Innovazione tecnologica e ricerca
nell’industria chimica italiana
Analisi dei risultati della Community Innovation Survey
A cura della
Direzione Centrale Analisi Economiche – Internazionalizzazione
www.federchimica.it/DATIEANALISI.aspx
Sintesi dei principali risultati (1)
L’innovazione è importante perché consente più facilmente
alle imprese chimiche di esportare e di difendere l’occupazione in Italia
La chimica italiana ha tante imprese innovative (1200)
e tante imprese impegnate nella ricerca (800),
la loro numerosità in ambito europeo è seconda solo alla Germania
Le imprese chimiche innovative, oltre ad essere numerose, rivestono
una quota assolutamente predominante del fatturato settoriale (86%)
Nella chimica quasi tutte le imprese innovative fanno innovazione
di prodotto (83%) e una quota rilevante del fatturato (9%) è generata
da prodotti nuovi per il mercato (e non solo per l’impresa)
Nella chimica italiana la diffusione dell’attività di ricerca
(47% delle imprese) non solo è doppia rispetto alla media dell’industria (21%)
ma è superiore anche agli altri settori medium-high tech (34%), in particolare
perché fanno innovazione tante PMI chimiche.
In presenza di una struttura dimensionale della chimica italiana
più sbilanciata verso le PMI, la diffusione dell’attività innovativa
è simile alla media europea (67% delle imprese vs. 68%, Germania esclusa)
e la diffusione della ricerca non ne è lontana (47% vs. 52%, Germania esclusa)
Tra il 2000 e il 2008 in Italia è considerevolmente aumentata la quota di imprese
chimiche innovative (+16 punti percentuali) e con attività di ricerca (+9 p.p.)
Sintesi dei principali risultati (2)
L’industria chimica in Italia realizza spese di innovazione pari a 946 milioni
di euro, di cui 567 milioni destinati alla ricerca intra-muros (anno 2008)
Rispetto all’industria italiana in generale, nella chimica la ricerca assorbe
la quota maggioritaria delle spese di innovazione (67%) mentre è
molto meno rilevante l’innovazione da semplice acquisto di macchinari innovativi
Se si considera l’intensità di ricerca (spesa) invece della diffusione (imprese),
il divario della chimica italiana rispetto alla media europea risulta più ampio
(quota sul fatturato inferiore del 21%) anche se meno drammatico rispetto
ad altre fonti
Rispetto alla chimica europea, in Italia sono meno diffuse le collaborazioni
con terzi volte all’innovazione e, in particolar modo, quelle con università e istituti
di ricerca pubblici
La classifica dei settori di attività economica in base all’innovazione
in ambito ambientale vede la chimica italiana posizionarsi sempre ai primi posti
Per la chimica l’innovazione in ambito ambientale comporta un impegno
su molti fronti diversi e i benefici perseguiti non sono solo al proprio interno
ma riguardano anche in misura rilevante gli utilizzatori
(ruolo della chimica come “solution provider”)
Premessa metodologica
La Community Innovation Survey è un’indagine condotta
a livello europeo attraverso un questionario armonizzato
Tutti i risultati hanno come riferimento
le imprese con più di 10 addetti
Le informazioni raccolte riguardano
l’attività innovativa nel triennio 2006-2008
L’innovazione tecnologica (o per brevità innovazione) si definisce
come “prodotti, servizi e processi nuovi o significativamente
migliorati rispetto a quelli precedentemente disponibili in termini
di caratteristiche tecniche e funzionali, prestazioni, facilità d’uso”
Per chimica si intende chimica esclusa farmaceutica
Rientrano nella chimica italiana anche le imprese a capitale estero,
che rivestono un peso rilevante non tanto sul numero di imprese
(15%) quanto su addetti (33%) e valore della produzione (36%)
Imprese esportatrici in Italia
chimica
industria
Esportatrici in % del totale imprese
77,8%
49,0%
Esportatrici in % delle imprese innovative
86,0%
63,4%
Innovazione e occupazione nell’industria chimica italiana
Imprese innovative
Var. occupazione 2006-2008
Totale imprese
-0,3%
-2,2%
Perché è importante innovare ?
- Le imprese innovative riescono più facilmente ad esportare
- Le imprese chimiche innovative mostrano una maggiore stabilità
dell’occupazione in Italia (a fronte del calo nell’industria chimica in generale)
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
Imprese innovative e tipologia di innovazione in Italia
chimica
industria
high tech
altri
medium-high tech
% imprese innovative
66,6%
44,2%
73,0%
54,3%
- di cui innovaz. di prodotto
82,7%
69,7%
91,9%
80,3%
- di cui innovaz. di processo
17,3%
30,3%
8,1%
19,7%
% imprese con innovaz.
nuova per il mercato
32,4%
21,6%
54,3%
34,7%
8,5%
6,9%
10,3%
11,5%
% di fatturato del settore
da innovaz. nuova per il mercato
La chimica italiana
- ha tante imprese innovative (1200)
- che fanno soprattutto innovazione di prodotto
- non solo di tipo “me too”
- con un impatto rilevante in termini di fatturato generato da prodotti nuovi
per il mercato (e non solo per l’impresa)
Nel confronto con gli altri settori, la chimica
- è posizionata significativamente meglio della media dell’industria
- è complessivamente in linea con gli altri settori medium-high tech
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
high tech = farmaceutica ed elettronica
medium-high tech = elettrotecnica, meccanica, automotive
Fonte: Eurostat,
Community Innovation Survey, 2008
Imprese innovative e tipologia di innovazione
nell’industria chimica europea Europa
Italia
escl. Germania
Germania
Europa
% imprese innovative
66,6%
68,3%
92,2%
74,2%
- di cui innovaz. di prodotto
82,7%
78,4%
83,4%
79,9%
- di cui innovaz. di processo
17,3%
21,6%
16,6%
20,1%
% imprese con innovaz.
nuova per il mercato
32,4%
33,3%
41,3%
35,3%
8,5%
9,0%
5,1%
7,6%
% di fatturato del settore
da innovaz. nuova per il mercato
Nonostante la chimica italiana abbia minori spese di ricerca,
la diffusione dell’attività innovativa e il suo impatto in termini di fatturato
sono prossimi alla media europea (esclusa Germania)
Praticamente tutti gli indicatori di innovazione e ricerca
evidenziano l’eccellenza della chimica tedesca
rispetto agli altri grandi produttori europei
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
UE = Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Belgio
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
Quota del fatturato settoriale
facente capo a imprese innovative (%)
Italia
chimica
86,4%
industria
71,9%
high tech
86,4%
altri medium-high tech
82,5%
Chimica
Italia
86,4%
Europa
88,6%
Europa escl. Germania
84,8%
Germania
95,1%
Una quota assolutamente predominante del fatturato chimico in Italia
è realizzata da imprese innovative
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
high tech = farmaceutica ed elettronica
medium-high tech = elettrotecnica, meccanica, automotive
UE = Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Belgio
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
Imprese innovative con attività di R&S in Italia
chimica
industria
high tech
altri
medium-high tech
% imprese con R&S intra-muros
47,4%
21,2%
56,1%
33,9%
- di cui R&S continuativa
69,1%
63,3%
80,5%
72,6%
% imprese con R&S extra-muros
19,3%
7,8%
31,6%
10,6%
Nella chimica italiana
- circa 800 imprese fanno ricerca intra-muros
- 580 delle quali la conducono con continuità
La quota di imprese chimiche che fa ricerca è
- doppia rispetto alla media dell’industria
- decisamente superiore anche agli altri settori medium-high tech
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
high tech = farmaceutica ed elettronica
medium-high tech = elettrotecnica, meccanica, automotive
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
Imprese innovative con attività di R&S
nella chimica europea
Italia
Europa
escl. Germania
Germania
Europa
% imprese con R&S intra-muros
47,4%
51,7%
80,9%
59,0%
- di cui R&S continuativa
69,1%
75,5%
73,3%
74,7%
% imprese con R&S extra-muros
19,3%
23,5%
30,1%
25,1%
Tenuto conto della struttura dimensionale della chimica italiana,
la diffusione di imprese con attività di ricerca non è distante
dalla media europea (esclusa Germania)
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
UE = Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Belgio
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
Imprese chimiche innovative in Italia:
confronto tra anni 2000 e 2008
2000
2008
% imprese innovative
50,5%
66,6%
% imprese con R&S intra-muros
38,3%
47,4%
% imprese con R&S intra-muros continuativa
23,7%
32,7%
Non solo l’innovazione ma anche la ricerca
coinvolge sempre più imprese chimiche in Italia
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2000-2008
Numero di imprese innovative nella chimica europea
Germania
Italia
Francia
Spagna
Imprese innovative
1508
1172
820
985
Imprese con R&S intra-muros
1323
834
714
675
Imprese con R&S intra-muros continuativa
970
576
523
528
Imprese con innovaz. nuova per il mercato
676
571
481
350
Emerge una notevole vivacità dell’industria chimica italiana,
infatti l’Italia è seconda solo alla Germania in termini di numerosità
- non solo di imprese innovative,
- ma anche di imprese che fanno ricerca (occasionale o continuativa)
- e di imprese che introducono prodotti nuovi per il mercato,
non limitandosi all’imitazione di innovazioni già esistenti
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
dati sul Regno Unito non disponibili
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2000-2008
Ripartizione della spesa per tipo di attività innovativa
high tech
altri
medium-high tech
chimica
industria
R&S intra-muros
59,9%
43,4%
65,7%
54,3%
R&S extra-muros
7,3%
10,0%
16,2%
13,3%
Acquisto di tecnologia
non incorporata in beni capitali
1,3%
3,8%
2,7%
4,3%
Acquisto macchinari innovativi
31,5%
42,8%
15,4%
28,1%
Nella chimica il 67% delle spese di innovazione è destinato alla ricerca
e non al semplice acquisto dall’esterno di macchinari innovativi
Dal confronto con gli altri settori medium-high tech
si conferma una vocazione maggiore della chimica
all’innovazione basata sulla ricerca intra-muros
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
Fonte: Eurostat,
Community Innovation Survey, 2008
Spese di innovazione e ricerca in Italia
chimica
industria
high tech
altri
medium-high tech
spese di innovazione (mln €)
946
15332
2223
4184
spese di R&S intra-muros (mln €)
567
6660
1459
2271
spese di innovazione
1,8%
1,7%
5,1%
2,0%
spese di R&S intra-muros
1,1%
0,8%
3,3%
1,1%
in % del fatturato settoriale
L’industria chimica in Italia realizza
- spese di innovazione pari a 946 milioni di euro
- spese di R&S intra-muros pari a 567 milioni di euro
La statistica annuale dell’Istat sulla R&S in Italia probabilmente sottostima
le effettive spese di ricerca del settore chimico realizzate non solo
da grandi imprese ma anche da tante PMI
(non è vero altrettanto per l’industria in generale)
A fronte di spese di innovazione sul fatturato simili, l’intensità di ricerca
nell’industria chimica italiana è
- del 30% superiore alla media dell’industria
- analoga agli altri settori medium-high tech (ma più diffusa in termini di imprese)
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
Fonte: Eurostat,
Community Innovation Survey, 2008
Intensità di innovazione e ricerca
nell’industria chimica europea (spese in % del fatturato settoriale)
Italia
Europa
escl. Germania
spese di innovazione
1,8%
2,1%
3,5%
2,6%
spese di R&S intra-muros
1,1%
1,4%
2,3%
1,8%
Germania
Europa
Spesa di R&S sul totale della spesa per innovazione
Italia
Europa
escl. Germania
Germania
Europa
R&S intra-muros
59,9%
67,2%
66,7%
66,9%
R&S extra-muros
7,3%
13,2%
8,2%
10,8%
67,2%
80,4%
74,9%
77,8%
Totale R&S
Se si considera l’intensità di innovazione e ricerca (spesa) invece della diffusione
(imprese), il divario della chimica italiana rispetto alla media europea
risulta più ampio, anche se meno drammatico rispetto ad altre fonti
In Italia le imprese chimiche fanno innovazione in modo più informale
e meno strutturato (meno innovazione basata sulla ricerca, spese di ricerca
e innovazione meno identificate come specifiche voci di bilancio)
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
UE = Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Belgio
Fonte: Eurostat,
Community Innovation Survey, 2008
Imprese con collaborazioni per l’innovazione
in Italia (% imprese)
chimica
industria
high tech
altri
medium-high tech
Ogni tipo di collaborazione
15,7%
6,0%
26,3%
7,8%
- di cui con partner esteri europei
- di cui con partner indiani / cinesi
41,7%
5,1%
25,5%
5,1%
43,6%
4,4%
36,7%
7,7%
- di cui altre imprese del Gruppo
23,6%
20,4%
21,0%
28,2%
7,6%
51,9%
38,1%
49,5%
- di cui clienti
31,5%
31,0%
30,1%
32,8%
- di cui imprese del settore
35,5%
24,2%
15,9%
19,9%
- di cui istituti privati di ricerca
36,2%
46,0%
70,8%
42,0%
- di cui università
28,6%
35,2%
63,2%
46,2%
7,2%
7,7%
15,4%
5,5%
- di cui fornitori
- di cui istituti pubblici di ricerca
Nella chimica italiana circa 280 imprese collaborano con terzi sull’innovazione,
con una quota quasi tripla rispetto alla media dell’industria
Rispetto agli altri comparti considerati, è (paradossalmente) più contenuto
il peso relativo dell’università
- nella chimica i progetti di ricerca non sono spesso tali da obbligare le imprese
a collaborare con la ricerca pubblica
- ci sono difficoltà di dialogo con la ricerca pubblica
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
Fonte: Eurostat,
Community Innovation Survey, 2008
Imprese chimiche europee
con collaborazioni per l’innovazione (% imprese)
Italia
Europa
escl. Germania
Germania
Europa
Ogni tipo di collaborazione
15,7%
24,0%
36,0%
27,0%
- di cui con partner esteri europei
- di cui con partner indiani / cinesi
41,7%
5,1%
46,9%
7,8%
42,4%
12,6%
45,4%
9,4%
- di cui altre imprese del Gruppo
23,6%
41,1%
50,9%
44,3%
7,6%
39,1%
27,0%
35,1%
- di cui clienti
31,5%
50,0%
58,1%
52,7%
- di cui imprese del settore
35,5%
27,6%
12,9%
22,7%
- di cui istituti privati di ricerca
36,2%
45,7%
25,6%
39,1%
- di cui università
28,6%
46,3%
65,4%
52,6%
7,2%
28,5%
32,8%
29,9%
- di cui fornitori
- di cui istituti pubblici di ricerca
Nella chimica italiana sono meno diffuse le collaborazioni di ogni tipo
e, in particolar modo, quelle con università e istituti di ricerca pubblici
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
UE = Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Belgio
Fonte: Eurostat,
Community Innovation Survey, 2008
Finanziamenti pubblici all’innovazione nel 2006-2008
(locali, nazionali ed europei)
Imprese in Italia (%)
Finanziamenti pubblici
6° o 7° Programma Quadro
chimica
altri
medium-high tech
industria
high tech
20,5%
15,7%
29,6%
19,8%
0,9%
0,3%
2,5%
0,2%
Imprese chimiche (%)
Finanziamenti pubblici
6° o 7° Programma Quadro
Italia
Europa
escl. Germania
Germania
Europa
20,5%
19,6%
24,8%
20,9%
0,9%
1,2%
5,1%
2,2%
Note: UE = Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Belgio
In Italia la quota di imprese chimiche che ha goduto di finanziamenti pubblici
all’innovazione nel triennio è in linea con gli altri settori medium-high tech
nonostante questi abbiano una minore propensione alla ricerca
La quota di imprese chimiche in Italia è analoga alla media europea,
ma è inferiore la partecipazione al 6° o 7° Programma Quadro
(relativamente elevata la partecipazione tedesca)
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
Fonte: Eurostat,
Community Innovation Survey, 2008
Obiettivi dell’innovazione in Italia
(% imprese innovative che li considerano di importanza medio-alta)
altri
medium-high tech
chimica
industria
high tech
Gamma prodotti / servizi
49,1%
44,5%
51,4%
45,1%
Sostituzione prodotti / processi
35,8%
26,3%
32,0%
29,6%
Ingresso in nuovi mercati
32,7%
29,4%
35,0%
31,9%
Aumento quota di mercato
34,1%
29,1%
39,0%
38,0%
Qualità prodotti / servizi
56,8%
50,5%
47,3%
54,9%
Flessibilità produttiva
31,1%
27,4%
18,3%
23,0%
Capacità produttiva
19,0%
30,3%
17,0%
28,3%
Sicurezza e salute
49,2%
29,8%
19,3%
30,0%
Costo del lavoro
21,8%
19,7%
15,8%
19,3%
Rispetto agli altri comparti considerati,
emerge la rilevanza per la chimica degli obiettivi legati a sicurezza e salute
In parte rientra in questo ambito anche la “sostituzione di prodotti
e processi non più competitivi perché superati o obsoleti”
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
Obiettivi dell’innovazione nell’industria chimica europea
(% imprese innovative che li considerano di importanza medio-alta)
Italia
Europa
escl. Germania
Germania
Europa
Gamma prodotti / servizi
49,1%
52,1%
52,7%
52,3%
Sostituzione prodotti / processi
35,8%
32,8%
41,2%
35,4%
Ingresso in nuovi mercati
32,7%
37,8%
49,1%
41,2%
Aumento quota di mercato
34,1%
42,4%
53,1%
45,7%
Qualità prodotti / servizi
56,8%
49,8%
40,1%
46,8%
Flessibilità produttiva
31,1%
23,2%
23,7%
23,4%
Capacità produttiva
19,0%
22,1%
27,5%
23,7%
Sicurezza e salute
49,2%
39,0%
29,6%
36,1%
Costo del lavoro
21,8%
21,6%
15,6%
19,8%
Rispetto alla media europea,
gli obiettivi perseguiti tramite l’innovazione dalle imprese chimiche italiane
sembrano in misura maggiore di natura difensiva
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
UE = Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Belgio
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
Innovazione con benefici ambientali in Italia
(% imprese)
chimica
industria
30,4%
15,3%
Riciclo rifiuti / acqua / materie prime
28,0%
15,4%
Sostituzione materiali
con meno pericolosi / eco-compatibili
22,1%
9,2%
Riduzione uso materie prime
16,5%
9,0%
Riduzione uso energia
19,9%
10,5%
Riduzione emissioni CO2
11,1%
8,6%
Benefici per utilizzatori – uso energia
22,1%
13,1%
Benefici per utilizzatori – inquinamento
23,4%
14,1%
Benefici per utilizzatori – riciclo dopo l’uso
27,2%
13,2%
Riduzione inquinamento
(atmosferico, idrico, sonoro e del suolo)
Emerge con chiarezza da tutti gli indicatori
l’impegno della chimica italiana verso un’innovazione con benefici ambientali,
non solo al proprio interno ma anche nei confronti degli utilizzatori
Per la chimica l’innovazione in ambito ambientale comporta
un impegno su molti fronti diversi
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
Fonte: Eurostat,
Community Innovation Survey, 2008
Innovazione con benefici ambientali: posizionamento
della chimica italiana (in base alla % di imprese innovative a favore dell’ambiente)
Posizione su 22
settori industriali
Riduzione inquinamento
Posizione su 50
settori di attività economica
(atmosferico, idrico, sonoro e del suolo)
1°
1°
Riciclo rifiuti / acqua / materie prime
1°
2°
(1° = servizi di risanamento
e gestione rifiuti)
Sostituzione materiali
con meno pericolosi / eco-compatibili
1°
2°
(1° = servizi di risanamento
e gestione rifiuti)
Riduzione uso materie prime
4°
5°
(1° = servizi di risanamento
e gestione rifiuti; 2° = automotive;
3° = farmaceutica; 4° petrolifero)
Riduzione uso energia
3°
4°
(1° = servizi di risanamento
e gestione rifiuti; 2° = farmaceutica;
3° = metallurgia;)
Riduzione emissioni CO2
5°
6°
(1° = servizi di risanamento
e gestione rifiuti; 2° = farmaceutica;
3° = metallurgia; 4° petrolifero;
5° alimentare)
Benefici per utilizzatori – uso energia
1°
2°
(1° = servizi di risanamento
e gestione rifiuti)
Benefici per utilizzatori – inquinamento
1°
2°
(1° = servizi di risanamento
e gestione rifiuti)
Benefici per utilizzatori – riciclo dopo l’uso
1°
2°
(1° = servizi di risanamento
e gestione rifiuti)
La chimica italiana si posiziona sempre ai primi posti, anche in termini
di benefici ambientali per gli utilizzatori (ruolo di “solution provider”)
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
Innovazione con benefici ambientali
nell’industria chimica europea (% imprese innovative)
Italia
Europa
escl. Germania
Germania
Europa
Riduzione inquinamento
(atmosferico, idrico, sonoro e del suolo)
37,4%
46,6%
60,4%
51,6%
Riciclo rifiuti / acqua / materie prime
34,4%
44,5%
59,9%
50,1%
Sostituzione materiali
con meno pericolosi / eco-compatibili
27,2%
41,7%
49,3%
44,5%
Riduzione uso materie prime
20,3%
33,5%
53,0%
40,6%
Riduzione uso energia
24,4%
34,4%
62,3%
44,6%
Riduzione emissioni CO2
13,6%
25,4%
48,7%
33,9%
Benefici per utilizzatori – uso energia
27,2%
30,6%
57,8%
40,5%
Benefici per utilizzatori – inquinamento
28,8%
34,6%
55,4%
42,2%
Benefici per utilizzatori – riciclo dopo l’uso
33,4%
36,2%
42,8%
38,6%
Nella chimica italiana la diffusione di imprese con attività
di innovazione caratterizzata da benefici ambientali è inferiore alla media europea
Il divario è decisamente più contenuto con riferimento all’innovazione
in campo ambientale con benefici per gli utilizzatori
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
UE = Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Belgio
Fonte: Eurostat,
Community Innovation Survey, 2008
Motivazioni dell’innovazione con benefici ambientali
nell’industria chimica europea
(% imprese innovative)
Italia
Europa
escl. Germania
Germania
Europa
Regolamentazione ambientale
/ imposte sull’inquinamento già vigenti
46,9%
47,4%
35,3%
43,0%
Regolamentazione ambientale
/ imposte sull’inquinamento
di futura applicazione
46,2%
43,9%
36,4%
41,2%
8,1%
10,1%
8,4%
9,5%
Domanda corrente / attesa
di innovazioni eco-compatibili
24,9%
28,9%
32,3%
30,1%
Accordi volontari di promozione
di buone pratiche ambientali
27,3%
33,2%
25,1%
30,3%
Agevolazioni e incentivi finanziari
Pur rimanendo prevalente l’innovazione motivata dall’adeguamento a norme
esistenti o future, rivestono un peso significativo anche motivazioni più proattive
Il peso delle diverse motivazioni è abbastanza in linea
tra chimica italiana ed europea
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
UE = Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Belgio
Fonte: Eurostat,
Community Innovation Survey, 2008
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L`innovazione tecnologica nell`industria chimica