Vivere a I Comuni hanno dato C/0537/2011 Validità dal 08/11/2011 al 07/11/2012 Anno XI di Mauro Ammirati DICEMBRE 2012 U na delle locuzioni in lingua ingle se più ricorrenti negli ultimi tem pi è “spending review”, letteralmen te “revisione di spesa”. È vero che i tecnici che formano il governo Mon ti preferiscono esprimersi nella lin gua di William Shakespeare anziché in quella di Dante Alighieri, ma è al trettanto vero che quando la politi ca poteva scialare si parlava di “de ficit spending”, cioè incremento di spesa pubblica con conseguente di savanzo. Dunque, la tendenza, at tualmente diffusissima, a parlare di “spending review” non è l’ultima mo da creata dal ministro Fornero ed i suoi colleghi, una certa esterofilia l’abbiamo nel codice genetico (co munque, don Alessandro Manzoni si sta rivoltando nella tomba). Det to questo, aggiungo che in un Pae se strozzato da un debito pubblico di 2.000 miliardi di euro non c’è da meravigliarsi che il governo naziona le voglia contenere e, possibilmente, decurtare la spesa pubblica, per ri portarla sotto controllo. Forse il pro posito viene espresso in inglese per suggestionare il malato, così che cre da che la medicina sia meno amara. Ma, comunque la si voglia chiama re, la politica in questione si è con cretizzata, fino ad oggi, prevalente mente, in un inspiegabile accanimen to sui più deboli. Durante la seduta del Consiglio comunale del 30 otto bre, il Sindaco Maurizio Giancola ha dato l’ultima bella notizia: un ulterio re taglio ai trasferimenti erariali per 62.000 euro. Intendiamoci, con i Co muni si utilizza la scure già da diversi anni e, di certo, in passato le giunte comunali italiane non si sono distin te per accortezza nell’uso delle risor se. Ma ora resta solo da raschiare il barile e, in ogni caso, stiamo parlan do pur sempre dell’istituzione più vi cina al cittadino. Se per un ministro o un parlamentare i disoccupati o gli sfrattati sono numeri, per un Sin daco sono uomini e donne, con una faccia, un nome ed un cognome. La guerra in trincea la fanno i Comuni, non i deputati ed i senatori. Per que sta ragione, confesso, faccio, a vol te, fatica a comprendere le ragioni di certe misure proposte dal governo ed approvate dal Parlamento. Capi sco che siamo nell’emergenza, sono consapevole del “rischio Grecia”, del “rischio Portogallo”… ma è anche il caso di ricordare che nel nostro si stema istituzionale gran parte dei poteri è stata trasferita, con la rifor ma del Titolo V della Costituzione, alle Regioni. Mentre i Comuni, un ta glio dopo l’altro, venivano ridotti al la canna del gas, nelle Regioni si scia lacquava, i gruppi consiliari regiona li, cioè i partiti, venivano abbondan temente ed allegramente finanziati, al punto che un capogruppo regio nale, in un giorno di neve copiosa, invece di andare ad acquistare le ca tene per la sua automobile, acquistò un suv. Pagandolo con i denari del partito! Mi spiego? Vogliamo parlare delle giunte regionali inciampate, re centemente, in vicende di malaffare? CONTINUA A PAG. | 5 L’Amministrazione Comunale e la redazione augurano un buon Natale e felice anno nuovo Sessantotto anni dopo, ritrova le spoglie del padre disperso in guerra Il marinaio Pietrino Cuzzi è di nuovo a casa «F inalmente, è tornato ad essere un nostro con cittadino», dice il parroco di Alanno, celebrando un fune rale con sessantotto anni di ri tardo. È il 27 ottobre, una mat tina di vento e pioggia, al ma rinaio Pietrino Cuzzi è stata ri servata l’accoglienza che si deve ai caduti in guerra, nono stante questa si sia conclusa nel 1945. I suoi cari non hanno potuto riabbracciarlo, ma al meno adesso avrà una degna sepoltura. Sono presenti i Sin daci di Scafa ed Alanno, il vice presidente del Consiglio pro vinciale di Pescara, Rober to Pasquali, il consigliere pro vinciale Enisio Tocco, il vice comandante della Capitane ria di Pescara, accompagnato da una giovane ufficiale che, al termine delle esequie, legge la preghiera del marinaio. Il rito funebre in chiesa è stato pre ceduto da una cerimonia al Monumento dei caduti, dove gli alpini di Alanno hanno de posto una corona. Proprio da questo paese, durante la Se conda guerra mondiale, par tì Pietrino Cuzzi, dopo aver ri cevuto il precetto di chiama ta alle armi. Sebbene fosse po co più d’un ragazzino, era già sposato ed aveva una figlia di pochi mesi. La guerra finì, ma ALL’INTERNO COMUNICAZIONE DI SERVIZIO 4 UN CAF DELLE ACLI 6 SCAFA IN FESTA 7 di Pietrino non si seppe più nulla. Giuliana, la bambina che aveva dovuto lasciare ad Alan no, crebbe senza poter cono scere il padre. Una dei tanti or fani lasciati da una tragedia che non ha risparmiato nes suna famiglia italiana. Gli an ni passarono, Giuliana sposò un noto commerciante di Sca fa, Claudio Pagannone, da allo ra vive nel nostro paese. Circa un anno fa, precisamente nel settembre 2011, sua figlia, Si mona, venne a sapere dell’esi stenza d’un sito web nel qua le un signore di Verona dava spiegazioni sulle procedure da seguire per il ritrovamen to ed il rimpatrio delle salme dei dispersi nell’ultimo conflit to mondiale. Occorre rivolger si, si legge nel sito, al Commis CONTINUA A PAG. | 5 Pietrino Cuzzi Ricordo di Claudio Magnalardo I frutti di una vera educazione di don Claudio Di Liberato C laudio Magnalardo era forse poco conosciuto a Scafa, perché dopo il fe lice matrimonio con Nicoletta si era tra sferito a Chieti Scalo, ove ha vissuto il re sto della sua vita a motivo del suo lavoro presso la Comec Innovative s.r.l., ma so no ben conosciuti la madre Maria, sempre tanto cordiale, la sorella Rosanna, il cugi no Vincenzo, come lo era il compianto pa dre Emilio. Nato a Scafa il 19 agosto 1952, nei mesi scorsi Claudio avrebbe compiuto 60 anni. Non è arrivato a questo traguardo perché all’improvviso la morte lo ha preso con sé, ce lo ha portato via nella tranquillità del la sua casa, mentre era seduto in poltro na, stroncando con un infarto la sua an cor giovane esistenza il giorno 3 febbraio. Claudio Magnalardo: un nostro concittadi no, che pur essendo vissuto più della me tà della sua vita a Chieti, ha assorbito a Scafa la linfa vitale che nel corso degli an ni lo ha reso un uomo in costante matura zione dinamica della sua personalità, per ciò degno di ammirazione e meritevole di ricordo e che forse solo ora, dopo la mor te, perché non era un tipo che si vantava, mostra la sua vera grandezza tanto da po terlo considerare un positivo modello di riferimento, come penso facciano i suoi compagni di scuola, i sessantenni di que sto anno 2012, tra i quali, negli anni delle elementari, c’ero anch’io. Claudio è stato il primo a lasciarci, ma la sua memoria re sta in benedizione e attraverso il periodi co “Vivere a Scafa” si diffonde e si estende a tutto il nostro paese. Claudio Magnalar do: alto, slanciato, di bella presenza, sim patico, onesto, laborioso, aperto all’amici zia, non si vergognava affatto di testimo niare la sua fede e la sua appartenenza al la Chiesa cattolica. Figlio affettuoso, spo so fedele, padre esemplare, dedito con amore alla sua famiglia e al lavoro, appas sionato di sport, Claudio è stato un uo mo vero, con gli attributi giusti per essere presentato come un testimone di vita del nostro tempo. Certamente Claudio merita tale stima e ammirazione anche per le so lide basi su cui è cresciuto: l’opera educa tiva ricevuta nella sua famiglia, in parroc chia e nella scuola. Essendoci frequentati ogni giorno per i cinque anni delle scuole elementari e accomunati dallo stesso no me e dagli stessi maestri, tra me e lui ci so no stati sempre buoni rapporti di amici zia. Credo che alcuni miei ricordi di quegli anni possano essere largamente condivisi dagli altri compagni di scuola e da quan ti hanno potuto conoscerlo personalmen te e aiutarci tutti a conoscere meglio que sto nostro caro concittadino. Nei primi due anni ci ha accompagnati la signora Li liana Duranti di Pescara. È stata la maestra dolcissima, saggia, pa ziente, materna, che ha saputo farci muo vere i passi giusti per passare dalla fase in cui si pensa più a giocare che alla scuola, alla fase in cui, pur restando importante il gioco, si comincia a capire quanto sia im portante lo studio, aiutandoci a porre le basi per il futuro sapere. Dopo di lei, tor nata a Pescara per pochi anni e poi di nuo vo a Scafa, abbiamo avuto Augusto Guidi, anche lui pescarese, il maestro che con le sue entusiasmanti lezioni di scuola e di vita ha saputo trasmetterci non solo ciò che faceva parte dei programmi scolasti ci di terza, quarta e quinta elementare, ma ha saputo completare con saggezza e fer mezza, come se fosse nostro padre e noi alunni fossimo i suoi figli, tutto un pro gramma di educazione familiare. Ha sapu to consolidare in noi l’educazione all’igie ne personale con il controllo quotidiano della pulizia delle unghie, delle orecchie, dei piedi, delle scarpe, degli abiti. Ci ha in segnato il decoro e la dignità con il tenere in ordine i capelli, con la preghiera a ini zio e fine delle lezioni, con l’impegno quo tidiano nello studio, anche quando in cer ti periodi ci “caricava” di compiti che non ci lasciavano tempo per il minimo svago pomeridiano: un vero allenamento alle fa tiche e alle responsabilità della vita futura CONTINUA A PAG. | 5 2 Vivere a POLITICA Cementificio, sansificio, Imu e servizi di trasporto Il Sindaco: «Abbiamo preferito tutelare la prima casa» l nostro incontro con il Idopo Sindaco avviene poco il 7 novembre, il gior no in cui si è tenuta la Con ferenza dei servizi, nella Regione Abruzzo, per di scutere dell’Autorizzazio ne integrata ambientale (Aia) riguardante la cemen teria di Scafa. È giocoforza cominciare proprio da qui. «Il Comune di Scafa ha fat to proprie le prescrizioni richieste, in quella sede, da Asl ed Arta», dice l’avvoca to Giancola, «praticamente abbiamo giudicato legitti mo, ragionevole ed oppor tuno aderire alle proposte presentate da questi enti sovraccomunali di control lo.» In concreto, ora che succede? «Prima bisogna dire che l’Aia viene rinno vata periodicamente e, in questo caso, riguarda tut ta l’attività praticata dall’I talcementi a Scafa, quindi l’emissione di fumi, le fon ti di rumore ecc. Alla Con ferenza dei servizi segue una fase istruttoria, una specie di confronto tra l’a zienda, l’Asl, l’Arta ed il Co mune di Scafa sulle norme ed i parametri che sono stati proposti. Al termine di questa fase, la Regione Abruzzo, per così dire, tire rà le somme, cioè stabilirà delle norme sulla base del le comunicazioni, delle in formazioni e dei dati risul tanti dal confronto tra gli enti interessati. Mi preme che si sappia, però che nel la Conferenza alla Regione non ho parlato solo della cementeria. Ho, infatti, do mandato alla Provincia di Pescara, all’Asl ed all’Ar ta se prestassero al sansi ficio altrettanta attenzione che al cementificio. Con i fumi ed i cattivi odori che emette, il sansificio provo ca disagi, anche fisici, oltre che danni alle attività com merciali di Scafa. Ho, quin di, chiesto che venisse ve rificato se fossero state rispettate tutte le prescri zioni imposte all’azienda Solema per mezzo dell’ulti ma autorizzazione rilascia ta dalla Provincia di Pesca ra. Ho, altresì, chiesto se, all’inizio dell’attività sta gionale, fossero state fatte tutte le verifiche necessa rie. Ho presentato le stesse richieste formalmente, con una nota sindacale inviata all’Asl, l’Arta, la Regione, la Provincia ed il Comando di Polizia provinciale.» Ma, in materia di tutela dell’am biente, oltre che chiedere, il Sindaco, in realtà, cosa può fare? «Pur essendo la massima autorità sanitaria locale, il Sindaco non di spone d’un apparato tecni co in tale settore, pertan to deve rivolgersi ad enti sovraccomunali ed esige re da questi che si faccia no i controlli che conside ra opportuni. Solo sulla base dei risultati di que ste analisi, vale a dire su dati inconfutabili, il Sin daco può prendere prov vedimenti. Per esempio, a Scafa ora stiamo lavo rando alla zonizzazione acustica. Anche in que sto caso, dobbiamo avva lerci della collaborazione di enti sovraccomunali.» Cambiamo argomento: le aliquote Imu. «Quelle che abbiamo stabilito ci assi curano il conseguimento del pareggio di bilancio. Non avevamo altra scel ta, la deliberazione è sta Violetta De Luca, Commissione edilizia A Scafa occorrono analisi del terreno e Valutazione d’impatto sanitario uando incontriamo Q la dottoressa Violet ta De Luca, dobbiamo, in nanzitutto, porle una do manda preliminare: «Lei parla a titolo personale?» Si dà il caso, infatti, che lo scorso 28 settembre sia stata nominata membro della Commissione edili zia, in qualità di geologa e che faccia anche parte del comitato “Aria nostra”, di cui fu uno dei fonda tori, nel luglio 2010. «Par lo anche a nome di “Aria nostra”», risponde la De Luca. Chiarito questo, oc corre fare un passo indie tro. Sin dalla sua forma zione, il predetto comitato ha assunto una posizio ne nettamente contraria all’utilizzo del combustibi le da rifiuti nei forni dell’I talcementi di Scafa. Del la questione, da tempo, si sta occupando la Regio ne, dove il Cdr è soggetto alla Valutazione d’impat to ambientale. «Finora», ci spiega la geologa, «nes suna novità, il Cdr è an cora sotto esame alla Re gione, la procedura non si è ancora conclusa.» Pre cisamente, cos’è questa Via? «Una sorta d’istrut toria, si raccolgono tutte le informazioni conside rate necessarie per valu tare l’impatto ambientale dell’utilizzo del combusti bile. Come ho già detto, per il momento, niente di nuovo. Restiamo in atte sa, vediamo che succede. Noi di “Aria nostra”, co munque, abbiamo presen tato alla Regione le nostre osservazioni in relazione all’Autorizzazione integra ta ambientale all’utilizzo nell’Italcementi di un al tro combustibile: gli pneu matici. Nel cementificio di Scafa vengono bruciati dal 1998.» Insieme al petcoke, un componente del petro lio, almeno così ci disse, quattro anni fa, l’allora Di rettore del cementificio, Simone Isolabella (“Vive re a Scafa”, marzo 2008). «Infatti. L’Aia è una proce dura per il rinnovo dell’au torizzazione ad utilizzare un determinato combusti bile. Noi di “Aria nostra”, diversi mesi fa, siamo an dati alla Regione per pre sentare alla commissione competente le nostre os servazioni riguardanti l’u so degli pneumatici. Nella documentazione che con segnammo, mettevamo in evidenza l’ubicazione del la fabbrica, spiegavamo che questa era nel mezzo d’un centro abitato, soste nendo che non era oppor tuno rinnovare l’autoriz zazione in questione. Non si può bruciare pneuma tici nel cuore d’un paese. Ricordo che quel giorno, in Regione, c’erano l’Asl, l’Arta, il Wwf, l’associazio ne “Medici per l’ambien te”, il Sindaco Maurizio ta presa considerando il parere autorevole dell’Uf ficio ragioneria. Aliquo te più basse avrebbero messo a rischio il perse guimento dell’obiettivo di tenere i conti in ordine. I consiglieri d’opposizio ne hanno criticato la deci sione di portare al 10 per mille l’aliquota sulla se conda casa. Forse hanno dimenticato che, quando erano al governo del pae se, portarono in Consiglio comunale una proposta di deliberazione di innal zare la stessa aliquota al 10,6 per mille. Poi quella proposta non fu messa ai voti, venne ritirata, insie me al bilancio comunale, dall’ordine del giorno. Noi abbiamo preferito tutela re la prima casa, cioè le famiglie meno abbienti.» Per noi può bastare così. «Avrei un’ultima cosa da Giancola, diversi consi glieri ed ex consiglieri co munali.» C’è un problema di convivenza, tra il ce mentificio e la comunità locale, inutile nasconder selo. Come si risolve? «Il punto di partenza è un’a nalisi del terreno. L’analisi dell’aria è importante, ma registra solo la situazione nel momento in cui l’ana lisi stessa ha luogo, ecco perché la centralina instal lata a Scafa è insufficiente al nostro scopo. Il terreno, invece, contiene tutti gli elementi inquinanti che si sono accumulati nel tem po e che, purtroppo, en trano a far parte della ca tena alimentare. L’analisi dell’aria è utile, ma quella del terreno è più comple ta, dà un quadro “storico”, ci spiega ciò che è avve nuto negli ultimi decenni. Dopodiché, a nostro pare re, è necessaria anche la Valutazione d’impatto sa nitario, è una ricerca che si fa sulla popolazione, per accertare il grado di diffu sione di malattie, allergie e quant’altro sia utile in pro posito. Il problema è che la Vis non è contemplata dalla legislazione vigen te, nonostante in situazio ni come la nostra sia uno strumento indispensabile. Comunque, per risponde re alla domanda sulla con vivenza, possiamo solo dire che senza analisi del terreno e Vis, nessuna de cisione è possibile. In ogni caso, deve essere chiaro che abbiamo a cuore i po sti di lavoro. Per noi l’oc cupazione va salvaguar data, ma quest’esigenza va conciliata con la tutela della salute dei cittadini.» dire. Il Comune sta ripri stinando un servizio che da anni è stato soppres so. Abbiamo dato un pul mino in usufrutto alla Confraternita della Mise ricordia di Scafa, che ora potrà utilizzarlo per il tra sporto dei propri affiliati. Ciò le permetterà di por tare gli studenti pendolari dei Colli alla stazione fer roviaria, i nostri concitta dini in visita al cimitero e di fare altre cose ancora. A suo tempo, questo mez zo fu acquistato dal Comu ne sebbene, com’è scritto anche nel libretto di cir colazione, potesse esse re utilizzato solo per uso proprio, non per il traspo sto di terzi. Così, poi, lo stesso Comune fu costret to a tenerlo, per anni, par cheggiato, senza farne al cun uso, come fosse ormai un rottame. Ora è stato ri messo a nuovo, la Miseri cordia pagherà bollo ed assicurazione, in tal modo è stato riattivato un servi zio senza oneri per l’Am ministrazione comunale.» Siamo ai primi di novem bre e, come ogni anno in questo periodo, molti si la mentano del puzzo prove niente dal sansificio. «Fac cio un’ipotesi elementare: se uno ha un pollaio che emana cattivo odore, il vi cinato può chiamare Asl e forze dell’ordine, a quel punto il problema è elimi nato. Se, invece, a causa del sansificio, l’aria è irre spirabile a Scafa e nei pae si limitrofi, non si viene a capo della questione. È un fatto inspiegabile. So che, in passato, l’attuale Sinda co su tale argomento ha preso una posizione deci sa in favore della cittadi nanza. Ora ci aspettiamo che mostri maggiore sen sibilità a questi temi, indu cendo l’azienda ad adotta re le tecniche necessarie a garantire la salute dei cit tadini. Siamo disposti a collaborare con lui, il no stro motto è una citazione di Giorgio Gaber: “libertà è partecipazione”.» Vivere a DIREZIONE E REDAZIONE Municipio di Scafa P.zza Matteotti, 5 Centralino Tel. 085.8541218 Fax 085.8543155 DIRETTORE RESPONSABILE Mauro Ammirati REGISTRAZIONE Tribunale di Pescara n. 2/2002 REGISTRO STAMPA Autorizzazione del Presidente del Tribunale del 21/02/2002 TIPOGRAFIA Arte della Stampa s.n.c. - (PE) Stab. Via Mascagni, 22 66020 Sambuceto (CH) Tel. e Fax 085.4463200 e-mail: [email protected] DICEMBRE 2012 Vivere a POLITICA Un protocollo di collaborazione tra Comune e Facoltà d’Architettura di Pescara L’assessore Buccella: gli studenti universitari verranno a fare ricerche a Scafa I n tempi di recessione e scarsezza di risorse per gli enti locali, una delle po che leve di cui un Comune dispone per provare a so stenere l’economia locale è la revisione del Piano rego latore generale. Non risol ve tutti i problemi, ma è co munque un’opportunità per favorire la ripresa degli inve stimenti. Non sorprendono, dunque, le parole dell’as sessore comunale Anto nio Buccella: «Appena ho ricevuto l’incarico dal nuo vo Sindaco, mi sono subi to messo a lavorare alla va riante al Prg». Quarantadue anni, architetto, dipendente della Regione Abruzzo, do ve si occupa d’impiantistica sportiva, dallo scorso mag gio Buccella è assessore esterno con deleghe all’Ur banistica ed Edilizia priva ta, Parchi ed aree protette, Pianificazione e promozio ne del territorio. In passa I l Sel di Scafa è rappre sentato dal volto gio vane d’una signorina na ta a Creteil, in Francia, trent’anni fa. Laureanda in Fisica, volontaria per anni in Legambiente ed ora in una comunità di di sabili, Geraldine D’Alfon so, attualmente è coordi natrice locale e membro della Direzione provin ciale del partito che Nichi Vendola fondò nel 2010, provocando una scissio ne in Rifondazione comu nista. In quella circostan za, Geraldine scelse di se guire il Presidente della Regione Puglia, abbando nando il partito in cui ave va militato per dieci anni. Alle ultime elezioni comu nali era candidata nella Li sta n. 3 “Scafa c’è”, capeg giata dal Sindaco uscen te, Dino Marangoni. An dò male, la D’Alfonso rac colse 49 preferenze. Og gi, circa sei mesi dopo, a freddo, commenta: «Dis sero che la sconfitta era dovuta alla divisione del centrosinistra, ma, a mio parere, l’unica lista di sini stra era la nostra. Ne face vamo parte noi, di “Sini stra Ecologia e Libertà”, l’Idv e Rifondazione Co munista.» Il risultato co me lo spiega? «C’era una voglia diffusa di cambia mento e Marangoni rap presentava, invece, la continuità. La sinistra do veva rinnovarsi nei quin dici anni precedenti.» Ora c’è una nuova Giun ta. «Francamente, non ho ancora capito quale sia il progetto politico di Gian DICEMBRE 2012 to, precisamente dal 1997 al 2002, è stato consigliere co munale d’opposizione. «Pur troppo», aggiunge, «ho tro vato una situazione di stal lo, il processo di revisione al Piano regolatore era fer mo, nonostante avesse avu to inizio nel 2007. Ho pre so contatto immediatamen te con il tecnico incaricato, l’architetto Fabrizio Chella, ci siamo confrontati per ac corciare i tempi. Va conside rato che sono state presen tate circa cento comunica zioni, cioè richieste e sugge rimenti di cittadini, le abbia mo esaminate tutte, una per una. Occorre anche sapere che per l’approvazione del la variante sono necessari due atti: la Vas (Valutazione ambientale strategica) e la Geraldine D’Alfonso, Sel «Le decisioni più importanti vengano prese con un referendum» cola e della sua maggio ranza. Non posso dare giudizi, non si è visto an cora nulla. Di sicuro, non si sono visti segnali di di no comitati spontanei, devi ascoltarli. Penso ad “Aria nostra”, tanto per fare un nome, che ha sol levato una questione d’e ficio e del sansificio nel cuore del centro abitato è un problema, non solo a causa dell’inquinamen to atmosferico ed acusti scontinuità.» Che intende per “discontinuità”? «Noi non abbiamo alcun rap presentante in Consiglio comunale, ma, specie ora che quest’organo è ridot to a soli otto componen ti, il Sindaco farebbe be ne ad ascoltare i cittadini, tutti, compresi noi. Que sto, per esempio, sareb be un elemento di discon tinuità, perché in passato tra cittadinanza ed istitu zioni locali non c’è stato un vero dialogo.» Più con cretamente? «Se si forma strema importanza come quella del cementificio.» Ecco, in proposito, voi del Sel che opinione ave te? «Siamo consapevo li che il problema è com plesso, perciò crediamo sia opportuno prima fa re una ricerca epidemio logica sul territorio, quin di chiedere all’Italcementi di farci conoscere il piano industriale. Se non si di spone di questi dati non è possibile prendere alcuna decisione. E, comunque, la presenza del cementi co, ma anche delle conse guenze sull’equilibrio psi cologico d’ogni abitante. La polvere e lo sgradevo le odore della sansa gene rano un tale disagio che può incidere anche nelle relazioni interpersonali. Anche quest’aspetto va preso seriamente in con siderazione. Su questio ni così importanti, è pre feribile che tutta la popo lazione venga coinvolta nel processo decisiona le. Un modo sarebbe il re ferendum consultivo. Ne “Microzonazione sismica”. La prima serve ad accertare che la variante sia sostenibi le dal punto di vista ambien tale e deve essere approva ta dalla Regione; la seconda è uno studio approfondito per individuare le aree del territorio che sono più a ri schio in caso di terremoti. È un lavoro d’estrema impor tanza per nuove espansioni o nuovi insediamenti.» Per farla breve, quando verrà adottata la variante? «Con fido entro il 2013. Ci sono difficoltà economiche. I co sti della Microzonazione si smica sono rimborsati dal la Regione, ma quelli della Vas sono interamente a cari co del Comune. Ora stiamo cercando le risorse per fare la Vas. Senza queste difficol tà, il processo di revisione del Prg sarebbe in fase avan zatissima.» Quant’è impor tante questa revisione? «In tanto, è necessaria perché il parlai a Marangoni, quan do era Sindaco, ma non se ne fece nulla. Mi augu ro che Giancola non com metta lo stesso errore.» Referendum consultivo, vale a dire, la cosiddet ta democrazia diretta? «Non solo, nel program ma della nostra lista era inclusa anche l’istituzio ne d’una Commissione ambientale permanente che fosse formata da stu diosi esterni all’Ammini strazione comunale, co me biologi, medici, geo logi, esperti di scienza ambientali... È una pro posta valida anche oggi, non occorre rivolgersi a Premi Nobel o accademi ci, a Scafa non mancano queste figure professio nali. Possiamo avvaler ci di esperti locali. Mi ri ferisco anche a studen ti universitari che cono scono bene tali materie.» Dunque, anche studio si giovani. «È un discor so coe rente con il pro gramma del Sel naziona le. Il nostro partito chie de maggiori investimenti per l’istruzione pubblica, per il sistema universita rio, per la ricerca e lo svi luppo, settori in cui il no stro Paese ha smesso di investire da tempo.» Par lare di investimenti pub blici, di questi tempi... «È possibile, ma occor re una tassazione giusta. Per questa ragione noi siamo per la patrimonia le. Il fisco serve a redistri buire il reddito e ad elimi nare le diseguaglianze so ciali.» 3 nostro Prg è stato approva to nel 2000 ed in dodici an ni sono cambiate le norme, così come le esigenze del territorio e le previsioni del lo stesso Piano sono ormai superate o inattuali. In se condo luogo, le modifiche al Prg possono essere un in centivo agli investimenti.» In quali altri lavori è impegna to? «La “zonizzazione acu stica”. Consiste nel suddi videre il territorio comuna le in diverse zone, ad ognu na delle quali sono assegna ti dei parametri relativi ai ru mori.» Parla dei decibel? «Sì, in alcune zone i decibel mas simi consentiti saranno più alti che in altre. Poi, stiamo lavorando ad un protocollo di collaborazione con la fa coltà d’Architettura dell’U niversità “G. d’Annunzio”, di Pescara. Se riuscissimo ad instaurare uno stretto rap porto con il mondo accade mico potremmo far cono scere Scafa ad un alto nu mero di operatori economi ci, con conseguente valoriz zazione del nostro territo rio. La cattedra di “Compo sizione architettonica 3” ha in programma di fare dell’a rea dismessa della Puricelli l’oggetto di studio del corso. Questo significa che circa duecento studenti d’archi tettura verranno a fare le lo ro ricerche qui a Scafa. Due laureandi, non abruzzesi, ne faranno l’argomento della loro tesi di laurea. Direi che è una prospettiva interes sante.» Che altro può dirci? «È imminente la gara d’ap palto per i lavori della mes sa in sicurezza delle scuo le medie. Il costo totale è di 180.000 euro, di cui 60.000 a carico del Comune, il resto della Regione. Inoltre, met teremo in sicurezza anche l’area compresa tra la Tibur tina e la zona alta del cam po sportivo. Per quest’ope ra abbiamo ottenuto un fi nanziamento di 480.000 eu ro dalla Regione. Vi saranno fatti lavori di consolidamen to del terreno. Inoltre, è sta ta riaperta la strada che col lega il nuovo cimitero a De contra, grazie ad un lavo ro congiunto del Genio civi le regionale, del nostro Uf ficio tecnico, dell’assesso re comunale ai LL. PP. Val ter De Luca e mio.» Le due “bretelle”? «L’ente appaltan te di tutte e due le opere è la Provincia di Pescara. Per quanto riguarda la bretella di Decontra, la Giunta pro vinciale ha approvato il pro getto definitivo, i lavori do vrebbe essere appaltati agli inizi del 2013. Per il secondo lotto della bretella di Corso I Maggio, stiamo sollecitan do la Provincia ad accele rare l’attuazione del proget to. Ci è stato assicurato che i lavori riprenderanno al più presto. Se ne sta occupando l’assessore Valter De Luca, sono questioni di sua com petenza e nella nostra Giun ta nessuno interferisce nella sfera altrui.» 4 Vivere a POLITICA I nostri nuovi concittadini Ciamponi Emanuele D’Angelo Francesco D’Astolfo Serena Di Prinzio Maya Grosso Gioele Natarelli Giorgia Pento Gregory Claudio Trulli Morgana Aliquote Imu C on la delibera n.36, del 30 ottobre, il Consiglio comunale ha stabilito le ali quote Imu: 4,00 per mille per le unità immobiliari adibite ad abitazione principale (co me l’aliquota base); 2,00 per mille per i fabbricati rurali ad uso strumentale (come l’ali quota base); 10 per mille per le aree fabbricabili e tutti gli altri immobili (7,60 l’aliquota base). La deliberazione è sta ta presa con 6 voti favorevo li e 2 contrari. A votare con tro sono stati i consiglieri Di no Marangoni e Gianni Chiac chia. Allegando le stime del gettito dell’Imu nel 2012 fat te dalla Soget, Marangoni ha argomentato che non era af fatto necessario aumentare al 10 per mille l’aliquota sul le seconde case: «L’errore», ha dichiarato, «consiste nel prendere come base del cal colo le somme effettivamente incassate, senza considerare che non tutti i cittadini tenuti a pagare hanno finora mate rialmente pagato. Secondo le stime Soget, il gettito dell’in tero anno ammonta a 916.609 euro, una cifra che non giusti fica un innalzamento dell’ali quota.» L’origine della contro versia è il criterio di calcolo, dato che, invece, secondo il Sindaco, se fosse stata man tenuta l’aliquota base, il get tito sarebbe stato di 659.000 euro. L’argomento addot to dal consigliere Chiacchia è che «se le stime del gettito vengono fatte sulla base delle somme effettivamente incas sate, l’inevitabile conseguen za sarà quella di far pagare al contribuente onesto il costo dell’evasione.» Il “nonno vigile” Lo scorso 30 ottobre, il Consiglio comunale ha istitui to il servizio di volontariato di vigilanza davanti le scuole di Scafa e nei parchi pubblici. Se condo il regolamento adotta to, compito del “nonno vigi le” – come il servizio in que stione è stato denominato – precisamente, sarà quello di garantire la sicurezza davan ti le scuole medie ed elemen tari, nell’ora che precede ma anche durante l’entrata e l’u scita degli alunni, sugli scuo labus e, come già accenna to, negli spazi di verde pub blico. Il vigile volontario non avrà diritto neanche al rim borso spese, dovrà essere Le nuove famiglie Canù Mariapia e Sborlini Nino Carestia Bianca e Ranalli Piero D’Amario Gianpaolo e Leva Alessandra D’Angelo Fabrizio e Proterra Stefania Di Fiore Manuela e Salvatore Paolo Di Michele Davide e Mastrodicasa Alessia Di Tomasso Moreno e Popescu Ecaterina Lucica COMUNICAZIONI DI SERVIZIO residente a Scafa, maggioren ne e dotato d’idoneità psico fisica, per attestare la quale è sufficiente un certificato ri lasciato, negli ultimi tre mesi, dal medico di famiglia. La do manda per svolgere tale ser vizio deve essere presentata o spedita per mezzo di racco mandata all’Ufficio protocol lo del Comune entro 10 gior ni dalla pubblicazione dell’av viso sul sito web del Comune medesimo. Il kit d’ordinanza è formato da giacca con ban de catarifrangenti, cappello, paletta, telefono cellulare abi litato solo per numeri di ser vizio, fischietto e tesserino di riconoscimento. Il volonta rio dovrà frequentare un cor so di formazione tenuto dalla Polizia municipale e sarà assi curato da una polizza contro infortuni e danni per respon sabilità civile. «Il nome “non no vigile” non deve inganna re», precisa Giuliano Di Fiore, consigliere comunale con de lega alla Pubblica istruzione, Sport e associazionismo e re sponsabile dei mezzi comu nali, «basta infatti aver com piuto diciotto anni per com piere quest’opera di volonta riato. Quindi potremmo an che chiamarlo “nonna vigile”, “mamma vigile”… Auspichia mo che siano in tanti a chie dere di prestare questo servi zio. L’ha già detto il Sindaco davanti al Consiglio comuna le ed ora lo ripeto io.» Pulmino comunale in usufrutto alla Misericordia La Misericordia di Scafa ha avuto in usufrutto dal Co mune il pulmino Mercedes Vito. La Confraternita dispo ne del mezzo già dai primi di novembre per il trasporto dei propri associati. «In qua lità d’usufruttario», ha spie gato il consigliere comunale Giuliano Di Fiore, «la Miseri cordia potrà utilizzare il pul mino, di sette posti, anche per portare in visita al cimi tero i cittadini che non sia no muniti d’automobile. Ver rà così riattivato un servizio che fino a pochi anni fa era fornito dal Comune e poi fu interrotto.» Sportello politiche sociali, Anmic e Banco Alimentare L’ufficio dei servizi sociali del Comune di Scafa ha una nuova sede. In salita Pacchia rotti è operante lo “Sportel lo politiche sociali”, aper to al pubblico il lunedì, dal le 9,00 alle 13,00. Il medesi mo sportello ora ha anche un link nel sito web del Comune (visitandolo è possibile co noscere tutti i servizi offer ti dal “Piano sociale di zona” nel nostro paese). «Il trasferi mento dell’ufficio dal Munici pio in Salita Pacchiarotti era necessario per garantire una migliore tutela della priva cy degli utenti», ha affermato il dottor Fabio Di Venanzio, consigliere comunale con de lega alla Sanità, Politiche so ciali, Commercio ed Informa tizzazione. «Allo scopo di ga rantire anche una maggiore sicurezza», ha aggiunto Di Ve nanzio, «è stato stabilito che gli agenti della Polizia muni cipale facciano più visite al lo sportello durante l’orario d’apertura.» Altri locali della stessa sede saranno riserva ti a diversi servizi: all’Anmic (Associazione nazionale mu tilati ed invalidi civili, n.d.r.), il giovedì mattina, dalle 8,30 alle 10,30; alla mediateca, a partire da dicembre; infine, alla distribuzione di beni di prima necessità, cui provve derà l’Acli, secondo una con venzione stipulata con il Ban co alimentare di Pescara. Parcheggi con disco orario In Corso I Maggio e nel le piazze S. D’Acquisto e G. Matteotti è consentita la so sta d’una sola ora. Per poter parcheggiare occorre, dun que, munirsi di disco ora rio. La norma è stabilita dalla delibera n. 78 del novembre 2011 (e, salvo imprevisti, al momento della pubblicazio ne di questo numero del no stro giornale sarà già andata in vigore). «Non abbiamo fat to altro che attuare una deci sione già adottata dalla Giun ta precedente», ha afferma to Valter De Luca, assessore comunale ai LL. PP., Protezio ne civile, Ecologia, Viabilità e traffico, Sicurezza e traspor to, aggiungendo che «una re voca della delibera in que stione avrebbe comportato uno spreco di denaro pubbli co, dal momento che la stes sa Giunta aveva già provve duto ad acquistare la segna letica.» L’assessore ha anche rivolto un appello alla cittadi nanza e non solo: «Confidia mo che tutti si mostrino ri gorosamente rispettosi del le nuove regole, a cominciare dai commercianti, gli artigia ni e gli impiegati che svolgo no la loro professione in Cor so I Maggio o in una delle due piazze in cui sarà obbligato rio parcheggiare con il disco orario.» Centro operativo intercomunale Con la Delibera consilia re n. 32, del 15 ottobre 2012, il Comune di Scafa ha aderi to alla costituzione del Cen tro operativo intercomuna le di coordinamento per il Servizio di Protezione civi le (Coi), di cui faranno par te anche i Comuni di Abba teggio, Bolognano, Bussi sul Tirino, Caramanico Terme, Lettomanoppello, Manoppel lo, Popoli, Salle, S. Eufemia a Maiella, S. Valentino in A. C., Serramonacesca, Tocco da Casauria e Turrivalignani. Con la stessa delibera è sta ta adottata la Convenzione per lo svolgimento d’attività del Coi. Sempre il 15 ottobre, il Consiglio comunale ha ap provato l’aggiornamento del “Piano comunale d’emergen za di Protezione civile”, con la Delibera n. 31. «Come tut ti i Piani d’emergenza comu nali, anche quello di Scafa è stato esaminato ed aggiorna to dal Disaster manager del la Protezione civile, il dottor Valmarin Roberto, redatto re e realizzatore del Prova pe, una sigla che sta per Pro tezione Val Pescara», ha spie gato l’assessore competen te Valter De Luca. «Il Provape è un piano, finanziato dalla Provincia di Pescara, di pre venzione e d’intervento in eventi calamitosi», ha chia rito l’assessore. Come si leg ge nella Delibera n. 31, il Pia no d’emergenza comunale «si compone di tre sezioni relati ve a tre tipologie di rischio: rischio idrogeologico (allu vioni, inondazioni e frane); ri schio d’incendio (boschi, be ni pubblici e privati); rischio geologico (terremoti)», ripor tando «per ciascuna di tali se zioni... (le) procedure con in Siamo vicini ai familiari di Colasante Rachele De Sanctis Amalia Di Mezzo Valentino Ferrone Franca Ronzone Leonilde dicati i soggetti coinvolti e la traccia delle relative azioni di svolgere.» Il Piano d’emergen za comunale di Protezione ci vile sarà pubblicato sul sito web del Comune ed a tutta la popolazione sarà distribuito un «opuscolo informativo ri guardante l’ubicazione del le aree d’emergenza e le re lative norme comportamen tali». Inoltre, agli alunni del le scuole verrà chiesto di ri spondere ad un questionario «per accertarne le conoscen ze ed i bisogni formativi» e «si organizzerà una esercitazio ne di Protezione civile sul ter ritorio comunale con caden za annuale.» Raccolta differenziata di rifiuti La nuova azienda appalta trice del servizio di raccolta di rifiuti, Gea s.r.l., ha in pro gramma di consegnare a do micilio le buste per la sepa razione di vetro, plastica, fra zione secca, umido, carta e rifiuti verdi (fino ad oggi, co me si sa, le buste sono state distribuite in Comune il ve nerdì mattina). L’utente, in caso d’emergenza, potrà ri volgersi ad un numero ver de. «Secondo le ultime stati stiche, ottobre 2012, la per centuale di differenziazione a Scafa è al 65%, molto al di so pra del 55% che era stato pre visto dalla Provincia di Pe scara», ha dichiarato l’asses sore De Luca. «Ora», ha pro seguito l’assessore, «occorre diminuire la produzione di ri fiuti, il che è possibile facen do un largo uso della cosid detta “ricarica”. Un esempio è quanto avviene ad Alanno: in piazza viene venduta l’ac qua, ma per acquistarla oc corre portare con sé le bot tiglie.» NUMERI ED INDIRIZZI UTILI CARABINIERI, Via Nazionale Tel. 085.8541224 ASL, Via della Stazione P.U.A.Tel. 085.9898802 - Centralino Tel. 085.98981 GUARDIA MEDICA Tel. 085.9898810 POSTE E TELECOMUNICAZIONI, Sportelleria, Via Castellari, 23 Tel. 085.8541259 FARMACIA SERAFINI, C.so I° Maggio, 239 Tel. 085.8542805 PRO LOCO “LAVINO” SCAFA, Via G. Rossa Tel. e Fax 085.8885470 - 3479574533 • e-mail: [email protected] MISERICORDIA CITTÀ DI SCAFA, Via della Rinascita, 2 Tel. 085.8542899 - 328.7949106 AVIS SCAFA, C.so I° Maggio, 157 Tel. 085.8542879 A.N.A. SEZIONE ABRUZZI GRUPPO ALPINI Via della Rinascita - c/o Di Virgilio Ennio, Via Zappino, 60 Tel. 085.8543264 ASS. C.R.O.S.T.A. ZAPPINO, Via Zappino Tel. 3450667724; 085.8541802 SCI CLUB “MONTE MAJELLA”, C.so I Maggio, 129 - c/o Bucci Sabatino A. C. SCAFA, CENTRO SPORTIVO COMUNALE Tel. 085.8543404, 085.8542709 ORIENTEERING TEAM LAVINO Tel. 349.2116968; 347.1860707; 340.5331483; 349.8157000 LEGAMBIENTE, C.da Decontra Tel. 327.7836119 CENTRO DIURNO PENSIONATI, Via Trieste FERRARI CLUB SCAFA 269 Tel. 349.5721120 CIRCOLO FREE TIME, Via della Rinascita Tel. 349.1252036 B.L.U.P.P., Via Colle Mulino, 37 Tel. 347.8266738 - 320.0529691 PARROCCHIA S. MARIA DEL CARMELO, C.so I° Maggio, 310 Tel. 085.8541210 PARROCCHIA S. MARIA GORETTI IN SANT’ANTONIO, C.da Decontra Tel. 347.6613070 A.C.A. Tel. 085.41781 - 80080090541 SCAFA IN FESTA, 347514575; 3471088318; [email protected] CIRCOLO ACLI “VECCHIO MULINO”, 3472647032; 3342336554; [email protected]; Facebook: gruppo Circolo Acli Vecchio Mulino DICEMBRE 2012 Vivere a L ’8 ottobre, alle ore 18,00, nella Sala consi liare del Comune di Sca fa, si è tenuto l’Info day della Confartigianato, un convegno patrocinato dal Comune di Scafa ed aven te ad oggetto il Proget to speciale della Regione Abruzzo “Fare impresa 2”. Come ha spiegato l’asses sore regionale alle Politi che del lavoro, Paolo Gat ti, “Fare impresa 2” met te a disposizione di picco li e medi imprenditori 8,5 milioni di euro, finanzian do a fondo perduto, fino al 75% e per un massimo di 80.000 euro, la realizza zione di progetti da pre sentare ad una commis sione che assegnerà ad ECONOMIA | SOCIETÀ CIVILE | VOLONTARIATO Convegno della Confartigianato a Scafa ognuno di essi un punteg gio. I criteri di valutazio ne sono riportati nel ban do, ma, ha spiegato l’as sessore, «verranno asse gnati più punti ai proget ti che determineranno la creazione di posti di la voro. Per la stessa ragio ne, cioè favorire l’occu pazione, sono imminenti nuovi bandi della Regione che stabiliranno incentivi a chi assume a tempo in determinato o a sostegno dell’imprenditoria femmi nile.» Degli 8,5 milioni di euro stanziati per “Fare impresa 2”, hanno preci sato i dirigenti della Con fartigianato, 8,3 saranno distribuiti in finanziamen ti, 200 mila sono destina spoglie sono sepolte al Cimitero militare italiano d’onore di Fran coforte sul Meno, «riquadro B, fi la 10, tomba 11». Cuzzi era stato fatto prigioniero a Sebenico (og gi Sibenik, in Croazia, ma a quei tempi la città era sotto la sovra nità italiana), da qui era stato deportato in Germania e, non si sa per quale ragione, ricoverato nell’ospedale di Herborn. Il Mini stero della difesa sapeva come e dove era morto il giovane mari naio, sapeva anche dov’era sta to tumulato, dunque, com’è po tuto accadere che in sessanta sette anni sua figlia non ne sia stata informata? «Non so spie garmelo», ci risponde la signo I frutti di una vera educazione che tutti ci attendevano. Il “Maestro” è stato padre, educatore affettuoso ed esigente, forte e mite nel lo stesso tempo, usando, secondo le regole comuni in quegli anni soprattut to nelle famiglie, anche la “ragione”, la famosa bac chetta, nei casi in cui noi alunni non ci impegnava mo a sufficienza a vincere pigrizia, svogliatezza, di simpegno, superficialità. Il Maestro la usava con rammarico, con dispiace re, mai per umiliare, sem pre per scuotere gli alun ni più cocciuti e indolen ti, e comunque mai all’im provviso, ma sempre con sufficiente preavviso. Si diceva spesso allora, e a volte si sente dire anche oggi: “Mazze e panelle fa li fiji belle, panelle senza mazze fa li fiji pazz”. Ri I Comuni hanno dato Avete mai dato un’occhia ta alle tabelle che riporta no le spese delle Regioni per i progetti più folli, ol tre che per auto blu e pri vilegi vari? Se non vi so no ancora capitate sotto gli occhi, date retta, non DICEMBRE 2012 dato che l’associazione di cui è dirigente ha, in tutta Italia, 2.000 imprese affi liate, assistite da numero si uffici e sportelli, di cui uno operante proprio a Scafa. «Il nostro territorio ha da sempre una voca zione all’imprenditoria», ha dichiarato il Sindaco di Scafa, Maurizio Giancola, «il nostro tessuto socia le è sempre stato caratte rizzato da un alto nume ro di partite Iva. Purtrop po, la politica locale non sempre ha sostenuto la piccole e media impresa, pertanto considero assai significativo ed incorag giante che questo conve gno abbia luogo oggi, qui, nel nostro paese.» DALLA PRIMA ra Giuliana, «davvero non riesco capire.» Una volta saputo do ve sono i resti di Pietrino, sua fi glia si mette immediatamente in contatto con il Commissariato, chiedendo quale procedura se guire per riportare ad Alanno le spoglie del genitore. La signora riceve una seconda lettera. Sta volta è un preventivo: le spe se da sostenere per esumazio ne, trasporto e sepoltura in Ita lia ammontano a 2.175, 85 euro. Quando leggiamo il documento notiamo che 850 euro sono do vuti come “diritti applicati dalla città di Francoforte sul Meno”. «Ho dovuto fare un bonifico ban cario quindici giorni prima di an dare in Germania a riprendermi mio padre», ci dice, comprensi bilmente indignata, la signora Giuliana, «non riesco ancora a crederci.» A Francoforte ha tro vato ad aspettarla il console ita liano, ha voluto assistere all’e sumazione, il suo papà era or mai ridotto ad un mucchio d’os sa. Quel giorno sono state rim patriate ventiquattro salme di italiani dispersi in guerra, di cui quattro abruzzesi. «Non è conce pibile che si debba pagare per ri portare a casa i resti dei propri cari», ripete la signora Giuliana, «prima mi è stato tolto un padre, mandandolo a morire in guerra, poi ho dovuto pagare perché mi venisse restituito. Ora voglio so lo pensare che sono riuscita a riunire papà e mamma. Dopo il matrimonio sono stati insieme pochissimo tempo. Mi confor ta sapere che questa mia espe rienza può essere d’aiuto a tut te quelle famiglie che ancora og gi sono alla ricerca delle spoglie d’un parente che non è mai tor nato dal fronte o da un campo di prigionia.» Non potrà mai basta re a colmare il vuoto nel cuore d’una donna che è dovuta cre scere senza un padre, ma non è neppure una consolazione da poco. Come dice il parroco di Alanno, Pietrino è tornato tra la sua gente. DALLA PRIMA due Maestri delle elemen tari hanno aiutato Clau dio Magnalardo e tutti noi loro alunni a ben struttu rare e consolidare la no stra personalità, hanno contribuito a irrobusti re la nostra spina dorsa le interiore per non farci crescere come smidollati. La loro dedizione all’inse gnamento ha portato otti mi frutti nella vita di Clau dio e di tanti altri che han no imparato da loro. Tor nando più direttamente a Claudio, devo ricordare ancora il grande affetto, la commossa gratitudine e la toccante riconoscen za a lui manifestati pub blicamente da suo figlio Emiliano alla celebrazio ne del funerale domeni ca 5 febbraio pomeriggio. La chiesa parrocchiale di San Pio X, pur abbastan za capiente, e nonostan te il clima rigido e l’ab bondante neve, non è ba stata a contenere tutti gli intervenuti, commossi nell’ascoltare le parole da lui pronunciate a braccio per salutare suo padre e ringraziarlo per il suo ca rattere sereno e gioioso, per l’educazione ricevu ta, per la formazione agli impegni della vita, per la testimonianza della fede alla giornata e confidando nei miracoli, nelle Regio ni, invece, era festa e fie ra. La riforma del Titolo V della Costituzione ha por tato l’Italia sull’orlo del baratro, non occorreva, nel 2001, essere profeti per prevederlo. Avversa vo questa riforma allora, oggi ancora di più. Quan to sia stata funesta l’han no capito anche Monti ed i suoi ministri, che ora vo gliono rimediare. Meglio tardi che mai. Già che ci siamo, mi permetto di ri cordare che, in Italia, ci sono anche cinque Regio ni a statuto speciale, le quali godono di favori che fanno tornare alla mente il cartello appeso alla fat toria d’un famoso raccon Claudio Magnalardo, secondo in terza fila, in alto, alla sinistra del maestro. Don Claudio, primo in seconda fila, alla sinistra del maestro. masto a lungo nella no stra scuola di Scafa e pro mosso in seguito al Prov veditorato agli studi di Pe scara, ha concluso anche lui la sua vita terrena di versi anni or sono. Questi Presidente della Confarti gianato di Pescara, Luca Di Tecco, il quale ha ricor Foto Immagine Scafa (Pe) Il marinaio Pietrino Cuzzi è di nuovo a casa sariato generale onoranze cadu ti in guerra, presso il Ministero della difesa. Il marito di Simona è un ufficiale delle Forze armate, lavora proprio in quel ministero, così si presenta all’ufficio indica to, chiede informazioni sul ma rinaio Pietrino Cuzzi, nato il 20 settembre 1923, ad Alanno. Pas sano solo pochi giorni, la signo ra Giuliana riceve una lettera, datata 19 settembre 2011. Il con tenuto è sconvolgente. Il Com missariato scrive che Pietrino Cuzzi è morto «in prigionia», il 26 novembre 1944, nell’ospeda le di Herborn, Germania, «in se guito a ferite causate da bom bardamento aereo» e che le sue ti, invece, alla formazione (un corso di 60 ore). Era no presenti all’Info Day il 5 nel Signore, per il dialogo che li ha sempre uniti, per la fiducia e la stima reci proca, per la condivisio ne degli stessi ideali. Con tutta la famiglia Claudio partecipava alla Messa festiva celebrata dal vice parroco don Mauro Pal mieri, che ne ha officiato le esequie insieme al par roco don Mario Di Matteo e con me. Il ricordo di ciò che Claudio è stato possa confortare e onorare i suoi cari. La sua testimo nianza possa incoraggia re e aiutare tanti giova ni a considerare l’irrinun ciabile ruolo dell’educa zione per porre basi soli de e valide per la buona riuscita della loro vita e per la crescita del nostro paese. Don Claudio Di Liberato to di George Orwell. C’e ra scritto: «Tutti gli anima li sono eguali davanti al la legge, ma alcuni anima li sono più eguali degli al tri.» I Comuni hanno dato, ci si rivolga altrove. Mauro Ammirati DALLA PRIMA le leggete. Una volta tan to, occhio non vede, cuo re non duole. Ci guadagna la salute. La morale della favola è che, negli ultimi anni, Sindaci ed assesso ri comunali hanno dovu to amministrare vivendo 6 I Vivere a ECONOMIA | SOCIETÀ CIVILE | VOLONTARIATO n casa Acli è tempo di bilanci: è ormai passato un lustro dalla nostra na scita come Circolo, infat ti in data 28 ottobre 2007, nel locale salone parroc chiale della Chiesa di S. Antonio in Decontra, si riunì un gruppo di dicias sette persone che condi videvano obiettivi comu ni e credevano negli stes si ideali, dando vita al Cir colo Acli “Vecchio Muli no”. Abbiamo vissuto cin que anni densi di impegno costante, concretizzando molteplici attività con fi nalità sociali, ricreative e culturali. Inoltre, per ogni anno trascorso, abbiamo cercato di svolgere i te mi proposti dalle Acli Na zionali a cui ci siamo ispi rati e da cui siamo stati il luminati. Nell’anno 2008, neofiti dell’appartenenza a tale associazione, dopo un breve rodaggio, con la consapevolezza della scel ta fatta e con gli ideali che fervevano in noi, ci sia mo impegnati con pron tezza d’animo ad assolve re gli impegni a cui erava mo chiamati. Il tema di quell’anno era “Tutti i colori del fare bene”, quello era il nostro ideale, quello fu il nostro impegno condi viso dal direttivo e dai po chi aclisti di allora; anche se non numerosi, riuscim mo a dare una pennellata di colore al quadro che vo levamo dipingere. La pro posta e tematica per l’an no 2009 era “Un fare famiglia” , un tema su cui c’è tanto da dire, ma ci si ren de conto che non può es sere questa la sede per po terlo affrontare ed appro fondire. Ma una doman da sorge spontanea: esiste ancora una famiglia intesa come tale? Molti sono i se gnali contrastanti, troppi sono gli attacchi ed i pro blemi posti in essere ed in dirizzati a minare la solidi tà di tale istituto: problemi economici, problemi esi stenziali, separazioni, di vorzi, politiche mancanti a sostenere la famiglia. Nel 2010 siamo stati chiamati a riflettere sul tema “Sentinelle del territorio e costruttori di solidarietà”, te ma che suscitò in noi un autentico fervore ed impe gno che ci sprona ed è vi vo in noi anche attualmen te. Infatti, stiamo portan do a termine l’iter per at tivare l’apertura del Banco Alimentare nel nostro ter ritorio, un servizio che sa rà attuato con l’armonio sa collaborazione dell’Am ministrazione comunale e dei servizi per le politi che sociali. Siamo convin ti che tale servizio sarà di vitale importanza per co loro che si trovano ad af frontare momenti di diffi coltà, specialmente le fa Quinto anniversario della costituzione del Circolo Un Caf delle Acli nel nostro territorio miglie che si trovano in particolari situazioni di di sagio a causa della crisi in atto. Noi delle Acli non in tendiamo sostituirci a chi è proposto oppure a chi deve o vuole impegnar si in tale compito, ma sia mo convinti che possiamo impegnarci ad alimentare un’opera caritatevole vol ta a dare una mano a chi vive in difficoltà; una goc cia non farà un mare, ma tantissime gocce, messe insieme, possono alimen tare una bolla d’acqua, un ruscello ed un fiume vor ticoso. Tornando invece con la mente al 2011, la ri flessione era “Chiamati al lavoro”, tema non meno importante del preceden te. In proposito abbiamo in progetto l’apertura di un centro di assistenza fi scale (Caf) nel nostro ter ritorio. Sarebbe veramen te bello se molti venisse ro chiamati ad un lavoro sicuro, in modo particola re se essi fossero giovani che guardano al domani, quelli che non vedono la luce che dovrebbe illumi nare il loro futuro; dram matico ed inaccettabile è la mancanza di un lavoro per i padri e le madri di fa miglia, con un lunario gra voso, indegno e disuma no, con figli da educare e crescere in modo dignito so. Siamo alla fine dell’an no 2012, anno in cui sia mo stati chiamati a riflet tere su un tema che è un riassunto dei quattro pre cedenti, “Il vero capitale è l’uomo”. In questo te Per la comunione agli ammalati Dal prossimo anno la parrocchia avrà ministri straordinari per l’eucaristia D on Antonello Grazio si osserva i ragaz zi che giocano a calcetto nel campetto retrostante alla parrocchia. Ora l’ora torio intitolato al nome di Lorenzo De Nardis è dota to d’un impianto sportivo, una nuova rete recinge il battuto sul quale i giova ni si contendono il posses so del pallone, sono stati costruiti anche degli spo gliatoi, il risultato è una struttura ben attrezzata. «I lavori, che comprende vano anche la sistemazio ne del piazzale della ca nonica, sono stati conclu si la scorsa estate», ci di ce il parroco, «a luglio c’è stata l’inaugurazione, con la messa, la benedizione del campo ed un buffet, nell’ambito della festa di fine anno catechistico. In quella circostanza, men tre i più piccoli partecipa vano alla caccia al teso ro, organizzata da catechi sti ed educatori, i ragaz zi del don facevano il sor teggio per il primo torneo di calcetto parrocchiale.» I ragazzi del don?! «Si fan no chiamare così i giova ni della parrocchia, han no una maglietta su cui è scritto “I ragazzi del don”, è una divisa con cui han no partecipato ai tornei di calcetto nei paesi limitro fi. Ma, come vi dicevo, un torneo si è svolto anche qui, nel nostro oratorio. E ci fu una festa in occa sione della chiusura, sem pre organizzata dai nostri giovani parrocchiani.» Sul SOLUZIONE CRUCIVERBA DI SETTEMBRE 2012 la parete alla sinistra della scrivania di don Antonel lo è appesa una foto che lo riprende insieme ad ot to ragazzi. Gli chiediamo quando e dove fu fatta. «Volevo parlarvi anche di questo. Ad agosto ho par tecipato, insieme con otto nostri giovani parrocchia ni, quattro maschi e quat tro femmine, al “Percorso sulle orme di S. Alfonso”. In quattro giorni, dal 21 al 24 agosto, abbiamo visita to, seguendo l’Arcivesco vo, Bruno Forte, i luoghi più importanti della vita e dell’apostolato di S. Al fonso de’ Liguori: Napo li, Pompei, Castellamare di Stabia, Amalfi e Ravel lo. Eravamo il gruppo par rocchiale più numeroso. L’istantanea che vedete fu fatta durante quel pellegri naggio. A Pompei visitam mo anche gli scavi archeo logici. È stata un’esperien za faticosa, ma molto inte ressante.» E siamo arrivati ma l’insegnamento evan gelico irrompe prepoten temente. L’uomo non è un capitale, merce di scam bio o di baratto e per far sì che esso non sia tale, è ne cessario tutto ciò di buo no possa servire a valoriz zare e dare dignità all’uo mo, che è l’autentico ca pitale voluto dal Creato re per vivere con armo nia con tutto ciò che lo cir conda, voluto e nato libe ro, non schiavo del potere economico, dell’arrogan za e del ricatto schiaviz zante; il valore dell’uomo finisce dove muore la sua dignità. A quanti credono e crederanno nelle Acli, un sincero augurio di feli cità e prosperità, un buon Natale e felice anno nuo vo dal direttivo di ieri e di oggi e dagli attuali cento e più aclisti del nostro Cir colo, chiamati a riflettere nel 2013 sul tema “Rigenerarci per il bene comune”. Agostino Zaccagnini Presidente del Circolo Acli all’autunno. «L’anno cate chistico è cominciato con la benedizione degli zai netti ed una giornata par ticolare per i bambini: do menica 30 settembre, do po la messa delle 11,15, gli alunni della terza, quar ta e quinta elementare, in sieme con quelli della pri ma media, hanno man giato nell’oratorio. Erano circa 90. I genitori hanno provveduto al pranzo, ca techisti, educatori e colla boratori hanno badato ai bambini. È stata una mia idea, ho voluto che l’ini zio dell’anno catechistico avvenisse nel segno del la fraternità.» A proposi to di collaboratori, c’è una novità in parrocchia. «Lo scorso 6 ottobre, un no stro parrocchiano, Pao lo Lanaro ha ricevuto il ministero dell’accolitato. Ora può aiutare il sacer dote nei servizi dell’altare, cioè distribuzione dell’eu caristia, anche agli amma lati ed esposizione euca ristica nelle adorazioni. A Dio piacendo, l’anno pros simo la nostra comunità avrà anche ministri straor dinari dell’eucaristia. È un ministero di durata trien nale, che permette di por tare la comunione agli am malati, così mi sarà possi bile coprire tutto il territo rio della parrocchia, divi dendolo in zone e sarà più facile assistere persone in ferme ed allettate.» E que sti nuovi ministri quan do potranno essere al suo servizio? «Precisamente, dall’11 ottobre 2013, quan do riceveranno il ministe ro dall’Arcivescovo. Ov viamente, ora si stanno preparando ad esercitare il nuovo incarico.» DICEMBRE 2012 Vivere a L’ incontro con il nostro amico Giuseppe Di Fabio prende subito un’in solita piega. Dovevamo parlare dei “Briganti della Majella”, ma la discussio ne presto volge al lessico della musica, all’etimo ed al significato dei termini. In molti, per esempio, par liamo, indifferentemente, di “musicisti” e “suonato ri”? È un errore, sul quale, magari, si può anche sor volare. Ma è comunque un errore. Così, però, si ri schia di deragliare, allon tanandosi dall’argomen to da trattare, che è la folk band di cui Di Fabio è uno dei fondatori e compo nenti. Il colloquio va avan ti per tre quarti d’ora tra scantonamenti e passi in dietro, per tornare al tema principale. Andiamo con ordine. “I Briganti della Majella” suonano e canta no insieme, ormai, da sei anni. I membri del gruppo sono: Gianfranco Maria ni, di Caramanico, zampo gna e ciaramella; Pompeo Valentini, di Treglio, orga netto; Diego Papponetti, di Crecchio, fisarmonica; Giancarlo Bianchi, di Pia nella, tamburi a cornice e “idiofoni”; Lorenzo Beril li, di Abbateggio, chitar ra e voce; infine, come già accennato, il nostro con cittadino, Giuseppe Di Fa bio, du-bbòtt, “vurra vur ra” e voce. Basta leggere di quali strumenti si ser ve per capire che il grup po propone musica popo lare e tradizionale. Non è un caso che tutto sia co minciato a Scapoli, in pro vincia di Isernia, dove ogni anno si tiene un ra duno di suonatori di zam pogna, organetto ed altri strumenti tipici. Lì si in contravano, puntualmen te, ogni dodici mesi, i “Bri ganti della Majella”, sen za ancora sapere di esser lo. La passione condivi sa per il folk abruzzese ha originato non solo forti le gami d’amicizia, ma anche un’idea: valorizzare, difen dere e diffondere la cultu ra dei nostri padri, le radi ci della nostra identità. Ec co perché si definiscono “suonatori”, non “musici sti”. Chiediamo a Di Fabio in cosa differiscano i due concetti: «Il suonatore», ri sponde, «è un cantastorie, è una figura legata al terri torio, alla musica etnica. Non gli puoi chiedere di suonare Mozart, ne sarà anche capace, ma questo lo devi chiedere ad un mu sicista.» Voi cosa suona te? «Il “saltarello”, la “got ta”, la “ballarella”, i “can ti a dispett”… le musiche tradizionali abruzzesi, so prattutto quelle dell’area della Majella, con cui si di vertivano i briganti d’una volta.» Scusa, cosa sono i DICEMBRE 2012 ECONOMIA | SOCIETÀ CIVILE | VOLONTARIATO 7 “I Briganti della Majella” Alle radici della nostra identità “canti a dispett”? «Stornel li abruzzesi, talvolta pic canti, molto spesso canta ti a braccio…» Cioè, si im provvisa. «Esattamente.» Cosa sono gli “idiofoni”? «Oggetti d’uso quotidia no, utilizzati come stru menti musicali, per esem pio, la tavola per lavare i panni, sulla quale si bat te un cucchiaio di legno.» Precisamente, cos’è il dubbòtt? «Un organetto dia tonico. Per i pastori, la fi sarmonica tradizionale era troppo ingombrante da portare nella transu manza, così venne inven tato uno strumento simi le, ma più piccolo: il dubbòtt.» Avete suonato an che a Scafa, durante l’ulti ma notte bianca. «In que sti sei anni abbiamo suo nato soprattutto in Moli se, siamo conosciuti più in quella regione che nel la nostra. Devo precisare che noi siamo una band itinerante, suoniamo an che sul palco, ma prefe riamo girare per le strade, stare in mezzo alla gente e coinvolgerla. Partecipan do ai vari eventi, compre si i presepi viventi, abbia mo constatato che sono i giovani i più curiosi, quel li che si avvicinano e si in trattengono di più con noi. Così, ora, stiamo lavoran do ad un progetto per por tare le nostre musiche nel le scuole. I ragazzi abruz zesi sembrano molto in teressati alla tradizione.» Scusa, perché dici “musi che”? Intendi i generi?«Nel nostro gergo, si usa que sto termine. Il saltarello, la Una nuova associazione: “Scafa in festa” Foto Immagine Scafa (Pe) Attivi da gennaio a dicembre L’ organizzazione delle feste patronali, lo scorso agosto, è stata una sorta di collaudo, il primo vero esame per valutare l’efficienza del gruppo. Quel nome, “Scafa in festa”, però, rischiava di generare un equivoco, inducendo a pensare che si trattasse d’un comitato formatosi unicamente per promuovere le celebrazioni del Santo Patrono. Invero, stiamo parlando di un’associazione, con tanto di statuto e cariche, costituitasi ai primi dello scorso luglio e che intende operare nel territorio dodici mesi l’anno. A fare chiarezza in proposito sono il Presidente, Rocco Posata, dipendente del Comune di Scafa, il segretario, Simone Monaco, laureato in Scienze sociali ed Emiliano Bosco, Tecnico di radiologia medica. L’età media della compagnia è assai bassa, Posata ha quarantatré anni ed è il socio più “anziano”. «”Scafa in festa” è nata per organizzare eventi socioculturali», ci spiegano, «ci stiamo già dando da fare per le festività natalizie ed anche per il Carnevale». Ed a che punto siete? «A buon punto, il risultato del lavoro svolto la scorsa estate è stato molto incoraggiante. In una quarantina di giorni, siamo riusciti ad organizzare le feste patronali, grazie anche alla collaborazione di tante persone che non erano iscritte all’associa- zione, al sostegno del parroco e dell’Amministrazione comunale. Ad alimentare il nostro entusiasmo sono stati, soprattutto, quei tanti concittadini che hanno mostrato di apprezzare i nostri sforzi. D’altra parte, se abbiamo messo insieme settantacinque sponsor, significa che molta gente aveva fiducia in noi. Durante la raccolta di fondi, abbiamo trovato una buona accoglienza in tutte le abitazioni, in tutti gli esercizi commerciali ed in tutte le aziende. Per vicinarono altri ragazzi che ci dicevano di essere rimasti colpiti dall’affiatamento che c’era tra noi e che sarebbero stati felicissimi di darci una mano in futuro. Noi siamo pronti ad accoglierli a braccia aperte: più ne siamo, meglio stiamo. Un ringraziamento lo dobbiamo a Lanfranco Ciamponi, Presidente del Consiglio comunale (incaricato di coadiuvare il Sindaco nelle Politiche giovanile e dello Sport, n.d.r.), che, fino ad oggi, ci è stato particolarmente vici- Foto Immagine Scafa (Pe) un gruppo giovane come il nostro è stata un’esperienza molto importante. L’ultima sera di festa, eravamo seduti ad un tavolo, si av- no.» D’accordo, buono l’esordio. Parliamo del presente e, possibilmente, del futuro. «Stiamo lavorando ad un progetto che ci sta molto gotta, la ballarella… sono musiche.» Una curiosità. Per quanto sembri strano, stando a quello che abbia mo appena ascoltato, ci sono diverse affinità tra il folk abruzzese ed il blues: voi improvvisate, come i bluesmen nelle jam ses sion, usate come loro la tavola per lavare i panni e suonate l’organetto dia tonico, mentre nel blues si suona l’armonica diatoni ca. Eppure, l’Abruzzo è co sì lontano dal Mississippi e dalla Louisiana. «Vi sor prenderà, ma è così.» a cuore: vorremmo istituire un premio letterario, preferibilmente in collaborazione con l’Istituto comprensivo. Al più presto ne parleremo con alcune persone di Scafa cui chiederemo di far parte della giuria. Nel nostro paese vivono uomini e donne che si dedicano ad attività creative, che dipingono, scrivono racconti o poesie o libri di saggistica, alcuni di loro, come Arnaldo De Amicis, hanno anche vinto dei premi. Tutte queste persone sono una componente importante del patrimonio culturale locale e a noi piacerebbe che questa ricchezza venisse davvero valorizzata. Recentemente, un nostro concittadino, Carlo Di Venanzio, ha pubblicato un libro fotografico e Mino Gelsomoro, un fotografo professionista, ha esposto delle vecchie istantanee di Scafa, di valore storico, nell’ex asilo delle Clarisse. A nostro parere, occorre lavorare di più sulla falsariga di tali iniziative.» Qualcosa da aggiungere? «Prima accennavamo a don Antonello Graziosi. Ci piacerebbe fare qualcosa anche per l’oratorio di Scafa, collaborare con i ragazzi che lo frequentano». Il parroco, sicuramente, ne prenderà nota. «Per concludere, dato che il prossimo numero di “Vivere a Scafa” uscirà a dicembre, attraverso il vostro giornale facciamo a tutti i lettori i nostri più sinceri auguri di buon Natale e felice anno nuovo.» Chiunque voglia avere ulteriori informazioni sull’associazione “Scafa in festa” può telefonare al 3475147575 o al 3471088318. In alternativa, può rivolgersi all’indirizzo e-mail [email protected] 8 Vivere a ECONOMIA | SOCIETÀ CIVILE | VOLONTARIATO Menzione d’onore ad Arnaldo De Amicis dal Premio nazionale “Gabriele d’Annunzio” L o scorso 21 ottobre, a Cit tà S. Angelo, al nostro con cittadino Arnaldo De Amicis è stata conferita la Menzione d’onore dal Premio nazionale di poesia e narrativa “Gabrie le d’Annunzio”, Seconda edi zione. Promotrice del premio è l’associazione culturale “Area Libera”, De Amicis ha concor N el numero di dicembre 2011 vi parlammo del gruppo che si era formato su Facebook “Le Scafe!... bbene dette stu pahèse”. Spiegam mo che si trattava di 215 iscrit ti che, pubblicando sul noto social network foto prese dal proprio album di famiglia e commentandole, avevano da to vita ad una sorta di museo virtuale della storia del nostro paese. La ragione del grup po era (ed è) sintetizzata nel motto: «Alla ricerca delle ra dici, dei ricordi e dell’identi tà di Scafa.» Quando scrivem mo quell’articolo erano state pubblicate solo (si fa per di re) 170 foto. Da allora ad oggi (siamo ai primi di novembre) il gruppo è cresciuto fino ad ave re 799 iscritti, il numero delle foto pubblicate ha superato il migliaio. La vera notizia, però, è un’altra: grazie all’impegno di uno dei due amministrato so per la Sezione C, Poesia dia lettale, con “Tramonto” (la se zione D era quella della narrati va, la B quella Speciale giovani, la A per la Poesia in lingua). «Il professor Gabriele Centorame, Presidente di “Area Libera”, mi ha presentato alla platea co me “l’uomo che ha fatto spo sare la Majella ed il Gran Sas so, dal cui matrimonio è nato il popolo abruzzese”», ricorda De Amicis. Infatti, in “Tramon to” si legge che le due monta gne “’insieme, hanne fatte tutte nu, “forti e gentili” straurdinarie popule Abruzzese.» La poesia premiata è inclusa nella secon da edizione, fresca di stampa, di “Poesie, Pensieri e Ricordi”, una raccolta delle opere di De Amicis, con una prefazione di don Dino Bertanza, compianto parroco di Scafa, che nel 2008, commentando la prima edizio ne, scriveva: «Pensieri, arguti, scapigliati, spassosi, ma anche la testimonianza di un cammi no per le strade dei nostri bor ghi antichi ricordando perso Le foto del gruppo “Le Scafe!... bbenedette stu pahèse” raccolte in un libro Foto Immagine Scafa (Pe) ri e fondatori del gruppo, Mino Gelsomoro (l’altro è Fabio Di Venanzio, che nel frattempo è stato eletto consigliere comu nale) tutto il materiale pubbli cato su Facebook da “Le Sca fe!... bbenedette stu pahèse” è stato raccolto e stampato, pra ticamente è un libro cartaceo che chiunque può acquistare o andare a sfogliare presso lo studio Foto Immagine, di cui lo stesso Gelsomoro è titolare. Si tratta d’un album fotografico voluminoso, 568 pagine cor redate di post, cioè commen ti, che in moltissimi casi sono didascalie, con copertina ri gida che riproduce le foto dei membri del gruppo. La pubbli cazione del libro è stata possi bile grazie a Likebook Group, ne care e comunicare a tutti un messaggio d’amore… Il dia letto stesso, così armonioso, anche se poco comprensibi le dalle nuove generazioni im bevute di televisione, porta a invidiare i nostri antenati che con la loro povertà donavano con belle espressioni la genui na serenità dell’anima.» un’applicazione Facebook, in altri termini un servizio che questo social network mette a disposizione dell’utente. Stia mo parlando della nuova fron tiera dell’editoria, il “print on demand”, letteralmente “stam pa su ordinazione”. Per essere più precisi: l’editore, in questo caso Likebook Group, stampa solo le copie del libro che gli vengono ordinate. Gelsomo ro non ha fatto altro che cura re l’impaginazione e metterla a disposizione della casa edi trice, un lavoro che, a scanso di equivoci, egli ha svolto gra tuitamente. Il prezzo del libro, purtroppo, è elevato: 130 euro, più 20 di spedizione (ma, ripe tiamo, nemmeno un centesimo andrà in tasca a Gelsomoro). Ad ogni modo, chiunque inten da ordinare una copia del libro o anche soltanto sfogliarlo po trà rivolgersi a Foto Immagine, a Scafa, in Corso I Maggio. Gli amministratori del gruppo Mino Gelsomoro e Fabio Di Venanzio L’ultima rappresentazione della compagnia teatrale “Cuscì… è… se… te… piace” I Quelle straordinarie storie di tutti i giorni l titolo della rappresentazione era “Quattro farse sul comò”, perché, co me spiegava al pubblico la regista Ma ria Concetta Cavallaro, lo spettacolo era suddiviso in «farse indipendenti l’una dall’altra e con tematiche diverse». Dun que, per intenderci, non una sola com media da recitarsi in uno o più atti, ma quattro storie diverse. L’unico elemento che avessero in comune era il dialetto abruzzese, con cui si esprimevano i per sonaggi. Ad essere messa in scena, infat ti, era la nostra quotidianità, casi e circo stanze in cui ogni abruzzese di provincia si imbatte pressoché tutti i giorni. Un po’ è come vedersi allo specchio o osserva re, ma da un posizione insolita, il nostro modo di vivere, di metterci in relazione con gli altri, le nostre abitudini, perfino il nostro modo di gesticolare. Così, duran te lo spettacolo, viene quasi da dare un colpetto di gomito a chi ti è seduto vici no e chiedergli: ma siamo davvero così? Il punto è che, sì, siamo così. Perché in quel ritratto, inutile negarlo, ti riconosci, ti sembra quasi di essere sul palco, ti ricordi che qualche volta quelle espres sioni grossolane e divertenti le hai pro nunciate anche tu, sono uscite dalla tua stessa bocca. Siamo, più o meno, così come ci rappresentano quegli attori, che non vuol dire affatto essere peggiori o migliori dei lombardi, dei piemontesi, dei siciliani..., ma solo che abbiamo la nostra cultura, la nostra storia, la nostra iden tità e le nostre peculiarità. E se questo ritratto non ti piace, fattene una ragione, perché se c’è una cosa che proprio non puoi scegliere è il posto in cui nascere. Prendete la farsa “Pure mariteme vuleve fa’ lu sindeche”, di Maria Concetta Caval laro, in cui si incontrano quattro donne i cui coniugi aspiravano a diventare pri mo cittadino, ma sono stati sconfitti alle ultime elezioni comunali. Mio marito se avesse vinto avrebbe fatto questo, mio marito avrebbe fatto quest’altro, il mio sì che avrebbe meritato di vincere, altro che il tuo... Era poi così inverosimile? Certo, qualche esagerazione, qualche forzatura c’è sempre, bisogna pagare dazio allo spettacolo, ma – diciamoci la verità - puoi trovarti in mezzo ad una cir costanza simile in una qualsiasi località delle nostre parti. Ed era poi così lonta na dalla realtà la farsa “Tuppe… tuppe… Marescià”, sempre della stessa autrice? Litigi tra compaesani, uomini sposati che si affidano a certe “massaggiatrici”, la moglie tradita che dà in escandescen ze, insulti tra donne nella caserma dei carabinieri... In fin dei conti, niente che possa meravigliare. Infine, nelle due far se di Luigi Cecamore, “La questione” e “La lettere de raccumandazione”, a far da padrone è l’equivoco. Basta poco per fraintendere: cosa volete che pensi un abruzzese che abbia poca familiarità con la lingua italiana quando gli viene detto che un altro uomo lo attende «in gabinet to»? Può accadere che malintesi sorgano anche tra un avvocato ed un contadino, al punto che una semplice sciocchezza venga scambiata per un caso d’estrema gravità, come un omicidio. Anche qui il quadretto è abbastanza familiare. Lo spettacolo si è tenuto nel circolo “Free time” di Scafa, la sera del 1° set tembre. Ad inscenare le farse è stata la compagnia teatrale di Scafa “Cuscì… è… se… te… piace”. I nomi degli interpreti: Oscar Zappacosta, Anna Rita De San ctis, Nino Di Blasio, Bernardetta Falasca, Franco Natarelli, Milva Di Renzo, Loren zo Orsini, Marina Di Rupo e Maria Rita Ronzone. La scenografia è stata ideata e realizzata da Cristian Serafini. Come già detto, la regia è stata di Maria Concetta Cavallaro. Un’ultima annotazione. Per concludere la serata, Anna Rita De San ctis, Marina Di Rupo e Maria Rita Ronzo ne hanno imitato le Sorelle Bandiera che, come molti ricorderanno, ebbero il loro momento di celebrità sul finire degli anni ’70, grazie al programma di Renzo Arbo re “L’altra domenica”. IL 4 NOVEMBRE A SCAFA DICEMBRE 2012