6 MARZO 2008 GIORNATA EUROPEA DELLA LOGOPEDIA SENTI CHI (NON) PARLA DIRITTO DI PAROLA: IL LOGOPEDISTA FA LA DIFFERENZA ASSOCIAZIONE LOGOPEDISTI PIEMONTESI www.alplogopedia.it FEDERAZIONE LOGOPEDISTI ITALIANI www.fli.it COMITATO PERMANENTE LOGOPEDISTI EUROPEI www.cplol.eu UN FILO DIRETTO CON IL LOGOPEDISTA Numero verde 800 209077 disponibile il 6 marzo dalle 9.00 alle 19.00 Approfondimenti sui siti www.alplogopedia.it www.fli.it La perdita della parola dopo un incidente d’auto o in moto, la difficoltà a deglutire, i problemi di comunicazione nei bambini e negli adulti dovuti a malattie neurologiche come la paralisi cerebrale o l’ictus, i disturbi del linguaggio: sono solo alcuni dei tantissimi ambiti in cui l’intervento di un logopedista fa la differenza. E può restituire diritto di parola a chi non ce l’ha. Non tutti però lo sanno. Per far conoscere i vantaggi di un ricorso precoce a un Logopedista, che per molti può significare un recupero pieno della comunicazione e dell’inserimento sociale, l’Associazione Logopedisti Piemontesi (ALP) partecipa all’iniziativa promossa dagli organismi rappresentativi dei Logopedisti in Europa (CPLOL) e in Italia (FLI - Federazione Logopedisti Italiani): la Giornata Europea della Logopedia, che si terrà il 6 marzo 2008, con lo slogan “Senti chi (non) parla”. Tra le molte iniziative in programma, la distribuzione di opuscoli informativi e un numero verde (800 209077) disponibile per l’intera giornata del 6 marzo dalle 9.00 alle 19.00: un filo diretto con un Logopedista per informazioni sulle molte possibilità di cura dei disturbi del linguaggio e della deglutizione. Altre notizie sulle’iniziative che l’Associazione Logopedisti Piemontesi organizza in collaborazione con i Servizi pubblici e privati del Piemonte e con i propri Soci (opuscoli per utenti, sportelli aperti, corsi e convegni, altro) sono disponibili sul sito www.alplogopedia.it APPROFONDIMENTI Il Logopedista Il Logopedista è il professionista sanitario che, in possesso di: - Laurea di I Livello o di diploma universitario abilitante o titolo equipollente in base alla L. 42/99 ( Formazione di base obbligatoria) - Laurea Magistrale, Master Universitari di I e II Livello, Dottorati di ricerca (Formazione specialistica) svolge con titolarità ed autonomia professionale la propria attività nella prevenzione, nella valutazione e nel trattamento riabilitativo delle patologie del linguaggio e della comunicazione e delle funzioni corticali superiori in età evolutiva, adulta e geriatrica, comprese le alterazioni della deglutizione. Si occupa inoltre di attività di formazione, di didattica, di consulenza e di ricerca. Il Catalogo nosologico del Logopedista Prof. Oskar Schindler, www.oskarschindler.it 1. Disfonie o turbe della vociferazione (infantili, adulte, senili, nei professionisti della voce, nella voce artistica, nei laringectomizzati) 2. Dislalie o alterazioni della pronuncia (meccanico-periferiche, evolutive fonologiche, in soggetti oligofrenici o con insufficienze encefaliche) 3. Disfagie o disturbi della deglutizione (infantili, adulte, senili, in soggetti con malocclusioni dentarie, con oligofrenia, palatoschisi, turbe neurologiche, meccaniche, post operatorie, alimentazioni vicarianti, alternative, con protesi) 4. Disfluenze o turbe del flusso verbale (balbuzie, tumultus sermonis, etc) 5. Afasie (afasiologia) o turbe della codificazione e decodificazione comunicativa 6. Disartrie o turbe da alterazione del I motoneurone (paralisi cerebrali infantili, encefalopatie dell’adulto demielinizzanti, neurodegenerative,…) 7. Turbe comunicative negli oligofrenici (di origine genetica - per es. down - o acquisite in età evolutiva - come meningoencefaliti neonatali, prenatali, ecc - demenziali come Alzheimer, multinfartuali, ecc) 8. Turbe comunicative nella sordità pre-linguale 9. Disturbi dell’apprendimento o learning disease (dislessie, disortografie, discalculie) 10. Turbe comunicative da inadeguatezze socio-culturali 11. Turbe comunicative con alterazione della relazione dualistica 12. Miscellanea (per es soggetti ipercinetici con alterazioni affettive) Dove opera il Logopedista Il Logopedista opera in servizi pubblici, convenzionati e privati del Servizio Sanitario Nazionale. In Piemonte rilevante è la presenza del Centro di Eccellenza di Audiologia e Foniatria del Professor Oskar Schindler (www.oskarschindler.it) , dell’Ospedale San Giovanni Battista di Torino. Il centro collabora in rete con i servizi di Logopedia nazionali e piemontesi ed è inoltre sede del Corso di Laurea in Logopedia e del Master Specializzante di I Livello in Deglutologia, dell’Università degli Studi di Torino (http://logopedia.campusnet.unito.it) Alcuni degli altri principali centri di Logopedia a cui è possibile rivolgersi in Piemonte sono a disposizione dell’utente nell’Anagrafe dei Servizi di Logopedia del Piemonte 2008, documento a cura dell’Associazione Logopedisti Piemontesi, scaricabile dal sito www.alplogopedia.it. L’Associazione Logopedisti Piemontesi L’Associazione Logopedisti Piemontesi (ALP) è un’associazione professionale apartitica fondata nel 1980 che rappresenta la Professione del Logopedista in Piemonte. L’Associazione è federata alla Federazione Logopedisti Italiani (www.FLI.it), che come per altre categorie sanitarie attualmente prive di ordine o collegio, è riconosciuta dal DM 14 aprile 2005 “Accertamento della rappresentativita' a livello nazionale delle associazioni professionali dell'area sanitaria”come associazione rappresentativa in Italia della Professione del Logopedista. L’Associazione, rappresentando in tutte le sedi opportune la categoria dei Logopedisti, si occupa della tutela dei loro interessi professionali, morali ed economici, e promuove azioni per l’istituzione di idonei percorsi formativi e per la regolamentazione giuridica della Professione, per la formazione permanente e la ricerca, per la divulgazione di ogni altra iniziativa scientifica tesa allo sviluppo della Logopedia o dell’accrescimento dei curricula formativi dei propri associati. Al momento l’ALP conta circa 270 iscritti e ha tra gli obiettivi 2008 l’incremento del consenso dei Logopedisti piemontesi, il consolidamento dei rapporti con le diverse istituzioni regionali (Regione Piemonte, ARESS, Università, Ordini, Collegi e Associazioni Professionali, Società Scientifiche,Rappresentanti di Utenti, altro) e la disponibilità verso tutte le nuove collaborazioni che portino alla garanzia di un “Miglior Servizio per l’Utente”. Sito dell’Associazione: www.alplogopedia.it Recapito: Associazione Logopedisti Piemontesi, Via Tirreno 247, 10136, Torino. Tel/Fax 011/368573 email: [email protected] Considerazioni del Presidente della Federazione Logopedisti Italiani. 6 Marzo 2008 Giornata Europea della Logopedia: il Logopedista fa la differenza Tiziana Rossetto, Dott.ssa in Logopedia, Presidente FLI Anche quest'anno si svolgerà in tutta Europa la Giornata Europea della Logopedia. Il 6 Marzo 2008 la Federazione Logopedisti Italiani attiverà un numero verde con i cittadini e numerose iniziative in molte Regioni italiane a cura delle Associazioni Professionali federate FLI Il 6 Marzo 2008, si celebra in tutti i Paesi dell’Unione Europea la Giornata della Logopedia promossa dal Comitato Permanente dei Logopedisti e Ortofonisti del (CPLOL), organismo rappresentativo della Professione del Logopedista i Europa. La Federazione Logopedisti Italiani aderisce a tale iniziativa, promuovendo una serie di eventi nel nostro Paese coinvolgendo l’opinione pubblica ai fini di promuovere i temi di maggior interesse nel campo delle disabilità Comunicative, Linguistiche della persona. Il tema di questa edizione, è: le malattie neurologiche, che colpiscono l’adulto compromettendone funzioni importanti per la qualità della vita. E’ questo un campo di grande interesse per la clinica logopedica, amplificato in questi anni, da dati epidemiologici e dall’ incidenza di malattie responsabili dei deficit neuropsicologici. “Invecchiare non è una malattia”, anche se di questo non tutti sembrano esserne convinti, il passare degli anni non comporta per tutti perdita, malattie o dolore; molte persone infatti, con il passare degli anni, sono in grado di badare a se stesse e allo stesso tempo di svolgere significativi ruoli sociali all’interno della famiglia e delle comunità di vita in senso allargato. Anche in Italia, come in tutti i paesi europei, raccogliere la sfida dell’invecchiare bene, significa soprattutto, agire un forte investimento in politiche di prevenzione nel campo sanitario.Purtroppo anche se questo sembra un fatto assodato, non sembra che tale situazione venga affrontata in maniera costruttiva. Nel nostro Paese il 18% degli abitanti supera i 65 anni di età e le previsioni ISTAT stimano che questa percentuale raggiungerà il 34,4% nel 2050. Gli over 80 rappresentano oggi il 4,3% della popolazione e nel 2050 dovrebbero arrivare al 14,2%. Questa sorta di rivoluzione demografica ha, come sappiamo, alla base diversi fattori come: l’aumento dei progressi tecnologici nella medicina, i cambiamenti degli stili di vita ed un profondo mutamento nei meccanismi sociali. Le principali componenti sulle quali investire quindi, rimangono principalmente quelle riferibili a comportamenti o stili di vita virtuosi da parte della popolazione, rafforzando quello che è si, il diritto alla Salute sancito dalla nostra Costituzione, ma contemporaneamente, infondere a tale diritto, quel “dovere” a mantenerla nel tempo, come atto di responsabilità verso se stessi e verso la collettività. Siamo tutti consapevoli che l’allungamento della vita media è certamente qualcosa da valutare con ottimismo, ma le conseguenze di questa situazione possono essere viste anche come un problema. Consideriamo importante invece, guardare al mondo del futuro con la preoccupazione e l’impegno che derivano dalla coscienza di fenomeni complessi e difficili, ma senza angosce paralizzanti, certamente con l’aumentare del numero delle persone anziane aumenterà anche il numero assoluto di quelle affette da gravi limitazioni, ma percentualmente è ormai provato che il fenomeno tenderà a migliorare sotto l’effetto dei diversi interventi preventivi e curativi che la società saprà imporre. Appare chiaro che tale trasformazione va affrontata e monitorata per la pianificazione delle risorse e per l’offerta dei servizi di assistenza che dovranno tener conto del radicale cambiamento che sta subendo una popolazione che ha delle aspettative di vita molto diverse rispetto a venti anni addietro. Una popolazione più numerosa quindi, ma anche più attiva nel proprio contesto sociale che richiederà più servizi dipendenti in larga parte dai bilanci dei sistemi sanitari destinati sempre di più a contenere e a razionalizzare le spese. Anche per il Logopedista, tale situazione demografica ed epidemiologica, risulta essere motivo di grande interesse per come, il variare del bisogno di salute e le nuove richieste in questo senso, influenzano la natura della propria attività preventiva e riabilitativa. Le principali patologie neurologiche e neuropsicologiche legate agli insulti vascolari o ictus, alle malattia croniche degenerative quali Parkinson o Alhzeimer, fattori incidentali quali i Traumi Cranio Encefalici, il decadimento cognitivo degli anziani, occupano in grande misura la clinica del Logopedista per gli aspetti di sua competenza. Deficit quali l’Afasia, la Disprassia, le Demenze, la Disfagia e altri disturbi neuropsicologici. Tale condizioni, richiedono necessariamente un intervento interdisciplinare che vede il Logopedista come responsabile per la cura degli aspetti comunicativi, cognitivo-linguistici e delle funzioni deglutitorie. La Riabilitazione, con tutta la cultura della disabilità ad essa connessa, si configura come un momento centrale di riflessione sulle attività che influenzano il comportamento, ovvero la “persona” nella sua interezza e complessità è l’oggetto di ricerca ed il fine di tutto il fare riabilitativo. La cultura sanitaria degli operatori che si formano nelle Università è tradizionalmente attenta alla componenti biologico-tecniche delle cure, tuttavia, negli ultimi anni il concetto di “qualità” dell’assistenza ha riportato il cittadino al centro di interesse degli operatori, rafforzando concetti quali: la continuità, l’efficacia nella pratica, la sicurezza, la tempestività, l’appropriatezza, il rispetto, la comunicazione interpersonale, l’empatia e la centralità degli assistiti La Federazione Logopedisti Italiani, ha promosso costanti azioni per far crescere la Professione e definire l’agire del Logopedista in questa ottica. Questo ha stimolato all’interno della Professione, la consapevolezza, e l’importanza, di svolgere in modo autonomo le attività di propria esclusiva competenza e di favorire la collaborazione con altri professionisti su un piano di parità, stimolando ciascuno ad identificarsi come “Professionista” e a rinsaldare i valori etico-disciplinari che stanno alla base e caratterizzano il rapporto tra il Logopedista, l’Utente e le altre Professioni Sanitarie. La Competenza del Logopedista è formata da tre componenti: la Conoscenza, l’Abilità , il Comportamento, queste tre componenti sono strettamente legate tra loro e vanno a costituire gli ambiti complessi del saper agire. Nell’ambito del diritto alla Salute sancito dalla nostra Costituzione, i servizi sanitari implicitamente o esplicitamente, perseguono l’obiettivo della Qualita’. Valutare quale quota di questo obiettivo sia stata raggiunta, è l’impegno che la sfera politica , civile e del mondo degli studi fanno emergere, ancorando questa necessità, all’erogazione di pubblici servizi a sistemi di garanzia degli utenti. Finora la responsabilizzazione piena delle persone e degli enti incaricati di pianificare e gestire le prestazioni e la partecipazione attiva di tutti coloro che entrano in contatto con i servizi è stata la prima (e spesso unica) leva della spinta verso una migliore sanità pubblica: benché necessaria è risultata insufficiente a fronte di una realtà materiale che la buona prassi individuale non riesce ad intaccare. La diffusione della cultura della misurazione della Qualità di per sé dovrebbe innescare un circolo virtuoso di continuo miglioramento, tanto più atteso nel nostro Paese, in un campo come quello sanitario, nel quale ancora si registrano disservizi e sprechi. In questo contesto politico – culturale, si inserisce il Progetto della Federazione Logopedisti Italiani che, a partire dal 2003, istituisce come priorità, la promozione delle caratteristiche da perseguire in ambito clinico logopedico che consistono nella Efficacia, Appropriatezza, Affidabilità e quindi Qualità del proprio agire. L’impegno della Federazione Logopedisti Italiani verso un nuovo agire che garantisca la qualità nell’ individuare la miglior pratica, si è tradotto, nella costituzione di Gruppi di interesse specifico per l’individuazione di Linee Guida e Raccomandazioni come strumenti operativi multidisciplinari e multiprofessionali per modificare e uniformare i comportamenti dei Professionisti, con importanti ricadute sull’attività clinica soprattutto per il Cittadino/Utente che ne usufruisce. Lo studio delle Evidenze Scientifiche ha interessato i temi di maggior interesse nel campo dell’età evolutiva come appunto i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (Dislessia, Disortografia, Calcolo), l’Afasia e la Disfagia La condizione di partenza è sempre una Valutazione adeguata con strumenti standardizzati, dalla quale stabilire obiettivi terapeutici di medio e lungo termine, la terapia logopedica sempre di più si incentrerà su dimensioni quali-quantitative, tenendo conto della centralità della persona, dei fenomeni legati alla sua malattia e dell’ambiente dove vive, quali i punti di forza a favore del programma terapeutico. I deficit dopo un Ictus, dopo un Trauma Cranico causato dai molti incidenti d’auto o in moto che colpiscono una fascia giovanile e adulta; la difficoltà a deglutire nelle malattie gravi o negli anziani e il loro decadimento cognitivo; sono solo alcuni dei problemi dei quali si occupa il Logopedista ed il suo intervento “fa la differenza”. Fa la differenza perché il Logopedista è il Professionista che in ambito riabilitativo si occupa del linguaggio e della comunicazione, possiede le conoscenze, le abilità e i comportamenti appropriati per quello che serve alla Persona, centro del suo servizio. Essere appropriati nelle cure vuol dire anche combattere ogni forma di abusivismo professionale purtroppo molto diffuso nel nostro Paese causa un vuoto legislativo sulla regolamentazione della Professione che lascia spazio a questi fenomeni senza la possibilità difendere chi è più debole. La Riabilitazione è un settore che richiede competenza, professionalità ed investimenti da parte di un sistema che ambisce a garantire che ogni forma di disabilità non diventi handicap, i Logopedisti operano principalmente nel Servizio Sanitario Nazionale ed in studi professionali, collaborano con altre figure professionali quali Fisioterapisti, Medici, Psicologi nella definizione dei problemi di salute per la valutazione e la stesura del programma riabilitativo. Nel campo delle malattie neurologiche dell’adulto, per quanto riguarda la riabilitazione logopedica, purtroppo si segnalano drammatiche attese nella risposta di presa in carico dovute in gran parte a carenza di personale, questo in maniera più drammatica per le Regioni più svantaggiate con fenomeni di migrazione da una Regione all’altra. In una situazione francamente allarmante, non mancano i centri di eccellenza dovuti anche al virtuosismo di molti operatori che collaborano in Team riabilitativi prontamente operativi con coinvolgimento anche delle Associazioni degli utenti. Ma quali sono questi deficit che la giornata vuole far conoscere all’opinione pubblica e richiamare l’attenzione delle istituzioni affinché ne migliorino i servizi? Le maggior a malattie neurologiche come l’ictus; i disturbi del linguaggio: sono solo alcuni dei tantissimi ambiti in cui l’intervento di un logopedista fa la differenza. E può restituire diritto di parola a chi non ce l’ha! Facciamo che questa Giornata “senta” davvero chi non parla, diffondendo e promuovendo azioni per richiamare l’attenzione delle istituzioni a favore di un maggior impegno per i Professionisti della Riabilitazione e i Logopedisti, affinché il diritto alla salute sia davvero garantito. Per molti di noi è questo l’impegno che fa davvero……. la differenza!!!. Glossario Minimo per la Giornata Europea della Logopedia 2008: le parole che contano. A cura della Federazione Logopedisti Italiani AFASIA È la mancanza di linguaggio, sia sul versante della produzione, sia della comprensione della lingua orale e scritta. Può essere causata da incidenti, traumi, ictus o malattie neurologiche che hanno danneggiato l’area cerebrale preposta al linguaggio. Le persone colpite risultano incapaci di tradurre le parole in pensiero e, viceversa, il pensiero in parola. L’afasia si osserva nel 7 - 10 % dei casi di trauma cranico (spesso accompagnata da altri problemi, tipo disturbi della memoria, dell’attenzione, del movimento). In Italia i traumi cranici sono circa 300 ogni 100mila abitanti. DISFAGIA È un problema di deglutizione, cioè del transito di cibi o liquidi dalla bocca all’esofago, che può interessare bambini, adulti, anziani. Può essere causata da malattie neurologiche, quali l'ictus, il trauma cranico, il Parkinson, la Sclerosi Laterale Amiotrofica, oppure da malattie tumorali. Oltre a determinare gravi conseguenze nella vita del paziente (malnutrizione, polmoniti per ingestione), questa menomazione danneggia uno degli aspetti più piacevoli della vita sociale: il pasto. DISFONIA La disfonia è un'alterazione del timbro vocale dovuta a lesioni organiche o a fattori psicologici. Tra le possibili cause: disturbi congeniti, infiammazioni, tumori, disturbi da alterazioni endocrine, trauma, malattie neurologiche. Le forme psicogene sono dovute a stress emotivi e tensione muscolo-scheletrica,psiconevrosi, conflitti psico-sessuali, cause iatrogene. Durante la terapia logopedica è indispensabile la collaborazione del paziente poiché deve imparare ad autoascoltarsi e a riconoscere la sua voce "normale". La corretta respirazione facilita una buona fonazione ed è il punto di partenza della terapia di ogni disturbo della voce. Il rilassamento costituisce un aiuto efficace nelle forme con tensione muscolo-scheletrica. DISPRASSIA La disprassia è un disturbo che investe la funzione motoria nell’articolazione della parola. La persona disprassica è impossibilitata ad articolare correttamente suoni e fonemi e il bambino ritarda a denominare e ad utilizzare il linguaggio spontaneo. L'espressione è poco comprensibile, monotona, priva d'inflessioni e di ritmo per la presenza anche di disturbi psico-motori. Il logopedista aiuta a facilitare la comunicazione e la chiarezza articolatoria del linguaggio. DISTURBI SPECIFICI DEL LINGUAGGIO È il problema più frequente nell'ambito dei servizi per l'età evolutiva, e può causare ritardi e difficoltà generalizzate dell’apprendimento durante il percorso scolastico, come da tempo risaputo e recentemente confermato da vaste ricerche condotte nei paesi anglosassoni. Colpisce il 5 - 7 % nella popolazione prescolare soprattutto maschile (3 maschi per ogni femmina), a dimostrazione che non dipende da fattori di disagio psico-affettivo quanto piuttosto di ordine organico. È diagnosticabile a partire dai tre anni di età. Ma oggi disponiamo di importanti indicatori anche prima dei tre anni. Risponde al trattamento e risponde tanto meglio quanto più è precoce l'intervento riabilitativo. Viene identificato in équipe pluridisciplinare, dove il ruolo del logopedista è fondamentale per rilevare lo status delle capacità linguistiche. DISLESSIA La dislessia è un disturbo specifico della lettura coinvolge anche la scrittura. Colpisce circa il 3-5% della popolazione scolastica, in prevalenza i maschi. Il dislessico è un bambino intelligente, con un linguaggio ben strutturato, che si esprime con disinvoltura ed ama la conversazione; quando si pone di fronte ad un testo scritto diventa insicuro e agitato. Nella lettura e nella scrittura emergono sostituzioni, elisioni, inversioni di lettere, confusione fra suoni omologhi. Il ritmo della lettura è alterato, lento, si ferma ad ogni parola, frase o scandisce lettere e sillabe. Può tenere un ritmo veloce, non dando alcun senso a ciò che legge e non rispettando alcuna intonazione della frase. Il programma logopedico tiene conto dell'età del linguaggio e della competenza linguistica. DISTURBI NEUROLOGICI POST TRAUMA CRANICO Dopo un incidente, una caduta o a un’aggressione che abbia colpito la testa, spesso la struttura cerebrale non è più in grado di svolgere le sue normali funzioni motorie, del linguaggio, del comportamento, della memoria, attenzione, ecc. Talvolta raggiunge il coma, rappresentato da perdita di coscienza e quindi dall’impossibilità di relazionarsi con l’ambiente. Il tutto può durare da poche ore fino a molti anni. Le possibilità di un recupero dipendono da molte variabili. Una tra queste è l’intervento riabilitativo immediato. Purtroppo in Italia i centri specializzati nella riabilitazione del Trauma Cranico sono pochissimi. La logopedia è parte essenziale della riabilitazione post TC. PROBLEMI NEUROPSICOLOGICI Si tratta di perdita del linguaggio, dell’attenzione, della memoria, delle capacità di pianificazione, delle abilità visive e spaziali, del comportamento in seguito a trauma o malattia neurologica. La Neuropsicologia ha come scopo principale l’esplorazione funzionale dei processi mentali normali e patologici (insorti dopo eventi come traumi, ictus, tumori e infezioni cerebrali ecc.) e del possibile recupero. Il logopedista, che all’interno di un team interdisciplinare si occupa del recupero dell’autonomia del paziente nella comunicazione, ha il compito di osservare, e far conoscere il livello di menomazione dal punto di vista neuropsicologico. Ha anche il compito di informare lo stesso paziente e i suoi familiari delle difficoltà e della disabilità presenti e di stilare un programma riabilitativo (fatto di training specifici e ricerca di strategie di compenso) per un recupero di tali capacità. Il risultato del trattamento riabilitativo dipende da molte variabili: cause del danno, entità della lesione, eventuali complicanze insorte in fase acuta, età del paziente, grado di accoglienza dell’ambiente, ecc. Non è facile prevedere “quanto” e “quando” la persona potrà recuperare dal danno subito, ciò che conta è l’immediata presa in carico del paziente e della famiglia, che non di rado riferisce che il loro congiunto “non è più come prima”. La riabilitazione logopedica, come del resto tutta la riabilitazione, è un percorso con obiettivi e tempi determinati con il fine ultimo di ridare una vita dignitosa alla persona e alla sua famiglia. NEURODISABILITÀ I dati relativi alla prevalenza delle principali cause di disabilità neurologica in Italia elencate in ordine di frequenza (dati SIRN) 1. Ictus, 200 emiplegici ogni 100 mila abitanti 2. Trauma cranici gravi da incidenti stradali, domestici o sportivi, 150-300 casi ogni 100 mila abitanti 3. Malattia di Parkinson, 100 casi ogni 100 mila abitanti 4. Sclerosi multipla, 50 casi ogni 100 mila abitanti