'Italia ha deciso di risparmiare prima e soprattutto sulla formazione dei suoi giovani. Sostiene il Cun, il Consiglio universitario nazionale: i tagli non sono finiti. Se continueremo ad applicare le leggi e le norme esistenti nei prossimi anni avremo un calo del 50% dei professori ordinari nelle università e un calo molto simile dei professori associati e dei ricercatori. Il sistema universitario italiano ne uscirà semplicemente devastato. Sostiene l'Anvur, l'Agenzia nazionale per la valutazione dell'università e della ricerca, in un rapporto ripreso di recente da l'Unità: negli ultimi anni c'è stato un calo del 20% delle iscrizioni dei giovani all'università, con una punta del 30% nel Mezzogiorno. Nel nostro Paese è in atto una vera e propria «fuga dall'università». Cinque categorie di dati proposti da cinque istituzioni indipendenti ci dicono la stessa cosa: l'università italiana è in piena emergenza. E non si tratta di un' emergenza grave, ma contingente. Si tratta di un'emergenza strategica. Di una devastazione, appunto. Il Paese sembra aver rinunciato con sistematica determinazione a un futuro fondato sulla conoscenza. Si tratta di una scelta in assoluta controtendenza. I giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni con una laurea in tasca nei Paesi Ocse è del 40%. In alcuni Paesi come il Giappone, il Canada e la Russia sfiorano il 60%. In Corea sfiorano il 65%. Per restare in Europa: in Spagna già oggi i giovani laureati sono il 40,0%, in Francia il 44,0%, in Gran Bretagna il 47,6%, in Svezia il 48,3%. E la tendenza è alla crescita. Tutti sono convinti che il futuro sa- 068391 In fuga dall'università devastata Quotidiano IL SECOLO XIX Data Pagina Foglio DUE ORE DI LEZIONE 30-04-2014 20 1 /2 STUDENTI DELLA FACOLTÀ DI SCIENZE UMANISTICHE DELL'UNIVERSITÀ Il profFossati e i Beatles «CosÌ sconfissero il buio» La rivoluzione dei "Fab Four" spiegata ai ragazzi Ritaglio Universita' Beatles ma di loro non sa niente» spiega Fossati, che ha esordito con i Delirium e con il successo "Jesahel", ha scritto brani per tutti i grandi della musica italiana e interpretato in proprio pezzi immortali come "La mia banda suona il rock", si è portato a casa il Grifo d'Oro e si è ritirato dalle scene due anni fa. E si è parlato dei fattori che hanno rivoluzionato la musica negli anni Sessanta. «In primo luogo la fame di meraviglia, non sapevamo niente e avevamo visto niente, dovevamo inventare tutto, la chitarra elettrica era un' astronave a cui dedicare la vita» ha detto Fossati. L'elettrificazione ha cambiato la composizione delle orchestre e portato in primo piano proprio la chitarra, a discapito dei fiati che fino ad allora erano le star. «Poi l'influenza dellam usica nera, senza la quale i Beatles, gli Animals o i Rolling Stones avrebbero fatto canzoni completamente diverse. E il fattore generazionale, fino ad allora si faceva musica per un pubblico non specifico, negli anni Sessanta i giovani hanno iniziato a fare musica per i giovani, stampa ad uso esclusivo del 068391 «CI SONO i musicisti, che hanno la pretesa di fare arte, e magari diventano rockstar, e poi ci sono i suonatori, che chiedono alla musica di salvare loro la vita. lo appartengo alla seconda categoria, e anche il protagonista del mio libro». CosÌ Ivano Fossati, che ieri pomeriggio è tornato afarelezione all'Università, invitato da Fernando Fasce, ordinario di Storia Contemporanea della Scuola di Scienze Umanistiche, e ha riempito l'Aula Magna di via Balbi 2, ha iniziato la sua lezione. L'argomento era "IBeatles e i sogni degli anni Sessanta. Musica, cultura e società" e Fossati è arrivato in anticipo, abbronzato e rilassato, maglioncino a V e occhiali da sole, a intrattenere per due ore l'uditorio, sempre attento, composto per l'occasione da studenti, soprattutto studentesse, e fan un po' più attempati. Invitato in quanto testimone di quell'epoca irripetibile (<<avevo 15 anni, l'età in cui si è più ricettivi, e ho assistito a un cambiamento miracoloso, non solo nella musica ma anche nella cultura e nel costume» ha detto) e in quanto autore del romanzo "Tretrecinque" recentemente pubblicato da Einaudi, che si svolge anche nell'Inghilterra di quegli anni, Fossati è stato introdotto da Roberto Sinigaglia, direttore del Dafist, il Dipartimento di antichità, filosofia, storia e geografia dell'ateneo genovese. E ha dialogato con Fasce su uno degli snodi epocali del secolo breve. «Che riguarda anche i giorni nostri, perché quei cambiamenti sono ancora in atto. E perché nella musica pop gli accordi sono sempre quelli, non ci sono le soluzio- parlando la stessa lingua. Un brano come "My generation" degli Who è un quadro perfetto dei ragazzi di quegli anni, non era mai successo. E sempre per la prima volta ci si esprime anche con l'aspetto esteriore e con i capelli lunghi, era il flower power, ci conciavamo in maniere improponibili, ho foto di quegli anni che oggi non mostrerei a nessuno per nessun motivo» ha NOTE aggiunto. Il canIMMORTALI tautore ha anche «Musica rievocato aneddoti divertenti che dei suoi primi incontinua gaggi. Come in a scintillare quel locale di Midi novità» lano dove con gli altri membri della sua band, «si doveva suonare ininterrottamente dalle 8 di sera, quando non c'era ancora nessuno, a mezzanotte e mezza, senza nemmeno il tempo di bere un bicchiere d'acqua e quando uno di noi andava in bagno un altro lo doveva sostituire, è cosÌ che ho imparato a suonare il basso». O in quell'altro a Roma dove «si suonava per accompagnare le spogliarelliste, che nonsi spogliavano mai del tutto, e ci dovevamo inventare sempre nuovi accordi per sottolineare la caduta dei loro indumenti». Commentando «è stata una scuola dura ma ho imparato molto». Fossati ha anche parlato della musica che apprezza: Bob Dylan e NickDrake, guardando all' epoca a cui era dedicata la sua lezione, i Temples e i Kasabian, oggi, chiudendo la lunga intervista dove, come si usa dire, non si sentiva volare una mosca. © RIPRODUZIONE RISERVATA destinatario, Codice abbonamento: LUCIA COMPAGNINO ni raffinatissime della musica classica,nonc'èBrahms,ilcompitodeimusicisti è sparigliare le carte, a rendere nuova e scintillante una canzone è quello che racconta. E i Beatles in questo erano geniali, anche per la durata del loro miracolo» ha detto. Si è parlato molto anche del libro, uscito all'inizio dell' anno, che prende il titolo dal nome di una chitarra elettrica' la Gibson tretrecinque, e racconta la storia di Vittorio Vicenti, in arte Vic Vincent, dalla periferia di Vercelli alle paludi a sud di Miami. «Da un nulla a un altro nulla, perché volevo raccontare una storia dal basso, dal punto di vista dei cani, di un musicista talentuoso ma non ambizioso, condannato alla provincia, che infatti va in Inghilterra negli anni dei non riproducibile. Pag. 38 Settimanale I Data 30-04-2014 Pagina 19 1 /2 Foglio :LApocalisse· climatica comincerà da unluogo chiamato Kivalina l~aska. , r- l riscaldamento globa- le, le' emissioni da ridurre, imod~lli previsionali. Spesso il dibattito sul -' ..... clima si ferma a realtà astratte o lontane. Eppure, il Pianeta è già sottoposto a tante e concrete rivoluzioni. E oggi che le parole d'ordine sono «mitigazione» (produrre meno C02 per frenare l'aumento delle temperature) e «adattamento» (imparare a far fronte al nuovo clima) studiare questi cambiamenti è decisivo. All'Università di Milano-Bicocca proveranno a farlo con un nuovo centro interdipartimentale ,sul clima, che si chiamerà «CliMiB» e riunirà gli esperti di npve discipline, da~le bio-. tecnologie alla matematica. Se n'è avutÙ'un assaggio dal 7 all'lI aprile, con la pfima «Settimana del clima» del~, l'ateneo milanese. L'uomo Ondate di calore ed eventi meteo estremi sono i due sintomi più evidenti del tempo che cambia. Ma presto le ricadute per l'uomo si vedranno soprattutto sull'agricoltura e soprattutto nel bacino del Mediterraneo. Un bel problema, ma niente rispetto a quello che attende Kivalina, isolottò di 'fronte' alla costa Ovest del- l mari hl realtà lo sconvolgimento ~J cUma sta già portando a tante altre migrazioni, meno visibili e nascoste in mari e oceani. TI Mediterraneo non fa eccezione e da tempo è soggetto a un'invasione di specie tropicali. «Harino iniziato ad arrivare con l'apertura del canale di Suez, ma solo ora ~, trovano condizioni favorevoli per imse~arsi, stabilmimte spiega gel\lloga Daniela Basso -. Quèsta tropicalizzazione è un vaso di Pandora: con la competizione dene specie di originé indo-pacifica è possibile che quelle autoctone entrino in crisi e ri- la schino l'estinzione». A incidere profondamente sui mari non è solo l'aumento della temperatura. Le emissioni ne},l'atmosfera hanno portato anche più anidride carbonica nell'acqua. «Il ph degli, oceani - chiarisce la stu~ diosa - si è abbassato in 250 amii a ritmi ,senza precedenti, con una forte accelerazione negli ultimi 50. Significa che l'acidità dei mari è cresciuta di circa il 25-30% e, Se continuerà così, metterà in crisi le scogliere coralline dei, 'Etopici, il coraUigeno deI Mediterraneo e tanti altri organismi biocostruttori. Si tratta di specie capaci di adattarsi cambiamenti ambientali graduali, ma probabilmente incapaci di sostenere l'aumento della temperatura e del livello dei mari combinati con l'acidificazione dell'acqua». Le Alpi Cambiamenti simili accadono anche a latitudini e altitudini ben diverse. Perché lo scioglimento dei ghiacci rion riguarda solo l~ico, ma modifica l'ambiente alpino. Lo spiega Rodolfo Gentili, geo-biologo della Bicocca: «Le specie di bassa quota stanno colonizzando luoghi in cui prima non esistevano, là dove i ghiacciai hanno iniziato a ritirarsi anche solo di poche centinaia di metri. E in questo caso le specie locali subiscono la competizione, tanto che - secondo le previsioni- il 60% della flora alpina rischia di sparire entro il 2080». A richiamare l'attenzione su queste trasformazioni è anche Marco Vighi, ordiriario di Scienze e tecnologie per l'ambiente: «I ghiacciai alpini sono un importante serbatoio di "Pop", composti tossici einquinanti che si sono accumulati lì fino agli Al).ni 70. Lo scioglimento dei ghiacciai li rimette in circolazione nei torrenti e rischia di contaminarli». L'aria Parlando di sentinelle, migrazioni e cambiamenti climatici, non si può ignorare neppure quello che avviene ancora più in alto. I più attenti l'avranno notato: rondini e simili arrivano sempre più in anticipo e cercano di stare al passo con la primavéra. L'ha confermato uno studio su 117 specie di uccelli che si spostano dall~i ca o dall'Europa meridionale verso l'Europa del Nord. E lo spièga Roberto Ambrosini, biologo dell'ateneo milanese: «JJS3,fi% degJi, uccelli migrato, ri ha anticipat.o l'arriVo daL, SUd, ma nel 97% dei casi è comunqjle arrivato "in ritardo", cori la stagione già troppo avanzata per sfruttare i brevi periodi di abbondanza di cibo. Il risultato è uno sfasamento ecologico, che incide sui cicli riproduttivi e riduce la popolazione di queste specie» .. IUJ,j\ {l:!cnt~:Ct;· Lì! i\illti\I\I{) Nasce mi centro sul clima con studiosi Codice abbonamento: ~ Che rischia dj scomparire di qui al 2025, costringendo i suoi quasi 400 abitanti (in gran parte eschimesi Inupiat) a trasferirsi altrove. Per quest'imminente migrazione forzata nel 2008 la popolazione locale ha citato in giudizio - come grandi responsabili delle emissioni - 24 dei principali colossi industriaii dell'energia. Senza però ottenere nul,la. «C'è un vuoto giul'Ìdico sul tema ed è grave, perché di qui al 2Q50 sÌ. stimano 200 mW.omdi migranti del clima ,;; dièe Marco Ettore, Grasso, socrologo' della Bicocca -. Popoli come quello di Kivalina e altri vedono leso il proprio diritto alla salute e alla sopravvivenza. E vanno reinse, diati in modo sostenibile, Senza sconvolgerne la struttura sociale ed economica». 068391 STEFANO RIZZATO di nove disciplil.W Ritaglio Universita' stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 40 Quotidiano Data Corriere Adriatico Pagina Foglio 30-04-2014 9 1 .. Il ministro Giannini guarda al modello utilizzato in Francia Test d'ingresso, si cambia Roma la quale occorrono doti umane che vanno ben al di la di quelle testate dalla lotteria dei quiz». E anche il Pd che lo scorso 7 marzo ha presentato alla Camera una proposta di legge in materia approva. «Le dichiarazioni rilasciate dalla ministra Giannini sono sostanzialmente in linea - spiegano i deputati Enza Bruno Bossio e Giuseppe Lauricella con i contenuti della nostra iniziativa parlamentare che propone l'abolizione dei test di accesso per tutti i corsi di laurea e la loro sostituzione con un sistema di selezione basato sul superamento di un numero minimo di esami negli anni di corso, pur rimanendo disponibili a forme di valutazione del curriculum dell'intero anno». Pure le associazioni studentesche giudicano positivamente l'apertura del ministro, ma le chiedono l'avvio di un confronto: «Vorremmo che gli studenti fossero coinvolti in questo processo decisionale e che non si arrivi a cambiare le regole del gioco ogni sei mesi diffondendo il panico tra le aspiranti matricole». © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 Selezione dopo un anno di studi e non dopo una performance di un'ora. Il ministro Giannini ha ribadito anche ieri l'intenzione di metter mano ai test d'ingresso per le facoltà a numero chiuso. «Il modello che stiamo valutando è quello adottato in Francia (ma non solo) che implica l'immissione al primo anno (quando ci sono esami teorici) di tutti i possibili iscritti e una successiva selezione, dopo il primo anno, molto rigorosa» ha spiegato il ministro replicando in commissione Istruzione del Senato al dibattito sulle linee programmatiche del suo dicastero. E ha assicurato tempi brevi. I tecnici di viale Trastevere stanno già preparando studi sul sistema francese che prevede appunto la selezione a corso avviato: le matricole del corso di Medicina devono finire il primo anno avendo sostenuto tutti gli esami, dimostrando così reali meriti. «Stiamo valutando i punti deboli dell'attuale meccani- smo selettivo» ha spiegato il ministro aggiungendo tuttavia che a suo parere la programmazione e il bilanciamento tra i posti disponibili del sistema sanitario e l'immissione di potenziali medici è un fattore che in Italia ha migliorato enormemente la situazione. «Ma da questo a dire che il destino si debba giocare su 60 domande a risposta multipla .... Non sono del tutto convinta che il test sia lo strumento migliore» ha osservato Stefania Giannini ammettendo che l'operazione di revisione è piuttosto impegnativa perchè si deve garantire che ci siano strumenti che impediscano, ad esempio, come accade ora che ci si iscriva a Biologia per poi passare, dopo il primo anno, a Medicina e che scongiurino il fenomeno dei ricorsi a raffica. Sostegno al ministro da Pierpaolo Vargiu, presidente della Commissione Sanità della Camera: «Da medico ho sempre sostenuto che i test attualmente affrontati dai ragazzi sono dawero ridicoli e non consentono di valutare in nessun modo l'effettiva attitudine a svolgere una professione per Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 42 Quotidiano CORRIERE~MBRIA Data Pagina Foglio 30-04-2014 18 1 La difficile missione di Adriana Galgano e la grande attesa per il ministro Giannini ~PERUGIA _______________________________________ Qualcuno ha ribatezzatto il tutto con la lista dei "professori" data la folta presenza di ricercatori, docenti e studiosi dell' arte. Sarà anche per via del fatto che il segretario nazionale è quella Stefania Giannini, ministro dell'Istruzione ed ex rettore della Stranieri. Ma Scelta Civica ha le idee chiare ed è riuscita a mettere in piedi una lista elettorale completa e agguerrita che sosterrà alla candidatura di sindaco la già candidata ed eletta - un anno fa alla Camera Adriana Galgano. "lo credo -ha spiegato l'onorevole -nel lavoro di squadra e nell'impegno di ogni componente del gruppo. Non si voterà solo me ma un insieme di cittadini che ha deciso di dedicare tempo e competenze alla città, compreso due mamme con quattro figli ognuna. Sono molto orgogliosa dei miei candidati consiglieri" . Una missione difficile quella di Scelta Civica che ha deciso di non entrare nelle coalizioni di centrodestra e centrosinistra e quindi rischiando di non entrare neanche in consiglio comunale. A Perugia dovrebbe scendere venerdi per la campagna elettorale SteListe I candidati di Scelta civica fania Giannini che dovrebbe incontrare gli elettori intorno alle 16. Fervono i preparativi. I nomi della lista Codice abbonamento: 068391 Angela Quintavalle, Giulio Petrizzelli, Paola Gagliardini, Francesco Forlin, Michela Angeletti, Marco Billi, Roberta Capodicasa, Maurizio Marchei, Raffaella Maria Pileri, Marco Arcelli, Michelle Massoma, Sandro Lazzeri, Margherita Gatti, Andrea Serio, Monia Alunni, Giovanni Luca Delogu, Paola Procaccini, Andrea Falcinelli, Maria Giovanna Biffaroni, Manuel Ribeca, Alessia Bianchini, Antonino Di Stefano, Elisabeth Poley, Fabio Toccaceli, Barbara Giusti, Stefano Cecchetti, Annalisa Lucidi, Silvio Turri Bruzzese, Federica Giovannuzzi, Andrea Cupelli. ~ Ritaglio Stefania Giannini stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 43 Quotidiano nSole9]{l mmrn Pagina 30-04-2014 2 Foglio 1 /2 Data Parlano i consulenti del lavoro Calderone: premio da stabilizzare Maria Carla De Cesari TARANTO. Dal nostro inviato Il bonus in busta paga di 80 euro per i redditi di lavoro dipendente e assimilati fino a 24mila 'euro e decrescente da questo valore fino a 26mila euro funzionerà se sarà stabilizzato. L'operazione per restituire potere d'acquisto ai redditi bassi dovrà poi essere completata con le regole per gli incapienti (una volta conteggiate le detrazioni per lavoro dipendente). «Aspettiamo di vedere cosa deciderà il Governo per gli incapienti e per la messa a regime del bonus. Intanto - commenta Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro -la circolare dell'agenzia delle Entrate non ha indicato come procedere quando coesistono più committenti, con il rischio di dover rimediare in fase di conguaglio». Anche il parametro del reddito complessivo nasconde insidie. «Al sostituto - spiega Calderone - mancano in molti casile informazioni e la possibilità di indebiti è elevata». Per Giovanni Prudenzano, neo presidente dell'Ordine dei consulenti dellavoro di Taranto, occorre dare, in tempi stretti, certezze operative ai sostituti. «Le aziende - dice non hanno liquidità. Bene l'anticipo del credito, da parte dei datori di lavoro, mediante la compensazione delle ritenute. e, se noI). ci fosse capienza, attraverso il monte contributi. L'importante è chiarire come ci si deve comportare nei casi dubbi, per esempio quando le ritenute e i contributi siano riferiti a mesi diversi, per il differente regime valido per il Fisco, che si basa sul principio di cassa, e per l'Inps che è governato dalla competenza. Con la confusione, rischiamo di non riuscire a quadrare il 770 del prossimo anno». Le riflessioni sul credito previsto dal Dl66/14sono avvenute a margine della due giorni promossa dall'Ordine dei consulenti di Taranto su «Laboratorio lavoro», un'iniziativa che vorrebbe diventare "ponte culturale" nel Mediterraneo su lavoro, come diritto, e imposte, come dovere sociale. Lavoro e fisco sono i due versi di una buona etica sociale, rimarca Piero Panzetta, consigliere nazionale, espresso dall'Ordine di Taranto. Il seminario è una tappa di un percorso iniziato dall'Ordine, che si è concretizzato nella costituzione di un osservatorio per lo studio e il confronto dei diritti del lavoro dei Paesi mediterranei, in modo che le legislazioni non giochino sulla concorrenza sleale. Tornando al bonus, i consulenti chiedono al legisl~tore comportamenti chiari. «E necessario che il credito sia al più presto tradotto in legge, in modo da evitare che i sostituti debbano rincorrere i cambiamenti», sottolineano Maria Grazia Ettorre e Luca Consera. Il timore è che ci siano modifiche magari dettate dalle esigenze di copertura finanziaria. «Abbiamo letto - rimarça Luis q Iudici - che le coperture sono un po' stentate». Nel capannello di consulenti si accende un piccolo dibattito sul presupposto del bonus, una manovra elettorale per Consera, un tentativo di avviare una svolta per Pina Carrieri, Luisa Iudici e Dora Lacarbonara. Ci saranno problemi nel riconoscimento da parte dei sostituti d'imposta? «Non crediamo - rispondono i consulenti -. Intanto dobbiamo elaborare le paghe di aprile, il bonus lo pagheremo a giugno, con la busta paga di maggio». © RIPRODUZIONE RISERVATA I PROifES~iION!IS Codice abbonamento: 068391 Necessario garantire al datore tutte le informazioni Evitare i cambiamenti in sede di conversione Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 44 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio Le partite ancora aperte Il PROBLEMA SCHEDE A CURA DI Anto'nino Cannioto II. PROBI.EMA Se un lavoratore svolge attività per due datori di lavoro contemporaneamente e ha le caratteristiche ognuno di essi erogherà il bonus. !l caso di una duplicazione del credito il , lavoratore in sede di conguaglio fiscale di fine anno, fine rapporto o con la dichiarazione dovrebbe restituire quanto percepito in più LA possumE SOLUZIONE I collaboratori a progetto e non possono svolgere la propria attività contemporaneamente per più committenti; ognuno di essi potrebbe, in presenza dei requisiti, erogare il bonus. La conseguenza sarebbe una duplicazione del credito che a quel punto andrebbe poi restituito ILPROBlEMIl. Aziende che corrispondono la retribuzione nel mese seguente a quello di riferimento. Se il bonus slitta a giugno il pagamento potrebbe avvenire dividendo l'importo spettante peO (anziché 8) o raddoppiando la prima quota o riconoscendo la quota mensile intera e, in sede di conguaglio fiscale di fine rapporto odi fine anno, pagando la differenza IL PROBLEMA Il sostituto anticipa il bonus e lo recupera utilizzando le ritenute fiscali e i contributi del mese. Da luglio le aziende operano i conguagli derivanti da assistenza fiscale e avranno a disposizione un monte ritenute più elevato. Si tratta di ritenute relative an'a'nno precedente, rispetto al cui possibile utilizzo non viene data nessuna precisazione ILPROElLEMA La compensazione degli importi pagati dal sostituto a 'titolo di bonus, in caso di insufficienza delle ritenute fiscali, può essere conguagliata anche con i contributi Inps. Il recu pero potrebbe generare un credito a seguito di incapienza (il bonus anticipato è maggiore sia delle ritenute, sia dei contributi) LA POSSIBILE SOLUZIONE Consentire al collaboratore di scegliere tra i vari committenti quello che dovrà erogare il bonus e, di conseguenza, chiedere agli altri di astenersi dal farlo. In questo modo, comunicando i propri redditi all'unico committente che resta in gioco, il bonus sarà erogato nella giusta misura e senza dar luogo a onerose restituzioni. Questa soluzione, che non è prevista dalla norma, nè tantomeno dalla circolare, ribalterebbe l'onere di controllo sullo stesso coUaborator~,nquale, inmodo consapevole, vuole evitare una fastidiosa restituzione delle maggiori somme percepite in un'unica soluzione LA POSSIBILE SOUlZIONE LA POSSIBILE SOLUZIONE Sembrano valide allo stesso modotu~!1le soluzioni anche se la necesslfà che il bonus sia immediatamente disponibile, fa propendere perla prima. Di conseguenza l'importo spettante calcolato applicando i criteri previsti dalla legge potrebbe essere diviso per? Se dunque il dipendente ha diritto all'irrtero bonus, pari a 640 euro, l'ammontare mensile che sarò erogato dal sostituto d'imposta corrisponderà a '91,43 euro. Si può escludere la possibilità che vi sia una correzione in sede di conguaglio fiscaledifineannoe di fine 'rapporto in q'u'anto questa soluzione non rispettai principi individuati dal decreto e alla base dell'erogazione del bonus Per facilitare il recupero delle somme anticipate a titolo di bonus si devono considerare «spendi bili» anche le ritenute da assistenza fiscale disponibili rrel mese considerato. L'agenzia delle Entrate, nella circolare numero 8 del28 aprile 2014, ha indicato atitolo di esempio quali ritenute possono essere utilizzate perii recupero. Tra queste l'Agenzia ricorda le ritenute Irpefin genere (si ritiene che sia compreso ancheil tributo1040),le addizioni regionali e comunali all'lrpef,le ritenute relative all'imposta sostitutiva sui premi di produttività e il contributo di solidarietà LI\. POSSIBlI.E SOLUZIONE Ammettere, comunque, la possibilità di riconoscere un credito a favore del sostituto di imposta. L'importanteèche questi abbia la possibilità di compensarlo ulteriormente o chiederne il rimborso. Peraltro va sottolineato che l'impianto, normativo nell'individuare l'Inps come facente parte dell'ultimo stadio del processo di compensazione abbia voluto farein modo cheilsostituto d'imposta potesse chiudere nel più breve tempo possibile la partita consistente nel recupero delle somme anticipate. Così facendo, infatti, perle ~omme da conguagliare si possono aggredire anche i contributi fino a concorrenza totale degli stessi e non solo Codice abbonamento: 068391 Si potrebbe interpretare estensivamente la norma nella parte in cui afferma: ((Il credito (...) è rapportato al periodo di lavoro nell'anno»,attribuendo una portata estensiva al termine «rapportato». Se per l'applicazione del credito si guardasse non solo alla tipologia del rapporto ma anche alla singola entità della prestazione lavorativa, si potrebbe pervenire a una ripartizione del bonus fino alla misurazione giornaliera dello stesso. Ciò consentirebbe a ogni singolo datore di lavoro di erogare una quota parte del bonus riproporzionata in base alla percentuale di lavoro part-time, ma il dipendente dovrebbe metterli a conoscenza dell'esistenza di due rapporti 30-04-2014 2 2/2 Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 45 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 30-04-2014 4 1 Garanzia giovani, adesioni online al via da domani Il ministero del Lavoro conferma l'avvio il 1 maggio di «Garanzia giovani». Sino al 31 dicembre 2015 i ragazzi tra i 15 e i 29 anni disoccupati e «Neet» potranno aderire all'iniziativa registrandosi sul sito www.garanziagiovani.gov.it o sui siti regionali. Va indicata la regione in cui si vuole lavorare (non necessariamente quella di residenza). %• 0 Codice abbonamento: 068391 CI RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 46 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio n 30-04-2014 4 1 Il Pd disponibile «a pochi ritocchi», ma l'Ncd insiste: «Su contratti a termine e apprendistato tornare al testo originale» Lavoro, ancora scontro su sanzioni e vincoli Anche Scelta civica non indietreggia nel voler inserire nel DI un emendamento aggiuntivo, per introdurre, in via sperimentale, per un triennio, il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti e se non venisse accolta questa richiesta, viene evidenziato in una nota, «il gruppo di senatori di Scelta civica valuterà l'opportunità di una astensione nel voto fmale sul provvedimento». Ancora ieri si sono succeduti gli incontri con i partiti che sostengono il governo (per l'esecutivo ha partecipato il sottosegretario Luigi Bobba) e oggi pomeriggio è in calendario un vertice di maggioranza dove si cercherà di arrivare a una intesa. I tempi per l'esame in commissione Lavoro. del Senato del Dl Poletti sono piuttosto contingentati: venerdì mattina è stato fissato il termine per la presentazione degli emendamenti, che dovrarmo essere votati entro lunedì (non è esclusa una seduta notturna), per far approdare il provvedi- Claudio Tucci ROMA Il governo apre alla possibilità di modificare il decreto Poletti; ma all'interno della maggioranza le posizioni restano ancora distanti, con il Pd che difende l'impianto del provvedimento uscito dalla Camera ed è disponibile solo a «pochi ritocchi, ma senza stravolgere l'impianto generale», sottolinea la capogruppo in commissione Lavoro del Senato, Annamaria Parente. Ma Ncd incalza e chiede di eliminare tutte le rigidità introdotte a Montecitorio: «Bisogna tornare al testo originario - insiste il presidente della commissione Lavoro del Senato, ed ex ministro, Maurizio Sacconi -. Non è pensabile che contratti a termine e apprendistato con una mano vengano incoraggiati e con l'altra inibiti da sanzioni sproporzionate, da adempimenti complessi, da vincoli, e dall'incerto rapporto con molte regioni inefficienti». mento in aula a Palazzo Madama martedì 6 maggio (il DI se modificato dovrà passare nuovamente alla Camera e va convertito in legge entro il 19 maggio). I nodi oggetto di discussione sono legati soprattutto alla sanzione della trasformazione a tempo indeterminato dei contratti a termine che superano il nuovo tetto di utilizzo del 20%, con N cd che preme per "ammorbidirla" e trasformarla in un indennizzo economico. Nel mirino di Ncd anche la quota di stabilizzazione degli apprendisti (20% per le aziende con oltre 30 dipendenti) reintrodotta dalla Camera. Il relatore al DI e senatore di Scelta civica, Pietro Ichino, nella sua relazione di ieri sul provvedimento ha difeso !'ipotesi di introdurre, in via sperimentale, il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Una proposta accolta con favore da N cd, ma bocciata dal Pd: «Va discussa e affrontata all'interno del Ddl delega sul Jobs act», ha detto Annama- ria Parente. E una sostanziale chiusura è arrivata anche dal governo. Ichino ha poi chiesto di valutare, sui contratti a termine, l'opportunità «di esentare dal limite massimo del 20% d'organico gli enti di ricerca»; e sull'apprendistato si è soffermato sulla reintroduzione dell' obbligatorietà della formazione di base nell'apprendistato professionalizzante (ma se la regione non si attiva entro 45 giorni l'azienda è esonerata). Su questo punto, secondo Ichino, «occorrerà valutare la compatibilità dell' esenzi~ne con la normativa U e» e un ragionamento andrà fatto anche sull'opportunità di consentire alle aziende (se adeguatamente attrezzate) di poter impartire direttamente la formazione. IlPd, in linea di principio, non è contrario. E N cd, ora, aspetta una proposta da parte del governo. Con questi paletti, ha spiegato Sacconi: «Che venga ridimensionato il ruolo delle regioni, ma senza ulteriori aggravi per l'impresa». IO RIPRODUZIONE RISERVATA I.'AUT AUT DI SCEl.'TACIVICA Codice abbonamento: 068391 «Garanzie sulle facilitazioni per il tem po indetermi nato o pronti all'astensione» Oggi il vertice di maggioranza per trovare un accordo Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 47 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 30-04-2014 37 1 /2 Agevolazioni. In Gazzetta il Opcm del19 febbraio con le indicazioni per il 2014 sull'imposta sostitutiva dellO per cento Premio di produttività più alto Sale a 3mila euro la retribuzione agevolabile - Tetto di reddito a 40mila euro Luciano Pavesio Franco Vernassa Diventa operativa anche per il 2014 la tassazione agevolata tramite l'imposta sostitutiva dellO% alle retribuzioni collegate alla produttività dei dipendenti del settore privato. Vanno subito segnalati alcuni aspetti positivi contenuti nel Dpcm 19 febbraio 2014 pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale: mantenimento dell'importo di 40.000 euro di reddito di lavoro dipendente riferito al 2013 quale limite massimo al fine dell'ammissione all'agevolazione; innalzamento a 3.000 euro (nel 2013 erano 2.500) dell'importo della retribuzione di produttività agevolabile; conferma per il 2014 della modalità di applicazione d'ell'agevolazione già in uso l'anno scorso. Il decreto del Presidente del consiglio dei ministri rappresenta una buona notizia sia per i dipendenti che per i sostituti d'imposta in quanto per i primi vi è la conferma che alcune voci retributive, che negli anni precedenti hanno goduto di una tassazione agevolata, continuano ad essere tassate in modo ridotto, mentre per i secondi non vi saranno oneri aggiuntivi conseguenti al cambiamento delle regole, con una prima piccola riduzione di uno dei tanti costi che la legge attuale impone loro di sopportare. L'agevolazione consiste nell'applicazione di un'imposta, sostitutiva dell'Irpef e delle addizionali regionali e comunali, con un'aliquota del 10% in luogo di quella ordinaria (che attualmente è almeno al 23 per cento). Le norme che individuano le voci retributive detassabili nel 2014 sono quelle relative al 2013, già contenute nel Dpcm 22 gennaio 2013, che viene espressamente richiamato dall'articolo l, comma 4, del nuovo Dpcm. Tale decreto aveva stabilito che per retribuzione di pro- duttività si intendono le voci retributive erogate, in esecuzione di contratti collettivi, con espresso riferimento a indicatori quantitativi di produttività/redditività/ quali-, tà/ efficienza/innovazione, o, in alternativa, le voci retributive erogate in esecuzione di contratti che prevedano l'attivazione di almeno una misura in almeno 3 delle seguenti aree di intervento: a) ridefinizione dei sistemi di orari e della loro distribuzione con modelli flessibili, anche in rapporto agli investimenti, all'innovazione tecnologica e alla fluttuazione dei mercati finalizzati a un più efficienteutilizzo delle strutture produtti-ye idoneo a raggiungere gli obiettivi di produttività convenuti mediante una progranunazio ne mensile della quantità e della collocazione oraria della prestazione; b) introduzione di una distribuzione flessibile delle ferie mediante una programmazio- ne aziendale anche non continuativa delle giornate di ferie eccedenti le due settimane; c) adozione di misure volte a rendere compatibile l'impiego di nuove tecnologie con la tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori per facilitare l'attivazione di strumenti informatici, indispensabili per lo svolgimento delle attività lavorative; d) attivazione di interventi in ~ateria di fungibilità delle mansioni e di integrazione delle competenze anche funzionali a processi di innovazione tecnologica. È previsto un monitor aggio, entro il30 giugno 2014, sull'andamento dell'agevolazione, anche al fine dell'eventuale adozione di specifiche proposte e iniziative di revisione. Valgono, quindi, in quanto compatibili, i chiarimenti forniti lo scorso anno dall'agenzia delle Entrate e dal ministero del Lavoro. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 Previsto un monitoraggio sull'andamento del beneficio entro il30 giugno 2014 Valgono i chiarimenti forniti lo scorso anno Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 48 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 30-04-2014 37 2/2 I numeri Perii 2014 la retribuzione di produttività individuale che può beneficiare deUa detassazione non deve superare i 3.000 eu ro lordi. Èstato quindi disposto un incremento rispetto al 2013, quandollUmiteerafissatoa 2.500 euro. Però in passato si èarrivati anche a 6mita euro Il..TA6UO Il lavoratore, per beneficiare detta tassazione ridotta, nel 2013 deve avere avuto un reddito da lavoro dipendente non superiore a 40 mila euro. Anche questo parametro nel corso degli anni ha subito delle oscillazioni"!n passato ('asticella è stata fissata anche a 30mila e 35 mila euro Alle retribuzioni collegate aIl'incremento della produttività si applica un'a liquota fissa del 10%, sostitutiva deU'Irpef e delle addizionali regionali e comunali all'Irpef.l'aliquota, a differenzadegli altri parametri, non è cambiata dal 2008 aoggi ALIQUOTA RETIUBUllONf 40.000 GIORNI 10% 30 Codice abbonamento: 068391 3.000 Gli accordi collettivi o aziendali che prevedono le retribuzioni di produttività e consentono l'accesso all'agevolazione devono essere depositati presso le direzioni territoriali del lavoro entro 30 giorni dalla sottoscrizione o dall'entrata in vigore del Opcm per quelle già firmate Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 49 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data 30-04-2014 Pagina 37 Foglio 1 procedura. Accordi da depositare entro 30 giorni Spazio alla detassazione già dal prossimo mese Alessandro Rota Porta Con la pubblicazione nella «Gazzetta Ufficiale» di ieri del Dpcm attuativo della detassazione 2014 si potrà finalmente dare applicazione all'aliquota sostitutiva del 10% dell'lrpef e delle addizionali regionali e comunali, con le stesse regole operative già in vigore per lo scorso anno. Ma quali step dovranno seguire i datori di lavoro che erogano o hanno erogato emolumenti collegati alla produttività? Secondo la previsioni del comma 4, dell' articolo 1, delDpcm, rinlangono applicabili le stesse disposizioni gestionali che avevano regolato la detassazione ne120l3. Intanto, è bene ricordare che la fonte di derivazione, per godere del beneficio della detassazione, deve sempre risiedere in un accordo collettivo azien- dale o territoriale. A parte il rispetto delle connotazioni della retribuzione di produttività, il primo adempimento da effettuare è il deposito degli accordi presso le Dtl, anche a mezzo Pec; entro 30 giorni dalla IL CONTROllO I datori di lavoro prima di applicare il beneficio dovranno verificare la situazione reddituale dei dipendenti loro sottoscrizione. Per le intese già siglate, dovrebbe valere la stessa procedura illustrata dal Lavoro per la detassazione 2013 (circolare 15/20l3), ovvero il deposito delle stesse entro 30 giorni dall' entrata in vigore del Dpcm. Rimanendo ferme queste indicazioni - all'atto del deposito-ovvero nel corpo degli accordi, il datore di lavoro dovrà altresì allegare un'autodichiarazione di conformità volta a confermare la rispondenza dei contenuti del contratto con le condizioni stabilite dalla normativa in materia: diversa sorte per i contratti già depositati per altre fmalità (si pensi - ad esempio - alla decontribuzione Inps), per i quali sarà sufficiente la presentazione della sola autodichiarazione, con espresso rimando agli estremi del contratto. Vi sono quindi da considerare i riflessi sul cedolino: prima di applicare nel Libro unico del lavoro la detassazione sugli emolumenti incentivanti, i datori dovranno effettuare le verifiche sulla situa- zione reddituale soggettiva dei lavoratori interessati, per controllare il rispetto delle soglie. Il controllo seguirà modalità diverse, a seconda che i lavoratori siano stati in forza presso l'azienda per tutto l'anno 2013 o solo per una parte di questo oppure siano stati assunti nel corso de12014· In particolare, se il datore di lavoro ha già sottoscritto un accordo collettivo aziendale, può applicare la detassazione calcolando l'imposta nella misura deho% ai dipendenti interessati, a partire dagli emolumenti incentivanti erogati dopo la sottoscrizione del contratto collettivo. I datori di lavoro che nei mesi da gennaio 2014 a oggi - nelle more del Dpcm - abbiano applicato le aliquote Irpef ordinarie, potranno recuperare la maggiore imposta versata avvalendosi delle operazioni di conguaglio di fine anno o di fine rapporto: è il caso delle erogazioni che derivano da accordi a validità pluriennale e che rispettano le condizioni imposte dal decreto. ©RIPRODUZIONERI5ERVATA I,,,:'::::J Codice abbonamento: 068391 ,,~·:::'ì NORME~!RIBUTI Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 50 Quotidiano nSole9]{l mmrn Data Pagina Foglio 30-04-2014 41 1 L'opzione non può essere scelta dal dipendente ma solo dall'amministrazione Prepensionamenti Pa obbligati N ecessaria una situazione di soprannumero o di eccedenza Gianluca Bertagna Il prepensionamento è consentito solo nei casi di dichiarazione disoprannumerarietà o di eccedenza e non può mai essere utilizzato come strumento per scansare i nuovi requisiti della pensione di vecchiaia o anticipata, dettati dalla riforma Monti-Fornero di fine 2011. È questa la considerazione principale contenuta nella circolare 412014 della Funzione pubblica (si veda anche il Sole 24 Ore di ieri), che estende a tutte le pubbliche amministrazioni, regioni ed enti locali compresi, la possibilità di collocare in pensione chi è in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi validi ante riforma Fornero o che li possono conseguire in tempo utile per perfezionare il requisito entro il 31 dicembre 2016. Non si tratta, quindi, di un diritto soggettivo del lavoratore, bensì di una scelta che opera l'amministrazione nel contesto dei piani dirazionalizzazione degli assetti organizzativi e di riduzione della spesa di personale. N ella circolare, la Funzione pubblica chiarisce una volta per tutte i concetti di "soprannumerarietà" e di "eccedenza" di personale. Il primo caso è quello in cui il personale in servizio supera la dotazione organica in tutte le qualifiche, categorie e aree. Il secondo termine indica, invece, la situazione in cui i lavoratori in servizio superano la dotazione organica solo in alcune qualifiche, categorie o aree in modo da permetterne una eventuale ricollocazione. Con il generale termine di "esubero" si designa, invece, il personale da porre in prepensionamento o in disponibilità. È arrivata anche la tanto attesa identificazione delle situazioni da cui possono derivare soprannumero o eccedenza di personale: riduzione obbligatoria delle dotazioni organiche per le amministrazioni centrali; ragioni funzionali; ragioni finanziarie che possono portare a squilibrio dei bilanci; piani di ristrutturazione decisi autonomamente dagli enti. Per le autonomie locali viene precisato che le situazioni in esame possono rientrare anche nella volontà di ridurre il rapporto tra spesa di personale e spesa corrente. Ad oggi, per poter assumere, un Comune deve mantenere tale percentuale al di sotto del 50% e quindi il valore viene anche evidenziato come "campanello d'allarme" per la valutazione di criticità negli equilibri finanziari. Fermo restando l'obbligo di adozione della progranlmazione triennale del fabbisogno di personale, non si può non ricordare che spetta ai competenti dirigenti l'individuazione dei profili professionali necessari allo svolgimento dei compiti istituzionali delle strutture cui sono preposti. L'adempimento è, quindi, propedeutico a ogni verifica di soprannumero o eccedenza. Da questa disamina scattano di conseguenza le procedure dettagliate per giungere correttamente al prepensionamento. Punto di partenza è, appunto, una dichiarazione di soprannumero o eccedenza di personale secondo quanto disposto dall'articolo 33 del Dlgs 165/2001. Qualora l'ente intenda avvalersi delle misu- re in esame, dovrà effettuare una ricognizione delle posizioni dei lavoratori che potrebbero risultare in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi vigenti prima del decreto legge 201/2011 e, passaggio fondamentale, chiedere all'Inps la certificazione del diritto a pensione e della relativa decorrenza. L'istituto ha trenta giorni di tempo per dare risposta richiedendo l'ulteriore certificazione di eventuali periodi mancanti. La risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro nei limiti del soprannumero potrà pertanto avvenire solo ed esclusivamente dopo aver acquisito la certificazione da parte dell'istituto di previdenza. La Funzione pubblica ricorda, infine, che i posti soppressi a seguito di dichiarazione di eccedenza di personale non possono essere più ripristinati e che i prepensionamenti non sono mai utili a definire il budget da destinare a nuove assunzioni (la quota per gli enti locali è pari al 40% delle cessazioni dell'anno precedente). ItJ RIPRODUZION E RISERVATA Il PERCORSO j[lR,~ m."ndnll~'ABFlr:><~1,1~uu~50 ~".","-_.""---"-,., .. "~"' ~,,'W" ,-, "'""' -"TTEN"""'. S"LO •• RL~."""'''.''UE.ErrIMAl\JE ,eCDROMU,",,1>A LLUNEDI =~:::,~~ Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non I;:":: N -~ riproducibile. Pag. 51 ;JiJ1ìill Codice abbonamento: -- -ISOlr 068391 L'ente deve individuare i lavoratori con i requisiti in vigore prima della riforma previdenziale e chiedere la certificazione dell'Inps Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA I La fluida Pagina 30-04-2014 9 Foglio 1 /2 Data Come funziona per i lavoratori che non hanno sostituti d'imposta. Il meccanismo dei rimborsi Dipendenti, colf, badanti redditi oltre 24 mila euro Ecco cinque domande per non perdere il bonus , di ISIDORO TROVATO Per molti ma non per tutti. Maggio è alle porte e in busta paga i lavoratori con reddito sotto i 25 mila euro dovrebbero trovarci quegli 80 euro di bonus Irpef promessi dal premier Renzi. A chi spetta, come e quando, sono i quesiti più frequenti nei nostri forum. Abbiamo chiesto ai consulenti del lavoro di tracciare un sintetico quadro della situazione anche alla luce dell'ultima circolare dell'Agenzia delle Entrate, che ha chiarito alcuni dubbi sorti con la pubblicaZione del decreto legge. In attesa che le softwarehouse consegnino a tempo di record gli aggiornamenti dei programmi per stilare le buste paga, proviamo a rispondere alle cinque domande più diffuse e ricorrenti. Esiste una fascia chi guadagna tra euro lavorando da dipenèlenlte ma con delle collaborazioni da lavoratore autonomo. Come dovranno comportarsi questi lavoratori? Cosa succede se il lavoratore intrattiene due o più rapporti part time con diversi datori di lavoro? E nel caso di un rapporto di lavoro a tempo pieno che si somma all'attività di consigliere in altre società? I lavoratori dipendenti a chi si devono rivolgere per ottenere il bonus previsto? Quali documenti devono presentare? ·n questi casi, proprio l'automa·1 lilnuovo decreto legge prevede che .l ticità del riconoscimento del bonus spetti a tutti coloro che bonus potrebbe rislÙtare un boomerang perché questo genererebbe riconoscimenti plurimi non consentiti dalla legge. Su questo punto la circolare 8 dell'Agenzia delle Entrate non prende una posizione netta, ma si può certamente ritenere che spetta al lavoratore comunicare al sostituto di imposta la presenza di più rapporti e dunque il rifiuto a ricevere la somma In mancanza o tardiva presentazione di questa dichiarazione all'azienda, il lavoratore che ha ricevuto un bonus in misura superiore sarà tenuto a restituire l'eccedenza in sede di conguaglio di fine anno o di dichiarazione dei redditi. © RIPRODUZIONE RISERVATA ©RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 producono un-reddito di lavoro dipendente e alcune categorie di redditi assimilati allo stesso lavoro dipendente. il riconoscimento non è subordinato ad alcuna richiesta da parte degli . interessati. Questo significa che il datore di lavoro o i committenti faranno tutte le valutazioni reddituali necessarie per verificare il rispetto delle condizioni per accedere al bonus e inseriranno la somma nella busta paga di competenza di maggio. Si ricorda che il bonus è stabilito in misura fissa pari a 640 euro per le fasce di reddito tra 8 mila e 24 mila e decrescente chi supera questa soglia e non oltre i 26 mila. naloga attenzione al. caso precedente dovrà essere fatta per coloro che hanno rapporti di dipendenza in prossimità dei 24 mila euro e hanno anche collaborazioni esterne. Si tratta di figure «ibride» che rischiano di ricevere il bonus anche se il totale del loro reddito sfora il tetto dei 24 mila euro. Il timore di molti di loro è che possano incorrere in qualche sanzione a causa degli 80 euro ricevuti in busta paga. È opportuno che il dipendente (che è anche collaboratore) fornisca tutte le informazioni reddituali necessarie affinché il sostituto di imposta sia in grado di valutare la legittimità del riconoscimento. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 54 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data 30-04-2014 Pagina 9 Foglio 2/2 Chi sono gli incapienti esclusi tra gli aventi diritto al bonus? Che cosa accadrà ai lavoratori flessibili, ai precari e ai pensionati? CoH e badanti non sono in possesso di sostituto d'imposta, requisito necessario per accedere agli 80 euro. Come faranno a ottenere il bonus? A chi dovranno chiederlo? a circolare dell'Agenzia delle · Entrate spiega che anche i Irapporti di lavoro domestico e più j in generale i contribuenti che sono privi di un sostituto di imposta, potranno berieficiare del bonus ma esclusivamente in occasione della compilazione della dichiarazione dei redditi nel mese di giugno 2015. Le modalità di recupero del bonus non sono state rese note ma in occasione della dichiarazione - spiega l'Agenzia - potrà essere utilizzato in compensazione oppure richiederlo a rimborso. Comunque l'ipotesi più verosimile è che colf e badanti possano chiedere un credito nella.dichiarazione dei redditi dell'anno prossimo. ~ G.. che dichiarano meno di 8 li incapienti sono i lavoratori mila euro l'anno. In virtù degli scarsi introiti non sono tenuti a pagare tasse. n bonus arriva grazie a un intervento sull1rpef, cioè sull'imposta sul reddito che il datore di lavoro versa ogni mese al Fisco per conto del suo dipendente trattenendola dallo stipendio lordo. Visto che questi lavoratori non versano l'Irpef, non avranno diritto neanche agli 80 euro. Ma tra le categorie escluse rientrano così i titolari di partita Iva, i pensionati, i lavoratori part time e quelli a progetto. Per queste ultime forme contrattuali si attendono chiarimenti quanto prima. © RIPRODUZIONE RISE'RVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Statali. tagli ai dirigenti e IlllOY<J busta paga Codice abbonamento: 068391 ",ntlddinilm("I",'uni")pcrc\1~""Il''-'xlcRellLi!Jlif()ume''''''O'')I",,uU\e, Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 55 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA PIÙLUNGHI di DARIO DI VICO Pietro Ichino è al Senato il relatore di maggioranza per l'approvazione del decreto Po~etti sul lavoro. Ein questa veste il giuslavorista milanese ha avanzato la proposta di un emendamento che potrebbe qualificare maggiormente il provvedimento e «cucirlo» con il vero e proprio Jobs Act. Attorno a quest'idea Ichino ha costruito un consenso piuttosto ampio che va da Forza Italia e Ncd (l'ex ministro Maurizio Sacconi) fino a esponenti non renziani del Pd come Laura Puppato e Valeria Fedeli. Anon trovarsi sulla stessa lunghezza d'onda è però questa volta il ministro Giuliano Poletti, che in linea di principio non sarebbe contrario ma teme una complicazione dell'iter parlamentare quando il provvedimento dovrà tornare alla Camera e passare al vaglio della nutrita schiera di deputati pd filo-Cgil. Ma che cosa propone nel merito Ichino? nsenatore di Scelta civici ha spiegato ieri nell'apposita commissione di Palazzo Madama che il decreto Poletti ha molti vantaggi insieme però a una . pecca: finisce de facto con l'offrire alle imprese e ai lavoratori una sola tipologia di rapporto di lavoro dipendente per far fronte Plano lchlno all'incertezza del breve Il giuslavorista: periodo,il contratti atempo contratto a indeterminato a , termine.' " tutele cresc~ntl «Perché invece -sostiene' . Ichino-non prevedere anche l'opzione di un contratto a tempo indeterminato "dal quale ciascuna delle parti può recedere nei primi tre anni" sopportando un costo di separazione «predeterminato e ragionevole»? Oggi i contratti a tempo indeterminato sono solo il 16,5% contro un 68% di contratti a termine. Per Ichino è una sproporzione che va combattuta altrimenti si condannano le giovani generazioni alla sostanziale inaccessibilità al tempo indeterminato. Invece un programmq di collaborazione impresa-dipendente più lungo ha un effetto positivo sul miglioramento del capitale umano rendendo più facile Ritaglio Lavoro e previdenza stampa l'investimento in formazione e l'accrescimento delle competenze. Inoltre, aggiunge il senatore, «sul lato imprenditoriale sdrammatizzerebbe la scelta tra assunzione a termine e a tempo indeterminato». CosÌ emendato il decreto Poletti rappresenterebbe oggettivamente un ponte (e un periodo di utile sperimentazione) con il disegno di legge delega di riforma organica del mercato del lavoro voluto dal governo (il 1428/2014 meglio conosciuto come il Jobs Act) che sposa proprio la filosofia del contratto a tutele crescenti e che presuppone nei primi tre anni il superamento dell'articolo 18. Insomma decreto Poletti e Jobs Act parlerebbero la stessa lingua superando cosÌ l'obiezione avanzata al ministro di aver previsto una fase uno all'insegna dell'ulteriore precarizzazione. Certo, resta lo scoglio del superamento dell'articolo 18 ma non va dimenticato che proprio Susanna Camusso qualche settimana fa aveva aperto all'ipotesi del contratto unico a tutele crescenti. Tocca adesso al governo e a Poletti decidere il da farsi. e R!PHODUZIONE RISE'RVATA Statal!. tagli ai dirigenti e IlllOY<J busta paga ",ntlddirnlm("I",'uni")pcrc\1~""Il''-'xlcRellLi!Jlif()ume''''''O'')I",,uU\e, 068391 IL LAVORO E I CONTRATTI Foglio 30-04-2014 9 1 Codice abbonamento: , L'analisi Data Pagina ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 57 Quotidiano Pagina 30-04-2014 9 Foglio 1 /2 Data COBBIEBE DELLA SEBA formazione Saranno ridotte le scuole di formazione dei quadri Così i tagli ai dirigenti pubblici di ENRICO MARRO Statali, tagli ai dirigenti e nuova busta paga Ai cittadini un codice unico per evitare le code. Renzi: la rifonna? Servono i marines onIine, confermata ieri da Renzi. il presidente ha voluto innanzitutto rassicurare che non ci sono dipendenti pubblici in esubero da licenziare, «perché con il blocco del tumover fatto dai governi precedenti la percentuale dei lavoratori è come quella degli altrl Paesi». Piuttosto, ha aggiunto, «dobbiamo far lavorare di più e meglio i dipendenti e chi lo fa deve essere pagato di più» mentre bisogna «beccare i fannulloni e farli smettere». Nel mirino i dirigenti. «Ne abbiamo troppi e quelli che fanno i furbi vanno beCcaID>. La riforma della dirigenza, che potrebbe arrivare per decreto, prevede l'istituzione di un ruolo unico dal quale le diverse amministrazioni potranno attingere conferendo incarichi a termine. La parte variabile della retribuzione non sarà più distribuita a pioggia a tutti ma solo ai meritevoli. Tra gli elementi di valutazione potrebbe giocare un ruolo la performance del Paese e dovranno contare in maniera più stringente di ora i risultati del- l'ufficio e il grado di soddisfazione degli utenti. Verranno ridotte le scuole di formazione dei dirigenti che oggi sono cinque. I cittadini saranno protagonisti. Non solo perché saranno chiamati a dire la loro, ma anche perché verranno dotati di un pin, un codice personale, per accedere alla Pubblica amministrazione e sbrigare ontine tutte le pratiche e anche per «pagare la bolletta, così non ci saranno più code», ha detto Renzi. Per i dirigenti e gli altri dipendenti pubblici si studiano meccanismi per distribuire meglio il personale. Sarà possibile la mobilità obbligatoria, entro un certo raggio di chilometri e rispettando competenze e retribuzione del lavoratore. E ci saranno anche norme per favorire la cosiddetta staffetta generazionale, favorendo l'uscita dei lavoratori più anziani per sostituirli in parte con i giovani, i vincitori di concorso e i precari. Dovrebbe essere superato definitivamente l'istituto del trattenimento in servizio (due anni oltre i limiti di pensione). Lo svecchiamento della Pubblica amministrazione, ha detto il presidente del Consiglio, «è un tema vero, su cui lavoreremo molto». Pare quindi di capire che queste misure non entreranno nel decreto, ma nel disegno di legge delega, magari per raccordarsi con misure di flessibilità del pensionamento allo studio anche per i lavoratori del settore privato. Ci saranno. anche cambiamenti di sistema. Verrà ridotto <do spazio della sospensiva» che i Tar possono decidere e che spesso blocca la realizzazione delle opere per anni. Verranno rafforzate tutte le norme per la trasparenza delle amministrazioni (tutte le spese online) mentre il sottosegretario alla presidenza, Graziano Delrio, ha confermato a Radio anch 'io, che ci sarà «una rid~ione importante degli enti». E il cosiddetto Sforbicia Italia, altro provvedimento nell'agenda del governo. Enrico Marro © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 ROMA - 10 schema è simile a quello dell'operazione bonus: prima l'annuncio del piano e poi, dopo una o due settimane, i provvedimenti di legge. Oggi pomeriggio, prima in Consiglio dei ministri e dopo in conferenza stampa, Matteo Renzi e il ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, illustreranno le linee guida della riforma della Pubblica amministrazione. Una rivoluzione, secondo il presidente del Consiglio, che ieri in tv a Porta a potta, ha fornito alcune anticipazioni, condite con qualche battuta: «È molto più facile andare sulla lUIia che cambiare la Pubblica amministrazione in Italia». Un'impresa, ha proseguito, per la quale <<11on ci basta nemmeno la Nasa, forse i marines». La riforma si articolerà in un decreto legge, immediatamente operativo, e in disegno di legge delega, dai tempi più lunghi, che verranno approvati nelle prossime settimane. Anche i cittadini verranno chiamati a proporre delle soluzioni, attraverso una consultazione Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 58 Quotidiano COBBIEBE DELLA SEBA Data 30-04-2014 Pagina 9 Foglio 2/2 Che cosa cambia ---------------- Cittadini e utenti protagonisti della riforma Meno dirigenti e con retribuzione variabile Mobilità obbligatoria e staffetta generazionale Non ci sono dipendenti pubblici in esubero da licenziare, assicura il presidente del Consiglio, ma con la riforma della Pubblica amministrazione arriveranno norme per una migliore distribuzione dei 3,2 milioni di lavoratori pubblici. Sarà possibile la mobilità obbligatoria entro una certa distanza- e rispettando le . competenze e la retribuzione del dipendente. I lavoratori più anziani e in posizioni obsolete verranno accompagnati alla pensione per favorire !'ingresso dei giovani 1 I prowedimenti allo studio del governo contengono una forte riforma dei dirigenti pubblici, che mira a ridurne il numero e a pagarli secondo le prestazioni. Verrà istituito un ruolo unico dal quale le diverse amministrazioni sceglieranno i dirigenti, che avranno incarichi a termine e la parte variabile della retribuzione legata ai risultati dell'ufficio, a indicatori generali di performance e alle valutazioni degli utenti. Il governo taglierà il numero delle scuole di formazione dei dirigenti, oggi 5 2 3 Il piano messo a punto dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e dal ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, assegna un ruolo da protagonisti ai cittadini utenti. Saranno chiamati, attraverso una consultazione online, a proporre soluzioni per una burocrazia più efficiente. Entreranno anche nella valutazione dei servizi e disporranno di un pin, cioè un codice personale per sbrigare telematica mente tutte le pratiche con gli uffici pubblici Umiti ai Tribunali amministrativi regionali Verranno introdotti dei limiti alla «sospensiva»,la decisione prowisoria con la quale i Tar possono sospendere la realizzazione di un'opera pubblica in seguito alla presentazione di un ricorso e in attesa della pronuncia definitiva. In arrivo anche norme per rafforzare l'assoluta trasparenza di tutte le Pubbliche amministrazioni, che dovranno pubblicare online le spese, voce per voce (le norme attuali spesso non vengono rispettate). Saranno tagliati anche una serie di enti inutili Codice abbonamento: 068391 4 Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 59 Quotidiano la Repubblica Data Pagina Foglio 30-04-2014 15 1 Arriva la riforma del pubblico impiego Per ora non ci sarà un decreto Il premier awerte: puniti i fannulloni lUISAGRION ROMA. «Beccare» i fannulloni e «stanare» i bravi. Codice abbonamento: 068391 Rivoluzionare la busta paga e il ruolo dei «troppi» dirigenti, svecchiare la burocrazia, sia in termini di età media di chi ci lavora che quanto a processi utilizzati: via la code, avanzi il digitale. Ecco le linee guida della riforma della Funzione Pubblica modello Matteo Renzi- Marianna .. Madia. Unariformacheilpremiereilministrodella Funzione Pubblica avvieranno oggi in Consiglio dei ministri e che si concretizzerà nella prossime settimane in due atti, un disegno di legge delega e un decreto che dovrebbe contenere prowedimenti di semplificazione. Mettere mani nella macchina dello Stato, non sarà facile, ha commentato Renzi parlando a "Porta a Porta»: «È la cosa più difficile che possiamo fare non basta la Nasa, forse i Marines». npremier, rispondendo alle critiche dei sindacati finora esclusi dalla partita, precisa che «le persone saranno coinvolte e sfidate con metodi che sorprenderanno»: non ci sarà un referendum «ma una forma di COnsultazione» ontine; l'obiettivo sarà rendere la funzione pubblica «accessibile, trasparente, semplice, a portata di tutti». Vasta la materia trattata: «Ci saranno molte cose che faranno discutere, si va su vari settori: dalla giustizia amministrativa alla retribuzione, alla licenziabilità dei dirigenti». Di diversi capitoli in realtà già si profila la struttura: fra i più importanti dovrebbero esserci quelli che cambieranno la vita ai dirigenti e svecchieranno, anche anagraficamente, il popolo degli oltre tre milioni di statali. Al vertice i cambiamenti saranno notevoli: al di là dei 240 mila euro annui lordi massimi all' anno previsti come stipendio, la parte variabile del loro stipendio non sarà a pioggia, ma legata al merito e all' andamento del Paese: se l'economia va male i premi salteranno. Per i tremila dislocati nei ministeri torneranno al «ruolo unico» già lanciato dall' ex ministero Bassanini e abolito dal successore Frattini. Le assunzioni non saranno fatte dai singoli dicasteri, ma dallo Stato, quindi i le posizioniruoteranno e i ruoli saranno a termine. Per loro «ci sarà una sorta di contratto a tempo determinato e i più furbi vanno beccati» ha precisato Renzi . Per i dipendenti, al contrario di quanto lasciato intendere dagli 85 mila esuberi ( «indicativi» secondo Renzi) di cui parlò Cottarelli nella spending review «non ci saranno licenziamenti», ma anche qui l'obiettivo sarà «beccare i fannulloni e premiare i bravi». Ci sarà una maggiore mobilità (come i premi al merito molte volte annunciata, ma scarsamente applicata) e un ricambio generale dei vertici che coinvolgerà soprattutto la dirigenza, con una staffetta generazionale che-rimettendo mano all' attuale blocco del turn over- passerà attraverso i prepensionamenti e punterà ad abbassare l'età media dei dipendenti ( oggi fra le più altè in Europa). Guardando alle semplificazioni, Pin unico a parte, frai prowedimenti ci sarà un capitolo municipalizzate e uno che riguarderà le gare pubbliche, con l'obiettivo di abbattere i ritardi legati ai ricorsi al Tar. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 66 Quotidiano LA STAMPA «Così rischiamo diBvendere una grossa fetta del patrimonio» A. Lorusso Caputi E questo, secondo lei, è il segnale che i tagli sono già stati fatti? «Certo. Ne sono stati fatti molti: sia sul personale che nell'at;ea editoriale. Per questa ragione mi limito ad osservare che se si vuole difendere il servizio pubblico è necessa- 30-04-2014 6 Foglio 1 Stato aiutassè l'azienda pubblica a finanziare il servizio pubblico. E a questa operazione si può arrivare consentendo a viale Mazzini di recuperare le considerevoli sacche di evasione sul canone. Un'operazione semplice, trasparente che avviene in tutte le Tv pubbliche, in tutti gli stati europei». Ma vista la situazione e l'improvvisa necessità di far fr-onte ai 150milioni di euro che il governo si terrà con il DI sull'irpef, forse servirà fare ancora molto altro, non crede? .. sindacato dirigenti Rai Ma quale spending review, alla Rai sono già molti anni che si tagliano capitoli di spesa, sprechi, e si riducono costi sulle produzioni». Andrea Lorusso Caputi, capo dell1\drai il sindacato dei dirigenti della Tv pubblica non batte ciglio. Certo, non perde di vista la difficile situazione che l'azienda attraversa ma ribadisce con fermezza che «il dimagrimento, se così' lo vogliamo chiamare, è relativo a quanto si pesa». Una battuta, insomma, ma che serve 'a dimostrare e a fotografare come «nonostante il calo consistente della pubblicità la Rai sia comunque riuscita ad avere un bilancio in attivo». Data Pagina «Se molto altro significa vendere Raiway, rispondo che in questo momento la vendita può equivalere a una svendi~ ta.Non penso che sia necessario depauperare cosÌ i~prov visamente un'azienda straordinaria come la nostra». Poi c'è il capitolo taglio degli stipendi. Nel mirino ci sono moltissimi dirigenti di viale Mazzini: basterà il tetto sui compensi ai manager a ridurre i costi? «Il problema del taglio degli stipendi viene dopo la salvaguardia dell'azienda. Ma in tutta questa vicenda un concetto mi pare fin troppo chiaro: 150milioni di euro, così come impone il decreto irpef del governo, non si trovano tagliando gli stipendi ai dirigenti». [PAO. FES.] 068391 Andrea Lorusso Caputi Codice abbonamento: rio ridurre sensibilmente la dipendenza della nostra azienda dall'andamento del mercato pubblicitario». Ma come? Pare semplice a sostenerlo... «Sarebbe coerente che lo Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 67 Quotidiano Pagina 30-04-2014 7 Foglio 1 /2 Data LA STAMPA Riforma della p.a. lo Stato potrà licenziare i dirigenti Oggi il premier presenta le proposte del governo Stop dai sindacati: non si fi:1 senza consultarci ROMA Matteo Renzi oggi apre ufficialmente il cantiere della riforma della pubblica amministrazione. L'ordine del giorno del consiglio dei ministri convocato per le 16 non prevede nulla di specifico, nessun decreto, nessuna nuova legge ma intervenendo ieri sera a «Porta a porta» il presidente del Consiglio ha conférmatò che manterrà fede agli impegni p:resi: «Presentiamo con Madia i provvedimenti che noi proponiamo alla Pubblica ~mministrazione, con un metodo diverso dal solito. Molte cose faranno discutere, si va dalla giustizia amministrativa fino alle questioni legate alla retribuzione mega ,Rei dirigenti e alla gestione della licenziabilità dei dirigenti». I sindacati sono ovviamente già sulle barricate: dopo Cgil e Cisl, che lunedì lamentavano la mancata consulta- 3 IDIOliom• È il numero dei dipendenti Dirigenti nel mirino Si parte dalla testa, dai vertici della macchina pubblica. In det:taglio, ci sarà più mobilità per i dirigenti, che potranno essere anche licenziabili ed il cui compenso potrebbe essere agganciato ad lina seria di obiettivi, compreso l'andamento dell'economia del Paese perchè «se il Paese va male, anche i dirigenti devono tirare la cinghia». Quindi si studia l'introduzione di un ruolo unico della dirigenza: sparirebbero in sostanza la divisione tra prima e seconda fascia, così come le assunzioni fatte dai singoli dicasteri, per arrivare ad avere solamente dei «dirigenti della Repubblica», e ci sarebbe un ridisegno del sistema dei concorsi e dei 'corsi e a valle anche una riorganizzazione delle scuole di formazione che attualmente sono ancora cinque: la Scuola superiore della Pa, quella dell'Interno,l'istituto diplomatico, la scuola dell'amministrazione locale e quellà Mobilità per i dipendenti Per il personale ordinario, il premier esclude che si debba parlare di esuberi e definisce «solo ipotesi» la stima di 85mila fatta dal commissario per la spending review Cottarelli. Questo però non esclude che ci siano soluzioni concordate di uscita, dai prepensionamenti alla pratica dell'eso-' nero dal servizio, che accompagnate dallo sblocco del turn over potrebbero innescare una certa quota di ricambio generazionale. Visto dall:;t parte dei cittadini la pubblica amministrazione richiede una buona dose di semplificazione: potrebbero arrivare misure come il codice unico per l'accesso ai certificati on-line, nuovi interventi in materia di trasparenza e sburoeratizzazione ed un ulteriore taglio di enti inutili. «Faremo una sfida ha spiegato ancora il premier nei confronti di chi lavora nella Pa, coinvolgendoli». nnIa mila euro I dipendenti della Pubblica Amministrazione che hanno oltre 60 anni Il tetto massimo per gli stipendi pubblici. Una cifra che potrebbe scendere ancora Codice abbonamento: pubblici in Italia: per l'esattezza sono 3.036.637 di economia e finanza. zio ne, ieri si sono fatte sentire anche Uil, Ugl ed il sindacato dei dirigenti Cida. Che ha messo nero su bianco il suo «no» al tetto degli stipendi peri manager pubblici. Renzi cerca di esorcizzare le difficoltà e nel salotto di Bruno Vespa evoca John Kennedy. «lo so che è.difficile ma gli obiettivi si scelgono non perché sono facili ma perché è la cosa più difficile. E la cosa più difficile che possiamo fare è cambiare la pubblica amministrazione e lì non ci basta nemmeno la Nasa, forse i Marines». Come è noto, il pacchetto di, interventi messo a punto dal ministro Mariann,a Madia, spazia da misure sui dirigenti, ad interventi sul personale, a misure di semplificazione a favore dei cittadini. Oggi però il governo metterà a fuoco il metodo ed il merito della riforma,mentre i provvedimenti concreti (un decreto ed un disegno di legge delega) arriveranno più avanti. 068391 PAOLO BARONI Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 68 Quotidiano Data LA STAMPA Pagina Foglio 30-04-2014 7 2/2 ,Lefrasi " , . ' ' Unasfida'ambiziosa ';ç~m~di~:e K~n~edy • . ~r;l• •0l)tettIVO'.sl.sq:eglie J:>ef:cheèdiffi€il~ :.n9nJ)erchéèfacU~ . , , ' ",' ,\ 'a~'uOtelf,esercfto P~rfarè:quesi6" . non basta neanche . laNa5a / forse bastano i marines : 'Ilmerlo ,Non è p()ssibile che i premi arrivino .' prescindendo. ':, dai *ultati ottenuti' I punti Cadeilmito del capo inamovibile Gare rapide Stop al balletto Arriva il pin che dà accesso senza sconti dei ricorsi blocca-attività .ai documenti sulla lègalità ddio all'inamovibilità, oggi uno dei capisaldi dellà dirigenza nella pubblica amministrazione: nelle aziende private ovviamente i dirigenti sono liéenziabili, poiché si parte dal presupposto che abbiano un rapporto di fiducia con l'azienda che può venir meno. Ieri il premier è sfato chiarissimo sull'argomento: «La licenziabilità dei dirigenti» sarà al centro della riforma. n arrivo un cambio di passo anche per la giustizia amministrativa, di cui il premier ha parlato spesso. E anche uno dei modi in cui spesso complice l'intervento di altri cittadini italiani - ci si sente vessati dalla pubblica amministrazione: chiedi Ili licenza per un'attività, un concorrente fa ricorso al Tar e tu resti bloccato per mesi. Secondo Renzi, «novità éhe faranno discutere». Ritaglio Lavoro e previdenza I stampa ad uso esclusivo L a riforma introdurrà per i cittadini una . . «identità digitale»: il . che vuoI dire «dare a tutti un pin» che permetterà l'accesso alle pratiche e ai documenti della pubblica . amministrazione che lo riguardano. Così il premier Matteo Rel}zi a Porta a Porta: «lI pin -.spiega - vuoI dire mai più code per un certificato e non pagare più in un certo modo la bolletta)). del destinatario, non uove regole anche per le gare d'appalto. «Non discuto del ·fatto che dobbiamo avere grandissima attenzioIie alla legalità nelle gare, ma il modo per garantire la legalità, la premessa è la semplicità)). La riforma dovrebbe dunque andare verso uno snellimento delle procedure di affidamento dei lavori pubblici, pur mantenendo un sistema di controlli rigorosi. N riproducibile. Pag. 69 068391 A I Burocrazia Codice abbonamento: Giustizia Lavoro Quotidiano MF Data Pagina Foglio 30-04-2014 18 1 La formazione non sarà più soltanto pubblica , . U con 9 mila operatori su tutto il territorio nazionale, sono del tutto insufficienti a reggere l'urto di decine, forse centinaia di migliaiadi giovani, che potrebbero rivolgersi a loro per dare risposta alloro dramma. A1cùne Regioni, come Lombardia e Veneto, stanno pensando di far partecipare al progetto anche le agenzie private, che gestiscono in Italia migliaia di sportelli. Potrebbe essere il modo più sicuro per evitare ingorghi di disperati agli sportelli dei centri d'impiego. Con pochi risultati concreti tranne un effetto annuncio che, in campagna elettorale, rischia di essere il vero obiettivo dei politici. A pensare male, anche se si fa peccato, suonano strane le valanghe di agevolazioni comunitaria disponibili nelle ultime settimane: basti pensare a Erasmus, Horizon 2020, Sabatini bis, tanto per citare i progetti con più polpa. VuoI dire che i centri decisionali Ve tremano dalla paura di essete travolti dal voto di protesta, perciò . hanno deciso di mettere in vetrina i prodotti migliori. Meglio tardi che mai. (riproduzione riservata) Codice abbonamento: 068391 n atto concreto per diminuire il DI MARINO LONGONI drarmì:la della disoccupazione giovanile, che in Italia ha abbondantemente superato, nella fascia per iniziative didattiche spesso servida 15 a)4 anni, il 40%. Partirà ilIo te solo a riempire le tasche di chi li maggio, e la data non è casuale, il gestiva senza essere di alcuna utilità progetto Garanzia giovani, con una per i lavoratori in cerca di impiego. dote non da poco, circa un miliardo Adesso i fondi disponibili si trasfore mezzo: 500 milioni sono finanziati mano in incentivi eèonomici, che sada fondi europei, il resto viene messo ranno erogati alle imprese disponibili a disposizione dallo Stato e dalle Re- ad assumere o formare giovani. gioni. Coinvolgerà, nelle intenzioni Concretamente, tra qualche giorno, del ministro del Lavoro Giuliano Po- ch,i ritiene di avere i requisiti' per letti, quasi un milione di ragazzi tra i partecipare al progetto potrà iscri15 e i 29 anni. L'obiettivo è dare loro versi tramite appositi siti. In tempi una risposta concreta entro quattro brevi sarà chiamato per un collomesi dalla fine degli studi o dall' ini- quio al termine del quale, in base zio formale della disoccupazione: un anche. alle. disponibilità presenti contratto di lavoro o di apprendistato, a livello regionale, si proporrà al un periodo di formazione professio- giovane la soluzione migliore per naie o di servizio civile;.in alcune uscire dalla disoccupàzione. Regioni anche una spinta concreta ' Il progetto è sicuramente un passo in avanti rispetto a quanto fatto finora, verso l' autoimprenditorialità. anche se non mancano le criticità: La gestione del progetto sarà in ma- anzitutto perché alla data (simbolino alle Regioni, e la maggior parte di ca) dello maggio il sito principale esse ha già ine.sso a punto, e in alcu- www.garanziaperigiovani.itnon sarà. ni casi ha già fatto partire, dei piani ancora attivò. Poi, perché molte Redettagliati. Alla base c'è comunque gioni non sono ancòra pronte a dare l'idea di superare lè «fabbriche di avvio concreto al progetto. Infine i corsi», cioè lo stanziamento di fondi Centri per l'impiego, 566 sportelli Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 70 Quotidiano ItaliaOggi Data 30-04-2014 Pagina 8 Foglio 1 / ( II miei sindacalisti non sono più interessati a entrare nel consiglio di amministrazione. Essi, ora, vOf,{liono entrare nel salotto buono DI ascolti bene, ho messo il ristorante in fabbrica, ho dato il parcheggio a tutti, la colonia per i bambini, porto a spasso tutti quanti per il mondo, gli arrotondo la busta con la contrattazione aziendale: ebbene, quando voglio un po' di flessibilità ho solo due strade, o supplico i vecchi operai con me da trent'anni, o compro un paio di sindacalisti ... ». <<lo mando i fiori alle partorienti» interrompe il prestigioso presidente· che vende aCciaio in tutto il mondo «ho provato ad abolire i titoli, li chiamo tutti con il tu, regalo borse di studio, in fonderia ci tengo solo i negri, e sa cosa mi dicono? che vogliono la partecipazione ... e sa che cosa intendono? vogliono entrare nel consiglio di MAruo UNNIA N ---© Riproduzione riseroata--lll 068391 a vigilia della riunione del Gotha industrial finanziario, da ogni parte d'Italia !Sono olati a Roma presidenti, boiardi pubblici e ceo multinazionali. Donna Lavinia è stata sollecitata ad ospitare in terrazza una ventina di nomi eccellenti, con un paio di banchieri fidati. Conversano di politica e di economia, si sentono sospesi sul filo di lana di una ripresa incerta, e presto il discorso finisce sul binomio affari e sindacati. "Macchè job actper i disoccupati, il problema è la flessibilità degli occupati» mormorasconsolato l'ad di un gruppo chimico notissimo, amministrazione ... ». «Cosa dice mai? «io muovo da una constatazione: qui, dove vogliono arrivare, per dio?!» doo si rende flessibile il lavoro o le azien- manda il banchiere, fino ad allora de chiudono, ma per farlo ci vuole il indifferente, e il presidente risponde consenso dei sindacati, e per avere il . «cosa vuole, è il prezzo che ci chiedono consenso bisogna dare molto. Un tem- per un po' di flessibilità ... "'. po era più semplice, si dava la mensa La conversazione va avanti e stavano buoni, ai capi semmai il sullo stesso tono lamentoso, fino a parcheggio e un pacco a Natale. Oggi quando compare il maggiordomo e si rivolge a Donna Lavinia «Signora, non puoi cavartela con una giterella sono arrivati i sindacalisti del presociale, anche le segretarie ti dicono o sidente» «Chi sono? ch~ vogliono?» le Maldive o niente. Denaro? intanto sobbalza la padrona di casa «chi li ha bisogna averne, ma il guaio è che il invitati?» «Mi sono permesso di furlo, riceverne diventa un'abitudine». signora» si scusa il presidente dell'acL'esordio ha calamitato l'atciaio «non potevo lasciarli a casa ... », tenzione, interviene il riverito preal che s'infuria Donna: «Non voglio sidente leader nell'alimentare: «Mi gente simile in casa mia!» «Signora, la supplico, sono disperato, devo spe:dire una partita di tubi in Germania, se non flessibilizzano perdo il cliente». «Sono affari vostri!» «nll ascolti, questi han cambiato idea, non gli importa il consiglio di amministrazione, vogliono entrare in un salotto buono, e l'hanno messa giù dura, o ci porta nel salotto buono stasera o noi domani blocchiamo le linee ... » "Che devo fare, signora» domanda il maggiordomo «li lascio in anticamera?» «Ripeto no! Non li voglio in casa mia!» sentenzia Lavinia, un attimo glaciale, e poi ordina: «Sciogli i molossi napoletani e libera l'anticamera!» «Si fermi signora!» grida il presidente, «non comprometta, con un gesto inconsulto, l'armistizio aziendale!», poi fa scudo agli sventurati, ma la carica delle belve giustiziere li travolge, si salvano infilando a precipizio le scale. Mentre gli ospiti assistono al tramonto dell'ipotetico idillio sociale, Philippe il fidanzato di Donna commenta: «povera industria, per un po' di flessibilità si lascia infettare dalla partecipazione, un eseèrabile fraintendimento di ruoli». Poi solleva il calice e augura «la Première Cuvée Bruno Paillard restituisca la serenità alla classe imprenditoriale», seguono applausi compiaciuti, con qualche scongiuro. Codice abbonamento: I Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 71 Quotidiano ItaliaOggi Data 30-04-2014 Pagina 38 Foglio 1 I rilievi dei tecnici del servizio bilancio del senato sul di 34/2014 Durc online più costoso Aggravio di spesa per l'informatizzazione DI SIMONA D'ALESSIO l Documento unico di regolarità contributiva online? Altro che vantaggi: produrrà un aggravio dei costi nel breve termine (a causa della necessità di informatizzazione del processo nelle amministrazioni coinvolte), «sebbene, nel lungo periodo, si potranno produrre significativi risparmi». E non è tutto, perché è impossibile immaginarne i riflessi sulla semplificazione, giacché le norme non entreranno in vigore dopo l'approvazione, bensì grazie a un (successivo) decreto attuativo. La smaterializzazione del Durc, contenuta nel decreto del ministro del welfare Giuliano Poletti (34/2014), fa storcere il naso ai tecnici del servizio bilancio di palazzo Madama che analizzano il provvedimento da ieri al vaglio dell'XI com- I missione, dopo il via libera dei deputati (si veda ItaliaOggi del 24/04/2014). «Indeterminabile», pertanto, la valenza dell'iniziativa, visto che un ulteriore step governativo contemplerà la definizione dei requisiti di regolarità, i contenuti, le modalità della verifica e l'indicazione delle ipotesi in cui non sarà sostitutiva del Dure cartaceo. Quanto all'implementazione delle procedure, inoltre, poiché si prevede che «la verifica telematica avvenga tramite un'unica interrogazione presso gli archivi dell'Inps, dell'Inail e delle casse edili che, anche in cooperazione applicativa, operano in integrazione e riconoscimento reciproco», occorrerebbe fornire «maggiori informazioni anche sul grado attuale di compatibilità tra i sistemi . ge~ti ti dai diversi orgaplsml» . Alle perplessità dei tecnici si contrappongono le certezze sul ritorno alle origini del decreto in seconda lettura, senza «sanzioni sproporzionate» per le aziende (i cui effetti «si scaricano sul lavoratore») sui contratti a termine e di apprendistato. A ribadire che saranno cancellate alcune modifiche impresse dal Pd il presidente Maurizio Sacconi del Ncd il cui gruppo, «piegatosi» al voto di fiducia a Montecitorio, ha ottenuto dall'esecutivo la garanzia che sarà trasformato il vincolo di procedere all'assunzione, in caso di modelli a termine che superano il «tetto» del 20%, in una sanzione pecuniaria per l'impresa. A seguire, gli alfaniani premono per lo stop al ripristino della formazione pubblica obbligatoria per gli apprendisti, laddove qualora le regioni non provvedano a far sapere all'azienda «entro 45 gioIni dalla comunicazione di instaurazione del rapporto, le modalità Pf::r usufrui~e» del percorso di apprendimento, si legge, infatti, nel testo licenziato, l'azienda non avrà il vincolo di «integrare la formazione di tipo professionale e di mestiere con quella finalizzata all'acquisizione di competenze di base trasversali». E, mentre il relatore Pietro !chino (Sc) punta a far passare una sua idea, ossia l'introduzione di un modello a tempo indeterminato «con possibilità di scioglimento condizionato a un costo di separazione proporzionato all'anzianità di servizio», la tabella di marcia è particolarmente serrata: il voto sulle proposte di modifica dovrà chiudersi entro lunedì 5 maggio, per consentirne lo sbarco in Aula il giorno dopo. Codice abbonamento: 068391 . ··~ittro _bino . Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 72 Quotidiano ItaliaOggi Data 30-04-2014 Pagina 38 Foglio 1 Le istruzioni dell 'Inps sul contributo di solidarietà Pensioni d'oro, il ticket con l'assegno di maggio DI LEONARDO COMEGNA emaforo verde al prelievo sulle pensioni d'oro. I pensionati che incassano più di 91.252 euro, anche cumulando più di una pensione, a partire dalla rata di maggio devono rinunciare a una quota della propria rendita, il cui importo può variare tra il 6, il 12 e il 18%. L'annuncio dell'lnps è contenuto nel messaggio n. 4294/2014, con il quale l'ente mette in atto quanto previsto dall'art. 1, commi 486 e 487, della legge n.147/2013 (Legge di stabilità 2014), che istituisce appunto, a decorrere dallO gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2016, un contributo di solidarietà sui trattamenti pensionistici corrisposti esclusivamente da enti gestori di forme di previdenza obbligatorie e sui vitalizi previsti per coloro che hanno ricoperto funzioni pubbliche elettive erogati dagli organi costituzionali, dalle Regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano. Secondo tempo. Si tratta del secondo tempo di un film già visto. Infatti, il governo riprova a introdurre una misura già prevista dalla Manovra estiva dell'anno 2011 (allora si chiamava contributo di perequazione), ma poi dichiarata incostituzionale con sentenza n. 216/2013. La Corte Costituzionale, nella citata sentenza, ha censurato l'ex contributo di perequazione perché avente squisitamente «natura tributaria», cioè di «imposta» in quanto finalizzata al risparmio di spesa pubblica e così, dunque, mancando di rispettare i principi di uguaglianza, perché applicato a una sola categoria di cittadini, cioè a soli pensionati. Per superare questi rilievi d'incostituzionalità, il nuovo ticket viene reintrodotto come «contributo di solidarietà», versato in favore Codice abbonamento: 068391 S delle stesse gestioni previdenziali obbligatorie e non più alle casse dello Stato. Misura del prelievo. Il nuovo contributo va versato dallo gennaio 2014 fino al 31 dicembre 2016. Colpisce i pensionati con assegni (la somma di tutte le pensioni percepite) superiori a 91.252 euro (14 volte il trattamento minimo Inps che nel 2014 è pari a 6.518 euro) che devono pagare un'aliquota del 6% sulla parte eccedente tale importo e fino a 130.359 euro (20 volte il minimo); del 12% sulla parte oltre i 130.360 e fino a 195.536 euro (30 volte il minimo); e del 18% sulla parte eccedente quest'ultimo importo. Rispetto alla versione incostituzionale (al «contributo di perequazione»), il nuovo ticket prevede un campo di applicazione più ristretto. Infatti, mentre il vecchio si riferiva a tutte le pensioni obbligatorie e anche a quelle integrative (quelle erogate dai fondi pensione), il nuovo contributo guarda esclusivamente alle pensioni obbligatorie. La trattenuta viene applicata a partire dalla rata di pensione di maggio 2014. L'importo del conguaglio riferito al periodo precedente, da gennaio ad aprile, se superiore a 40 euro, viene rateizzato da maggio a dicembre. In analogia a quanto stabilito dall'Agenzia delle entrate con la circolare n. 4/E del 28 febbraio 2012, conclude la nota dell'lnps, il contributo di solidarietà è deducibile dal reddito in base al principio di competenza e ha effetto anche ai fini del calcolo delle addizionali regionali e comunali all'lrpef Ai fini della presunta rileva zio ne del medesimo contributo nella prossima certificazione dei redditi (modello Cud/2015) viene distintamente certificata la trattenuta che mensilmente l'Istituto opererà sui trattamenti pensionistici interessati al prelievo. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 73 Quotidiano Pagina 30-04-2014 2/3 Foglio 1 /2 Data Dirigenti della Pa licenziabili premi tagliati «OffENSIVA LA POSIZIONE DEll'ANM, TOCCARE e legati al Pil DEI MAGISTRAli GU ~Oggi solo l'annuncio della riforma. Renzi: «Intervento difficile, servono i marines. Contro la burocrazia un Pin a tutti i cittadini» Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del la Germania condicide questo approccio, il ministro dell'Economia ha però preferito rispondere «no comment». LucaCifoni © RIPRODUZIONE RISERVATA I I~ompensi degli -_ - alti dirigenti pubblici -_._.--- .. _.......... --_._....... Stipendio medio in € MINISTERI ..Jl!_ er~sj~~~~~Con~ig l_io _r~Jnis!ri ~irri~!ero.degli._Affari I Numero 6 esteri Jt Ministero del Lavoro IMi~~~rodiuariiiesi l~inist~rodeIJ~ G_i.~. stizia _. _.__1 .. ~~.w .. .""••• 14 44 ~J~.Lstero~ella.Salyte I i ... Ministero deUe Infrastrutture e dei trasporti Ministero deUe Politiche agricole eforestali MinisierO"defiÒlnterno :I Ministero deU"lstruzione .......I ~~nist~Eo.deUo Sviluppo economico :inistero per i Beni e l.e. attività culturali 29 27 35 068391 I FONTE: lAVOCUNFO Codice abbonamento: - - - Per quanto riguarda la generalità dei dipendenti, l'obiettivo è ren_ . - dere effettiva la mobilità: questa ROMA Una riforma della pubblica linea di azione si connette con amministrazione che include la l'idea di favorire il ricambio genelicenzi abilità dei dirigenti, tagli razionale all'interno della pubblialle loro indennità di risultato e ca amministrazione. Il premier l'uscita di alcune decine di miglia- ha voluto rassicurare, spiegando ia di dipendenti che dovrebbe pre- che il numero di 85 mila esuberi ludere ad un ricambio generazio- contenuto nel documento del naIe. E poi ancora interventi sulla commissario alla revisione della giustizia amministrativa, con spesa Carlo Cottarelli è in realtà una sostanziale riduzione delle «una cifra teorica». Dunque nessospensive e semplificazioni per i suno sarà licenziato, ma le uscite cittadini, ai quali sarà attribuito saranno comunque ottenute riun Pin per l'accesso ai servizi correndo sostanzialmente a forpubblici. Il Consiglio dei ministri m~ d~ pen~ionamento. Renzi ha di oggi non approverà queste mi- pOi difeso Il decreto Irpef approsure, ma Matteo Renzi ha inten- vato dal Consiglio dei ministri prizione di annunciarle in una con- ma di Pasqua: aggravi fiscali - ha ferenza stampa che ricalcherà in fatto notare - ci saranno solo per qualche modo quella del 12 mar- le banche. In tema di retribuzioni zo in materia di fisco. Così ieri sel'èpresaconl'Associazionenapartecipando a Porta a Porta il zionale magistrati: «La storia che presidente del Consiglio ha detto toccare il loro stipendio sia un atdi non voler entrare nei dettagli, tentato alla libertà e all'indipenpur indicando le grandi linee del denza della magistratura è offenprogetto. E ha sottolineato la diffi- siva per il decoro e dignità dei macoltà della riforma, per la quale a gistrati . che non guadagnano suo parere «non basta la Nasa ma qu.ella Cifra e per i cittadini» ha servono i marines». spiegato. Quanto alla riduzione Sul tema della dirigenza, af- del c~n~o f~~cale, il ~reside~te del frontato solo parzialmente nel de- Conslgh.o SI e ~~tto ~Icur~ di pote! creto Irpef con la fissazione del trovare 115 miliardi che Il prossltetto massimo alle retribuzioni, i mo anno sa~ann~ n~cessari per la prossimi provvedimenti dovreb- c?pertura fmanzlana del proyv~ bero andare più in profondità: ri- dlmento. E ha espresso ottlmlvedendo l'attuale meccanismo smo anche in tem~ di c~esci~a, sodei premi per legarli davvero ai ri- stenendo ch~ la stima di un mcresultati ed all'andamento econo- ment? del PII dello 0,8 per ce~t? mico complessivo del Paese, di- quest ann~ potrebb.e .essere ~IVl sciplinando la licenziabilità e in- sta verso l alto, avvlcmandosl ad troducendo il ruolo unico. Le no- un p~nto p~rcentuale. vità saranno seguite da forme di . DI crescita ha parlato anche consultazione on line, in parti co- Pier C~rl? Padoan ~a L.ondra: la lare proprio sul tema della valuta- strategia m questa dl~e~lOne dev~ zione dei risultati e dei premi essere europea, condlVlsa da tutti . e non solo da singoli Paesi come LA RASSICURAZIONE Italia e Francia. Alla domanda se Il PIANO NON NE LIMITA l'AUTONOMIA)~ destinatario, non riproducibile. Pag. 74 Quotidiano Data Pagina Foglio 30-04-2014 2/3 2/2 i Per i lavoratori sarà effettiva la mobilità La mobilità nella pubblica amministrazione è prevista già dalle norme attualmente in vigore ma nei fatti non è stata attuata se non marginalmente. L'intenzione è remdere questo meccanismo effettivo, di fatto obbligatorio ' Manager valutati on Hne da dipendenti e cittadini Il governo intende coinvolgere cittadini e dipendenti pubblici nella valutazione dei dirigenti, attraverso una forma di consultazione on line. Anche questi giudizi entreranno poi nel processo di attribuzione dei premi di risultato, nella parte variabile della retribuzione Il ministro Marianna Madia Stop alle file, i certificati si richiedono sul web Codice abbonamento: 068391 Il governo intende dotare tutti i cittadini di un Pin, numero di identificazione personale, con il quale accedere ai servizi della pubblica amministrazione ad esempio per ottenere certificati, evitando in questo modo le code. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 75 Quotidiano I Data 30-04-2014 Pagina 3 Foglio 1 u er{Pensione anticipata interessati 200 mila statali ~ Piano scivoli, prepensionamenti e addio ~Sullo sblocco del turn over in campo al trattenimento in servizio oltre i 66 anni due ipotesi. Risparmi tra 3 e 5 miliardi MISURE penalizzazione. I prepensiona- portare il rapporto a un nuovo asmenti servirebbero anche a svec- sunto ogni tre fuoriusciti. chiare la pu bblica amministrazio- C'è poi il tema della dirigenza ne con il meccanismo della «staf- pubblica. Gli stipendi verranno rifetta generazionale» annunciato dotti, soprattutto la parte di risuldal ministro Marianna Madìa. Si tato che non aumenterà più insiesta ancora ragionando di quante me all'indennità di posizione. Arnuove assunzioni sbloccare ogni riverà il ruolo unico, la mobilità e LE OPZIONI statale che lascia il lavoro per la la licenziabilità. Presto il taglio, Una delle ipotesi allo studio è pensione. L'attuare turn over è fis- sulla falsa riga di quello del15 per quella dell'esonero dal servizio, sato in uno a cinque. Ogni cinque cento già applicato a Palazzo Chiuna indicazione in tal senso era pensionati un nuovo assunto. La- gi, potrebbe arrivare anche per le stata inserita dallo stesso Cotta- sciando questa proporzione con società non quotate. Il tetto dei reIIi all'interno del suo piano di una platea così ampia di possibili 240 mila euro ha provocato un efspending review. Per i lavoratori prepensionati, i 3 miliardi di ri- fetto paradossale per cui diversi vicini alla pensione, per esempio sparmi previsti da CottareIIipo- dirigenti guadagneranno più dei per coloro a cui manca un solo trebbero anche lievitare di molto, loro amministratori delegati. anno di lavoro, e che ricoprono fino quasi a raddoppiare. Ma si Andrea Bassi posizioni in esubero, verrebbe pensa anche alla possibilità di © RIPRODUZIONE RISERVATA proposto di restare a casa con uno stipendio ridotto, magari d~i[(~!at~!~ dando la disponibilità a lavorare part time, anche solo poche ore a ITALIA FRANCIA REGNO UNITO settimana, in strutture pubbliche I che viceversa hanno carenze di OCCUPATI NEllE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI personale. Un meccanismo che CON MENO ANNI non creerebbe nemmeno disparità di trattamento con il settore 27,9 I privato, dove il ministro del lavoro Giuliano Poletti, sta lavorando al prestito pensionistico per antiDIPENDENTI PUBBLICI su TOTALE OCCUPATI cipare il ritiro dal lavoro con una ILa fotografìa __._-___ ---, 0135 =:=::~~III!lIll!l_III!l __25,•0 :::::=:~~.20,0 UN NEO ASSUNTO OSNI TRE OPPURE CtNQUE LAVORATORIIN USCITA, Il CHE RESTA SCIOGLIERE 19,2 SPESA IN RAPPORTO Al l'Il ====~~13,0 10,6 _ _ _ _ _...:ant1=:.:.::'':"e.tri_.J Codice abbonamento: 068391 ROMA Nessuno verrà licenziato. Matteo Renzi prova a rassicurare gli statali che, in fin dei conti, costituiscono ancora una consistente fetta dell'elettorato del Partito Democratico. Gli 85 mila esuberi indicati dal Commissario alla spending review Carlo CottareIIi, ha spiegato il premier, sono solo «teorici». Ma dalla riforma della Pubblica amministrazione è legata anche una consistente fetta, 3 miliardi di euro, di risparmi necessari a mantenere in piedi l'impalcatura dei conti pubblici disegnata nel Documento di economia e finanza. Dunque, dalla voce «statali» dovranno arrivare risparmi di spesa. II tentativo del governo sarebbe quello di rendere le uscite il più 'indolore possibile. La prima misura sarebbe l'abolizione del «trattenimento in servizio», un istituti che oggi permette ai dipendenti pubblici che hanno maturato i requisiti per andare in pensione di restare al lavoro per altri ventiquattro mesi. In modo volontario, insomma, si può chiedere all'amministrazione di prolungare il servizio fino a 67 anni. Questa possibilità, secondo quanto trapela, verrebbe cancellata. In questo modo i pensionati pubblici aumenterebbero di circa 20 mila unità all'anno. Non solo. Nelle settimane scorse il ministero della Funzione pubblica avrebbe chiesto alla Ragioneria dello Stato delle simulazioni pun- tuali su quanti sono i dipendenti pubblici che da qui al 2018 matureranno i requisiti per la pensione. Si tratterebbe di una platea di oltre 200 mila persone che potrebbero essere interessate da scivoli e prepensionamenti. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 76 Quotidiano Data Pagina Foglio 30-04-2014 28 1 Lavoro, il progetto "Garanzia giovani" e il freno delle Regioni data del primo maggio, prevista come data di avvio del progetto, le Regioni firmatarie delle convenzioni necessarie per rendere operativo il ià da vari mesi, giustamente, si è progetto sarebbero al massimo messo in moto tra i giovani italiani cinque. E quindi quei potenziali 900 un certo tam tam sulla "Garanzia mila giovani coinvolti dovrebbero giovani", quel progetto europeo- stare ancora in coda per i ritardi e le non fa male ribadirlo - per cui nessun inefficienze regionali. Insomma, c'è da under 25, passati quattro mesi dal ciclo aspettare ancora un bel po'. di istruzione, può rimanere senza Si tratta, purtroppo, di un film già lavoro o senza formazione. Una volta visto e di cui francamente ci è anche tanto, il governo italiano si era mosso già stancati. Quanta parte della nostra bene e per tempo, riuscendo sin disoccupazione giovanile, che si dal!'inizio ad accaparrarsi una quota attesta oltre il 42%, è dovuta a quei di ben 1,5 miliardi di euro per il biennio carrozzoni 2014/2015, che consentirebbe di burocratico-clientelar-parassitari che coinvolgere potenzialmente, per spesso sono i sistemi regionali della attività di formazione, di tirocinio, di formazione professionale? Quanta apprendistato o quant'altro, parte è dovuta ai nostri penosi centri probabilmente anche gli under 29. Il pubblici per !'impiego che le regioni ministro del Lavoro Poletti si è ben hanno a loro volta affidato alle inserito nel solco tracciato dal suo competenza delle Province? predecessore, e quel "click" che Comunque si risolva - e si dovrà sarebbe il primo passo per l'iscrizione risolvere- questo intoppo del ritardo dei giovani al progetto potrebbe dovuto all'inadempienza di molte scattare, per quanto compete al regioni nell'attuazione della garanzia ministero del Lavoro, già dal primo giovani, si tratta dell' ennesimo test che maggio. Cioè praticamente da subito. deve indurre a una nuova linea sia di Ma qui casca rasino, e rasino, anzi politica del lavoro che di politica gli asini, sono quelli di sempre, che istituzionale. A dire il vero, il Governo purtroppo nel nostro ordinamento Renzi lo aveva già compreso. Nel hanno una funzione chiave nelle disegno di legge di delega che va sotto il politiche attive del lavoro, cioè le nome di job acts, infatti, c'è un articolo Regioni. Come ha scritto in più 2 (delega al Governo in materia di occasioni Il Messaggero, alla fatidica Andrea Monorchio e Luigi Tivelli © RIPRODUZIONE RISERVA TA Codice abbonamento: 068391 G servizi per il lavoro e politiche attive) che reca !'istituzione di "una Agenzia Nazionale per l'Occupazione" che avrebbe la funzione di accorpare a livello nazionale le politiche attive per il lavoro, comprese quelle relative ai servizi per !'impiego. Una scelta che evidentemente nasce dalla costatazione del fallimento delle regioni nella conduzione delle politiche attive per il lavoro. Ora, si tratta di fare un passo in avanti ulteriore. In vista della tanto attesa riforma del titolo V, una volta che è finalmente passata la sbornia federalista e regionalista, è il caso di prendere atto che una materia cruciale come la politica attiva per il lavoro, in un Paese con i nostri livelli di disoccupazione, non può che essere di competenza nazionale. Così come va rivisitata la competenza in materia di formazione professionale, viste le prove a dir poco deludenti sin qui rese dalle regioni. Nel frattempo, tornando alla "garanzia giovani", a questo punto, dopo lo sforzo tenace condotto prima dal Governo Letta e poi dal Governo Renzi, si tratta di una priorità politica per il Paese che non può venir meno per il capriccio o !'inefficienza di qualche burocrate o assessore regionale. Come riteniamo che il Presidente Renzi abbia ben chiaro. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 78 Quotidiano rUnità Pagina 30-04-2014 7 Foglio 1 /2 Data I Oggi la rifomla della Pa Renzi: farà discutere . S~~o una presentazione con Madia: nessun prowedimento _ Tra i temi: hmltl alla sospensiva del Tar, dirigenti a termine _ Sindacati: subito un tavolo BIANCA DI GIOVANNI ROMA quello delle scuole di formazione che saranno riformate. È possibile che ai cinque istituti attualmente in vita si proponga una cura dimagrante, con l'accentramento di direzioni, strutture e locali. L'intervento si collega allo «sforbicia Italia», cioè al piano di sfoltimento degli enti, con l'eliminazione di quelli inutili. Quanto alle retribuzioni dei dirigenti, è possibile che si confermi il tetto già stabilito di 240mila euro. MISSIONE EUROPEA Di riforme ha parlato anche Pier Carlo Padoan a Londra, dove il ministro ha avuto contatti riservati con gli operator~ d~lla city. Appuntamento importantissimo per un paese che emette 400 miliardi di titoli all'anno, e che si appresta ad awiare un nuovo piano di privatizzazioni. Padoan ha parlato del suo «capo giovane e energico», riferendosi a Renzi, sottolineando come fra le ricette per la ripresa italiana, ci sono «anche le riforme istituzionali, che introducono certezza politica e la possibilità di un governo più duraturo». Secondo il titolare di via XX Settembre le riforme consentono anche un aggiustamento di bilancio «più morbido, sempre nel rispetto delle regole di Bruxelles». Sullo scacchiere europeo Padoan non ama parlare di «alleanze», ma sottolinea che per Parigi e Roma le priorità sono crescita e lavoro. «Ma questo non può essere solo l'obiettivo di Francia e Italia - ha spiegato Padoan - Tutti gli Stati membri, compresi quelli del Nord, che hanno voltato più rapidamente la pagina della crisi, devono condividere questa visione». Codice abbonamento: 068391 Oggi è il giorno della pubblica amministrazione. AI termine del consiglio dei ministri il premier Matteo Renzi presenterà una iniziativa di consultazione online sulla semplificazione della macchina pubblica. Questa la novità nell'approccio che il premier ha voluto inaugurare nella partita statali. «Presentiamo con il ministro Marianna Madia i prowedimenti che noi proponiamo alla pubblica amministrazione, con un metodo un po' diverso dal solito» ha detto Renzi intervenendo a Porta ~ Porta. Sarà una conferenza stampa «simile a quella definita della televenditaha scherzato Renzi - Ci saranno molte cose che faranno discutere». Infatti i sindacati sono già sul piede di guerra per via della mancata convocazione a un tavolo. Oggi comunque non si prevede un varo: il riordino sarà effettuato a tappe, con diversi interventi diluiti nel tempo. Il premier ha indicato due temi: la giustizia amministrativa (cambierà il meccanismo della sospensiva del Tar) alla licenzi abilità dei dirigenti (che per la verità è già in vigore). Renzi ha confermato che una misura allo studio è quella dell'incarico a termine per i dirigenti. Quanto ai cittadini, ha annunciato un Pin unico per l'accesso ai servizi della pubblica amministrazione. «Vuoi dire mai più code. Vuoi dire che sono le istituzioni che si adeguano alle esigenze del cittadino», ha aggiun- to il premier. Il programma è strettamente collegato con l'agenda digitale cioè il piano di informatizzazione e col~ legamento di tutte le banche dai pubbliche. Ai sindacati tuttavia il premier ha inviato anche messaggi rassicuranti. Come quello sui supposti esuberi, indicati in 85mila nella spending review. «L'ha detta Cottarelli, ma è una cifra teorica. Ma non si fa cOSÌ. Intanto perché con il blocco del turn over il numero dei lavoratori nella pa è simile a quella di altri Paesi, anzi un po' meno della Francia». Insomma, «nessuno verrà licenziato perché il governo deve tagliare - continua il premier - ma i dipendenti dobbiamo farli lavorare di più e meglio, pagare di più chi lavora meglio e punire i dirigenti che fanno i furbi». Ieri si sono susseguiti incontri a Palazzo Chigi prima con i tecnici dei Comuni, poi con quelli delle Regioni. «DalIa riforma della pubblica amministrazione un'Italia più semplice, con meno enti, come stiamo già facendo con legge province», ha annunciato a Radio anch'io il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio. Si conferma che l'intervento sarà effettuato con due prowedimenti, un decreto e un disegno di legge, sul modello del Jobs Act. Tra le indiscrezioni filtrate in questi giorni, compare anche quella del ruolo unico: si verrebbe assunti come dipendenti dello Stato e poi assegnati ai ministeri che necessitano personale (oggi si viene assunti da un ministero). Altro capitolo importante è Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 79 Quotidiano IL~MA.TTINO Data 30-04-2014 Pagina 8 Foglio 1 Esuberi, uscite indolori Risparmi per 3 miliardi Statali non più in servizio volontario fmo a 67 anni Via libera agli esoneri Andrea Bassi 8 IP,'imoplauo © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 ROMA. Nessuno verrà licenziato. Matteo Renzi prova a rassicurare gli statali che, in fin dei conti, costituiscono ancora una consistente fetta dell' elettorato del Partito Democratico. Gli 85 mila esuberi indicati dal Commissario alla spending review Carlo Cottarelli, ha spiegato il premier, sono solo «teorici». Ma dalla riforma della Pubblica amministrazione è legata anche una consistente fetta, 3 miliardi di euro, di risparmi necessari a mantenere in piedi l'impalcatura dei conti pubblici disegnata nel Documento di economia e finanza. Dunque, dalla voce «statali» dovranno arrivare risparmi di spesa. Il tentativo del governo sarebbe quello di rendere le uscite il più indolore possibile. La prima misura sarebbe l'abolizione del «trattenimento in servizio», un istituto che oggi permette ai dipendenti pubblici che hanno maturato i requisiti per andare in pensione di restare al lavoro per altri ventiquattro mesi. In modo volontario, insomma, si può chiedere all'amministrazione di prolungare il servizio fino a 67 anni. Questa possibilità, secondo quanto trapela, verrebbe cancellata. In questo modo i pensionati pubblici aumenterebbero di circa 20 mila unità all'anno. Non solo. Nelle settimane scorse il ministero della Funzione pubblica avrebbe chiesto alla Ragioneria dello Stato delle simulazioni puntuali su quanti sono i dipendenti pubblici che da qui al 2018 mature- ranno i requisiti per la pensione. Si parla di oltre 200 mila persone che potrebbero essere interessate da scivoli e prepensionamenti. Una delle ipotesi allo studio è quella dell' esonero dal servizio, lilla indicazione in tal senso era stata inseritadallo stesso Cottarelli all'interno del suo piano di spending review. Per i lavoratori vicini alla pensione' per esempio per coloro a cui manca un solo anno di lavoro, e che ricoprono posizioni in esubero, verrebbe proposto di restare a casa con uno stipendio ridotto, magari dando la disponibilità a lavorare part time, anche solo poche ore a settimana' in strutture pubbliche che viceversa hanno carenze di personale. Un meccanismo che non creerebbe nemmeno disparità di trattamento con il settore privato, dove il ministro del lavoro Giuliano Poletti, sta lavorando al prestito pensionistico per anticipare il ritiro dal lavoro con una penalizzazione. I prepensionamenti servirebbero anche a svecchiare la pubblica amministrazione con il meccanismo della «staffetta generazionale» annunciato dal ministro Marianna Madìa. Si sta ancora ragionando di quante nuove assunzioni sbloccare ogni statale che lascia il lavoro per la pensione. L' attuale turn over è fissato in uno a cinque. Ogni cinque pensionati un nuovo assunto. Lasciando questa proporzione con una platea così ampia di possibili prepensionati, i 3 miliardi di risparmi previsti da Cottarelli potrebbero anche raddoppiare. C'è poi il tema della dirigenza pubblica. Gli stipendi verranno ridotti, soprattutto la parte di risultato che non aumenterà più insieme all'indennità di posizione. Arriverà il ruolo unico, la mobilità e la licenziabilità. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 84 Quotidiano IL~MA.TTINO Data Pagina Foglio 30-04-2014 8 1 /2 Pa, enti Iicenziabili epremi achi lavora Testo al Cdm ma niente decreto. Il premier: farà discutere LucaCifoni Renzi ha poi difeso il decreto Irpef approvato dal Consiglio dei ministri prima di Pasqua. In tema di retribuzioni se l'è presa con l'Associazione nazionale magistrati: «La storia che toccare il loro stipendio sia un attentato alla libertà e all'indipendenza della magistratura è offensiva per il decoro e dignità dei magistrati che non guadagnano quella cifra e per i cittadini» ha spiegato. Quanto al credito d'imposta per i lavoratori dipendenti che guadagnano fino a 26 mila euro, e più in generale alla riduzione del cuneo fiscale, il presidente del Consiglio si è detto sicuro di poter trovare i 15 miliardi che il prossimo anno saranno necessari per la copertura finanziaria del provvedimento. E ha espresso ottimismo anche in tema di crescita, sostenendo che la stima di un incremento del Pil dello D,8 per cento quest'anno potrebbe essere rivista verso l'alto, avvicinandosi ad un punto percentuale. Di crescita ha parlato anche Pier Carlo Padoan da Londra: la strategia in questa direzione deve essere europea, condivisa da tutti e non solo da singoli Paesi come I tali a e Francia. Alla domanda se la Germania condicide questo approccio, il ministro dell 'Economia ha però preferito rispondere «no comment» per poi sottolineare !'interesse internazionale nei confronti dell'Italia. © RIPRODUZIONE RISERVATA Codice abbonamento: 068391 ROMA. Una riforma della pubblica amministrazione che include la licenzi abilità dei dirigenti, tagli alle loro indennità di risultato e l'uscita di alcune decine di migliaia di dipendenti che dovrebbe preludere ad un ricambio generazionale. E poi ancora interventi sulla giustizia amministrativa, con una sostanziale riduzione delle sospensive e semplificazioni per i cittadini, ai quali sarà attribuito un Pin per l'accesso ai servizi pubblici. Il Consiglio dei ministri di oggi non approverà queste misure' ma Matteo Renzi ha intenzione di annunciarle in una conferenza stampa che ricalcherà in qualche modo quella del Padoan 12 marzo in Nel tour materia di fia Londra sco. Così ieri partecipando prosegue a Porta a Poril pressing: ta il presiden«La crescita te del Consideve essere glio ha detto di non voler europea» entrare nei dettagli, pur indicando le grandi linee del progetto. E ha sottolineato la difficoltà della riforma, per la quale a suo parere «non basta la Nasa ma servono i marines». Sul tema della dirigenza, affrontato solo parzialmente nel decreto Irpef con la fissazione del tetto massimo alle retribuzioni, i prossimi provvedimenti dovrebbero andare più in profondità: rivedendo l'attuale meccanismo dei premi per legarli davvero ai risultati ed all'andamento economico complessivo del Paese, disciplinando la licenziabilità e introducendo il ruolo unico. Per quanto riguarda la generalità dei dipendenti, l'obiettivo è rendere effettiva la mo bilità: questa linea di azione si connette con l'idea di favorire il ricambio generazionale all'interno della pubblica amministrazione. Il premier ha voluto rassicurare, spiegando che il numero di 85 mila esuberi contenuto nel documento del commissario alla revisione della spesa Carlo Cottarelli è in realtà «una cifra teorica». Dunque nessuno sarà licenziato' ma le uscite saranno comunque ottenute ricorrendo sostanzialmente a forme di pensionamento. Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 85 Quotidiano Data IL~MA.TTINO Pagina Foglio I 30-04-2014 9 1 /2 I _il __ ;;: I" r-t:JI,rl Dalle toghe ai superburocrati ecco la giungla degli stipendi Trionfa l'Italia delle corporazioni. Con l'avallo dei sindacati Adesso che ai vertici della pubblica amministrazione è arrivata, tra mille mugugni e proteste, la scure dei tagli orizzontali, si scopre l'uovo di Colombo: la giungla retributiva( e previdenziale che ne consegue). E qui le cose si complicano perché non basta un taglio agli stipendi urbi et orbi, che rischia comunque di colpire anche i migliori servitori dello Stato, ma bisogna andare a individuare i rami della giungla cresciuta nell' ombra dell'Italia corporativa dove si scrivono montagne di leggi e poi, innanzitutto con la complicità dei sindacati, si procede con le relative eccezioni. Partiamo, per esempio, dalla magistratura. È vero che toccare gli stipendi dei magistrati può rappresentare una spallata alla loro autonomia, ma è altrettanto vero che gli automatismi nelle carriere e negli aumenti degli stipendi, a colpi di leggi votate in Parlamento, sono maturati spesso in un clima non proprio da equilibrio dei poteri dello Stato. Alla vigilia di una di queste votazioni, grazie alle quali la carriera di una magistrato è assolutamente sganciata dalla sua professionalità, Flaminio Piccoli, all' epoca capogruppo alla Camera della Dc, convocò i deputati del partito e disse: «Cari amici, se questa legge non passa, quelli ci arrestano tutti». E la legge passò. Non ha mai fatto strada, invece, l'idea che anche nella magistratura si possano misurare gli stipendi e le carriere sulla base dei risultati del lavoro come ha chiesto, senza mai essere ascoltato, un magistrato di valore, Gherardo Colombo, uno dei protagonisti della stagione di Mani Pulite: «Nella nostra ca- tegoria, come in tutte le altre, ci sono quelli che lavorano poco e male, e si possono individuare. Basta valutare con attenzione e con forza i risultati dell' attività di un magistrato, e rimuovere il macigno culturale in base al quale in Italia, specie nella sfera pubblica, si avanza senza meriti». D'altra parte viviamo in un Paese dove oggi si contano 3,2 milioni di liti penali in corso di giudizio, e 5,4 milioni di cause civili pendenti. Se non è solo per colpa dei magistrati che lavorano male, bisogna riconoscere che nessuno paga mai il conto di un'inefficienza così grave. Ci sono poi gli anomali divari nelle stesse fasce della Pa. Come nel caso degli awocati che lavorano nel cuore della macchina pubblica. Un dirigente dell' Awocatura dello Stato incassa 275mila euro l'anno, ben più del doppio di un suo collega della Polizia che si ferma a 103mila euro. Un caso di scuola è quello dell' awocato Mario Cartasegna, salito agli onori della cronaca grazie al fatto che, pur lavorando in un medio comune come Perugia, incassava uno stipendio annuo di 220mila euro (i suoi colleghi, nella media, si fermano alla metà) ed è andato in pensione con un assegno annuo di 637mila euro, circa 24milaeuro netti al mese. Tutto regolare, pare. In realtà la spiegazione è legata a un contratto, parallelo che prevede la possibilità di sommare a una parte fissa dello stipendio, un emolumento variabile, legato ai buoni risultati delle cause e ad ulteriori accordi con la pubblica amministrazione. Un' anomalia non isolata se si pensache ancora due anni fa nella Regione Sicilia ci sono stati 365 baby pensionati' con la carta d'identità ancora da cinquantenni. E un dirigente di una delle regioni più dissestate d'Italia porta a casa, a differenza di tanti suoi colleghi nel resto d'Italia, 16 mensilità. Solo una pattuizione opaca, corporativa, sindacalizzata agli estremi, spiega come in una stessa azienda pubblica, la sciagurata Atac di Roma, gli 85 dirigenti della società guadagnano stipendi compresi in una forchetta che varia da 80mila a 325mila euro l'anno. Una differenza pari a tre volte. Come, tornando ai vertici dello Stato, un Capo di Stato maggiore dell' Aereonautica è riuscito a guadagnare euro 460mila l'anno, pari a dieci volte lo stipen- Il caso dio del suo supe- Il ministro riore, il ministro della Difesa della Difesa. Ma la giungla guadagna si allunga dai pia- 1Ovolte meno ni alti a quelli bas- di un Capo si. Come nella scuola. Anche di Stato qui premiare il maggiore merito e colpire _ _ chi non lavora è una missione impossibile. Per provarcil' assessore all'Istruzione diModena, Adriana Querzè, ha preso alcune scuole dell'infanzia, le ha sfilate dalla diretta competenza del comune e le ha messe in una fondazione pubblica, Cresce@Mo. Tutto per avere le mani libere nella selezione dei supplenti, senza pagare dazio alle organizzazioni sindacali. Apriti cielo. Contro l'assessore si è scatenata la guerriglia sindacale, e adesso la Querzè si ritrova candidata al posto di sindaco di Modena (si vota a maggio, conle europee) con un potente nemico: il sindacato, appunto. 068391 Antonio Galdo Codice abbonamento: © RIPRODUZIONE RISERVATA Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 87 Quotidiano IL SECOLO XIX Data Pagina Foglio 30-04-2014 7 2/4 INTERVISTA ALL'EX COMANDANTE DElLA COSTA CONCORDIA: «NON SONO COME IL LORD JIM DI CONRAD» «TUTTA COLPA DEI MIEI UFFICIALI» Ecco la verità di Schettino Il comandante contro i suoi aiutanti in plancia: «Dovevano segnalarmi il pericolo costituito dal fondale basso, me ne sono accorto io guardando la schiuma» Eattacca l'equipaggio: «Ammassarono le persone sul lato sbagliato della nave» PAOLO.CRECCHL. GROSSETO. Gli hanno offerto un posto da istruttore, per insegnare ai capitani di lungo corso come fare le manovre. Poi «qualcuno ha fatto pressioni per bloccare l'assunzione», accusa, «perché non era bello che si sapesse quello che in molti stanno confermando in aula: e cioè che Francesco Schettino resta un signor comandante, e ha fatto il proprio dovere». Vigliacco. Incapace. Lord Jim, come l'ufficiale del romanzo di Joseph Conrad che abbandona la nave e si riscatterà trovando il coraggio di affrontare la morte. Ma chi è davvero Schettino, l'uomo consegnato al ludibrio del mondo da una telefonata, «tomi a borda,cazzo»? Nel giorno in cui le registrazioni rivelano l'angoscia di chi era sulla Concordia (<<Non si vede nessuno, siamo ammassati come le capre, ci mandano a morire!») lui non ci sta più: «Ora basta, stanno esagerando. Proviamo a riscriverla, questa storia»? Proviamo, comandante: perché non si è arrampicato su quella maledetta biscaglina, come la esortava il capitano Gregorio De Falco? Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad A'I".I'*'Yi1;l'1!:: A. DE FALCIO «Le motovedetle della Guardia costiera non soccorrevano i naufraghi per paura» Lasciamo da parte il processo, parli ai lettori del Secolo XIX: Genova è il quartier generale di Costa Crociere e la capitale italiana della gente di mare. «Genova è anche la città di mia madre. Mio nonno faceva il maestro d'ascia periI Rex, lei è nata lÌ». La sua verità, comandante. «La verità è quella del codice di navigazione. Stavamo a mezzo miglio dalla costa, e a quella distanza il governo della nave è affidato alla guardia». La guardia sono gli ufficiali della plancia? «Sì. Che non vengono mai sollevati né dal ruolo né dalle rispettive mansioni. Nemmenoseilcomandanteassumeladirezione della navigazione!» Invece? «Nessuno ha segnalato il pericolo. Il primo ufficiale, Ambrosia, che faceva le misurazioni nautiche. Il terzo, Coranica, che guardava il radar. L'ufficiale subenuso esclusivo del destinatario, non 068391 da I nostro inviato trante, Ursino, che non si capisce cosa facesse. Il timoniere, Rusli Bin... Nisciuno hafiatato, mi sono accorto io di quello che stava succedendo!» Come se ne accorge? «Guardo il mare e vedo la schiuma. Quando ci sono bassi fondali il moto ondoso, anche se è generato da una brezza leggera, dà origine a una schiumetta». Stavate facendo l'inchino? «No! Solo un passaggio ravvicinato, lo ripeto, mezzo miglio marino. Invece ci siamo trovati sugli scogli, e non uno adire: comandà, siamo alla distanza minima! Comandà, attenzione!». Lei ha navigato 33 anni: come può essere successa una cosa simile? «È brutto dirlo, ma è stato un incidente che si sarebbe potuto verificare in qualsiasi altra circostanza, considerate le carenze di coordinamento del team di plancia. Con la tecnologia si abbassala professionalità individuale? E allora è necessario rafforzare le regole di gestione delle nsorse umane». Traducendo: ufficiali inadeguati. Quando si accorge che la nave sta andando a sbattere, cosa fa? «Scapolo la schiuma e ordino al timoniere di accostare prima a dritta, per aggirare lo scoglio, poi a sinistra per evitare che la poppa schiaffeggi il basso fondale. Invece il timoniere sbaglia, alla fme va a dritta. Lo testimonia la scatola nera. Non so cosa gli è preso». La Concordia tocca le famose Scole e comincia a imbarcare acqua. «In quei casi bisogna mantenere la calma e capire cosa è successo. Verificare i danni nel minor tempo possibile. Ma bisogna utilizzare un linguaggio appropriato nel riportarli, non si può dire: ci sono i quadri elettrici bagnati, o l'ascensore non funziona. Il comandante ha bisogno di in- Codice abbonamento: «Non era possibile, perché la biscaglina era quella di destra e si trovava sott' acqua. Chiesi a Ferrarini di far capire a De Falcocheseeraindispensabilelamiapresenza a bordo doveva farmi mettere a disposizione un elicottero». riproducibile. Pag. 90 Quotidiano Data Pagina IIL SECOLO III I Foglio 30-04-2014 7 3/4 i miei ordini, lo testimonia la scatola ne«Allora: io sono sbarcato sugli scogli ra». davanti alla nave. Non in porto, ma aventi «No: c'è stato un elenco di informazioPer restare in plancia: la moldava? metri dal naufragio. Avevo già parlato con ni scollegate e confusionarie, a volte con«Era in un angolo». il comando generale aRoma. Mi dicono di traddittorie. Bisognava riportare il nuMa non è vietatissimo? mero dei compartimenti allagati. Nien«No, basta pagare settanta euro e allora faltro». si possono fare persino le visite guidate. CI" lìD~O EROISMO È vero che statisticamente, in un Con tanto di foto e brindisi con il comanabbandono nave, ci sono sempre delle dante». «Ho visto il mio formazioni precise per decidere». Non è stato cosÌ? Continui il racconto. «Sì. Se la nave galleggia, resta il posto «Per evitare il peggio decido di far scarrocciare la nave fmo ad appoggiarla sul più sicuro per i basso fondale. Quella è la decisione che passeggeri». prendo nel momento più drammatico La nave gallegdella mia vita... Non mi è stata obiettata giava? né dall'unità di crisi né dalla sala operati«Con tre comva della capitaneria». parti allagati, una I comparti allagati non erano solo nave come la Contre, però. Proprio ieri, al processo, è cordia galleggia. stato accertato che le paratie stagne Gal-leg-gia, e quenumero lO e 24 hanno ceduto. sta era l'informa«Sì, e il computer che segnala la stabilizione che mi era tà della nave, che dice se la nave può essestata data. Può esre salvata o no, era fuori uso. Poi si sono sere rimorchiata rotti gli oblò eIa scafo ha cominciato a innel porto più viciclinarsi». no dopo aver sbarcato i passeggeri in sicurezza». nnaufragio. Cosale risponde il capo dell'unità di «Mettiamo in mare le scialuppe e ordicrisi Ferrarini, quando lei chiede il ri- no un servizio di spola terra-bordo: sarebmorchiatore? be stato materialmente impossibile cen«Di chiamarmi il rimorchiatore da so- sire tutti i presenti abordo, oltre 4.300. Se lo, col telefonino. Se lo avessi fatto con la avessi dato semplicemente l'abbandono radio, avrebbero sentito tutti. Sarebbe nave, nessuna scialuppa sarebbe tornata stato soccorso ... E chi presta soccorso, per indietro a recuperare i passeggeri». il codice della navigazione, può chiedere n timoniere ha dichiarato di aver una ricompensa pari al valore dellanave». visto marinai calare le scialuppe in Non sono riflessioni che uno si im- mare senza aver prima esteso i bracci magina, in circoche le sorreggono. CosÌ alcune sciastanze tanto luppe sono finite sul ponte inferiore. drammatiche. «Sì, lo hanno testimoniato anche altri». «EvidentemenLei ha abbandonato la nave. te sono state fatte». «L'unico licenziato sono stato io. In un incidente che coinvolge un'organizzazione così complessa come è possibile scindere le responsabilità? Certo, così l'assicurazione ha pagato 500 milioni di dollari all'armatore senza problemi». ncomandante in seconda che faceva? È vero che è lui il referente dell'equipaggio, tanto che si chiama "staff captain", ed è il conoscitore pratico della nave, della suamanutenzione, della sua storia, ed è responsabile della prevenzione incidenti? «Sì. Invece Bosio si è limitato a ripetere Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad «No. Mi hanno scagionato tutti, utilizzando termini diversi: caduto, scivolato, saltato su una lancia... La verità è che se un piano inclinato s'inclina oltre un certo grado, sei soggetto alla forza di gravità. Se non lo riconosci sei in malafede». stare lì, col telefono pronto. Non hanno altri contatti per coordinare i soccorsi». Poi cosa succede? «Quando mi chiama De Falco sto parlando con un gommoncino della nave appoggio, si sente in sottofondo nella telefonata. Avevo segnalato da poco che le motovedette non andavano sottobordo a soccorrere i naufraghi: per paura, perché la Concordia si stava inclinando sempre di più. DeFalco è aggressivo perché ha saputo del comportamento delle motovedette, attacca per difendersi. Poi, certo, io avevo la voce di uno che stava vivendo la tragedia della sua vita. Ero avvilito, quello non capiva, lo ha testimoniato anche Ferrariniin aula». Costa l'ha scaricata subito. «I giornalisti hanno fatto il loro lavoro ma non avevano la competenza per capire. Perché l'armatore non ha difeso il suo comandante e nello stesso tempo non ha aiutato i giornalisti, salvando anche il proprio buon nome?» In Corea è affondato un traghetto, centinaia di bambini morti. Hanno subito paragonato il comandante a lei. «Due storie avulse l'una dall'altra. lo ho fatto l'impossibile per salvare i passeggeri, e anche se le trentadue morti restano una perdita enorme, ne ho portati a riva quattromila. Proprio stamattina, in aula, è emerso che non è morto nessuno per l'impatto ma perché l'equipaggio Dunque? aveva fatto ammassare le persone sullato «Dunque mentre il sbagliato della nave». comandante in seconComandante, per l'opinione pubda si tuffava coraggiosamente in acqua, e blica lei è il grande colpevole ... Lord se la dava a nuoto rischiando di essere Jim. straziato dalle pale dell'elica della scia«lo non sono Lord Jim, ho fatto la luppa, io armeggiavo perché la stessa scelta giusta. Però mi chiedo: qual èil pascialuppa non rimanesse schiacciata sot- rametro per definire una tragedia, il vato la fiancata della nave. Lo hariconosciu- lore della nave o delle vite umane?» to chi era accanto ameeho portato a riva, malgrado il marinaio addetto fosse anda- crecch [email protected] to in panico». © RIPRODUZIONE RISERVATA 068391 Ferrarini ha patteggiato, gli ufficiali della plancia anche. Hanno dunque riconosciuto le proprie responsabilità. Lei no? secondo tuffarsi "coraggiosamente" in mare :mentre io salvavo la scialuppa» Codice abbonamento: vittime? Resta la telefonata con De Falco. uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 91 Quotidiano Data IL SECOLO XIX Pagina Foglio 30-04-2014 7 4/4 La "fuga" del comandante (9 • C9 Inclinazione della Costa Concordia alle ore 00,01 , Fotogramma tratto dal video di Daniel Parvu: il display indica le 01.14. In realtà sono le 00.17, nel momento in cui si odono le concitate parole dell'equipaggio della Guardia di Finanza. l'acqua lambisce sul lato dritto il ponte 8, i ponti 3 e 4 sono sommersi. Individuati i due assi principali della nave, a quell'ora sbandata di oltre 40 gradi • • I I ... I .. Inclinazione della Costa Concordia alle ore 00,17 (sulla base del video) ' , ho abbandonato la nave. Mi hanno scagionato tutti, usando termini diversi: caduto, scivolato, saltato su una lancia... la verità è che se un piano inclinato s'inclina oltre un certo grado, sei soggetto alla forza di gravità. Se non lo riconosci sei in malafede FRANCESCO SCHETTINO GORGHI TRAVOLSERO LE CATENE UMANE Codice abbonamento: 068391 Quando circa due ore dopo l'urto, la Concordia andò a piegarsi su un fianco si determinò il massimo numero di vittime del naufragio (32 in totale). L'acqua invase ponti e corridoi, si formarono gorghi e risucchi che trascinarono via molte persone, strappate alle catene umane Ritaglio Lavoro e previdenza stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 92