PERIODICO QUADRIMESTRALE - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - ART. 2 COMMA 20/LETT. C. - LEGGE 662/1996 - PADOVA CMP anno XVII n° 58-59 UN’ASSOCIAZIONE PER IMPARARE A VIVERE MEGLIO CENTRO DI RIABILITAZIONE MALATI NEOPLASTICI - PADOVA La più bella chiesa barocca di Padova fu edificata da Vincenzo Scamozzi (1552-1616) tra il 1582 e il 1586 per l’ordine religioso dei Teatini; è anche il primo esempio in Padova di chiesa a pianta centrale, nella quale però si sviluppa un gioco modulare di ripartizione degli spazi fondato sul quadrato e sul rettangolo, origine di simmetria e armonia. La chiesa è tutta un rinvio di spazi che si prolungano e con prospettive di fuga in profondità e in altezza, continuamente rinnovate dalla sontuosa decorazione plastica e pittorica. Già la facciata, sopraelevata sul piano stradale, prelude all’articolazione interna attraverso continue ripartizioni composte da paraste, nicchie, riquadri e statue che rompono continuamente la linearità. Ma è all’interno che la decorazione sembra sovrastare la stessa struttura architettonica, con una quantità straordinaria di statue, lesene, finestre che a malapena si aprono all’esterno, cornici, dentelli e capitelli. L’elemento decorativo di maggiore respiro è l’affresco della volta, capolavoro padovano del pittore parigino Guy Louis Vernansal (1689-1749), il quale ha dipinto un Paradiso suddiviso in 16 fasce irregolari tutte tendenti all’occhio centrale, dove campeggia la Trinità con la Madonna e il Battista. Suddivisi per categorie i santi e i beati si affollano a grappoli o isolati, a figura intera o semplici volti, tutti collocati sulle nubi biancheggianti o rosate; nonostante la raggiera a nervature separi le varie parti, l’effetto illusionistico è di grande fascino e unità, illuminato sui lati dalle quattro finestre termali di derivazione palladiana. CONOSCIAMO IL PATRIMONIO DI PADOVA CHIESA DI SAN GAETANO La grande quantità di personaggi dipinti, figure illustri o anonimi pellegrini, che procedono verso la sommità della gloria in una specie di gradualità mistica, sembra costituire l’ordine celeste già presente nel Paradiso di Dante e nella Summa di San Tommaso. Sulle pareti si alternano statue e dipinti di notevole valore artistico, come la Madonna col Bambino dello scultore padovano Andrea Briosco (1470-1532), avvolta in classici panneggi e dal volto di levigata bellezza; la tempera di Dario Varotari (1539-1596) Compianto sul Cristo morto, con i personaggi disposti in diagonale di giottesca memoria: il cordoglio è composto e silenzioso, le figure circondano il corpo morto del Cristo adagiato fra le braccia della Madonna, mentre in primo piano e sullo sfondo sono presenti gli strumenti del martirio, che conferiscono un tragico effetto di realismo; il dipinto fu riportato in luce molto recentemente (1971), poiché era coperto da una tela di Alessandro Maganza (1556-1630). Altri dipinti sono presenti nella chiesa: le Trasfigurazioni di Federico Zuccari (1540-1609) e di Pietro Damini (1592-1631); sette Ritratti di padri teatini, opera di G.B. Pellizzari (1598-1660); la Presentazione di Gesù al tempio di Palma il Giovane (1548-1628) ed altre opere di pittori minori. Tra le sculture presenti nella sacrestia, sono capolavori la Pietà marmorea di Bartolomeo Bellano (14351497) e l’Orazione nell’orto di Michele Fabris detto Ongaro, una pala lignea di grande effetto con le figure in tutto tondo. Nella Cappella del Santo Sepolcro spicca la grande pala con la Flagellazione del Vernansal, caratterizzata dal realismo delle figure plastiche inserite in una struttura architettonica coronata di statue. Altri particolari minori completano la lussureggiante decorazione della chiesa. 3 SCHEDA INFORMATIVA anno XVII n° 58-59 Associazione “Noi e il Cancro – Volontà di Vivere” ONLUS -Via Paruta, 32 – 35126 Padova tel. 049 – 8025069 fax 049 – 8037465 e-mail:[email protected] sito Internet: www.volontadivivere.org COD. FISC. 80040220289 BANCA PADOVANA CREDITO COOPERATIVO Fil. Padova - IBAN: IT29W0842912100 00000000AC609 Riconoscimento giuridico N. 2037 del 03.04.1990 L’Associazione è iscritta al Registro Regionale del Volontariato Veneto al N. PD0050, al Registro Provinciale delle libere forme associative al N. 25/A e al Registro Comunale al N.125 sez. 5 BANCA DI CRED. COOP. DI CARTURA Fil. Ponte S. Nicolò – IBAN: IT66W0845262770010130001749 Carissimo/a amico/a, come avrai potuto notare il nostro notiziario ti viene inviato indipendentemente dal fatto che tu ci faccia pervenire oppure no un’offerta per il sostentamento dell’Associazione. Poiché il Notiziario, tra stampa e spedizione, ha un costo sempre più importante per le nostre economie, ti invitiamo a comunicarci se ti fa piacere continuare a riceverlo. Quota annua suggerita per sostenere le attività dell’Associazione: Euro 50,00 con versamento postale o bonifico Quota sostenitore: Euro 250,00 Quota simpatizzante: libera BANCA CARIGE Ag. Via Paruta – IBAN: IT84R0617512116000000110580 Direttore Responsabile: Caterina Tanzella Direttore di redazione: Federica Cappellato Segreteria di redazione; hanno collaborato: Agostinacchio M., Andriolo Stagno L., Artmann A., Barbieri G, Buonerba L., Camporese M., Falasco M., Leserri C., Oneto T., Sernini M., Sonino N., Tanzella C., Trevisan E., Vitalone C. La collaborazione alla rivista è aperta a tutti. Decliniamo la responsabilità per gli articoli pubblicati, che ricade esclusivamente sugli autori. I diritti d’autore dei lavori sono riservati all’Associazione Volontà di Vivere. Conto corrente postale: 14469357 Conti Correnti Bancari: BANCA ANTONVENETA Ag. S. Osvaldo - IBAN: IT30G0504012194000001032690 Siamo soci di: 4 Pag. 3 : CONOSCIAMO IL PATRIMONIO DI PADOVA Pag. 6 : EDITORIALE L’APERTURA DEL TRENTENNALE “Siamo sempre di più...puoi farcela anche tu!…..” di Caterina Tanzella Nuove collaborazioni: visita fisiatrica, screening per la prevenzione del melanoma, comunicazioni dalla FAVO Consigli utili per medici e pazienti Cancro al seno sottostimato? La newsletter di Volontà di Vivere “Dalle Socie a Caterina” di L. Andriolo Stagno “La testimonianza di Mirella” Pag. 27 : NOTIZIE, EVENTI E RECENSIONI Sugli incontri “Vincere la depressione” di C. Leserri Dal Convegno della FAVO a Taranto di C. Tanzella Pag. 10 : LETTERE AL DIRETTORE Dal nostro Corso di Psiconcologia “L’oncologia che cura” di C.Oneto Pag. 13 : LA PAGINA DELLO PSICOLOGO Autovalutazione della Sofferenza Psico Oncologica del Dr. E. Trevisan Dal Convegno “Psiconcologia: un ponte tra scienza e coscienza” di C.Vitalone Pag. 15: APPUNTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITÀ Invito a trascorrere con noi “Una giornata speciale” – 26 settembre Maratona Komen a Bologna – 27 settembre Concerto Canoro “Chansons d’Amour”- 8 ottobre I Gruppi di Auto-Aiuto della Dr.ssa C. Vitalone – da ottobre Invito alla celebrazione del 30° anno dell’Associazione – 23 ottobre Seminario “Vincere la Depressione” – 24 ottobre Tutti a Teatro col Gruppo “Crescere con Arte”- 25 ottobre Corso di formazione per le volontarie – dal 29 ottobre IV° Rassegna di poesia e narrativa “La Vita Riconquistata” – 20 novembre Corso di formazione sull’umanizzazione per medici, psicologi, infermieri – 13 e 14 novembre Cena “Natalizia” – 28 novembre Concerto “Natale Insieme” – 11 dicembre Recensione del libro “Dentro il Dolore” di G.Marchioro di L.Andriolo Stagno TESTIMONIANZA SULLA FESTA: “Grazie Caterina” di M. Agostinacchio Pag. 22 : INIZIATIVE PER RACCOLTA FONDI SOMMARIO Sommario Dal Convegno “Umanizzazione delle cure, etica applicata e ospedale: nuovi scenari” di C.Leserri Pag. 32 : CRONACHE Porte Aperte 2009 Riprende il Progetto Martina – l’informazione aiuta a vivere 2009/2010 Pag. 33 : NUOVE PROPOSTE DI LETTURA “Da velocista a maratoneta” di P.Pantani “Si può curare” di S.Ménard Pag. 34 : I NOSTRI SOSTENITORI Pag. 36 : AGENDA Pag. 38 : PROMEMORIA Pag. 40 : LA PAGINA DELLA POESIA OESIA ES SIA Pag. 23 : INFORMAZIONI UTILI L’esperto risponde: intervista alla Dr.ssa Nicoletta Sonino 5 di Caterina Tanzella, Presidente dell’Associazione L’APERTURA DEL TRENTENNALE EDITORIALE “siamo sempre di più... puoi farcela anche tu!” 6 Il 21 giugno u.s. abbiamo aperto la celebrazione del 30° di fondazione della nostra Associazione. Proprio nel mese di giugno del 1979, venne costituita l’Associazione presso un notaio. Eravamo 5 donne, 3 medici e una psicologa. Poi in autunno ci fu la presentazione ufficiale. Descrivere 30 anni di impegno profuso dall’Associazione a favore dei malati di cancro, richiederebbe chilometri di carta, posso testimoniare che abbiamo vissuto momenti entusiasmanti, altri dolorosi ma sempre sostenuti dalla convinzione che fosse importante tenere duro per quello che l’Associazione rappresentava e ancor oggi rappresenta per molte persone e abbiamo visto giusto. C’è stato chi ha scritto: “Ad un certo punto della mia vita stavo attraversando una profonda crisi esistenziale personale (dopo la malattia) e, grazie all’Associazione, mi è stata offerta una straordinaria possibilità: ricostruire la speranza. Ce l’ho fatta, vorrei gridarlo al mondo.” Chi non ha vissuto la nostra malattia può sottovalutare questa affermazione. Ho scelto questa testimonianza tra le tante perché in essa è racchiuso il fulcro del nostro lavoro, un lavoro che richiede empatia, passione, responsabilità, competenza, onestà, impegno, un lavoro che ha visto la collaborazione di tante persone e di molti volontari con specifiche competenze ma tutti indistintamente dotati di una naturale propensione ad aiutare l’altro a recuperare, appunto, fiducia e speranza nel futuro, un sostegno indirizzato non solo alla persona malata ma anche alla famiglia poiché anch’essa ne ha bisogno. Questo fa dell’Associazione un punto di riferimento, una sponda sicura, una seconda famiglia, un luogo di incontro dove ricevere stimoli sempre nuovi. Per molti l’Associazione rappresenta la testimonianza vivente di un periodo particolare della propria vita, quello della malattia, particolarmente impegnativo ma anche gravido di tanto slancio vitale che porta a riscoprire l’amore per la vita. Come infatti ricorda Giovanni Marchioro, psiconcologo, autore del libro “Dentro il dolore”, “la malattia grave mostra le viscere della vita umana, lasciando l’individuo senza appiglio. Ecco il vissuto di abbandono, la perdita di ogni riferimento e quindi di un progetto, di una meta e di ogni speranza”. Eppure, come ricorda questo psicologo, la malattia spesse volte diventa rivelazione per la vita, quasi un modo per dare intensità e profondità alla vita stessa, un’occasione per rinascere e per trovare un equilibrio superiore, dove ogni precedente condizionamento perde di intensità. E’ evidente che il percorso psicofisico non è facile: la ricerca di un equilibrio superiore richiede comunque sacrificio, sforzo, lacrime e tanta perseveranza per sciogliere, perdonare, accettare la diversità con la consapevolezza di avere il diritto di vivere liberi “qui e ora”. E’ questo che negli anni abbiamo soprattutto testimoniato, indicato e accompagnato dove c’erano fragilità. Ecco perché la nostra Associazione, come anche le altre affini, per fortuna sempre più diffuse, è così preziosa. In essa sono presenti volontari ex pazienti che producono ecologia relazionale nell’ambiente delle relazioni, un ambito in continuo mutamento. La malattia obbliga a conoscersi, a riprendere in mano il timone della propria vita per raggiungere una salutare autonomia. Con i volontari ci sono professionisti, servizi, strutture, agganci col territorio che consentono ad ogni persona malata che ne vuole usufruire, la possibilità di costruirsi un proprio percorso di recupero e di crescita personale. Tutto questo in un clima particolare che nasce dall’auto aiuto che le donne malate sanno darsi, dallo spirito di solidarietà e dalla grande vitalità che è sempre presente nei luoghi carichi di umanità e quindi anche nei luoghi di dolore. Chi ama l’Associazione ne parla come se fosse una creatura autonoma. E’ qualcosa di più della semplice somma dei suoi componenti, c’è infatti una sinergia di forze che nasce da una esperienza di vita simile, da progetti comuni e da uno spirito di squadra. Se si guarda alla storia dell’Associazione si rimane stupefatti dalla sua crescita, sia qualitativa che quantitativa, ma soprattutto dalla sua capacità di rinnovarsi e adeguarsi ai bisogni della società: ricordiamo a questo proposito l’informazione sulla prevenzione che per anni abbiamo portato direttamente alla popolazione e che oggi ci vede impegnati con l’attività di educazione alla salute fatta nelle scuole, un’attività molto apprezzata da studenti e docenti. Tutto questo non certo per magia, però! L’Associazione è cresciuta e va avanti non certamente per vie miracolose ma grazie all’impegno e alla buona volontà, al cuore e alla fatica del Consiglio Direttivo, delle Socie, dei professionisti, delle segretarie... forse anche un po’ da parte mia. Certamente ognuno con il proprio contributo, che questo sia più o meno grande non è poi così importante: ognuno fa la sua parte preziosa e indispensabile per la vita del tutto. Per me personalmente, avendo dedicato 30 anni, un tempo importante della mia vita, all’Associazione, la vivo da sempre come una figlia, la figlia che non ho avuto (ho avuto due maschi che amo moltissimo), l’ho amata, protetta, difesa e ho preteso il rispetto per l’impegnativo lavoro messo a punto, unico per il suo raggio di azione. Raggiungere quello che è oggi l’Associazione ha richiesto tanto sacrificio ma, se dovessi ricominciare, con orgoglio posso dire che non cambierei una virgola. Questa certezza ce l’ho EDITORIALE perché spesso ho avuto occasione di confrontarla con altre. Noi abbiamo sempre una marcia in più di concretezza, di esperienze, di conoscenza e di quello spirito pionieristico che ci ha fatti arrivare ad oggi. Questo perché non ci siamo mai stancati di dare ascolto al bisogno della persona e di starle vicino. Lo scorso 21 giugno abbiamo voluto aprire la celebrazione di questo grande traguardo in un posto a contatto con la natura perché anche nella natura troviamo lo stimolo alla rinascita e perché è proprio dalla natura che ci viene l’esempio che non ci sono tempeste che impediscano alla primavera di ritornare e quel giorno il beneficio di quel contatto è stato espresso da tutti. Abbiamo articolato quella giornata con momenti diversi: la SS Messa di ringraziamento per i presenti ma con in cuore il ricordo degli assenti, le danze come apertura della manifestazione, il pranzo, il canto, il ballo, la gara delle torte e poi credo molto importante sia risultata la proposta di firmare il Poster della Vita, dove risalta una frase molto significativa: ”Siamo sempre di più... puoi farcela anche tu.” Abbiamo firmato tutti con la penna fiorita che è stata consegnata come gadget. Un poster che abbiamo esposto in sede affinché, chi vuole, possa aggiungere il proprio nome. Altrettanto dicasi per il libro bianco dove ognuno può aggiungere un pensiero, una dedica. Devo dire che per leggere le pagine già scritte occorre una bella resistenza per non lasciare che la commozione prenda il sopravvento. L’idea di aprire l’anno celebrativo con questo libro è stata una bellissima sorpresa operata da tutti i volontari che ringrazio dal profondo del cuore. In esso ci sono dediche emozionanti da parte di tantissime persone, sono dediche coinvolgenti che danno la misura dell’aiuto che hanno ricevuto e dell’importanza che l’Associazione ha avuto nelle loro vite. Stiamo lavorando per organizzare il momento clou del 30°: si svolgerà all’Auditorium S.Gaetano il 23 ottobre e spero nella partecipazione di tutti. E’ previsto un programma ricco di interventi e con ospiti di riguardo. Non mancate, in quanto il merito di aver raggiunto questo traguardo è soprattutto vostro, senza la vostra partecipazione alle nostre attività o senza le vostre richieste d’aiuto, l’Associazione non avrebbe avuto ragione di esistere. Dio sa quanto mi piacerebbe che non ce ne fosse bisogno e chiuderla ma la realtà impone ancora di esserci. Grazie per la fiducia. Colgo l’occasione per rivolgere un ringraziamento a chiunque abbia riconosciuto i nostri progetti, dato una mano, un’offerta, il 5 per mille, un suggerimento, un’informazione, una testimonianza di amicizia, una collaborazione, un premio, una critica... perché tutto è stato utile a farci crescere. Grazie. Caterina Nelle foto: il poster della vita e il libro bianco con le firme e le dediche, in sede 7 EDITORIALE 8 TESTIMONIANZE SULLA FESTA Teatro dell’Associazione, l’equipe dei medici del Progetto Martina. Tante storie messe insieme in una giornata, il nostro essere donne che, in forza di un comune denominatore, percepiamo la vita come dono che non va sprecato, frutto di cui inebriarci fino all’ultimo. Personalmente, in mezzo alla moltitudine delle belle “ragazze “ di tutte le età, presenti alla festa, ho percepito quella marcia in più, non in meno, che ci fa sentire innamorate della vita. Che il contagio di Caterina sia pericoloso? Marina GRAZIE CATERINA! Una festa particolare per celebrare i trent’anni di VOLONTÀ DI VIVERE 21 giugno, solstizio d’estate, la notte più breve, un trentennale… Ha il sapore di una filastrocca dove parole avvolte dal magico e profumo di zagare si intrecciano in una danza che è un inno alla vita. Tutto è realmente accaduto nella cornice suggestiva di Villa Todesco a Villa del Conte per festeggiare i trent’anni dell’Associazione Volontà di Vivere, e più ancora Caterina Tanzella, la coraggiosa fondatrice. Dopo la messa celebrata nella chiesa di Ss. Giovanni e Giuliana ci siamo ritrovati a Villa Todesco, in una piacevolissima atmosfera paesaggistica e conviviale. Grazie a Giorgia, l’organizzazione di ogni particolare della giornata è stata impeccabile! Il palinsesto prevedeva ricco bouffet seguito dal pranzo a base di carni cucinate alla griglia, innaffiato da buon vino rosso. Il tutto condito da intrattenimenti di danze etniche del corpo di ballo “Il tappeto volante” , lettura di testi del gruppo creativo ”Crescere con Arte”, seguito dalla dottoressa Chiara Vitalone, gara finale di dolci, preparati dalle signore e, non ultimo, dalla voce di Esther Viviani. Ma il momento maggiormente emozionante è stata la consegna del regalo a Caterina, un libro di dediche di ognuno di noi dell’Associazione, per quanto “costruito”, quotidianamente pensato e “messo in azione” da questa intelligentissima donna. Alla festa erano presenti anche il dottor Trevisan, lo staff dei collaboratori dei diversi servizi offerti da Volontà di Vivere, il regista Bruno Lovadina e l’attrice Federica Santinello, che partecipano al progetto di nelle foto alcuni momenti della festa: le danze etniche, un applauso a Caterina, la firma del poster della vita e Esther Viviani che ha allietato la giornata con le sue belle canzoni mirate ad ogni momento importante della giornata. l’apertura mentale e la sensibilità umana che la caratterizzano come persona, l’hanno portata a far crescere l’Associazione senza però che l’Associazione perdesse la sua dimensione familiare ed umana. Caterina sa trasmettere calore ed energia, però sa anche farlo con delicatezza e discrezione, soprattutto con le persone malate, che hanno particolarmente bisogno di essere trattate con tatto e garbo. Si parla tanto di intelligenza emotiva. Caterina l’ha applicata da sempre con una facilità che le viene da un animo generoso e disponibile. EDITORIALE DALLE SOCIE A CATERINA DURANTE LA FESTA E’ l’esempio concreto di come si possa trasformare un evento fortemente negativo in occasione di crescita personale e di aiuto agli altri. L’abbiamo sentita dire tante volte che è stanca e vuole ritirarsi ma speriamo che questa ferma decisione sia rimandata ogni volta. Noi dal canto nostro cercheremo di non stancarla troppo e farla sentire sostenuta dal nostro affetto. Nelle foto: la dedica delle socie letta da Lucia per Caterina e la consegna del libro bianco Siamo arrivati ad uno dei momenti più sentiti della festa, quello dei ringraziamenti a Caterina. Ognuno in cuor suo ha un personale ringraziamento da farle, perché ognuno di noi ha ricevuto da lei qualcosa di particolare e prezioso. Sono sicura però che siamo tutti felici di rivolgerle un ringraziamento pubblico e corale per sottolineare la sua figura e quanto determinante sia stata e sia ancora la sua presenza in Associazione. E’ lei che ha fondato l’Associazione, ha saputo espanderla con l’offerta di servizi sempre nuovi, ha stimolato la consapevolezza di medici e Istituzioni riguardo ai bisogni dei pazienti, è sempre stata aperta alla proposta di nuove iniziative, ha stimolato un approccio psicosomatico al percorso di recupero, dando spazio a una ecologia non solo della mente ma anche del corpo, dello spirito e relazionale. In questi anni ha inoltre saputo dare spazio alla prevenzione, grazie al Progetto Martina. Insomma, la curiosità, la vitalità, l’energia, Riportiamo di seguito la testimonianza di una grande lavoratrice dietro le quinte dell’Associazione, che ha sempre disertato le feste! Proprio per questo ci fa ancora più piacere che l’esperienza le sia piaciuta: “Che piacevole incontro il giorno domenica 21 giugno, 30° anniversario della nostra Associazione. Prima sorpresa il luogo: ameno, curato, riposante. Poi i tavoli: senza nulla togliere alla sontuosità, quanto è stata bella e accogliente quell’atmosfera di giorno di vacanza! Senz’altro sono utili e importanti i grandi discorsi, però la mia impressione è di avere passato una giornata in famiglia, ed eravamo proprio come una famiglia con l’atmosfera di festa, di amicizia! Abbiamo fatto piangere Caterina, ma erano lacrime di commozione, che le abbiamo persino gradite. Piacevole la parte artistica: il balletto, la bravissima Esther, la lettura delle poesie, con la delicatezza di ricordare Norma Causin con la sua poesia. Sì, è stata una giornata da ricordare. Mirella” 9 LETTERE AL DIRETTORE 10 LETTERE AL DIRETTORE “Caterina carissima, sono una iscritta recente, ma da subito mi sono sentita accolta, ascoltata con la massima attenzione e sostenuta con rispetto e discrezione. “Cosa posso fare per te?”, mi hai detto alla fine del nostro primo colloquio e già così hai fatto molto. “Chiamami per nome, vuoi?”, mi hai proposto al nostro secondo incontro ed io l’ho interpretato come: “Ti sono vicina, non aver paura, io ci sarò per te, se vorrai”. Da quel momento ho sentito di avere trovato la strada giusta, una mano forte, determinata ed insieme affettuosa, una grande famiglia. Ti ringrazio per tutto questo, per le opportunità che mi hai già offerto ed ora per quella di aver potuto partecipare, con mio marito, al corso di formazione “L’Oncologia che cura”, organizzato dalla tua Associazione. Ho potuto constatare un’ottima organizzazione, che mi dà garanzia anche per molto altro e docenti di alto livello professionale e umana sensibilità. Molto efficace il connubio ed interazione fra il tuo vissuto personale e l’esperienza maturata in 30 anni di volontariato associativo e la professionalità specifica dei docenti, ma io penso che questa efficacia sia beneficamente ricaduta non solo sui fruitori ma anche sui docenti. Penso che questo corso abbia raggiunto il suo scopo “alla grande!”: trasmettere o approfondire conoscenze nel campo medico-scientifico, ma anche “formare”, portare a capire, con la mente e con il cuore, qual’è il posto del paziente, cioè il CENTRO nella cura e nell’ascolto. Penso che un grosso contributo a ciò sia stato dato dalle relazioni di pazienti che, secondo me, hanno insegnato e toccato più di tante parole o lezioni; le “lezioni di vita vissuta” sono le più vere, quelle che toccano le corde più profonde di ogni persona. Complimenti per questa idea vincente e per le persone che si sono coraggiosamente raccontate con tanta forza e serenità. Ho visto, poi, la relazione conclusiva che elencava tutte le iniziative ed attività e servizi di questa Associazione. Sono rimasta davvero impressionata dall’evoluzione crescente che ha avuto nei 30 anni di vita. Cresciuta come una catena, anello dopo anello, nata dai bisogni delle socie e dalla forte volontà e determinazione di poterli soddisfare , da parte tua. Davvero GRAZIE Caterina, grazie di esserci e di avere ancora tanto entusiasmo per continuare! Nadia Torresin” Cara Nadia, grazie per la tua lettera, così particolareggiata nei confronti del corso di formazione. La tua analisi a riguardo è per noi come un attestato di merito che ci stimola ad andare avanti sicuri di aver scelto percorsi utili a tutti. Percorsi validi a raggiungere lo scopo principale delle nostre iniziative, cioè l’umanizzazione. Come? Con le testimonianze di vita aggiunte alle esperienze di lavoro pratico e a quelle di competenza scientifica. In questo modo pensiamo di riuscire a comunicare l’importanza di mettere al centro dell’attenzione la persona malata e tu l’hai saputo cogliere. Grazie, Caterina “Carissima Caterina, dirti grazie della rivista che continui a mandarmi, è poco, molto poco!!! Mi doni tanta gioia: ricordo le ore belle che abbiamo vissuto a Padova e ad Assisi. Ho ormai compiuto 86 anni (ad agosto saranno 87) e mi lascio prendere dalla “pigrizia” dell’età... Arrivo bene a S. Donà, quando mi è possibile e nella sosta del treno a Padova col pensiero corro a voi. Poi per non smentirmi, qualche caduta la faccio... l’ultima il 31 dicembre 2008, niente di rotto, ma fatico ancora a riprendere la mia vita solita e vorrei recuperare la mia vivacità, tenendo sempre presente l’età, che non è poca!! Vi voglio bene, vi tengo vicine con la preghiera. Un bacio con lo “sciocco” alla veneta. Teresita” “…..circa otto anni fa fui sottoposta ad intervento chirurgico di quadrantectomia per l’asportazione di un tumore al seno. Seguirono i normali protocolli di cura, radio e chemio, per un periodo di circa cinque anni. Allo stato attuale la malattia è in completa remissione. Ovviamente annualmente procedo con i controlli periodici e le analisi di rito. Sono, con la presente, a chiederVi quali provvidenze la normativa di legge in vigore prevede per le situazioni come la mia. In particolare mi viene detto che la legge 104 definirebbe, sul piano previdenziale, il riconoscimento di un periodo di due mesi all’anno di contribuzione figurativa dall’inizio della malattia. Non avendo trovato riscontro di ciò, ovviamente da una lettura della legge fatta da persona inesperta quale sono io, mi rivolgo a Voi per una informazione più precisa sul punto…….” È tardi per ottenere i benefici della Legge 104, comunque disponiamo di un opuscolo il cui contenuto può aiutarti a capire cosa puoi ancora ottenere naturalmente e compatibilmente con la tua realtà, il reddito, l’età, ecc... Se ci mandi un recapito te lo inviamo. Sappi però che è sempre necessario passare da un Patronato del tuo territorio per ulteriori informazioni. Auguri, Caterina Questo accade quando i pazienti non vengono informati sui loro diritti ed in tempo utile per usufruirne. Infatti, la paziente avrebbe potuto sfruttare i benefici della legge 104 se solo avesse fatto la domanda durante le chemioterapia. Chi è preposto a dare informazioni in merito nell’ambito delle strutture sanitarie? Perché di richieste come questa e come quella che segue ce ne arrivano quotidianamente: “Io attualmente ho l’espansore e sono in attesa dell’intervento per la sostituzione con protesi. Non posso alzare pesi consistenti, ma posso fare altre cose, non sono inabile. Ci sono dei posti di lavoro nel mio Ente più leggeri (tipo in portineria o altro) occupati da persone che hanno limitazioni (non alle braccia), non hanno l’invalidità. Perché io dovrei perdere il posto di lavoro rispetto ad altri? Potete darmi delle dritte su a chi rivolgermi o cosa fare, come comportarmi?” LETTERE AL DIRETTORE Carissima Teresita, quando si dice “è telepatia”, pensa che il giorno prima di ricevere la tua missiva avevo aggiunto, ad una lettera per tua sorella Eleonora, i miei saluti per te. Perciò quando ho letto la tua, sono rimasta sorpresa, ma tanto contenta per le tue belle espressioni, dettate dal cuore. Anch’io conservo un bel ricordo del nostro incontro, di te, di Don Oscar il biblista (come sta?) e poi dell’atmosfera di pace che ho respirato nella Cittadella (contagiosa!) come quella che ho sentito su all’Eremo. In quanto alla salute, cara Teresita, anch’io ho avuto qualche problema di protesi alle ginocchia, ma noi siamo forti, perché sostenute dalla voglia di continuare ad essere operative e serene. Non importa, cara, l’età, quando si è impegnati ad aiutare gli altri non si ha tempo per invecchiare, soprattutto dentro, te lo dico perché sento anche te su questa linea. Perciò coraggio, finché Dio vorrà, continueremo ad amare e dare speranza a chi ha bisogno. Grazie Teresita. Un caro abbraccio, Caterina “In occasione del 30° anniversario della fondazione dell’Associazione, sono felice, orgogliosa ma soprattutto fortunata, facendone parte da quasi metà degli anni, di aver conosciuto una persona a dir poco straordinaria come Caterina, che con la sua esperienza, la sua professionalità e la sua immensa bontà mi ha aiutata a superare la mia malattia e a far sì che io tornassi a fare la vita di prima, anzi insegnandomi a volermi un po’ più bene. La mia storia comincia 15 anni fa, con alti e bassi sono riuscita a superarli. Un grazie a mio marito che, con la sua vicinanza e il suo amore, ha saputo starmi vicino anche quando, beffa delle beffe, per un errore medico ho rischiato di passare i miei anni in carrozzella. Ancora una volta ha fatto sì che l’amore nei miei confronti fosse al di sopra di ogni disabilità. Cosa dire delle amiche volontarie? Più che amiche volontarie il loro affetto dimostrato nei miei confronti è di sorelle. Grazie Rosanna, Annamaria, Anna e tante 11 LETTERE AL DIRETTORE 12 altre. L’Associazione “Volontà di Vivere” è una grande famiglia, oltre ad essere un grande aiuto per tutte noi che ne abbiamo bisogno. Un grazie ancora a tutte le volontarie e ai medici. Grazie Caterina. Lilia Buonerba” Cara Lilia, ti chiamavo “Speedy” per la tua velocità nel cogliere il bisogno negli altri e assecondarlo. Oggi sei una leonessa perché testimoni giornalmente quanto la volontà conti nell’affrontare le difficoltà, anche la tua capacità di perdonare ti fa grande. Sei nel cuore di tutte noi. Caterina Cara Caterina, sono entrata da poco nel vostro gruppo, avevo qualche riserva ma, frequentandovi, trovo che non abbia più ragione di esistere. Desidero ringraziarti per la bellissima “pizzata” di ieri sera. Vedere tante donne, ognuna diversa dall’altra, ognuna con il proprio vissuto, tutte insieme felici di ritrovarsi e con in mente un unico scopo, vivere la vita, è stata per me un’esperienza positivamente “forte”. Mi avete fatto tornare in mente un bellissimo film di quasi vent’anni fa, interpretato da una bravissima Sally Field, una giovane Julia Roberts, un’ironica Shirley MacLaine. Il titolo del film è “Fiori d’acciaio”: alcune donne di un piccolo paese americano si incontrano nel salone di una parrucchiera loro amica... ognuna vive un’esperienza diversa, a volte drammatica, a volte felice, ma ognuna di loro “reagisce” alle difficoltà della vita con forza e con amore... sono appunto “fiori d’acciaio”, come tutte voi (e forse un po’ anch’io). Grazie, Lilia Grazie Lilia per questa inaspettata comparazione con i “Fiori d’acciaio”. Mi fa sorridere perché anch’io ho visto il film e lo ricordo benissimo ma sotto sotto mi piace ancora di più perché ha stimolato anche te. Ciao Lilia, Caterina Cara mamma Antonia, insieme a tutte le amiche di Michela, desidero farti giungere il nostro abbraccio. So che non può colmare il vuoto che può lasciare la scomparsa di un figlio o, peggio, di quell’unica figlia femmina che in famiglia avete tanto amato. Dal canto nostro, siamo state felici di averla avuta tra noi come amica, membro del Consiglio Direttivo e nel gruppo delle volontarie. Ringraziamo Michela per gli stimoli che ha saputo darci e per averci testimoniato che con la determinazione e le proprie forze, quando si ha un sogno lo si può raggiungere. Sappi che ti siamo vicine, nella vita e nel ricordo. Un caro abbraccio anche al resto della famiglia, Caterina AUTOVALUTAZIONE DELLA SOFFERENZA PSICO ONCOLOGICA QUANTO SOFFRO ? Molte evidenze nella letteratura specialistica testimoniano che il paziente oncologico ha un rischio maggiore da 2 a 4 volte della popolazione generale di incorrere in un disturbo psicologico come ad esempio la depressione. A questo punto Vi chiederete se avete capito bene, ma ahimè, è proprio così! E’ un dato così clamoroso che merita di essere ribadito: nei pazienti colpiti da tumore si riscontra una incidenza di disturbi psicologici (quindi non la semplice demoralizzazione, tristezza, ansia a carattere reattivo) dal doppio al quadruplo di quanto non si riscontri nella popolazione generale. Come se non bastasse l’esperienza critica della malattia e delle relative terapie (spesso molto invalidanti), si somma ad essa un’ ulteriore sofferenza psicologica, clinicamente significativa, che sicuramente non giova al percorso terapeutico (basti pensare che una persona depressa subisce anche una diminuzione della reattività immunitaria) e che interferisce massicciamente con la qualità di vita dell’ammalato. E’ una epidemia silenziosa ed è proprio il caso di dire che “piove sul bagnato”. Le difficoltà nel prevenire questa estesa area di psicopatologia sono essenzialmente due: - la prima è che non sempre è facile “misurare” tale sofferenza: gli strumenti non mancano ma spesso sono farraginosi e labirintici ed altrettanto spesso non considerano la specificità della sofferenza oncologica; - la seconda (e forse la principale) è attribuibile alle resistenze esercitate dall’utente, spesso condizionato dall’antico stereotipo che interpreta La scheda A.S.P.O. (Autovalutazione della Sofferenza Psico Oncologica), che riportiamo di seguito, è l’ultimo sviluppo di questo intento e spero soddisfi, almeno in parte, tale necessità. Il proponimento è di validarla per poi diffonderla, e questo sarebbe un gran bel modo per partecipare allo sforzo collettivo di affievolire il disagio nel paziente oncologico. Applicatela e dateci i vostri suggerimenti per migliorarla. Grazie. Dr. Evelino Trevisan LA PAGINA DELLO PSICOLOGO A.S.P.O. la sofferenza psicologica come sinonimo di pazzia e che lo spinge quindi a fare di tutto per nasconderla. Da circa una decina di anni sto cercando di dare una risposta possibilmente pragmatica alla necessità di identificare questa area di rischio, nel tentativo di aiutare il paziente oncologico prima che si sviluppi l’eventuale condizione conclamata di psicopatologia. Mi è sembrato che servisse allora uno strumento snello, di facile consultazione, non “terroristico”, che fosse applicabile autonomamente per rispettare la riservatezza e che consentisse soprattutto di arrivare a chi ha bisogno di aiuto ma non lo chiede, per paura, per pudore o semplicemente per non sentirsi di peso. Quanto sto soffrendo ? Rischio la depressione o altri disturbi psicologici ? Ho bisogno di ricevere aiuto psicologico o posso farcela con le mie forze ? Sono domande che inevitabilmente sorgono in tutti coloro che subiscono il cancro perché, come Lei sa bene, questa malattia causa sempre anche una intensa sofferenza psicologica. Può essere una sofferenza congrua a carattere reattivo, quale naturale conseguenza della malattia grave, ed in tal caso tende ad affievolirsi. (disagio) Altre volte però questa sofferenza psicologica tende a complicarsi, si intensifica e si estende progressivamente rischiando di evolvere e diventare disturbo (es. depressione, ansia generalizzata, fobie, panico etc.) Differenziare un disagio psicologico da una condizione patologica è importante poiché consente di individuare e mettere in atto 13 LA PAGINA DELLO PSICOLOGO 14 concretamente diverse strategie di intervento e quindi, in definitiva, favorisce il Suo più pronto recupero psico - fisico. Questa scheda, in pochi minuti e nel pieno rispetto della Sua riservatezza, può offriLe indicazioni attendibili per discriminare queste due diverse condizioni. Potrà facilmente sapere se ciò che prova è disagio o va verso il disturbo, orientando così in modo più efficace anche la Sua eventuale richiesta d’aiuto. L’uso è semplice. Segua attentamente le indicazioni sotto riportate. • attualmente quanto sente compromessa la sua efficienza fisica ed il suo aspetto? • Sottragga i punteggi negativi a quelli positivi. Il punteggio finale così ottenuto è una attendibile valutazione del suo rischio di sviluppare un disturbo psicologico. se inferiore a 5 : ha un rischio di incorrere in un disturbo lieve / moderato, inevitabile conseguenza dell’evento critico che sta attraversando; ci sono segni di scricchiolio ma dispone di sufficienti risorse personali e relazionali; se superiore a 5: gestisce con fatica; ha una sofferenza intensa; è necessario un intervento psicologico poichè il rischio di una evoluzione critica (disturbo) è concreto. - Per ogni colonna risponda francamente alle seguenti domande e segni il relativo punteggio (positivo o negativo) nello spazio sottostante: - A. nell’ attualità quanto sente di essere aiutata moralmente da familiari ed amici? B. ha difficoltà economiche? C. ha più di 65 anni o meno di 35? (se ha un’età compresa tra 35 e 65 anni, il punteggio è 0) D. quanto ritiene sia grave la sua attuale condizione medica? E. ha altre malattie importanti oltre questa? F. come definirebbe la qualità del rapporto con il suo Oncologo? G. quale è abitualmente il suo atteggiamento verso questa malattia? H. nel passato ha avuto seri problemi psicologici (che hanno richiesto cure farmacologiche, psicoterapiche, psichiatriche)? CRITERI SOCIO ANAGRAFICI I. • SERVIZIO DI PSICONCOLOGIA Dr. Evelino Trevisan CRITERI CLINICI A B C D E Supporto sociale Difficoltà economiche Età Gravità percepita Comorbilità -2 molto -1 sufficiente nessuna +1 insufficiente lievi e transitorie + 65 +2 molto scarso moderate continuative - 35 +3 assente gravi L’intensità e l’espressione della sofferenza psicologica può cambiare nel tempo. Ripeta questa valutazione a cadenza mensile: avrà così la possibilità di osservarne eventuali variazioni La scheda deve essere applicata ad almeno 15 giorni dalla diagnosi, dall’intervento chirurgico, dall’inizio della chemioterapia. CRITERI PSICOLOGICI F H voglia di combattere assente moderata presente I Relazione con Psicopatologia in Compromissione Atteggiamento Oncologo anamnesi fisica lieve grave G buona fiducia mediocre negazione del problema critica fatalismo impotenza pessima disperazione assente assente lieve presente PUNTI Data …………………… Punti ……… Data ………………………… Punti …….. Data …………………… Punti ……… Data ………………………… Punti …….. media grave INVITO A TRASCORRERE CON NOI “UNA GIORNATA SPECIALE” cambiare, alcune pagine parlano anche di noi. Sarà senza dubbio una giornata interessante anche per chi non ha mai conosciuto questa coppia di pigmalioni a noi molto cara, è un’occasione o un raduno per chi ha partecipato ai seminari intensivi ma, senza dubbio, un’interessante opportunità e un’esperienza nuova per chi vuole aggregarsi. L’invito è rivolto a tutti, per l’iscrizione rivolgersi in segreteria. Per l’occasione, la pizzeria “Al Saraceno”, che è vicina all’Associazione, è d’accordo con noi per farci un prezzo di favore: chi pensa di usufruirne deve però farcelo sapere al momento dell’iscrizione. MARATONA KOMEN A BOLOGNA DOMENICA 27 SETTEMBRE 2009 Sabato 26 Settembre 2009 dalle ore 10.00 alle ore 17.00, incontreremo Simon Goldstein, sociologo e Anna Condorelli, psicologa, nostri amici da sempre. Sarà un’occasione per manifestare loro, ancora una volta, il nostro affetto dopo la triste avventura vissuta dalla famiglia alcuni mesi fa. Sono autori di alcuni libri, mentre sono traduttori del libro “Stare bene nuovamente”, un libro che ha ottenuto così tanto successo in Italia da andare a ruba, in quanto è una guida per educarsi a vincere il cancro. Il principale interesse lavorativo di Simon e Anna, è stato da sempre cercare di individuare, negli aspetti relazionali della vita delle persone, le radici di possibili conflitti stressanti, responsabili di situazioni di immuno depressione. Un lavoro che ha dato origine al modello chiamato “Oncologia Relazionale”. Maestri nel trattamento dello stress e sostenitori convinti del fatto che ripristinare una comunicazione sana eliminando lo stress permetta la riorganizzazione delle risorse dell’organismo in funzione di un adattamento salutare ed ecologico. Inoltre abbiamo accolto molto volentieri il desiderio di presentare la nuova edizione del loro libro “Il volo del diavolo”, che in molti avrebbero voluto leggere ma assente dalle librerie da qualche anno. Un libro che contiene pagine di vita vissuta ed esperienze stimolanti per chi è interessato a L’Organizzazione nazionale KOMEN organizza ogni anno, in ciascuna delle sue sedi (Roma, Bari e Bologna), la maratona “Race for the Cure” a favore della lotta ai tumori al seno. La prossima sarà appunto quella di Bologna, alla quale partecipiamo sempre volentieri, e si terrà domenica 27 settembre 2009 presso i Giardini Margherita. È una mini-maratona per raccolta fondi, evento simbolo della Komen Italia Onlus, una organizzazione no-profit, basata sul volontariato, che opera dal 2000 nella lotta ai tumori del seno, che si propone di esprimere solidarietà alle donne che si confrontano con il tumore del seno e di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione. Le protagoniste della Race sono le “Donne in Rosa”, donne che hanno affrontato personalmente il tumore del seno e che scelgono di rendersi intenzionalmente visibili indossando una maglietta ed un cappellino rosa. Un incoraggiamento forte per le oltre 30.000 donne che ogni anno in Italia “incontrano” il tumore del seno a vivere questa esperienza in modo più aperto e sereno. Ma anche un segnale importante per favorire un approccio culturale più positivo alle malattie tumorali. Chi non si sente di correre per 5 km, ha la possibilità di passeggiare tra le vie più belle del centro o semplicemente di trascorrere una piacevole mattinata nel villaggio della Race, tra musica dal vivo, esibizioni di danza e fitness e APPUNTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITÀ APPUNTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITÀ 15 APPUNTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITÀ 16 tanti divertimenti per i più piccoli. I fondi raccolti sostengono ogni anno progetti concreti nella lotta ai tumori del seno, sia della Komen Italia che di altre associazioni. Un bell’esempio è il Villaggio della Prevenzione, che offre gratuitamente visite senologiche, ecografie e mammografie in particolare a donne disagiate. Tra gli altri progetti: • corsi di aggiornamento per operatori sanitari coinvolti nella cura delle patologie del seno e risorse informative per le pazienti e i loro familiari; • programmi di educazione alla prevenzione per donne sane e studenti; • servizi clinici per il recupero del benessere psico-fisico delle donne operate per tumore del seno; • acquisto di apparecchiature di diagnosi e cura dei tumori del seno. Volontà di Vivere da anni si unisce ai numerosissimi partecipanti alla manifestazione, cercando di creare un bel gruppo affiatato. La Race, infatti, proprio per enfatizzare l’importanza di partecipare non solo a titolo personale ma anche creando una squadra, ha indetto una gara nella gara, in cui viene premiata la squadra più numerosa, quella più divertente o quella proveniente da più lontano, dove l’età non conta e non ci sono limiti alla creatività o all’immaginazione. Noi abbiamo vinto come gruppo nel 2000 a Roma... vogliamo provare a vincere anche quest’anno?? Iscrivetevi numerosi!! In base al numero, ci organizzeremo in treno (con la tariffa per comitive) o con le macchine, come abbiamo fatto l’anno scorso. Informazioni e iscrizioni in segreteria. 8 OTTOBRE CONCERTO CANORO “CHANSONS D’AMOUR” L’8 ottobre alle ore 16.00 e alle ore 21.00 si terrà il concerto canoro “Chansons d’Amour”, presso la Sala Petrarca del Teatro Pio X a Padova. L’Agenzia ArteTeatro, come ogni anno, ha organizzato per noi un altro piacevole spettacolo tutto da godere. Il repertorio contiene Romanze di famosi autori, carnet di Operette e le più belle canzoni napoletane. Come ogni anno vi preghiamo di arrivare per tempo agli spettacoli per trovare posto, perché non sono numerati ed essendo uno spettacolo di beneficenza con una prevendita, non si sa mai quanti biglietti in più siano stati venduti. I GRUPPI DI AUTO-AIUTO Solitamente la diagnosi “cancro” sorprende la persona, etichettandola, da un momento all’altro, con il termine “malato”; tale patologia infatti è spesso silente o si manifesta con piccoli disturbi, spesso trascurabili o equivocati. Quando viene Cosa offre un gruppo di auto-aiuto? Innanzitutto la disponibilità all’ascolto e all’accoglienza della persona, con tutte le sue paure e fragilità; la condivisione del suo dolore con profondo rispetto e non sterile pietismo. Si cerca all’interno del gruppo di dare un senso al percorso di sofferenza che accompagna la malattia, rispettando i tempi di ogni singola persona, sostenendola e incoraggiandola lungo tutto il percorso. Le donne che hanno partecipato ai gruppi di auto-aiuto hanno dimostrato come di fronte ad un evento traumatico come il cancro, sia possibile reagire positivamente, gestendo la sofferenza, cambiando il proprio modo di pensare e reagire, quando le circostanze non possono farlo. Hanno dimostrato che non sono solo gli eventi che ci capitano ad essere importanti, ma anche il modo con il quale ci rapportiamo e trasformiamo in relazione ad essi. Il cancro poi, non è sempre la principale causa della sofferenza psicologica: ogni persona infatti è frutto di una storia, unica e irripetibile, all’interno della quale la malattia si contestualizza e acquisisce particolari significati. Voglio ringraziare di cuore tutte le donne che hanno partecipato ai gruppi di auto-aiuto, per aver condiviso l’esperienza della malattia e parti importanti della vita di ognuna di loro, a volte fragilità e debolezze, altre risorse e potenzialità, in ogni caso piccoli tesori che ognuna di loro, con generosità e coraggio, ha messo a disposizione del gruppo. Il cancro infatti è per la persona un’esperienza fortemente traumatica e destabilizzante, ma anche un’importante opportunità di cambiamento. Così come la malattia coinvolge la persona a 360 gradi, anche la salute diventa una dimensione che va recuperata e ricostruita giorno per giorno, intraprendendo con fiducia la via di un cambiamento, laddove lo si ritenga necessario. Il viaggio che ho intrapreso con queste donne ha mostrato come la necessità di liberarsi da vincoli e condizionamenti, di capire nel profondo quale sia la propria strada, siano elementi comuni in tutte le storie. La malattia è stata, quasi per tutte, un campanello d’allarme, un segnale di qualcosa che non “funzionava” più. L’esperienza “limite” che il cancro comporta costringe in un certo senso le persone a confrontarsi con il proprio modo di “stare al mondo”, interrogandosi sull’autenticità della propria esistenza. Molte volte poi, elaborando vissuti intensi e dolorosi, emerge il bisogno di riconciliarsi con se stessi e con la vita. In tutto questo il gruppo ha un’importanza fondamentale: stare nel proprio dolore, attraversarlo consapevolmente, dargli un senso, recuperando così la propria vita e la propria libertà, sono compiti molto difficili se affrontati da soli. La condivisione in un gruppo di persone che ha affrontato le stesse problematiche aiuta a non sentirsi soli, stimolando la trasformazione dei limiti in risorse, offrendo la possibilità di accogliere nuovi punti di vista, modalità diverse per rielaborare le proprie esperienze. La condivisione di comuni vissuti emotivi da una parte, e la differenziazione dell’elaborazione dell’esperienza attraverso l’utilizzo di diversi punti di vista dall’altra, offrono dunque la possibilità di avviare un vero e proprio percorso di crescita e cambiamento interiore. APPUNTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITÀ comunicata la diagnosi è come se si scatenasse un terremoto nella vita di queste persone, una vera e propria minaccia per l’equilibrio emotivo. Per questi pazienti la fase più delicata inizia al momento della dimissione dai luoghi di cura, al loro rientro a casa e nella società: è in questo momento che le persone sentono tutto il peso delle problematiche legate alla malattia, aggravate dalla solitudine, dall’angoscia e dalla depressione, che mettono in serio pericolo il loro equilibrio psico-fisico. I gruppi di auto-aiuto ricominceranno nel mese di ottobre: per le iscrizioni (gratuite) chiedete in segreteria. Dr.ssa Chiara Vitalone Psicologa Concludo queste riflessioni ricordando che nella lingua cinese la parola “crisi” è rappresentata da due ideogrammi distinti che si riferiscono alle parole “pericolo, rischio” e “opportunità”. 17 APPUNTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITÀ 18 INVITO ALLA CELEBRAZIONE UFFICIALE DEL 30° ANNO DELL’ASSOCIAZIONE Il 23 ottobre 2009 alle ore 15.00 presso l’Auditorium di S. Gaetano a Padova, saremo insieme alle autorità civili, sanitarie, religiose e sociali Padovane, provinciali e regionali, per presentare ufficialmente il 1° Bilancio Sociale dell’Associazione, di cui i partecipanti riceveranno una copia, per il suoi 30 anni di impegno sul territorio. Verranno consegnate tessere onorarie a chi ha sostenuto negli anni l’Associazione e sarà dato il nuovo distintivo ai volontari. Ci sarà un intermezzo musicale e, per concludere, un rinfresco come occasione per brindare. Vi aspettiamo numerosi, come testimonianza della Grande Famiglia che è l’Associazione. “VINCERE LA DEPRESSIONE” COL DR. EVELINO TREVISAN SABATO 24 OTTOBRE 2009 – IN SEDE Come tutti gli appuntamenti tenuti dal Dr. Trevisan qui in sede, anche i dieci incontri dal titolo “Vincere la depressione” tenutisi da gennaio a marzo 2009, hanno riscosso molto successo. Desideriamo quindi dedicare anche a questo tema un seminario di un’intera giornata, in cui verranno affrontati tutti gli aspetti della depressione, sabato 24 ottobre 2009 dalle ore 10.00 alle ore 17.30 nella nostra sede in Via Paruta 32. Telefonare in segreteria allo 049 8025069 entro il 16 ottobre per l’iscrizione gratuita, aperta a tutti ed estesa alle Associazioni oncologiche Venete, durante la quale dovreste specificare se intendete pranzare con una pizza che la pizzeria “Al Saraceno” fa per noi a buon prezzo. TUTTI A TEATRO COL GRUPPO “CRESCERE CON ARTE” DOMENICA 25 OTTOBRE 2009 Continuano con grande interesse gli incontri del gruppo “Crescere con arte”, coordinato dalla Dr.ssa Chiara Vitalone. Al momento si sta svolgendo il laboratorio teatrale con il regista Bruno Lovadina, che vedrà la realizzazione di uno spettacolo teatrale il giorno 25 ottobre 2009, presso il Teatro delle Maddalene a Padova, alle ore 17.00. Le nostre aspiranti attrici si cimenteranno in un “dialogo” liberamente tratto da “Due parole” di Isabelle Allende. Cercheremo di essere presenti numerosi per premiare il coraggio di queste persone che si mettono in gioco per dimostrare che non è mai troppo tardi e che abbiamo coraggio e potenzialità che aspettano solo di trovare lo stimolo giusto. Nuovi laboratori proseguiranno dopo tale data per continuare a promuovere lo sviluppo della creatività, come strumento e risorsa che ogni persona possiede, una potenzialità utile per elaborare artisticamente il proprio vissuto e un patrimonio che può essere utilizzato consapevolmente come sostegno nella vita di tutti i giorni. Aspettiamo numerose iscrizioni (gratuite) in segreteria! Nella foto: il regista Bruno Lovadina alle prove in teatro con il nostro Gruppo di “Crescere con Arte” CORSO DI FORMAZIONE PER LE VOLONTARIE: “Come mettersi in relazione con il malato oncologico” La formazione del volontario non propone l’adattamento delle persone ad un ruolo predefinito, ma la comprensione di sé rispetto al ruolo assunto; la formazione diventa in questa accezione un importante processo che, attraverso la trasmissione di conoscenze e l’acquisizione di competenze, porta ad un cambiamento più profondo della persona. Permette di individuare le difficoltà incontrate dal volontario nella sua assistenza al malato o nella sua attività quotidiana, favorendo l’espressione delle ansie, dei timori e delle tensioni. Il risultato è quello di una nuova consapevolezza del proprio “essere con l’altro” (paziente, famiglia, Associazione) e del proprio “essere con se stesso”. In conclusione il percorso di formazione dovrebbe fornire ai volontari stimoli utili per riconoscere e promuovere la dimensione del gruppo come luogo di incontro, scambio, condivisione e crescita per tutti. All’interno del gruppo il volontario impara ad ascoltare, ad accogliere i vissuti espressi senza giudizio o disapprovazione, a riconoscere che possono esserci molti modi per sentire ed esprimere le proprie emozioni e le proprie esperienze. L’esperienza di gruppo crea un’atmosfera di appoggio e di contenimento dei vissuti, aiuta il volontario a conoscersi meglio, rinforza il senso di appartenenza al sistema che lo sostiene e lo accoglie, promuovendo la nascita e il consolidamento di un’identità di gruppo. La formazione si propone anche come momento di comunicazione tra il volontario e l’Associazione, fondamentale per sostenere la motivazione a rimanere. E’ un importante momento di scambio che permette al volontario di considerarsi parte attiva della struttura e permette all’Associazione di identificare APPUNTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITÀ SEMINARIO 19 APPUNTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITÀ 20 nuovi bisogni ed individuare momenti di stallo o di crisi. La disponibilità a confrontarsi con la sofferenza della malattia, a relazionarsi con gli aspetti personali, a partecipare con umanità al disagio altrui, è forse la componente più preziosa dell’attività del volontariato parasanitario. Questa disponibilità, che nell’ambito del volontariato costituisce sempre un atto solidale, spontaneo, gratuito, disinteressato, viene da più parti considerata essenziale per ottenere la tanto auspicata “umanizzazione delle cure” negli ospedali. Questo desiderio di fare del bene a chi soffre nella malattia ha in sé un grande valore etico e morale, ma deve essere necessariamente gestito e protetto dal rischio di dissolversi ed esaurirsi, dal pericolo di veder irrimediabilmente trasformata una virtù che arricchisce in una fonte di disagio che paradossalmente diviene tanto più consistente quanto maggiore è la disponibilità al coinvolgimento emotivo. Serve allora un contenitore che stemperi le emozioni e che aiuti a comprendere meglio, che favorisca il confronto sereno con i propri simili, con coloro che sono impegnati nello stesso progetto. Servono un tempo ed uno spazio dove elaborare ciò che è accaduto ed apprendere dagli errori. Il gruppo Balint è un eccellente strumento formativo che consente di assolvere con pienezza a questa necessità: non è un gruppo di psicoterapia, ma di formazione, finalizzato all’apprendimento consapevole di conoscenze e competenze, attraverso il modello maieutico socratico, cioè l’arte del far nascere e crescere, l’arte della dialettica. Crescere perciò attraverso la comunicazione, favorire lo sviluppo, la maturazione di potenzialità inibite o represse, l’elaborazione delle proprie risorse attraverso il confronto. L’Associazione ha deciso di organizzare, in collaborazione con il CSV di Padova aderendo al “Progetto Formazione”, un Corso di Formazione gratuito, aperto a tutti coloro che sono realmente interessati a fare volontariato in ambito oncologico. Gli incontri saranno organizzati secondo una logica interattiva tra i partecipanti, offrendo stimoli di riflessione riguardo ad alcune tematiche specifiche e non come classiche lezioni frontali. Alcuni incontri saranno anche dedicati alla discussione di casi incontrati dai volontari durante la loro esperienza, secondo il modello “Balint”. I lavori saranno coordinati dalla psicologa Dr.ssa Chiara Vitalone. PROGRAMMA DEGLI INCONTRI: Gli incontri si terranno nelle giornate di giovedì, dalle ore 15.30 alle 18.30, a partire dal 29 ottobre 2009. 1° incontro: 29 ottobre 2009 Il ruolo del volontario La motivazione: come arrivare ad una scelta consapevole; risorse, abilità e competenze acquisite; potenzialità da sviluppare; limiti e difficoltà. 2° incontro: 5 novembre 2009 Appartenenza ad una Associazione di volontariato Da ex-pazienti a volontari; passaggio da un “Io” a un “Noi”: costruzione della dimensione gruppale; storia e identità dell’Associazione; leadership, organigramma e definizione dei ruoli. 3° incontro: 12 novembre 2009 La relazione con il paziente oncologico La costruzione e la rielaborazione della propria esperienza di malattia; l’incontro tra la sofferenza del paziente e quella del volontario; gestione delle problematiche emerse e condivisione in gruppo. 4° incontro: 19 novembre 2009 La formazione al sapere L’integrazione con le altre Strutture oncologiche, pubbliche e private; i confini del proprio intervento in ambito ospedaliero; le principali reazioni psicologiche ed i principali bisogni del malato e della sua famiglia; le principali tecniche di linguaggio verbale e non verbale. 5° incontro: 3 dicembre 2009 La formazione al saper fare L’intervento pratico nei riguardi del malato e della sua famiglia, nei diversi contesti e nelle diverse fasi di malattia. Il significato della formazione continua attraverso il gruppo; interazione ed integrazione di ruoli; come il proprio atteggiamento nei confronti della malattia e della morte influenza il comportamento nei confronti del paziente e della sua famiglia; la giusta distanza emotiva e l’ascolto empatico; essere con il paziente nel “qui e ora” della relazione; l’etica nei confronti del paziente, della sua famiglia e dell’Associazione di appartenenza. 7° incontro: 21 gennaio 2010 Gruppo Balint 8° incontro: 28 gennaio 2010 Gruppo Balint 9° incontro: 11 febbraio 2010 Gruppo Balint 10° incontro: 25 febbraio 2010 Gruppo Balint QUARTA RASSEGNA DI POESIA E NARRATIVA “LA VITA RICONQUISTATA” VENERDÌ 20 NOVEMBRE ORE 15.30 SALA PALADIN – PALAZZO MORONI A PADOVA Anche quest’anno l’Associazione sta organizzando la Rassegna di poesia e narrativa, giunta alla sua quarta edizione. Il tema di base è “La vita riconquistata”, ma comprende anche la speranza, la gioia, il superamento delle difficoltà, il recupero di spazi di libertà e consapevolezza. Vi invitiamo pertanto a scrivere, a dare libero sfogo alla vostra fantasia e creatività, a trasferire su carta pensieri, sentimenti ed emozioni. Le iscrizioni sono aperte e sul sito www.volontadivivere.org trovate il regolamento inerente la Rassegna 2009. La scadenza per l’invio degli scritti, è fissata per il 30 ottobre 2009, mentre la premiazione si terrà venerdì 20 novembre alle ore 15.30 presso la Sala Paladin del Comune. Invitiamo tutte le persone che hanno inviato poesie e racconti all’Associazione a partecipare alla giornata perché verrà distribuita la Prima Raccolta di tutti i lavori giunti! PERCHÈ SCRIVERE? “Indipendentemente dal lavoro che svolge, qualsiasi persona in cui si nasconda un artista, diventa una creatura piena di inventiva, di spirito di ricerca e di audacia, che esprime se stessa. Diventa interessante per gli altri, porta turbamento e scompiglio, illumina e apre nuove vie per una più profonda comprensione delle cose. Dove il non-artista chiuderebbe il libro, questa persona invece lo apre e dimostra che possono esservi altre pagine.” Robert Henry, The Art Spirit, J. B. Lippincott, Philadelphia, 1923 CORSO DI FORMAZIONE SULL’UMANIZZAZIONE “LA PATOLOGIA ONCOLOGICA: ELEMENTI METODOLOGICI, SANITARI, PSICOLOGICI E LEGALI PER LA GESTIONE EFFICACE DELLA COMUNICAZIONE MEDICO-PAZIENTE” PER SPECIALIZZANDI IN ONCOLOGIA, MEDICI OPERANTI IN STRUTTURE PUBBLICHE E PRIVATE, INFERMIERI E PSICOLOGI APPUNTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITÀ 6° incontro: 17 dicembre 2009 La formazione al saper essere VENERDÌ 13 E SABATO 14 NOVEMBRE 2009 presso la Sala Polivalente in Via Valeri a Padova La necessità che le cure e l’assistenza ai malati di cancro e alle loro famiglie includano un’attenzione specifica alla variabile psicosociale nel suo insieme, è un dato presente da anni in vari Paesi e riportato come elemento di base per poter svolgere attività clinico-assistenziale in oncologia. Di “umanizzazione” in Sanità si parla da molto tempo ma solo negli ultimi anni si stanno mettendo a punto metodi e strategie per l’implementazione di progetti umanizzanti che includano, oltre alle conoscenze, anche la misurazione dell’efficacia degli interventi posti in essere . Una struttura sanitaria è tanto più “umana” quanto più sa rispettare e difendere la dignità dell’assistito. Per raggiungere questo importante obiettivo si deve innanzi tutto tener conto 21 APPUNTAMENTI E NUOVE OPPORTUNITÀ 22 delle esigenze e dei diritti delle persone, della protezione dei soggetti deboli, ma anche della professionalità degli operatori, della qualità e della adeguatezza dell’ assistenza, in un contesto di ottimizzazione delle risorse. Il corso intende offrire contenuti sui fondamenti teorici che reggono l’”umanizzazione” ma anche far conoscere esperienze e progetti concreti. SONO STATI RICHIESTI I CREDITI ECM PER MEDICI, PSICOLOGI E INFERMIERI. PER AGGIORNAMENTI SUL PROGRAMMA, VISITARE IL SITO WWW.VOLONTADIVIVERE.ORG. PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI RIVOLGERSI ALLA SEGRETERIA. CENA “NATALIZIA” AL RISTORANTE “PIROGA” SABATO 28 NOVEMBRE 2009, ORE 19.00 Anche quest’anno abbiamo anticipato la data per evitare concomitanti inviti. Cerchiamo di partecipare numerosi perché sono sempre belle occasioni per stare insieme! La musica, il ballo, la lotteria e una buona cena faranno da contorno per brindare e scambiarci gli auguri di un Nuovo Natale di vita. Prenotazioni in segreteria. Un invito a chi ha o sa fare qualcosa per arricchire la lotteria. Grazie. CONCERTO “NATALE INSIEME” Per mantenere la tradizione, ci stiamo impegnando per allestire un bel concerto “Natale Insieme” e attendiamo risposte. La data prevista è venerdì 11 Dicembre alle ore 20.30 presso l’Auditorium S. Gaetano, in via Altinate a Padova. Vi invitiamo però a controllare eventuali aggiornamenti sul sito www.volontadivivere.org o a telefonare in segreteria. INIZIATIVE PER RACCOLTA FONDI L’Associazione, per far fronte alle crescenti spese dell’affitto per la sede, il costo dei professionisti, stampe e cancelleria, etc... organizza durante il corso dell’anno varie iniziative per raccogliere fondi: In autunno organizzeremo i tornei di Burraco, date e luogo da definire. Per informazioni e iscrizioni, rivolgersi in segreteria. Sabato 5 dicembre le nostre volontarie saranno presso il Supermercato Alìper in via Saetta a Padova (zona S. Carlo), per la vendita delle Stelle di Natale. Mercoledì 16 dicembre, saremo invece presso la sala d’aspetto del Monoblocco dell’Ospedale Civile di Padova, con un Mercatino di Natale, con i lavori di artigianato realizzati dalle nostre volontarie. Nel frattempo prosegue l’impegno del laboratorio artigianale per la lotteria della cena di Natale e il Mercatino di Pasqua. Vi invitiamo a visitare i nostri banchetti, a promuovere l’iniziativa presso amici e conoscenti e magari anche a contribuire ad arricchire i nostri mercatini! Ricordiamo inoltre che potete donarci il 5 per mille inserendo, nella dichiarazione dei redditi, il nostro codice fiscale: 80040220289 Ringraziamo calorosamente tutte le persone che donano e che lavorano con spirito di solidarietà, per il bene comune. L’ESPERTO RISPONDE: intervista alla Dr.ssa Nicoletta Sonino Come annunciato nello scorso numero del Notiziario, è attivo un nuovo ambulatorio di Psiconeuroendocrinologia, nella sede di Via Scrovegni a Padova. Ricordiamo che è aperto i mercoledì pomeriggio e che vi si accede con regolare impegnativa (per visita psiconeuroendocrinologica) prenotando attraverso il CUP al num. 840000664. Ne è responsabile la Dr.ssa Nicoletta Sonino, dell’Università di Padova. Ci piacerebbe sapere qualcosa di più di questa nuova attività e opportunità e a tal fine abbiamo chiesto alla Dr.ssa Sonino di sottoporsi ad una breve intervista: Da chi e come è nata l’idea di dar vita a questo ambulatorio di Psiconeuroendocrinologia? Si tratta di una mia idea abbastanza recente, di qualche anno fa, anche se la sua preparazione è partita da lontano. E’ un’idea innovativa, che è stata appoggiata per la sua realizzazione dal direttore del Dipartimento Interaziendale di Salute Mentale, dove svolgo attività assistenziale per quanto riguarda i problemi endocrino-internistici. Abbiamo creato un ambulatorio di tipo interdisciplinare (richiede competenza in diversi campi) che non ha precedenti ed è collocato nell’ambito del servizio pubblico. Dicevo che la sua preparazione viene da lontano; per capirlo serve un po’ della mia storia: ho sempre privilegiato un modo di fare medicina che fosse attento a tutti gli aspetti della vita e vengo dall’Istituto di Semeiotica Medica, che dava una preparazione molto ampia nella medicina generale. Ho approfondito anche all’estero i miei particolari settori di ricerca (su patologie ipofisarie e surrenaliche e ipertensione arteriosa) sempre mantenendo un interesse per gli aspetti psicologici e le indicazioni della medicina psicosomatica. Anche per questo ho collaborato con psichiatri a livello internazionale. E negli ultimi anni, “grazie” anche al cancro al seno che mi ha costretto a fermarmi e riflettere, ho iniziato un nuovo percorso, che mi sta permettendo di utilizzare l’esperienza accumulata e di metterla in pratica per aiutare a capire e risolvere situazioni anche complesse. Dico “aiutare” perché mi riferisco sempre a una collaborazione con chi ha già in carico la persona per quanto riguarda la sua salute (medico di medicina generale, reparto, altri specialisti). Perché Psiconeuroendocrinologia? I principali sistemi del nostro organismo, come ormai è ampiamente dimostrato, interagiscono tra loro formando un delicato e complesso network (rete di comunicazione) che si può definire psiconeuro-endocrino-immunologico. Se, per esempio (restando nel campo dell’endocrinologia), la tiroide si “ammala”, questo non rimane un problema isolato che riguarda solo la ghiandola, ma questa invierà segnali che si riverberano sul cervello, sul sistema nervoso in generale, sulle altre ghiandole endocrine e sul sistema immunitario, con modificazioni più o meno percettibili. Sono aree di ricerca vastissime in cui ogni ricercatore di base e clinico sviluppa un proprio settore di interesse. Quello che rimane tuttora deficitario è il trasferimento delle conoscenze acquisite alla pratica clinica, in modo da migliorare l’approccio alla persona nella sua interezza ed inscindibilità. Questo nome interdisciplinare non l’ho inventato io; esiste da molto tempo (esiste anche la rivista Psychoneuroendocrinology). La novità è applicarlo ad un ambulatorio, volendo riflettere la volontà di un approccio olistico anche a qualunque aspetto di tipo medico. INFORMAZIONI UTILI INFORMAZIONI UTILI A quale tipo di utenza è rivolto? E’ un ambulatorio di tipo specialistico che intende affrontare le problematiche endocrino/internistiche insieme a quelle psicologico/sociali. Possono prevalere le une o le altre. O può esserci bisogno di un inquadramento per la presenza di sintomi non ben definiti, per valutare interazioni tra farmaci, per chiarire dubbi sulla propria situazione. Posso io stessa, poi, indicare altri specialisti con diverse competenze. Dopo il contatto con il proprio medico, direi che in questo ambulatorio tutti i livelli di intervento sono possibili: da chi mi conosce e preferisce mostrare a me i suoi risultati di funzionalità tiroidea o iniziare a decidere con me che cosa fare per la pressione trovata fuori norma, a chi, avendo già vari pareri di specialisti e terapie impostate (a volte per più di un problema), non si trova in una situazione ottimale e potrebbe giovarsi di un ulteriore parere. Mi sbilancio a dire questo anche se io stessa non ritengo utili, nei limiti del possibile, troppe peregrinazioni da un medico all’altro. E’sempre importante portare tutta la propria documentazione, perché in ogni caso è la base da cui si parte. Non è una buona idea venire senza niente perché “non sapevo che cosa servisse”. 23 INFORMAZIONI UTILI Quali sono le finalità di questo ambulatorio? I vari motivi di invio all’ambulatorio finora sono stati: valutazione endocrina, sintomi non ben inquadrabili, scarsa risposta a terapie in atto, alterazioni del peso, alterazioni della pressione arteriosa. Alcune persone sono state contente di avere spiegazioni e chiarimenti su aspetti della propria situazione che non avevano capito o accettato. Per altre si è potuto trovare il motivo di vari disturbi, che poteva andare da effetti collaterali di farmaci a conseguenze di un evento traumatico. Anche comprendere gli aspetti psicologici legati alle malattie può aiutare a focalizzare meglio il trattamento più utile. A volte si può essere considerati guariti o in remissione in base a tutti i risultati degli esami eseguiti ma mantenere disturbi e disagi che vanno comunque affrontati. La psichiatria e la psicologia tendono ad occuparsi soltanto dei problemi psichici e del contesto sociale della persona. La medicina generale e specialistica tende ad occuparsi soltanto del “malfunzionamento” del corpo o di sue parti più o meno circoscritte. C’è bisogno di una maggiore integrazione non solo teorica (affermata a parole, dopo essere stata oggetto di ricerca). Ed è questo che un ambulatorio come quello che ho impostato cerca di fare. Come sta andando? È soddisfatta? Che previsioni ha per il futuro? Sono contenta di poter offrire una porta in più, caratterizzata in questo modo, a chi cerca aiuto. Idealmente, il futuro dovrebbe prevedere un incremento di questo tipo di approccio, che non riguarda solo me. Questo modello si potrebbe espandere e nuovi specialisti clinici interdisciplinari potrebbero essere preparati in questo senso. Vedremo. Ci dica. se vuole, un Suo commento personale Mi piace il fatto che sia nato come ambulatorio del sistema sanitario pubblico dell’ULSS 16, che ha dimostrato così una notevole apertura di vedute. Per il momento lo faccio solo io e vedo non più di tre persone un pomeriggio alla settimana, per dedicare il tempo sufficiente (non sempre) ad ognuna. Il nome può sembrare lungo e difficile, ma come succede per l’Otorinolaringoiatria che è chiamata da tutti ORL, si potrà chiamare familiarmente PNE. Chiaramente, Psiconeuroendocrinologia è una dicitura inserita da poco, per cui possono esserci ogni tanto problemi burocratici/amministrativi per la sua classificazione. Grazie Dottoressa per la Sua disponibilità, complimenti e buon lavoro! 24 NUOVE COLLABORAZIONI Inseriamo in questa voce, altre nuove collaborazioni: VISITA FISIATRICA Per le visite fisiatriche, utili ad avere accesso al nostro servizio di linfodrenaggio, l’Associazione fa riferimento alla fisiatra Dr.ssa Sonia Fasolo, operante presso il Servizio di Riabilitazione Fisica dell’Ospedale dei Colli. Ricordarsi che è necessario presentarsi alle visite fisiatriche con l’impegnativa del proprio medico generico e l’indicazione B per indicare l’urgenza del problema, per essere visitati entro dieci giorni previsti dalla normativa. Ringraziamo la Dr.ssa Fasolo e la Direzione Sanitaria del Servizio. SCREENING PER LA PREVENZIONE DEL MELANOMA Il dottor Luigi Bombieri, Direttore Sanitario, e la dottoressa Federica Cavallini che fa anche parte dello staff di medici del “Progetto Martina”, dell’Ambulatorio DERMAMED, si sono resi disponibili gratuitamente ad eseguire gli esami necessari per controllare eventuali nei sospetti, mettendo a disposizione per i soci della nostra Associazione l’ambulatorio di Via De Gasperi 1 a Rubano, dalle ore 9.00 alle 12.00 di venerdì 18 settembre 2009. Per l’appuntamento telefonare in segreteria allo 049-8025069, naturalmente, non avendo troppe ore a disposizione, verranno accolti coloro che si prenoteranno per primi. L’Associazione ringrazia i medici per la disponibilità di tempo e di animo che testimoniano con questa offerta di collaborazione. CONSIGLI UTILI PER MEDICI E PAZIENTI Siamo grati anche alla collaborazione che ci viene dalla FAVO – Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, che ci aggiorna e informa regolarmente sui suoi progetti e le azioni che intraprende per difendere i diritti dei malati oncologici. In data 01 luglio 2009 abbiamo ricevuto la seguente comunicazione: “Accolta richiesta Favo: Brunetta modifica fasce di reperibilità Il trattamento delle cicatrici dopo l’intervento chirurgico risulta quanto mai utile soprattutto quando sussistono situazioni che portano i pazienti a tenere atteggiamenti antalgici di difesa (ad esempio: con arto addotto e spalla elevata, con fissazione di scapole e riduzione del movimento attivo e passivo del cingolo scapolomerale) Un buon trattamento eseguito appena possibile con linfodrenaggio manuale sulle cicatrici arrossate, traenti sia ai piani superficiali che profondi, come al cavo ascellare dove spesso si presenta una cute accollata ai piani sottostanti risultando dolorosa anche al movimento, restituisce una qualità di vita diversa, migliorando anche le relazioni sociali. Anche per chi deve sottoporsi ad interventi di ricostruzione mammaria è importante preparare l’elasticità della cute con fisiologica e poi con prodotti elasticizzanti, tecniche di scollamento dei piani e appiattimento delle cicatrici e con drenaggio della parte trattata, tenendo conto di favorire la libertà della scapola. Si consiglia inoltre, dopo trattamento di Radioterapia, di utilizzare acqua fisiologica per impacchi freddi: questo aiuta ad idratare la cute e a mitigare la sensazione di calore della parte trattata. Il Capo dipartimento della Funzione Pubblica, Cons. Naddeo ha comunicato alla FAVO che il Decreto salvacrisi approvato dall’ultimo Consiglio dei Ministri lo scorso 26 giugno, contiene una norma che riduce le fasce di reperibilità in malattia per i pubblici dipendenti a quattro ore al giorno (dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19) equiparandola alla disciplina prevista per l’impiego privato. La FAVO esprime viva soddisfazione per l’approvazione della nuova disciplina delle fasce di reperibilità in malattia frutto anche dell’intenso lavoro di collaborazione con il Ministero diretto dal Prof. Brunetta al quale la FAVO aveva segnalato il forte disagio percepito dai malati di cancro a causa del precedente regime orario di reperibilità. La collaborazione tra il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione e la FAVO aveva già prodotto ottimi risultati con l’emanazione della circolare 1/2009 con la quale, come affermato dal Cons. Naddeo, “Sono state prioritariamente date alle Amministrazioni indicazioni circa le modalità di espletamento del controllo dell’assenza per malattia tramite richiesta di visita del medico fiscale, evidenziando come l’Amministrazione, nei casi di assenza dal servizio per sottoposizione a cicli di cure oncologiche, possa valutare l’opportunità di procedere alla richiesta di visita fiscale solo se sussistano effettive necessità di verifica”. INFORMAZIONI UTILI COMUNICAZIONI DALLA F.A.V.O. Sono informazioni che ogni paziente ha diritto di avere dal chirurgo alla dimissione dal luogo di cura. Sono piccole attenzioni che costano poco e pagano in fiducia. Con preghiera di dare diffusione al comunicato stampa sopra riportato Cordiali saluti Avv. Elisabetta Iannelli Segretario Generale FAVO Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia Via Barberini 11 - 00187 Roma Tel./fax + 39 06 42012079 - www.favo.it 25 INFORMAZIONI UTILI 26 CANCRO AL SENO SOTTOSTIMATO? Più di 40 mila nuovi casi di cancro al seno ogni anno, con un aumento del 13,8% in 6 anni. Questi i numeri nazionali del primo tumore femminile, secondo uno studio del Centro di ricerche oncologiche di Mercogliano (Crom), affiliato alla Fondazione Pascale di Napoli A detta degli autori, in Italia le cifre reali del big killer al femminile sono “sorprendentemente maggiori” rispetto ai dati ufficiali. In particolare, allarmano i dati relativi alle donne under 45: in 6 anni si calcola un +28,6% di casi nella fascia d’età 25-44 anni. “Una popolazione generalmente esclusa dalle campagne di screening mammografico”, fa notare il coordinatore della ricerca Antonio Giordano, presidente della Sbarro Health Research Organization di Philadelphia, professore di anatomia e istologia patologica all’Università di Siena e presidente del Comitato scientifico del Crom. I dati dello studio, già pubblicato online sul ‘Journal of Experimental and Clinical Cancer Research’, sono stati annunciati da Giordano in occasione della consegna del premio Confindustria ‘Napoletani eccellenti nel mondo’ al Teatro San Carlo del capoluogo campano, alla presenza del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ed è proprio al premier che Giordano ha consegnato i risultati della ricerca, insieme a “interrogativi che attendono rapide risposte da parte delle Istituzioni deputate alla tutela della salute dei cittadini e delle donne in particolare”, si legge in una nota. Finora, ricorda il comunicato, le uniche informazioni disponibili sui numeri del cancro al seno nella Penisola si basavano su una metodica di stima indiretta, sviluppata sulla base dei dati di mortalità Istat e dei dati sopravvivenza dello studio Eurocare. Giordano e colleghi - un’equipe multidisciplinare del Crom, dell’Istituto tumori ‘Fondazione Pascale’ e della Seconda Università di Napoli, composta da epidemiologi, chirurghi, radiologi, patologi clinici e genetisti - hanno invece ‘contato’ i casi di tumore al seno nel nostro Paese passando in rassegna “le schede di dimissione ospedaliera del ministero della Salute - puntualizza Prisco Piscitelli, epidemiologo e docente a Philadelphia - conteggiando il numero esatto di interventi chirurgici demolitivi (mastectomie) o conservativi (quadrantectomie) realmente eseguiti nelle sale operatorie italiane dal 2000 fino al 2005 (ultimo anno disponibile per la consultazione)”. Secondo lo specialista, “ciò impone indubbiamente la necessità di considerare un abbassamento dell’età di esecuzione della prima mammografia, ma deve anche farci interrogare sulle cause che stanno determinando un così sorprendente aumento dei tumori al seno nelle donne più giovani”. I fattori imputati? “Probabilmente l’assunzione di estrogeni attraverso gli alimenti o preparati farmacologici, il fumo di sigaretta, l’inquinamento ambientale e in particolare quello da diossina (cancerogeno di classe I che si deposita proprio nei tessuti grassi come il seno delle donne)”. Giordano evidenzia infine “la necessità di reperire fondi per la ricerca sul cancro”. Da qui la decisione di rivolgersi direttamente al presidente del Consiglio, al quale l’esperto ha consegnato anche “un dossier sulle proiezioni demografiche negative del nostro Paese per i prossimi 10 anni - conclude la nota - che rendono indifferibile l’adozione di programmi di sostegno economico alle famiglie, finalizzati ad incentivare la natalità [pare infatti che la maternità e l’allattamento siano considerati fattori protettivi n.d.r ].”. Anche noi, guardando l’età delle pazienti che affluiscono al centro, abbiamo notato un abbassamento notevole. Non siamo però in grado di valutare la veridicità dell’articolo. Pertanto, chiediamo a chi di competenza di informarci correttamente. LA NEWSLETTER DI VOLONTÀ DI VIVERE: PER ESSERE AGGIORNATI SULLE ATTIVITÀ DELL’ASSOCIAZIONE Sperando di farvi cosa gradita, vi invitiamo a iscrivervi alla Newsletter di “Volontà di Vivere”, tramite la quale, alla fine di ogni mese, vi ricorderemo o aggiorneremo sugli appuntamenti del mese successivo. Per iscriversi basta andare alla pagina “Newsletter” nel nostro sito www.volontadivivere.org. SUGLI INCONTRI “VINCERE LA DEPRESSIONE” Il 6 maggio si è concluso il ciclo di 10 incontri del gruppo “Vincere la depressione” condotti dal Dr. Evelino Trevisan, che ha coinvolto numerosi partecipanti tra volontari, tirocinanti e persone comuni interessati all’argomento. Il corso si è aperto dando una definizione di quella che è la depressione facendo una distinzione tra umore depresso e sintomo depressivo. L’umore depresso, definito come sentimento depressivo, riconducibile ad un evento spiacevole, il quale viene gestito con più o meno facilità, è un sentimento di cui si conoscono le cause, congruo con quanto accade nella vita quotidiana di ognuno di noi. Il sintomo depressivo invece è una riduzione del tono dell’umore che persiste per tutto il giorno e per un periodo di tempo abbastanza lungo e di cui non si conoscono le cause. Gli incontri successivi si sono sviluppati elencando dapprima le cause inconsce che portano una persona a fare i conti con questa malattia, le quali possono essere riassunte come distorsioni di pensiero nell’affrontare i problemi quotidiani, e successivamente quali sono i sintomi di allarme che devono essere presi in considerazione. Il corso si è concluso con grande soddisfazione di tutti i partecipanti i quali hanno seguito attivamente i vari incontri. Cosimo Leserri, tirocinante I primi di maggio u.s. abbiamo partecipato al Convegno Nazionale organizzato dalla Federazione F.A.V.O tenutosi a Taranto, la splendida città dei due mari. Tempo splendido, mare incantevole. Autorità accoglienti e ambienti e sale di prestigio a disposizione. Erano presenti rappresentanti di Associazioni provenienti da tutta Italia comprese le Isole. Tutti indistintamente con richieste di informazioni su come portare avanti le proprie Associazioni, per renderle efficienti e rispondenti ai bisogni e ai diritti dei malati oncologici. Ci sono stati interventi di esperti che stanno operando e ottenuto che il malato oncologico, durante il periodo di cura, non venga sottoposto all’assillo dei controlli fiscali. Si è visto l’impegno della Federazione che vuole ottenere, anche per il Sud, parità di cure oncologiche e servizi di diagnosi come già da anni possiede il Nord. Per evitare che i chirurghi eseguano interventi demolitivi (interventi che possono essere evitati), solo perché non hanno centri che dispongono di radioterapia. Infatti i pazienti del Sud sono costretti a rivolgersi a Nord o a compiere centinaia di chilometri per ottenere cure adeguate. E poi parliamo e operiamo per il Terzo Mondo? Si ringrazia la F.A.V.O. per l’interessamento, sperando di vedere presto diminuire il divario esistente. Caterina Tanzella NOTIZIE, EVENTI E RECENSIONI NOTIZIE, EVENTI E RECENSIONI DAL CONVEGNO DELLA FAVO A TARANTO Nella foto: Caterina Tanzella insieme a Sylvie Ménard, autrice del libro “Si può curare” premiata con il Cedro D’oro, simbolo della Giornata Nella foto: Caterina Tanzella e le volontarie Annamaria e Rosanna “in trasferta” a Taranto per il Convegno FAVO 27 NOTIZIE, EVENTI E RECENSIONI 28 DAL NOSTRO CORSO DI PSICONCOLOGIA “L’ONCOLOGIA CHE CURA” Nella foto la Sig.ra Tanzella con il Prof. Adriano Fornasiero, direttore scientifico del corso. Nella foto la Dr.ssa Capovilla, il Dr Trevisan e l’aula dei partecipanti al corso. Era stato già annunciato alla fine del Seminario di Psiconcologia del 22 e 23 novembre 2008 dedicato alla “Comunicazione nella relazione”. E poiché ogni promessa è debito, la promessa è stata mantenuta. E così la Chiesetta delle Zitelle, presso l’Ospedale Civile di Padova, che certo già tante ne aveva viste e sentite nel corso della sua lunga esistenza, è stata, l’inverno scorso, custode e muta e attenta testimone essa stessa del lungo seminario/corso di formazione dedicato all’”Oncologia che cura”. Otto intensi incontri pomeridiani a scadenza settimanale dal 16 gennaio al 6 marzo 2009. A lavori terminati, credo che la sensazione prevalente rimasta sia quella della densità e dell’intensità: per la qualità, il numero e la pregnanza degli interventi, per le emozioni e le riflessioni suscitate da quanto si andava ascoltando, per l’alta e costante presenza di specializzandi e laureandi in psiconcologia e oncologia, di operatori sanitari impegnati a vario titolo in questo ambito, di volontari di Associazioni Oncologiche, e di semplici uditori, ex pazienti e non. Difficile e fuori luogo riportare in questa sede ognuno degli interventi (oltre una trentina) che si sono susseguiti in tempi un po’ tirannici. Ogni relatore, esperto ed impegnato ad alto e altissimo livello nel lavoro e nella ricerca in ambito oncologico, con la sua relazione è stato come una finestra che si apre su un paesaggio conosciuto eppure sempre diverso, con praticelli cespuglietti e piccole aiuole fiorite che danno conforto e nuove aperture rasserenanti ad un angolo di giardino che prima sembrava più scuro e cupo perché i raggi del sole vi arrivavano con difficoltà. Le testimonianze dei relatori si sono snodate secondo un ordine ben preciso, in otto moduli, ciascuno dei quali prevedeva una valutazione dello stato attuale delle cose, presentato anche con la voce e il vissuto di pazienti e ex pazienti; la trattazione dei vari argomenti, con le innovazioni già in atto o le prospettive di sviluppo in un futuro immediato o più lontano, e il libero dibattito che si è rivelato prezioso in interventi sempre puntuali, incalzanti e stimolanti. Tematiche e argomenti apparentemente vari, in realtà tessere di un mosaico che prendeva una forma e un senso univoco nel fine ultimo del significato del corso: affrontare la malattia con tutti gli strumenti e gli approcci possibili, continuamente in via di innovazione che vanno conosciuti e che sono stati i punti fondamentali su cui si è insistito nel corso. Prima di tutto la prevenzione. La ASL Padovana, infatti, in sinergia con altre istituzioni del territorio, mette a disposizione del malato oncologico e sviluppa continuamente una rete di servizi al di fuori delle ospedalizzazioni, di cui spesso non si conoscono le vie d’accesso. L’approccio clinico alla malattia, dai programmi di screening ai sistemi di diagnosi, dai protocolli di cura alle successive fasi di controllo e mantenimento. Gli approcci più innovativi, farmacologici e chirurgici (ben più mirati di un tempo) alla malattia, con particolare attenzione alla terapia del dolore. I fattori di rischio, da quelli ambientali agli stili di vita, senza sottovalutare i fattori genetici, ma anche le concause che non conosciamo ancora del tutto. Gli studi e la ricerca sul rapporto tra alimentazione e cancro. I bisogni psicologici di pazienti e familiari e relative modalità di assistenza. Il sistema “Volontariato” come rete di supporto, assistenza, accompagnamento dei malati oncologici. Le “testimonianze” di chi, a vario titolo, ha svolto la sua attività di assistenza in questo ambito, e dei pazienti che ne hanno usufruito. Infine, last but not least, la medicina e le cure estetiche che, insieme agli esercizi fisici, migliorano la qualità della vita e della percezione questa finalità ritiene utile rendere pubbliche e fruibili da chiunque le relazioni dei singoli specialisti intervenuti nel Corso, per la cui organizzazione l’Associazione stessa ha speso tanto tempo ed energie, in collaborazione con la ASL di Padova. Ma siamo consapevoli che la pubblicazione dei singoli contenuti non esaurisce né a lungo né a breve termine il nostro impegno. Perché, è chiaro per tutti senza ombra di dubbio, che questi sono ora e sempre “lavori in corso”. Tilde Oneto DAL CONVEGNO “PSICONCOLOGIA: UN PONTE TRA SCIENZA E COSCIENZA” cultura scientifica, rappresenta l’applicazione della scienza nella pratica clinica oncologica, nel rispetto dei principi etici di autonomia e soggettività del paziente. L’approccio clinico al malato è globale, indirizzato ai bisogni fisici, psicologici, sociali e spirituali. L’approccio scientifico invece è dato dall’incontro e dal dialogo tra la medicina scientifica e le scienze umanistiche, secondo una visione olistica ed integrata. Dal punto di vista clinico il contributo della Psiconcologia è dato dalla strutturazione di interventi sempre più personalizzati, mirati alla specificità della singola persona, ai suoi bisogni fisici e psicosociali, ai bisogni e alle difficoltà dei familiari e degli operatori che lo hanno in cura. L’obiettivo è migliorare la qualità di vita del paziente, coinvolgendo a tale scopo tutte le figure interessate, attraverso un modello di lavoro di équipe pluridisciplinare, organizzato in maniera trasversale, partecipativa ed attiva, dove la formazione degli operatori sugli aspetti psicosociali della malattia oncologica risulta di fondamentale importanza. La Psiconcologia trova un altro importante ambito di applicazione anche nella ricerca: numerosi studi hanno dimostrato che la sofferenza psicologica peggiora il decorso della malattia cancro; dunque il distress psicologico deve essere attentamente riconosciuto, valutato, monitorato, documentato e trattato in ogni fase della malattia. In Sanscrito la radice della parola “salute” significa totalità: salute e malattia non sono infatti due condizioni contrapposte, ma aspetti dinamici dello stesso percorso esistenziale, elementi evolutivi insostituibili nella costruzione dell’umana identità. La salute non è solo un evento biologico, ma esperienza totale, che investe integralmente l’identità. La lingua tedesca utilizza due termini diversi per indicare il corpo fisico, körper, e il corpo vissuto leib, sottolineando quanto sia importante e sempre presente il continuo intreccio dinamico Si è svolto il 21 maggio 2009 a Padova, presso il Centro culturale San Gaetano, l’VIII Convegno Nazionale “L’umanizzazione delle cure in oncologia. Psiconcologia: un ponte tra scienza e coscienza”, promosso dall’Istituto Oncologico Veneto e dalla Società Italiana di Psiconcologia. Il Convegno ha illustrato come nello scenario della malattia cancro la Psiconcologia, disciplina collegamento tra l’area psicologico-psichiatrica e l’area oncologica, estenda la stessa funzione anche e soprattutto tra l’area scientifico-clinica e le Medical Humanities, ovvero le discipline umanistiche che con il loro apporto arricchiscono la pratica medica di spessore umano. Il Convegno ha continuato il lavoro di esplorazione già in atto dal 2008, su come le Medical Humanities, grazie al “ponte” costituito dalla Psiconcologia, possano allargare e arricchire i contesti in cui si svolge lo studio della malattia e della cura del malato, con l’intenzione ultima di divulgare le esperienze psiconcologiche sul piano della ricerca, della clinica e della formazione, con lo scopo di promuovere un cambiamento culturale, già in corso nel contesto sanitario, anche attraverso un lavoro di maturazione interiore che riguarda tutti i soggetti coinvolti, operatori sanitari, pazienti e familiari. Le Medical Humanities sono un insieme di discipline che analizzano come le scienze umanistiche e sociali possano influenzare l’educazione e la pratica medica; tali discipline non nascono da una sfiducia per la medicina scientifica e non sono per nulla assimilabili ad esoterismi o medicine “alternative”. La Psiconcologia, disciplina per sua natura di collegamento tra la cultura umanistica e la NOTIZIE, EVENTI E RECENSIONI del sé, nei pazienti prima ma anche durante e dopo la malattia oncologica. L’Associazione “Noi e il Cancro – Volontà di Vivere” fin dalla sua nascita trent’anni fa, è stata costantemente impegnata a livello divulgativo nella diffusione della conoscenza e della curabilità della malattia. Ma svolge via via più accentuata anche una funzione di stimolo teso alla formazione di personale specializzato in oncologia e psicologia oncologica sempre più sensibile e attento. Con questo intento e con 29 NOTIZIE, EVENTI E RECENSIONI tra soma e psiche. La Psiconcologia si propone come collegamento tra le scienze mediche, che, per loro natura, tendono a spiegare la malattia fisica e le scienze umanistiche, le quali invece cercano di comprendere il risvolto psicosociale ad essa correlata. Negli Stati Uniti ad esempio, dal 1976 si attuano programmi di “umanizzazione” rivolti agli studenti di medicina, dove si insegna a comunicare con il paziente, ad entrare in relazione con lui con una grande attenzione per gli aspetti emotivi e culturali; si insegna agli studenti il rispetto del paziente, il riconoscimento dell’unicità dell’altro e la reciprocità della relazione tra medico e paziente, aspetti che evidentemente non possono essere solo affidati alla sensibilità del singolo medico. Nella seconda parte del Convegno è stato discusso l’ambito delle cure palliative, dove il dolore cronico e la morte prendono il sopravvento. Compito (arduo) degli operatori in questi frangenti è quello di dare la propria assistenza cercando di non negare la morte, comprendendone i risvolti emotivi, attraverso una sana distanza empatica ed un contenimento, che sia frutto di un lavoro interdisciplinare, coordinato dallo psiconcologo. Assistere un bambino o un ragazzo che sta per lasciare la vita rappresenta per l’operatore sanitario non solo un compito doloroso, ma anche un’operazione di alta complessità, che richiede una competenza tecnica, una profonda maturità psicologica ed uno specifico atteggiamento mentale-spirituale derivante dalla continua esperienza di confronto con la propria sofferenza, col pensiero della morte propria e dei propri figli. L’operatore che nega il dolore e la morte trasmette tale rifiuto anche al paziente e alla sua famiglia, rendendo impossibile quella comunicazione vitale e spesso silenziosa sulla morte, lungo la quale si declina l’assistenza. Ulteriori temi trattati nel Convegno sono stati la prevenzione e la riabilitazione in ambito oncologico. La psiconcologia, nata come sostegno al malato e alla sua famiglia, sta dimostrando sempre di più la sua rilevanza nel supporto all’équipe curante. Migliorando l’aspetto relazionale e comunicativo si riducono gli eccessi diagnostici e terapeutici che sempre più spesso contraddistinguono la medicina difensiva. La bozza per il Piano Oncologico nazionale 2006-2008, creata anche grazie al contributo di FAVO – Federazione Nazionale delle Associazioni di Volontariato in oncologia, prevede che la riabilitazione oncologica abbia come obiettivo la qualità della vita, aiutando malato e famiglia a recuperare condizioni il più possibile normali. Le priorità consistono dunque nel potenziare la cultura della riabilitazione e della prevenzione, nel rendere i servizi accessibili ai pazienti e predisporre la loro integrazione funzionale e operativa con la rete oncologica, la rete delle cure palliative e la rete di terapia antalgica. L’auspicio è che tali intenti vengano mantenuti e sviluppati nel tempo, utilizzando sempre di più il prezioso apporto dato dalle Associazioni di pazienti, che da anni si battono per il riconoscimento dell’importanza della prevenzione e della riabilitazione in ambito oncologico, sia a livello culturale che economico. Dr.ssa Chiara Vitalone Psicologa DAL CONVEGNO “UMANIZZAZIONE DELLE CURE, ETICA APPLICATA E OSPEDALE: NUOVI SCENARI” organizzato un convegno sull’argomento dal titolo “Umanizzazione delle Cure, etica applicata e Ospedale: nuovi scenari”, tenutosi il 25 maggio 2009 al fine di creare un’occasione di confronto tra i diversi professionisti sanitari, sul modo in cui attualmente si opera e su quello che si potrebbe fare affinché l’umanizzazione della medicina, nei luoghi e nelle strutture destinate alla cura, alla prevenzione e alla promozione della salute, diventi pilastro portante all’interno del Sistema Sanitario. Diversi sono i fattori che hanno spinto le organizzazioni sanitarie ad attivare progetti di umanizzazione. Da un lato si vive in una fase in cui i cittadini si aspettano di essere orientati, guidati e resi partecipi del sistema salute, dei percorsi di diagnosi e cura che li riguardano. D’altro canto il DEL 25 MAGGIO 2009 ORGANIZZATO DALL’AZIENDA OSPEDALIERA L’umanizzazione delle cure ospedaliere è un argomento che negli ultimi anni è stato preso in considerazione dalle organizzazioni sanitarie. È un aspetto che molto spesso viene sottovalutato da chi opera nel settore, ma che riveste notevole importanza nella cura dei pazienti. Pertanto l’Azienda Ospedaliera di Padova ha 30 trattare il paziente in modo soggettivo, detto in altre parole trattare i pazienti in modo individuale e differenziato a seconda delle singole necessità e non offrire a tutti lo stesso trattamento. Un altro aspetto molto importante sul quale il processo di umanizzazione deve fare i conti è l’aspettativa di vita dei cittadini che nel corso degli ultimi anni è aumentata grazie al modificarsi delle varie determinanti della salute quali fattori genetici, ambientali, sociali ed economici, nonché dei sistemi sanitari stessi. Il problema principale da affrontare è la ridistribuzione delle opportunità di salute, le quali risultano non equamente distribuite. In questa società post moderna, quindi, l’ospedale assume una forte connotazione non solo di luogo definito e circoscritto con le sue strutture, ma diventa il luogo di interazione di queste determinanti, poiché solo dentro una visione globale è possibile affrontare la molteplicità e la multidimensionalità di un sistema di cura. Cosimo Leserri RECENSIONE DEL LIBRO “DENTRO IL DOLORE”, contatto con ammalati terminali. Il libro prende perché, strettamente connessa a un’atmosfera di dolore, perdita e sofferenza (“Dentro il dolore” è un titolo quanto mai azzeccato) si coglie una forza vitale, bagliori di vita estrema che lasciano scossi per la loro intensità. Perché ve ne parlo? Perché comunque vale la pena, secondo me, trarre dal libro qualche stimolo per riflettere sull’esperienza di malattia. Come infatti ricorda Giovanni Marchioro, “la malattia grave mostra le viscere della vita umana”. Ciononostante può essere un momento di incontro con se stessi, di revisione del proprio passato. La malattia ci catapulta all’essenziale, all’essenza di noi stessi e della vita. Essa infatti rappresenta un momento di verità che non si può eludere ma solo affrontare con coraggio. Vissuta in questo modo può essere foriera di intuizioni profonde e di un nuovo modo di vivere. In uno dei capitoli iniziali, lo psicologo racconta che, entrando e uscendo dalle varie stanze di ospedale insieme al medico, sentiva risuonare dentro di sé una frase di cui all’inizio non ricordava la fonte: “Siamo andati avanti così rapidamente in tutti questi anni, che ora dobbiamo sostare un attimo per consentire alle nostre anime di raggiungerci”. In altre parole, l’incontro con i tanti malati di tumore, gli aveva fatto intuire come, alla base della malattia, ci fosse una discrepanza, tra una vita vissuta troppo rapidamente e un’anima (credo si debba DI GIOVANNI MARCHIORO EDITORE FRANCO ANGELI Ho avuto l’avventura di leggere il libro “Dentro il dolore” dello psicologo Giovanni Marchioro, che è stato anche uno dei relatori al nostro Corso di Psiconcologia “L’Oncologia che cura” (gennaio-marzo 2009). Per capire lo spirito dell’opera citiamo dall’introduzione di Severino De Pieri al testo: ”Solo il rapporto empatico permette di coinvolgere se stessi e di dare agli altri una risposta che prima di tutto si è trovata in sé o che si cerca di trovare. Crescere insieme, sano e malato, paziente e operatore, consente di formarsi realmente e di affrontare la più alta sfida che coinvolge l’uomo, quella del significato della sua vita al di là del dolore e della morte.” Non ne consiglierei la lettura a tutti... e in qualsiasi momento. È infatti un libro di forte carica emotiva, di impatto, anche perché traspira da tutto il testo una forte sincerità e autenticità della testimonianza. Racconta l’esperienza del Dr. Marchioro a NOTIZIE, EVENTI E RECENSIONI sistema stesso esige una più elevata e precisa condivisione e responsabilizzazione da parte di tutti i professionisti che vi operano. Come ben sappiamo, oggi giorno, l’aspetto economico riveste un ruolo importante sulla quantità e qualità dell’assistenza sanitaria fornita. Pertanto quello che è possibile fare per rafforzare il sistema sanitario è ottimizzare le risorse disponibili, puntando sulla qualità e trasparenza dei servizi erogati, su una maggiore coordinazione, sulla riduzione delle liste d’attesa, sull’interazione fra i diversi attori (professionisti e pazienti) e il loro modo di lavorare nonché a un buon addestramento del personale sottolineando le esigenze personali del paziente. Molto spesso, purtroppo, si perde di vista il concetto di persona come persona umana, con una propria personalità, una propria storia, e l’attività assistenziale rischia di essere equiparata a quella industriale priva di valori di vita, solidarietà, responsabilità, coinvolgimento personale. L’umanizzazione suggerisce di 31 CRONACHE intendere non solo l’elemento spirituale ma in generale la dimensione interiore ed emotiva della persona) che non aveva saputo stare al passo. Insomma ancora la dimensione emotiva come elemento chiave per la malattia ma anche come elemento chiave per la guarigione. Il libro poi si snoda raccontando tantissime storie di vita vissuta, alcune finite bene con un recupero dalla malattia, altre male. Ciò che mi ha commosso nel libro sono state quelle storie finite male ma comunque anche “bene” perché il paziente è mancato dopo essere riuscito comunque a ricucire, rimettere insieme “testa cuore e anima”, ritrovando così una sua armonia di fondo, proprio alle soglie della morte. Ci auguriamo che sempre più le malattie di tumore finiscano bene (ricordiamo che a livello statistico sono sempre di più le persone che ce la fanno) ma ci auguriamo anche che, comunque vada a finire, il paziente sappia trovare, nel periodo di vita che gli è concesso, una situazione di conciliazione con sé e col mondo che gli consenta una morte “non violenta”. Ci auguriamo soprattutto che chi ha la fortuna di sopravvivere al tumore, si ricordi quanto importante sia vivere in sintonia con la parte più profonda di se stessi, perché, se abbiamo una carta vincente in nostro possesso, è soprattutto questa. Questa ricerca di autenticità e di sincerità con noi e il mondo può costare “dolore e lacrime” ma è una via ineludibile per arrivare ad una situazione di benessere, che in realtà coincide con uno stato di vera salute. Lucia Andriolo Stagno CRONACHE delle giovani studentesse, che, in linea con gli scopi della giornata, hanno avuto interesse a conoscere l’operato delle Associazioni di volontariato oncologico. Se “Porte Aperte” sarà organizzato anche per il 2010, riproporremo l’invito nella speranza di vederlo accolto, anche perché questa giornata abbia un senso di esistere e questa potrebbe essere una buona proposta. PORTE APERTE 2009 Nella foto: Caterina Tanzella e alcune volontarie di Volontà di Vivere, insieme al Dr Evelino Trevisan, alla Sig.ra Calzavara con alcune volontarie del CEAV e al Direttore del CSV Alessandro Lion, durante lo “scambio delle torte”, che erano buonissime, un piacere per gli occhi e per il palato! Il 4 Aprile 2009 abbiamo aderito alla Giornata di “Porte Aperte” indetta dal CSV, il cui scopo è far conoscere ai cittadini il lavoro delle Associazioni di volontariato di Padova e provincia. Noi, per quella giornata, abbiamo invitato le Associazioni Oncologiche presenti sul territorio ad un incontro, per uno scambio di idee e occasione per conoscerci meglio. L’invito è stato accolto solo dall’Associazione CEAV, che ha partecipato con la Presidente Maria Grazia Calzavara e alcune volontarie. E’ stato un piacere ospitarle per il clima che si è creato, di vera amicizia. E’ stato un incontro simpatico e mi è dispiaciuto per le altre Associazioni che non hanno aderito, anche perché abbiamo avuto, a sorpresa, la visita del Direttore del CSV, Alessandro Lion, insieme ad altri rappresentanti del CSV e a 32 RIPRENDE IL PROGETTO MARTINA – L’INFORMAZIONE AIUTA A VIVERE 2009/2010 Si è concluso con successo l’impegnativo lavoro di informazione nelle scuole per l’anno scolastico 2008/2009. Abbiamo incontrato 1200 studenti di classi 4° e 5° superiori durante le 17 lezioni tenutesi in 15 Istituti. Il tutto grazie all’impegno della Presidente Caterina Tanzella, della volontaria referente al Progetto Annamaria Cavezzana, affiancata durante le lezioni dalle volontarie Rosanna Andreosi e Barbara Cantoni. Un ringraziamento particolarmente sentito va ai medici: i ginecologi Dr. Gian Piero Fantin, Dr.ssa Monica Bertocco, Dr. Luciano Pecoraro, Dr. Roberto Rulli, Dr.ssa Maddalena Tabarracci, Dr. Gianluca Cerri; i medici per il melanoma Dr. Bruno Azzena, Dr. Vincenzo Vindigni, Dr. Cesare Tiengo, Dr. Leonardo Sartore, Dr.ssa Federica Cavallini; gli urologi Dr. Giuseppe Maio, Dr. Domenico Massari, Dr. Fabrizio Invidiato. Hanno tutti preso a cuore l’iniziativa e con passione e competenza hanno saputo conquistare la fiducia degli studenti. Questi ultimi si sono infatti dimostrati molto partecipi e interessati alle lezioni, hanno comunicato la loro adesione al Progetto. Un ringraziamento e un caro pensiero va anche ai signori Luciana e Gianni Michelazzo, i genitori di Martina, sempre presenti agli appuntamenti a sostegno del Progetto stesso. NUOVE PROPOSTE DI LETTURA e conosce perfettamente la malattia nelle sue numerose, insidiose forme; ha passato una vita tra laboratori e convegni internazionali, cercando di avanzare sulla strada di una cura; ed è direttore del reparto di oncologia sperimentale dell’Istituto Nazionale dei Tumori quando, il 26 aprile 2005, le viene diagnosticato un mieloma multiplo. Come per tutti, la prima reazione è di paura, smarrimento, disperazione. Come per tutti, la prova forse più dura è dover dare la cattiva notizia ai propri cari e agli amici. Come per tutti, inizia l’itinerario di esami, chemioterapie, ricoveri con il quale la medicina tenta di allungare la vita ai malati di questo terribile male. E, da esperta, Sylvie sa cosa la aspetta, è in grado meglio di molti altri di compiere le difficili scelte sulle terapie, i luoghi di cura, gli specialisti da consultare. Quello che Sylvie ancora non sa, ma che imparerà nei mesi che seguono, è che l’orrore di sapersi malata ha un’altra faccia, fatta della capacità di gioire della propria buona salute finché c’è, della voglia di vivere fino in fondo e con ottimismo il tempo sempre più lungo che le nuove cure possono assicurare e del cambiamento radicale di sensibilità e di opinione rispetto a temi come il diritto dei malati a una vita degna, il testamento biologico, l’eutanasia. Attraverso il racconto intimo delle difficoltà di una donna di fronte alla malattia, si snoda allora la riflessione di una scienziata fra le più competenti nel campo della ricerca contro il cancro, con lo scopo di aiutare tutti i pazienti, e chi con loro vive e soffre, ad affrontare il loro dramma, e di spiegare ai medici e ai ricercatori cosa significa stare dalla parte del malato. E se la prima vita di Sylvie Ménard è finita il giorno della diagnosi, ora una nuova è cominciata, perché, se anche dal mieloma non potrà mai guarire, Sylvie non rinuncia a curarsi, a coltivare il proprio giardino, a sorridere. DA VELOCISTA A MARATONETA Come ho scoperto la tenacia del maratoneta per affrontare e combattere la malattia di Pierangela Pantani “Una persona non sceglie di essere velocista o maratoneta. Gazzella o bradipo. Giaguaro o tartaruga. Velocisti o maratoneti si nasce. A volte però la vita ti obbliga a cambiare. Ti lancia una sfida più grande perché non è la tua solita sfida, perché non appartiene al tuo modo di essere, perché non conosci le strategie. A volte il cambiamento è reso necessario da un evento improvviso, imponderabile, come la malattia, una separazione, la perdita di una persona cara o del lavoro. Cercare di trasformare questo cambiamento in un’occasione per fare cose che non avremmo creduto possibili, cambiare gli schemi, imparare ad ascoltarci... migliorare la nostra vita, non restando legati alla nostra immagine di prima. Né peggiori, né migliori, semplicemente diversi. Trasformarsi. Rendersi conto che solo attraverso un cambiamento profondo è possibile raggiungere il traguardo. Il libro è il racconto di questo cambiamento...” Acquistando questo libro presso la nostra segreteria, si può ottenere uno sconto. SI PUÒ CURARE Si può guarire? Forse. Ma di sicuro si può curare. Il segreto è tutto qui. La mia storia di oncologa malata di cancro. di Sylvie Ménard Sylvie Ménard è una delle più importanti ricercatrici nel campo della lotta contro il cancro NUOVE PROPOSTE DI LETURA che sono centrate sull’educazione alla salute e sulla prevenzione dei tumori. A settembre grazie al finanziamento del CSV con il Bando “Percorsi Didattici”, inizieranno di nuovo i lavori, a cominciare da un incontro con lo staff di medici venerdì 18 alle ore 18.00, per mettere a punto il programma per tutto l’anno scolastico: già diverse scuole 33 I NOSTRI SOSTENITORI 34 I NOSTRI SOSTENITORI Ringraziamo coloro che, dal 11/02/2009 al 14/07/2009 hanno contribuito con le loro offerte a mantenere attivi i servizi di riabilitazione in atto. Ricordiamo che, essendo la nostra Associazione riconosciuta come ONLUS, ogni contributo inviato per conto corrente postale, per bonifico bancario o direttamente presso di noi con assegno, è deducibile in base all’Art. 13 del D.L. 460/97. Non è possibile detrarre i versamenti effettuati in contanti Andreosi Rosanna Andriolo Stagno Lucia Anguillari Elda Ass. Lodigiana Amici Oncologia Ass.ne Donne Insieme Babolin Paola Baccega Loriana Bader Bianca Banca d’Italia Bandiera Alessandra Baraldo Silvia Barison Anna Bassini Antonia Batti Cloris Battistello Maria Antonietta Bedana Rossella Belluco Marisa Benfatto Clara Bertin Fernanda Bertin Giselda Bertola Francesca Biasiolo Dolores Boggian Massimiliana Bonato Adriana Boni Fabiola Boniolo Maria Boretti Adriana Bortolami Nicoletta Bozzetti Manuela Braghetto Patrizia Brigo Bruna Brone Gabriella Bronzini Adele Callegaro Loredana Camilotti Ubaldo Camporese Mirella Canella Sandra Canova Tiziana Canton Claudia Cappellozza Sandra Cappi Zina Renata Cappuzzo Maria Carraro Clara Casari Tullia Casarini Angela Causin Umberto Cavallini Anna Cavezzana Annamaria Ceccherini Capurso Ida Chioatto Ines Ciscato Pasqualina Coccato Adriana Collavo Annalisa Cornale Elisabetta Crema Sport Dainese Silvia in Martin Dal Fior Anna De Francesco Concetta De Luca Carmela Del Basso Pinuccia Del Giudice Augusta Donolato Elsa Donvito Pasquale Due Zeta Durello Teresa Duzzin Marina Esposito Anna Fanton Fernanda Favero Natalia Filatura T Sette Fiorini Daniela Foresi Serena Fortini Annamaria Francescon Miria Franchin Marisa Frassineti Graziella Gagliardi Paola Gallina Annmaria Gallinaro Marilisa Gallo Maria Grazia Gallo Teresa Galvan Marina Giraldo Monica Golfetto Adriana Golfetto Giovanni Gomiero Omologo Gabriella Grassi Antonietta Grigoletto Stefano Guietti Fiorina Gurli Fioretta Gusella Dina Gusella Franca Inio Roberto Lacertosa Margherita Lana Cristina Lazzaretto Barbara Lazzaro Giuliana Lazzaro Piergiorgio Lentola MariaRosa Levorato Marina Longato Lorenza Lorenzon Lidia Lunardi Anna Luxardo Cole Su zanna Luxardo Giulia Maffizzoni Eugenia Magagnato Franca Magni Adriana Mancini Paola Manoni Diana Marcato Cristina Marcato Elisa Marcon Gianpaolo Marega Alessandra Marocchin Miriam Martinello Giancarla Marzola Laura Masenello Isabella Pietrobon Amalia Piovan Elsa Pisani Giuliana Pisani Maria Assunta Pluchinotta Alfonso Poli Dolores Polin Cellini Luciana Portalupi Erminia Povoleri Maria Preto Lucia Primon Marialuisa Pucciano Ermelinda Pulin Silvana Rampazzo Annamaria Rampi Mariantonietta Ravarotto Mariuccia Rigato Teresa Righetto Laura Rinaldo Patrizia Rizzi Miriam Rocco Marina Romanato Gabriella Rossin Paola Sabbion Lina Sabbion Lucia Salmaso Nunzia Salmistraro Margherita Sambo Nerina Sartori Andreina Sartori Guido Sattin Mary Schiavon Rosalia Scorzon Alessandra Seppi Susanna Sernini Marcella Simonato Annamaria Stanchi Marina Stimamiglio Anna Stocchi Anna Stramazzo Liviana Tallone Rossana Tanzella Caterina Toffano Graziella Tognetti Marisa Tognon Annamaria Tomìo Ottilia Toniolo Selenia Torresin Nadia Turolla Valeria Turrini Muti Cosetta Ugolini Rondelli Anna Valerio Maria Venturini Rosetta Verza Cristina Verza Francesco Vianello Maria Luisa Villani Gabriella Vitalone Vincenzo Xotta Esterina Zable Sport Zacchettin Gabriella Zamiol Maria Zanetti Roberta Zen Lucia Zerbinati Maria Zuin Eugenia I NOSTRI SOSTENITORI Masin Maria Teresa Masin Marilena Maso Gianni Mastronardi Aurelia Mazzotti Cinzia Mazzucato Patrizia Melato Rosanna Meneghetti Sandra Meneghin Paola Mezzalira Elisa Miozzo Gianna Montini Lucia Montisci Marinella Morandin Vanda Morossi Emma Carla Muiesan Anna Negretto Anna Maria Nicastri Margherita Norbiato Renata Nord Recuperi Noventa Luciana Oneto Tilde Ongaro Maria Emma Only the Brave Foundation Orlando Concettina Padoan Mirella Pastore Maria Grazia Pavone Maria Giovannella Pedrolli Alda Pegoraro Luisa Peretto Marina Pettenuzzo Cristina Piazza Luciana Piazza Santina Maria Comune di Padova 35 I NOSTRI SOSTENITORI AGENDA Desideriamo ringraziare la ditta Gottardo S.p.A. (che gestisce la catena “Acqua e Sapone”) per averci fatto pervenire la merce invenduta nei propri negozi. Si tratta di residui di magazzino, ma per la nostra Associazione è un regalo prezioso: i prodotti per l’igiene della casa vengono utilizzati per la pulizia ed il decoro della nostra sede, mentre i prodotti per la persona – opportunamente controllati e confezionati – potranno andare ad arricchire i nostri mercatini. ALTRE INIZIATIVE INTELLIGENTI COME SCELTA DI SOLIDARIETÀ Trasforma i momenti più significativi della tua vita in un’occasione di solidarietà. Ormai sono in tante le persone che per compleanni, matrimoni, ecc... decidono di fare scelte diverse anziché dare la bomboniera agli invitati. Li invitano ad accettare un biglietto dove viene spiegata la scelta di devolvere la somma destinata alla nostra Associazione perché continui a portare avanti il progetto di sostegno psicofisico ai malati oncologici. Chi ha conosciuto e usufruito del nostro sostegno può capirne l’importanza ed essere grato a quanti faranno scelte intelligenti di questo tipo. Da parte nostra chi organizza l’evento e ce lo comunica per tempo, riceve una lettera da leggere durante la festa con i ringraziamenti per tutti gli invitati. AGENDA Mar. 1 sett. 2009 L'Associazione riapre dopo la pausa estiva Ven. 18 sett. 2009 Screening per il melanoma per i soci - prenotazioni in segreteria Lun. 21 sett. 2009 Ore 17.30 Riprende la ginnastica specifica con Miriam Rizzi Sab. 26 sett. 2009 dalle 10.00 Seminario di psicologia con Anna Condorelli e Simon Goldstein - in sede alle 17.00 Dom. 27 sett. 2009 Maratona Komen a Bologna Dom. 27 sett. 2009 Festa provinciale del volontariato sett./ott. 2009 Riprendono i tornei di burraco ott. 2009 Riprendono i gruppi di auto - aiuto con la psicologa Chiara Vitalone Mar. 6 ott. 2009 Ore 9.15 Riprendono la ginnastica di mantenimento e la musicoterapia con Paola Varrichio Gio. 8 ott. 2009 Ore 16.00 e “Chansons d’amour” - brani di operette, musicals, evergreen - presso la Sala Petrarca Ore 21.00 del teatro Pio X, Via Bonporti N. 22 15:00 Auditorium del Centro Culturale S. Gaetano - Celebrazione 30° anniversario Ven. 23 ott. 2009 dell'Associazione Sab. 24 ott. 2009 dalle 10.00 Seminario di un’intera giornata dedicato al tema “Vincere la depressione”, aperto a tutti alle 17.30 ed esteso alle Associazioni oncologiche venete. Dom. 25 ott. 2009 Ore 17.00 Teatro "Le Maddalene" - spettacolo teatrale del gruppo di recitazione "Crescere con arte" Gio. Ore 15.30 Corso di formazione per volontarie - in sede 29 ott. 2009 Ven . 30 ott. 2009 Scadenza del termine per l’invio di elaborati per la Rassegna di poesia e narrativa Ven./Sab. 13/14 nov. 2009 Corso di formazione per specializzandi in oncologia, medici, infermieri e psicologi - Sala Polivalente del Comune di Padova 36 Gio. 05 nov. 2009 Ore 15.30 Corso di formazione per volontarie - in sede Gio. 12 nov. 2009 Ore 15.30 Corso di formazione per volontarie - in sede 19 nov. 2009 Ore 15.30 Corso di formazione per volontarie - in sede Ven. 20 nov. 2009 Ore 15.30 Premiazione della Rassegna di poesia e narraiva - Sala Paladin del Comune di Padova Sab. 28 nov. 2009 Ore 19.00 Cena per lo scambio degli auguri natalizi al ristorante "Piroga" di Tencarola, con musica, ballo e lotteria Gio. 3 dic. 2009 Sab. 5 dic. 2009 Ore 15.30 Corso di formazione per volontarie - in sede Vendita di stelle di Natale - a cura delle nostre volontarie - presso il Supermercato Alì AGENDA Gio. di Via Saetta. Il ricavato andrà a favore delle nostre attività Ven. 11 dic. 2009 Ore 20.30 Concerto "Natale Insieme" con gruppo musicale e coro - Per informazioni controllare sul nostro sito o chiamare in segreteria Merc. 16 dic. 2009 Mercatino natalizio - a cura delle nostre volontarie - presso l'atrio del Monoblocco dell'Ospedale Civile. Il ricavato andrà a favore delle nostre attività. Gio. 17 dic. 2009 Ore 15.30 Gio. 14 gen. 2010 Ore 16.00 Corso di formazione per volontarie - in sede Conferenza aperta a tutti tenuta dalla Dr.ssa Cavallini, nutrizionista psicosomatista "Articolazioni: tecniche per ritrovare l'elasticità". In sede Gio. 21 gen. 2010 Ore 15.30 Corso di formazione per volontarie - in sede Gio. 28 gen. 2010 Ore 15.30 Corso di formazione per volontarie - in sede Ven. 29 gen. 2010 Ore 21.00 1° incontro della Consulta Maschile - in sede Gio. 04 feb. 2010 Conferenza aperta a tutti tenuta dalla Dr.ssa Cavallini, nutrizionista psicosomatista Ore 16.00 "Cefalea: conoscerne il significato simbolico per prevenirla ". In sede Gio. 11 feb. 2010 Ore 15.30 Corso di formazione per volontarie - in sede Gio. 25 feb. 2010 Ore 15.30 Corso di formazione per volontarie - in sede Ven. 26 febb. 2010 Ore 21.00 2° incontro della Consulta Maschile - in sede Merc. 3 mar. 2010 Ore 17.00 I° incontro del gruppo "Vincere la paura" con il Dr. Trevisan - in sede Gio. Ore 16.00 Conferenza aperta a tutti tenuta dalla Dr.ssa Cavallini, nutrizionista psicosomatista 4 mar. 2010 "Ipertensione: facciamo circolare le emozioni ". In sede Merc. 10 mar. 2010 Ore 17.00 II° incontro del gruppo "Vincere la paura" con il Dr. Trevisan - in sede Merc. 17 mar. 2010 Ore 17.00 III° incontro del gruppo "Vincere la paura" con il Dr. Trevisan - in sede Merc. 24 mar. 2010 Ore 17.00 IV° incontro del gruppo "Vincere la paura" con il Dr. Trevisan - in sede Ven. 3° incontro della Consulta Maschile - in sede 26 mar. 2010 Ore 21.00 Merc. 31 mar. 2010 Ore 17.00 V° incontro del gruppo "Vincere la paura" con il Dr. Trevisan - in sede Gio. Conferenza aperta a tutti tenuta dalla Dr.ssa Cavallini, nutrizionista psicosomatista "I 1 apr. 2010 Ore 16.00 reni e il mondo delle acque: cistiti, calcoli e incontinenza; cosa ci dicono". In sede Merc. 7 apr. 2010 Ore 17.00 VI° incontro del gruppo "Vincere la paura" con il Dr. Trevisan - in sede Merc. 14 apr. 2010 Ore 17.00 VII° incontro del gruppo "Vincere la paura" con il Dr. Trevisan - in sede Merc. 21 apr. 2010 Ore 17.00 VIII° incontro del gruppo "Vincere la paura" con il Dr. Trevisan - in sede Merc. 28 apr. 2010 Ore 17.00 IX° incontro del gruppo "Vincere la paura" con il Dr. Trevisan - in sede Ven. 30 apr. 2010 Ore 21.00 4° incontro della Consulta Maschile - in sede Merc. 5 mag. 2010 Ore 17.00 X° incontro del gruppo "Vincere la paura" con il Dr. Trevisan - in sede Gio. Ore 16.00 Conferenza aperta a tutti tenuta dalla Dr.ssa Cavallini, nutrizionista psicosomatista 6 mag. 2010 "Esaurimento e stanchezza: cerchiamo una via d'uscita". In sede Ven. 28 mag. 2010 Ore 21.00 5° incontro della Consulta Maschile - in sede 37 PROMEMORIA PROMEMORIA SEGRETERIA: per qualsiasi informazione rivolgersi in Via Paruta al N. 32 tel 049-8025069 fax 049-8037465 e-mail: [email protected] sito internet: www.volontadivivere.org dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle 12.00 e dalle ore 15.30 alle 18.30 • Consulta maschile per mariti e compagni: vedere alla sezione “Agenda”. GRUPPO “CRESCERE CON ARTE” con la Dr.ssa Chiara Vitalone Ogni martedì alle 17.30. Iscrizioni in segreteria GRUPPI DI AUTO AIUTO con la Dr.ssa Chiara Vitalone Lunedì alle ore 17.30 a cadenza quindicinale. Iscrizioni in segreteria ACCOGLIENZA con Caterina Tanzella Lunedì pomeriggio dalle ore 16.30 alle 18.00 o chiamando in segreteria per un appuntamento. SERVIZIO DI PROVA PROTESI, CORSETTERIA E FORNITURA DI TUTORE ELASTICO con Cloris chiamando in segreteria per un appuntamento. SERVIZIO DI LINFODRENAGGIO MANUALE Metodo Vodder con Massimo, Paola, Cinzia e Miria (con prescrizione da parte di un fisiatra o di uno specialista) chiamando in segreteria per l’appuntamento. Il servizio è garantito tutti i giorni con cicli completi di 10 sedute (3 all’anno per ogni persona) e sedute di mantenimento ( una ogni 15 giorni per ogni persona). PSICOLOGIA con la Dr.ssa Anna Cavallini, psicologa ad indirizzo nutrizionale e psicosomatico • Giovedì, su appuntamento, incontri individuali • Incontri di gruppo: vedere alla sezione “Agenda”. YOGA E LEZIONI DI STUDIO SULL’AYURVEDA con la Dr.ssa Lili Vucic Ogni venerdì – orario da concordare CORSI DI NORDIC WALKING con Maria Grazia Pastore Iscrizioni in segreteria CORSI DI FORMAZIONE SULL’UMANIZZAZIONE Per operatori (medici, psicologi, infermieri) e volontarI FISIOTERAPIA (con prescrizione medica) • Ginnastica specifica con la Dr.ssa Miriam Rizzi: lunedì pomeriggio dalle 17.30 alle 18.30 • Generale di mantenimento con la Dr.ssa Paola Varricchio: martedì mattina dalle 9.15 alle 10.15 • Danzamovimentoterapia con la Dr.ssa Paola Varricchio: martedì mattina dalle 10.15 alle 11.15 PSICOLOGIA con il Dr. Evelino Trevisan • • 38 Servizio di sostegno psicologico: incontri individuali per pazienti e familiari. Martedì mattina / mercoledì mattina e pomeriggio; solo per appuntamento. Incontri di gruppo: vedere alla sezione “Prossimi appuntamenti”. CAMPAGNE DI INFORMAZIONE SULLA PREVENZIONE RIVOLTE AI GIOVANI ORGANIZZAZIONE DI CONVEGNI, GITE, CONVIVI E VISITE CULTURALI INIZIATIVE PER RACCOLTA FONDI LA MAGGIOR PARTE DEI SERVIZI VIENE OFFERTA GRATUITAMENTE PER VISITA PSICONEUROENDOCRINOLOGICA con la Dr.ssa Nicoletta Sonino Mercoledì pomeriggio ore 14.00-17.00 in Via Scrovegni 12 – Padova. Per appuntamento, telefonare al CUP n. 840000664 con impegnativa per “Visita psiconeuroendocrinologica” Quando compili la dichiarazione dei redditi, ricordati di firmare il modello per la destinazione del cinque per mille e di inserire il nostro codice fiscale: 80040220289 Puoi comunque continuare a destinare anche l’otto per mille come hai sempre fatto. Questa è solo un’opportunità in PROMEMORIA COLLABORAZIONI IN CONVENZIONE CON I SERVIZI SANITARI: più. VISITE FISIATRICHE con la Dr.ssa Sonia Fasolo Presso l’Ospedale dei Colli. Per appuntamento, n° 049-8216031 SCREENING PER L’OSTEOPOROSI con il Dr. Leonardo Sartori Presso gli ambulatori di Via Modena. Per un appuntamento chiamare in segreteria dell’Associazione PER FREQUENTARE LE ATTIVITÀ E PER PRENOTARE I SERVIZI INDIVIDUALI RIVOLGERSI IN VIA PARUTA, 32 - PADOVA (Zona S. Rita, raggiungibile con gli autobus N. 16 e 19) tel 049 - 8025069 L’Associazione non ha delegato nessuno a raccogliere offerte. Per iscriversi e sostenere l’Associazione basta effettuare un versamento sul c/c postale n. 14469357 intestato a: “Ass.ne Noi e il Cancro - Volontà di Vivere” ONLUS – Via Paruta, 32 – 35126 PADOVA 39 PAGINA DELLA POESIA LA PAGINA DELLA POESIA L’AMORE È UN FIORE DEL DESERTO Un pianto festoso e... nasce la VITA! Ancora un dolente, amaro pianto figlio dell’odio, partorito da una violenza inaudita, imbratta le strade del sangue di troppe vite innocenti! Su quell’onda terrificante naviga la turpe forza dei potenti nutrita di massacri, di tragedie, di insane guerre, di sterminati campi di dolore. Un silenzio drammatico pesa sull’animo. Sull’odio che genera odio e pianti su un’umanità piegata – come Associazione “Noi e il Cancro - Volontà di Vivere” - ONLUS Via Paruta, 32 35126 PADOVA E-mail: [email protected] Sito Internet: www.volontadivivere.org N. 58-59 Anna Artmann Direzione e redazione: Federica Cappellato Stampa: Print House s.r.l. Tel. 049-8025069 Fax: 049-8037465 Cod.Fisc.: zattera alla deriva – si alza forte un grido di pace, un barlume di luce a riscattare ignobili giorni. L’amore tornerà a fiorire nel deserto dei cuori. Si gonfierà la vela, al timone della speranza, per albe di nuova luce. Direttore Responsabile: Caterina Tanzella 80040220289 Autorizzazione Tribunale di Padova n° 1274 del 27.3.1991 Spedizione in abbonamento postale Art. 2 comma 20/C Legge 662/1996 - Padova CMP Agosto 2009 In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio di Padova CMP detentore del conto, per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare la relativa tariffa. Periodico quadrimestrale