SANTI APOSTOLI
12-10-2009
10:54
Pagina 2
Mirafiori Sud
Cronaca
santi apostoli
Lettera del Parroco
PREGHIERA
Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
Dolce consolatore,
dono del Padre
altissimo,
acqua viva, fuoco,
amore,
santo crisma
dell’anima.
Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nel
cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo
amore.
Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore.
redazione
Daniele, Imma, Mauro
via Togliatti, 35
10135 Torino
Tel. e Fax 011346181
E-mail:
redazione@
santiapostoli.it
[email protected]
Sito web:
www.santiapostoli.it
Eccomi
Eccomi, sono qui!
Così mi sono presentato sabato 19
settembre alla parrocchia Santi Apostoli in Torino,
mandato dal Vescovo di Torino, a
succedere a don
Marco.
Mi trovo bene e sono contento proprio per la full immersion in una
realtà nuova in
piena attività di inizio d’anno e arricchita dai preparativi per la festa patronale:
mi sembra di essere sempre stato qui!
L’ottima accoglienza, la
presenza di tante persone
che si muovono con agilità
e spirito di servizio nelle
varie e articolate attività e
la guida discreta e puntuale di don Sandro sono un
ottimo aiuto per non cedere alla nostalgia di un passato che è presente e di
cui ringrazio il Signore.
Il mio passato. E sì. Che
cosa ho fatto? Provo a
raccontare. Sono prete da
quasi 29 anni vissuti in di-
Grazie, don Marco
Caro don Marco,
sono passati 10 anni da quando, giovane ma già
preparato e determinato, ti abbiamo accolto tra noi.
10 anni di condivisione, di lavoro, di cammino, anche di fatica, insomma di vita.
La comunità dei Santi Apostoli desidera ringraziarti
per il tempo speso, per la volontà, la competenza,
la profondità, l’intuito pastorale, l’entusiasmo profuso in questi anni, per la stanchezza che talvolta ti
abbiamo letto in viso, ma che hai sempre accettato
con un sorriso, senza farlo pesare, con grande disponibilità.
Ringraziamo Dio per questa stagione di crescita
umana e spirituale che ci ha regalato scegliendoti
come guida.
Un grande cambiamento aspetta te e noi. Chiediamo al Signore di esserti vicino, di rinnovare la Sua
benedizione su di te perché tu possa lasciare anche
nella tua nuova comunità il ricordo indelebile che lasci in questa. E gli domandiamo per noi la capacità
di continuare con gioia e determinazione il percorso
intrapreso in questi anni e di saper mettere a frutto
quanto costruito con te.
Ti porteremo sempre nel cuore, come siamo certi rimarremo nel tuo.
Ciao, don.
verse comunità parrocchiali: Natività di Maria
Vergine (Pozzo Strada) e
Orbassano come viceparroco e poi Collegno (San
Lorenzo) e San Leonardo
Murialdo in Torino come
parroco.
Provengo da una famiglia
numerosa, semplice, di
contadini: qui ho ricevuto il
dono della fede. Poi il desiderio di essere come il
mio parroco a cui servivo
messa, la decisione di entrare in seminario per capire, il lungo cammino di
studio e di formazione nei
seminari diocesani e nelle
parrocchie dove andavo
nei fine settimana per “imparare” a fare il prete:
quante persone, insieme
alla mia famiglia, mi hanno voluto bene e mi hanno
accompagnato con pazienza e discernimento!
Ed eccomi prete (novembre 1980): sapevo fare
ben poco. Passare dalla
teoria alla pratica, prendersi le prime responsabilità era cosa non semplice, ma l’aiuto e la disponibilità di amici preti e delle
comunità in cui sono stato
mandato, hanno sempre
accompagnato il mio cammino e sono contento di
essere prete.
Ora sono qui. Parrocchia
Santi Apostoli. Quartiere
nuovo, vissuti diversi. Una
nuova esperienza si apre
nel cammino della mia vita. Ancora una volta ricomincio da capo.
Non ho ricette o programmi preconfezionati. Desidero e devo stare in atteggiamento di ascolto per
imparare il passo, conoscere il gregge per essere
pastore.
La Parola di Dio della celebrazione Eucaristica
del mio ingresso in parrocchia mi ha offerto due
stimoli che condivido con
voi: avere confidenza
con il Signore nell’incontro con Lui nella Parola e
nella preghiera ed imparare ad essere servo per
accogliere e valorizzare
tutto ciò che, piccolo e
semplice, incontro nel
mio cammino. Posso
contare anche sulla vostra preghiera?
dispiacere per la mia partenza, rinnovando ulteriormente il bene che c’è
stato e che abbiamo condiviso.
Non abbiate timore per il
vostro cammino, Dio è fedele e guida e protegge
sempre la sua Chiesa.
Questo tempo che per
me, don Mario e voi è tempo di passaggio confermi
la nostra fede in colui che
resta, in colui a cui dobbiamo attaccare il cuore, in
Colui che sempre dobbiamo seguire.
Nell’occasione desidero
esprimere un grazie particolare a don Ugo a cui sono succeduto, a don Luciano con cui ho collaborato nei primi anni e so-
prattutto a don Sandro
con cui ho condiviso 8 di
questi anni belli e autenticamente fraterni, al caro
diacono Osvaldo, alle preziose suore figlie della Sapienza, in particolare suor
Marina, Suor Lorenzina e
suor Graziella con cui ho
collaborato di più.
Un grazie al Consiglio
Pastorale, ai catechisti,
agli animatori della liturgia, della catechesi dei
giovani e degli adulti, agli
operatori nell’impegno
della carità, ai bambini, ai
giovani, alle famiglie agli
anziani e ai malati, ai tanti adulti che nel volontariato hanno gestito dalle
pulizie della chiesa e degli uffici alla distribuzione
dei giornali, dalla preparazione della festa patronale alla gestione e manutenzione della casalpina di Soucheres Basses,
dalla cura dei fiori alla segreteria dell’ufficio parrocchiale e all’ amministrazione economica della parrocchia.
Grazie proprio a tutti.
Infine un grazie di cuore a
te don Mario che mi succedi come terzo parroco
dalla fondazione dei Santi
Apostoli, chiedo al Signore che tu possa continuare
a guidare con impegno e
disponibilità tutta la comunità.
A tutti voi a rivederci.
don Mario Perlo
Carissima comunità
Il saluto di don Marco
Carissima comunità dei
Santi Apostoli è con affetto sincero e grande che vi
saluto.
Come ben sapete, da
Settembre scorso non
sono più il vostro parroco, il vostro nuovo parroco è don Mario Perlo, che
avete accolto e che iniziate a conoscere, a continuare il cammino della
comunità.
Dopo 10 anni di presenza
ai Santi Apostoli sono
stato trasferito nella parrocchia di San Giovanni
Battista in Savigliano e
con altri due giovani preti
(don Paolo e don Roberto) mi occuperò della cura pastorale della città.
Molti di voi mi hanno conosciuto che non ero ancora
prete nell’estate del 1991,
quando don Ugo Pisano,
all’epoca coadiuvato dal
viceparroco don Riccardo
Baracco, mi accolsero come seminarista per l’animazione estiva dell’estate
ragazzi, l’animazione settimanale dell’Oratorio, il
servizio di animazione liturgica alle messe domenicali.
Salutandovi, prima di tutto
desidero chiedere perdono, per le persone e le situazioni che in qualche
modo ho trascurato o a cui
non ho saputo rispondere
in modo pronto e adeguato. Chiedo perdono a
quanti posso aver, per
svariate ragioni, deluso e
fatto soffrire, chiedo perdono soprattutto se non
sono stato tra voi memoria
viva di chi cerca e desidera il Signore con tutto il
cuore.
Ma vogliate credermi per
questo periodo vissuto
con voi, pur segnato da
tempi di fatica e occasioni
di prova, prevale la gratitudine al Signore per
quanto ho ricevuto.
Grazie per l’esempio di
impegno, di preghiera e di
serietà che tante volte ho
ricevuto da tanti di voi.
Grazie per l’affetto sincero
che mi avete sempre dimostrato.
Grazie per la disponibilità
generosa a collaborare
nei più svariati ambiti di vita della parrocchia.
Posso dire anche di voi
che la vostra bontà in questi anni mi ha fatto crescere.
Porto nel cuore, tanti incontri, tante relazioni, tante testimonianze di fede,
tante situazioni di gioia e
di cammino, ma anche
tante esperienze di prova
e sofferenza.
Davvero molti di voi nel
tempo dei saluti mi hanno
manifestato il dolore e il
don Marco Di Matteo
SANTI APOSTOLI
12-10-2009
10:55
Pagina 3
Tel. e Fax: 011.34.61.81
santiapostoli.it
www.
I pellegrinaggi
in Polonia e Terra Santa
A Giugno ed Agosto si sono
svolti due pellegrinaggi organizzati dalla parrocchia
Santi Apostoli, uno in Polonia (1-5 Giugno) e l’altro in
Terra Santa (19-26 Agosto).
Ho avuto la fortuna di partecipare ad entrambi e cercherò di rendervi partecipi
di ciò che tali viaggi hanno
rappresentato per me e per
chi li ha effettuati senza dilungarmi in spiegazioni
troppo dettagliate che potrebbero risultare poco interessanti per chi non era
presente o non conosce i
luoghi.
Il pellegrinaggio in Polonia
si è svolto principalmente
nelle località in cui è nato e
vissuto papa Giovanni Paolo II: Katowice, Cracovia e
Czestochowa.
Il luogo a mio avviso più significativo è Czestochowa
che può essere considerata
la capitale religiosa della
Polonia; la visita del locale
santuario di Jasna Gora dove viene venerato il famoso
quadro miracoloso della
Madonna Nera rimane facilmente impressa nella
mente del pellegrino: secondo me è il luogo in cui si
vede maggiormente la
grande fede cattolica del
popolo polacco, manifestata anche attraverso l’abbigliamento esteriore. Le
messe celebrate erano
affollate e molto partecipate, i religiosi e le religiose
avevano l’abito lungo del loro ordine, i bambini e le
bambine il vestito della Prima Comunione.
A Cracovia troviamo la basilica di Santa Maria con
l’altare ligneo tardo-gotico,
la Cattedrale di san Venceslao, il Castello ed il
Santuario della Divina Misericordia dove riposa il
corpo di suor Faustina
Kowalska. A Katowice c’è
la casa natale di Karol
Wojtyla; nonostante sia
salito al cielo da pochi anni, sono diversi i segni che
testimoniano la grande devozione dei polacchi per
Giovanni Paolo II: statue,
dipinti, vie, iscrizioni ed
anche l’aeroporto di Cracovia è intitolato a lui.
Il primo pensiero che mi
viene in mente per chi vorrebbe effettuare un pellegrinaggio in Polonia è quello
di un viaggio utile per chi
vuole rafforzare o riscoprire
la propria fede; il sentimento religioso forte, schietto,
genuino e tradizionale del
popolo polacco può essere
di grande aiuto.
Il viaggio ha contemplato
anche una tappa che per
me è stata forse la più significativa: la visita al campo di
concentramento nazista di
Auschwitz ed al campo di
lavoro di Birkenau. È una
visita particolarmente toccante; non per nulla è interdetta per chi ha meno di 14
anni. Vedere dal vivo le testimonianze dello sterminio
colpisce maggiormente che
non la visione di un documentario o di un film; è la
prima volta che ho visto delle persone piangere in un
museo.
Infine c’è stata anche la visita alla miniera di salgemma di Wieliczka, la più antica d’Europa.
Trovo più arduo riuscire a
sintetizzare il pellegrinag-
Basilica Santo Sepolcro - Gerusalemme
gio in Terra Santa, in quanto
è durato più giorni, tante sono state le località visitate
(Gerusalemme, Betlemme,
Nazareth, il lago di Tiberiade, il mar Morto, ecc.. chiedo scusa per quelle non citate) ma soprattutto sono i
luoghi in cui “Il Verbo si è
fatto carne”.
Per rendere maggiormente
l’idea vorrei citare questa
frase dell’arcivescovo di Torino Severino Poletto presente nell’opuscolo di presentazione al pellegrinaggio: “A differenza di altri luoghi di pellegrinaggio, dove il
segno sacro è fortemente
evidenziato e circoscritto, in
Palestina tutto il territorio –
prima ancora dei singoli, significativi santuari – è testimone muto ma eloquente
della vicenda terrena di Cristo e dello slancio missionario della prima comunità
cristiana…”
Tra i molti ricordi il primo è
quello della Messa con la liturgia natalizia celebrata
nella Basilica con la grotta
della Natività a Betlemme,
poi la traversata del lago di
Tiberiade in battello con un
bel vento fresco che aiutava a ricordare il famoso episodio del Vangelo.
Ovviamente Gerusalemme
merita una citazione spe-
Campo famiglie a Soucheres Basses
Dal 2 all’8 agosto si è svolto
l’ormai tradizionale campofamiglie a Soucheres Basses. La novità principale di
quest’anno è stata la gestione del formativo bimbi
affidata ai ragazzini più
grandi, i quali facevano lavorare i più piccoli con delle
attività preparate da alcuni
genitori. L’esperimento è
riuscito, seppur con qualche incertezza iniziale e
qualche difficoltà; persino i
più piccolini (2 e 3 anni) si
sono integrati e hanno apprezzato i giochi e le coccole dei loro amichetti più
grandi. Il filo conduttore dei
loro incontri è stato il Padre
Nostro, che è stato spiegato
nelle sue diverse parti e che
i bimbi hanno poi provato a
riportare nella loro vita, con
lavoretti vari. Il mercoledì
hanno addirittura preparato
dei dolci, un po’ pasticciati,
ma buoni!!!! Per quanto riguarda il formativo adulti, il
tema affrontato è stato il discernimento; abbiamo provato, aiutati dalle riflessioni
proposte da don Marco e
dalla preghiera di Taizé organizzata una sera da alcuni di noi, a sentire il gusto di
Dio, a recuperarlo nella memoria del nostro cuore, per
potercene ricordare nei momenti in cui siamo lontani e
persi. La classica grigliata
di metà-campo ci ha poi
permesso di coinvolgere alcuni abitanti del paese, per
migliorare sempre di più
l’integrazione con la comunità di Soucheres Basses.
Particolarmente coinvolgenti sono stati i giochi, sia
quelli pomeridiani che quelli
serali. Hanno partecipato
tutti, alternandosi tra staffette, corse coi sacchi, caccia
al tesoro, quiz musicali, palline introvabili, cappelli parlanti, pozioni magiche, partite di qiddich e altro ancora.
Lunedì abbiamo visitato il
Forte di Fenestrelle, con
una guida molto brava e
competente, che ci ha appassionato con le sue spiegazioni e che, con il suo
passo deciso, ci ha condotti
lungo una delle scale più ripide, su fino alla Garitta del
Diavolo… che fatica per chi
ha dovuto portarsi in braccio o sulle spalle i più piccoli!!! Le altre gite si sono svolte in Valtroncea e al Pian
della fonderia e sono state
accompagnate da un sole
strepitoso, che invece è venuto a mancare venerdì, facendoci saltare il tradizionale falò. Il campo si è concluso sabato mattina, con una
Messa molto partecipata
soprattutto dai bambini, ma
anche un po’ commovente,
visto che era l’ultima del
campo e di un campo con
don Marco. Ci siamo portati
a casa la bellezza di Dio e
dello stare insieme; l’entusiasmo col tempo si placa,
ma attingendo a quel gusto
buono le energie e la gioia
ritornano.
Cristina e Roberto
ciale, non soltanto perché vi
abbiamo soggiornato per
circa 4 giorni. Viene spontaneo dire che è come Roma,
in quanto quasi ogni angolo
ha in sé una testimonianza
cristiana, ebraica o musulmana. Bellissima è la Spianata delle Moschee di
Omar ed El-Aqsa ed interessante la visita al Muro
del Pianto con i numerosi
ebrei in preghiera.
Per quanto riguarda la Sion
cristiana tanti sono i luoghi
che ricordano la Passione e
Morte di Gesù: il Cenacolo,
il Getsemani, la grotta dell’arresto, la chiesa del tradimento di Pietro, il convento
della flagellazione, la via
Dolorosa con partenza dal
luogo dell’Ecce Homo ed
arrivo sul Golgota con la
Basilica del Santo Sepolcro, il luogo più sacro di tutta la cristianità con la stanza funeraria dove fu deposto il corpo di Gesù.
Per quanto riguarda l’aspetto turistico del viaggio
direi che a Gerusalemme
merita una visita il mercato
della città vecchia; in tale
luogo gli acquisti vanno fatti
con calma perché l’attività
commerciale è legata all’arte della contrattazione ed
occorre trattare molto sul
prezzo prima di comprare
ciò che desidera (si può
scendere tranquillamente
da 80 a 25 Euro!).
Bella è anche l’esperienza
del bagno nelle acque salate del Mar Morto che facilitano il galleggiamento ma
rendono molto arduo il nuoto, inoltre per la prima volta
nella mia vita ho visto il deserto, luogo a suo modo affascinante.
Merita un rilievo anche l’aspetto sociologico del pellegrinaggio con il contatto con
le società arabe ed ebraiche, diverse dalla società
occidentale in molti aspetti.
Si può notare la difficile condizione delle donne musulmane (ne ho viste due o tre
con il volto completamente
coperto, anche questa è stata per me una novità), i quartieri ebraici ultra-ortodossi
con gli uomini vestiti con il
cappotto anche d’estate, i
bambini arabi che lavorano
in un’età che noi definiremmo scolare, i giovanissimi e
numerosi militari israeliani
(ragazzi e ragazze) che ci ricordano il travaglio della
questione israelo-palestinese; a questo riguardo c’è in
me una viva speranza che si
arrivi quanto prima ad una
pace duratura.
Daniele Gandini
Un ricordo
e un benvenuto
Scarica

Pagine 4-5 Santi Apostoli - Mirafiori Sud