N. 30 · Novembre 2013
CIRCOLARE
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Fondata nel 1997 e pubblicata semestralmente dalla Commissione Internazionale per gli
Studi Salesiani (ICSS) degli Oblati di S. Francesco di Sales
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5O° ANNIVERSARIO DEL CONCILIO VATICANO II
Lo stile è sostanza: Francesco di Sales e
il Vaticano II
San Francesco di Sales (15671622) non è menzionato, né si fa riferimento ai suoi scritti, nei sedici documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II
(1962-1965), di cui si sta festeggiando il
50° anniversario. Già subito dopo il Concilio – per la precisione nel 1967, nel
400° anniversario della nascita di Francesco – alcuni Padri conciliari che ebbero
un ruolo chiave al Vaticano II parlarono
della relazione di Francesco con questo
evento decisivo. Per es. il cardinale arcivescovo di Malines-Bruxelles (Belgio),
Léon-Joseph Suenens (1904-96), scrisse:
“[N]on sarebbe difficile, a mio parere, scoprire se non il nome [di Francesco] almeno la sua percettibile influenza tra le righe di molti dei grandi testi del Concilio”1. Sulla stessa scia papa Paolo VI (1897-1978; eletto papa nel 1963) dichiarò: “Nessuno tra i recenti Dottori della Chiesa
più di san Francesco di Sales ha anticipato le deliberazioni e le decisioni
del Concilio Vaticano II con intuito tanto acuto e sagace”2.
Il card. Suenens e Paolo VI motivano le loro affermazioni indicando precise corrispondenze tra il ministero e gli scritti di Francesco e i
temi principali dei documenti chiave del Concilio, tra cui il cap. 5 della
Lumen Gentium (Costituzione dogmatica sulla Chiesa), “La chiamata alla santità”; la teologia del matrimonio e della famiglia, oltre la santificazione del laicato nella Gaudium et Spes (Costituzione pastorale sulla
Chiesa nel mondo contemporaneo), nn. 47-52; il metodo e le modalità
del dialogo ecumenico in Unitatis Redintegratio (Decreto sull’ecumeni-
Beato papa Giovanni XXIII, c. 1960, rilievo. L’elezione a papa del settantaseienne patriarca di Venezia, Angelo Giuseppe
Roncalli (1881-1963), sorprese il mondo.
Dal momento della sua elezione, papa
Giovanni XXIII godette straordinaria popolarità in tutto il mondo, indubbiamente
per la calda umanità che ogni sua parola e
gesto sembravano comunicare. Alcuni ritenevano che sarebbe stato un papa di
transizione, ma il 25 gennaio 1959, neanche tre mesi dopo la sua elezione, egli
stupì il mondo annunciando la sua intenzione di convocare un concilio, il Vaticano II. Nel suo messaggio di apertura del
Concilio Vaticano II, l’11 ottobre 1962,
Giovanni XXIII parlò del grande desiderio della Chiesa Cattolica in “questo Concilio… di mostrarsi al mondo come l’amorosa madre di tutta l’umanità: mite,
paziente e piena di tenerezza e simpatia
per i suoi figli separati”. Non visse per
vedere la conclusione del Concilio, morendo per un cancro allo stomaco il 3 giugno 1963. Immediatamente dopo la sua
morte da molte parti si cominciò a chiedere che il Concilio lo canonizzasse per acclamazione. Invece, verso la fine del Concilio, papa Paolo VI annunciò l’apertura
del processo di beatificazione dei suoi
predecessori, Pio XII e Giovanni XXIII.
Papa Giovanni fu beatificato, insieme a
Pio IX, il 3 settembre 2000 da papa Giovanni Paolo II. Quest’ultimo e Giovanni
XXIII saranno dichiarati santi il 27 aprile
2014 da papa Francesco.
Card. Léon-Joseph Suenens, “Saint François de Sales et Vatican II”, in Saint François de Sales : Témoignages et Mélanges à l’occasion du IVème centenaire de sa naissance (1567-1967) [San Francesco di Sales : testimonianze e scritti vari
in occasione del IV centenario della sua nascita (1567-1967)], Mémoires et documents publiés par l’Académie Salésienne,
Tomo LXXX (Ambilly-Annemasse : Éditions Franco-Suisses, 1968), 23-24, a p. 23.
2
Lettera apostolica “Sabaudiae gemma” di Papa Paolo VI… in commemorazione del quattrocentesimo anniversario della
nascita di san Francesco di Sales, Dottore della Chiesa.
1
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smo), n. 11; le responsabilità etiche di giornalisti e scrittori nel Decreto sui mezzi di comunicazione sociale, n.
14. Il Papa raccomanda anche la “dottrina di Francesco [della Chiesa come] … molto utile per l’interpretazione e
lo sviluppo della Costituzione dogmatica Lumen Gentium”3.
Saltando alla prima decade del XXI secolo, studi recenti sul Vaticano II aprono una finestra su ulteriori legami tra Francesco di Sales e il Concilio. In una serie di articoli e in un libro, uno storico della Chiesa, John
O’Malley, gesuita americano, ha riparato alla mancanza di studi fino ad oggi riguardo alla forma o al genere letterari dei documenti del Concilio. O’Malley identifica lo stile specifico del Vaticano II e ne intravede l’origine
nella patristica e nell’umanesimo rinascimentale contrapponendolo a quello utilizzato nei precedenti Concili della Chiesa4. Questo approccio è fondato sulla convinzione che “il contenuto e la modalità di espressione sono inestricabilmente intrecciati, che non c’è pensiero senza espressione, che l’espressione è ciò che costituisce lo stile.
Trattare dello stile significa trattare contemporaneamente del contenuto”5.
Lo stile dei documenti del Vaticano II
Lo stile adottato nei testi del Vaticano II fu in gran parte reso possibile dal ressourcement patristico – il ritorno alla teologia dei Padri della Chiesa come sorgente che poteva fornire nuova vita – che si verificò alla vigilia del Concilio. Il ressourcement fu stigmatizzato dai critici come la nouvelle théologie [la nuova teologia] e fu
censurato dal Sant’Uffizio; non di meno fu riabilitato al Vaticano II che adottò il modo di pensare e di parlare
utilizzati dai Padri della Chiesa nei loro sermoni, trattati e commentari6.
Lo stile patristico che il Concilio ammirò ed imitò era quello poetico-retorico che corrisponde a ciò che gli
autori latini chiamavano ars Laudandi, panegirico, e che tecnicamente è detto epidittico7. Questo non significa
che i “padri del Concilio… si prefiggessero di ‘parlare in modo epidittico’, ma volevano adottare uno stile diverso da quello dei testi teologici e della maggior parte dei pronunciamenti ecclesiastici, uno stile più in linea con lo
stile dei Padri della Chiesa, come spesso insistettero durante il Concilio”8. Certo, “i documenti del concilio sono
lontani dall’essere capolavori letterari e, in quanto documenti elaborati da commissioni, non sono stilisticamente
consistenti”, nondimeno, “nel loro orientamento generale, sono in sintonia col carattere epidittico”9.
Questo stile, riscontrabile in tutti e sedici i documenti finali, è meglio esemplificato nelle quattro costituzioni del concilio – sulla liturgia, sulla Chiesa, sulla rivelazione e sulla Chiesa nel mondo contemporaneo. Anche nelle costituzioni tuttavia il nuovo stile conosce interruzioni, deviazioni e soluzioni miste.
Lunghe sezioni sono semplicemente espositive, ma il genere continua a dar loro forma10.
Adottando lo stile panegirico-epidittico dei Padri, il Vaticano II si discosta dallo stile che era caratteristico
dei Concili, da Nicea al Vaticano I, che derivava dagli usi retorici legislativo-giuridici dell’Impero Romano e si
esprimeva nel genere letterario del canone o simili, che promulgava leggi, specificava proibizioni e imponeva
pene in caso di non sottomissione11. A partire dall’Alto Medioevo il linguaggio conciliare è stato anche influenzato dalla Scolastica, il cui “stile era basato essenzialmente sulla dialettica, l’arte del dibattito, l’arte di dimostra-
3
Suenens, 23-24; Sabaudiae gemma, 10-13, con citazione a p. 13.
John
W.
O’Malley,
sj,
“The
Style
of
Vatican
II”,
America,
24
febbraio
2003,
http://americamagazine.org/issue/423/article/style.vatican-ii (richiamato il 28 settembre 2013); “Vatican II: Did Anything
Happen?” [Vaticano II: accadde qualcosa?], Theological Studies 67 (2006): 3-33; e What Happened at Vatican II [Che cosa
accadde al Vaticano II] (Cambridge, MA: Harvard University Press, 2008).
5
O’Malley 2003, 3.
6
O’Malley 2006, 14-15, 24-25. Vd anche Ressourcement: A Movement for Renewal in Twentieth-Century Theology [Ressourcement: un movimento per il rinnovamento della teologia del ventesimo secolo], ed. Gabriel Flynn e Paul D. Maurray
con la collaborazione di Patricia Kelly (New York: Oxford University Press, 2012), che offre la più ampia introduzione disponibile in inglese sul movimento del Ressourcement.
7
O’Malley 2006, 23-24; 2008, 47-48.
8
O’Malley 2008, 48.
9
O’Malley 2008, 47.
10
O’Malley 2006, 23.
11
O’Malley 2006, 18-19; 2008, 45.
4
2
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re l’errore degli avversari”12. Il presupposto che lo scopo dei Concili fosse “di definire” ebbe pure la sua origine
nella tradizione dialettica, con il suo vocabolario tecnico finalizzato a tirare chiare linee di demarcazione13.
Da parte sua il Vaticano II non formulò canoni, anatemi, ecc., abbandonando “in larga parte il linguaggio
conciso, tecnico, giuridico e anche punitivo dei precedenti concili”14. Inoltre, “esso si scostò… da ciò che si riteneva i concili dovessero fare, cioè definire”15. Similmente, esso “passava dalla dialettica per vincere una controversia al dialogo per cercare una base comune… Passava dai grandi schemi concettuali o summae con centinaia
di parti logicamente connesse tra loro all’umile accettazione del mistero”16. Lo stile adottato dal Concilio
come per lo più lo stile dei primi Padri, era basato sulla retorica, l’arte della persuasione, l’arte del cercare una base comune, cioè l’arte che permetterà alle parti precedentemente in disaccordo di agire insieme per una causa comune. Lo stile era invitante in quanto puntava alla motivazione e richiamava alla
conversione, mirava a conquistare l’assenso ai suoi [del Concilio] insegnamenti piuttosto che a imporli17.
L’intento dello stile panegirico-epidittico non “è tanto chiarire i concetti”18 quanto “celebrare realtà di
grande importanza”19 “per accrescere l’apprezzamento per una persona, un evento, una istituzione ed entusiasmare nei confronti di un ideale”20. Esso rifugge “‘ciò che è oscuro’, la ‘disputa’ e le questioni secondarie per
abbracciare ciò che [è]… centrale ed essenziale”21. “Il genere… vuole elevare il suo pubblico a grandi questioni.
Implicito in esso … è un invito … a sforzarsi di ottenere una visione ampia e uno spirito generoso”22. Così, ad
es., Lumen Gentium (LG) apre con il “mistero” e innalza
davanti ai nostri occhi Cristo, Dio, la Chiesa e la dignità della nostra natura umana per suscitare in noi
meraviglia e ammirazione. Fa questo attraverso una serie di immagini che evocano il calore e la ricchezza della realtà della Chiesa. [LG ricorre] a una retorica elogiativa e celebrativa, [ricorre] al panegirico, all’ars laudandi, il cui nome tecnico è epidittico23.
È una verità lapalissiana che il mezzo è il messaggio24. Lo stile è portatore del contenuto, della sostanza.
“La bocca parla dall’abbondanza del cuore” (Lc 6,45). In questo caso la bocca che parla è il Concilio, che a nome della Chiesa parla riguardo a ciò che ritiene che siano l’identità e la realtà interiori della Chiesa stessa. E il
Concilio insegna anche attraverso lo stile con cui parla. “Lo stile è l’espressione ultima del significato. Non è
qualcosa che decora il significato, ma è significato. Esso è una chiave ermeneutica per eccellenza”25.
O’Malley 2003, 3.
O’Malley 2006, 21; 2008, 46.
14
O’Malley 2003, 3.
15
O’Malley 2006, 25.
16
O’Malley 2008, 46.
17
O’Malley 2003, 3.
18
O’Malley 2006, 25.
19
Frederick J. McGinness, Right Thinking and Sacred Oratory in Counter-Reformation Rome [Pensiero retto e oratoria sacra nella Roma della Controriforma] (Princeton: Princeton University Press, 1995), 104.
20
O’Malley 2006, 25.
21
John W. O’Malley, sj, Praise and Blame in Renaissance Rome: Rhetoric, Doctrine, and Reform in the Sacred Orators of
the Papal Court, c. 1450-1521 [Elogio e riprovazione nella Roma del Rinascimento: retorica, dottrina e riforma nei sacri
oratori della corte papale, 1450-1521], Duke Monographs in Medieval and Renaissance Studies, n. 3 (Durham: Duke University Press, 1979), 69.
22
O’Malley 2008,48.
23
O’Malley 2006, 25.
24
La frase “Il mezzo è il messaggio” fu coniata da Marshall McLuhan in Understanding Media: The Extensions of Man
[Comprendere i media: i prolungamenti dell’uomo]. Significa che la forma del mezzo incide sul messaggio, creando una relazione simbiotica per cui il mezzo influenza come il messaggio è percepito.
25
O’Malley 2008, 49.
12
13
3
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Francesco di Sales nel contesto
Prima e durante la vita di Francesco il genere patristico panegiricoepidittico conobbe una nuova fioritura come mezzo per comunicare i misteri
della fede. Il fascino che ha esercitato agli inizi del cattolicesimo moderno
precorre quello che avrebbe avuto al Vaticano II. Questo risveglio era il risultato di un altro movimento di ritorno ad fontes (alle fonti), cioè del Rinascimento. Una cosa sulla quale gli umanisti rinascimentali di tutte le tendenze e trasversalmente alle divisioni confessionali concordavano era il barbaro
stile latino, l’aridità e l’incapacità di concentrarsi sulla “sapienza”, su ciò che
realmente conta e “comunicare le verità importanti con forza persuasiva”26.
Radicandosi nella retorica classica, gli umanisti opposero la vera eloquenza – l’armoniosa unione di sapienza e stile, di contenuto e forma – alla
filosofia scolastica27. Per Cicerone (106-43 a.C.) e Quintiliano (ca. 35-ca.
100) “un uomo buono, esperto nella effettiva comunicazione” è “un uomo
per gli altri”: “Noi non siamo nati solo per noi stessi. Siamo nati per gli altri
esseri umani, perché ci possiamo aiutare reciprocamente e unire la società
umana nella pace e nell’armonia”28. La virtù che la tradizione retorica cercava particolarmente di inculcare è la prudenza, cioè il giudizio sano, la sapienza che caratterizza le buone guide e le distingue dal tecnocrate, dal burocrate e dal fanatico29. Gli umanisti rinascimentali fecero rivivere la tradizione retorica classica e le diedero la forma di una filosofia educativa.
Non molto tempo prima uno dei maggiori nuovi ordini della Riforma cattolica agli inizi dell’età moderna,
la Compagnia di Gesù, aveva fatto propria la filosofia umanista dell’educazione retorica. L’Eloquentia perfecta,
“eloquenza perfetta”, era un ideale molto prima dei Gesuiti, ma questa espressione si affermò nella tradizione
gesuitica per indicare il più importante obiettivo della formazione retorica. Esso fu perfino codificato nel piano
ufficiale degli studi dei Gesuiti, la famosa Ratio studiorum. La retorica nelle scuole dei gesuiti era la disciplina di
maggiore importanza 30.
Durante il decennio trascorso al Collegio Clermont a Parigi (1578-88), Francesco di Sales si immerse nel
lungo, accurato e rigoroso programma di formazione alla retorica proprio dei gesuiti, che sarebbe stato “del
maggior vantaggio possibile a un uomo la cui vita sarebbe stata spesa in gran parte parlando, predicando e scrivendo. Lo sviluppo di queste capacità era lo scopo primario di questo sistema”31. Tutta la forma mentis di Francesco e la natura e la struttura delle opere da lui scritte non avrebbero potuto avere origine senza la Ratio studio-
Hanna H. Gray, “Renaissance Humanism: The Pursuit of Eloquence” [L’Umanesimo rinascimentale: la ricerca dell’eloquenza], Journal of the History of Ideas 24/4 (1963): 497-514, a 501. Vd anche Quirinus Breen, “Three Renaissance Humanists on the Relation of Philosophy and Rhetoric” [Tre umanisti rinascimentali sulla relazione tra filosofia e retorica] e
“John Calvin and the Rhetorical Tradition” [Giovanni Calvino e la tradizione retorica], nel suo Christianity and Humanism:
Studies in the History of Ideas [Cristianità e umanesimo: studi di storia delle idee] (Grand Rapids: Eerdmans, 1968), rispettivamente 1-68 e 107-29.
27
Gray, 498-99.
28
John O’Malley, sj, “Eloquentia: A Short History” [Eloquentia: una breve storia], America, 16 maggio 2011,
http://americamagazine.org/issue/776/article/eloquentia (accesso 30 settembre 2013).
29
John O’Malley, sj, “‘Not for Ourselves Alone’: Rhetorical Education in the Jesuit Mode with Five Bullet Points for
Today” [“‘Non solo per noi’: l’educazione retorica nel metodo dei gesuiti con cinque punti cardine per oggi”], Conversations on Jesuit Higher Education [Conversazioni sull’istruzione superiore impartita dai gesuiti], n. 43 (Prim. 2013, 3-5,
spec. 5.
30
O’Malley 2011, 1; 2013, 5.
31
Elisabeth Stopp, “St. Francis de Sales at Clermont College: A Jesuit Education in Sixteenth-Century Paris” [S. Francesco
di Sales al Collegio Clermont: l’educazione dei gesuiti nella Parigi del Cinquecento] in A Man to Heal Differences: Essays
and Talks on St. Francis de Sales (Un uomo che conciliava le differenze: saggi e conversazioni su s. Francesco di Sales)
(Philadelphia: Saint Joseph’s University Press, 1997), 23-50, a 29. Sul regime educativo quotidiano al Clermont vd. Stopp,
28-35.
26
4
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rum delle prime scuole dei gesuiti32. Francesco, che è forse lo studente più importante dei Gesuiti agli inizi
dell’era moderna, compendia in sé l’eloquentia perfecta dandole un volto umano: egli ha un posto d’onore nella
storia della letteratura francese ed è il solo santo francofono canonizzato nel diciassettesimo secolo (1665), è dottore della Chiesa (1877) e patrono degli scrittori e dei giornalisti (1923). Questo giudizio è corroborato dal fatto
che “molti gesuiti [nel diciassettesimo secolo] chiaramente si muovevano nella scia di s. Francesco di Sales” e si
modellavano su di lui33. Lo studente era diventato il maestro.
Il revival dello stile omiletico panegirico-epidittico dei Padri nel cattolicesimo degli inizi dell’età moderna
Come l’educazione, la predicazione fu un altro ambito su cui incise fortemente l’interesse degli umanisti
per la retorica e l’eloquenza classiche. Alla corte papale del Rinascimento e dell’epoca post-tridentina e oltre un
nuovo stile di predicazione, il sermone panegirico-epidittico, sostituì la predicazione scolastica34. Quest’ultima
faceva appello alla mente, prendeva la forma dalla lezione e dalla disputa e mirava semplicemente ad insegnare.
Il primo faceva appello alla volontà e alle emozioni e cercava di portare i grandi misteri della salvezza davanti
agli occhi degli uditori perché fossero oggetto di ammirazione e di contemplazione35. Inoltre “proprio quando [il
sermone panegirico-epidittico] insegnava “imprimendo idee” sui suoi ascoltatori, esso intendeva fortemente
muovere e dilettare, adempiendo così nel modo più efficace le prescrizioni dell’indivisibile triade della teoria
classica: docere, movere, delectare (insegnare, commuovere/indurre ad agire, dilettare)”36.
Di primaria importanza nella predicazione epidittica è il vedere e perciò il dipingere immagini con le parole. Opere e azioni
sono presentate non per una analisi metafisica, ma proprio letteralmente per l’osservazione. Il predicatore epidittico invita fermamente i suoi… uditori… a “guardare”, a “osservare”, a “fissare” e a “contemplare”… La frequenza e la densità con cui questi verbi sono ripetuti sono colpiscono notevolmente…. Questo segna una conversione dal cerebrale al visivo. …37
Nel primo cattolicesimo moderno la maggior parte dei predicatori potevano essere stati “ben formati nella
teologia scolastica, [ma] essi presero chiaramente le distanze dai loro predecessori che passavano dall’aula scolastica al pulpito con poca percezione della diversità degli ascoltatori”.
Nel nuovo modo di predicare… sono chiaramente all’opera meccanismi diversi di comunicazione, approcci alla predicazione del vangelo profondamente modificati e un nuovo modo di concepire questo
compito. I predicatori non si preoccupavano più di fornire una chiara e distinta comprensione della dottrina (benché in altre circostanze questo fosse importante), ma piuttosto di proclamarla, di suscitare gli
affetti e di rivolgersi al cuore.…
Gli ascoltatori ripartivano fortemente commossi, sopraffatti dall’emozione, come i discepoli di Emmaus che dopo che Cristo li aveva lasciati si chiedevano: “Non ci ardeva il cuore nel petto quando egli
parlava con noi lungo la strada, spiegandoci le Scritture?” (Lc 24,32)38.
L’ars laudandi come stile salesiano
32
Stopp, 26.
Joseph de Guibert, sj, The Jesuits: Their Spiritual Doctrine and Practice. A Historical Study [I Gesuiti: la loro dottrina e
pratica spirituali. Uno studio storico], trad. William J. Young, sj , ed. Gorge E. Ganss, sj (Chicago: Loyola University Press,
1964), 350.
34
Vd O’Malley 1979; Mc Ginness; e John M. McManamom, sj, Funeral Oratory and the Cultural Ideals of Italian Humanism [L’oratoria funebre e gli ideali culturali dell’umanesimo italiano] (Chapel Hill: University of North Carolina Press,
1989).
35
O’Malley 1979, 42-44, 49.
36
O’Malley 1979, 44.
37
O’Malley 1979, 63.
38
Mc Ginness, 106-7.
33
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Terence O’Reilly ha recentemente richiamato l’attenzione sul legame tra lo stile panegirico-epidittico e i
sermoni di Francesco di Sales, nonché lo stile del suo capolavoro, il Trattato dell’amor di Dio (1616). Secondo
O’Reilly le stesse qualità per le quali i sermoni di Francesco erano famosi tra i suoi contemporanei sono presenti
nel Trattato. Ad es. santa Giovanna Francesca di Chantal (1572-1641) testimoniò al processo canonico di beatificazione di Francesco che i suoi sermoni “puntavano sulla bellezza della fede cattolica in tutta la ricchezza della
sua armonia, piuttosto che sugli aspetti negativi o addirittura su questioni controverse di dottrina”. Nel Trattato,
Francesco si avvicina anche alle fonti retoriche del genere panegirico-epidittico, l’ars laudandi
per puntare l’attenzione su tutto ciò che nella preghiera mistica attira e facendo in modo di incoraggiare
il lettore ad aspirarvi. Sin dall’inizio, ad esempio, egli stabilisce con il lettore, che è chiamato direttamente [Teotimo], una relazione caratterizzata da calore umano…. Come autore la sua voce… è sempre
personale, talvolta colloquiale; e attraverso l’uso di aggettivi scelti accuratamente le sue parole sono
imbevute di una emozione (normalmente lieta e riconoscente) che comunica valori interiori: un parlare
dal cuore che fa appello, a sua volte, al cuore del lettore. Questa retorica dell’invito e dell’incoraggiamento è rafforzata dall’armonia della struttura del libro, evidente non solo nel piano complessivo, ma
nella struttura di ogni paragrafo e capitolo. Le idee complesse sono presentate chiaramente all’interno
di un’argomentare che si sviluppa lentamente e in questo processo l’intelletto è interessato in modo da
coinvolgere anche l’immaginazione e la volontà39.
L’importante intuizione di O’Reilly si accorda con i consigli che Francesco stesso esprime nella sua famosa lettera del 1604 sulla predicazione. Per es.:
Il predicatore deve fare due cose, cioè, istruire e convincere…. Il predicatore deve offrire luce all’intelletto e calore alla volontà….
So che molti scrittori dicono che, in terzo luogo, il predicatore deve procurare diletto. Da parte mia,
faccio una distinzione e dico che vi è un diletto che è conseguenza dell’apprendere e del muoversi della
volontà… Questo diletto deve essere procurato, ma non è distinto dall’insegnamento e dal movimento,
bensì dipendente da essi….
Le nostre parole devono essere infiammate… per l’affetto interiore. Esse devono uscire dal nostro cuore più che dalla nostra bocca. Si ha un bel dire, ma il cuore parla al cuore, e la bocca parla solo [alle]
orecchie….
Amo la predicazione che è ispirata dall’amore del prossimo più che dalla indignazione nei suoi confronti, anche nel caso degli Ugonotti, che dobbiamo trattare con grande compassione…40.
La percezione del legame tra i sermoni di Francesco e il Trattato traspare anche dalla ricerca di Héléne
Bordes sui sermoni di Francesco. La Bordes trova che i sermoni di Francesco spesso rendono familiari e diffondono temi dell’Introduzione alla vita devota (1609) e del Trattato, sottolineando così la fondamentale unità del
pensiero del Santo41.
Un punto conclusivo in questa connessione: i predicatori cattolici dell’inizio dell’età moderna possono
aver rotto con il sermone scolastico sostituendolo con lo stile omiletico panegirico-epidittico proprio dei Padri.
Tuttavia alcuni di questi stessi predicatori, come s. Roberto Bellarmino (1542-1621), profondamente stimato da
Terence O’Reilly, “The Mystical Theology of St. Francis de Sales in the Traité de l’amour de Dieu” [La teologia mistica
di s. Francesco di Sales nel Trattato dell’amor di Dio], testo presentato nel Convegno “Mystical Theology: Eruptions from
France” al All Hallows College, Dublino, l’11-12 genn. 2013. Sono profondamente grato al professor O’Reilly per avermi
offerto una copia del suo testo, che a suo tempo sarà pubblicato negli Atti del Convegno.
40
Come è noto, Francesco compose questa lettera per offrire una guida al fratello di Madre di Chantal, André (1573-1641),
che era da poco diventato arcivescovo di Bourges. Per il testo francese vd l’ed. di Annecy delle Opere12, 299-325.
41
Vd Héléne Bordes “The Sermons of St. Francis de Sales” [I sermoni di s. Francesco di Sales] in Salesian Insights, ed.
William C. Marceau, CSB (Bangalore: S.F.S. Publications, 1999), 130-43, spec. 132,138. Questo articolo presenta una sintesi dell’importantissima ricerca della tesi in più volumi della Bordes per il Dottorato di Stato, Les sermons de saint François de Sales (1989), all’università di Metz (Francia).
39
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Francesco42, stavano simultaneamente lavorando sodo ai trattati che avrebbero costruito l’edificio della Scolastica Barocca43. In Francesco invece non si verifica nessuna incoerenza di questo genere: in lui il ministero della
penna e quello del pulpito erano integrati e formavano una unità indivisibile.
Riflessioni conclusive
Il card. Suenens e papa Paolo VI considerarono l’insistenza di Francesco di Sales sull’universale chiamata
alla santità, la sua teologia della Chiesa e del matrimonio e della famiglia, le sue relazioni ecumeniche e il suo
ministero della parola scritta come anticipazioni del Vaticano II. Lo stile di Francesco nei sermoni e nel Trattato
è modellato sul genere patristico panegirico-epidittico. Questo fatto mette in risalto un altro importante legame
tra il Santo e il Vaticano II, i cui documenti appartengono a questo stesso genere letterario. C’è qualche volta una
tendenza ad estrarre delle idee dagli scritti di Francesco o dai documenti del Vaticano II trascurando la loro forma o il loro stile letterario. Questo sminuisce invece che arricchire la comprensione di queste e la possibilità di
apprezzarle, perché separa ciò che era pensato come inseparabile, contenuto e forma, sostanza e stile.
Mentre gli scritti di Francesco di Sales e i documenti del Concilio condividono un comune genere letterario, sia l’uno che l’altro si distinguono nella propria rispettiva tradizione. Come già visto, Il Vaticano II si differenzia per lo stile e il contenuto dai concili che l’hanno preceduto. Ugualmente gli scritti di Francesco sono unici
nella tradizione salesiana.
Gli scritti di Francesco sono paradigmatici: costituiscono il fondamento, le travi di sostegno e la sostanza
dell’edificio della tradizione spirituale salesiana. La piacevole integrazione del dottore del divino amore di contenuto e forma, profondità e ampiezza, per presentare una fresca visione del vangelo, così necessaria per la missione evangelizzatrice della Chiesa, è incomparabile. Non è un caso che la collaboratrice più vicina di Francesco,
Madre di Chantal, fece tutto ciò che era in suo potere per assicurare l’esattezza e l’integrità del testo delle opere
di Francesco pubblicate dopo la sua morte44. Due secoli dopo, dopo la devastazione operata dalla rivoluzione
francese, quanti guidarono la Pentecoste Salesiana del diciannovesimo secolo – tra loro la ven. Madre Maria di
Sales Chappuis (1793-1875) e il beato Luigi Brisson (1817-1908), rispettivamente l’ispiratrice e il fondatore degli Oblati di san Francesco di Sales – ritornarono di nuovo al corpus salesiano come a una sorgente salutare per
rivitalizzare la Chiesa e la vita consacrata adottando e adattando gli insegnamenti di Francesco45. Nel suo apprezzato libro Church, Society and Religious Change in France 1580-1730 [Chiesa, società e cambiamento religioso in Francia 1580-1730] lo storico Joseph Bergin esprime questo giudizio sull’unicità degli scritti di Francesco:
La prosa piacevole del vescovo di Ginevra era del tutto sui generis e rendeva incredibilmente ancora
più affascinante il suo messaggio. Questo, con il fatto che egli fu dichiarato santo già nel 1665, fece sì
che quelli – come i giansenisti agostiniani – che dissentivano per le basi teologiche e antropologiche del
suo approccio invariabilmente faticavano ad attaccarlo direttamente o a disconoscerlo. …la spiritualità
del de Sales, dopo la sua morte nel 1622, si diffuse piuttosto che svilupparsi ulteriormente. La sua immensa corrispondenza aveva già assicurato la diffusione della sua spiritualità tra le elites religiose di
Francia e di Savoia, ma il modo di espressione e le caratteristiche profondamente “personali” ne resero
difficile un’ulteriore rielaborazione46.
42
Vd, per es., André J.-M. Hamon, Vie de Saint François de Sales [Vita di s. Francesco di Sales], 6a ed., 2 voll. (Parigi/Lione : J. Lecoffre, 1875), 1, 559-62.
43
Lawrence S. Cunningham, rivisto da McGinness, Right Thinking and Sacred Oratory [Retto pensiero e oratoria sacra],
Commonweal, 5 aprile 1996, 42-43.
44
Per es. nel 1628 era stata pubblicata una edizione non autorizzata dei Trattenimenti e Madre di Chantal non perse tempo
nel curare l’edizione autentica, Vrays entretiens spirituels [I veri trattenimenti spirituali], pubblicata nel 1629. Dopo la morte di Francesco, i suoi scritti furono considerati come “reliquie parlanti” (reliques parlantes). Vd. “Al lettore” della biografia di Francesco del gesuita Nicolas Talon (1605-91) nell’edizione in folio di Les oeuvres du bien-heureux François de Sales… [Le opere del beato Francesco di Sales…] (Parigi: presso Arnould Cottinet, Jean Roger e Thomas Lozet, 1641).
45
Per una panoramica sulla Pentecoste Salesiana nel diciannovesimo secolo, vd Wendy M. Wright, “To Live with One
Heart: Louis Brisson and the Salesian Pentecost” [Vivere con un unico cuore: Louis Brisson e la Pentecoste Salesiana],
ICSS Newsletter, n. 29 (Atti del simposio su p. Louis Brisson), febbraio 2013, 1-8.
46
(New Haven: Yale University Press, 2009), 321.
7
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Joseph F. Chorpenning, OSFS
NOTIZIE DAL MONDO SALESIANO
Sovvenzioni ICSS per il 2013-2014
Il Consiglio Generale ha approvato, secondo le indicazioni della ICSS, una sovvenzione a Daniel Wisniewski, OSFS, (Assistente alla De Sales University, Center Valley, PA), come contributo per la pubblicazione della raccolta dei saggi di p. Joseph F. Power, OSFS (1935-2002). Questo libro metterà a disposizione una parte fondamentale della ricca eredità di studio e ricerca sulla spiritualità di s. Francesco
di Sales del compianto p. Power: una raccolta dei suoi saggi originali, scelti dal deposito dei suoi scritti
archiviati presso il De Sales Resources & Ministries, Stella Niagara, NY, che sarà l’editore del libro.
Questa iniziativa riguarda il cerchio più interno degli studi salesiani (ricerca basata sulle fonti primarie), che può raggiungere però anche gli ambiti più ampi della divulgazione e della pastorale, che vi
troveranno una ricca fonte di spunti nuovi per la riflessione e l’applicazione pratica, il tutto presentato
in uno stile leggibile e facile da comprendere (Statuti ICSS, 1).
Recensione del libro curato dalla ICSS sull’”Introduzione alla vita devota”
Encountering Anew the Familiar: Francis de Sales’“Introduction to the Devout Life” at 400 Years [Incontrare di nuovo un amico intimo: I 400 anni dell’Introduzione alla vita devota di s. Francesco di Sales] (Roma: ICSS, 2012), il volume che raccoglie gli studi presentati al simposio coordinato e promosso ad Annecy nel 2009 dalla ICSS in occasione dei 400 anni dalla pubblicazione dell’Introduzione alla
vita devota, ha recentemente ricevuto gli elogi della critica nella recensione di due prestigiose riviste
accademiche: Spiritus: A Journal of Christian Spirituality 13/1 (Primavera 2013), pp. 143-145 (recensione del Dott. Terence O’Reilly, della National University of Ireland, Cork) e Modern Language Review 108/3 (Luglio 2013), pp. 970-971 (recensione del Dott. Richard Parish, Professore di francese e fellow del St. Catherine’s College, Oxford).
L’ICSS e Wikipedia
La voce ‘Francesco di Sales’ su Wikipedia comprende un link con il sito della ICSS (www.franz-vonsales.de), con la dicitura: “Tutto riguardo s. Francesco di Sales nel mondo”.
Commissione salesiana per l’educazione dei giovani
Sotto gli auspici della Commissione Salesiana per l’educazione dei giovani coordinata da p. William
McCandless, OSFS, si è tenuta ad Annecy dall’11 al 14 luglio 2013 la Conferenza Salesiana per
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l’educazione dei giovani. È stata la prima volta nella storia della Congregazione che si sono incontrati
rappresentanti delle scuole degli Oblati di SFS, delle Oblate di SFS e della Visitazione per discutere gli
obiettivi comuni in fatto di educazione salesiana. Erano rappresentate venti realtà apostoliche in ambito
educativo provenienti da undici Paesi.
La conferenza è stata aperta dal Superiore Generale degli Oblati di SFS, p. Aldino Kiesel, OSFS, che
ha ricordato ai partecipanti l’importanza del servizio ai giovani nelle realtà apostoliche educative che si
ispirano a s. Francesco di Sales. Le sue parole hanno fatto da guida alla conferenza. Saranno pubblicate, insieme ad alcuni altri contributi, e distribuite alle istituzioni educative salesiane rappresentate in
questo storico incontro.
L’intervento principale, “La formazione del carattere e l’esperienza della De Sales University”, è stato
offerto da quattro membri del personale della De Sales University: il Dott. Jerry Joyce, Vicepresidente
per Student Life; Wendy Krisak, Responsabile del Counseling; Maggie Riggins, Responsabile del servizio di assistenza spirituale, e Joseph Schodowski, OSFS, collaboratore nel programma di formazione
del carattere. Questo intervento ha presentato in modo dettagliato l’esperienza, che ha già quattro anni,
che utilizza come proprio fondamento i “Golden Counsels of St. Francis de Sales” [Consigli d’oro di s.
Francesco di Sales] insieme ad altri insegnamenti salesiani. La descrizione completa di questa iniziativa
si può trovare all’indirizzo: www.desales.edu.
Gli altri interventi sono stati: “L’educazione nella tradizione degli Oblati e Oblate di SFS” di p. Donald
Heer, OSFS, che ha fornito una cornice per la nostra comune missione in ambito educativo; “Lo Statuto
del Vivere Gesù”, presentato da tre docenti della Bishop Ireton High School di Alexandria, VA, che ha
offerto un modo semplice per garantire la continuazione della tradizione salesiana e “Il programma di
scambi salesiani” di p. McCandless che ha spiegato come le scuole possono partecipare a questa iniziativa delle scuole salesiane in tutto il mondo.
La conferenza si è chiusa con una riunione di programmazione per i futuri impegni educativi in ambito
salesiano, tra questi un corso che si terrà ad Annecy e fornirà crediti per l’aggiornamento e/o per
l’università, un pellegrinaggio salesiano per i giovani che si terrà nell’estate 2014 ad Annecy, la prossima conferenza sull’educazione salesiana che si terrà tra due anni e la costituzione di un Consorzio
Educativo salesiano internazionale tra le scuole che hanno partecipato. Per ulteriori informazioni o per
scoprire come il vostro apostolato educativo salesiano può contattare il Consorzio Educativo Salesiano,
contattare p. McCandless via e-mail all’indirizzo:
[email protected].
Africa
REGIONE SUDAFRICANA
P. Chris Jonkers, OSFS, un membro della Regione sudafricana, ha recentemente tradotto in Afrikaans
l’Introduzione alla vita devota. La traduzione intitolata Inleiding Tot Die Vrome Lewe è ora a disposizione e sarà una risorsa fondamentale per l’apostolato della Regione. Ci si sta dando da fare per lanciare il libro sul mercato perché possa raggiungere un pubblico più ampio possibile. Questa è un’iniziativa
importante per diffondere il carisma salesiano in Africa. Congratulazioni a p. Jonkers e ai confratelli
della Regione!
Asia
MISSIONE DELL’INDIA
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L’apertura dell’anno accademico 2012-13 alla De Sales Academy è stato un giorno storico per la Missione dell’India degli Oblati di SFS. Ospitit d’onore sono stati Mons. Andreas Laun, OSFS, Vescovo
Ausiliare di Salisburgo, p. Aldino Kiesel, Superiore Generale degli Oblati di SFS, p. Baiju Puthussery,
OSFS, Superiore Delegato della Missione dell’India, p. Eugene Szabo, OSFS, della Provincia tedesca e
p. Alfred Smuda, OSFS, della Provincia di Wilmington-Philadelphia. P. John Kadavumkandathil,
OSFS, Responsabile della De Sales Academy, ha dati il benvenuto agli studenti e ai loro genitori.
Mons. Laun ha inaugurato il nuovo anno accademico e gli altri ospiti d’onore hanno indirizzato alcune
parole ai presenti. P. Puthussery ha insediato il nuovo Responsabile della De Sales Academy, p. Bruzil
Vettukallamkuzhiyil, OSFS.
Europa
BELGIO
Durante l’anno accademico 2011-12 la Dott. Agnès Guiderdoni-Bruslé, Docente di Letteratura francese
dell’Université Catholique de Louvain, ha tenuto un seminario annuale sulle celebrazioni organizzate
in Francia per la canonizzazione di s. Francesco di Sales (1665). Il seminario era intitolato: “Intermédialité et performance hagiographique: les festivités pour la canonisation de François de Sales
(1665)” [Intermedialità e rappresentazione agiografiche: i festeggiamenti per la canonizzazione di
Francesco di Sales (1665)]. La Dott. Guiderdoni-Bruslé sta anche preparando la pubblicazione della
sua ricerca su questo argomento.
FRANCIA
Le Journées salésiennes 2012, organizzate dalla Associazione RES e dagli Oblati e Oblate di SFS, si
sono svolte a Troyes nella Maison N.D. en Isle dal 20 al 24 agosto. Il tema era “Dalla croce sgorga vita
nuova: sofferenza, morte, mistero pasquale e speranza cristiana secondo Francesco di Sales”. Cinque
dei contributi presentati sono pubblicati negli Annales Salésiennes, nuova serie, n. 7 (1° semestre 2013)
e i rimanenti saranno pubblicati nel prossimo numero degli Annales. Nei primi si trovano: Philippe Legros, “Les images de la Croix dans l’œuvre de François de Sales” [Le immagini della croce nell’opera
di Francesco di Sales]; Jean-Luc Leroux, OSFS, “La souffrance et la Croix dans la direction spirituelle
de François de Sales” [La sofferenza e la croce nella direzione spirituale di Francesco di Sales]; Blandine Delahaye, “Le regard de François de Sales sur la maladie : Maître dans l’art de souffrir” [Francesco di Sales e la malattia: un maestro nell’arte di soffrire]; Mons. Marc Stenger, Vescovo di Troyes,
“Le mystère pascal et la souffrance” [Il mistero pasquale e la sofferenza] e “Messe de clôture. Introduction et homélie”. Questo numero degli Annales comprende anche un ricordo di p. Roger Balducelli,
OSFS, Nono Superiore Generale degli Oblati di SFS e per lungo tempo Cappellano presso la Casa Madre delle Oblate di SFS a Troyes, oltre all’omelia di Mons. Stenger e la riflessione di Madre FrançoiseBernadette Beuzelin, OSFS, Madre Generale delle Oblate di SFS, alla messa per il suo funerale. Il tema
delle Journées Salésiennes 2013 che si sono svolte alla Maison N.D. en Isle a Troyes dal 19 al 23 agosto era “Fede, amore e libertà in s. Francesco di Sales”.
Il Musée de la Visitation di Moulins ha allestito come sua mostra annuale: “A tout cœur: L’art pour le
Sacré-Cœur à la Visitation” [Con tutto il cuore: l’arte per il Sacro Cuore alla Visitazione] dal 7 maggio
al 24 dicembre. Come indica il titolo, la mostra offre un’impressionante panoramica dell’enorme varietà di arte sacre prodotta sotto gli auspici dell’Ordine della Visitazione per celebrare il Sacro Cuore e s.
Margherita Maria (1647-1690) in tutto il mondo, da Paray-Le-Monial all’Europa, alle Americhe, all’Asia e perfino all’Oceania. La mostra comprende opere di pittura, scultura, incisioni, tessuti, vasi sacri,
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reliquiari, ecc., ed è guidata da un catalogo a colori di 280 pagine (vd. sotto le Pubblicazioni e qui di
seguito un campione della mostra).
ANTEPRIMA DELLA MOSTRA “L’ARTE PER IL SACRO CUORE NELL’ORDINE DELLA VISITAZIONE” AL
MUSÉE DE LA VISITATION A MOULINS (FRANCIA)
Cassetta con l’Elenco dei membri dell’Apostolato
della Preghiera del Vicariato Apostolico di Nanchino (Cina), 1889, in legno scolpito e dorato e con
copertura in seta ricamata. Ex-voto donato al Monastero della Visitazione di Paray-le-Monial.
La prima celebrazione della Festa del Sacro
Cuore di Gesù, ca. 1860, olio su tela. Monastero
della Visitazione, Paray-le-Monial.
Le Promesse del Sacro Cuore in 238 lingue. Paray-le-Monial, Monastero della Visitazione. Nelle
Sue apparizioni a s. Margherita M., il Signore
promise una serie di benedizioni a quanti praticano la devozione al Suo Sacro Cuore. Nel 1882, un
uomo d’affari americano diffuse in tutto il mondo
le promesse sotto forma di tabella; le dodici promesse sono presentate in 238 lingue.
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Casula verde con rose, inizi del XX secolo, ricamo
su seta. Dono di Père Zi (Cina) al Monastero della
Visitazione di Paray-le-Monial
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Scuola Francese, La Francia si inginocchia davanti al Sacro Cuore di Gesù, ca. 1820, olio su tela. Parigi, Primo
Monastero della Visitazione. Il Sacro Cuore di Gesù, seduto davanti a un altare, riceve l’omaggio della regina, simbolo della Francia, che offre i simboli della monarchia, la
corona e lo scettro.
Charles Natoire (1700-1777). Il Sacro Cuore di Gesù,
incisione, frontespizio del De Culto Sacro Sancti Cordis Dei (Roma, 1726) di Joseph Gallifet, SJ. Fin
dall’inizio della devozione al Sacro Cuore le immagini
furono importanti. Il Signore disse a s. Margherita M.
che avrebbe “distribuito benedizioni nei luoghi dove
fossero state esposte immagini per essere amate e onorate”. La prima immagine del Sacro Cuore di cui si ha
notizia fu disegnata da Margherita Maria (o da una
delle sue novizie) con l’inchiostro su un piccolo foglio
di carta: un cuore con una croce e delle fiamme in cima e una corona di spine intorno. L’incisione di Natoire è la prima immagine che ritrae il Cuore di Gesù
in modo anatomicamente corretto affermando che così
Margherita M. lo vide in una visione.
Scuola fiamminga, Cristo come fontana di vita, tardo XVI
sec., olio su tavola. Caen, Monastero della Visitazione.
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Pierre Parrocel
(1670-1739, pittore del tardo barocco francese).
S. Margherita M.
Alacoque, s.
Francesco di Sales e s. Claudio
La Colombière in
adorazione del
Sacro Cuore, inizi
XVIII sec., olio
su tela. Carpentras, Monastero
della Visitazione.
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GERMANIA
PROVINCIA DI LINGUA TEDESCA (GERMANIA-AUSTRIA–SVIZZERA)
Per onorare e far meglio conoscere il loro fondatore, il Beato Louis Brisson, gli Oblati di SFS in occasione della beatificazione hanno organizzato varie iniziative in differenti località. All’annuale “Castle
Festival” a Fockenfeld il 16 settembre 2012, p. Herbert Winklehner, OSFS, un membro della ICSS e
suo webmaster, ha offerto una presentazione sulla vita e l’opera di p. Brisson. A Fockenfeld, Eichstätt,
Mühlheim an der Ruhr e a Düdingen in Svizzera sono state celebrate delle S. Messe per onorare p.
Brisson. Il tema dell’incontro annuale dell’Arbeitsgemeinschaft für Salesianische Studien [Gruppo di
lavoro per gli studi salesiani] tenuto al Salesianum Rosental ad Eichstätt in Baviera è stato “Louis Brisson: fondatore secondo la spiritualità salesiana”. La cerimonia conclusiva dell’Anno di p. Brisson si è
svolta nella parrocchia di s. Giuda Taddeo a Vienna il 21 settembre 2013; il tema, “Ritorno al futuro”,
ha messo in luce la vita e l’opera di p. Brisson, che è stato possibile anche rivivere nel gioco attraverso
un Percorso-Brisson, e una rappresentazione teatrale sulla sua vita.
I numeri della rivista Licht del 2013 hanno avuto per argomento “Il suono di p. Brisson” presentando
articoli sui seguenti temi: “Il suono dell’amore”, “Il suono della speranza”, “Il suono della fede”, “Il
suono della vita di ogni giorno”, “Il suono della volontà divina”, “Il suono della preghiera”. Con il titolo “Con coraggio e a piccoli passi” il Thaddäusbote, la rivista degli Oblati di SFS in Svizzera, ha trattato la vita, l’opera e l’insegnamento di p. Brisson.
All’indirizzo : www.louisbrisson.org, è ora disponibile una nuova traduzione in tedesco della biografia
su Marie de Sales Chappuis di p. Brisson, La Vie de la Vénérée Mère Marie de Sales Chappuis de
l’ordre de la Visitation Sainte-Marie (Paris, 1886). La traduzione è di Adelinde Heidenreich ed è stata
digitalizzata da Christian Deppisch. Il prossimo progetto è la traduzione in tedesco dei trattenimenti tenuti da p. Brisson alle Oblate di SFS.
Nel 2012 è stato costituito a Böhmfeld vicino ad Eichstätt il Piccolo Coro “S. Francesco di Sales”: è
formato da circa venti bambini dai sette ai dodici anni. La direttrice del coro, Anja Lindner, considera
la spiritualità salesiana come il metodo di insegnamento ideale per questo coro di bambini, soprattutto
le frasi: “Tutto per amore, niente per forza” e “Fiorisci dove sei piantato”. Per mettere la spiritualità salesiana concretamente davanti agli occhi dei bambini, ogni membro del coro può scegliere la sua citazione preferita di s. Francesco di Sales, che viene poi stampata su una maglietta colorata.
All’interno della serie “Cercatori di Dio nella storia e nel presente”, il 26 gennaio 2013 p. Winklehner
ha offerto un’introduzione alla vita e alla spiritualità di s. Francesco di Sales al Centro per i ritiri e
l’educazione della Diocesi di Passau. L’interesse per l’argomento è stato tale che c’è stato un seguito il
15 giugno 2013: un’introduzione alla Introduzione alla vita devota. Il prossimo anno, dal 24 al 27 marzo, p. Winklehner offrirà dei ritiri basati sull’Introduzione.
Il 27 gennaio 2013, alla giornata di festa celebrata al Salesianum Rosental di Eichstätt è stata ospite
d’onore la badessa del monastero benedettino di St. Walburg di Eichstätt, Sr. Franziska Salesia Kloos.
Nel suo intervento ha spiegato di avere scelto come nome di religione “Francesca Salesia” perché è stata l’Introduzione alla vita devota ad aiutarla a scoprire la sua vocazione religiosa. Ha poi spiegato che
s. Francesco di Sales e s. Benedetto sono vicini nell’esigere di non anteporre niente all’amore di Dio.
Nel Centro Pedagogico “S. Francesco di Sales” di Niedernfels, in Baviera, è stata celebrata una speciale Messa di ringraziamento in onore del suo patrono. Le insegnanti di religione hanno rappresentato la
recita “Attraversare la vita con il cuore e la mente”, che intende spiegare il detto salesiano “Fare straordinariamente bene le cose ordinarie”. Ulteriori informazioni sulla scuola si possono trovare all’indirizzo: www.niedernfels.de.
Il musical “La baronessa”, sulla vita di s. Giovanna Francesca di Chantal, a grande richiesta è stato
rappresentato il 10, il 17 e il 24 marzo nella parrocchia di Bad Endorf vicino a Rosenheim in Baviera.
sotto la direzione di Judith Trifellner (musica), Christine Rossmy (recitazione) e Ursula Stacheder (or13
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ganizzazione), il cast era formato da circa quaranta bambini e ragazzi insieme al coro giovanile della
parrocchia. Il team del musical ad Eichstätt ha messo a punto una versione da concerto del musical, un
“Musical-Oratorio”. Le prime esecuzioni di questa nuova iniziativa sono state ben accolte nelle chiese
parrocchiali di Böhmfeld vicino ad Eichstätt (1 marzo 2013) e di Halsbach vicino a Coblenza (8 marzo
2013). Il compositore del musical, Francis Care, in un’intervista ha detto: “È sempre stato nostro desiderio che il musical potesse continuare a vivere”. Lo spirito salesiano, la spiritualità salesiana dovrebbe
essere sempre più conosciuta”. In settembre il Musical-Oratorio si sposterà in Sassonia per due esecuzioni a Lipsia e a Limbach-Oberfrohna. In ottobre ci sarà un’altra esecuzione ad Eichstätt. Ulteriori informazioni sul musical si possono trovare su: www.musical-diebaronin.de.
L’ex scuola con convitto degli Oblati di SFS di Ried im Innkreis in Austria è ora una scuola statale di
musica. La cappella è ancora utilizzata per il culto. Cinque anni fa un gruppo di laici, col nome di
“Konviktgemeinde” [Comunità del convitto] si sono riuniti con l’intento di mantenere vivo lo spirito
salesiano in assenza degli Oblati. Questo gruppo ha celebrato il suo quinto anniversario insieme al Provinciale della Provincia di lingua tedesca, p. Thomas Vanek, OSFS.
La puntata della serie “Reportage” trasmessa dalla stazione radio svizzera “Radio Maria” il 24 maggio
2013 è stata relativa alla vita di s. Francesco di Sales e ad Annecy, città dove ha risieduto come vescovo. La WDR [Radio della Germania Occidentale] ha così elogiato questo programma: “Una campagna
mediatica di successo – come si dice oggi: il sacerdote cattolico Francesco di Sales alla fine del XVI
secolo distribuiva volantini sulla costa meridionale del lago di Ginevra per presentare le proprie idee alla gente di questo territorio calvinista. Come riconoscimento di questa campagna di successo, s. Francesco di Sales è stato patrono dei giornalisti e degli scrittori. Secondo la prospettiva odierna il Dottore
della Chiesa, pastore, fondatore religioso, mistico e vescovo è di interesse principalmente per la sua assoluta devozione all’amore e alla mitezza”.
Un punto sopra l’autostrada nel 10° distretto di Vienna, vicino alla chiesa parrocchiale di s. Francesco
di Sales, è ufficialmente denominato “Ponte Francesco di Sales”. La targa dice: “Francesco di Sales,
Vescovo di Ginevra e fondatore di un Ordine religioso, 1567-1622”.
Nella scuola di Fockenfeld tenuta dagli Oblati di SFS viene generata elettricità “salesiana”. La scuola
ha annunciato la rinnovata potenza del suo sistema fotovoltaico con queste parole: “Il sole riscalda allegramente ogni cosa. Allo stesso modo, la bontà divina vivifica tutte le anime e muove il cuore ad
amare” (Trattato dell’amor di Dio, II, 8).
Da maggio ad agosto 2013 un reliquiario contenente reliquie di s. Giovanna Francesca di Chantal e di
s. Francesco di Sales, partito dal Monastero di Annecy, ha attraversato tutta la Germania. Tra le tappe
del pellegrinaggio ci sono state le fondazioni degli Oblati di SFS a Fockenfeld, Pleystein, al Salesianum Di Eichstätt e Haus Overbach. È stata una buona occasione per parlare dei due santi nel contesto
della liturgia e nelle omelie.
Monache della Visitazione
“Tutto di cuore, tutto per amore” è stato il tema di un incontro delle Monache della Visitazione presso
il monastero di Zangberg, in Baviera, dal 26 al 28 ottobre 2012. Quattordici sorelle della Germania e
dell’Austria, sotto la direzione di p. Herbert Winklehner e di sr. M. Lioba Zezulka, VSM, si sono dedicate ad approfondire il senso della devozione al S. Cuore di Gesù nella tradizione salesiana.
All’Assemblea Federale, svoltasi nel Monastero della Visitazione di Zangberg, dal 2 al 4 maggio 2013,
le superiore dei dieci monasteri della Federazione tedesca hanno studiato il futuro dei monasteri di
fronte alla mancanza di vocazioni e alla sfida di assistere le sorelle anziane. P. Winklehner ha tenuto
una conferenza sull’ars moriendi [arte di morire] in una congregazione salesiana. Una giornata è stata
dedicata al tema “La preghiera nella tradizione salesiana”.
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Oblate di S. Francesco di Sales
L’anno scolastico 2012-2013 è iniziato con la beatificazione del fondatore delle Oblate di S. Francesco
di Sales, p. Louis Brisson. Questo è stato il tema al centro dell’intero anno nella scuola tenuta dalle
Oblate di Linz/Donau, in Austria, dove è stata presentata e rappresentata la vita di p. Brisson. L’intenso
studio dela vita e dell’apostolato di p. Brisson ha reso familiari alle studentesse e agli insegnanti il contesto storico e la spiritualità di p. Brisson.
Soyhières, il paesino del Jura svizzero, non è solo il luogo dove è nata la visitandina Madre Maria de
Sales Chappuis, ma anche dove ha operato s. Leonia Francesca di Sales Aviat, cofondatrice delle Oblate di SFS. Qui nel 1905 fondò la prima scuola materna. Oggi le Oblate a Soyhières hanno un liceo linguistico. Ritornando alle loro radici, le Oblate il 10 gennaio 2013, anniversario della morte della loro
fondatrice, hanno inaugurato la scuola materna “Léonie Aviat”. Il Vescovo di Basilea, Felix Gmür, ha
benedetto l’Istituto, già aperto dal settembre 2012.
Associazione di S. Francesco di Sales
Il Gruppo Austria/Est dell’Associazione di S. Francesco di Sales è stato costituito dieci anni fa. Il motto
per la celebrazione di questo anniversario è stato un detto del loro fondatore, Henri Chaumont (18381896): “L’amore di Dio deve essere l’elemento fondamentale e l’atmosfera della vostra vita”.
Con grande gioia e gratitudine, l’Associazione ha celebrato i suoi 140 anni e una serie di anniversari: i
90 anni del gruppo di Colonia, i 40 del gruppo di Dortmund, e il 40° e il 25° di due membri.
Il 15 settembre 2012 è stata rinnovata la dirigenza della Regione tedesca dell’Associazione. Il p. Goubaut di Bruxelles, Assistente spirituale dell’Associazione, ha presieduto la S. Messa concelebrata dai
direttori spirituali di Dortmund e Colonia.
Un gruppo dell’Associazione ha fatto un pellegrinaggio ad Annecy dal 21 al 26 ottobre 2012. Il tema
del pellegrinaggio era “Chi alimentava la motivazione di Francesco di Sales, chi era il suo modello, che
cosa ha plasmato la sua spiritualità?”. Il gruppo, guidato dal parroco Matthias Marx, si è soffermato su
S. Francesco d’Assisi, patrono di S. Francesco di Sales.
Istituto Secolare di S. Francesco di Sales
Nel maggio 2012 i quattro gruppi della regione tedesca (Vienna, Carinzia, Overbach, Baviera)
dell’Istituto si sono fusi in un unico gruppo. Il primo incontro del nuovo gruppo si è svolto ad Augsburg, in Baviera, dal 10 al 14 settembre 2012. P. Konrad esser, OSFS, ha proposto riflessioni su
“L’apostolato oggi” e “Percorrere vie di speranza”. Il momento culminante della settimana è stato la
rinnovazione dei voti durante la S. Messa.
Provincia dell’America del Sud e dei Caraibi
URUGUAY
Il Liceo Mariano di Montevideo sta celebrando il suo sessantesimo anniversario. Fondato nel 1953 da
p. Peter Kramer, OSFS, e in seguito sviluppatosi ed ampliatosi sotto la lunga e feconda direzione di p.
Mario Bortignon, OSFS, è divenuta la prima scuola cattolica di Montevideo. Sfacciatamente e fieramente “Oblato”, il suo sito internet propone detti del b. Louis Brisson fin dalla prima pagina, dove si
legge: “Volgetevi a Dio e benedirà tutte le nostre azioni” e “Il Salvatore è la luce che illumina ogni persona, e maria, sua Madre, ci dona la luce e i consigli che le chiediamo”. Durante il mese di maggio ci
sono state diverse celebrazioni per commemorare l’anniversario. Inviamo il nostro saluto e le nostre fe15
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licitazioni a tutti coloro che sono coinvolti nella vicenda di questa storica istituzione educativa degli
oblati di SFS. Per visitare il sito del Liceo cercate l’indirizzo: www.colegioyliceomariano.edu.uy.
HAITI
La Provincia sta portando avanti il suo impegno nei confronti di Haiti cercando fondi per costruire la
Casa di formazione per gli Oblati ad Haiti su una proprietà che era già stata acquistata. I progetti per la
Casa
di
formazione
degli
Oblati
si
possono
vedere
all’indirizzo:
http://www.desales.org/Email/Resources/HaitiFormationHouse.pdf. Le delegazioni del Nord America e
dell’Olanda nell’incontro dei Superiori Maggiori dell’estate 2013 si sono offerte di cercare i modi per
rendere omaggio all’opera di p. Thomas Moore, OSFS, e p. Michael Moore, OSFS, recentemente
scomparsi.
Stati Uniti
PROVINCE DEL NORD AMERICA
Una convocazione storica delle due Province si è tenuta dal 24 al 28 giugno 2013 presso la De Sales
University. È stata la prima riunione congiunta di questo genere da quando le due Province sono state
costituite nel 1966. Sono state tenute numerose conferenze da relatori esterni su argomenti relativi al
50° anniversario del Vaticano II e sul rinnovamento liturgico. Erano presenti più di 180 Oblati. Il momento culminante dell’evento è stata l’ordinazione sacerdotale di quattro Oblati: p. Timothy McIntire,
p. Joseph Newman, p. Edward Ogden e p. Brian Zumbrun. Le due Province hanno un programma congiunto per la formazione da parecchi anni e recentemente hanno stabilito anche un programma vocazionale comune. Da poco ha aperto a Washington, D.C., un nuovo studentato, nota come Brisson Hall,
per ospitare studenti e postulanti di entrambe le Province.
PROVINCIA DI TOLEDO-DETROIT
Il tema del biennale Salesian Scholars Seminar [Seminario degli studiosi salesiani], tenutosi al De Sales
Resources and Ministries (DR&M), dal 18 al 21 ottobre 2012, è stato “La Pentecoste nella tradizione
salesiana”. Questi i relatori e i loro interventi: Joseph Boenzi, SDB, “I giovani di don Bosco: le condizioni della gioventù preindustriale al tempo di don Bosco”; Kathleen Hope Brown, “L’influsso di s. Teresa d’Avila su s. Francesco di Sales e il loro contributo alla tradizione contemplativa”; Roberta
Brown: “Le voci delle colombe: una lettura del XIV Entretien spirituel tra s. Francesco di Sales e le figlie della Visitazione”; Joseph Chorpenning, OSFS, “La lectio divina e le immagini usate da s. Francesco di Sales per esprimere la relazione tra il cuore divino e il cuore umano”; Thomas Donlan: “Il contributo dei gesuiti alla riforma operata da s. Francesco di Sales nei confronti della devozione fondamentalista”; Paula McCarthy, VSM,: “Le scuole della Visitazione: la volontà del beneplacito divino”; Terrence McGoldrick: “‘Nel matrimonio tutto è santo’: Francesco di Sales e la teologia del matrimonio di
un umanista cristiano”; Alexander Pocetto, VSM: “Amore e fede: Francesco di Sales e la nuova evangelizzazione”; Daniel Wisniewski, OSFS: “‘Starò sempre dalla parte della divina Provvidenza’: come
la spiritualità di s. Francesco di Sales sostenga la capacità umana di recupero durante un lutto”; Wendy
Wright: “Vivere con un cuore: Louis Brisson e la Pentecoste salesiana”. Il prossimo seminario è in
programma per l’8-12 ottobre 2014. Il tema sarà: “L’amore nella tradizione salesiana e i 400 anni del
Trattato dell’amore di Dio”.
Nell’aprile 2013, per il secondo anno, i responsabili di diverse organizzazioni salesiane si sono incontrati in quello che ora è stato chiamato il North American Salesian Network (NASN) [il network sale16
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siano del Nord America]. Promosso dal DR&M, il raduno si è nuovamente tenuto nella Casa per Esercizi dei passionisti a Detroit, MI. Erano rappresentate undici associazioni e istituti salesiani. Il primo
scopo del network è lo scambio di talenti, di materiale e di programmi per migliorare la formazione dei
membri e per compiere meglio ognuno nel proprio modo specifico la missione di diffondere il Vangelo
secondo la tradizione salesiana. Il raduno, durato tre giorni, ha portato a un documento programmatico
che prevede la condivisione delle diverse risorse, un impegno comune a fini vocazionali e nelle principali forme di apostolato per entrare in modo più efficace nella cultura nordamericana e plasmarla. Come guida per coloro che sono interessati a “tutto ciò che è salesiano” è stato creato un sito:
www.salesianspirituality.com. Il NASN si incontrerà nuovamente nell’aprile 2014.
Oltre alle ultime pubblicazioni del DR&M sotto elencate sono disponibili anche immaginette per la
preghiera e poster di p. Brisson e di s. Francesco di Sales. Per ulteriori informazioni, visitate il sito del
DR&M all’indirizzo: www.desalesresource.org o telefonate al 1-800-782-2270.
PROVINCIA DI WILMINGTON-PHILADELPHIA
Il Centro Salesiano per la Fede e la Cultura (SCFC) della De Sales University (DSU) offre il Ryan
Leadership Institute, un corso di due anni per la crescita e la formazione personale per svolgere ruoli
direttivi, il tutto nel quadro della spiritualità cattolica secondo la tradizione salesiana. P. Doug Burns,
OSFS, e p. Peter leonard, OSFS, hanno guidato quattro sessioni formative per i più giovani. Con diverse iniziative pedagogiche, guidate da p. John Fisher, OSFS, si è cercato di far conoscere maggiormente
la spiritualità salesiana sia all’interno che all’esterno dell’università. Durante l’Avvento e la Quaresima
sono stati offerti due corsi di arricchimento culturale sul Programma di Studi Salesiani on line, che è
stato seguito da ottantatre studenti. Una nuova iniziativa, “Martedì con Francesco”, coinvolge gli studenti alla DSU in una serie da quatto a cinque incontri ogni semestre per leggere e discutere le lettere di
direzione spirituale del nostro santo patrono. Il Direttore del SCFC, p. Thomas Daily, OSFS, ha guidato
la seconda edizione della serie “Inculturazione” per i dipendenti a tempo pieno della DSU. Circa quaranta dipendenti hanno partecipato a una giornata di ritiro e ad altri quattro incontri per conoscere il
nostro patrimonio salesiano e la sua applicabilità al lavoro nel Campus.
La Provincia di Wilmington-Philadelphia ha generosamente acconsentito a collocare la sua rara collezione di libri salesiani nella Trexler Library della DSU. Sebbene i libri non siano soggetti a prestito,
sono catalogati e il catalogo è consultabile sul sito della Biblioteca sotto la sigla “DSC”.
ISTITUTO SECOLARE DI S. FRANCESCO DI SALES NEGLI STATI UNITI
È stata rieletta Direttrice Nazionale Dana Elzi; come consigliere sono state elette Joan Liles e Dorothy
Kelly. Il mandato per questi incarichi è di quattro anni. È stato creato anche un nuovo sito.
Pubblicazioni
LIBRI
IN INGLESE
St. Francis de Sales, The Sign of the cross: The Fifteen Most Powerful Words in the English Language,
a cura di e trad. da Christopher O. Blum (Manchester, NH: Sophia Institute Press, 2013). Una traduzione inglese del 3° libro della Difesa dello stendardo della Santa Croce.
St. Francis de Sales, Treatise on the Love of God, trad. da e a cura di Antony Mookenthottam, MSFS,
Armind Nazareth, MSFS, Henry Jose Kodikuthiyil, MSFS (Bangalore: SFS Publications, 2012). Que17
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sto libro offre una nuova traduzione molto leggibile del Trattato in un solo volume, con note a piè di
pagina e il numero del libro de del capitolo nell’intestazione, che ne rendono facile la lettura.
Joseph Boenzi, SDB, Saint Francis de Sales: Life and Spirit (Stella Niagara, NY: De Sales Resource
Center, 2013). Questa ottima biografia fornisce uno studio esauriente di Francesco di Sales e della sua
spiritualità e comprende una sezione magistrale sulla teologia spirituale di s. Francesco di Sales presentando anche l’influsso che ha esercitato dopo la sua morte. Le preziose appendici presentano una dettagliata tavola cronologica in cui sono messi in parallelo la vita di Francesco e gli eventi a lui contemporanei; una descrizione delle famiglie religiose collegate a Francesco e alla spiritualità salesiana; un ampio indice con nomi di persone e la loro relazione con il Santo. L’abbondanza di informazioni è accresciuta da una bibliografia selezionata e da note dettagliate dell’autore.
Lewis Fiorelli, OSFS, Inspired Common Sense, Seven Fundamental Themes of Salesian Spirituality
[Ispirato buon senso. Sette temi fondamentali di spiritualità salesiana] (Stella Niagara, NY: De Sales
Resource Center, 2012). Quest’opera presenta in modo chiaro, e in formato maneggevole, la spiritualità
concreta insegnata da s. Francesco di Sales.
John D. Lyons, Before Imagination: Embodied Thought from Montaigne to Rousseau [Prima dell’immaginazione: il pensiero incarnato da Montaigne a Rousseau] (Stanford: Standford University Press,
2005). Il Capitolo 2, “L’auto-formazione e la meditazione religiosa”, tratta di s. Francesco di Sales.
Richard Parish, Catholic Particularity in Seventeenth-Century French Writing:‘Christianity is Strange’
[La peculiarità cattolica nella letteratura francese del XVII secolo: ‘Il cristianesimo è strano’ ] (New
York: Oxford University Press, 2011). Il libro nasce dalle lezioni tenute dall’autore a Oxford nel 2009.
Tra le tante cose, offre ciò che un recensore definisce “una ricca analisi” della “ricchezza di immagini”
usate da s. Francesco di Sales e da s. Margherita Maria Alacoque e del loro stile.
FRANCESE
P. Gilles Jeanguenin, Guérir des blessures de l’âme avec St. François de Sales [Guarire le ferite
dell’anima con s. Francesco di Sales] (Paris : Éditions Emmanuel, 2010).
Rencontres autour de saint François de Sales [Incontri attorno a s. Francesco di Sales], Documents
d’histoire savoyarde, vol. 5 (Thonon-les-Bains) : Académie Chablaisienne, 2011).
Aimé Richardt, Saint François de Sales et la Contre-Réforme [San Francesco di Sales e la Controriforma] (Paris : François-Xavier de Guibert, 2013).
Olivier Robin, SDB, La parole et ses chemins : Le paradigme sémiotique appliqué à
l’accompagnement spirituel selon François de Sales : énonciation et figures de la perte féconde [La
parola e le sue vie : Il paradigma semiotico applicato all’accompagnamento spirituale secondo Francesco di Sales: enunciazione e figure della perdita feconda], 2 voll., tesi di dottorato inedita, Université
Laval e Université Catholique Lyon, 2011.
À tout cœur : L’art pour le Sacré Cœur à la Visitation [Con tutto il cuore : l’arte per il Sacro Cuore alla
Visitazione], ed. Gérard Picaud e Jean Foisselon (Paris/Moulins : Somogy éditions d’art/Musée de la
Visitation, 2013). Catalogo della mostra, ampiamente illustrato a colori.
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TEDESCO
Johanna Franziska Frémyot von Chantal, Korrespondenz. Briefe von 1605-1641 [Corrispondenza. Lettere dal 1605 al 1641] (Eichstätt: Franz-Sales-Verlag, 2013). Edizione su CD-ROM in formato PDF a
fini di studio della traduzione tedesca delle lettere, pubblicata dall’Arbeitsgemeinschaft für Salesianische Studien [Gruppo di lavoro per gli studi salesiani], sotto la direzione di p. Gottfried Prinz, OSFS, e
Raymund Fobes. Dopo dieci anni questo imponente lavoro di traduzione di tutte le lettere di s. Giovanna Francesca di Chantal in tedesco è ora stato completato. La pubblicazione di questa importante fonte
per la ricerca salesiana nell’ambito di lingua tedesca è stata sostenuta da una sovvenzione della ICSS.
Reinhard Gesing, SDB, (a cura di), Vernunft, Religion und Liebenswürdigkeit. Don Boscos Pädagogik
der Vorsorge - damals und heute [Ragione, religione e amorevolezza: la pedagogia della prevenzione
di don Bosco, allora e oggi] (Monaco: Don Bosco Verlag, 2013). Ragione, religione e amabilità sono le
tre colonne del sistema pedagogico di s. Giovanni Bosco. Il libro osserva che s. Francesco di Sales era
per don Bosco un modello speciale di cui voleva imitare la bontà e l’amorevolezza.
Thomas Günther, Ekklesiologie im Werden. Biografie und Kirchenbild bei Franz von Sales [Ecclesiologia in divenire. Biografia e immagine della Chiesa in Francesco di Sales] (Eichstätt: Franz-SalesVerlag, 2013). L’immagine che s. Francesco di Sales aveva della Chiesa e come questa si sia modificata nel corso della sua vita.
Antony Kolencherry, MSFS, Das bist du. Mystiche Dialoge 3 [Questo tu sei. Dialoghi mistici 3] (Eichstätt): Fran-Sales-Verlag, 2013). Un’antologia di testi che mostrano con chiarezza che l’essere umano è
una creatura amata da Dio in modo unico. “Sii quello che sei, e cerca di esserlo bene!” consiglia s.
Francesco di Sales.
Sr. Maria Margareta Laumann, VSM, Weil ich dich liebe [Perché io ti amo] (Uedem: Kloster der
Heimsuchung, 2012). Una monaca del monastero della Visitazione di Uedem, nella Renania settentrionale-Vestfalia spiega i motivi che l’hanno portata a diventare Visitandina e la sua opinione su temi che
ritiene importanti per la fede cattolica. Purtroppo il libro non si inoltra nella spiritualità salesiana. Si
può ordinare presso sr. M. Margareta, Kloster der Heimsuchung, Mühlenstrasse 42a, 47589 Uedem,
Germania; tel.: (02825) 403; fax: (02825) 7341; e-mail: [email protected] .
Mit Mut und kleinen Schritten. Gedanken von Louis Brisson [Con coraggio e piccoli passi. Pensieri di
Louis Brisson] (Düdingen: Oblati di S. Francesco di Sales, 2013). Questo opuscolo unisce alcune citazioni notevoli di p. Brisson con una breve introduzione alla sua vita ed efficaci foto a colori. Si può acquistare presso: Oblaten des hl. Franz von Sales, Hauptstrasse 40, 3186 Düdingen, Schweiz; tel./fax:
+41 (0)26 492 50 90; e-mail: [email protected]; Internet: http://schweiz.osfs.ch/.
Thomas M. Mueller e Schlotthauer Reiner (cur.), Gott denkend entdecken. Meilensteine der Theologie
[Scoprire Dio pensando. Pietre miliari della teologia] (Kevelaer: Verlag Topos plus, 2012). Questo libro raccoglie una grande quantità di contributi sulle pietre miliari della storia della teologia, partendo
da Paolo fino a Joseph Ratzinger. Tra questi si trova anche un contributo di p. Herbert Winklehner,
OSFS, sul Dottore della Chiesa Francesco di Sales e il suo bestseller Introduzione alla vita devota o Filotea: “Francesco di Sales: Introduzione alla vita devota (1609): la ‘devozione’ è adatta ad ogni stato di
vita” (pp. 188-193).
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Paul-Werner Scheele, Mit den Heiligen hin zum Herrn. Biografische Skizzen [Andare al Signore con i
santi. Profili biografici] (Würzburg: Echter Verlag, 2013). Il vescovo emerito di Würzburg, in Baviera,
presenta diversi santi e il loro significato per la nostra vita oggi. Tra questi c’è s. Francesco di Sales.
Nonostante qualche piccolo errore storico (per es. è detto che il luogo dell’ordinazione episcopale di
Francesco è Annecy invece di Thorens) fornisce gli elementi essenziali del Dottore della Chiesa e un
ottimo riassunto della sua vita.
Ludwig Schwind, Das Kreuz. Zeichen Christi [La croce: segno di Cristo] (Augsburg: Sankt Ulrich Verlag 2004). Questo libro sul significato della croce nel cristianesimo contiene anche un capitolo su Francesco di Sales: “La croce ha aperto il cammino. Francesco di Sales e la croce”.
Josef Weber, Michael Rua. Weggefährte und Nachfolger Don Boscos [Michele Rua. Compagni e successori di don Bosco] (Monaco: Don Bosco Verlag, 2012). Il beato Michele Rua (1837-1910) ha avuto
un ruolo fondamentale nella diffusione e nel consolidamento dei Salesiani dopo la loro fondazione.
Questa biografia mostra con chiarezza l’importanza cruciale dell’influsso di s. Francesco di Sales nei
primi tempi dei Salesiani.
ARTICOLI
Joseph F. Chorpenning, OSFS, “A Spiritual Pilgrimage to the Crèche with St. Francis de Sales” [Un
pellegrinaggio spirituale al presepio con s. Francesco di Sales], Spiritual Life: A Quarterly Journal of
Contemporary Spirituality 58/4 (Inverno 2012): 202-212.
Michael S. Koppisch, “Desire and Conversion in François de Sales’s Traité de l’amour de Dieu” [Desiderio e conversione nel Trattato dell’amore di Dio di Francesco di Sales], Contagion: Journal of Violence, Mimesis, and Culture 19 (2012): 123-138. Uno studio sul Trattato secondo la prospettiva del
pensiero di René Girard.
Michael S. Koppisch, “In God’s Kitchen: Food and Devotion in François de Sales’s Introduction à la
vie devote” [Nella cucina di Dio: cibo e devozione nell’Introduzione alla vita devota di s. Francesco di
Sales], Papers in French Seventeenth-Century Literature XXXV, 69 (2008): 529-541.
Richard Parish, “Beasts in the Devout Life: Animals in the Writing of St. François de Sales” [Le bestie
nella vita devota: gli animali negli scritti di s. Francesco di Sales], Seventeenth-Century French Studies
33/1 (2011): 3-15.
Richard Parish, “‘Une vie douce, heureuse et amiable’: A Christian joie de vivre in St. Francis de
Sales” [‘Una vita dolce, felice e amabile’: la cristiana gioia di vivere di s. Francesco di Sales], in Joie
de vivre in French Literature and Culture: Essays in Honour of Michael Freeman, a cura di Susan Harrow e Timothy Unwin (Amsterdam/New York: Rodopi, 2009), 129-140.
Wendy M. Wright, “Seventeenth-Century French Mysticism” [La mistica francese del XVII secolo] in
The Wiley-Blackwell Companion to Christian Myticism, a cura di Julia A. Lamm (Malden, MA: WileyBlackwell, 2013), 437-451.
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Recensione
Hélène Michon, Saint François de Sales: Une nouvelle mystique [S. Francesco di Sales: una mistica
nuova] (Paris : Les Éditions du Cerf, 2008).
La parola ‘mistica’ facilmente tiene lontano tante persone perché richiama loro qualcosa di molto esoterico, di astratto e per pochi. È visto
come un dono speciale di preghiera fuori della portata della maggior parte delle persone e compreso e sperimentato da coloro che ne hanno ricevuto l’alto favore da Dio. Questa freddezza nei confronti della preghiera
e delle esperienze mistiche è senz’altro dovuta al linguaggio e alle immagini non familiari e spesso difficili da comprendere usati dai mistici
stessi o da coloro che cercano di spiegare questo profondo incontro con
Dio nella preghiera.
La Michon illustra la difficoltà linguistica di comunicare questa
esperienza e quanto sia stato innovativo e creativo Francesco di Sales
nello spiegare la preghiera o la teologia mistiche nel suo Trattato
dell’amor di Dio. Invece di inventare nuove parole o espressioni per dire
uno stato o un’esperienza mistici, Francesco usa il linguaggio ordinario
di ogni giorno, pienamente consapevole dell’ambiguità o della mancanza
di chiarezza che questo potrebbe causare. Per descrivere la sua teologia
mistica ricorre a un duplice processo: a certe parole comuni attribuisce
un significato spirituale, mentre altri termini li sottrae al loro esclusivo significato mistico rendendone
il senso più ampio. Per evitare equivoci descrive in modo conciso che cosa egli intende con una determinata parola. La Michon fa l’esempio della parola ‘attente’ [attesa] per spiegare che cosa intende
Francesco con ‘santa indifferenza’, che a mio parere si può comprendere meglio come spirito di libertà,
così caro al Santo. Attente o ‘attesa’ è quello stato tra passività e attività o di profonda attenzione che ci
dispone a compiere prontamente la volontà di Dio.
Francesco evita il linguaggio e i concetti astratti della scuola mistica renano-fiamminga utilizzando
con grande efficacia un’abbondanza di immagini tratte dalla Bibbia, soprattutto dal Cantico dei Cantici,
e dalla natura. Come la Michon fa opportunamente rilevare, i frequenti riferimenti ai santi mostrano la
preghiera mistica in atto/pratica nella loro vita, incoraggiandoci a imitarli. Con acutezza, la Michon osserva che Francesco presenta le virtù non da un punto di vista puramente etico, ma come via che conduce all’estasi mistica. Inoltre, rileva che nella mistica salesiana non c’è dicotomia tra dogma ed esperienza mistica. Francesco unisce ortodossia ed ortoprassi conferendo così alla sua teologia mistica una
dimensione ecclesiale. Ottiene questo ricorrendo a un linguaggio conciliatore con idee apparentemente
contraddittorie, per es., grazia e libertà, forza e libertà. La sua mistica è ancorata nella meditazione o
“preghiera del cuore”. Esplicitamente egli afferma che la meditazione è il primo passo per la teologia
mistica.
Sebbene Francesco ammirasse le esperienze di preghiera di s. Teresa d’Avila e da quelle avesse
imparato moltissimo, la Michon fa rilevare dove il suo approccio alla preghiera diverga da quello della
Santa. Diversamente da Teresa Francesco diffida dell’estasi dell’intelletto che chiama “l’estasi dell’ammirazione”. La preghiera per Francesco ci conduce non solo ad ammirare, ma anche ad amare e ad abbracciare la bellezza e la bontà di Dio. Ecco perché preferisce l’estasi della volontà, che chiama “l’estasi dell’azione e della vita”. Per lui, questo tipo di estasi è il contrassegno dell’autentica preghiera meditativa e mistica. La preghiera non è tanto questione di sentirsi bene o buoni, ma di essere buoni facendo
il bene.
Secondo la concezione di Francesco l’amore, come la Michon rileva nella metafora della goccia
d’acqua nell’oceano, non porta a una fusione, bensì a un’unione che non annulla la singola persona, se21
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condo la visione del Bérulle, ma le consente di rimanere nella sua integrità. Con la sua profonda e illuminante comprensione della mistica dell’inizio dell’età moderna e dei suoi precursori medievali, la Michon ha abilmente ed efficacemente dimostrato, in modo erudito, ma chiaro e ordinato, quanto Francesco abbia demistificato la mistica, e ci ha offerto nuove e avvincenti prospettive sulla sua teologia mistica, rendendola così più comprensibile e accessibile. Le sue stimolanti intuizioni ci permettono di apprezzare ancor più profondamente il Trattato che è di grande aiuto non solo per gli studiosi, ma anche
per tutti coloro che desiderano giungere a un rapporto più intimo e profondo con Dio nello spirito di
Francesco di Sales.
Alexander T. Pocetto, OSFS
P. Pocetto (Dott. in Letteratura francese, Université Laval) è uno studioso salesiano presso il Salesian
Center for Faith & Culture alla De Sales University, Center Valley, PA, e Capocronista della Circolare della ICSS.
IL REV. ROGER BALDUCELLI, OSFS (1919-2013)
Il 23 febbraio 2013 p. Roger Balducelli entrava nella vita eterna, dopo aver vissuto novantatré anni, settantaquattro dei quali come Oblato di san Francesco di Sales. Nato in un piccolo
paese italiano vicino a Bologna, trascorse la maggior parte della sua vita di Oblato come insegnante negli Stati Uniti. Fu uno dei primi docenti della neonata Scuola di Teologia degli Oblati
di san Francesco di Sales. Insegnò poi alla La Salle University, dove nel 1963 ricevette il Lindback Distinguished Teaching Award, e all’Università Cattolica di America dove per più di
vent’anni insegnò studi biblici e fenomenologia della religione. Nel 1982 fu eletto nono Superiore Generale degli Oblati e mantenne l’incarico fino al 1994; divenne quindi cappellano delle Suore Oblate di san
Francesco di Sales nella loro Casa Madre di Troyes, in Francia, e in questa città, dove gli Oblati furono fondati, è
morto ed è ora sepolto.
I suoi colleghi, che lo stimavano, e i suoi innumerevoli studenti indubbiamente hanno tantissime storie da
raccontare circa il loro benevolo professore. Egli recensì numerosi libri e scrisse articoli sul celibato sacerdotale
e sulla fenomenologia, molti dei quali sono stati pubblicati sulla prestigiosa Thelogical Studies.
Noi Oblati l’abbiamo conosciuto meglio come Superiore Generale e archivista. Egli percorse il mondo per
parlare con i confratelli Oblati, scrivere per loro e predicare loro conferenze, normalmente nella loro lingua nativa, qualsiasi essa fosse! Tra le molte iniziative intraprese durante la sua carica come Padre Generale ci fu la coraggiosa decisione di intraprendere una nuova missione in India, missione che oggi è fiorente. I suoi scritti sulla
vita degli Oblati costituiscono un vero tesoro per la nostra storia a venire. Tra questi vi sono i suoi penetranti
commenti sul Direttorio Spirituale, i suoi studi analitici sull’identità degli Oblati e i fratelli Oblati, la sua “storia
sacra” della Congregazione e le sue opere approfondite e decisive sugli scritti e la santità di p. Louis Brisson e di
Madre Maria di Sales Chappuis. L’analisi storico-critica con la quale intraprese queste opere, insieme alla prudenza ecclesiale con la quale promosse le loro cause di beatificazione prepararono la via per la beatificazione di
p. Brisson avvenuta il 22 settembre 2012; un gioioso evento che p. Balducelli festeggiò con l’umiltà e la riservatezza che gli erano caratteristiche.
Troppo impegnativo da raccontare in questo breve ricordo, il carattere del lavoro portato avanti in tutta la sua vita – come religioso, sacerdote, insegnante e studioso – è stato ben delineato nell’omelia del funerale dal vescovo
di Troyes Marc Stenger: “La sua ricerca era un modo di essere vicino a quegli uomini e quelle donne che irraggiavano il vangelo e di permettere loro di essere conosciuti e riconosciuti per quello che realmente erano, testimoni dell’essenza di Dio”. Ora che p. Roger Balducelli, speriamo, è in loro compagnia, noi preghiamo riposi per
sempre in quella pace della presenza amorosa di Dio che una volta aveva affermato è uno dei più importanti
elementi della nostra spiritualità salesiana.
(Thomas Dailey, OSFS)
Il p. Thomas Dailey è professore di Teologia, titolare della cattedra di Spiritualità salesiana p. Louis Brisson e
Direttore del Salesian Centre for Faith & Culture [Centro salesiano di fede e cultura] alla De Sales University,
Center Valley, PA.
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SR. PERONNE-MARIE THIBERT, VHM (1923-2013)
Studiosa salesiana e traduttrice sr Péronne-Marie Thibert, VSM, è entrata nella vita eterna il 12 settembre
2013. Religiosa del monastero della Visitazione di St. Paul (Mendota Heights) MN, era nata il 25 agosto 1923 a
Fitchburg, MA, ed era entrata nella vita religiosa nel 1951; nel giugno 2013 aveva celebrato il suo sessantesimo
anniversario di professione religiosa. Sr Péronne-Marie aveva tradotto Francis de Sales, Jane de Chantal: Letters of Spiritual Direction [Francesco di Sales, Giovanna di Chantal: lettere di direzione spirituale], (Paulist
Press, 1988) e aveva tradotto e curato I Leave You My Heart: A Visitandine Chronicle of the French Revolution
[Vi lascio il mio cuore: una cronaca visitandina della rivoluzione francese] (Saint Joseph’s University Press,
2000). Diede poi per lungo tempo il suo contributo al Seminario degli studiosi salesiani.
Bilingue dalla nascita, sr Péronne-Marie amava tutto ciò che era francese. Eccezionale insegnante di francese, alla Visitazione istruì generazioni di studenti da cui era cordialmente amata. Lungo gli anni ricoprì importanti incarichi di responsabilità nel suo monastero e nella scuola annessa, così come rappresentò la Seconda Federazione dell’Ordine della Visitazione negli Stati Uniti e in Europa. Oltre ai suoi significativi contributi agli
studi salesiani, ella era una poetessa e una scrittrice dotata.
Sr Péronne-Marie era una donna di una grande sapienza che incarnò perfettamente le virtù salesiane della
douceur (dolcezza) e mitezza di cuore. Anche se noi piangiamo la sua perdita, possiamo essere solo grati per il
dono che è stata per la sua comunità religiosa, per le sue alunne, gli amici e per tutta la famiglia salesiana, e ci
auguriamo di continuare a Vivere Gesù! secondo il modello che lei ci ha lasciato.
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CALENDARIO SALESIANO 2014 PER GLI OBLATI DI S. FRANCESCO DI SALES
Ven., 10 genn. Festa di s. Leonia Francesca di
Sales Aviat, cofondatrice delle
Oblate di SFS
Mart., 12 ago. Festa di s. Giovanna di Chantal
Patrona secondaria della Congr.
Ven., 24 genn. Solennità di s. Francesco di Sales, Patrono principale della
Congregazione
Dom., 12 ott.
Festa del b. Louis Brisson,
Fondatore degli Oblati e delle
Oblate di SFS
Dom., 31 mag. Festa della Visitazione
della Beata Vergine Maria
Giov., 16 ott.
Festa di s. Margherita Maria
Alacoque
Ven., 27 giu.
Ven., 21 nov. Memoria della Presentazione
della Beata Vergine Maria
Solennità del Sacratissimo
Cuore di Gesù
La Circolare della ICSS è stata fondata nel 1997 ed è pubblicata semestralmente dalla Commissione Internazionale per gli
Studi Salesiani (ICSS) degli Oblati di S. Francesco di Sales (Joseph F. Chorpenning, OSFS, Presidente; Valdir Formentini,
OSFS; Dirk Koster, OSFS; Herbert Winklehner, OSFS). Il suo obiettivo principale è diffondere su scala mondiale le informazioni relative agli Studi Salesiani (S. Francesco di Sales; S. Giovanna di Chantal; P. Louis Brisson, fondatore degli Oblati di S. Francesco di Sales; gli Oblati di S. Francesco di Sales; le Oblate di S. Francesco di Sales; la Visitazione di S. Maria;
Istituti Laicali e Religiosi, membri della famiglia salesiana).
Direttore: Joseph F. Chorpenning, OSFS (Saint Joseph’s University Press, 5600 City Avenue, Philadelphia, PA 191311395, USA; e-mail: [email protected])
Capocronista: Alexander T. Pocetto, OSFS. Le notizie per i numeri futuri devono essere spedite a P. Pocetto via e-mail
([email protected]), fax (610/282-2059), o per posta (De Sales University, 2755 Station Avenue, Center Valley, PA 18034-9568, USA).
Correttore delle bozze: Charles J. Norman, OSFS, Elaine C. Zajano
Grafica, composizione: Carol McLaughlin
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