VillaNazareth Pe r i o d i c o s e m e s t ra l e a c a ra t te re c u l t u ra l e Poste Italiane S.p.A. Sped. in a.p. - D.L. 353/03 conv. in L. 46/04, art. 1 comma 2 - CNS/AC - Roma - In caso di mancato recapito inviare al CMP Romanina per la restituzione al mittente previo pagamento resi - TAXE PERçUE - TASSA RISCOSSA - ROMA Anno XXI | Numero 65 | Giugno 2010 « Annus sAcerdotAlis 2009/2010 Nel tempo in cui viviamo c’è grande bisogno di sacerdoti che parlino di Dio al mondo e che presentino a Dio il mondo; uomini non soggetti ad effimere mode culturali, ma capaci di vivere autenticamente quella libertà che solo la certezza dell’appartenenza a Dio è in grado di donare. » 2 Sommario essere sacerdoti a Villa nazareth... I n occasione dell'anno sacerdotale indetto da Benedetto XVI, vorrei riflettere sul ruolo straordinario che i sacerdoti hanno avuto e continuano ad avere per Villa Nazareth. Quelli che hanno intrattenuto legami con la nostra comunità sono stati tanti e la loro presenza è stata indispensabile e continua ad essere inestimabile per la realizzazione di ciò che il Card. Tardini aveva pensato. Un ministero sacerdotale vissuto e scandito insieme ai nostri ragazzi universitari è motivo di reciproco arricchimento nonchè di sperante condivisione della presenza del Signore in ogni gesto quotidiano. Il loro compito è rivolto ad offrire un contributo essenziale alla guida spirituale degli studenti, la quale è caratterizzata anzittutto dalla condivisione della vita in residenza e dalla disponibilità al dialogo. La formazione cristiana a Villa Nazareth è ricca di momenti unici per una libera crescita della persona; diversi sono gli interventi che i sacerdoti sono chiamati a svolgere insieme ai ragazzi: la celebrazione dell'Eucarestia quotidiana, la recita del rosario per villa nazareth | Giugno 2010 il mese di maggio, le liturgie penitenziali, la lectio divina, l'organizzazione di ritiri spirituali nei due tempi di avvento e quaresima, la realizzazione del corso quadriennale di teologia, momento di alta formazione culturale e di confronto esegetico con le Scritture. Nei gruppi regionali, collaborano alla realizzazione dei ritiri spirituali in loco e assicurano il loro contributo per i seminari. I nostri sacerdoti partecipano alle occasioni di ogni famiglia, sia liete che dolorose e rappresentano l'incarnazione dell'ideale di diaconia proprio di Villa Nazareth. La loro presenza costituisce un bellissimo elenco. Vorrei ricordare, in particolare, mons. claudio Maria celli, presidente del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali e vice presidente della fondazione "Comunità Domenico Tardini" e i sacerdoti che vivono oggi l'esperienza attiva insieme agli studenti: don sergio Bertocchi (laureando in International Business alla St. John University, licenza in Scienze Sociali alla Pontificia Università Gregoriana), don stefano Modica (corso di Dottorato in Bioetica all’Università “Regina Apostolorum”), padre salvatore sessa (dottorando in Scienze Bibliche al Pontificio Istituto Biblico), don Andrea Manto (direttore dell’Ufficio Nazionale di Pastorale Sanitaria CEI-Roma e docente di Teologia) che segue la formazione spirituale delle studentesse e infine il nuovo arrivato don Andrea secci (licenza in Sacra Scrittura presso il Pontificio Istituto Biblico). Il Cardinale con don Stefano Modica SoMMARIo FeSta deLLa FaMIGLIa 3 Profeti nel mondo di oggi | del card. Jean-Louis Tauran 4 I miei novant’anni: riflessioni | della prof.ssa Angela Groppelli 5 un grazie per “villa nazareth Oggi” | della prof.ssa Angela Groppelli SeMInarIO deLLe PaLMe 6 Bioarchitettura: realmente sostenibile ? | di Angela Corcella 7 un rapporto più responsabile con l’ambiente | di Pierpaolo La Spada GruPPI reGIOnaLI 8 un pezzo di storia della Sardegna | di Marco Pusceddu Salute del corpo, dell’anima, dell’ambiente | di Paolo Pinto 9 un mondo parallelo | di Antonino Catalano reato di clandestinità: una legge miope | di Andrea Luzzana SPIrItuaLItà n.64/Giugno2010 Villa nazareth Semestrale a carattere culturale Aut. n. 676/89 del 4/12/1989 − Tribunale Civile di Roma redazione: Via D. Tardini, 35 − 00167 Roma e-mail: [email protected] telefono: 06 666971 edItOre: Fondazione “Comunità Domenico Tardini” dIrettOre reSPOnSaBILe: Emilio Vinciguerra COOrdInatOre dI redazIOne: Angelo Tumminelli GraFICa: Ludovico Ferranti FOtO: Marco Di Nonno, Dario Impalà, Antonio Conduce, Lorenzo Tama HannO COLLaBOratO: Angela Groppelli, Angela Corcella, Pierpaolo La Spada, Matteo Mancini, Marco Pusceddu, Claudio Maria Celli, Paolo Pinto, Antonino Catalano, Andrea Luzzana, Michele Brescia, Stefano Modica, Andrea Secci, Francesco Zinchiri, Maurizio Giorgi, Claudia Manfredini, Gabriele Tucciarone, Martina Di Meo, Chiara Moriconi, Pier Silverio Pozzi, Domenico Telesca, Giacomo Guarini, Vincenzo Rosito, Gennaro Cataldo, Maria Cristina Girardi StaMPa: Postel S.p.A., Roma 10 un’icona che si lascia percorrere dai sentieri del mistero | di don Antonio Stefano Modica umiltà: virtù silenzionsa e fragile | di don Andrea Secci 11 L’arte di amare | di Francesco Zinchiri Cene SOCIaLI e InCOntrI CuLturaLI 12 La politica estera del governo Craxi | di Maurizio Giorgi 13 Per un cammino dialogante | di Giacomo Guarini GIOrnate deL FOndatOre 14 La filocalia del quotidiano | di Michele Brescia 15 Farsi incontrare | di Vincenzo Rosito attIvItà deGLI StudentI 16 esplosione di creatività | di Angelo Tumminelli “College cup” | di Gennaro Cataldo aSSOCIazIOne 17 Il nostro monte Oreb | di Pier Silverio Pozzi 18 La dialettica della storia della Salvezza | di Maria Cristina Girardi 19 “I Care” | di Maurizio Giorgi nOtIzIarIO 20 Studenti | Lauree, specializzazioni, master e attività lavorative 22 album di famiglia | I lieti eventi 23 I nostri cari | Un ricordo particolare Festa della famiglia 3 villa nazareth | Giugno 2010 IL Card. tauran Il coraggio di combattere il male e di sostenere il bene Profeti nel mondo di oggi La professoressa angela Groppelli in occasione del suo 90° compleanno ha voluto presenti il compianto cardinal tomàs Spidlik e il cardinal jean-Louis tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo Interreligioso, del quale pubblichiamo di seguito un estratto dell’omelia che egli ha pronunciato durante la celebrazione eucaristica. P rima di tutto si pone l’interrogativo: chi è veramente Gesù per noi? Noi non possiamo non annunciare che Gesù di Nazareth, uomo-Dio, non solo parla a nome di Dio, ma è Dio che parla in lui. È la rivelazione perfetta. In lui coincidono la profezia e l’oggetto della profezia. Per questo Gesù è profeta ed insieme più che profeta. Il suo messaggio è destinato a tutto il mondo. Il grande messaggio di grazia che Gesù annuncia può essere riassunto forse in queste parole: Gesù rivela un Dio che è con noi in ogni circostanza della nostra esistenza umana, nella gioia come nella sventura, nella prosperità come nella precarietà. In un certo senso anche a noi, nella società di oggi, viene richiesto di ricordare all’uomo, tentato di prendere il posto di Dio, che è soltanto una creatura. E tutti assieme dobbiamo avere il coraggio di dire ciò che è male, di sostenere tutti coloro che operano per il bene dell’uomo. Dobbiamo avere il coraggio di far scoprire a tutti la presenza di Dio anche nell’uomo di oggi così fragile e tentato di inginocchiarsi davanti ad altri dei. Abbiamo il compito di far emergere tutto ciò che è buono considerare le divisioni, le separazioni come inevitabili, cerchiamo di favorire la comunicazione, la comunione. Tutto questo può sembrare difficile da realizzare, ma non possiamo dimenticare che l’amore di Dio è stato infuso nel nostro cuore. ora ci ricorda San Paolo: “L’amore è paziente, tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta”. [di jean-LOuIS Card.tauran] perché Dio è all’opera in ogni essere vivente. Forse queste “parole di grazia” di cui parla Luca consistono oggi nel dire ad ogni fratello ed ogni sorella dell’umanità: “Tu sei capace di diventare santo, cioè tu sei capace di vivere con Dio”. Allora penso alla nostra amica Angela Groppelli. Nella sua vocazione di educatrice ha capito che esercitare l’autorità, guidare un giovane sulla strada della vita non è altro che aiutarlo a crescere. Autorità, auctoritas in latino, viene dal verbo augere, che vuol dire crescere. Altri sono molto più qualificati di me per descrivere ciò che è stata ed è tuttora la vita e l’opera della dottoressa Groppelli. Ma mi pare che il suo lungo servizio alla gioventù ci sproni a dare fiducia agli altri, in particolare ai giovani: hanno talenti, capacità che dobbiamo far emergere, ed è questo in fondo lo scopo dell’educazione; invece di condannare cerchiamo di rispettare e di comprendere l’altro, offriamo una mano che aiuti a crescere e non necessariamente a riprodurre ciò che noi abbiamo realizzato. Invece di sospettare, di scoraggiare, di criticare cerchiamo tutti di costruire qualcosa di nuovo e di bello. Invece di durante la celebrazione eucaristica Festa della famiglia 4 La PrOF.SSa GrOPPeLLI Il bilancio di una vita i miei novant’anni: riflessioni H villa nazareth | Giugno 2010 [di anGeLa GrOPPeLLI] o pensato di spiegare perchè ho voluto festeggiare solo a Villa Nazareth i miei novant'anni, nonostante viva intensamente la appartenza ad altre realtà. Penso che questo sia il luogo in cui ho avuto modo di mettere a frutto tutte le mie esperienze passate e dove ho maggiormente concretizzato quei valori ricevuti pure da una formazione variegata e profonda alla quale molteplici dimensioni hanno contribuito: ho avuto una famiglia splendida, la quale costituisce da sempre le radici profonde della mia esistenza umana e della mia appartenenza alla Chiesa e alla società. Ho ricevuto già tanto ed oggi parenti vicini e lontani trovano in me un importante punto di riferimento oltre che un sostegno e una guida. La prof.ssa (a sinistra) con la sua famiglia Ho una Comunità che ho scelto a sedici anni e nella quale ho sempre trovato una via preziosissima nel discernimento della chiamata a seguire Gesù Cristo, la cui morte è fonte di speranza per il mondo intero. Ho vissuto l'ambiente dell’università e dei servizi psicologici, come vocazione laicale per un servizio competente alla società: la psicologia come scienza è rivolta ad un aiuto concreto perchè si possa essere felici nel tempo e perchè ci si senta perfettamente integrati alla realtà sociale. Ritengo che il servizio professionale che ho svolto per molti anni sia stato e sia tuttora un ambiente di alta cultura dove sono state messe a frutto le mie competenze e le mie capacità. Il posto che Villa Nazareth occupa nella mia vita è particolare, e non mi spiego il perché: sono certa che la mia lunga attività a Villa Nazareth sia stata dovuta al fatto che, sin dal mio primo incontro con questa realtà, mi sono spesa per essa e, sempre con maggiore vigore, ho imparato ad amarla per quello che è, nella sua vocazione alla Carità per il prossimo. A Villa Nazareth giovani ricchi del dono dell'intelligenza sono chiamati ad assumere consapevolezza e responsabilità del carattere che rende l’uomo come Dio l’ha voluto nella creazione, cioè simile a Sé. Tuttavia, pur avendo una direzione educativa specifica, questa realtà lascia al singolo la libertà di una scelta autonoma e responsabile e tiene conto di un percorso che non è soltanto relativo agli studi ma che riguarda l'aspetto integrale della vita della persona. La mia presenza a Villa Nazareth risale al 1951 e da sempre mi sono fatta sua rappresentante in ogni campo, da quello sociale a quello scientifico e culturale. Ho sempre cercato di trasmettere l'autentico valore del merito non inteso come privilegio ma come dono reso responsabilmente per il bene dell’umanità. Questa festa è stata per me particolarmente sofferta perché non mi era facile trovare la giusta espressione ai miei sentimenti, mi era difficile cioè esprimere la consapevolezza che a novant’anni i ricordi diventano di assoluta importanza, e che la condivisione e l’affetto aumentano proporzionatamente al trascorrere del tempo. Come un'illuminazione, mi venne l'idea di ringraziare Villa Nazareth attraverso la stesura di un documento che ne ripercorresse la storia e ne evidenziasse, al tempo stesso, importanza e ruolo. Ricevetti la diponibilità alla collaborazione di molte persone e quindi, le ansie e trepidazioni si trasformarono in gioia sempre maggiore. Il documento elaborato, "Villa Nazareth oggi", vuole documentare le dinamiche di alta e professionalizzante responsabilità che stanno alla base dello sviluppo e della crescita della realtà pensata da Tardini. Concludo con un estratto dei passaggi significativi dell'intervento tenuto da me proprio in occasione della festa della famiglia: « Grazie. Mi rendo conto dell'altissimo significato dei presenti e vi ringrazio tutti di vero cuore. E' qui rappresentata anzitutto la Chiesa e lo stesso cardinal Tardini, che disse: “la scrivania è il mio altare”. Ringrazio il nostro cardinale, Achille Silvestrini, che dopo Tardini e con Samorè, mi ha chiamata per gli universitari di Villa Nazareth e mi ha voluto sempre accanto a sé; gli amici di sempre, importanti per l’autorevolezza con la quale compiono il loro importante incarico nella Chiesa: il cardinale Jean Louis Tauran, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, e il cardinale Tomas Spidlik, impegnato a lungo nel Pontificio Istituto orientale, di cui negli ultimi mesi sto leggendo con tanta partecipazione l’incomparabile testo sulla spiritualità orientale e la preghiera; i sacerdoti, sia quelli che sono passati a Villa Nazareth e oggi hanno compiti di responsabilità nella Chiesa, sia quelli che sono presenti oggi, tutti con lo stesso spirito di servizio Con i colleghi di università In un convegno dello scorso maggio a Sperlonga di testimonianza e carità; i Consigli delle quattro strutture portanti della nostra realtà: grazie per aver accettato l’impegno di guida per Villa Nazareth, adeguandola ai nuovi tempi, e per essere stati testimoni del principio “i più grandi per i più piccoli”; gli amici: grazie a voi amici, che ho incontrato attenti e comprensivi nei momenti difficili del bisogno come la diaspora e in altre tappe del lungo percorso. Grazie per la vostra fedeltà, e qui ci sono Bruno Silvestrini, Marilù e Piero Boschi Rossini, Donatello Gianni, Giorgio e Rita Graziani, Nicola e Ileana De Angelis, Lea Scaletti Di Grazia, e tanti altri. oggi, con il Prof. Aldo Italiani, che ha partecipato a tutti i percorsi, sono presenti gli amici di tutti i tempi. Grazie a voi studenti, ragazzi e ragazze: è per voi che sono venuta, che sono rimasta e che sono ancora qui oggi. Vi ho conosciuti sempre disponibili nella partecipazione per un cammino di responsabilità, di competenza e di servizio. Penso alle vostre famiglie, che mi circondano di attenzioni. Vi pensano e desiderano che vi curiamo come loro farebbero, e vogliono che vi diamo ciò che non sempre vi possono dare. Grazie ai collaboratori, e in particolare al “personale”, presente come e più ancora che in casa propria: senza di loro non ci sarebbero quei momenti fraterni a cui partecipa la grande comunità. Grazie al mondo della cultura, ossigeno della nostra realtà. Ecco a rappresentarlo il nostro carissimo Prof. Cesare Mirabelli, che ci commuove per la continuità e la particolarità della sua presenza, e anche i nostri carissimi Clelia e Damiano Nocilla, amici dei quali gli studenti, che pur hanno tanti esempi negli ex alunni, hanno bisogno per prepararsi ad entrare in quel mondo dal quale non provengono e per cogliere ciò che è richiesto a tutti nelle responsabilità professionali, sociali e culturali». Festa della famiglia 5 villa nazareth | Giugno 2010 rInGrazIaMentI La riconoscenza della prof.ssa per la Comunità un grazie per “Villa nazareth oggi” N [di anGeLa GrOPPeLLI] ell’opuscolo “Villa Nazareth oggi” che molti hanno ricevuto sono messe in evidenza le singole persone che operano a Villa Nazareth e i loro rispettivi incarichi. Vorrei esprimere un sentito ringraziamento a tutti coloro che si sono adoperati per la realizzazione di questo lavoro, per l'impegno e la professionalità profusi nella collaborazione quotidiana. Innanzitutto occorre ringraziare i Consigli: la Fondazione Sacra Famiglia di Nazareth, la Fondazione Comunità Domenico Tardini, l’Associazione Comunità Domenico Tardini e Villa Nazareth Servizi. Desidero inoltre rivolgere un pensiero di ringraziamento a quanti ricoprono incarichi di responsabilità (mi scuso, certamente ne dimentico qualcuno) nella gestione delle residenze: - al nostro Giuseppe Tonizzo dell’ Amministrazione , che unisce una straordinaria disponibilità ai molti problemi sul piano economico, informativo e di valutazione; - al responsabile del coordinamento culturale, del tutorato, Carlo Felice Casula nonchè referente per la Conferenza dei Collegi; - per le operazioni bancarie ringrazio il nostro Nicola Perruni; - per i rapporti con gli sponsor il nostro Michele Guastaferro, che tanto ci aiuta ; - per le consulenze amministrative il Dott. Alberto Zaghini; - per il funzionamento e i rapporti del garage, tanto importante, il nostro impareggiabile Andrea Ninu; Disponibili per ogni necessità ci sono Gildo Crespi e Laura Bedeschi, che meritano un plauso particolare, perché sempre presenti in ogni occasione di necessità; - per la certificazione di qualità e i rapporti istituzionali c’è un’intera Commissione con l’aiuto di parecchi studenti; il nostro Placido- La prof.ssa angela Groppelli con i ragazzi del coro Putzolu li rappresenta tutti; - per i rapporti con le Università americane, per gli scambi, l’Erasmus e i soggiorni all’estero c’è il nostro Antonio Casamassimi; - per “Villa Nazareth nel mondo”, il nostro Giorgio Meiorin; - per le relazioni pubbliche il nostro Ciro Fusco; - per il coordinamento DUA Francesco Rulli, un neolaureato veramente bravo; - per il servizio di tutorato nell’area giuridica il nostro Luca Monteferrante, che ha steso un progetto splendido per la formazione giuridica nei diversi settori, nè dimenticheremo Pier Silverio e Lida Pozzi - poi abbiamo Marco Di Nonno addetto alle edizioni grafiche e il tecnico per la videoconferenze, il nostro Matteo Mancini. A proposito di questo opuscoletto: l’idea è stata mia, nell’esecuzione è stato prezioso l’aiuto della segretaria, Claudia Manfredini, e per la veste grafica, la competenza di Marco Di Nonno. Non possiamo nominare tutti, ma già ho detto abbastanza. Voglio così dimostrare che anche a novant’anni si può collaborare a portare Auguri seNtiti le universitarie. Il taglio della torta | Dal cardinale Achille Silvestrini auGurI SPeCIaLI | Le universitarie Cara professoressa, la ringraziamo per aver sempre assunto la responsabilità delle scelte prese anche nei momenti di solitudine tenendo unita la comunità. La ringraziamo per la fiducia dimostrata e per aver sempre riconosciuto i talenti di ciascuno di noi, accogliendoci come una madre nella famiglia di Villa Nazareth. L’augurio che oggi le facciamo è che possa gioire nel vedere che i principi in cui lei ha creduto e per cui ha lottato, anche da sola, sono oggi i valori di cui noi ci nutriamo. Con affetto, avanti Villa Nazareth con tutte queste presenze, fedeli, responsabili, ricche di competenza e di entusiasmo. E poi il personale. Permettete che esprima una mia idea: secondo me le due grandi colonne di Villa Nazareth sono i sacerdoti e il personale. Noi dobbiamo lavorare perché, queste "colonne" che sostengono Villa Nazareth sappiano bene integrarsi per garantire agli studenti una permanenza quanto più familiare e feconda. “ Per la professoressa Groppelli, che ci accompagna con affetto materno nel costruire il nostro progetto di vita, affinchè il suo esempio sia per noi la guida per dare agli altri ciò che abbiamo ricevuto. Tiziana Becciu ” PuBBlichiAMo uno strAlcio del discorso del cArdinAle A. silVestrini in AuGurio del 90° GenetliAco dellA Prof.ssA AnGelA GroPPelli. Questa è una festa importante. La chiamiamo festa della famiglia ma la diciamo anche festa della prof.ssa Angela Groppelli, in occasione del suo compleanno. Vogliamo esprimerle tutta la nostra gratitudine. Tanti anni trascorsi a Villa Nazareth... è venuta nel '51, oggi siamo nel 2010 e quindi di questi novant'anni ne ha vissuti parecchi a Villa Nazareth. Siamo desiderosi di festeggiarla, siamo grati a lei. Lei ha lanciato recentemente un programma di partecipazione, "I più grandi per i più piccoli": con esso tutti noi diveniamo solleciti e partecipi di questa realtà viva, Villa Nazareth, che abbiamo vissuto, che continuiamo a vivere, e che i giovani oggi, qui presenti, rappresentano. Ancora un sentito grazie e un augurio sincero. 6 Seminario delle Palme SeMInarIO Come costruire una “casa ecologica” Bioarchitettura: realmente sostenibile ? L’ villa nazareth | Giugno 2010 [di anGeLa COrCeLLa] aver affrontato all'interno dello scorso seminario delle palme a Villa Nazareth un tema tanto dibattuto come quello della bioarchitettura penso sia stato utile a tutti e non solo a chi opera nel settore. Chiariamo anzitutto che per "architettura sostenibile", oggetto della nostra indagine, intendiamo quell' architettura che, integrando nell'edificio strutture tecnologie appropriate, conferisce priorità alle finalità progettuali determinate dall'esigenza di efficienza energetica, di riduzione dell'impatto ambientale e di miglioramento della salute, del comfort e della qualità della fruizione degli utenti/abitanti. La prima conferenza, tenuta dall'architetto Massimiliano fuksas penso che più che chiarire le idee su cosa sia la "bioarchitettura" o su cosa significhi ideare e costruire una "casa ecologica" abbia piuttosto reso esplicito come sia vasto e interpretabile in vario modo l'argomento. La serie di immagini proposte dal relatore mi ha suggerito come sia diversa l'idea che ognuno si fa sul concetto di "sostenibilità". Nella poetica architettonica del nostro ospite, emersa dagli esempi che ci ha mostrato, tale concetto mi è sembrato più legato alla materia e al rispetto per le sue trasformazioni, che alle tecnologie per il risparmio energetico e per fonti di energie rinnovabili. Basti pensare a due delle opere mostrate: "il museo dei graffiti" a Niaux in Francia, e "La scuola d'Arte" a Bordeaux. Il primo, che nasce dall'esigenza di creare un ingresso ad una grotta dove erano stati ritrovati graffiti preistorici, è realizzato in acciaio Corten pre-arruginito e legno, mentre il secondo è una struttura realizzata con forme geometriche semplici, rivestita in parte da lastre di rame pre-ossidato. Entrambi questi esempi riportano, a mio parere, ad una particolare idea di sostenibilità, che lega il concetto di architettura come "trasformazione antropica dall'ambiente" ad un'idea di rispetto per la vita di quegli elementi naturali utilizzati e inevitabilmente trasformati. Più vicini alla tematica del seminario,sono stati presentati il "Nuovo centro ricerche Ferrari" a Maranello e il “Centro espositivo ed auditorium Nardini”, in cui emerge la volontà dell'architetto di portare la natura all'interno dell'edificio. Il primo di questi esempi è sviluppato su tre livelli: il primo livello è seminterrato, mentre sulla copertura del secondo livello è stato posizionato un bacino d'acqua, che non solo illumina il terzo livello, che è rivestito di superfici vetrate ed è completamente staccato dal resto della struttura, ma L’architetto Massimiliano Fuksas funziona anche da "scambiatore" per ridurre i costi energetici specialmente nella stagione estiva. Il secondo esempio contrariamente al primo, si inserisce prepotentemente in un bosco di querce e le superfici vetrate di rivestimento non interrompono questo collegamento visivo. Il progetto della "Casa per la pace" riporta, invece, ad un altro concetto legato all'interpretazione allargata di "sostenibilità": quello del rapporto tra uomo e architettura, cioè tra la creatura e il suo creatore e tra l'oggetto e i suoi fruitori. La successione irregolare di strati di vari materiali riprende e trasforma in immagine la stratificazione delle vite e dei drammi che per anni si sono accumulati in quell'area. Lo stesso vale per il progetto dell'edificio a Porta Palazzo a Torino, costruito in una zona multietnica della città, per ospitare un mercato e varie mostre. Rivestito di vetro, riflette l'ambiente circostante e lascia intravedere dall'interno la vita quotidiana della gente, con la sua diversità e le varie problematiche sociali. Accompagnato dal suo forte temperamento, l'architetto Fuksas mi ha fatto riflettere quindi su come la "sostenibilità dell'architettura" sia ancora un concetto forzato. Con la forte crescita demografica, cominciata dopo il secondo conflitto mondiale e con le frequenti speculazioni, si è portati a vivere l'architettura come un "oggetto prepotente" che si impone nel paesaggio e nelle città, diventando spesso talmente "insostenibile" da venire indicata come una delle cause dei problemi sociali che affliggono una determinata area. A mio parere, l'architettura si deve inserire nella vita dell'uomo in modo automatico, senze forzature. E' necessario che questa sostenibilità venga esplicata concretamente con la ricerca e l'attuazione di una migliore qualità relativa sia agli accorgimenti per un risparmio energetico, sia alle fonti di energia alternative. Seminario delle Palmei 7 villa nazareth | Giugno 2010 SeMInarIO Questione ambientale un rapporto più responsabile con l’ambiente N [di PIerPaOLO La SPada] Pierpaolo La Spada e il prof. Fausto Manes el pomeriggio del 27 marzo hanno esposto le loro argomentazioni i professori Andrea Masullo e fausto Manes: gli interventi sono stati molto apprezzati dal pubblico di studenti e amici di Villa Nazareth presenti nella sala polifunzionale; ciò può essere ben evidenziato dal vivace e interessante dibattito che è seguito agli interventi dei due illustri ospiti. strumento economico che domina su tutto e ignaro di tutto, artefice di un processo che condurrà l’umanità stessa ad essere priva di futuro. Una possibilità di riscatto può consistere nella realizzazione di una rete di cooperazione umana volta a correggere quei processi che ostacolano uno sviluppo equo e corretto. Come realizzare un’azione che si orienti in tal senso? Come attivarci? ostacolate da un vero e proprio polmone verde interno alla stessa area cittadina inquinata. Il verde urbano, oltre che essere una risposta all’inquinamento e al bilanciamento delle sostanze inquinanti presenti nell’aria, svolge un importante ruolo di socializzazione, ritrovo, abbellimento e quindi giova al miglioramento del paesaggio cittadino. Il prof. Masullo, ingegnere elettronico, sanitario e ambientale, attualmente docente di Fondamenti di Economia Sostenibile presso l’Università di Camerino, ha dato un quadro sintetico, ma al contempo dettagliato, delle problematiche ambientali che attualmente affliggono il nostro Pianeta: diseguaglianze nella distribuzione delle risorse, eccessive emissioni inquinanti, la desertificazione, le minacce alla biodiversità... Queste, d’altra parte, non sono le malattie vere e proprie che affliggono il mondo moderno ma i sintomi di una più grave patologia che caratterizza la contemporaneità: il consumismo, A questo punto, segue la relazione del prof. Manes. Questi, biologo, ricercatore scientifico su più fronti, ordinario di Ecologia presso l’Università “Sapienza” di Roma, ha orientato il proprio intervento illustrandoci una micro risposta ai macroproblemi presentati dal precedente relatore. Essa è data dall’ecosistema urbano e dalla necessità impellente di realizzare e bonificare aree verdi all’interno del circuito urbano prevalentemente delle grandi città e metropoli affinché le “esternalità negative” prodotte dall’alta concentrazione umana e produttiva in essa presenti possano essere Le conferenze ci hanno aperto gli occhi sui limiti e sulle difficoltà cui andiamo incontro proseguendo lungo il cammino del degrado ambientale e allo stesso tempo ci hanno dato l’opportunità di avere coscienza di cosa accade intorno a noi e tramite noi dandoci la possibilità di pensare un rapporto con le risorse ambientali più responsabile per poter contare realmente sulla possibilità di uno sviluppo sostenibile che giovi tanto a noi, bloccando (pur non migliorando lo status quo) il processo di degrado, quanto al benessere delle generazioni future. PrOGettO dua | di Matteo Mancini Il prof. andrea Masullo Si è concluso anche per quest'anno il progetto DUA, attraverso il quale i ragazzi di alcune scuole fra Chieti e Roma hanno avuto modo di saperne di più sul mondo dell'università, di provare a seguire a distanza un corso universitario e anche di sostenere un esame a tutti gli effetti: il 21 maggio quattro ragazzi, provenienti due dall'istituto tecnico “Luigi Di Savoia” di Chieti e due dal “Galilei” di Roma, hanno sostenuto con esito positivo l'esame di Fondamenti di Informatica con il professor Cabibbo presso l'Università di Roma3. L’esame, che dà 8 crediti, è finora stato riconosciuto, oltre che naturalmente a Roma3, in altre università, tra cui la Sapienza. I ragazzi della dua con don achille Gruppi regionali 8 villa nazareth | Giugno 2010 InCOntrO In SardeGna Un sardo, “giusto d’Israele” un pezzo di storia della sardegna U [di MarCO PuSCeddu] n sardo, l’unico ricordato tra i “giusti d’Israele” a Gerusalemme. Uno dei pochi che durante le persecuzioni del regime Fascista diede aiuto e protezione agli ebrei. Uno fra tanti, uno come tanti, ma che seppe fare una scelta fuori dall’ordinario. Vittorio Tredici è uno dei più interessanti e significativi personaggi della Sardegna. Ancora poco conosciuto, la sua esperienza di vita è stata raccolta dal ricercatore Giorgio rigano nel suo ultimo saggio “il podestà giusto d'israele. Vittorio tredici, il fascista che salvò gli ebrei”. Intorno alla sua figura si è svolto l’incontro culturale del Gruppo Sardegna, tenutosi il 29 Gennaio a Cagliari presso il Centro d’Arte e Cultura “ Il Ghetto degli Ebrei”. Abbiamo avuto così la fortuna di partecipare alla presentazione del libro, arricchito dagli interventi di Giorgio Pellegrini, Assessore alla Cultura del Comune di Cagliari, francesco Atzeni, professore dell’Università di Cagliari, e carlo felice casula, professore presso l’Università Roma Tre di Roma e già studente di Villa Nazareth. La biografia di Tredici è totalmente immersa nelle più importanti vicende della prima metà del Novecento Italiano. Diversi sono gli aspetti che del podestà sono stati messi in rilievo. E’ di sicuro un uomo che sfugge a qualsiasi chiara e definitiva classificazione. Durante la Grande Guerra ha una prima esperienza politica e milita nel Partito Sardo d’Azione avvicinandosi a personalità come Lussu, ortu e Pili. Come molti suoi coetanei è animato da quell’irrefrenabile desiderio di occupare le prime file della lotta per l’indipendenza e l’autonomia della Sardegna. Gradualmente si muove verso anime prima nazional- sardiste, poi cattoliche. Nel1923 si apre anche al fascismo, in cui gioca un ruolo di primo piano tenendo relazioni e congressi. Vittorio Tredici è protagonista convinto del feroce totalitarismo. Un fascismo che tuttavia nell’isola prende tratti meno “continentali”, affiancandosi agli altri movimenti sardi. Prima Commissario straordinario, tra il 23 e il 29 è podestà di Cagliari. Diversi sono i lasciti che portano il suo nome e le tracce che lascia nel capoluogo sardo. Tredici si impegna soprattutto nei settori sanitario, minerario, edile e dei trasporti, bonificando ad esempio parte del Poetto e donando la nuova facciata pisanico-romana alla Cattedrale di Bonaria. Il distacco dal Fascismo si realizza soprattutto nel periodo romano, con la guerra e l’occupazione nazista. In questi difficili mesi Tredici è ormai in rotta di collisione con il Regime e sempre più inserito negli ambienti cattolici della resistenza. Le decise e coraggiose scelte di salvare numerosi ebrei e partigiani gli valsero il sapore del riscatto. La sua è un’opera individuale e familiare. Infatti, ha saputo godere della complicità della famiglia, pur conoscendo gli evidenti rischi di una così coraggiosa scelta. Fondamentali sono state anche le conoscenze nell’ambiente ecclesiastico romano, agendo nella sua periferica parrocchia. L’Incontro non è servito unicamente a far luce su un “Giusto” tra le Nazioni. E’ stato anche un importante momento di incontro tra residenti e non residenti, famiglie, ex studenti e amici di Villa Nazareth, all’insegna della convivialità e della condivisione, con quello spirito che da anni, ormai, caratterizza questa realtà. E che anche i meno giovani portano nel cuore. nOvItà In LIBrerIa il volume di gabriele rigano presenta la figura di Vittorio tredici, uno degli italiani che di fronte al male radicale della shoah ha saputo scegliere in favore degli ebrei. GruPPO Sud | Le conseguenze dell’inquinamento in Puglia salute del corpo, dell’anima, dell’ambiente L [di PaOLO PIntO] o scrittore russo Ivan Sergeevic Turgenev diceva che “La felicità è come la salute: se non te ne accorgi vuol dire che c'è.” L'abitudine a dare per scontati questi due aspetti della nostra vita ci porta spesso ad ignorarli e a scoprirne l'importanza solamente quando ne avvertiamo l'assenza. Purtroppo, l'infelicità e la malattia sono considerati argomenti tabù e chi le subisce si vergogna anche di parlarne. Il Gruppo Sud ha deciso, invece, di affrontarli nell'incontro culturale tenutosi a Taranto il 27 Il prof. Giorgio assennato dicembre e nel ritiro spirituale organizzato a ostuni a marzo, ascoltando uno dei consigli di don Tonino Bello. Il vescovo pugliese diceva sempre che non bisogna vergognarsi della malattia e che questa è una parte della nostra carta d'identità che ci fa rassomigliare di più a Gesù Cristo. Per questo nell’incontro di dicembre è stato deciso di parlare della più grave delle malattie della Puglia, l'emergenza ambientale, nel cuore del cancro della nostra regione: Taranto. La città ionica è la zona più inquinata d'Europa, per colpa di uno sviluppo industriale incontrollato realizzato negli anni '60 che ha portato come conseguenza un tasso tumorale altissimo nel territorio tarantino e nel circondario. L'incontro è avvenuto nell'Istituto Salesiano Don Bosco e l'importanza del tema ha richiamato più di 80 persone provenienti da tutta la Puglia. L'argomento è stato discusso con il prof. Giorgio Assennato, Direttore Generale dell'Arpa Puglia, e con il dott. Giuseppe serravezza, Presidente della “Lega contro i tumori” di Lecce. Il prof. Assennato si è occupato delle conseguenze dell'inquinamento dal punto di vista ambientale, spiegando che, nonostante il buon operato dell'Arpa, che ha portato alla riduzione di emissione di diossina nell'aria, il territorio tarantino è talmente inquinato al punto che è diventato insanabile. “ormai saranno necessari molti decenni per tornare alla situazione ambientale prece- dente all'installazione del polo siderurgico”, ha dichiarato il professore, “dobbiamo comunque fare di tutto per non peggiorare ulteriormente lo stato di salute del nostro territorio e dei pugliesi”. Il dott. Serravezza ha approfondito, invece, le conseguenze sull'uomo, denunciando l'impossibilità di giungere a un compromesso tra ambiente ed economia se ad essere sacrificata è la salute dell'individuo. Il medico salentino ha anche denunciato l'inutilità della scelta intrapresa dalle Istituzioni di voler aprire nuovi centri di cura oncologici nel tarantino, se invece non si cerca di eliminare la causa dei fenomeni tumorali: la mancanza di rispetto delle norme ambientali da parte delle industrie presenti nello stesso territorio. La salute dell'anima è importante quanto quella del corpo e la felicità è certamente un elemento fondamentale del suo benessere. Per questo il tema scelto per il ritiro spirituale a ostuni, il 6 e il 7 marzo, è stato “La ricerca della felicità sulle orme di Cristo.” Discutendo con don stefano Modica del significato della felicità nelle nostre vite si è sottolineata l'importanza dell'insegnamento di Gesù, che ha sacrificato la sua stessa vita per la felicità e il benessere dell'umanità. Quanto scaturito dalle nostre riflessioni è che la vera essenza della felicità risiede nel condividerla con gli altri e nell'aiutare il prossimo, come ci dimostra l'esempio dell'intera esistenza di Gesù. Gruppi regionali 9 villa nazareth | Giugno 2010 G ruPPO n Ord | L A DIVERSITà un mondo parallelo «C [di antOnInO CataLanO] os’è la disabilità?». Si apre così l’incontro culturale del Gruppo Nord tenutosi il 9 maggio a Milano. Gli studenti hanno incontrato il regista Mirko locatelli accompagnato dalla moglie e collega di lavoro Giuditta tarantelli. All’età di diciassette anni un incidente in motorino blocca il regista su una sedia a rotelle. Dopo un difficile periodo di adattamento alla nuova situazione, la sua voglia di comunicare si riversa nel cinema. I coniugi, autori di numerosi film e documentari sul sociale, ci hanno fatto riflettere sul concetto di disabilità. E' stato proiettato un documentario dal titolo “Crisalidi” definito come un affresco sul mondo degli adolescenti relativo al periodo della vita in cui si assiste al passaggio verso l'età adulta. I protagonisti di questo documentario sono giovani disabili e non che si confrontano circa il tema della disabilità e sulla percezione che gli adolescenti hanno del proprio corpo in trasformazione. È seguita una lunga conversazione con il regista e la sceneggiatrice, i quali hanno più volte ribadito che l’handicap è una condizione soggettiva nel senso che una persona sulla sedia a rotelle potrebbe potenzialmente non avere un handicap se venissero eliminate tutte le barriere architettoniche e non gli fosse precluso alcun aspetto di vita sociale. In definitiva, si è concluso che il cinema può essere un ottimo canale per veicolare un messaggio importante. Fare cinema con un obiettivo alto, secondo il regista, è la strada più difficile ma più utile. reato di clandestinità... una legge miope L’ Luciano Scalettari con andrea Luzzana GruPPO CentrO | De Andrè de Andrè tra musica e letteratura «M’ [di MICHeLe BreSCIa] innamoravo di tutto – Storie, memorie ed echi letterari di Fabrizio De Andrè» è stato il titolo dell'incontro culturale, tenutosi a Villa Nazareth il 16 maggio, organizzato dal Gruppo Centro. Con la competenza del prof. Giandomenico curi, docente di Semiologia del Cinema e degli Audiovisivi all'università RomaTre, gli studenti hanno potuto approfondire alcuni aspetti del pensiero deandreiano, prima di visitare la mostra multimediale dedicata alla musica di “Faber”, allestita da Studio Azzurro al Museo dell'Ara Pacis. [di andrea Luzzana] ultima normativa introdotta dal Governo in tema di immigrazione è «miope e criminale». Non usa certo mezzi termini luciano scalettari, giornalista di “Famiglia Cristiana”, per commentare la legge che, nel luglio di quest’anno, ha introdotto il reato di clandestinità. Durante l’incontro del Gruppo Nord, tenutosi il 13 dicembre 2009 presso la Parrocchia Santi Apostoli e San Nazzaro Maggiore a Milano, ci si è interrogati sulla realtà dell’immigrazione, in particolare sulla condizione dei clandestini e degli irregolari. «Con l’attuale normativa (legge n. 94 del 15.07.2009) si punisce uno status e una condizione individuale – commenta Scalettari – non un fatto compiuto; pertanto uno viene colpito per quello che è, non per quello che fa. E questo è indubbiamente discriminatorio». Prima del dibattito sono stati forniti alcuni dati, necessari per avere un quadro del mondo dell’immigrazione; quindi sono stati esposti i principali punti della legge 94 del 2009. «Si sono persi i punti di riferimento» afferma Scalettari, che riflette partendo dal Vangelo di Matteo, capitolo 25, versetti dal 31 al 46. In particolare si sofferma su uno: “Ero forestiero e mi avete ospitato”. Ecco, l’attuale normativa I ragazzi dei gruppi regionali Il regista Mirko Locatelli va esattamente dalla parte opposta. Durante la conferenza si è parlato della disumanità, dei respingimenti in mare, dello sgombro del campo rom in via Rubattino a Milano, della proposta (fortunatamente bocciata) di obbligare i medici a denunciare gli immigrati clandestini o irregolari, degli escamotage dei dottori per far fronte a normative che pare vadano contro la persona invece che aiutarla. Suonano lontane le parole di “Il futuro dei miei”, un racconto di Alessandro Ghebreigziabiher, scrittore nato a Napoli nel 1968 da padre eritreo e madre napoletana: «Un extracomunitario è qualcuno che viene da lontano a portare qualcosa in più»; un immigrato è qualcuno a cui essere grati e un clandestino è il destino del proprio clan. Il desiderio, il sogno, la volontà di un futuro migliore permeano di creatività e speranza il racconto. Ma la realtà corre da un’altra parte e oggi essere clandestino in Italia è un reato. Chi fugge dalla propria terra lo fa per inseguire un futuro migliore, suo e dei familiari; le motivazioni sono più o meno le stesse che hanno spinto quasi 30 milioni di italiani - cioè circa metà della nostra attuale popolazione a emigrare tra il 1861 e il 1985. Per chi arriva dall’Africa nera i viaggi durano mesi: prima si attraversa il Sahara e poi ci si imbarca verso la Europa. Le condizioni sono disumane e degradanti. Basterà la minaccia di una sanzione economica per fermare i sogni umani? Prima che clandestini, non sono forse persone? 10 Spiritualità avventO villa nazareth | Giugno 2010 ... e il Senso si fece carne un’icona che si lascia percorrere dai sentieri del mistero L [di dOn antOnIO SteFanO MOdICa] o scorso 29 novembre, I Domenica di Avvento, presso le Suore del Sacro Costato di Roma, con gli studenti abbiamo voluto vivere un momento intenso di preparazione al Santo Natale, riservandoci un’intera giornata di riflessione e di spiritualità. Noi cristiani sappiamo nella fede che Dio si è fatto uomo compromettendosi radicalmente con l’umanità, sappiamo che Dio è entrato nella storia per portarla ad un esito di salvezza, sappiamo che Dio ha voluto assumere la fragilità della carne dell’uomo schiavo. Questo responsabilizza ogni cristiano ad un coinvolgimento esistenziale serio… che costa fatica e ricerca. Nel meditare insieme ci siamo lasciati condurre da un’icona che il santo Andrej rublev scrisse (termine tecnico che equivale al nostro dipingere) a Mosca, in- “ L’icona custodisce un messaggio teologico ed esistenziale, è una finestra dell’assoluto L’icona del santo andrej rublev ” torno al 1420 e dove vi ha condensato un vero e proprio itinerario spirituale, per i cercatori di Dio. L’icona non si limita mai a rappresentare un fatto, ma proprio perché “scritta”, custodisce un messaggio teologico ed esistenziale, che si dischiude a quanti si affacciano ad essa per sporgersi dentro il suo mistero (l’icona per gli orientali è una finestra dell’assoluto). In un contesto di preghiera e di raccoglimento abbiamo cercato di lasciarci istruire da essa, a partire dal tema scelto per la giornata “… e il senso si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. A rapire la nostra attenzione è stato il “buco nero” visibile al centro di questa icona, luogo in cui è deposto il piccolo Bambino che appare nei suoi tratti corrugato, perché adulto. Il Dio fatto carne, avvolto in fasce – divinità nascosta in fasce umane, nei limiti umani - rivela la verità esistenziale della sua Incarnazione: il divino nascosto nel nostro umano. Rublev rende la portata di questo messaggio, scostandosi dai canoni occidentali che vedono nella grotta del presepe un bel bambino, per sostituirvi un bimbo dai tratti adulti. È simbolicamente posto nella mangiatoia come se fosse sepolto in un sepolcro e avvolto in bende mortuarie. Dovremo lavorare e pregare molto per svolgere queste bende, venirne fuori; ma nel frattempo esse ci proteggono dal gelo della notte ancora vicina. Quella del Gesù incarnato è una realtà nuova che trasformerà il caos, la confusione e le tenebre e ci farà uscire dal sepolcro per camminare, liberi, nella luce. Sollecitati da questa icona abbiamo voluto localizzare il nostro “buio esistenziale”, chiamato a squarciarsi con la luce del l’Incarnazione “la luce vera, quella che illumina ogni uomo…”, per imbastire così un giaciglio dove adagiare la vita vera. ritiro Gruppo nord umiltà: virtù silenziosa e fragile P [di dOn andrea SeCCI] uò l’umiltà essere una virtù desiderata e praticata dai cristiani dei nostri giorni? Questa è stata la provocazione che, tra le righe, ho cercato di lanciare nelle due riflessioni proposte al ritiro spirituale del Gruppo nord dello scorso 6 e 7 marzo. Tra le mura di uno splendido monastero dalle “sembianze alberghiere”, e tra i vapori delle terme di Abano, ristoro per turisti e non solo, ci siamo fatti aiutare dalla Sacra Scrittura e dalla sapienza dei Padri della Chiesa per meditare sull’umiltà: virtù silenziosa e fragile. Silenziosa per via della sua stessa natura; silenziosa perché solo il Padre, che scruta nel segreto del nostro cuore, la può ammirare e alimentare; silenziosa perché è proprio nel nascondimento che essa trova la sua forza e la carica per allietare il cuore di chi la cerca. Fragile perché richiede tanto impegno e allenamento; fragile perché posta in equilibrio tra il mostrare il proprio valore, e la tentazione di eccellere sopra chi ci sta accanto. Affrontando questo tema, ho fatto il mio esordio: è stata infatti per me la prima volta in cui mi sono trovato a proporre degli spunti di riflessione e di preghiera ad un gruppo di giovani studenti. Fortunatamente, come in ogni ritiro spirituale, chi predica veramente è sempre lo Spirito Santo, e quando si ha a che fare con le cose di Dio, la propria esperienza e capacità quasi scompare e ciò che rimane nel cuore di ciascuno non è quanto ascoltato con le orecchie, ma quanto percepito con il cuore. E credo che proprio quello Spirito abbia fatto emergere e condividere anche le difficoltà di chi volesse avventurarsi in un rapporto con il Signore, prendendo la via non certo comoda dell’umiltà. Come non farsi mettere i piedi in testa? Quale è la vera ricompensa nel praticare una tale virtù? Qualcuno è mai “sopravvissuto” vivendo umilmente nella società contemporanea? Posto che l’umiltà sia una virtù consigliataci nel Vangelo e che la Buona Novella ci è stata data per la nostra felicità, lascio a voi le risposte. Sicuro che la Sacra Scrittura non mente e che le sue parole non ci sono state date per essere lette, ma vissute, eccomi a proseguire la mia nuova avventura a Villa Nazareth, tra vita comunitaria e studio della Parola di Dio. Nuova avventura che iniziò nella primavera dell’anno scorso. Il mio vescovo mi chiama, mi informa che non è più possibile rimanere in seminario una volta ordinati, e mi mostra la possibilità di proseguire gli studi a Roma, non in una parrocchia, come generalmente accade, ma in un collegio. Inizialmente pensai: sarà un collegio per sacerdoti… No, mi disse, è un collegio per studenti universitari. Dopo un colloquio con il cardinal Silvestrini ed il rientro dal semestre trascorso a Gerusalemme, sono arrivato a Villa Nazareth, un po’ spaesato, un po’ curioso, ma col cuore sereno. Sereno perché questa è la volontà di Dio per me oggi: volontà che ha un nome preciso: “Villa Nazareth”. Ancora in fase di “aggiornamento” su orari e abitudini della casa, l’augurio che mi faccio è quello di poter essere un semplice “canale” attraverso il quale il Signore possa mostrarsi Dio, Padre e amico, sperando ovviamente di non “intasarmi” troppo in questa missione di testimonianza quotidiana. Spiritualità 11 villa nazareth | Giugno 2010 QuareSIMa Le giornate di spiritualità a Loppiano l’arte di amare U [di FranCeSCO zInCHIrI] n bel gruppo di noi, ragazzi e ragazze di Villa Nazareth, ha avuto l’opportunità di affacciarsi ad una realtà tanto particolare quanto affascinante. Partiti da Roma per tre giornate di spiritualità, dopo un lungo viaggio, ci siamo ritrovati a loppiano: cittadella della fraternità. Cosa significasse questo luogo e le persone che lo abitano era per la maggior parte di noi ancora da scoprire, ma lo spirito che anima la cittadella non ha tardato a farsi sentire. L’accoglienza tra canti, risate e racconti, è stata semplice e calorosa, tanto sentita che siamo diventati dal primo giorno cittadini di Loppiano, così almeno ci considerava chi nella cittadella abita veramente. Abbiamo incontrato fin dalla prima sera giovani e adulti da tutto il mondo, con le loro storie, la loro cultura, ma soprattutto con un grande ideale nel cuore: vivere l’arte di amare. Giunti da Paesi lontani o da regioni vicine, gli Sui prati verdi di Loppiano abitanti di Loppiano hanno lasciato tutto, il lavoro, la famiglia, le amicizie per costruire la pace e il dialogo tra i popoli, non con le parole, ma con i gesti, i fatti, con la loro vita, quella concreta di tutti i giorni, l’uno accanto all’altro, nello studio, nelle attività lavorative, nelle feste, nelle celebrazioni qui tra le colline toscane, dove l’unione tra i popoli si costruisce per davvero. Al centro della cittadella, la chiesa. Nuova, costruita con accuratezza e attenzione, tanto attesa e voluta dai Loppianini che ce ne hanno spiegato il significato. Progettata dagli artisti di Loppiano, con la sua particolare forma ascendente e larga e piana dal tetto azzurro immenso che si slancia verso il cielo collegando noi, la terra, col Creatore, simboleggia una salita che conduce a Lui e una discesa che Lui compie verso di noi, facendosi uomo attraverso testimoni come Maria o Chiara Lubich. Una salita che fa guardare in alto e che sembra convogliare tutti gli abitanti di Loppiano lì radunati, e con questi tutto il mondo, verso il campanile con la sua forma triangolare che suggerisce la Trinità, posto in cima a completare l’opera, cuore della cittadella. Al suo interno è una danza di colori. Diffondendosi dalle vetrate le luci si incontrano, si confondono e danzano così sul bianco delle pareti, dell’altare nell’ambiente che prende vita. Tutto vibra e un’atmosfera di serenità, gioia, festa, un’atmosfera di preghiera ti avvolge. Un’atmosfera dove mille note suonano un accordo che è pace, un accordo che è melodia vera nella testimonianza di chi la vive nel cuore, oltre le mura della chiesa, per trasformarla in dono nell’incontro con altro, nell’incontro tra popoli, diversi, colorati, in armonia. Un “focolare”, quello di Loppiano, nato dall’en- Sant’egidio Alla mensa della carità [di anGeLO tuMMIneLLI] “Ogni volta che avete fatto queste cose ad uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40) Queste le parole evangeliche che hanno motivato e ispirato la scelta di alcuni studenti di vivere un’esperienza di solidarietà mediante un servizio concreto alla mensa della Comunità di Sant’Egidio. Piccoli gesti di una fraternità autentica e sentita che ci hanno portato a condividere insieme ai bisognosi e ai poveri della città di Roma momenti di carità profonda, sguardi di intima empatia. Molti i volti incontrati, molti gli occhi incrociati e le mani strette... Abbiamo sperimentato come sia possibile, nell’ordinarietà di un servizio semplice ed essenziale, spendere poche ore non solo per consegnare tempo ed impegno alla povertà del nostro presente ma anzitutto per ritrovare negli sguardi fraterni dell’altro la presenza di Gesù Risorto. alla mensa di Sant’egidio La chiesa di Maria theotòkos a Loppiano tusiasmo che il movimento dei focolarini ha ereditato da Chiara Lubich, grande testimone dei nostri tempi. Una testimonianza che tramite la cittadella giunge oggi ancora viva, entusiasmante e provocatoria ad ognuno di noi. È stata per questo un’esperienza che ci ha dato modo di respirare l’entusiasmo di chi, nonostante le difficoltà, si impegna a vivere insieme e a spendere la vita per Qualcosa o Qualcuno di veramente importante, che trascende il proprio interesse per diventare bene comune, amore reciproco. Un appello alla responsabilità e all’impegno davanti al volto dell’altro, perché tutto questo, i frutti dell’arte di amare, non siano solo una bella utopia ma si diffondano per le vie del mondo attraverso ognuno di noi che con la propria vita porta lo straordinario nell’ordinario. 12 Cene sociali e incontri culturali aCQuavIva villa nazareth | Giugno 2010 Craxi: le relazioni internazionali e la riforma del Concordato del 1984 la politica estera del governo craxi L [di MaurIzIO GIOrGI] o scorso 15 febbraio è stato nostro gradito ospite il senatore Gennaro Acquaviva, Presidente di “Fondazione Socialismo”. Tema dell’incontro è stato “La politica estera del Governo Craxi e la Riforma del Concordato del 1984”. Il sen. Acquaviva, nel suo ruolo di consigliere politico dal 1983 al 1987 del premier Bettino Craxi, è stato uno dei protagonisti di quegli anni. Egli ha tratteggiato i punti cruciali che contraddistinsero il primo governo repubblicano guidato da un esponente socialista in Italia. In politica estera si possono sintetizzare alcuni Il cardinale agostino Casaroli e Bettino Craxi si scambiano le penne dopo aver firmato la revisione del Concordato fra Italia e Santa Sede, villa Madama, 18 febbraio 1984. Maurizio Giorgi presenta il senatore Gennaro acquaviva punti fondamentali: la continuazione di una forte politica atlantista (da ricordare l’appoggio del PSI di Craxi all’installazione in Sicilia dei cosiddetti “Euro-missili” posizionati contro l’URSS), l’idea di fare dell’Italia una potenza regionale dell’area del Mediterraneo e del Vicino oriente, una netta accelerazione del processo di integrazione europea. ovviamente il relatore si è soffermato su alcuni particolari interessanti: ci ha raccontato dei suoi viaggi negli Stati Uniti, dei rapporti di Craxi con il presidente Reagan e con altri esponenti dell’Amministrazione Usa, della celebre “Crisi di Sigonella” , il complesso caso diplomatico che rischiò di sfociare in un contrasto armato fra Carabinieri e un reparto speciale delle forze armate americane. A conclusione del suo intervento il senatore Acquaviva ci ha illustrato tutti i vari preliminari, durati diversi anni, che portarono alla riforma del Concordato tra Stato italiano e Chiesa Cattolica il 18 febbraio 1984. Molto importante e interessante è stato anche l’intervento di don Achille, che da Segretario della sezione per i Rapporti con gli stati della Santa Sede lavorò per la ratifica degli Accordi assieme al cardinale Casaroli, Segretario di Stato. La figura di Bettino Craxi, a dieci anni dalla morte, suscita ancora molte discussioni fra chi predilige prevalentemente la sua figura di uomo politico e chi invece considera principalmente le sue vicissitudini giudiziarie; noi abbiamo trattato solo un aspetto, quello dei suoi ideali in politica estera; agli storici e ai politologi lasciamo il compito di curarne altri, tenendo in piena considerazione sempre e comunque i fatti e gli avvenimenti. eCOnOMIa | Il club degli Amici l’imprenditoria, una realtà amica di Villa nazareth N [di GaBrIeLe tuCCIarOne] ella serata di martedì 18 maggio si è tenuta un' interessante cena socio-culturale che ha permesso agli studenti e alle studentesse di avvicinarsi e di confrontarsi con la realtà imprenditoriale. Nostri graditi ospiti sono stati, infatti, il dott. danilo Broggi (A.D. della Consip) e la dott.ssa Anna cappellin, fondatori del 'Club degli Amici di Vill Nazareth', e daniela curmà, relation manager 'Alessandro Rosso Marketing & Communication', impegnata nelle attività del Club. Il 'Club degli Amici di Villa Nazareth' vuole essere un trait d'union per noi studenti tra il mondo universitario e quello del lavoro. A questo proposito è in progetto una newsletter che permetterà a ragazzi e ragazze di presentare i propri curricula nelle grandi aziende, ed il cui primo numero uscirà a breve. Altre gradite presenze sono state quelle di due importanti personalità del management e dell'imprenditoria, nonchè membri del Club: il dott. fabrizio carotti, Direttore Generale de 'Il Messaggero', ed il dott. dario scalella, Presidente del Consorzio Aeronautico 'Chain'. Raccontandoci le loro esperienze di formazione e lavoro, ci hanno fornito uno spaccato dell'articolato mondo del lavoro contemporaneo, invitandoci soprattutto a perseverare dinanzi alle difficoltà e ad essere flessibili e pronti al cambiamento, elementi fondamentali per inserirsi al meglio nel macrocosmo della professione. Il dott. Fabrizio Carotti Cene sociali e incontri culturali 13 villa nazareth | Giugno 2010 SettIMana Per L’unItà deI CrIStIanI Incontro con l’Igumeno Filip Vasiltsev Per un cammino dialogante L [di GIaCOMO GuarInI] o scorso 26 gennaio la nostra comunità ha avuto come ospite l’igumeno filip Vasiltsev della Chiesa ortodossa Russa ; ci è stata data quindi anche quest’anno un’interessante occasione di confronto con un esponente religioso di confessione non cattolica, nello spirito del Dialogo per l’Unità dei Cristiani. L’incontro è iniziato con la lettura di un discorso dell’ Igumeno, teso ad evidenziare i cardini di una fede comune, alla luce in particolare della Rivelazione neo-testamentaria. Con l’apertura del dibattito il nostro ospite ha potuto rispondere alle domande riguardo alla Chiesa Russa, in particolare per quanto concerne le problematiche di carattere sociale ad essa legata: rapporto con i fedeli, con la modernità, con la Chiesa Cattolica. Ma non sono mancate occasioni di interessanti spunti di ordine teologico e storico. Difatti l’Igumeno ha esordito affermando che non si può capire la Chiesa Russa se non se ne conosce la storia e la santità, quest’ultima anche testimoniata dalle canonizzazioni di uomini e donne che hanno costituito esempi mirabili di grande fede nella storia russa recente e passata. Ed a proposito della storia recente, il nostro ospite ha fatto cenno alle grandi difficoltà, ma soprattutto alle grandi sofferenze, che la Chiesa Russa ha dovuto sopportare sotto il regime sovietico, nel secolo appena trascorso. Ci ha comunicato le tragiche emozioni che trasudano dai gulag, nei quali tanti cristiani hanno trovato sofferenze e morte, e dove è stata sottoposta a prova terribile la loro condizione di vISIte CuLturaLI | Priorato di Malta e Atene Villa nazareth nella culla della civiltà [di MartIna dI MeO e CHIara MOrICOnI] L’Igumeno Filip vasiltsev uomini e di cristiani. Parlando poi del tempo presente, l’ospite ha evidenziato con soddisfazione il crescente numero di fedeli della Chiesa Russa e dell’importanza dell’impegno congiunto della Chiesa di Roma e di quella di Mosca nella società; impegno doveroso, che permette oltretutto di trovare un fertile terreno comune aldilà delle divisioni storiche e teologiche. Di particolare rilievo i cenni alla vita monastica, anche considerando il fascino e l’interesse di cui in occidente gode il monachesimo orientale. Le riflessioni sulla spiritualità ascetica hanno offerto anche l’opportunità a Mons. Celli di ricordare espressioni della stessa molto vive nell’immaginario occidentale, grazie anche ad opere famose come i “Racconti di un pellegrino russo”. Il suo invito a scoprire la spiritualità orientale ed a riscoprire quella latina si è avvalso della felice espressione che L e visite culturali degli ultimi mesi sono risultate molto interessanti, rispondendo pienamente all’obiettivo formativo di Villa Nazareth. Il 24 Aprile abbiamo avuto, infatti, il privilegio di accedere alla sede romana del Priorato di Malta, il cui ingresso I ragazzi di villa nazareth nel colle antistante il Partenone ad atene Giovanni Paolo II utilizzò rifacendosi al filosofo V. Ivanov, a proposito della necessità, come cristiani e come cattolici, di respirare con due polmoni: quello orientale e quello occidentale. Il proto-sacerdote vassilij abitualmente non è consentito al pubblico, potendo così visitare la Chiesa di Santa Maria del Priorato, unica opera architettonica del Piranesi. Lo scorso 30 Aprile, invece, siamo partiti alla volta di Atene, capitale recentemnte travagliata da movimenti di protesta e manifestazioni a causa della crisi finanziaria. Ne abbiamo percorso, nondimeno, le strade e vissuto intensamente i luoghi ricchi di pathos. oltre ad aver goduto di splendidi paesaggi e panorami straordinari, abbiamo visitato, in soli tre giorni, quello che ha fatto di Atene la culla della cultura classica: l’Acropoli, l’Aeropago Dionisio, il piccolo monastero Monastiraki. Emozionante è stato ritrovarsi a camminare lungo gli stessi sentieri e a sedere sulle stesse pietre su cui migliaia di anni fa Socrate si ritrovava con i suoi discepoli. Poter ammirare il Partenone, il Tempio di Atena Nike e l’Eretteo, osservare i resti delle Cariatidi e i ritrovamenti antichi, è stata l’occasione di vivere in prima persona ciò che avevamo conosciuto solo attraverso i libri. 14 Giornate del fondatore villa nazareth | Giugno 2010 vetraLLa, 28 FeBBraIO I nastri inediti del cardinal Tardini antonio Casamassimi e Michele Brescia la filocalia del quotidiano L [di MICHeLe BreSCIa] o scorso 28 febbraio, in occasione della giornata del fondatore svoltasi a Vetralla, abbiamo ascoltato per la prima volta alcuni nastri che,digitalizzati da Antonio Casamassimi, hanno un qualcosa di magico. Abbiamo avuto l’impressione di conoscere il card. Tardini, il nostro fondatore, per la prima volta. Fondatore è una definizione che ci ha sempre richiamato alla mente un’aura di ieraticità, solenne serietà, autorità e, di riflesso, di timore referenziale. ogni qualvolta guardavamo le istantanee della sua vita nella galleria che ne celebra la biografia a Villa Nazareth, eravamo affascinati dalla sua brillante carriera diplomatica, dal suo servizio per la Santa Sede, dal carisma internazionale che si era procurato con la sua missione. Ma erano immagini, per l’appunto. Mute, fisse, grigie. ora invece conosciamo il Tardini più intimo. Un uomo vivace, aperto al nuovo, all’inaspettato, al curioso, al meraviglioso. Queste registrazioni sono il ritratto di un uomo di Dio capace di cogliere la filocalia del quotidiano. Cosa emerge da questo montaggio lungo poco più Incontro con alcuni vescovi NellA SerAtA di mArtedì 25 mAggio SoNo StAti NoStri oSPiti, PreSeNti A romA iN occASioNe dell'ASSembleA geNerAle dellA cei,(dAllA deStrA NellA foto) Mons. Francesco Giovanni BruGnaro, ArciveScovo di cAmeriNo-SAN SeveriNo mArche, Mons. edoardo Menichelli, ArciveScovo di ANcoNA-oSimo, Mons. Giuseppe Mani, ArciveScovo di cAgliAri, Mons. piero santoro, veScovo di AvezzANo e Mons. Mosè Marcia, veScovo AuSiliAre di cAgliAri. coStoro, oltre Ad iNformAre dellA SiruAzioNe Socio-PoliticA e dellA fede delle loro dioceSi, hANNo voluto coNdividere, iN uN iNtereSSANte momeNto di diAlogo coN gli StudeNti, lA loro eSPerieNzA dA veScovi SottoliNeANdo lA bellezzA dell'ANNuNcio del SigNore mA ANche le fAtiche e le difficoltà di uN miNiStero StrAordiNAriAmeNte fecoNdo NellA fede. di mezzora? Il ritratto di un sacerdote con la passione del Melodramma italiano, della poesia del Novecento, del focolare domestico e della comunicazione alla pari con i bambini. Quella stessa predisposizione all’amore evangelico per i più piccoli che riverserà nella sua creatura, Villa Nazareth, la sua pazzia per Cristo. Ma, soprattutto, si evince da questo collage di record occasionali, la sua romanità. Era romano de Roma, immerso, cuore e fantasia, nell’anima popolare di una città dove “si può criticare senza perdere il rispetto, si può prendere in giro senza diminuire la stima; si può mettere in caricatura senza intaccare l’affetto”. Per questo studiò, e commentò, Gioacchino Belli, il poeta che “si getta tra il popolo, nelle piazzette e nei vicoli, per cogliere dalla sua bocca la parola viva e vivace”. Chi lo conobbe da vicino nel corso della sua vita può attestare senza alcun dubbio che egli seppe costantemente coniugare con mirabile sintesi, in ogni occasione, verità e libertà, sincerità e immediatezza. In lui, l’originalità, la freschezza, la disponibilità, la cultura, lo spirito – sia quello profondamente religioso, sia quello punzecchiante – avevano ben più profondi, saldi e autentici fondamenti. Il taglio tra il burbero e l’accogliente, tra il serio e il faceto, tra il provocatorio e l’amabile, tra il distratto e l’acuto osservatore, tra il superficiale chiosatore e la persona ricca di spirito e di saggezza contrad- distingue la sua cangiante voce in queste registrazioni. Abbiamo deciso, su consiglio, peraltro condiviso, di Pier Silverio Pozzi, di selezionare gli spezzoni più divertenti, più colorati, più simpatici del materiale fornitoci da Antonio Casamassimi. Pertanto abbiamo ascoltato frammenti di spiritose chiacchierate di Tardini con il fratello e la cognata, alcune esecuzioni di arie celebri del Melodramma Italiano (Il Barbiere di Siviglia e il Rigoletto, ad esempio), abbiamo avuto innanzi un inedito Tardini magnifico interprete di poesie del Carducci e di D’Annunzio e della celebre romanza musicata, “L’ideale”, di Tosti, ed infine di alcuni versi del Belli e del Trilussa, quest’ultimi di incantevole e pregevole esecuzione. Ne esce fuori un Tardini capace di utilizzare tutti i registri linguistici, dal basso, al solenne, al sublime, in un climax di trionfo musicale di una voce birichina, pastosa, tagliente, vellutata, a seconda del brano da eseguire, degna del miglior Petrolini. Ne vien fuori, insomma, un Tardini che, anche nella celia e nel motteggio, dimostra un’incredibile tensione verso la perfezione. Da adesso in poi quando guarderemo quelle foto che lo ritraggono assieme ai potenti del mondo, immagineremo che, in barba alla posa seria e compassata, all’orecchio di De Gaulle stia sussurrando l’incipit di un “Arrivederci Roma fischiettato”. Con la innocente e pura spensieratezza di un giullare di Dio. Giornate del fondatore 15 villa nazareth | Giugno 2010 CardInaL tardInI | La testimonianza di don Achille tardini, esempio di ministero fecondo [del card. aCHILLe SILveStrInI] Q uest'anno, per accogliere l'invito del Santo Padre Benedetto XVI che ha voluto indire l'anno sacerdotale, abbiamo deciso di dedicare al sacerdozio le giornate del fondatore; dunque voglio anzitutto ricordare l'esempio che ho tratto dalla vita sacerdotale Il Cardinale domenico tardini con i suoi ragazzi del card. Domenico Tardini: in primo luogo lo spirito di carità da lui rivelato nell'impresa faticosa di Villa Nazareth, per la quale ha consumato tutti i suoi risparmi, vendendo anche l'argenteria di casa per acquistare il terreno dove oggi sorge Villa Nazareth. Con la carità, un profondo spirito di fede che si rivelava nella sua preghiera personale, nelle delicate omelie e nel linguaggio per ogni occasione di insegnamento. La missione di pace, di sostegno ai più poveri motivava in lui le iniziative diplomatiche della Santa Sede. Ho imparato tanto dal suo modo di vivere e la mia esperienza da sacerdote a Villa Nazareth si è arricchita di parole e gesti che hanno segnato indelebilmente la mia vita e il mio ministero. Ho imparato che a Villa Nazareth il sacerdote è chiamato a vivere in sè stesso il ministero dell’incarnazione di Cristo, realizzando quell’unione tra natura divina e umana che si esprime nell’atto stesso della carità nella storia. Lo stile sacerdotale si impasta di sobrietà e di fedeltà al Vangelo in un annunzio calato nella vita concreta. aSSOCIazIOne Figure ed esperienze di sacerdoti a Villa Nazareth farsi incontrare «U [di vInCenzO rOSItO] n prete romano», con quest’espressione il cardinal Tardini amava definirsi e presentarsi, un’espressione capace di ricondurre le diverse anime che lo costituivano alla sua profonda identità sacerdotale. A partire da questo pensiero e in occasione dell’anno sacerdotale indetto dal Santo Padre, la comunità ha voluto riflettere, nell’incontro dedicato alla memoria del suo fondatore, sulle figure sacerdotali che hanno scandito il lungo percorso di Villa Nazareth. Nella testimonianza e nel ricordo si sono avvicendati i volti dei molti sacerdoti che hanno condiviso, nella generosità e nella dedizione, l’impegno per la crescita umana e spirituale all’interno delle residenze universitarie. La presenza di molti sacerdoti a Villa Nazareth si è contraddistinta innanzitutto per uno stile umano volto alla gratuità e all’accoglienza. Proprio quello stile è stato limpidamente sintetizzato nelle parole del cardinal Silvestrini «Le mani di un sacerdote sono fatte per benedire e consacrare. Dovrebbero essere libere e sante. E non sempre si riesce pienamente. Bisogna lavorare su sé stessi: custodire la fede, praticare la fedeltà a un celibato che si allarga nella capacità di allontanare la brama di possedere le cose e le persone. Lo stile s’impasta di sobrietà e di fedeltà alla libertà che si concede alla Grazia. Il servizio alla Chiesa deve essere espressione del disinteresse nei confronti della propria carriera e concentrarsi sul Vangelo da annunciare incarnandolo nella propria testimonianza». A Villa Nazareth, questo "abito" chiede di essere incessantemente tradotto nella disponibilità dell’uomo e del sacerdote a “farsi incontrare”. È qui che il ministero sacerdotale, espresso nel suo servizio al mondo e alla Chiesa, vissuto nella condivisione di speranze e dubbi di giovani universitari, diventa un possibile stile laicale condiviso da ogni uomo, a prescindere dal suo ruolo nella comunità. La riflessione sul servizio e sulla presenza dei sacerdoti a Villa Nazareth si fa dunque riflessione comune sulle forme della diaconia che, nella loro molteplicità, passano attraverso uno stile che né sovrasta né precede, ma che, con discrezione e generosità, crea le condizioni per lasciarci incontrare da chi ci passa accanto. Come ha ancora ricordato il cardinal Silvestrini: «Tante volte abbiamo commen- Pier Silverio Pozzi durante il suo intervento tato la pagina degli Atti degli Apostoli (8,2640) dell’incontro tra il diacono Filippo e il funzionario Etiope, ed è bello vedere che il mandato divino rivolto dall’angelo a Filippo è proprio quello di “farsi trovare” sulla strada deserta dove sarebbe passato quell’uomo che egli avrebbe accompagnato alla fede». “Farsi incontrare”, dunque, come modalità di relazioni umane volte alla ricerca di uno scambio autentico di esperienze e di contributi che non imponga ma proponga l’annuncio e la testimonianza. “Farsi incontrare” come stile attraverso il quale la gratuità si traduce in una prassi educativa e formativa che feconda, senza opprimere, i semi di crescita, spesso sopiti, in ogni percorso di maturazione umana. Tutte queste sono forme possibili del medesimo stile dialogante e relazionale che chiede di essere espresso in tutti i ministeri e ruoli presenti nelle comunità che gli uomini abitano. 16 attività degli studenti MuSICa e teatrO villa nazareth | Giugno 2010 Da Pirandello a Schumann e Chopin esplosione di creatività F [di anGeLO tuMMIneLLI] ra le iniziative proposte dagli studenti quest’anno, la messa in scena della commedia “la Patente” di Luigi Pirandello il 28 febbraio e l’organizzazione dell'evento concertistico dello scorso 29 maggio hanno riscosso particolare interesse coinvolgendo più di venti studenti tra ragazzi e ragazze. Esperienze nuove ma che hanno svelato talenti nascosti e inimmaginabili capacità. In particolare, in occasione dell’anniversario di ordinazione episcopale del card. Achille Silvestrini, abbiamo avuto il piacere di ascoltare le note di Schumann e Chopin in un concerto vocale e strumentale che ha visto esprimere la Loris Leoni e Giovanni di Cintio durante la rappresentazione de “La Patente” competenza musicale e artistica degli studenti loris leoni, Giovanni di cintio, elisa Pagliaroli e del soprano Youn im. Alla base di queste attività risiede non solo la possibilità di una crescita comunitaria e di una simpatica esperienza ma soprattutto l’occasione di una sincera condivisione, nello spirito della Carità e dei valori condivisi della nostra comunità. L’opera che è stata messa in scena per le giornate del Fondatore, “La Patente”, è tratta dalle novelle pirandelliane e costituisce un luogo importante del teatro del novecento nonché della cinematografia (basti pensare all’interpretazione che ne fa Totò nel film “Così è la vita” di Luigi Zampa). Con una operazione di commistione drammatica, si è cercato di unire nella messa in scena alla disarmante essenzialità dei dialoghi pirandelliani una originale coloritura comico – popolare alternando così SCaMBI InternazIOnaLI| USA SPOrt | Torneo intercollegiale di calcetto “college cup” A [di GennarO CataLdO] nche quest'anno alcuni studenti sono stati impegnati nell'organizzazione di un torneo intercollegiale che ha visto la partecipazione delle squadre del Don Mazza, della Rui e del Nuovo Joanneum nonché delle due I calciatori del vn Soccer team scene particolarmente drammatiche e di semplice comicità. ognuno, secondo propensioni e competenze, ha messo a disposizione tempo ed impegno per realizzare la rappresentazione che è stata accolta con apprezzamenti da tutta la comunità. Si ricordi ancora l'attivazione, su proposta di Fabio Punzo, di un osservatorio mensile sull'informazione che ha visto la condivisione critica delle principali notizie ricavate dalla carta stampata nei vari ambiti della informazione, dalla politica estera all'economia, dalle istituzioni religiose alla scienza. Con lo spirito che identifica la comunità studentesca di Villa Nazareth, nella cultura come servizio e forma di carità, si vuole andare verso concrete possibilità che contribuiscano alla espressione della creatività del singolo e alla maturazione globale della comunità studentesca. squadre rappresentanti il nostro collegio: Villa Nazareth Football Team e Villa Nazareth Soccer Team. La competizione non è stata soltanto espressione della determinazione e della grinta prettamente sportive ma anche un momento di spensieratezza caratterizzato dalla volontà di divertirsi e di conoscere le altre realtà collegiali. Si è cercato di valorizzare lo sport come momento di aggregazione e amicizia nonchè come possibilità per costruire un autentico spirito di squadra. Continuano gli scambi culturali tra Villa Nazareth e le università statunitensi. In particolare tra il 5 e il 12 marzo sono stati nostri ospiti un gruppo di studenti e professori dell’università “Mount st. Joseph” di Cincinnati, usA. Il 5 marzo si è tenuta una cena ufficiale di accoglienza, con la presenza del card. Silvestrini. Ancora nel periodo dal 17 maggio al 17 giugno di quest’anno sono ospiti a Villa Nazareth un gruppo di studenti della Business school of Administration dell’università di Dayton. La cena di accoglienza si è svolta il 17 maggio, con la partecipazione del del card. Silvestrini e della prof.ssa Groppelli. Infine lo statunitense Jonathan Phipps (nella foto) dallo scorso 21 maggio condivide la sua esperienza di studente nella residenza insieme agli altri universitari. associazione 17 villa nazareth | Giugno 2010 dOBBIaCO Una scalata che dura da dieci anni il nostro monte oreb [di PIer SILverIO POzzI] È da dieci anni che un gruppo dell’Associazione si incontra ogni inverno a Dobbiaco. Questo "anniversario" merita un piccolo passo all’indietro: occorre vedere come questo appuntamento invernale si è modificato nel corso degli anni e quali peculiari caratteristiche ha assunto. Accanto al quotidiano rito sulle piste da sci o alle escursioni sui sentieri innevati, tipici delle tradizionali settimane bianche, si sono sempre più intensificati i momenti di preghiera, di riflessione e di proposta: la settimana diventa, quindi, un annuale riesame del cammino di fede che ognuno sta percorrendo. Dai sacerdoti, che hanno condiviso con noi il cammino di studio a Villa Nazareth, siamo stati guidati alla scoperta della parola di Dio attraverso la presentazione ogni anno o di un singolo libro o di un particolare personaggio o evento della Bibbia: dall’Esodo come esperienza di libertà e di grazia nella consapevolezza che la maturità non è autosufficienza e che la salvezza ha una dimensione collettiva; ai quattro carmi del Servo di JHWH di Isaia in cui è ridisegnato il senso, il destino e il ruolo del popolo di Dio nel mondo; dalle lettere alle sette chiese dell’Apocalisse di san Giovanni, di cui il contenuto ci ricorda che la Parola di Dio richiede una risposta totale in quanto Cristo preferisce il rifiuto, il no secco all’ambiguità, alla tiepidezza, all’indifferenza; siamo quindi giunti alla scoperta del binomio Gesù-Paolo, al "come" si è saldato fra loro quel vincolo che ha fuso i due nomi nella realtà più profonda della vita cristiana. Da queste ultime riflessioni bibliche di padre salvatore Maurizio sessa è nato il volume “Il Gesù di Paolo e il Paolo di Gesù”, pubblicato l'anno scorso dalle Edizioni San Paolo. E' maturata, inoltre, e si è concretizzata l’idea dei pellegrinaggi. Nel 2006, in occasione del 60° di Villa Nazareth, una folta rappresentanza dell’Associazione ha compiuto un pellegrinaggio agli antichi monasteri cristiani dell’Armenia; nel 2008, in occasione dell’Anno Paolino, è stato fatto un viaggio in Anatolia alla scoperta dei luoghi percorsi dal grande apostolo delle genti; nel 2009 siamo ritornati dopo dieci anni in Terra Santa: è stato un reimmergersi nei luoghi della fede e della speranza! E nella prossima estate faremo un pellegrinaggio al Santuario della Madonna Nera di Czestochowa ed al campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau. Nell'ultima settimana trascorsa a Dobbiaco nel mese di febbraio, ancora una volta con la guida spirituale di padre Salvatore Maurizio Sessa, la riflessione si è sviluppata attorno alla figura del profeta Elia: è stata una settimana di veri esercizi spirituali. Le dodici meditazioni con cui è stato ricostruito e commentato il cammino paradossale di questo misterioso e poco conosciuto profeta hanno costituito per ciascuno di noi un quotidiano e continuo esame del nostro rapporto con Dio. Questa figura biblica, la cui storia inizia nel capitolo 17 del Primo Libro dei Re e si conclude nel capitolo 2 del Secondo Libro dei Re, è così riassunta nel Catechismo della Chiesa Cattolica: “Elia è il padre dei profeti, della generazione di coloro che cercano Dio, che cercano il suo volto. Il suo nome, il Signore è il mio Dio, annuncia il grido del popolo in risposta alla sua preghiera sul monte Carmelo. Dopo aver imparato la misericordia nel suo ritiro presso il torrente Cherit, Elia insegna alla vedova di Zarepta la fede nella parola di Dio, fede che egli conferma con la sua preghiera insistente: Dio fa tornare in vita il figlio della vedova. Infine, riprendendo il cammino nel deserto verso il luogo dove il Dio vivo e vero si è rivelato al suo popolo, Elia, come Mosè, entra in una caverna finchè passi la presenza misteriosa di Dio.” Elia è un uomo di fede, tutto dedito a Dio, un uomo di passione e di fuoco, che indica ad ogni credente un affascinante cammino di riscoperta del volto del Signore, da percorrere in una sempre rinnovata fedeltà e obbedienza alla sua Parola. Nel documento guida per la formazione dei frati il profeta Elia è così presentato: “Sempre pronto a servire Dio e ad eseguire la sua Parola, che addita il vero Signore al popolo perché non tenga più il piede in due staffe e che incita i suoi a decidersi a orientare solo verso il Signore la propria esistenza. Infine, il profeta attento alla voce di Dio come al grido dei poveri, e che sa difendere i diritti dell’Unico come quelli dei suoi prediletti, gli ultimi”. 18 associazione villa nazareth | Giugno 20109 rItIrO QuareSIMaLe “Stabilità nella precarietà” la dialettica della storia della salvezza I [di MarIa CrIStIna GIrardI] l 21 Marzo si è svolto il consueto ritiro spirituale dell'Associazione alla vigilia delle festività pasquali presso la Congregazione delle Suore Domenicane alla Balduina, con una significativa novità: la meditazione quaresimale dal titolo «Stabilità nella precarietà», tenuta da don Giuseppe Bonfrate, è stata proposta da giovani coppie della comunità. Il gruppo che si è recentemente costituito è stato promosso e coordinato da Massimo Moretti con la guida spirituale di don Giuseppe. Le generazioni più giovani da tempo sentivano l'esigenza che la Comunità ponesse al centro della propria riflessione l'attuale situazione di instabilità lavorativa di chi si affaccia al mondo del lavoro e di come essa influisca inevitabilmente sulle scelte fondamentali della vita affettiva e della progettualità del futuro. A queste domande ha cercato di rispondere don Giuseppe Bonfrate attraverso il confronto con le Scritture, sottolineando «come questa dimensione possa in qualche modo anche trasfigurarsi, cioè offrire motivi di ulteriore riflessione, probabilmente anche offrirci spiragli capaci di stimolare la speranza.» L'esperienza di Israele descritta in Esodo indica il paradigma di questa dialettica tra stabilità e precarietà e come la stabilità sia concepita dal testo biblico come una direzione, un cammino e non un possesso. Il monito in Isaia 43 ricorda al suo popolo come Dio «aprì una strada nel mare»: è un'ulteriore immagine di una «stabilità mobile». Un altro dei passi della Scrittura esaminati indica che nel sentimento dell'umile riconoscimento della propria umana fragilità e nella capacità del discernimento risiede la possibilità di realizzazione di sé e di ciò per cui si è al mondo. La suggestiva visione paolina della Creazione che «geme nelle doglie del parto» (Rm 8) aspettando nella speranza la sua salvezza e liberazione dal male trae la forza nella stabilità della promessa di Dio che accoglie il gemito delle sue creature, anzi soffre e attende con esse, donando loro la sua pazienza. Infine i capitoli 6 e 7 del Vangelo di Matteo invitano il cristiano a «ordinare continuamente i parametri della vita» e individuano la stabilità nella sequela del Signore per mezzo della parabola del tesoro nascosto e della casa costruita sulla roccia. Il capitolo 6 contiene anche la famosa immagine dei gigli dei campi e degli uccelli del cielo la quale, secondo don Giuseppe: «ha un obiettivo: quello di liberare dalle paure, la paura del domani, la paura della precarietà. La paura c’è, come c’è il bisogno, ma c’è un intensificarsi della paura che potrebbe schiacciarci, potrebbe in qualche modo anche rendere il nostro sguardo introverso, potrebbe distoglierci dai bisogni degli altri. Le preoccupazioni possono trasformarsi in ossessioni. Il titolo di questa pagina potrebbe essere “abbiamo bisogno, Dio lo sa”, non siamo condannati per le nostre paure, siamo esortati a non fare di quelle paure le nostre catene.» Nel pomeriggio il ritiro è proseguito con la suddivisione dei partecipanti in due gruppi. In particolare, il gruppo delle giovani coppie ha avuto modo di approfondire la conoscenza reciproca e di scambiare le suggestioni ricevute dalla meditazione del mattino, concordando, infine, un successivo appuntamento a Roma il 20 giugno, per proseguire insieme questo percorso di riflessione. Ha concluso il ritiro la Celebrazione eucaristica presieduta dal card. Achille silvestrini e da mons. claudio Maria celli. ItInerarI deLLa Fede Basilica di S. Cecilia in Trastevere, Basiliche di S.Prassede e S.Pudenziana, Basilica dei Ss. Giovanni e Paolo. sui sentieri dei primi cristiani «A [di MICHeLe BreSCIa] t memoria minuitur, nisi eam exerceas». L’importanza della memoria è un tema sentito sin dall’antichità: è Cicerone, nel “De Senectute”, ad ammonire il lettore sulla necessità di ricordare gli exempla virtutis del passato. Con lo stesso intento, nel corso dell’anno, l’Associazione ha voluto dedicare le consuete visite delle terze domeniche del mese, alla memoria dei primi martiri cristiani, organizzando interessanti visite alle domus ecclesiae e ai più antichi luoghi di culto eretti in onore di alcune significative figure del martirologio cristiano. Un’occasione da non perdere, oltre che per conoscere le biografie dei primi animatori del culto cristiano nella Capitale, anche per apprezzare il patrimonio artistico custodito nelle chiese che ospitarono le prime assemblee dei fedeli cristiani. Il ciclo di visite, pensate dalla dott.ssa lida Branchesi e guidate dagli “storici dell’arte” di Villa Nazareth Matteo Borchia, Antonio iommelli e Michele Brescia, si è articolato in intense riflessioni spirituali condotte da mons. claudio Maria celli su alcuni luoghi del cristianesimo delle origini, eretti ancor prima dell’editto costantiniano del 313 che sancì la libertà di culto per i cittadini dell’Impero Romano. Alcune tra le mete che hanno scandito questo affascinante itinerario sono state: la Basilica di s. Cecilia in trastevere, con i suoi splendidi affreschi del Cavallini e la statua della santa titolare realiz- nel chiostro della basilica di Santa Prassede zata da Stefano Maderno nel 1600, le Basiliche di s. Prassede e s. Pudenziana, quest’ultima con il mosaico absidale più antico di Roma, e la Basilica dei santi giovanni e Paolo, situata sul colle Celio e dedicata a due ufficiali romani martirizzati da Terenziano nel 362. Ancora una volta questa interessante iniziativa si è rivelata una preziosa opportunità per scoprire storie, luoghi e personaggi che contraddistinsero la promozione del culto cristiano dei primi secoli e la sua diffusione nella Capitale. associazione 19 villa nazareth | Giugno 2010 InCOntrO Cultura e libertà nel progetto educativo di don Lorenzo Milani “i care” I [di MaurIzIO GIOrGI] n occasione della festa per l’anniversario dell’ordinazione episcopale del Cardinal Silvestrini, sabato 29 maggio, si è tenuto a Villa Nazareth un incontro riguardante la figura di don lorenzo Milani (1923-1967). Nostri ospiti sono stati il prof. luciano Pazzaglia, docente di Storia della Scuola e delle istituzioni educative all’Università Cattolica di Milano e don roberto sardelli, sacerdote e scrittore. Molto ricca di motivi di riflessione è stata anche la relazione del nostro Marco catarci, studioso di pedagogia. La figura di don Milani è sempre stata considerata complessa e di grande attualità. A Barbiana, piccolo borgo sperduto nei monti della diocesi di Firenze, dove don Lorenzo fu inviato in seguito a difficoltà con la curia, egli poté mettere concretamente in atto le sue idee: fondò la prima scuola a tempo pieno rivolta alle classi popolari più disagiate della zona. La critica al sistema scolastico nazionale e al metodo didattico che favoriva soltanto la crescita educativa dei ragazzi figli don Lorenzo Milani insieme ai suoi ragazzi Il prof. Luciano Pazzaglia durante il suo intervento delle classi più ricche portarono alla pubblicazione della celebre “Lettera ad una professoressa”. Sul suo progetto educativo si sono concentrati gli interventi del professor Pazzaglia e di Marco Catarci, che hanno evidenziato come la “Scuola di Barbiana”, seppur gestita da un sacerdote, fosse una scuola prettamente aconfessionale, dove si educavano i ragazzi sulla spinta del famoso motto “I care”, “mi interessa”, “mi sta a cuore”. La scuola era pesante per i ragazzi e don Lorenzo era molto esigente con loro; a Barbiana si studiavano, oltre alle materie tradizionali, anche le lingue straniere, la musica e addirittura anche alcuni spunti di genetica. Si realizzava così il progetto di una cultura alla portata di tutti e di una scuola capace di offrire agli studenti la parola quale mezzo di riscatto sociale e di libertà. Don Roberto Sardelli ci ha raccontato la sua esperienza personale di incontro con don Lorenzo, avvenuta quando ancora era un giovane seminarista. Esperienza che lo portò da sacerdote al servizio presso la baraccopoli dell’Acquedotto Felice nel quartiere Tuscolano a Roma. Qui don Roberto ha aiutato i ragazzi che non avevano la possibilità di raggiungere un grado di istruzione tale da potersi riscattare in una società capace di emarginare brutalmente. Un intervento sentito e toccante che ci ha fatto molto riflettere sia per la passione con cui è stato fatto sia per il contenuto di ciò che è stato detto. Nel dibattito successivo alla conferenza, l'intervento del presidente emerito della Corte Costituzionale, il prof. Giovanni Maria flick, ha fatto notare come gli ideali educativi di don don roberto Sardelli Milani combaciassero con quello che i Padri costituenti avevano già messo per iscritto nella Carta Costituzionale (articoli 33 e 34). La giornata è stata un’occasione preziosa per conoscere meglio la figura di un grande sacerdote ed educatore, e per riflettere sul valore di una cultura che va conquistata per tutti e resa strumento di libertà per ciascuno. vILLa nazaretH | Una Comunità e la sua proposta formativa | DI MONS. CLAUDIO MARIA CELLI Sempre il 29 maggio, dopo l’incontro su don Milani, Mons. Claudio Maria Celli ha presentato il volume “villa nazareth: una comunità e la sua proposta formativa”. di seguito riportiamo un estratto della sua presentazione. È con vero piacere che presento a voi questo “Progetto Formativo” che è destinato agli studenti, ai membri tutti di Villa Nazareth e agli amici. (...) Si è trattato, indubbiamente, di una lunga e laboriosa gestazione, perchè desideravamo che esso fosse frutto della più ampia collaborazione possibile di tutti i settori che compongono ormai la grande famiglia di Villa Nazareth. (...) Questo è un variegato e ricco apporto di contributi, è uno strumento formativo che espone l’articolata esperienza esistenziale delle componenti di Villa Nazareth. A tutti va il mio più vivo ringraziamento: senza l’aiuto di ciascuno, il “Progetto Formativo” non sarebbe adesso una bella realtà per tutti noi . Mons. Claudio Maria Celli presenta il volume 20 notiziario villa nazareth | Giugno 2010 unIverSItà I titoli conseguiti nell’ultimo semestre e le esperienze di studio all’estero Lauree SPeCIaLIStICHe e MaGIStraLI frAncesco sAttA – Scienze Politiche e delle relazioni Internazionali – tesi: “Libero scambio e protezionismo: economie di india, Cina e sud-est Asiatico a confronto” – Prof. Lucilla De Leo – LUISS “Guido Carli” di Roma – 04/12/2009 LAUREATI Michele AtZori – Economia e Direzione delle Imprese (spe.) – tesi: “il settore dei semiconduttori: le configurazioni di costo per la creazione di valore. Analisi presso uno stabilimento” – Prof. Bruno Steve – LUISS “Guido Carli” di Roma – 26/03/2009 AndreA secco – Ingegneria dell’Informazione – tesi: “sviluppo di un’interfaccia per la visualizzazione stereo e l’interazione con modelli tridimensionali del corpo umano realizzati da immagini mediche” – Prof. Giovanni Aloisio – Università del Salento (Lecce) – 21/01/2010 MArcello seddone – Economia e legislazione d’impresa (spe.) – tesi: “Le relazioni e le comunicazioni nel sistema di Controllo interno” – Prof. Franco Della Sega – UCSC di Milano – 01/12/2009 PierPAolo lA sPAdA – Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali (magistr.) – tesi: “L’assistente sociale nell’era della flessibilità. Nuove prospettive di una professione” – Prof. Elena Spinelli – “Sapienza”, Università di Roma – 10/03/2010 AndreA luZZAnA – Relazioni Internazionali (spe.) - tesi: “immigrazione e informazione: Metropoli e Bergamondo, finestre sull’italia multietnica” – Prof. David Moss – Università di Milano Statale – 25/03/2010 filiPPo corVAsce – Economia e Management (spe.) – tesi: “La nomina delle cariche sociali nelle società a partecipazione pubblica” – Prof. Michele Sandulli – Università di Roma Tre – 16/04/2010 GABriele corVeddu - Relazioni Internazionali (spe.) – tesi: “il Kosovo nella comunità internazionale” – prof. Claudio Zanghì – “Sapienza”, Università di Roma – 20/04/2010 VAlerio sudrio – Master in Management (spe.) – tesi: “Metrics in social media” – Prof. Andreina Mandelli – Università della Svizzera Italiana di Lugano – 03/05/2010 LAUREATE VAleriA PoddA – Lettere Moderne (C.U.) – tesi: “il paesaggio sardo visto dai viaggiatori dell’800” – Prof. Clara Incani Carta – Università di Cagliari – 17/11/2009 Pierpaolo La Spada tiZiAnA Becciu – Progettazione di Scenografie, Allestimenti e Arredamenti d’interni (spe.) – tesi: “rivitalizzazione e riuso di una casa agricola in Mores” – Prof. Giorgio Di Giorgio – “Sapienza”, Università di Roma – 26/01/2010 AndreA PiZZin – Filosofia – tesi: “Le due interpretazioni della dottrina dell’eterno ritorno dell’uguale nell’itinerario heideggeriano all’interno del pensiero di Nietzche” – Prof. Giovanni Gurisatti – Università di Padova – 12/02/2010 rAchele fArci – Scienze dell’Amministrazione (spe.) – tesi: “Costi e gestione del debito pubblico in una prospettiva comparata” – prof. Giuseppe Porro – Università di Trieste – 18/03/2010 cristinA nocellA – Scienze Biologiche (spe.) – tesi: “effetti degli Omega3 sullo stress ossidativo in pazienti affetti da scompenso cardiaco” – Prof. Maria Teresa Fiorillo – “Sapienza”, Università di Roma – 24/03/2010 chiArA MilAn – Cooperazione e sviluppo (magistr.) – tesi: “L’approccio comunitario allo sviluppo locale: il caso della cooperazione trento-Prijedor” – Prof. Andrea Segré – Università di Bologna – 26/03/2010 eleonorA GAllitelli – Traduzione e interpretariato di conferenza (magistr.) – tesi: “the story of a masterpiece di Henry James: traduzione e analisi stilistica” – Prof. Timothy Parks – IULM di Milano – 29/03/2010 Cristina nocella Michele BresciA – Studi Storico-artistici – tesi: “una rilettura critica dell’opera di teofilo Patini dopo il sisma in Abruzzo” – Prof. Jolanda Nigro Covre – “Sapienza”, Università di Roma– 25/03/2010 AnGelA celetti – Economia e management delle istituzioni e dei mercati finanziari (spe.) – Prof. Maurizio Dallocchio – 31/03/2010 MArcellA coPPolA – Ingegneria Gestionale (spe.) – tesi: “Oltre la crisi: quale modello di gestione d’impresa?” – Prof. Fabio Nonino – “Sapienza”, Università di Roma – 30/04/2010 Lauree trIennaLI LAUREATI siMone ZiGnAni – Scienze e tecniche psicologiche – tesi: “internet marketing: web based, consumer oriented” – Prof. Edoardo Lozza – UCSC di Milano Gabriele Corveddu Michele Brescia notiziario 21 villa nazareth | Giugno 2010 unIverSItà I titoli conseguiti nell’ultimo semestre e le esperienze di studio all’estero VeronicA tidu – Economia e gestione aziendale del management – tesi: “Analisi di bilancio del Banco di Sardegna” – prof. Paola Fandella – UCSC di Milano – 01/03/2010 di S. Cecilia di Roma. In questo ambito parteciperà all’”Opera Project”, che prevede la messa in scena dell’opera “Così fan tutte” di Mozart, in cui avrà la parte di Despina. SOGGIOrnI aLL’eSterO elisABettA schenA – Da gennaio 2010 a giugno 2010 svolgerà uno stage a Lione, Francia, presso l’Entreprise Rhône-Alpes Intérnational. MAriA AlBericA sAPoretti – Da febbraio 2010 a gennaio 2011 è a Lisbona, in Portogallo, con un contratto da Project Engineer presso la Deimos Engenharia. AnnA cordone – Da febbraio 2010 è a Vienna, in Austria. Marcello Seddone LAUREATE siMonA trAnQuilli – Economia delle imprese e dei mercati – tesi: “Autofinanziamento d’impresa” – Prof. Giancarlo Paolucci – Università di Roma Tre – 15/10/2009 MAriAPinA Monitillo – Lettere Classiche – tesi: “Le citazioni nel De Magia di Apuleio” – Prof. Renata Roncali – Università di Bari – 11/12/2009 federicA triVArelli – Tecnologie Chimiche – tesi: “sintesi di derivati di eterocicli azotati” – Prof. Maria Antonietta Lorete – “Sapienza”, Università di Roma – 15/12/2009 AntonellA Perrone – Scienze Biosanitarie – tesi: “Determinazione quantitativa del glucosio: due diversi metodi enzimatici a confronto” – Prof. Gianluigi La Piana – Università di Bari – 17/12/2009 MAirA AntoGioVAnni – Mediazione Linguistico-culturale – tesi: “il mito dell’abbondanza nell’esperienza italo-americana: da rimedio contro lo shock culturale a fonte di malattia” – Prof. Caterina Romeo – “Sapienza”, Università di Roma – 18/12/2009 Francesco Satta SPeCIaLIzzazIOnI, MaSter, PerFezIOnaMentO POSt-Laurea, attIvItà LavOratIve UNIVERSITARI E EX ALUNNI VAlerio sudrio –Master sull’Automobile presso l’Istituto Sperimentale di Marketing di Roma (mediante borsa di studio messa a concorso dall’Istituto). MArco di nonno - da marzo sta svolgendo uno stage semestrale presso la Alenia Aermacchi di Venegono Superiore (VA), utile per l’elaborazione della tesi di laurea specialistica. Antonio MAccioni - Stage presso il gruppo di ricerca isg della school of Computing, Dublin City university, Dublino, Irlanda. È finanziato da una borsa di studio sotto il progetto Erasmus Student Placement, dal 2 marzo al 2 settembre 2010. andrea Pizzin fABio PunZo – In Giappone, a Tokyo, da aprile a maggio 2010, per svolgere attività di ricerca presso la Meiji university. eMAnuelA ruffo – In Germania, a Regensburg, dal settembre 2009 al giugno 2010 per completare la sua tesi di laurea. Successivamente si recherà a Salisburgo per frequentare la Summer School in “european Private Law”. MArcellA coPPolA – Fino a giugno 2010 è a Londra per migliorare il proprio inglese presso la France King School. deMetrio PrAtticÒ – Assunto in seguito alla selezione 2009 della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. con contratto di apprendistato professionalizzante il 29/03/10. UNIVERSITARIE E EX ALUNNE GABriellA cAroBBio – Dottorato in Letterature Comparate e Studi Linguistici – tesi: “Autokommentierendes Handeln wissenschaftlichen vorträgen” – Prof. Federica Ricci Garotti – Università di Trento – 22/03/2010. eleonora Galitelli dAMiAnA MiZZi – E’ stata ammessa al Corso di Perfezionamento in Canto Lirico “opera Studio” presso l’Accademia Nazionale. Simone zignani 22 notiziario villa nazareth | Dicembre 2009 aLBuM dI FaMIGLIa | I lieti eventi MatrIMOnI Gianfranco casiero con Maria de fazio, Chiesa di S. Sofia a Benevento (20/12/2009) rachele farci con Piero raffin, Cattedrale di S. Pantaleo a Dolianova (10/04/2010) Gionata lega con Katia casares, Pieve di S. Giovanni Battista a Ponte allo Spino, Sovicille (SI) (10/04/2010) davide ortolan con rita fedrigo, chiesa di S. Tomaso a Canova (PN)(01/05/2010) chiara Putzolu con Giovanni di Virgilio, a Roma (15/05/2010) naSCIte daniele, figlio di Piera Migale e Marco Santarelli (20 gennaio) daniele, figlio di Antonio ed Emanuela Buffon (31 gennaio) Marta eleonora, figlia di Ettore e Simona Nosè (27 aprile) Giambattista, figlio di Giuseppe Bellacozza e Margherita Bochicchio (23 aprile) BatteSIMI chiara, figlia di Fabio Rosati e Paola Delmonaco (04/04/2010) Gabriel, figlio di Sara Lava e Derval Kayo (6/06/2010) Giambattista Bellacozza Il matrimonio di davide Ortolan e rita Fedrigo PrOGettO| I più grandi per i più piccoli una lettera che testiMonia coMe l’ iniziativa sia stata accolta con apprezzaMento da tutte le persone che hanno villa nazareth nel cuore gent.ma professoressa groppelli, scrivo questa lettera per spedire il coupon con il quale mi impegno a versare mensilmente una somma a favore della Comunità. e’ un onore per me partecipare, seppur modestamente, al progetto “i più grandi per i più piccoli” perchè so che un contributo periodico costante aiuterà Villa Nazareth a continuare a sostenere e aiutare tutti i giovani che ne fanno parte. io rimarrò sempre grata a tutti voi che mi avete sostenuto, non soltanto durante i miei anni di studio, ma anche quando è nata la mia primogenita Martina, bimba prematura nata al gemelli a roma. Non dimenticherò l’aiuto che mi avete offerto in quei giorni duri e dolorosi. io e mio marito Antonio vi ricordiamo con affetto e speriamo di venire presto a trovarvi. Con immenso affetto Paola Costanzo una BOMBOnIera SPeCIaLe la bellezza del donare [di MICHeLe GuaStaFerrO] Gionata Lega e Katia Casares si sono sposati il 10 aprile a Sovicille (SI). La cerimonia si è svolta nella bellissima Pieve di San Giovanni Battista a Ponte allo Spino, alla presenza di numerosi parenti ed amici. Alla fine dell’incontro conviviale, presso il Castello di Vincigliata a Fiesole(FI), gli sposi hanno donato a tutti i presenti, insieme al ricordo del loro matrimonio, una pergamena con il logo di Villa Nazareth, con la seguente dedica: “Abbiamo preferito che la tradizionale bomboniera oggi diventi una donazione alla Fondazione Comunità Domenico tardini che accoglie ragazzi dotati per lo studio, ma privi di mezzi, affinché possano sviluppare i propri talenti negli studi universitari, per restituirne domani il frutto nel servizio agli altri, specie ai più piccoli e ai più bisognosi. grazie per la vostra partecipazione che completa la gioia di questo giorno così significativo”. Grazie a voi, Gionata e Katia, per avere iniziato la vostra vita coniugale e familiare con un atto di amicizia e vicinanza verso la Fondazione Comunità Domenico Tardini. Gionata Lega e Katia Casares notiziario 23 villa nazareth | Dicembre 2009 SaCerdOtI | Ordinazione presbiterale di Michele Murgia Lo scorso 25 aprile nella Cappella di villa nazareth è stata celebrata la messa dal novello sacerdote don Michele Murgia della arcidiocesi di Sassari, già alunno di villa nazareth. nella sua omelia don Michele ha sottolineato in particolare il suo legame con villa nazareth e il fatto che essa sia stata la fucina della sua vocazione negli anni dedicati agli studi universitari. ancora una volta un esempio di come la nostra realtà sia in grado di far germogliare frutti di verità nella storia. Il Cardinale tomàs Spidlik I nOStrI CarI In questi mesi sono venuti a mancare alcuni cari amici. Li ricordiamo con affetto nella preghiera e con cordoglio alle famiglie. tullio Piccirilli (07/09/2009), padre di Paola Piccirilli, alunna di Villa Nazareth. igor Man (16/12/2009), giornalista e scrittore di fama internazionale, grande amico di Villa Nazareth. Esperto di politica estera, dopo essere stato un decennio cronista de il tempo di Roma, sotto la direzione di Renato Angiolillo, è stata una delle firme più prestigiose del quotidiano La Stampa di Torino dove cominciò a lavorare nel 1963 sotto la direzione di Giulio De Benedetti. Studioso delle religioni e delle società, aveva una spiccata sensibilità e competenza per i temi riguardanti il mondo arabo ed islamico. oliva (detta ulina) Mucci in ferranti (13/12/2009), madre di Fulvio e Frediano Ferranti, ex alunni di Villa Nazareth. Assunta casella in consalvi (25/12/2009), madre di Annamaria Campolungo. Beniamino Placido (05/01/2010), giornalista, scrittore e critico televisivo, relatore a Villa Nazareth per il ciclo di conferenze “L’esperienza della meraviglia”. Igor Man Pier Paolo Marenda (05/01/2010), amico di Villa Nazareth. Valentina toffoli, vedova del Prof. Francesco Toffoli, amico e sostenitore di Villa Nazareth. crespina (detta elvina) cini in coppi (09/02/2010), madre di Nello Coppi, alunno fondatore della “Comunità Domenico Tardini”. Pietro Maccioni (12/02/2010), fratello di Edmondo Maccioni, alunno fondatore della “Comunità Domenico Tardini”. Mons. franco Grisenti (02/03/2010), Vicario Generale di Parma e amico di Villa Nazareth. donato Maria dell’olio (13/03/2010), ingegnere, dirigente dell’Enel. Mons. franco Gualdrini (22/03/2010), arcivescovo di Terni, da sempre amico di Villa Nazareth. Alfredo Mattei (22/03/2010), pittore, uno dei primi Quattro accolti a Villa Nazareth da mons. Tardini. Antonio casacchia (24/03/2010), padre di Francesca Casacchia, studentessa di Villa Nazareth. Prof. Antonio negro (25/03/2010), padre della omeopatia in Italia, fondatore del Centro Ippocratico ispirato ad Hahnemann e primo docente di Medicina omeopatica a Roma. laura serafini (11/04/2010), segretaria della scuola di Villa Nazareth. card. tomas spidlik (16/04/2010), docente presso il Pontificio Istituto orientale, più volte conferenziere a Villa Nazareth. Nato a Boskovice, diocesi di Brno, Moravia, il 17 dicembre 1919. Fu ordinato sacerdote il 22 agosto 1949 nella Compagnia di Gesù. Nel 1991 entrò a far parte dell'équipe del Centro di Studi e Ricerche "Ezio Aletti" di Roma. Fu creato Cardinale diacono da papa Giovanni Paolo II nel concistoro del 21 ottobre 2003. Autorevole conoscitore della spiritualità cristiana orientale. In occasione del suo 90° compleanno papa Benedetto XVI concelebrò con lui una santa messa nella cappella Redemptoris Mater, "capolavoro nato dalle mani di padre Marko Rupnik e dal pensiero di Tomáš Špidlík”. Padre Valfredo Maria Zamperini (28/04/2010) Fondatore dell’ordine dei Missionari di Maria e Superiore del nostro Padre Salvatore. Michele sarullo (02/05/2010), alunno e fondatore della “Comunità Domenico Tardini”. Giuseppina Brugnoli in fattorini (21/05/2010), madre di Emma Fattorini. salvatore saracino (03/06/2010), Michele Sarullo padre di Roberta Saracino, studentessa residente. Mons. luigi Padovese (03/06/2010), cappuccino, vicario apostolico dell’Anatolia, ucciso in Turchia. Molto amico di Villa Nazareth, guidava un gruppo di spiritualità di nostri ex-alunni. alfredo Mattei vILLa nazaretH F O N D A Z I O N E C O M U N I Tà D O M E N I C O TA R D I N I O N LU S via Domenico Tardini, 35 – 00167 Roma WeBSIte www.villanazareth.org teL 06 666971 BeneFICI e-MaIL [email protected] Fax 06 6621754 F I S C a L I a Fav O r e d e I S O S t e n I t O r I d e L L e O nLuS le donazioni effettuate con qualsiasi mezzo di pagamento, ad esclusione di quelle per contanti, godono dei seguenti benefici fiscali, nei limiti e alle condizioni previste dalle vigenti normative e prassi. Per Le PerSOne FISICHe sono detraibili dall’imposta lorda per un importo pari al 19% del loro ammontare fino ad un massimo di 2.065,83 € (art. 15 lettera i-bis del d.P.r. 917/86). sono deducibili nel limite del 10% del proprio reddito fino a un massimo di 70.000 € (art. 14 d.l. 35/2005). i benefici non sono cumulabili tra loro. Per Le IMPreSe sono deducibili per un importo non superiore a 2.065,83 € o al 2% del reddito di impresa dichiarato (art. 100 c. 2 lettera h del d.P.r. 917/86). sono deducibili nel limite del 10% del reddito dichiarato fino a un massimo di 70.000 € (art. 14 d.l. 35/2005). i benefici non sono cumulabili tra loro. M O d a L I tà dI dOnazIOne il versamento tramite bonifico su c/c bancario deve essere intestato a: fondazione comunità domenico tardini onlus Banca Popolare di novara, filiale roma 10 Via ludovisi 46, 00186 roma codice iBAn: it 64 n 05608 03210 000000021009 il versamento tramite accredito su c/c postale deve essere intestato a: fondazione comunità domenico tardini onlus specificando nella causale “offerta per le attività della fondazione” c/c postale n. 58186008 un GrazIe aI nOStrI SPOnSOr aLPHa CSe aLvIerO MartInI S.P.a. BanCa d’ItaLIa BanCa POPOLare dI nOvara CaSSa dI rISParMIO dI ravenna COOPSette S.C.r.L. FOnd. BanCa San PaOLO dI BreSCIa FOndazIOne BanCO aLIMentare FOndazIOne BanCO dI SardeGna FOnd. BanCa deL MOnte e CaSSa dI rISP. dI Faenza FOndazIOne BPn Per IL terrItOrIO FOndazIOne CarICHIetI FOndazIOne CarIPLO FOndazIOne CattOLICa aSSICurazIOnI FOnd. MOnte deI PaSCHI dI SIena InteSa SanPaOLO La MICrOMeCCanICa S.P.a. nOvIServICe S.r.L. POLIFarMa S.P.a. POLIFarMa BeneSSere S.P.a. PrOvInCIa deLL’uMBrIa deI FratI MInOrI rader S.P.a. S.G.M. dIStrIBuzIOne S.r.L. tIeSSe HOLdInG S.r.L. unICredIt BanCa zannOnI S.r.L.