Club Alpino Italiano
Sezione di Ivrea
140° anniversario della fondazione
10° Assemblea GR Piemonte
29 marzo 2015
Verbale
Ivrea, domenica 29 marzo 2015
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
INDICE
1-
Ordine del giorno_____________________________________________________ 4
2-
Elenco Sezioni partecipanti __________________________________________ 5
Sezioni Presenti ____________________________________________________5
Sezioni Presenti per delega ___________________________________________5
Sezioni Assenti _____________________________________________________5
3-
Verbale Assemblea ___________________________________________________ 6
Punto 1: Nomina del Presidente e di tre scrutatori _________________________6
Punto 2: Saluto delle Autorità _________________________________________6
Punto 3: Approvazione del verbale dell’Assemblea di Cuneo del 30.03.2014 _____6
Punto 4: Data e sede dell’Assemblea dell’autunno 2015 (area LPV), Liguria _____6
Punto 5: Deroga regolamento GR per Assemblea 2016 ______________________7
Punto 6: Relazione del Presidente e componenti CCIC ______________________7
Punto 7: Relazione Tesoriere del CAI Regione Piemonte ____________________10
Punto 8: Relazione Revisore dei conti __________________________________13
Punto 9: Approvazione Bilancio Consuntivo 2014 _________________________14
Punto 10: Approvazione Bilancio Preventivo 2015 ________________________14
Punto 11: Elezioni per Presidente Regionale, otto Componenti CDR, due
Componenti Collegio probiviri, un Revisore conti__________________________14
Punto 12: Presentazione candidati Vice Presidente Generale ________________15
Punto 13: Proposta contributo sezionale 2016 per GR (statuto GR, art.5 comma e)
________________________________________________________________20
Punto 14: Corso per Dirigenti CAI _____________________________________20
Punto 15: Mozione Sezione di Varallo – Utilizzo delle strutture CAI per le attività
istituzionali_______________________________________________________22
Punto 16: Mozione delle Alpi del Sole (esclusione Eliski) ___________________22
Punto 17: Coperture assicurative per le proprietà sezionali _________________24
Punto 18: Montagna terapia __________________________________________25
Punto 19: Gita Regionale GR Piemonte, sezione di Asti _____________________26
Punto 20: Varie ed eventuali _________________________________________26
4-
Riepilogo risultati votazioni ________________________________________ 28
Verbali e Bilanci ___________________________________________________28
Varie ____________________________________________________________28
Mozioni __________________________________________________________29
Elezioni __________________________________________________________29
5-
Allegati ______________________________________________________________ 30
Pag. 2
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
Nota al Verbale:
Il presente verbale è stato trascritto dalla registrazione audio dei lavori assembleari.
La Sezione di Ivrea si scusa in anticipo per eventuali inesattezze od omissioni.
Pag. 3
Verbale 10
1-
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
Ordine del giorno
1. Nomina del Presidente e di tre scrutatori;
2. Saluto delle Autorità;
3. Approvazione del verbale dell’Assemblea di Cuneo del 30.03.2014;
4. Data e sede dell’Assemblea dell’autunno 2015 (area LPV), Liguria;
5. Deroga regolamento GR per assemblea 2016;
6. Relazione del Presidente e componenti CCIC;
7. Relazione Tesoriere del CAI Regione Piemonte;
8. Relazione Revisore dei conti;
9. Approvazione Bilancio consuntivo 2014;
10. Approvazione Bilancio preventivo 2015;
11. Operazioni di voto per l’elezione di:
• Presidente Regionale
• componenti CDR
• componenti del Collegio dei Probiviri
• revisore conti.
12. Presentazione candidati Vice Presidente Generale;
13. Proposta contributo sezionale 2016 per GR (statuto GR, art.5 comma e) (Grossi);
14. Corso per Dirigenti CAI (Grossi);
15. Mozione della sezione di Varallo;
16. Mozione delle Alpi del Sole (Eliski);
17. Coperture assicurative per le proprietà sezionali;
18. Montagna terapia;
19. Gita Regionale GR Piemonte, sezione di Asti;
20. Varie ed eventuali.
Pag. 4
Verbale 10
2-
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
Elenco Sezioni partecipanti
Sezioni Presenti
PIEMONTE
Acqui Terme, Alba, Alessandria, Almese, Arona, Asti, Bardonecchia, Barge, Baveno, Biella, Borgomanero,
Bussoleno, Casale Monferrato, Caselle, Ceva, Chivasso, Ciriè, Coazze, Cuneo, Cuorgnè, Domodossola,
Forno Canavese, Fossano, Ivrea, Lanzo Torinese, Leinì, Mondovì, Mosso Santa Maria, Orbassano,
Pallanza, Peveragno, Pianezza, Pinasca, Pinerolo, Rivarolo, Rivoli, Saluzzo, Susa, Torino, Torre Pellice,
Tortona, Trivero, Uget, Valgermanasca, Valsessera, Varallo Sesia, Venaria Reale, Verbano, Vercelli,
Vigone, Villadossola,
Sezioni Presenti per delega
PIEMONTE
Alpignano, Giaveno, Gozzano, Gravellona Toce, Novara, Ormea, Volpiano
Sezioni Assenti
PIEMONTE
Ala di Stura, Bra, Cavour, Cervasca, Chiomonte, Cumiana, Formazza, Garessio, Macugnaga, Moncalieri,
Novi Ligure, Omegna, Ovada, Piedimulera, Pino Torinese, Racconigi, San Salvatore, Savigliano, Stresa,
Val della Torre, Valenza Po, Valle Vigezzo, Varzo,
Pag. 5
Verbale 10
3-
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
Verbale Assemblea
Il giorno 29 marzo 2015, presso il Polo Universitario Officina H – Via Monte Navale 1 a Ivrea, si svolge la
10a Assemblea del Club Alpino Italiano Regione Piemonte, in occasione del 140° anniversario della
fondazione della Sezione di Ivrea.
Presenti al tavolo della presidenza:
Michele Colonna, Presidente uscente del Consiglio Regionale
Ettore Borsetti, vicepresidente generale del CAI
Giovanni Lenti, Presidente della Sezione C.A.I. di Ivrea organizzatrice dell’Assemblea
Alle ore 9,10 il Presidente del GR Piemonte Michele Colonna dichiara aperti i lavori.
Punto 1: Nomina del Presidente e di tre scrutatori
Il Presidente del GR Piemonte Michele Colonna passa la parola a Giovanni Lenti, Presidente della
Sezione C.A.I. di Ivrea, che assume la Presidenza dell’Assemblea.
All’unanimità è approvata la nomina di tre scrutatori, secondo quanto proposto dal Presidente
dell’Assemblea.
Punto 2: Saluto delle Autorità
Giovanni Lenti informa l’Assemblea che non vi sarà il consueto saluto delle Autorità, sia in
considerazione del cospicuo ordine del giorno, sia per evitare di disturbare l’Assessore, tenuto conto che
attualmente esiste una buona collaborazione con le autorità istituzionali del Comune di Ivrea.
Punto 3: Approvazione del verbale dell’Assemblea di Cuneo del 30.03.2014
Prende la parola Michele Colonna, Presidente del Consiglio Regionale, che si scusa per le imprecisioni e
le annotazioni frettolose dell’ultimo Verbale dell’Assemblea di Cuneo, ricostruito sui soli appunti annotati
dalla persona che se ne era assunto l’incarico (purtroppo deceduta) e in assenza della registrazione audio
dell’evento. Coglie l’occasione invitando l’Assemblea a provvedere tempestivamente alla redazione dei
verbali, al fine di evitare inconvenienti successivi e chiede l’approvazione del Verbale.
Richiede all’Assemblea di procedere alla votazione per alzata di mano.
•
risultati della votazione:
Presenti A favore
76
76
Contrari
0
Astenuti
0
Il verbale dell’Assemblea di Cuneo 2014 è approvato all’unanimità.
Punto 4: Data e sede dell’Assemblea dell’autunno 2015 (area LPV), Liguria
La prossima Assemblea dell’autunno 2015, di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, si svolgerà a La Spezia
l’8/11/2015.
Pag. 6
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
Punto 5: Deroga regolamento GR per Assemblea 2016
Il regolamento del GR prevede la convocazione dell’assemblea regionale avvenga entro il 31/3; poiché nel
2016 l’ultima domenica di marzo, cioè il 27 marzo, coincide con la Pasqua, si richiede all’Assemblea di
posticipare al 2 aprile 2016 l’Assemblea di primavera.
Si candida la sezione di Pianezza.
La votazione avviene per alzata di mano.
•
risultati della votazione:
Presenti A favore
76
76
Contrari
0
Astenuti
0
La deroga al regolamento è approvata all’unanimità.
Giovanni Lenti, ringrazia per la fiducia accordatagli come Presidente dell’Assemblea e richiede che gli
interventi non durino più di cinque minuti, ad eccezione del Presidente Regionale Michele Colonna, cui
saranno accordati dieci minuti.
Punto 6: Relazione del Presidente e componenti CCIC
Prende la parola Michele Colonna, che, nell’ambito del suo mandato, dal 2012, è riuscito ad adempiere
ai suoi obblighi relativi alla gestione pratica di un GR tanto numeroso, a partecipare a 178 riunioni con
enti istituzionali e incontri per attività del sodalizio e a essere presente nell’Ufficio di Torino grazie anche
al lavoro prezioso ed encomiabile dei volontari che, con l’occasione, ringrazia.
Gli eventi in Italia e in Piemonte, e le difficoltà economiche e politiche hanno in qualche modo influenzato
anche il CAI Regionale.
Durante il suo mandato si sono avvicendati tre Assessori con la delega alla Montagna: Roberto Ravello,
Gianluca Vignale e l’attuale Alberto Valmaggia.
Con l’Assessore Gianluca Vignale, il GR ha instaurato un ottimo rapporto ed è stata avviata una serie di
progetti condivisi, con finanziamenti mirati, tra i quali la realizzazione del sito GTA in 5 lingue: italiano,
francese, tedesco, inglese e russo, con l’intento di ampliare il flusso turistico in Piemonte e incrementare
le presenze nei rifugi.
Sempre con l’Assessorato alla Montagna è stata realizzata una serie di App scaricabili dal sito
piemonteoutdoor sui grandi tour escursionistici del Piemonte e la diffusione dei programmi di “Meteo
Vetta” sulla sicurezza in montagna e nel periodo invernale.
Con il nuovo Assessore con delega alla Montagna Alberto Valmaggia è stato presentato in sala stampa di
Piazza Castello un importante progetto già in precedenza avviato dall’Assessore Vignale: il rifacimento di
tutta la segnaletica attorno al Monviso, cui hanno collaborato cinque Sezioni CAI, comprendendo anche il
ripristino del “Buco di Viso”, con un’interessante pubblicità giornalistica e televisiva, in cui si evidenziava
la collaborazione del CAI.
Il GR ha promosso - di concerto con tutte le sezioni proprietarie di rifugi – l’elaborazione del “Piano di
riqualificazione dei Rifugi” presenti nell’ambito territoriale, piano che mette in luce come le sezioni CAI
abbiano negli anni costruito un patrimonio (quello dei rifugi) il cui valore è stato stimato in circa 60
milioni di Euro, per il 90% pagato dalle sezioni stesse e soltanto per il 10% circa oggetto di vari contributi
pubblici.
Oggi le sezioni non sono più in grado di far fronte agli investimenti necessari agli adeguamenti normativi,
che a livello regionale richiedono un investimento pari a circa 5 milioni di Euro: una somma piccola se
paragonata allo sforzo sopra richiamato.
Il Piano dei Rifugi identifica in maniera puntuale tutti gli interventi che sono stati segnalati dalle Sezioni
alla Commissione Rifugi.
Il documento è stato presentato e discusso con il Direttore dell’Assessorato al Turismo della Regione
Piemonte, che ha accolto con estremo favore l’iniziativa ed ha quindi tracciato il percorso amministrativo
da seguire per il reperimento delle risorse necessarie, da erogare alle singole sezioni a titolo di contributo
a fondo perduto pari all’80%. Pertanto in una serie d’incontri tra il CAI, GR e l’Assessorato al Turismo
della Regione Piemonte, si è deciso di procedere non appena sarà approvato il bilancio Regionale, alla
sottoscrizione entro il mese di Giugno 2015 di un atto formale tra le parti, un protocollo d’intesa che
formalizzerà la volontà della Regione Piemonte di sostenere il Piano dei Rifugi attraverso i fondi
dell’imminente programmazione europea e quella del CAI e del GR di coordinare le varie Sezioni per una
corretta programmazione degli interventi nel periodo 2015-2017.
Pag. 7
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
Successivamente alla sottoscrizione del Protocollo d’intesa si darà attuazione al Piano dei Rifugi
attraverso lotti prioritari e funzionali, ognuno dei quali sarà oggetto – come accadde già in passato – di
singoli accordi di programma tra la Regione Piemonte e il GR.
E’ stata inoltre presentata alla Regione la proposta di affidare al CAI GR, sulla base della convenzione
esistente, la realizzazione di una nuova cartografia turistica regionale in scala 1:50000 relativa ai sentieri
censiti. La proposta è stata favorevolmente accolta dalla Regione Piemonte. Pertanto il CAI Regionale
sarà impegnato con i volontari delle Sezioni nell’attività di rilevazione dei dati e delle informazioni utili,
che saranno poi restituite in via digitale al fine di realizzare uno strumento cartografico moderno, che
sarà distribuito in tutta Europa.
Nel 2015 è in scadenza la convenzione regionale firmata a suo tempo dal past Presidente Gino Geninatti
nel 2010. Quest’accordo, della durata di 5 anni, impegnava la Regione Piemonte a concedere un ufficio al
GR, presso l’Assessorato alla Montagna e ad assegnare un contributo di 50.000 euro annuo, per la
collaborazione tra CAI e l’Assessorato di competenza.
Purtroppo la Regione ha versato il contributo pattuito solo per il 2010 e 2011; ci auguriamo di rinnovare
questo impegno reciproco e un miglioramento generale delle condizioni economiche che ci consenta di
usufruire a pieno dell’accordo.
La campagna tesseramenti nel triennio ha subito una perdita di 523 soci; è una perdita importante, ma
analizzando il trend negativo delle altre grandi Regioni del Nord, la diminuzione dei nostri soci è ancora
contenuta. È necessario interrogarsi sulle cause di quanto avvenuto e cercare nuovi stimoli per
recuperare nuovi soci o i soci che non hanno rinnovato il tesseramento.
Colonna, sia a titolo personale sia a nome del CDR (Consiglio Direttivo Regionale) ringrazia coloro che con
il loro sostegno hanno aiutato a capire e a espletare le numerose adempienze del GR. Iniziando dal Vice
Presidente Generale Ettore Borsetti, i Consiglieri Centrali LPV: Franca Guerra, Antonio Montani
coordinatore del CC, Umberto Pallavicino nella doppia veste di CC e segretario del GR e Giancarlo Nardi,
senza dimenticare l’ex CC Ugo Griva.
Ringrazia inoltre tutti i componenti del CDR e formula un particolare augurio a Luigi Grossi, già Vice
Presidente del GR che appena entrato nella schiera dei pensionati è stato cooptato dal CDC (Consiglio
Direttivo Centrale) con incarichi specifici di coordinamento su speleologia, escursionismo, cartografia e
sentieristica.
Ringrazia il collegio dei Revisori dei Conti, con il Presidente Giuseppe Chiappero e i componenti Davide
Avagnina e Paolo Tempo, che hanno controllato e contribuito alla corretta gestione di questo triennio.
Il CDR, su suggerimento di Franca Guerra, ha programmato di stampare il Bidecalogo da consegnare
durante l’attuale Assemblea, (e a mezzo posta saranno inviate 20 copie per Sezione). È possibile
telefonare per averne altre copie. Purtroppo non è stato possibile distribuire le copie durante l’Assemblea
a causa di un guasto della stampante, ma saranno disponibili appena possibile.
Colonna cita un paragrafo di un intervento di Annibale Salsa al Convegno “Il Club Alpino Italiano e i
Parchi” del 19/11/2013 a Genova che diceva a riguardo: “Il nostro Bidecalogo, riproposto nella nuova
versione a Torino, ha ripreso sostanzialmente i concetti base elaborati trent’anni fa a Brescia e riadattati
ai nuovi principi. Il problema ancora una volta è culturale, o meglio, etico in quanto alla base di tutto c’è
l’etica della responsabilità. Il dibattito in materia di ecologia inizia proprio con l’affermazione del concetto
di responsabilità verso la natura. L’etica della responsabilità deve essere la base, il manifesto, di un
associazionismo maturo. Ritengo che il CAI debba impegnarsi su tale fronte, facendo sì che tutti i soci, in
maniera trasversale a qualsiasi commissione tecnica, sentano come prioritario questo dovere morale. “
Colonna considera importante queste parole che devono essere un dogma per tutti i soci del Club Alpino
Italiano.
Termina il suo intervento citando la richiesta della Sede Centrale di informazioni “sul monitoraggio del
carattere giuridico delle Sezioni” e poi sollecitate dalla segreteria del GR.
Su questo tema relazionerà il CC Franca Guerra nel suo intervento.
Per quanto riguarda la copertura assicurativa sarà possibile avere informazioni sia da Antonio Montani,
sia attraverso la circolare 2/2015 (dal 2 marzo 2015 si è attivata questa nuova assicurazione per i soci).
Spagna sarà comunque disponibile a fornire dettagli su questo argomento.
In ultimo chiede che siano inviati alla segreteria del GR i bilanci del 2014 e le attività delle Sezioni.
Devono anche essere trasmessi la composizione dei nuovi direttivi e i nomi dei delegati delle Assemblee,
fatto importante perché poi devono essere fatti pervenire a Milano per l’Assemblea nazionale.
Termina ringraziando Presidenti, Dirigenti e delegati per la loro collaborazione con il GR.
Prende la parola il Vice Presidente Generale Ettore Borsetti che porta i saluti a nome del Presidente
Generale del CAI, impegnato all’estero, evidenziando come tuttavia il CAI Centrale sia ugualmente ben
rappresentato all’assemblea del GR, essendo presenti tutti e quattro i Consiglieri Centrali di area.
In merito al Fondo Rifugi, informa l’Assemblea che, grazie all’aumento di 1,50€ per ogni socio ordinario,
la somma disponibile, inizialmente fissata a 500.000€, è salita a 751.000€.
Pag. 8
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
È una comunicazione non ufficiale, in quanto tale cifra deve ancora essere approvata ufficialmente nel
CDC del 10/4.
È stata rilevata una grossa carenza nei finanziamenti per i bivacchi o i punti di appoggio delle sezioni.
Infatti, le Sezioni che avevano diritto ad un solo posto nel Fondo Rifugi privilegiavano il rifugio e non il
bivacco. Per questo motivo c’è la proposta, ancora da approvare, per cui le Sezioni che hanno diritto di
presentare una sola domanda, possono presentare una domanda per un rifugio più una domanda per un
bivacco o per un punto di appoggio.
Le Sezioni che hanno diritto a presentare due domande, possono presentarne due per rifugi e due per
bivacchi o punti di appoggio. Sono poche, e in Piemonte addirittura inesistenti, le sezioni che possono
presentare tre domande.
Un delegato segnala che c’è una sezione che ha questo diritto.
Borsetti invita, in tal caso, a presentare le domande necessarie.
Termina assicurando una tempestiva comunicazione dell’approvazione del Fondo, per dar modo alle
sezioni interessate di presentare le relative domande.
Lenti invita a parlare il CC Antonio Montani, il quale, reduce da una riunione del Consiglio Centrale a
Milano, desidera aggiornare l’Assemblea in merito a due provvedimenti deliberati in data 28/3/2015 e
all’inizio del 2015.
Ricollegandosi all’invito di M. Colonna a parlare a proposito dell’Assicurazione, ricorda che le informazioni
necessarie sono presenti sulla Stampa Sociale, che illustra in modo abbastanza chiaro le nuove
opportunità offerte ai soci.
A questo proposito dichiara la soddisfazione per aver ottenuto tale risultato, poiché è estesa alle attività
personali la copertura che i Soci Cai già hanno per l’attività sociale, a costi notevolmente inferiori a quelli
presenti sul mercato, dove oltretutto è anche difficile reperire questo tipo di copertura. Questa
opportunità rappresenta quindi un importante valore aggiunto per la tessera Cai.
Sempre in data 28/3/2015 è stato deliberato in Consiglio Centrale di proporre all’Assemblea dei Delegati
di mantenere invariate le quote associative, come già avviene da sei anni, ad eccezione del 2014 dove
l’aumento era una quota destinata esclusivamente ai Rifugi. In questi sei anni, calcolando anche
l’inflazione, c’è stato un minore introito di € 750.000,00 per la Sede Centrale che ha cercato di mantenere
il suo impegno in questo senso.
Montani informa che a gennaio il Consiglio Centrale ha approvato una delibera chiedendo al CDC una
revisione della Stampa Sociale. Per ora è stato richiesto che su Montagne 360 quattro facciate,
possibilmente le quattro centrali, siano dedicate alla vita sezionale, vale a dire che vi sia un inserto che
riprenda i temi di quello che era il vecchio Scarpone cartaceo, cioè tutte quelle informazioni che sono più
legate all’attività associativa sezionale. Questa novità dovrebbe essere attuata non dal prossimo numero
ma da quello successivo. È stata richiesta una revisione de Lo Scarpone online, per renderlo anche
stampabile e quindi disponibile per le sezioni, e, più in generale, una revisione del progetto di
comunicazione della Stampa Sociale, impegno già assunto come Consiglio Centrale in occasione
dell’Assemblea di Grado nel 2014. Ora è lasciato al CDC l’attuazione di queste proposte.
Non sono ancora disponibili informazioni precise in merito al prossimo Congresso. A breve uscirà la
comunicazione della convocazione del Congresso che si terrà a Firenze dal 31/10 al 1°/11 e sarà dedicato
al tema “Quale volontariato per il CAI di domani”. Saranno ripresi quei temi che ricorrono da alcuni anni
sul CAI del futuro, sulle ipotesi di nuove forme organizzative e di struttura per il CAI di domani. Il
Presidente Martini ha proposto questo tema “Quale volontariato” per ampliare ulteriormente il dibattito,
senza limitarlo alle forme di organizzazione e regolamenti della struttura ma estendendolo al modello di
CAI, tenendo presente che in Europa i Club Alpini hanno forme e servizi diversi.
L’idea del Presidente è di organizzare un Congresso per valutare i possibili sviluppi dell’associazione CAI e
poter prendere delle decisioni in merito.
Prende la parola Franca Guerra, Consigliere Centrale
Riferendosi a una tabella per il monitoraggio fiscale, inviata a tutte le sezioni.
In un primo tempo c’è stata una risposta da parte del 50% delle sezioni del Piemonte, salita
complessivamente all’80% in seguito a solleciti, fatto che può essere un vero fiore all’occhiello a livello di
gruppo regionale, perché in tutt’Italia risulta soltanto una percentuale del 50%. Sollecita pertanto la
risposta da parte delle 15 sezioni ancora mancanti.
Analisi del risultato: 29 sezioni che hanno personalità giuridica e 37 che ne sono prive, ma questa è una
scelta sezionale. A suo tempo Gino Geninatti aveva invitato le sezioni ad adottare la personalità giuridica
per lo scarico di responsabilità fiscale però questa è una scelta personale. È sorprendente che in Piemonte
ci siano due sezioni che sono Associazioni di volontariato, una Sezione che è APS e due sezioni ONLUS,
sapendo benissimo che secondo il nostro Statuto non rientra nei parametri richiesti dalla
regolamentazione del Piemonte. Inoltre tutte le sezioni erano state invitate a compilare e inviare il mod.
EAS all’Agenzia delle Entrate, ma soltanto 33 sezioni l’hanno trasmesso; 26 non hanno ancora
provveduto e ulteriori 22 non hanno risposto.
Pag. 9
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
Per quanto concerne lo Statuto, registrato all’Agenzia delle Entrate, 50 sì, 10 no. Per il regime fiscale ci
sono le più svariate situazioni: 8 sezioni hanno contabilità ordinaria; 11contabilità semplificata; 1 sezione
ha il regime forfettario con la legge dell’86; 16 con la legge del ’91; rilevazioni elementari e 24 “vuote”.
È emerso, dalle domande pervenute, che nella maggior parte dei casi sono originate dalla non
conoscenza della regolamentazione. A questo proposito Franca Guerra anticipa che Luigi Grossi parlerà in
merito al nuovo progetto per istituire Corsi per Dirigenti, invitando tutti i dirigenti, Presidenti e Vice
Presidenti e persone del Direttivo, nonché Consiglieri a frequentare questi corsi, necessari per essere
costantemente aggiornati sulle Normative sempre in evoluzione.
Interviene Giorgio Aime – Sezione CAI Mondovì per chiedere quale sia l’obiettivo del CAI, a proposito
della questione della personalità giuridica (se sia consigliata oppure no). Il CAI dovrebbe suggerire alle
sezioni delle indicazioni da seguire per essere conformi ai regolamenti.
Franca Guerra ribadisce, proprio per aiutare le sezioni, l’importanza di frequentare i Corsi.
La parola va al Consigliere Centrale Giancarlo Nardi, che relaziona in merito a due questioni
fondamentali:
1. Sentieri e cartografia
Tema emerso sia nell’ambito del Consiglio ma soprattutto nell’ambito della Conferenza dei Presidenti
Regionali per arrivare a un’azione più coordinata e decisa su questa materia.
Era stata individuata una forma di struttura operativa dedicata a queste due tematiche distinte ma
strettamente connesse e tale Struttura operativa è stata costituita nella Riunione del Consiglio Centrale
del 28 marzo 2015, con approvazione del relativo Regolamento. Inizia quindi l’iter operativo che nel giro
di qualche mese farà progressivamente avviare questa mozione per cui questa tematica, nata in origine
dall’appello della Commissione Centrale Escursionismo, avrà una Struttura operativa a sé stante, con due
aree di lavoro congiunte: una lavorerà sui Sentieri, l’altra sulla Cartografia, portando avanti il notevole
lavoro già svolto in precedenza per entrambi. Tutto questo è da vedere nell’ottica del grande Progetto di
realizzare gradualmente una Rete Escursionistica italiana, una sorta di Rete delle Reti (che, com’è noto,
sono a carattere regionale), ma con l’interesse e la volontà di giungere a un’azione coordinata che
sviluppi tutte le potenzialità delle singole regioni, con le loro peculiarità e le loro leggi specifiche.
2. Aggiornamento a proposito del BiDecalogo
Da diffondere sempre più tra il CAI e la Società: a questo proposito il Consiglio Centrale sta lavorando per
giungere a una forma divulgativa molto snella, non solo il testo originale ma anche i contenuti con metodi
comunicativi più agili, anche diversificati per età, per esempio anche indirizzati ai giovani, nel frattempo
un ringraziamento particolare al Gruppo Regionale Piemonte che ha già stampato e diffuso un fascicolo
del Bidecalogo dove si anticipano le tematiche che, con un maggiore lavoro, saranno diffuse a livello
nazionale.
Il Consigliere Centrale Umberto Pallavicino rinuncia a intervenire.
Precisazione di Giovanni LENTI a proposito dell’Assemblea Regionale del prossimo anno, che avrà luogo
domenica 3 aprile 2016 e non il 2 come precedentemente segnalato.
Punto 7: Relazione Tesoriere del CAI Regione Piemonte
Prende la parola Laura SPAGNOLINI, Tesoriere del CAI Regione Piemonte, la quale fa riferimento alla
trasformazione del prospetto di bilancio, fatto che ha portato a miglioramenti rispetto all’anno
precedente, in quanto vengono evidenziati capitoli specifici relativi alle attività delle Commissioni (OTTO),
come in precedenza annunciato. Prossimamente ci saranno ulteriori ottimizzazioni.
Il Bilancio 2014 presenta delle novità: per esempio anche tutta la parte delle commissioni; inoltre si è
proceduto a un’ulteriore articolazione dello schema di bilancio in modo da dettagliare ulteriormente le
poste di bilancio, come ad esempio per le entrate sono stati previsti due capitoli specifici, uno relativo alle
risorse per il funzionamento del GR Piemonte e l’altro per i contributi provenienti dalla Sede Centrale.
Pertanto sono stati aperti nuovi capitoli di spesa e di entrata per fornire un migliore dettaglio.
Le quote del 5 per mille provenienti dai soci regionali contribuenti sono ben evidenziate del capitolo 35. A
partire dall’esercizio 2013 il capitolo è stato azzerato secondo l’intendimento riportato a fine 2012.
Si è cercato di ridurre in modo sostanziale le spese telefoniche, pur tenendo conto dell’aspetto gestionale
di tutti i volontari.
Dovrà pervenire un contributo devoluto dalla Regione Piemonte, pari a 25.000,00 Euro, tenendo conto del
processo amministrativo in corso.
Pag. 10
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
Nella relazione è stata messa in evidenza, come in precedenza, l’impostazione della spesa del CAI
Piemonte suddividendola in tre aree: quella funzionale, quella istituzionale e l’area operativa. E da questo
emerge che il 44% della spesa riguarda l’area istituzionale, quindi per es. i progetti; poi il 16% è relativo
all’area funzionale (cioè quella che provvede allo svolgimento dell’attività istituzionale e operativa),
richiedendo risorse abbastanza contenute. Infine c’è l’area operativa, con il 40%. Tutto questo denota un
equilibrio, nell’ambito bilancio, secondo principi contabili moderni.
Le note integrative al rendiconto descrivono sia per l’entrata sia per la spesa le operazioni contabili che si
sono verificate nel corso del1’anno, sia pure in modo sintetico.
Il saldo della giacenza di cassa al 31 dicembre 2014, è pari a 96.907,10 euro.
Tra le principali poste di bilancio dell’entrata è utile evidenziare a quest’assemblea
1.
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
il totale delle entrate, pari a 64.972,50 euro, tra le cui voci più significative
capitolo 20 Contributi per il funzionamento del GR Piemonte pari a 25.222,12 euro;
capitolo 21 contributi provenienti dalla sede centrale per più di 10.800 euro;
capitolo 24 contributi OTTO Rifugi pari a 300,00 euro derivanti da una sponsorizzazione del seminario
organizzato dall’OTTO Rifugi, che, tra l’altro, si è provveduto a stornarlo;
capitolo 25 contributi OTTO Escursionismo pari a 300,00 euro, quale contributo per saldo 2013 che
transita nel conto GR;
capitolo 26 contributi OTTO TAM pari a 350,00 euro, quale saldo 2013;
capitolo 30 contributo delle quote delle sezioni piemontesi, pari a 15.161,40 euro;
capitolo 35, pari a 319,75 euro circa: vi e stata un’entrata per la quota 5 per mille relativa agli anni
2011 e 2012;
capitolo 50 pari a 5.687, 50 euro: sono i contributi relativi al giroconto della Commissione
Escursionismo LPV al GR Piemonte per la chiusura del conto approvato dal CDR 8/3/14, il giroconto
dei fondi 2014 (687,50 euro) dalla Valle d’Aosta per gli OTTO relativi
capitolo 55: nel 2014, come nel 2013, sì e reso necessario proseguire il mantenimento di codesto
capitolo di entrata per i corsi OTTO Scuole. Per permettere a detta commissione di operare per
l’organizzazione dei corsi tecnici, i versamenti dei corsi 2014 dei singoli partecipanti, solo in quota
parte, sono state fatte transitare sul conto GR. L’OTTO ora è dotato di conto. Correlato a questo e
stato mantenuto il capitolo 99 di spesa che comprende i trasferimenti fatti all’OTTO Scuole per i corsi
organizzati a fine 2013 e parte nel 2014 (pari a 5.450,00 euro).
capitolo 95 pari a 5.000,00 euro, contributo della Provincia per lo sviluppo provinciale già finalizzato
nel 2013;
2. il totale delle spese, pari a 68.626,42 euro, tra le cui poste di bilancio evidenzio;
•
capitolo 20 spese di trasferta per partecipazioni a riunioni, convegni istituzionali da parte del CDR per
5.820,12 euro, in forte diminuzione rispetto ai 9.500 euro del 2013, spese che registrano il persistere
della pesante congiuntura economica che stiamo attraversando e la relativa consapevolezza di
limitazione delle spese;
•
capitolo 25 spese di rappresentanza pari a 1.111,00 euro a fronte dei 2.530,84 euro del 2013, come
il capitolo precedente il trend è in diminuzione, qui addirittura dimezzato quanto liquidato.
•
Cosi le spese telefoniche del capitolo 35 sono in diminuzione, pari a 548,50 euro a fronte dei 774,09
del 2013;
•
capitolo 45 i rimborsi alle sezioni sono pari a 2599,20 euro; il GR Piemonte nel voler andare incontro
alle sezioni ha rimborsato le spese alla sezione di Cuneo per l’organizzazione dell’assemblea regionale
dei delegati del 30/3/2014, alla sezione di Valenza per l’organizzazione del1’assemb1ea del
26/10/2014;
•
capitolo 65 spese per i rimborsi ai volontari pari a 4.375,37 euro, spese in aumento rispetto all’anno
precedente ma che rappresenta l’attività della segreteria che ha richiesto una presenza quotidiana
per tutti i giorni lavorativi della settimana e un impegno crescente di presenze di volontari presso
l’ufficio di corso Stati Uniti a Torino.
•
capitolo 70 pari a 1.706 euro sono i rimborsi al GR Valle d’Aosta per 1’organiz2a2ione dell’assemblea
LPV di Bard e alla sezione di Venaria per il congresso de1l’a1pinismo giovanile (500 euro).
•
•
Da quest’anno, i contributi versati agli OTTO sono stati spacchettati in tanti capitoli quante sono le
Commissioni di attività:
•
capitolo 71 contributi versati all’OTTO Scuole per 8.775,00 euro;
•
capitolo 72 contributi versati a1l’OTTO Escursionismo per 1.200,00 euro;
•
capitolo 73 contributi versati a1l’OTTO Medica per 1.250,00 euro;
•
capitolo 74 contributi all’OTTO TAM per 2.450,00 euro;
•
capitolo 75 contributi all’OTTO Rifugi per 2.250,00 euro;
capitolo 76 contributi versati al GR Liguria per 1.412,50 euro (vedasi note integrative);
Pag. 11
Verbale 10
•
•
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
capitolo 85 spese per progetti pari a 26.617,00 euro: è il saldo residuo 2010-2011 per ASF da
Gravellona Toce (vedi capitolo di entrata 98), per la realizzazione del sito internet della GTA (25.000
euro), per la realizzazione del corso di formazione sull’utilizzo dei defibrillatori nei rifugi CAI e per
l’acquisto dei materiali inerenti alla rete sentieristica e il catasto dei sentieri del Piemonte. E’
compresa anche la restituzione del GR Piemonte alla Sede centrale per l’acconto ricevuto per ASF
(357 euro).
Per il capitolo 99 rinvio a quanto già detto nella parte entrate.
La gestione 2014 si chiude con un disavanzo di 3.653,92 euro.
•
Entrate 64.972,50
•
Uscite 68.626,42
•
Disavanzo di gestione 2014 3.653,92
Tale risultato determina quindi la seguente variazione del saldo attivo:
•
Saldo attivo fine anno precedente 100.561,02
•
Disavanzo di gestione 2014 3.653,92
•
Saldo attivo al 31/12/2014 96.907,10
Una particolare lettura del rendiconto si può avere operando una riclassificazione della spesa volta a
evidenziare, in termini percentuali, i risultati di tre possibili macro aree. In tal modo, è possibile valutare,
in termini generali, come si sia distribuita la spesa del GR:
•
area istituzionale, pari a circa 30 mila euro, a cui si possono aggregare i capitoli 15, 25, 30, 55,
85;
•
area funzionale, pari a 11 mila, a cui si possono ricondurre i capitoli 20, 35, 40, 50, 60, 65, 80;
•
area operativa, pari a 27 mila euro, cui si possono aggregare i capitoli 45, 75, 76, 90 99.
AREA ISTITUZIONALE SPESE LIQUIDATE
•
CAPITOLO 15 € 1.400,00
•
CAPITOLO 25 € 1.111,00
•
CAPITOLO 30 € 64,17
•
CAPITOLO 55 € 721,22
•
CAPITOLO 85 € 26.617,00
TOTALE AREA € 29.913,39
AREA FUNZIONALE SPESE LIQUIDATE
•
CAPITOLO 20 € 5.820,12
•
CAPITOLO 35 € 548,50
•
CAPITOLO 40 € 0,00
•
CAPITOLO 50 € 0,00
•
CAPITOLO 60 € 381,34
•
CAPITOLO 65 € 4.375,37
•
CAPITOLO 80 € 495,00
TOTALE AREA € 11.620,33
AREA OPERATIVA SPESE LIQUIDATE
•
CAPITOLO 45 € 2.599,20
•
CAPITOLO 70 € 1.706,00
•
CAPITOLO 71 € 8.775,00
•
CAPITOLO 72 € 1.200,00
•
CAPITOLO 73 € 1250,00
•
CAPITOLO 74 € 2.450,00
•
CAPITOLO 75 € 2.250,00
•
CAPITOLO 76 € 1.412,50
•
CAPITOLO 90 € 0,00
•
CAPITOLO 99 € 5.450,00
TOTALE AREA € 27.092,70
Dalla tabella di riclassificazione della spesa, si può comprendere come nel 2014 l’area istituzionale sia
stata preponderante sulle altre due macroaree. L’area istituzionale, alla quale fa riferimento la spesa della
presidenza per le sue attività di rappresentanza, organizzative, editoriali e progettuali, rappresenta il
44% della spesa totale del 2014.
Rispetto allo scorso anno, infatti, l’area istituzionale supera l’area operativa in quanto l’organo
istituzionale ha voluto investire risorse nel progetto per la realizzazione del sito internet della GTA, per la
realizzazione del corso di formazione dei gestori nel1’utilizzo dei defibrillatori in dotazione ai rifugi CAI, e
per la dotazione dei materiali nella rete sentieristica regionale. Le spese liquidate per il funzionamento
Pag. 12
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
delle Commissioni tecniche, della macroarea operativa sono comunque fondamentali e core business del
CAI Piemonte e sono pari al 40% della spesa complessiva.
L’area funzionale del GR, propedeutica allo svolgimento delle attività istituzionali e operative, ha richiesto,
in termini percentuali, risorse contenute pari al 16% della spesa totale del GR Piemonte, in leggera
riduzione rispetto a quella del 2013.
SPESE
•
•
•
LIQLJIDATE
AREA FUNZIONALE
AREA OPERATIVA
AREA ISTITUZIONALE 44%
16%
40%
Punto 8: Relazione Revisore dei conti
Giuseppe Chiappero interviene a nome di tutto il Collegio dei Revisori, di cui fanno parte Davide
Avagnina della sezione di Mondovì e Paolo Tempo della Sezione di Leinì. I controlli sono stati eseguiti
attraverso una serie di riunioni periodiche, pertanto ringrazia tutti quelli che hanno collaborato
attivamente: il segretario Umberto Pallavicino, il tesoriere Laura Spagnolini e in particolare tutti i
volontari, senza i quali non sarebbe possibile svolgere alcun lavoro in modo adeguato.
Il bilancio consuntivo dell'esercizio 2014, redatto dal CDR e da questi comunicato al Collegio dei revisori
dei conti, unitamente ai relativi prospetti e dettagli, evidenzia un disavanzo di gestione di euro 3.653,92
frutto di un’amministrazione che ha comunque comportato un certo equilibrio nella gestione di entrate e
spese, così generato: (in Euro):
•
Entrate 64.972,50
•
Uscite 68.626,42
•
Disavanzo di gestione 2014 3.653,92
•
Tale risultato determina quindi la seguente variazione del saldo attivo (in Euro):
•
Saldo attivo fine anno precedente 100.561,02
•
Disavanzo di gestione 2014: 3.653,92
•
Saldo attivo al 31/12/2014: 96.907,10
Il Collegio osserva che nell’esercizio 2014, come nel precedente, a seguito del venir meno del contributo
in conto esercizio della Regione, l’Ente ha ridotto in modo significativo le proprie attività, pur continuando
a svolgere il ruolo che gli è proprio di coordinamento e supporto progettuale nei confronti delle sezioni. Il
risultato di esercizio è il frutto di una strategia di equilibrio, volta, da un lato a preservare ancora su livelli
Elevati (quasi 100.000€) il presidio finanziario a fronte degli impegni futuri e, dall’altro, a rispondere in
modo adeguato alle aspettative delle sezioni rappresentate.
Al fine di poter esprimere un parere sul suddetto bilancio, è stata svolta, nel corso dell’esercizio attività
sia di controllo contabile e amministrativo sia di vigilanza, connaturate al ruolo che compete al Collegio
dei Revisori ai sensi dello Statuto dell’Ente.
In particolare, sono state verificate le modalità di tenuta della contabilità sociale e, a campione, la
corretta contabilizzazione e rilevazione a bilancio dei fatti di gestione, accertando la corrispondenza delle
entrate e delle spese con le relative movimentazioni bancarie e con il dossier dei protocolli.
Si è altresì vigilato sull’osservanza della legge e dello Statuto sociale, e sul rispetto dei principi di corretta
amministrazione, utilizzando nell’espletamento dell’incarico, ove applicabili, i suggerimenti contenuti nelle
"Nonne di comportamento del Collegio Sindacale".
In particolare, il Collegio dei Revisori ha vigilato, per quanto di sua competenza, sull’adeguatezza del
sistema amministrativo-contabile adottato dall’ente sia dei sistemi di controllo gestionale, rapportati alle
sue dimensioni e caratteristiche. A questo riguardo il Collegio apprezza lo sforzo intrapreso dal
Segretario, dal Tesoriere e dai Volontari per la corretta gestione del sistema contabile e amministrativo,
oggi ulteriormente affinato a seguito dell’istituzione di conti specifici per gestire le attività delle
Commissioni OTTO e per l’allocazione in un conto dedicato dei contributi della sede centrale.
Sulla base delle procedure svelte e documentate dai verbali di verifica, nonché delle attestazioni fornite
dal Presidente, vista la relazione contabile del Tesoriere, il Collegio dei revisori dei conti esprime pertanto
parere favorevole all’approvazione del summenzionato bilancio così come presentato dal CDR.
Chiappero si ricollega inoltre a quanto già detto a proposito del 5 per mille: nelle entrate, al cap. 35, sono
stati incamerati € 319,75 relativi al 5 per mille del 2012, verificabile consultando i dettagli del maggio
2015 il sito alla sezione delle Entrate. Sono aperte le adesioni al 5 per mille ogni sezione faccia delle
valutazioni: se convogliare il 5 per mille sulla propria sezione oppure sul GR per avere poi risultati
migliori.
Pag. 13
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
Chiama a intervenire Davide Avagnina, dimissionario dal Collegio dei Revisori in quanto nominato
Presidente della Sezione di Mondovì
Davide Avagnina, ora Presidente della Sezione di Mondovì interviene per salutare e motivare le sue
dimissioni dal Collegio dei Revisori, non per motivazioni legate al Collegio stesso, ma per questioni di
regolamento, in quanto è stato scelto dalla Sezione di Mondovì in qualità di Presidente
Punto 9: Approvazione Bilancio Consuntivo 2014
Dopo la relazione del Collegio dei Revisori dei Conti viene messo ai voti il Bilancio Consuntivo 2014.
Non essendovi interventi il Presidente dell’Assemblea Giovanni Lenti propone di procedere alla
votazione per alzata di mano.
•
risultati della votazione:
Presenti A favore
76
76
Contrari
0
Astenuti
0
Il Bilancio Consuntivo 2014 è approvato all’unanimità
Punto 10: Approvazione Bilancio Preventivo 2015
Viene messo ai voti il Bilancio Preventivo 2015.
Non essendovi interventi il Presidente dell’Assemblea Giovanni Lenti propone di procedere alla
votazione per alzata di mano.
•
risultati della votazione:
Presenti A favore
76
76
Contrari
0
Astenuti
0
Il Bilancio Preventivo 2015 è approvato all’unanimità
Il Presidente dell’Assemblea Giovanni Lenti comunica i dati ufficiali sulle presenze all’Assemblea, che
risulta essere validamente costituita:
Sezioni
Delegati
Aventi diritto Presenti in sala Presenti per delega Totale presenti
81
51
7
58
183
76
56
132
Assenti
23
51
Punto 11: Elezioni per Presidente Regionale, otto Componenti CDR, due Componenti Collegio
probiviri, un Revisore conti
Alla Presidenza Regionale si ricandida, come unico candidato, Michele Colonna, della sezione di Fossano;
per il Consiglio Direttivo Regionale Valter Amerio, sezione di Asti; Luigi Grossi – sez. di Arona; Franco
Grosso Amosso Santamaria, Adriano Pasero di Cervasca; Pierantonio Rotta di Varallo Sesia; Laura
Spagnolini di Torino, Valentino Sobrero di Acqui Terme e Marcello Totaro di Verbano Intra.
I candidati per i Probiviri sono: Roberto Alpe di Susa, Pino Scanizzi di Stresa; candidati per i Revisori dei
conti: Carlo Morone della Sezione Cai Uget di Torino.
L’unico che non è rinnovabile è Carlo Morone di Torino, oggi assente, volontario del Cai.
Viene rilevato quanto sia difficile trovare un sostituto per il revisore dei Conti dimissionario.
Pag. 14
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
Esaurite le dichiarazioni di voto il Presidente dell’Assemblea Giovanni Lenti dichiara aperte le operazioni
di voto.
Punto 12: Presentazione candidati Vice Presidente Generale
1° candidato: Erminio Quartiani, invitato da Michele Colonna, si presenta come candidato alla Vice
Presidenza Generale, in sostituzione di Vincenzo Tordi che non può più essere rieletto dopo due mandati.
Erminio Quartiani, della sezione di Melegnano (prov. Milano), sezione che ha contribuito a far nascere nel
1976 con altri soci che erano iscritti alla sezione di Melzo. Due in particolare sono soci con cui ha svolto la
sua iniziale attività alpinistica, soprattutto nelle Alpi lombarde: Bernina, Ortles Cevedale, in quest’ultimo
gruppo con la guida Artemio Pietrogiovanna, che lo accompagnò ancora con ramponi e corde di canapa
recuperati dalla guerra del ’15-’18. È nel consiglio direttivo della sua sezione dove si è anche occupato di
escursionismo. Tra il 2001 e il 2013è stato deputato in Parlamento con il ruolo di Presidente del Gruppo
Amici della Montagna del Parlamento. Ha collaborato tre Presidenti Generali del CAI con Gabriele Bianchi,
Annibale Salsa, Umberto Martino. Terminato il servizio permanente effettivo, gli è stato richiesto di
collaborare con CAI centrale. Si è dedicato alle relazioni istituzionali, soprattutto a livello nazionale nei
rapporti con Gruppo Amici della Montagna, con il Ministero vigilante per il CAI. Si è occupato di Bilanci,
contribuzioni, e di Soccorso Alpino, soprattutto lavorando per ricostruire i difficili rapporti con lo Stato.
Attualmente in Sede Centrale incassa un contributo per le attività del Corpo Nazionale per il Soccorso
Alpino, certamente un’attività importante di solidarietà, importante valore, ma non riceve più contributi
per le altre attività istituzionali che il CAI deve comunque svolgere per legge.
Emerge la questione delle opere alpine e dei rifugi, con un’evidente difficoltà a mantenere l’attività di alta
montagna. Ci sono problemi a mantenere relazioni con il Ministero della Difesa o della Finanza per alcuni
rifugi di loro proprietà. È necessario cercare di affrontare queste questioni con tutte le sezioni, evitando di
occuparsene solo centralmente, rendendo di dominio pubblico i problemi di relazione con lo Stato.
Gli è stato richiesto di occuparsi del progetto JUNIORES, tra i quali diminuisce in modo incisivo il numero
degli iscritti nella fascia di età dai 18 ai 25 anni. Per il 2015 nell’ambito dell’Assemblea Generale si è
deciso di istituire un bollino ordinario per gli juniores uguale a quello dei soci familiari dal punto di vista
dei costi. Inoltre sta lavorando in un gruppo per la creazione di un progetto educativo per i giovani dai 18
ai 25 anni.
Gli è stata affidata la responsabilità di far crescere il coordinamento della coralità del Club Alpino Italiano.
Ci sono 75 cori che, dal 2015, oggi sono coordinati nella nuova struttura presieduta da Gabriele Bianchi.
Quartiani è stato incaricato di occuparsi di questioni ambientali e della TAM e del Comitato scientifico
centrale.
È cresciuta la collaborazione CAI con altre associazioni di protezione ambientale, anche se il CAI
preferisce fare della montagna una montagna abitata e non un ambiente esclusivamente wilderness.
Comunque, anche tenuto conto del Bidecalogo, ritiene importante occuparsi di questioni ambientali,
aiutando le altre associazioni a cogliere le questioni della montagna italiana a 360 gradi.
Infatti, ci sono accordi con diverse associazioni, come per esempio, quello con il Parco della Val Grande, il
cui delegato rappresenta, insieme ad un delegato delle associazioni ambientali, tutte le altre 16 più
importanti associazioni così come avviene anche negli altri 21 parchi.
Il CAI è presente in altri quattro parchi.
È stato anche detto nella presentazione riguardo la personalità giuridica delle sezioni: è necessario,
nell’ottica di cambiamento di burocratizzazione, dare più impulso per dare più forza al ruolo delle sezioni
GR, per questo è necessario che ci sia una più chiara personalità giuridica da parte delle sezioni.
Per es., a proposito del tentativo di ridurre i costi, per esempio con Enel, c’è la difficoltà di stipulare un
contratto centrale con numero di sezioni e sottosezioni. È stata formulata una proposta che potrà essere
fatta all’Enel e ad altri enti per avere una riduzione dei costi per sezioni. La difficoltà è stipulare un
contratto centrale con 500 sezioni e 350 sottosezioni che hanno personalità diverse dal punto di vista
giuridico; sarebbe auspicabile estendere questa possibilità anche ai 500 rifugi, almeno quelli che sono
collegati alla rete elettrica. È stata comunque ottenuta una proposta dall’Enel; si vedrà come si potrà fare
con le altre società di fornitura elettrica del libero mercato. Per le sezioni del CAI e i Rifugi CAI dovrebbe
essere possibile avere la riduzione dei costi fissi per la corrente elettrica e l’applicazione di un costo di
energia uguale a quello dei grandi consumatori elettrici, attingendo dalla borsa elettrica, ma come
energia rinnovabile.
Prende la parola il 2° candidato: Maurizio Dalla Libera
Da 40 anni svolge attività escursionistica, alpinistica e sci alpinistica; è Istruttore nazionale di alpinismo e
di sci alpinismo. Per due mandati ha fatto parte della commissione scuole di sci alpinismo e del servizio
valanghe. Ha dedicato molto tempo alla formazione didattica degli istruttori. Ha cercato di trasmettere la
passione per la montagna, insieme all’idea di frequentare e proteggere l’ambiente, sono i valori che ha
sempre cercato di trasmettere, sia nei corsi sezionali sia nella formazione degli istruttori.
Pag. 15
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
Ha scritto alcune pubblicazioni per conto del CAI, in particolare ha seguito, come responsabile di
redazione, il Manuale di scialpinismo, il Manuale di ghiaccio e misto e Montagna da vivere montagna da
conoscere. Opera nella sezione di Vicenza da oltre 25 anni, in vari mandati sia come consigliere sia come
delegato.
Queste varie esperienze gli hanno insegnato che è necessario considerare l’ambiente come un elemento
vivo da conoscere e proteggere; c'e sempre da imparare e quando si è poco competenti, bisogna avere
l’umiltà di chiedere aiuto a persone più esperte; in un’associazione come il CAI vengono prima i principi
etici e poi i regolamenti che sono al servizio dei primi. Considera la sezione come punto di riferimento
principale del sodalizio dei soci. È infatti la sezione, che rappresenta il CAI sul territorio, a proporre i
principi e i valori del sodalizio alla collettività. La sezione si deve occupare di più di montagna e di come
far conoscere e diffondere il suo forte messaggio culturale e sociale. Bisogna sollevare i consigli direttivi
da eccessivi problemi di tipo giuridico e burocratico che dovrebbero essere affrontati e risolti dalla
struttura centrale e dall’organizzazione regionale, in sinergia con la componente elettiva. Una struttura
centrale più attenta ai bisogni del volontario che opera in sezione, nell’organizzazione di corsi, gite, nelle
attività di promozione, una sede centrale sensibile alle necessità del volontario che lavora in segreteria
dove svolge un lavoro oscuro quanto indispensabile.
Sostenere nel volontariato la partecipazione nelle scelte e l’attività gratuita.
Il volontariato è uno dei valori più elevati all’interno del CAI; è proprio l‘azione e la forza del volontariato
che contraddistingue, rispetto ad altri, il sodalizio del CAI. II volontario agisce per spirito di servizio in
forma del tutto spontanea, con una disponibilità più o meno ampia di tempo, non ha la pretesa di una
retribuzione, ma ha la pretesa di una gratificazione e di una partecipazione ai processi decisionali.
Quartiani ha sempre sostenuto i principi della condivisione delle scelte, della trasparenza nelle attività e
l'etica del "servizio gratuito" per tutti i Soci impegnati nei vari ruoli. Sul principio del volontariato gratuito
non condivide la posizione assunta dal GR Veneto, in relazione al sostegno che lo stesso ha sempre
espresso a favore di un consigliere centrale di area veneta; nel 2014 il CC ha deliberato la decadenza di
tale ruolo per conflitto d’interessi con il CAI.
Attribuire importanza degli OTC e ai gruppi sezionali che fanno formazione.
A novembre del 2012 a Soave, in un convegno straordinario per ricordare i 75 anni di attività della
CNSASA, si sono verificati due eventi importanti: gli istruttori hanno manifestato la necessità di avere
una struttura organizzativa che consenta di lavorare bene e è stato ribadito che l’attività della scuola è
parte integrante della vita sezionale; sono stati invitati i Presidenti degli altri OTC e insieme è stato
redatto un documento di collaborazione diretta, senza intermediari come UNICAI, per preparare la base
culturale uguale per tutti i titolati e lavorare su progetti d’interesse comune. Ciò nasce dall‘esperienza
assai positiva maturata in Lombardia dove da tempo e grazie all’impegno del CDR i vari organi tecnici
regionali già svolgevano un coordinamento.
Il primo risultato di questa collaborazione è il manuale Montagna da vivere, montagna da conoscere che
rappresenta una grande opera corale frutto del lavoro di tutti gli organi tecnici centrali e vi hanno
collaborato anche consiglieri centrali e componenti della presidenza. Tutti gli OTC sulla base delle
specifiche competenze hanno dato il loro contributo per spiegare quali sono i valori che animano il
sodalizio CAI.
Della Libera attribuisce grande importanza agli OTC: a livello centrale, soprattutto in questa nuova fase
grazie al coordinamento diretto tra presidenti ci si parla e si realizzano iniziative comuni; a livello locale i
vari gruppi che si occupano di formazione rappresentano una preziosa risorsa all’interno delle sezioni non
solo perche grazie a loro giungono nuove iscrizioni ma perché sono portatori di cultura. La Sezione
diventa "scuola di montagna a 360 gradi" perché e nella sede del CAI che si ritrovano i vari gruppi e si
organizzano tutte le attività.
Diffondere e testimoniare i valori del sodalizio.
Questo volume, che dimostra la buona collaborazione oggi in atto tra organi tecnici, considera la
montagna come palestra di crescita, scuola di esperienza che aiuta a maturare in senso spirituale oltre
che fisico.
Diffusione delle linee di guida contenute nel bidecalogo ovvero conoscere, frequentare e
preservare le montagne e difenderne I`ambiente. Si parla di valori, dell’intento di frequentare i monti e le
grotte con l‘obiettivo di garantire alle nuove generazioni dl godere delle nostre stesse emozioni.
Educazione alla cultura del limite: il CAI deve contrastare la cultura dominante del "no limits", con la
quale non ha niente da spartire. La montagna è "maestra del limite", l’importanza del camminare: la
fatica, il perseguire la "bassa velocità", l'incontro con I’ambiente naturale e con il territorio senza I'uso di
mezzi tecnologici ma dotati solo di calzature e della propria motivazione, sono tutte espressioni che
rappresentano un valore in sé. Camminare, arrampicare, sciare, scendere in grotta diventano modalità di
scoperta di se stessi e del mondo. Condivide in pieno la mozione presentata dalle Sezioni “Le Alpi del
sole" per l’esclusione dell’eliski dallo sviluppo turistico piemontese.
Garantire il libero accesso alla montagna: da qualche anno la libera frequentazione della montagna è
messa in discussione da un modello socio-culturale che vuole mettere in sicurezza l’individuo in tutte le
sue attività e che tende ad azzerare il rischio. Di fatto la tendenza ad introdurre normative di legge e
regole va ad interessare non solo gli ambienti di lavoro ma coinvolge molte attività umane caratterizzate
da una componente intrinseca di rischio; la conseguenza di tale concezione sono divieti, obblighi basti
Pag. 16
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
pensare che in Italia oggi il distacco di una valanga, anche se non coinvolge persone o cose, non è più
considerato un incidente ma un reato; divieto di accesso ad aree quando il grado di pericolo di valanghe è
grado 3; leggi regionali che parlano di mettere in sicurezza le vie di roccia in montagna... . La montagna
deve restare un luogo di libera frequentazione senza norme di legge che regolano i comportamenti. Si
tratta di un concetto di libertà strettamente legato al concetto di responsabilità quindi libertà non
considerata semplicemente come facoltà di vivere emozioni ed esperienze senza limiti, ma essere
consapevoli del pericolo e assumersi la responsabilità nei confronti di se stessi e delle altre persone. Un
comportamento responsabile significa conoscere I’ambiente, essere consapevoli delle proprie capacità,
avere il coraggio di tornare indietro se le condizioni non sono adeguate.
Divulgare il valore sociale delle attività di gruppo: queste virtù ed emozioni possono restare nella
sfera personale e quindi la montagna diventa una palestra dello spirito in cui conoscere meglio se stessi;
si saggiano le proprie forze e capacita, si sognano mete, si progettano si realizzano, si impara la
prudenza e la rinuncia. Queste stesse sensazioni che ti cambiano la vita possono essere vissute insieme
con altri compagni ed allora la montagna diventa un potente alleato per creare forti legami di amicizia e
di solidarietà si trasmettono passione per la montagna, conoscenze tecniche e culturali, comportamenti,
valori. Quest’aspetto sociale e la virtù che si vuole perseguire nelle scuole di alpinismo, di escursionismo,
di alpinismo giovanile, nelle attività sociali del sodalizio.
Promuovere l’attività per i giovani
Da un’indagine svolta in VFG che conta 88 sezioni e 79.500 soci, la fascia giovanile di età compresa da 0
a 25 anni rappresenta il 15 %; si è registrato in 5 anni un calo del 6% e la cessazione di socio entro i tre
anni di anzianità e in aumento ed e arrivata al 52%. La perdita di soci giovani di età compresa tra 18 e
25 anni ci impone come priorità la ricerca e l’attivazione d’iniziative di coinvolgimento più incisive ed
efficaci.
L‘arrampicata attrae molti i giovani ed essendo un buon veicolo educativo e formativo quasi certamente,
se l’attività fosse promossa da istruttori adeguatamente preparati, si riuscirebbe ad avvicinarli anche alla
frequentazione dei monti. Le scuole di alpinismo, con la collaborazione dei gruppi di alpinismo giovanile,
hanno iniziato a organizzare a titolo sperimentale, corsi sezionali di arrampicata rivolta a ragazzi di età
compresa dai 6 ai 15 anni. Con questa iniziativa non ci si ferma alla sola esperienza sportiva ma si vuole
far apprezzare la montagna ai giovani e fare crescere in loro i valori morali e dl cultura propri
dell’alpinismo e della nostra associazione.
Il Ministero della Pubblica Istruzione riconosce il CAI come Soggetto accreditato per l’offerta di
formazione dei docenti della scuola e l’attuazione d’iniziative di sensibilizzazione degli studenti alla cultura
della sicurezza attraverso interventi diretti negli Istituti scolastici. Nel 2013 è stato organizzato per 30
docenti di educazione fisica un corso di 4 giorni sull’arrampicata allo scopo di preparare gli insegnanti a
svolgere nelle palestre durante le ore scolastiche attività motoria ed arrampicata e, con il contributo di
istruttori e accompagnatori, effettuare tale attività anche in ambiente naturale. È stato un grande
successo che bisognerebbe replicare.
Riconquistare l’orgoglio di essere soci CAI.
Conclude esprimendo il desiderio che all’interno del CAI ci siano soci consapevoli e non semplici tessere.
Pensare ad un sodalizio che non svolga solo il ruolo di agenzia turistica ma che sappia trasmettere la
passione e il rispetto per la montagna e soprattutto valorizza Io stare insieme. Moltissimi soci si ricordano
a distanza di anni più che le difficoltà tecniche dell’escursione l’esperienza umana vissuta in gita e poi a
tavola con gli amici del CAI.
Interviene Geninatti della Sezione di Lanzo, past President: è favorevole all’iniziativa relativa ai contratti
per la fornitura di energia elettrica, considerato che le sezioni CAI sono attualmente considerati utenti
commerciali.
Successivamente pone due domande:
1) considerato il prospetto e nello specifico alle APS, in Piemonte a suo tempo fu dibattuta molto con la
Provincia di Torino, capofila di tutte le province, la questione per ottenere le APS alle le sezioni. C’è una
legge specifica dello Stato che regolamenta le APS e tutte le agevolazioni, per esempio quelle postali,
inferiori diritti SIAE, ecc. Considerato che non è stata ottenuta alcuna risposta dalla Provincia di Torino o
dalle altre province, l’unica possibilità è intervenire sulla Legge Nazionale e trovare delle deroghe per cui
sia possibile rientrare nelle categorie agevolate. Come affermato dalla Provincia, nella legge Regionale ci
sono elementi che contrastano con lo Statuto CAI. È necessario superare superando il punto di vista del
contrasto in rapporto allo statuto;
2) per quanto concerne i titolati, esistono titolati che nascono come sezionali, poi diventano regionali e
successivamente nazionali. Per mantenere il titolo devono svolgono attività, dimostrata dalla firma delle
sezioni stesse. Tuttavia ci sono due categorie di titolati, quelli di Serie A e quelli di serie B. I primi sono
quelli delle scuole. Quanti tra i presenti firmano per l’attività annuale di un titolato di alpinismo e di
scialpinismo? Nessuno firma per l’attività di questi titolati, mentre per tutti gli altri titolati questo avviene.
Sembra anche che i titolati non ricevano solleciti per gli aggiornamenti delle loro attività.
Pag. 17
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
All’interno del CAI tutti sono volontari e tutti titolati, quindi si chiede uniformità di trattamento su tutti i
settori.
Interviene Enrico Bruschi (sez. Casale Monferrato) fa riferimento alla relazione di Della Libera che
considera centrale la formazione all’interno delle sezioni.
Esistono due tipi di formazione: una tecnica e una culturale; questa deve essere svolta all’interno delle
sezioni, mentre per quella tecnica dovrebbe esserci un processo a pioggia: ci sono delle scuole centrali
che sono fondamentali per la formazione di alto livello, ma è molto impegnativo far partecipare,
soprattutto economicamente. Sono veramente pochi gli istruttori e gli accompagnatori formati a livello
centrale. Di conseguenza è evidente che non possa funzionare, a meno che anche la formazione tecnica
non venga effettuata all’interno delle sezioni.
In occasione dell’Assemblea annuale di sezione, in cui
A Casale c’è una Scuola di montagna che fa anche formazione tecnica, benché ad un livello basso,
soprattutto per l’alpinismo giovanile dove il numero di partecipanti è abbastanza importante.
Nella sezione di Casale, gli accompagnatori vengono scelti soprattutto tra i genitori dei ragazzini. Non
tutti possono seguire corsi per accompagnatori, sia perché molti non hanno tempo né soldi per seguire
corsi a livello regionale o centrale. Sino all’anno scorso questa scuola formava degli operatori sezionali,
come era stabilito nello statuto della sezione. Questa definizione di “operatori sezionali” è stata bocciata
dalla sede Centrale perché può generare confusione rispetto al titolo “accompagnatori sezionali”,
riconosciuti a livello centrale. Vale lo stesso per gli accompagnatori di escursionismo.
Come ha detto Dalla Libera, il CAI deve insegnare alle persone ad andare in montagna in sicurezza. Una
volta si andava in montagna anche con le gite sociali o con gli amici più esperti.
Ora non è più possibile: se succede qualcosa, gli accompagnatori devono avere un titolo e non essere
sprovveduti. Bruschi sostiene che si debba fare di tutto per favorire e per riconoscere una formazione di
base, anche a livello sezionale, anche se non è paragonabile a quella che si può acquisire a livello
regionale o centrale. Meglio un minimo di riconoscimento, anche nel caso in cui si debba affrontare un
Giudice, piuttosto che essere dei perfetti sprovveduti, quantomeno formalmente. È una sollecitazione
rivolta ai futuri vicepresidenti, soprattutto per chi si è sempre impegnato sulla formazione.
Non ci sono altri interventi. Giovanni Lenti passa la parola a Quartiani che risponde a Geninatti.
Per quanto riguarda le APS, ritiene che si possa lavorare su entrambe le strade suggerite, cioè quella
relativa all’autoriforma interna dello Statuto tipo per le sezioni, perché spesso le prefetture o le Province
sostengono che non si possa rientrare nelle APS perché ci sono due clausole: per esempio attualmente
esiste attualmente un contenzioso con un’Associazione dei Consumatori che sostiene che il CAI non è
democratico perché non fa votare tutti i soci, anche quelli di età inferiore a 18 anni. Non ritiene che
questa clausola sia rilevante. Più importante invece è quella per cui si prevede, in caso di scioglimento di
una sezione, il patrimonio debba essere devoluto al Gruppo regionale, principio non sbagliato di per sé,
ma la legge prevede si debba destinare i patrimoni derivanti da scioglimento per attività consimili,
decisione che non può essere assunta da chi si scioglie. Questo è l’ostacolo principale che si dovrebbe
cercare di rimuovere. Quindi la sollecitazione è utile affinché gli organi centrali del CAI si muovano in
relazione con le sezioni per una modifica.
La seconda strada è quella di una riforma importante, dal punto di vista dell’impegno del CAI, perché si
tratta di costruire alleanze necessarie con altre associazioni per cambiare la legge nazionale.
Potrebbe esserci l’occasione di una proposta di legge che riguardi per esempio il servizio civile e altre
attività di promozione sociale.
Quanto alla questione della formazione, sarebbe opportuno chiarire a monte un aspetto, in una fase in cui
è fondamentale far crescere e sviluppare una diffusa responsabilità anche nel ruolo di direzione del
sodalizio. È necessario fare in modo che il governo ai diversi livelli del CAI sia equilibrato e non sollecitato
da continui contenziosi tra la tendenza a una valorizzazione eccessiva della specializzazione e la tendenza
a sminuirne il valore. Ci vuole un equilibrio e soprattutto bisogna ricondurre la questione dei titolati come
qualcosa al servizio delle attività delle sezioni in modo che venga valorizzata l’attività sociale, perché non
è vero che le sezioni non fanno più uscite, ma in tutt’Italia vengono fatte uscite spesso estemporanee,
perché fanno parte di un programma annuale. Altre sono invece collegate ai corsi o a disponibilità dei
titolati. Questi ultimi non possono rappresentare un ulteriore emblema di cui il CAI si fregia. Della Libera
sostiene che il problema risiede nel fatto che si impiegano di 6 anni o 8 anni per formare un formatore o
un istruttore nazionale, cioè il doppio del tempo necessario per diventare guida alpina, che esercita una
professione. Nell’ambito del CAI non serve creare nuovi professionisti. Quello che è necessario è far
crescere una grande potenzialità che esiste soprattutto nei giovani che devono essere ascoltati nelle loro
eventuali proposte.
Nel comitato scientifico centrale si è posto per esempio il quesito se sia necessario costruire una scala
gerarchica tale per cui non si può essere membri dello stesso se non dopo aver superato il primo e il
secondo livello di titolato. Se ci sono degli esperti, anche a livello universitario o a livello di altre attività,
devono essere accolti nel CAI e devono avere la possibilità di esprimere tutto ciò che possono mettere a
disposizione.
Pag. 18
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
Soprattutto, in una logica di equilibrio, a livello di sezione, di regionale, di centro nazionale perché il CAI
non potrà mai essere, come non è mai stato, la sommatoria delle diverse specificità e dei diversi piccoli
settori. Il CAI è l’intera attività, portata a sintesi dalle capacità dei Presidenti di sezione, consiglieri di
sezione, presidenti regionali che collaborano e valorizzano anche la specialità dei titolati.
Dalla Libera risponde in primo luogo a Geninatti per quanto concerne i titolati: esistono due forme a
livello sezionale per validare i titolati. Come scuole di alpinismo, c’è una struttura ramificata: in Italia
esistono 190 scuole e per regolamento della Commissione è il Direttore della scuola che convalida
l’attività dell’istruttore che opera e questo rappresenta quindi una garanzia per il Presidente di una
sezione che si avvale di una struttura organizzata. Il Presidente non deve necessariamente conoscere
l’attività dei singoli istruttori ma si affida al Direttore della Scuola. Spesso si verifica che
l’accompagnatore di Alpinismo Giovanile o di escursionismo non ha la Scuola alle sue spalle e quindi sarà
il Presidente a convalidare la sua attività. Non per questo ci sono titolati di serie A e di serie B ma due
forme diverse.
Per quanto riguarda quanto sollevato da Bruschi rispetto alla formazione, secondo Dalla Libera le attività
delle scuole che organizzano serate culturali, aperte agli allievi ma anche ad altri della sezione che
desiderano apprendere aspetti culturali e scientifici a livello di teoria, per esempio come gestire un
gruppo, quali possono essere le responsabilità. Quindi un capogita può partecipare liberamente a uno di
questi corsi all’interno della sezione e senza costi. Dal punto di vista pratico, se c’è un gruppo che
organizza delle gite sezionali, nulla impedisce che la scuola, dotata di formazione tecnica specifica, possa
aiutare i capigita anche con eventuali uscite pratiche cosi che siano più formati. Com’è noto, i responsabili
di gita hanno un maggiore impegno e devono affrontare maggiori rischi, perché, mentre gli allievi sono
più disciplinati, in quanto le loro uscite sono strettamente legate ai corsi, nel caso delle gite libere c’è un
livello d’indisciplina più diffuso: i soci si sentono liberi di muoversi, a piedi o con gli sci. L’errore banale
più frequente che si commette in una gita o in un’uscita corsuale non è l’errore tecnico ma è legato al
fattore umano.
Bruschi non concorda sulla risposta di Dalla Libera, perché non è sufficiente la formazione da parte
delle scuole centrali se non c’è una formazione capillare anche a livello delle sezioni e quest’ultima deve
essere anche in qualche modo riconosciuta. L’iscrizione ad un corso per Regionale costa 500-750€ a cui si
aggiungono i costi di tutte le uscite (circa 10). Non tutti hanno voglia di sobbarcarsi questi corsi. Se c’è
soltanto una formazione costosa, il CAI non può sopravvivere.
Lenti invita i presenti ad attenersi alla presentazione dei candidati, rimandando ad altra sede le questioni
più specifiche sollevate.
Riprende la parola Dalla Libera che sottolinea quanto i corsi servano a formare gente con grado di
autonomia che si muoveranno da soli. Non crede che i tempi di formazione degli istruttori nazionali siano
superiori a quelli delle guide alpine. Del resto la necessità non facile è quella di avere persone preparate a
condurre bene dei gruppi, con senso di responsabilità.
Interviene Laura Spagnolini che, con la sua esperienza di Presidente della sottosezione Unione
Escursionisti nell’ambito della sezione di Torino e attualmente inserita nella Scuola Centrale di
Escursionismo, in rapporto alle maggiori responsabilità, i Presidenti di Sezioni devono conoscere ed
essere sensibili anche alla formazione che avviene nelle scuole.
Interviene Ivano Festini, Presidente della Commissione Interregionale Scuole per la Liguria, Piemonte e
Valle d’Aosta, anche in relazione al bando appena pubblicato, precisa che il corso propedeutico di
arrampicata libera, quindi per conseguire il titolo d’istruttore regionale di arrampicata libera, con un
impegno di 6 giornate di formazione e ha un costo di 200€, una cifra distante da quella segnalata.
Interrompe Bruschi per precisare che il costo del corso di Alpinismo Giovanile, come risulta da recenti
iscrizioni, è di 500€. Del resto l’arrampicata libera è un’attività limitata nel CAI.
Festini ritiene che i corsi di Alpinismo e Scialpinismo, per un impegno di 8/10 giornate abbia chiesto
circa 250€. A livello di Commissione Scuole, come già detto l’anno precedente a Cuneo, c’è la disponibilità
degli istruttori delle scuole ad operare nelle sezioni anche al di fuori della scuola: se il Gruppo di
Alpinismo Giovanile ha bisogno di un supporto tecnico di una lezione tecnica può richiederla e l’istruttore,
che sia titolato, nazionale, regionale o altro, di alpinismo, di arrampicata o altro, è disponibile.
Per Bruschi questa possibilità è già nota; risulta una lieve incomprensione sui termini del problema
sollevato; Festini propone l’attività tra le varie realtà delle attività sezionali in modo che ci sia una certa
sinergia.
Lenti invita a rimanere nell’ambito del tema relativo alla presentazione dei candidati.
Prende la parola Aldo Monegato – Sezione CAI UGE – Torino, a proposito della statistica del
monitoraggio giuridico-fiscale. Come è stato detto, nella Regione Piemonte non è possibile iscrivere le
Pag. 19
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
sezioni CAI né alle Associazioni di Promozione Sociale né alle Associazioni di Volontariato. Questo influisce
pesantemente sulle Sezioni, perché il fatto di essere iscritti ad un Albo Nazionale consentirebbe di
usufruire di molte facilitazioni, contributi, ecc. Secondo Monegato anche l’agevolazione del 5 per mille
sparirà perché anche per questo si dovrebbe essere iscritti ad un Albo. Poiché il CAI è inserito in una
legge nazionale, forse potrebbe essere equiparato ad altre Associazioni di livello nazionale e, in questo
caso, avrebbe probabilmente una sua forma giuridica con un suo Albo delle Sezioni.
Monegato è d’accordo con Bruschi relativamente ai costi delle scuole, perché al di là del costo d’iscrizione,
poiché i corsi hanno una certa durata, questo implica dei costi di pernottamento all’esterno, ultimamente,
purtroppo, si utilizzano strutture alberghiere e quindi può diventare un onere proibitivo per diverse
persone e questo forse potrebbe spiegare anche la crisi della speleologica. Se si paragonano le scuole CAI
di speleologia e quelle SSI si notano enormi difformità. Deve essere quindi ripensato il criterio. Spesso fa
piacere che vengano degli specialisti, di speleologia o di arrampicata o altro, ma non si può chiedere loro
di frequentare corsi del 1° livello, poi al regionale, poi al nazionale per poter operare all’interno di una
sezione. Per Monegato, un accademico all’interno della sezione, disponibile a collaborare è da accogliere
favorevolmente perché rappresenta una grande opportunità.
Per concludere, chiama in causa Borsetti, per quanto concerne il Fondo Rifugi: è positivo l’aumento da
500.000€ a 750.000€. Ma il vero problema è che manca un Bando di concorso. Quindi nessuno sa come
muoversi, in attesa che vengano decise le cifre e gli altri elementi. Il 2013 si è chiuso con un bando di
concorso; nel 2014 non sono stati emanati bandi di concorso e si è ancora in attesa relativamente al
2015. La realtà è che, per chi ha lavori da effettuare nei rifugi, potrà perfezionarli soltanto nel 2016.
Qualcuno dell’assemblea contesta, perché questo ritardo non è accettabile.
Risponde Borsetti, sottolineando che ogni anno il bando è uscito ad aprile. Per il 2015 Borsetti avrebbe
voluto che fosse emanato già a marzo, ma per problemi contingenti non è stato possibile. Il bando uscirà
dopo il 10 aprile dopo l’approvazione del CDC e sarà ottobre la scadenza per presentare le domande.
Poiché, teoricamente, i lavori dovrebbero essere iniziati dopo aver ottenuto il contributo, come per gli
anni precedenti, nel bando c’è una clausola per cui non si garantisce il contributo. Però ogni sezione,
presentando la domanda in Sede Centrale, può comunque dare inizio ai lavori a suo rischio e pericolo. Per
quanto riguarda il 2014, Borsetti precisa che nel 2013 c’erano 40 domande di cui ne sono state
soddisfatte 20. Nel 2014 si è poi ritenuto di finanziare le restanti 20 non perfezionate nell’anno
precedente e di non creare ulteriori inutili aspettative con un nuovo bando.
Giovanni Lenti rileva che sono poche le sezioni che possono permettersi di iniziare lavori importanti
senza la certezza dei contributi. Invita tutti i presenti ad una pausa, nel corso della quale è possibile
effettuare le votazioni.
Punto 13: Proposta contributo sezionale 2016 per GR (statuto GR, art.5 comma e)
Ripresa dei lavori alle ore 11.45.
Giovanni Lenti invita Luigi Grossi a presentare i due punti successivi.
Grossi – sez. di Arona – si presenta e ringrazia il presidente Lenti per la perfetta organizzazione
dell’assemblea, in cui i tempi ottimizzati danno a tutti l’opportunità di parlare.
Per quanto riguarda il contributo che tutte le Sezioni danno annualmente al GR, la proposta del Comitato
direttivo del GR è quella di confermare l’importo di € 0,30 anche per il 2016, come per gli ultimi quattro –
cinque anni.
La proposta viene messa ai voti.
•
risultati della votazione:
Presenti A favore
76
76
Contrari
0
Astenuti
0
La proposta di Grossi è approvata all’unanimità
Punto 14: Corso per Dirigenti CAI
In merito al corso per dirigenti, Grossi ricorda di aver già precedentemente presentato il corso del CAI
centrale per la formazione i dirigenti sezionali e non solo, tutti quelli che rivestano ruoli di responsabilità
nei CAI. Il plan presentato a livello centrale era molto vasto, avrebbe comportato molti incontri ed era un
Pag. 20
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
piano didattico che la sede centrale avrebbe dato ai Gruppi Regionali per essere gestiti e distribuiti
localmente. Grossi ha individuato alcuni punti importanti, nell’ottica di contenere gli interventi per poter
ridurre il corso a una sola giornata. È ancora da verificare se questo sia possibile, perché alcuni argomenti
sono fondamentali e coloro che frequentano il corso devono poi esserne padroni e potersi gestire le
situazioni. La partecipazione al corso non è limitata al singolo presidente di sezione, ma che sarebbe utile
che partecipassero almeno un paio di persone che abitualmente amministrano la sezione. A livello di
logistica il corso sarà distribuito sul territorio per contenere i costi delle persone interessate al corso e
favorirne la partecipazione. I temi che sono stati scelti sono:
1- dare una panoramica di tutto il Club Alpino Italiano accennando allo Statuto, ai Regolamenti e alla
Struttura del Sodalizio stesso, data la sua complessità .
2- Adempimenti fiscali, adempimenti amministrativi e bilancio; è necessario trovare una figura,
anche per es. un commercialista, ma che abbia ben presente questi aspetti ma in un’ottica CAI.
3- Responsabilità civile e penale del Dirigente CAI: anche in questo caso, come docente occorre una
figura professionale che possa sviscerare le varie problematiche a cui si può andare incontro nel
momento in cui succeda qualcosa, a livello di responsabilità. Nella presentazione di questi punti
nel corso della Riunione Intersezionale del Monterosa il Presidente della Sezione ha suggerito di
invitare un Magistrato, oltre che un Avvocato, fatto che potrebbe essere più interessante perché
un Magistrato ha una visione più ampia e decisionale.
4- Polizze e coperture assicurative nel CAI. A questo proposito il professionista di riferimento è già
presente nella persona del Dott. Spagna che collabora
5- Altro argomento è relativo a come la Sezione si propone e opera sul territorio: si parlerà di
sentieristica, di manutenzione dei sentieri e anche di rifugi e capanne sociali. Chiaramente le
problematiche rifugi riguardano solo alcune sezioni ma è da gestire perché nel suo complesso il
discorso rifugi include molte questioni, come evidenziano le diverse domande poste nella
mattinata a Ettore Borsetti
6- Competenze, ruoli e responsabilità dei dirigenti della sezione, entrando nel merito di come ci si
può muovere in sezione, quali sono i compiti, come organizzarsi
7- Altro punto riguarda le attività didattiche e di accompagnamento: organizzazione, ruoli e
responsabilità di capigita, istruttori, accompagnatori nonché del Presidente della Sezione.
8- Ultimo punto sarebbe la piattaforma del tesseramento, che appare forse già acquisita come
tematica e non necessariamente da discutere
Questo è il piano proposto e su cui saranno accettati suggerimenti e proposte, anche per email o per
telefono nei prossimi giorni, nell’ottica di un servizio vicino alle esigenze delle sezioni.
Le date non sono ancora state fissate; è ancora una proposta da elaborare per cui il corso sarà poi
organizzato dopo l’estate.
Intervento di Bruschi: il programma appare denso: sarebbe forse più accettabile una divisione del corso
in due gruppi di argomenti, uno relativo a definizione del CAI, sezione e territorio, compiti e formazione
degli accompagnatori e un secondo in merito ad aspetti più burocratici, adempimenti fiscali,
responsabilità civile, polizze, ecc.
Risposta di Grossi: era già stata prevista una suddivisione degli argomenti tra mattina e pomeriggio della
giornata del corso. Tuttavia non è così prevedibile quanto tempo sia necessario per gli argomenti più
rilevanti ed è quindi probabile che verrà organizzato in due giorni, escludendo sabato e domenica, anche
perché, da un lato l’argomento può essere trattato in un tempo convenuto, ma non è prevedibile il tempo
da destinare alle domande.
Bruschi chiede se possono partecipare anche persone diverse della stessa sezione. Per Grossi è
possibile, ancorché sia stato deciso un certo territorio, nulla vieta che vengano persone anche da altre
zone, anche nell’ottica di incoraggiare la partecipazione.
Interviene Luigi Bedin che concorda sul lavoro svolto e dando la propria disponibilità relativamente alla
situazione Otto rifugi. Riconosce il valore di tutti coloro che si assumono incombenze e carichi di
responsabilità nell’ambito della gestione delle sezioni, sottolinea il rischio di trasformare il corso per
dirigenti in un corso per amministratori aziendali. Però è necessario parlare anche dello spirito sociale e
dello statuto.
Grossi infatti, i punti relativi a panoramica sul CAI, regolamento, sezione e territorio, dirigenti e titolati,
tutti entrano nel merito di cosa fanno le persone all’interno del CAI: non soltanto contabili ma persone
che devono anche stimolare l’attività sezionale, nell’ottica di avere nuovi soci, soprattutto giovani.
Alle 12.02 Giovanni Lenti considera concluso il punto 14 dell’ordine del giorno; poiché tutti hanno
votato, dà inizio allo spoglio.
Pag. 21
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
Punto 15: Mozione Sezione di Varallo – Utilizzo delle strutture CAI per le attività istituzionali
Paolo Erba (Varallo):
Il presidente della sezione illustra la mozione presentata da Varallo, anche a nome delle altre sezioni
proprietarie di rifugi, sull’utilizzo delle strutture CAI, in particolare i Rifugi, per le attività istituzionali delle
Commissioni Centrali e Regionali.
Ricordando che il Bidecalogo, al punto 11 (“Rifugi, Bivacchi, Capanne e Sedi Sociali”) evidenzia
l’impegno del CAI a” incentivare l’utilizzo dei nostri rifugi da parte dei soci, a cominciare dai giovani e
dalle famiglie”, dà lettura della mozione, qui allegata, che chiede al CdC di invitare in modo formale gli
OTC a privilegiare l’utilizzo delle strutture CAI, preferendole a quelle private.
Non essendovi interventi sull’argomento il Presidente dell’Assemblea Giovanni Lenti propone di procedere
alla votazione per alzata di mano.
•
risultati della votazione:
Presenti A favore
76
76
Contrari
0
Astenuti
0
La mozione della Sezione di Varallo è approvata all’unanimità
Punto 16: Mozione delle Alpi del Sole (esclusione Eliski)
Prende la parola Franco Dardanello della sezione di Cuneo, coordinatore dell’Associazione Le Alpi del
Sole. La “Mozione per l’esclusione dell’eliski dallo sviluppo turistico piemontese” viene portata
all’approvazione dell’assemblea con un certo ritardo perché la stagione sciistica è quasi alla fine. Tenendo
conto che va inquadrato in un discorso più generale di un turismo ecosostenibile e di accessibilità alla
montagna, temi che l’Associazione andrà a trattare a Cuneo a fine maggio nel corso del Festival della
Montagna; ci sarà una tavola rotonda, probabilmente nell’ultimo weekend di maggio, cui tutti i presenti
sono invitati.
Dà lettura al testo della mozione, premettendo che questa mozione è nata come comunicato ai mezzi
d’informazione ed è stata inviata al Prefetto di Cuneo nel mese di gennaio 2015.
“Le sezioni del Club alpino italiano aderenti all’associazione Le Alpi del Sole hanno preso in esame con
preoccupazione l’estendersi di offerte pubblicitarie per incrementare la pratica dell’eliski nelle vallate
piemontesi, con particolare riferimento alle alte valli Varaita e Stura.
In considerazione di un dato di fatto inconfutabile che è quello dell’aumento dei frequentatori della
montagna innevata attraverso la pratica dello scialpinismo, dello sci di fondo o con l’utilizzo delle
racchette da neve, l’eliski rappresenta un’incongruenza deleteria per lo sviluppo del turismo nelle nostre
vallate. Questa pratica invasiva e rumorosa, infatti, non potrà che allontanare dalle località “beneficiate”
da questo nuovo modello di sviluppo turistico la gran massa di scialpinisti ed escursionisti.
Per questo motivo i presidenti delle sezioni Cai delle Alpi del Sole invitano gli operatori turistici e gli
amministratori locali a riflettere prima di aprire il loro territorio a questa frequentazione della montagna
fatta per pochi turisti.
Nelle riunioni dell'Associazione tenutesi a Fossano è stata rimarcata la nuova e pericolosa tendenza che
interessa le nostre montagne: diventare “terra di esportazione” di tutte quelle attività pseudo sportive,
inquinanti e disturbatrici della quiete, che sono progressivamente proibite altrove sia in Italia sia in
Europa. Per questo motivo insistono nel chiedere con forza che l’Ente Regione [e non solo, ma anche a
livello nazionale – nota di Dardanello] ponga fine a questa situazione di umiliante deregulation, mettendo
finalmente a punto una legge che regolamenti in modo severo l’utilizzo a uso ludico non solo
dell’elicottero ma anche di tutti i mezzi a motore nelle vallate alpine.
I responsabili del Cai hanno anche sottolineato come la loro richiesta sia perfettamente in linea con la
tendenza prevalente nei paesi del mondo civile dove si cerca in ogni modo di disciplinare o allontanare i
mezzi motorizzati dai centri urbani come da molte località turistiche creando spazi per pedoni e ciclisti.
Propongono infine che vengano monitorate le situazioni in cui le Amministrazioni locali permettono o
favoriscono lo sviluppo di un turismo invasivo nei confronti dell'ambiente in modo che le escursioni con le
racchette da neve, con gli sci, con la bicicletta, a piedi, le arrampicate e i trekking, organizzate
annualmente dalle sezioni del Club alpino italiano si svolgano lontano da quelle aree compromesse da
ogni forma di invasione motorizzata.”
Quest’ultima parte è presente nel libretto gite delle sezioni della provincia di Cuneo oltre a quella di
Savona.
Pag. 22
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
Aggiunge che viene chiesto all’Assemblea Regionale di sottoscrivere la mozione. L’Associazione delle Alpi
del Sole ha già proposto delle iniziative per la legge sugli impianti di risalita. La presente mozione deve
essere inviata alla Regione, al Presidente Chiamparino, deve essere portata all’Assemblea Nazionale dei
Delegati a Sanremo, deve essere diffusa con i mezzi di comunicazione, siti, giornali per arrivare a livello
nazionale, come sollecitato anche Presidente Generale nell’editoriale della Rivista del Cai dove parla di
eliski e cita l’insufficienza della legislazione regionale.
Precisa inoltre che la tavola rotonda avrà luogo l’ultimo venerdì o l’ultimo lunedì di maggio, diversamente
da quanto preannunciato.
Interviene il Presidente GR Colonna per precisare che, autorizzato dal CDR, ha inviato una lettera a tutti
i sindaci delle zone delle terre alte, chiedendo se avevano permesso l’uso dell’eliski e di tutti i mezzi
motorizzati. Su circa 700 lettere inviate, sono pervenute solo 4 risposte. Comunque è stato reso evidente
che il CAI non è assolutamente favorevole all’uso dell’eliski. Di queste quattro, due hanno risposto che
non hanno concesso alcuna autorizzazione; un altro sindaco ha sostenuto che, pur non essendo molto
d’accordo, non gli è stato possibile far diversamente, appellandosi alle esigenze della popolazione locale.
La sensibilità del CAI non sembra molto condivisa dalle amministrazioni comunali locali.
Interviene Sandro Giorgio Aimo secondo il quale i sindaci non hanno risposto perché non hanno capito la
formulazione della domanda contenuta nella citata lettera. Non è infatti possibile che su 700 lettere siano
pervenute solo 4 risposte.
Bruschi crede che nessuno del CAI possa essere in disaccordo con questa mozione, anche se una
mozione analoga era stata presentata dalle Alpi del Sole a Biella nel 2013 ed era stata approvata a
grande maggioranza. Bisognerebbe però capire qual è il risvolto pratico, perché serve poco votare la
stessa mozione mostrando la propria disapprovazione, ma senza altri esiti. Si possono raccogliere firme
per una legge d’iniziativa popolare, anch’essa con poco valore.
Giovanni Lenti sostiene che non si tratta la stessa mozione di Biella, dove si chiedeva di inserirla nel
regolamento di ogni sezione; in quella attuale c’è un’azione più diretta sulle amministrazioni comunali per
chiedere un intervento politico più diretto. Se la mozione non fosse sufficiente, può esserci l’invito alle
sezioni di declinarla nel modo pragmaticamente più opportuno.
Non è il caso di chiamare in causa un rapporto di causa-effetto, considerando i recenti casi di morte per
eliski, perché non è di competenza CAI.
Per Aldo Cunegato – CAI UGE sottolinea che l’invito a riflettere rivolto da parte dei presidenti delle
sezioni CAI è inutile, perché ci sono già stati tantissimi inviti a riflettere e non servono a nulla. Com’è
noto la realtà è che le leggi regionali permettono questo tipo di attività. Mentre è totalmente vietata e
regolamentata in Francia e in Svizzera, non a caso svizzeri e francesi vengono a fare eliski in Italia e non
solo eliski, ma anche motociclismo in montagna, la realtà è che non esiste un regolamento regionale che
disciplini questa questione. Il vero problema è che ci sono delle grosse resistenze di tipo economico e i
certi sindaci sono condiscendenti, anche se non è così chiaro che contropartita ne abbiano le casse
comunali. Probabilmente dipende dal consenso dei commercianti della zona. Quindi, o il CAI a livello
regionale riesce a fare una forte pressione a livello di Istituzioni della Regione, altrimenti non ci sarà
alcun risultato. Tentativi ne sono già stati fatti, senza esito; si tratta quindi di trovare una leva per
spingere i governanti piemontesi a prendere una posizione definitiva su questo tema.
Franco Dardanello afferma che ha già fatto numerosi tentativi con gli assessori, ma non risulta semplice.
Nella legislazione passata ha fatto un sondaggio con tutti i partiti, ma è un problema trasversale. In ogni
partito c’è chi è contrario e chi è favorevole, ma ognuno risente delle influenze di chi l’ha votato. È quindi
un problema politico. È necessario trovare l’assessore che si prenda a cuore la situazione. Non è semplice
riuscire a far fare una legge per proibire l’uso degli elicotteri e dei mezzi motorizzati.
Un delegato afferma: il fatto di votare favorevolmente la mozione delle Alpi del Sole, al di là di piccole
correzioni che possono essere fatte, è importante l’approvazione dell’Assemblea Regionale perché il CAI
deve prendere una posizione univoca. Porta la propria esperienza con la quale, gestendo la pagina
Facebook della sezione, sono state raccolti 1000 pareri positivi sulla sua iniziativa. La maggior parte delle
persone è contraria all’eliski ma soprattutto emerge che le diverse associazioni ambientaliste hanno già
mandato delle mozioni sui tavoli dei legislatori e purtroppo è noto che ci sono anche dei casi in cui le
manifestazioni di eliski sono state promosse da sezioni del CAI del Piemonte. Quindi deve emergere
un’univocità di comportamento da parte di tutto il CAI che deve sostenere, di fronte a Chiamparino o chi
per lui, che tutto il CAI è contrario questi usi.
Marchisio dice che il problema eliski è simile al problema della caccia; come animalista si è sempre
battuto, senza essere estremista, contro queste questioni, ma, a suo avviso, benché documentabile, il
CAI sta perdendo soci giovani anche perché non assume una posizione netta contro la caccia.
Pag. 23
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
Enrico Lerda - Sezione di Cuneo – commissione centrale escursionismo
All’interno del problema eliski, esiste anche un aspetto che riguarda la copertura assicurativa, Ha
contattato uno dei tre vicepresidenti (avv. Torti), perché è emerso che chi guida queste attività, spesso
anche guide alpine, sollecita i suoi clienti all’iscrizione al CAI. Questo garantisce la copertura assicurativa
sia per eventuali incidenti, sia per il soccorso. Ha richiesto all’avvocato Torti se esiste la possibilità di
escludere la copertura CAI per chi pratica l’attività di eliski. Al momento non è noto il seguito della
questione.
Giovanni Lenti ribadisce che si tratta di un problema importante, politico e di formazione. Fare una
mozione e presentarla ai politici forse lascia il tempo che trova; però se si riesce a fare formazione e far
sì che questa esigenza di abbandonare l’eliski sia condivisa da un certo numero di persone, forse si
potranno attuare dei provvedimenti normativi.
Borsetti vuole ricordare in occasione di una causa al TAR, intentata da molte associazioni
ambientalistiche, escluso il CAI. Il TAR del Piemonte diede torto alle associazioni e ragione a chi
sosteneva l’eliski. Quindi sarebbe opportuno lavorare per trovare il modo per far rivedere tutta la
questione.
Viene messa ai voti la mozione da presentare alla Regione Piemonte, all’Assemblea dei Delegati e perché
sia di stimolo coinvolgendo i mezzi di comunicazione.
•
risultati della votazione(per alzata di mano):
Presenti A favore Contrari Astenuti
76
75
0
1
La mozione delle Alpi del Sole è approvata a maggioranza.
Punto 17: Coperture assicurative per le proprietà sezionali
Interviene Giancarlo Spagna, socio della Sez. di Ivrea e broker assicurativo; ha sempre seguito l’attività
di sezione e da dieci anni collabora con la Sede Centrale e con i soci per le coperture assicurative.
Tenendo conto dei suggerimenti ricevuti dal CC, dal GR ecc., si è cercato di raggiungere tre obiettivi:
1) Portare avanti le polizze integrandole con qualche miglioramento e risparmio
2) Aspetto legato alle attività personali: a questo proposito è nata una nuova polizza, di cui parlerà
brevemente, ma che è disponibile ad andarla a illustrare presso le varie sezioni piemontesi
3) Aspetto legato alla responsabilità civile e personale. Molti hanno già una polizza di responsabilità
civile della famiglia; forse varrebbe la pena, per chi non ne ha una, di stipulare una polizza di
responsabilità civile per le attività personali in montagna, i cui eventuali danni, per es. la pietra
che cade in testa a qualcuno, non sono coperti perché non si tratta di attività istituzionali.
Un suggerimento da parte di Luigi Bedin, in merito a problemi nei rifugi e nelle sedi sociali.
A questo proposito dichiara che è allo studio, insieme a Laura Colomba, dirigente GR Lombardia,
per una copertura assicurativa per i rifugi e le sedi sociali. In Piemonte il progetto è più avanti
rispetto alla Lombardia. Sono all’esame le richieste di coperture mandate da molte sezioni e
verranno date delle risposte quanto prima. Emerge tuttavia che in Piemonte, Lombardia, Liguria e
Valle d’Aosta ci sono molte sezioni che hanno dei doppioni di coperture assicurative. Non serve
avere una copertura assicurativa per responsabilità civile se c’è già quella del CAI. Altre sezioni
non la vogliono perché non sono in locali di proprietà: ma, in caso di danno, verrà comunque
richiesto un indennizzo da parte del proprietario dei locali (Municipio, Parrocchia o altri.).
Da un lato ci sono le coperture che la Sede Centrale ha ritenuto di richiedere per quanto concerne le
persone; dall’altro Spagna invita a considerare anche l’esigenza di assicurare le proprietà delle Sezioni,
considerato che possono esserci danni, come un incendio, che altrimenti non verrebbero indennizzati.
Con la collaborazione di altri colleghi, Spagna ha trovato una compagnia di Assicurazioni disponibile ad
assicurare attività personali. Ovviamente bisogna esaminarne tutte le clausole e tenere conto di cosa sia
eventualmente escluso. Questa polizza è simile a quella dei “titolati”, non uguale. Se ci fosse una grande
risposta da parte dei soci CAI, si potrebbero ottenere ulteriori garanzie.
In nome della trasparenza, le condizioni di tutte le polizze e coperture assicurative nonché circolari sono
presenti sul sito del CAI, consultabili liberamente.
Interviene Alfio Usseglio della sez. di Coazze, a proposito del Rifugio Balme, gestito da volontari del CAI.
Ha contattato Spagna in merito alla copertura assicurativa per responsabilità civile per i gestori del
Pag. 24
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
rifugio, volontari, per i quali non sono così chiari gli ambiti della copertura stessa. Il suo intervento non
mira a sollecitare Spagna, che sta già lavorando al problema, nonché il Presidente della Commissione
Rifugi, quanto a lanciare un appello al Presidente Michele Colonna, al Vice Presidente Borsetti e ai
candidati Vice Presidente, per portare nel CAI il problema della gestione dei rifugi da parte di volontari,
considerato che questi ultimi operano a titolo gratuito, nello spirito dei valori CAI; la qualità del servizio è
elevata. Rifugi come il Balme, che pur si trova all’interno del trekking dell’Orsiera, non hanno una
frequentazione sufficiente a giustificare la presenza di un gestore professionista e possono restare aperti
solo grazie a volontari. Evidentemente sono pochissimi i rifugi gestiti in questo modo, ma è opportuno
cercare di risolvere in modo definitivo il problema della responsabilità, soprattutto per non danneggiare
persone che gestiscono il rifugio come volontari, anche perché il numero dei rifugi gestiti in tale modo
potrebbe aumentare.
Spagna risponde che si riparlerà di questo problema in un ambito più circoscritto. Comunque rileva che,
benché riguardi solo quattro rifugi su 70-80, ma può riguardare anche altri: se per legge non esistono i
requisiti per gestire un rifugio, l’eventuale polizza assicurativa sarebbe inutile, perché non coprirebbe tutti
i rischi, legati per es. alla somministrazione di cibi, la cui copertura vale soltanto per i cibi confezionati e
non per quelli preparati.
Michele Colonna conferma che a livello di GR saranno organizzati incontri con Spagna, appena
perverranno le richieste da parte delle Sezioni. A proposito di quanto detto da Spagna, e in relazione al
problema di volontari che gestiscono i rifugi, ribadisce che ci sono leggi specifiche, secondo le quali per
avere i requisiti per la preparazione e la somministrazione di alimenti occorre frequentare un corso.
Punto 18: Montagna terapia
Roberto Ferrero – sezione di Torino parla di “Montagnaterapia”, nato da un progetto del CAI di Torino e
altre sezioni CAI, che si è esteso rapidamente anche fondandosi su modelli internazionali. Prevede di
portare in montagna delle persone disabili e trovare nella montagna dei percorsi psicologici e fisici
curativi delle disabilità. Alcuni medici, soci della sezione di Torino, avevano fatto esperienze anche in
Himalaya e si dedicano ora a persone più deboli, sviluppando molte esperienze positive. È nato un nuovo
opuscolo, che sarà pubblicato a breve con il contributo della Regione Piemonte, contenente i percorsi di
30 gite da dedicare a persone con disabilità. Altra notizia: nelle date 13 e 14 giugno 2015 la sezione di
Torino con la città di Torino ha organizzato una manifestazione in cui arriveranno 20-25 persone
diversamente abili da tutt’Italia. Volontari del CAI e di altre associazioni li accompagneranno su un
itinerario facile verso il Parco della Rimembranza sino al Faro della Vittoria, nella collina torinese. I
volontari CAI dovrebbero aiutare a compiere questo percorso, gestendo le difficoltà in cammino.
Aggiunge tre considerazioni:
1) Parlando dei valori della montagna e del CAI, ci si domanda: che cos’è la montagna? Significa
arrampicata, corsa in montagna, sci? Ognuno ha la sua idea di montagna che nasce dal suo
cuore. È stato bello vedere l’emozione e l’entusiasmo di queste persone disabili accompagnate a
fare questa esperienza all’aperto, in luoghi che non avrebbero mai pensato di raggiungere. Sono
state anche dotate di tessere CAI, per motivi assicurativi. I medici che li avevano accompagnati
dicono che erano entusiasti di possedere la tessera del CAI, manifestando un forte senso di
appartenenza.
2) Montagnaterapia è un’attività sociale, per il sociale. Il CAI fa molto sotto questo aspetto, sia per
l’ambiente, sia mantenendo rifugi in quota e organizzando tutta una serie di attività importanti. Il
patrimonio di esperienza che tutti i soci possiedono e che potrebbero trasmettere, seppure una
volta all’anno, ad altre persone. Questa può essere un’occasione per essere partecipi da un punto
di vista di utilità sociale esterna al sodalizio stesso. È stato sorprendente come la Regione abbia
immediatamente finanziato il libro degli itinerari per disabili. Anche l’evento di giugno è stato
accolto con entusiasmo dalla Città di Torino.
3) Da un punto di vista tecnico-pratico, gestire delle persone diversamente abili in montagna
richiede un’assistenza a ogni livello: per es. servizi igienici; scortando persone in carrozzella
bisogna aiutarle a superare i punti più difficili del percorso; ugualmente gli ipovedenti necessitano
di assistenza. Alcuni ipovedenti sono stati persino accompagnati su palestre di roccia di livello
elementare, dotandoli di caschetto e fornendo tutte le segnalazioni e istruzioni necessarie. Da un
punto di vista assicurativo sono coperti grazie al tesseramento CAI, di cui pagano la quota
integrale. Ferrero chiede che il CAI centrale possa pensare a una soluzione per queste situazioni.
Tuttavia è da rilevare che questa iniziativa è vista con una certa diffidenza, all’interno del CAI. In
effetti il CAI sembra fatto per persone molto abili: tutti vanno a fare attività che richiedono una
totale idoneità fisica; nelle escursioni la presenza di una persona con difficoltà crea problemi al
Pag. 25
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
gruppo intero. Quindi all’inizio vengono viste in un certo modo. Del resto ci si può attrezzare e
istruire opportunamente. Può nascere la figura di accompagnatore per persone disabili come
nuova attività. Un ipovedente può percorrere con una certa facilità una pista da fondo, con la sua
guida. Ci sono persone prive dell’uso degli arti inferiori si stanno allenando da tempo. Invita tutti i
presenti a partecipare alla gita del 13-14 giugno, anche per imparare da chi sta già svolgendo
quest’attività.
Giancarlo Spagna commenta che dal punto di vista assicurativo occorre approfondire, perché in alcuni
casi ci sono delle esclusioni di rischi coperti.
Interviene Angelo Salvini – sez. di Venaria che ricorda come, in passato, la sezione di Venaria aveva
organizzato gite con le scuole. In esse era presente un disabile, con piccole difficoltà motorie, il quale,
aiutato e assistito, era riuscito ad arrivare alla destinazione della gita con sua notevole la gioia e
incredulità.
Punto 19: Gita Regionale GR Piemonte, sezione di Asti
Prende la parola Susanna Sampò della sezione di Asti per presentare l’escursione regionale organizzata
ad Asti il 27/9/2015 per le celebrare il bicentenario della nascita di Don Bosco. I dettagli dell’escursione
sono presenti sul sito del CAI di Asti. Si tratta di un percorso dalla città di Asti al Colle Don Bosco. Il
percorso completo sarà di 29 km, con partenza alle 7.30 da Asti, per una durata di circa 8 ore, con una
pausa per il pranzo al sacco.
Ci sarà anche un percorso più breve di 10 km, partendo circa a metà percorso, cioè da Cortazzone.
Tutti sono invitati a partecipare anche per conoscere una zona collinare molto interessante. Dal Colle Don
Bosco è previsto un rientro in pullman, per cui si richiede agli interessati di mettersi in contatto con la
sezione di Asti per le adesioni e per l’organizzazione entro il 15/9/2015. Tutte le informazioni sono
inserite sul sito.
Interviene Bruschi, sez. Casale Monferrato per comunicare che, in occasione dell’escursione Asti – Colle
Don Bosco, verrà inaugurato il prolungamento del sentiero Superga-Crea sino a Casale, partendo da
Casale il 25/9 e, in tre giorni, ci si unirà nell’ultimo tratto di percorso a tutti gli altri soci per arrivare
insieme al Colle Don Bosco. Se ci fosse, tra i presenti, qualcuno della sezione di Moncalieri, disponibile a
partecipare all’iniziativa, si potrebbe inaugurare anche il tratto Moncalieri-Superga.
Punto 20: Varie ed eventuali
Prende la parola Michele Pregliasco, Presidente del Comitato Scientifico LPV, in merito a due aspetti
emersi che sono rilevanti. Uno è quello relativo ai giovani che abbandonano il CAI e l’altro relativo al fatto
che il CAI viene spesso percepito come agenzia di assicurazioni, agenzia viaggi, albergatori o gestori
rifugi. Quanti, all’esterno e all’interno del CAI, ne conoscono la storia e la struttura? Premesso che
Pregliasco appartiene alla sezione di Savona, recentemente ha chiesto all’assessore di mettere a
disposizione l’antica fortezza del Priamar per organizzare una manifestazione CAI, dal nome “La scienza
dello zaino” per il 6-7-8 novembre 2015. L’idea è di parlare di cultura, di storia e di scienza della
montagna, anche con la partecipazione delle sezioni liguri del CAI, oltre a enti e associazioni che possano
gestire laboratori con bambini e giovanissimi. Chiede se c’è qualche sezione piemontese disponibile a
collaborare al progetto, sia per gli allestimenti sia in termini d’idee. Lo scopo è di dimostrare che il CAI è
capace di sinergia e che non è soltanto una tessera, ma può dare di sé un’immagine di storia, cultura e
scienza.
Pag. 26
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
Prima di chiudere l’Assemblea il Presidente dell’Assemblea Giovanni Lenti comunica i risultati delle
votazioni.
•
Hanno ottenuto voti:
Carica
Presidente Generale
Consiglio Direttivo Regionale
Collegio Probiviri
Revisore dei Conti
•
Candidato
Colonna Michele
Vizio Sergio
Grossi Luigi
Spagnolini Laura
Grosso Franco
Subrero Valentino
Amerio Valter
Pasero Adriano
Rotta Pierantonio
Totolo Marcello
Cailotto Gianni
Lenti Giovanni
Alpe Roberto
Scarinzi Albino
Dardanello Franco
Tempo
Morrone Carlo
Voti
113
1
121
121
114
114
113
113
113
111
1
1
118
115
1
1
124
Risultano eletti:
Carica
Presidente Generale
Consiglio Direttivo Regionale
Collegio Probiviri
Revisore dei Conti
Candidato
Colonna Michele
Grossi Luigi
Spagnolini Laura
Grosso Franco
Subrero Valentino
Amerio Valter
Pasero Adriano
Rotta Pierantonio
Totolo Marcello
Alpe Roberto
Scarinzi Albino
Morrone Carlo
Alle ore 13,20 il Presidente dell’Assemblea Giovanni Lenti dichiara chiusa la 10a Assemblea del Club
Alpino Italiano Regione Piemonte.
Pag. 27
Verbale 10
4-
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
Riepilogo risultati votazioni
Verbali e Bilanci
1. Approvazione verbale Assemblea Cuneo 2014
Presenti
76
A favore
76
Contrari
0
Astenuti
0
Il verbale dell’Assemblea di Cuneo 2014 è approvato all’unanimità.
2. Approvazione Bilancio Consuntivo 2014
Presenti
76
A favore
76
Contrari
0
Astenuti
0
Il Bilancio Consuntivo 2014 è approvato all’unanimità.
3.
Approvazione Bilancio Preventivo 2015
Presenti
76
A favore
76
Contrari
0
Astenuti
0
Il Bilancio Preventivo 2015 è approvato all’unanimità.
Varie
1. Deroga regolamento GR per Assemblea 2016
Presenti
76
A favore
76
Contrari
0
Astenuti
0
La deroga al regolamento è approvato all’unanimità.
2. Proposta contributo sezionale 2016 per GR (statuto GR, art.5 comma e)
Presenti
76
A favore
76
Contrari
0
Astenuti
0
La proposta per il contributo sezionale 2016 per GR è approvata all’unanimità.
Pag. 28
Verbale 10
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
Mozioni
1. Mozione Sezione di Varallo – Utilizzo delle strutture CAI per le attività istituzionali
Presenti
76
A favore
76
Contrari
0
Astenuti
0
La mozione della Sezione di Varallo è approvato all’unanimità
2. Mozione delle Alpi del Sole (Eliski)
Presenti
76
A favore
75
Contrari
0
Astenuti
1
La mozione delle Alpi del Sole è approvata a maggioranza.
Elezioni
•
Hanno ottenuto voti:
Carica
Presidente Generale
Consiglio Direttivo Regionale
Collegio Probiviri
Revisore dei Conti
•
Candidato
Colonna Michele
Vizio Sergio
Grossi Luigi
Spagnolini Laura
Grosso Franco
Subrero Valentino
Amerio Valter
Pasero Adriano
Rotta Pierantonio
Totolo Marcello
Cailotto Gianni
Lenti Giovanni
Alpe Roberto
Scarinzi Albino
Dardanello Franco
Tempo
Morrone Carlo
Risultano eletti:
Carica
Presidente Generale
Consiglio Direttivo Regionale
Collegio Probiviri
Revisore dei Conti
Candidato
Colonna Michele
Grossi Luigi
Spagnolini Laura
Grosso Franco
Subrero Valentino
Amerio Valter
Pasero Adriano
Rotta Pierantonio
Totolo Marcello
Alpe Roberto
Scarinzi Albino
Morrone Carlo
Pag. 29
Voti
113
1
121
121
114
114
113
113
113
111
1
1
118
115
1
1
124
Verbale 10
5-
a
Assemblea GR Piemonte – Ivrea – 29 marzo 2015
Allegati
I documenti allegati sono disponibili e scaricabili dal sito: http://www.caiivrea.it/ alla pagina
Download/Assemblea delegati GR Piemonte
1. Relazione Presidente GR Piemonte
2. Relazione Tesoriere del CAI Regione Piemonte
3. Relazione Collegio Revisori dei Conti
4. Bilancio Consuntivo 2014 e Preventivo 2015
5. Note al Bilancio
6. Mozione Sezione di Varallo – Utilizzo delle strutture CAI per le attività istituzionali
7. Mozione delle Alpi del Sole (esclusione Eliski)
La Segretaria
Marisa Arborio
Il Presidente dell’Assemblea
Giovanni Lenti
Firmato
digitalmente da
Lenti
Lenti Giovanni
2016.01.13
Giovanni Data:
23:33:19 +01'00'
Pag. 30
Scarica

Verbale Assemblea Ivrea 2015