Manuale Informativo
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I.I.S. “ A. Manzoni”Mistretta
MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI
CARICHI
La movimentazione manuale di carichi non deve essere
sottovalutata perché costituisce una delle più rilevanti
cause di infortunio. I maggiori rischi si corrono quando
questo tipo di lavoro viene effettuato senza prendere le
opportune precauzioni.
I maggiori pericoli riscontrabili sono:
Urto contro oggetto da spostare;
Rimanere schiacciato tra materiale da spostare e
superficie immobile;
Carico caduto, sfuggito di mano;
Piede in fallo, inciampare, scivolare;
Danni alla colonna vertebrale, alle articolazioni e alla
muscolatura da sollecitazioni eccessive;
Questo manuale Informativo vuole fornire alcuni elementi
di base, per meglio comprendere il fenomeno ed alcune
informazioni riguardanti la movimentazione manuale di
carichi, le azioni corrette e quelle scorrette ed i metodi per
prevenire le lesioni dorsolombari. Il presente opuscolo
informativo, contiene delle indicazioni circa le attività svolte
dai collaboratori scolastici.
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INDICE
VALUTAZIONE
3
ELEMENTI DI RIFERIMENTO
5
CARATTERISTICHE DEL CARICO
5
SFORZO FISICO RICHIESTO
6
CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE DI LAVORO
6
ESIGENZE CONNESSE ALL’ATTIVITA’
7
FATTORI INDIVIDUALI DI RISCHIO
7
REGOLE GENERALI PER EVITARE DANNI ALLA SCHIENA
8
TRASPOSRTI DI PRODOTTI SU SCALE
10
ORGANIZZAZIONE DELLA MOVIMENTAZIONE
11
POSIZIONI PER LA CORRETTA MOVIMENTAZIONE
11
COME EVITARE POSIZIONI DANNOSE
Errore. Il segnalibro non è definito.
PROGRAMMA DI RECUPERO E RILASSAMENTO DEI MUSCOLIErrore. Il segnalibro non è definito.
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VALUTAZIONE
La movimentazione manuale dei carichi dovrà essere effettuata in modo da evitare danni all’apparato muscolo
scheletrico ed in conformità a quanto prescritto dal TITOLO VI del D.Lgs.81/08. All’interno dell’istituto, non
vengono svolte attività che comportino al personale la movimentazione manuale di carichi. Nel caso in cui
dovesse rendersi necessaria attività di movimentazione di carichi così come definita dall’art.167 comma 2
lettera a) del D.Lgs.81/08, il personale dovrà osservare tutte le prescrizioni previste per limitare al minimo i
rischi di infortuni o patologie.
Il personale sarà prontamente informato circa la natura dei rischi connessi all’attività di movimentazione e
saranno messi a disposizione tutti gli strumenti necessari al fine di limitare l’esposizione alla specifica tipologia
di rischio.
Il lavoratore prima di effettuare qualunque tipo di attività comportante la movimentazione manuale di carichi
dovrà informare preventivamente un addetto al servizio di prevenzione e protezione, descrivere la tipologia di
attività da svolgere e attendere disposizioni su come effettuare l’operazione.
In assenza dell’addetto, il lavoratore dovrà comunicare direttamente al Dirigente scolastico le necessità proprie
dell’attività da svolgere e attendere che quest’ultimo predisponga tutti gli strumenti necessari previsti al fine di
ridurre i rischi di infortunio.
Verranno messi a disposizione del personale appositi mezzi per il trasporto dei carichi stessi.
VALUTAZIONE
La valutazione tiene conto dell’età del lavoratore, del sesso e delle condizioni fisiche ritenute idonee all’attività
di movimentazione manuale dei carichi.
Al momento della valutazione il rischio di insorgenza di infortuni e/o patologie a carico dell’apparato muscolo
scheletrico appaiono basse, in relazione alla tipologia di carichi da movimentare.
Eventuali casi specifici, verranno valutati appositamente.
Le eventuali mansioni che possono esporre a rischi per la salute sono quelle dei collaboratori scolastici
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MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI
La movimentazione manuale dei materiali d’uso lavorativo è causa di una gran quantità di lesioni invalidanti.
Ad esempio sollevando con la schiena incurvata, i dischi invertebrali cartilaginosi vengono deformati e
compressi sull’orlo, la qual cosa può danneggiare la schiena.
Quanto più forte è l’inclinazione del tronco, tanto maggiore è il carico dei muscoli dorsali e dei dischi
intervertebrali
Quindi non solo i carichi pesanti, ma anche materiali leggeri possono risultare pericolosi per l’integrità della
colonna vertebrale se vengono sollevati con il tronco in avanti.
Sollevando con la schiena dritta (piegando le gambe e non la schiena), tenendo il peso vicino al corpo e
distribuendolo simmetricamente si evita la deformazione dei dischi intervertebrali, sottoponendolo così ad uno
sforzo minimo e regolare, senza rischi (vedi figure).
E’ inoltre consigliabile evitare il sollevamento manuale di pesi posti ad
un’altezza inferiore a 40
cm. Si devono usare carrelli o altri mezzi meccanici di sollevamento.
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ELEMENTI DI RIFERIMENTO
(Titolo VI D.Lgs. 81/08)
CARATTERISTICHE DEL CARICO
La movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio tra l’altro dorso-lombare nei casi seguenti:
1. il carico è troppo pesante (kg 30);
2. è ingombrante o difficile da afferrare;
3. è in equilibrio instabile, o il suo contenuto
rischia di spostarsi;
4. è collocato in una posizione tale per cui deve
essere tenuto o maneggiato ad una stessa
distanza dal tronco, o con una torsione o
inclinazione del tronco;
5. può, a motivo della struttura esterna e/o della
consistenza, comportare lesioni per il
lavoratore, in particolare in caso di urto.
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SFORZO FISICO RICHIESTO
Lo sforzo fisico può presentare un rischio tra l’altro dorso-lombare nei seguenti casi:

è eccessivo;

può essere effettuato solo
movimento di torsione del tronco;

può comportare un movimento brusco del
carico;

è compiuto con il corpo in posizione
instabile.
con
un
CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE DI LAVORO
Le caratteristiche dell’ambiente di lavoro possono aumentare la possibilità di rischio tra l’altro dorso-lombare
nei seguenti casi:

lo spazio libero, in particolare verticale, è insufficiente per lo svolgimento dell’attività richiesta;

il pavimento è ineguale, quindi presenta
rischi di inciampo o di scivolamento per le
scarpe calzate dal lavoratore;

il posto o l’ambiente di lavoro non
consentono al lavoratore la movimentazione
manuale dei carichi ad un’altezza di
sicurezza o in buona posi-zione;

il pavimento o il piano di lavoro presenta
dislivelli che implicano la manipolazione del
carico a livelli diversi;

il pavimento o il punto di appoggio sono
instabili;
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
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la temperatura, l’umidità o la circolazione dell’aria sono inadeguate.
La costante abitudine all’ordine ed alla pulizia del proprio posto di lavoro contribuiscono a rendere più sicuro
l’ambiente di lavoro.
ESIGENZE CONNESSE ALL’ATTIVITA’
L’attività può comportare un rischio tra l’altro dorso-lombare se comporta una o più delle seguenti esigenze:
 sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppo frequenti o troppo prolungati;
 periodo di riposo fisiologico o di recupero insufficiente;
 distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto;
 un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dal lavoratore.
FATTORI INDIVIDUALI DI RISCHIO
L’ambiente e l’organizzazione del lavoro devono tenere in attenta considerazione le esigenze di sicurezza
delle operazioni che comportano la movimentazione manuale dei carichi.
In generale il lavoratore può correre un rischio nei seguenti casi:
1. non idoneità fisica a svolgere il compito in questione;
2. indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore;
3. insufficienza o inadeguatezza della formazione.
Secondo i dati INAIL relativi al periodo 1 gennaio - 31 dicembre 1992 gli infortuni relativi al sollevamento con
sforzo rappresentano la settima forma di infortunio, con una incidenza di ben 28.170 casi, di cui 5 mortali, 709
con postumi permanenti e 27.456 con inabilità temporanea.
(Fonte Statistiche per la prevenzione)
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REGOLE GENERALI PER EVITARE DANNI ALLA SCHIENA
Tutti i consigli qui forniti riguardano oggetti di peso superiore ai 3 Kg : al di sotto di questo valore il rischio per
la schiena è trascurabile.
Evitare di prelevare o depositare oggetti a terra o
sopra l’altezza della testa.(Vedere fig.1)
E’ preferibile spostare oggetti nella zona compresa
tra la zona delle spalle e l’altezza delle nocche (Mani
a pugno lungo i fianchi.
Si eviterà in tal modo di assumere posizioni
pericolose per i muscoli ed in genere la zona dorsale.
Fig.1
Fare in modo che la zona di prelievo e quella di deposito siano angolate fra loro al massimo di 90° (vedi
fig.2)
fig. 2
N.B. evitare di ruotare la schiena
Evitare di trasportare manualmente oggetti per
percorsi lunghi o rampe di scale, se non
saltuariamente e con oggetti di poco peso.
fig.3
PER IL TRASPORTO IN PIANO UTILIZZARE APPOSITI CARRELLI
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fig.4
Per evitare di trasportare oggetti su scale, è bene utilizzare elevatori (piattaforme, carrelli elevatori,
montacarichi).
In casi eccezionali è possibile ricorrere a carrelli capaci di percorrere le scale, specificatamente progettati per
il tipo di carico da trasportare (vedi fig.6-7-8-9 di pag. 14)
Prima di sollevare o trasportare un oggetto è importante informarsi su :
• Il peso :
Che deve essere scritto chiaramente sul contenitore, se supera i valori limite non và sollevato manualmente
da una sola persona ed è preferibile l’utilizzo di un organo meccanico di sollevamento.
fig.5
• La temperatura esterna (dell’oggetto) : se troppo calda o fredda, è necessario l’uso di indumenti protettivi
quali guanti, braccioli ecc.
• Le caratteristiche del contenuto e del contenitore ( esempio : barattolo=contenitore e
vernice=contenuto) : se pericoloso è necessario manovrarlo con attenzione e cautela secondo le specifiche
istruzioni debitamente segnalate.
• La stabilità del contenuto : se il peso non è distribuito uniformemente dentro il contenitore o si sposta nel
trasporto, può derivarne pericolo.
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SI RICORDA INOLTRE DI EVITARE :
 Spostare oggetti ingombranti, che impediscono ad esempio la visibilità.
Trasportando oggetti camminando su pavimenti scivolosi o sconnessi
Movimentare oggetti in spazzi ristretti.
Indossare indumenti o calzature inadeguate.
TRASPOSRTI DI PRODOTTI SU SCALE
Nel momento in cui è inevitabile trasportare la merce su scale, risultano utili soluzioni come le seguenti :
Carrello con cingoli, manuale o
elettrico, quest’ultimo è utilissimo
nei traslochi
fig.6
fig.7
Carrelli a 4 ruote
che fanno
mantenere la merce
in piedi
Carrelli per
scaletta a pioli
fig.8
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fig.9
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ORGANIZZAZIONE DELLA MOVIMENTAZIONE
 Evitare di concentrare in brevi periodi tutte le attività di movimentazione : ciò può portare a ritmi troppo
elevati o all’esecuzione di movimenti bruschi
 Diluire il periodo di lavoro con movimentazione manuale durante la giornata alternandoli, possibilmente,
almeno ogni ora, con altri lavori leggeri : ciò consente di ridurre la frequenza di sollevamento e di usufruire
di periodi di “recupero”
 Ricordare comunque che, nei gesti ripetuti di sollevamento eseguiti anche in posti di lavoro ben
progettati, per evitare l’affaticamento e i danni alla schiena, esiste un rapporto ideale tra peso sollevato e
frequenza di sollevamento.
PESO MASSIMO
SOLLEVABILE
MASCHI
FEMMINE
18 kg
12 kg
15 kg
10 kg
12 kg
8 kg
6 kg
4 kg
FREQUENZA DI SOLLEVAMENTO
TUTTA LA GIORNATA
1 volta ogni 5 minuti
1 volta ogni minuto
2 volte al minuto
5 volte al minuto
POSIZIONI PER LA CORRETTA MOVIMENTAZIONE
Se si deve sollevare da terra

Non tenere le gambe diritte

Portare l’oggetto vicino al corpo e piegare le
ginocchia ; tenere un piede più avanti
dell’altro per avere più equilibrio
fig.10
Se si devono spostare oggetti
fig.11
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
Avvicinare l’oggetto al corpo.

Evitare di ruotare solo il tronco, ma girate
tutto il corpo usando le gambe.
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Se si deve porre in alto un oggetto

Evitare di inarcare troppo la schiena

Non lanciare il carico

Usare uno sgabello o una scaletta
fig.12
Quando si trasportano degli oggetti

Evitare di portare un grosso peso con una mano,

è meglio suddividerlo in due pesi con le 2 mani.
fig.13
fig.14
Non sollevare bruscamente, se il carico è pesante o se si sente di non farcela al primo tentativo, rinunciare a
sollevarlo da solo e farsi aiutare da un’altra persona
Per facilitare il trasporto ed evitare danni alle
mani, usare contenitori con maniglie, non
ingombranti.
Meglio se di queste misure
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DISPOSITIVI DI TROTEZIONE INDIVIDUALI
Durante lo svolgimento delle attività occorre indossare calzature comode con suola antridrucciolo e che
consentano un saldo appoggio del piede alla pavimentazione.
Per lo svolgimento delle mansioni verranno consegnati i seguenti dispositivi di protezione individuali:
1. Guanti in lattice per le normali attività di pulizia e sanificazione.
2. Guanti protettivi per le eccezionali mansioni di movimentazione di carichi che possono provocare
tagli o abrasioni.
3. Mascherina antipolvere da utilizzare in caso di pulizia straordinarie.
A norma dell’art. 20 del D.Lgs. 81/08 il lavoratore che riceve i D.P.I. ha l’obbligo di:

Utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze
dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale
condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in
caso di urgenza, nell’ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto salvo
l’obbligo di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e
incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza1
I lavoratori inoltre2

provvedono alla cura dei DPI messi a loro disposizione;
non vi apportano modifiche di propria iniziativa.
Al termine dell’utilizzo i lavoratori seguono le procedure aziendali in materia di riconsegna
dei DPI.
I lavoratori segnalano immediatamente al datore di lavoro o al dirigente o al preposto
qualsiasi difetto o inconveniente da essi rilevato nei DPI messi a loro disposizione.
E’ fatto obbligo a tutti i lavoratori addetti alla
pulizia e sanificazione di indossare i prescritti
d.p.i. e l’abbigliamento idoneo allo
svolgimento della mansione.
1
2
Art. 20 comma 2 lett. d,e, D.Lgs. 81/08 e ss.mm.ii.
Art. 78 commi 3,4,5 D.Lgs. 81/08 e ss.mm.ii.
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Manuale Informativo - Istituto di Istruzione Superiore “Alessandro