L'alleanza terapeutica, le alleanze terapeutiche.
Elementi comuni e caratteristiche individuali
Stefania Greppo (psichiatra), Paolo Cozzaglio (primario Area Psichiatrica)
Premessa. Al di là delle diverse specifiche
definizioni di Alleanza Terapeutica si può
pensare che essa si stabilisca nel momento
in cui terapeuta e paziente sono
reciprocamente
consapevoli
che
il
paziente stesso è “un Soggetto agente
della cura”(Cozzaglio, 2014). Solo così il
rapporto terapeutico, e quindi il percorso di
cura, può essere condiviso realmente, cocostruito e declinato secondo alcune
caratteristiche che lo descrivono: tipo di
legame, obiettivi e compiti (Bordin,
1979,1994)
La nostra realtà.
Il Centro Sant’Ambrogio, ente storico
dell’Ordine Ospedaliero Fatebenefratelli, è
organizzato
in
molteplici
comunità
terapeutiche che si differenziano proprio per
l’utenza che sono deputate ad accogliere.
Attualmente sono presenti CPA e CPM che
accolgono prevalentemente un’utenza con
diagnosi che afferisce allo spettro della
psicosi, un CRA dedicato prevalentemente
alla cura dei Disturbi di Personalità, un CRA
per la cura Disturbi del Comportamento
Alimentare e un CRA che ospita pazienti
sottoposti a misure di sicurezza. Ad ogni
area diagnostica ci sembra poter dire che
corrispondano modalità differenti di
stabilire un’alleanza terapeutica e tempi
differenti in cui il processo di alleanza si
realizza.
Centro Sant’Ambrogio
Ordine Ospedaliero San Giovanni di Dio
lll
Fatebenefratelli,
Cernusco sul Naviglio
Gionata di Studio
Mito&Realtà
Milano, 25 Settembre 2015
L'alleanza al CRA Fabello. Il CRA Fabello è una recente realtà comunitaria
costituitasi nel 2012 con l'obiettivo specifico di accogliere ospiti sottoposti a
misure di sicurezza, provenienti prevalentemente da precedenti percorsi in
OPG.L'obbligo alla cura, costituito dalla misura di sicurezza, solo in sporadici
casi appare come un facilitatore nella motivazione al percorso del paziente. I
pazienti spesso non hanno avuto precedenti prese in carico e la consapevolezza
di malattia è molto poco presente. Si deduce, dunque, che l'alleanza terapeutica
con questa tipologia di utenti non è una premessa al percorso terapeutico
riabilitativo ma un obiettivo da raggiungere durante il percorso stesso.
L'alleanza al CRA/CD Casa di Bianca.
La Casa di Bianca è un CRA e CD che ospita in
tutto 20 pazienti affetti da Disturbo del
Comportamento Alimentare. Costituitasi nel
2013.Nell'ambito
dei
Disturbi
del
Comportamento Alimentare la costruzione
dell'alleanza teraputica è resa problematica
dalla presenza di una sintomatologia che
almeno inizialmente è fortemente egosintonica
per il paziente e di cui solo gradualmente riesce
ad essere consapevole fino in fondo e a
volersene separare. Il lavoro attivo e dinamico di
terapeuta e paziente consiste nel creare un
rapporto di fiducia che induca il soggetto ad
abbandonare le sue false credenze in merito al
cibo, al peso e alla forma corporea
riconoscendole come sintomo, e a diventare
consapevole del proprio disagio.
L'alleanza al CRA San Riccardo
Il CRA San Riccardo accoglie prevalentemente ospiti con diagnosi di
Disturbo di Personalità. L’alleanza terapeutica con questa tipologia di
utenza è del tutto particolare, oltre ad aver bisogno di un tempo
lungo perché si stabilisca un rapporto di fiducia tra paziente e
terapeuta, accade che l’alleanza non sia stabile e continuativa nel
tempo, tentativi di messa in discussione del percorso terapeutico,
infrazione
del contratto terapeutico, trasgressione delle regole
comunitarie, fanno apparire, almeno nelle prime fasi della presa in
carico, l’alleanza come una relazione continuamente a rischio di
rottura.
L'alleanza nelle CPA/CPM San
Raffaele e Residenza Le Villette
Le CPA/CPM San Raffaele e Residenza
Le Villette accolgono prevalentemente
pazienti con diagnosi di psicosi sia
dello spettro schizofrenico che affettivo
e, meno frequentemente, con diagnosi
di Disturbo di Personalità. L’alleanza
terapeutica con questa tipologia di
utenza è caratterizzata da un’iniziale
diffidenza che, però, può evolvere
dopo le prime fasi del percorso, in una
utile
e
necessaria
dipendenza,
premessa ad un percorso riabilitativo
che permetterà successivamente al
paziente di riappropriarsi di precedenti
autonomie, di conquistarne di nuove
ed eventualmente di formulare progetti
di vita più autonomi e non istituzionali.
Caratteristiche individuali. Nonostante si
possa individuare una modalità comune di
stabilire un'alleanza terapeutica a seconda
della diagnosi, spesso, riflettendo sui percorsi
clinici, si percepisce per ogni paziente un
particolare momento di apertura all'alleanza
terapeutica
che
rimane
assolutamente
individuale, storicamente definito e talvolta
esplicitamente riconosciuto dal paziente e
condiviso dall'equipe. All'arrivo di ogni nuovo
ospite in Comunità si inizia a cercare una
strada condivisa perché si possa stabilire
un'alleanza terapeutica che occorre non sia
limitata ad una buona relazione tra il
paziente e il suo terapeuta di riferimento ma
che sia un investimento di stima e fiducia che
il paziente sviluppa verso l'intera offerta di
cura (equipe tutta e
il gruppo di ospiti
stesso).
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