I.M.S. “GIORDANO BRUNO”‐ ROMA Dossier sullo Stage effettuato dalla Classe IVBX del Liceo delle Scienze Sociali “Conoscenza,tutela e valorizzazione del territorio : la Riserva naturale della Marcigliana”. A.S.2007‐2008 7‐11 aprile 2008 Docenti tutor : prof.ssa Gilda Di Nardo prof.ssa Valentina Riga Studenti partecipanti : Amato Francesca Auddino Eleonora Bono Martina Casciani Giulia Castelletti Federica Cinquina Cristina Dominici Giulia Forte Martina Manzato Micaela Paradisi Alessia Portelli Eleonora Regni Francesca Tolli Chiara Cilfone Rossella (VAX) Indice : • Relazione conclusiva dello stage • Foto relative al periodo di svolgimento dello stage • Presentazione in power point su Crustumerium a cura della prof.ssa Di Nardo • Storia della Riserva della Marcigliana dal punto di vista storico‐ naturalistico dalle origini ai giorni nostri a cura della prof.ssa Riga • Sintesi del diario di bordo Liceo delle Scienze Sociali “Giordano Bruno” Via della Bufalotta 594-ROMA RELAZIONE FINALE STAGE FORMATIVO Anno scolastico 2007- 2008 Classe IVBX Docenti tutor : Prof.sse Gilda Di Nardo Valentina Riga “Conoscenza, tutela e valorizzazione del territorio: la Riserva naturale della Marcigliana”. LUOGO- ENTI PARTNER Lo stage della classe IVBX si è tenuto nella Riserva naturale della Marcigliana che si trova vicino al nostro Istituto e ricade nel IV Municipio, zona nord-est di Roma che recentemente ha conosciuto un notevole sviluppo urbanistico (Porta di Roma). All’interno della Riserva operano per la tutela del territorio due enti : RomaNatura e la Cooperativa di Tor San Giovanni. RomaNatura è un ente regionale istituito nel 1997, con sede a Roma a Villa Mazzanti (Monte Mario). La Cooperativa di Tor San Giovanni è una società a r.l. costituita da 14 soci proprietari di aziende all’interno della Riserva, con sede in via di Tor San Giovanni. PERIODO Lo stage si è svolto nel mese di aprile 2008, per una durata di cinque giorni, da lunedì 7 a venerdì 11. E’ stato scelto questo periodo per la disponibilità degli enti partner, per il tempo meteorologico prevedibile in quel periodo, perché gli argomenti propedeutici allo stage sarebbero stati svolti precedentemente in modo completo. PREPARAZIONE DELLO STAGE 1. Incontri con i responsabili degli enti coinvolti nell’esperienza. dott. Cresta – direttore dell’Ente Regionale RomaNatura. • definizione degli obiettivi degli incontri e degli argomenti da trattare durante lo stage • esame del materiale illustrativo di RomaNatura. (libri, opuscoli, DVD, cartine) • intervento specifico dei Guardiaparco in servizio nella Riserva naturale della Marcigliana. Giuseppe Burrai – Presidente della Cooperativa agricola di Tor San Giovanni • definizione delle tematiche e dei relativi incontri • educazione ambientale per le scuole : visita guidata “sentiero natura” con la S.M.S. “Gianicolo”- XVI Municipio fattoria educativa con la Scuola materna statale “E. Salgari”- V Municipio • la Cooperativa agricola di Tor San Giovanni intesa come azienda polifunzionale • programmazione della visita alla Mostra, a Largo Serassi, sulla città di Crustumerium, situata nel territorio della Riserva. 2. Lezioni propedeutiche allo stage. Prof.ssa Valentina Riga • lezioni introduttive alla storia della Riserva della Marcigliana dal punto di vista storico-naturalistico, dalle origini ai giorni nostri. Elementi di legislazione e di cartografia del territorio oggetto di studio. • predisposizione di materiale documentario per le alunne • proiezione di due DVD curati da RomaNatura Prof.ssa Gilda Di Nardo • lezione sulla città di Crustumerium presentazione preparata in power point e predisposizione di una scheda riepilogativa per le alunne • ideazione delle schede osservative giornaliere per la stesura del Diario di Bordo 3. Diario di bordo Schede osservative I.M.S. “G. Bruno” – ROMA A.S. 2007-08 STAGE CLASSE IVBX “ Conoscenza, tutela e valorizzazione del territorio : la Riserva naturale della Marcigliana “. LUNEDI’ 7 APRILE 2008 Largo Serassi. (Cinquina) Visita alla Mostra su Crustumerium. ore 9.00-12.00 • Osserva bene il materiale esposto. Di quali oggetti si tratta e quale era la loro funzione ? • Con che criterio è stata organizzata la mostra ? ( in ordine cronologico, o per tipologia di oggetti, o secondo la loro funzione ?) • Cosa si è voluto mettere in evidenza nell’organizzare in questo modo la mostra ? Qual è il “concetto guida” nell’organizzazione della mostra ? • Osserva la riproduzione delle sepolture. Di che tipo di tombe si tratta ? Quali informazioni sono riportate nelle didascalie ? Si parlerà di “aree protette”. • Quali sono le loro caratteristiche ? • Quali leggi le istituiscono e regolamentano ? Avrai modo di osservare antiche carte del territorio. • Come veniva rappresentato l’ambiente dai cartografi ? Prendi appunti sulla storia del Parco. ore 12.00-13.00 Stesura del quaderno dello stage MARTEDI’ 8 APRILE 2008 Incontro presso la sede della Cooperativa agricola Tor S.Giovanni, via di Tor S.Giovanni 301. ore 9.00-12.00 Fai una breve descrizione dei luoghi. Sentirai parlare dell’”azienda polifunzionale” : • azienda agricola : coltivazioni e scelte politiche • educazione ambientale • manifestazioni e feste rurali • ore 12.00-13.00 Stesura del quaderno dello stage MERCOLEDI’ 9 APRILE 2008 Casa del Parco, via Tor S.Giovanni. ore 9.00 – 12.30 Visita guidata generale della Riserva Indossare scarpe adatte. ore 12.30-13.30 Stesura del quaderno dello stage GIOVEDI’ 10 APRILE 2008 Incontro presso la sede della Cooperativa agricola Tor San Giovanni, via di Tor S.Giovanni 301. ore 9.00-12.00 Il laboratorio con i bambini della scuola materna. • Che tipo di attività viene proposta ai bambini ? • Com’è la comunicazione tra gli operatori e i bambini ? • Come reagiscono i bambini alle sollecitazioni degli operatori ? • Come si comportano le maestre ? Dalle ore12.00 alle ore 13.30 Casa del Parco, via Tor San Giovanni. Incontro con il Direttore dell’Ente regionale RomaNatura, dott. Cresta. • Come è strutturato l’Ente ? • Quali interventi compie ? • Quali sono i compiti dei guardiaparco ? Proiezione video. VENERDI’ 11 APRILE 2008 Incontro presso la Casa del Parco, via Tor San Giovanni. ore 9.00-12.30 Incontro con i guardiaparco. La normativa vigente e gli interventi dei guardiaparco. Approfondimento temi emersi. Esame documenti. Stesura del quaderno dello stage. Predisposizione materiale per lavoro di documentazione in power point. 4. Discipline coinvolte. Storia : la città di Roma- La conquista delle città di Crustumerium e Fidenae. Lo sviluppo degli assi viarii Salaria e Nomentana, le vie fluviali Tevere ed Aniene. Torri medievali e casali. Archeologia : la villa romana, la villa rustica, la città di Crustumerium e le sue necropoli Economia/Diritto : definizione di area protetta e di cooperativa agricola. Elementi di legislazione relativa. Scienze sociali : l’urbanizzazione del territorio. Scienze sperimentali : il suolo. L’agricoltura eco-compatibile. Gli OGM. Italiano : stesura di relazioni. 5. Osservazioni sulla classe e valutazione dell’esperienza. La classe si è dimostrata partecipativa e collaborativa soprattutto negli incontri con gli esperti esterni con i quali hanno saputo ben relazionarsi. In occasione della realizzazione della “fattoria educativa” con la scuola materna le alunne hanno interagito con discrezione con le operatrici della Cooperativa di Tor San Giovanni, con le insegnanti ed i bambini. Allo stesso modo sono state attente ed attive nell’incontro con i guardiaparco, in un clima di scambio di osservazioni. L’esperienza di questo primo anno di stage alla Riserva naturale della Marcigliana è stata positiva a livello generale, come approfondimento del curriculum, anche se suscettibile di miglioramento. Nello specifico ha permesso alle alunne di osservare due realtà sociali nel corso della stessa esperienza e di avere elementi per un futuro orientamento universitario e lavorativo. 6. Dallo “stage osservativo” allo “stage di orientamento universitario e lavorativo”. Gli incontri concreti con le realtà lavorative dei guardiaparco, delle guide ambientali e con la realtà della Cooperativa agricola di Tor San Giovanni hanno permesso alle nostre alunne di non limitare l’esperienza dello stage alla sola osservazione ma di acquisire alcuni elementi utili per una eventuale scelta universitaria o lavorativa. (Facoltà di archeologia, di Beni ambientali e culturali, Facoltà di Scienze biologiche e naturali, associazioni culturali e cooperative, concorsi per la professione del guardiaparco). 7. Bibliografia • Sozi ,G. – Il Municipio Montesacro nel tempo- Riccardo de Cataldo Editore, Roma 2003 (capitoli “Crustumerium” : a) geomorfologia della città –la fondazione- le necropoli- il territorio crustumino; b) le vicende storiche ; “La conquista romana del territorio) • Catalogo della Mostra La IV Circoscrizione incontra la propria Storia : Le Origini- Una Storia Millenaria tra Cultura e Ambiente – Edizioni Gruppo Archeologico Romano, Roma 1996 (pagg.55-65 Crustumerium : storia di una città – l’abitato- gli scavi nell’abitato-le necropoli- i corredi delle tombe) • Macchiolo,P.- Serafini Sauli,A.- La flora della Riserva Naturale della Marcigliana-Quaderni tecnici dei Parchi del Lazio- Edizioni ARPRoma 2006 • Carbone.F.-Frassineti,M. I parchi naturali di Roma-Atlante fotografico delle quattordici aree Pubblicità- Roma 2001 naturali protette di RomaNatura- ODP • Federici.R.-Il suolo a scuola-Seconda ediz. I quaderni dell’informazione ambientale-Provincia di Roma,Assessorato alle Politiche dell’Agricoltura e dell’Ambiente- PrintArt- Roma 2006 • Lo Re,A-Una gita in città alla scoperta delle aree naturali protette di Roma-Seconda ediz. Edigraf- Roma 2007 • Buscemi,A.-Tuccinardi,P.-Agricoltura e natura : un connubio a volte vincente.Cooperativa agricola Tor San Giovanni-Provincia di Roma, assessorato all’ambiente-Roma 2001 • DVD I Parchi Naturali di RomaNatura- testi di Binazzi,A-Graglia,G.Ilardo,F.-FilmaFir • Bianchi,S.- Biancotti,A.-Piazza,A.R.-Luoghi nel tempo e nello spazioGeografia umana-De Agostini- Novara 2004 (capitolo : Evoluzione delle tecniche e dei paesaggi agrari) • Ashby T.- La campagna romana al tempo di Paolo III. Mappa della campagna romana del 1547 di Eufrosino della Volpaia.- Città del Vaticano 1914 • Chiumenti L.-Bilancia F.- La campagna romana in età antica, medievale e moderna. –Roma 1979 : “La via Salaria”, “La via Nomentana”. • Coste J.- I casali della campagna di Roma alla fine del’500.-Roma 1969 • Coste J.- I casali della campagna di Roma all’inizio del’600.-Roma 1971 • Frutaz A.P.- Le carte del Lazio- I-III Roma 1972 Le docenti tutor Prof.ssa Gilda Di Nardo Prof.ssa Valentina Riga Roma 10 giugno 2008 STAGE CLASSE IVBX – LUNEDI’ 7 APRILE 2008 LARGO SERASSI‐ VISITA ALLA MOSTRA SU CRUSTUMERIUM Il Presidente della Coop. Tor San Giovanni, Olla e attingitoi sig. Burrai, illustra la storia di Crustumerium. Tombe maschili nella necropoli di Crustumerium. Olla sovradipinta in bianco di impasto rosso. Appunti per il diario di bordo. Fibule del corredo funerario. STAGE CLASSE IVBX – MARTEDI’ 8 APRILE 2008 INCONTRO PRESSO LA SEDE DELLA COOPERATIVA AGRICOLA TOR S. GIOVANNI Studentesse e tutor davanti al Casale di Tor S. Giovanni Spiegazioni sull’”azienda polifunzionale”. Informazioni sull’azienda agricola . Immagini di eventi organizzati in Riserva. Immagini di feste rurali. Le docenti tutor annotano informazioni . STAGE CLASSE IVBX – MERCOLEDI’ 9 APRILE 2008 OSSERVAZIONE DEL LAVORO DEGLI OPERATORI DELLA COOPERATIVA TOR S. GIOVANNI Le prof.sse Di Nardo e Riga all’ingresso della Riserva. Preparativi per “l’osservazione”. Il Sentiero natura di RomaNatura. Le biologhe della Cooperativa guidano alunni della Educazione ambientale. S.M.S. Studentesse della IVBX lungo il sentiero. Casali e torri medievali nella Riserva naturale. STAGE CLASSE IVBX – GIOVEDI’ 10 APRILE 2008 OSSERVAZIONE ATTIVITA’ DELLA “FATTORIA EDUCATIVA” CON ALUNNI DI SCUOLA MATERNA Studentesse con prof.sse Di Simone, Riga, Valli. Studentesse e bimbi impastano farina e acqua. Inizia la produzione di “spaghetti”. STAGE CLASSE IVBX – VENERDI’ 11 APRILE 2008 CASA DEL PARCO‐ ATTIVITA’ DI ROMANATURA 10 Aprile‐ Incontro con il Direttore di RomaNatura, dott. Cresta. Le funzioni dell’Ente Regionale. Visita alla Casa del Parco della Riserva Naturale della Marcigliana. Conoscenza dei guardiaparco. 11 Aprile‐ Giornata con i guardiaparco : simulazione di casi di loro pertinenza. Storia della Riserva della Marcigliana dal punto di vista storico – naturalistico dalle origini ai giorni nostri. La Riserva Naturale della Marcigliana si trova a nord‐est di Roma. E’ un’area di grande interesse storico – archeologico ( l’antica città di Crustumerium ricadeva nel suo territorio insieme a molte ville romane trasformate in epoca successiva in casali), e naturalistico – ambientale ( presenza di diverse specie di flora e fauna tipici della campagna romana). Quest’area veniva chiamata dagli antichi Romani “Latium Vetus”. In periodo medioevale prenderà il nome di “Ager Romanus”, campagna romana, e si estendeva dalla Sabina ai Monti Prenestini. Foto cartina 1 Attualmente, l’area della Riserva ha un’estensione di 4729 ettari e ricade all’interno della IV Circoscrizione ( perimetro in arancione). Nell’area si trova la tenuta di Tor S. Giovanni ( area verde della cartina) di proprietà comunale che è delimitata a nord dal fosso di S. Giovanni, a sud e ad est da via Tor S.Giovanni e ad ovest da via della Marcigliana. Foto cartina 2 La Riserva Naturale della Marcigliana è stata istituita nel 1997 con la Legge Regionale N°29 del 6 ottobre. E’ per estensione, la 2° area protetta (n° 2 nella foto) del sistema di aree protette nel Comune di Roma gestito da RomaNatura, Ente Regionale che, dal 1998, ha il compito di amministrare e valorizzare tutte le Aree Naturali Protette del Comune di Roma ( 14.000 ettari). Il territorio della Riserva è compreso tra la via Salaria ed il Tevere ad ovest, la via Nomentana ad est a sud dal G.R.A. e a nord da via di Vallericca che segna il limite del Comune di Roma con quello di Monterotondo. Ricapitolando... Fino all’istituzione nel 1997 dell’area protetta della Marcigliana ( cioè il Parco), non c’era stato un interesse “generale” per tutta questa zona ma solo per gli aspetti di specifico interesse archeologico che erano stati segnalati nella Carta dell’Agro elaborata negli anni ’60 come inventario dei beni archeologici del territorio. L’area della Marcigliana è attualmente sottoposta ad un vincolo paesistico‐ archeologico‐monumentale ai sensi del D.L.431/85. Precedentemente sono state vincolate con la Legge 1089/39 la città di Crustumerium e la villa romana di S.Alessandro e con la Legge 1497/39 le zone della Marcigliana, della Cesarina e di Tor S.Giovanni. Foto cartina n° 3 ( viabilità antica ed odierna) L’intero territorio che oggi comprende la Riserva della Marcigliana è stato fin dall’antichità ben collegato con i paesi vicini. Prima ancora che il territorio venisse conquistato da Roma ( V sec.a.C.), le comunicazioni fra le popolazioni Latine che abitavano nella zona che noi trattiamo, avvenivano attraverso i Tratturi ( vie di transumanza delle greggi) ed i Fiumi ( Tevere ed Aniene). La rete viaria antica è, in parte, sopravvissuta ovviamente con alcune modifiche. Tuttavia, gli originari ed importanti assi viarii della Salaria e della Nomentana sono tuttora vie di collegamento per l’intero territorio limitrofo alla Riserva. La via Salaria ha origini antichissime, legate al percorso dei Sabini per rifornirsi del sale. La via Nomentana conduceva fino alla città di Nomentum ( ubicata vicino all’odierna Mentana). Come possiamo vedere sulla cartina, la Nomentana, con una diramazione (odierna Via delle Vigne Nuove) che attraversava la tenuta della Bufalotta, raggiungeva la Salaria. Nella via delle Vigne Nuove è stata riconosciuta l’antica via Patinaria lungo la quale sorgeva la villa di Faonte nella quale, secondo le fonti antiche, nel 68d.C., si sarebbe ucciso Nerone. Osservando ancora la cartina: - la strada n°3, attraversando la zona di Montesacro, si collegava alla Nomentana.Fu frequentata fin dall’età romana come dimostrano i numerosi sepolcri e monumenti situati lungo tutto il suo percorso. - La strada n°4 collegava Crustumerium alla città di Fidene e possiamo vedere che un tratto dell’attuale via della Marcigliana affianca l’antico percorso. - La strada n°5 si collega alla n°4 e raccordava Crustumerium e Fidene a Nomentum costeggiando il fosso di Tor S. Giovanni. - La strada n°6, costeggiando una serie di ville rustiche ( simboleggiate dal quadratino), si dirigeva a sud verso l’antica città di Tusculum ( vicino Grottaferrata). Insieme alle grandi ville romane , ( come quella della 1° metà del I sec.a.C. chiamata Praetorium Fidenatium), in età imperiale, si ebbe una grande diffusione di queste ville rustiche che, nel IV e V sec d.C., con l’avvento dei Barbari, vennero abbandonate. Alcune di esse sopravvissero e vennero trasformate in casali come il Casale della Marcigliana che dà il nome alla zona. Le ville rustiche erano ville di media grandezza ed erano destinate alla produzione agricola e pastorale (aziende) spesso dotate di impianti termali e decorate con mosaici pavimentali e con giardini.Le più importanti: Villa del Casale di Settebagni (n°4), villa del Casale della Marcigliana (5), villa della Torretta della Bufalotta (6), villa del Monte della Piscina(7), villa del Casale di S.Colomba (8) che ha dato il nome all’odierna via. Riepilogando.. Finora, dall’osservazione delle cartine, l’intera Riserva della Marcigliana, risulta, già fin dall’antichità, un’area ben collegata con il territorio circostante, commercialmente attiva (sale, prodotti agricoli e della pastorizia) e densamente abitata fino alle invasioni dei Barbari che, invece, determineranno uno spopolamento della zona. UN PO’ DI STORIA... DALLE ORIGINI. Fin dall’età preistorica l’area fu “abitata” per le sue caratteristiche ambientali favorevoli. Sono stati rinvenuti resti fossili nella zona della Bufalotta. Ma è con l’età del ferro (IX – VIII sec.a.C.) che assistiamo al sorgere dei primi villaggi che, a poco a poco, iniziano a diventare vere e proprie città. Con l’età arcaica (fine VII – VI sec.a.C.), si ebbe uno straordinario aumento degli insediamenti ed uno sviluppo della rete viaria così efficiente da sopravvivere ai nostri giorni. Nel V sec.a.C. (età repubblicana), Roma si espande e conquista molte città latine tra cui nel 499 a.C. la città latina di Crustumerium vicino alla Salaria. Inizia una fase generale di crisi che giunge fino al II sec.a.C. con un ulteriore calo della popolazione e spopolamento della zona. E’ nel corso del I sec.a.C. che si assiste ad una ripresa in tutta la campagna romana: popolamento, coltivazioni, opera di canalizzazione dei fiumi, ristrutturazione della rete viaria con la costruzione dei ponti Nomentano (1) e Salario (2) a Roma, navigazione fluviale del Tevere fino Perugina con scali a Crustumerium, Otricoli, Orte e dell’Aniene con un gran numero di approdi a servizio dei mercati locali e di quello di Roma. Tra il IV ed il V sec d.C., si verifica una crisi in tutto il territorio che riflette la crisi dell’Impero Romano devastato dai Barbari.Si estende il latifondo e, molte ville sparse nella zona vengono abbandonate. Sopravvivono alle difficoltà dei tempi : la villa del Casale della Cesarina (12), la villa del Casale di Settebagni (4), la villa della Torretta della Bufalotta (6),la villa della Marcigliana (5), sui resti della quale sorgerà il casale che dà il nome alla zona. Periodo Medioevale ( cartina n°3) Dal X al XIII sec.dC., notizie dell’area della Riserva le abbiamo dalle fonti notarili, che documentano i passaggi di proprietà, ma soprattutto dal “Regesto Farfense”del 1012 che documenta i possessi dell’Abbazia di Farfa entro cui ricadeva l’area della Marcigliana. Le ville menzionate, sopravvissute alle invasioni barbariche, diventeranno fattorie fortificate ( mura rialzate o raddoppiate) cui si aggiungeranno torri di controllo del territorio che, oltre a segnare i confini tra i diversi possedimenti avevano la funzione di avvistare l’avvicinarsi dei nemici. Furono così costruite : le torri di Ponte Salario (2), di Capobianco (9), di Tor San Giovanni (10), quella di Settebagni (4), la torre di S.Nicola (13), quella di Redicicoli (14) e quella della Marcigliana (5). Successivamente si affermerà un altro tipo di costruzione quella della Casa‐torre abitate dalle nobili famiglie spesso in lotta fra loro per il controllo del territorio. Il Casale‐torre della Marcigliana (5) documenta questa situazione. Dal XIII sec. Il territorio è diviso in tenute appartenenti a famiglie nobili come i Borghese, i Frangipane, gli Orsini ed altre che, sono documentate dagli atti notarili. Dati più precisi sui proprietari e sull’estensione dei fondi si ricavano dal Catasto Alessandrino del 1660. Sulla base delle piante di questo catasto è stato possibile,agli studiosi, ricostruire i confini delle varie tenute. Il territorio dell’attuale tenuta di Tor S.Giovanni faceva parte della tenuta di Capitignano già documentata nel Regesto Farfense del 1012 e, nel Catasto Alessandrino compare la torre che nel 1564, essendo venduta all’ospedale di S.Giovanni, prenderà il nome attuale di Tor San Giovanni. L’ importanza strategica di questa torre per il territorio circostante è evidente dalla sua ubicazione al centro della tenuta. Sia le piante del Catasto Alessandrino che la carta di Eufrosino della Volpaia “Il paese di Roma” del 1547, documentano che tutta la zona della campagna romana era lasciata incolta e destinata al pascolo.Tale situazione viene confermata anche dalla cartografia successiva del 1700 e della prima metà dell’800 in cui il territorio in esame non registra cambiamenti significativi per il suo assetto. Periodo “contemporaneo” La costruzione della Ferrovia Roma ‐ Firenze, segna l’inizio dello stravolgimento del territorio con la distruzione della Necropoli lungo la via Salaria e della zona dove sorgeva l’antica città di Fidene. All’interno della città di Roma, negli anni Venti del ‘900 vengono edificati i primi quartieri come quello della “Città Giardino”che determinò lo sbancamento delle presenze archeologiche della zona cui sopravvisse solo l’antico Ponte Nomentano. Intorno agli anni ’30 e ’40, sorgono i quartieri di Monte Sacro, Val Melaina e del Tufello. Alla fine degli anni ’40 fu costruito il G.R.A..A partire dagli anni ’50 viene edificata la zona dei Prati Fiscali e negli anni ’60 si sviluppa la borgata abusiva di Fidene che distruggerà completamente ciò che rimaneva dell’antica città. Nel 1962 viene adottato il nuovo Piano Regolatore Generale di Roma che, nell’opera di urbanizzazione della città, doveva tenere in considerazione il suo ricco patrimonio archeologico ed ambientale. Ma le leggi 513 e 457 degli anni ’77 e ’78, stravolgono questo criterio a favore dei Piani di Edilizia Popolare per cui vengono costruiti quartieri senza rispettare l’aspetto storico –artistico ed ambientale del territorio. La Legge Quadro dello Stato n° 394/91 istituisce le aree protette su tutto il territorio nazionale promuovendone così la salvaguardia e la valorizzazione. La Riserva della Marcigliana, ricade nelle 55 aree naturali protette dalla regione Lazio ( Legge Regionale 29/’97). IL PAESAGGIO della RISERVA Dalla preistoria alla bonifica. Il paesaggio che dominava la Campagna Romana al tempo dei primi insediamenti agricoli, nel V millennio a.C. circa, era caratterizzato da un’estesa foresta costituita principalmente dal cerro. L’introduzione dell’aratro, nel III millennio a.C., favorì la coltivazione anche dei terreni collinari e lo stanziamento dell’uomo. Nel IX sec a .C. prima con gli Etruschi e poi con i Romani si affermò la pratica delle rotazioni colturali ed il sistema della centuriazione dei campi che, in questo modo vennero suddivisi e delimitati. In età imperiale, si ebbe un aumento della popolazione e, quindi una maggiore necessità di terreni da coltivare e di legname con cui costruire le abitazioni, riscaldarsi, cucinare, e far funzionare gli impianti termali. Ciò comportò un grande sfruttamento dei boschi. Con la caduta dell’Impero Romano, si ritornò alla campagna romana senza le regole della centuriazione e della rotazione “cereali‐ leguminose” con il conseguente accrescimento dei boschi. Questa situazione di grandi latifondi, utilizzati per lo più a pascolo, si perpetuò fino al 1870 quando verrà attuate una vasta operazione di bonifica delle aree paludose dell’Agro Romano necessaria per la presenza della malaria. I latifondi erano, per lo più, affittati annualmente ai “mercanti di campagna” che, non essendone i proprietari, non erano interessati a migliorare le pratiche agricole ma solo a sfruttare il più possibile i terreni prima dello scadere del contratto di affitto. In genere, questi latifondi erano utilizzati per il pascolo e, solo una minima parte, alla coltivazione del grano. Questa situazione, fatta eccezione per l’azione di bonifica dalla malaria, si protrae fino all’inizio della Seconda Guerra mondiale anche se, in seguito alla bonifica delle zone paludose, agli inizi del Novecento si stanzieranno nella campagna romana le prime famiglie di coloni e mezzadri. Così, insieme alla pastorizia, si svilupparono attività agricole facilitate anche dall’uso delle prime macchine agricole a vapore e dall’uso di concimi, pesticidi e diserbanti. Questa vocazione agricola della zona venne sancita da leggi nazionali e regionali che hanno permesso la tutela di queste aree. Ad esempio la Legge Regionale n°29/97 stabilisce che almeno il 10% del territorio regionale sia destinato ad aree protette.Nel lazio ci sono 55 aree naturali protette. Morfologia della Marcigliana L’area della Riserva della Marcigliana è costituita da dolci colline, piuttosto basse ( comprese tra i 20 ed i 130 metri sul livello del mare), arrotondate e con ampi pianori sulle sommità, i cui versanti degradano in piccoli fondovalle occupati da corsi d’acqua ( come il fosso di Settebagni, il fosso di Tor S. Giovanni, il fosso dell’Orneto ed il fosso della Regina), i quali confluiscono verso la pianura del Tevere. L’azione erosiva prolungata sul terreno di questi piccoli corsi d’acqua, ha prodotto, in alcuni punti, pronunciate incisioni e piccole gole con pareti ripide: le forre. L’intervento dell’uomo sul paesaggio. Nel corso del tempo, come abbiamo già riferito, il territorio della Marcigliana, come gran parte della Campagna romana, è stato modificato nel tempo dall’azione dell’uomo. Attualmente sono presenti diverse aziende agricole e zootecniche presso le quali si possono acquistare prodotti biologici quali, ad esempio, formaggio, miele ed olio extravergine di oliva. Vaste zone della Riserva sono adibite a pascolo o coltivati a grano, orzo, girasole, colza, erba medica e trifoglio per gli animali, e da oliveti e qualche vigneto.La colza può essere utilizzata in 2 modi: dalla spremitura dei suoi semi oleosi si ricava un olio che può essere impiegato sia nella produzione dell’olio di semi vari come per creare benzina. All’interno della Riserva sono state introdotte sia nuove specie di animali che vegetali diverse da quelle dell’habitat locale come l’eucalipto e la robinia,l’uno originario dell’Australia l’altro, la robinia o falsa acacia, dell’America. La maggior parte del territorio della Marcigliana è costituito da un paesaggio dolcemente collinare con prati coltivati a seminativo estensivo o destinati al pascolo e da piccoli boschi presenti sui versanti delle colline e lungo i corsi d’acqua ricoperti per lo più da cerri, un tipo di quercia che può raggiungere anche i 200 anni di età. Altri tipi di querce presenti sono: la roverella, la farnia, ed il leccio una quercia sempreverde.Altri alberi presenti sono: l’olmo, il nocciolo, il pioppo e l’acero. Per quanto riguarda la fauna, minacciata dall’urbanizzazione e dalla caccia fino all’istituzione della Riserva, sono presenti i seguenti mammiferi : la volpe, l’istrice, la talpa, il tasso e la lepre italica specie autoctona della campagna romana. Numerosi rettili, alcuni utili all’agricoltura perché divorano i topi. Tra gli uccelli presenti tutto l’anno nella Riserva c’è il gheppio, una specie di falco predatore di piccoli mammiferi. Presenti anche i rapaci notturni: il barbagianni, il gufo e la civetta. Altri uccelli : il pettirosso, il cardellino, l’usignolo, la cinciallegra, il merlo ed altri tra cui la rondine che, però, è minacciata dall’uso dei pesticidi e quindi in forte diminuzione. Osserviamo le cartine n° 4 e 5 (vedi foto file allegato) in cui appaiono le “icone” stilizzate di alcuni edifici ancora esistenti ed utilizzati (casali), e la Casa del Parco sede dell’Ente RomaNatura nella Riserva. Alcune notizie: • Tor S. Giovanni La Torre fu costruita nel Medioevo sulle rovine di una villa romana, venne utilizzata in quel periodo come torre di avvistamento dei nemici, sia per controllare il territorio che per la riscossione dei pedaggi e dei dazi. Ancora nel XVII sec. La sua sommità era dotata di merli sostituiti, in seguito, da un tetto spiovente. Ricordata per la prima volta in un documento del 1012 (Regesto Farfense) con il nome di Capitignano assunse il nome di Torre di S.Giovanni solo dopo il 1564 quando fu acquistata dall’Ospedale di S.Giovanni. • Casale della Marcigliana Il Casale della Marcigliana è stato costruito nel Medioevo sulle rovine di una villa romana. Nell’XI sec. Era proprietà dell’Abbazia di Farfa, nel XII della Chiesa di S.Maria in via Lata, per poi passare tra i possedimenti di diverse famiglie nobili: i Barberini nel 1600, i Gabrielli nel 1700, i Carpegna nel 1800, i Grazioli dall’inizio del 1900. • Casale della Cesarina La Riserva ospita numerosi casali costruiti in epoche diverse: tra di essi il Casale della Cesarina, attuale sede di un’azienda zootecnica. E’ costituito da una costruzione fortificata nella cui corte sono stati inglobati i resti di una torre medioevale. Inizialmente conosciuto come Casale di S.Agata, perché possedimento della Diaconia di S.Agata, assunse il nome attuale dopo il 1536 quando fu acquistato dal cardinale Alessandro Cesarini. • Casa del Parco di RomaNatura La Casa del Parco si trova all’ingresso principale della Riserva, presso uno dei casali – fattoria della tenuta di Tor S.Giovanni. Ospita un piccolo museo naturalistico, insieme a testimonianze agricole della Riserva. Da qui partono le visite guidate lungo il sentiero di RomaNatura oppure per visitare l’azienda agricola in cui vengono allevate pecore, mucche, cavalli e “asinelli sardi”. Durante l’anno, nel casale di Giuseppe Burrai, Presidente della Cooperativa di Tor S.Giovanni, vengono organizzate lezioni di Educazione Ambientale per bambini e studenti . Foto relative alla storia della Riserva della Marcigliana. A cura della Prof.ssa Valentina Riga. foto cartina 1 – particolare dell’area della Riserva. foto cartina 1 – area della Marcigliana (perimetrata in arancione) – area di Tor S. Giovanni (area verde). Foto cartina 2 : aree protette gestite da RomaNatura. Foto cartina 2 – particolare della Riserva della Marcigliana – tra autostrada A1 e via Nomentana. Foto cartina 3 con la viabilità antica e odierna e le ville rustiche simboleggiate dal quadratino. Foto cartina 3: legenda. Foto cartina 3 : zona in prossimità del Tevere con la città di Crustumerium; antichi assi viarii. Riproduzione della tipologia di una villa romana. Cartine della Riserva con casali, torri medioevali e viabilità odierna. STAGE CLASSE IVBX “CONOSCENZA,TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO : LA RISERVA NATURALE DELLA MARCIGLIANA” DIARIO DI BORDO : SINTESI tratte dai quaderni delle studentesse. LUNEDI’ 7 APRILE 2008 Largo Serassi. (Cinquina) Visita alla Mostra su Crustumerium. La mostra è disposta in un unico ambiente non molto grande. Vari oggetti sono presenti sui ripiani delle vetrine : tazzine, olle, anfore, tazze, boccali, ciotole, attingitoi e fibule. Gli oggetti sono esposti per tipologia e a seconda della loro funzione. La mostra è stata organizzata secondo un criterio cronologico. La scelta di conservare gli oggetti ritrovati nella stessa zona di provenienza nasce dalla volontà di “legare” ancora di più al territorio di appartenenza queste testimonianze del passato, permetterne una migliore fruizione, conservazione e regolamentazione. I pannelli esplicativi delle tombe femminili e maschili sono molto interessanti; i disegni mostrano il tipo di tomba ed illustrano le caratteristiche del corredo funerario rinvenuto. Vicino al corpo erano sistemati degli oggetti, armi, in genere, per gli uomini, vestiti o gioielli semplici per le donne. La “tazza cratere” era esclusiva delle tombe femminili. Le persone che partecipavano alla cerimonia funebre erano solite bere del vino, addolcito con miele, servendosi di un attingitoio che infine veniva lasciato nella tomba del defunto. Rappresentazione dell’ambiente nella cartografia antica. Il territorio della Riserva naturale della Marcigliana appare rappresentato in numerose carte antiche (1500‐1600) , il carattere di questa cartografia era descrittivo : le carte indicavano le attività svolte sui terreni, le sorgenti, i casali, l’allevamento ovino, la caccia, i frutteti, la caccia con le reti. Le carte mostrano immagini del nobile che visita l’azienda di sua proprietà. Molte notizie relative alle attività svolte nel territorio della Riserva della Marcigliana sono state desunte dagli archivi dei notai dove venivano registrati i contratti d’affitto dei “mercanti di campagna” che annualmente affittavano i terreni per destinarli ad attività produttive. Naturalmente l’azione dell’uomo ha modificato il paesaggio di questa zona; le trasformazioni sono avvenute con lente modifiche che hanno seguito nel tempo la storia del progresso umano, economico e sociale. MARTEDI 8 APRILE 2008 Incontro presso la sede della Cooperativa Tor S.Giovanni. “L’azienda polifunzionale”. Il signor Giuseppe Burrai ci parla della Cooperativa di cui è presidente. Struttura della Cooperativa. La Cooperativa agricola Tor S. Giovanni è una forma semplice di cooperativa, al suo interno operano il presidente, che ne è il rappresentante legale, il vicepresidente, il segretario ed i soci. Tra i soci, coltivatori e tecnici, viene scelto il gruppo dirigente che costituisce il Consiglio di Amministrazione. La Cooperativa viene registrata in Prefettura, in tribunale e alla Camera di Commercio. Il presidente apre la partita IVA e la società diventa operativa. La linea d’azione della cooperativa è decisa da tutti i soci. L’azienda polifunzionale La Cooperativa agricola Tor S. Giovanni svolge attività : • nel settore agricolo : l’azienda produce ortaggi, frutta, olio, cereali, semi oleosi, colza ; si occupa anche dell’allevamento di pecore. La Cooperativa è organizzata per acquisti collettivi di prodotti utili ai soci,come ad esempio il grano o per la vendita dei propri prodotti, come i cereali, a grandi aziende industriali italiane. L’azienda mette in atto un’agricoltura compatibile con l’ambiente , rispettando la flora e la fauna, tutelando la produttività del terreno,la salute dell’agricoltore e del consumatore. • nel settore del “turismo verde” : l’azienda offre ospitalità alle persone che cercano ambienti salubri e prodotti tipici di qualità. Molti consumatori preferiscono questi prodotti piuttosto che quelli in vendita nei supermercati perché sanno che provengono da coltivazioni di agricoltura biologica. • nel settore dell’educazione ambientale : la Cooperativa partecipa al progetto delle Fattorie Educative realizzato da RomaNatura, l’Ente Regionale che si occupa della gestione del sistema delle Aree Naturali Protette del Comune di Roma. Attraverso la Fattoria Educativa, l’azienda agricola si apre al mondo della scuola offrendo agli studenti e agli insegnanti la possibilità di visitare tutti i suoi spazi, di apprezzare l’importanza della stagionalità delle produzioni e le filiere che collegano i prodotti di origine al cibo che arriva sulla nostra tavola. Inoltre gli animatori della Cooperativa guidano gli studenti alla scoperta della riserva naturale in giornate appositamente dedicate alle visite naturalistiche. • nel settore delle manifestazioni e feste rurali : la Cooperativa partecipa all’organizzazione di manifestazioni sportive nei parchi, feste rurali che vedono la partecipazione di gruppi folcloristici di altre nazioni, il presepe vivente. MERCOLEDI’ 9 APRILE 2008 Casa del Parco, via Tor S.Giovanni Visita guidata ‐ osservazione delle attività di Educazione ambientale svolte dalla Cooperativa Tor S.Giovanni La Coopertativa Tor S. Giovanni è un’azienda che ha scelto di affiancare all’attività agricola l’attività di didattica ambientale. L’azienda si trova all’interno della Riserva naturale della Marcigliana, nella Campagna Romana, in cui si alternano pascoli, campi di cereali e zone boschive. La giornata è nuvolosa e il terreno fangoso ma effettuiamo comunque la prevista escursione lungo il sentiero Natura di RomaNatura. La passeggiata lungo i due chilometri del sentiero ci permette di notare la presenza di numerose specie di piante : cerro, roverella, olmo, berretta del prete, tarassaco, rovo, cardo, “attaccaveste”, querce caducifoglie, malva, ortiche. Lungo il percorso vediamo fontanili e sorgenti, campi coltivati, boschi, casali e torri medievali. Le operatrici della Cooperativa guidano l’osservazione dei ragazzi della Scuola Media Statale “Gianicolo”, si fermano ogni tanto, fanno spiegazioni sulla flora e fauna dei luoghi, rivolgono domande agli studenti. I ragazzi hanno già svolto ricerche di gruppo, sono ben documentati e desiderosi di partecipare. Sono molto contenti quando una delle operatrici trova un aculeo di istrice e glielo mostra. L’istrice non è il solo animale presente nella Riserva, ci sono anche il riccio, la talpa, la volpe,la lepre italica, la faina, la donnola,il barbagianni e la civetta. La visita guidata naturalistica offre alle operatrici molti spunti per parlare del rispetto dell’ambiente, dell’alimentazione sana,delle risorse naturali rinnovabili , dello sviluppo sostenibile , dell’agricoltura biologica. L’agricoltura biologica prevede l’utilizzo di metodi di produzione rispettosi dell’ambiente e fa divieto di impiegare concimi e antiparassitari di sintesi, favorendo l’uso di sostanze organiche e del sistema della rotazione delle coltivazioni per incrementare la fertilità del terreno. Con l’attività educativa si ricostruisce il rapporto tra città e campagna e la comunicazione diretta tra agricoltore e cittadino. GIOVEDI’ 10 APRILE 2008 Prima parte : sede della Cooperativa agricola Tor S. Giovanni. Osservazione del laboratorio con i bambini della scuola materna : la “fattoria educativa”. Seconda parte : Casa del Parco, via Tor S. Giovanni Incontro con il Direttore dell’Ente Regionale RomaNatura, dott. Cresta. L’Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Roma, in collaborazione con RomaNatura qualche anno fa ha iniziato a promuovere e organizzare visite ed attività didattiche delle scuole romane in alcune aziende agricole. Grazie alle possibilità offerte dalla legge 285/97 è nata la rete delle Fattorie Educative a cui aderisce la Cooperativa Agricola Tor S. Giovanni. Osserviamo il laboratorio con la scuola materna. La Cooperativa ospita due classi dell’Istituto Comprensivo “E. Salgari”, via Palombini, di Roma. Sono presenti la classe A e B della scuola Materna Statale , due insegnanti per classe ed alcune mamme. I bambini hanno un’età compresa tra i tre e i cinque anni. All’arrivo i bambini fanno un giro del casale, fanno merenda all’aperto e poi entrano in quella che una volta era la vecchia stalla ed oggi è una grande stanza piena di tavoli, poster didattici,strumenti agricoli da lavoro, arnie, ecc. Le operatrici della Cooperativa Tor S. Giovanni li accolgono. I bambini sono rapiti, incuriositi dai luoghi insoliti, ascoltano in silenzio il discorso delle operatrici. Poi prendono confidenza con i luoghi, le persone e diventano più partecipi, rispondono alle domande e fanno domande. Il laboratorio di oggi ha per tema : “il grano e il pane”.In altre occasioni viene mostrata la produzione del formaggio o dell’olio, al fine di promuovere un consumo consapevole dei prodotti alimentari. Obiettivo è l’approfondimento dei temi dell’agricoltura, dei prodotti della terra e della vita contadina. Le operatrici passano per i tavoli, sono pazienti e attente, le spiegazioni sono chiare e semplici. Si parlerà di come si produce il pane; i bambini avranno modo di vedere la spiga, i chicchi, di macinare il grano, impastare la farina e produrre il pane. Durante lo svolgimento delle attività le operatrici decidono di far fare ai bambini la pasta, degli enormi “spaghetti”. Per molti bambini è la prima volta che sono a contatto diretto con il mondo agricolo, che vedono come è fatta una spiga di grano e come viene trasformata in cibo. L’incontro si ispira ai principi della pedagogia attiva come si può facilmente intuire anche da una frase che compare nella copertina del depliant che viene dato alle maestre : “Dire, fare, giocare nei parchi naturali di Roma. “ Servizio educativo per le scuole da 3 a 13 anni. Le maestre non sono mai intervenute nelle varie fasi, hanno lasciato fare alle operatrici che hanno accuratamente preparato tutta l’attività . Conclusa questa attività, i bambini e le maestre vanno alla scoperta degli animali della fattoria. Potranno vedere gli animali da cortile, gli asini e le mucche, i cavalli e le pecore e conoscere più da vicino la vita di campagna. Presso la Casa del Parco incontriamo il Direttore dell’Ente Regionale RomaNatura, dott. Cresta. L'area naturale protetta per essere gestita ha bisogno di una pianificazione. C'è l'area di riserva integrale (tipo A); l'area con moderato afflusso di persone (zona B) e le zone C e D in cui è consentito un moderato livello di trasformazione ed attività economica.L'area protetta è in relazione con il territorio il cui perimetro definisce dei soggetti e si includono delle attività funzionali a quel territorio e con esso compatibili.Le aree protette del Comune di Roma, tra cui la Marcigliana, nascono dalla delibera delle "certezze" inclusa nel Piano regolatore in cui esistono aree verdi non trasformabili.Successivamente , nel 1997, nasce l'Ente regionale RomaNatura che gestisce 14 parchi, l'ultimo dei quali è il Monumento naturale della Cellulosa, ex I.C.R.A.M., nel 18° municipio. Esistono 3 tipi di aree protette: 1) i monumenti naturali ( sono piccole realtà geografiche, anche un albero) e sono soggetti ad una tutela rigida; 2) le riserve naturali che possono essere pianificate e sono soggettead una contrattazione territoriale; 3) i parchi naturali che devono avere una grande estensione 30.000 ettari di territorio come, ad es. il parco dei monti Simbruini . Nell'area protetta i confini costituiscono una parte "debole"( sono soggetti a discarica) e perciò devono essere sorvegliati. RomaNatura si deve "distribuire su 15.000 ettari divisi in 14 aree. Il controllo del territorio viene esercitato da diverse figure: Guardia forestale, guardiaparchi, la polizia giudiziaria quando c'è un reato. Il guardiaparco riveste anche il compito di polizia giudiziaria.L'Ente RomaNatura è organizzato in settori: amministrazione;conservazione del patrimonio naturale; comunicazione ed educazione. Ciascun settore ha un Dirigente. Attualmente ci sono 1800 tra imprese e cooperative all'interno delle aree protette. Occorre interagire tra queste diverse figure e creare un raccordo con il territorio. Non basta solo conservare (patrimonio storico-artistico ed agricoltura del territorio protetto) ma anche tenere conto delle persone che vivono in quel territorio. Questo è uno dei compiti del Presidente di RomaNatura che, appunto, si occupa di "far dialogare" i diversi soggetti presenti nelle aree protette. Attualmente i Guardiaparco sono 40 e svolgono compiti di vigilanza ed Educazione ambientale in 4 sedi operative di RomaNatura che sono : la Marcigliana, Decima Malafede, Montemario e Valle dei Casali. Ogni sede ha un'autonomia operativa. VENERDI’ 11 APRILE 2008 Casa del Parco . Incontro con i Guardiaparco. I GUARDIAPARCO I Guardiaparco sono dei dipendenti regionali assegnati all’Ente Regionale RomaNatura. Si diventa guardiaparco superando un concorso pubblico (requisiti per accedervi: diploma di 2°grado e patente di guida). I Guardiaparco hanno la qualifica di Agenti di Polizia Giudiziaria solo all’interno di RomaNatura nei limiti delle proprie competenze, del servizio a cui sono destinati e dell’orario stabilito. La Legge Quadro 394/91 legifera sulle Aree protette. La Legge Regionale 29/97, che detta norme sulle aree naturali protette nel Lazio, all’art.25 delinea la figura del Guardiaparco. Cosa fanno i Guardiaparco? Essendo agenti di Polizia Giudiziaria si occupano della repressione degli illeciti. Per i reati di natura penale redigono una dichiarazione di reato all’autorità giudiziaria cioè al P.M. Per i reati di natura amministrativa che prevedono una sanzione, ne danno segnalazione all’autorità competente. Altro compito è quello della prevenzione degli incendi nei boschi; i monitoraggi ed i censimenti della flora e della fauna dell’area assegnata. Nello specifico di questo settore: • • • mandare all’istituto di Zooprofilassi gli animali morti trovati nell’area della Riserva per diagnosticare la causa del loro decesso; antibracconaggio; salvataggio di animali feriti (come ad es. rapaci) che vengono mandati alla Lipu che si trova al Bioparco, dove vengono curati per poi essere reinseriti nel loro habitat. Problematiche della Riserva della Marcigliana che i Guardaparco Maria Pia Tozzi e Roberto Negrini, insieme ai loro colleghi, si trovano a dover affrontare: • Abbandono dei rifiuti In questo caso ne danno comunicazione al Sindaco il quale dispone con ordinanza a carico del trasgressore le operazioni necessarie ed il termine entro cui provvedere. Se non si trova il trasgressore, il proprietario dell’area è chiamato in causa (responsabile in solido). • Abusivismo edilizio Per fare ristrutturazioni nei casali della Riserva occorre richiedere l’autorizzazione a RomaNatura perché si possa fare lo studio sull’impatto ambientale e rilasciare il nullaosta.Se non c’è l’autorizzazione si ha reato penale. • Controllo sui tagli (potatura) dei boschi Per la potatura dei boschi occorre l’autorizzazione. Le piante da 40 cm di diametro non vanno tagliate. Quelle che possono essere potate vengono segnalate con la vernice rossa. Quando si verifica un taglio illecito si sequestra la legna per evitare di perpetrare l’illecito. Entro 48 ore viene inviato il verbale di sequestro alla Polizia giudiziaria che deve convalidare il sequestro. Dopo il verbale di sequestro e custodia, si procede a fare la comunicazione con tutte le indicazioni di reato al P.M. Sarà il magistrato a decidere cosa fare del materiale sequestrato. SIMULAZIONE di ABBANDONO dei RIFIUTI Agenti Guardaparco : Maria Pia Tozzi e Roberto Negrini Cosa fanno i Guardiaparco in questo frangente è stabilito nell’art.192 del D.Lgs.152/2006 e s.m.i. relativo al “divieto di abbandono rifiuti”. Se l’abbandono viene effettuato da un privato la sanzione è amministrativa (multa con l’obbligo di pulire l’area), nel caso di inezia entro i tempi previsti interviene il Sindaco che procede all’esecuzione in danno dei soggetti obbligati ed al recupero delle somme anticipate. Se è una Ditta/Società ad aver abbandonato dei rifiuti, la sanzione è penale e, quindi, va fatta comunicazione al P.M. ( multa o carcere). L’art.734 del Codice penale punisce con 2000 euro di ammenda il reato di distruzione o deturpamento delle bellezze naturali. FASI dell’azione dei Guardiaparco nel caso di scarico abusivo. 1) FOTOGRAFIE dei rifiuti Vengono fotografati i rifiuti (es. computers) e viene documentata la situazione con fotografie generali e eventuali indizi (es. scontrini); 2) RELAZIONE di SERVIZIO Fatte le foto si ritorna in ufficio e si fa una relazione di servizio (cosa si è fatto) 3) NOTIFICA Si notifica alla persona identificata un invito di presentazione da parte degli Agenti guardiaparco. Vengono redatti il verbale d’acquisizione atti ( in questo caso gli scontrini hanno permesso di risalire al proprietario dei computers) ed il verbale di accertamento violazione (persona informata dei fatti: macellaio) L’art.193 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. parla del formulario di identificazione rifiuti ( F.I.R.) che è obbligatorio avere in quanto Ditta. Il macellaio non avendo la bolla che attesti che i suoi rifiuti li ha portati in discarica è diventato l’indagato e, quindi viene interrogato dall’Ufficiale di Polizia giudiziaria. Gli Agenti guardiaparco a questo punto chiudono il verbale e concludono con un verbale di identificazione e di elezione di domicilio ( l’indagato, cioè il macellaio, deve dire dove vuole che sia mandata tutta la documentazione a suo carico). 4) COMUNICAZIONE di NOTIZIA di REATO Ultima fase dell’intervento di segnalazione di abbandono rifiuti da parte degli Agenti guardiaparco è la comunicazione di notizia di reato (oggetto: abbandono rifiuti), in cui si allega tutta la documentazione prodotta (planimetria dell’area con i dati catastali, i verbali redatti, le foto dei rifiuti) viene inviata in Procura e, da questo momento è la Procura che se ne incarica. Incontro con i Guardiaparco : Maria Pia Tozzi illustra gli interventi di loro pertinenza.