DICEMBRE 2005
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Convegno del 20 ottobre 2005
La didattica nei musei: esperienze a confronto
Esperienze, proposte, dibattiti sulle tematiche della didattica museale. All’incontro, promosso dal Gruppo Giovani di Piacenza Musei, hanno partecipato i responsabili di musei
di Piacenza, Cremona, Reggio Emilia, Milano, Parma
Da sinistra, Raimondo Sassi (Presidente del Gruppo Giovani di Piacenza Musei), Luigi Rizzi (Presidente di Piacenza Musei), Marina
Volonté (Conservatore della Sezione Archeologica del Museo Civico Ala Ponzone di Cremona) (Foto Cravedi)
I
l museo, negli ultimi vent’anni, guarda con sempre crescente interesse al pubblico della scuola e
la didattica museale è un fenomeno in grande
espansione. Questa semplice osservazione è sicuramente la chiave per entrare in una dimensione
ancora poco conosciuta dalla maggior parte del
pubblico e per scoprire un volto nuovo del museo.
Proprio l’interesse per la didattica museale e per
una certa idea di museo, che attraverso uno stretto
rapporto con la scuola sempre più chiaramente
anche a Piacenza si viene delineando, sta alla base
del convegno organizzato dal Gruppo Giovani guidato dal Presidente Raimondo Sassi - il 20 ottobre scorso presso la Fondazione di Piacenza e
Vigevano, con il titolo La didattica nei musei: esperienze a confronto. Al convegno erano presenti,
oltre ai direttori dei Musei Civici di Palazzo Farnese
e Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza,
Antonella Gigli e Stefano Fugazza, i rappresentanti di altri musei dell’Emilia e della Lombardia:
Marina Volonté, Conservatore della Sezione
Archeologica del Museo Civico Ala Ponzone di
Cremona, Silvia Chicchi, Ispettore Naturalista dei
Musei Civici di Reggio Emilia, Alessandra Pozza,
Responsabile della Didattica del Museo Bagatti
Valsecchi di Milano e Francesco Barocelli,
Direttore della Galleria Civica Stuard di Parma.
Caratteristica comune di tutti i musei presenti era
quella di appartenere agli enti locali e di essere
quindi intimamente legati per propria natura al territorio. Allo stesso tempo si trattava di realtà omogenee e tra loro confrontabili. Il tema del rapporto
dei musei con il proprio territorio è stato argomento anche di un altro convegno, organizzato da
Piacenza
Musei
per
il
decennale
dell’Associazione, e riguardante lo stato dei musei
in Italia. In quell’occasione si è più volte ricordato
come il concetto di patrimonio culturale sia oggi
fortemente legato, anche sul piano della legislazione vigente, a quello di “museo diffuso”. È quindi
evidente quanto sia necessario che il museo esca
dalle mura della propria sede fisica e ricerchi attivamente un proficuo scambio con il territorio per
adempiere al proprio ruolo di conservazione e
valorizzazione di tale patrimonio. È pertanto estremamente interessante notare come questo argomento, che solitamente pone sul piano operativo
problemi di difficile soluzione, nel contesto della
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didattica museale possa divenire un’arma
vincente. Infatti, attraverso un’attenta organizzazione dell’attività didattica nel corso
di ogni anno scolastico, è possibile fare in
modo che gli studenti delle scuole di diverso ordine e grado della città e del territorio
visitino almeno una volta il museo.
Quest’ultimo entra così a far parte della vita
della società ed esce dalla dimensione di
luogo polveroso deputato alla sola conservazione. Ancor di più se si pensa che le
attività didattiche nei vari musei prevedono
percorsi di visita guidati da un operatore e
pensati proprio in funzione dei programmi
scolastici. Questi percorsi sono affiancati
da un’attività pratica in laboratorio oppure
da momenti ludici. Tali aspetti permettono
di risvegliare l’interesse nei bambini e nei
Stefano Fugazza, Direttore della Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e
ragazzi e trasformano la visita al museo in
Antonella
Gigli, Direttrice dei Musei Civici di Palazzo Farnese (Foto Cravedi)
un’esperienza divertente che, soprattutto, li
invoglia ad assumere un atteggiamento attivo nei sempre crescente adesione delle scuole. Qualcuno
confronti dei saperi con i quali sono chiamati a quindi oggi parla anche di didattica per adulti,
misurarsi. Opuscoli, in certi casi veri e propri rivolta ad un pubblico più ampio rispetto a quello
libretti, realizzati con sempre maggior cura, sono dei soli studenti. In effetti la funzione di rendere
utilizzati durante l’attività di laboratorio quali sup- espliciti i significati degli oggetti esposti oggi è
porti didattici e possono servire agli insegnanti per p r i n c i p a l m e n t e
sviluppare in un secondo momento a scuola i con- svolta dall’allesticetti appresi. Un’attività didattica concepita secon- mento. A volte,
do questi schemi permette, inoltre, di promuovere però, quest’ultimo
nella coscienza di ogni alunno un rapporto perso- può essere esso
nale con l’istituzione museale e forma in essi la stesso oggetto di
consapevolezza della sua funzione civica. È anche un’azione di consul piano della mediazione dei contenuti che si servazione, essere
cioè documento
della storia del
museo o della collezione. In questo
caso l’allestimento
rappresenta un’ulteriore stratificazione di significati
che richiede una
lettura su più livelUna visita guidata al Museo
li, e non sempre
Gazzola di Piacenza
facile, del percorso
espositivo. D’altro canto il ricorso a pannelli esplicativi deve essere contenuto entro certi limiti per
non appesantire oltremodo la visita. Nonostante
queste e altre difficoltà oggettive talvolta insite
nella complessità dei temi trattati, è auspicabile
che il pubblico possa comprendere il significato di
Un gruppo di studenti durante un’attività didattica al Museo
Civico Ala Ponzone di Cremona
ogni oggetto esposto e le relazioni di senso che il
percorso intende suggerire. Infatti è solo sul piano
apprezza la validità delle esperienze didattiche dei contenuti che il museo supera i limiti della fredsvolte dai musei, che assumono, per certi versi, il da esposizione di documenti per intrecciare una
significato di un grande laboratorio per capire ricca rete di collegamenti con la storia del territoquale sarà l’evoluzione del museo. L’idea, infatti, di rio nel quale si trova.
offrire un servizio che permetta una migliore fruizione sembra essere un’esigenza effettivamente
Raimondo Sassi
sentita dal pubblico, come dimostra la numerosa e
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