Vivere a
I Comuni
hanno dato
C/0537/2011
Validità dal 08/11/2011 al 07/11/2012
Anno XI
di Mauro Ammirati
DICEMBRE 2012
U
na delle locuzioni in lingua ingle­
se più ricorrenti negli ultimi tem­
pi è “spending review”, letteralmen­
te “revisione di spesa”. È vero che i
tecnici che formano il governo Mon­
ti preferiscono esprimersi nella lin­
gua di William Shakespeare anziché
in quella di Dante Alighieri, ma è al­
trettanto vero che quando la politi­
ca poteva scialare si parlava di “de­
ficit spending”, cioè incremento di
spesa pubblica con conseguente di­
savanzo. Dunque, la tendenza, at­
tualmente diffusissima, a parlare di
“spending review” non è l’ultima mo­
da creata dal ministro Fornero ed i
suoi colleghi, una certa esterofilia
l’abbiamo nel codice genetico (co­
munque, don Alessandro Manzoni
si sta rivoltando nella tomba). Det­
to questo, aggiungo che in un Pae­
se strozzato da un debito pubblico
di 2.000 miliardi di euro non c’è da
meravigliarsi che il governo naziona­
le voglia contenere e, possibilmente,
decurtare la spesa pubblica, per ri­
portarla sotto controllo. Forse il pro­
posito viene espresso in inglese per
suggestionare il malato, così che cre­
da che la medicina sia meno amara.
Ma, comunque la si voglia chiama­
re, la politica in questione si è con­
cretizzata, fino ad oggi, prevalente­
mente, in un inspiegabile accanimen­
to sui più deboli. Durante la seduta
del Consiglio comunale del 30 otto­
bre, il Sindaco Maurizio Giancola ha
dato l’ultima bella notizia: un ulterio­
re taglio ai trasferimenti erariali per
62.000 euro. Intendiamoci, con i Co­
muni si utilizza la scure già da diversi
anni e, di certo, in passato le giunte
comunali italiane non si sono distin­
te per accortezza nell’uso delle risor­
se. Ma ora resta solo da raschiare il
barile e, in ogni caso, stiamo parlan­
do pur sempre dell’istituzione più vi­
cina al cittadino. Se per un ministro
o un parlamentare i disoccupati o
gli sfrattati sono numeri, per un Sin­
daco sono uomini e donne, con una
faccia, un nome ed un cognome. La
guerra in trincea la fanno i Comuni,
non i deputati ed i senatori. Per que­
sta ragione, confesso, faccio, a vol­
te, fatica a comprendere le ragioni di
certe misure proposte dal governo
ed approvate dal Parlamento. Capi­
sco che siamo nell’emergenza, sono
consapevole del “rischio Grecia”, del
“rischio Portogallo”… ma è anche il
caso di ricordare che nel nostro si­
stema istituzionale gran parte dei
poteri è stata trasferita, con la rifor­
ma del Titolo V della Costituzione,
alle Regioni. Mentre i Comuni, un ta­
glio dopo l’altro, venivano ridotti al­
la canna del gas, nelle Regioni si scia­
lacquava, i gruppi consiliari regiona­
li, cioè i partiti, venivano abbondan­
temente ed allegramente finanziati,
al punto che un capogruppo regio­
nale, in un giorno di neve copiosa,
invece di andare ad acquistare le ca­
tene per la sua automobile, acquistò
un suv. Pagandolo con i denari del
partito! Mi spiego? Vogliamo parlare
delle giunte regionali inciampate, re­
centemente, in vicende di malaffare?
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L’Amministrazione Comunale e la redazione
augurano un buon Natale e felice anno nuovo
Sessantotto anni dopo, ritrova le spoglie del padre disperso in guerra
Il marinaio Pietrino Cuzzi è di nuovo a casa
«F
inalmente, è tornato ad
essere un nostro con­
cittadino», dice il parroco di
Alanno, celebrando un fune­
rale con sessantotto anni di ri­
tardo. È il 27 ottobre, una mat­
tina di vento e pioggia, al ma­
rinaio Pietrino Cuzzi è stata ri­
servata l’accoglienza che si
deve ai caduti in guerra, nono­
stante questa si sia conclusa
nel 1945. I suoi cari non hanno
potuto riabbracciarlo, ma al­
meno adesso avrà una degna
sepoltura. Sono presenti i Sin­
daci di Scafa ed Alanno, il vice­
presidente del Consiglio pro­
vinciale di Pescara, Rober­
to Pasquali, il consigliere pro­
vinciale Enisio Tocco, il vice­
comandante della Capitane­
ria di Pescara, accompagnato
da una giovane ufficiale che, al
termine delle esequie, legge la
preghiera del marinaio. Il rito
funebre in chiesa è stato pre­
ceduto da una cerimonia al
Monumento dei caduti, dove
gli alpini di Alanno hanno de­
posto una corona. Proprio da
questo paese, durante la Se­
conda guerra mondiale, par­
tì Pietrino Cuzzi, dopo aver ri­
cevuto il precetto di chiama­
ta alle armi. Sebbene fosse po­
co più d’un ragazzino, era già
sposato ed aveva una figlia di
pochi mesi. La guerra finì, ma
ALL’INTERNO
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO
4
UN CAF DELLE ACLI
6
SCAFA IN FESTA
7
di Pietrino non si seppe più
nulla. Giuliana, la bambina che
aveva dovuto lasciare ad Alan­
no, crebbe senza poter cono­
scere il padre. Una dei tanti or­
fani lasciati da una tragedia
che non ha risparmiato nes­
suna famiglia italiana. Gli an­
ni passarono, Giuliana sposò
un noto commerciante di Sca­
fa, Claudio Pagannone, da allo­
ra vive nel nostro paese. Circa
un anno fa, precisamente nel
settembre 2011, sua figlia, Si­
mona, venne a sapere dell’esi­
stenza d’un sito web nel qua­
le un signore di Verona dava
spiegazioni sulle procedure
da seguire per il ritrovamen­
to ed il rimpatrio delle salme
dei dispersi nell’ultimo conflit­
to mondiale. Occorre rivolger­
si, si legge nel sito, al Commis­
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Pietrino Cuzzi
Ricordo di Claudio Magnalardo
I frutti di una vera educazione
di don Claudio Di Liberato
C
laudio Magnalardo era forse poco
conosciuto a Scafa, perché dopo il fe­
lice matrimonio con Nicoletta si era tra­
sferito a Chieti Scalo, ove ha vissuto il re­
sto della sua vita a motivo del suo lavoro
presso la Comec Innovative s.r.l., ma so­
no ben conosciuti la madre Maria, sempre
tanto cordiale, la sorella Rosanna, il cugi­
no Vincenzo, come lo era il compianto pa­
dre Emilio.
Nato a Scafa il 19 agosto 1952, nei mesi
scorsi Claudio avrebbe compiuto 60 anni.
Non è arrivato a questo traguardo perché
all’improvviso la morte lo ha preso con sé,
ce lo ha portato via nella tranquillità del­
la sua casa, mentre era seduto in poltro­
na, stroncando con un infarto la sua an­
cor giovane esistenza il giorno 3 feb­braio.
Claudio Magnalardo: un nostro concittadi­
no, che pur essendo vissuto più della me­
tà della sua vita a Chieti, ha assorbito a
Scafa la linfa vitale che nel corso degli an­
ni lo ha reso un uomo in costante matura­
zione dinamica della sua personalità, per­
ciò degno di ammirazione e meritevole di
ricordo e che forse solo ora, dopo la mor­
te, perché non era un tipo che si vantava,
mostra la sua vera grandezza tanto da po­
terlo considerare un positivo modello di
riferimento, come penso facciano i suoi
compagni di scuola, i sessantenni di que­
sto anno 2012, tra i quali, negli anni delle
elementari, c’ero anch’io. Claudio è stato
il primo a lasciarci, ma la sua memoria re­
sta in benedizione e attraverso il periodi­
co “Vivere a Scafa” si diffonde e si estende
a tutto il nostro paese. Claudio Magnalar­
do: alto, slanciato, di bella presenza, sim­
patico, onesto, laborioso, aperto all’amici­
zia, non si vergognava affatto di testimo­
niare la sua fede e la sua appartenenza al­
la Chiesa cattolica. Figlio affettuoso, spo­
so fedele, padre esemplare, dedito con
amore alla sua famiglia e al lavoro, appas­
sionato di sport, Claudio è stato un uo­
mo vero, con gli attributi giusti per essere
presentato come un testimone di vita del
nostro tempo. Certamente Claudio merita
tale stima e ammirazione anche per le so­
lide basi su cui è cresciuto: l’opera educa­
tiva ricevuta nella sua famiglia, in parroc­
chia e nella scuola. Essendoci frequentati
ogni giorno per i cinque anni delle scuole
elementari e accomunati dallo stesso no­
me e dagli stessi maestri, tra me e lui ci so­
no stati sempre buoni rapporti di amici­
zia. Credo che alcuni miei ricordi di quegli
anni possano essere largamente condivisi
dagli altri compagni di scuola e da quan­
ti hanno potuto conoscerlo personalmen­
te e aiutarci tutti a conoscere meglio que­
sto nostro caro concittadino. Nei primi
due anni ci ha accompagnati la signora Li­
liana Duranti di Pescara.
È stata la maestra dolcissima, saggia, pa­
ziente, materna, che ha saputo farci muo­
vere i passi giusti per passare dalla fase in
cui si pensa più a giocare che alla scuola,
alla fase in cui, pur restando importante il
gioco, si comincia a capire quanto sia im­
portante lo studio, aiutandoci a porre le
basi per il futuro sapere. Dopo di lei, tor­
nata a Pescara per pochi anni e poi di nuo­
vo a Scafa, abbiamo avuto Augusto Guidi,
anche lui pescarese, il maestro che con le
sue entusiasmanti lezioni di scuola e di
vita ha saputo trasmetterci non solo ciò
che faceva parte dei programmi scolasti­
ci di terza, quarta e quinta elementare, ma
ha saputo completare con saggezza e fer­
mezza, come se fosse nostro padre e noi
alunni fossimo i suoi figli, tutto un pro­
gramma di educazione familiare. Ha sapu­
to consolidare in noi l’educazione all’igie­
ne personale con il controllo quotidiano
della pulizia delle unghie, delle orecchie,
dei piedi, delle scarpe, degli abiti. Ci ha in­
segnato il decoro e la dignità con il tenere
in ordine i capelli, con la preghiera a ini­
zio e fine delle lezioni, con l’impegno quo­
tidiano nello studio, anche quando in cer­
ti periodi ci “caricava” di compiti che non
ci lasciavano tempo per il minimo svago
pomeridiano: un vero allenamento alle fa­
tiche e alle responsabilità della vita futura
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2
Vivere a
POLITICA
Cementificio, sansificio, Imu e servizi di trasporto
Il Sindaco: «Abbiamo preferito tutelare la prima casa»
l nostro incontro con il
Idopo
Sindaco avviene poco
il 7 novembre, il gior­
no in cui si è tenuta la Con­
ferenza dei servizi, nella
Regione Abruzzo, per di­
scutere dell’Autorizzazio­
ne integrata ambientale
(Aia) riguardante la cemen­
teria di Scafa. È giocoforza
cominciare proprio da qui.
«Il Comune di Scafa ha fat­
to proprie le prescrizioni
richieste, in quella sede, da
Asl ed Arta», dice l’avvoca­
to Giancola, «praticamente
abbiamo giudicato legitti­
mo, ragionevole ed oppor­
tuno aderire alle proposte
presentate da questi enti
sovraccomunali di control­
lo.» In concreto, ora che
succede? «Prima bisogna
dire che l’Aia viene rinno­
vata periodicamente e, in
questo caso, riguarda tut­
ta l’attività praticata dall’I­
talcementi a Scafa, quindi
l’emissione di fumi, le fon­
ti di rumore ecc. Alla Con­
ferenza dei servizi segue
una fase istruttoria, una
specie di confronto tra l’a­
zienda, l’Asl, l’Arta ed il Co­
mune di Scafa sulle norme
ed i parametri che sono
stati proposti. Al termine
di questa fase, la Regione
Abruzzo, per così dire, tire­
rà le somme, cioè stabilirà
delle norme sulla base del­
le comunicazioni, delle in­
formazioni e dei dati risul­
tanti dal confronto tra gli
enti interessati. Mi preme
che si sappia, però che nel­
la Conferenza alla Regione
non ho parlato solo della
cementeria. Ho, infatti, do­
mandato alla Provincia di
Pescara, all’Asl ed all’Ar­
ta se prestassero al sansi­
ficio altrettanta attenzione
che al cementificio. Con i
fumi ed i cattivi odori che
emette, il sansificio provo­
ca disagi, anche fisici, oltre
che danni alle attività com­
merciali di Scafa. Ho, quin­
di, chiesto che venisse ve­
rificato se fossero state
rispettate tutte le prescri­
zioni imposte all’azienda
Solema per mezzo dell’ulti­
ma autorizzazione rilascia­
ta dalla Provincia di Pesca­
ra. Ho, altresì, chiesto se,
all’inizio dell’attività sta­
gionale, fossero state fatte
tutte le verifiche necessa­
rie. Ho presentato le stesse
richieste formalmente, con
una nota sindacale inviata
all’Asl, l’Arta, la Regione, la
Provincia ed il Comando di
Polizia provinciale.» Ma, in
materia di tutela dell’am­
biente, oltre che chiedere,
il Sindaco, in realtà, cosa
può fare? «Pur essendo la
massima autorità sanitaria
locale, il Sindaco non di­
spone d’un apparato tecni­
co in tale settore, pertan­
to deve rivolgersi ad enti
sovraccomunali ed esige­
re da questi che si faccia­
no i controlli che conside­
ra opportuni. Solo sulla
base dei risultati di que­
ste analisi, vale a dire su
dati inconfutabili, il Sin­
daco può prendere prov­
vedimenti. Per esempio,
a Scafa ora stiamo lavo­
rando alla zonizzazione
acustica. Anche in que­
sto caso, dobbiamo avva­
lerci della collaborazione
di enti sovraccomunali.»
Cambiamo argomento: le
aliquote Imu. «Quelle che
abbiamo stabilito ci assi­
curano il conseguimento
del pareggio di bilancio.
Non avevamo altra scel­
ta, la deliberazione è sta­
Violetta De Luca, Commissione edilizia
A Scafa occorrono analisi del terreno
e Valutazione d’impatto sanitario
uando incontriamo
Q
la dottoressa Violet­
ta De Luca, dobbiamo, in­
nanzitutto, porle una do­
manda preliminare: «Lei
parla a titolo personale?»
Si dà il caso, infatti, che lo
scorso 28 settembre sia
stata nominata membro
della Commissione edili­
zia, in qualità di geologa e
che faccia anche parte del
comitato “Aria nostra”,
di cui fu uno dei fonda­
tori, nel luglio 2010. «Par­
lo anche a nome di “Aria
nostra”», risponde la De
Luca. Chiarito questo, oc­
corre fare un passo indie­
tro. Sin dalla sua forma­
zione, il predetto comitato
ha assunto una posizio­
ne nettamente contraria
all’utilizzo del combustibi­
le da rifiuti nei forni dell’I­
talcementi di Scafa. Del­
la questione, da tempo, si
sta occupando la Regio­
ne, dove il Cdr è soggetto
alla Valutazione d’impat­
to ambientale. «Finora»,
ci spiega la geologa, «nes­
suna novità, il Cdr è an­
cora sotto esame alla Re­
gione, la procedura non si
è ancora conclusa.» Pre­
cisamente, cos’è questa
Via? «Una sorta d’istrut­
toria, si raccolgono tutte
le informazioni conside­
rate necessarie per valu­
tare l’impatto ambientale
dell’utilizzo del combusti­
bile. Come ho già detto,
per il momento, niente di
nuovo. Restiamo in atte­
sa, vediamo che succede.
Noi di “Aria nostra”, co­
munque, abbiamo presen­
tato alla Regione le nostre
osservazioni in relazione
all’Autorizzazione integra­
ta ambientale all’utilizzo
nell’Italcementi di un al­
tro combustibile: gli pneu­
matici. Nel cementificio di
Scafa vengono bruciati dal
1998.» Insieme al petcoke,
un componente del petro­
lio, almeno così ci disse,
quattro anni fa, l’allora Di­
rettore del cementificio,
Simone Isolabella (“Vive­
re a Scafa”, marzo 2008).
«Infatti. L’Aia è una proce­
dura per il rinnovo dell’au­
torizzazione ad utilizzare
un determinato combusti­
bile. Noi di “Aria nostra”,
diversi mesi fa, siamo an­
dati alla Regione per pre­
sentare alla commissione
competente le nostre os­
servazioni riguardanti l’u­
so degli pneumatici. Nella
documentazione che con­
segnammo, mettevamo in
evidenza l’ubicazione del­
la fabbrica, spiegavamo
che questa era nel mezzo
d’un centro abitato, soste­
nendo che non era oppor­
tuno rinnovare l’autoriz­
zazione in questione. Non
si può bruciare pneuma­
tici nel cuore d’un paese.
Ricordo che quel giorno,
in Regione, c’erano l’Asl,
l’Arta, il Wwf, l’associazio­
ne “Medici per l’ambien­
te”, il Sindaco Maurizio
ta presa considerando il
parere autorevole dell’Uf­
ficio ragioneria. Aliquo­
te più basse avrebbero
messo a rischio il perse­
guimento dell’obiettivo di
tenere i conti in ordine.
I consiglieri d’opposizio­
ne hanno criticato la deci­
sione di portare al 10 per
mille l’aliquota sulla se­
conda casa. Forse hanno
dimenticato che, quando
erano al governo del pae­
se, portarono in Consiglio
comunale una proposta
di deliberazione di innal­
zare la stessa aliquota al
10,6 per mille. Poi quella
proposta non fu messa ai
voti, venne ritirata, insie­
me al bilancio comunale,
dall’ordine del giorno. Noi
abbiamo preferito tutela­
re la prima casa, cioè le
famiglie meno abbienti.»
Per noi può bastare così.
«Avrei un’ultima cosa da
Giancola, diversi consi­
glieri ed ex consiglieri co­
munali.» C’è un problema
di convivenza, tra il ce­
mentificio e la comunità
locale, inutile nasconder­
selo. Come si risolve? «Il
punto di partenza è un’a­
nalisi del terreno. L’analisi
dell’aria è importante, ma
registra solo la situazione
nel momento in cui l’ana­
lisi stessa ha luogo, ecco
perché la centralina instal­
lata a Scafa è insufficiente
al nostro scopo. Il terreno,
invece, contiene tutti gli
elementi inquinanti che si
sono accumulati nel tem­
po e che, purtroppo, en­
trano a far parte della ca­
tena alimentare. L’analisi
dell’aria è utile, ma quella
del terreno è più comple­
ta, dà un quadro “storico”,
ci spiega ciò che è avve­
nuto negli ultimi decenni.
Dopodiché, a nostro pare­
re, è necessaria anche la
Valutazione d’impatto sa­
nitario, è una ricerca che
si fa sulla popolazione, per
accertare il grado di diffu­
sione di malattie, allergie e
quant’altro sia utile in pro­
posito. Il problema è che
la Vis non è contemplata
dalla legislazione vigen­
te, nonostante in situazio­
ni come la nostra sia uno
strumento indispensabile.
Comunque, per risponde­
re alla domanda sulla con­
vivenza, possiamo solo
dire che senza analisi del
terreno e Vis, nessuna de­
cisione è possibile. In ogni
caso, deve essere chiaro
che abbiamo a cuore i po­
sti di lavoro. Per noi l’oc­
cupazione va salvaguar­
data, ma quest’esigenza
va conciliata con la tutela
della salute dei cittadini.»
dire. Il Comune sta ripri­
stinando un servizio che
da anni è stato soppres­
so. Abbiamo dato un pul­
mino in usufrutto alla
Confraternita della Mise­
ricordia di Scafa, che ora
potrà utilizzarlo per il tra­
sporto dei propri affiliati.
Ciò le permetterà di por­
tare gli studenti pendolari
dei Colli alla stazione fer­
roviaria, i nostri concitta­
dini in visita al cimitero e
di fare altre cose ancora.
A suo tempo, questo mez­
zo fu acquistato dal Comu­
ne sebbene, com’è scritto
anche nel libretto di cir­
colazione, potesse esse­
re utilizzato solo per uso
proprio, non per il traspo­
sto di terzi. Così, poi, lo
stesso Comune fu costret­
to a tenerlo, per anni, par­
cheggiato, senza farne al­
cun uso, come fosse ormai
un rottame. Ora è stato ri­
messo a nuovo, la Miseri­
cordia pagherà bollo ed
assicurazione, in tal modo
è stato riattivato un servi­
zio senza oneri per l’Am­
ministrazione comunale.»
Siamo ai primi di novem­
bre e, come ogni anno in
questo periodo, molti si la­
mentano del puzzo prove­
niente dal sansificio. «Fac­
cio un’ipotesi elementare:
se uno ha un pollaio che
emana cattivo odore, il vi­
cinato può chiamare Asl
e forze dell’ordine, a quel
punto il problema è elimi­
nato. Se, invece, a causa
del sansificio, l’aria è irre­
spirabile a Scafa e nei pae­
si limitrofi, non si viene a
capo della questione. È un
fatto inspiegabile. So che,
in passato, l’attuale Sinda­
co su tale argomento ha
preso una posizione deci­
sa in favore della cittadi­
nanza. Ora ci aspettiamo
che mostri maggiore sen­
sibilità a questi temi, indu­
cendo l’azienda ad adotta­
re le tecniche necessarie a
garantire la salute dei cit­
tadini. Siamo disposti a
collaborare con lui, il no­
stro motto è una citazione
di Giorgio Gaber: “libertà è
partecipazione”.»
Vivere a
DIREZIONE E REDAZIONE
Municipio di Scafa P.zza Matteotti, 5
Centralino Tel. 085.8541218
Fax 085.8543155
DIRETTORE RESPONSABILE
Mauro Ammirati
REGISTRAZIONE
Tribunale di Pescara n. 2/2002
REGISTRO STAMPA
Autorizzazione del Presidente
del Tribunale del 21/02/2002
TIPOGRAFIA
Arte della Stampa s.n.c. - (PE)
Stab. Via Mascagni, 22
66020 Sambuceto (CH)
Tel. e Fax 085.4463200
e-mail: [email protected]
DICEMBRE 2012
Vivere a
POLITICA
Un protocollo di collaborazione tra Comune e Facoltà d’Architettura di Pescara
L’assessore Buccella: gli studenti universitari verranno a fare ricerche a Scafa
I
n tempi di recessione e
scarsezza di risorse per
gli enti locali, una delle po­
che leve di cui un Comune
dispone per provare a so­
stenere l’economia locale è
la revisione del Piano rego­
latore generale. Non risol­
ve tutti i problemi, ma è co­
munque un’opportunità per
favorire la ripresa degli inve­
stimenti. Non sorprendono,
dunque, le parole dell’as­
sessore comunale Anto­
nio Buccella: «Appena ho
ricevuto l’incarico dal nuo­
vo Sindaco, mi sono subi­
to messo a lavorare alla va­
riante al Prg». Quarantadue
anni, architetto, dipendente
della Regione Abruzzo, do­
ve si occupa d’impiantistica
sportiva, dallo scorso mag­
gio Buccella è assessore
esterno con deleghe all’Ur­
banistica ed Edilizia priva­
ta, Parchi ed aree protette,
Pianificazione e promozio­
ne del territorio. In passa­
I
l Sel di Scafa è rappre­
sentato dal volto gio­
vane d’una signorina na­
ta a Creteil, in Francia,
trent’anni fa. Laureanda
in Fisica, volontaria per
anni in Legambiente ed
ora in una comunità di di­
sabili, Geraldine D’Alfon­
so, attualmente è coordi­
natrice locale e membro
della Direzione provin­
ciale del partito che Nichi
Vendola fondò nel 2010,
provocando una scissio­
ne in Rifondazione comu­
nista. In quella circostan­
za, Geraldine scelse di se­
guire il Presidente della
Regione Puglia, abbando­
nando il partito in cui ave­
va militato per dieci anni.
Alle ultime elezioni comu­
nali era candidata nella Li­
sta n. 3 “Scafa c’è”, capeg­
giata dal Sindaco uscen­
te, Dino Marangoni. An­
dò male, la D’Alfonso rac­
colse 49 preferenze. Og­
gi, circa sei mesi dopo, a
freddo, commenta: «Dis­
sero che la sconfitta era
dovuta alla divisione del
centrosinistra, ma, a mio
parere, l’unica lista di sini­
stra era la nostra. Ne face­
vamo parte noi, di “Sini­
stra Ecologia e Libertà”,
l’Idv e Rifondazione Co­
munista.» Il risultato co­
me lo spiega? «C’era una
voglia diffusa di cambia­
mento e Marangoni rap­
presentava, invece, la
continuità. La sinistra do­
veva rinnovarsi nei quin­
dici anni precedenti.»
Ora c’è una nuova Giun­
ta. «Francamente, non ho
ancora capito quale sia il
progetto politico di Gian­
DICEMBRE 2012
to, precisamente dal 1997 al
2002, è stato consigliere co­
munale d’opposizione. «Pur­
troppo», aggiunge, «ho tro­
vato una situazione di stal­
lo, il processo di revisione
al Piano regolatore era fer­
mo, nonostante avesse avu­
to inizio nel 2007. Ho pre­
so contatto immediatamen­
te con il tecnico incaricato,
l’architetto Fabrizio Chella,
ci siamo confrontati per ac­
corciare i tempi. Va conside­
rato che sono state presen­
tate circa cento comunica­
zioni, cioè richieste e sugge­
rimenti di cittadini, le abbia­
mo esaminate tutte, una per
una. Occorre anche sapere
che per l’approvazione del­
la variante sono necessari
due atti: la Vas (Valutazione
ambientale strategica) e la
Geraldine D’Alfonso, Sel
«Le decisioni più importanti
vengano prese con un referendum»
cola e della sua maggio­
ranza. Non posso dare
giudizi, non si è visto an­
cora nulla. Di sicuro, non
si sono visti segnali di di­
no comitati spontanei,
devi ascoltarli. Penso ad
“Aria nostra”, tanto per
fare un nome, che ha sol­
levato una questione d’e­
ficio e del sansificio nel
cuore del centro abitato
è un problema, non solo
a causa dell’inquinamen­
to atmosferico ed acusti­
scontinuità.» Che intende
per “discontinuità”? «Noi
non abbiamo alcun rap­
presentante in Consiglio
comunale, ma, specie ora
che quest’organo è ridot­
to a soli otto componen­
ti, il Sindaco farebbe be­
ne ad ascoltare i cittadini,
tutti, compresi noi. Que­
sto, per esempio, sareb­
be un elemento di discon­
tinuità, perché in passato
tra cittadinanza ed istitu­
zioni locali non c’è stato
un vero dialogo.» Più con­
cretamente? «Se si forma­
strema importanza come
quella del cementificio.»
Ecco, in proposito, voi
del Sel che opinione ave­
te? «Siamo consapevo­
li che il problema è com­
plesso, perciò crediamo
sia opportuno prima fa­
re una ricerca epidemio­
logica sul territorio, quin­
di chiedere all’Italcementi
di farci conoscere il piano
industriale. Se non si di­
spone di questi dati non è
possibile prendere alcuna
decisione. E, comunque,
la presenza del cementi­
co, ma anche delle conse­
guenze sull’equilibrio psi­
cologico d’ogni abitante.
La polvere e lo sgradevo­
le odore della sansa gene­
rano un tale disagio che
può incidere anche nelle
relazioni interpersonali.
Anche quest’aspetto va
preso seriamente in con­
siderazione. Su questio­
ni così importanti, è pre­
feribile che tutta la popo­
lazione venga coinvolta
nel processo decisiona­
le. Un modo sarebbe il re­
ferendum consultivo. Ne
“Microzonazione sismica”.
La prima serve ad accertare
che la variante sia sostenibi­
le dal punto di vista ambien­
tale e deve essere approva­
ta dalla Regione; la seconda
è uno studio approfondito
per individuare le aree del
territorio che sono più a ri­
schio in caso di terremoti. È
un lavoro d’estrema impor­
tanza per nuove espansioni
o nuovi insediamenti.» Per
farla breve, quando verrà
adottata la variante? «Con­
fido entro il 2013. Ci sono
difficoltà economiche. I co­
sti della Microzonazione si­
smica sono rimborsati dal­
la Regione, ma quelli della
Vas sono interamente a cari­
co del Comune. Ora stiamo
cercando le risorse per fare
la Vas. Senza queste difficol­
tà, il processo di revisione
del Prg sarebbe in fase avan­
zatissima.» Quant’è impor­
tante questa revisione? «In­
tanto, è necessaria perché il
parlai a Marangoni, quan­
do era Sindaco, ma non
se ne fece nulla. Mi augu­
ro che Giancola non com­
metta lo stesso errore.»
Referendum consultivo,
vale a dire, la cosiddet­
ta democrazia diretta?
«Non solo, nel program­
ma della nostra lista era
inclusa anche l’istituzio­
ne d’una Commissione
ambientale permanente
che fosse formata da stu­
diosi esterni all’Ammini­
strazione comunale, co­
me biologi, medici, geo­
logi, esperti di scienza
ambientali... È una pro­
posta valida anche oggi,
non occorre rivolgersi a
Premi Nobel o accademi­
ci, a Scafa non mancano
queste figure professio­
nali. Possiamo avvaler­
ci di esperti locali. Mi ri­
ferisco anche a studen­
ti universitari che cono­
scono bene tali materie.»
Dunque, anche studio­
si giovani. «È un discor­
so coe­
rente con il pro­
gramma del Sel naziona­
le. Il nostro partito chie­
de maggiori investimenti
per l’istruzione pubblica,
per il sistema universita­
rio, per la ricerca e lo svi­
luppo, settori in cui il no­
stro Pae­se ha smesso di
investire da tempo.» Par­
lare di investimenti pub­
blici, di questi tempi...
«È possibile, ma occor­
re una tassazione giusta.
Per questa ragione noi
siamo per la patrimonia­
le. Il fisco serve a redistri­
buire il reddito e ad elimi­
nare le diseguaglianze so­
ciali.»
3
nostro Prg è stato approva­
to nel 2000 ed in dodici an­
ni sono cambiate le norme,
così come le esigenze del
territorio e le previsioni del­
lo stesso Piano sono ormai
superate o inattuali. In se­
condo luogo, le modifiche
al Prg possono essere un in­
centivo agli investimenti.» In
quali altri lavori è impegna­
to? «La “zonizzazione acu­
stica”. Consiste nel suddi­
videre il territorio comuna­
le in diverse zone, ad ognu­
na delle quali sono assegna­
ti dei parametri relativi ai ru­
mori.» Parla dei decibel? «Sì,
in alcune zone i decibel mas­
simi consentiti saranno più
alti che in altre. Poi, stiamo
lavorando ad un protocollo
di collaborazione con la fa­
coltà d’Architettura dell’U­
niversità “G. d’Annunzio”, di
Pescara. Se riuscissimo ad
instaurare uno stretto rap­
porto con il mondo accade­
mico potremmo far cono­
scere Scafa ad un alto nu­
mero di operatori economi­
ci, con conseguente valoriz­
zazione del nostro territo­
rio. La cattedra di “Compo­
sizione architettonica 3” ha
in programma di fare dell’a­
rea dismessa della Puricelli
l’oggetto di studio del corso.
Questo significa che circa
duecento studenti d’archi­
tettura verranno a fare le lo­
ro ricerche qui a Scafa. Due
laureandi, non abruzzesi, ne
faranno l’argomento della
loro tesi di laurea. Direi che
è una prospettiva interes­
sante.» Che altro può dirci?
«È imminente la gara d’ap­
palto per i lavori della mes­
sa in sicurezza delle scuo­
le medie. Il costo totale è di
180.000 euro, di cui 60.000 a
carico del Comune, il resto
della Regione. Inoltre, met­
teremo in sicurezza anche
l’area compresa tra la Tibur­
tina e la zona alta del cam­
po sportivo. Per quest’ope­
ra abbiamo ottenuto un fi­
nanziamento di 480.000 eu­
ro dalla Regione. Vi saranno
fatti lavori di consolidamen­
to del terreno. Inoltre, è sta­
ta riaperta la strada che col­
lega il nuovo cimitero a De­
contra, grazie ad un lavo­
ro congiunto del Genio civi­
le regionale, del nostro Uf­
ficio tecnico, dell’assesso­
re comunale ai LL. PP. Val­
ter De Luca e mio.» Le due
“bretelle”? «L’ente appaltan­
te di tutte e due le opere è
la Provincia di Pescara. Per
quanto riguarda la bretella
di Decontra, la Giunta pro­
vinciale ha approvato il pro­
getto definitivo, i lavori do­
vrebbe essere appaltati agli
inizi del 2013. Per il secondo
lotto della bretella di Corso
I Maggio, stiamo sollecitan­
do la Provincia ad accele­
rare l’attuazione del proget­
to. Ci è stato assicurato che
i lavori riprenderanno al più
presto. Se ne sta occupando
l’assessore Valter De Luca,
sono questioni di sua com­
petenza e nella nostra Giun­
ta nessuno interferisce nella
sfera altrui.»
4
Vivere a
POLITICA
I nostri nuovi concittadini
Ciamponi Emanuele
D’Angelo Francesco
D’Astolfo Serena
Di Prinzio Maya
Grosso Gioele
Natarelli Giorgia
Pento Gregory Claudio
Trulli Morgana
Aliquote Imu
C
on la delibera n.36, del
30 ottobre, il Consiglio
comunale ha stabilito le ali­
quote Imu: 4,00 per mille per
le unità immobiliari adibite
ad abitazione principale (co­
me l’aliquota base); 2,00 per
mille per i fabbricati rurali ad
uso strumentale (come l’ali­
quota base); 10 per mille per
le aree fabbricabili e tutti gli
altri immobili (7,60 l’aliquota
base). La deliberazione è sta­
ta presa con 6 voti favorevo­
li e 2 contrari. A votare con­
tro sono stati i consiglieri Di­
no Marangoni e Gianni Chiac­
chia. Allegando le stime del
gettito dell’Imu nel 2012 fat­
te dalla Soget, Marangoni ha
argomentato che non era af­
fatto necessario aumentare
al 10 per mille l’aliquota sul­
le seconde case: «L’errore»,
ha dichiarato, «consiste nel
prendere come base del cal­
colo le somme effettivamente
incassate, senza considerare
che non tutti i cittadini tenuti
a pagare hanno finora mate­
rialmente pagato. Secondo le
stime Soget, il gettito dell’in­
tero anno ammonta a 916.609
euro, una cifra che non giusti­
fica un innalzamento dell’ali­
quota.» L’origine della contro­
versia è il criterio di calcolo,
dato che, invece, secondo il
Sindaco, se fosse stata man­
tenuta l’aliquota base, il get­
tito sarebbe stato di 659.000
euro. L’argomento addot­
to dal consigliere Chiacchia
è che «se le stime del gettito
vengono fatte sulla base delle
somme effettivamente incas­
sate, l’inevitabile conseguen­
za sarà quella di far pagare al
contribuente onesto il costo
dell’evasione.»
Il “nonno vigile”
Lo scorso 30 ottobre, il
Consiglio comunale ha istitui­
to il servizio di volontariato di
vigilanza davanti le scuole di
Scafa e nei parchi pubblici. Se­
condo il regolamento adotta­
to, compito del “nonno vigi­
le” – come il servizio in que­
stione è stato denominato –
precisamente, sarà quello di
garantire la sicurezza davan­
ti le scuole medie ed elemen­
tari, nell’ora che precede ma
anche durante l’entrata e l’u­
scita degli alunni, sugli scuo­
labus e, come già accenna­
to, negli spazi di verde pub­
blico. Il vigile volontario non
avrà diritto neanche al rim­
borso spese, dovrà essere
Le nuove famiglie
Canù Mariapia e Sborlini Nino
Carestia Bianca e Ranalli Piero
D’Amario Gianpaolo e Leva Alessandra D’Angelo Fabrizio e Proterra Stefania
Di Fiore Manuela e Salvatore Paolo
Di Michele Davide e Mastrodicasa Alessia Di Tomasso Moreno e Popescu Ecaterina Lucica
COMUNICAZIONI DI SERVIZIO
residente a Scafa, maggioren­
ne e dotato d’idoneità psico­
fisica, per attestare la quale
è sufficiente un certificato ri­
lasciato, negli ultimi tre mesi,
dal medico di famiglia. La do­
manda per svolgere tale ser­
vizio deve essere presentata
o spedita per mezzo di racco­
mandata all’Ufficio protocol­
lo del Comune entro 10 gior­
ni dalla pubblicazione dell’av­
viso sul sito web del Comune
medesimo. Il kit d’ordinanza
è formato da giacca con ban­
de catarifrangenti, cappello,
paletta, telefono cellulare abi­
litato solo per numeri di ser­
vizio, fischietto e tesserino
di riconoscimento. Il volonta­
rio dovrà frequentare un cor­
so di formazione tenuto dalla
Polizia municipale e sarà assi­
curato da una polizza contro
infortuni e danni per respon­
sabilità civile. «Il nome “non­
no vigile” non deve inganna­
re», precisa Giuliano Di Fiore,
consigliere comunale con de­
lega alla Pubblica istruzione,
Sport e associazionismo e re­
sponsabile dei mezzi comu­
nali, «basta infatti aver com­
piuto diciotto anni per com­
piere quest’opera di volonta­
riato. Quindi potremmo an­
che chiamarlo “nonna vigile”,
“mamma vigile”… Auspichia­
mo che siano in tanti a chie­
dere di prestare questo servi­
zio. L’ha già detto il Sindaco
davanti al Consiglio comuna­
le ed ora lo ripeto io.»
Pulmino comunale
in usufrutto
alla Misericordia
La Misericordia di Scafa
ha avuto in usufrutto dal Co­
mune il pulmino Mercedes
Vito. La Confraternita dispo­
ne del mezzo già dai primi
di novembre per il trasporto
dei propri associati. «In qua­
lità d’usufruttario», ha spie­
gato il consigliere comunale
Giuliano Di Fiore, «la Miseri­
cordia potrà utilizzare il pul­
mino, di sette posti, anche
per portare in visita al cimi­
tero i cittadini che non sia­
no muniti d’automobile. Ver­
rà così riattivato un servizio
che fino a pochi anni fa era
fornito dal Comune e poi fu
interrotto.»
Sportello
politiche sociali,
Anmic
e Banco Alimentare
L’ufficio dei servizi sociali
del Comune di Scafa ha una
nuova sede. In salita Pacchia­
rotti è operante lo “Sportel­
lo politiche sociali”, aper­
to al pubblico il lunedì, dal­
le 9,00 alle 13,00. Il medesi­
mo sportello ora ha anche un
link nel sito web del Comune
(visitandolo è possibile co­
noscere tutti i servizi offer­
ti dal “Piano sociale di zona”
nel nostro paese). «Il trasferi­
mento dell’ufficio dal Munici­
pio in Salita Pacchiarotti era
necessario per garantire una
migliore tutela della priva­
cy degli utenti», ha affermato
il dottor Fabio Di Venanzio,
consigliere comunale con de­
lega alla Sanità, Politiche so­
ciali, Commercio ed Informa­
tizzazione. «Allo scopo di ga­
rantire anche una maggiore
sicurezza», ha aggiunto Di Ve­
nanzio, «è stato stabilito che
gli agenti della Polizia muni­
cipale facciano più visite al­
lo sportello durante l’orario
d’apertura.» Altri locali della
stessa sede saranno riserva­
ti a diversi servizi: all’Anmic
(Associazione nazionale mu­
tilati ed invalidi civili, n.d.r.),
il giovedì mattina, dalle 8,30
alle 10,30; alla mediateca, a
partire da dicembre; infine,
alla distribuzione di beni di
prima necessità, cui provve­
derà l’Acli, secondo una con­
venzione stipulata con il Ban­
co alimentare di Pescara.
Parcheggi
con disco orario
In Corso I Maggio e nel­
le piazze S. D’Acquisto e G.
Matteotti è consentita la so­
sta d’una sola ora. Per poter
parcheggiare occorre, dun­
que, munirsi di disco ora­
rio. La norma è stabilita dalla
delibera n. 78 del novembre
2011 (e, salvo imprevisti, al
momento della pubblicazio­
ne di questo numero del no­
stro giornale sarà già andata
in vigore). «Non abbiamo fat­
to altro che attuare una deci­
sione già adottata dalla Giun­
ta precedente», ha afferma­
to Valter De Luca, assessore
comunale ai LL. PP., Protezio­
ne civile, Ecologia, Viabilità e
traffico, Sicurezza e traspor­
to, aggiungendo che «una re­
voca della delibera in que­
stione avrebbe comportato
uno spreco di denaro pubbli­
co, dal momento che la stes­
sa Giunta aveva già provve­
duto ad acquistare la segna­
letica.» L’assessore ha anche
rivolto un appello alla cittadi­
nanza e non solo: «Confidia­
mo che tutti si mostrino ri­
gorosamente rispettosi del­
le nuove regole, a cominciare
dai commercianti, gli artigia­
ni e gli impiegati che svolgo­
no la loro professione in Cor­
so I Maggio o in una delle due
piazze in cui sarà obbligato­
rio parcheggiare con il disco
orario.»
Centro operativo
intercomunale
Con la Delibera consilia­
re n. 32, del 15 ottobre 2012,
il Comune di Scafa ha aderi­
to alla costituzione del Cen­
tro operativo intercomuna­
le di coordinamento per il
Servizio di Protezione civi­
le (Coi), di cui faranno par­
te anche i Comuni di Abba­
teggio, Bolognano, Bussi sul
Tirino, Caramanico Terme,
Lettomanoppello, Manoppel­
lo, Popoli, Salle, S. Eufemia a
Maiella, S. Valentino in A. C.,
Serramonacesca, Tocco da
Casauria e Turrivalignani.
Con la stessa delibera è sta­
ta adottata la Convenzione
per lo svolgimento d’attività
del Coi. Sempre il 15 ottobre,
il Consiglio comunale ha ap­
provato l’aggiornamento del
“Piano comunale d’emergen­
za di Protezione civile”, con
la Delibera n. 31. «Come tut­
ti i Piani d’emergenza comu­
nali, anche quello di Scafa è
stato esaminato ed aggiorna­
to dal Disaster manager del­
la Protezione civile, il dottor
Valmarin Roberto, redatto­
re e realizzatore del Prova­
pe, una sigla che sta per Pro­
tezione Val Pescara», ha spie­
gato l’assessore competen­
te Valter De Luca. «Il Provape
è un piano, finanziato dalla
Provincia di Pescara, di pre­
venzione e d’intervento in
eventi calamitosi», ha chia­
rito l’assessore. Come si leg­
ge nella Delibera n. 31, il Pia­
no d’emergenza comunale «si
compone di tre sezioni relati­
ve a tre tipologie di rischio:
rischio idrogeologico (allu­
vioni, inondazioni e frane); ri­
schio d’incendio (boschi, be­
ni pubblici e privati); rischio
geologico (terremoti)», ripor­
tando «per ciascuna di tali se­
zioni... (le) procedure con in­
Siamo vicini ai familiari di
Colasante Rachele
De Sanctis Amalia
Di Mezzo Valentino
Ferrone Franca
Ronzone Leonilde
dicati i soggetti coinvolti e la
traccia delle relative azioni di
svolgere.» Il Piano d’emergen­
za comunale di Protezione ci­
vile sarà pubblicato sul sito
web del Comune ed a tutta la
popolazione sarà distribui­to
un «opuscolo informativo ri­
guardante l’ubicazione del­
le aree d’emergenza e le re­
lative norme comportamen­
tali». Inoltre, agli alunni del­
le scuole verrà chiesto di ri­
spondere ad un questionario
«per accertarne le conoscen­
ze ed i bisogni formativi» e «si
organizzerà una esercitazio­
ne di Protezione civile sul ter­
ritorio comunale con caden­
za annuale.»
Raccolta differenziata
di rifiuti
La nuova azienda appalta­
trice del servizio di raccolta
di rifiuti, Gea s.r.l., ha in pro­
gramma di consegnare a do­
micilio le buste per la sepa­
razione di vetro, plastica, fra­
zione secca, umido, carta e
rifiuti verdi (fino ad oggi, co­
me si sa, le buste sono state
distribuite in Comune il ve­
nerdì mattina). L’utente, in
caso d’emergenza, potrà ri­
volgersi ad un numero ver­
de. «Secondo le ultime stati­
stiche, ottobre 2012, la per­
centuale di differenziazione a
Scafa è al 65%, molto al di so­
pra del 55% che era stato pre­
visto dalla Provincia di Pe­
scara», ha dichiarato l’asses­
sore De Luca. «Ora», ha pro­
seguito l’assessore, «occorre
diminuire la produzione di ri­
fiuti, il che è possibile facen­
do un largo uso della cosid­
detta “ricarica”. Un esempio
è quanto avviene ad Alanno:
in piazza viene venduta l’ac­
qua, ma per acquistarla oc­
corre portare con sé le bot­
tiglie.»
NUMERI
ED INDIRIZZI UTILI
CARABINIERI, Via Nazionale
Tel. 085.8541224
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Tel. e Fax 085.8885470 - 3479574533 • e-mail: [email protected]
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Tel. 085.8542899 - 328.7949106
AVIS SCAFA, C.so I° Maggio, 157
Tel. 085.8542879
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Via della Rinascita - c/o Di Virgilio Ennio, Via Zappino, 60
Tel. 085.8543264
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Tel. 3450667724; 085.8541802
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Tel. 085.8543404, 085.8542709
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Tel. 349.2116968; 347.1860707; 340.5331483; 349.8157000
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Tel. 085.8541210
PARROCCHIA S. MARIA GORETTI IN SANT’ANTONIO, C.da Decontra
Tel. 347.6613070
A.C.A. Tel. 085.41781 - 80080090541
SCAFA IN FESTA, 347514575; 3471088318; [email protected]
CIRCOLO ACLI “VECCHIO MULINO”, 3472647032; 3342336554;
[email protected]; Facebook: gruppo Circolo Acli Vecchio Mulino
DICEMBRE 2012
Vivere a
L
’8 ottobre, alle ore
18,00, nella Sala consi­
liare del Comune di Sca­
fa, si è tenuto l’Info day
della Confartigianato, un
convegno patrocinato dal
Comune di Scafa ed aven­
te ad oggetto il Proget­
to speciale della Regione
Abruzzo “Fare impresa 2”.
Come ha spiegato l’asses­
sore regionale alle Politi­
che del lavoro, Paolo Gat­
ti, “Fare impresa 2” met­
te a disposizione di picco­
li e medi imprenditori 8,5
milioni di euro, finanzian­
do a fondo perduto, fino
al 75% e per un massimo
di 80.000 euro, la realizza­
zione di progetti da pre­
sentare ad una commis­
sione che assegnerà ad
ECONOMIA | SOCIETÀ CIVILE | VOLONTARIATO
Convegno della Confartigianato a Scafa
ognuno di essi un punteg­
gio. I criteri di valutazio­
ne sono riportati nel ban­
do, ma, ha spiegato l’as­
sessore, «verranno asse­
gnati più punti ai proget­
ti che determineranno la
creazione di posti di la­
voro. Per la stessa ragio­
ne, cioè favorire l’occu­
pazione, sono imminenti
nuovi bandi della Regione
che stabiliranno incentivi
a chi assume a tempo in­
determinato o a sostegno
dell’imprenditoria femmi­
nile.» Degli 8,5 milioni di
euro stanziati per “Fare
impresa 2”, hanno preci­
sato i dirigenti della Con­
fartigianato, 8,3 saranno
distribuiti in finanziamen­
ti, 200 mila sono destina­
spoglie sono sepolte al Cimitero
militare italiano d’onore di Fran­
coforte sul Meno, «riquadro B, fi­
la 10, tomba 11». Cuzzi era stato
fatto prigioniero a Sebenico (og­
gi Sibenik, in Croazia, ma a quei
tempi la città era sotto la sovra­
nità italiana), da qui era stato
deportato in Germania e, non si
sa per quale ragione, ricoverato
nell’ospedale di Herborn. Il Mini­
stero della difesa sapeva come e
dove era morto il giovane mari­
naio, sapeva anche dov’era sta­
to tumulato, dunque, com’è po­
tuto accadere che in sessanta­
sette anni sua figlia non ne sia
stata informata? «Non so spie­
garmelo», ci risponde la signo­
I frutti di una vera educazione
che tutti ci attendevano. Il
“Maestro” è stato padre,
educatore affettuoso ed
esigente, forte e mite nel­
lo stesso tempo, usando,
secondo le regole comuni
in quegli anni soprattut­
to nelle famiglie, anche la
“ragione”, la famosa bac­
chetta, nei casi in cui noi
alunni non ci impegnava­
mo a sufficienza a vincere
pigrizia, svogliatezza, di­
simpegno, superficialità.
Il Maestro la usava con
rammarico, con dispiace­
re, mai per umiliare, sem­
pre per scuotere gli alun­
ni più cocciuti e indolen­
ti, e comunque mai all’im­
provviso, ma sempre con
sufficiente preavviso. Si
diceva spesso allora, e a
volte si sente dire anche
oggi: “Mazze e panelle fa
li fiji belle, panelle senza
mazze fa li fiji pazz”. Ri­
I Comuni hanno dato
Avete mai dato un’occhia­
ta alle tabelle che riporta­
no le spese delle Regioni
per i progetti più folli, ol­
tre che per auto blu e pri­
vilegi vari? Se non vi so­
no ancora capitate sotto
gli occhi, date retta, non
DICEMBRE 2012
dato che l’associazione di
cui è dirigente ha, in tutta
Italia, 2.000 imprese affi­
liate, assistite da numero­
si uffici e sportelli, di cui
uno operante proprio a
Scafa. «Il nostro territorio
ha da sempre una voca­
zione all’imprenditoria»,
ha dichiarato il Sindaco di
Scafa, Maurizio Giancola,
«il nostro tessuto socia­
le è sempre stato caratte­
rizzato da un alto nume­
ro di partite Iva. Purtrop­
po, la politica locale non
sempre ha sostenuto la
piccole e media impresa,
pertanto considero assai
significativo ed incorag­
giante che questo conve­
gno abbia luogo oggi, qui,
nel nostro paese.»
DALLA PRIMA
ra Giuliana, «davvero non riesco
capire.» Una volta saputo do­
ve sono i resti di Pietrino, sua fi­
glia si mette immediatamente in
contatto con il Commissariato,
chiedendo quale procedura se­
guire per riportare ad Alanno le
spoglie del genitore. La signora
riceve una seconda lettera. Sta­
volta è un preventivo: le spe­
se da sostenere per esumazio­
ne, trasporto e sepoltura in Ita­
lia ammontano a 2.175, 85 euro.
Quando leggiamo il documento
notiamo che 850 euro sono do­
vuti come “diritti applicati dalla
città di Francoforte sul Meno”.
«Ho dovuto fare un bonifico ban­
cario quindici giorni prima di an­
dare in Germania a riprendermi
mio padre», ci dice, comprensi­
bilmente indignata, la signora
Giuliana, «non riesco ancora a
crederci.» A Francoforte ha tro­
vato ad aspettarla il console ita­
liano, ha voluto assistere all’e­
sumazione, il suo papà era or­
mai ridotto ad un mucchio d’os­
sa. Quel giorno sono state rim­
patriate ventiquattro salme di
italiani dispersi in guerra, di cui
quattro abruzzesi. «Non è conce­
pibile che si debba pagare per ri­
portare a casa i resti dei propri
cari», ripete la signora Giuliana,
«prima mi è stato tolto un padre,
mandandolo a morire in guerra,
poi ho dovuto pagare perché mi
venisse restituito. Ora voglio so­
lo pensare che sono riuscita a
riunire papà e mamma. Dopo il
matrimonio sono stati insieme
pochissimo tempo. Mi confor­
ta sapere che questa mia espe­
rienza può essere d’aiuto a tut­
te quelle famiglie che ancora og­
gi sono alla ricerca delle spoglie
d’un parente che non è mai tor­
nato dal fronte o da un campo di
prigionia.» Non potrà mai basta­
re a colmare il vuoto nel cuore
d’una donna che è dovuta cre­
scere senza un padre, ma non
è neppure una consolazione da
poco. Come dice il parroco di
Alanno, Pietrino è tornato tra la
sua gente.
DALLA PRIMA
due Maestri delle elemen­
tari hanno aiutato Clau­
dio Magnalardo e tutti noi
loro alunni a ben struttu­
rare e consolidare la no­
stra personalità, hanno
contribuito a irrobusti­
re la nostra spina dorsa­
le interiore per non farci
crescere come smidollati.
La loro dedizione all’inse­
gnamento ha portato otti­
mi frutti nella vita di Clau­
dio e di tanti altri che han­
no imparato da loro. Tor­
nando più direttamente a
Claudio, devo ricordare
ancora il grande affetto,
la commossa gratitudine
e la toccante riconoscen­
za a lui manifestati pub­
blicamente da suo figlio
Emiliano alla celebrazio­
ne del funerale domeni­
ca 5 feb­braio pomeriggio.
La chiesa parrocchiale di
San Pio X, pur abbastan­
za capiente, e nonostan­
te il clima rigido e l’ab­
bondante neve, non è ba­
stata a contenere tutti gli
intervenuti,
commossi
nell’ascoltare le parole da
lui pronunciate a braccio
per salutare suo padre e
ringraziarlo per il suo ca­
rattere sereno e gioioso,
per l’educazione ricevu­
ta, per la formazione agli
impegni della vita, per la
testimonianza della fede
alla giornata e confidando
nei miracoli, nelle Regio­
ni, invece, era festa e fie­
ra. La riforma del Titolo V
della Costituzione ha por­
tato l’Italia sull’orlo del
baratro, non occorreva,
nel 2001, essere profeti
per prevederlo. Avversa­
vo questa riforma allora,
oggi ancora di più. Quan­
to sia stata funesta l’han­
no capito anche Monti ed
i suoi ministri, che ora vo­
gliono rimediare. Meglio
tardi che mai. Già che ci
siamo, mi permetto di ri­
cordare che, in Italia, ci
sono anche cinque Regio­
ni a statuto speciale, le
quali godono di favori che
fanno tornare alla mente
il cartello appeso alla fat­
toria d’un famoso raccon­
Claudio Magnalardo, secondo in terza fila, in alto, alla sinistra del maestro.
Don Claudio, primo in seconda fila, alla sinistra del maestro.
masto a lungo nella no­
stra scuola di Scafa e pro­
mosso in seguito al Prov­
veditorato agli studi di Pe­
scara, ha concluso anche
lui la sua vita terrena di­
versi anni or sono. Questi
Presidente della Confarti­
gianato di Pescara, Luca
Di Tecco, il quale ha ricor­
Foto Immagine Scafa (Pe)
Il marinaio Pietrino Cuzzi è di nuovo a casa
sariato generale onoranze cadu­
ti in guerra, presso il Ministero
della difesa. Il marito di Simona
è un ufficiale delle Forze armate,
lavora proprio in quel ministero,
così si presenta all’ufficio indica­
to, chiede informazioni sul ma­
rinaio Pietrino Cuzzi, nato il 20
settembre 1923, ad Alanno. Pas­
sano solo pochi giorni, la signo­
ra Giuliana riceve una lettera,
datata 19 settembre 2011. Il con­
tenuto è sconvolgente. Il Com­
missariato scrive che Pietrino
Cuzzi è morto «in prigionia», il
26 novembre 1944, nell’ospeda­
le di Herborn, Germania, «in se­
guito a ferite causate da bom­
bardamento aereo» e che le sue
ti, invece, alla formazione
(un corso di 60 ore). Era­
no presenti all’Info Day il
5
nel Signore, per il dialogo
che li ha sempre uniti, per
la fiducia e la stima reci­
proca, per la condivisio­
ne degli stessi idea­li. Con
tutta la famiglia Claudio
partecipava alla Messa
festiva celebrata dal vice
parroco don Mauro Pal­
mieri, che ne ha officiato
le esequie insieme al par­
roco don Mario Di Matteo
e con me.
Il ricordo di ciò che
Claudio è stato possa
confortare e onorare i
suoi cari. La sua testimo­
nianza possa incoraggia­
re e aiutare tanti giova­
ni a considerare l’irrinun­
ciabile ruolo dell’educa­
zione per porre basi soli­
de e valide per la buona
riuscita della loro vita e
per la crescita del nostro
paese.
Don Claudio Di Liberato
to di George Orwell. C’e­
ra scritto: «Tutti gli anima­
li sono eguali davanti al­
la legge, ma alcuni anima­
li sono più eguali degli al­
tri.» I Comuni hanno dato,
ci si rivolga altrove. Mauro Ammirati
DALLA PRIMA
le leggete. Una volta tan­
to, occhio non vede, cuo­
re non duole. Ci guadagna
la salute. La morale della
favola è che, negli ultimi
anni, Sindaci ed assesso­
ri comunali hanno dovu­
to amministrare vivendo
6
I
Vivere a
ECONOMIA | SOCIETÀ CIVILE | VOLONTARIATO
n casa Acli è tempo di
bilanci: è ormai passato
un lustro dalla nostra na­
scita come Circolo, infat­
ti in data 28 ottobre 2007,
nel locale salone parroc­
chiale della Chiesa di S.
Antonio in Decontra, si
riu­nì un gruppo di dicias­
sette persone che condi­
videvano obiettivi comu­
ni e credevano negli stes­
si ideali, dando vita al Cir­
colo Acli “Vecchio Muli­
no”. Abbiamo vissuto cin­
que anni densi di impegno
costante, concretizzando
molteplici attività con fi­
nalità sociali, ricreative e
culturali. Inoltre, per ogni
anno trascorso, abbiamo
cercato di svolgere i te­
mi proposti dalle Acli Na­
zionali a cui ci siamo ispi­
rati e da cui siamo stati il­
luminati. Nell’anno 2008,
neofiti dell’appartenenza
a tale associazione, dopo
un breve rodaggio, con la
consapevolezza della scel­
ta fatta e con gli ideali che
fervevano in noi, ci sia­
mo impegnati con pron­
tezza d’animo ad assolve­
re gli impegni a cui erava­
mo chiamati. Il tema di
quell’anno era “Tutti i colori del fare bene”, quello era
il nostro ideale, quello fu
il nostro impegno condi­
viso dal direttivo e dai po­
chi aclisti di allora; anche
se non numerosi, riuscim­
mo a dare una pennellata
di colore al quadro che vo­
levamo dipingere. La pro­
posta e tematica per l’an­
no 2009 era “Un fare famiglia” , un tema su cui c’è
tanto da dire, ma ci si ren­
de conto che non può es­
sere questa la sede per po­
terlo affrontare ed appro­
fondire. Ma una doman­
da sorge spontanea: esiste
ancora una famiglia intesa
come tale? Molti sono i se­
gnali contrastanti, troppi
sono gli attacchi ed i pro­
blemi posti in essere ed in­
dirizzati a minare la solidi­
tà di tale istituto: problemi
economici, problemi esi­
stenziali, separazioni, di­
vorzi, politiche mancanti
a sostenere la famiglia. Nel
2010 siamo stati chiamati
a riflettere sul tema “Sentinelle del territorio e costruttori di solidarietà”, te­
ma che suscitò in noi un
autentico fervore ed impe­
gno che ci sprona ed è vi­
vo in noi anche attualmen­
te. Infatti, stiamo portan­
do a termine l’iter per at­
tivare l’apertura del Banco
Alimentare nel nostro ter­
ritorio, un servizio che sa­
rà attuato con l’armonio­
sa collaborazione dell’Am­
ministrazione comunale
e dei servizi per le politi­
che sociali. Siamo convin­
ti che tale servizio sarà di
vitale importanza per co­
loro che si trovano ad af­
frontare momenti di diffi­
coltà, specialmente le fa­
Quinto anniversario della costituzione del Circolo
Un Caf delle Acli nel nostro territorio
miglie che si trovano in
particolari situazioni di di­
sagio a causa della crisi in
atto. Noi delle Acli non in­
tendiamo sostituirci a chi
è proposto oppure a chi
deve o vuole impegnar­
si in tale compito, ma sia­
mo convinti che possiamo
impegnarci ad alimentare
un’opera caritatevole vol­
ta a dare una mano a chi
vive in difficoltà; una goc­
cia non farà un mare, ma
tantissime gocce, messe
insieme, possono alimen­
tare una bolla d’acqua, un
ruscello ed un fiume vor­
ticoso. Tornando invece
con la mente al 2011, la ri­
flessione era “Chiamati al
lavoro”, tema non meno
importante del preceden­
te. In proposito abbiamo
in progetto l’apertura di
un centro di assistenza fi­
scale (Caf) nel nostro ter­
ritorio. Sarebbe veramen­
te bello se molti venisse­
ro chiamati ad un lavoro
sicuro, in modo particola­
re se essi fossero giovani
che guardano al domani,
quelli che non vedono la
luce che dovrebbe illumi­
nare il loro futuro; dram­
matico ed inaccettabile è
la mancanza di un lavoro
per i padri e le madri di fa­
miglia, con un lunario gra­
voso, indegno e disuma­
no, con figli da educare e
crescere in modo dignito­
so. Siamo alla fine dell’an­
no 2012, anno in cui sia­
mo stati chiamati a riflet­
tere su un tema che è un
riassunto dei quattro pre­
cedenti, “Il vero capitale è l’uomo”. In questo te­
Per la comunione agli ammalati
Dal prossimo anno la parrocchia
avrà ministri straordinari per l’eucaristia
D
on Antonello Grazio­
si osserva i ragaz­
zi che giocano a calcetto
nel campetto retrostante
alla parrocchia. Ora l’ora­
torio intitolato al nome di
Lorenzo De Nardis è dota­
to d’un impianto sportivo,
una nuova rete recinge il
battuto sul quale i giova­
ni si contendono il posses­
so del pallone, sono stati
costruiti anche degli spo­
gliatoi, il risultato è una
struttura ben attrezzata.
«I lavori, che comprende­
vano anche la sistemazio­
ne del piazzale della ca­
nonica, sono stati conclu­
si la scorsa estate», ci di­
ce il parroco, «a luglio c’è
stata l’inaugurazione, con
la messa, la benedizione
del campo ed un buffet,
nell’ambito della festa di
fine anno catechistico. In
quella circostanza, men­
tre i più piccoli partecipa­
vano alla caccia al teso­
ro, organizzata da catechi­
sti ed educatori, i ragaz­
zi del don facevano il sor­
teggio per il primo torneo
di calcetto parrocchiale.»
I ragazzi del don?! «Si fan­
no chiamare così i giova­
ni della parrocchia, han­
no una maglietta su cui è
scritto “I ragazzi del don”,
è una divisa con cui han­
no partecipato ai tornei di
calcetto nei paesi limitro­
fi. Ma, come vi dicevo, un
torneo si è svolto anche
qui, nel nostro oratorio.
E ci fu una festa in occa­
sione della chiusura, sem­
pre organizzata dai nostri
giovani parrocchiani.» Sul­
SOLUZIONE CRUCIVERBA DI SETTEMBRE 2012
la parete alla sinistra della
scrivania di don Antonel­
lo è appesa una foto che
lo riprende insieme ad ot­
to ragazzi. Gli chiediamo
quando e dove fu fatta.
«Volevo parlarvi anche di
questo. Ad agosto ho par­
tecipato, insieme con otto
nostri giovani parrocchia­
ni, quattro maschi e quat­
tro femmine, al “Percorso
sulle orme di S. Alfonso”.
In quattro giorni, dal 21 al
24 agosto, abbiamo visita­
to, seguendo l’Arcivesco­
vo, Bruno Forte, i luoghi
più importanti della vita
e dell’apostolato di S. Al­
fonso de’ Liguori: Napo­
li, Pompei, Castellamare
di Stabia, Amalfi e Ravel­
lo. Eravamo il gruppo par­
rocchiale più numeroso.
L’istantanea che vedete fu
fatta durante quel pellegri­
naggio. A Pompei visitam­
mo anche gli scavi archeo­
logici. È stata un’esperien­
za faticosa, ma molto inte­
ressante.» E siamo arrivati
ma l’insegnamento evan­
gelico irrompe prepoten­
temente. L’uomo non è un
capitale, merce di scam­
bio o di baratto e per far sì
che esso non sia tale, è ne­
cessario tutto ciò di buo­
no possa servire a valoriz­
zare e dare dignità all’uo­
mo, che è l’autentico ca­
pitale voluto dal Creato­
re per vivere con armo­
nia con tutto ciò che lo cir­
conda, voluto e nato libe­
ro, non schiavo del potere
economico, dell’arrogan­
za e del ricatto schiaviz­
zante; il valore dell’uomo
finisce dove muore la sua
dignità. A quanti credono
e crederanno nelle Acli,
un sincero augurio di feli­
cità e prosperità, un buon
Natale e felice anno nuo­
vo dal direttivo di ieri e di
oggi e dagli attuali cento e
più aclisti del nostro Cir­
colo, chiamati a riflettere
nel 2013 sul tema “Rigenerarci per il bene comune”.
Agostino Zaccagnini
Presidente del Circolo Acli
all’autunno. «L’anno cate­
chistico è cominciato con
la benedizione degli zai­
netti ed una giornata par­
ticolare per i bambini: do­
menica 30 settembre, do­
po la messa delle 11,15,
gli alunni della terza, quar­
ta e quinta elementare, in­
sieme con quelli della pri­
ma media, hanno man­
giato nell’oratorio. Erano
circa 90. I genitori hanno
provveduto al pranzo, ca­
techisti, educatori e colla­
boratori hanno badato ai
bambini. È stata una mia
idea, ho voluto che l’ini­
zio dell’anno catechistico
avvenisse nel segno del­
la fraternità.» A proposi­
to di collaboratori, c’è una
novità in parrocchia. «Lo
scorso 6 ottobre, un no­
stro parrocchiano, Pao­
lo Lanaro ha ricevuto il
ministero dell’accolitato.
Ora può aiutare il sacer­
dote nei servizi dell’altare,
cioè distribuzione dell’eu­
caristia, anche agli amma­
lati ed esposizione euca­
ristica nelle adorazioni. A
Dio piacendo, l’anno pros­
simo la nostra comunità
avrà anche ministri straor­
dinari dell’eucaristia. È un
ministero di durata trien­
nale, che permette di por­
tare la comunione agli am­
malati, così mi sarà possi­
bile coprire tutto il territo­
rio della parrocchia, divi­
dendolo in zone e sarà più
facile assistere persone in­
ferme ed allettate.» E que­
sti nuovi ministri quan­
do potranno essere al suo
servizio? «Precisamente,
dall’11 ottobre 2013, quan­
do riceveranno il ministe­
ro dall’Arcivescovo. Ov­
viamente, ora si stanno
preparando ad esercitare
il nuovo incarico.»
DICEMBRE 2012
Vivere a
L’
incontro con il nostro
amico Giuseppe Di
Fabio prende subito un’in­
solita piega. Dovevamo
parlare dei “Briganti della
Majella”, ma la discussio­
ne presto volge al lessico
della musica, all’etimo ed
al significato dei termini.
In molti, per esempio, par­
liamo, indifferentemente,
di “musicisti” e “suonato­
ri”? È un errore, sul quale,
magari, si può anche sor­
volare. Ma è comunque
un errore. Così, però, si ri­
schia di deragliare, allon­
tanandosi dall’argomen­
to da trattare, che è la folk
band di cui Di Fabio è uno
dei fondatori e compo­
nenti. Il colloquio va avan­
ti per tre quarti d’ora tra
scantonamenti e passi in­
dietro, per tornare al tema
principale. Andiamo con
ordine. “I Briganti della
Majella” suonano e canta­
no insieme, ormai, da sei
anni. I membri del gruppo
sono: Gianfranco Maria­
ni, di Caramanico, zampo­
gna e ciaramella; Pompeo
Valentini, di Treglio, orga­
netto; Diego Papponetti,
di Crecchio, fisarmonica;
Giancarlo Bianchi, di Pia­
nella, tamburi a cornice e
“idiofoni”; Lorenzo Beril­
li, di Abbateggio, chitar­
ra e voce; infine, come già
accennato, il nostro con­
cittadino, Giuseppe Di Fa­
bio, du-bbòtt, “vurra vur­
ra” e voce. Basta leggere
di quali strumenti si ser­
ve per capire che il grup­
po propone musica popo­
lare e tradizionale. Non è
un caso che tutto sia co­
minciato a Scapoli, in pro­
vincia di Isernia, dove
ogni anno si tiene un ra­
duno di suonatori di zam­
pogna, organetto ed altri
strumenti tipici. Lì si in­
contravano, puntualmen­
te, ogni dodici mesi, i “Bri­
ganti della Majella”, sen­
za ancora sapere di esser­
lo. La passione condivi­
sa per il folk abruzzese ha
originato non solo forti le­
gami d’amicizia, ma anche
un’idea: valorizzare, difen­
dere e diffondere la cultu­
ra dei nostri padri, le radi­
ci della nostra identità. Ec­
co perché si definiscono
“suonatori”, non “musici­
sti”. Chiediamo a Di Fabio
in cosa differiscano i due
concetti: «Il suonatore», ri­
sponde, «è un cantastorie,
è una figura legata al terri­
torio, alla musica etnica.
Non gli puoi chiedere di
suonare Mozart, ne sarà
anche capace, ma questo
lo devi chiedere ad un mu­
sicista.» Voi cosa suona­
te? «Il “saltarello”, la “got­
ta”, la “ballarella”, i “can­
ti a dispett”… le musiche
tradizionali abruzzesi, so­
prattutto quelle dell’area
della Majella, con cui si di­
vertivano i briganti d’una
volta.» Scusa, cosa sono i
DICEMBRE 2012
ECONOMIA | SOCIETÀ CIVILE | VOLONTARIATO
7
“I Briganti della Majella”
Alle radici della nostra identità
“canti a dispett”? «Stornel­
li abruzzesi, talvolta pic­
canti, molto spesso canta­
ti a braccio…» Cioè, si im­
provvisa. «Esattamente.»
Cosa sono gli “idiofoni”?
«Oggetti d’uso quotidia­
no, utilizzati come stru­
menti musicali, per esem­
pio, la tavola per lavare i
panni, sulla quale si bat­
te un cucchiaio di legno.»
Precisamente, cos’è il dubbòtt? «Un organetto dia­
tonico. Per i pastori, la fi­
sarmonica
tradizionale
era troppo ingombrante
da portare nella transu­
manza, così venne inven­
tato uno strumento simi­
le, ma più piccolo: il dubbòtt.» Avete suonato an­
che a Scafa, durante l’ulti­
ma notte bianca. «In que­
sti sei anni abbiamo suo­
nato soprattutto in Moli­
se, siamo conosciuti più
in quella regione che nel­
la nostra. Devo precisare
che noi siamo una band
itinerante, suoniamo an­
che sul palco, ma prefe­
riamo girare per le strade,
stare in mezzo alla gente e
coinvolgerla. Partecipan­
do ai vari eventi, compre­
si i presepi viventi, abbia­
mo constatato che sono i
giovani i più curiosi, quel­
li che si avvicinano e si in­
trattengono di più con noi.
Così, ora, stiamo lavoran­
do ad un progetto per por­
tare le nostre musiche nel­
le scuole. I ragazzi abruz­
zesi sembrano molto in­
teressati alla tradizione.»
Scusa, perché dici “musi­
che”? Intendi i generi?«Nel
nostro gergo, si usa que­
sto termine. Il saltarello, la
Una nuova associazione: “Scafa in festa”
Foto Immagine Scafa (Pe)
Attivi da gennaio a dicembre
L’
organizzazione delle feste patronali, lo
scorso agosto, è stata una
sorta di collaudo, il primo
vero esame per valutare l’efficienza del gruppo. Quel
nome, “Scafa in festa”, però, rischiava di generare un
equivoco, inducendo a pensare che si trattasse d’un comitato formatosi unicamente per promuovere le celebrazioni del Santo Patrono. Invero, stiamo parlando
di un’associazione, con tanto di statuto e cariche, costituitasi ai primi dello scorso
luglio e che intende operare nel territorio dodici mesi l’anno. A fare chiarezza in
proposito sono il Presidente, Rocco Posata, dipendente del Comune di Scafa, il
segretario, Simone Monaco,
laureato in Scienze sociali
ed Emiliano Bosco, Tecnico
di radiologia medica. L’età
media della compagnia è assai bassa, Posata ha quarantatré anni ed è il socio più
“anziano”. «”Scafa in festa”
è nata per organizzare eventi socioculturali», ci spiegano, «ci stiamo già dando da
fare per le festività natalizie
ed anche per il Carnevale».
Ed a che punto siete? «A
buon punto, il risultato del
lavoro svolto la scorsa estate è stato molto incoraggiante. In una quarantina di giorni, siamo riusciti ad organizzare le feste patronali, grazie anche alla collaborazione di tante persone che non
erano iscritte all’associa-
zione, al sostegno del parroco e dell’Amministrazione comunale. Ad alimentare il nostro entusiasmo sono
stati, soprattutto, quei tanti
concittadini che hanno mostrato di apprezzare i nostri
sforzi. D’altra parte, se abbiamo messo insieme settantacinque sponsor, significa che molta gente aveva fiducia in noi. Durante la raccolta di fondi, abbiamo trovato una buona accoglienza
in tutte le abitazioni, in tutti gli esercizi commerciali ed in tutte le aziende. Per
vicinarono altri ragazzi che
ci dicevano di essere rimasti colpiti dall’affiatamento
che c’era tra noi e che sarebbero stati felicissimi di darci una mano in futuro. Noi
siamo pronti ad accoglierli
a braccia aperte: più ne siamo, meglio stiamo. Un ringraziamento lo dobbiamo a
Lanfranco Ciamponi, Presidente del Consiglio comunale (incaricato di coadiuvare il Sindaco nelle Politiche giovanile e dello Sport,
n.d.r.), che, fino ad oggi, ci
è stato particolarmente vici-
Foto Immagine Scafa (Pe)
un gruppo giovane come il
nostro è stata un’esperienza molto importante. L’ultima sera di festa, eravamo
seduti ad un tavolo, si av-
no.» D’accordo, buono l’esordio. Parliamo del presente e, possibilmente, del futuro. «Stiamo lavorando ad
un progetto che ci sta molto
gotta, la ballarella… sono
musiche.» Una curiosità.
Per quanto sembri strano,
stando a quello che abbia­
mo appena ascoltato, ci
sono diverse affinità tra il
folk abruzzese ed il blues:
voi improvvisate, come i
bluesmen nelle jam ses­
sion, usate come loro la
tavola per lavare i panni
e suonate l’organetto dia­
tonico, mentre nel blues si
suona l’armonica diatoni­
ca. Eppure, l’Abruzzo è co­
sì lontano dal Mississippi
e dalla Louisiana. «Vi sor­
prenderà, ma è così.»
a cuore: vorremmo istituire
un premio letterario, preferibilmente in collaborazione con l’Istituto comprensivo. Al più presto ne parleremo con alcune persone di
Scafa cui chiederemo di far
parte della giuria. Nel nostro paese vivono uomini e
donne che si dedicano ad attività creative, che dipingono, scrivono racconti o poesie o libri di saggistica, alcuni di loro, come Arnaldo De Amicis, hanno anche
vinto dei premi. Tutte queste persone sono una componente importante del patrimonio culturale locale e
a noi piacerebbe che questa
ricchezza venisse davvero
valorizzata. Recentemente,
un nostro concittadino, Carlo Di Venanzio, ha pubblicato un libro fotografico e Mino Gelsomoro, un fotografo professionista, ha esposto delle vecchie istantanee
di Scafa, di valore storico,
nell’ex asilo delle Clarisse.
A nostro parere, occorre lavorare di più sulla falsariga
di tali iniziative.» Qualcosa
da aggiungere? «Prima accennavamo a don Antonello Graziosi. Ci piacerebbe
fare qualcosa anche per l’oratorio di Scafa, collaborare con i ragazzi che lo frequentano». Il parroco, sicuramente, ne prenderà nota.
«Per concludere, dato che il
prossimo numero di “Vivere a Scafa” uscirà a dicembre, attraverso il vostro giornale facciamo a tutti i lettori i nostri più sinceri auguri
di buon Natale e felice anno
nuovo.»
Chiunque voglia avere ulteriori informazioni sull’associazione “Scafa in festa” può telefonare al 3475147575 o al
3471088318. In alternativa, può rivolgersi all’indirizzo e-mail [email protected]
8
Vivere a
ECONOMIA | SOCIETÀ CIVILE | VOLONTARIATO
Menzione d’onore ad Arnaldo De Amicis dal Premio nazionale “Gabriele d’Annunzio”
L
o scorso 21 ottobre, a Cit­
tà S. Angelo, al nostro con­
cittadino Arnaldo De Amicis
è stata conferita la Menzione
d’onore dal Premio nazionale
di poesia e narrativa “Gabrie­
le d’Annunzio”, Seconda edi­
zione. Promotrice del premio è
l’associazione culturale “Area
Libera”, De Amicis ha concor­
N
el numero di dicembre
2011 vi parlammo del
gruppo che si era formato su
Facebook “Le Scafe!... bbene­
dette stu pahèse”. Spiegam­
mo che si trattava di 215 iscrit­
ti che, pubblicando sul noto
social network foto prese dal
proprio album di famiglia e
commentandole, avevano da­
to vita ad una sorta di museo
virtuale della storia del nostro
paese. La ragione del grup­
po era (ed è) sintetizzata nel
motto: «Alla ricerca delle ra­
dici, dei ricordi e dell’identi­
tà di Scafa.» Quando scrivem­
mo quell’articolo erano state
pubblicate solo (si fa per di­
re) 170 foto. Da allora ad oggi
(siamo ai primi di novembre) il
gruppo è cresciuto fino ad ave­
re 799 iscritti, il numero delle
foto pubblicate ha superato il
migliaio. La vera notizia, però,
è un’altra: grazie all’impegno
di uno dei due amministrato­
so per la Sezione C, Poesia dia­
lettale, con “Tramonto” (la se­
zione D era quella della narrati­
va, la B quella Speciale giovani,
la A per la Poesia in lingua). «Il
professor Gabriele Centorame,
Presidente di “Area Libera”, mi
ha presentato alla platea co­
me “l’uomo che ha fatto spo­
sare la Majella ed il Gran Sas­
so, dal cui matrimonio è nato
il popolo abruzzese”», ricorda
De Amicis. Infatti, in “Tramon­
to” si legge che le due monta­
gne “’insieme, hanne fatte tutte
nu, “forti e gentili” straurdinarie
popule Abruzzese.» La poesia
premiata è inclusa nella secon­
da edizione, fresca di stampa,
di “Poesie, Pensieri e Ricordi”,
una raccolta delle opere di De
Amicis, con una prefazione di
don Dino Bertanza, compianto
parroco di Scafa, che nel 2008,
commentando la prima edizio­
ne, scriveva: «Pensieri, arguti,
scapigliati, spassosi, ma anche
la testimonianza di un cammi­
no per le strade dei nostri bor­
ghi antichi ricordando perso­
Le foto del gruppo “Le Scafe!...
bbenedette stu pahèse” raccolte in un libro
Foto Immagine Scafa (Pe)
ri e fondatori del gruppo, Mino
Gelsomoro (l’altro è Fabio Di
Venanzio, che nel frattempo è
stato eletto consigliere comu­
nale) tutto il materiale pubbli­
cato su Facebook da “Le Sca­
fe!... bbenedette stu pahèse” è
stato raccolto e stampato, pra­
ticamente è un libro cartaceo
che chiunque può acquistare
o andare a sfogliare presso lo
studio Foto Immagine, di cui lo
stesso Gelsomoro è titolare. Si
tratta d’un album fotografico
voluminoso, 568 pagine cor­
redate di post, cioè commen­
ti, che in moltissimi casi sono
didascalie, con copertina ri­
gida che riproduce le foto dei
membri del gruppo. La pubbli­
cazione del libro è stata possi­
bile grazie a Likebook Group,
ne care e comunicare a tutti
un messaggio d’amore… Il dia­
letto stesso, così armonioso,
anche se poco comprensibi­
le dalle nuove generazioni im­
bevute di televisione, porta a
invidiare i nostri antenati che
con la loro povertà donavano
con belle espressioni la genui­
na serenità dell’anima.»
un’applicazione Facebook, in
altri termini un servizio che
questo social network mette a
disposizione dell’utente. Stia­
mo parlando della nuova fron­
tiera dell’editoria, il “print on
demand”, letteralmente “stam­
pa su ordinazione”. Per essere
più precisi: l’editore, in questo
caso Likebook Group, stampa
solo le copie del libro che gli
vengono ordinate. Gelsomo­
ro non ha fatto altro che cura­
re l’impaginazione e metterla
a disposizione della casa edi­
trice, un lavoro che, a scanso
di equivoci, egli ha svolto gra­
tuitamente. Il prezzo del libro,
purtroppo, è elevato: 130 euro,
più 20 di spedizione (ma, ripe­
tiamo, nemmeno un centesimo
andrà in tasca a Gelsomoro).
Ad ogni modo, chiunque inten­
da ordinare una copia del libro
o anche soltanto sfogliarlo po­
trà rivolgersi a Foto Immagine,
a Scafa, in Corso I Maggio.
Gli amministratori del gruppo Mino Gelsomoro e Fabio Di Venanzio
L’ultima rappresentazione della compagnia teatrale “Cuscì… è… se… te… piace”
I
Quelle straordinarie storie di tutti i giorni
l titolo della rappresentazione era
“Quattro farse sul comò”, perché, co­
me spiegava al pubblico la regista Ma­
ria Concetta Cavallaro, lo spettacolo era
suddiviso in «farse indipendenti l’una
dall’altra e con tematiche diverse». Dun­
que, per intenderci, non una sola com­
media da recitarsi in uno o più atti, ma
quattro storie diverse. L’unico elemento
che avessero in comune era il dialetto
abruzzese, con cui si esprimevano i per­
sonaggi. Ad essere messa in scena, infat­
ti, era la nostra quotidianità, casi e circo­
stanze in cui ogni abruzzese di provincia
si imbatte pressoché tutti i giorni. Un po’
è come vedersi allo specchio o osserva­
re, ma da un posizione insolita, il nostro
modo di vivere, di metterci in relazione
con gli altri, le nostre abitudini, perfino il
nostro modo di gesticolare. Così, duran­
te lo spettacolo, viene quasi da dare un
colpetto di gomito a chi ti è seduto vici­
no e chiedergli: ma siamo davvero così?
Il punto è che, sì, siamo così. Perché in
quel ritratto, inutile negarlo, ti riconosci,
ti sembra quasi di essere sul palco, ti
ricordi che qualche volta quelle espres­
sioni grossolane e divertenti le hai pro­
nunciate anche tu, sono uscite dalla tua
stessa bocca. Siamo, più o meno, così
come ci rappresentano quegli attori, che
non vuol dire affatto essere peggiori o
migliori dei lombardi, dei piemontesi, dei
siciliani..., ma solo che abbiamo la nostra
cultura, la nostra storia, la nostra iden­
tità e le nostre peculiarità. E se questo
ritratto non ti piace, fattene una ragione,
perché se c’è una cosa che proprio non
puoi scegliere è il posto in cui nascere.
Prendete la farsa “Pure mariteme vuleve
fa’ lu sindeche”, di Maria Concetta Caval­
laro, in cui si incontrano quattro donne
i cui coniugi aspiravano a diventare pri­
mo cittadino, ma sono stati sconfitti alle
ultime elezioni comunali. Mio marito se
avesse vinto avrebbe fatto questo, mio
marito avrebbe fatto quest’altro, il mio
sì che avrebbe meritato di vincere, altro
che il tuo... Era poi così inverosimile?
Certo, qualche esagerazione, qualche
forzatura c’è sempre, bisogna pagare
dazio allo spettacolo, ma – diciamoci la
verità - puoi trovarti in mezzo ad una cir­
costanza simile in una qualsiasi località
delle nostre parti. Ed era poi così lonta­
na dalla realtà la farsa “Tuppe… tuppe…
Marescià”, sempre della stessa autrice?
Litigi tra compaesani, uomini sposati
che si affidano a certe “massaggiatrici”,
la moglie tradita che dà in escandescen­
ze, insulti tra donne nella caserma dei
carabinieri... In fin dei conti, niente che
possa meravigliare. Infine, nelle due far­
se di Luigi Cecamore, “La questione” e
“La lettere de raccumandazione”, a far
da padrone è l’equivoco. Basta poco per
fraintendere: cosa volete che pensi un
abruzzese che abbia poca familiarità con
la lingua italiana quando gli viene detto
che un altro uomo lo attende «in gabinet­
to»? Può accadere che malintesi sorgano
anche tra un avvocato ed un contadino,
al punto che una semplice sciocchezza
venga scambiata per un caso d’estrema
gravità, come un omicidio. Anche qui il
quadretto è abbastanza familiare.
Lo spettacolo si è tenuto nel circolo
“Free time” di Scafa, la sera del 1° set­
tembre. Ad inscenare le farse è stata la
compagnia teatrale di Scafa “Cuscì… è…
se… te… piace”. I nomi degli interpreti:
Oscar Zappacosta, Anna Rita De San­
ctis, Nino Di Blasio, Bernardetta Falasca,
Franco Natarelli, Milva Di Renzo, Loren­
zo Orsini, Marina Di Rupo e Maria Rita
Ronzone. La scenografia è stata ideata e
realizzata da Cristian Serafini. Come già
detto, la regia è stata di Maria Concetta
Cavallaro. Un’ultima annotazione. Per
concludere la serata, Anna Rita De San­
ctis, Marina Di Rupo e Maria Rita Ronzo­
ne hanno imitato le Sorelle Bandiera che,
come molti ricorderanno, ebbero il loro
momento di celebrità sul finire degli anni
’70, grazie al programma di Renzo Arbo­
re “L’altra domenica”.
IL 4 NOVEMBRE A SCAFA
DICEMBRE 2012
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Vivere a Scafa Dicembre 2012