Rassegna Stampa di
Mercoledì 30 aprile 2014
SNALS / CONFSAL
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26-29/04/2014 ARTICOLI PRESI DAL WEB
30/04/2014 QUEL RUOLO SVOLTO SENZA GIUSTO TITOLO
30-04-2014 "QUEL RUOLO SVOLTO SENZA GIUSTO TITOLO"
30/04/2014
30/04/2014
30/04/2014
30/04/2014
30/04/2014
30/04/2014
UN DEF VAGO E INCOMPLETO
LE VOCI SULLA VENDITA DEL CANTIERE INTERMARINE
AMU, C'E' IL PIANO DI RISANAMENTO SPUNTANO I CONTRATTI DI
SOLIDARIETA'
VANDALISMI E FURTI ALLE TERME, IL COMUNE AVVIA SORVEGLIANZA
PRIVATA
LA CGIL: "ABROGARE IL DECRETO MONTI SULLE LIBERALIZZAZIONI"
SOTTOVALUTATA L'EMERGENZA EVASIONE FISCALE E CONTRIBUTIVA
Scuola, Formazione, Università, Ricerca
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Il Secolo XIX
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30/04/2014
PIANO SCUOLE, SCADE LA PRIMA TRANCHE 25% DI OPERE AL PALO
(M.Frontera)
VALUTARE GLI INSEGNANTI E' IL PRIMO PASSO PER COSTRUIRE UNA
BUONA SCUOLA (S.Blanco)
OMOSESSUALITA' CHI HA PAURA DI UN LIBRO A SCUOLA (M.Recalcati)
LEZIONI PERICOLOSE? (M.De luca)
IL SOTTOSEGRETARIO ALL'ISTRUZIONE: "VOGLIAMO CHIARIMENTI"
MACCHE' ANTI-GAY: A SCUOLA UN BRANO PORNO (M.Giordano)
"IL SESSO A MIO FIGLIO VOGLIO SPIEGARLO IO" (N.Martinelli)
PIU' TEMPO PIENO. NON AL SUD
COMBATTERE L'OMOFOBIA A SCUOLA CON LE PAROLE (D.Vaccarello)
METTIAMO AL CENTRO LA SCUOLA BENE DI TUTTI
Int. a S.Giannini: TUTTI IN PIAZZA, MA SENZA PROTESTE. PER DARE VALORE
A CHI EDUCA (R.Zichitella)
A SCUOLA E NELLA VITA LA PAROLA CHIAVE E' IL CAMBIAMENTO
(P.Spotorno)
LICEO GIULIO CESARE, INTERVIENE IL MIUR GLI STUDENTI: DIFENDIAMO LE
NOSTRE PROF (C.Voltattorni)
LA TRASGRESSIONE NON PUO' EDUCARE (A.Graziottin)
DOCENTI DI MUSICA, VIA AI PAS: IL CORSO PER I CANDIDATI A NAPOLI (E.r.)
"L'IMPRONTA ECOLOGICA PER INCIDERE SUL FUTURO" (M.Arnaldi)
"ATTACCO STRUMENTALE ABBIAMO SCELTO NOI DI LEGGERE QUEL LIBRO"
Int. a T.Cantelmi: "LA SCUOLA NON ENTRI A GAMBA TESA IN TEMI COSI'
DELICATI" (S.g.)
SCUOLA DI DAMASCO BOMBARDATA DAI RIBELLI SIRIANI
VIA I TEST D'ACCESSO IL NUMERO CHIUSO AL SECONDO ANNO
IN FUGA DALL'UNIVERSITA' DEVASTATA. (P.Greco)
LA POPOLARE DEL LAZIO A FIANCO DEGLI STUDENTI
IL PROF FOSSATI E I BEATLES "COSI' SCONFISSERO IL BUIO" (L.Compagnino)
L'APOCALISSE CLIMATICA COMINCERA' DA UN LUOGO CHIAMATO KIVALINA
(S.Rizzato)
TEST DI INGRESSO, SI CAMBIA
LA DIFFICILE MISSIONE DI ADRIANA GALGANO E LA GRANDE ATTESA PER IL
MINISTRO GIANNINI
Economia, Lavoro, Previdenza
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CALDERONE: PREMIO DA STABILIZZARE (M.De cesari)
GARANZIA GIOVANI, ADESIONI ONLINE AL VIA DA DOMANI
LAVORO, ANCORA SCONTRO SU SANZIONI E VINCOLI (C.Tucci)
PREMIO DI PRODUTTIVITA' PIU' ALTO (L.Pavesio/F.Vernassa)
SPAZIO ALLA DETASSAZIONE GIA' DAL PROSSIMO MESE (A.Rota porta)
PREPENSIONAMENTI PA OBBLIGATI (G.Bertagna)
ALITALIA, LETTERA DI ETIHAD ORA RIPARTE LA TRATTATIVA
RESPONSABILITA' DEI GIUDICI, NO DI PD E M5S, FI INSORGE (D.mart.)
DIPENDENTI, COLF, BADANTI REDDITI OLTRE 24 MILA EURO ECCO CINQUE
DOMANDE PER NON PERDERE IL BONUS (I.Trovato)
IL CONSIGLIO DI STATO "TORNINO I VICEDIRIGENTI"
IL LAVORO E I CONTRATTI PIU' LUNGHI (D.Di vico)
STATALI, TAGLI AI DIRIGENTI E NUOVA BUSTA PAGA (E.Marro)
NEGOZI APERTI IL PRIMO MAGGIO MA SI PENSA DI CHIUDERLI PER LEGGE
(R.Querze')
TELECOM ITALIA, I MANAGER RINUNCIANO A 8 MILIONI PER I COLLEGHI IN
SOLIDARIETA' (F.Savelli)
UN INSULTO ALLA VERITA' (M.Smargiassi)
ALDROVANDI, OVAZIONE AGLI AGENTI CONDANNATI L'IRA DI RENZI E
ALFANO (R.Di raimondo)
Int. a G.Tonelli: "FUORI LUOGO CHI CI ACCUSA, LE VERE VITTIME SIAMO NOI"
(A.cus.)
ARRIVA LA RIFORMA DEL PUBBLICO IMPIEGO (L.Grion)
Int. a A.Lorusso caputi: "COSI' RISCHIAMO DI SVENDERE UNA GROSSA FETTA
DEL PATRIMONIO" (Pao.fes.)
RIFORMA DELLA P.A. LO STATO POTRA' LICENZIARE I DIRIGENTI (P.Baroni)
LA FORMAZIONE NON SARA' PIU' SOLTANTO PUBBLICA (M.Longoni)
I MIEI SINDACALISTI NON SONO PIU' INTERESSATI A ENTRARE NEL
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. ESSI, ORA, (M.Unnia)
DURC ONLINE PIU' COSTOSO (S.D'alessio)
PENSIONI D'ORO, IL TICKET CON L'ASSEGNO DI MAGGIO (L.Comegna)
DIRIGENTI DELLA PA LICENZIABILI PREMI TAGLIATI E LEGATI AL PIL (L.Cifoni)
ESUBERI PENSIONE ANTICIPATA INTERESSATI 200 MILA STATALI (A.Bassi)
Int. a P.Moretti: "QUELLE MANI IN PLATEA LE STESSE CHE HANNO UCCISO"
(N.Cirillo)
LAVORO, IL PROGETTO "GARANZIA GIOVANI" E IL FRENO DELLE REGIONI
(A.Monorchio/L.Tivelli)
OGGI LA RIFORMA DELLA PA RENZI: FARA' DISCUTERE (B.Di giovanni)
BASTA FALSE ACCUSE AI POLIZIOTTI. ARRIVA LA SPY-PEN (Lu.ro.)
Int. a G.Tonelli: "BOTTE, MENZOGNE, SOPRUSI CI RIBELLIAMO ALLE
CALUNNIE" (L.Rocca)
ESUBERI, USCITE INDOLORI RISPARMI PER 3 MILIARDI (A.Bassi)
PA, DIRIGENTI LICENZIABILI E PREMI A CHI LAVORA (L.Cifoni)
DALLE TOGHE AI SUPERBUROCRATI ECCO LA GIUNGLA DEGLI STIPENDI
(A.Galdo)
Int. a F.Schettino: "TUTTA COLPA DEI MIEI UFFICIALI" (P.Crecchi)
MPS, IL TESORO GUADAGNA 500 MILIONI (F.Massaro)
MEDIASET, BERLUSCONI ORA RISCHIA L'ARRESTO L'EX PREMIER: "UN
GOLPE" (F.bei./P.Colaprico)
MPS VERSO LA NORMALITA' VIOLA: "RESTITUIREMO GLI AIUTI NUOVO
CAPITALE A GIUGNO" (A.Greco)
2014, IL MUTUO TORNA IN SELLA (L.Rigamondi)
SE IL GOVERNO PROPONE PLAFOND CASA (A.Bontempi)
C'E' RIPRESA, MA RISALIRE SARA' FATICOSO (M.Spinosa)
29/04/2014 - 17:17
L'INCONTRO CON IL CSA
Istruzione pubblica in situazioni di disagio, l'appello
dello Snals
Miele: “A Latina sono troppo le famiglie che non mandano i figli a scuola per
mancanza di risorse e assistenza sociale, per questo abbiamo chiesto alla
Regione il potenziamento degli organici predisponendo un docente ogni tre
alunni con disabilità”
di Roberta Cerina
Nell’ultimo incontro con il Csa di Latina è stato fatto il punto sulle priorità che
dovrebbero essere affrontate in provincia a favore della scuola pubblica di ogni
ordine e grado. In primo piano, come ha spiegato il segretario provinciale dello
Snals (sindacato nazionale lavoratori della scuola) Canio Miele c’è la carenza di
organici per il sostegno e la mancanza di strategie concrete di supporto alle
famiglie in difficoltà economica, che non dovrebbero trovarsi costrette a
rinunciare all’istruzione per i propri figli.
SERVE UN IMPEGNO CONCRETO. "Ben vengano azioni mirate a favore della
scuola pubblica come quella realizzata dal Comune di Latina che ha
recentemente approvato l’istituzione di tre nuove sezioni per la Materna nei
plessi di via Quarto, Pantanaccio e Borgo Montello – spiega Miele – ma sono
ancora tante, anzi troppe le problematiche in attesa di essere fronteggiate e
per le quali non possiamo continuare a perdere tempo prezioso, ma è
necessario sollecitare le istituzioni e la politica ad un impegno concreto per
potenziare gli organici, in particolare per il sostegno, e il supporto economico
alle famiglie in difficoltà ad esempio rivedendo il sistema dei buoni mensa
attualmente in vigore sul territorio comunale”.
CERTIFICAZIONI IN AUMENTO NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI. L’aumento delle
certificazioni per disabilità riscontrato negli ultimi cinque anni per gli alunni
affetti da disabilità che frequentano le scuole pubbliche della provincia di
Latina, ha messo in crisi il sistema scolastico relativo al sostegno, rendendo
necessaria una revisione dell’intero meccanismo che oggi non è più in grado di
garantire un’offerta formativa adeguata alle necessità degli alunni.
LA NECESSITA' DI ADEGUARE GLI ORGANICI. “Se la Regione non adegua gli
organici necessari alla copertura totale dei ragazzi con disabilità nelle scuole di
Latina – prosegue lo Snals – la situazione di grave difficoltà presente nei plessi
della provincia diventerà insostenibile con ripercussioni negative a catena
sull’intero servizio scolastico, il sindacato quindi ha inviato, anche a livello
nazionale, una formale richiesta agli uffici competenti affinché, entro l’apertura
del nuovo anno scolastico, venga predisposta la messa in ruolo di nuovi docenti
per il sostegno garantendo la presenza di un insegnante per ogni tre alunni
disabili”.
STANDARD EUROPEI, L'OBIETTIVO PER GLI EDIFICI. Infine, restano ancora in
alto mare gli interventi mirati a rendere le scuole di Latina e provincia più
sicure attraverso l’adeguamento degli edifici agli standard europei. “ La
maggioranza dei plessi scolastici presenti sul territorio - ha concluso Miele necessitano di lavori di riqualificazione e messa in sicurezza per ridurre il
rischio di incidenti e di adeguamento degli impianti alla normativa europea,
inoltre, ci sono scuole che ospitano un numero di gran lunga superiore alle
proprie capacità, come nel caso dell’istituto agrario di borgo Piave, dove è
stato necessario dislocare alcune classi in altre sedi con effetti negativi sulla
qualità dell’offerta formativa e sulla sicurezza”.
NUOVI ASSETTI ALL'ORIZZONTE. La crescita di iscrizioni al “San Benedetto”,
che quest’anno ospita 1600 alunni, alla quale si contrappone la progressiva
riduzione delle richieste di accesso al “Vittorio Veneto” o al “Salvemini”, sta
modificando radicalmente l’assetto generale degli organici e il futuro di alcune
discipline di insegnamento.
26-04-2014
DIPLOMA ITP ABILITANTE: LA RICHIESTA DI SNALS
AL MIUR
Lo SNALS richiede al MIUR il riconoscimento del
valore abilitante del diploma ITP.
Massa Maria Francesca
Dopo la richiesta e riconoscimento del valore abilitante del diploma magistrale,
arriva la richiesta del riconoscimento del diploma ITP per i docenti che
svolgono attività didattiche di Laboratorio. La proposta è avanzata da SNALS
(Sindacato Nazionale Autonomo lavoratori Scuola).
Lo SNALS richiede al Ministro dell'Istruzione Stefania Giannini che il diploma
degli ITP con accesso alla TAb sia riconosciuto abilitante per i docenti degli
Istituti Tecnico Pratici (ITP), similmente al diploma magistrale, considerato
abilitante per l'insegnamento nelle scuole dell'infanzia e primarie.
In seguito all'incontro Miur, il Sindacato SNALS ha pubblicato un report in cui
sono contenute proposte e motivazioni della richiesta. In base a quanto
riportato nel testo, il riconoscimento del valore abilitante del diploma ITP è
sulla stessa linea dell'attivazione dei percorsi abilitanti speciali (PAS) per i
docenti che hanno conseguito titolo ed esperienza di insegnamento. Anche i
docenti diplomati presso un Istituto tecnico Pratico (ITP) devono avere la
possibilità di ottenere l'abilitazione necessaria allo svolgimento delle attività
didattiche e di insegnamento per le quali hanno conseguito il titolo. È, infatti,
impensabile insegnare delle materie scientifiche e tecniche senza il supporto di
un'attività didattica in laboratorio svolta proprio dai docenti Tecnico Pratici ITP, come è anche possibile leggere nel blog degli insegnanti ITP.
In occasione dell'incontro Ministro-SNALS, la Sen. Giannini ha dichiarato che
l'atto di indirizzo (in cui è presente anche la richiesta del riconoscimento del
valore abilitante del diploma ITP), è già stato concordato col MEF ed è di
immediata emanazione. Il testo comprende anche l'immissione in ruolo di 28
mila docenti, la possibilità per i neo-abilitati con i percorsi abilitanti speciali
(PAS) e il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) di inserirsi nelle relative graduatorie
anche senza attendere la scadenza biennale, oltre alla pubblicazione di un
concorso a cattedre per coprire 14 mila posti. Il termine ultimo per portare
avanti tali proposte è stato fissato per metà maggio, giorno in cui si presume
l'apertura delle graduatorie di Istituto e l'inserimento in II fascia dei diplomati
magistrale.
29 aprile 2014 | 18:57
Lezioni aperte a tutti per la settimana dell’«orgoglio
universitario»
Dal 12 al 17 maggio. Le associazioni ai rettori: avviciniamola alla
società. Sul sito Unipertutti, più di 200 lezioni e seminari aperti
Microbiologia marina a Palermo; Copernico e Keplero a Pavia. Origini
dell’integrazione monetaria europea alla Bicocca di Milano, con Paolo Tedeschi;
e il colloquio a indirizzo psicoanalitico illustrato da Daniela Cantone alla
Seconda università degli Studi di Napoli. E ancora: Shakespeare e il Medioevo,
in una lezione di Stefano Simonetta alla Statale di Milano; o le innovazioni
didattiche in corso nelle università europee, illustrate da Giunio Luzzatto
all’Università degli Studi di Genova; e l’analisi di un testo giornalistico con
Jean-Yves Le Léap, a Catania.
Sono più di 200 le ore di «università aperta»: una maratona oratoria di una
settimana, non stop, 24 ore al giorno. Lezioni aperte, che professori e
associazioni promuovono per avvicinare la formazione superiore alla «società
civile».
La settimana
Si chiama «Unipertutti» ed è un’iniziativa raccolta da un cartello di
organizzazioni che riunisce associazioni e sindacati rappresentativi di tutte le
componenti del mondo universitario (professori, ricercatori, tecnicoamministrativi, precari, studenti), che dal 12 al 17 maggio hanno lanciato la
«Settimana dell’orgoglio universitario».
L’appello
In una lettera-appello ai rettori le associazioni (una ridda di sigle, che allineate
in ordine alfabetico suonano così: Adi, Adu, Andu, Arted, Cipur, Cisl-Università,
Cnru, Cnu, Confsal-Cisapuni-Snals, Conpass, Csa-Cisal Università, Flc-Cgil,
Link, Rete29Aprile, Snals-Docenti, Sun-Universitas News, Udu, Ugl-Intesa Fp,
Uil Rua), sottolineano come da tempo siano preoccupate per come ricerca e
alta formazione vengono fatte percepire nel nostro Paese. «L’opinione pubblica
viene continuamente bombardata da opinioni tendenziose in base alle quali gli
Atenei sarebbero, oltre che luogo di ogni nefandezza, sostanzialmente inutili,
un lusso che non ci si può più consentire. La perdita di ruolo e di prestigio della
funzione della ricerca e dell’alta formazione ha innescato una vorticosa e
distruttiva spirale, che con ogni evidenza punta al collasso del Sistema». E
invece Università e Ricerca «hanno una fondamentale funzione culturale,
sociale ed economica», sostengono. «Coloro che hanno un’elevata formazione
rendono possibili impieghi migliori, più qualificati e duraturi per tutti e non solo
per loro stessi, anche attraverso l’indotto che ne deriva. E lo stesso vale per
tutti i saperi».
Porte aperte
Saperi, innovazione e riflessione critica che, dicono i promotori dell’iniziativa, si
formano ogni giorno dentro i nostri Atenei in modo oscuro e invisibile agli occhi
di chi nell’Università non studia o non lavora. Ecco quindi nascere la volontà di
aprire le porte degli atenei, di far conoscere alla società l’importanza e la
centralità di questi temi e di «recuperare il senso di una missione civile e
sociale che è propria dell’Università».
Quotidiano
LA STAMPA
Data
Pagina
~
ALESSANDRIA
Il
Foglio
30-04-2014
50
1
....
«Quel ruolo svolto
senza giusto titolo»
PROF. SANTO BELLO,
SEGRETARIO PROVINCIALE
ALESSANDRIA
Codice abbonamento:
068391
_ Dopo aver ricevuto lamentele da parte di Collaboratori Scolastici dell'Istituto
Sobrero di Casale, con lettera
del 26 febbraio 2014, avevo
chiesto al Direttore Scolastico Regionale di Torino di accertare se rispondeva al vero
che presso l'istituto suddetto
un collaboratore svolgeva da
anni le mansioni di assistente
amministrativo, pur non essendo il proprio ruolo. A tutt'oggi il Direttore Scolastico
Regionale ha trasmesso allo
Snals alcune lettere di giustificazioni inviate dal Dirigente
Scolastico, senza accertare il
fatto denunciato, come
avrebbe dovuto fare ai sensi
dell'art. 7 del DPR 260/07. Per i
suddetti motivi, lo Snals ritiene
che il Dirigente Scolastico del
Sobrero abbia abusato dei suoi
poteri d'ufficio ed il Direttore
Regionale di omessa vigilanza.
Lo nrus, in data 14 aprile, ha
comunicato ai suddetti che, in
caso di inottemperanza a
quanto richiesto e cioè al ripristino della legalità nei ruoli dei
collaboratori scolastici, non
esiterà a promuovere ogni
azione utile a tutelare nel migliore dei modi la posizione giuridica dei lavoratori che si sono
visti danneggiati da una situazione di fatto quale quella sopra descritta.
Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
SNALS
Quotidiano
Data
Pagina
IItalla0g9i
I
Il documento conclusivo del Consiglio generale della
Foglio
30-04-2014
39
1
il 2-3-4 aprile
r.i
Un Def vago e incompleto
Su spending review, fiscalità e nuovo contratto per la Pa
MOZIONE FINALE
VALUTA
Il Consiglio generale della
Jonfsal, riunitosi nei giorni
~-3-4 aprile 2014, ascoltata
.a relazione del Segretario
Jenerale, il quale ha affron;ato il tema: "La sfida, l'im:legno - rilanciare lo sviluppo, promuovere e valorizzare
;1 lavoro, rendere equo il fi;co, rinnovare i contratti",
ileI quadro di una puntuale
:lllalisi della situazione so!iale, economica, finanziaria e politica del Paese e nel
~ontesto delle problematiche
:lell'Eurozona e dell'Unione
Europea
LA APPROVA.
(omissis)
Il Consiglio,
a conclusione di un ampio, approfondito e proficuo
dibattito sul tema proposto,
incentrato sulle emergenze
sociali della disoccupazione,
della caduta del potere di
acquisto delle retribuzioni e
delle pensioni e della grave
iniquità fiscale,
Il Consiglio generale
Il Consiglio
in merito alle politiche
dell'Eurozona e dell'Unione
Europea;
• auspica una svolta nelle
politiche economiche, monetarie e creditizie in funzione
della crescita dell'economia
reale e dell'occupazione in
tutti gli Stati membri;
• individua nel Fondo Sociale Europeo un possibile
forte strumento di intervento
a sostegno dell'occupazione
giovanile nei Paesi membri
con un tasso di disoccupazione superiore al 25%, attraverso azioni di compensazione rispetto al tetto del 3% del
rapporto deficit/PIL;
• indica la via maestra della realizzazione del progetto
dell'Unione Politica Europea attraverso la riscoperta
dei valori fondamentali del
grande Progetto Europeo e
dell'azione a favore del lavoro, della diffusione del benessere, dell'integrazione e della
coesione sociale.
Considerate le altre
iniziative legislative e politiche nonché alcune gravi
omissioni da parte del Governo;
• esprime preoccupazione
in merito alla indeterminatezza dei contenuti e all'incertezza nell'adozione del
Il Consiglio generale
metodo di intervento per la
spending review;
IMPEGNA
• chiede il necessario approfondi mento in iter parla Segreteria generale a:
lamentare sulla maggiore
• concorrere, con una aziotassazione delle rendite
ne sindacale forte, al conse..
,.
.
derIvantI dalI ImpIego del guimento di concreti obiettivi
piccolo risparmio;
sul fronte dell'occupazione,
del recupero del potere d'acquisto di retribuzioni e pensioni, dell'equità fiscale e
dell'accesso al credito per le
piccole e medie imprese;
• alzare la vigilanza, a
tutela dei lavoratori e dei
pensionati, sulle scelte politiche governative riguardo
alla spending review e alla
riforma della Pubblica Amministrazione;
• sollevare in tutte le sedi
istituzionali e aziendali
competenti la grave questione del rinnovo dei contratti
scaduti;
• operare a favore della
stabilizzazione del rapporto
di lavoro dei precari della
Pubblica Amministrazione
e del settore privato;
• rilanciare la questione
della defiscalizzazione delle
pensioni per le fasce basse e
medio-basse;
• sostenere la chiara tracciabilità dei prodotti del sistema alimentare italiano,
anche utilizzando l'evento
dell'Expo di Milano;
• sollecitare con forza
Governo e Parlamento per
l'immediata approvazione
della legge sulla rappresentatività e sulla rappresentanza sindacale, anche in
relazione alla proposta governativa della soppressione
del CNEL;
• rinnovare la richiesta
dell'immediata apertura a
Palazzo Chigi di un tavolo
di confronto fra Governo e
Parti Sociali rappr,esentative su lavoro, welfare, fisco e
crescita economica e occupazionale.
Il Consiglio, infine, affida alla Segreteria generale
ogni valutazione politicosindacale in relazione alla
eventuale proclamazione di
azioni di protesta e di lotta,
non escluso lo sciopero generale.
Codice abbonamento:
ESAMINATI gli atti del
Consiglio dei Ministri del 12
marzo 2014 in termini di:
• decretazione per il contratto a tempo determinato
e per l'apprendistato, nonché per l'emergenza abitativa;
• anticipazioni sui contenuti di importanti disegni di
legge riguardanti il Piano
per il Lavoro (Jobs Act), gli
a~mo~ti.zzB:tori soci~li e le
dISP.osl~IOm per le nforme
costItuzIOnah;
• annunci relativi alla
defiscalizzazione delle retri-
POSITIVAMENTE
• l'azione governativa
orientata a rendere la regolazione dei contratti a tempo
determinato alquanto flessibile e dell'apprendistato
più accessibile per i giovani
e maggiormente usufruibile
per le imprese, per il prevedibile effetto dell'aumento
della propensione ad assumere, senza escludere il
miglioramento del testo in
sede di conversione;
• le disposizioni sulla
casa;
• l'opzione del disegno di
legge per il riordino delle
politiche attive per i disoccupati e per la regolazione
dei contratti di lavoro;
• il disegno di legge sulle
riforme costituzionali del
Senato e del Titolo V della
Costituzione;
• le detrazioni IRPEF e
IRAP, rispettivamente per
lavoratori e imprese.
• considera essenziale la
puntuale attuazione delle
legge-delega per la riforma
fiscale al fine di rendere il
fisco più equo, anche attraverso una rinnovata lotta
all'evasione con lo strumento
del contrasto di interessi fra
contribuenti;
• denuncia l'inerzia governativa in merito al rinnovo dei contratti di lavoro
dei pubblici dipendenti e lo
scarso interesse politico per
quello dei contratti del settore privato.
068391
buzioni di una determinata
fascia di lavoratori dipendenti e alla detrazione del
10% sull'IRAP per le imprese, con copertura derivante
da una maggiore tassazione
delle rendite finanziarie;
La sfida, l'impegno
- rilanciare lo sviluppo, promuovere e
valorizzare il lavoro,
rendere equo il fisco}
rinnovare i contrattI
Ritaglio
Conf.s.a.l.
stampa
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 4
Quotidiano
Pagina
30-04-2014
24
Foglio
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IL PICCOLO
I SINDACATI
La Cgil: «Abrogare il decreto Monti sulle IiberaIizzazioni»
confronti di un'intera comunità
regionale piegata dalla crisi, sia
come la negazione, per i lavoratori e le lavoratrici del commercio, di riconoscere dignità alloro
lavoro e alla loro persona. Va richiamata l'attenzione verso la
necessità di abrogare il decreto
Monti sulle liberalizzazioni. Sollecitiamo anche la giunta regionale a fare la sua parte».
«Vi è una categoria di lavoratori che si trova in uno stato di
crisi permanente da decenni osserva il segretario provinciale
della Confsal Filippo Caputo -,
senza che nessuno finora si sia
accorto della sua esistenza: si
tratta dei soci-lavoratori delle
cooperative». <<In particolare il
pensiero del sindacato - prosegue - va ai soci-lavoratori delle
imprese di pulizia che prestano
la loro attività in ospedali, carceri, caserme, banche, scuole, asili, case di riposo, nei Comuni, in
Provincia e in Regione. In ogni
luogo ove si svolga una qualsiasi
attività produttiva, amministrativa o dei servizi, vi è qualche misconosciuto lavoratore, che per
pochi euro si adatta a fare i lavori più umili, ben sapendo di non
poter reclamare alcunché. Benché tali lavoratori siano migliaia,
non proclamano scioperi, né sfi1ano in corteo perché sono figli
di un dio minore, abbandonati
da tutti e contrattualmente invisibili».
Il corteo del 1.0 maggio nel 2012
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«Cgil, Cisl e Uil nei giorni scorsi
hanno fatto appello a tutte le
aziende della distribuzione di rispettare il significato e il valore
del25 aprile e del primo maggio
tenendo abbassate le serrande
almeno in quei giorni di festa ricorda Susanna Pellegrini, segretaria generale Filcams Cgil
Fvg -. Appello che, inascoltato il
25 aprile, sarà ugualmente disatteso il primo maggio. In un contesto di profonda crisi dove non
sono le occasioni di acquisto a
mancare ma le risorse economiche di molte famiglie, la decisione di alcuni negozi di tener aperto anche il primo maggio si configura sia come" sprezzante arroganza e menefreghismo" nei
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ItaliaOggi
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e contributiva
Sottovalutata l'
A.
Il'inizio di aprile, il Con,. ~o generale della . .
f!l'.lBsi era "politicamente~
espresso con la mozione
pubblicata in questa pagina. Solo
qualche giorno dopo, per l'esattezza 1'8 aprile, il governo aveva approvato il Documento di Economia.:
e Finanza 2014, incentrato sulla .
riforma strutturale dell'economia
per la ripresa della crescita economica e .occupazionale.
A'documento letto e a "svolte" ormai palesatesi, sentiamo il parere del segretario generale della
confed~e autonoma, Marco
Paolo~
previsione del rinnovo dei contratti
del pubblico impiego.
'
Sulla prima questione il DEF 2014
fa semplicemente riferimento all'attuazione della legge-delega fiscale.
Purtroppo, l'esecutivo Renzi - in
continuità con i precedenti governi
- non ha messo al centro della propria agenda il peggiore dei mali della finanza pubblica e dell'economia.
Del resto, sono più cl),e eloquenti le
recenti stime della l;\anca d'Italia e
dell'ISTAT sulla patologia dell'evasione in Italia, comparata a quella.
degli altri paesi europei.
A mio parere, la questione
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Domanda. QùaI è, in sintesi, la
sua opini,one sulDEF2014?
Risposta. Mi pare un appre2zabile
documento programmatico per la
stabilità e le riforme strutturali,
costruito in sintonia con il quadro
europeo focalizzato sulla crescita.
Sono condivisibili le riforme delle
istituzioni, dell'economia e della,voro in funzione della competitività del
sistema-paese. Ma ora, la questione
centrale è riuscire a tradurre la previsione in atti legislativi e amministrativi, garantendo però l'equità, in
funzione della coesione sociale.
D. Ha individuato qualche punto
.debole nel DEF 2014?
R. Mi limito a indicarne tre: la sottovalutazione delI'emergenza evasione
fiscale e contributiva, l'assenza di un
adeguato sostegno al settore della sicurezza e la grave mancanza nella
meriterebbe maggiore considerazione .e magari un po' di
quell'enfasi riservata, invece,
alla spending review.
Per prima cosa il governo Renzi
dovrebbe stimare ufficialmente l'evasi.one, sulla base di altre virtuose esperienze europee
come quella della Gran Bretagna, e poi agire di conseguenza,
estendendo e inasprend.o la sanzione penale per gli evasori. '
Riguard.o alla seconda questione, sappiamo tutti che ì citta~
dini italiani avvertono in modo
allarmante il rischio che viene
dalla criminalità diffusa, dalla
precarietà del territorio e dalle frequenti calamità naturali.
Pertanto, il governo dovrebbe
puntare alpotenziamento dei
servizi della sicurezza e al sostegno del personale impegnat.o
nel settore. Lasciare il territorio e la
gente che vi abita senza una sicu"
rezzà adeguata si tradurrà in costi
maggiori sociali ed economici.
Quanto al mancato rinnov.o dei contratti di lavoro del sett.ore pubblico, scaduti nell.ontano 31 dicembre
2009, si tratta di una cosa non più
sostenibile, per una serie di ragioni
che la [ìl'UjJ~ e le federazioni aderenti del pubb ico impiego hanno più
volte sottolineato. Se non si trova
in tempi brevi la giusta soluzi.one
all'annoso problema, la~ aprirà una dura stagione arprotesta e
di lotta.
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Marco Paolo Nigi
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Quotidiano
nSole9]{l mmrn
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30-04-2014
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DI fare. Entro il 30 aprile attesi gli appalti
Piano scuole, scade
la prima tranche:
25% di opere al palo
Non è riuscito a recuperare tutto il ritardo il programma di 692 progetti di
edilizia scolastica finanziati
con 150 milioni stanziati dal
decreto "Fare".
Il programma scade oggi e
circa un quarto degli interventi non è stato ancora assegnato. È quanto emerge dalla fotografia scattata alle ore 15,00 di
ieri dal ministero dell'Istruzione (e che oggi sarà diffusa in
modo definitivo, con le eventuali integrazioni intervenute
in queste ultime ore).
Su 692 progetti finanziati,
risultano pervenute al Miur
521 comunicazioni da parte
dei Comuni con i quali si certifica che l'appalto è stato regolarmente assegnato all'impresa (condizione necessaria per conservare i fondi statali assegnati).
Mancano dunque all'appello 177 progetti. Tuttavia,
il rischio di definanziamento riguarda - per ora - solo
una parte di questi: 115 progetti per circa 19 milioni di finanziamento.
Infatti, gli altri 62 interventi
(32 in Campania e 30 in Puglia,
finanziati con 30 milioni) godono di una proroga ad hoc
(che scade il 30 giugno) concessa dopo che sono sorti contenziosi sulla graduatoria regionale. Ad oggi, 6 di questi
progetti (5 in Campania e 1 in
Puglia) risultano già assegnati
all'impresa.
Solo 3 regioni (Basilicata,
Friuli Venezia Giulia e Valle
d'Aosta) sono riuscite finora
a completare il progranIffia.
Altre registrano significativi
ritardi, dalla Lombardia (41
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progetti appaltati su 74) al Veneto (76 progetti appaltati su
90) alla Calabria (47 su 63). In
ritardo, ma quasi al traguardo,
ci sono le regioni Piemonte
(27 progetti appaltati su 28),
Abruzzo (6 su 7), Umbria (12
SUl3), Toscana (30 su 34), ErniliaRomagna(103su118),Lazio
(37 su 42) e Liguria (27 su 30).
Anche se resta una considerevole quota di comuni e province ritardatari, va riconosciuto che i due mesi di proro-
ILPREIIIIIER
Renzi garantisce
che già il2 maggio
sbloccherà i 244 milioni
di fondi svincolati dal patto
di stabilità col decreto Irpef
ga concessi dal ministro
dell'Istruzione, Stefania Giannini, sono stati messi a frutto.
Il 28 febbraio (scadenza iniziale del programma), l'avanzamento era appena di un terzo:
207 progetti assegnati su 692
per 35,7 milioni su 150.
In caso di defmanziamento,
ci sarà uno scorrimento nelle
graduatorie locali e, dunque, i
fondi andranno ai Comuni immediatamente seguenti nella
lista definita dalle Regioni e
poi trasmessa al Miur.
Ieri, il prernier Matteo Renzi, è tornato a parlare dei fondi
all'edilizia scolastica, annunciando per il2 maggio la firma
«dell'atto sulla scuola: nel decreto ci sono 244 milioni di euro che sbloccano il patto di stabilità». Fondi nelle casse dei
comuni, che potranno essere
spesi per le scuole.
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COBBIEBE DELLA SEBA
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VALUTARE GLI INSEGNANTI È IL PRIMO PASSO
PER COSTRUIRE UNA BUONA SCUOLA
gie o difese corporative, più di una riflessione anche in Italia. Questo rifiorito dibattito
d'oltreoceano ripropone il nodo ancora irrisolto del sistema scolastico italiano: la preparazione e la valutazione dei docenti. Intendiamo valutazione con esiti reali positivi
o negativi in termini di carriera e di retribuzione, non una valutazione fine a se stessa
come troppo spesso è accaduto nella pubblica amministrazione.
Siccome sono i buoni insegnanti a fare una buona
scuola, il tema dovrebbe essere in cima ai pensieri di
ogni politica educativa seria. Abbiamo ancora troppi
insegnanti impreparati nelle classi italiane a cui nessuno impone sviluppo professionale o uscita dal corpo
docente e troppi con professionalità e desiderio di innovare che, al contrario, non sono adeguatamente incentivati
a proseguire. Un insegnante che non vuole
farsi valutare, accettandone le conseguenze,
non può valutare nessuno studente.
Stefano Bianco
Direttore generale Fondazione Collegio
delle università milanesi
o RIPRODUl:ONE ~SERVATA
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~ Troppi docenti sono impreparati
.".,...- ad insegnare. Partendo da questa
constatazione qualche giorno fa l'amministrazione degli Stati Uniti di Barack Obama
ha annunciato un nuovo e imponente programma per la valutazione dei corsi universitari che formano i docenti delle scuole
americane e una conseguente innovazione e
standardizzazione della valutazione degli
insegnanti. Era ormai pacifico che la miriade di percorsi
formativi, di certificazioni e
valutazioni non permetteva
più di capire la validità dei
docenti, potendone misurare l'impatto formativo sugli
studenti. Nel contempo una
ricerca indipendente, qualche mese fa, aveva mostrato
come gli stessi insegnanti
non si sentissero preparati
ad affrontare le sfide di studenti sempre più
problematici e in un contesto sempre più
complesso.
Si punterà a un deciso innalzamento della
qualità della formazione, introduzione di
test tra gli studenti e incentivi a insegnanti e
scuole con i migliori risultati in rapporto al
contesto ove si opera. La reale preparazione
degli insegnanti meriterebbe, senza ideolo-
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Quotidiano
la Repubblica
Le parole giuste per l'educazione
sessuale dei ragazzi: che raccontino
l'amore gay, ma anche l'omofobia
È il caso esploso in questi giorni, dopo
che in un liceo romano due insegnanti
sono state denunciate per avere
consigliato un libro "scomodo"
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1 /2
"Non ci devono essere
steccati ma su questi
. 'd
progettI . ~von.o ~ere
mformatI l gemton
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non
lo dimostra il caso degli opuscoli dell'Unar censurati, o la contestazione allibro di Melania
Mazzucco, sotto attacco non
tanto perché conteneva dei
passaggidisessualitàesplicita,
ma perché parlava di unafamiglia composta da due padri». Il
governo però, aggiunge Scalfarotto, «non potrà sottrarsi a
questitemi,delrestoRenzil'ha
promesso in campagna elettorale, introdurremo le unioni civili sul modello tedesco, e l'adozione del figlio del coniuge nelle coppie omosessuali». In
realtà alcentro della campagna
dei movimenti pro-life, c'è la
battaglia contro la legge sull' omofobia in discussione al SenatoeiprogettisulUgender"daattuare nelle scuole. Conferma il
presidente dei BGiuristi per la
vita" Gianfranco Amato: «Questa è una legge sbagliata, voluta da una lobby. Noi chiediamo
che vengano puniti tutti i tipi di
bullismo, non solo quello contro i gay».
Il tema imbarazza la politica.
A co~ciare d~ ~giall?" depli
OPusC?~ C~~sslon~t~ d~ ~-,
nar: CI?e l U~C:IO antidisCI1IIll:nazlOrudel~stero~ell~Pan
?ppo,~tum~a: all:IstItu~o
Bec~ : specIalizzato m terapIa
C?grutIvo-compo~amentale, e
diretto dalla pSlCotera~ut~
~ton~lla Mont~o, au~nce ,di
diversI e accuratI saggI sull omosessualità. Le pubblicazioriproducibile.
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omosessualità, diversità, sessualità, bullismo antigay? MarioRusconi,vicepresidentedell'Associazione Nazionale Presidi, una vita passata tra i ragazzi, afferma che è giusto parlare
di tutto. «Non ci devono essere
steccati, il mondo adulto sotto-
valuta quanta informazione
erotica abbiano oggi dei quindicenni, abituati a navigare su
siti di pornografia esplicita. E
dunque sono convinto che non
si siano sentiti affatto turbati
dalle descrizioni del libro della
Mazzucco».Vistaperòladelicatezza del tema, e il rischio di
strumentalizzazioni, «che infatti c'è stato», dice Rusconi,
«sarebbe stato meglio che di
questoprogettoiprofnediscuc~odellalegge~ontrol'o- . tessero coni genitori».
mO~?bIa al Se~ato. Gli att~cchi
Mentre la scuola naviga a viaglimsegnantIchehannomau- sta,lalistaluttuosadeigiovani
gurato le BIezioni di genere" che si tolgono la vita per latropcontroglistereotipimaschilie pa derisione si allunga di stafemminili, e la mai attuata gioneinstagione... «EinveceBstrategia" nazionale anti di- spiega Ivan Scalfarotto, sottoscriminazioni sessuali decisa segretarioalleRiformeegaydidal ministro Fornero nel 2013. chiarato-c'è sempre di più un
Quanto fa paura parlar~ di approccio da guerra ideologica
,
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Foglio
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ALLORA, come bisogna parlarne? Quali
sono le parole per
piegare e raccontare l'omosessualità,
l'amore gay, ma anche l' omofobia? C'è un limite, forse, da non
varcare se di questo si ragiona
con degli adolescenti? Quali
strumenti "pedagogici" servono per affrontare la verità che
esistono più modi di amare, e
dunque chi desidera una persona dello stesso sesso è esattamente come gli altri? La questione, dopo mesi di silenzio, dopo il caso degli opuscoli deIl'Unar contro il bullismo omofobico, prima commissionati e poi
sepolti nel silenzio sia dal governo Letta che dal governo
Renzi, è riesplosa. Acuita dalla
cronaca di queste ultime ore,la
polemica sulle pagine considerate troppo hard del libro di Melania Mazzucco "Sei come sei",
storia di una famiglia composta
da due padri eunafiglia, dove in
un passaggio si descrive con
nettezza una fellatiotra due ragazzi, unogay,l'altrono,eilgiovane gay finisce massacrato di
botte in una imboscata.
Giusto, ci si chiede, far leggere queste pagine a dei quindicenni, o il rischio di turbamento ètroppo grande? I ragazzi af-
fermano di non sentirsi affatto
infastiditi, alcuni genitori sono
invece sul piede di guerra, iprof
difendono la loro scelta, ma la
polemica travalica l'ambito
scolastico e diventa tutta politica. Mostrando quanto il panoramadei Udiritti civili" temaforse troppo scomodo da sollevare
in campagna elettorale, sia finito in un angolo dél dibattito.
Mentre si fanno ogni giorno più
decisi gli attacchi del mondo
pro-life, ben deciso ad ostacolare in ogni modo che nelle scuole
si affronti il tema dell'omosessualità, ma ancor di più della
Bomogenitorialità". Cioè che
da una coppia gay possano nascere dei bambini. Eppure questifiglidiunasolametàdelcielo sono una presenza reale nelle scuole italiane. Basta però
mettereinordineifattidelleultime settimane per capire
quanto la questione si sia arenata. La polemica, violenta, sul
librodiMelaniaMazzuccomesso all'indice al liceo "Giulio Cesare" di Roma. Il lentissimo
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.MARlANOVELLA DE LUCA
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Quotidiano
la Repubblica
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ni, destinate· ai docenti delle
scuole primarie e s!3condarie,
vengono decisi nell'ambito
della "strategia nazionale
Lgbt" decisa con un decreto del
ministro Fornero. Si trattA rH
_~"ML ..... u.l1ctllZlamentI, volto a
combattere le discriminazione
sessuali e in particolare il bullismo omofobico. Nel febbraio
scorso i tre opuscoli "Educare
alla diversità a scuola" sono
pronti per essere distribuiti ai
~ì::lnl. I..lurucne mese pnrna, nel
luglio del 2013, Ermenegilda
Siniscalchi, il capo dipartimento del ministero per le Pari Opportunità, diretto dal viceministro Cecilia Guerra, invia alla
dottoressa Montano una lettera di encomio per il lavoro fatto.
Si tratta, scrive Siniscalchi, «di
un prodotto di cui ho potuto apprezzare l'approccio metodologico, la cura, la completezza e la
chiarezza di esposizione che
fanno di questa pubblicazione
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I PAlVI'ALOM ROSA
Aveva 15 anni il ragazzo romano
suicidatosi il 20/11/2012 per una
delusione d'amore. I compagni lo
chiamavano "il ragazzo dai pantaloni
rosa' additandolo come gay
GU OPlJS(;OU
Afebbraio scorso
scoppiano le polemiche
per gli opuscoli antiomofobia per i docenti
curati da Unar(Unione
Antidiscriminazioni
Razziali)
R
ç.muo t::ESARE
In uno dei licei classici più rinomati
di Roma due insegnanti vengono
denunciati per avere dato ai ragazzi
da leggere il libro "Sei come sei' di
Melania Mazzucco, che narra di un
amore gay con particolari scabrosi
Gli studenti e l'omofobia
1 studente su 5
•
avrebbe problemi
se il migliore amico
confessasse
di essere gay
I giovani tra i 14 e i 18 anni che dichiarano di aver subito
forme di discriminazione o pregiudizio sessuale
FONTE: SKUOLA.NET
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un eccellente supporto didattico».
E infattibastaleggere conatte~one questi famosi opuscocorrettezza. Una guida a riconoscere l'omofobia, a confutare teorie antiscientifiche tipo
<<1'omosessualità è una malattia», a comprendere il disagio
degli adolescenti gay, un passo
in avanti nella spiegazione di
cosa sono lefamiglieomogenitoriali. Ma il percorso degli opuscoli si inceppa. Alcuni gruppi
cattolici e la Cei ne denunciano
presunti attacchi alla "famiglia
naturale". Scoppia la polemica,
ma forse néssuno li ha letti davvero. lniziail fuggi fuggi dei ministri competenti: la Guerra aftI(,Wlèome"«'JontaruOafniod~l­
lo italiano». Gli opuscoli, prima
commissionati ed elogiati poi
censurati, finiscono nel dimenticatoio. Migliaia di euro pubblici buttati via. Eppure bastava scorrerli con attenZione e
senza pregiudizi ideologici, per
rebbero stati una guida preziosa per gli insegnanti. Utili ad
evitare forse nuove tragedie di
ragazzi incompresi.
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La verità sul libro della Mazzucco letto nel liceo romano
Macché anti-gay: ascuola un brano pomo
di MARIO GIORDANO
Il caso del liceo romano «Giulio Cesare»
Se questo è squadrismo, ebbene: io
sto con gli squadristi. Se questo è
mettere all'Indice, ebbene: io sto
con l'Indice. In parole semplici: sono d'accordo con chi ha deciso di
denunciare i professori che hanno
fatto leggere ai ragazzini di 14 anni
di un liceo romano un libro che contiene passaggi osceni ( ... )
Ma quale omofobia a scuola
Hanno letto un brano pomo
MARIO GIORDANO
(...) degni dei peggior fumetti porno. Adesso l'autrice di questo capolavoro, Melania Mazzucco, si trastulla di tanta insperata pub blicità
e, dalla prima pagina di "Repubblica", si proclama vittima di un «atto
di grave intimidazione» e ovviamente della bieca «censura» antigay. Non le par vero, a lei che divenne famosa per un plagio di
Tolstoj (<<Non ho copiato, è stato
l'inconscio», si giustificò), di rilanciare vendite e notorietà dell'ultimo romanzo C'Sei come sei", Einaudi) con un po' di vittimismo
omosex a buon mercato. Tanto da
arrivare a definire il suo scritto non
solo utile ma «necessario».
Ora, posto che di libri necessari
è pieno il macero, lascio ai lettori
l'esegesi di quest' opera fondamentale. In uno dei passaggi chiave
l'autrice cosÌ descrive il rapporto orale
tra due uomini negli spogliatoi, dopo
un allenamento di
calcio: «Si inginocchiò e poi con un
guizzo fulmineo
ficcò la testa fra le
gambe di Mariani
e infIlò l'uccello in
bocca. Aveva un
odore penetrante
di urina, e un sapore dolce. Mariani lo lasciò fare. Giose lo inghiottì fino all'ultima goccia
e senò il suo sapore in gola per giorni ... ».Mi fermo qui, perché l'elevato talento artistico, la prosa elegante (notare le espressioni: «guizzo
fulmineo» e «odore penetrante di
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urina») e l'intesa profondità spirituale dell'autrice non mi permettono ulteriori commenti. Mi sia consentita, però, almeno una domanda: se questo è un libro necessario
per un ragazzino di 14 anni, come
antologia scolastica che cosa sceglieranno? Le memorie hard di
Moana Pozzi? JurassikPork?Ventimila seghe sotto i mari? Alì Baba e i
40 guardoni? E alle elementari cosa cominceranno a leggere? Pippi
Tettelunghe? O gli Aristocazzi?
Ribadisco: sarò uno squadrista,
sarò un sostenitore dell'Indice e
forse pure un oscurantista. Ma se
sapessi che a mia figlia di 14 anni
un professore fa leggere libri del genere, io non solo lo denuncerei.
Ma vorrei che non fosse più il suo
insegnante, seduta stante. Perché,
vedete, il problema non è la censura, è la scuola: l'opera fondamentale della Mazzucco potrà trovare
spazio in tutte le librerie, in tutte le
biblioteche, in tutti i circoli culturali, dappertutto, potrà scalare le classifiche, vincere i premi letterari, essere beatificata da Michele Serra e
da Fabio Fazio, nessuno oserà
obiettare a nulla. Ma permettete: a
un ragazzino di 14 anni non sarebhe meglio far leggere qualcosa d'altro? No, dico: già leggono cosÌ poco. Dobbiamo proprio propinargli
l'«uccello in bocca» (sia detto con
rispetto) e il «sapore dolce» della
fellatio?
Come vedete la «censura antigay» non c'entra
nulla. Il libro della
Mazzucco va tolto
da scuola non perché racconta di
un amore omoses-
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suale, ma perché
ne racconta in un
modo non adatto
ai ragazzini. Anche su tutto il resto c'è da discutere, per carità: descrivere come «famiglia normale» quella con due papà che per far nascere la figlia si
comprano l'utero di una gentile signorinain Ucraina, forse è esagerato. E leggere che uno dei due genitori, rimasto «vedovo», apre un ristorante dedicato al Cigno Nero
perché si tratta di un "animale sessualmente indeciso" fa un po' sorridere. Ma fin qui siamo nel campo
delle opinioni. Farleggere airagazzini del «sapore dolce» inghiottito
«fino all'ultima goccia», invece,
non è più un'opinione. È un'offesa. Un reato. E non importa di che
amore si tratta: eterosessuale, polisessuale, omosessuale o minchiasessuale. Non fa differenza. Descritto cosÌ non è tollerabile. Non a
scuola.
Dicono i professori giustificandosi che sono poche pagine su
240. Peggio mi sento. Quelle poche pagine, probabilmente, sono
state messe lì apposta, specchietto
per le allodole ingenue, e saranno
sicuramente le prime (forse le uniche) che gli studenti leggeranno.
Comunque non è che il resto del
libro sia un capolavoro imperdibile, ne esistono altri molto migliori
e senza «guizzi fulminei» nascosti
tra le gambe (e fra le pagine). L'autrice, colta da egotismo da prima
pagina, non esita a tirare in ballo
paragoni arditi con Catullo, Marziale, l'Eneide e la Divina Commedia. Un po' esagerato, no? Se andel
destinatario,
non
che Dante avesse mai scritto una
frase banale come "infilò l'uccello
in bocca, aveva un odore penetrante di urina", glielo perdoneremmo
perché attorno c'è un capolavoro.
Qui invece attorno alle pagine
hard, c'è "Sei come sei", una specie di storiella da Liala omosex con
Christian e Yuma, la loro figlia Eva
dagli «occhi cangianti» e il Cigno
Nero sessualmente indeciso.
E allora io sarò squadrista e
oscurantista, ma continuo a domandarmi: con tutto quello che
c'è da leggere, proprio la Mazzucco? Una che ha esordito copiando
Tolstoj (pardon: ispirandosi inconsciamente) e che prosegue cavalcando la moda omosessuale, soltanto perché fa tanto chic? Né vale
l'argomento che «i ragazzi su Internetleggono ben di peggio». Sicuro
che leggono di peggio. Ma un conto è che lo leggano su Internet, un
conto che glielo proponga la scuola. Sapete com'è, noi squadristi e
oscurantisti siamo rimasti dell'
idea che la scuola e la famiglia debbano ancora insegnare dei principi sani, stabilire per esempio che
«Silvia rimembri anCOD> è più poetico di «infilò l'uccello in bocca», e
che la pornografia fa schifo eva evitata anche se viene pubblicata nelle pagine della Einaudi. Perché, si
capisce, i giovani crescono attraverso la trasgressione, ma la trasgressione non esiste se prima non
esistono le regole. O meglio, se le
uniche regole che esistono sono
quelle per cui sotto l'insegna dei
gay si può far passare qualsiasiimmondizia, e chi si oppone è un bieco censore. Nel caso, ho fatto la
mia scelta e l'ho dichiarata all'inizio: sto con i censori. E lascio agli
altri l'immondizia.
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::: segue dalla prima
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segue a pagina 14
L'autrice ora grida alla censura anti-gay. Ma la verità èche hanno propinato
a studenti di 14 anni un libro che contiene passaggi osceni. Ed è intollerabile
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Più tempo pieno. Non al Sud
al 2007-2008 a oggi le
classi a tempo pieno sono aumentate a livello
nazionale passando da circa 33.000
a 41.000, 8.000 classi in più, ma con
forti squilibri Nord-Sud». Uno squilibrio sottolineato dal ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, intervenendo in commissione al Senato.
«Sto facendo utilissime visite al Sud
per avere una visione diretta. In queste realtà gli enti locali - ha spiegato
il ministro - non hanno la disponibilità materiale di mettere a disposizione servizi basici, come, ad esempio la mensa, che servono per attivare il tempo pieno».
Il ministro - riferendosi a diverse
questioni aperte (dalla scuola dell'infanzia all'organico funzionale) non ha nascosto che l'ostacolo resta
sempre quello delle risorse: «I nodi
che vengono al pettine hanno un capolinea scontato al ministero dell'Economia». Per garantire che le risorse del decreto "Del Fare" già stanziate potessero arrivare agli enti locali
beneficiari (la proroga scade oggi)
«abbiamo agito con celerità - spiega
Giannini - rendendo possibili a oggi 692 interventi urgenti con 150 milioni. Con il decreto legge n.66 del 24
aprile abbiamo stanziato altri 300
milioni che riguardano interventi di
edilizia immediatamente canti erabili e dunque sono disponibili cash
450 milioni». Il ministro ha quindi
aggiunto che è in corso di programmazione un piano di interventi di
piccola manutenzione «che conta su
un fondo di altri 400 milioni per i
quali si procederà attraverso gare
Consip». Quanto all'unità di missione di Palazzo Chigi, il ministro ha
spiegato che con Renzi verrà con-
cordato un aggiornamento dello stato dei lavori ribadendo che i 2 miliardi che vanno ad aggiungersi alla
quota Miur sono quelli di svincolo
dal Patto di stabilità. «A giugno - ha
concluso - dovrebbe essere pronta
la cantierabilità estesa e a settembre
dovrebbero essere consegnati i lavori».
Infine ma non ultimo, il ministro ha
garantito che firmerà stamattina al
più tardi l'Atto di indirizzo che permetterà il recupero degli scatti stipendiali in maniera strutturale. «Poi
la negoziazione si farà all'Aran ma
intanto si mettono in sicurezza un
milione di dipendenti. Per questa operazione - ha sottolineato il ministro - servono 350 milioni, una cifra
imponente che ricaveremo dal Fondo per il miglioramento dell' offerta
formativa. È quindi chiaro - ha concluso Giannini- che risolviamo un
problema aprendone un altro».
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Giannini: firmerò l'atto di
indi ritto per il recupero
degli scatti di anzianità.
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1
Combattere l'omofobia
a scuola con le parole
REDEL~APELLE,Ii suo modo di a~are: il
suo onentamento sessuale, aggmnglamo noi. <<Io sto bene nel mio corpo, e
non potrei averne un altro. Nessuno
può volere da me che io sia diverso. Se
offendono un ragazzo o una ragazza diversi da me, neri, lesbiche, gay, immigrati, pieni di piercing, io mi sento male, mi sembra di ricevere un colpo allo
stomaco. Cerco di farli smettere». In
uno degli incontri finali del laboratorio
che anche quest'anno ho tenuto nelle
scuole superiori di Venezia sul tema
«Forme di amore» uno studente ha pronunciato a voce alta le parole che avete
letto.
Le abbiamo considerate una pietra
miliare, il segnale che il lavoro contro
le discriminazioni con attenzione al tema caldo dell'omofobia aveva prodotto
i suoi frutti, tenendo conto che molto
spesso nelle classi i «gay» sono considerati sempre «gli altri», equiparati ai
«cannibali dell'isola vicina» per usare
l'espressione del preside di uno degli
istituti in cui lavoriamo in progetti realizzati nell'ambito dell'assessorato Politiche giovanili e pace.
Dal 2005, dalla pubblicazione del
mio libro L 'amore secondo noi (Mondadori), una raccolta di storie di adolescenti
alle prese con la scoperta di sè, svolgo
insieme ad altri operatori progetti nelle scuole ispirati all'educazione sentimentale intesa come educazione alla
cittadinanza. Il nostro metodo prevede
alcuni passaggi: sensibilizzare i ragazzi sull'affettività, sottoporre alla loro attenzione esperienze che vengono spesRitaglio
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QUALSIASI SIA IL ~UO VOLTO, IL SUO COLO-
una ragazza figlia di due padri, sento
l'importanza di sottolineare la validità
del metodo fin qui descritto.
Occorre seguire questo percorso
(imboccato in molti degli esempi riportati sul sito del Miur www.noisiamopari.it) affinché qualunque film o libro - e
quelli di Melania Mazzucco sono tutti
opere d'arte - non si presti a operazioni
che mancano l'obiettivo porgendo il
fianco a critiche distruttive. Non deve
arrivare come obbligatorio parlare di
differenze e può essere fuorviante soffermarsi sulle pratiche sessuali. Il rischio è di favorire rigidi schieramenti
senza aiutare i ragazzi a trovare fertili
chiavi di lettura. E vitale che al tema i
ragazzi approdino grazie a un lavoro
che valorizzi la particolarità di ciascuno e che li metta in grado di nominare
la propria differenza e riconoscere
quella altrui. Ciò avviene proprio perché «non si conoscono che le cose che
si addomesticano» e per far questo «bisogna essere molto pazienti».
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«SE VUOI UN AMICO ADDOMESTICAMI», DICELA VOLPE AL PICCOLO PRINCIPE. E L'AMIco DIVENTERÀ PER TE UNICO AL MONDO,
so passate sotto silenzio perché awolte
dal pregiudizio e ascoltarli. Vale a dire
riuscire a dare loro dawero la sensazione di essere ascoltati. Iniziamo da un
film - abbiamo scelto Billy Elliot o L'attimo fuggente o Le migliori cose del mondo oppure da un libro. Quest'anno ho letto loro brani del piccolo principe. «Non
si conoscono che le cose che si addomesticano - disse la volpe -. Gli uomini non
hanno più tempo per conoscere nulla.
Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti
di amici, gli uomini non hanno più amici, se tu vuoi un amico addomesticami». «Belloooooo» hanno detto i ragazzi, da qui tanti discorsi sul prendersi
cura e scoprire l'altro, sul valore assoluto di un'amicizia che scioglie ogni pregiudizio, sul perché si diventa violenti
oppure ci si chiude come tombe se qualcuno ti dice «sfigato».
La cornice era ampia, non a caso.
Chi conduce il laboratorio deve avere
l'intuito e l'esperienza giusti per favorire nei ragazzi lo schiudersi di un discorso personale che è sempre una sorpresa. La cornice ampia dà la possibilità a
ciascuno di individuare il tema che più
sta a cuore, l'attenzione dell'operatore
indica il solco lungo il quale trovare
l'espressione e fornisce alla ragazza e
al ragazzo il riconoscimento necessario. Se questi tre elementi vanno a segno, le parole sgorgano con semplicità.
Non è ciò che io dico in classe che arriva come un tesoro ai ragazzi, ma è ciò
che ogni ragazzo riesce a dire di se stesso a voce alta a diventare una con quista inestimabile.
Favorire l'espressione personale è
la via maestra per fare buoni progetti
contro le discriminazioni. Il passaggio
è fondamentale: se vengono visti e riconosciuti imparano cosa vuoi dire rispetto. E qui l'educazione sentimentale diventa educazione alla libertà. Occhio:
come non ci sono amicizie «già fatte»
dai mercanti, così non ci sono temi che
vengono affrontati senza forzature se
calati dall'alto. In queste ore, che è
esplosa la polemica sull'utilizzo al liceo
Giulio Cesare di Roma del libro Sei comesei di Melania Mazzucco che parla di
non
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LA fESTA DEL 10 MAGGIO
gli adulti che vivono la scuola, tra genitori e insegnanti.
Oggi, poi, i genitori per primi sono
chiamati a una rinnovata responsabilità, perché nessuno più di un padre e
di una madre è responsabile per l'educazione dei propri figli. Si tratta di un
diritto "originario, primario e inalienabile". Ma, come ogni diritto, il com-
METTIAMO
AL CENTRO
LA SCUOLA,
BENE DI TUTTI
pito educativo è da subito anche un
dovere, come riporta anche la nostra
Costituzione (art. 30): «È dovere e di-
Il fondamento insostituibile
per una società che vuole
costruire il proprio futuro
ritto dei genitori mantenere, istruire
ed educare i figli, anche se nati fuori
dal matrimonio».
Mettere la scuola al centro di ogni
progetto di futuro del Paese esige il riconoscimento reciproco tra genitori ed
educatori, nell'associazionismo, nello
sport, perché essa torni a essere il fiore
all' occhiello della nostra società, il luo-
essun Paese può definirsi civile
senza un deciso investimento
sull'educazione delle nuove generazioni. Proprio per questo
una scuola di qualità è un fondamento insostituibile per una
società che vuole costruire il proprio futuro. La scuola non può, però, illuder-
N
go che consente a ogni bambino di costruirsi il proprio futuro e di diventare
un adulto: una persona, cioè, responsa-
bile, libera e generativa, un costruttore
di futuro, per sé e per gli altri. Lo ricordava anche il cardinale Jorge Bergoglio,
nel 2005, quando sosteneva che «il nostro obiettivo non è solo quello di for-
si di poter fare a meno della famiglia,
METTERE LA SCUOLA Al
CENTRO DI OGNI PROGETTO
ESIGE Il RICONOSCIMENTO
RECIPROCO TRA GENITORI
ED EDUCATORI, PERCHÉ
TORNI A ESSERE Il FIORE
All'OCCHIEllO DELLA
NOSTRA SOCIETÀ
mare individui utili alla società, ma educare persone che la possano trasformare, non flaccidi burattini della società
consumistica».
Per questo, il prossimo lO maggio,
la Chiesa italiana intende manifestare
la propria attenzione e la propria
preoccupazione per la scuola italiana:
lo farà insieme a papa Francesco, in
piazza San Pietro a Roma, ricordando
che la sfida educativa potrà essere vinta
solo da un rinnovato impegno di tutti,
solo se tutte le energie della società, dello Stato e della comunità sapranno riconoscersi alleate nel rispondere al bisogno di educazione dei nostri figli, senza
pregiudizi né contrapposizioni. Ne va
del nostro futuro.
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in questo difficile compito. Priorità assoluta, oggi, è una nuova alleanza tra
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STEFANIA GIANNINI
Tutti
•
•
In piazza,
masenza
proteste.
Per dare
valore
achi
educa
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IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE NON
PENSA A RIFORME. BASTA ATTUARE
CiÒ CHE ESISTE E SNELLIRE LA
BUROCRAZIA. MA SOPRATTUTTO
PREMIARE CHI LAVORA BENE
i sarà anche il ministro
dell'Istruzione all'incontro
del mondo della scuola con
papa Francesco. «Ci sarò»,
spiega Stefania Giannini,
«perché era da molti anni che
in Italia non ci si mobilitava
per la scuola, se non per protestare. Inoltre questo Papa, con i suoi gesti e le sue parole, ha la grande capacità
di dare speranza e fiducia».
Lucchese, 53 anni, sposata, due figli
studenti universitari, Stefania Giannini
viene dalla carriera accademica. Docente di Glottologia e Linguistica (<<conosco
molto bene latino e greco, ho studiato
sanscrito e armeno, avrei voluto studiare anche aramaico ed ebraico»), già rettore dell'Università per stranieri di Perugia, oggi Stefania Giannini è senatrice,
segretario di Scelta civica e ministro. Seduta dietro la scrivania che fu di Benedetto Croce, presenta cosÌ la sua visione
della scuola: «La vedo come quel mondo che si affianca alla famiglia per primo e con maggiore continuità. La scuola deve dare agli studenti conoscenze
che, attraverso un metodo, diventino anche competenze utili per la vita».
Ministro Giannini, questa sarà la
volta buona per rimettere finalmente
la scuola al centro della politica?
«Partire dalla scuola non è stato un
caso per il Governo Renzi. È uno slancio
coraggioso per ridare centralità ai protagonisti del mondo della scuola, che sono gli studenti, ma in particolare gli insegnanti. Perciò, posso assicurare che
non mi sento un ministro con una responsabilità accessoria, ma primaria».
La scuola italiana ha avuto molte
riforme, avremo anche una riforma
targata Giannini?
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notevole fra il Nord e il Sud, dove resta
diffuso il problema della dispersione
scolastica. Servono interventi più significativi al Sud e anche nelle zone più interne del Paese, lontane dalle città e dalle grandi vie di comunicazione. Per queste zone abbiamo un progetto da circa
un centinaio di milioni di euro».
Le lingue fin dalle elementari?
«SÌ, esistono già programmi sperimentali, ma ci vuole un insegnamento
diffuso. Ogni genitore dovrebbe mettere nello zainetto dei propri figli, per il
loro ingresso nella vita adulta, la perfetta conoscenza di una lingua straniera».
Libro di carta o e-book?
«Libro di carta ed e-book».
Come gestire il rapporto fra scuola
pubblica e paritaria?
«Vanno superate vecchie incrostazioni ideologiche. Si tratta di scegliere
con decisione il modello europeo, cioè
la libertà di scelta educativa per le famiglie e gli studenti. Serve un modello integrato, dove un bene pubblico, come
l'istruzione, può essere gestito da soggetti diversi. E lo Stato deve vigilare che
questa gestione dia risultati validi». •
«LA SCUOLA DEVE
DARE AGLI STUDENTI
CONOSCENZE CHE,
AITRAVERSO UN
METODO, DIVENTINO
ANCliE COMPETENZE
UTI li PER LA VIIA»
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«SE UN MESTIERE È
BELLO, GRATIFICANTE
E SOCIALMENTE UTILE
DEVE ATTIRARE UOMINI
E DONNE. È EVIDENTE
CHE NELLA SCUOLA
NON È COSÌ»
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«Non è una mia ambizione e non
credo che oggi l'Italia ne abbia bisogno.
C'è bisogno, piuttosto, di attuare al meglio quello che esiste e di semplificare,
perché in questo ministero c'è una profonda sedimentazione burocratica, legislativa e regolamentare».
Oggi la professione dell'insegnante è considerata di "serie B" ...
«Non è giusto. Ma, purtroppo, è una
professione che sta perdendo dignità sociale. È una specie di ammortizzatore
sociale, un lavoro che magari ne integra un altro, che dà sicurezza, con orari
poco gravosi, ma non offre alcuna gratificazione personale. Girando nelle scuole ho visto che la quasi totalità degli insegnanti sono donne. Sia chiaro, non è
un dato negativo, ma un indicatore sociale, però mi chiedo perché».
E che risposta si è data?
«Constato che mentre le maestre sono quasi al cento per cento donne, nelle
università le donne sono il 47 per cento
delle ricercatrici, il 14 per cento dei docenti ordinari, il 2-3 per cento dei rettori. lo la parità di genere la concepisco bilateralmente. Se un mestiere è bello
gratificante e socialmente utile deve at~
tirare indistintamente uomini e donne.
È evidente che nella scuola non è cosÌ».
Come intende valorizzare e gratificare chi fa questo mestiere?
«Premiando il merito e restituendo
autorevolezza. Il merito va premiato
utilizzando precisi strumenti di valutazione del lavoro, gratificando chi si impegna, ovviamente garantendo un tetto
minimo a tutti. Purtroppo, oggi nella
scuola la carriera va avanti solo per vecchiaia e lo stipendio ha una sua dignità
solo dopo 25 o 30 anni di servizio».
I soldi si troveranno?
«Se vogliamo ridare centralità alla
scuola, dobbiamo fare scelte politiche
coerenti. Va benissimo lo sblocco del
patto di stabilità, ottimo il recupero dei
fondi per l'edilizia scolastica, ma è chiaro che servono altre risorse».
Teme lo scontro con il sindacato?
«Prima di cercare avversari, aspetto
di confrontarmi. Comunque, mi stupirei se i sindacati volessero ostacolare
un processo che darà più soldi agli insegnanti che lo meritano».
Il divario fra Nord e Sud è forte anche nella scuola?
«I test di valutazione internazionale, purtroppo, hanno rilevato un divario
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di rimetterci a studiare sul serio,
partecipare a corsi di formazione,
partecipare a un progetto europeo,
darsi da fare insomma per buttare
all'aria la routine. Stessi colleghi, stessi
locali, alunni più o meno
sovrapponibili un anno dopo l'altro,
stessi programmi, stessi esercizi, stessi
compiti, c'è di che deprimersi! Di
monotonia si muore. Meglio spalancare
le finestre e far entrare aria nuova.
CHIARA
A scuola
e nella vita
la parola chiave
è cambiamento
risponde Paola Spot0l"l10
Insegnante, 2 figli
Codice abbonamento:
Relativamente alla lettera di
Lucia del n° 14. Vorrei
proporre un consiglio a Lucia
da chi ha 20 anni più di lei, insegna dal
1976 e andrà in pensione, sempre che
non cambi di nuovo la legge, nel 2018.
Il nostro, se fai sul serio, è un mestiere
duro e logorante di grandi
soddisfazioni, ma anche di grandi
avvilimenti. lo credo che una delle cose
che si possono fare "per arginare il
problema" sia il cambiamento e la sfida
che il cambiamento porta con sé:
cambiare istituto scolastico, anche se
quello in cui stiamo è comodo come
una vecchia pantofola, cambiare ordine
di scuola anche se questo ci richiederà
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- Cara collega, condivido a pieno i
contenuti della tua lettera/risposta a
Lucia. La parola chiave, quella che in
molte circostanze la vita ci richiede di
applicare, è cambiamento. Il cambiamento
quando riesce è una ventata di aria
fresca e a volte una vera propria
rivoluzione. Tu proponi un cambiamento
che però, spesso, ha scarse possibilità di
riuscita. I trasferimenti da una scuola
a un'altra, soprattutto in alcune aree del
Paese, non sono sempre facili. Propongo
quindi la strategia dei piccoli passi, che
però possono dare un aiuto immediato a
rompere la routine quotidiana e alleviare
le nostre insoddisfazioni Iscriversi a corsi
di fonnazione dove, oltre ad aggiornarti,
entri in rapporto con chi vive le tue
esperienze, magari in contesti diversi, può
arricchire molto. Ma anche le letture su
argomenti scolastici legati alla nostra
professione possono far entrare aria nuova.
Vi segnalo tre libri della Erickson che mi
sembra facciano proprio al caso nostro.
Prof, non capisci niente! Manuale di
sopravvivenza per insegnanti sotto
stress di Emanuela Nardo. Il libro fornisce
a prof stressati e demotivati strategie
pronte per l'uso. Il secondo è di Maria Pia
Veladiano: Parole di scuola, un piccolo e
delicato dizionario di parole, «perché in
aula si imparano le parole giuste per
capire sé stessi, gli altri e la vita». Infzne,
un libro di didattica interessante che già
dal titolo, La classe capovolta. Innovare
la didattica con la flipped classroom
di Maurizio Maglioni e Fabio Biscaro,
ci propone un possibile cambiamento
del nostro fare scuola e, perché no,
di stare meglio.
•
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Quotidiano
IL SECOLO XIX
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1
IL
«L'IMPRO NTA ECO LOG I CA
PER INCIDERE SUL FUTURO»
Gli studenti del liceo Amoretti di Imperia incontrano Andrea Bellati, scienziato
della Fondazione Mattei. E imparano come far crescere lo sviluppo sostenibile
MILENA ARNALDI
IMPERIA. Quattro classi, un
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centinaio di ragazzi tra i sedici
e i diciotto anni, incontrano al
liceo Amoretti di Imperia per il
"Giornale in classe" Andrea
Bellati della fondazione Eni
Enrico Mattei, biologo, fotografo, ricercatore e soprattutto
appassionato comunicatore,
che regala loro emozioni forti.
Non è stata una vera e propria
lezione ma un dialogo basato
su un linguaggio giovane, dinamico, dove numeri e statistiche Andrea Bellati della Fondazione Eni al liceo Amoretti
sono comparse solo per rafforzare i temi e dare supporto alle immagini. dellaIII F: "L'incontro è stato illuminante.
Il punto di partenza è stato lo sviluppo so- Sono stata colpita in particolare dalle stastenibile, e dalla sostenibilità si è parlato di tistiche che rivelano l'imminente scarsegabitudini di vita, di storia,geografia, fisica e giare del petrolio e le immagini che testichimica, di alimentazione e di sviluppo, di moniano lo scioglimento dei ghiacci artici.
energia. Bellati ha fornito esempi concreti Così come i dati riguardanti il famoso
per mostrare come il nostro modo di vivere standby degli apparecchi elettronici che ci
sia sopra alle possibilità del nostro pianeta. circondano, che economicamente hanno
E non c'è rimedio, se non quello di accor- un grande impatto sul nostro consumo angercene prima che sia troppo tardi. Andrea nuale. Penso che sia molto importante
Bellati ai ragazzi della III A e IV B dellin- sensibilizzare gli adolescenti, come noi al
guistico, della III C e III F del liceo scienze rispetto del nostro pianeta perché saremo
umane non ha nascosto i rischi per il futu- noi ed i nostri figli ad ereditarlo".
ro del mondo, quel mondo che prima di
E quello di Giulia Toscano ancora della
IIIF: "Incontro molto interessante ma allo
tutti sarà dei giovani che lo abiteranno.
Commenti - tantissimi - scritti a caldo stesso tempo inquietante. Interessante
dai ragazzi per la pagina della scuola, de Il perché Bellati ci ha introdotto aspetti delSecolo XIX. Ecco quello di Alice Corona l'umanità che non conoscevo. Come ad
esempio l'impronta ecologica; è sorprendente come
un singolo uomo debba necessitare di un'infinità di
spazio pari a 11 o addirittura
13 "sansiri" (ovvero l'unità
di misura dello stadio di calcio ndr). È stato inquietante
perché questi aspetti e questi comportamenti che l'uomo manifesta sempre di
più, stanno rovinando e facendo estinguere quella che
è la terra».
Si è parlato del petrolio,
fonte comoda, di facile utilizzo e trasporto ma esauribile Oa data X secondo gli studiosi sarà il
2095), ma anche di filiera alimentare, di
prodotti che fanno il giro del mondo per arrivare sulla nostra tavola, di scelte consapevoli. «Mi ha fatto aprire gli occhi, e riflettere su molte cose che riguardano anche i
cibi che mangiamo». ha scritto Sabina Panizzi. FedericaAmante III C Liceo Scienze
umane: «Bellati è stato molto istruttivo
perché è andato a incidere sulla nostra capacità decisionale e su come ognuno di noi
possa intervenire e agire per migliorare la
nostra "impronta ecologica", l'economia e
il benessere del mondo». E Alberto Cipriani, III C Liceo Scienze umane: «Mi ha fatto
capire quanto i singoli individui possano
incidere sull' economia e sul benessere del
mondo e dell'umanità».
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Quotidiano
la Repubblica
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1
"Attacco strumentale
abbiamo scelto noi
di leggere quel libro"
p.J
GLI ALUNNI
Alcuni
studenti
del liceo classico
GiulioCesare
di corso
Trieste
NCHE i ragazzi delle due V ginnasio
hanno scritto lettere di solidarietàale proprie insegnanti. E stanno valutando di rispondere all' azione di Lotta studentesca (il movimento giovanile di estrema destra che lunedì mattina ha esposto
sotto la scuola lo striscione "Maschi selvatici, non checche isteriche") e alle polemiche con un altro striscione: "Il Giulio Cesare parla da sé". Livia e Edoardo sono, rispettivamente, alunni delle due classi
coinvolte.
Qual è il clima, a scuola?
"Siamo amareggiati perché ci sentiamo
strumentalizzati da chi dice di volerci tutelare come "vittime", senza in realtà sapere nulla: nemmeno quanti anni abbiamo
- si sfoga Edoardo - Hanno ipotizzato la
corruzione di minore dicendo che avessimo anche 14 anni, ma qui ne abbiamo tutti 150 16.E non siamo stati "costretti" aleggere il libro, ci è stato proposto».
Cosa vi ha dato più fastidio?
"Che si sia ridotto un romanzo di oltre
200paginecheparla del rapporto fra un padre e una figlia con straordinaria sensibilità a 20 righe in cui si descrive un rapportoorale-diceLivia-.E chevoglianomettere in croce due insegnanti eccezionali,
che ci hanno fatto incontrare scrittori e
parlare di temi che ci toccano da vicino, per
un percorso di lettura che, in realtà, prevede 21 libri diversi, da "12 anni schiavo" a
"Tre donne, una sfida", proprio per toccare vari temi d'attualità. Non solo l'omosessualità e l' omofobia».
(s. g.)
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Quotidiano
il Giornale
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30-04-2014
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1
IL MINISTRO GIANNINI CAMBIA LA SELEZIONE PER LA FACOLTÀ DI MEDICINA
Via i test d'accesso
Il numero chiuso
al secondo anno
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Selezione dopo un anno di stud i
e non dopo una performance di
un'ora. Il ministro della Pubblica
Istruzione Stefania Giannini
(nella foto) ha ribadito
l'intenzione di metter mano ai
test d'ingresso per le facoltà a
numero chiuso. «II modello che
stiamo valutando è quello
adottato in Francia che implica
l'immissione al primo anno di
tutti i possibili iscritti e una
successiva selezione, dopo il
primo anno, molto rigorosa»
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Quotidiano
rUnità
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30-04-2014
16
1
IL RAPPORTO
Meno studenti
meno docenti:
così tramonta
l'università
Eurostat: gli atenei
italiani ultimi nell'Unione
GRECO A PAG. 16
L'analisi
SOSTIENE EUROSTAT, L'UFFICIO STATISTICO DELL'UNIONE EUROPEA: CON IL
22,4% DI LAUREATI NELLA FASCIA DI ETÀ COMPRESA TRA I 30 E 134 ANNI, nell'anno 2013
l'Italia risulta ultima assoluta tra i 28 Paesi dell'Unione Europea. Superata, negli
ultimi quattro anni, anche dalla Slovacchia (26,9%), dalla Repubblica Ceca
(26,7%) e, di poco, dalla Romania
(22,8%).
Sostiene l'Unione Europea: se vogliamo entrare nella società della conoscenza entro il 2020 dovremo avere una media del 40% di laureati tra i giovani
dell'Unione. Oggi ci siamo vicini: siamo
al 36,8%. Molti Paesi si sono dati obiettivi
nazionali più ambiziosi. In Scandinavia si
parla del 50%. L'Irlanda, che già è al
52,6%, ha come traguardo il 60% di laureati. L'Italia, invece, si è data l'obiettivo
più basso in assoluto dell'Unione: 27% di
laureati tra i giovani di età compresa tra
30 e 34 anni entro il 2020. Una soglia
così piccola che, come nota De Nicolao
sul sito Roars, tutti gli altri, a eccezione di
Bucarest, già oggi hanno centrato.
Sostiene la Fondazione Agnelli: con un
taglio del 9,4% del personale dipendente,
l'università è il settore della pubblica amministrazione che ha subito la maggiore
sforbiciata al personale tra il 2007 e il
2012. Seconda solo alla scuola, che ha subito un taglio del 10,9% delle sue «risorse
umane». Ma poiché il taglio medio del
personale nella pubblica amministrazioRitaglio
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rà sostenibile solo se la gran parte della
popolazione attiva avrà almeno 15/18 anni di studi alle spalle e proseguirà in un
long life learning. Tutti puntano sull'università. Tutti tranne l'Italia.
La scelta di navigare controtendenza è
molto discutibile: nessun analista autorevole al mondo, infatti, sostiene che il futuro appartiene all'ignoranza. Nessun analista autorevole sostiene che è possibile
sfuggire al declino economico (e non solo
economico) del nostro Paese con meno
conoscenza relativa rispetto agli altri.
Ma, per quanto discutibile, la scelta sarebbe legittima se fosse avvenuta (e avvenisse tuttora) alla luce del sole. Che fosse,
appunto, frutto di un dibattito democratico. Invece la scelta è stata effettuata in
sordina. Senza che la domanda - volete
un'Italia fuori dalla società della conoscenza e, dunque, destinata a restare ai
margini dell'economia della conoscenza?
- sia discussa chiaramente in pubblico.
Senza che i cittadini italiani possano scegliere di tagliare il doppio nella scuola e
sull'università rispetto a ogni altro settore della pubblica amministrazione.
Il problema non è settoriale. Ma è, appunto, strategico. Mette in gioco il lavoro
dei nostri figli e il ruolo che nei prossimi
decenni l'Italia avrà in Europa e nel mondo. È un problema culturale. È un problema economico. È un problema politico.
Non lasciamo che a discuterne siano pochi addetti ai lavori. I media devono portarlo in prima pagina. Gli economisti lo
devono portare in testa alle loro analisi.
La politica deve metterlo in cima alla sua
agenda. Perché è, semplicemente, il primo dei problemi politici: riguarda il futuro, anche quello immediato, dei nostri figli. Riguarda il futuro, anche quello immediato, del Paese.
non
riproducibile.
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Pietro
Greco
ne è del 5,6% e poiché tutti gli altri settori, diversi da scuola e università, hanno
subito un'erosione inferiore al 5,0%, ogni
dubbio è sciolto: l'Italia ha deciso di risparmiare prima e soprattutto sulla formazione dei suoi giovani.
Sostiene il Cun, il Consiglio universitario nazionale: i tagli non sono finiti. Se
continueremo ad applicare le leggi e le
norme esistenti nei prossimi anni avremo un calo del 50% dei professori ordinari nelle università e un calo molto simile
dei professori associati e dei ricercatori.
Il sistema universitario italiano ne uscirà
semplicemente devastato.
Sostiene l'Anvur, l'Agenzia nazionale
per la valutazione dell'università e della
ricerca, in un rapporto ripreso di recente
da l'Unità: negli ultimi anni c'è stato un
calo del 20% delle iscrizioni dei giovani
all'università, con una punta del 30% nel
Mezzogiorno. Nel nostro Paese è in atto
una vera e propria «fuga dall'università».
Cinque categorie di dati proposti da
cinque istituzioni indipendenti ci dicono
la stessa cosa: l'università italiana è in piena emergenza. E non si tratta di un' emergenza grave, ma contingente. Si tratta di
un'emergenza strategica. Di una devastazione, appunto. Il Paese sembra aver rinunciato con sistematica determinazione a un futuro fondato sulla conoscenza.
Si tratta di una scelta in assoluta controtendenza. I giovani di età compresa
tra i 25 e i 34 anni con una laurea in tasca
nei Paesi Ocse è del 40%. In alcuni Paesi
come il Giappone, il Canada e la Russia
sfiorano il 60%. In Corea sfiorano il 65%.
Per restare in Europa: in Spagna già oggi
i giovani laureati sono il 40,0%, in Francia il 44,0%, in Gran Bretagna il 47,6%, in
Svezia il 48,3%. E la tendenza è alla crescita. Tutti sono convinti che il futuro sa-
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In fuga dall'università devastata
Quotidiano
IL SECOLO XIX
Data
Pagina
Foglio
DUE ORE DI LEZIONE
30-04-2014
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STUDENTI DELLA FACOLTÀ DI SCIENZE UMANISTICHE DELL'UNIVERSITÀ
Il profFossati e i Beatles
«CosÌ sconfissero il buio»
La rivoluzione dei "Fab Four" spiegata ai ragazzi
Ritaglio
Universita'
Beatles ma di loro non sa niente»
spiega Fossati, che ha esordito con i
Delirium e con il successo "Jesahel",
ha scritto brani per tutti i grandi della
musica italiana e interpretato in proprio pezzi immortali come "La mia
banda suona il rock", si è portato a casa il Grifo d'Oro e si è ritirato dalle
scene due anni fa.
E si è parlato dei fattori che hanno
rivoluzionato la musica negli anni
Sessanta. «In primo luogo la fame di
meraviglia, non sapevamo niente e
avevamo visto niente, dovevamo inventare tutto, la chitarra elettrica era
un' astronave a cui dedicare la vita» ha
detto Fossati. L'elettrificazione ha
cambiato la composizione delle orchestre e portato in primo piano proprio la chitarra, a discapito dei fiati
che fino ad allora erano le star. «Poi
l'influenza dellam usica nera, senza la
quale i Beatles, gli Animals o i Rolling
Stones avrebbero fatto canzoni completamente diverse. E il fattore generazionale, fino ad allora si faceva musica per un pubblico non specifico,
negli anni Sessanta i giovani hanno
iniziato a fare musica per i giovani,
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del
068391
«CI SONO i musicisti, che hanno la
pretesa di fare arte, e magari diventano rockstar, e poi ci sono i suonatori,
che chiedono alla musica di salvare
loro la vita. lo appartengo alla seconda categoria, e anche il protagonista
del mio libro». CosÌ Ivano Fossati,
che ieri pomeriggio è tornato afarelezione all'Università, invitato da Fernando Fasce, ordinario di Storia Contemporanea della Scuola di Scienze
Umanistiche, e ha riempito l'Aula
Magna di via Balbi 2, ha iniziato la sua
lezione.
L'argomento era "IBeatles e i sogni
degli anni Sessanta. Musica, cultura e
società" e Fossati è arrivato in anticipo, abbronzato e rilassato, maglioncino a V e occhiali da sole, a intrattenere
per due ore l'uditorio, sempre attento, composto per l'occasione da studenti, soprattutto studentesse, e fan
un po' più attempati. Invitato in
quanto testimone di quell'epoca irripetibile (<<avevo 15 anni, l'età in cui si
è più ricettivi, e ho assistito a un cambiamento miracoloso, non solo nella
musica ma anche nella cultura e nel
costume» ha detto) e in quanto autore del romanzo "Tretrecinque" recentemente pubblicato da Einaudi,
che si svolge anche nell'Inghilterra di
quegli anni, Fossati è stato introdotto
da Roberto Sinigaglia, direttore del
Dafist, il Dipartimento di antichità,
filosofia, storia e geografia dell'ateneo genovese. E ha dialogato con Fasce su uno degli snodi epocali del secolo breve. «Che riguarda anche i
giorni nostri, perché quei cambiamenti sono ancora in atto. E perché
nella musica pop gli accordi sono
sempre quelli, non ci sono le soluzio-
parlando la stessa lingua. Un brano
come "My generation" degli Who è
un quadro perfetto dei ragazzi di quegli anni, non era mai successo. E sempre per la prima volta ci si esprime anche con l'aspetto esteriore e con i capelli lunghi, era il flower power, ci
conciavamo in maniere improponibili, ho foto di quegli anni che oggi
non mostrerei a
nessuno per nessun motivo» ha
NOTE
aggiunto. Il canIMMORTALI
tautore ha anche
«Musica
rievocato aneddoti divertenti
che
dei suoi primi incontinua
gaggi. Come in a scintillare
quel locale di Midi novità»
lano dove con gli
altri membri della sua band, «si doveva suonare ininterrottamente dalle 8 di sera, quando
non c'era ancora nessuno, a mezzanotte e mezza, senza nemmeno il
tempo di bere un bicchiere d'acqua e
quando uno di noi andava in bagno un
altro lo doveva sostituire, è cosÌ che
ho imparato a suonare il basso». O in
quell'altro a Roma dove «si suonava
per accompagnare le spogliarelliste,
che nonsi spogliavano mai del tutto, e
ci dovevamo inventare sempre nuovi
accordi per sottolineare la caduta dei
loro indumenti». Commentando «è
stata una scuola dura ma ho imparato
molto». Fossati ha anche parlato della musica che apprezza: Bob Dylan e
NickDrake, guardando all' epoca a cui
era dedicata la sua lezione, i Temples
e i Kasabian, oggi, chiudendo la lunga
intervista dove, come si usa dire, non
si sentiva volare una mosca.
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LUCIA COMPAGNINO
ni raffinatissime della musica classica,nonc'èBrahms,ilcompitodeimusicisti è sparigliare le carte, a rendere
nuova e scintillante una canzone è
quello che racconta. E i Beatles in
questo erano geniali, anche per la durata del loro miracolo» ha detto.
Si è parlato molto anche del libro,
uscito all'inizio dell' anno, che prende
il titolo dal nome di una chitarra elettrica' la Gibson tretrecinque, e racconta la storia di Vittorio Vicenti, in
arte Vic Vincent, dalla periferia di
Vercelli alle paludi a sud di Miami.
«Da un nulla a un altro nulla, perché
volevo raccontare una storia dal basso, dal punto di vista dei cani, di un
musicista talentuoso ma non ambizioso, condannato alla provincia, che
infatti va in Inghilterra negli anni dei
non
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Settimanale
I
Data
30-04-2014
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Foglio
:LApocalisse· climatica
comincerà da unluogo
chiamato Kivalina
l~aska.
,
r- l riscaldamento globa-
le, le' emissioni da ridurre, imod~lli previsionali. Spesso il dibattito sul
-' ..... clima si ferma a realtà
astratte o lontane. Eppure, il
Pianeta è già sottoposto a
tante e concrete rivoluzioni.
E oggi che le parole d'ordine
sono «mitigazione» (produrre meno C02 per frenare
l'aumento delle temperature) e «adattamento» (imparare a far fronte al nuovo clima) studiare questi cambiamenti è decisivo. All'Università di Milano-Bicocca proveranno a farlo con un nuovo
centro interdipartimentale
,sul clima, che si chiamerà
«CliMiB» e riunirà gli esperti
di npve discipline, da~le bio-.
tecnologie alla matematica.
Se n'è avutÙ'un assaggio dal 7
all'lI aprile, con la pfima
«Settimana del clima» del~,
l'ateneo milanese.
L'uomo
Ondate di calore ed eventi meteo estremi sono i due sintomi
più evidenti del tempo che
cambia. Ma presto le ricadute
per l'uomo si vedranno soprattutto sull'agricoltura e soprattutto nel bacino del Mediterraneo. Un bel problema, ma
niente rispetto a quello che attende Kivalina, isolottò di
'fronte' alla costa Ovest del-
l mari
hl realtà lo sconvolgimento ~J
cUma sta già portando a tante
altre migrazioni, meno visibili e
nascoste in mari e oceani. TI Mediterraneo non fa eccezione e da
tempo è soggetto a un'invasione
di specie tropicali. «Harino iniziato ad arrivare con l'apertura
del canale di Suez, ma solo ora ~,
trovano condizioni favorevoli
per imse~arsi, stabilmimte spiega gel\lloga Daniela Basso
-. Quèsta tropicalizzazione è un
vaso di Pandora: con la competizione dene specie di originé indo-pacifica è possibile che quelle autoctone entrino in crisi e ri-
la
schino l'estinzione».
A incidere profondamente
sui mari non è solo l'aumento
della temperatura. Le emissioni ne},l'atmosfera hanno
portato anche più anidride
carbonica nell'acqua. «Il ph
degli, oceani - chiarisce la stu~
diosa - si è abbassato in 250
amii a ritmi ,senza precedenti,
con una forte accelerazione
negli ultimi 50. Significa che
l'acidità dei mari è cresciuta
di circa il 25-30% e, Se continuerà così, metterà in crisi le
scogliere coralline dei, 'Etopici, il coraUigeno deI Mediterraneo e tanti altri organismi
biocostruttori. Si tratta di
specie capaci di adattarsi
cambiamenti ambientali graduali, ma probabilmente incapaci di sostenere l'aumento
della temperatura e del livello
dei mari combinati con l'acidificazione dell'acqua».
Le Alpi
Cambiamenti simili accadono
anche a latitudini e altitudini
ben diverse. Perché lo scioglimento dei ghiacci rion riguarda
solo l~ico, ma modifica l'ambiente alpino. Lo spiega Rodolfo
Gentili, geo-biologo della Bicocca: «Le specie di bassa quota
stanno colonizzando luoghi in
cui prima non esistevano, là dove i ghiacciai hanno iniziato a ritirarsi anche solo di poche centinaia di metri. E in questo caso
le specie locali subiscono la
competizione, tanto che - secondo le previsioni- il 60% della
flora alpina rischia di sparire
entro il 2080».
A richiamare l'attenzione
su queste trasformazioni è
anche Marco Vighi, ordiriario di Scienze e tecnologie
per l'ambiente: «I ghiacciai
alpini sono un importante
serbatoio di "Pop", composti
tossici einquinanti che si sono accumulati lì fino agli Al).ni 70. Lo scioglimento dei
ghiacciai li rimette in circolazione nei torrenti e rischia di
contaminarli».
L'aria
Parlando di sentinelle, migrazioni e cambiamenti climatici,
non si può ignorare neppure
quello che avviene ancora più
in alto. I più attenti l'avranno
notato: rondini e simili arrivano sempre più in anticipo e
cercano di stare al passo con
la primavéra. L'ha confermato
uno studio su 117 specie di uccelli che si spostano dall~i­
ca o dall'Europa meridionale
verso l'Europa del Nord. E lo
spièga Roberto Ambrosini,
biologo dell'ateneo milanese:
«JJS3,fi% degJi, uccelli migrato,
ri ha anticipat.o l'arriVo daL,
SUd, ma nel 97% dei casi è comunqjle arrivato "in ritardo",
cori la stagione già troppo
avanzata per sfruttare i brevi
periodi di abbondanza di cibo.
Il risultato è uno sfasamento
ecologico, che incide sui cicli
riproduttivi e riduce la popolazione di queste specie» ..
IUJ,j\ {l:!cnt~:Ct;· Lì! i\illti\I\I{)
Nasce mi centro
sul clima con studiosi
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~
Che rischia dj scomparire di qui al 2025, costringendo i suoi quasi 400 abitanti
(in gran parte eschimesi Inupiat) a trasferirsi altrove.
Per quest'imminente migrazione forzata nel 2008 la
popolazione locale ha citato in
giudizio - come grandi responsabili delle emissioni - 24 dei
principali colossi industriaii
dell'energia. Senza però ottenere nul,la. «C'è un vuoto giul'Ìdico sul tema ed è grave, perché di qui al 2Q50 sÌ. stimano
200 mW.omdi migranti del clima ,;; dièe Marco Ettore, Grasso, socrologo' della Bicocca -.
Popoli come quello di Kivalina
e altri vedono leso il proprio
diritto alla salute e alla sopravvivenza. E vanno reinse, diati in modo sostenibile, Senza sconvolgerne la struttura
sociale ed economica».
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STEFANO RIZZATO
di nove disciplil.W
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Quotidiano
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Corriere Adriatico
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1
.. Il ministro Giannini guarda al modello utilizzato in Francia
Test d'ingresso, si cambia
Roma
la quale occorrono doti umane
che vanno ben al di la di quelle
testate dalla lotteria dei quiz».
E anche il Pd che lo scorso 7
marzo ha presentato alla Camera una proposta di legge in
materia approva.
«Le dichiarazioni rilasciate
dalla ministra Giannini sono
sostanzialmente in linea - spiegano i deputati Enza Bruno
Bossio e Giuseppe Lauricella con i contenuti della nostra iniziativa parlamentare che propone l'abolizione dei test di accesso per tutti i corsi di laurea e
la loro sostituzione con un sistema di selezione basato sul
superamento di un numero minimo di esami negli anni di corso, pur rimanendo disponibili
a forme di valutazione del curriculum dell'intero anno».
Pure le associazioni studentesche giudicano positivamente l'apertura del ministro, ma
le chiedono l'avvio di un confronto: «Vorremmo che gli studenti fossero coinvolti in questo processo decisionale e che
non si arrivi a cambiare le regole del gioco ogni sei mesi diffondendo il panico tra le aspiranti matricole».
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Selezione dopo un anno di studi e non dopo una performance di un'ora. Il ministro Giannini ha ribadito anche ieri l'intenzione di metter mano ai test
d'ingresso per le facoltà a numero chiuso. «Il modello che
stiamo valutando è quello adottato in Francia (ma non solo)
che implica l'immissione al primo anno (quando ci sono esami teorici) di tutti i possibili
iscritti e una successiva selezione, dopo il primo anno, molto
rigorosa» ha spiegato il ministro replicando in commissione Istruzione del Senato al dibattito sulle linee programmatiche del suo dicastero. E ha assicurato tempi brevi. I tecnici
di viale Trastevere stanno già
preparando studi sul sistema
francese che prevede appunto
la selezione a corso avviato: le
matricole del corso di Medicina devono finire il primo anno
avendo sostenuto tutti gli esami, dimostrando così reali meriti.
«Stiamo valutando i punti
deboli dell'attuale meccani-
smo selettivo» ha spiegato il
ministro aggiungendo tuttavia
che a suo parere la programmazione e il bilanciamento tra
i posti disponibili del sistema
sanitario e l'immissione di potenziali medici è un fattore che
in Italia ha migliorato enormemente la situazione. «Ma da
questo a dire che il destino si
debba giocare su 60 domande
a risposta multipla .... Non sono
del tutto convinta che il test sia
lo strumento migliore» ha osservato Stefania Giannini ammettendo che l'operazione di
revisione è piuttosto impegnativa perchè si deve garantire
che ci siano strumenti che impediscano, ad esempio, come
accade ora che ci si iscriva a
Biologia per poi passare, dopo
il primo anno, a Medicina e che
scongiurino il fenomeno dei ricorsi a raffica.
Sostegno al ministro da
Pierpaolo Vargiu, presidente
della Commissione Sanità della Camera: «Da medico ho
sempre sostenuto che i test attualmente affrontati dai ragazzi sono dawero ridicoli e non
consentono di valutare in nessun modo l'effettiva attitudine
a svolgere una professione per
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Quotidiano
CORRIERE~MBRIA
Data
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30-04-2014
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1
La difficile missione di Adriana Galgano
e la grande attesa per il ministro Giannini
~PERUGIA _______________________________________
Qualcuno ha ribatezzatto il tutto con la lista dei "professori" data la folta presenza di
ricercatori, docenti e studiosi dell' arte. Sarà anche per via del fatto che il segretario nazionale è quella Stefania Giannini, ministro dell'Istruzione ed ex rettore della Stranieri. Ma
Scelta Civica ha le idee chiare ed è riuscita a mettere in piedi una lista elettorale completa e
agguerrita che sosterrà alla candidatura di sindaco la già candidata ed eletta - un anno fa alla Camera Adriana Galgano. "lo credo -ha spiegato l'onorevole -nel lavoro di squadra e
nell'impegno di ogni componente del gruppo.
Non si voterà solo me ma un insieme di cittadini che ha deciso di dedicare tempo e competenze alla città, compreso due mamme con quattro figli ognuna. Sono molto orgogliosa dei
miei candidati consiglieri" . Una missione difficile quella di Scelta Civica che ha deciso di non
entrare nelle coalizioni di centrodestra e centrosinistra e quindi rischiando di non entrare neanche in consiglio comunale. A Perugia dovrebbe
scendere venerdi per la campagna elettorale SteListe I candidati di Scelta civica
fania Giannini che dovrebbe incontrare gli elettori intorno alle 16. Fervono i preparativi.
I nomi della lista
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Angela Quintavalle, Giulio Petrizzelli, Paola Gagliardini, Francesco Forlin, Michela Angeletti, Marco Billi, Roberta Capodicasa, Maurizio Marchei, Raffaella Maria Pileri, Marco
Arcelli, Michelle Massoma, Sandro Lazzeri, Margherita Gatti, Andrea Serio, Monia
Alunni, Giovanni Luca Delogu, Paola Procaccini, Andrea Falcinelli, Maria Giovanna
Biffaroni, Manuel Ribeca, Alessia Bianchini, Antonino Di Stefano, Elisabeth Poley, Fabio
Toccaceli, Barbara Giusti, Stefano Cecchetti, Annalisa Lucidi, Silvio Turri Bruzzese, Federica Giovannuzzi, Andrea Cupelli.
~
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Quotidiano
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Parlano i consulenti del lavoro
Calderone: premio da stabilizzare
Maria Carla De Cesari
TARANTO. Dal nostro inviato
Il bonus in busta paga di
80 euro per i redditi di lavoro dipendente e assimilati fino a 24mila 'euro e decrescente da questo valore fino
a 26mila euro funzionerà se
sarà stabilizzato.
L'operazione per restituire
potere d'acquisto ai redditi bassi dovrà poi essere completata
con le regole per gli incapienti
(una volta conteggiate le detrazioni per lavoro dipendente).
«Aspettiamo di vedere cosa deciderà il Governo per gli incapienti e per la messa a regime
del bonus. Intanto - commenta
Marina Calderone, presidente
del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro -la circolare
dell'agenzia delle Entrate non
ha indicato come procedere
quando coesistono più committenti, con il rischio di dover rimediare in fase di conguaglio».
Anche il parametro del reddito
complessivo nasconde insidie.
«Al sostituto - spiega Calderone - mancano in molti casile informazioni e la possibilità di indebiti è elevata».
Per Giovanni Prudenzano,
neo presidente dell'Ordine
dei consulenti dellavoro di Taranto, occorre dare, in tempi
stretti, certezze operative ai
sostituti. «Le aziende - dice non hanno liquidità. Bene l'anticipo del credito, da parte dei
datori di lavoro, mediante la
compensazione delle ritenute.
e, se noI). ci fosse capienza, attraverso il monte contributi.
L'importante è chiarire come
ci si deve comportare nei casi
dubbi, per esempio quando le
ritenute e i contributi siano riferiti a mesi diversi, per il differente regime valido per il Fisco, che si basa sul principio di
cassa, e per l'Inps che è governato dalla competenza. Con la
confusione, rischiamo di non
riuscire a quadrare il 770 del
prossimo anno».
Le riflessioni sul credito previsto dal Dl66/14sono avvenute a margine della due giorni
promossa dall'Ordine dei consulenti di Taranto su «Laboratorio lavoro», un'iniziativa che
vorrebbe diventare "ponte culturale" nel Mediterraneo su lavoro, come diritto, e imposte,
come dovere sociale. Lavoro e
fisco sono i due versi di una buona etica sociale, rimarca Piero
Panzetta, consigliere nazionale, espresso dall'Ordine di Taranto. Il seminario è una tappa
di un percorso iniziato dall'Ordine, che si è concretizzato nella costituzione di un osservatorio per lo studio e il confronto
dei diritti del lavoro dei Paesi
mediterranei, in modo che le legislazioni non giochino sulla
concorrenza sleale.
Tornando al bonus, i consulenti chiedono al legisl~tore
comportamenti chiari. «E necessario che il credito sia al
più presto tradotto in legge, in
modo da evitare che i sostituti
debbano rincorrere i cambiamenti», sottolineano Maria
Grazia Ettorre e Luca Consera. Il timore è che ci siano modifiche magari dettate dalle
esigenze di copertura finanziaria. «Abbiamo letto - rimarça
Luis q Iudici - che le coperture
sono un po' stentate».
Nel capannello di consulenti
si accende un piccolo dibattito
sul presupposto del bonus, una
manovra elettorale per Consera, un tentativo di avviare una
svolta per Pina Carrieri, Luisa
Iudici e Dora Lacarbonara. Ci
saranno problemi nel riconoscimento da parte dei sostituti
d'imposta? «Non crediamo - rispondono i consulenti -. Intanto dobbiamo elaborare le paghe di aprile, il bonus lo pagheremo a giugno, con la busta paga di maggio».
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I PROifES~iION!IS
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Necessario garantire
al datore tutte
le informazioni
Evitare i cambiamenti
in sede di conversione
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Le partite ancora aperte
Il PROBLEMA
SCHEDE A CURA DI Anto'nino Cannioto
II. PROBI.EMA
Se un lavoratore svolge attività
per due datori di lavoro
contemporaneamente e ha le
caratteristiche ognuno di essi
erogherà il bonus. !l caso di una
duplicazione del credito il
, lavoratore in sede di conguaglio
fiscale di fine anno, fine
rapporto o con la dichiarazione
dovrebbe restituire quanto
percepito in più
LA possumE SOLUZIONE
I collaboratori a progetto
e non possono svolgere
la propria attività
contemporaneamente per più
committenti; ognuno di essi
potrebbe, in presenza dei
requisiti, erogare
il bonus. La conseguenza
sarebbe una duplicazione
del credito che a quel punto
andrebbe poi restituito
ILPROBlEMIl.
Aziende che corrispondono la
retribuzione nel mese seguente a
quello di riferimento. Se il bonus
slitta a giugno il pagamento
potrebbe avvenire dividendo
l'importo spettante peO (anziché
8) o raddoppiando la prima quota
o riconoscendo la quota mensile
intera e, in sede di conguaglio
fiscale di fine rapporto odi fine
anno, pagando la differenza
IL PROBLEMA
Il sostituto anticipa il bonus e lo
recupera utilizzando le ritenute
fiscali e i contributi del mese. Da
luglio le aziende operano i
conguagli derivanti da assistenza
fiscale e avranno a disposizione
un monte ritenute più elevato. Si
tratta di ritenute relative an'a'nno
precedente, rispetto al cui
possibile utilizzo non viene data
nessuna precisazione
ILPROElLEMA
La compensazione degli
importi pagati dal sostituto a
'titolo di bonus, in caso di
insufficienza delle ritenute
fiscali, può essere conguagliata
anche con i contributi Inps.
Il recu pero potrebbe generare
un credito a seguito di
incapienza (il bonus anticipato
è maggiore sia delle ritenute,
sia dei contributi)
LA POSSIBILE SOLUZIONE
Consentire al collaboratore di
scegliere tra i vari committenti
quello che dovrà erogare il
bonus e, di conseguenza,
chiedere agli altri di astenersi
dal farlo. In questo modo,
comunicando i propri redditi
all'unico committente che
resta in gioco, il bonus sarà
erogato nella giusta misura e
senza dar luogo a onerose
restituzioni.
Questa soluzione, che non è
prevista dalla norma, nè
tantomeno dalla circolare,
ribalterebbe l'onere di
controllo sullo stesso
coUaborator~,nquale, inmodo
consapevole, vuole evitare una
fastidiosa restituzione delle
maggiori somme percepite in
un'unica soluzione
LA POSSIBILE SOUlZIONE
LA POSSIBILE SOLUZIONE
Sembrano valide allo stesso
modotu~!1le soluzioni anche se
la necesslfà che il bonus sia
immediatamente disponibile, fa
propendere perla prima. Di
conseguenza l'importo
spettante calcolato applicando i
criteri previsti dalla legge
potrebbe essere diviso per? Se
dunque il dipendente ha diritto
all'irrtero bonus, pari a 640
euro, l'ammontare mensile che
sarò erogato dal sostituto
d'imposta corrisponderà a
'91,43 euro. Si può escludere la
possibilità che vi sia una
correzione in sede di conguaglio
fiscaledifineannoe di fine
'rapporto in q'u'anto questa
soluzione non rispettai principi
individuati dal decreto e alla
base dell'erogazione del bonus
Per facilitare il recupero delle
somme anticipate a titolo di
bonus si devono considerare
«spendi bili» anche le ritenute
da assistenza fiscale
disponibili rrel mese
considerato. L'agenzia delle
Entrate, nella circolare
numero 8 del28 aprile 2014,
ha indicato atitolo di esempio
quali ritenute possono essere
utilizzate perii recupero.
Tra queste l'Agenzia ricorda le
ritenute Irpefin genere (si
ritiene che sia compreso
ancheil tributo1040),le
addizioni regionali e
comunali all'lrpef,le ritenute
relative all'imposta
sostitutiva sui premi di
produttività e il contributo di
solidarietà
LI\. POSSIBlI.E SOLUZIONE
Ammettere, comunque, la
possibilità di riconoscere un
credito a favore del sostituto di
imposta. L'importanteèche
questi abbia la possibilità di
compensarlo ulteriormente o
chiederne il rimborso. Peraltro
va sottolineato che l'impianto,
normativo nell'individuare
l'Inps come facente parte
dell'ultimo stadio del processo
di compensazione abbia voluto
farein modo cheilsostituto
d'imposta potesse chiudere nel
più breve tempo possibile la
partita consistente nel recupero
delle somme anticipate. Così
facendo, infatti, perle ~omme
da conguagliare si possono
aggredire anche i contributi fino
a concorrenza totale degli stessi
e non solo
Codice abbonamento:
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Si potrebbe interpretare
estensivamente la norma nella
parte in cui afferma: ((Il credito
(...) è rapportato al periodo di
lavoro nell'anno»,attribuendo
una portata estensiva al termine
«rapportato». Se per
l'applicazione del credito si
guardasse non solo alla tipologia
del rapporto ma anche alla
singola entità della prestazione
lavorativa, si potrebbe pervenire
a una ripartizione del bonus fino
alla misurazione giornaliera
dello stesso. Ciò consentirebbe a
ogni singolo datore di lavoro di
erogare una quota parte del
bonus riproporzionata in base
alla percentuale di lavoro
part-time, ma il dipendente
dovrebbe metterli a conoscenza
dell'esistenza di due rapporti
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30-04-2014
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Garanzia giovani,
adesioni online
al via da domani
Il ministero del Lavoro
conferma l'avvio il 1 maggio di «Garanzia giovani».
Sino al 31 dicembre 2015 i ragazzi tra i 15 e i 29 anni disoccupati e «Neet» potranno
aderire all'iniziativa registrandosi sul sito www.garanziagiovani.gov.it o sui siti regionali. Va indicata la regione in cui si vuole lavorare (non necessariamente
quella di residenza).
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Il Pd disponibile «a pochi ritocchi», ma l'Ncd insiste: «Su contratti a termine e apprendistato tornare al testo originale»
Lavoro, ancora scontro su sanzioni e vincoli
Anche Scelta civica non indietreggia nel voler inserire nel DI
un emendamento aggiuntivo,
per introdurre, in via sperimentale, per un triennio, il contratto a
tempo indeterminato a tutele crescenti e se non venisse accolta
questa richiesta, viene evidenziato in una nota, «il gruppo di senatori di Scelta civica valuterà l'opportunità di una astensione nel
voto fmale sul provvedimento».
Ancora ieri si sono succeduti
gli incontri con i partiti che sostengono il governo (per l'esecutivo ha partecipato il sottosegretario Luigi Bobba) e oggi pomeriggio è in calendario un vertice
di maggioranza dove si cercherà
di arrivare a una intesa. I tempi
per l'esame in commissione Lavoro. del Senato del Dl Poletti sono piuttosto contingentati: venerdì mattina è stato fissato il termine per la presentazione degli
emendamenti, che dovrarmo essere votati entro lunedì (non è
esclusa una seduta notturna),
per far approdare il provvedi-
Claudio Tucci
ROMA
Il governo apre alla possibilità di modificare il decreto Poletti;
ma all'interno della maggioranza
le posizioni restano ancora distanti, con il Pd che difende l'impianto del provvedimento uscito
dalla Camera ed è disponibile solo a «pochi ritocchi, ma senza
stravolgere l'impianto generale», sottolinea la capogruppo in
commissione Lavoro del Senato,
Annamaria Parente. Ma Ncd incalza e chiede di eliminare tutte
le rigidità introdotte a Montecitorio: «Bisogna tornare al testo originario - insiste il presidente della commissione Lavoro del Senato, ed ex ministro, Maurizio Sacconi -. Non è pensabile che contratti a termine e apprendistato
con una mano vengano incoraggiati e con l'altra inibiti da sanzioni sproporzionate, da adempimenti complessi, da vincoli, e
dall'incerto rapporto con molte
regioni inefficienti».
mento in aula a Palazzo Madama
martedì 6 maggio (il DI se modificato dovrà passare nuovamente
alla Camera e va convertito in
legge entro il 19 maggio).
I nodi oggetto di discussione
sono legati soprattutto alla sanzione della trasformazione a tempo indeterminato dei contratti a
termine che superano il nuovo
tetto di utilizzo del 20%, con N cd
che preme per "ammorbidirla" e
trasformarla in un indennizzo
economico. Nel mirino di Ncd anche la quota di stabilizzazione degli apprendisti (20% per le aziende con oltre 30 dipendenti) reintrodotta dalla Camera.
Il relatore al DI e senatore di
Scelta civica, Pietro Ichino, nella
sua relazione di ieri sul provvedimento ha difeso !'ipotesi di introdurre, in via sperimentale, il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Una proposta accolta con favore da N cd, ma bocciata dal Pd: «Va discussa e affrontata all'interno del Ddl delega sul Jobs act», ha detto Annama-
ria Parente. E una sostanziale
chiusura è arrivata anche dal governo. Ichino ha poi chiesto di valutare, sui contratti a termine,
l'opportunità «di esentare dal limite massimo del 20% d'organico gli enti di ricerca»; e sull'apprendistato si è soffermato sulla
reintroduzione dell' obbligatorietà della formazione di base
nell'apprendistato professionalizzante (ma se la regione non si
attiva entro 45 giorni l'azienda è
esonerata). Su questo punto, secondo Ichino, «occorrerà valutare la compatibilità dell' esenzi~ne
con la normativa U e» e un ragionamento andrà fatto anche
sull'opportunità di consentire alle aziende (se adeguatamente attrezzate) di poter impartire direttamente la formazione. IlPd, in linea di principio, non è contrario.
E N cd, ora, aspetta una proposta
da parte del governo. Con questi
paletti, ha spiegato Sacconi:
«Che venga ridimensionato il
ruolo delle regioni, ma senza ulteriori aggravi per l'impresa».
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«Garanzie sulle facilitazioni
per il tem po indetermi nato
o pronti all'astensione»
Oggi il vertice di maggioranza
per trovare un accordo
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Agevolazioni. In Gazzetta il Opcm del19 febbraio con le indicazioni per il 2014 sull'imposta sostitutiva dellO per cento
Premio di produttività più alto
Sale a 3mila euro la retribuzione agevolabile - Tetto di reddito a 40mila euro
Luciano Pavesio
Franco Vernassa
Diventa operativa anche
per il 2014 la tassazione agevolata tramite l'imposta sostitutiva dellO% alle retribuzioni collegate alla produttività dei dipendenti del settore privato.
Vanno subito segnalati alcuni aspetti positivi contenuti
nel Dpcm 19 febbraio 2014 pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale: mantenimento dell'importo di 40.000 euro di reddito di
lavoro dipendente riferito al
2013 quale limite massimo al fine dell'ammissione all'agevolazione; innalzamento a 3.000 euro (nel 2013 erano 2.500)
dell'importo della retribuzione di produttività agevolabile;
conferma per il 2014 della modalità di applicazione d'ell'agevolazione già in uso l'anno
scorso.
Il decreto del Presidente del
consiglio dei ministri rappresenta una buona notizia sia per
i dipendenti che per i sostituti
d'imposta in quanto per i primi
vi è la conferma che alcune voci retributive, che negli anni
precedenti hanno goduto di
una tassazione agevolata, continuano ad essere tassate in modo ridotto, mentre per i secondi non vi saranno oneri aggiuntivi conseguenti al cambiamento delle regole, con una prima
piccola riduzione di uno dei
tanti costi che la legge attuale
impone loro di sopportare.
L'agevolazione consiste
nell'applicazione di un'imposta, sostitutiva dell'Irpef e delle addizionali regionali e comunali, con un'aliquota del 10% in
luogo di quella ordinaria (che
attualmente è almeno al 23 per
cento). Le norme che individuano le voci retributive detassabili nel 2014 sono quelle relative al 2013, già contenute nel
Dpcm 22 gennaio 2013, che viene espressamente richiamato
dall'articolo l, comma 4, del
nuovo Dpcm.
Tale decreto aveva stabilito che per retribuzione di pro-
duttività si intendono le voci
retributive erogate, in esecuzione di contratti collettivi,
con espresso riferimento a indicatori quantitativi di produttività/redditività/ quali-,
tà/ efficienza/innovazione, o,
in alternativa, le voci retributive erogate in esecuzione di
contratti che prevedano l'attivazione di almeno una misura in almeno 3 delle seguenti
aree di intervento:
a) ridefinizione dei sistemi
di orari e della loro distribuzione con modelli flessibili, anche
in rapporto agli investimenti,
all'innovazione tecnologica e
alla fluttuazione dei mercati finalizzati a un più efficienteutilizzo delle strutture produtti-ye idoneo a raggiungere gli
obiettivi di produttività convenuti mediante una progranunazio ne mensile della quantità e
della collocazione oraria della
prestazione;
b) introduzione di una distribuzione flessibile delle ferie
mediante una programmazio-
ne aziendale anche non continuativa delle giornate di ferie
eccedenti le due settimane;
c) adozione di misure volte a rendere compatibile l'impiego di nuove tecnologie
con la tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori per facilitare l'attivazione di strumenti informatici, indispensabili per lo svolgimento delle attività lavorative;
d) attivazione di interventi
in ~ateria di fungibilità delle
mansioni e di integrazione
delle competenze anche funzionali a processi di innovazione tecnologica.
È previsto un monitor aggio,
entro il30 giugno 2014, sull'andamento dell'agevolazione,
anche al fine dell'eventuale
adozione di specifiche proposte e iniziative di revisione.
Valgono, quindi, in quanto
compatibili, i chiarimenti forniti lo scorso anno dall'agenzia delle Entrate e dal ministero del Lavoro.
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Previsto un monitoraggio
sull'andamento del beneficio
entro il30 giugno 2014
Valgono i chiarimenti
forniti lo scorso anno
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I numeri
Perii 2014 la retribuzione di
produttività individuale che
può beneficiare deUa
detassazione non deve
superare i 3.000 eu ro lordi.
Èstato quindi disposto un
incremento rispetto al 2013,
quandollUmiteerafissatoa
2.500 euro. Però in passato si
èarrivati anche a 6mita euro
Il..TA6UO
Il lavoratore, per beneficiare
detta tassazione ridotta, nel
2013 deve avere avuto un
reddito da lavoro dipendente
non superiore a 40 mila euro.
Anche questo parametro nel
corso degli anni ha subito delle
oscillazioni"!n passato
('asticella è stata fissata anche
a 30mila e 35 mila euro
Alle retribuzioni collegate
aIl'incremento della
produttività si applica
un'a liquota fissa del 10%,
sostitutiva deU'Irpef e delle
addizionali regionali e
comunali all'Irpef.l'aliquota,
a differenzadegli altri
parametri, non è cambiata dal
2008 aoggi
ALIQUOTA
RETIUBUllONf
40.000
GIORNI
10%
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3.000
Gli accordi collettivi o aziendali
che prevedono le retribuzioni
di produttività e consentono
l'accesso all'agevolazione
devono essere depositati
presso le direzioni territoriali
del lavoro entro 30 giorni dalla
sottoscrizione o dall'entrata in
vigore del Opcm per quelle già
firmate
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procedura. Accordi da depositare entro 30 giorni
Spazio alla detassazione
già dal prossimo mese
Alessandro Rota Porta
Con la pubblicazione nella
«Gazzetta Ufficiale» di ieri del
Dpcm attuativo della detassazione 2014 si potrà finalmente dare
applicazione all'aliquota sostitutiva del 10% dell'lrpef e delle addizionali regionali e comunali, con
le stesse regole operative già in vigore per lo scorso anno.
Ma quali step dovranno seguire i datori di lavoro che erogano o
hanno erogato emolumenti collegati alla produttività? Secondo
la previsioni del comma 4, dell' articolo 1, delDpcm, rinlangono applicabili le stesse disposizioni gestionali che avevano regolato la
detassazione ne120l3.
Intanto, è bene ricordare che
la fonte di derivazione, per godere del beneficio della detassazione, deve sempre risiedere
in un accordo collettivo azien-
dale o territoriale.
A parte il rispetto delle connotazioni della retribuzione di produttività, il primo adempimento
da effettuare è il deposito degli
accordi presso le Dtl, anche a
mezzo Pec; entro 30 giorni dalla
IL CONTROllO
I datori di lavoro prima
di applicare il beneficio
dovranno verificare
la situazione reddituale
dei dipendenti
loro sottoscrizione.
Per le intese già siglate, dovrebbe valere la stessa procedura illustrata dal Lavoro per la detassazione 2013 (circolare
15/20l3), ovvero il deposito delle
stesse entro 30 giorni dall' entrata in vigore del Dpcm.
Rimanendo ferme queste indicazioni - all'atto del deposito-ovvero nel corpo degli accordi, il datore di lavoro dovrà altresì allegare un'autodichiarazione di conformità volta a confermare la rispondenza dei contenuti del contratto con le condizioni stabilite
dalla normativa in materia: diversa sorte per i contratti già depositati per altre fmalità (si pensi - ad
esempio - alla decontribuzione
Inps), per i quali sarà sufficiente
la presentazione della sola autodichiarazione, con espresso rimando agli estremi del contratto.
Vi sono quindi da considerare
i riflessi sul cedolino: prima di applicare nel Libro unico del lavoro
la detassazione sugli emolumenti incentivanti, i datori dovranno
effettuare le verifiche sulla situa-
zione reddituale soggettiva dei lavoratori interessati, per controllare il rispetto delle soglie.
Il controllo seguirà modalità
diverse, a seconda che i lavoratori siano stati in forza presso
l'azienda per tutto l'anno 2013 o
solo per una parte di questo oppure siano stati assunti nel corso
de12014·
In particolare, se il datore di
lavoro ha già sottoscritto un accordo collettivo aziendale, può
applicare la detassazione calcolando l'imposta nella misura
deho% ai dipendenti interessati, a partire dagli emolumenti incentivanti erogati dopo la sottoscrizione del contratto collettivo. I datori di lavoro che nei mesi da gennaio 2014 a oggi - nelle
more del Dpcm - abbiano applicato le aliquote Irpef ordinarie,
potranno recuperare la maggiore imposta versata avvalendosi
delle operazioni di conguaglio
di fine anno o di fine rapporto: è
il caso delle erogazioni che derivano da accordi a validità pluriennale e che rispettano le condizioni imposte dal decreto.
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L'opzione non può essere scelta dal dipendente ma solo dall'amministrazione
Prepensionamenti Pa obbligati
N ecessaria una situazione di soprannumero o di eccedenza
Gianluca Bertagna
Il prepensionamento è
consentito solo nei casi di dichiarazione disoprannumerarietà o di eccedenza e non può
mai essere utilizzato come
strumento per scansare i nuovi requisiti della pensione di
vecchiaia o anticipata, dettati
dalla riforma Monti-Fornero
di fine 2011.
È questa la considerazione
principale contenuta nella
circolare 412014 della Funzione pubblica (si veda anche il
Sole 24 Ore di ieri), che estende a tutte le pubbliche amministrazioni, regioni ed enti locali compresi, la possibilità di
collocare in pensione chi è in
possesso dei requisiti anagrafici e contributivi validi ante
riforma Fornero o che li possono conseguire in tempo utile per perfezionare il requisito entro il 31 dicembre 2016.
Non si tratta, quindi, di un diritto soggettivo del lavoratore, bensì di una scelta che opera l'amministrazione nel contesto dei piani dirazionalizzazione degli assetti organizzativi e di riduzione della spesa
di personale.
N ella circolare, la Funzione
pubblica chiarisce una volta
per tutte i concetti di "soprannumerarietà" e di "eccedenza" di personale. Il primo caso
è quello in cui il personale in
servizio supera la dotazione
organica in tutte le qualifiche,
categorie e aree. Il secondo
termine indica, invece, la situazione in cui i lavoratori in
servizio superano la dotazione organica solo in alcune qualifiche, categorie o aree in modo da permetterne una eventuale ricollocazione. Con il generale termine di "esubero" si
designa, invece, il personale
da porre in prepensionamento o in disponibilità.
È arrivata anche la tanto attesa identificazione delle situazioni da cui possono derivare soprannumero o eccedenza di personale: riduzione
obbligatoria delle dotazioni
organiche per le amministrazioni centrali; ragioni funzionali; ragioni finanziarie che
possono portare a squilibrio
dei bilanci; piani di ristrutturazione decisi autonomamente
dagli enti. Per le autonomie locali viene precisato che le situazioni in esame possono
rientrare anche nella volontà
di ridurre il rapporto tra spesa
di personale e spesa corrente.
Ad oggi, per poter assumere,
un Comune deve mantenere
tale percentuale al di sotto del
50% e quindi il valore viene anche evidenziato come "campanello d'allarme" per la valutazione di criticità negli equilibri finanziari.
Fermo restando l'obbligo
di adozione della progranlmazione triennale del fabbisogno di personale, non si può
non ricordare che spetta ai
competenti dirigenti l'individuazione dei profili professionali necessari allo svolgimento dei compiti istituzionali delle strutture cui sono preposti.
L'adempimento è, quindi, propedeutico a ogni verifica di soprannumero o eccedenza.
Da questa disamina scattano di conseguenza le procedure dettagliate per giungere
correttamente al prepensionamento. Punto di partenza è,
appunto, una dichiarazione di
soprannumero o eccedenza
di personale secondo quanto
disposto dall'articolo 33 del
Dlgs 165/2001. Qualora l'ente
intenda avvalersi delle misu-
re in esame, dovrà effettuare
una ricognizione delle posizioni dei lavoratori che potrebbero risultare in possesso
dei requisiti anagrafici e contributivi vigenti prima del decreto legge 201/2011 e, passaggio fondamentale, chiedere
all'Inps la certificazione del diritto a pensione e della relativa decorrenza. L'istituto ha
trenta giorni di tempo per dare risposta richiedendo l'ulteriore certificazione di eventuali periodi mancanti. La risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro nei limiti del soprannumero potrà pertanto
avvenire solo ed esclusivamente dopo aver acquisito la
certificazione da parte
dell'istituto di previdenza.
La Funzione pubblica ricorda, infine, che i posti soppressi a seguito di dichiarazione
di eccedenza di personale
non possono essere più ripristinati e che i prepensionamenti non sono mai utili a definire il budget da destinare a
nuove assunzioni (la quota
per gli enti locali è pari al
40% delle cessazioni dell'anno precedente).
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Il PERCORSO
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L'ente deve individuare
i lavoratori con i requisiti
in vigore prima della riforma
previdenziale e chiedere
la certificazione dell'Inps
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COBBIEBE DELLA SEBA
I La fluida
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Data
Come funziona per i lavoratori che non hanno sostituti d'imposta. Il meccanismo dei rimborsi
Dipendenti, colf, badanti
redditi oltre 24 mila euro
Ecco cinque domande
per non perdere il bonus
, di ISIDORO TROVATO
Per molti ma non per tutti. Maggio è alle porte e in busta paga i
lavoratori con reddito sotto i 25 mila euro dovrebbero trovarci
quegli 80 euro di bonus Irpef promessi dal premier Renzi.
A chi spetta, come e quando, sono i quesiti più frequenti nei
nostri forum. Abbiamo chiesto ai consulenti del lavoro di tracciare un sintetico quadro della situazione anche alla luce dell'ultima circolare dell'Agenzia delle Entrate, che ha chiarito alcuni dubbi sorti con la pubblicaZione del decreto legge. In attesa che le softwarehouse consegnino a tempo di record gli
aggiornamenti dei programmi per stilare le buste paga, proviamo a rispondere alle cinque domande più diffuse e ricorrenti.
Esiste una fascia
chi guadagna tra
euro lavorando da dipenèlenlte
ma con delle collaborazioni da
lavoratore autonomo. Come
dovranno comportarsi questi
lavoratori?
Cosa succede se il lavoratore
intrattiene due o più rapporti
part time con diversi datori di
lavoro?
E nel caso di un rapporto di
lavoro a tempo pieno che si
somma all'attività di
consigliere in altre società?
I lavoratori dipendenti a chi
si devono rivolgere per
ottenere il bonus previsto?
Quali documenti devono
presentare?
·n questi casi, proprio l'automa·1 lilnuovo
decreto legge prevede che
.l ticità del riconoscimento del
bonus spetti a tutti coloro che
bonus potrebbe rislÙtare un boomerang perché questo genererebbe riconoscimenti plurimi non
consentiti dalla legge. Su questo
punto la circolare 8 dell'Agenzia
delle Entrate non prende una posizione netta, ma si può certamente ritenere che spetta al lavoratore
comunicare al sostituto di imposta
la presenza di più rapporti e dunque il rifiuto a ricevere la somma
In mancanza o tardiva presentazione di questa dichiarazione all'azienda, il lavoratore che ha ricevuto un bonus in misura superiore
sarà tenuto a restituire l'eccedenza
in sede di conguaglio di fine anno
o di dichiarazione dei redditi.
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producono un-reddito di lavoro dipendente e alcune categorie di redditi assimilati allo stesso lavoro dipendente.
il riconoscimento non è subordinato
ad alcuna richiesta da parte degli .
interessati. Questo significa che il
datore di lavoro o i committenti
faranno tutte le valutazioni reddituali necessarie per verificare il rispetto
delle condizioni per accedere al bonus e inseriranno la somma nella
busta paga di competenza di maggio.
Si ricorda che il bonus è stabilito in
misura fissa pari a 640 euro per le
fasce di reddito tra 8 mila e 24 mila e
decrescente chi supera questa soglia
e non oltre i 26 mila.
naloga attenzione al. caso
precedente dovrà essere fatta
per coloro che hanno rapporti di
dipendenza in prossimità dei 24
mila euro e hanno anche collaborazioni esterne.
Si tratta di figure «ibride» che
rischiano di ricevere il bonus anche se il totale del loro reddito
sfora il tetto dei 24 mila euro. Il
timore di molti di loro è che possano incorrere in qualche sanzione a causa degli 80 euro ricevuti
in busta paga. È opportuno che il
dipendente (che è anche collaboratore) fornisca tutte le informazioni reddituali necessarie affinché il sostituto di imposta sia in
grado di valutare la legittimità del
riconoscimento.
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Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
Data
30-04-2014
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Foglio
2/2
Chi sono gli incapienti
esclusi tra gli aventi
diritto al bonus?
Che cosa accadrà ai lavoratori
flessibili, ai precari e ai
pensionati?
CoH e badanti non sono in
possesso di sostituto
d'imposta, requisito
necessario per
accedere agli 80 euro.
Come faranno a ottenere il
bonus?
A chi dovranno chiederlo?
a circolare dell'Agenzia delle
· Entrate
spiega che anche i
Irapporti
di lavoro domestico e più
j
in generale i contribuenti che
sono privi di un sostituto di imposta, potranno berieficiare del
bonus ma esclusivamente in occasione della compilazione della
dichiarazione dei redditi nel mese
di giugno 2015. Le modalità di
recupero del bonus non sono
state rese note ma in occasione
della dichiarazione - spiega
l'Agenzia - potrà essere utilizzato in compensazione oppure richiederlo a rimborso. Comunque
l'ipotesi più verosimile è che colf
e badanti possano chiedere un
credito nella.dichiarazione dei
redditi dell'anno prossimo.
~
G.. che dichiarano meno di 8
li incapienti sono i lavoratori
mila euro l'anno. In virtù degli
scarsi introiti non sono tenuti a
pagare tasse. n bonus arriva grazie a un intervento sull1rpef, cioè
sull'imposta sul reddito che il
datore di lavoro versa ogni mese
al Fisco per conto del suo dipendente trattenendola dallo stipendio lordo. Visto che questi lavoratori non versano l'Irpef, non
avranno diritto neanche agli 80
euro. Ma tra le categorie escluse
rientrano così i titolari di partita
Iva, i pensionati, i lavoratori part
time e quelli a progetto. Per queste ultime forme contrattuali si
attendono chiarimenti quanto
prima.
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",ntlddinilm("I",'uni")pcrc\1~""Il''-'xlcRellLi!Jlif()ume''''''O'')I",,uU\e,
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COBBIEBE DELLA SEBA
PIÙLUNGHI
di DARIO DI VICO
Pietro Ichino è al Senato il relatore di
maggioranza per l'approvazione del
decreto Po~etti sul lavoro. Ein questa
veste il giuslavorista milanese ha
avanzato la proposta di un
emendamento che potrebbe qualificare
maggiormente il provvedimento e
«cucirlo» con il vero e proprio Jobs Act.
Attorno a quest'idea Ichino ha costruito
un consenso piuttosto ampio che va da
Forza Italia e Ncd (l'ex ministro
Maurizio Sacconi) fino a esponenti non
renziani del Pd come Laura Puppato e
Valeria Fedeli. Anon trovarsi sulla stessa
lunghezza d'onda è però questa volta il
ministro Giuliano Poletti, che in linea di
principio non sarebbe contrario ma
teme una complicazione dell'iter
parlamentare quando il provvedimento
dovrà tornare alla Camera e passare al
vaglio della nutrita schiera di deputati
pd filo-Cgil.
Ma che cosa propone nel merito Ichino?
nsenatore di Scelta civici ha spiegato
ieri nell'apposita commissione di
Palazzo Madama che il decreto Poletti
ha molti vantaggi insieme però a una
. pecca: finisce de facto con l'offrire alle
imprese e ai lavoratori una sola
tipologia di rapporto di lavoro
dipendente
per far fronte
Plano lchlno
all'incertezza
del breve
Il giuslavorista:
periodo,il
contratti atempo
contratto a
indeterminato a
, termine.'
" tutele cresc~ntl
«Perché invece
-sostiene' .
Ichino-non
prevedere anche l'opzione di un
contratto a tempo indeterminato "dal
quale ciascuna delle parti può recedere
nei primi tre anni" sopportando un
costo di separazione «predeterminato e
ragionevole»? Oggi i contratti a tempo
indeterminato sono solo il 16,5% contro
un 68% di contratti a termine. Per Ichino
è una sproporzione che va combattuta
altrimenti si condannano le giovani
generazioni alla sostanziale
inaccessibilità al tempo indeterminato.
Invece un programmq di collaborazione
impresa-dipendente più lungo ha un
effetto positivo sul miglioramento del
capitale umano rendendo più facile
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l'investimento in formazione e
l'accrescimento delle competenze.
Inoltre, aggiunge il senatore, «sul lato
imprenditoriale sdrammatizzerebbe la
scelta tra assunzione a termine e a
tempo indeterminato». CosÌ emendato
il decreto Poletti rappresenterebbe
oggettivamente un ponte (e un periodo
di utile sperimentazione) con il disegno
di legge delega di riforma organica del
mercato del lavoro voluto dal governo
(il 1428/2014 meglio conosciuto come il
Jobs Act) che sposa proprio la filosofia
del contratto a tutele crescenti e che
presuppone nei primi tre anni il
superamento dell'articolo 18. Insomma
decreto Poletti e Jobs Act parlerebbero la
stessa lingua superando cosÌ l'obiezione
avanzata al ministro di aver previsto
una fase uno all'insegna dell'ulteriore
precarizzazione. Certo, resta lo scoglio
del superamento dell'articolo 18 ma
non va dimenticato che proprio
Susanna Camusso qualche settimana fa
aveva aperto all'ipotesi del contratto
unico a tutele crescenti. Tocca adesso al
governo e a Poletti decidere il da farsi.
e R!PHODUZIONE RISE'RVATA
Statal!. tagli ai dirigenti e IlllOY<J busta paga
",ntlddirnlm("I",'uni")pcrc\1~""Il''-'xlcRellLi!Jlif()ume''''''O'')I",,uU\e,
068391
IL LAVORO
E I CONTRATTI
Foglio
30-04-2014
9
1
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, L'analisi
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Quotidiano
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30-04-2014
9
Foglio
1 /2
Data
COBBIEBE DELLA SEBA
formazione
Saranno ridotte
le scuole
di formazione
dei quadri
Così i tagli
ai dirigenti
pubblici
di ENRICO
MARRO
Statali, tagli ai dirigenti e nuova busta paga
Ai cittadini un codice unico per evitare le code. Renzi: la rifonna? Servono i marines
onIine, confermata ieri da Renzi.
il presidente ha voluto innanzitutto rassicurare che non ci
sono dipendenti pubblici in
esubero da licenziare, «perché
con il blocco del tumover fatto
dai governi precedenti la percentuale dei lavoratori è come
quella degli altrl Paesi». Piuttosto, ha aggiunto, «dobbiamo far
lavorare di più e meglio i dipendenti e chi lo fa deve essere pagato di più» mentre bisogna
«beccare i fannulloni e farli
smettere». Nel mirino i dirigenti. «Ne abbiamo troppi e quelli
che fanno i furbi vanno beCcaID>.
La riforma della dirigenza, che
potrebbe arrivare per decreto,
prevede l'istituzione di un ruolo
unico dal quale le diverse amministrazioni potranno attingere conferendo incarichi a termine. La parte variabile della retribuzione non sarà più distribuita
a pioggia a tutti ma solo ai meritevoli. Tra gli elementi di valutazione potrebbe giocare un ruolo
la performance del Paese e dovranno contare in maniera più
stringente di ora i risultati del-
l'ufficio e il grado di soddisfazione degli utenti. Verranno ridotte le scuole di formazione dei
dirigenti che oggi sono cinque.
I cittadini saranno protagonisti. Non solo perché saranno
chiamati a dire la loro, ma anche
perché verranno dotati di un
pin, un codice personale, per accedere alla Pubblica amministrazione e sbrigare ontine tutte
le pratiche e anche per «pagare
la bolletta, così non ci saranno
più code», ha detto Renzi.
Per i dirigenti e gli altri dipendenti pubblici si studiano
meccanismi per distribuire meglio il personale. Sarà possibile
la mobilità obbligatoria, entro
un certo raggio di chilometri e
rispettando competenze e retribuzione del lavoratore. E ci saranno anche norme per favorire
la cosiddetta staffetta generazionale, favorendo l'uscita dei
lavoratori più anziani per sostituirli in parte con i giovani, i
vincitori di concorso e i precari.
Dovrebbe essere superato definitivamente l'istituto del trattenimento in servizio (due anni
oltre i limiti di pensione). Lo
svecchiamento della Pubblica
amministrazione, ha detto il
presidente del Consiglio, «è un
tema vero, su cui lavoreremo
molto». Pare quindi di capire
che queste misure non entreranno nel decreto, ma nel disegno di legge delega, magari per
raccordarsi con misure di flessibilità del pensionamento allo
studio anche per i lavoratori del
settore privato.
Ci saranno. anche cambiamenti di sistema. Verrà ridotto
<do spazio della sospensiva» che
i Tar possono decidere e che
spesso blocca la realizzazione
delle opere per anni. Verranno
rafforzate tutte le norme per la
trasparenza delle amministrazioni (tutte le spese online)
mentre il sottosegretario alla
presidenza, Graziano Delrio, ha
confermato a Radio anch 'io, che
ci sarà «una rid~ione importante degli enti». E il cosiddetto
Sforbicia Italia, altro provvedimento nell'agenda del governo.
Enrico Marro
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ROMA - 10 schema è simile
a quello dell'operazione bonus:
prima l'annuncio del piano e
poi, dopo una o due settimane, i
provvedimenti di legge. Oggi
pomeriggio, prima in Consiglio
dei ministri e dopo in conferenza stampa, Matteo Renzi e il ministro della Funzione pubblica,
Marianna Madia, illustreranno
le linee guida della riforma della
Pubblica amministrazione. Una
rivoluzione, secondo il presidente del Consiglio, che ieri in tv
a Porta a potta, ha fornito alcune anticipazioni, condite con
qualche battuta: «È molto più
facile andare sulla lUIia che cambiare la Pubblica amministrazione in Italia». Un'impresa, ha
proseguito, per la quale <<11on ci
basta nemmeno la Nasa, forse i
marines». La riforma si articolerà in un decreto legge, immediatamente operativo, e in disegno di legge delega, dai tempi
più lunghi, che verranno approvati nelle prossime settimane.
Anche i cittadini verranno chiamati a proporre delle soluzioni,
attraverso una consultazione
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Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
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Foglio
2/2
Che cosa cambia
----------------
Cittadini e utenti
protagonisti della riforma
Meno dirigenti
e con retribuzione variabile
Mobilità obbligatoria
e staffetta generazionale
Non ci sono dipendenti pubblici in
esubero da licenziare, assicura il
presidente del Consiglio, ma con la
riforma della Pubblica
amministrazione arriveranno
norme per una migliore
distribuzione dei 3,2 milioni di
lavoratori pubblici. Sarà possibile la
mobilità obbligatoria entro una
certa distanza- e rispettando le .
competenze e la retribuzione del
dipendente. I lavoratori più anziani
e in posizioni obsolete verranno
accompagnati alla pensione per
favorire !'ingresso dei giovani
1
I prowedimenti allo studio del
governo contengono una forte
riforma dei dirigenti pubblici, che
mira a ridurne il numero e a pagarli
secondo le prestazioni. Verrà
istituito un ruolo unico dal quale le
diverse amministrazioni
sceglieranno i dirigenti, che avranno
incarichi a termine e la parte
variabile della retribuzione legata ai
risultati dell'ufficio, a indicatori
generali di performance e alle
valutazioni degli utenti. Il governo
taglierà il numero delle scuole di
formazione dei dirigenti, oggi 5
2
3
Il piano messo a punto dal
presidente del Consiglio, Matteo
Renzi, e dal ministro della Pubblica
amministrazione, Marianna Madia,
assegna un ruolo da protagonisti ai
cittadini utenti. Saranno chiamati,
attraverso una consultazione
online, a proporre soluzioni per
una burocrazia più efficiente.
Entreranno anche nella
valutazione dei servizi e
disporranno di un pin, cioè un
codice personale per sbrigare
telematica mente tutte le pratiche
con gli uffici pubblici
Umiti ai Tribunali
amministrativi regionali
Verranno introdotti dei limiti alla
«sospensiva»,la decisione
prowisoria con la quale i Tar
possono sospendere la
realizzazione di un'opera pubblica in
seguito alla presentazione di un
ricorso e in attesa della pronuncia
definitiva. In arrivo anche norme per
rafforzare l'assoluta trasparenza di
tutte le Pubbliche amministrazioni,
che dovranno pubblicare online le
spese, voce per voce (le norme
attuali spesso non vengono
rispettate). Saranno tagliati anche
una serie di enti inutili
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la Repubblica
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Arriva la riforma del pubblico impiego
Per ora non ci
sarà un decreto
Il premier awerte:
puniti i fannulloni
lUISAGRION
ROMA. «Beccare» i fannulloni e «stanare» i bravi.
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Rivoluzionare la busta paga e il ruolo dei «troppi»
dirigenti, svecchiare la burocrazia, sia in termini di età
media di chi ci lavora che quanto a processi utilizzati: via la
code, avanzi il digitale. Ecco le linee guida della riforma
della Funzione Pubblica modello Matteo Renzi- Marianna
..
Madia. Unariformacheilpremiereilministrodella
Funzione Pubblica avvieranno oggi in Consiglio dei
ministri e che si concretizzerà nella prossime settimane in
due atti, un disegno di legge delega e un decreto che
dovrebbe contenere prowedimenti di semplificazione.
Mettere mani nella macchina dello Stato, non sarà facile,
ha commentato Renzi parlando a "Porta a Porta»: «È la
cosa più difficile che possiamo fare non basta la Nasa, forse
i Marines». npremier, rispondendo alle critiche dei
sindacati finora esclusi dalla partita, precisa che «le
persone saranno coinvolte e sfidate con metodi che
sorprenderanno»: non ci sarà un referendum «ma una
forma di COnsultazione» ontine; l'obiettivo sarà rendere la
funzione pubblica «accessibile, trasparente, semplice, a
portata di tutti». Vasta la materia trattata: «Ci saranno
molte cose che faranno discutere, si va su vari settori: dalla
giustizia amministrativa alla retribuzione, alla
licenziabilità dei dirigenti». Di diversi capitoli in realtà già
si profila la struttura: fra i più
importanti dovrebbero esserci quelli
che cambieranno la vita ai dirigenti e
svecchieranno, anche
anagraficamente, il popolo degli oltre
tre milioni di statali. Al vertice i
cambiamenti saranno notevoli: al di là
dei 240 mila euro annui lordi massimi
all' anno previsti come stipendio, la parte variabile del loro
stipendio non sarà a pioggia, ma legata al merito e
all' andamento del Paese: se l'economia va male i premi
salteranno. Per i tremila dislocati nei ministeri torneranno
al «ruolo unico» già lanciato dall' ex ministero Bassanini e
abolito dal successore Frattini. Le assunzioni non saranno
fatte dai singoli dicasteri, ma dallo Stato, quindi i le
posizioniruoteranno e i ruoli saranno a termine. Per loro
«ci sarà una sorta di contratto a tempo determinato e i più
furbi vanno beccati» ha precisato Renzi . Per i dipendenti,
al contrario di quanto lasciato intendere dagli 85 mila
esuberi ( «indicativi» secondo Renzi) di cui parlò Cottarelli
nella spending review «non ci saranno licenziamenti», ma
anche qui l'obiettivo sarà «beccare i fannulloni e premiare
i bravi». Ci sarà una maggiore mobilità (come i premi al
merito molte volte annunciata, ma scarsamente
applicata) e un ricambio generale dei vertici che
coinvolgerà soprattutto la dirigenza, con una staffetta
generazionale che-rimettendo mano all' attuale blocco
del turn over- passerà attraverso i prepensionamenti e
punterà ad abbassare l'età media dei dipendenti ( oggi fra
le più altè in Europa). Guardando alle semplificazioni, Pin
unico a parte, frai prowedimenti ci sarà un capitolo
municipalizzate e uno che riguarderà le gare pubbliche,
con l'obiettivo di abbattere i ritardi legati ai ricorsi al Tar.
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Quotidiano
LA STAMPA
«Così rischiamo
diBvendere
una grossa fetta
del patrimonio»
A. Lorusso
Caputi
E questo, secondo lei, è il segnale che i tagli sono già stati fatti?
«Certo. Ne sono stati fatti
molti: sia sul personale che
nell'at;ea editoriale. Per questa ragione mi limito ad osservare che se si vuole difendere
il servizio pubblico è necessa-
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Foglio
1
Stato aiutassè l'azienda pubblica a finanziare il servizio
pubblico. E a questa operazione si può arrivare consentendo a viale Mazzini di recuperare le considerevoli sacche di evasione sul canone.
Un'operazione semplice, trasparente che avviene in tutte
le Tv pubbliche, in tutti gli
stati europei».
Ma vista la situazione e l'improvvisa necessità di far
fr-onte ai 150milioni di euro
che il governo si terrà con il
DI sull'irpef, forse servirà fare ancora molto altro, non
crede? ..
sindacato
dirigenti Rai
Ma quale spending review,
alla Rai sono già molti anni
che si tagliano capitoli di
spesa, sprechi, e si riducono
costi sulle produzioni». Andrea Lorusso Caputi, capo
dell1\drai il sindacato dei dirigenti della Tv pubblica non
batte ciglio. Certo, non perde di vista la difficile situazione che l'azienda attraversa ma ribadisce con fermezza che «il dimagrimento, se
così' lo vogliamo chiamare, è
relativo a quanto si pesa».
Una battuta, insomma, ma
che serve 'a dimostrare e a
fotografare come «nonostante il calo consistente
della pubblicità la Rai sia comunque riuscita ad avere un
bilancio in attivo».
Data
Pagina
«Se molto altro significa vendere Raiway, rispondo che in
questo momento la vendita
può equivalere a una svendi~
ta.Non penso che sia necessario depauperare cosÌ i~prov­
visamente un'azienda straordinaria come la nostra».
Poi c'è il capitolo taglio degli
stipendi. Nel mirino ci sono
moltissimi dirigenti di viale
Mazzini: basterà il tetto sui
compensi ai manager a ridurre i costi?
«Il problema del taglio degli
stipendi viene dopo la salvaguardia dell'azienda. Ma in
tutta questa vicenda un concetto mi pare fin troppo
chiaro: 150milioni di euro,
così come impone il decreto
irpef del governo, non si trovano tagliando gli stipendi ai
dirigenti».
[PAO. FES.]
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Andrea Lorusso Caputi
Codice abbonamento:
rio ridurre sensibilmente la
dipendenza della nostra
azienda dall'andamento del
mercato pubblicitario».
Ma come? Pare semplice a
sostenerlo...
«Sarebbe coerente che lo
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Quotidiano
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Data
LA STAMPA
Riforma della p.a.
lo Stato potrà
licenziare i dirigenti
Oggi il premier presenta le proposte del governo
Stop dai sindacati: non si fi:1 senza consultarci
ROMA
Matteo Renzi oggi apre ufficialmente il cantiere della riforma della pubblica amministrazione. L'ordine del giorno
del consiglio dei ministri convocato per le 16 non prevede
nulla di specifico, nessun decreto, nessuna nuova legge
ma intervenendo ieri sera a
«Porta a porta» il presidente
del Consiglio ha conférmatò
che manterrà fede agli impegni p:resi: «Presentiamo con
Madia i provvedimenti che
noi proponiamo alla Pubblica
~mministrazione, con un metodo diverso dal solito. Molte
cose faranno discutere, si va
dalla giustizia amministrativa
fino alle questioni legate alla
retribuzione mega ,Rei dirigenti e alla gestione della licenziabilità dei dirigenti».
I sindacati sono ovviamente già sulle barricate: dopo
Cgil e Cisl, che lunedì lamentavano la mancata consulta-
3
IDIOliom•
È il numero dei dipendenti
Dirigenti nel mirino
Si parte dalla testa, dai vertici
della macchina pubblica. In det:taglio, ci sarà più mobilità per i
dirigenti, che potranno essere
anche licenziabili ed il cui compenso potrebbe essere agganciato ad lina seria di obiettivi, compreso l'andamento dell'economia
del Paese perchè «se il Paese va
male, anche i dirigenti devono tirare la cinghia». Quindi si studia
l'introduzione di un ruolo unico
della dirigenza: sparirebbero in
sostanza la divisione tra prima e
seconda fascia, così come le assunzioni fatte dai singoli dicasteri, per arrivare ad avere solamente dei «dirigenti della Repubblica», e ci sarebbe un ridisegno del sistema dei concorsi e dei
'corsi e a valle anche una riorganizzazione delle scuole di formazione che attualmente sono ancora cinque: la Scuola superiore
della Pa, quella dell'Interno,l'istituto diplomatico, la scuola dell'amministrazione locale e quellà
Mobilità per i dipendenti
Per il personale ordinario, il premier esclude che si debba parlare di esuberi e definisce «solo ipotesi» la stima di 85mila fatta dal
commissario per la spending review Cottarelli. Questo però non
esclude che ci siano soluzioni
concordate di uscita, dai prepensionamenti alla pratica dell'eso-'
nero dal servizio, che accompagnate dallo sblocco del turn over
potrebbero innescare una certa
quota di ricambio generazionale.
Visto dall:;t parte dei cittadini
la pubblica amministrazione richiede una buona dose di semplificazione: potrebbero arrivare misure come il codice unico
per l'accesso ai certificati on-line, nuovi interventi in materia
di trasparenza e sburoeratizzazione ed un ulteriore taglio di
enti inutili. «Faremo una sfida ha spiegato ancora il premier nei confronti di chi lavora nella
Pa, coinvolgendoli».
nnIa
mila euro
I dipendenti della Pubblica
Amministrazione
che hanno
oltre 60 anni
Il tetto massimo
per gli stipendi pubblici.
Una cifra che potrebbe
scendere ancora
Codice abbonamento:
pubblici in Italia:
per l'esattezza
sono 3.036.637
di economia e finanza.
zio ne, ieri si sono fatte sentire anche Uil, Ugl ed il sindacato dei dirigenti Cida. Che
ha messo nero su bianco il
suo «no» al tetto degli stipendi peri manager pubblici.
Renzi cerca di esorcizzare le
difficoltà e nel salotto di Bruno
Vespa evoca John Kennedy. «lo
so che è.difficile ma gli obiettivi
si scelgono non perché sono facili ma perché è la cosa più difficile. E la cosa più difficile che
possiamo fare è cambiare la
pubblica amministrazione e lì
non ci basta nemmeno la Nasa,
forse i Marines».
Come è noto, il pacchetto di,
interventi messo a punto dal
ministro Mariann,a Madia, spazia da misure sui dirigenti, ad
interventi sul personale, a misure di semplificazione a favore
dei cittadini. Oggi però il governo metterà a fuoco il metodo ed
il merito della riforma,mentre i
provvedimenti concreti (un decreto ed un disegno di legge delega) arriveranno più avanti.
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PAOLO BARONI
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Data
LA STAMPA
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2/2
,Lefrasi
"
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Unasfida'ambiziosa
';ç~m~di~:e K~n~edy
• . ~r;l• •0l)tettIVO'.sl.sq:eglie
J:>ef:cheèdiffi€il~
:.n9nJ)erchéèfacU~
. , , ' ",'
,\
'a~'uOtelf,esercfto
P~rfarè:quesi6" .
non basta neanche
. laNa5a / forse
bastano i marines :
'Ilmerlo
,Non è p()ssibile
che i premi arrivino
.' prescindendo. ':,
dai *ultati ottenuti'
I punti
Cadeilmito
del capo
inamovibile
Gare rapide
Stop al balletto Arriva il pin
che dà accesso senza sconti
dei ricorsi
blocca-attività .ai documenti sulla lègalità
ddio all'inamovibilità,
oggi uno dei capisaldi
dellà dirigenza nella
pubblica amministrazione:
nelle aziende private
ovviamente i dirigenti sono
liéenziabili, poiché si parte
dal presupposto che abbiano
un rapporto di fiducia con
l'azienda che può venir
meno. Ieri il premier è sfato
chiarissimo sull'argomento:
«La licenziabilità dei
dirigenti» sarà al centro
della riforma.
n arrivo un cambio di
passo anche per la
giustizia amministrativa,
di cui il premier ha parlato
spesso. E anche uno dei
modi in cui spesso complice l'intervento di altri
cittadini italiani - ci si sente
vessati dalla pubblica
amministrazione: chiedi Ili
licenza per un'attività, un
concorrente fa ricorso al Tar
e tu resti bloccato per mesi.
Secondo Renzi, «novità éhe
faranno discutere».
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Lavoro e previdenza
I
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L
a riforma introdurrà
per i cittadini una
.
. «identità digitale»: il .
che vuoI dire «dare a tutti un
pin» che permetterà
l'accesso alle pratiche e ai
documenti della pubblica
. amministrazione che lo
riguardano. Così il premier
Matteo Rel}zi a Porta a
Porta: «lI pin -.spiega - vuoI
dire mai più code per un
certificato e non pagare più
in un certo modo la
bolletta)).
del
destinatario,
non
uove regole anche
per le gare d'appalto.
«Non discuto del
·fatto che dobbiamo avere
grandissima attenzioIie alla
legalità nelle gare, ma il
modo per garantire la
legalità, la premessa è la
semplicità)). La riforma
dovrebbe dunque andare
verso uno snellimento delle
procedure di affidamento
dei lavori pubblici, pur
mantenendo un sistema di
controlli rigorosi.
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A
I
Burocrazia
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Giustizia
Lavoro
Quotidiano
MF
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30-04-2014
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1
La formazione non sarà più soltanto pubblica
,
.
U
con 9 mila operatori su tutto il territorio nazionale, sono del tutto insufficienti a reggere l'urto di decine,
forse centinaia di migliaiadi giovani,
che potrebbero rivolgersi a loro per
dare risposta alloro dramma.
A1cùne Regioni, come Lombardia e
Veneto, stanno pensando di far partecipare al progetto anche le agenzie
private, che gestiscono in Italia migliaia di sportelli. Potrebbe essere il
modo più sicuro per evitare ingorghi
di disperati agli sportelli dei centri
d'impiego. Con pochi risultati concreti tranne un effetto annuncio che,
in campagna elettorale, rischia di essere il vero obiettivo dei politici.
A pensare male, anche se si fa peccato, suonano strane le valanghe di
agevolazioni comunitaria disponibili
nelle ultime settimane: basti pensare
a Erasmus, Horizon 2020, Sabatini
bis, tanto per citare i progetti con più
polpa. VuoI dire che i centri decisionali Ve tremano dalla paura di essete
travolti dal voto di protesta, perciò .
hanno deciso di mettere in vetrina i
prodotti migliori. Meglio tardi che
mai. (riproduzione riservata)
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n atto concreto per diminuire il
DI MARINO LONGONI
drarmì:la della disoccupazione
giovanile, che in Italia ha abbondantemente superato, nella fascia per iniziative didattiche spesso servida 15 a)4 anni, il 40%. Partirà ilIo te solo a riempire le tasche di chi li
maggio, e la data non è casuale, il gestiva senza essere di alcuna utilità
progetto Garanzia giovani, con una per i lavoratori in cerca di impiego.
dote non da poco, circa un miliardo Adesso i fondi disponibili si trasfore mezzo: 500 milioni sono finanziati mano in incentivi eèonomici, che sada fondi europei, il resto viene messo ranno erogati alle imprese disponibili
a disposizione dallo Stato e dalle Re- ad assumere o formare giovani.
gioni. Coinvolgerà, nelle intenzioni Concretamente, tra qualche giorno,
del ministro del Lavoro Giuliano Po- ch,i ritiene di avere i requisiti' per
letti, quasi un milione di ragazzi tra i partecipare al progetto potrà iscri15 e i 29 anni. L'obiettivo è dare loro versi tramite appositi siti. In tempi
una risposta concreta entro quattro brevi sarà chiamato per un collomesi dalla fine degli studi o dall' ini- quio al termine del quale, in base
zio formale della disoccupazione: un anche. alle. disponibilità presenti
contratto di lavoro o di apprendistato, a livello regionale, si proporrà al
un periodo di formazione professio- giovane la soluzione migliore per
naie o di servizio civile;.in alcune uscire dalla disoccupàzione.
Regioni anche una spinta concreta ' Il progetto è sicuramente un passo in
avanti rispetto a quanto fatto finora,
verso l' autoimprenditorialità.
anche se non mancano le criticità:
La gestione del progetto sarà in ma- anzitutto perché alla data (simbolino alle Regioni, e la maggior parte di ca) dello maggio il sito principale
esse ha già ine.sso a punto, e in alcu- www.garanziaperigiovani.itnon sarà.
ni casi ha già fatto partire, dei piani ancora attivò. Poi, perché molte Redettagliati. Alla base c'è comunque gioni non sono ancòra pronte a dare
l'idea di superare lè «fabbriche di avvio concreto al progetto. Infine i
corsi», cioè lo stanziamento di fondi Centri per l'impiego, 566 sportelli
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Quotidiano
ItaliaOggi
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30-04-2014
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Foglio
1
/
(
II miei sindacalisti non sono più interessati a entrare nel consiglio
di amministrazione. Essi, ora, vOf,{liono entrare nel salotto buono
DI
ascolti bene, ho messo il ristorante in
fabbrica, ho dato il parcheggio a tutti,
la colonia per i bambini, porto a spasso tutti quanti per il mondo, gli arrotondo la busta con la contrattazione
aziendale: ebbene, quando voglio un
po' di flessibilità ho solo due strade,
o supplico i vecchi operai con me da
trent'anni, o compro un paio di sindacalisti ... ».
<<lo mando i fiori alle partorienti»
interrompe il prestigioso presidente·
che vende aCciaio in tutto il mondo «ho
provato ad abolire i titoli, li chiamo
tutti con il tu, regalo borse di studio,
in fonderia ci tengo solo i negri, e sa
cosa mi dicono? che vogliono la partecipazione ... e sa che cosa intendono? vogliono entrare nel consiglio di
MAruo UNNIA
N
---© Riproduzione riseroata--lll
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a vigilia della riunione del
Gotha industrial finanziario,
da ogni parte d'Italia !Sono
olati a Roma presidenti,
boiardi pubblici e ceo multinazionali.
Donna Lavinia è stata sollecitata ad
ospitare in terrazza una ventina di
nomi eccellenti, con un paio di banchieri fidati. Conversano di politica e
di economia, si sentono sospesi sul filo
di lana di una ripresa incerta, e presto
il discorso finisce sul binomio affari e
sindacati.
"Macchè job actper i disoccupati, il problema è la flessibilità
degli occupati» mormorasconsolato
l'ad di un gruppo chimico notissimo, amministrazione ... ». «Cosa dice mai?
«io muovo da una constatazione: qui, dove vogliono arrivare, per dio?!» doo si rende flessibile il lavoro o le azien- manda il banchiere, fino ad allora
de chiudono, ma per farlo ci vuole il indifferente, e il presidente risponde
consenso dei sindacati, e per avere il . «cosa vuole, è il prezzo che ci chiedono
consenso bisogna dare molto. Un tem- per un po' di flessibilità ... "'.
po era più semplice, si dava la mensa
La conversazione va avanti
e stavano buoni, ai capi semmai il sullo stesso tono lamentoso, fino a
parcheggio e un pacco a Natale. Oggi quando compare il maggiordomo e
si rivolge a Donna Lavinia «Signora,
non puoi cavartela con una giterella sono arrivati i sindacalisti del presociale, anche le segretarie ti dicono o sidente» «Chi sono? ch~ vogliono?»
le Maldive o niente. Denaro? intanto
sobbalza la padrona di casa «chi li ha
bisogna averne, ma il guaio è che il
invitati?» «Mi sono permesso di furlo,
riceverne diventa un'abitudine».
signora» si scusa il presidente dell'acL'esordio ha calamitato l'atciaio «non potevo lasciarli a casa ... »,
tenzione, interviene il riverito preal che s'infuria Donna: «Non voglio
sidente leader nell'alimentare: «Mi
gente simile in casa mia!» «Signora,
la supplico, sono disperato, devo spe:dire una partita di tubi in Germania,
se non flessibilizzano perdo il cliente».
«Sono affari vostri!» «nll ascolti, questi
han cambiato idea, non gli importa il
consiglio di amministrazione, vogliono
entrare in un salotto buono, e l'hanno
messa giù dura, o ci porta nel salotto
buono stasera o noi domani blocchiamo le linee ... »
"Che devo fare, signora» domanda il maggiordomo «li lascio
in anticamera?» «Ripeto no! Non li
voglio in casa mia!» sentenzia Lavinia, un attimo glaciale, e poi ordina:
«Sciogli i molossi napoletani e libera
l'anticamera!» «Si fermi signora!» grida il presidente, «non comprometta,
con un gesto inconsulto, l'armistizio
aziendale!», poi fa scudo agli sventurati, ma la carica delle belve giustiziere li travolge, si salvano infilando
a precipizio le scale.
Mentre gli ospiti assistono al
tramonto dell'ipotetico idillio sociale, Philippe il fidanzato di Donna
commenta: «povera industria, per un
po' di flessibilità si lascia infettare
dalla partecipazione, un eseèrabile
fraintendimento di ruoli». Poi solleva
il calice e augura «la Première Cuvée
Bruno Paillard restituisca la serenità
alla classe imprenditoriale», seguono
applausi compiaciuti, con qualche
scongiuro.
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I rilievi dei tecnici del servizio bilancio del senato sul di 34/2014
Durc online più costoso
Aggravio di spesa per l'informatizzazione
DI SIMONA D'ALESSIO
l Documento unico di regolarità contributiva online? Altro che vantaggi:
produrrà un aggravio dei
costi nel breve termine (a causa della necessità di informatizzazione del processo nelle
amministrazioni coinvolte),
«sebbene, nel lungo periodo,
si potranno produrre significativi risparmi». E non è tutto,
perché è impossibile immaginarne i riflessi sulla semplificazione, giacché le norme non
entreranno in vigore dopo
l'approvazione, bensì grazie a
un (successivo) decreto attuativo. La smaterializzazione del
Durc, contenuta nel decreto del
ministro del welfare Giuliano
Poletti (34/2014), fa storcere il
naso ai tecnici del servizio bilancio di palazzo Madama che
analizzano il provvedimento
da ieri al vaglio dell'XI com-
I
missione, dopo il via libera dei
deputati (si veda ItaliaOggi
del 24/04/2014). «Indeterminabile», pertanto, la valenza
dell'iniziativa, visto che un
ulteriore step governativo
contemplerà la definizione
dei requisiti di regolarità, i
contenuti, le modalità della
verifica e l'indicazione delle
ipotesi in cui non sarà sostitutiva del Dure cartaceo. Quanto all'implementazione delle
procedure, inoltre, poiché
si prevede che «la verifica
telematica avvenga tramite un'unica interrogazione presso gli archivi
dell'Inps, dell'Inail e delle
casse edili che, anche in
cooperazione applicativa,
operano in integrazione e
riconoscimento reciproco», occorrerebbe fornire
«maggiori informazioni
anche sul grado attuale
di compatibilità tra i sistemi . ge~ti ti dai diversi
orgaplsml» .
Alle perplessità dei tecnici si contrappongono le
certezze sul ritorno alle
origini del decreto in seconda
lettura, senza «sanzioni sproporzionate» per le aziende (i
cui effetti «si scaricano sul
lavoratore») sui contratti a
termine e di apprendistato. A
ribadire che saranno cancellate alcune modifiche impresse
dal Pd il presidente Maurizio
Sacconi del Ncd il cui gruppo,
«piegatosi» al voto di fiducia
a Montecitorio, ha ottenuto
dall'esecutivo la garanzia che
sarà trasformato il vincolo di
procedere all'assunzione, in
caso di modelli a termine che
superano il «tetto» del 20%,
in una sanzione pecuniaria
per l'impresa. A seguire, gli
alfaniani premono per lo stop
al ripristino della formazione
pubblica obbligatoria per gli
apprendisti, laddove qualora
le regioni non provvedano a
far sapere all'azienda «entro
45 gioIni dalla comunicazione
di instaurazione del rapporto,
le modalità Pf::r usufrui~e» del
percorso di apprendimento, si legge, infatti, nel
testo licenziato, l'azienda non avrà il vincolo di
«integrare la formazione
di tipo professionale e di
mestiere con quella finalizzata all'acquisizione di
competenze di base trasversali».
E, mentre il relatore
Pietro !chino (Sc) punta a
far passare una sua idea,
ossia l'introduzione di un
modello a tempo indeterminato «con possibilità di
scioglimento condizionato
a un costo di separazione
proporzionato all'anzianità di servizio», la tabella
di marcia è particolarmente
serrata: il voto sulle proposte
di modifica dovrà chiudersi
entro lunedì 5 maggio, per
consentirne lo sbarco in Aula
il giorno dopo.
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. ··~ittro _bino .
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Le istruzioni dell 'Inps sul contributo di solidarietà
Pensioni d'oro, il ticket
con l'assegno di maggio
DI LEONARDO COMEGNA
emaforo verde al prelievo sulle pensioni d'oro. I pensionati che incassano più
di 91.252 euro, anche cumulando più
di una pensione, a partire dalla rata di
maggio devono rinunciare a una quota della
propria rendita, il cui importo può variare tra
il 6, il 12 e il 18%. L'annuncio dell'lnps è contenuto nel messaggio n. 4294/2014, con il quale
l'ente mette in atto quanto previsto dall'art. 1,
commi 486 e 487, della legge n.147/2013 (Legge di stabilità 2014), che istituisce appunto,
a decorrere dallO gennaio 2014 e fino al 31
dicembre 2016, un contributo di solidarietà
sui trattamenti pensionistici corrisposti esclusivamente da enti gestori di forme di previdenza obbligatorie e sui vitalizi previsti per
coloro che hanno ricoperto funzioni pubbliche
elettive erogati dagli organi costituzionali,
dalle Regioni e dalle province autonome di
Trento e Bolzano.
Secondo tempo. Si tratta del secondo
tempo di un film già visto. Infatti, il governo
riprova a introdurre una misura già prevista
dalla Manovra estiva dell'anno 2011 (allora
si chiamava contributo di perequazione), ma
poi dichiarata incostituzionale con sentenza
n. 216/2013. La Corte Costituzionale, nella
citata sentenza, ha censurato l'ex contributo
di perequazione perché avente squisitamente
«natura tributaria», cioè di «imposta» in quanto finalizzata al risparmio di spesa pubblica e
così, dunque, mancando di rispettare i principi
di uguaglianza, perché applicato a una sola
categoria di cittadini, cioè a soli pensionati.
Per superare questi rilievi d'incostituzionalità, il nuovo ticket viene reintrodotto come
«contributo di solidarietà», versato in favore
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S
delle stesse gestioni previdenziali obbligatorie
e non più alle casse dello Stato.
Misura del prelievo. Il nuovo contributo
va versato dallo gennaio 2014 fino al 31 dicembre 2016. Colpisce i pensionati con assegni
(la somma di tutte le pensioni percepite) superiori a 91.252 euro (14 volte il trattamento
minimo Inps che nel 2014 è pari a 6.518 euro)
che devono pagare un'aliquota del 6% sulla
parte eccedente tale importo e fino a 130.359
euro (20 volte il minimo); del 12% sulla parte
oltre i 130.360 e fino a 195.536 euro (30 volte
il minimo); e del 18% sulla parte eccedente
quest'ultimo importo. Rispetto alla versione
incostituzionale (al «contributo di perequazione»), il nuovo ticket prevede un campo di applicazione più ristretto. Infatti, mentre il vecchio si riferiva a tutte le pensioni obbligatorie
e anche a quelle integrative (quelle erogate
dai fondi pensione), il nuovo contributo guarda esclusivamente alle pensioni obbligatorie.
La trattenuta viene applicata a partire dalla
rata di pensione di maggio 2014. L'importo
del conguaglio riferito al periodo precedente,
da gennaio ad aprile, se superiore a 40 euro,
viene rateizzato da maggio a dicembre. In
analogia a quanto stabilito dall'Agenzia delle
entrate con la circolare n. 4/E del 28 febbraio
2012, conclude la nota dell'lnps, il contributo
di solidarietà è deducibile dal reddito in base
al principio di competenza e ha effetto anche
ai fini del calcolo delle addizionali regionali e comunali all'lrpef Ai fini della presunta
rileva zio ne del medesimo contributo nella
prossima certificazione dei redditi (modello
Cud/2015) viene distintamente certificata la
trattenuta che mensilmente l'Istituto opererà sui trattamenti pensionistici interessati
al prelievo.
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Data
Dirigenti della Pa
licenziabili
premi tagliati
«OffENSIVA
LA POSIZIONE DEll'ANM,
TOCCARE
e legati al Pil
DEI MAGISTRAli
GU
~Oggi
solo l'annuncio della riforma. Renzi: «Intervento difficile,
servono i marines. Contro la burocrazia un Pin a tutti i cittadini»
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la Germania condicide questo approccio, il ministro dell'Economia ha però preferito rispondere
«no comment».
LucaCifoni
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I I~ompensi
degli
-_ - alti dirigenti pubblici
-_._.---
..
_..........
--_._.......
Stipendio medio in €
MINISTERI
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er~sj~~~~~Con~ig l_io _r~Jnis!ri
~irri~!ero.degli._Affari
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Numero
6
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Ministero del Lavoro
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44
~J~.Lstero~ella.Salyte
I
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...
Ministero deUe Infrastrutture
e dei trasporti
Ministero deUe Politiche
agricole eforestali
MinisierO"defiÒlnterno
:I Ministero
deU"lstruzione
.......I ~~nist~Eo.deUo Sviluppo economico
:inistero per i Beni
e l.e. attività culturali
29
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I FONTE: lAVOCUNFO
Codice abbonamento:
- - - Per quanto riguarda la generalità
dei dipendenti, l'obiettivo è ren_ . - dere effettiva la mobilità: questa
ROMA Una riforma della pubblica linea di azione si connette con
amministrazione che include la l'idea di favorire il ricambio genelicenzi abilità dei dirigenti, tagli razionale all'interno della pubblialle loro indennità di risultato e ca amministrazione. Il premier
l'uscita di alcune decine di miglia- ha voluto rassicurare, spiegando
ia di dipendenti che dovrebbe pre- che il numero di 85 mila esuberi
ludere ad un ricambio generazio- contenuto nel documento del
naIe. E poi ancora interventi sulla commissario alla revisione della
giustizia amministrativa, con spesa Carlo Cottarelli è in realtà
una sostanziale riduzione delle «una cifra teorica». Dunque nessospensive e semplificazioni per i suno sarà licenziato, ma le uscite
cittadini, ai quali sarà attribuito saranno comunque ottenute riun Pin per l'accesso ai servizi correndo sostanzialmente a forpubblici. Il Consiglio dei ministri m~ d~ pen~ionamento. Renzi ha
di oggi non approverà queste mi- pOi difeso Il decreto Irpef approsure, ma Matteo Renzi ha inten- vato dal Consiglio dei ministri prizione di annunciarle in una con- ma di Pasqua: aggravi fiscali - ha
ferenza stampa che ricalcherà in fatto notare - ci saranno solo per
qualche modo quella del 12 mar- le banche. In tema di retribuzioni
zo in materia di fisco. Così ieri sel'èpresaconl'Associazionenapartecipando a Porta a Porta il zionale magistrati: «La storia che
presidente del Consiglio ha detto toccare il loro stipendio sia un atdi non voler entrare nei dettagli, tentato alla libertà e all'indipenpur indicando le grandi linee del denza della magistratura è offenprogetto. E ha sottolineato la diffi- siva per il decoro e dignità dei macoltà della riforma, per la quale a gistrati . che non guadagnano
suo parere «non basta la Nasa ma qu.ella Cifra e per i cittadini» ha
servono i marines».
spiegato. Quanto alla riduzione
Sul tema della dirigenza, af- del c~n~o f~~cale, il ~reside~te del
frontato solo parzialmente nel de- Conslgh.o SI e ~~tto ~Icur~ di pote!
creto Irpef con la fissazione del trovare 115 miliardi che Il prossltetto massimo alle retribuzioni, i mo anno sa~ann~ n~cessari per la
prossimi provvedimenti dovreb- c?pertura fmanzlana del proyv~­
bero andare più in profondità: ri- dlmento. E ha espresso ottlmlvedendo l'attuale meccanismo smo anche in tem~ di c~esci~a, sodei premi per legarli davvero ai ri- stenendo ch~ la stima di un mcresultati ed all'andamento econo- ment? del PII dello 0,8 per ce~t?
mico complessivo del Paese, di- quest ann~ potrebb.e .essere ~IVl­
sciplinando la licenziabilità e in- sta verso l alto, avvlcmandosl ad
troducendo il ruolo unico. Le no- un p~nto p~rcentuale.
vità saranno seguite da forme di . DI crescita ha parlato anche
consultazione on line, in parti co- Pier C~rl? Padoan ~a L.ondra: la
lare proprio sul tema della valuta- strategia m questa dl~e~lOne dev~
zione dei risultati e dei premi
essere europea, condlVlsa da tutti
.
e non solo da singoli Paesi come
LA RASSICURAZIONE
Italia e Francia. Alla domanda se
Il PIANO
NON NE LIMITA
l'AUTONOMIA)~
destinatario,
non
riproducibile.
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2/2
i
Per i lavoratori sarà
effettiva la mobilità
La mobilità nella
pubblica
amministrazione è
prevista già dalle
norme attualmente in
vigore ma nei fatti non è stata
attuata se non marginalmente.
L'intenzione è remdere questo
meccanismo effettivo, di fatto
obbligatorio
'
Manager valutati on Hne
da dipendenti e cittadini
Il governo intende
coinvolgere cittadini e
dipendenti pubblici
nella valutazione dei
dirigenti, attraverso
una forma di consultazione on
line. Anche questi giudizi
entreranno poi nel processo di
attribuzione dei premi di
risultato, nella parte variabile
della retribuzione
Il ministro Marianna Madia
Stop alle file, i certificati
si richiedono sul web
Codice abbonamento:
068391
Il governo intende
dotare tutti i cittadini
di un Pin, numero di
identificazione
personale, con il quale
accedere ai servizi della
pubblica amministrazione ad
esempio per ottenere
certificati, evitando in questo
modo le code.
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u er{Pensione anticipata
interessati 200 mila statali
~ Piano scivoli,
prepensionamenti e addio ~Sullo sblocco del turn over in campo
al trattenimento in servizio oltre i 66 anni due ipotesi. Risparmi tra 3 e 5 miliardi
MISURE
penalizzazione. I prepensiona- portare il rapporto a un nuovo asmenti servirebbero anche a svec- sunto ogni tre fuoriusciti.
chiare la pu bblica amministrazio- C'è poi il tema della dirigenza
ne con il meccanismo della «staf- pubblica. Gli stipendi verranno rifetta generazionale» annunciato dotti, soprattutto la parte di risuldal ministro Marianna Madìa. Si tato che non aumenterà più insiesta ancora ragionando di quante me all'indennità di posizione. Arnuove assunzioni sbloccare ogni riverà il ruolo unico, la mobilità e
LE OPZIONI
statale che lascia il lavoro per la la licenziabilità. Presto il taglio,
Una delle ipotesi allo studio è pensione. L'attuare turn over è fis- sulla falsa riga di quello del15 per
quella dell'esonero dal servizio, sato in uno a cinque. Ogni cinque cento già applicato a Palazzo Chiuna indicazione in tal senso era pensionati un nuovo assunto. La- gi, potrebbe arrivare anche per le
stata inserita dallo stesso Cotta- sciando questa proporzione con società non quotate. Il tetto dei
reIIi all'interno del suo piano di una platea così ampia di possibili 240 mila euro ha provocato un efspending review. Per i lavoratori prepensionati, i 3 miliardi di ri- fetto paradossale per cui diversi
vicini alla pensione, per esempio sparmi previsti da CottareIIipo- dirigenti guadagneranno più dei
per coloro a cui manca un solo trebbero anche lievitare di molto, loro amministratori delegati.
anno di lavoro, e che ricoprono fino quasi a raddoppiare. Ma si
Andrea Bassi
posizioni in esubero, verrebbe pensa anche alla possibilità di
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proposto di restare a casa con
uno stipendio ridotto, magari
d~i[(~!at~!~
dando la disponibilità a lavorare
part time, anche solo poche ore a
ITALIA
FRANCIA
REGNO UNITO
settimana, in strutture pubbliche I
che viceversa hanno carenze di
OCCUPATI NEllE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
personale. Un meccanismo che
CON MENO
ANNI
non creerebbe nemmeno disparità di trattamento con il settore
27,9 I
privato, dove il ministro del lavoro Giuliano Poletti, sta lavorando
al prestito pensionistico per antiDIPENDENTI PUBBLICI su TOTALE OCCUPATI
cipare il ritiro dal lavoro con una
ILa fotografìa
__._-___ ---,
0135
=:=::~~III!lIll!l_III!l
__25,•0
:::::=:~~.20,0
UN NEO ASSUNTO
OSNI TRE OPPURE
CtNQUE
LAVORATORIIN USCITA,
Il
CHE RESTA
SCIOGLIERE
19,2
SPESA IN RAPPORTO Al l'Il
====~~13,0
10,6
_ _ _ _ _...:ant1=:.:.::'':"e.tri_.J
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ROMA Nessuno verrà licenziato.
Matteo Renzi prova a rassicurare
gli statali che, in fin dei conti, costituiscono ancora una consistente fetta dell'elettorato del Partito
Democratico. Gli 85 mila esuberi
indicati dal Commissario alla
spending review Carlo CottareIIi,
ha spiegato il premier, sono solo
«teorici». Ma dalla riforma della
Pubblica amministrazione è legata anche una consistente fetta, 3
miliardi di euro, di risparmi necessari a mantenere in piedi l'impalcatura dei conti pubblici disegnata nel Documento di economia e finanza. Dunque, dalla voce
«statali» dovranno arrivare risparmi di spesa. II tentativo del
governo sarebbe quello di rendere le uscite il più 'indolore possibile. La prima misura sarebbe l'abolizione del «trattenimento in servizio», un istituti che oggi permette ai dipendenti pubblici che hanno maturato i requisiti per andare in pensione di restare al lavoro
per altri ventiquattro mesi. In modo volontario, insomma, si può
chiedere all'amministrazione di
prolungare il servizio fino a 67
anni. Questa possibilità, secondo
quanto trapela, verrebbe cancellata. In questo modo i pensionati
pubblici aumenterebbero di circa 20 mila unità all'anno. Non solo. Nelle settimane scorse il ministero della Funzione pubblica
avrebbe chiesto alla Ragioneria
dello Stato delle simulazioni pun-
tuali su quanti sono i dipendenti
pubblici che da qui al 2018 matureranno i requisiti per la pensione. Si tratterebbe di una platea di
oltre 200 mila persone che potrebbero essere interessate da scivoli e prepensionamenti.
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1
Lavoro, il progetto "Garanzia giovani" e il freno delle Regioni
data del primo maggio, prevista come
data di avvio del progetto, le Regioni
firmatarie delle convenzioni
necessarie per rendere operativo il
ià da vari mesi, giustamente, si è
progetto sarebbero al massimo
messo in moto tra i giovani italiani cinque. E quindi quei potenziali 900
un certo tam tam sulla "Garanzia mila giovani coinvolti dovrebbero
giovani", quel progetto europeo- stare ancora in coda per i ritardi e le
non fa male ribadirlo - per cui nessun inefficienze regionali. Insomma, c'è da
under 25, passati quattro mesi dal ciclo aspettare ancora un bel po'.
di istruzione, può rimanere senza
Si tratta, purtroppo, di un film già
lavoro o senza formazione. Una volta visto e di cui francamente ci è anche
tanto, il governo italiano si era mosso già stancati. Quanta parte della nostra
bene e per tempo, riuscendo sin
disoccupazione giovanile, che si
dal!'inizio ad accaparrarsi una quota
attesta oltre il 42%, è dovuta a quei
di ben 1,5 miliardi di euro per il biennio carrozzoni
2014/2015, che consentirebbe di
burocratico-clientelar-parassitari che
coinvolgere potenzialmente, per
spesso sono i sistemi regionali della
attività di formazione, di tirocinio, di
formazione professionale? Quanta
apprendistato o quant'altro,
parte è dovuta ai nostri penosi centri
probabilmente anche gli under 29. Il
pubblici per !'impiego che le regioni
ministro del Lavoro Poletti si è ben
hanno a loro volta affidato alle
inserito nel solco tracciato dal suo
competenza delle Province?
predecessore, e quel "click" che
Comunque si risolva - e si dovrà
sarebbe il primo passo per l'iscrizione risolvere- questo intoppo del ritardo
dei giovani al progetto potrebbe
dovuto all'inadempienza di molte
scattare, per quanto compete al
regioni nell'attuazione della garanzia
ministero del Lavoro, già dal primo
giovani, si tratta dell' ennesimo test che
maggio. Cioè praticamente da subito. deve indurre a una nuova linea sia di
Ma qui casca rasino, e rasino, anzi
politica del lavoro che di politica
gli asini, sono quelli di sempre, che
istituzionale. A dire il vero, il Governo
purtroppo nel nostro ordinamento
Renzi lo aveva già compreso. Nel
hanno una funzione chiave nelle
disegno di legge di delega che va sotto il
politiche attive del lavoro, cioè le
nome di job acts, infatti, c'è un articolo
Regioni. Come ha scritto in più
2 (delega al Governo in materia di
occasioni Il Messaggero, alla fatidica
Andrea Monorchio
e Luigi Tivelli
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G
servizi per il lavoro e politiche attive)
che reca !'istituzione di "una Agenzia
Nazionale per l'Occupazione" che
avrebbe la funzione di accorpare a
livello nazionale le politiche attive per
il lavoro, comprese quelle relative ai
servizi per !'impiego. Una scelta che
evidentemente nasce dalla
costatazione del fallimento delle
regioni nella conduzione delle
politiche attive per il lavoro. Ora, si
tratta di fare un passo in avanti
ulteriore. In vista della tanto attesa
riforma del titolo V, una volta che è
finalmente passata la sbornia
federalista e regionalista, è il caso di
prendere atto che una materia cruciale
come la politica attiva per il lavoro, in
un Paese con i nostri livelli di
disoccupazione, non può che essere di
competenza nazionale. Così come va
rivisitata la competenza in materia di
formazione professionale, viste le
prove a dir poco deludenti sin qui rese
dalle regioni.
Nel frattempo, tornando alla
"garanzia giovani", a questo punto,
dopo lo sforzo tenace condotto prima
dal Governo Letta e poi dal Governo
Renzi, si tratta di una priorità politica
per il Paese che non può venir meno
per il capriccio o !'inefficienza di
qualche burocrate o assessore
regionale. Come riteniamo che il
Presidente Renzi abbia ben chiaro.
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rUnità
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Foglio
1 /2
Data
I
Oggi la rifomla della Pa
Renzi: farà discutere
. S~~o una presentazione con Madia: nessun prowedimento _ Tra i temi:
hmltl alla sospensiva del Tar, dirigenti a termine _ Sindacati: subito un tavolo
BIANCA DI GIOVANNI
ROMA
quello delle scuole di formazione che
saranno riformate. È possibile che ai
cinque istituti attualmente in vita si
proponga una cura dimagrante, con
l'accentramento di direzioni, strutture
e locali. L'intervento si collega allo
«sforbicia Italia», cioè al piano di sfoltimento degli enti, con l'eliminazione di
quelli inutili. Quanto alle retribuzioni
dei dirigenti, è possibile che si confermi il tetto già stabilito di 240mila euro.
MISSIONE EUROPEA
Di riforme ha parlato anche Pier Carlo
Padoan a Londra, dove il ministro ha
avuto contatti riservati con gli operator~ d~lla city. Appuntamento importantissimo per un paese che emette 400
miliardi di titoli all'anno, e che si appresta ad awiare un nuovo piano di privatizzazioni. Padoan ha parlato del suo
«capo giovane e energico», riferendosi
a Renzi, sottolineando come fra le ricette per la ripresa italiana, ci sono «anche le riforme istituzionali, che introducono certezza politica e la possibilità di
un governo più duraturo». Secondo il
titolare di via XX Settembre le riforme
consentono anche un aggiustamento
di bilancio «più morbido, sempre nel
rispetto delle regole di Bruxelles». Sullo scacchiere europeo Padoan non ama
parlare di «alleanze», ma sottolinea
che per Parigi e Roma le priorità sono
crescita e lavoro. «Ma questo non può
essere solo l'obiettivo di Francia e Italia - ha spiegato Padoan - Tutti gli Stati
membri, compresi quelli del Nord, che
hanno voltato più rapidamente la pagina della crisi, devono condividere questa visione».
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Oggi è il giorno della pubblica amministrazione. AI termine del consiglio dei
ministri il premier Matteo Renzi presenterà una iniziativa di consultazione
online sulla semplificazione della macchina pubblica. Questa la novità
nell'approccio che il premier ha voluto
inaugurare nella partita statali. «Presentiamo con il ministro Marianna Madia i prowedimenti che noi proponiamo alla pubblica amministrazione, con
un metodo un po' diverso dal solito»
ha detto Renzi intervenendo a Porta ~
Porta. Sarà una conferenza stampa «simile a quella definita della televenditaha scherzato Renzi - Ci saranno molte
cose che faranno discutere». Infatti i
sindacati sono già sul piede di guerra
per via della mancata convocazione a
un tavolo. Oggi comunque non si prevede un varo: il riordino sarà effettuato a
tappe, con diversi interventi diluiti nel
tempo. Il premier ha indicato due temi: la giustizia amministrativa (cambierà il meccanismo della sospensiva del
Tar) alla licenzi abilità dei dirigenti
(che per la verità è già in vigore). Renzi
ha confermato che una misura allo studio è quella dell'incarico a termine per
i dirigenti. Quanto ai cittadini, ha annunciato un Pin unico per l'accesso ai
servizi della pubblica amministrazione. «Vuoi dire mai più code. Vuoi dire
che sono le istituzioni che si adeguano
alle esigenze del cittadino», ha aggiun-
to il premier. Il programma è strettamente collegato con l'agenda digitale
cioè il piano di informatizzazione e col~
legamento di tutte le banche dai pubbliche.
Ai sindacati tuttavia il premier ha inviato anche messaggi rassicuranti. Come quello sui supposti esuberi, indicati
in 85mila nella spending review. «L'ha
detta Cottarelli, ma è una cifra teorica.
Ma non si fa cOSÌ. Intanto perché con il
blocco del turn over il numero dei lavoratori nella pa è simile a quella di altri
Paesi, anzi un po' meno della Francia».
Insomma, «nessuno verrà licenziato
perché il governo deve tagliare - continua il premier - ma i dipendenti dobbiamo farli lavorare di più e meglio, pagare di più chi lavora meglio e punire i
dirigenti che fanno i furbi».
Ieri si sono susseguiti incontri a Palazzo Chigi prima con i tecnici dei Comuni, poi con quelli delle Regioni. «DalIa riforma della pubblica amministrazione un'Italia più semplice, con meno
enti, come stiamo già facendo con legge province», ha annunciato a Radio
anch'io il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio. Si conferma che l'intervento sarà effettuato
con due prowedimenti, un decreto e
un disegno di legge, sul modello del
Jobs Act. Tra le indiscrezioni filtrate in
questi giorni, compare anche quella
del ruolo unico: si verrebbe assunti come dipendenti dello Stato e poi assegnati ai ministeri che necessitano personale (oggi si viene assunti da un ministero). Altro capitolo importante è
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IL~MA.TTINO
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Esuberi, uscite indolori
Risparmi per 3 miliardi
Statali non più in servizio
volontario fmo a 67 anni
Via libera agli esoneri
Andrea Bassi
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Matteo Renzi prova a rassicurare gli
statali che, in fin dei conti, costituiscono ancora una consistente fetta
dell' elettorato del Partito Democratico. Gli 85 mila esuberi indicati dal
Commissario alla spending review
Carlo Cottarelli, ha spiegato il premier, sono solo «teorici». Ma dalla
riforma della Pubblica amministrazione è legata anche una consistente fetta, 3 miliardi di euro, di risparmi necessari a mantenere in piedi
l'impalcatura dei conti pubblici disegnata nel Documento di economia e finanza. Dunque, dalla voce
«statali» dovranno arrivare risparmi
di spesa. Il tentativo del governo sarebbe quello di rendere le uscite il
più indolore possibile. La prima misura sarebbe l'abolizione del «trattenimento in servizio», un istituto che
oggi permette ai dipendenti pubblici che hanno maturato i requisiti
per andare in pensione di restare al
lavoro per altri ventiquattro mesi. In
modo volontario, insomma, si può
chiedere all'amministrazione di
prolungare il servizio fino a 67 anni.
Questa possibilità, secondo quanto
trapela, verrebbe cancellata. In questo modo i pensionati pubblici aumenterebbero di circa 20 mila unità
all'anno. Non solo. Nelle settimane
scorse il ministero della Funzione
pubblica avrebbe chiesto alla Ragioneria dello Stato delle simulazioni
puntuali su quanti sono i dipendenti pubblici che da qui al 2018 mature-
ranno i requisiti per la pensione. Si
parla di oltre 200 mila persone che
potrebbero essere interessate da scivoli e prepensionamenti.
Una delle ipotesi allo studio è
quella dell' esonero dal servizio, lilla
indicazione in tal senso era stata inseritadallo stesso Cottarelli all'interno del suo piano di spending review. Per i lavoratori vicini alla pensione' per esempio per coloro a cui
manca un solo anno di lavoro, e che
ricoprono posizioni in esubero, verrebbe proposto di restare a casa con
uno stipendio ridotto, magari dando la disponibilità a lavorare part time, anche solo poche ore a settimana' in strutture pubbliche che viceversa hanno carenze di personale.
Un meccanismo che non creerebbe
nemmeno disparità di trattamento
con il settore privato, dove il ministro del lavoro Giuliano Poletti, sta
lavorando al prestito pensionistico
per anticipare il ritiro dal lavoro con
una penalizzazione. I prepensionamenti servirebbero anche a svecchiare la pubblica amministrazione
con il meccanismo della «staffetta
generazionale» annunciato dal ministro Marianna Madìa. Si sta ancora ragionando di quante nuove assunzioni sbloccare ogni statale che
lascia il lavoro per la pensione. L' attuale turn over è fissato in uno a cinque. Ogni cinque pensionati un
nuovo assunto. Lasciando questa
proporzione con una platea così ampia di possibili prepensionati, i 3 miliardi di risparmi previsti da Cottarelli potrebbero anche raddoppiare.
C'è poi il tema della dirigenza
pubblica. Gli stipendi verranno ridotti, soprattutto la parte di risultato che non aumenterà più insieme
all'indennità di posizione. Arriverà
il ruolo unico, la mobilità e la
licenziabilità.
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Pa,
enti Iicenziabili
epremi achi lavora
Testo al Cdm ma niente decreto. Il premier: farà discutere
LucaCifoni
Renzi ha poi difeso il decreto Irpef approvato dal Consiglio dei ministri prima di Pasqua. In tema di retribuzioni
se l'è presa con l'Associazione
nazionale magistrati: «La storia che toccare il loro stipendio sia un attentato alla libertà
e all'indipendenza della magistratura è offensiva per il decoro e dignità dei magistrati che
non guadagnano quella cifra e
per i cittadini» ha spiegato.
Quanto al credito d'imposta per i lavoratori dipendenti
che guadagnano fino a 26 mila
euro, e più in generale alla riduzione del cuneo fiscale, il
presidente del Consiglio si è
detto sicuro di poter trovare i
15 miliardi che il prossimo anno saranno necessari per la copertura finanziaria del provvedimento. E ha espresso ottimismo anche in tema di crescita,
sostenendo che la stima di un
incremento del Pil dello D,8
per cento quest'anno potrebbe essere rivista verso l'alto, avvicinandosi ad un punto percentuale.
Di crescita ha parlato anche
Pier Carlo Padoan da Londra:
la strategia in questa direzione
deve essere europea, condivisa da tutti e non solo da singoli
Paesi come I tali a e Francia. Alla domanda se la Germania
condicide questo approccio, il
ministro dell 'Economia ha però preferito rispondere «no
comment» per poi sottolineare !'interesse internazionale
nei confronti dell'Italia.
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ROMA. Una riforma della pubblica amministrazione che include la licenzi abilità dei dirigenti, tagli alle loro indennità
di risultato e l'uscita di alcune
decine di migliaia di dipendenti che dovrebbe preludere ad
un ricambio generazionale. E
poi ancora interventi sulla giustizia amministrativa, con una
sostanziale riduzione delle sospensive e semplificazioni per
i cittadini, ai quali sarà attribuito un Pin per l'accesso ai servizi pubblici.
Il Consiglio dei ministri di
oggi non approverà queste misure' ma Matteo Renzi ha intenzione di annunciarle in
una conferenza stampa che ricalcherà in
qualche modo quella del
Padoan
12 marzo in
Nel tour
materia di fia Londra
sco. Così ieri
partecipando
prosegue
a Porta a Poril pressing:
ta il presiden«La crescita te del Consideve essere glio ha detto
di non voler
europea»
entrare
nei
dettagli, pur
indicando le grandi linee del
progetto. E ha sottolineato la
difficoltà della riforma, per la
quale a suo parere «non basta
la Nasa ma servono i marines».
Sul tema della dirigenza, affrontato solo parzialmente nel
decreto Irpef con la fissazione
del tetto massimo alle retribuzioni, i prossimi provvedimenti dovrebbero andare più in
profondità: rivedendo l'attuale meccanismo dei premi per
legarli davvero ai risultati ed
all'andamento
economico
complessivo del Paese, disciplinando la licenziabilità e introducendo il ruolo unico.
Per quanto riguarda la generalità dei dipendenti, l'obiettivo è rendere effettiva la mo bilità: questa linea di azione si
connette con l'idea di favorire
il ricambio generazionale
all'interno della pubblica amministrazione. Il premier ha
voluto rassicurare, spiegando
che il numero di 85 mila esuberi contenuto nel documento
del commissario alla revisione
della spesa Carlo Cottarelli è
in realtà «una cifra teorica».
Dunque nessuno sarà licenziato' ma le uscite saranno comunque ottenute ricorrendo
sostanzialmente a forme di
pensionamento.
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I
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I"
r-t:JI,rl
Dalle toghe ai superburocrati
ecco la giungla degli stipendi
Trionfa l'Italia delle corporazioni. Con l'avallo dei sindacati
Adesso che ai vertici della pubblica
amministrazione è arrivata, tra mille
mugugni e proteste, la scure dei tagli
orizzontali, si scopre l'uovo di Colombo: la giungla retributiva( e previdenziale che ne consegue). E qui le cose
si complicano perché non basta un
taglio agli stipendi urbi et orbi, che
rischia comunque di colpire anche i
migliori servitori dello Stato, ma bisogna andare a individuare i rami della
giungla cresciuta nell' ombra dell'Italia corporativa dove si scrivono montagne di leggi e poi, innanzitutto con
la complicità dei sindacati, si procede con le relative eccezioni.
Partiamo, per esempio, dalla magistratura. È vero che toccare gli stipendi dei magistrati può rappresentare una spallata alla loro autonomia, ma è altrettanto vero che gli automatismi nelle carriere e negli aumenti degli stipendi, a colpi di leggi
votate in Parlamento, sono maturati
spesso in un clima non proprio da
equilibrio dei poteri dello Stato. Alla
vigilia di una di queste votazioni, grazie alle quali la carriera di una magistrato è assolutamente sganciata dalla sua professionalità, Flaminio Piccoli, all' epoca capogruppo alla Camera della Dc, convocò i deputati del
partito e disse: «Cari amici, se questa
legge non passa, quelli ci arrestano
tutti». E la legge passò. Non ha mai
fatto strada, invece, l'idea che anche
nella magistratura si possano misurare gli stipendi e le carriere sulla base
dei risultati del lavoro come ha chiesto, senza mai essere ascoltato, un
magistrato di valore, Gherardo Colombo, uno dei protagonisti della stagione di Mani Pulite: «Nella nostra ca-
tegoria, come in tutte le altre, ci sono
quelli che lavorano poco e male, e si
possono individuare. Basta valutare
con attenzione e con forza i risultati
dell' attività di un magistrato, e rimuovere il macigno culturale in base al
quale in Italia, specie nella sfera pubblica, si avanza senza meriti». D'altra
parte viviamo in un Paese dove oggi
si contano 3,2 milioni di liti penali in
corso di giudizio, e 5,4 milioni di cause civili pendenti. Se non è solo per
colpa dei magistrati che lavorano male, bisogna riconoscere che nessuno
paga mai il conto di un'inefficienza
così grave.
Ci sono poi gli anomali divari nelle stesse fasce della Pa. Come nel caso degli awocati che lavorano nel
cuore della macchina pubblica. Un
dirigente dell' Awocatura dello Stato
incassa 275mila euro l'anno, ben più
del doppio di un suo collega della Polizia che si ferma a 103mila euro. Un
caso di scuola è quello dell' awocato
Mario Cartasegna, salito agli onori
della cronaca grazie al fatto che, pur
lavorando in un medio comune come Perugia, incassava uno stipendio
annuo di 220mila euro (i suoi colleghi, nella media, si fermano alla metà) ed è andato in pensione con un
assegno annuo di 637mila euro, circa
24milaeuro netti al mese. Tutto regolare, pare. In realtà la spiegazione è
legata a un contratto, parallelo che
prevede la possibilità di sommare a
una parte fissa dello stipendio, un
emolumento variabile, legato ai buoni risultati delle cause e ad ulteriori
accordi con la pubblica amministrazione.
Un' anomalia non isolata se si pensache ancora due anni fa nella Regione Sicilia ci sono stati 365 baby pensionati' con la carta d'identità ancora
da cinquantenni. E un dirigente di
una delle regioni più dissestate d'Italia porta a casa, a differenza di tanti
suoi colleghi nel resto d'Italia, 16
mensilità. Solo una pattuizione opaca, corporativa, sindacalizzata agli
estremi, spiega come in una stessa
azienda pubblica, la sciagurata Atac
di Roma, gli 85 dirigenti della società
guadagnano stipendi compresi in
una forchetta che varia da 80mila a
325mila euro l'anno. Una differenza
pari a tre volte. Come, tornando ai
vertici dello Stato, un Capo di Stato
maggiore dell' Aereonautica è riuscito a guadagnare
euro
460mila
l'anno, pari a dieci volte lo stipen- Il caso
dio del suo supe- Il ministro
riore, il ministro
della Difesa
della Difesa.
Ma la giungla guadagna
si allunga dai pia- 1Ovolte meno
ni alti a quelli bas- di un Capo
si. Come nella
scuola. Anche di Stato
qui premiare il maggiore
merito e colpire _ _
chi non lavora è
una missione impossibile. Per provarcil' assessore all'Istruzione diModena, Adriana Querzè, ha preso alcune scuole dell'infanzia, le ha sfilate
dalla diretta competenza del comune e le ha messe in una fondazione
pubblica, Cresce@Mo. Tutto per avere le mani libere nella selezione dei
supplenti, senza pagare dazio alle organizzazioni sindacali. Apriti cielo.
Contro l'assessore si è scatenata la
guerriglia sindacale, e adesso la Querzè si ritrova candidata al posto di sindaco di Modena (si vota a maggio,
conle europee) con un potente nemico: il sindacato, appunto.
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Antonio Galdo
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INTERVISTA ALL'EX COMANDANTE DElLA COSTA CONCORDIA: «NON SONO COME IL LORD JIM DI CONRAD»
«TUTTA COLPA
DEI MIEI UFFICIALI»
Ecco la verità di Schettino
Il comandante contro i suoi aiutanti in plancia: «Dovevano segnalarmi il pericolo
costituito dal fondale basso, me ne sono accorto io guardando la schiuma»
Eattacca l'equipaggio: «Ammassarono le persone sul lato sbagliato della nave»
PAOLO.CRECCHL.
GROSSETO. Gli hanno offerto un posto
da istruttore, per insegnare ai capitani di
lungo corso come fare le manovre. Poi
«qualcuno ha fatto pressioni per bloccare
l'assunzione», accusa, «perché non era
bello che si sapesse quello che in molti
stanno confermando in aula: e cioè che
Francesco Schettino resta un signor comandante, e ha fatto il proprio dovere».
Vigliacco. Incapace. Lord Jim, come
l'ufficiale del romanzo di Joseph Conrad
che abbandona la nave e si riscatterà trovando il coraggio di affrontare la morte.
Ma chi è davvero
Schettino,
l'uomo
consegnato al ludibrio
del mondo da una telefonata, «tomi a borda,cazzo»? Nel giorno
in cui le registrazioni
rivelano l'angoscia di
chi era sulla Concordia (<<Non si vede nessuno, siamo ammassati come le capre, ci
mandano a morire!»)
lui non ci sta più: «Ora
basta, stanno esagerando. Proviamo a riscriverla, questa storia»?
Proviamo, comandante: perché
non si è arrampicato su quella maledetta biscaglina, come la esortava il
capitano Gregorio De Falco?
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A'I".I'*'Yi1;l'1!:: A. DE FALCIO
«Le motovedetle
della Guardia
costiera non
soccorrevano i
naufraghi per paura»
Lasciamo da parte il processo, parli
ai lettori del Secolo XIX: Genova è il
quartier generale di Costa Crociere e
la capitale italiana della gente di mare.
«Genova è anche la città di mia madre.
Mio nonno faceva il maestro d'ascia periI
Rex, lei è nata lÌ».
La sua verità, comandante.
«La verità è quella del codice di navigazione. Stavamo a mezzo miglio dalla costa, e a quella distanza il governo della nave è affidato alla guardia».
La guardia sono gli ufficiali della
plancia?
«Sì. Che non vengono mai sollevati né
dal ruolo né dalle rispettive mansioni.
Nemmenoseilcomandanteassumeladirezione della navigazione!»
Invece?
«Nessuno ha segnalato il pericolo. Il
primo ufficiale, Ambrosia, che faceva le
misurazioni nautiche. Il terzo, Coranica,
che guardava il radar. L'ufficiale subenuso esclusivo
del
destinatario,
non
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da I nostro inviato
trante, Ursino, che non si capisce cosa facesse. Il timoniere, Rusli Bin... Nisciuno
hafiatato, mi sono accorto io di quello che
stava succedendo!»
Come se ne accorge?
«Guardo il mare e vedo la schiuma.
Quando ci sono bassi fondali il moto ondoso, anche se è generato da una brezza
leggera, dà origine a una schiumetta».
Stavate facendo l'inchino?
«No! Solo un passaggio ravvicinato, lo
ripeto, mezzo miglio marino. Invece ci
siamo trovati sugli scogli, e non uno adire:
comandà, siamo alla distanza minima!
Comandà, attenzione!».
Lei ha navigato 33 anni: come può
essere successa una cosa simile?
«È brutto dirlo, ma è stato un incidente
che si sarebbe potuto verificare in qualsiasi altra circostanza, considerate le carenze di coordinamento del team di plancia. Con la tecnologia si abbassala professionalità individuale? E allora è necessario rafforzare le regole di gestione delle
nsorse umane».
Traducendo: ufficiali inadeguati.
Quando si accorge che la nave sta andando a sbattere, cosa fa?
«Scapolo la schiuma e ordino al timoniere di accostare prima a dritta, per aggirare lo scoglio, poi a sinistra per evitare
che la poppa schiaffeggi il basso fondale.
Invece il timoniere sbaglia, alla fme va a
dritta. Lo testimonia la scatola nera. Non
so cosa gli è preso».
La Concordia tocca le famose Scole
e comincia a imbarcare acqua.
«In quei casi bisogna mantenere la calma e capire cosa è successo. Verificare i
danni nel minor tempo possibile. Ma bisogna utilizzare un linguaggio appropriato nel riportarli, non si può dire: ci sono i
quadri elettrici bagnati, o l'ascensore non
funziona. Il comandante ha bisogno di in-
Codice abbonamento:
«Non era possibile, perché la biscaglina era quella di destra e si trovava sott' acqua. Chiesi a Ferrarini di far capire a De
Falcocheseeraindispensabilelamiapresenza a bordo doveva farmi mettere a disposizione un elicottero».
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IIL SECOLO III
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i miei ordini, lo testimonia la scatola ne«Allora: io sono sbarcato sugli scogli
ra».
davanti alla nave. Non in porto, ma aventi
«No: c'è stato un elenco di informazioPer restare in plancia: la moldava? metri dal naufragio. Avevo già parlato con
ni scollegate e confusionarie, a volte con«Era in un angolo».
il comando generale aRoma. Mi dicono di
traddittorie. Bisognava riportare il nuMa non è vietatissimo?
mero dei compartimenti allagati. Nien«No, basta pagare settanta euro e allora
faltro».
si possono fare persino le visite guidate.
CI" lìD~O EROISMO
È vero che statisticamente, in un Con tanto di foto e brindisi con il comanabbandono nave, ci sono sempre delle dante».
«Ho visto il mio
formazioni precise per decidere».
Non è stato cosÌ?
Continui il racconto.
«Sì. Se la nave galleggia, resta il posto
«Per evitare il peggio decido di far scarrocciare la nave fmo ad appoggiarla sul
più sicuro per i
basso fondale. Quella è la decisione che
passeggeri».
prendo nel momento più drammatico
La nave gallegdella mia vita... Non mi è stata obiettata
giava?
né dall'unità di crisi né dalla sala operati«Con tre comva della capitaneria».
parti allagati, una
I comparti allagati non erano solo
nave come la Contre, però. Proprio ieri, al processo, è
cordia galleggia.
stato accertato che le paratie stagne
Gal-leg-gia, e quenumero lO e 24 hanno ceduto.
sta era l'informa«Sì, e il computer che segnala la stabilizione che mi era
tà della nave, che dice se la nave può essestata data. Può esre salvata o no, era fuori uso. Poi si sono
sere rimorchiata
rotti gli oblò eIa scafo ha cominciato a innel porto più viciclinarsi».
no dopo aver sbarcato i passeggeri in sicurezza».
nnaufragio.
Cosale risponde il capo dell'unità di
«Mettiamo in mare le scialuppe e ordicrisi Ferrarini, quando lei chiede il ri- no un servizio di spola terra-bordo: sarebmorchiatore?
be stato materialmente impossibile cen«Di chiamarmi il rimorchiatore da so- sire tutti i presenti abordo, oltre 4.300. Se
lo, col telefonino. Se lo avessi fatto con la avessi dato semplicemente l'abbandono
radio, avrebbero sentito tutti. Sarebbe nave, nessuna scialuppa sarebbe tornata
stato soccorso ... E chi presta soccorso, per indietro a recuperare i passeggeri».
il codice della navigazione, può chiedere
n timoniere ha dichiarato di aver
una ricompensa pari al valore dellanave». visto marinai calare le scialuppe in
Non sono riflessioni che uno si im- mare senza aver prima esteso i bracci
magina, in circoche le sorreggono. CosÌ alcune sciastanze
tanto
luppe sono finite sul ponte inferiore.
drammatiche.
«Sì, lo hanno testimoniato anche altri».
«EvidentemenLei ha abbandonato la nave.
te sono state fatte».
«L'unico licenziato sono stato io.
In un incidente che coinvolge un'organizzazione così complessa come è possibile
scindere le responsabilità? Certo, così
l'assicurazione ha pagato 500 milioni di
dollari all'armatore senza problemi».
ncomandante in seconda che faceva? È vero che è lui il referente dell'equipaggio, tanto che si chiama
"staff captain", ed è il conoscitore
pratico della nave, della suamanutenzione, della sua storia, ed è responsabile della prevenzione incidenti?
«Sì. Invece Bosio si è limitato a ripetere
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«No. Mi hanno scagionato tutti, utilizzando termini diversi:
caduto, scivolato, saltato su una lancia... La
verità è che se un piano
inclinato s'inclina oltre un certo grado, sei
soggetto alla forza di
gravità. Se non lo riconosci sei in malafede».
stare lì, col telefono pronto. Non hanno
altri contatti per coordinare i soccorsi».
Poi cosa succede?
«Quando mi chiama De Falco sto parlando con un gommoncino della nave appoggio, si sente in sottofondo nella telefonata. Avevo segnalato da poco che le motovedette non andavano sottobordo a
soccorrere i naufraghi: per paura, perché
la Concordia si stava inclinando sempre
di più. DeFalco è aggressivo perché ha saputo del comportamento delle motovedette, attacca per difendersi. Poi, certo, io
avevo la voce di uno che stava vivendo la
tragedia della sua vita. Ero avvilito, quello
non capiva, lo ha testimoniato anche Ferrariniin aula».
Costa l'ha scaricata subito.
«I giornalisti hanno fatto il loro lavoro
ma non avevano la competenza per capire. Perché l'armatore non ha difeso il suo
comandante e nello stesso tempo non ha
aiutato i giornalisti, salvando anche il
proprio buon nome?»
In Corea è affondato un traghetto,
centinaia di bambini morti. Hanno
subito paragonato il comandante a
lei.
«Due storie avulse l'una dall'altra. lo
ho fatto l'impossibile per salvare i passeggeri, e anche se le trentadue morti restano una perdita enorme, ne ho portati a
riva quattromila. Proprio stamattina, in
aula, è emerso che non è morto nessuno
per l'impatto ma perché l'equipaggio
Dunque?
aveva fatto ammassare le persone sullato
«Dunque mentre il sbagliato della nave».
comandante in seconComandante, per l'opinione pubda si tuffava coraggiosamente in acqua, e blica lei è il grande colpevole ... Lord
se la dava a nuoto rischiando di essere Jim.
straziato dalle pale dell'elica della scia«lo non sono Lord Jim, ho fatto la
luppa, io armeggiavo perché la stessa scelta giusta. Però mi chiedo: qual èil pascialuppa non rimanesse schiacciata sot- rametro per definire una tragedia, il vato la fiancata della nave. Lo hariconosciu- lore della nave o delle vite umane?»
to chi era accanto ameeho portato a riva,
malgrado il marinaio addetto fosse anda- crecch [email protected]
to in panico».
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Ferrarini ha
patteggiato, gli
ufficiali
della
plancia anche.
Hanno dunque riconosciuto
le
proprie responsabilità. Lei no?
secondo tuffarsi
"coraggiosamente"
in mare :mentre io
salvavo la scialuppa»
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vittime?
Resta la telefonata con De Falco.
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La "fuga" del comandante
(9
•
C9
Inclinazione della
Costa Concordia
alle ore 00,01
,
Fotogramma tratto dal video di Daniel Parvu: il display indica le 01.14. In realtà sono
le 00.17, nel momento in cui si odono le concitate parole dell'equipaggio della Guardia
di Finanza. l'acqua lambisce sul lato dritto il ponte 8, i ponti 3 e 4 sono sommersi.
Individuati i due assi principali della nave, a quell'ora sbandata di oltre 40 gradi
•
•
I
I ... I
..
Inclinazione della Costa
Concordia alle ore 00,17
(sulla base del video)
'
,
ho abbandonato la nave. Mi hanno scagionato tutti, usando termini diversi: caduto,
scivolato, saltato su una lancia... la verità è che se un piano inclinato s'inclina oltre
un certo grado, sei soggetto alla forza di gravità. Se non lo riconosci sei in malafede
FRANCESCO SCHETTINO
GORGHI TRAVOLSERO
LE CATENE UMANE
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Quando circa due ore dopo l'urto,
la Concordia andò a piegarsi su un
fianco si determinò il massimo numero di vittime del naufragio (32 in
totale). L'acqua invase ponti e corridoi, si formarono gorghi e risucchi che trascinarono via molte persone, strappate alle catene umane
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30 aprile - SNALS Lombardia