Liceo Statale “Leonardo” Giarre (www.liceoleonardogiarre.it) AIF – sez. Giarre-Riposto (www.aifgiarreriposto.it) Le nuove idee sullo spazio e sul tempo Giarre, settembre – ottobre 2011 Pietro Romano 1 Lo spazio e il tempo di Newton Lo spazio assoluto, per sua natura senza relazione ad alcunché di esterno, rimane sempre uguale e immobile; lo spazio relativo è una misura o dimensione mobile dello spazio assoluto, che i nostri sensi definiscono in relazione alla sua posizione rispetto ai corpi, ed è comunemente preso al posto dello spazio immobile. Il tempo assoluto, vero, matematico, in sé e per sua natura senza relazione ad alcunché di esterno, scorre uniformemente, e con altro nome è chiamato durata; il tempo relativo, apparente e volgare, è una misura (esatta o inesatta) sensibile ed esterna della durata per mezzo del moto, che comunemente viene impiegata al posto del vero tempo: tali sono l’ora, il giorno, l’anno. Tutte le cose sono collocate nel tempo quanto all’ordine della successione, nello spazio quanto all’ordine della posizione 2 Relatività Galileiana Tempo assoluto velocità di propagazione delle interazioni infinita t ' t t0 x' x x0 3 Relatività Galileiana t ' t x' x Vt t2' t2 t ' t ' t1 t1 ' x2 x2 Vt2 x' x Vt ' x1 x1 Vt1 v2' v2 V v v1 V ' 1 x' x V t t v' v V v' v a ' a 4 Eventi e coordinate spazio-temporali Un evento è qualcosa che si verifica in un dato punto dello spazio e in un dato istante di tempo. Un osservatore è l’insieme costituito da un sistema di riferimento spaziale (ad esempio, cartesiano ortogonale, e di un orologio. Una delle assunzioni della fisica classica è la non esistenza di un limite per la massima velocità raggiungibile. x, y, z, t 5 Roemer (1675): misura della velocità della luce TAB rB rA T T c T se rB rA se rB rA T è l’intervallo di tempo tra l’inizio o la fine di due eclissi successive di Io, misurato in 6 prossimità di O oppure di C, dove rA ~ rB Roemer (1675): misura della velocità della luce TCO nT rC rO 2UA nT c c Roemer, dai suoi dati, misurò: TCO nT 1000 s UA ~ 100 milioni di km c 2 108 m / s Già nel 1862, Foucault corregge questo valore, portandolo a 2,98·108 m/s, con una differenza rispetto al valore oggi accettato inferiore all’1% 7 La luce • Newton riteneva fosse costituita da particelle. A sostegno di ciò, egli portava come argomentazione il fatto che gli effetti di diffrazione tipici delle onde non erano mai stati osservati (Gli oggetti illuminati proiettano ombre dai contorni netti). • Huygens invece riteneva si trattasse di un’onda (longitudinale, per potersi trasmettere in un fluido continuo, l’etere). • Young (1802) osserva effetti interferenziali e interpreta ciò come una dimostrazione del fatto che la luce fosse un’onda longitudinale. • Fresnel e Arago (1819) dimostrano che la luce è un’onda trasversale. v • Me Me = modulo di elasticità La prima misura della velocità della luce è dell’astronomo olandese Roemer (1675), basata sulla osservazione dei satelliti di Giove (c ~ 2·108 m/s). 8