Parrocchia San Pietro - Anno XXI - Numero 8—9 maggio 2010 Maggio, mese Dedicato a maria Maggio, com‟è noto, è, per tradizione, il mese dedicato al culto della Madonna. L‟origine di questa devozione è incerta: fin dal Medioevo a Mantova e a Parigi i primi giorni di maggio venivano consacrati alla Vergine. San Filippo Neri era solito raccogliere in tale mese intorno ad un‟immagine della Madonna gruppi di giovani, invitandoli a onorarla con atti di virtù, o fioretti. Tuttavia, la pratica del mese di maggio nelle sue forme attuali risale al gesuita Annibale Dionisi che, nel suo opuscolo “Il mese di Maria o sia il mese di maggio consegrato a Maria coll‟esercizio di vari fiori di virtù” (1726), ne fissò la prassi devozionale. Più tardi il padre gesuita Alfonso Muzzarelli, che pubblicò un Mese di Maria (1786), fece opera d‟intercessione presso i più autorevoli membri dell‟episcopato italiano perchè introducessero nelle loro diocesi il mese di maggio, rendendolo così una pratica diffusa. LA VIGNA SUL COLLE Anno XXi— Numero 8 9 maggio 2010 SOMMARIO Il culto mariano Lo “stupendo annuncio” Roma 2010 Per essere animatori migliori Pettegolezzi Dirò come colui che piange e dice Festa della mamma: le origini Speciale Pacialonga Sottosopra Santo Rosario nei caseggiati Compleanni di giugno Giochi pag. 3 4 6 7 8 10 12 14 17 18 20 22 La Vigna sul Colle giornale della Parrocchia San Pietro Sede: via Girardi 28 - 20025 Legnano Tel. 0331595090 Tiratura dello scorso numero: 130 copie Redazione: Barlocco Stefania, Conti Francesca, Ariodanti Davide, Barbui Giulio, Barlocco Mattia, Buccoliero Matteo, Cesana Greta, D’Angelo Francesco, Panaino Niccolò, Raffaelli Francesco, Scarpa Emilia e Alessandra. Contattateci a: [email protected] 2 N. 8/2010 Il culto mariano EDITORIALE La Chiesa di Roma è stata il primo e più vasto centro di culto verso Maria, la Madre di Gesù. Il culto di Maria è presente nella liturgia della Chiesa fin dalle origini, sia come oggetto di venerazione in se stesso, sia come elemento potentissimo di intercessione presso Gesù Cristo. Oltre a ciò, Maria è vista anche come modello di imitazione. 3 Dal punto di vista storico, la sua opera di mediazione tra Dio e l'umanità si spiega con l'investitura che ricevette da Gesù sulla croce, quando venne "donata" agli uomini per farli sentire più vicini a Lui. Soprattutto dopo l'ascensione di Gesù, Maria rimase il punto di riferimento per la comunità dei credenti appena sorta, preservandone l'unità di fronte alle nuove sfide e alle potenziali discordie che caratterizzarono la primissima era cristiana. Il culto verso la Beata Vergine andò poi aumentando fino a quando si arrivò a una notevole diffusione dopo il Concilio di Efeso (431), che la riconobbe ufficialmente come "Madre di Dio". Nell'Esortazione Marialis Cultus di papa Paolo VI del 1974 al culto di Maria vengono date le seguenti indicazioni: esso deve attingere il più possibile alle Sacre Scritture, va collocato nel ciclo annuale delle liturgie ecclesiastiche, ha un orientamento ecumenico (volto cioè a promuovere l'unità dei cristiani), e guarda a Maria come a un modello di vergine, di madre e di sposa. Nell' Esortazione sono presenti anche descrizioni e suggerimenti circa la preghiera del rosario, uno dei principali esercizi attraverso cui la Chiesa manifesta la propria devozione a Maria; sul rosario è tornato papa Giovanni Paolo II con la lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae del 2002 per aggiungere ai quindici tradizionali misteri della gioia, del dolore e della gloria, cinque «misteri della luce» riguardanti la vita pubblica di Gesù (Battesimo, Nozze di Cana, Predicazione del Regno, Trasfigurazione, Istituzione dell'eucaristia). Lo “stupendo annuncio” N. 8/2010 Di Francesco Raffaelli “Dopo il pianto del Venerdì Santo ed il silenzio carico d‟attesa del Sabato, ecco: lo stupendo annuncio”. Con queste parole il Santo Padre, Benedetto XVI, ha iniziato il discorso rivolto a tutti i preadolescenti che si stanno preparando alla Professione di Fede, i seminaristi, le coppie di sposi e gli altri fedeli presenti in piazza San Pietro durante l‟Udienza del mercoledì successiva a Pasqua. Come avrete capito anche l‟unità pastorale dell‟Oltre Sempione era presente, rappresentata dal gruppo dei ragazzi di terza media, quello della Professione di Fede. L‟esperienza è stata pensata per permettere al nostro gruppo di visitare la città dove è nata la Chiesa, a cui, tramite quest‟evento, prenderemo parte in piena coscienza. La visita è terminata con l‟incontro col Papa che ci ha guidati in una profonda riflessione su un brano del Vangelo di Matteo. Il brano di Vangelo narrava di quando Gesù, dopo essere risorto, è apparso a Maria di Magdala e all‟altra Maria, invitando le due donne a portare l‟annuncio della resurrezione. Il Santo Padre ha invitato anche noi, “semplici fedeli”, a contribuire alla diffusione di questo “stupendo annuncio”, infatti: “La Risurrezione - ci spiega Benedetto XVI – per quanto scappi alla capacità di compren- sione e d‟indagine umana è il motivo per cui crediamo, il nocciolo della fede in cui crediamo”. Ogni Cristiano è chiamato a portare a termine questo mandato, “preciso e complicato”, che gli permetterà di “vivere appieno la vita cristiana”. Portando a termine questo mandato, contribuiamo a portare il messaggio di Cristo fra tutte le genti: “Ama il Prossimo tuo come te stesso”. La Pasqua e la Risurrezione di Cristo non sono altro che la prima applicazione di questa “filosofia” nella vita reale: Gesù è morto amando, ha dato la vita senza esitare perché “era/è innamorato di noi”, non pretende nulla in cambio, è un amore puro e naturale. È stato proprio quell‟amore incondizionato a vincere sulla Morte e sul Peccato! Anche noi se ci “armiamo” di quel tipo d‟amore possiamo vincere la Morte che si presenta davanti a 4 N. N. 4/2010 8/2010 noi tutti i giorni, quando meno ce lo aspettiamo. Secondo me, Di Madre Francesco Assunta Raffaelli non è la morte fisica, che porterà comunque il nostro corpo a decomporsi prima o poi, ma la “morte” della dignità umana, che viene oltraggiata continuamente da quei comportamenti istintivi, risvegliati in noi dal sonno dell‟evoluzione e incentivati dalla società attuale. Spesso prendono il sopravvento sulla ragione rendendo l‟uomo del terzo millennio, abituato ad essere quasi onnisciente e onnipotente, molto più simile ad un animale di quanto lo sia veramente. Armandoci dell‟amore di Cristo possiamo liberarci del nostro continuo bisogno di Felicità, che pensiamo di trovare nei piaceri, che ci drogano, per abbracciare la Felicità duratura, la Felicità che si ottiene amando veramente. La nostra “esperienza romana” è stata a dir poco stupenda: ha permesso il rafforzarsi di vecchie amicizie e il nascerne di nuove. E‟ stata un‟occasione per conoscere o entrare in confidenza con nuovi/e educatori/educatrici che prima conoscevamo “solo di vista”. Un grazie speciale a loro, a Madre Assunta e al Don, che hanno permesso quest‟esperienza: grazie! LA VIGNA SUL COLLE 5 5 Roma 2010 N. 8/2010 6 Aprile 2010 ore 6,15 dai colli legnanesi della Canazza parte il pullman dei nostri eroi… destinazione Roma! Già durante il lungo viaggio si delineano i presupposti per una divertente ed entusiasmante esperienza. Arrivati a Roma, abbiamo iniziato la nostra avventura in terra straniera (Città del Vaticano) dall‟imponente basilica di San Pietro, e impavidi abbiamo “scalato” la cupola, da dove abbiamo potuto ammirare uno splendido panorama. Il giorno successivo siamo riusciti a completare la visita delle altre basiliche: San Paolo fuori le mura, San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore. È stata proprio una bella scarpinata! Saltando da una chiesa all‟altra, si è trovato anche il tempo per far conoscere a tutti i passanti le nostre abilità circensi con piramidi umane e giochi. Non sono mancate escursioni notturne, che ci hanno dato la possibilità di apprezzare la bellezza del Colosseo, del palazzo del Quirinale, della fontana di Trevi e di piazza di Spagna. I momenti certamente più significativi, sono stati la messa celebrata con tutte le altre parrocchie del decanato di Legnano, in ci cui è stato consegnato il Credo, e l‟udienza generale del mercoledì mattina con il Papa. Benedetto XVI, rivolgendosi in particolare a noi ragazzi della professione di fede, ci ha invitato a essere sempre testimoni gioiosi del Signore risorto. Nonostante il viaggio di ritorno sia stato un‟odissea, abbiamo passato giorni belli, significativi e divertenti; per questo consigliamo a tutti di non perdere questa fantastica esperienza! Gli educatori 6 N. 8/2010 Di Davide Ariodanti Per essere animatori migliori Salve dal vostro beneamato giornalista Davide Ariodanti! Oggi vi parlerò dei vostri animatori, me compreso, che in questo periodo stanno seguendo un corso per essere animatori migliori. Il corso durerà alcune settimane: gli incontri sono tenuti una domenica al mese e il mercoledì per i ragazzi di 3°, 4°, 5° superiore mentre il lunedì per quelli di 1° e 2°. A tenere gli incontri sono stati chiamati alcuni ragazzi della cooperativa Hakuna Matata, ragazzi che già avevamo conosciuto l‟anno scorso quando ci è stata data questa possibilità per la prima volta. Io, che sono andato al primo incontro di domenica ma non a quello di mercoledì sera per causa di forza maggiore ( l‟Inter che, ricordo, è in finale di Champion ), penso che sia un‟iniziativa utile che potrebbe insegnarci qualcosa; Niccolò, che è andato a entrambi gli incontri perché la sua squadra non giocava nessuna partita, pensa che potrebbe rivelarsi utile per migliorare le nostre future giornate di oratorio estivo, mentre Mattia la trova una esperienza possibilmente istruttiva. Benché da persone differenti, le tre opinioni hanno qualcosa in comune: tutti e tre pensiamo che sia una bella trovata! 7 Pettegolezzi L‟argomento di cui vi parlerò in quest‟articolo è un argomento con il quale avete sicuramente a che fare tutti i giorni; diciamo che è un argomento di portata quotidiana: quello dei pettegolezzi. cosa possa essere rivelata in giro. Molto probabilmente, quando state per rivelare un segreto a persone di cui vi fidate, direte sicuramente l‟espressione “non dirlo a nessuno” oppure “mi raccomando è un segreto” e questi molto spesso la scambino per la parola “passaparola”. A volte si esita molto a raccontare un proprio segreto; quell‟attimo di esitazione, a volte, può farci cambiare idea, e impedire in ogni caso che la Il classico modo per capire quando le persone dicono un pettegolezzo su di te è quando ti escludono dalle conversazione e parlano sottovoce tutte riunite tenendosi a distanza di sicurezza o parlando all‟ orecchio. Questo metodo è usato però solo dai bambini delle elementari. N. 8/2010 Di Francesco D’Angelo Nel caso si tratti di un segreto di un‟altra persona (il cosiddetto PETTEGOLEZZO,vero o falso che sia) non si esita mai a dirlo agli altri nonostante si abbia Chissà quante volte in ogni ricevuto l‟ordine di non dirlo a giornata sentiamo parlare male nessuno. di altre persone o spifferarne in giro i loro segreti o, a volte, an- Altri modi per trasmettere petteche falsità nate da qualcuno golezzi o cose varie sono il che lo fa per scherzo o per ven- computer e il telefono cellulare detta. aumentando in modo notevole la velocità di diffusione. Molte La tentazione di dire i cosiddetti persone, specialmente tra i gio“segreti” agli amici o alle ami- vani e gli adolescenti, sono tutche più strette è irresistibile; poi to il giorno attaccati a questi si inizieranno a dire anche ad mezzi di comunicazione, facenaltre persone che conoscete. do diventare questi strumenti di Così faranno tutte le persone comunicazione non più un che avete informato, spargen- mezzo per “parlare”, organizzardo la notizia a un numero illimi- si e svagarsi, ma un modo per tato di persone. dire male degli altri. Nelle medie (che io frequento) si usano metodi ben diversi 8 N. 8/2010 Di Francesco D’Angelo come dirti chiaramente che ti puoi allontanare o che non sono affari tuoi. A volte questi “segreti” vengono svelati anche quando della persona di cui riguarda il pettegolezzo non ce n‟è neanche l‟ombra, tanto per fare colpo sugli amici. Negli adulti mi è parso di notare che queste discussioni avvengono casualmente, però senza cattiveria o quel minimo di piacere che, fino alle medie (o forse anche alle superiori), vi capiterà di notare nel momento in cui il pettegolezzo è svelato, aggiungendo a volte ghigni, stupore susseguite da risate di gusto o espressioni di schifo. 9 Per concludere vorrei dire che queste cose non fanno molto piacere ma noi dobbiamo cercare di eliminarle, specialmente nell‟età adolescenziale dove iniziano le prime amicizie che contano e che possono essere importanti per la nostra vita. Quindi credo che il comportamento migliore sia quello di evitare certi atteggiamenti da giornalisti del “gossip” ai quali interessa solo fare notizia per un ritorno economico e non certo sociale e di piacevole convivenza. Dirò come colui che piange e dice N. 8/2010 Di Emilia Scarpa Ma s‟a conoscer la prima radice Del nostro amor tu hai cotanto affetto, dirò come colui che piange e dice. Noi leggiavamo un giorno per diletto di Lancillotto come amor lo strinse; soli eravamo e senza alcun sospetto. Cari lettori, per questo numero vorrei proporvi una mia riflessione sull‟amore. L‟idea mi è venuta studiando Dante e il suo amore verso Beatrice. Dante, nelle sue opere, sottolinea costantemente la perfezione di una donna da lui definita addirittura angelo, ovvero il mezzo che porta a Dio; questa donna mediante il solo gesto del saluto, dona la salvezza dell‟anima al poeta che, svuotato di ogni capacità sensoriale, non può che ammirare questa donna e scacciare ogni pensiero “cattivo”. L‟amore che Dante prova verso Beatrice è un sentimento incondizionato, gratuito che trova gratificazione solo nelle parole che lodano la sua donna; secondo me questa concezione è grandiosa e purtroppo ai nostri giorni sembra superata. Dante nella sua Commedia nel quinto canto ci descrive un amore trasgressivo che mi ha colpito molto, in particolare mi ha colpito come i due si siano rivelati i propri sentimenti. Alla domanda di Dante che era curioso di sapere come Paolo e Francesca si fossero rivelati l‟uno all‟altra, Francesca risponde con i versi che ho riportato all‟inizio : “ Se davvero vuoi conoscere la prima radice del nostro amore e come ci siamo rivelati, ti dirò come colui (Paolo) che ora parla attraverso il pianto più di quanto possa fare io con le parole, si sia rivelato a me. Stavamo leggendo un giorno, per passare il tempo, di come Lancillotto fu preso da amore e baciò il sorriso di Ginevra, eravamo da soli ed è stato improvviso”. 10 N. 8/2010 Di Emilia Scarpa La mia riflessione parte da qui: ai giorni nostri è pressoché impossibile che due ragazzi si innamorino leggendo un libro, il sentimento d‟amore col passare dei secoli non è cambiato ma quanto è diverso il modo di corteggiare? C‟è ancora chi corteggia? Un giornalista ha scritto “La maggior parte dei messaggini serve a chi li invia per concordare appuntamenti oppure per scambiarsi effusioni…. Multimediali! Qualcuno ha pure finito per innamorarsi grazie agli sms: un caso, sì. Un ragazzo ha sbagliato numero e ha inviato un messaggio a una ragazza invece che ad un amico. Tra i due è nata un‟amicizia che nel giro di cento messaggini si è trasformata in amore…!” Ora quanto può essere giusta una cosa del genere? La tecnologia aiuta o uccide i sentimenti? Cosa avrebbe pensato Dante?????? I tempi sono cambiati è vero, ma l‟amore è un sentimento che ci sarà sempre, quanto possono cambiare i modi di esprimerlo?? La tecnologia è l‟unica colpevole di questo cambiamento? Manzoni scrisse nei Promessi Sposi: “ 11 Concludo che l‟amore è necessario a questo mondo: ma ve n‟ha quanto ne basta, e non fa mestieri che altri si dia la briga di coltivarlo: e che col volerlo coltivare non fa altro che farne nascere dove non fa bisogno. Vi hanno altri sentimenti del quale il mondo ha bisogno, e che ogni scrittore secondo le sue forze può diffondere un po‟ più negli animi: come sarebbe la commiserazione, l‟affetto al prossimo, la dolcezza l‟indulgenza, il sacrificio di se stesso: oh di questo non v‟a mai eccesso; e lode a quegli scrittori che cercano di metterne un po‟ più nelle cose di questo mondo: ma d‟amore come vi diceva, ve n‟ha, facendo un calcolo moderato, seicento volte più di quello che sia necessario alla conservazione della nostra riverita specie. Io stimo dunque opera imprudente l‟andando formando con gli scritti; e ne son tanto persuaso che se un bel giorno per un prodigio, mi venissero ispirate le pagine più eloquenti d‟amore che un uomo abbia mai scritte, non piglierei la penna per metterne una linea sulla carta: tanto son certo che me ne pentirei”. Sono due visioni completamente opposte, lascio a voi lettori la libera interpretazione e mi auguro che nonostante il passare del tempo sia sempre presente quell‟amore gratuito che Dante rivendicava nella “Vita Nova” il libro più bello sull‟amore che, a mio parere, sia mai stato scritto. Festa della mamma: le origini N. 8/2010 Quella dedicata alle mamme è una festa che si celebra in tutto il mondo. In Italia la festa della mamma, fissata inizialmente per l‟8 maggio, cade ora la seconda domenica di maggio, come in America; viene celebrata in questo mese perché una lunga tradizione vuole che esso sia il mese dei fiori. Da qui deriva l‟usanza di regalare alle mamme per l‟occasione le rose, fiori dedicati alla Madonna, simboleggiante l‟amore, ma anche la bellezza e la semplicità. Le origini di questa ricorrenza risalgono all‟antichità, quando presso le civiltà contadine politeiste di Greci e Romani essa veniva celebrata nei periodi dell‟anno come il mese di maggio che, segnando il momento di passaggio dall‟inverno all‟estate, significavano l‟ingresso in un periodo di prosperità e risveglio della natura. Essa nacque quindi in stretta connessione con i riti di celebrazione delle divinità legate alla fertilità, in particolare con quelli dedicati alla “Grande Madre“, mamma intesa come divinità femminile venerata perché considerata portatrice di vita e fertilità. Gli antichi Greci celebravano invece la festa in onore della dea Rea, madre di tutti gli Dei, dedicata per questo a tutte le madri. Nel corso dei secoli la festa della mamma ha perso l‟originale connotazione religiosa per assumerne una civile e si è legata a varie forme di celebrazione, tra cui anche la sagra. 12 N. 8/2010 L‟ufficializzazione della Festa della mamma come festa civile avvenne nel 1907 negli Stati Uniti, quando Anna Jarvis, una donna di Philadelphia molto attaccata alla madre, iniziò dopo la sua morte a spedire lettere a ministri e membri del congresso nelle quali chiedeva che nel calendario fosse inserito un giorno festivo nazionale dedicato a tutte le mamme. Fu così che il 10 maggio del 1908 a Grafton e poi, l‟anno successivo, a Philadelphia, venne celebrata la prima festa della mamma. Nel 1914 una delibera emessa dal presidente Wilson ufficializzò la festa della mamma come manifestazione pubblica dedicata alla celebrazione dei sentimenti di amore e riconoscenza per le madri del Paese, e di speranza per la pace; la data stabilita fu la seconda domenica di maggio. In Italia la festa della mamma venne celebrata per la prima volta ad Assisi nel 1957, da don Otello Migliosi, parroco del piccolo borgo di Tordibetto. La festa, diffusa anche negli altri paesi del mondo, viene festeggiata in diverse date; tra queste ricordiamo la seconda domenica di Febbraio in Norvegia, la seconda di Ottobre in Argentina e l‟ultima domenica di maggio in Francia, dove la festa della mamma è vissuta come compleanno della famiglia. Danimarca, Finlandia, Turchia, Australia e Belgio festeggiano la mamma nello stesso giorno di Italia ed America, la seconda domenica del mese di maggio. In tutte le parti del mondo, immutato è però il senso della festa dedicata alle mamme, riassumibile nel discorso che la pacifista americana Julia Ward Howe pronunciò nel 1870 in occasione della Proclamazione del Giorno della Madre: “I nostri figli non ci verranno sottratti affinché disimparino tutto quello che noi siamo state in grado di insegnare loro sulla carità, la pietà e la pazienza” 13 Speciale Pacialonga N. 8/2010 Ripercorriamo la storia delle cinque edizioni della Pacialonga grazie ad alcune fotografie I RAGAZZI 2005 2006 2009 14 N. 8/2010 15 I PARTECIPANTI LO STAFF N. 8/2010 E tu ci sarai? 2 GIUGNO 2010 NON MANCARE! 16 N. 8/2010 Sottosopra Come in cielo così in terra Siamo pronti a lasciarci mettere “Sottosopra” per guardare la terra da una nuova prospettiva e scoprire che non siamo poi così distanti dal cielo! Per far questo non si può certo restare fermi: sarà un Estate in cammino! L‟Oratorio estivo 2010, dal titolo “Sottosopra – come in cielo così in terra” , attende il movimento 17 dei ragazzi, degli animatori, degli educatori e dei genitori per percorrere insieme un pellegrinaggio speciale che ha la sua meta in alto, là dove non c‟è differenza fra il “sopra” e il “sotto”, là dove l‟incontro con il Signore Gesù orienta la vita, dirige i passi, impegna al bene e apre gli occhi verso la bellezza dei doni ricevuti. Il protagonista della prossima Estate in Oratorio è proprio Gesù che si affianca al cammino di chi cerca una strada e, narrando una bellissima storia che si avvera in lui, desidera “sconvolgere” per rialzarci, “ribaltarci” per darci una direzione, metterci appunto “sottosopr a” per impegnarci a tenere testa e piedi strettamente ancorati alla terra e cuore e spirito costantemente rivolti al cielo. Il Signore Gesù aiuterà i ragazzi a tenere unito il sotto con il sopra, la terra con il cielo : è il senso più profondo della sua incarnazione che permette a chi lo segue di unificare la vita dentro un Mistero d‟amore e di condividere una meta stupenda e sconvolgente che è la risurrezione. Fare la volontà del Padre è lo scopo della vita e delle azioni di Gesù ed è anche l‟obiettivo di chi intende percorrere la terra con il desiderio che assomigli un po‟ più al cielo. La prossima Estate in Oratorio è fatta di diversi sfondi o “strati” che vanno scavati in profondità per vedere cosa c‟è sotto e scoprire come il messaggio in essi contenuto ci proietta in alto e ci impegna a fare di tutto perché si avveri la preghiera del Padre nostro: “come in cielo così in terra”. È proprio il sottotitolo “come in cielo così in terra” a svelare il senso più profondo dello slogan “Sottosopra”! Santo Rosario nei caseggiati Lunedì 10 Martedì 11 Mercoledì 12 Giovedì13 Venerdì 14 Sabato 15 Domenica 16 ore 20.45 via Ragazzi del „99 (palazzi Tosi) e via Comasina 15 ore 20.45 via Canazza 37 e via P. Secchi 131-135 ore 20.45 S. Rosario meditato al Carmelo (misteri della gioia) ore 20.45 S. Messa e fiaccolata parrocchiale Oltre Sempione da Ist. B. Melzi a S. Teresa ore 20.45 via Colombes 10 e via del Fante 25 ore 17.30 in oratorio per i ragazzi ore 17.30 in Chiesa parrocchiale S. Rosario per le vocazioni ore 18.00 in Chiesa parrocchiale S. Rosario per le vocazioni Lunedì 17 ore 20.45 via Pasteur 45 (palazzo giallo) e via Montessori 6 Martedì 18 ore 20.45 via Ragazzi del „99 (fam Rossi) e via 5 Giornate 9 (palazzi gialli scala B) ore 20.45 S. Rosario meditato al Carmelo (misteri della luce) ore 20.45 via 5 Giornate (palazzi Blu scala H) e via Comasina 7 ore 20.45 via Ebolowa 6 (fam Cavalleri) ore 17.30 in oratorio per i ragazzi ore 17.30 in Chiesa parrocchiale S. Rosario per le vocazioni ore 18.00 in Chiesa parrocchiale S. Rosario per le vocazioni Mercoledì 19 Giovedì 20 Venerdì 21 Sabato 22 Domenica 23 N. 8/2010 18 N. 8/2010 Lunedì 24 Martedì 25 Mercoledì 26 Giovedì 27 Venerdì 28 Sabato 29 Domenica 30 Lunedì 31 19 ore 20.45 via Colombes 24 ore 20.45 via Girardi 29-33 e via Amendola 1 ore 18.30 Rosario e S. Messa alla chiesetta Morganti ore 20.45 S. Rosario meditato al Carmelo (misteri della gloria) ore 17.00 Casa di riposo “L. Accorsi” ore 20.45 S. Messa alla baita degli Alpini ore 20.45 via Risorgimento 43 e via Canazza 57 ore 17.30 in oratorio per i ragazzi ore 17.30 in Chiesa parrocchiale S. Rosario per le vocazioni ore 18.00 in Chiesa parrocchiale S. Rosario per le vocazioni ore 18.30 Pellegrinaggio parrocchiale Oltre Sempione al S. Monte di Varese compleanni DI giugno N. 8/2010 Auguri! 01/06 Cozzi Fiume Terreni Maria Luisa Alessia Rodolfo 09/06 Borsani Conti Andrea Francesca 10/06 Buccoliero Monza Slavazza Martina Giampiera Elena 02/06 Lorenzini Roberto 03/06 Cerimedo Cattaneo Francesca Davide 11/06 Asa Borghi Graziella Giulia 04/06 Bottaro Fanton Moretto Tereni Luciana Francesco Matteo Veronica 12/06 Raimondi Ottavio 05/06 Balliana Rossi Rota Rotondi Tesorio Zaffaroni Lorenzo Zeno Oliviero Mirta Linda Annalaura 13/06 Agostini Maria Antonietta Breda Marta Colombo Matteo 14/06 Bongini Simone Giulio Grazia 16/06 Ariodanti Castelli Ferre‟ Davide Gianni Gabriella Sergio 06/06 Breda Matteo 07/06 Bonaldo Padre Berenice Giansandro 17/06 Cattaneo Fausta Dionisio 18/06 Ruspi Zappala‟ Marino Mariano 08/06 Stefanetti 20 compleanni DI giugno N. 8/2010 21 19/06 Pruonto Sodo Angelo Damiano 20/06 Barni Bragato Cattaneo Ausilia Franca Michele 22/06 Fonsato Loaldi Luigina Francesca 23/06 Boccadoro Qanna 24/06 Calvenzani Colombo Gagliardi Mercorillo Alex Piero Bruno Giovanna 25/06 Mendicino Giusy 27/06 Mendicino Papagno Re Vittorio Michele Margherita 28/04 Calligari Damonti Papa Pier Giorgio Clara Umberto 29/06 Bignotti Buffa Cattaneo Cremonesi Vecchio Maria Rosa Alberto Luigi Matteo Giorgio 30/06 Borsani Cuoto Ruggeri Angela Anna Pierluigi Passaparola N. 8/2010 Ricordate la ruota finale del famoso quiz di Gerry Scotti? Sareste capaci di risolverla interamente? A B C D E F G H I L M N O P Q R S T U V Z Grosso serpente tropicale Verso dell'agnello Spiegazione di una parola o di un passo, aggiunta ad un testo Caso latino Raggruppamento umano basato su caratteri razziali Laminato plastico per rivestimenti Studente universitario Aviorimessa Incontro di due vocali pronunciate separatamente Cibo ghiotto Moneta d'oro torinese del 1800 Aspirante monaca prima della professione dei voti Branca della medicina che studia il sistema osseo In India, persona appartenente alla casta più bassa, o esclu sa da ogni casta Premio Nobel per la letteratura nel 1959 Membrana del fondo oculare Varietà di pizzo o tessuto a pizzo Regista di Pulp Fiction Aspirazione irrealizzabile Nome del cantautore Capossela Imperatore di Russia 22 ANACONDA – BELATO – CHIOSA – DATIVO – ETNIA – FORMICA – GOLIARDO – HANGAR – IATO – LECCORNIA – MARENGO – NOVIZIA – ORTOPEDIA – PARIA – QUASIMODO – RETINA – SANGALLO – TARANTINO – UTOPIA – VINICIO – ZAR N. 8/2010 Indovinelli Vivaci occhietti radi baffetti musino acuto capo orecchiuto denti voraci piedi fugaci coda sottile forma gentile dirlo m'è d'uopo io sono il..... In cielo non si vede in mare non si sente il diavolo ce n'ha una in paradiso ce ne sono due Alessandra ne ha tre e in tutto l'universo non se ne trova nessuna Sa volare ma non ha le ali, piange ma non ha gli occhi cos'e? Sono piccola e snella, vado a cavallo senza sella, attraverso il mare senza nave, entro in casa senza chiave, siedo a tavola coi re, chi sono io più di te? 23 LA VIGNA SUL COLLE LO STRILLONE Maggio, il mese delle rose, tempo per le spose, una su tutte è la rosa tra le spose, Maria, tu, Madre delle madri, su noi poveri esseri imperfetti posa i tuoi sguardi, a noi smarriti ed infedeli dona il tuo sorriso radioso affinchè non si spenga mai la luce sulla nostra via, neanche nel giorno tumultuoso. La Vigna sul Colle 24