N. 27
2013
0709133009
Domenica 30 giugno (3)
VERDE
DOMENICA XIII DURANTE L’ANNO
(I) 08,00 - Mocci Agostino, Maccioni Antonia
09,30 - Giovanni e Palmira
Messa propria, Gloria, Credo, prefazio delle domeniche
Lez. Fest.: I Re 19,16b.19-21; Sal 15; Gal 5,1.13-18;
UNA CHIAMATA
ESIGENTE
11,15 - Matrimonio MAIS - CONTI
Lc 9,51-62
SEI TU, SIGNORE, L’UNICO MIO BENE.
Lunedì 1° luglio
(7)
VERDE
(I) 08,40 - Lodi - “Pane Quotidiano”
FERIA DELLA XIII SETTIMANA ORDINARIA 17,00 - Incontro per gli aspiranti Chierichetti
Messa a scelta, prefazio comune
19,00 -
Lez. Fer.: Gen 18,16-33; Sal 102; Mt 8,18-22
È GRANDE, SIGNORE, LA TUA MISERICORDIA.
19,30 (I) 08,40 -
Martedì 2 luglio
(7)
VERDE
FERIA DELLA XIII SETTIMANA ORDINARIA 19,00 Messa a scelta, prefazio comune
Lez. Fer.: Gen 19,15-29; Sal 25; Mt 8,23-27
MOSTRACI, SIGNORE, LA TUA MISERICORDIA.
Mercoledì 3 luglio (3)
ROSSO
S. TOMMASO, apostolo, festa
21,30 (P) 08,00 08,40 -
Messa propria. Gloria, prefazio degli apostoli
19,00 -
Lez. Santi: Ef 2,19-22; Sal 116; Gv 20,24-29
CHI CREDE NEL SIGNORE VEDRÀ LA SALVEZZA.
Giovedì 4 luglio
(7)
VERDE
(I) 08,40 FERIA DELLA XIII SETTIMANA ORDINARIA
19,00 Messa a scelta, prefazio comune
Lez. Fer.: Gen 22,1-19; Sal 114; Mt 9,1-8
TI ESALTO, O SIGNORE, PERCHÉ MI HAI SALVATO.
Venerdì 5 luglio
(7)
VERDE
(I) 08,40 FERIA DELLA XIII SETTIMANA ORDINARIA 18,00 Messa a scelta, prefazio comune
Lez. Fer.: Gn 23,1-4.19; 24,1-8.62-67; Sal 105; Mt 9,9-13
RICORDATI, SIGNORE, DEL TUO AMORE.
19,00 -
21,30 (I) 08,40 -
Sabato 6 luglio
(7)
VERDE
FERIA DELLA XIII SETTIMANA ORDINARIA 16,30 Messa a scelta, prefazio comune
Lez. Fer.: Gen 27,1-5.15-29; Sal 134; Mt 9,14-17
BEATO IL POPOLO CHE HAI SCELTO PER TE, SIGNORE.
Domenica 7 luglio
(3)
VERDE
DOMENICA XIV DURANTE L’ANNO
Messa propria, Gloria, Credo, prefazio delle domeniche
Lez. Fest.: Is 66,10-14c; Sal 65; Gal 6,14-18;
Lc 10,1-12.17-20
ACCLAMATE DIO, VOI TUTTI DELLA TERRA.
18,30 19,00 08,00
(II)
09,30 11,15 -
Non è cosa facile
seguire Cristo per
raggiungere
lo
Carboni Giuseppe - Vespri
scopo della noPiras Rosina (30°)
Lodi - “Pane Quotidiano”
stra esistenza e
Ernesto, Ortensia - Vespri
vivere con Dio per
l’eternità....
ROSARIO SOTTO LE STELLE (nel Sagrato di S. Maria) Ci sono delle “conMessa c/o Evaristiane
dizioni” da rispetLodi - “Pane Quotidiano”
tare: i discepoli
Francesco e Fam. - Vespri
l’hanno sperimentato prima di noi e
Lodi - “Pane Quotidiano”
i vangeli ci forniscono molti consiSoddu Francesco (30°) - Vespri
gli al proposito.
Per seguirlo, dopo
Lodi - “Pane Quotidiano”
aver inteso la sua
ADORAZIONE S. CUORE
chiamata, bisogna
In on. del Sacro Cuore
saper rompere col
ROSARIO SOTTO LE STELLE (nel Sagrato di S. Maria)
passato e non atLodi - “Pane Quotidiano”
tardarci a guarConfessioni
dare indietro, ma
Rosario
affrontare il nuoConcas Antonio
vo con determinaBeata e Giuseppe
zione anche se
Ortu Salvatore
non si ha un luogo
Valdes Eliria
dove posare il capo.
AVVISI * L’INNO DELL’ANNO no fatto, a ritirare l’opuscolo dei mesi * IN PREPARAZIONE ALLA VISITA
DELLA FEDE - Camminiamo ogni
giorno che ci doni, con gli uomini fratelli. Tu ci guidi per le strade della terra, sei per noi la speranza della meta.
Credo, Domine, credo! Con il mondo,
dove pianti la tua croce, Signore, noi ti
gridiamo: Adauge, adauge nobis fidem! Credo, Domine, adauge nobis fidem!
* “SULLA TUA PAROLA” - Si invitano gli abbonati, che ancòra non l’hanSupplemento a
di luglio e agosto, rivolgendosi a don
Pes
* ATTENZIONE AGLI IMBROGLI! - E’
giunta voce in Parrocchia che alcune
persone stanno passando nelle case,
chiedendo soldi per organizzare la festa
di S. Lucia. Non date nessuna offerta,
anche se vi rilasciano la ricevuta,
che è fasulla in quanto non è stato
costituito nessun comitato parrocchiale per festeggiare S. Lucia!
“SE-
DI PAPA FRANCESCO
GUIMI!”
L’Arcivescovo invita tutti a recitare
QUANDO
ogni giorno la preghiera che ha composto appositamente. Il testo è stato
SIAMO RAGGIUNTI DA
pubblicato nel foglio degli Avvisi delle
QUESTO INVITO, SIAMO
ultime due settimane. Questa domeniDISPOSTI A LASCIARE
ca può essere prelevata dagli scaffali
la brochure che è stata stampata, e OCCUPAZIONI E PREOCmessa a disposizione di tutte le ParCUPAZIONI PER RISPONrocchie, a cura del Comitato DiocesaDERE AL SIGNORE?
no di accoglienza.
- Stampato in 700 copie a cura delle Edizioni Grafiche Parrocchiali di S. Leonardo in Serramanna
-
LEGGIBILE E SCARICABILE
- www.parrocchiasanleonardo.com - www.aserramanna.it
GESÙ E LA COPPIA
GESÙ NON PARLA MAI ESPLICITAMENTE A UNA COPPIA. TUTTAVIA POSSIAMO
TROVARE DEI MESSAGGI CHE PARTONO DALLE SUE LABBRA, DAI SUOI COMPORTAMENTI E ANCHE DAI
Inizierei proprio con un segno, quello
delle nozze di Cana (cf. Gv 2,1-12), il
primo grande affresco del Vangelo di
Giovanni, con cui Gesù si manifesta come il Messia. L'efficacia della sua "divinità" si mostra in principio sul terreno
di un matrimonio! Un fatto che fa pensare a quanto debba essere difficile e
impegnativo quel terreno, addirittura
bisognoso della presenza di un Figlio di
Dio, perché la festa possa essere condotta sino alla fine.
A Cana due giovani si sposano.Come di
consueto, le nozze sono celebrate con
un rito e un banchetto. Talvolta quest'ultimo può durare più giorni, mettendo alla prova le risorse materiali
delle famiglie degli sposi.Tanta è, infatti, la gente chiamata a prendervi parte,
dai parenti ai vicini,dagli amici ai conoscenti. Così succede anche oggi. Spesso
si è costretti a dilazionare la data del
matrimonio per insufficienza di denaro, che non basta nemmeno per "fare il
pranzo". Ma la coppia di Cana aveva
fretta di sposarsi e non aveva calcolato
bene le spese da affrontare. Nel bel
mezzo della festa,viene a mancare il vino! Una situazione veramente spiacevole...
Come si può continuare a festeggiare
senza vino? Senza la fonte dell'allegria,
il collante della compagnia, l'accendino
dello scherzo, del gioco, del sorriso?
Quel vino è un simbolo dell'ebbrezza
dell'amore di una coppia. Un vero "spirito" che scaturisce da due corpi che si
uniscono e si fondono in un'estasi d'amore.In quel vino c'è il sapore simbolico della gioia che è e che dà la vita di
coppia. O che ci si aspetta che dia.
Non sia mai,infatti,che la gioia si spenga e non ci si provi più alcun gusto.Che
la vita di coppia smetta di essere una
festa e diventi una continua delusione,
oppure che si debba vivere in termini
esclusivi di contratto,paralizzati in fredde e formali regole di diritti e doveri, se
non ridotti a cinici calcoli di "dare e avere". La vita diventerebbe una condanna, la casa una prigione e la tavola
comune un pasto di amarezza e solitudine. Un pranzo senza vino!
"SEGNI", DIRETTI ALLE COPPIE.
Tanti sono i messaggi che Gesù invia
alle coppie con il racconto di Cana. Il
primo è che la coppia sia innanzitutto
esperienza di felicità, di festa. Non si
deve mai smettere di chiedere al nostro talamo la gioia, e dissetarci e nutrirci di essa. Il secondo è che la gioia
non è un dato istintivo, una semplice
sensazione, ma il frutto di una trasformazione radicale, profonda, della nostra "acqua". La gioia è il frutto dell'amore e dell'amarsi, vissuto dentro la
comunità, la società tutta, nutrito di fiducia e di impegno.Per questo è necessario che in mezzo a noi ci sia il Signore
e sia Lui a trasformare l'acqua in vino, il
pozzo vuoto dei nostri fragili cuori in
un'unica, nuova sorgente.
Dopo i segni, le parole. Gesù non parla
alla coppia, ma sulla coppia.Poche battute,ma molto incisive e chiare che Egli
pronuncia per rispondere alla domanda di alcuni farisei sulla liceità del ripudio. Cos'era il ripudio? Un istituto stabilito da Mosè, che ordinava a un marito
di dare alla propria moglie «l'atto di ripudio e di mandarla via», se si fossero
trovati in lei dei cattivi comportamenti
(cf. Mt 19,7; Dt 24,1.3). La Legge non
prevedeva, infatti, la parità dei due coniugi né in materia di separazione, né
di matrimonio in generale, pertanto il
ri-pudio costituiva esclusivamente un
diritto del marito. La donna poteva essere ripudiata per i più vari motivi,gravi
ma talvolta anche banali, mentre non
le era consentito fare altrettanto con il
marito.
Gesù reagisce all'ingiustizia di questa
Legge: «Per la durezza del vostro cuore
Mosè vi ha permesso di ripudiare le
vostre mogli, ma da principio non fu
così» (Mt 19,8). La facoltà di ripudiare
era segno non solo di una cultura maschilista, ma anche dell'assenza del requisito dell'amore nel legame della
coppia. Sembrava che il marito usasse
la propria moglie come uno strumento
per avere dei figli e dei servizi, senza
riconoscerle la dignità piena di una
persona.Per questo il ripudio sembrava
rispondere a esigenze meramente formali e,quando la donna non avesse più
svolto correttamente le sue funzioni,
poteva essere mandata via.
Ma Gesù dice che «da principio non fu
così», tirando fuori ancora dalla Legge
di Mosè le giuste "regole" della vita di
coppia. «Il Creatore da principio li creò
maschio e femmina (...) per questo
l'uomo lascerà suo padre e sua madre
e si unirà a sua moglie e i due saranno
una carne sola» (Mt 19,4-5).
La coppia è un organismo unico e vivente. L'altro forma una persona con
me, noi celebriamo un'unica lode. L'altro non è una funzione, né un oggetto,
né uno strumento di cui io mi servo e,
poi, quando non mi è più gradito o utile, lo butto via. L'altro è parte del mio
corpo e della mia vita.Vive e cresce con
me, nell'amore e nella libertà. L'amore
è il fondamento della coppia, dice Gesù, e questa è la novità rispetto alla
Legge di Mosè! La coppia non si forma
nel contratto di diritti/doveri, ma negli
atti di amore libero e gratuito in cui io
riconosco la persona dell'altro e la incontro soltanto in un inseparabile abbraccio.
Questa è la novità che Gesù annuncia
alla coppia, quando si unisce in matrimonio.Gesù alza di molto il livello della
questione matrimoniale. Con Lui, la
coppia si orienta verso gli spazi aperti e
altissimi dell'Amore.Orizzonti spirituali.
Per questo chi volesse unirsi così profondamente può farlo soltanto nell'Amore stesso di Gesù, del Figlio di Dio
che in tal modo sublime ama la sua
Sposa, la Chiesa. L'esperienza di coppia
con Gesù diventa un Sacramento, il segno più immediato, cioè, dell'amore di
Dio per il mondo.
Ma restano ancora dei messaggi forti
che Gesù trasmette alla coppia attraverso il suo modo di vivere i rapporti
interpersonali. Egli mostra uno stile di
amare così intenso e delicato che diventa per noi un prezioso esempio da
imitare. Benché i Vangeli presentino
Ge-sù come un uomo senza moglie,
non mancano di raccontare molto sul
suo modo di porsi in relazione con le
donne e anche con i suoi discepoli.
Iniziando dalle donne, vediamo subito
il rispetto e la dolcezza che Egli usa con
loro. Basti pensare a Marta e Maria (cf.
Le 10,38-42; Gv 11,1-12,6).Verso Marta
Gesù mostra innanzitutto stima e le
riconosce piena autorevolezza. Tanta
doveva essere la reciproca fiducia che si
parlavano in piena franchezza e sincerità. Marta quasi rimprovera Gesù del
fatto che non dicesse alla sorella di aiutarla nel servizio femminile dell'ospitalità; mentre Gesù, con altrettanta
schiettezza, le rimprovera di non riuscire a pensare ad altro che al servizio
della mensa. Uno scambio alla pari, dove a ciascuno sono consentite le proprie idee delle cose, comprese quelle
che riguardano la tradizione religiosa,
illuminato dal fatto che poi ci sia dialogo e perfino discussione per poster trovare una luce e una via comune.
Verso Maria, Gesù si mostra quasi come
un innamorato.Lui parla e lei ascolta,lei
unge i suoi piedi e Lui la lascia fare,ricavandone piacere e dolcezza. Una fascia
di silenzio si posa sulla pregnante intimità di questi due. Lei conosce il gelo
che doveva alitare sulla pelle di Gesù, la
sera prima che iniziasse la sua passione,
e cerca di scioglierlo con un olio di nardo profumato che si fa caldo nelle sue
mani. Gesù la difende dalle accuse di
spreco, fatte da Giuda, rivelando che è
lei la prima "diacona" dei poveri, in
questo atto di amore verso Colui che è
il povero per eccellenza: il suo amato
"Signore".
Infine, l'amore di Gesù verso gli amici e
i discepoli è la prima e ultima parola
che Egli rivolge alla coppia: «Li amò fino
alla fine» (Gv 13,1). L'amore chiede il
dono totale, la fede fino in fondo, il superamento delle paure. Non bisogna
fermarsi al di qua del fiume dell'amore;
bisogna provare, cominciare, crederci,
fidarsi e affidarsi... e poi accorgersi che
sarebbe impossibile e assurdo tornare
indietro. Bisogna amare l'altro e camminare con l'altro,chiedendo che un Altro cammini insieme a noi e si faccia
compagno ("cum panis"), dividendo il
sudore e lo stupore, la fatica e la speranza.
Rosanna Virgili
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