VillaNazareth
Pe r i o d i c o s e m e s t ra l e a c a ra t te re c u l t u ra l e
Poste Italiane S.p.A. Sped. in a.p. - D.L. 353/03 conv. in L. 46/04, art. 1 comma 2 - CNS/AC - Roma - In caso di mancato recapito inviare al CMP Romanina per la restituzione al mittente previo pagamento resi - TAXE PERçUE - TASSA RISCOSSA - ROMA
Anno XXI | Numero 65 | Giugno 2010
«
Annus sAcerdotAlis 2009/2010
Nel tempo in cui viviamo c’è grande bisogno di sacerdoti che parlino di Dio
al mondo e che presentino a Dio il mondo; uomini non soggetti ad effimere
mode culturali, ma capaci di vivere autenticamente quella libertà
che solo la certezza dell’appartenenza a Dio è in grado di donare.
»
2
Sommario
essere sacerdoti
a Villa nazareth...
I
n occasione dell'anno sacerdotale indetto da
Benedetto XVI, vorrei riflettere sul ruolo straordinario che i sacerdoti hanno avuto e continuano ad avere per Villa Nazareth. Quelli che
hanno intrattenuto legami con la nostra comunità sono stati tanti e la loro presenza è stata
indispensabile e continua ad essere inestimabile per la realizzazione di ciò che il Card. Tardini aveva pensato. Un ministero sacerdotale
vissuto e scandito insieme ai nostri ragazzi universitari è motivo di reciproco arricchimento
nonchè di sperante condivisione della presenza del Signore in ogni gesto quotidiano. Il
loro compito è rivolto ad offrire un contributo
essenziale alla guida spirituale degli studenti,
la quale è caratterizzata anzittutto dalla condivisione della vita in residenza e dalla disponibilità al dialogo. La formazione cristiana a Villa
Nazareth è ricca di momenti unici per una libera crescita della persona; diversi sono gli interventi che i sacerdoti sono chiamati a
svolgere insieme ai ragazzi: la celebrazione dell'Eucarestia quotidiana, la recita del rosario per
villa nazareth | Giugno 2010
il mese di maggio, le liturgie penitenziali, la lectio divina, l'organizzazione di ritiri spirituali
nei due tempi di avvento e quaresima, la realizzazione del corso quadriennale di teologia,
momento di alta formazione culturale e di confronto esegetico con le Scritture. Nei gruppi regionali, collaborano alla realizzazione dei ritiri
spirituali in loco e assicurano il loro contributo
per i seminari. I nostri sacerdoti partecipano
alle occasioni di ogni famiglia, sia liete che dolorose e rappresentano l'incarnazione dell'ideale di diaconia proprio di Villa Nazareth.
La loro presenza costituisce un bellissimo
elenco. Vorrei ricordare, in particolare, mons.
claudio Maria celli, presidente del Pontificio
Consiglio per le Comunicazioni Sociali e vice
presidente della fondazione "Comunità Domenico Tardini" e i sacerdoti che vivono oggi
l'esperienza attiva insieme agli studenti: don
sergio Bertocchi (laureando in International
Business alla St. John University, licenza in
Scienze Sociali alla Pontificia Università Gregoriana), don stefano Modica (corso di Dottorato in Bioetica all’Università “Regina
Apostolorum”), padre salvatore sessa (dottorando in Scienze Bibliche al Pontificio Istituto Biblico), don Andrea Manto (direttore
dell’Ufficio Nazionale di Pastorale Sanitaria
CEI-Roma e docente di Teologia) che segue la
formazione spirituale delle studentesse e infine il nuovo arrivato don Andrea secci (licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio
Istituto Biblico).
Il Cardinale con don Stefano Modica
SoMMARIo
FeSta deLLa FaMIGLIa
3 Profeti nel mondo di oggi | del card. Jean-Louis Tauran
4 I miei novant’anni: riflessioni | della prof.ssa Angela Groppelli
5 un grazie per “villa nazareth Oggi” | della prof.ssa Angela Groppelli
SeMInarIO deLLe PaLMe
6 Bioarchitettura: realmente sostenibile ? | di Angela Corcella
7 un rapporto più responsabile con l’ambiente | di Pierpaolo La Spada
GruPPI reGIOnaLI
8 un pezzo di storia della Sardegna | di Marco Pusceddu
Salute del corpo, dell’anima, dell’ambiente | di Paolo Pinto
9 un mondo parallelo | di Antonino Catalano
reato di clandestinità: una legge miope | di Andrea Luzzana
SPIrItuaLItà
n.64/Giugno2010
Villa nazareth
Semestrale a carattere culturale
Aut. n. 676/89 del 4/12/1989 − Tribunale Civile di Roma
redazione: Via D. Tardini, 35 − 00167 Roma
e-mail: [email protected]
telefono: 06 666971
edItOre: Fondazione “Comunità Domenico Tardini”
dIrettOre reSPOnSaBILe: Emilio Vinciguerra
COOrdInatOre dI redazIOne: Angelo Tumminelli
GraFICa: Ludovico Ferranti
FOtO: Marco Di Nonno, Dario Impalà, Antonio Conduce, Lorenzo Tama
HannO COLLaBOratO: Angela Groppelli, Angela Corcella,
Pierpaolo La Spada, Matteo Mancini, Marco Pusceddu,
Claudio Maria Celli, Paolo Pinto, Antonino Catalano, Andrea Luzzana, Michele Brescia, Stefano Modica, Andrea
Secci, Francesco Zinchiri, Maurizio Giorgi, Claudia Manfredini, Gabriele Tucciarone, Martina Di Meo, Chiara Moriconi, Pier Silverio Pozzi, Domenico Telesca, Giacomo
Guarini, Vincenzo Rosito, Gennaro Cataldo, Maria Cristina Girardi
StaMPa: Postel S.p.A., Roma
10 un’icona che si lascia percorrere dai sentieri del mistero | di don Antonio Stefano Modica
umiltà: virtù silenzionsa e fragile | di don Andrea Secci
11 L’arte di amare | di Francesco Zinchiri
Cene SOCIaLI e InCOntrI CuLturaLI
12 La politica estera del governo Craxi | di Maurizio Giorgi
13 Per un cammino dialogante | di Giacomo Guarini
GIOrnate deL FOndatOre
14 La filocalia del quotidiano | di Michele Brescia
15 Farsi incontrare | di Vincenzo Rosito
attIvItà deGLI StudentI
16 esplosione di creatività | di Angelo Tumminelli
“College cup” | di Gennaro Cataldo
aSSOCIazIOne
17 Il nostro monte Oreb | di Pier Silverio Pozzi
18 La dialettica della storia della Salvezza | di Maria Cristina Girardi
19 “I Care” | di Maurizio Giorgi
nOtIzIarIO
20 Studenti | Lauree, specializzazioni, master e attività lavorative
22 album di famiglia | I lieti eventi
23 I nostri cari | Un ricordo particolare
Festa della famiglia 3
villa nazareth | Giugno 2010
IL Card. tauran Il coraggio di combattere il male e di sostenere il bene
Profeti nel mondo di oggi
La professoressa angela Groppelli in occasione del suo 90° compleanno ha voluto presenti il
compianto cardinal tomàs Spidlik e il cardinal jean-Louis tauran, presidente del Pontificio
Consiglio per il dialogo Interreligioso, del quale pubblichiamo di seguito un estratto dell’omelia che egli ha pronunciato durante la celebrazione eucaristica.
P
rima di tutto si pone l’interrogativo: chi è
veramente Gesù per noi?
Noi non possiamo non annunciare che Gesù
di Nazareth, uomo-Dio, non solo parla a nome
di Dio, ma è Dio che parla in lui. È la rivelazione perfetta. In lui coincidono la profezia e
l’oggetto della profezia. Per questo Gesù è
profeta ed insieme più che profeta. Il suo messaggio è destinato a tutto il mondo.
Il grande messaggio di grazia che Gesù annuncia può essere riassunto forse in queste
parole: Gesù rivela un Dio che è con noi in
ogni circostanza della nostra esistenza
umana, nella gioia come nella sventura, nella
prosperità come nella precarietà.
In un certo senso anche a noi, nella società
di oggi, viene richiesto di ricordare all’uomo,
tentato di prendere il posto di Dio, che è soltanto una creatura. E tutti assieme dobbiamo
avere il coraggio di dire ciò che è male, di sostenere tutti coloro che operano per il bene
dell’uomo. Dobbiamo avere il coraggio di far
scoprire a tutti la presenza di Dio anche nell’uomo di oggi così fragile e tentato di inginocchiarsi davanti ad altri dei. Abbiamo il
compito di far emergere tutto ciò che è buono
considerare le divisioni, le separazioni come
inevitabili, cerchiamo di favorire la comunicazione, la comunione.
Tutto questo può sembrare difficile da realizzare, ma non possiamo dimenticare che l’amore
di Dio è stato infuso nel nostro cuore. ora ci ricorda San Paolo: “L’amore è paziente, tutto
copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta”.
[di jean-LOuIS Card.tauran]
perché Dio è all’opera in ogni essere vivente.
Forse queste “parole di grazia” di cui parla
Luca consistono oggi nel dire ad ogni fratello
ed ogni sorella dell’umanità: “Tu sei capace di
diventare santo, cioè tu sei capace di vivere
con Dio”.
Allora penso alla nostra amica Angela
Groppelli. Nella sua vocazione di educatrice
ha capito che esercitare l’autorità, guidare un
giovane sulla strada della vita non è altro che
aiutarlo a crescere. Autorità, auctoritas in latino, viene dal verbo augere, che vuol dire crescere. Altri sono molto più qualificati di me
per descrivere ciò che è stata ed è tuttora la
vita e l’opera della dottoressa Groppelli. Ma
mi pare che il suo lungo servizio alla gioventù
ci sproni a dare fiducia agli altri, in particolare
ai giovani: hanno talenti, capacità che dobbiamo far emergere, ed è questo in fondo lo
scopo dell’educazione; invece di condannare
cerchiamo di rispettare e di comprendere l’altro, offriamo una mano che aiuti a crescere e
non necessariamente a riprodurre ciò che noi
abbiamo realizzato. Invece di sospettare, di
scoraggiare, di criticare cerchiamo tutti di costruire qualcosa di nuovo e di bello. Invece di
durante la celebrazione eucaristica
Festa della famiglia
4
La PrOF.SSa GrOPPeLLI
Il bilancio di una vita
i miei novant’anni:
riflessioni
H
villa nazareth | Giugno 2010
[di anGeLa GrOPPeLLI]
o pensato di spiegare perchè ho voluto festeggiare solo a Villa Nazareth i miei novant'anni, nonostante viva intensamente la
appartenza ad altre realtà. Penso che questo
sia il luogo in cui ho avuto modo di mettere a
frutto tutte le mie esperienze passate e dove
ho maggiormente concretizzato quei valori ricevuti pure da una formazione variegata e
profonda alla quale molteplici dimensioni
hanno contribuito: ho avuto una famiglia
splendida, la quale costituisce da sempre le
radici profonde della mia esistenza umana e
della mia appartenenza alla Chiesa e alla società. Ho ricevuto già tanto ed oggi parenti vicini e lontani trovano in me un importante
punto di riferimento oltre che un sostegno e
una guida.
La prof.ssa (a sinistra) con la sua famiglia
Ho una Comunità che ho scelto a sedici anni
e nella quale ho sempre trovato una via preziosissima nel discernimento della chiamata
a seguire Gesù Cristo, la cui morte è fonte di
speranza per il mondo intero.
Ho vissuto l'ambiente dell’università e dei
servizi psicologici, come vocazione laicale per
un servizio competente alla società: la psicologia come scienza è rivolta ad un aiuto concreto perchè si possa essere felici nel tempo e
perchè ci si senta perfettamente integrati alla
realtà sociale. Ritengo che il servizio professionale che ho svolto per molti anni sia stato
e sia tuttora un ambiente di alta cultura dove
sono state messe a frutto le mie competenze
e le mie capacità. Il posto che Villa Nazareth
occupa nella mia vita è particolare, e non mi
spiego il perché: sono certa che la mia lunga
attività a Villa Nazareth sia stata dovuta al
fatto che, sin dal mio primo incontro con questa realtà, mi sono spesa per essa e, sempre
con maggiore vigore, ho imparato ad amarla
per quello che è, nella sua vocazione alla Carità per il prossimo. A Villa Nazareth giovani
ricchi del dono dell'intelligenza sono chiamati ad assumere consapevolezza e responsabilità del carattere che rende l’uomo come
Dio l’ha voluto nella creazione, cioè simile a
Sé. Tuttavia, pur avendo una direzione educativa specifica, questa realtà lascia al singolo la
libertà di una scelta autonoma e responsabile
e tiene conto di un percorso che non è soltanto relativo agli studi ma che riguarda
l'aspetto integrale della vita della persona.
La mia presenza a Villa Nazareth risale al
1951 e da sempre mi sono fatta sua rappresentante in ogni campo, da quello sociale a
quello scientifico e culturale.
Ho sempre cercato di trasmettere l'autentico
valore del merito non inteso come privilegio
ma come dono reso responsabilmente per il
bene dell’umanità.
Questa festa è stata per me particolarmente
sofferta perché non mi era facile trovare la
giusta espressione ai miei sentimenti, mi era
difficile cioè esprimere la consapevolezza che
a novant’anni i ricordi diventano di assoluta
importanza, e che la condivisione e l’affetto
aumentano proporzionatamente al trascorrere del tempo.
Come un'illuminazione, mi venne l'idea di
ringraziare Villa Nazareth attraverso la stesura di un documento che ne ripercorresse la
storia e ne evidenziasse, al tempo stesso, importanza e ruolo. Ricevetti la diponibilità alla
collaborazione di molte persone e quindi, le
ansie e trepidazioni si trasformarono in gioia
sempre maggiore. Il documento elaborato,
"Villa Nazareth oggi", vuole documentare le
dinamiche di alta e professionalizzante responsabilità che stanno alla base dello sviluppo e della crescita della realtà pensata da
Tardini. Concludo con un estratto dei passaggi
significativi dell'intervento tenuto da me proprio in occasione della festa della famiglia:
« Grazie. Mi rendo conto dell'altissimo significato dei presenti e vi ringrazio tutti di vero
cuore. E' qui rappresentata anzitutto la Chiesa
e lo stesso cardinal Tardini, che disse: “la scrivania è il mio altare”. Ringrazio il nostro cardinale, Achille Silvestrini, che dopo Tardini e con
Samorè, mi ha chiamata per gli universitari di
Villa Nazareth e mi ha voluto sempre accanto
a sé; gli amici di sempre, importanti per l’autorevolezza con la quale compiono il loro importante incarico nella Chiesa: il cardinale Jean
Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, e il cardinale
Tomas Spidlik, impegnato a lungo nel Pontificio
Istituto orientale, di cui negli ultimi mesi sto
leggendo con tanta partecipazione l’incomparabile testo sulla spiritualità orientale e la preghiera; i sacerdoti, sia quelli che sono passati a
Villa Nazareth e oggi hanno compiti di responsabilità nella Chiesa, sia quelli che sono presenti oggi, tutti con lo stesso spirito di servizio
Con i colleghi di università
In un convegno dello scorso maggio a Sperlonga
di testimonianza e carità; i Consigli delle quattro strutture portanti della nostra realtà: grazie
per aver accettato l’impegno di guida per Villa
Nazareth, adeguandola ai nuovi tempi, e per essere stati testimoni del principio “i più grandi
per i più piccoli”; gli amici: grazie a voi amici,
che ho incontrato attenti e comprensivi nei momenti difficili del bisogno come la diaspora e in
altre tappe del lungo percorso. Grazie per la vostra fedeltà, e qui ci sono Bruno Silvestrini, Marilù e Piero Boschi Rossini, Donatello Gianni,
Giorgio e Rita Graziani, Nicola e Ileana De Angelis, Lea Scaletti Di Grazia, e tanti altri. oggi,
con il Prof. Aldo Italiani, che ha partecipato a
tutti i percorsi, sono presenti gli amici di tutti i
tempi.
Grazie a voi studenti, ragazzi e ragazze: è per
voi che sono venuta, che sono rimasta e che
sono ancora qui oggi. Vi ho conosciuti sempre
disponibili nella partecipazione per un cammino di responsabilità, di competenza e di
servizio. Penso alle vostre famiglie, che mi circondano di attenzioni. Vi pensano e desiderano che vi curiamo come loro farebbero, e
vogliono che vi diamo ciò che non sempre vi
possono dare. Grazie ai collaboratori, e in particolare al “personale”, presente come e più
ancora che in casa propria: senza di loro non
ci sarebbero quei momenti fraterni a cui partecipa la grande comunità. Grazie al mondo
della cultura, ossigeno della nostra realtà.
Ecco a rappresentarlo il nostro carissimo Prof.
Cesare Mirabelli, che ci commuove per la continuità e la particolarità della sua presenza, e
anche i nostri carissimi Clelia e Damiano Nocilla, amici dei quali gli studenti, che pur
hanno tanti esempi negli ex alunni, hanno bisogno per prepararsi ad entrare in quel
mondo dal quale non provengono e per cogliere ciò che è richiesto a tutti nelle responsabilità professionali, sociali e culturali».
Festa della famiglia 5
villa nazareth | Giugno 2010
rInGrazIaMentI
La riconoscenza della prof.ssa per la Comunità
un grazie per “Villa
nazareth oggi”
N
[di anGeLa GrOPPeLLI]
ell’opuscolo “Villa Nazareth oggi” che
molti hanno ricevuto sono messe in evidenza
le singole persone che operano a Villa Nazareth
e i loro rispettivi incarichi. Vorrei esprimere un
sentito ringraziamento a tutti coloro che si
sono adoperati per la realizzazione di questo
lavoro, per l'impegno e la professionalità profusi nella collaborazione quotidiana.
Innanzitutto occorre ringraziare i Consigli: la
Fondazione Sacra Famiglia di Nazareth, la Fondazione Comunità Domenico Tardini, l’Associazione Comunità Domenico Tardini e Villa
Nazareth Servizi. Desidero inoltre rivolgere un
pensiero di ringraziamento a quanti ricoprono
incarichi di responsabilità (mi scuso, certamente ne dimentico qualcuno) nella gestione
delle residenze:
- al nostro Giuseppe Tonizzo dell’ Amministrazione , che unisce una straordinaria disponibilità ai molti problemi sul piano economico,
informativo e di valutazione;
- al responsabile del coordinamento culturale,
del tutorato, Carlo Felice Casula nonchè referente per la Conferenza dei Collegi;
- per le operazioni bancarie ringrazio il nostro
Nicola Perruni;
- per i rapporti con gli sponsor il nostro Michele Guastaferro, che tanto ci aiuta ;
- per le consulenze amministrative il Dott. Alberto Zaghini;
- per il funzionamento e i rapporti del garage,
tanto importante, il nostro impareggiabile Andrea Ninu;
Disponibili per ogni necessità ci sono Gildo
Crespi e Laura Bedeschi, che meritano un
plauso particolare, perché sempre presenti in
ogni occasione di necessità;
- per la certificazione di qualità e i rapporti
istituzionali c’è un’intera Commissione con
l’aiuto di parecchi studenti; il nostro Placido-
La prof.ssa angela Groppelli con i ragazzi del coro
Putzolu li rappresenta tutti;
- per i rapporti con le Università americane,
per gli scambi, l’Erasmus e i soggiorni all’estero
c’è il nostro Antonio Casamassimi;
- per “Villa Nazareth nel mondo”, il nostro
Giorgio Meiorin;
- per le relazioni pubbliche il nostro Ciro
Fusco;
- per il coordinamento DUA Francesco Rulli,
un neolaureato veramente bravo;
- per il servizio di tutorato nell’area giuridica
il nostro Luca Monteferrante, che ha steso un
progetto splendido per la formazione giuridica
nei diversi settori, nè dimenticheremo Pier Silverio e Lida Pozzi
- poi abbiamo Marco Di Nonno addetto alle
edizioni grafiche e il tecnico per la videoconferenze, il nostro Matteo Mancini. A proposito di
questo opuscoletto: l’idea è stata mia, nell’esecuzione è stato prezioso l’aiuto della segretaria,
Claudia Manfredini, e per la veste grafica, la
competenza di Marco Di Nonno.
Non possiamo nominare tutti, ma già ho detto
abbastanza. Voglio così dimostrare che anche
a novant’anni si può collaborare a portare
Auguri
seNtiti
le universitarie.
Il taglio della torta
| Dal cardinale Achille Silvestrini
auGurI SPeCIaLI | Le universitarie
Cara professoressa,
la ringraziamo per aver sempre assunto la responsabilità delle scelte
prese anche nei momenti di solitudine
tenendo unita la comunità. La ringraziamo per la fiducia dimostrata e per
aver sempre riconosciuto i talenti di
ciascuno di noi, accogliendoci come
una madre nella famiglia di Villa Nazareth. L’augurio che oggi le facciamo è
che possa gioire nel vedere che i principi in cui lei ha creduto e per cui ha
lottato, anche da sola, sono oggi i valori di cui noi ci nutriamo.
Con affetto,
avanti Villa Nazareth con tutte queste presenze, fedeli, responsabili, ricche di competenza e di entusiasmo.
E poi il personale. Permettete che esprima una
mia idea: secondo me le due grandi colonne di
Villa Nazareth sono i sacerdoti e il personale.
Noi dobbiamo lavorare perché, queste "colonne" che sostengono Villa Nazareth sappiano
bene integrarsi per garantire agli studenti una
permanenza quanto più familiare e feconda.
“
Per la professoressa
Groppelli, che ci accompagna
con affetto materno nel costruire il nostro progetto di
vita, affinchè il suo esempio
sia per noi la guida per dare
agli altri ciò che abbiamo
ricevuto.
Tiziana Becciu
”
PuBBlichiAMo uno strAlcio del discorso del cArdinAle
A. silVestrini in AuGurio del 90° GenetliAco dellA
Prof.ssA AnGelA GroPPelli.
Questa è una festa importante. La chiamiamo festa della famiglia ma la diciamo
anche festa della prof.ssa Angela Groppelli,
in occasione del suo compleanno. Vogliamo esprimerle tutta la nostra gratitudine. Tanti anni trascorsi a Villa Nazareth...
è venuta nel '51, oggi siamo nel 2010 e
quindi di questi novant'anni ne ha vissuti
parecchi a Villa Nazareth. Siamo desiderosi
di festeggiarla, siamo grati a lei. Lei ha lanciato recentemente un programma di partecipazione, "I più grandi per i più piccoli":
con esso tutti noi diveniamo solleciti e partecipi di questa realtà viva, Villa Nazareth,
che abbiamo vissuto, che continuiamo a vivere, e che i giovani oggi, qui presenti, rappresentano. Ancora un sentito grazie e un
augurio sincero.
6
Seminario delle Palme
SeMInarIO
Come costruire una “casa ecologica”
Bioarchitettura:
realmente sostenibile ?
L’
villa nazareth | Giugno 2010
[di anGeLa COrCeLLa]
aver affrontato all'interno dello scorso seminario delle palme a Villa Nazareth un tema
tanto dibattuto come quello della bioarchitettura penso sia stato utile a tutti e non solo a chi
opera nel settore. Chiariamo anzitutto che per
"architettura sostenibile", oggetto della nostra
indagine, intendiamo quell' architettura che,
integrando nell'edificio strutture tecnologie
appropriate, conferisce priorità alle finalità
progettuali determinate dall'esigenza di efficienza energetica, di riduzione dell'impatto
ambientale e di miglioramento della salute, del
comfort e della qualità della fruizione degli
utenti/abitanti.
La prima conferenza, tenuta dall'architetto
Massimiliano fuksas penso che più che chiarire le idee su cosa sia la "bioarchitettura" o su
cosa significhi ideare e costruire una "casa
ecologica" abbia piuttosto reso esplicito come
sia vasto e interpretabile in vario modo l'argomento.
La serie di immagini proposte dal relatore mi
ha suggerito come sia diversa l'idea che
ognuno si fa sul concetto di "sostenibilità".
Nella poetica architettonica del nostro ospite,
emersa dagli esempi che ci ha mostrato, tale
concetto mi è sembrato più legato alla materia
e al rispetto per le sue trasformazioni, che alle
tecnologie per il risparmio energetico e per
fonti di energie rinnovabili. Basti pensare a
due delle opere mostrate: "il museo dei graffiti" a Niaux in Francia, e "La scuola d'Arte" a
Bordeaux. Il primo, che nasce dall'esigenza di
creare un ingresso ad una grotta dove erano
stati ritrovati graffiti preistorici, è realizzato in
acciaio Corten pre-arruginito e legno, mentre
il secondo è una struttura realizzata con forme
geometriche semplici, rivestita in parte da lastre di rame pre-ossidato. Entrambi questi
esempi riportano, a mio parere, ad una particolare idea di sostenibilità, che lega il concetto
di architettura come "trasformazione antropica dall'ambiente" ad un'idea di rispetto per
la vita di quegli elementi naturali utilizzati e
inevitabilmente trasformati.
Più vicini alla tematica del seminario,sono
stati presentati il "Nuovo centro ricerche Ferrari" a Maranello e il “Centro espositivo ed auditorium Nardini”, in cui emerge la volontà
dell'architetto di portare la natura all'interno
dell'edificio. Il primo di questi esempi è sviluppato su tre livelli: il primo livello è seminterrato, mentre sulla copertura del secondo
livello è stato posizionato un bacino d'acqua,
che non solo illumina il terzo livello, che è rivestito di superfici vetrate ed è completamente staccato dal resto della struttura, ma
L’architetto Massimiliano Fuksas
funziona anche da "scambiatore" per ridurre i
costi energetici specialmente nella stagione
estiva. Il secondo esempio contrariamente al
primo, si inserisce prepotentemente in un
bosco di querce e le superfici vetrate di rivestimento non interrompono questo collegamento visivo.
Il progetto della "Casa per la pace" riporta, invece, ad un altro concetto legato all'interpretazione allargata di "sostenibilità": quello del
rapporto tra uomo e architettura, cioè tra la
creatura e il suo creatore e tra l'oggetto e i suoi
fruitori. La successione irregolare di strati di
vari materiali riprende e trasforma in immagine la stratificazione delle vite e dei drammi
che per anni si sono accumulati in quell'area.
Lo stesso vale per il progetto dell'edificio a
Porta Palazzo a Torino, costruito in una zona
multietnica della città, per ospitare un mercato
e varie mostre. Rivestito di vetro, riflette l'ambiente circostante e lascia intravedere dall'interno la vita quotidiana della gente, con la sua
diversità e le varie problematiche sociali.
Accompagnato dal suo forte temperamento,
l'architetto Fuksas mi ha fatto riflettere quindi
su come la "sostenibilità dell'architettura" sia
ancora un concetto forzato. Con la forte crescita demografica, cominciata dopo il secondo
conflitto mondiale e con le frequenti speculazioni, si è portati a vivere l'architettura come
un "oggetto prepotente" che si impone nel
paesaggio e nelle città, diventando spesso talmente "insostenibile" da venire indicata come
una delle cause dei problemi sociali che affliggono una determinata area. A mio parere, l'architettura si deve inserire nella vita dell'uomo
in modo automatico, senze forzature. E' necessario che questa sostenibilità venga esplicata
concretamente con la ricerca e l'attuazione di
una migliore qualità relativa sia agli accorgimenti per un risparmio energetico, sia alle
fonti di energia alternative.
Seminario delle Palmei 7
villa nazareth | Giugno 2010
SeMInarIO
Questione ambientale
un rapporto
più responsabile
con l’ambiente
N
[di PIerPaOLO La SPada]
Pierpaolo La Spada e il prof. Fausto Manes
el pomeriggio del 27 marzo hanno esposto le loro argomentazioni i professori Andrea Masullo e fausto
Manes: gli
interventi sono stati molto apprezzati dal
pubblico di studenti e amici di Villa Nazareth
presenti nella sala polifunzionale; ciò può
essere ben evidenziato dal vivace e interessante dibattito che è seguito agli interventi
dei due illustri ospiti.
strumento economico che domina su tutto e
ignaro di tutto, artefice di un processo che
condurrà l’umanità stessa ad essere priva di
futuro. Una possibilità di riscatto può consistere nella realizzazione di una rete di cooperazione umana volta a correggere quei
processi che ostacolano uno sviluppo equo
e corretto. Come realizzare un’azione che si
orienti in tal senso? Come attivarci?
ostacolate da un vero e proprio polmone
verde interno alla stessa area cittadina inquinata. Il verde urbano, oltre che essere
una risposta all’inquinamento e al bilanciamento delle sostanze inquinanti presenti
nell’aria, svolge un importante ruolo di socializzazione, ritrovo, abbellimento e quindi
giova al miglioramento del paesaggio cittadino.
Il prof. Masullo, ingegnere elettronico, sanitario e ambientale, attualmente docente di
Fondamenti di Economia Sostenibile presso
l’Università di Camerino, ha dato un quadro
sintetico, ma al contempo dettagliato, delle
problematiche ambientali che attualmente
affliggono il nostro Pianeta: diseguaglianze
nella distribuzione delle risorse, eccessive
emissioni inquinanti, la desertificazione, le
minacce alla biodiversità... Queste, d’altra
parte, non sono le malattie vere e proprie
che affliggono il mondo moderno ma i sintomi di una più grave patologia che caratterizza la contemporaneità: il consumismo,
A questo punto, segue la relazione del
prof. Manes. Questi, biologo, ricercatore
scientifico su più fronti, ordinario di Ecologia presso l’Università “Sapienza” di Roma,
ha orientato il proprio intervento illustrandoci una micro risposta ai macroproblemi
presentati dal precedente relatore. Essa è
data dall’ecosistema urbano e dalla necessità impellente di realizzare e bonificare
aree verdi all’interno del circuito urbano
prevalentemente delle grandi città e metropoli affinché le “esternalità negative” prodotte dall’alta concentrazione umana e
produttiva in essa presenti possano essere
Le conferenze ci hanno aperto gli occhi
sui limiti e sulle difficoltà cui andiamo incontro proseguendo lungo il cammino del degrado ambientale e allo stesso tempo ci
hanno dato l’opportunità di avere coscienza
di cosa accade intorno a noi e tramite noi
dandoci la possibilità di pensare un rapporto
con le risorse ambientali più responsabile
per poter contare realmente sulla possibilità
di uno sviluppo sostenibile che giovi tanto a
noi, bloccando (pur non migliorando lo status quo) il processo di degrado, quanto al benessere delle generazioni future.
PrOGettO dua | di Matteo Mancini
Il prof. andrea Masullo
Si è concluso anche per quest'anno il progetto DUA, attraverso il quale i ragazzi di
alcune scuole fra Chieti e Roma hanno
avuto modo di saperne di più sul mondo
dell'università, di provare a seguire a distanza un corso universitario e anche di
sostenere un esame a tutti gli effetti: il 21
maggio quattro ragazzi, provenienti due
dall'istituto tecnico “Luigi Di Savoia” di
Chieti e due dal “Galilei” di Roma, hanno
sostenuto con esito positivo l'esame di
Fondamenti di Informatica con il professor Cabibbo presso l'Università di Roma3.
L’esame, che dà 8 crediti, è finora stato riconosciuto, oltre che naturalmente a
Roma3, in altre università, tra cui la Sapienza.
I ragazzi della dua con don achille
Gruppi regionali
8
villa nazareth | Giugno 2010
InCOntrO In SardeGna Un sardo, “giusto d’Israele”
un pezzo di storia della sardegna
U
[di MarCO PuSCeddu]
n sardo, l’unico ricordato tra i “giusti
d’Israele” a Gerusalemme. Uno dei pochi che
durante le persecuzioni del regime Fascista
diede aiuto e protezione agli ebrei. Uno fra
tanti, uno come tanti, ma che seppe fare una
scelta fuori dall’ordinario. Vittorio Tredici è
uno dei più interessanti e significativi personaggi della Sardegna. Ancora poco conosciuto,
la sua esperienza di vita è stata raccolta dal ricercatore Giorgio rigano nel suo ultimo saggio “il podestà giusto d'israele. Vittorio
tredici, il fascista che salvò gli ebrei”. Intorno
alla sua figura si è svolto l’incontro culturale
del Gruppo Sardegna, tenutosi il 29 Gennaio
a Cagliari presso il Centro d’Arte e Cultura “ Il
Ghetto degli Ebrei”. Abbiamo avuto così la fortuna di partecipare alla presentazione del
libro, arricchito dagli interventi di Giorgio
Pellegrini, Assessore alla Cultura del Comune
di Cagliari, francesco Atzeni, professore
dell’Università di Cagliari, e carlo felice casula, professore presso l’Università Roma Tre
di Roma e già studente di Villa Nazareth.
La biografia di Tredici è totalmente immersa
nelle più importanti vicende della prima metà
del Novecento Italiano. Diversi sono gli aspetti
che del podestà sono stati messi in rilievo. E’
di sicuro un uomo che sfugge a qualsiasi
chiara e definitiva classificazione.
Durante la Grande Guerra ha una prima
esperienza politica e milita nel Partito Sardo
d’Azione avvicinandosi a personalità come
Lussu, ortu e Pili. Come molti suoi coetanei è
animato da quell’irrefrenabile desiderio di occupare le prime file della lotta per l’indipendenza e l’autonomia della Sardegna.
Gradualmente si muove verso anime prima
nazional- sardiste, poi cattoliche. Nel1923 si
apre anche al fascismo, in cui gioca un ruolo
di primo piano tenendo relazioni e congressi.
Vittorio Tredici è protagonista convinto del
feroce totalitarismo. Un fascismo che tuttavia
nell’isola prende tratti meno “continentali”, affiancandosi agli altri movimenti sardi.
Prima Commissario straordinario, tra il 23
e il 29 è podestà di Cagliari. Diversi sono i lasciti che portano il suo nome e le tracce che
lascia nel capoluogo sardo. Tredici si impegna
soprattutto nei settori sanitario, minerario,
edile e dei trasporti, bonificando ad esempio
parte del Poetto e donando la nuova facciata
pisanico-romana alla Cattedrale di Bonaria.
Il distacco dal Fascismo si realizza soprattutto nel periodo romano, con la guerra e l’occupazione nazista. In questi difficili mesi
Tredici è ormai in rotta di collisione con il Regime e sempre più inserito negli ambienti cattolici della resistenza. Le decise e coraggiose
scelte di salvare numerosi ebrei e partigiani
gli valsero il sapore del riscatto.
La sua è un’opera individuale e familiare. Infatti, ha saputo godere della complicità della
famiglia, pur conoscendo gli evidenti rischi di
una così coraggiosa scelta. Fondamentali sono
state anche le conoscenze nell’ambiente ecclesiastico romano, agendo nella sua periferica parrocchia.
L’Incontro non è servito unicamente a far
luce su un “Giusto” tra le Nazioni. E’ stato
anche un importante momento di incontro tra
residenti e non residenti, famiglie, ex studenti
e amici di Villa Nazareth, all’insegna della convivialità e della condivisione, con quello spirito che da anni, ormai, caratterizza questa
realtà.
E che anche i meno giovani portano nel
cuore.
nOvItà In LIBrerIa
il volume di gabriele rigano presenta la figura di Vittorio tredici, uno degli italiani che di fronte al male
radicale della shoah ha saputo scegliere in favore
degli ebrei.
GruPPO Sud | Le conseguenze dell’inquinamento in Puglia
salute del corpo,
dell’anima,
dell’ambiente
L
[di PaOLO PIntO]
o scrittore russo Ivan Sergeevic Turgenev
diceva che “La felicità è come la salute: se non
te ne accorgi vuol dire che c'è.” L'abitudine a
dare per scontati questi due aspetti della nostra vita ci porta spesso ad ignorarli e a scoprirne l'importanza solamente quando ne
avvertiamo l'assenza. Purtroppo, l'infelicità e
la malattia sono considerati argomenti tabù e
chi le subisce si vergogna anche di parlarne.
Il Gruppo Sud ha deciso, invece, di affrontarli
nell'incontro culturale tenutosi a Taranto il 27
Il prof. Giorgio assennato
dicembre e nel ritiro spirituale organizzato a
ostuni a marzo, ascoltando uno dei consigli di
don Tonino Bello. Il vescovo pugliese diceva
sempre che non bisogna vergognarsi della
malattia e che questa è una parte della nostra
carta d'identità che ci fa rassomigliare di più
a Gesù Cristo. Per questo nell’incontro di dicembre è stato deciso di parlare della più
grave delle malattie della Puglia, l'emergenza
ambientale, nel cuore del cancro della nostra
regione: Taranto. La città ionica è la zona più
inquinata d'Europa, per colpa di uno sviluppo
industriale incontrollato realizzato negli anni
'60 che ha portato come conseguenza un
tasso tumorale altissimo nel territorio tarantino e nel circondario.
L'incontro è avvenuto nell'Istituto Salesiano
Don Bosco e l'importanza del tema ha richiamato più di 80 persone provenienti da tutta
la Puglia. L'argomento è stato discusso con il
prof. Giorgio Assennato, Direttore Generale
dell'Arpa Puglia, e con il dott. Giuseppe serravezza, Presidente della “Lega contro i tumori” di Lecce. Il prof. Assennato si è occupato
delle conseguenze dell'inquinamento dal
punto di vista ambientale, spiegando che, nonostante il buon operato dell'Arpa, che ha portato alla riduzione di emissione di diossina
nell'aria, il territorio tarantino è talmente inquinato al punto che è diventato insanabile.
“ormai saranno necessari molti decenni per
tornare alla situazione ambientale prece-
dente all'installazione del polo siderurgico”,
ha dichiarato il professore, “dobbiamo comunque fare di tutto per non peggiorare ulteriormente lo stato di salute del nostro
territorio e dei pugliesi”. Il dott. Serravezza ha
approfondito, invece, le conseguenze sull'uomo, denunciando l'impossibilità di giungere a un compromesso tra ambiente ed
economia se ad essere sacrificata è la salute
dell'individuo. Il medico salentino ha anche
denunciato l'inutilità della scelta intrapresa
dalle Istituzioni di voler aprire nuovi centri di
cura oncologici nel tarantino, se invece non si
cerca di eliminare la causa dei fenomeni tumorali: la mancanza di rispetto delle norme
ambientali da parte delle industrie presenti
nello stesso territorio.
La salute dell'anima è importante quanto
quella del corpo e la felicità è certamente un
elemento fondamentale del suo benessere.
Per questo il tema scelto per il ritiro spirituale
a ostuni, il 6 e il 7 marzo, è stato “La ricerca
della felicità sulle orme di Cristo.” Discutendo
con don stefano Modica del significato della
felicità nelle nostre vite si è sottolineata l'importanza dell'insegnamento di Gesù, che ha
sacrificato la sua stessa vita per la felicità e il
benessere dell'umanità. Quanto scaturito
dalle nostre riflessioni è che la vera essenza
della felicità risiede nel condividerla con gli
altri e nell'aiutare il prossimo, come ci dimostra l'esempio dell'intera esistenza di Gesù.
Gruppi regionali 9
villa nazareth | Giugno 2010
G ruPPO n Ord | L A
DIVERSITà
un mondo parallelo
«C
[di antOnInO CataLanO]
os’è la disabilità?». Si apre così l’incontro culturale del Gruppo Nord tenutosi il 9
maggio a Milano. Gli studenti hanno incontrato il regista Mirko locatelli accompagnato dalla moglie e collega di lavoro
Giuditta tarantelli. All’età di diciassette
anni un incidente in motorino blocca il regista su una sedia a rotelle. Dopo un difficile
periodo di adattamento alla nuova situazione, la sua voglia di comunicare si riversa
nel cinema. I coniugi, autori di numerosi film
e documentari sul sociale, ci hanno fatto riflettere sul concetto di disabilità. E' stato
proiettato un documentario dal titolo “Crisalidi” definito come un affresco sul mondo
degli adolescenti relativo al periodo della
vita in cui si assiste al passaggio verso l'età
adulta. I protagonisti di questo documentario sono giovani disabili e non che si confrontano circa il tema della disabilità e sulla
percezione che gli adolescenti hanno del
proprio corpo in trasformazione.
È seguita una lunga conversazione con il
regista e la sceneggiatrice, i quali hanno più
volte ribadito che l’handicap è una condizione soggettiva nel senso che una persona
sulla sedia a rotelle potrebbe potenzialmente non avere un handicap se venissero
eliminate tutte le barriere architettoniche e
non gli fosse precluso alcun aspetto di vita
sociale.
In definitiva, si è concluso che il cinema
può essere un ottimo canale per veicolare un
messaggio importante. Fare cinema con un
obiettivo alto, secondo il regista, è la strada
più difficile ma più utile.
reato di clandestinità...
una legge miope
L’
Luciano Scalettari con andrea Luzzana
GruPPO CentrO | De Andrè
de Andrè tra musica
e letteratura
«M’
[di MICHeLe BreSCIa]
innamoravo di tutto – Storie,
memorie ed echi letterari di Fabrizio De
Andrè» è stato il titolo dell'incontro culturale, tenutosi a Villa Nazareth il 16
maggio, organizzato dal Gruppo Centro.
Con la competenza del prof. Giandomenico curi, docente di Semiologia del Cinema e degli Audiovisivi all'università
RomaTre, gli studenti hanno potuto approfondire alcuni aspetti del pensiero
deandreiano, prima di visitare la mostra
multimediale dedicata alla musica di
“Faber”, allestita da Studio Azzurro al
Museo dell'Ara Pacis.
[di andrea Luzzana]
ultima normativa introdotta dal Governo
in tema di immigrazione è «miope e criminale». Non usa certo mezzi termini luciano
scalettari, giornalista di “Famiglia Cristiana”,
per commentare la legge che, nel luglio di quest’anno, ha introdotto il reato di clandestinità.
Durante l’incontro del Gruppo Nord, tenutosi
il 13 dicembre 2009 presso la Parrocchia Santi
Apostoli e San Nazzaro Maggiore a Milano, ci
si è interrogati sulla realtà dell’immigrazione,
in particolare sulla condizione dei clandestini
e degli irregolari. «Con l’attuale normativa
(legge n. 94 del 15.07.2009) si punisce uno
status e una condizione individuale – commenta Scalettari – non un fatto compiuto; pertanto uno viene colpito per quello che è, non
per quello che fa. E questo è indubbiamente
discriminatorio».
Prima del dibattito sono stati forniti alcuni
dati, necessari per avere un quadro del mondo
dell’immigrazione; quindi sono stati esposti i
principali punti della legge 94 del 2009.
«Si sono persi i punti di riferimento» afferma
Scalettari, che riflette partendo dal Vangelo di
Matteo, capitolo 25, versetti dal 31 al 46. In
particolare si sofferma su uno: “Ero forestiero
e mi avete ospitato”. Ecco, l’attuale normativa
I ragazzi dei gruppi regionali
Il regista Mirko Locatelli
va esattamente dalla parte opposta.
Durante la conferenza si è parlato della disumanità, dei respingimenti in mare, dello sgombro del campo rom in via Rubattino a Milano,
della proposta (fortunatamente bocciata) di
obbligare i medici a denunciare gli immigrati
clandestini o irregolari, degli escamotage dei
dottori per far fronte a normative che pare vadano contro la persona invece che aiutarla.
Suonano lontane le parole di “Il futuro dei
miei”, un racconto di Alessandro Ghebreigziabiher, scrittore nato a Napoli nel 1968 da
padre eritreo e madre napoletana: «Un extracomunitario è qualcuno che viene da lontano
a portare qualcosa in più»; un immigrato è
qualcuno a cui essere grati e un clandestino è
il destino del proprio clan. Il desiderio, il
sogno, la volontà di un futuro migliore permeano di creatività e speranza il racconto. Ma
la realtà corre da un’altra parte e oggi essere
clandestino in Italia è un reato.
Chi fugge dalla propria terra lo fa per inseguire un futuro migliore, suo e dei familiari; le
motivazioni sono più o meno le stesse che
hanno spinto quasi 30 milioni di italiani - cioè
circa metà della nostra attuale popolazione a emigrare tra il 1861 e il 1985. Per chi arriva
dall’Africa nera i viaggi durano mesi: prima si
attraversa il Sahara e poi ci si imbarca verso la
Europa. Le condizioni sono disumane e degradanti. Basterà la minaccia di una sanzione economica per fermare i sogni umani? Prima che
clandestini, non sono forse persone?
10 Spiritualità
avventO
villa nazareth | Giugno 2010
... e il Senso si fece carne
un’icona che si lascia percorrere
dai sentieri del mistero
L
[di dOn antOnIO SteFanO MOdICa]
o scorso 29 novembre, I Domenica di Avvento, presso le Suore del Sacro Costato di
Roma, con gli studenti abbiamo voluto vivere
un momento intenso di preparazione al
Santo Natale, riservandoci un’intera giornata
di riflessione e di spiritualità. Noi cristiani
sappiamo nella fede che Dio si è fatto uomo
compromettendosi radicalmente con l’umanità, sappiamo che Dio è entrato nella storia
per portarla ad un esito di salvezza, sappiamo che Dio ha voluto assumere la fragilità
della carne dell’uomo schiavo.
Questo responsabilizza ogni cristiano ad un
coinvolgimento esistenziale serio… che costa
fatica e ricerca. Nel meditare insieme ci
siamo lasciati condurre da un’icona che il
santo Andrej rublev scrisse (termine tecnico
che equivale al nostro dipingere) a Mosca, in-
“
L’icona custodisce un
messaggio teologico ed
esistenziale, è una finestra
dell’assoluto
L’icona del santo andrej rublev
”
torno al 1420 e dove vi ha condensato un
vero e proprio itinerario spirituale, per i cercatori di Dio. L’icona non si limita mai a rappresentare un fatto, ma proprio perché
“scritta”, custodisce un messaggio teologico
ed esistenziale, che si dischiude a quanti si
affacciano ad essa per sporgersi dentro il
suo mistero (l’icona per gli orientali è una finestra dell’assoluto).
In un contesto di preghiera e di raccoglimento abbiamo cercato di lasciarci istruire
da essa, a partire dal tema scelto per la giornata “… e il senso si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. A rapire la nostra
attenzione è stato il “buco nero” visibile al
centro di questa icona, luogo in cui è deposto
il piccolo Bambino che appare nei suoi tratti
corrugato, perché adulto. Il Dio fatto carne,
avvolto in fasce – divinità nascosta in fasce
umane, nei limiti umani - rivela la verità esistenziale della sua Incarnazione: il divino nascosto nel nostro umano. Rublev rende la
portata di questo messaggio, scostandosi dai
canoni occidentali che vedono nella grotta
del presepe un bel bambino, per sostituirvi
un bimbo dai tratti adulti. È simbolicamente
posto nella mangiatoia come se fosse sepolto
in un sepolcro e avvolto in bende mortuarie.
Dovremo lavorare e pregare molto per svolgere queste bende, venirne fuori; ma nel frattempo esse ci proteggono dal gelo della notte
ancora vicina. Quella del Gesù incarnato è
una realtà nuova che trasformerà il caos, la
confusione e le tenebre e ci farà uscire dal sepolcro per camminare, liberi, nella luce.
Sollecitati da questa icona abbiamo voluto
localizzare il nostro “buio esistenziale”, chiamato a squarciarsi con la luce del l’Incarnazione “la luce vera, quella che illumina ogni
uomo…”, per imbastire così un giaciglio dove
adagiare la vita vera.
ritiro Gruppo nord
umiltà: virtù
silenziosa e fragile
P
[di dOn andrea SeCCI]
uò l’umiltà essere una virtù desiderata e
praticata dai cristiani dei nostri giorni? Questa è stata la provocazione che, tra le righe,
ho cercato di lanciare nelle due riflessioni
proposte al ritiro spirituale del Gruppo
nord dello scorso 6 e 7 marzo. Tra le mura
di uno splendido monastero dalle “sembianze alberghiere”, e tra i vapori delle terme
di Abano, ristoro per turisti e non solo, ci
siamo fatti aiutare dalla Sacra Scrittura e
dalla sapienza dei Padri della Chiesa per meditare sull’umiltà: virtù silenziosa e fragile.
Silenziosa per via della sua stessa natura; silenziosa perché solo il Padre, che scruta nel
segreto del nostro cuore, la può ammirare e
alimentare; silenziosa perché è proprio nel
nascondimento che essa trova la sua forza e
la carica per allietare il cuore di chi la cerca.
Fragile perché richiede tanto impegno e allenamento; fragile perché posta in equilibrio
tra il mostrare il proprio valore, e la tentazione di eccellere sopra chi ci sta accanto.
Affrontando questo tema, ho fatto il mio
esordio: è stata infatti per me la prima volta
in cui mi sono trovato a proporre degli
spunti di riflessione e di preghiera ad un
gruppo di giovani studenti. Fortunatamente,
come in ogni ritiro spirituale, chi predica veramente è sempre lo Spirito Santo, e quando
si ha a che fare con le cose di Dio, la propria
esperienza e capacità quasi scompare e ciò
che rimane nel cuore di ciascuno non è
quanto ascoltato con le orecchie, ma quanto
percepito con il cuore. E credo che proprio
quello Spirito abbia fatto emergere e condividere anche le difficoltà di chi volesse avventurarsi in un rapporto con il Signore,
prendendo la via non certo comoda dell’umiltà. Come non farsi mettere i piedi in
testa? Quale è la vera ricompensa nel praticare una tale virtù? Qualcuno è mai “sopravvissuto” vivendo umilmente nella società
contemporanea? Posto che l’umiltà sia una
virtù consigliataci nel Vangelo e che la Buona
Novella ci è stata data per la nostra felicità,
lascio a voi le risposte. Sicuro che la Sacra
Scrittura non mente e che le sue parole non
ci sono state date per essere lette, ma vissute, eccomi a proseguire la mia nuova avventura a Villa Nazareth, tra vita comunitaria
e studio della Parola di Dio.
Nuova avventura che iniziò nella primavera
dell’anno scorso. Il mio vescovo mi chiama,
mi informa che non è più possibile rimanere
in seminario una volta ordinati, e mi mostra
la possibilità di proseguire gli studi a Roma,
non in una parrocchia, come generalmente
accade, ma in un collegio. Inizialmente pensai: sarà un collegio per sacerdoti… No, mi
disse, è un collegio per studenti universitari.
Dopo un colloquio con il cardinal Silvestrini
ed il rientro dal semestre trascorso a Gerusalemme, sono arrivato a Villa Nazareth, un
po’ spaesato, un po’ curioso, ma col cuore sereno. Sereno perché questa è la volontà di
Dio per me oggi: volontà che ha un nome
preciso: “Villa Nazareth”. Ancora in fase di
“aggiornamento” su orari e abitudini della
casa, l’augurio che mi faccio è quello di
poter essere un semplice “canale” attraverso il quale il Signore possa mostrarsi
Dio, Padre e amico, sperando ovviamente
di non “intasarmi” troppo in questa missione di testimonianza quotidiana.
Spiritualità 11
villa nazareth | Giugno 2010
QuareSIMa Le giornate di spiritualità a Loppiano
l’arte di amare
U
[di FranCeSCO zInCHIrI]
n bel gruppo di noi, ragazzi e ragazze di
Villa Nazareth, ha avuto l’opportunità di affacciarsi ad una realtà tanto particolare quanto affascinante. Partiti da Roma per tre giornate di
spiritualità, dopo un lungo viaggio, ci siamo ritrovati a loppiano: cittadella della fraternità.
Cosa significasse questo luogo e le persone
che lo abitano era per la maggior parte di noi
ancora da scoprire, ma lo spirito che anima la
cittadella non ha tardato a farsi sentire.
L’accoglienza tra canti, risate e racconti, è stata
semplice e calorosa, tanto sentita che siamo diventati dal primo giorno cittadini di Loppiano,
così almeno ci considerava chi nella cittadella
abita veramente.
Abbiamo incontrato fin dalla prima sera giovani e adulti da tutto il mondo, con le loro storie,
la loro cultura, ma soprattutto con un grande
ideale nel cuore: vivere l’arte di amare.
Giunti da Paesi lontani o da regioni vicine, gli
Sui prati verdi di Loppiano
abitanti di Loppiano hanno lasciato tutto, il lavoro, la famiglia, le amicizie per costruire la
pace e il dialogo tra i popoli, non con le parole,
ma con i gesti, i fatti, con la loro vita, quella concreta di tutti i giorni, l’uno accanto all’altro,
nello studio, nelle attività lavorative, nelle feste,
nelle celebrazioni qui tra le colline toscane,
dove l’unione tra i popoli si costruisce per davvero.
Al centro della cittadella, la chiesa. Nuova, costruita con accuratezza e attenzione, tanto attesa e voluta dai Loppianini che ce ne hanno
spiegato il significato. Progettata dagli artisti di
Loppiano, con la sua particolare forma ascendente e larga e piana dal tetto azzurro immenso
che si slancia verso il cielo collegando noi, la
terra, col Creatore, simboleggia una salita che
conduce a Lui e una discesa che Lui compie
verso di noi, facendosi uomo attraverso testimoni come Maria o Chiara Lubich. Una salita
che fa guardare in alto e che sembra convogliare
tutti gli abitanti di Loppiano lì radunati, e con
questi tutto il mondo, verso il campanile con la
sua forma triangolare che suggerisce la Trinità,
posto in cima a completare l’opera, cuore della
cittadella. Al suo interno è una danza di colori.
Diffondendosi dalle vetrate le luci si incontrano, si confondono e danzano così sul bianco
delle pareti, dell’altare nell’ambiente che
prende vita. Tutto vibra e un’atmosfera di serenità, gioia, festa, un’atmosfera di preghiera ti avvolge. Un’atmosfera dove mille note suonano un
accordo che è pace, un accordo che è melodia
vera nella testimonianza di chi la vive nel cuore,
oltre le mura della chiesa, per trasformarla in
dono nell’incontro con altro, nell’incontro tra
popoli, diversi, colorati, in armonia.
Un “focolare”, quello di Loppiano, nato dall’en-
Sant’egidio
Alla mensa
della carità
[di anGeLO tuMMIneLLI]
“Ogni volta che avete fatto queste cose ad
uno solo di questi miei fratelli più piccoli,
l’avete fatto a me” (Mt 25,40)
Queste le parole evangeliche che hanno
motivato e ispirato la scelta di alcuni studenti di vivere un’esperienza di solidarietà
mediante un servizio concreto alla mensa
della Comunità di Sant’Egidio. Piccoli gesti
di una fraternità autentica e sentita che ci
hanno portato a condividere insieme ai bisognosi e ai poveri della città di Roma momenti di carità profonda, sguardi di intima
empatia. Molti i volti incontrati, molti gli
occhi incrociati e le mani strette...
Abbiamo sperimentato come sia possibile,
nell’ordinarietà di un servizio semplice ed
essenziale, spendere poche ore non solo
per consegnare tempo ed impegno alla povertà del nostro presente ma anzitutto per
ritrovare negli sguardi fraterni dell’altro la
presenza di Gesù Risorto.
alla mensa di Sant’egidio
La chiesa di Maria theotòkos a Loppiano
tusiasmo che il movimento dei focolarini ha
ereditato da Chiara Lubich, grande testimone
dei nostri tempi. Una testimonianza che tramite
la cittadella giunge oggi ancora viva, entusiasmante e provocatoria ad ognuno di noi.
È stata per questo un’esperienza che ci ha
dato modo di respirare l’entusiasmo di chi, nonostante le difficoltà, si impegna a vivere insieme e a spendere la vita per Qualcosa o
Qualcuno di veramente importante, che trascende il proprio interesse per diventare bene
comune, amore reciproco.
Un appello alla responsabilità e all’impegno
davanti al volto dell’altro, perché tutto questo, i
frutti dell’arte di amare, non siano solo una
bella utopia ma si diffondano per le vie del
mondo attraverso ognuno di noi che con la propria vita porta lo straordinario nell’ordinario.
12 Cene sociali e incontri culturali
aCQuavIva
villa nazareth | Giugno 2010
Craxi: le relazioni internazionali e la riforma del Concordato del 1984
la politica estera
del governo craxi
L
[di MaurIzIO GIOrGI]
o scorso 15 febbraio è stato nostro gradito ospite il senatore Gennaro Acquaviva,
Presidente di “Fondazione Socialismo”. Tema
dell’incontro è stato “La politica estera del
Governo Craxi e la Riforma del Concordato
del 1984”.
Il sen. Acquaviva, nel suo ruolo di consigliere
politico dal 1983 al 1987 del premier Bettino
Craxi, è stato uno dei protagonisti di quegli
anni.
Egli ha tratteggiato i punti cruciali che contraddistinsero il primo governo repubblicano
guidato da un esponente socialista in Italia. In
politica estera si possono sintetizzare alcuni
Il cardinale agostino Casaroli e Bettino Craxi
si scambiano le penne dopo aver firmato la
revisione del Concordato fra Italia e Santa
Sede, villa Madama, 18 febbraio 1984.
Maurizio Giorgi presenta il senatore Gennaro acquaviva
punti fondamentali: la continuazione di una
forte politica atlantista (da ricordare l’appoggio del PSI di Craxi all’installazione in Sicilia
dei cosiddetti “Euro-missili” posizionati contro l’URSS), l’idea di fare dell’Italia una potenza regionale dell’area del Mediterraneo e
del Vicino oriente, una netta accelerazione del
processo di integrazione europea.
ovviamente il relatore si è soffermato su alcuni particolari interessanti: ci ha raccontato
dei suoi viaggi negli Stati Uniti, dei rapporti di
Craxi con il presidente Reagan e con altri
esponenti dell’Amministrazione Usa, della celebre “Crisi di Sigonella” , il complesso caso diplomatico che rischiò di sfociare in un
contrasto armato fra Carabinieri e un reparto
speciale delle forze armate americane.
A conclusione del suo intervento il senatore Acquaviva ci ha illustrato tutti i vari
preliminari, durati diversi anni, che portarono alla riforma del Concordato tra Stato
italiano e Chiesa Cattolica il 18 febbraio
1984. Molto importante e interessante è
stato anche l’intervento di don Achille, che
da Segretario della sezione per i Rapporti
con gli stati della Santa Sede lavorò per la ratifica degli Accordi assieme al cardinale Casaroli, Segretario di Stato.
La figura di Bettino Craxi, a dieci anni dalla
morte, suscita ancora molte discussioni fra chi
predilige prevalentemente la sua figura di
uomo politico e chi invece considera principalmente le sue vicissitudini giudiziarie; noi
abbiamo trattato solo un aspetto, quello dei
suoi ideali in politica estera; agli storici e ai
politologi lasciamo il compito di curarne altri,
tenendo in piena considerazione sempre e comunque i fatti e gli avvenimenti.
eCOnOMIa | Il club degli Amici
l’imprenditoria,
una realtà amica
di Villa nazareth
N
[di GaBrIeLe tuCCIarOne]
ella serata di martedì 18 maggio si è
tenuta un' interessante cena socio-culturale che ha permesso agli studenti e alle
studentesse di avvicinarsi e di confrontarsi con la realtà imprenditoriale.
Nostri graditi ospiti sono stati, infatti, il
dott. danilo Broggi (A.D. della Consip) e
la dott.ssa Anna cappellin, fondatori del
'Club degli Amici di Vill Nazareth', e daniela curmà, relation manager 'Alessandro Rosso Marketing & Communication',
impegnata nelle attività del Club. Il 'Club
degli Amici di Villa Nazareth' vuole essere
un trait d'union per noi studenti tra il
mondo universitario e quello del lavoro.
A questo proposito è in progetto
una newsletter che permetterà a ragazzi e ragazze di presentare i propri
curricula nelle grandi aziende, ed il
cui primo numero uscirà a breve.
Altre gradite presenze sono state
quelle di due importanti personalità
del management e dell'imprenditoria, nonchè membri del Club: il dott.
fabrizio carotti, Direttore Generale
de 'Il Messaggero', ed il dott. dario
scalella, Presidente del Consorzio
Aeronautico 'Chain'.
Raccontandoci le loro esperienze di
formazione e lavoro, ci hanno fornito
uno spaccato dell'articolato mondo
del lavoro contemporaneo, invitandoci soprattutto a perseverare dinanzi alle difficoltà e ad essere
flessibili e pronti al cambiamento,
elementi fondamentali per inserirsi
al meglio nel macrocosmo della professione.
Il dott. Fabrizio Carotti
Cene sociali e incontri culturali 13
villa nazareth | Giugno 2010
SettIMana Per L’unItà deI CrIStIanI Incontro con l’Igumeno Filip Vasiltsev
Per un cammino
dialogante
L
[di GIaCOMO GuarInI]
o scorso 26 gennaio la nostra comunità
ha avuto come ospite l’igumeno filip Vasiltsev della Chiesa ortodossa Russa ; ci è stata
data quindi anche quest’anno un’interessante
occasione di confronto con un esponente religioso di confessione non cattolica, nello spirito del Dialogo per l’Unità dei Cristiani.
L’incontro è iniziato con la lettura di un discorso dell’ Igumeno, teso ad evidenziare i
cardini di una fede comune, alla luce in particolare della Rivelazione neo-testamentaria.
Con l’apertura del dibattito il nostro ospite ha
potuto rispondere alle domande riguardo alla
Chiesa Russa, in particolare per quanto concerne le problematiche di carattere sociale ad
essa legata: rapporto con i fedeli, con la modernità, con la Chiesa Cattolica. Ma non sono
mancate occasioni di interessanti spunti di ordine teologico e storico. Difatti l’Igumeno ha
esordito affermando che non si può capire la
Chiesa Russa se non se ne conosce la storia e
la santità, quest’ultima anche testimoniata
dalle canonizzazioni di uomini e donne che
hanno costituito esempi mirabili di grande
fede nella storia russa recente e passata. Ed a
proposito della storia recente, il nostro ospite
ha fatto cenno alle grandi difficoltà, ma soprattutto alle grandi sofferenze, che la Chiesa
Russa ha dovuto sopportare sotto il regime
sovietico, nel secolo appena trascorso. Ci ha
comunicato le tragiche emozioni che trasudano dai gulag, nei quali tanti cristiani hanno
trovato sofferenze e morte, e dove è stata sottoposta a prova terribile la loro condizione di
vISIte CuLturaLI | Priorato di Malta e Atene
Villa nazareth
nella culla della civiltà
[di MartIna dI MeO e CHIara MOrICOnI]
L’Igumeno Filip vasiltsev
uomini e di cristiani. Parlando poi del tempo
presente, l’ospite ha evidenziato con soddisfazione il crescente numero di fedeli della
Chiesa Russa e dell’importanza dell’impegno
congiunto della Chiesa di Roma e di quella di
Mosca nella società; impegno doveroso, che
permette oltretutto di trovare un fertile terreno comune aldilà delle divisioni storiche e
teologiche.
Di particolare rilievo i cenni alla vita monastica, anche considerando il fascino e l’interesse di cui in occidente gode il monachesimo
orientale. Le riflessioni sulla spiritualità ascetica hanno offerto anche l’opportunità a Mons.
Celli di ricordare espressioni della stessa
molto vive nell’immaginario occidentale, grazie anche ad opere famose come i “Racconti di
un pellegrino russo”. Il suo invito a scoprire la
spiritualità orientale ed a riscoprire quella latina si è avvalso della felice espressione che
L
e visite culturali degli ultimi mesi sono
risultate molto interessanti, rispondendo
pienamente all’obiettivo formativo di Villa
Nazareth. Il 24 Aprile abbiamo avuto, infatti, il privilegio di accedere alla sede romana del Priorato di Malta, il cui ingresso
I ragazzi di villa nazareth nel colle antistante il Partenone ad atene
Giovanni Paolo II utilizzò rifacendosi al filosofo V. Ivanov, a proposito della necessità,
come cristiani e come cattolici, di respirare
con due polmoni: quello orientale e quello occidentale.
Il proto-sacerdote vassilij
abitualmente non è consentito al pubblico,
potendo così visitare la Chiesa di Santa
Maria del Priorato, unica opera architettonica del Piranesi. Lo scorso 30 Aprile, invece, siamo partiti alla volta di Atene,
capitale recentemnte travagliata da movimenti di protesta e manifestazioni a causa
della crisi finanziaria. Ne abbiamo percorso,
nondimeno, le strade e vissuto intensamente i luoghi ricchi di pathos. oltre ad
aver goduto di splendidi paesaggi e panorami straordinari, abbiamo visitato, in soli
tre giorni, quello che ha fatto di Atene la
culla della cultura classica: l’Acropoli, l’Aeropago Dionisio, il piccolo monastero Monastiraki. Emozionante è stato ritrovarsi a
camminare lungo gli stessi sentieri e a sedere sulle stesse pietre su cui migliaia di
anni fa Socrate si ritrovava con i suoi discepoli. Poter ammirare il Partenone, il Tempio di Atena Nike e l’Eretteo, osservare i
resti delle Cariatidi e i ritrovamenti antichi,
è stata l’occasione di vivere in prima persona ciò che avevamo conosciuto solo attraverso i libri.
14 Giornate del fondatore
villa nazareth | Giugno 2010
vetraLLa, 28 FeBBraIO I nastri inediti del cardinal Tardini
antonio Casamassimi e Michele Brescia
la filocalia
del quotidiano
L
[di MICHeLe BreSCIa]
o scorso 28 febbraio, in occasione della
giornata del fondatore svoltasi a Vetralla, abbiamo ascoltato per la prima volta alcuni nastri che,digitalizzati da Antonio Casamassimi,
hanno un qualcosa di magico. Abbiamo avuto
l’impressione di conoscere il card. Tardini, il
nostro fondatore, per la prima volta.
Fondatore è una definizione che ci ha sempre richiamato alla mente un’aura di ieraticità,
solenne serietà, autorità e, di riflesso, di timore referenziale. ogni qualvolta guardavamo le istantanee della sua vita nella galleria
che ne celebra la biografia a Villa Nazareth,
eravamo affascinati dalla sua brillante carriera diplomatica, dal suo servizio per la Santa
Sede, dal carisma internazionale che si era
procurato con la sua missione. Ma erano immagini, per l’appunto. Mute, fisse, grigie. ora
invece conosciamo il Tardini più intimo. Un
uomo vivace, aperto al nuovo, all’inaspettato,
al curioso, al meraviglioso. Queste registrazioni sono il ritratto di un uomo di Dio capace
di cogliere la filocalia del quotidiano. Cosa
emerge da questo montaggio lungo poco più
Incontro con alcuni vescovi
NellA SerAtA di mArtedì 25 mAggio SoNo StAti NoStri
oSPiti, PreSeNti A romA iN occASioNe dell'ASSembleA
geNerAle dellA cei,(dAllA deStrA NellA foto) Mons.
Francesco Giovanni BruGnaro, ArciveScovo di cAmeriNo-SAN SeveriNo mArche, Mons. edoardo Menichelli, ArciveScovo di ANcoNA-oSimo, Mons.
Giuseppe Mani, ArciveScovo di cAgliAri, Mons. piero
santoro, veScovo di AvezzANo e Mons. Mosè Marcia, veScovo AuSiliAre di cAgliAri. coStoro, oltre Ad
iNformAre dellA SiruAzioNe Socio-PoliticA e dellA fede
delle loro dioceSi, hANNo voluto coNdividere, iN uN
iNtereSSANte momeNto di diAlogo coN gli StudeNti, lA
loro eSPerieNzA dA veScovi SottoliNeANdo lA bellezzA
dell'ANNuNcio del
SigNore mA ANche le fAtiche e le
difficoltà di uN miNiStero StrAordiNAriAmeNte fecoNdo NellA fede.
di mezzora? Il ritratto di un sacerdote con la
passione del Melodramma italiano, della poesia del Novecento, del focolare domestico e
della comunicazione alla pari con i bambini.
Quella stessa predisposizione all’amore evangelico per i più piccoli che riverserà nella sua
creatura, Villa Nazareth, la sua pazzia per Cristo. Ma, soprattutto, si evince da questo collage di record occasionali, la sua romanità. Era
romano de Roma, immerso, cuore e fantasia,
nell’anima popolare di una città dove “si può
criticare senza perdere il rispetto, si può prendere in giro senza diminuire la stima; si può
mettere in caricatura senza intaccare l’affetto”.
Per questo studiò, e commentò, Gioacchino
Belli, il poeta che “si getta tra il popolo, nelle
piazzette e nei vicoli, per cogliere dalla sua
bocca la parola viva e vivace”. Chi lo conobbe
da vicino nel corso della sua vita può attestare
senza alcun dubbio che egli seppe costantemente coniugare con mirabile sintesi, in ogni
occasione, verità e libertà, sincerità e immediatezza. In lui, l’originalità, la freschezza, la
disponibilità, la cultura, lo spirito – sia quello
profondamente religioso, sia quello punzecchiante – avevano ben più profondi, saldi e autentici fondamenti. Il taglio tra il burbero e
l’accogliente, tra il serio e il faceto, tra il provocatorio e l’amabile, tra il distratto e l’acuto
osservatore, tra il superficiale chiosatore e la
persona ricca di spirito e di saggezza contrad-
distingue la sua cangiante voce in queste registrazioni. Abbiamo deciso, su consiglio, peraltro condiviso, di Pier Silverio Pozzi, di
selezionare gli spezzoni più divertenti, più colorati, più simpatici del materiale fornitoci da
Antonio Casamassimi. Pertanto abbiamo
ascoltato frammenti di spiritose chiacchierate
di Tardini con il fratello e la cognata, alcune
esecuzioni di arie celebri del Melodramma
Italiano (Il Barbiere di Siviglia e il Rigoletto,
ad esempio), abbiamo avuto innanzi un inedito Tardini magnifico interprete di poesie del
Carducci e di D’Annunzio e della celebre romanza musicata, “L’ideale”, di Tosti, ed infine
di alcuni versi del Belli e del Trilussa, quest’ultimi di incantevole e pregevole esecuzione. Ne esce fuori un Tardini capace di
utilizzare tutti i registri linguistici, dal basso,
al solenne, al sublime, in un climax di trionfo
musicale di una voce birichina, pastosa, tagliente, vellutata, a seconda del brano da eseguire, degna del miglior Petrolini. Ne vien
fuori, insomma, un Tardini che, anche nella
celia e nel motteggio, dimostra un’incredibile
tensione verso la perfezione.
Da adesso in poi quando guarderemo quelle
foto che lo ritraggono assieme ai potenti del
mondo, immagineremo che, in barba alla posa
seria e compassata, all’orecchio di De Gaulle
stia sussurrando l’incipit di un “Arrivederci
Roma fischiettato”. Con la innocente e pura
spensieratezza di un giullare di Dio.
Giornate del fondatore 15
villa nazareth | Giugno 2010
CardInaL tardInI | La testimonianza di don Achille
tardini, esempio
di ministero fecondo
[del card. aCHILLe SILveStrInI]
Q
uest'anno, per accogliere l'invito del
Santo Padre Benedetto XVI che ha voluto indire l'anno sacerdotale, abbiamo deciso di
dedicare al sacerdozio le giornate del fondatore; dunque voglio anzitutto ricordare
l'esempio che ho tratto dalla vita sacerdotale
Il Cardinale domenico tardini con i suoi ragazzi
del card. Domenico Tardini: in primo luogo
lo spirito di carità da lui rivelato nell'impresa faticosa di Villa Nazareth, per la quale
ha consumato tutti i suoi risparmi, vendendo anche l'argenteria di casa per acquistare il terreno dove oggi sorge Villa
Nazareth. Con la carità, un profondo spirito
di fede che si rivelava nella sua preghiera
personale, nelle delicate omelie e nel linguaggio per ogni occasione di insegnamento.
La missione di pace, di sostegno ai più poveri motivava in lui le iniziative diplomatiche della Santa Sede. Ho imparato tanto dal
suo modo di vivere e la mia esperienza da
sacerdote a Villa Nazareth si è arricchita di
parole e gesti che hanno segnato indelebilmente la mia vita e il mio ministero. Ho imparato che a Villa Nazareth il sacerdote è
chiamato a vivere in sè stesso il ministero
dell’incarnazione di Cristo, realizzando quell’unione tra natura divina e umana che si
esprime nell’atto stesso della carità nella
storia. Lo stile sacerdotale si impasta di sobrietà e di fedeltà al Vangelo in un annunzio
calato nella vita concreta.
aSSOCIazIOne Figure ed esperienze di sacerdoti a Villa Nazareth
farsi incontrare
«U
[di vInCenzO rOSItO]
n prete romano», con quest’espressione il cardinal Tardini amava definirsi e
presentarsi, un’espressione capace di ricondurre le diverse anime che lo costituivano alla
sua profonda identità sacerdotale. A partire
da questo pensiero e in occasione dell’anno
sacerdotale indetto dal Santo Padre, la comunità ha voluto riflettere, nell’incontro dedicato alla memoria del suo fondatore, sulle
figure sacerdotali che hanno scandito il lungo
percorso di Villa Nazareth. Nella testimonianza e nel ricordo si sono avvicendati i volti
dei molti sacerdoti che hanno condiviso, nella
generosità e nella dedizione, l’impegno per la
crescita umana e spirituale all’interno delle
residenze universitarie.
La presenza di molti sacerdoti a Villa Nazareth si è contraddistinta innanzitutto per uno
stile umano volto alla gratuità e all’accoglienza. Proprio quello stile è stato limpidamente sintetizzato nelle parole del cardinal
Silvestrini «Le mani di un sacerdote sono
fatte per benedire e consacrare. Dovrebbero
essere libere e sante. E non sempre si riesce
pienamente. Bisogna lavorare su sé stessi: custodire la fede, praticare la fedeltà a un celibato che si allarga nella capacità di
allontanare la brama di possedere le cose e le
persone. Lo stile s’impasta di sobrietà e di fedeltà alla libertà che si concede alla Grazia. Il
servizio alla Chiesa deve essere espressione
del disinteresse nei confronti della propria
carriera e concentrarsi sul Vangelo da annunciare incarnandolo nella propria testimonianza».
A Villa Nazareth, questo "abito" chiede di essere incessantemente tradotto nella disponibilità dell’uomo e del sacerdote a “farsi
incontrare”. È qui che il ministero sacerdotale, espresso nel suo servizio al mondo e alla
Chiesa, vissuto nella condivisione di speranze
e dubbi di giovani universitari, diventa un
possibile stile laicale condiviso da ogni uomo,
a prescindere dal suo ruolo nella comunità.
La riflessione sul servizio e sulla presenza dei
sacerdoti a Villa Nazareth si fa dunque riflessione comune sulle forme della diaconia che,
nella loro molteplicità, passano attraverso
uno stile che né sovrasta né precede, ma che,
con discrezione e generosità, crea le condizioni per lasciarci incontrare da chi ci passa
accanto. Come ha ancora ricordato il cardinal
Silvestrini: «Tante volte abbiamo commen-
Pier Silverio Pozzi durante il suo intervento
tato la pagina degli Atti degli Apostoli (8,2640) dell’incontro tra il diacono Filippo e il
funzionario Etiope, ed è bello vedere che il
mandato divino rivolto dall’angelo a Filippo
è proprio quello di “farsi trovare” sulla strada
deserta dove sarebbe passato quell’uomo che
egli avrebbe accompagnato alla fede».
“Farsi incontrare”, dunque, come modalità
di relazioni umane volte alla ricerca di uno
scambio autentico di esperienze e di contributi che non imponga ma proponga l’annuncio e la testimonianza. “Farsi incontrare”
come stile attraverso il quale la gratuità si traduce in una prassi educativa e formativa che
feconda, senza opprimere, i semi di crescita,
spesso sopiti, in ogni percorso di maturazione umana. Tutte queste sono forme possibili del medesimo stile dialogante e
relazionale che chiede di essere espresso in
tutti i ministeri e ruoli presenti nelle comunità che gli uomini abitano.
16 attività degli studenti
MuSICa e teatrO
villa nazareth | Giugno 2010
Da Pirandello a Schumann e Chopin
esplosione di creatività
F
[di anGeLO tuMMIneLLI]
ra le iniziative proposte dagli studenti
quest’anno, la messa in scena della commedia
“la Patente” di Luigi Pirandello il 28 febbraio e
l’organizzazione dell'evento concertistico dello
scorso 29 maggio hanno riscosso particolare interesse coinvolgendo più di venti studenti tra
ragazzi e ragazze. Esperienze nuove ma che
hanno svelato talenti nascosti e inimmaginabili
capacità.
In particolare, in occasione dell’anniversario
di ordinazione episcopale del card. Achille Silvestrini, abbiamo avuto il piacere di ascoltare le
note di Schumann e Chopin in un concerto vocale e strumentale che ha visto esprimere la
Loris Leoni e Giovanni di Cintio
durante la rappresentazione de “La Patente”
competenza musicale e artistica degli studenti
loris leoni, Giovanni di cintio, elisa Pagliaroli e del soprano Youn im.
Alla base di queste attività risiede non solo la
possibilità di una crescita comunitaria e di una
simpatica esperienza ma soprattutto l’occasione di una sincera condivisione, nello spirito
della Carità e dei valori condivisi della nostra
comunità. L’opera che è stata messa in scena
per le giornate del Fondatore, “La Patente”, è
tratta dalle novelle pirandelliane e costituisce
un luogo importante del teatro del novecento
nonché della cinematografia (basti pensare all’interpretazione che ne fa Totò nel film “Così è
la vita” di Luigi Zampa). Con una operazione di
commistione drammatica, si è cercato di unire
nella messa in scena alla disarmante essenzialità dei dialoghi pirandelliani una originale coloritura comico – popolare alternando così
SCaMBI InternazIOnaLI| USA
SPOrt | Torneo intercollegiale di calcetto
“college cup”
A
[di GennarO CataLdO]
nche quest'anno alcuni studenti sono
stati impegnati nell'organizzazione di un
torneo intercollegiale che ha visto la partecipazione delle squadre del Don Mazza, della
Rui e del Nuovo Joanneum nonché delle due
I calciatori del vn Soccer team
scene particolarmente drammatiche e di semplice comicità. ognuno, secondo propensioni e
competenze, ha messo a disposizione tempo ed
impegno per realizzare la rappresentazione che
è stata accolta con apprezzamenti da tutta la comunità. Si ricordi ancora l'attivazione, su proposta di Fabio Punzo, di un osservatorio
mensile sull'informazione che ha visto la condivisione critica delle principali notizie ricavate
dalla carta stampata nei vari ambiti della informazione, dalla politica estera all'economia,
dalle istituzioni religiose alla scienza. Con lo
spirito che identifica la comunità studentesca
di Villa Nazareth, nella cultura come servizio e
forma di carità, si vuole andare verso concrete
possibilità che contribuiscano alla espressione
della creatività del singolo e alla maturazione
globale della comunità studentesca.
squadre rappresentanti il nostro collegio:
Villa Nazareth Football Team e Villa Nazareth Soccer Team. La competizione non è
stata soltanto espressione della determinazione e della grinta prettamente sportive ma
anche un momento di spensieratezza caratterizzato dalla volontà di divertirsi e di conoscere le altre realtà collegiali. Si è cercato
di valorizzare lo sport come momento di aggregazione e amicizia nonchè come possibilità per costruire un autentico spirito di
squadra.
Continuano gli scambi culturali tra Villa
Nazareth e le università statunitensi. In
particolare tra il 5 e il 12 marzo sono
stati nostri ospiti un gruppo di studenti e
professori dell’università “Mount st. Joseph” di Cincinnati, usA. Il 5 marzo si è tenuta una cena ufficiale di accoglienza,
con la presenza del card. Silvestrini.
Ancora nel periodo dal 17 maggio al 17
giugno di quest’anno sono ospiti a Villa
Nazareth un gruppo di studenti della Business school of Administration dell’università di Dayton. La cena di accoglienza
si è svolta il 17 maggio, con la partecipazione del del card. Silvestrini e della
prof.ssa Groppelli. Infine lo statunitense
Jonathan Phipps (nella foto) dallo
scorso 21 maggio condivide la sua esperienza di studente nella residenza insieme agli altri universitari.
associazione 17
villa nazareth | Giugno 2010
dOBBIaCO Una scalata che dura da dieci anni
il nostro monte oreb
[di PIer SILverIO POzzI]
È
da dieci anni che un gruppo dell’Associazione si incontra ogni inverno a Dobbiaco.
Questo "anniversario" merita un piccolo passo
all’indietro: occorre vedere come questo appuntamento invernale si è modificato nel
corso degli anni e quali peculiari caratteristiche ha assunto. Accanto al quotidiano rito sulle
piste da sci o alle escursioni sui sentieri innevati, tipici delle tradizionali settimane bianche,
si sono sempre più intensificati i momenti di
preghiera, di riflessione e di proposta: la settimana diventa, quindi, un annuale riesame del
cammino di fede che ognuno sta percorrendo.
Dai sacerdoti, che hanno condiviso con noi il
cammino di studio a Villa Nazareth, siamo stati
guidati alla scoperta della parola di Dio attraverso la presentazione ogni anno o di un singolo libro o di un particolare personaggio o
evento della Bibbia: dall’Esodo come esperienza di libertà e di grazia nella consapevolezza che la maturità non è autosufficienza e
che la salvezza ha una dimensione collettiva;
ai quattro carmi del Servo di JHWH di Isaia in
cui è ridisegnato il senso, il destino e il ruolo
del popolo di Dio nel mondo; dalle lettere alle
sette chiese dell’Apocalisse di san Giovanni, di
cui il contenuto ci ricorda che la Parola di Dio
richiede una risposta totale in quanto Cristo
preferisce il rifiuto, il no secco all’ambiguità,
alla tiepidezza, all’indifferenza; siamo quindi
giunti alla scoperta del binomio Gesù-Paolo, al
"come" si è saldato fra loro quel vincolo che ha
fuso i due nomi nella realtà più profonda della
vita cristiana. Da queste ultime riflessioni bibliche di padre salvatore Maurizio sessa è
nato il volume “Il Gesù di Paolo e il Paolo di
Gesù”, pubblicato l'anno scorso dalle Edizioni
San Paolo.
E' maturata, inoltre, e si è concretizzata l’idea
dei pellegrinaggi. Nel 2006, in occasione del
60° di Villa Nazareth, una folta rappresentanza
dell’Associazione ha compiuto un pellegrinaggio agli antichi monasteri cristiani dell’Armenia; nel 2008, in occasione dell’Anno Paolino,
è stato fatto un viaggio in Anatolia alla scoperta dei luoghi percorsi dal grande apostolo
delle genti; nel 2009 siamo ritornati dopo dieci
anni in Terra Santa: è stato un reimmergersi
nei luoghi della fede e della speranza! E nella
prossima estate faremo un pellegrinaggio al
Santuario della Madonna Nera di Czestochowa ed al campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau.
Nell'ultima settimana trascorsa a Dobbiaco
nel mese di febbraio, ancora una volta con la
guida spirituale di padre Salvatore Maurizio
Sessa, la riflessione si è sviluppata attorno alla
figura del profeta Elia: è stata una settimana di
veri esercizi spirituali. Le dodici meditazioni
con cui è stato ricostruito e commentato il
cammino paradossale di questo misterioso e
poco conosciuto profeta hanno costituito per
ciascuno di noi un quotidiano e continuo
esame del nostro rapporto con Dio.
Questa figura biblica, la cui storia inizia nel
capitolo 17 del Primo Libro dei Re e si conclude nel capitolo 2 del Secondo Libro dei Re,
è così riassunta nel Catechismo della Chiesa
Cattolica:
“Elia è il padre dei profeti, della generazione
di coloro che cercano Dio, che cercano il suo
volto. Il suo nome, il Signore è il mio Dio, annuncia il grido del popolo in risposta alla sua
preghiera sul monte Carmelo. Dopo aver imparato la misericordia nel suo ritiro presso il
torrente Cherit, Elia insegna alla vedova di Zarepta la fede nella parola di Dio, fede che egli
conferma con la sua preghiera insistente: Dio
fa tornare in vita il figlio della vedova. Infine,
riprendendo il cammino nel deserto verso il
luogo dove il Dio vivo e vero si è rivelato al suo
popolo, Elia, come Mosè, entra in una caverna
finchè passi la presenza misteriosa di Dio.”
Elia è un uomo di fede, tutto dedito a Dio, un
uomo di passione e di fuoco, che indica ad ogni
credente un affascinante cammino di riscoperta del volto del Signore, da percorrere in
una sempre rinnovata fedeltà e obbedienza
alla sua Parola.
Nel documento guida per la formazione dei
frati il profeta Elia è così presentato: “Sempre
pronto a servire Dio e ad eseguire la sua Parola, che addita il vero Signore al popolo perché non tenga più il piede in due staffe e che
incita i suoi a decidersi a orientare solo verso
il Signore la propria esistenza. Infine, il profeta
attento alla voce di Dio come al grido dei poveri, e che sa difendere i diritti dell’Unico come
quelli dei suoi prediletti, gli ultimi”.
18 associazione
villa nazareth | Giugno 20109
rItIrO QuareSIMaLe “Stabilità nella precarietà”
la dialettica
della storia della salvezza
I
[di MarIa CrIStIna GIrardI]
l 21 Marzo si è svolto il consueto ritiro spirituale dell'Associazione alla vigilia delle festività pasquali presso la Congregazione delle
Suore Domenicane alla Balduina, con una significativa novità: la meditazione quaresimale
dal titolo «Stabilità nella precarietà», tenuta da
don Giuseppe Bonfrate, è stata proposta da
giovani coppie della comunità. Il gruppo che si
è recentemente costituito è stato promosso e
coordinato da Massimo Moretti con la guida
spirituale di don Giuseppe.
Le generazioni più giovani da tempo sentivano l'esigenza che la Comunità ponesse al
centro della propria riflessione l'attuale situazione di instabilità lavorativa di chi si affaccia
al mondo del lavoro e di come essa influisca
inevitabilmente sulle scelte fondamentali della
vita affettiva e della progettualità del futuro.
A queste domande ha cercato di rispondere
don Giuseppe Bonfrate attraverso il confronto
con le Scritture, sottolineando «come questa
dimensione possa in qualche modo anche trasfigurarsi, cioè offrire motivi di ulteriore riflessione, probabilmente anche offrirci spiragli
capaci di stimolare la speranza.»
L'esperienza di Israele descritta in Esodo indica il paradigma di questa dialettica tra stabilità e precarietà e come la stabilità sia
concepita dal testo biblico come una direzione,
un cammino e non un possesso. Il monito in
Isaia 43 ricorda al suo popolo come Dio «aprì
una strada nel mare»: è un'ulteriore immagine
di una «stabilità mobile». Un altro dei passi
della Scrittura esaminati indica che nel sentimento dell'umile riconoscimento della propria
umana fragilità e nella capacità del discernimento risiede la possibilità di realizzazione di
sé e di ciò per cui si è al mondo.
La suggestiva visione paolina della Creazione
che «geme nelle doglie del parto» (Rm 8)
aspettando nella speranza la sua salvezza e liberazione dal male trae la forza nella stabilità
della promessa di Dio che accoglie il gemito
delle sue creature, anzi soffre e attende con
esse, donando loro la sua pazienza. Infine i capitoli 6 e 7 del Vangelo di Matteo invitano il cristiano a «ordinare continuamente i parametri
della vita» e individuano la stabilità nella sequela del Signore per mezzo della parabola del
tesoro nascosto e della casa costruita sulla roccia. Il capitolo 6 contiene anche la famosa immagine dei gigli dei campi e degli uccelli del
cielo la quale, secondo don Giuseppe: «ha un
obiettivo: quello di liberare dalle paure, la
paura del domani, la paura della precarietà. La
paura c’è, come c’è il bisogno, ma c’è un intensificarsi della paura che potrebbe schiacciarci,
potrebbe in qualche modo anche rendere il
nostro sguardo introverso, potrebbe distoglierci dai bisogni degli altri. Le preoccupazioni possono trasformarsi in ossessioni. Il
titolo di questa pagina potrebbe essere “abbiamo bisogno, Dio lo sa”, non siamo condannati per le nostre paure, siamo esortati a non
fare di quelle paure le nostre catene.»
Nel pomeriggio il ritiro è proseguito con la
suddivisione dei partecipanti in due gruppi. In
particolare, il gruppo delle giovani coppie ha
avuto modo di approfondire la conoscenza reciproca e di scambiare le suggestioni ricevute
dalla meditazione del mattino, concordando,
infine, un successivo appuntamento a Roma il
20 giugno, per proseguire insieme questo percorso di riflessione. Ha concluso il ritiro la Celebrazione eucaristica presieduta dal card.
Achille silvestrini e da mons. claudio Maria
celli.
ItInerarI deLLa Fede Basilica di S. Cecilia in Trastevere, Basiliche di S.Prassede e S.Pudenziana, Basilica dei Ss. Giovanni e Paolo.
sui sentieri
dei primi cristiani
«A
[di MICHeLe BreSCIa]
t memoria minuitur, nisi eam exerceas».
L’importanza della memoria è un tema sentito
sin dall’antichità: è Cicerone, nel “De Senectute”, ad ammonire il lettore sulla necessità di
ricordare gli exempla virtutis del passato. Con
lo stesso intento, nel corso dell’anno, l’Associazione ha voluto dedicare le consuete visite
delle terze domeniche del mese, alla memoria
dei primi martiri cristiani, organizzando interessanti visite alle domus ecclesiae e ai più
antichi luoghi di culto eretti in onore di alcune
significative figure del martirologio cristiano.
Un’occasione da non perdere, oltre che per
conoscere le biografie dei primi animatori del
culto cristiano nella Capitale, anche per apprezzare il patrimonio artistico custodito
nelle chiese che ospitarono le prime assemblee dei fedeli cristiani. Il ciclo di visite, pensate dalla dott.ssa lida Branchesi e guidate
dagli “storici dell’arte” di Villa Nazareth Matteo Borchia, Antonio iommelli e Michele
Brescia, si è articolato in intense riflessioni
spirituali condotte da mons. claudio Maria
celli su alcuni luoghi del cristianesimo delle
origini, eretti ancor prima dell’editto costantiniano del 313 che sancì la libertà di culto per
i cittadini dell’Impero Romano. Alcune tra le
mete che hanno scandito questo affascinante
itinerario sono state: la Basilica di s. Cecilia in
trastevere, con i suoi splendidi affreschi del
Cavallini e la statua della santa titolare realiz-
nel chiostro della basilica di Santa Prassede
zata da Stefano Maderno nel 1600, le Basiliche
di s. Prassede e s. Pudenziana, quest’ultima
con il mosaico absidale più antico di Roma, e
la Basilica dei santi giovanni e Paolo, situata
sul colle Celio e dedicata a due ufficiali romani
martirizzati da Terenziano nel 362. Ancora
una volta questa interessante iniziativa si è rivelata una preziosa opportunità per scoprire
storie, luoghi e personaggi che contraddistinsero la promozione del culto cristiano dei
primi secoli e la sua diffusione nella Capitale.
associazione 19
villa nazareth | Giugno 2010
InCOntrO Cultura e libertà nel progetto educativo di don Lorenzo Milani
“i care”
I
[di MaurIzIO GIOrGI]
n occasione della festa per l’anniversario
dell’ordinazione episcopale del Cardinal Silvestrini, sabato 29 maggio, si è tenuto a Villa
Nazareth un incontro riguardante la figura di
don lorenzo Milani (1923-1967).
Nostri ospiti sono stati il prof. luciano Pazzaglia, docente di Storia della Scuola e delle
istituzioni educative all’Università Cattolica
di Milano e don roberto sardelli, sacerdote
e scrittore. Molto ricca di motivi di riflessione
è stata anche la relazione del nostro Marco
catarci, studioso di pedagogia.
La figura di don Milani è sempre stata considerata complessa e di grande attualità. A
Barbiana, piccolo borgo sperduto nei monti
della diocesi di Firenze, dove don Lorenzo fu
inviato in seguito a difficoltà con la curia, egli
poté mettere concretamente in atto le sue
idee: fondò la prima scuola a tempo pieno rivolta alle classi popolari più disagiate della
zona. La critica al sistema scolastico nazionale e al metodo didattico che favoriva soltanto la crescita educativa dei ragazzi figli
don Lorenzo Milani insieme ai suoi ragazzi
Il prof. Luciano Pazzaglia durante il suo intervento
delle classi più ricche portarono alla pubblicazione della celebre “Lettera ad una professoressa”. Sul suo progetto educativo si sono
concentrati gli interventi del professor Pazzaglia e di Marco Catarci, che hanno evidenziato come la “Scuola di Barbiana”, seppur
gestita da un sacerdote, fosse una scuola prettamente aconfessionale, dove si educavano i
ragazzi sulla spinta del famoso motto “I care”,
“mi interessa”, “mi sta a cuore”. La scuola era
pesante per i ragazzi e don Lorenzo era molto
esigente con loro; a Barbiana si studiavano,
oltre alle materie tradizionali, anche le lingue
straniere, la musica e addirittura anche alcuni
spunti di genetica. Si realizzava così il progetto di una cultura alla portata di tutti e di
una scuola capace di offrire agli studenti la
parola quale mezzo di riscatto sociale e di libertà.
Don Roberto Sardelli ci ha raccontato la sua
esperienza personale di incontro con don Lorenzo, avvenuta quando ancora era un giovane seminarista. Esperienza che lo portò da
sacerdote al servizio presso la baraccopoli
dell’Acquedotto Felice nel quartiere Tuscolano
a Roma. Qui don Roberto ha aiutato i ragazzi
che non avevano la possibilità di raggiungere
un grado di istruzione tale da potersi riscattare in una società capace di emarginare brutalmente. Un intervento sentito e toccante che
ci ha fatto molto riflettere sia per la passione
con cui è stato fatto sia per il contenuto di ciò
che è stato detto.
Nel dibattito successivo alla conferenza, l'intervento del presidente emerito della Corte
Costituzionale, il prof. Giovanni Maria flick,
ha fatto notare come gli ideali educativi di don
don roberto Sardelli
Milani combaciassero con quello che i Padri
costituenti avevano già messo per iscritto
nella Carta Costituzionale (articoli 33 e 34).
La giornata è stata un’occasione preziosa
per conoscere meglio la figura di un grande
sacerdote ed educatore, e per riflettere sul
valore di una cultura che va conquistata per
tutti e resa strumento di libertà per ciascuno.
vILLa nazaretH | Una Comunità e la sua proposta formativa
| DI MONS. CLAUDIO MARIA CELLI
Sempre il 29 maggio, dopo l’incontro su don
Milani, Mons. Claudio Maria Celli ha presentato il volume “villa nazareth: una comunità
e la sua proposta formativa”. di seguito riportiamo un estratto della sua presentazione.
È con vero piacere che presento a voi questo
“Progetto Formativo” che è destinato agli
studenti, ai membri tutti di Villa Nazareth e
agli amici. (...)
Si è trattato, indubbiamente, di una lunga e
laboriosa gestazione, perchè desideravamo
che esso fosse frutto della più ampia collaborazione possibile di tutti i settori che compongono ormai la grande famiglia di Villa
Nazareth. (...)
Questo è un variegato e ricco apporto di contributi, è uno strumento formativo che
espone l’articolata esperienza esistenziale
delle componenti di Villa Nazareth. A tutti
va il mio più vivo ringraziamento: senza
l’aiuto di ciascuno, il “Progetto Formativo”
non sarebbe adesso una bella realtà per tutti
noi .
Mons. Claudio Maria Celli presenta il volume
20 notiziario
villa nazareth | Giugno 2010
unIverSItà I titoli conseguiti nell’ultimo semestre e le esperienze di studio all’estero
Lauree SPeCIaLIStICHe e MaGIStraLI
frAncesco sAttA – Scienze Politiche e
delle relazioni Internazionali – tesi: “Libero
scambio e protezionismo: economie di india,
Cina e sud-est Asiatico a confronto” – Prof. Lucilla De Leo – LUISS “Guido Carli” di Roma –
04/12/2009
LAUREATI
Michele AtZori – Economia e Direzione
delle Imprese (spe.) – tesi: “il settore dei semiconduttori: le configurazioni di costo per la
creazione di valore. Analisi presso uno stabilimento” – Prof. Bruno Steve – LUISS “Guido
Carli” di Roma – 26/03/2009
AndreA secco – Ingegneria dell’Informazione – tesi: “sviluppo di un’interfaccia per la
visualizzazione stereo e l’interazione con modelli tridimensionali del corpo umano realizzati da immagini mediche” – Prof. Giovanni
Aloisio – Università del Salento (Lecce) –
21/01/2010
MArcello seddone – Economia e legislazione d’impresa (spe.) – tesi: “Le relazioni e le
comunicazioni nel sistema di Controllo interno” – Prof. Franco Della Sega – UCSC di Milano – 01/12/2009
PierPAolo lA sPAdA – Programmazione
e gestione delle politiche e dei servizi sociali
(magistr.) – tesi: “L’assistente sociale nell’era
della flessibilità. Nuove prospettive di una professione” – Prof. Elena Spinelli – “Sapienza”,
Università di Roma – 10/03/2010
AndreA luZZAnA – Relazioni Internazionali (spe.) - tesi: “immigrazione e informazione: Metropoli e Bergamondo, finestre
sull’italia multietnica” – Prof. David Moss –
Università di Milano Statale – 25/03/2010
filiPPo corVAsce – Economia e Management (spe.) – tesi: “La nomina delle cariche sociali nelle società a partecipazione pubblica” –
Prof. Michele Sandulli – Università di Roma
Tre – 16/04/2010
GABriele corVeddu - Relazioni Internazionali (spe.) – tesi: “il Kosovo nella comunità
internazionale” – prof. Claudio Zanghì – “Sapienza”, Università di Roma – 20/04/2010
VAlerio sudrio – Master in Management
(spe.) – tesi: “Metrics in social media” – Prof.
Andreina Mandelli – Università della Svizzera
Italiana di Lugano – 03/05/2010
LAUREATE
VAleriA PoddA – Lettere Moderne (C.U.)
– tesi: “il paesaggio sardo visto dai viaggiatori
dell’800” – Prof. Clara Incani Carta – Università
di Cagliari – 17/11/2009
Pierpaolo La Spada
tiZiAnA Becciu – Progettazione di Scenografie, Allestimenti e Arredamenti d’interni
(spe.) – tesi: “rivitalizzazione e riuso di una
casa agricola in Mores” – Prof. Giorgio Di Giorgio – “Sapienza”, Università di Roma –
26/01/2010
AndreA PiZZin – Filosofia – tesi: “Le due
interpretazioni della dottrina dell’eterno ritorno dell’uguale nell’itinerario heideggeriano
all’interno del pensiero di Nietzche” – Prof. Giovanni Gurisatti – Università di Padova –
12/02/2010
rAchele fArci – Scienze dell’Amministrazione (spe.) – tesi: “Costi e gestione del debito
pubblico in una prospettiva comparata” – prof.
Giuseppe Porro – Università di Trieste –
18/03/2010
cristinA nocellA – Scienze Biologiche
(spe.) – tesi: “effetti degli Omega3 sullo stress
ossidativo in pazienti affetti da scompenso cardiaco” – Prof. Maria Teresa Fiorillo – “Sapienza”, Università di Roma – 24/03/2010
chiArA MilAn – Cooperazione e sviluppo
(magistr.) – tesi: “L’approccio comunitario allo
sviluppo locale: il caso della cooperazione
trento-Prijedor” – Prof. Andrea Segré – Università di Bologna – 26/03/2010
eleonorA GAllitelli – Traduzione e interpretariato di conferenza (magistr.) – tesi:
“the story of a masterpiece di Henry James:
traduzione e analisi stilistica” – Prof. Timothy
Parks – IULM di Milano – 29/03/2010
Cristina nocella
Michele BresciA – Studi Storico-artistici
– tesi: “una rilettura critica dell’opera di teofilo Patini dopo il sisma in Abruzzo” – Prof. Jolanda Nigro Covre – “Sapienza”, Università di
Roma– 25/03/2010
AnGelA celetti – Economia e management delle istituzioni e dei mercati finanziari
(spe.) – Prof. Maurizio Dallocchio –
31/03/2010
MArcellA coPPolA – Ingegneria Gestionale (spe.) – tesi: “Oltre la crisi: quale modello
di gestione d’impresa?” – Prof. Fabio Nonino –
“Sapienza”, Università di Roma – 30/04/2010
Lauree trIennaLI
LAUREATI
siMone ZiGnAni – Scienze e tecniche psicologiche – tesi: “internet marketing: web
based, consumer oriented” – Prof. Edoardo
Lozza – UCSC di Milano
Gabriele Corveddu
Michele Brescia
notiziario 21
villa nazareth | Giugno 2010
unIverSItà I titoli conseguiti nell’ultimo semestre e le esperienze di studio all’estero
VeronicA tidu – Economia e gestione
aziendale del management – tesi: “Analisi di
bilancio del Banco di Sardegna” – prof. Paola
Fandella – UCSC di Milano – 01/03/2010
di S. Cecilia di Roma. In questo ambito parteciperà all’”Opera Project”, che prevede la
messa in scena dell’opera “Così fan tutte” di
Mozart, in cui avrà la parte di Despina.
SOGGIOrnI aLL’eSterO
elisABettA schenA – Da gennaio 2010 a
giugno 2010 svolgerà uno stage a Lione, Francia,
presso l’Entreprise Rhône-Alpes Intérnational.
MAriA AlBericA sAPoretti – Da febbraio 2010 a gennaio 2011 è a Lisbona, in Portogallo, con un contratto da Project Engineer
presso la Deimos Engenharia.
AnnA cordone – Da febbraio 2010 è a
Vienna, in Austria.
Marcello Seddone
LAUREATE
siMonA trAnQuilli – Economia delle imprese e dei mercati – tesi: “Autofinanziamento
d’impresa” – Prof. Giancarlo Paolucci – Università di Roma Tre – 15/10/2009
MAriAPinA Monitillo – Lettere Classiche – tesi: “Le citazioni nel De Magia di Apuleio” – Prof. Renata Roncali – Università di
Bari – 11/12/2009
federicA triVArelli – Tecnologie Chimiche – tesi: “sintesi di derivati di eterocicli
azotati” – Prof. Maria Antonietta Lorete – “Sapienza”, Università di Roma – 15/12/2009
AntonellA Perrone – Scienze Biosanitarie – tesi: “Determinazione quantitativa del
glucosio: due diversi metodi enzimatici a confronto” – Prof. Gianluigi La Piana – Università
di Bari – 17/12/2009
MAirA AntoGioVAnni – Mediazione Linguistico-culturale – tesi: “il mito dell’abbondanza nell’esperienza italo-americana: da
rimedio contro lo shock culturale a fonte di malattia” – Prof. Caterina Romeo – “Sapienza”,
Università di Roma – 18/12/2009
Francesco Satta
SPeCIaLIzzazIOnI, MaSter,
PerFezIOnaMentO POSt-Laurea,
attIvItà LavOratIve
UNIVERSITARI E EX ALUNNI
VAlerio sudrio –Master sull’Automobile
presso l’Istituto Sperimentale di Marketing di
Roma (mediante borsa di studio messa a concorso dall’Istituto).
MArco di nonno - da marzo sta svolgendo uno stage semestrale presso la Alenia
Aermacchi di Venegono Superiore (VA), utile
per l’elaborazione della tesi di laurea specialistica.
Antonio MAccioni - Stage presso il
gruppo di ricerca isg della school of Computing, Dublin City university, Dublino, Irlanda.
È finanziato da una borsa di studio sotto il
progetto Erasmus Student Placement, dal 2
marzo al 2 settembre 2010.
andrea Pizzin
fABio PunZo – In Giappone, a Tokyo, da
aprile a maggio 2010, per svolgere attività di
ricerca presso la Meiji university.
eMAnuelA ruffo – In Germania, a Regensburg, dal settembre 2009 al giugno 2010 per
completare la sua tesi di laurea. Successivamente si recherà a Salisburgo per frequentare
la Summer School in “european Private Law”.
MArcellA coPPolA – Fino a giugno 2010
è a Londra per migliorare il proprio inglese
presso la France King School.
deMetrio PrAtticÒ – Assunto in seguito
alla selezione 2009 della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. con contratto di apprendistato professionalizzante il 29/03/10.
UNIVERSITARIE E EX ALUNNE
GABriellA cAroBBio – Dottorato in Letterature Comparate e Studi Linguistici – tesi:
“Autokommentierendes Handeln wissenschaftlichen vorträgen” – Prof. Federica Ricci Garotti – Università di Trento – 22/03/2010.
eleonora Galitelli
dAMiAnA MiZZi – E’ stata ammessa al
Corso di Perfezionamento in Canto Lirico
“opera Studio” presso l’Accademia Nazionale.
Simone zignani
22 notiziario
villa nazareth | Dicembre 2009
aLBuM dI FaMIGLIa | I lieti eventi
MatrIMOnI
Gianfranco casiero con Maria de fazio,
Chiesa di S. Sofia a Benevento (20/12/2009)
rachele farci con Piero raffin, Cattedrale di S. Pantaleo a Dolianova
(10/04/2010)
Gionata lega con Katia casares, Pieve di
S. Giovanni Battista a Ponte allo Spino, Sovicille (SI) (10/04/2010)
davide ortolan con rita fedrigo, chiesa
di S. Tomaso a Canova (PN)(01/05/2010)
chiara Putzolu con Giovanni di Virgilio,
a Roma (15/05/2010)
naSCIte
daniele, figlio di Piera Migale e Marco Santarelli (20 gennaio)
daniele, figlio di Antonio ed Emanuela
Buffon (31 gennaio)
Marta eleonora, figlia di Ettore e Simona
Nosè (27 aprile)
Giambattista, figlio di Giuseppe Bellacozza
e Margherita Bochicchio (23 aprile)
BatteSIMI
chiara, figlia di Fabio Rosati e Paola Delmonaco (04/04/2010)
Gabriel, figlio di Sara Lava e Derval Kayo
(6/06/2010)
Giambattista Bellacozza
Il matrimonio di davide Ortolan e rita Fedrigo
PrOGettO| I più grandi per i più piccoli
una lettera che testiMonia coMe l’ iniziativa sia
stata accolta con apprezzaMento da tutte le persone
che hanno villa nazareth nel cuore
gent.ma professoressa groppelli,
scrivo questa lettera per spedire il coupon con il
quale mi impegno a versare mensilmente una
somma a favore della Comunità. e’ un onore per
me partecipare, seppur modestamente, al progetto
“i più grandi per i più piccoli” perchè so che un contributo periodico costante aiuterà Villa Nazareth
a continuare a sostenere e aiutare tutti i giovani
che ne fanno parte. io rimarrò sempre grata a tutti
voi che mi avete sostenuto, non soltanto durante i
miei anni di studio, ma anche quando è nata la mia
primogenita Martina, bimba prematura nata al
gemelli a roma. Non dimenticherò l’aiuto che mi
avete offerto in quei giorni duri e dolorosi. io e mio
marito Antonio vi ricordiamo con affetto e speriamo di venire presto a trovarvi.
Con immenso affetto
Paola Costanzo
una BOMBOnIera SPeCIaLe
la bellezza del donare
[di MICHeLe GuaStaFerrO]
Gionata Lega e Katia Casares si sono
sposati il 10 aprile a Sovicille (SI). La cerimonia si è svolta nella bellissima Pieve
di San Giovanni Battista a Ponte allo
Spino, alla presenza di numerosi parenti
ed amici.
Alla fine dell’incontro conviviale, presso il Castello di Vincigliata a Fiesole(FI),
gli sposi hanno donato a tutti i presenti,
insieme al ricordo del loro matrimonio,
una pergamena con il logo di Villa Nazareth, con la seguente dedica:
“Abbiamo preferito che la tradizionale
bomboniera oggi diventi una donazione
alla Fondazione Comunità Domenico tardini che accoglie ragazzi dotati per lo studio, ma privi di mezzi, affinché possano
sviluppare i propri talenti negli studi universitari, per restituirne domani il frutto
nel servizio agli altri, specie ai più piccoli
e ai più bisognosi.
grazie per la vostra partecipazione che
completa la gioia di questo giorno così significativo”.
Grazie a voi, Gionata e Katia, per avere
iniziato la vostra vita coniugale e familiare con un atto di amicizia e vicinanza
verso la Fondazione Comunità Domenico
Tardini.
Gionata Lega e Katia Casares
notiziario 23
villa nazareth | Dicembre 2009
SaCerdOtI | Ordinazione presbiterale di Michele Murgia
Lo scorso 25 aprile nella Cappella di villa
nazareth è stata celebrata la messa dal novello sacerdote don Michele Murgia
della arcidiocesi di Sassari, già alunno di
villa nazareth.
nella sua omelia don Michele ha sottolineato in particolare il suo legame con villa
nazareth e il fatto che essa sia stata la fucina della sua vocazione negli anni dedicati agli studi universitari.
ancora una volta un esempio di come la
nostra realtà sia in grado di far germogliare frutti di verità nella storia.
Il Cardinale tomàs Spidlik
I nOStrI CarI
In questi mesi sono venuti a mancare alcuni
cari amici. Li ricordiamo con affetto nella preghiera e con cordoglio alle famiglie.
tullio Piccirilli (07/09/2009), padre di
Paola Piccirilli, alunna di Villa Nazareth.
igor Man (16/12/2009), giornalista e
scrittore di fama internazionale, grande
amico di Villa Nazareth. Esperto di politica estera, dopo essere stato un decennio
cronista de il tempo di Roma, sotto la direzione di Renato Angiolillo, è stata una
delle firme più prestigiose del quotidiano
La Stampa di Torino dove cominciò a lavorare nel 1963 sotto la direzione di Giulio De Benedetti.
Studioso delle religioni e delle società,
aveva una spiccata sensibilità e competenza per i temi riguardanti il mondo
arabo ed islamico.
oliva (detta ulina) Mucci in ferranti
(13/12/2009), madre di Fulvio e Frediano Ferranti, ex alunni di Villa Nazareth.
Assunta
casella
in
consalvi
(25/12/2009), madre di Annamaria Campolungo.
Beniamino Placido (05/01/2010),
giornalista, scrittore e critico televisivo,
relatore a Villa Nazareth per il ciclo di
conferenze “L’esperienza della meraviglia”.
Igor Man
Pier Paolo Marenda (05/01/2010),
amico di Villa Nazareth.
Valentina toffoli, vedova del Prof.
Francesco Toffoli, amico e sostenitore di
Villa Nazareth.
crespina (detta elvina) cini in coppi
(09/02/2010), madre di Nello Coppi,
alunno fondatore della “Comunità Domenico Tardini”.
Pietro Maccioni (12/02/2010), fratello di Edmondo Maccioni, alunno fondatore della “Comunità Domenico Tardini”.
Mons. franco Grisenti (02/03/2010),
Vicario Generale di Parma e amico di Villa
Nazareth.
donato Maria dell’olio (13/03/2010),
ingegnere, dirigente dell’Enel.
Mons.
franco
Gualdrini
(22/03/2010), arcivescovo di Terni, da
sempre amico di Villa Nazareth.
Alfredo Mattei (22/03/2010), pittore,
uno dei primi Quattro accolti a Villa Nazareth da mons. Tardini.
Antonio casacchia (24/03/2010),
padre di Francesca Casacchia, studentessa di Villa Nazareth.
Prof. Antonio negro (25/03/2010),
padre della omeopatia in Italia, fondatore del Centro Ippocratico ispirato ad
Hahnemann e primo docente di Medicina
omeopatica a Roma.
laura serafini (11/04/2010), segretaria della scuola di Villa Nazareth.
card. tomas spidlik (16/04/2010),
docente presso il Pontificio Istituto orientale, più volte conferenziere a Villa Nazareth. Nato a Boskovice, diocesi di Brno,
Moravia, il 17 dicembre 1919.
Fu ordinato sacerdote il 22 agosto 1949
nella Compagnia di Gesù.
Nel 1991 entrò a far parte dell'équipe
del Centro di Studi e Ricerche "Ezio Aletti"
di Roma. Fu creato Cardinale diacono da
papa Giovanni Paolo II nel concistoro del
21 ottobre 2003. Autorevole conoscitore
della spiritualità cristiana orientale.
In occasione del suo 90° compleanno
papa Benedetto XVI concelebrò con lui
una santa messa nella cappella Redemptoris Mater, "capolavoro nato dalle mani
di padre Marko Rupnik e dal pensiero di
Tomáš Špidlík”.
Padre Valfredo Maria Zamperini
(28/04/2010) Fondatore dell’ordine dei
Missionari di Maria e Superiore del nostro Padre Salvatore.
Michele sarullo (02/05/2010), alunno
e fondatore della “Comunità Domenico
Tardini”.
Giuseppina Brugnoli in fattorini
(21/05/2010), madre di Emma Fattorini.
salvatore saracino (03/06/2010),
Michele Sarullo
padre di Roberta Saracino, studentessa
residente.
Mons. luigi Padovese (03/06/2010),
cappuccino, vicario apostolico dell’Anatolia, ucciso in Turchia. Molto amico di Villa
Nazareth, guidava un gruppo di spiritualità di nostri ex-alunni.
alfredo Mattei
vILLa nazaretH
F O N D A Z I O N E C O M U N I Tà D O M E N I C O TA R D I N I O N LU S
via Domenico Tardini, 35 – 00167 Roma
WeBSIte www.villanazareth.org
teL 06 666971
BeneFICI
e-MaIL [email protected]
Fax 06 6621754
F I S C a L I a Fav O r e d e I S O S t e n I t O r I d e L L e
O nLuS
le donazioni effettuate con qualsiasi mezzo di pagamento, ad esclusione di quelle per contanti, godono dei
seguenti benefici fiscali, nei limiti e alle condizioni previste dalle vigenti normative e prassi.
Per Le PerSOne FISICHe
sono detraibili dall’imposta lorda per un importo pari al 19% del loro ammontare fino ad un
massimo di 2.065,83 € (art. 15 lettera i-bis del d.P.r. 917/86).
sono deducibili nel limite del 10% del proprio reddito fino a un massimo di 70.000 € (art. 14 d.l.
35/2005).
i benefici non sono cumulabili tra loro.
Per
Le IMPreSe
sono deducibili per un importo non superiore a 2.065,83 € o al 2% del reddito di impresa dichiarato (art. 100 c. 2 lettera h del d.P.r. 917/86).
sono deducibili nel limite del 10% del reddito dichiarato fino a un massimo di 70.000 € (art.
14 d.l. 35/2005).
i benefici non sono cumulabili tra loro.
M O d a L I tà
dI dOnazIOne
il versamento tramite bonifico su c/c bancario deve essere intestato a:
fondazione comunità domenico tardini onlus
Banca Popolare di novara, filiale roma 10
Via ludovisi 46, 00186 roma
codice iBAn: it 64 n 05608 03210 000000021009
il versamento tramite accredito su c/c postale deve essere intestato a:
fondazione comunità domenico tardini onlus
specificando nella causale “offerta per le attività della fondazione”
c/c postale n. 58186008
un GrazIe aI nOStrI SPOnSOr
aLPHa CSe
aLvIerO MartInI S.P.a.
BanCa d’ItaLIa
BanCa POPOLare dI nOvara
CaSSa dI rISParMIO dI ravenna
COOPSette S.C.r.L.
FOnd. BanCa San PaOLO dI BreSCIa
FOndazIOne BanCO aLIMentare
FOndazIOne BanCO dI SardeGna
FOnd. BanCa deL MOnte e CaSSa dI rISP. dI Faenza
FOndazIOne BPn Per IL terrItOrIO
FOndazIOne CarICHIetI
FOndazIOne CarIPLO
FOndazIOne CattOLICa aSSICurazIOnI
FOnd. MOnte deI PaSCHI dI SIena
InteSa SanPaOLO
La MICrOMeCCanICa S.P.a.
nOvIServICe S.r.L.
POLIFarMa S.P.a.
POLIFarMa BeneSSere S.P.a.
PrOvInCIa deLL’uMBrIa deI FratI MInOrI
rader S.P.a.
S.G.M. dIStrIBuzIOne S.r.L.
tIeSSe HOLdInG S.r.L.
unICredIt BanCa
zannOnI S.r.L.
Scarica

VillaNazarethGiugno2010