La correzione dell’errore
Andrea Campara
CONI - Scuola dello Sport
FIN Trento
Correggere che cosa e perché?
 L’allenatore, l’istruttore, l’educatore e
l’insegnante correggono il gesto,
l’esecuzione, la manifestazione esteriore e
concreta di una azione
 Il fine è il miglioramento della “tecnica” in
vista dell’efficacia: si corregge
l’interpretazione tecnica per migliorare la
possibilità di riuscita dell’azione motoria
Le parole sono importanti
 Qualche definizione per intenderci sulle
parole
 Le parole chiave di questa presentazione:
tecnica sportiva, apprendimento, errore,
correzione
La tecnica, la tecnica sportiva, le
capacità motorie
 Tecnica: complesso di norme che regolano
l’esecuzione pratica di una attività
 Tecnica sportiva: una abilità motoria che si
esplica attraverso una azione motoria
finalizzata ed è limitata dalle capacità
motorie individuali
 Capacità motorie (coordinative e
condizionali): sono presupposti (motori) propri
dell’allievo che permettono la formazione di
abilità motorie
La tecnica sportiva
 La capacità dell’atleta di utilizzare pienamente un
potenziale motorio per svolgere i compiti che deve
affrontare nello sport che pratica (Verchosanskij)
 La soluzione ottimale ad un problema motorio
sportivo ottenuta in base alle qualità biomeccaniche
dell’uomo (Hochmuth)
 Il procedimento più economico e razionale per la
risoluzione di un problema in ambito motorio: è
pertanto necessario che la tecnica (Brunelle) sappia
adattarsi all’individuo (la negazione della coreografia,
il riferimento dell’efficacia)
L’apprendimento, l’apprendimento
motorio e sportivo
 L’apprendimento è il processo di acquisizione
di nuove conoscenze
 L’apprendimento sportivo è il processo di
cambiamento dei processi interni che
determinano la capacità di un individuo di
eseguire una azione motoria (Schmidt)
I principi dell’apprendimento ed il
feed back
 Ricezione – elaborazione - trasmissione
 Comprensione del compito, del modello, del
programma d’azione, la rappresentazione
motoria, il feed back
 Il feed back: azione di riscontro, verifica,
corresponsione
Il feedback è fondamento della
possibilità di apprendimento
 Le info che deve contenere un feed back,
dato dall’insegnante all’allievo tra due
ripetizioni, deve brillare più per le mancanze
che per le ridondanze (è opportuno che
l’insegnante taccia di più …): la regola è “solo
il necessario!”
 Obbligo di semplicità, comprensibilità e
precisione
 Nel momento giusto: unicuique suum (tiene
conto delle caratteristiche individuali, delle
sue capacità)
L’apprendimento della tecnica sportiva
 L’apprendimento motorio: il progressivo
controllo dei gradi di libertà del movimento, la
sua capitalizzazione attraverso “ripetizione
senza ripetizione” (Bernstein)
 L’apprendimento della tecnica: la
soggettivizzazione efficace di un “modello
prestazionale” (da meccanismi di
riproduzione a meccanismi di produzione
individuale)
L’apprendimento motorio: alcuni
principi
 L’esercizio e la ripetizione sono azioni
fondamentali per l’apprendimento
 Ogni esecuzione aggiunge nuove
informazioni alla rappresentazione motoria
 I processi informativi sui quali si basa
l’apprendimento sono: la ricezione di
informazioni interne ed esterne, loro
elaborazione, trasmissione al SNC
(comprensione del compito, del modello, del
programma d’azione, formazione della
rappresentazione motoria)
L’obiettivo nell’allenamento della
tecnica sportiva
 Il percorso di adeguamento di un dato livello
di abilità motoria (Ist – Wert) ad un tipo ideale
di movimento (Soll Wert) – Schmidt -, il
movimento ideale per quell’individuo (non
una stereotipata coreografia ma un
adattamento efficace al patrimonio individuale
di capacità motorie)
L’errore e l’errore sportivo
 L’errore è un allontanamento dalla verità, una
azione svantaggiosa (l’etimologia è la
medesima di “errare” inteso come vagare
senza meta …)
 In metrologia: la differenza tra il valore della
grandezza e quello misurato
 L’errore in ambito sportivo consiste in ogni
deviazione o differenza rispetto al modello od
alle indicazioni da seguire tale da ridurre il
rendimento del gesto tecnico sportivo
(Gulinelli)
Le cause dell’errore
 Difficoltà fisiche
 Difficoltà coordinative
 Difficoltà affettive
 Cattiva immagine mentale del movimento
 Imprecisa percezione fisica del movimento
 Errata interpretazione della spiegazione
 Incomprensione del programma motorio
La correzione
 Azione di eliminazione dei difetti/errori da
qualcosa (al fine di migliorarla)
 Definiamo azione di correzione ogni metodo
adeguato usato per eliminare l’errore in un
movimento
I presupposti di una correzione
efficace (1)
 Osservazione (sussidi)
 Individuazione delle priorità (l’essenza)
 Conoscenza della struttura fondamentale
 Conoscenza approfondita della tecnica
(modello di prestazione)
I presupposti di una correzione
efficace (2): saper osservare
 “L’osservazione è la base di ogni sapere: per
apprendere a ben ragionare si deve
apprendere a ben osservare” (J.J. Rousseau)
 E quindi saper osservare significa ragionare
con efficacia su: cosa osservo? da quale
posizione? quante volte? con quali mezzi e
sussidi (la video analisi …)?
I presupposti di una correzione
efficace (3): saper individuare l’errore
 Conoscenza da parte dell’insegnante del modello
prestazionale di riferimento
 La riproduzione di base del principiante e la tecnica
propria del campione va osservata e valutata nel
rispetto della logica che pretende la “progressività”
del miglioramento (sostituzione del principio del
“gradino” a quello della “scala” per saper identificare
e proporre, secondo un necessario processo
dialettico, obiettivi minimi, sempre dimensionati - né
tropo né troppo poco – e raggiungibili)
 Conoscenza delle priorità (strutture fondamentali) del
modello
 Allenamento a riconoscere il modello e le sue priorità
in pratica
I presupposti di una correzione
efficace (4): la sua giusta causa
 Nel processo di correzione, la logica di
intervento è sulle cause per modificare gli
effetti e non viceversa. Intervenire sugli effetti
significa intervenire senza efficacia: se l’area
che condiziona la cattiva esecuzione di un
gesto è quella affettiva, la proposta di una
soluzione che riguardi solo la sfera motoria
risulta inutile se non controproducente.
Come si corregge?
 Un errore alla volta
 Per priorità
 MAE
 Rinforzo e correggo
 Contemporaneità tra azione – correzione
 La ripetizione
 La consapevolezza del discente
 Velocità ed errore
In quanti modi si corregge?
 In modo diretto: gli errori compiuti vengono
mostrati e spiegati immediatamente, con la
proposta di azioni per tentare di modificare
l’esecuzione nella successiva ripetizione
 In modo indiretto: si utilizzano mezzi esterni
che agiscono sull’allievo (attrezzi,
modificazione delle resistenze, delle
sensazioni)
 In modo coerente con lo stile di
insegnamento sia esso prescrittivo o
“ecologico” (apprendimento euristico)
Chi corregge cosa?
 L’azione correttiva dell’insegnante: l’i. deve
conoscere nel dettaglio la tecnica che vuole
insegnare (il modello prestazionale), deve sapere da
dove si osserva meglio l’esecuzione, conoscendo gli
errori più frequenti, prevenendoli quando possibile
 L’azione autocorrettiva degli atleti: l’allievo deve
sapersi percepire (deve essere indotto alla ricerca e
consolidamento della percezione di sé), trasformando
sensazioni in informazioni consapevoli, collegando le
info verbali che riceve con le sue info sensoriali cinestesiche
Fonti di errore nei movimenti veloci
 L’imprecisione di un movimento aumenta con
il diminuire del tempo di movimento (con
l’aumentare della sua velocità)
 Il fatto è causato dal “rumore” (Schmidt)
generato da contrazioni muscolari più
intense
 Condizione di maggior tensione psicologica
se il soggetto è a conoscenza che l’aumento
di velocità è sottoposto a valutazione
La concretezza è fondamentale: un
esempio in video
 Osservo
 Raffronto ed individuo
 Correggo
Osservo
Osservo
Raffronto
Raffronto
Individuo
Correggo
Bibliografia
 Campara et Al. Equilibrio e movimento in
acqua Ed. CSS 2003
 Pesce C. Insegnamento prescrittivo ed
apprendimento euristico SdS n° 55 2002
 Schmidt R. Apprendimento motorio e
prestazione Soc. Stampa Sportiva Roma
2000
 Weinewck J. L’allenamento ottimale Calzetti
Mariucci 2001
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