Rappresentanza in Italia della Commissione europea “Verso l’Agenda strategica per l’innovazione dell’Unione europea” Roma, 11 luglio 2011 Luigi Perissich Direttore Generale Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici KICs’ European Impact 1 Ruolo dell’Italia nell’EIT L'Italia ha finora un coinvolgimento marginale nella strategia KIC con un RIC (Regional Implementation and Innovation Centre) sul cambiamento climatico un Associated Partner (Trento) sul tema dell’ICT. Questo dovrebbe cambiare con la creazione di un Co Location Center nell’ICT KIC dal gennaio 2011 a Trento che sarà composto da: Università Trento, Università Bologna, Politecnico Milano, Politecnico Torino, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dalle seguenti aziende: ST Microelectronics, Telecom Italia, Engineering, Centro Ricerche Fiat 2 Knowledge and Innovation Communities (KIC) Ci auguriamo che nella seconda fase, a partire dal 2014 e fino al 2020 quando si passerà dalle attuali 3, poi a 6 e infine a 9 grandi tematiche l’Italia possa far valere le sue tante eccellenze nell’innovazione per avere sul suo territorio alcuni dei 40-50 CLC (co-location centres) previsti dal KIC. Citiamo ad esempio i settori del food, della sanità e della mobilità/smart cities in cui imprese e centri di ricerca italiani hanno già avviato e realizzato progetti innovativi all’avanguardia internazionale. 3 La posizione di CSIT sull’EIT •Il programma dell’EIT deve assolutamente essere perseguito mantenendo un focus sull'eccellenza, coinvolgendo i migliori siti di ricerca e innovazione in Europa. •I temi scelti per i KIC (energia, clima, ICT) sono centrali per l’innovazione, ma il sostegno finanziario dovrebbe essere potenziato soprattutto per sostenere le nuove tematiche. •EIT ed ERC (European Research Council), il primo focalizzato su innovazione e trasferimento delle conoscenze, il secondo sulla ricerca di base, sono due iniziative essenziali per accellerare l’efficacia della ricerca europea. 4 Le proposte prioritarie sui nuovi temi : • Human life and health, potrebbe diventare Human life, wellness and health con una forte enfasi sulla qualità della vita della vita umana. • Food4Future anche qui l’aspetto della qualità della vita è importante per valorizzare la catena del valore. (Parma, già sede dell’Agenzia Europea per l’alimentazione potrebbe candidarsi candida come co-location center naturale). • Manufacturing by/for Creative Human Beings (or Re-industralization of Europe) è un’altra massima priorità. L’Italia intende focalizzare l’attenzione sugli aspetti di design e creatività e verso sostenibilità e qualità della vita • Human security/safety è una priorità assoluta e deve essere sviluppata strettamente in connessione con la qualità dell'ambiente. •. 5 Altre proposte sui nuovi temi : Human learning and learning environments dovrebbe concentrarsi sulla creatività e sulla comprensione e gestione della diversità . Considerando tutta la durata della vita di una persona e il passaggio della conoscenza intergenerazionale. I nuovi nativi digitali devono innestare il potere delle nuove tecnologie in una forte comprensione del mondo e della società dalla quale proveniamo Human mobility and smart cities dovrebbero essere sviluppati in stretta connessione, meglio ancora, in sinergia con ICT KIC. 6 Knowledge and Innovation Communities (KIC) I Knowledge and Innovation Communities (KICs) promuovono una triangolazione virtuosa fra IMPRESECENTRI DI RICERCA-ISTITUTI DI ISTRUZIONE ECCELLENTE da sempre auspicata dal mondo delle imprese, soprattutto per la diffusione dell'innovazione in termini di nuovi prodotti e servizi. Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici insieme al MIUR, ha attivato sulla stessa filosofia, delle Piattaforme Tecnologiche. 7 IPOCH2 - Italian Platform fOr Cultural Heritage Il titolo di questa piattaforma italiana intende mettere in luce il moltiplicatore dell’eredità culturale e del potenziamento che essa apporta sia in termini economico-scientifici sia nella relazione con le altre piattaforme dell’ambito del Joint programming intiatives for research coordinata, nel Cultural Heritage dall’Italia. INTRODUZIONE La Piattaforma è stata costituita il 19 aprile 2011 e promossa da Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, Confcultura e MIUR Alla Piattaforma partecipano 137 Aziende, 120 Università e Centri di Ricerca, 43 Associazioni, nonché Musei e Istituzioni regionali e nazionali, per un totale di 311 Entità Chairman della Piattaforma Patrizia Asproni, Segretario Generale Luigi Perissich, Rapporteur Coordinamento Scientifico Prof. Umberto Melloni, Coordinamento scientifico Antonio Di Lorenzo, Fulvio Esposito, Maria Mautone, Paolo Galluzzi DEFINIZIONE La piattaforma italiana sul cultural heritage è stata un primo momento dedicata alla individuazione comune, su base aperta e democratica, delle dimensioni dell’oggetto Sul modello delle altre piattaforme industry driven, anche la piattaforma del cultural heritage ha come obiettivo quello di fornire un contributo italiano di priorità europee e di predisporre il contesto italiano a nuove e più intense relazioni su scala europea dove l’Italia possa esprimere una leadership. OBIETTIVI La piattaforma iPoch individua i propri seguenti obiettivi a partire da una visione quanto più possibile basata del cultural heritage: e dunque include nella propria agenda tutto ciò che ne riguarda la conservazione e la tutela sia in termini materiali sia in termini di conoscenze che lo rendano leggibile, sia di ricerca per l’uno o l’altro scopo. Lo sviluppo di nuovi modelli organizzativi e di business, di nuove forme di partnership e di incentivazione anche sul piano delle regulations fra impresa e ricerca, fra pubblico e privati, fra macroaree europee, fra regioni – ma anche [2.3] una più aperta ricerca di collaborazioni fra discipline della ricerca e della tecnologia che si prestino ad applicazioni di mercato utili e vincenti. se oggi tutti condividono i principi giuridici di tutela e salvaguardia dell’ambiente naturale, è necessario che nel corso del decennio anche l’ambiente culturale venga percepito come un ecosistema con vulnerabilità materiali e immateriali meritevoli di protezione e di sviluppo come settore guida di una culture economy. Piattaforma Italiana Future Internet La Piattaforma è stata costituita il 22 marzo 2011 e promossa da Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici e il MIUR. Alla Piattaforma partecipano 158 Aziende, 80 Università e Centri di Ricerca, 7 Associazioni. Chairman della Piattaforma Roberto Magliulo, Segretariato Generale Dario Avallone, Rapporteur del Coordinamento Scientifico Prof. Fausto Giunchiglia 12 Definizione Sul modello delle altre piattaforme industry driven, anche la Piattaforma del Future Internet ha come obiettivo quello di fornire un contributo italiano di priorità europee e di predisporre il contesto italiano a nuove e più intense relazioni su scala europea dove l’Italia possa esprimere una sua leadership. Vuole proporre il sistema “Italia” come player fondamentale nella costruzione della Agenda Digitale Europea attraverso la costituzione di una piattaforma di servizi e di tecnologie informatiche innovative, mirate al miglioramento della qualità della vita attraverso la valorizzazione della persona e dell’ambiente in cui viviamo: Favorire il miglioramento della qualità della vita, secondo una tradizione tipicamente italiana, tramite la diffusione di servizi, sistemi, e applicazioni dell’Internet del Futuro Favorire la messa a disposizione, l’integrazione, la pervasività, l’utilizzo in mobilità, dei servizi con il coinvolgimento di tutta la società (no digital divide) Favorire la generazione di applicazioni che siano sostenibili nel tempo, nel rispetto delle persone e dell’ambiente in cui viviamo Favorire l’innovazione tecnologica, di servizio ed anche sociale Favorire la formazione di profili professionali adeguati nelle tecnologie abilitanti, negli ambiti applicativi e anche nella creazione di innovazione 13 Piattaforma Spazio E’ imminente la costituzione della piattaforma tecnologica Spazio che eredita il lavoro fin qui svolto dal Tavolo industriale sistema spazio, in termini di individuazione delle specificità competenze e priorità dell’industria spaziale italiana. L’industria nazionale dello spazio ha una lunga tradizione nella collaborazione internazionale (Galileo) anche grazie a imprese italiane di prestigio, una fitta rete di PMI di alta qualità, e importanti distretti locali (Napoli, Bari, Roma,Torino). Oltre ai promotori CSIT, ASAS, AIAD, saranno coinvolti nel progetto, avviato nei mesi scorsi dal Tavolo industriale tutti i soggetti (grande industria, PMI e distretti). 15 Expert Panel on Service Innovation 16 The Expert Panel 17 Europe 2020 Innovation Union Youth on the move Digital Agenda Resource efficient Europe Platform against poverty Industrial Policy Skills & Jobs 18 Le sfide Rilanciare crescita e occupazione nell’Unione europea Invecchiamento della popolazione Minaccia del cambiamento climatico Discontinuità tecnologica: dal Web 2.0 al Web 3.0 19 Analisi della produttività 20 UE e USA Intensità di R&D: per Settore R&D intensity (%) R&D Investment €m) Sub-sector (4-digit ICB) EU US EU US Most R&D intensive (>10%) Biotechnology 17.1 23.9 877.6 7642.7 Semiconductors 21.8 19.1 3344.4 15457.5 Pharmaceuticals 14.5 14.7 19717.5 25097.4 Software 14.6 14.8 3454.3 14320.6 Telecommunications equip. 13.3 14.9 10559.3 10494.9 12.2 0.0 3167.6 Internet Other, largest R&D investing sectors Automobiles & parts 5.6 4.1 27257.7 9963.5 Chemicals 3.5 2.9 7189.6 3389.6 Electronic equipment 6.4 7.8 958.2 1663.8 Electrical comp. & equip. 4.9 2.6 5623.9 726.7 Computer hardware 12.5 3.8 86.7 6617.1 Aerospace & defence 5.8 3 7834.7 6405.8 Source : The 2010 EU Industrial R&D Investment Scoreboard European Commission, JRC/DG RTD. 21 UE e USA Intensità di R&D: per azienda EU Company Note: R&D Intensity % US Counterpart GlaxoSmith-Kline 12.8 15.5 Pfizer SAP 14.5 12.1 Oracle Nokia 12.2 14.4 Motorola Robert Bosch 9.4 8.8 Delphi AKZO-Nobel 2.3 5.3 DuPont EADS 6.7 5.1 Boeing Volkswagen 5.7 4.1 Ford Michelin 3.4 2.1 Goodyear Unilever 2.2 2.6 Procter & Gamble Electrolux 1.8 2.7 Whirlpool Saint Gobain 1.0 1.3 Owens Corning Royal Dutch Shell 0.4 0.3 Exxon Mobil For each pair, the company with the higher RTD intensity is printed in bold red. Source: The 2010 EU Industrial R&D Investment Scoreboard DG JRC / DG RTD, European Commission 22 EU e USA spesa in R&D : Aggregato US (€137.9bn) EU (€122.9bn) Other mediumhigh 10% Pharma & Biotech 7% Other medium-high Aerospace & defence 35% ICT-related 5% 2% Pharma & Biotech Aerospace & defence Chemicals 25% Electronic & Electrical Equipment 48% Other high Chemicals Electronic & Electrical Equipment Automobiles & parts High Medium-High Automobiles & parts 69% Other high Medium-Low ICT-related Low 23 Percentuale di Servizi nelle aziende manifatturiere nell’UE T. Ericsson Finmeccanica 100% 100% 80% 80% 60% 60% 40% 23% 26% 24% 20% 23% 19% 22% 24% 20% 31% 33% 40% 38% 20% 0% 0% 0% 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Compagnie de Saint-Gobain Arcelor Mittal 100% 100% 80% 80% 60% 40% 29% 38% 33% 36% 43% 44% 42% 45% 45% 45% 60% 40% 20% 20% 10% 13% 17% 19% 0% 0% 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 24 Esperienza degli USA IBM General Electric 100% 100% 80% 80% 60% 60% 40% 35% 35% 36% 39% 39% 37% 28% 31% 20% 40% 20% 0% 0% 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Hewlet-Packard Company United Technologies 100% 100% 80% 80% 60% 40% 20% 55% 57% 59% 60% 51% 51% 55% 45% 49% 60% 35% 22% 16% 17% 19% 19% 20% 20% 20% 19% 0% 42% 43% 42% 42% 41% 40% 40% 42% 40% 20% 0% 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 25 Potere Trasformativo dei Servizi I Servizi sono Trasformativi quando rivoluzionano i canali di vendita tradizionali, i modelli e processi di business, incrementando talmente l’esperienza del cliente da trasformare tutta la catena del valore. 26 “You’ve got to start with the customer experience and work back to the technology – not the other way round” 27 Alcuni ambiti prioritari identificati per il Service innovation Sanità digitale e servizi alle persone Traffico e trasporti intelligenti Nuove tecnologie costruttive Comunità sostenibili 28 Città Intelligenti 29 Creare Regioni Dinamiche 30 Politiche attraverso gli “occhi dei servizi” 31 Service Innovation Service Innovation Nuovi Servizi Servizi Cloud Infrastrutture Location Services Canali verso il mercato Processi Servizi Sostenibili Modelli di business Standard e interoperabilità Sfide Sociali R&D Persone e competenze Regole del Mercato 32 Raccomandazioni: IPs & Dimostratori Dimostratori di grandi dimensioni e collegabili che identificano: Necessità di Infrastrutture e nuove tecnologie Bisogni di standard specifici (interoperabili) Opportunità per trasformazione dei servizi Barriere alla crescita Bisogni di competenze Nelle seguenti aree: Aree industriali in transizione Città Intelligenti Regioni Dinamiche Trasporti sostenibili e coordinati 33 Raccomandazioni: Leadership Politica Un Gruppo ad Alto Livello che ha disposizione una serie di strumentri di policy per aiutare a spingere il cambiamento lungo la catena del valore Una più forte focalizzazione regionale sui bisogni dei Servizi e sull’Innovazione dei Servizi 34 Raccomandazioni: Raising Awareness Centro Europeo per l’innovazione dei Sevizi Fornire una forte base di evidenze alle imprese, decisori politici e altri stakeholders Studi di prospettiva Amplia Disseminazione Approccio interattivo e di rete con gli stakeholders Visione globale 35 Raccomandazioni: Politiche Agili Interventi leggeri per promuovere nuove opportunità: Dare seguito al lavoro di previsione innovativa di ESIC con attività di rete Identificare le barriere al rapido sviluppo dell’innovazione dei servizi Monitrare lo sviluppo di meccanismi di policy quali ad esempio la European Creative Industries Alliance Fare Rapporto all’High Level Group 36 Raccomandazioni: Programmi Dedicati Service Gazelles Programme Marie Curie: €770 m. in 2011 Programmi per rafforzare i collegamenti tra aziende di servizi e manifatturiere 37 EUROPE 2020 TARGETS 75 % of the population aged 20-64 should be employed. 3% of the EU's GDP should be invested in R&D. The "20/20/20" climate/energy targets should be met (including an increase to 30% of emissions reduction if the conditions are right). The share of early school leavers should be under 10% and at least 40% of the younger generation should have a tertiary degree. 20 million less people should be at risk of poverty. 38 EUROPE 2020 TARGETS European Service Innovation Centre Service Gazelles/Chamois Programme Agile Policy Processes IPs/Linked Demonstrators Programme High Level Group GRAZIE www.confindustriasi.it 39