Scuola dell’infanzia e asilo nido integrato “Don Luigi Scartozzoni” Via Valpolicella,31 37020 Marano di Valpolicella (Vr) ANNO SCOLASTICO 2010/2011 INDICE IL PROGETTO EDUCATIVO pag. 4 I fondamenti ideali,culturali e pedagogici La scuola paritaria FISM La scuola paritaria nella comunità ecclesiale e civile La scuola e la famiglia LA NOSTRA SCUOLA pag. 11 Riferimenti storici Collocazione dell’istituzione scolastica Descrizione dell’istituzione scolastica • Spazi del nido • Spazi della scuola dell’infanzia • Risorse umane e professionali • Tipologia gestionale ORGANIZZAZIONE GENERALE E VITA DI SCUOLA pag. 26 Mensa Orario scolastico scuola dell’infanzia Orario scolastico nido integrato Calendario Assenze e riammissioni Organi collegiali • Assemblea generale • Collegio docenti interno • Consiglio di intersezione scuola dell’infanzia • Coordinamento FISM scuola dell’infanzia • Coordinamento FISM nido • Coordinamento didattico provinciale Norme sulla sicurezza degli ambienti 2 PROGETTAZIONE DELL’ATTIVITA’ DIDATTICA pag. 31 Formazione delle sezioni La giornata del bambino alla scuola dell’infanzia La giornata del bambino al nido Osservazione sistematica e conoscenza del bambino Mappa dei bisogni Contenuti e ipotesi progettuali • Unita’ di apprendimento • Mappa annuale scuola dell’infanzia • Mappa annuale sezione piccoli nido • Mappa annuale sezione grandi nido Valutazione Campi di esperienza Documentazione LA CONTINUITA’ EDUCATIVA pag. 62 La continuità orizzontale La continuità verticale FORMAZIONE DELLE INSEGNANTI pag. 67 INTEGRAZIONE pag. 68 ALLEGATI pag.70 3 4 1) FONDAMENTI IDEALI,CULTURALI E PEDAGOGICI Il progetto educativo della scuola dell’infanzia di ispirazione cristiana come quella di Marano, si fonda su alcuni principi di carattere generale che devono influenzare tutto il percorso dell’intero anno scolastico. Per le insegnanti è importante far intuire ai bambini che la vita e tutta la realtà hanno un senso e che tutti possiamo ampliare la nostra conoscenza sfruttando la ragione e l’intelletto che Dio ci ha donato,pur non riuscendo a capire tutto ma accettando i grandi misteri lasciando spazio alla fede. Partendo dalla centralità del bambino come soggetto di diritti,le insegnanti si propongono di concretizzare i principi ispiratori attraverso la trasmissione dei valori cristiani perché come dice B. Bettelheim: “Il compito più importante ed anche il più difficile per chi alleva un bambino è quello di aiutarlo a trovare un significato alla vita.”,ma anche di rispettare,valorizzare e arricchire il percorso educativo attraverso una progettualità mirata sulle caratteristiche di ogni bambino. Un bambino non solo capace di abilità e competenze,ma persona con una propria identità culturale,sociale e affettiva. Il progetto educativo rimane sostanzialmente stabile nel tempo ma può subire qualche aggiustamento o richiedere modificazioni in seguito a cambiamenti delle vita della scuola. E’ UNA SCUOLA: • di democrazia come “luogo di tutti e per tutti” e, quindi “di ciascuno per ciascuno” dove si realizzano autenticamente individualizzazione e personalizzazione dell’insegnamento e dell’educazione. • effettivamente pluralista che non si limita ad accogliere le “diversità”, ma le considera una ricchezza per valorizzare e promuovere l’identità personale e culturale di ciascuno 5 Considera il bambino protagonista del processo educativo, rispetta la sua identità, ne promuove lo sviluppo attraverso la risposta attenta e puntuale a tutte le sue esigenze materiali e culturali, psicologiche e spirituali; e ponendo al centro del proprio operare i valori: • della vita • dell’accoglienza • della condivisione • della solidarietà • della tolleranza • della pace • della religiosità Le “Indicazioni per il curricolo 2007”definiscono la scuola dell’infanzia di oggi “un sistema pubblico integrato in evoluzione,che rispetta le scelte educative delle famiglie e realizza il senso nazionale e universale del diritto all’istruzione”, essa si propone di promuovere in ogni bambino e bambina lo sviluppo : DELL’IDENTITA’ Imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell’affrontare nuove esperienze,imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona unica e irripetibile,sperimentare diversi ruoli e diverse forme di identità:figlio,alunno,compagno,maschio e femmina,abitante di un territorio,appartenente ad una comunità; DELL’AUTONOMIA Acquisizione della capacità di interpretare e governare il proprio corpo, partecipare alle attività nei diversi contesti,aver fiducia in sé e fidarsi degli altri,realizzare le proprie attività senza scoraggiarsi,provare piacere nel fare da sé e saper chiedere aiuto,esprimere con diversi linguaggi i sentimenti e le emozioni,esplorare la realtà e comprendere regole della vita quotidiana,partecipare alle negoziazioni e alle decisioni 6 motivando le proprie opinioni,le proprie scelte e i propri comportamenti,assumere atteggiamenti sempre più responsabili. DELLA COMPETENZA Imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione,l’osservazione e l’esercizio al confronto,descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali e condivise,rievocando narrando e rappresentando fatti significativi,sviluppare l’attitudine a fare domande,riflettere,negoziare i significati. DELLA CITTADINANZA Scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono attraverso le relazioni,il dialogo,l’espressione del proprio pensiero,l’attenzione al punto di vista degli altri, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri,porre le fondamenta di un abito democratico,eticamente orientato,aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomo-natura. 2) LA SCUOLA DELL’INFANZIA PARITARIA F.I.S.M. La Federazione Italiana Scuole Materne (FISM) di Verona opera nel solco della secolare tradizione educativa della chiesa veronese con l’intento di custodire e valorizzare quel capitale di culture e civiltà rappresentato dalle scuole dell’infanzia di ispirazione cristiana, frutto dell’opera lungimirante e feconda di tanti parroci e di congregazioni religiose. Attenta alle esigenze del nostro tempo ed in perfetta consonanza ed armonia con la dottrina cristiana della chiesa e con le indicazioni della moderna psico-pedagogia, la FISM ha elaborato un proprio progetto educativo. Esso costituisce una preziosa occasione per riflettere sulla identità cristiana dell’offerta formativa che salda le esigenze di modernità con la fedeltà alla tradizione 7 ed ai più forti valori, tanto importanti in una società complessa ,multietnica e multi religiosa qual è la nostra. 3)SCUOLA DELL’INFANZIA PARITARIA NELLA COMUNITA’ ECCLESIALE E CIVILE La scuola è aperta ai contributi della comunità civile ed ecclesiale ed esprime la propria originalità educativa e la propria disponibilità alla ricerca e alla sperimentazione, secondo le indicazioni per il curricolo Favorisce i rapporti con le altre Istituzioni scolastiche operanti sul territorio, per un confronto costruttivo ed una verifica della propria attività. Tiene rapporti e collabora con gli Enti locali e con le strutture centrali e periferiche dello Stato, nel rispetto delle reciproche autonomie e con gli Organismi Ecclesiali che operano nel campo dell’educazione. 4) SCUOLA DELL’INFANZIA E FAMIGLIA La scuola riconosce alla famiglia la primaria funzione educativa, sancita anche dalla Costruzione, e, con spirito di servizio, ne integra l’azione. Pertanto essa: • favorisce un clima di dialogo, di confronto e di aiuto nel rispetto delle reciproche competenze; • sollecita incontri occasionali con le famiglie e ne promuove altri in modo sistematico, allo scopo di consentire uno scambio di informazioni; • favorisce l’accoglienza personalizzata del bambino creando un clima sereno adatto a rendere meno traumatico il momento del distacco; • adotta particolari strategie per favorire l’integrazione di tutti i bambini nel nuovo contesto educativo e l’instaurazione di corretti rapporti con i coetanei e gli adulti; chiede ad entrambi i genitori collaborazione continua e costante in un rapporto di reciproca lealtà per garantire coerenza all’azione educativa. 8 Inoltre, fermo restando che ogni azione congiunta deve comunque salvaguardare la spontaneità del bambino, la scuola: • sensibilizza la famiglia affinché lo svolgimento di particolari momenti della vita scolastica, quali ricorrenze e incontri festosi, avvenga in forma di partecipazione attiva, discreta, rispettosa della tranquillità dei bambini e del loro inalienabile diritto di “star bene a scuola”; • organizza incontri di formazione con specialisti delle scienze dell’educazione per affrontare e approfondire tematiche relative all’impegno educativo comune; • offre ai genitori l’opportunità di consultare libri e riviste,opuscoli e materiale audiovisivo per facilitarli nell’affrontare situazioni particolari connesse col processo di crescita del bambino; • prevede il coinvolgimento nella vita scolastica anche di figure parentali diverse dai genitori per favorire lo sviluppo di una personalità affettivamente equilibrata; • promuove l’integrazione scolastica per i bambini diversamente abili mediante una metodologia educativa che armonizza l’assetto organizzativo della scuola con le caratteristiche individuali del soggetto in difficoltà; • favorisce, in presenza di situazioni ambientali multiculturali e plurietniche, l’inserimento di bambini appartenenti a culture, razze e religioni diverse facendo leva sui punti d’incontro fra le specifiche esigenze e il progetto educativo della scuola. La scuola dell’infanzia di ispirazione cristiana: • si impegna ad assicurare a tutti i bambini che la frequentano una formazione di base che realizzi, sul piano educativo, un’effettiva parità attraverso un progetto che ha trovato la conferma della sua validità nelle molteplici esperienze della tradizione educativa della Chiesa. • considera il bambino protagonista del proprio processo di sviluppo in quanto soggetto di diritti, ne rispetta le personali caratteristiche e ne favorisce la maturazione globale nell’ambito di una concezione cristiana della vita e del mondo. 9 Alle insegnanti, per operare nella scuola materna di ispirazione cristiana, vengono richieste quattro condizioni irrinunciabili: • Una sicura scelta di fede che si traduca in testimonianza continua dei valori cristiani e che connoti l’attività professionale in termini di coerente adesione ed esemplarità. • La piena disponibilità ad essere educatori coerenti sul piano dei comportamenti e delle scelte operative con i valori nei quali si dichiara di credere, in modo che ognuno diventi modello ideale agli occhi del bambino. • Una corretta formazione culturale in ordine ai valori, ai contenuti, alle metodologie della comunicazione caratteristici della società contemporanea. • Un’aggiornata competenza professionale e, insieme, una capacità di programmazione e progettazione collegialmente finalizzata a fornire funzionali risposte ai problemi di ogni bambino. 10 SEZIONE A: IL CURRICOLO IMPLICITO 1) RIFERIMENTI STORICI L’ edificio che è sede della scuola materna parrocchiale fu costruito nell’anno 1910. In origine solo il primo piano era adibito a sede della scuola materna e comprendeva la cucina, il refettorio, l’aula e il reparto destinato ad ospitare le suore; tutto il piano terra invece, era un unico locale destinato alla lavorazione della frutta. Le suore furono chiamate nell’anno 1911 dal parroco di allora Don Luigi Scartozzoni alla cui memoria è intitolata la scuola stessa, perché a lui se ne deve l’istituzione. Le suore appartenevano alla “Congregazione Suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo” di Torino e sono rimaste fino a giugno del 1993. Furono quasi sempre in quattro, per qualche periodo anche in cinque: la superiora, insegnante di scuola materna, la cuoca, un’ insegnante di scuola elementare e una maestra di ricamo. Per quanto riguarda l’edificio bisogna ricordare che circa trent’anni or sono fu opportunamente riadattato tutto il piano terra e in esso furono ricavati i locali necessari per il funzionamento della scuola materna. Dopo che le suore si sono ritirate la scuola ha continuato a funzionare grazie ai genitori volontari e alla partecipazione della Comunità Parrocchiale. Attualmente la scuola funziona con tre insegnanti nella scuola dell’infanzia, tre all’asilo nido, una cuoca e un’assistente. L’organizzazione degli spazi è stata modificata per creare un’ ambiente più motivante ed accogliente per i bambini. L’edificio è stato ristrutturato nel 2000 e, il 14 gennaio 2002, nasce l’asilo nido integrato “La collina in fiore” che accoglie i bambini da uno a tre anni. 11 2) COLLOCAZIONE DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA NELLA REALTA’ SOCIO AMBIENTALE La scuola dell’infanzia e l’asilo nido integrato di Marano si trovano in un piccolo paese della Valpolicella ed è situata nel cuore del centro abitato. Accoglie i bambini provenienti da Marano capoluogo, da alcune contrade sparse nel territorio, dalla frazione di San Rocco e da alcuni comuni vicini. È un territorio vasto con caratteristiche geografiche ed economiche diverse: si va da una zona di bassa collina, dove è presente il centro abitato in via di espansione dotato dei servizi essenziali, ad una zona di alta collina, in cui prevalgono le abitazioni sparse e dove è necessario provvedere autonomamente a qualsiasi esigenza. In questi ultimi anni c’è stato un incremento di nuove famiglie provenienti da altre località e di conseguenza è aumentato il numero di bambini residenti e frequentanti la scuola dell’infanzia e l’asilo nido. Pur essendo un territorio prevalentemente agricolo e artigianale, i genitori dei bambini frequentanti operano quasi tutti in altri settori lavorativi. L’aumento del livello culturale ed economico delle famiglie ha elevato e diversificato la richiesta formativa verso i propri figli. In alcune strutture del paese è offerta la possibilità ai bambini di partecipare ad attività di carattere ludico e motorio in momenti extrascolastici; inoltre da alcuni anni 12 il comune mette a disposizione la Sala Polifunzionale per la rappresentazione di spettacoli di vario genere ( teatrali, musicali, cineforum….) per tutta la popolazione e alcuni momenti sono riservati ai bambini. Nel paese sono presenti alcune realtà multietniche richiamate nel nostro paese dalle possibilità lavorative; questa realtà impegna la scuola a creare un ambiente educativo che accolga i bambini con attenzione ma nello stesso tempo che sia un’occasione di crescita umana e culturale per tutti 13 3) DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA SCOLASTICA 14 La scuola dell’infanzia è uno spazio fisico e psicologico che deve necessariamente divenire per il bambino un ambiente motivante ed accogliente che sappia soddisfare i suoi desideri e le sue curiosità. È cura delle insegnanti utilizzare al meglio le risorse e gli spazi disponibili. L’edificio è disposto su due piani; una parte del piano inferiore è adibito all’asilo nido integrato con un’entrata indipendente; il nido è un servizio che può accogliere venti bambini di età compresa tra uno e tre anni, suddivisi in due sezioni/ sottogruppi. Il contesto sia fisico che psicologico in cui vivono i bambini e le bambine ed i legami che essi costruiscono con le persone che li circondano esercitano un forte influsso sullo sviluppo della personalità, intelligenza e sull’espressione delle potenzialità individuali. I bambini da zero a tre anni si relazionano al mondo principalmente attraverso il corpo. Mediante la corporeità ed i cinque sensi i bambini esperiscono sulla realtà, agendo da protagonisti, scoprendola piano piano e “facendola propria”. Per favorire un processo di sviluppo armonico è importante che ogni bimbo e bimba si sentano accolto/a in un contesto facilitante, fornito di “comfort” fisici, emotivi, affettivi e cognitivi. Questo rappresenta una base sicura per i bambini, da cui possono iniziare ad affrontare il mondo, sperimentandosi verso la propria crescita. Gli spazi del nido sono così organizzati: • un ingresso, luogo di accoglienza e di comunicazione con le famiglie • un’aula per la sezione dei piccoli, che questo anno educativo la sezione “Piccoli” è costituita da cinque bambini di età omogenea, compresa tra 12 e 18 mesi. Si tratta di un gruppo interamente di nuova formazione. Gli ambientamenti, iniziati a settembre, riprenderanno nei mesi di gennaio, febbraio e marzo, con l'inserimento di tre bambini di età compresa tra 12 e 13 mesi. 15 Proprio perché gli ambientamenti continueranno in corso d'anno si cerca di creare uno spazio fisico ed un contesto il più possibile rassicurante, capace di contenere emotivamente il gruppo di bambini e valorizzante le relazioni. ha subito, in questo anno educativo, delle variazioni inerenti agli spazi. All’interno della sezione sono predisposti i seguenti angoli: L’angolo della psicomotricità è costituito da una macrostruttura in gommapiuma sulla quale i bambini possono compiere un percorso di scalette, piccoli scivoli ed un tappeto gigante su cui, dopo aver acquisito stabilità ed equilibrio nella posizione eretta, potranno trovare il coraggio di tuffarsi.Questo angolo assume, inoltre, una forte valenza affettiva, in quanto le strutture morbide, arricchite con cuscini, fungono da contenitore emotivo. Qui si potranno sperimentare camminamenti mettendo progressivamente alla prova le proprie capacità motorie, ma si ritroverà in esso anche un luogo dedicato alle coccole dell’educatrice ed ai contatti con i pari in un’atmosfera tranquilla. E’ molto importante considerare che i bambini in queste fasi evolutive hanno una grande vivacità istintuale che li spinge, da una parte a lanciarsi nella sperimentazione e nella conquista del mondo ricercando l’affermazione della propria autonomia e, dall’altra ad avere bisogno di contenimento e di sostegno da parte dell’ambiente. L'angolo dell'affettività è costituito da un tappeto grande, un divanetto e alcuni cuscini di varie dimensioni. Questo spazio rappresenta l'angolo delle coccole, del contenimento affettivo ed emotivo, e del rilassamento. Le proposte di gioco in questo spazio sono di tipo “tranquillo” e la mediazione dell'educatrice facilita l'approccio e gli scambi tra pari in situazioni armoniose. Si possono sfogliare libricini, leggere piccole storie, guardare con stupore le bolle di sapone, riscoprire le scatole dell'affettività personali, esplorare i materiali del “Cestino dei Tesori”,... A parete sono presenti due pannelli che rendono ancora più accogliente questo angolo, conferendo senso di contenimento emotivo allo spazio. Inoltre sempre sulla 16 parete si trova uno specchio, nel quale i bambini si guardano con curiosità e, gradualmente, imparano a riconoscersi nell'evoluzione del processo di identificazione. Lo scaffale dei giochi presente in sezione è costituito da cassettoni liberamente accessibili dai bambini. Qui si trovano varie tipologie di giochi: costruzioni, libricini, bambole, palle ed incastri. Gli oggetti proposti variano periodicamente, seguendo e rispettano i bisogni ed i desideri dei bambini e delle bambine e mantenendo viva la loro naturale propensione all'esplorazione ed alla scoperta.In due cassetti sono contenute varie tipologie di materiale non strutturato che costituiscono il “Cestino dei Tesori”. Alcuni esempi sono: piccole bottiglie, barattoli di latta, scatoline di carta, pezzi di stoffa, legnetti, piccoli contenitori di plastica,... Il punto forza di questa proposta educativa è che ciascun bambino e bambina può mettersi in gioco spontaneamente e con creatività, esprimendo il suo essere unico, sperimentando sensazioni tattili, uditive, visive ed evolvendo le proprie capacità cognitive e relazionali. Il “Cestino dei Tesori” è un'esperienza proposta sempre con la mediazione dell'adulto. E' presente in sezione una piccola struttura in legno costituita da due cassetti contenenti macchinine e un piccolo scivolo sul quale farle scorrere. Appeso ad una delle pareti troviamo il “Trenino dell’Appello”, un trenino di stoffa colorata che i bambini, ogni mattina, arricchiscono con la loro fotografia nel divertente gioco del “Chi c’è e Chi non c’è”: un rito per salutarsi e ritrovarsi al nido. *un’aula per la sezione dei grandi: La sezione “Grandi” è formata da un gruppo omogeneo di bambini che, attualmente, ha un’età compresa tra i 20 e i 30 mesi. Sei bambini appartenenti a questo gruppo hanno già vissuto il proprio percorso al nido nel precedente anno educativo, mentre un bambino è stato inserito nel mese di settembre. La sezione “Grandi” si arricchirà con l'ambientamento di un altro bambino nel mese di gennaio 2011. 17 Si tratta di un gruppo che, dopo la frequentazione dell’anno educativo in corso, vivrà il passaggio alla scuola dell’infanzia. Per questa fascia evolutiva le proposte educative sembrano non essere mai abbastanza; tanta è la curiosità e la voglia di sperimentare di ognuno. Il gruppo, già a settembre, si presenta compatto, in quanto tutti hanno vissuto, insieme, un anno di asilo nido, nel quale sono nate e cresciute significative relazioni tra i pari ed in cui hanno costruito un legame particolarmente intenso con l’educatrice di riferimento. Per questi motivi i bimbi sanno già muoversi negli spazi e con le persone con una certa sicurezza, creando autonomamente ricchi spunti di organizzazione dei giochi e di interazioni dinamiche con i pari e gli adulti. Il gruppo diviene contesto ricercato per il gioco e per l’identificazione del sé e dell’altro, facilitando l’apprendimento dei bambini stessi. L’allestimento della sezione è pensato per sostenere e promuovere situazioni di scambio linguistico, di progettualità, di raccoglimento, di gioco simbolico, logicorappresentativo e motorio. I bambini che vivono questa fase di sviluppo hanno una buona padronanza dei propri movimenti: camminano e si spostano con disinvoltura, sperimentano nuove abilità motorie ed affinano la presa, rendendo sempre più precisa la manipolazione. Lo spazio è, quindi, articolato, adatto a consentire la ricerca, a facilitare la sperimentazione e a marcare le sensazioni e le percezioni, orientandole alla conoscenza e competenza di sé e dell’ambiente. L’angolo simbolico è costituito da una cucinetta in legno, a misura di bambino, con sportelli da aprire, lavandino e fornelli. All’interno delle piccole credenze, facilmente accessibili dai bambini, sono predisposti oggetti come posate, piatti, bicchieri e tazzine, oltre ad alcuni barattoli contenenti farine, legumi, pasta e riso crudi,…Tali materiali hanno lo scopo di richiamare e riprodurre il più fedelmente possibile la realtà perché il gioco del “far finta di…” rimanda all’esperienza quotidiana e dà voce ad un processo di imitazione nel bambino di ciò che vive ed esperisce nel contesto 18 familiare, interiorizzandolo. Accanto troviamo anche una piccola asse da stiro che i bambini sperimentano imitando in tutto e per tutto la loro mamma. Il centro di interesse è arricchito da un piccolo angolo con lettini, bamboline, seggiolone per la pappa e cremine dove si valorizza il piacere di “prendersi cura di…” e nel quale si fanno curiose scoperte sul proprio corpo investendo su un oggetto simbolico, quale è la bambola. L’angolo dei giochi tranquilli è composto da un morbido tappeto che regala un senso di raccoglimento, su cui ci si può rilassare, si può chiacchierare o si possono cantare canzoncine. I soffici cuscini stimolano l’accoccolarsi e l’avvicinamento tra pari per condividere esperienze di interazione emotiva e linguistica. Accanto si trovano alcune ceste con diversi tipi di costruzioni che i bambini possono esplorare e sperimentare in tutta tranquillità ed autonomia. L’angolo della lettura e dei racconti è un centro di interesse particolarmente curato. Si tratta di un angolo “semichiuso”, costituito da una libreria in legno che espone una gamma di libricini, storie e racconti da sfogliare singolarmente, in compagnia dell’amico preferito o con la mediazione dell’educatrice. A dare il senso di raccoglimento sono una poltroncina ed un divanetto a misura di bambino posti di fronte e a fianco della libreria. I bambini sono stimolati ad un approccio alla lettura, anche autonomamente e, al contempo, sono contenuti e portati ad una maggiore concentrazione e dedizione ai libricini scelti. I libretti proposti sono vari nelle forme, nei colori i soprattutto nella tipologia di storie raccontate che vanno dalle favole a brevi racconti di vita quotidiana con personaggi nei quali i bambini possono identificarsi. A parete vi è un grande specchio attraverso il quale ogni bambino può sperimentare l’identificazione del sé e la differenziazione dall’altro. Il tavolo azzurro viene utilizzato nelle routine della merenda al mattino e del pranzo, che si effettuano quotidianamente in sezione. Viene altresì utilizzato per lo svolgimento delle attività ludiche strutturate. 19 I giochi proposti toccheranno ed approfondiranno tutti i campi di esperienza: si faranno attività di tipo manipolativo, sensoriale, costruttivo e grafico-pittorico. Appeso ad una delle pareti troviamo il Trenino Dell’Appello, un trenino di stoffa colorata che i bambini, ogni mattina, arricchiscono con la loro fotografia nel divertente gioco del “Chi c’è e chi non c’è”, un rito per salutarsi e ritrovarsi al nido. Infine è presente il Cartellone Del Cameriere, sul quale compaiono i nomi dei bambini che di volta in volta si turneranno nel divertente e “responsabile” gioco di portare la pappa ai propri compagni. • Una stanza per il riposo pomeridiano, con lettini fatti su misura e personalizzati con le fotografie di ogni bambino L’altra parte del piano inferiore è riservata all’entrata alla scuola dell’infanzia; in questo luogo si trova un piccolo angolo adibito a biblioteca e gli armadietti dove i genitori possono aiutare i bambini a mettere le loro cose personali per poi accompagnarli al piano superiore dove le insegnanti li aspettano. Le altre stanze del piano inferiore sono adibite alla lavanderia, alla sala da pranzo con un bagno per i bambini, e alla cucina della scuola con annesso un bagno e lo spogliatoio per la cuoca. 20 Al piano superiore, dove si può accedere con una scala interna o con un ascensore, si trova la scuola dell’infanzia organizzata con criteri elaborati e condivisi dalle insegnanti che possono essere così riassunti: • la caratterizzazione accogliente delle stanze • la praticità • la sicurezza • la funzionalità • l’età dei bambini (per le aule) • l’ordine interno Gli spazi della scuola dell’infanzia sono così organizzati: • salone polifunzionale: strutturato per favorire i giochi di aggregazione in piccoli gruppi di bambini nei vari angoli o centri di interesse. Il salone è stato così organizzato con la consapevolezza di dover offrire al bambino una molteplicità di proposte articolate e distinte che diventano precisi punti di riferimento per i bambini in cui proiettare bisogni personali affettivi, ludici, relazionali e cognitivi. In questo spazio si trovano: - angolo morbido - angolo della casetta e dei travestimenti - angolo delle costruzioni (morbide, clippo, cubetti) - angolo delle macchinine - un grande tappeto posto al centro del salone per i momenti comunitari - angolo per il materiale audiovisivo 21 - angolo multiuso: manipolazione, grafico pittorico, musicale (l’angolo viene periodicamente modificato per permettere ai bambini di fare più esperienze) • un’ aula per la sezione dei piccoli (doppio uso) nella quale si trovano: - angolo del gioco destrutturato - angolo della casetta - angolo dell’identità - angolo del tappeto morbido e dei libri - spazio per il riposo pomeridiano. • un’ aula per la sezione dei medi nella quale si trovano: - angolo del gioco destrutturato - angolo morbido, dei libri e della conversazione - angolo della cucinetta - angolo delle costruzioni • un’aula per la sezione dei grandi nella quale si trovano: - angolo del gioco destrutturato - angolo dei libri e della conversazione - spazio per i giochi da tavolino in cui si trovano giochi specifici legati alla logico-matematica e alla motricità fine. 22 • servizi igienici: ci sono tre servizi igienici per ciascun gruppo di bambini, di cui uno è stato attrezzato con fasciatoio e riduttore per il wc, per il bambino diversamente abile • servizi per le insegnanti e per i disabili con un antibagno multifunzionale • un terrazzo protetto con ringhiera che potrà servire come spazio esterno • spazio esterno: alla scuola si trova un cortile del quale una parte, divisa dall’altra con una staccionata, è riservata ai bambini dell’asilo nido ed è strutturata con giochi specifici per l’età 1-3 anni l’altra, strutturata per i bambini della scuola dell’infanzia, offre uno spazio per i giochi di movimento dov’è collocata inoltre una grande sabbiera, e uno spazio adibito a giardino in cui sono state collocate alcune macrostrutture utilizzate anche dai bambini del nido nel momento in cui il grande gruppo dei bambini della scuola dell’infanzia non è presente. 23 * RISORSE UMANE E PROFESSIONALI Alla scuola dell’infanzia sono presenti tre insegnanti a tempo pieno in possesso di regolare titolo di studio e un’insegnante di sostegno con laurea in scienza dell’educazione. Tutte e tre le insegnanti hanno già conseguito il diploma di abilitazione all’insegnamento per la scuola dell’infanzia; inoltre è presente un’operatrice ULSS e un’assistente alla comunicazione (lettrice) per aiutare un bambino ipovedente. All’asilo nido prestano servizio due educatrici a tempo pieno e una ad orario ridotto in possesso di regolare titolo di studio. Il personale è composto inoltre da una operatrice di cucina, da un’assistente che svolge le pulizie della scuola e da una segretaria che svolge le attività amministrative d’ufficio; inoltre alcune persone operano come volontari e si rendono disponibili quando è richiesto il loro aiuto secondo la necessità della scuola. La scuola si avvale di altre figure professionali, oltre le insegnanti, in progetti di integrazione della programmazione annuale. La scuola riceve mensilmente le rette per la refezione dai genitori dei bambini iscritti ed annualmente contributi ordinari dal Comune, dalla Regione Veneto e dal Ministero della Pubblica Istruzione Università e Ricerca. Vi sono inoltre saltuari contributi straordinari da altri enti. * TIPOLOGIA GESTIONALE La scuola dell’infanzia e il nido integrato è amministrata da un COMITATO DI GESTIONE composto da: il presidente,il segretario tesoriere e tre membri eletti dall’Assemblea Genitori, il parroco, la coordinatrice dell’attività educativa, un rappresentante del Consiglio pastorale parrocchiale e un rappresentante del Comune, Il comitato dura in carica 3 anni e si riunisce qualvolta sia necessario per esaminare i problemi e trovare le soluzioni più idonee. Durante l’anno convoca le assemblee dei genitori e organizza incontri formativi con esperti. Per il triennio 2010/2013 il comitato è composto dai seguenti genitori: 24 PRESIDENTE GIACOMO BORGHETTI SEGRETARIO CRISTINA PADOVANI MICHELE CARRARA MEMBRI DEL CONSIGLIO DARIO MARCONI ILLARIA SPERI VICE PRESIDENTE DON ANDREA RONCONI (parroco pro tempore) COORDINATRICE FERRIGHI SARA (dal 02/09/08 ) RAPPRESENTANTE CONSIGLIO DIEGO ANTOLINI PASTORALE RAPPRESENTANTE CONSIGLIO FRACCAROLI COSTANTINA COMUNALE 25 4)ORGANIZZAZIONE GENERALE E VITA DI SCUOLA Mensa La scuola offre il servizio di mensa gestito da una cuoca che, usufruendo dell’apposito spazio cucina a norma di legge e nel rispetto delle norme HACCP, prepara giornalmente i pasti attenendosi ad una tabella dietetica e ad un menù stagionale mensile predisposto dall’ASL locale. Il menù completo viene consegnato ai genitori a inizio anno Orario scolastico per la scuola dell’infanzia La scuola è aperta dal LUNEDI’ al VENERDI’ dalle ore 7.30 alle ore 16.30. L’orario di entrata è dalle ore 7.30 alle ore 9.00. L’orario di uscita è dalle ore 16.00 alle ore 16.30 La scuola inizia il giorno 13 settembre 2010 e terminerà il 30 giugno 201011 Le persone che accompagnano i bambini devono rispettare l’orario di entrata e di uscita per non ostacolare il corretto svolgimento dell’attività scolastica. I bambini possono essere accompagnati a casa solo da persone precedentemente conosciute dalle insegnanti e maggiorenni; Eventuali entrate e/o uscite fuori orario, devono essere preventivamente concordate con le insegnanti e limitate a brevi periodi e per particolari necessità orario scolastico per l’asilo nido integrato Il servizio di nido integrato è aperto dal lunedì al venerdì dalle 7:30 alle 16:30, con flessibilità di entrata dalle 7:30 alle 9:00 e di uscita dalle 15:30 alle 16:30. E’ inoltre possibile la frequenza dei bambini con orario parziale dalle 7:30 alle 13:30, con uscita dalle 12:30 alle 13:30. 26 L’unica eccezione rispetto all’orario della scuola dell’infanzia viene fatta in luglio che prevede l’apertura del nido per tutto il mese con orario intero Calendario per l’anno scolastico2010/2011CAMBIARE DATA DI INIZIO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA lunedì 13 settembre 2010 DATA DI TERMINE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA 29 giugno 2011 DATA DI INIZIO DELL’ASILO NIDO: lunedì 6 SETTEMBRE 2010 DATA DI TERMINE DELL’ASILO NIDO: venerdì 29 LUGLIO 2011 FESTIVITA’ E VACANZE SCOLASTICHE: - tutte le domeniche (con esse coincide il 1 maggio 2011) - lunedì 1 novembre, festa di tutti i Santi - da domenica 05/12/10 a mercoledì 08/12/2010 (ponte dell’immacolata concezione) - da venerdì 24/12/ 2010 a domenica 09/01/ 2011 compresi (vacanze natalizie) - da domenica 06/03/11 a mercoledì 09/03/11compresi (carnevale e mercoledì delle ceneri) - da giovedì 21/04/11a martedì 26/04/11 compresi (vacanze pasquali) - da giovedì 02/06/11a domenica 05/06/11 compresi (festa nazionale della Repubblica) - venerdì 1/07/11 recupero festività Santo Patrono ( solo asilo nido) (Il calendario scolastico ha seguito le indicazioni della Regione Veneto per le scuole dell’infanzia. Considerato che, a norma della legge 53/2003, le scuole devono assicurare agli utenti un minimo obbligatorio di 215 e un massimo di 220 giorni di attività, la nostra scuola assicura un monte ore annuo pari a 220 giorni di funzionamento.) Assenze e riammissioni Per le riammissioni a scuola dopo la malattia, è necessario il certificato del pediatra che certificherà l’idoneità alla frequenza qualora l’assenza sia superiore ai 5 giorni consecutivi, compresi sabato e domenica se all’interno dei 5 giorni e non a completamento. Ciò significa che il bambino necessita di certificato dal 7° giorno di assenza. Le assenze per altri motivi devono essere giustificate per iscritto dai genitori. 27 * ORGANI COLLEGIALI Nella nostra scuola le scelte metodologiche e le strategie da attuare vengono fatte collegialmente. Vengono attuati i seguenti organi collegiali: - ASSEMBLEA GENERALE: convocata dal presidente e/o dalla direttrice per scopi informativi e formativi. L’assemblea è convocata dal comitato di gestione almeno due volte all’anno. - COLLEGIO DOCENTI INTERNO:composto dalle insegnanti, è il luogo privilegiato per la riflessione professionale e per la progettazione degli itinerari educativi. Ogni settimana, nell’ambito dell’incontro di interclasse, viene programmata l’organizzazione giornaliera delle attività per procedere uniformemente con i progetti in corso. Le educatrici dell’asilo nido programmano la loro attività mensilmente. Durante il corso dell’anno scolastico sono previsti anche degli incontri tra le insegnanti della scuola dell’infanzia e le educatrici dell’asilo nido per progettare un percorso di integrazione che cerca di unificare le due realtà e per dare l’opportunità ai bambini di vivere una continuità positiva favorendo un’intesa metodologica condividendo la stessa idea di bambino (PROGETTO PONTE) - CONSIGLIO DI INTERSEZIONE SCUOLA DELL’INFANZIA: è costituito dalle insegnanti e dai rappresentanti di sezione eletti dai genitori; il consiglio di intersezione si riunisce una volta ogni due mesi e ha il compito di formulare proposte in ordine all’azione educativa e didattica, iniziative di sperimentazione e si agevolano ed estendono i reciproci rapporti tra docenti, genitori e bambini. Inoltre ha la funzione di esprimere parere sul programma di 28 sperimentazione educativa comprendente attività scolastiche integrative di cui all’art. 2 della legge 4/8/1977 n 517. - COORDINAMENTO DI ZONA F.I.S.M SCUOLA DELL’INFANZIA.: con la presenza della coordinatrice di zona F.I.S.M., rappresenta un utile e prezioso momento di confronto e maturazione con le colleghe di altre scuole dell’infanzia di zone circostanti. In questo contesto avvengono scambi produttivi di esperienze, scelte metodologiche e condivisione di progetti…. - COORDINAMENTO DI ZONA F.I.S.M ASILO NIDO INTEGRATO: le educatrici sono seguite da una coordinatrice F.I.S.M. che riunisce periodicamente le insegnanti dei nidi di zona per un confronto collegiale e per un approfondimento della metodologia osservativa attraverso la discussione in gruppo. A questi incontri, oltre alle educatrici, è presente anche la coordinatrice della scuola. - COORDINAMENTO PEDAGOGICO DIDATTICO PROVINCIALE: le insegnanti fanno parte di un coordinamento pedagogico didattico provinciale che, con i vari incontri annuali, costituisce una positiva realtà tesa a rafforzare l’immagine della scuola dell’infanzia d’ispirazione cristiana e migliora la qualità della proposta educativa. 29 * NORME SULLA SICUREZZA DEGLI AMBIENTI La scuola si è adeguata alle richieste della legge 626/94 per le normative sulla sicurezza degli ambienti e ha provveduto ai necessari lavori richiesti grazie alla ristrutturazione dell’edificio. Nell’arco dell’anno scolastico vengono programmate almeno tre date per le prove di evacuazione dell’edificio scolastico in riferimento a situazioni di terremoto, incendio interno ed esterno alle aule o all’edificio scolastico. Queste prove coinvolgono tutta la popolazione scolastica, le insegnanti e il personale ATA ed eventuali ospiti presenti a scuola. Sia la scuola dell’infanzia che l’asilo nido sono dotate di cassetta di primo soccorso periodicamente rifornita del materiale necessario. La scuola è dotata di un registro della sicurezza antincendio per crolli, verifiche, interventi di manutenzione, informazione e formazione del personale. Tale registro viene compilato e aggiornato dal personale competente. La scuola si avvale della consulenza-collaborazione di un esperto esterno per la sicurezza, ing. Bocchio Stefano il quale *identifica e valuta i rischi per la sicurezza e la salute del personale e dei bambini ed elabora il documento di valutazione dei rischi *predispone il Piano di emergenza da attuare in caso d’incendi e pericoli gravi *aggiorna il documento di valutazione dei rischi Tutto il personale della scuola è in possesso di attestato antincendio e primo soccorso. La scuola si avvale inoltre di un medico aziendale privato per un controllo periodico del personale ausiliario e del personale docente 30 SEZIONE B: IL CURRICOLO ESPLICITO 5)PROGETTAZIONE DELL’ATTIVITA’ DIDATTICA * Formazione delle sezioni La scuola dell’infanzia accoglie quest’anno 45 bambini suddivisi in tre sezioni. Le sezioni sono formate da bambini di età omogenea per la realizzazione di progetti e laboratori specifici,ma si garantiscono momenti di attività per gruppi eterogenei: -durante l’accoglienza del mattino -durante i momenti di gioco libero -durante la preparazione di feste (Natale,carnevale,festa del bambino..) -eventuali momenti specifici di intersezione programmati. Durante il pomeriggio, mentre i bambini grandi e medi svolgono l’attività, i più piccoli riposano. Quest’anno la scuola accoglie un bambino con disabilità visive e motorie, che verrà seguito da personale specializzato. Tutto il personale sarà disponibile a soddisfare i suoi bisogni con particolare attenzione alla strutturazione degli spazi e nell’uso dei materiali ( vedi sezione 8 “Integrazione” ) All’asilo nido integrato sono iscritti quest’anno 15 bambini divisi in due sezioni: *la sezione piccoli accoglie un gruppo di età omogenea composta da 8 bambini a partire dai 12 mesi. *la sezione dei grandi accoglie un gruppo di 7 bambini di età compresa tra i 19 e i 36 mesi 31 La giornata del bambino alla scuola dell’infanzia TEMPI ORE 7.30-9.00 AGGREGAZIONE • tutti i bambini • gruppi spontanei nel ENTRATA: accoglienza ATTIVITA’ • attività affettive e relazionali cortile o nel salone Ore 9.15-10.00 * condivisione di giochi socializzanti, canzoni,scambio di ATTIVITA’ DI ROUTINE • tutti i bambini in salone esperienze, racconto di una storia, merenda e preghiera Ore 10.00-11.30 • appello • attività inerenti al progetto in corso • gruppo sezione • ATTIVITA’ IN SEZIONE attività di I.R.C. una volta la settimana Ore 11.30-13.00 • progetti di arricchimento • igiene personale ATTIVITA’ DI ROUTINE • grande gruppo • pranzo e riordino Ore 13.00-13.30 • grande gruppo • gioco libero in salone o in GIOCO SPONTANEO cortile Ore 13.30-15.30 RIPOSO PER I PICCOLI • gruppi di età omogenea • riposo • attività strutturata in ATTIVITA’ STRUTTUTRATE sezione PER MEDI E GRANDI Ore 16.00-16.30 USCITA • grande gruppo • merenda • gioco organizzato in salone o in cortile 32 La giornata del bambino al nido TEMPI ORE 7.30-9.00 AGGREGAZIONE • tutti i bambini • gruppi spontanei nel ENTRATA: accoglienza ATTIVITA’ • relazionali cortile o nelle sezioni • Ore 9.15-10.00 esperienze affettive e • ATTIVITA’ DI ROUTINE suddivisione dei bambini gioco dell’appello e merenda nelle due sezioni di appartenenza Ore 10.00-11 • ESPERIENZE STRUTTURATE Ore 11-12.30 formazione di due gruppi • di età omogenea • ATTIVITA’ DI ROUTINE esperienze inerenti al progetto in corso suddivisione dei bambini • cure personali nelle due sezioni di • pranzo • gioco libero nelle sezioni • cure personali • riposo i bambini che effettuano il • merenda tempo pieno al nido • giochi tranquilli appartenenza Ore 12.30-13.30 GIOCO SPONTANEO • grande gruppo Possibilita di uscita per il tempo part-time Ore 13-15 • RIPOSO Ore 15.30-16.30 USCITA i bambini che effettuano il tempo pieno al nido • 33 * Osservazione sistematica e conoscenza del bambino La scuola dell’infanzia si avvale di tutte le strategie e le strumentazioni che consentono di orientare, sostenere e guidare lo sviluppo e l’apprendimento del bambino. Tra i di versi modi di progettare le insegnanti hanno scelto per questo anno scolastico, un percorso intitolato “E’ bello andare a scuola” sviluppato attraverso unità di apprendimento con una struttura pluridisciplinare delle attività che hanno come contesto di riferimento il rapporto del bambino con sé stesso e con gli altri. L’organizzazione del progetto vuole fornire delle situazioni aperte agli sviluppi determinati dagli interessi del bambino. Il personaggio principale del percorso sarà il pesciolino Arcobaleno e verranno affrontati temi importanti quali: sentimenti ed emozioni, legami e rapporto con gli altri, generosità,integrazione e accettazione del “diverso” Tutto il percorso viene descritto nella programmazione didattica annuale Per l’osservazione vengono utilizzati i seguenti strumenti: • APPUNTI: per osservazioni periodiche; • INTERVISTE AI BAMBINI: per far emergere dati e informazioni • GRIGLIE: strumenti ideali per registrare comportamenti, utili per descrivere capacità dei bambini in situazioni concrete in modo organizzato e pratico; • DIARIO:osservazioni libere; • VIDEOREGISTRAZIONI:consentono una lettura in differita di alcuni specifici momenti • FOTOGRAFIE:interazione non verbale Per le osservazioni all’asilo nido vengono utilizzati *Scheda di verifica ambientamenti *Scheda di osservazione intermedia a febbraio e a maggio 34 *Mappa dei bisogni e dei problemi I bisogni comuni ai bambini sono quelli indicati dalla ricerca psico-pedagogica e riaffermati più volte anche nelle carte internazionali dei diritti dell’infanzia; la soddisfazione di tali bisogni in famiglia e nelle istituzioni educative favorisce un’equilibrata crescita cognitiva affettiva e relazionale. -I bambini hanno bisogno di essere accolti e accettati per quello che sono -devono essere non solo capiti ma anche e soprattutto compresi. -hanno la necessità primaria della sicurezza -hanno il bisogno di essere riconosciuti come persone. -devono avere la possibilità di giocare,di esplorare e di apprendere -hanno la necessità di ottenere tutte le condizioni per poter diventare autonomi al fine di poter accrescere la propria autostima -hanno il bisogno di essere apprezzati attraverso il riconoscimento e la valorizzazione di quanto già sanno -hanno il bisogno di comunicare in molteplici forme per conoscere se stessi e gli altri -hanno il bisogno di capire la realtà -hanno il bisogno del riconoscimento e dello sviluppo dei propri talenti. L’asilo nido integrato è un contesto educativo volto a soddisfare i bisogni affettivi relazionali e cognitivi dei bambini e delle bambine, oltre alla loro cura e al loro accadimento. I bambini così piccoli seguiti fuori casa hanno il diritto ad una relazione affettuosa con una persona che si occupa di loro in particolare,hanno il diritto di esplorare e sperimentare materiali adatti alla loro età,nonché di sentirsi riconosciuti nel loro linguaggio e rispettati nella loro cultura. 35 Grande importanza per il benessere dei bambini ha la relazione tra gli adulti che sono loro vicini, affinchè il contesto che li circonda sia il più possibile armonico ed equilibrato Abraham Harold Maslow, psicologo statunitense, divenne noto per aver ideato, negli anni '50, una gerarchia dei bisogni umani, la cosiddetta "Piramide di Maslow". La teoria della piramide dei bisogni umani si basa sul concetto che l'uomo ha dei bisogni da soddisfare che partono da quelli primari (o fisiologici) per arrivare a quelli che servono per realizzarsi compiutamente. Se i bisogni alla base della piramide non sono soddisfatti, l'uomo non può progredire. La scala di bisogni è suddivisa in cinque differenti livelli, da quelli più elementari (necessari alla sopravvivenza dell'individuo) a quelli più complessi (di carattere sociale): - bisogni fisiologici (fame, sete, ecc.); - bisogni di salvezza, sicurezza e protezione; - bisogni di appartenenza (affetto, identificazione); - bisogni di stima, di prestigio, di successo; - bisogni di realizzazione di sé 36 37 *Contenuti e ipotesi progettuali a breve, medio e lungo termine (articolazione dell’itinerario di lavoro,unità di apprendimento,verifiche) La programmazione educativa e didattica traduce in azione il progetto educativo della nostra scuola deve essere predisposto ogni anno e deve corrispondere alle esigenze e ai bisogni dei bambini frequentanti tenendo conto delle varie individualità ma anche delle caratteristiche dei gruppi sezioni. Le insegnanti si impegnano a concretizzare in attività i valori e i contenuti formativi individuali del progetto, per favorire lo sviluppo di abilità e competenze che mettano alla prova l’autonomia personale definiscono e rafforzano quell’autocoscienza su cui si costruisce l’identità. Per delineare il percorso educativo vengono costruite le unità di apprendimento che sono strutturate con la scelta di obiettivi formativi tra loro correlati progettando una serie di attività ed esperienze significative. Le unità di apprendimento della scuola dell’infanzia vengono illustrate secondo questo schema : 1) QUALIFICAZIONE Motivazione Traguardi per lo sviluppo delle competenze Ambiti Persone coinvolte Fasi di azione Tempi 2)REALIZZAZIONE Esperienze e attività con i bambini 38 3) CHIUSURA Competenze acquisite Risorse didattiche necessarie Modalità di verifica e valutazione Documentazione La stesura delle attività di laboratorio seguono invece il seguente schema: 1) LABORATORIO:…………………………. 2) BREVE PRESENTAZIONE 3) STRUTTURA DEL LABORATORIO (breve tabella nella quale vengono evidenziati i linguaggi utilizzati, gli obiettivi formativi, gli aspetti organizzativi) 4) ITINERARIO DI LAVORO 5) COMPETENZE ACQUISITE 6) MATERIALI UTILIZZATI 7) BIBLIOGRAFIA 39 Il nido integrato segue invece la seguente modalità di progettazione: Motivazione e cultura del gruppo Fonti utilizzate Spazi Tempi Persone coinvolte Unità di ricerca Approccio alla situazione problema Descrizione delle esperienze Ruolo dell’educatrice Competenze acquisite Materiali proposti Di seguito vengono riportate le mappe dell’itinerario di lavoro della scuola dell’infanzia, delle sezioni piccoli e grandi del nido per questo anno scolastico: 40 Settembre/ottobre Il sé e l’altro Giugno IL MIO AMICO CAROTINO PROGETTO PONTE NIDO Ottobre/novembr e Il sé e l’altro ARCOBALENO NON LASCIARMI SOLO PROGETTO CONTINUITA’ GRANDI Maggio Dicembre FESTA DI FINE ANNO PRIMAVERA DEL LIBRO E’ BELLO ANDARE A SCUOLA Aprile Gennaio La conoscenza del mondo LA PASQUA NUOTO UNA COMETA A NATALE Marzo/aprile Discorsi e le parole ARCOBALENO E IL DIAMANTE BLU ARCOBALENO Febbraio/marzo :GIOCA E Linguaggi , IMPARA creatività, espressione ARCOBALENO IL PESCIOLINO PIU’ BELLO DI TUTTI I MARI 41 MAPPA ANNUALE SEZIONE PICCOLI NIDO Da settembre a marzo PROGETTO AMBIENTAMENTO IL BAMBINO Da novembre a giugno Da settembre a giugno GIOCO EURISTICO PROGETTO ROUTINE 42 MAPPA ANNUALE SEZIONE GRANDI NIDO Ottobre/Novembre “Il mio nome è Arcobaleno” (conoscenza del sè) Giugno Conclusione del progetto continuità Maggio Festa di fine anno Dicembre “Una cometa a Natale” (lavoretto) E' bello andare a scuola... Gennaio “Il pesciolino Arcobaleno” Libretto tattile (percezione tattile) Aprile Pasqua Febbraio/Marzo “Arcobaleno il pesciolino più bello di tutti i mari” (conoscenza dei colori) 43 * LA VALUTAZIONE La realizzazione del percorso formativo della scuola dell’infanzia prevede azioni di verifica e valutazione finalizzate a: • verificare gli apprendimenti conseguiti in termini di prodotti e di processi; • verificare i livelli individuali di sviluppo di ciascun bambino in riferimento alla storia personale; • verificare i metodi di insegnamento rispetto alla loro validità e funzionalità; • verificare i percorsi operativi progettati e realizzati. Le verifiche hanno lo scopo di controllare l’adeguatezza e l’efficacia delle proposte fatte o delle situazioni create appositamente dalle insegnanti per raccogliere dati e per accertare il livello di abilità e di conoscenze acquisite dai bambini. Sono frequenti e legate a tutte le esperienze che i bambini fanno: dall’entrata a scuola, nei momenti di routine, nel gioco libero e organizzato, nelle attività specifiche nel modo di applicarsi nelle attività manuali e pratiche. All’interno delle progettualità le insegnanti attuano un processo per monitorare costantemente la validità delle scelte effettuate riguardanti le attività didattiche,gli spazi e i tempi. Nel valutare si tiene conto di diversi aspetti, anche difficilmente misurabili, come la situazione psicologica dei bambini, la loro condizione psicofisica, il contesto ambientale e di vita: si privilegia l’osservazione sistematica. 44 I dati raccolti vengono esplicitati sui documenti e fascicoli personali degli alunni e su schede di monitoraggio dei progetti e delle attività didattiche predisposte. Gli obiettivi di una valutazione formativa mirano a migliorare e guidare gli interventi successivi. I documenti prodotti da alunni e docenti servono a ricostruire il percorso formativo di ogni bambino e si propongono come strumento di valutazione positiva per aiutare ciascuno a crescere. Tutte le informazioni sono soggette alla completa riservatezza e quindi accessibili esclusivamente a docenti e genitori e vengono conservate per il tempo strettamente necessario ai fini istituzionali. VALUTARE PER … Conoscere e comprendere i livelli raggiunti da ciascun bambino per poter identificare i processi da promuovere, sostenere e rafforzare al fine di favorirne lo sviluppo e la maturazione. Valutare i bambini per ricavare elementi di riflessione sul contesto e l’azione educativa, in una prospettiva di continua regolazione dell’attività didattica tenendo presenti i modi di essere, i ritmi di sviluppo e gli stili di apprendimento. QUINDI · Valutare significa conoscere e capire i bambini e il contesto scolastico, non vuol dire giudicare. · Valutare è una componente della professionalità dell’insegnante per orientare al meglio la propria azione educativa. 45 VALUTARE QUANDO … 1. All’inizio dell’anno scolastico per conoscere la situazione di partenza. 2. Durante l’anno scolastico nell’ambito dei percorsi didattici proposti. 3. Al termine dell’anno scolastico per una verifica degli esiti formativi raggiunti dai bambini e della qualità dell’attività educativa. Tutte le insegnanti formulano la valutazione finale. 4. A conclusione dell’esperienza scolastica in un’ottica di continuità con la famiglia e la scuola primaria (v. fascicolo personale). *I campi di esperienza e i traguardi di sviluppo della competenza Le insegnanti accolgono,valorizzano ed estendono le curiosità ,le esplorazioni le proposte dei bambini e creano occasioni e progetti di apprendimento per favorire l’organizzazione di ciò che i bambini vanno scoprendo. L’esperienza diretta,il gioco,il procedere per tentativi ed errori permettendo al bambino opportunamente guidato,di approfondire e sistematizzare gli apprendimenti e di avviare processi di simbolizzazione e formalizzazione. 46 Pur nell’approccio globale che caratterizza la scuola dell’infanzia,le insegnanti individuano,dietro ai vari campi di esperienza,il delinearsi dei saperi disciplinari e dei loro alfabeti. In particolare nella scuola dell’infanzia i traguardi per lo sviluppo della competenza suggeriscono alle insegnanti orientamenti,attenzioni e responsabilità nel creare occasioni e possibilità di esperienze volte a favorire lo sviluppo della competenza,che a questa età va inteso in modo globale e unitario. (I campi di esperienza sotto elencati sono stati presi testualmente dalle indicazioni per il curricolo in vigore dal 2007) IL SE’ E L’ALTRO Le grandi domande, Il senso morale, Il vivere insieme I bambini formulano le grandi domande esistenziali e sul mondo e cominciano a riflettere sul senso e sul valore morale delle loro azioni,prendono coscienza della propria identità,scoprono le diversità e apprendono le prime regole necessarie alla vita sociale. Negli anni della scuola dell’infanzia il bambino *osserva la natura,la vita e il suo evolversi ed estinguersi,l’ambiente che lo circonda,le relazioni tra le persone,ascolta le narrazioni degli adulti,le espressioni delle loro opinioni e della loro fede; *è testimone degli eventi e ne vede rappresentazione attraverso i media,partecipa alle tradizioni della famiglia e della sua comunità; *sente di appartenere alla sua famiglia e alla sua comunità alla sua scuola -si accorge di essere uguale e diverso nella varietà delle situazioni,di poter essere accolto o escluso,di poter accogliere o escludere 47 -si chiede dove era prima di nascere e se e dove finirà la sua esistenza e quella di chi gli è caro,quale sia l’origine del mondo -si interroga su dio e si confronta con l’esperienza religiosa. La presenza dei bambini che parlano altre lingue e hanno tratti diverse e famiglie con tradizioni e religioni diverse apre nuovi orizzonti,suscita reazioni,curiosità,preoccupazioni e sentimenti che non possono essere ignorati. Si definisce e si articola l’identità di ciascun bambino e di ciascuna bambina come consapevolezza del proprio corpo,della propria personalità e del proprio stare con gli altri. Sono gli anni della scoperta degli adulti come fonte di protezione e contenimento,degli altri bambini come compagni di giochi e come limite alla propria volontà. Il bambino cerca di dare un nome agli stati d’animo,sperimenta il piacere e le difficoltà della condivisione e i primi conflitti,supera progressivamente l’egocentrismo e può cogliere altri punti di vista. Esperienze,emozioni,pensieri e domande generano riflessioni,ipotesi,discorsi, comportamenti sociali che hanno bisogno di spazi di incontro e di elaborazione. La scuola si pone come luogo di incontro,di approfondimento culturale e di reciproca formazione tra genitori e insegnanti per affrontare insieme questi temi e proporre ai bambini un modello di ascolto e di rispetto,per convenire come aiutare ciascun bambino a trovare risposte alle grandi domande in coerenza con le scelte della sua famiglia e al tempo stesso riconoscendo e comprendendo scelte diverse e mostrando loro rispetto. La scuola si confronta con le famiglie per condividere le regole che consentono di realizzare le finalità educative e propone ai bambini forme di dialogo sulle domande che essi pongono,sugli eventi della vita quotidiana,sulle regole del vivere insieme. Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino sviluppa il senso dell’identità personale,è consapevole delle proprie esigenze e dei propri sentimenti, sa controllarli ed esprimerli in modo adeguato. 48 Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e sviluppa un senso di appartenenza. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e dei diritti degli altri, dei valori, delle ragioni e dei doveri che determinano il suo comportamento. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini, si rende conto che esistono punti di vista diversi e sa tenerne conto. È consapevole delle differenze e sa averne rispetto. Ascolta gli altri e dà spiegazioni del proprio comportamento e del proprio punto di vista. Dialoga, discute e progetta confrontando ipotesi e procedure, gioca e lavora in modo costruttivo e creativo con gli altri bambini. Comprende chi è fonte di autorità e di responsabilità nei diversi contesti, sa seguire regole di comportamento e assumersi responsabilità. IL CORPO IN MOVIMENTO Identità, autonomia, salute I bambini prendono coscienza e acquisiscono il senso del proprio sé fisico, il controllo del corpo, delle sue funzioni, della sua immagine, delle possibilità sensoriali ed espressive e di relazione e imparano ad averne cura attraverso l’educazione alla salute. Il bambino che entra nella scuola ha già acquisito il dominio delle principali funzioni del corpo, il senso della propria identità e alcune conoscenze fondamentali riguardanti lo schema e il linguaggio corporeo, attraverso le quali si esprime e organizza la sua presenza attiva nel mondo circostante. Sviluppa la conoscenza del proprio corpo attraverso l’esperienza sensoriale e percettiva che gli permette di sperimentarne le potenzialità, di affinarle e di rappresentarlo. I giochi e le attività di movimento consolidano 49 la sicurezza di sé e permettono ai bambini e alle bambine di sperimentare le potenzialità e i limiti della propria fisicità, i rischi dei movimenti incontrollati e violenti, le diverse sensazioni date dai momenti di rilassamento e di tensione, il piacere del coordinare le attività con quelle degli altri in modo armonico. Il corpo ha potenzialità espressive e comunicative che si realizzano in un linguaggio caratterizzato da una propria struttura e da regole che il bambino apprende attraverso specifici percorsi di apprendimento: i gesti mimici, sostituiscono o sottolineano la parola, mantengono la conversazione o la sospendono, esprimono sentimenti ed emozioni, accompagnano la fruizione musicale. Le attività informali, di routine e di vita quotidiana, la vita e i giochi all’aperto sono altrettanto importanti delle attività espressive e di movimento libero o guidato e possono essere occasione per l’educazione alla salute attraverso una sensibilizzazione alla corretta alimentazione e all’igiene personale. La scuola dell'infanzia mira a sviluppare gradualmente nel bambino la capacità di leggere, capire e interpretare i messaggi provenienti dal corpo proprio e altrui, di rispettarlo e di averne cura, di esprimersi e di comunicare attraverso di esso per giungere ad affinarne la capacità percettive e di conoscenza degli oggetti, la capacità di orientarsi nello spazio, di muoversi e di comunicare secondo fantasia e creatività. Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino raggiunge una buona autonomia personale nell’alimentarsi e nel vestirsi, riconosce i segnali del corpo, sa che cosa fa bene e che cosa fa male, conosce il proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e consegue pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione. 50 Prova piacere nel movimento e in diverse forme di attività e di destrezza quali correre, stare in equilibrio, coordinarsi in altri giochi individuali e di gruppo che richiedono l’uso di attrezzi e il rispetto di regole, all’interno della scuola e all’aperto. Controlla la forza del corpo, valuta il rischio, si coordina con gli altri. Esercita le potenzialità sensoriali, conoscitive, relazionali, ritmiche ed espressive del corpo. Conosce le diverse parti del corpo e rappresenta il corpo in stasi e in movimento. LINGUAGGI,CREATIVITA’ ESPRESSIONE Gestualità, arte, musica, multimedialità I bambini sono portati a esprimere con immaginazione e creatività le loro emozioni e i loro pensieri: l’arte orienta questa propensione, educa al sentire estetico e al piacere del bello. Lo sforzo di esplorare i materiali, di interpretare e creare sono atteggiamenti che si manifestano nelle prime esperienze artistiche e che possono estendersi e appassionare ad altri apprendimenti. I bambini possono esprimersi in linguaggi differenti: con la voce, il gesto, la drammatizzazione, i suoni, la musica, la manipolazione e la trasformazione dei materiali più diversi, le esperienze graficopittoriche, i mass-media, ecc. La fruizione di questi linguaggi educa al senso del bello, alla conoscenza di se stessi, degli altri e della realtà. L’incontro dei bambini con l’arte è occasione per osservare con occhi 51 diversi il mondo che li circonda. I diversi materiali esplorati con tutti i sensi, le tecniche sperimentate, confrontate, condivise ed esercitate, le osservazioni di quadri, sculture o architetture aiuteranno a migliorare la capacità di osservare, coltivare il piacere della fruizione e ad avvicinare alla cultura e al patrimonio artistico. I bambini che si cimentano nelle diverse pratiche di pittura, di manipolazione, di costruzione plastica e meccanica osservano, imitano, trasformano, interpretano, inventano e raccontano. La musica è un linguaggio universale, carico di emozioni e ricco di tradizioni culturali. Il bambino, interagendo con il paesaggio sonoro, sviluppa le proprie capacità cognitive e relazionali, impara a percepire, ascoltare, ricercare e discriminare i suoni all’interno di contesti di apprendimento significativi. Esplora le proprie possibilità sonoro-espressive e simbolico rappresentative , accrescendo la fiducia nelle proprie potenzialità. L’ascolto delle produzioni sonore personali lo apre al piacere di fare musica e alla condivisione di repertori appartenenti a vari generi musicali. Il bambino si confronta con i nuovi media e con i nuovi linguaggi della comunicazione, come spettatore e come attore. La scuola può aiutarlo a familiarizzare con l’esperienza della multimedialità, favorendo un contatto attivo con i media e la ricerca delle loro possibilità espressive e creative. Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino segue con attenzione e con piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, cinematografici…); sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione e l’analisi di opere d’arte. Comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il 52 linguaggio del corpo consente. Inventa storie e si esprime attraverso diverse forme di rappresentazione e drammatizzazione. Si esprime attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative e sa utilizzare diverse tecniche espressive. Esplora i materiali che ha a disposizione e li utilizza con creatività. Formula piani di azione, individualmente e in gruppo, e sceglie con cura materiali e strumenti in relazione al progetto da realizzare. È preciso, sa rimanere concentrato, si appassiona e sa portare a termine il proprio lavoro. Ricostruisce le fasi più significative per comunicare quanto realizzato. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali. Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli. Esplora le possibilità offerte dalle tecnologie per fruire delle diverse forme artistiche,per comunicare e per esprimersi attraverso di esse. I DISCORSI E LE PAROLE Comunicazione, lingua, cultura I bambini apprendono a comunicare verbalmente, a descrivere le proprie esperienze e il mondo, a conversare e dialogare, a riflettere sulla lingua, e si avvicinano alla lingua scritta. Attraverso la conoscenza e la consapevolezza della lingua materna e di altre lingue consolidano l’identità personale e culturale e si aprono verso altre culture. I bambini giungono alla scuola dell’infanzia avendo acquisito le principali strutture linguistiche: hanno appreso, nell’interazione con i familiari, la lingua materna, le sue intonazioni e i ritmi, le principali regole del discorso; sanno usare la lingua per esprimere le proprie intenzioni e i propri 53 desideri e per interagire con gli altri; hanno osservato e appreso come le diverse persone comunicano tra loro; hanno avuto contatti con i messaggi prodotti dai media. Spesso hanno già incontrato lingue diverse. La lingua diventa via via uno strumento con il quale giocare ed esprimersi in modi personali, creativi e sempre più articolati; sul quale riflettere per comprenderne il funzionamento; attraverso il quale raccontare e dialogare, pensare logicamente, approfondire le conoscenze, chiedere spiegazioni e spiegare il proprio punto di vista, progettare, lasciare tracce. Se opportunamente guidati, i bambini estendono il patrimonio lessicale, le competenze grammaticali, conversazionali, logiche e argomentative, confrontano la propria lingua materna con altre lingue, formulano ipotesi e si cimentano con l’esplorazione della lingua scritta. Possono apprendere efficacemente una seconda lingua purché il contesto sia dotato di senso, l’apprendimento avvenga in modo naturale, sia inserito nelle attività quotidiane e diventi esso stesso occasione di riflessione e di dialogo. La scuola dell’infanzia ha il compito di promuovere in tutti i bambini la padronanza della lingua italiana e la consapevolezza dell’importanza dell’uso della propria lingua materna da parte dei bambini di origini culturali diverse. Offre la possibilità di vivere contesti di espressione-comunicazione nei quali il bambino possa imparare a utilizzare la lingua in tutte le sue funzioni e nelle forme necessarie per addentrarsi nei diversi campi di esperienza. Sollecita le pratiche linguistiche che mettano i bambini in condizione di scambiare punti di vista, confrontare le proprie interpretazioni attorno a fatti ed eventi, esprimere i propri pensieri, negoziare e condividere con gli altri le proprie opinioni. Incoraggia il progressivo avvicinarsi dei bambini alla lingua scritta, che potenzia e dilata gli orizzonti della comunicazione, attraverso la lettura di libri illustrati e l’analisi dei messaggi presenti nell’ambiente. La conoscenza del mondo 54 Ordine, misura, spazio, tempo, natura I bambini esplorano la realtà, imparando a organizzare le proprie esperienze attraverso azioni consapevoli quali il raggruppare, il comparare, il contare, l’ordinare, l’orientarsi e il rappresentare con disegni e con parole. Attraverso le attività proposte, le organizzazioni dei fenomeni naturali e degli organismi viventi, le conversazioni, le attività ludiche, costruttive o progettuali, il bambino comincia a capire l’importanza di guardare sempre meglio i fatti del mondo, confrontando le proprie idee con le idee proposte dagli adulti e dagli altri bambini. Partendo da situazioni di vita quotidiana, dal gioco, dalle domande e dai problemi che nascono dall’esperienza concreta il bambino comincia a costruire competenze trasversali quali: osservare, manipolare, interpretare i simboli per rappresentare significati; chiedere spiegazioni, riflettere, ipotizzare e discutere soluzioni; cogliere il punto di vista degli altri in relazione al proprio, nelle azioni e nelle comunicazioni; prevedere, anticipare, osservaTraguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino sviluppa la padronanza d’uso della lingua italiana e arricchisce e precisa il proprio lessico. Sviluppa fiducia e motivazione nell’esprimere e comunicare agli altri le proprie emozioni, le proprie domande, i propri ragionamenti e i propri pensieri attraverso il linguaggio verbale, utilizzandolo in modo differenziato e appropriato nelle diverse attività. Racconta, inventa, ascolta e comprende le narrazioni e la lettura di storie, dialoga, discute, chiede spiegazioni e spiega, usa il linguaggio per progettare le attività e per definirne le regole. Sviluppa un repertorio linguistico adeguato alle esperienze e agli apprendimenti compiuti nei diversi campi di esperienza. Riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica e il linguaggio poetico. 55 È consapevole della propria lingua materna. Formula ipotesi sulla lingua scritta e sperimenta le prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, anche utilizzando le tecnologie. LA CONOSCENZA DEL MONDO Ordine, misura, spazio, tempo, natura I bambini esplorano la realtà, imparando a organizzare le proprie esperienze attraverso azioni consapevoli quali il raggruppare, il comparare, il contare, l’ordinare, l’orientarsi e il rappresentare con disegni e con parole. Attraverso le attività proposte, le organizzazioni dei fenomeni naturali e degli organismi viventi, le conversazioni, le attività ludiche, costruttive o progettuali, il bambino comincia a capire l’importanza di guardare sempre meglio i fatti del mondo, confrontando le proprie idee con le idee proposte dagli adulti e dagli altri bambini. Partendo da situazioni di vita quotidiana, dal gioco, dalle domande e dai problemi che nascono dall’esperienza concreta il bambino comincia a costruire competenze trasversali quali: osservare, manipolare, interpretare i simboli per rappresentare significati; chiedere spiegazioni, riflettere, ipotizzare e discutere soluzioni; cogliere il punto di vista degli altri in relazione al proprio, nelle azioni e nelle comunicazioni; prevedere, anticipare, osservare, organizzare, ordinare gli oggetti e le esperienze; interagire con lo spazio in modo consapevole e compiere i primi tentativi per rappresentarlo; avvicinarsi al numero come segno e strumento per interpretare la realtà e interagire con essa; riflettere sulla misura, sull’ordine e sulla relazione; osservare i viventi, sempre in relazione con aspetti del mondo fisico, mossi dalla curiosità verso di sé e verso l’ambiente naturale nonché verso le sue continue trasformazioni; progettare e perseguire progetti nel tempo documentandone gli sviluppi. Nella scuola dell’infanzia i bambini apprendono a organizzarsi gradualmente 56 nel tempo e nello spazio, a partire dai loro vissuti quotidiani di vita familiare, scolastica, ludica e facendo riferimento alle attività degli adulti e agli eventi naturali e culturali. Spazio e tempo sono legati tra loro nell’esperienza fondamentale del movimento, le cui caratteristiche di durata, estensione e rapidità costituiscono per i bambini sia elementi di analisi degli stessi movimenti direttamente osservati, sia criteri di interpretazione del cambiamento in generale. I bambini acquisiscono consapevolezza del proprio corpo attraverso una corrispondente consapevolezza del mondo e viceversa: la prima “organizzazione fisica” del mondo esterno (forma, movimento, luce, calore, ecc.) si sviluppa in stretta e reciproca corrispondenza con i canali di percezione e motricità. In modo analogo il bambino mette in relazione le funzioni interne e le funzionalità esterne di qualunque organismo vivente e si accosta alla consapevolezza delle trasformazioni della materia mettendole in relazione con le esperienze del proprio corpo. Il bambino può interpretare qualunque macchina, meccanismo, strumento, artefatto tecnologico che fa parte della sua esperienza mediante un contrappunto fra “come è fatto” e “cosa fa”. L’intreccio fra linguaggio e azione nell’attività di conoscenza del bambino favorisce la scoperta della varietà degli aspetti del mondo e, al tempo stesso, promuove l’organizzazione culturale. Il compito degli insegnanti è quello di rendere i bambini gradualmente consapevoli della ricchezza potenziale della loro esperienza quotidiana e dei modi in cui la cultura dà forma a tale esperienza; di assecondarli e sostenerli nel processo dello sviluppo della competenza e nei loro primi tentativi di simbolizzare e formalizzare le conoscenze del mondo; di aiutarli e indirizzarli nel costruire le prime immagini del mondo e di sé che siano coerenti e significative, a percepire e coltivare il benessere che deriva dallo stare nell’ambiente naturale. 57 Traguardi per lo sviluppo della competenza Il bambino raggruppa e ordina secondo criteri diversi, confronta e valuta quantità; utilizza semplici simboli per registrare; compie misurazioni mediante semplici strumenti. Colloca correttamente nello spazio se stesso, oggetti, persone; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. Si orienta nel tempo della vita quotidiana. Riferisce eventi del passato recente dimostrando consapevolezza della loro collocazione temporale; formula correttamente riflessioni e considerazioni relative al futuro immediato e prossimo. Coglie le trasformazioni naturali. Osserva i fenomeni naturali e gli organismi viventi sulla base di criteri o ipotesi, con attenzione e sistematicità. Prova interesse per gli artefatti tecnologici, li esplora e sa scoprirne funzioni e possibili usi. È curioso, esplorativo, pone domande, discute, confronta ipotesi, spiegazioni, soluzioni e azioni. Utilizza un linguaggio appropriato per descrivere le osservazioni o le esperienze. 58 *La documentazione alla scuola dell’infanzia Raccontare del proprio fare è un elemento di qualità per la scuola dell’infanzia. Narrare è avere un panorama globale di quanto accade durante il fare educativo di cui gli insegnanti sono registi, perciò narrare per documentare significa scegliere e dire le scene più significative di ogni esperienza. Attraverso la documentazione si riesce a dare valore di ciò che si fa con i bambini, esplicitando e valorizzando ciò che accade nella quotidianità, togliendo il banale dal quotidiano. La documentazione consente di lasciare le tracce del lavoro educativo e dell’esperienza dei bambini e di confrontare e di condividere tra insegnanti ciò che si ritiene più importante. La documentazione è una forma efficace per costruire un’identità di gruppo e per promuovere la propria immagine. Nel raccontare il nostro fare è importante tener presente chi sono i nostri destinatari: questo diventa molto importante se vogliamo che la nostra documentazione sia efficace e significativa. Nella nostra scuola vengono attuate le seguenti tipologie di documentazione: • LA DOCUMENTAZIONE PER I BAMBINI: per far si che si rendano conto che il loro fare è importante, per aiutarli a fare memoria, a sottolineare anche che cosa ciascun bambino individualmente ha dato al gruppo e far riconoscere e valorizzare la propria identità e quella del gruppo. Tale documentazione è costituita dalle esperienze vissute dai bambini tramite i prodotti (disegni, foto..), i quali sono raccolti in cartelle personali messe a loro disposizione. • LA DOCUMENTAZIONE PER LE FAMIGLIE: per poter comunicare ciò che si ritiene importante nell’esperienza educativa, per condividere con la famiglia 59 il progetto educativo e per aiutarli a “essere parte” dell’esperienza dei figli, a sentirsi coinvolti e a creare esperienze comuni. La documentazione per le famiglie viene esposta in un angolo strutturato all’entrata della scuola, poiché rappresenta uno spazio percorso quotidianamente dalle famiglie dove potersi soffermare, leggere e guardare. In questo spazio i genitori trovano la programmazione giornaliera dove,noi insegnanti, registriamo le esperienze più significative della giornata, alcune foto scattate ai bambini nei momenti di attività e i vari progetti scritti; inoltre i genitori possono entrare in sezione per osservare i lavori dei bambini. • LA DOCUMENTAZIONE PER LA SCUOLA E PER LE INSEGNANTI: offre molte possibilità di informazione, di riflessione, di confronto contribuendo in modo positivo anche al rafforzamento della prospettiva della continuità dei diversi ordini di scuola. A fine dei diversi percorsi alcuni Materiali (cartelloni, fotografie, una copia dei progetti, la programmazione giornaliera per i genitori) vengono catalogati e conservati a scuola, creando così un archivio che può essere consultato e utilizzato anche in futuro. *La documentazione al nido * LA DOCUMENTAZIONE PER I BAMBINI:ogni bambino dispone di un fascicolo individuale nel quale sono contenuti il “quaderno dell’inserimento”, la “scheda di verifica ambientamenti” le osservazioni intermedie compilate dalle educatrici nei mesi di febbraio e maggio e il “profilo del bambino” descritto alla fine del suo percorso al nido. Questi documenti sono ordinati nell’archivio dell’asilo nido. Fanno parte della documentazione dei bambini anche le foto scattate durante le loro giornate, gli elaborati delle esperienze contenuti nella loro cartellina personale, il 60 diario delle attività e un quaderno individuale dove vengono specificate le informazioni riguardanti il cambio il sonno e il pranzo. * LA DOCUMENTAZIONE PER LE EDUCATRICI: le educatrici dispongono di un archivio della documentazione che raccoglie: - un fascicolo con tutti gli strumenti della F.I.S.M. per poter effettuare osservazioni, organizzare colloqui e stendere verbali. - verbali degli incontri tra educatrici e con i genitori. Copia compilata del progetto educativo. - tutte le cartelline consegnate dal coordinamento pedagogico F.I.S.M. - A fine dei diversi percorsi alcuni materiali (cartelloni, fotografie, una copia dei progetti, la programmazione giornaliera per i genitori) vengono catalogati e conservati a scuola, creando così un archivio che può essere consultato e utilizzato anche in futuro. * LA DOCUMENTAZIONE PER LE FAMIGLIE: a settembre ogni famiglia riceve una copia del libretto del regolamento del nido integrato; nell’incontro di novembre le educatrici consegnano ai genitori una parte della progettazione educativo-didattica annuale nella quale sono delineati i progetti dell’anno in corso. Sono esposti all’ingresso il menù, alcune foto dei bambini al nido, il diario delle attività e un quaderno individuale che contiene le informazioni in merito alle routine del pranzo, del cambio e del sonno, tali documenti sono visionabili dai genitori quotidianamente. Alla fine dell’anno educativo vengono loro consegnate le cartelline degli elaborati dei bambini ed un “quaderno” con fotografie personalizzate. I genitori dispongono singolarmente di tutte le circolari con avvisi ed informazioni riguardo la scuola e le iniziative proposte; questi documenti sono sempre esposti anche in bacheca. 61 6) CONTINUITA’ EDUCATIVA La continuità educativa nasce dall’esigenza primaria di garantire il diritto del bambino ad un percorso formativo completo: si propone di prevenire le difficoltà nei passaggi dalla dimensione familiare a quella scolastica e tra i diversi ordini di scuola,prevede opportune forme di coordinamento che rispettino le differenziazioni proprie di ciascuna scuola. Ciò esige,da parte della stessa,la capacità di porsi in continuità e in complementarietà con le esperienze che il bambino compie nei suoi vari ambiti di vita,mediandole culturalmente in una prospettiva di sviluppo educativo. La continuità educativa deve essere letta come un filo conduttore di un percorso formativo che parte dalla scuola dell’infanzia e si conclude con l’adolescenza;un percorso formativo lungo,che si svolge secondo una logica di sviluppo coerente, diretto a valorizzare le competenze già acquisite dal soggetto. E’ un impegno che non può essere circoscritto solo alla scuola e agli educatori di professione ma deve coinvolgere anche le famiglie e le diverse agenzie del territorio che interagiscono con la scuola e i processi di formazione. Continuità non vuol dire uniformità ma specificità e diversità degli apporti delle singole scuole ai vari livelli in una logica di “coerenza” Ai fini della realizzazione della continuità orizzontale e verticale sono previsti i seguenti strumenti e modalità operative: 1)commissione per la continuità 2)colloqui con i genitori 3)progetto accoglienza 62 *CONTINUITA’ ORIZZONTALE La scuola rappresenta per i genitori un’opportunità per condividere il percorso di crescita del proprio bambino con altri,con le insegnanti e con i genitori degli altri bambini. Nella maggior parte dei casi è il luogo che consente un confronto continuativo tra la famiglia e un’istituzione sociale. La scuola deve interagire con la complessa dinamica familiare dei nostri giorni e può rappresentare un’indispensabile occasione di supporto e di collaborazione in una fase importante di crescita del bambino. CON LE FAMIGLIE Durante l’anno scolastico ,in occasione di momenti particolarmente significativi,vengono concretizzati alcuni incontri con i genitori: *ASSEMBLEA GENERALE Prima dell’inizio dell’anno scolastico per la presentazione del progetto educativo,della programmazione didattica e del POF *ASSEMBLEA CON I GENITORI DEI BAMBINI PICCOLI Per uno scambio reciproco di informazioni riguardanti l’inserimento dopo un periodo di frequenza scolastica;presentazione del fascicolo personale del bambino e richieste di collaborazione per la compilazione dello stesso 63 *COLLOQUI INDIVIDUALI Ogni insegnante verso il mese di febbraio e marzo programma i colloqui individuali con i genitori dei bambini del proprio gruppo per uno scambio di opinioni *ASSEMBLEA PER L’ELEZIONE DEL CONSIGLIO DI INTERSEZIONE Si tratta di eleggere i rappresentanti dei genitori per ciascuna delle sezioni, e faranno parte del consiglio di plesso della scuola. Il consiglio di plesso si riunisce una volta ogni due mesi e vede coinvolti i rappresentanti di sezioni e le insegnanti per dei momenti di scambio e confronto con le famiglie anche in occasione delle feste più importanti *INCONTRI DI VERIFICA Vengono fissati a fine anno con i genitori dei bambini di 5/6 anni in previsione della scuola primaria. *COINVOLGIMENTO DEI GENITORI *per organizzare momenti di festa *per partecipare agli incontri di formazione su tematiche diverse condotti da esperti, che generalmente ogni anno vengono organizzati per favorire un’adeguata consulenza pedagogica oltre a rappresentare un’occasione per stare insieme e per confrontarsi. CON GLI ENTI LOCALI Durante l’anno vi sono molteplici occasioni di integrazione e rapporto tra bambini,insegnanti e genitori,sia con la comunità parrocchiale che con l’amministrazione comunale Infatti i bambini hanno occasione di incontro con il parroco,sia amichevolmente che in particolari celebrazioni. L’amministrazione comunale mette a disposizione alcuni spazi in cui le insegnanti possono attuare i loro progetti (palestra comunale,sala polifunzionale..); inoltre organizza delle feste alle quali vengono invitati i bambini con i loro genitori (S.Lucia..) 64 RAPPORTI CON L’A.S.L. La nostra scuola usufruisce dei servizi che l’ASL organizza per il settore materno infantile,in particolare collabora con la logopedista e la psicologa dei bambini. Il personale docente e non docente partecipano ai corsi di aggiornamento proposti dalla stessa A.S.L. RAPPORTI CON IL TERRITORIO Durante l’anno sorgono iniziative promosse dalla scuola,da enti pubblici e privati ,associazioni varie,sia rivolte ai bambini che ai genitori. Vengono infatti programmate dalle docenti,per i bambini,alcune uscite che integrano le unità di apprendimento in corso. La nostra scuola partecipa anche alla “PRIMAVERA DEL LIBRO” CHE I COMUNI DELLA Valpolicella organizzano per valorizzare le risorse e il patrimonio storico,artistico e culturale, promovendo lavori di ricerca. *CONTINUITA’ VERTICALE La continuità verticale si esplica nei rapporti tra le diverse istituzioni scolastiche:nido,scuola dell’infanzia,scuola primaria come raccordo tra i diversi gradi scolastici,passaggio delle informazioni e verifica dei percorsi. NIDO E SCUOLA DELL’INFANZIA Attività coinvolgenti -incontri per la conoscenza dei reciproci programmi e stili educativi -confronto su tematiche quali le dinamiche di distacco,la gestione delle routine,le modalità di valutazione.. -visita dei bambini del Nido alla scuola dell’infanzia,con esperienze e giochi -progetto condiviso PONTE 65 SCUOLA DELL’INFANZIA E SCUOLA PRIMARIA PROGETTO IN RETE “INSIEME PER” E’ un progetto di continuità tra la scuola dell’infanzia e la scuola primaria sia statale che paritaria e di diversi circoli didattici e istituti comprensivi della Valpolicella coordinato dalla dott.ssa Butturini Maurizia Attività coinvolgenti: -riunioni delle commissioni per concordare le scelte della continuità e per decidere quali storie o libri scegliere e quali attività progettare in vista del passaggio e per i progetti di accoglienza” -progettazione della visita dei bambini del terzo anno della scuola dell’infanzia alla scuola primaria,concordando le attività da svolgere insieme -organizzazione della visita degli insegnanti della scuola primaria alla scuola dell’infanzia per presentarsi e dare appuntamento ai bambini nella futura scuola e per passare i fascicoli personali dei bambini tramite un colloquio dettagliato con le insegnanti. -incontri di verifica a novembre con le insegnanti di ciascun plesso, per discutere sull’andamento dei bambini nel primo periodo di scuola 66 7) FORMAZIONE DEL PERSONALE La partecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento costituisce un diritto per le insegnanti in quanto funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo della professionalità docente. L’aggiornarsi non va inteso solo come approfondimento di nuove acquisizioni o di tecniche innovative, ma anche come riflessione sulla propria esperienza che va riletta per evidenziarne congruenze ed incongruenze. E’ un processo attivo quindi,che si innesta su quanto già c’è e lo fa evolvere. Il piano annuale di aggiornamento e formazione destinato alle docenti è deliberato dal collegio,considerando anche le esigenze ed opzioni individuali. Ci si può avvalere delle offerte di formazione promosse da enti pubblici e privati come ad esempio la scuola di formazione permanente FISM. Anche il personale non docente partecipa ai corsi di aggiornamento proposti dall’ASL o da altri enti locali. 67 8) INTEGRAZIONE Tutti coloro che operano nella scuola sono impegnati ad affrontare le problematiche concrete dell’integrazione, nella progettazione, nell’organizzazione, nella gestione delle relazioni tra le varie figure e nel lavoro quotidiano; contemporaneamente si interrogano sulle scelte,sul modo di intendere l’integrazione. Condividere punti di riferimento è molto importante sia per riuscire a realizzare veramente progetti di integrazione, sia per trovare sicurezza e sostegno nella propria professione nei momenti critici, di fonte alle difficoltà che si presentano e che spesso richiedono di impiegare risorse straordinarie. Il nostro principale punto di riferimento è l’idea di bambino inteso come persona, soggetto di diritti, capace di esprimere in modo peculiare le proprie potenzialità, come affermiamo nel nostro progetto educativo; un bambino che porta in sé strettamente unite le dimensioni affettiva,relazionale e cognitiva. Tutti i bambini e le bambine hanno bisogno di sentirsi riconosciuti e quindi di vivere in un clima di fiducia, di ascolto e attesa da parte di un adulto convinto che ciascuno sia capace di progredire, di conquistare qualche cosa. “L’integrazione- afferma Canevaro- è possibilità di incontro, possibilità di stabilire dei legami, possibilità di trovare un senso”, di stabilire cioè delle connessioni tra le azioni, i luoghi, le persone, i modi di leggere la realtà. Attuare l’integrazione significa mettere in moto un processo di ricerca azione che investe sia i soggetti che i luoghi e le modalità educative perché l’integrazione non può realizzarsi se non in una visione unitaria. Questo è il traguardo che cerchiamo di conseguire. Il progetto di educazione ed integrazione dei bambini diversamente abili coinvolge tutta la comunità scolastica e si realizza mediante proposte ed attività di collaborazione tra scuola, famiglia, ASL, Enti Locali e Associazioni. Nella nostra scuola è presente un bambino ipovedente di tre anni, inserito in una sezione omogenea, sostenuto da un’insegnante di sostegno,un’operatrice ASL, e 68 un’assistente alla comunicazione (Lettrice), in contitolarità con l’insegnante di sezione. Nel progetto sono coinvolti: • Le insegnanti • L’insegnante di sostegno • operatori di assistenza e socio sanitari • esperti socio sanitari • Genitori Le insegnanti insieme a tutte le persone coinvolte stendono in PEI che definisce il progetto globale del bambino con gli interventi e i percorsi da attuare in linea coerente con la programmazione annuale delle attività. Il PEI ha lo scopo di realizzare il diritto all’educazione, all’istruzione e integrazione e deve essere correlato alla difficoltà e potenzialità del bambino stesso. Con periodicità gli operatori e le insegnanti verificano gli effetti dei diversi interventi disposti ed eventualmente apportano le necessarie modifiche e integrazioni. La scuola, inoltre, collabora con le figure professionali qualificate preposte all’assistenza, all’autonomia e alla comunicazione del bambino con difficoltà, assegnate dagli Enti Locali. 69 “ L’educatore deve avere ben chiaro […] che ad incidere maggiormente Non è ciò che dice, bensì ciò che egli stesso è e fa: questo crea l’atmosfera. Si può dire che il primo fattore è ciò che l’educatore è; il secondo è ciò che l’educatore fa; solo il terzo è ciò che egli dice” Romano Guardini 70 • PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNUALE • I DIRITTI DEI BAMBINI • LINEE GUIDA PER L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’ • COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA • ELEZIONI CONSIGLIO DI PLESSO ANNO IN CORSO 71