IN VETRINA
INAIL 30 MILIONI PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI PER LA
SICUREZZA
Dall’Inail 30 milioni di euro a favore delle piccole e micro imprese per la realizzazione di
progetti di innovazione tecnologica per impianti, macchinari e attrezzature finalizzati al
miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il bando per
l’assegnazione delle risorse è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale ed è disponibile sul
portale dell’Inail. Per quanto riguarda l’ammontare dei finanziamenti, il contributo è erogato fino
a una misura massima corrispondente al 65% dei costi sostenuti e documentati per la
realizzazione del progetto. Il contributo massimo concedibile a ciascuna impresa non potrà
superare l’importo di 50mila euro.
RESPONSABILITÀ "231", FALLIMENTO ENTE NON ESTINGUE SANZIONI
In materia di responsabilità degli Enti ex Dlgs 231/2001 per reato dei manager o dei dipendenti,
il fallimento della società estingue l'illecito ma non le sanzioni. La Cassazione nella
sentenza n. 25201 ribadisce un principio fondamentale in materia di responsabilità degli enti ex
Dlgs 231/2001, rigettando le istanze di una società che dopo avere subito il sequestro
preventivo del profitto del reato finalizzato alla confisca era fallita. Per i Supremi Giudici il
fallimento della società non è equiparabile alla morte, si tratta di una procedura concorsuale
che estingue giuridicamente il soggetto fallito ed è finalizzata al soddisfacimento dei creditori e
dalla quale la società può in astratto tornare "in bonis", quindi avere "profitto" da sequestrare.
SCIA E PERMESSO DI COSTRUIRE, VIA AI MODELLI UNICI NAZIONALI
È in vigore dal 14 luglio 2014 l'accordo tra Governo ed Enti localiun unico modello per il
permesso di costruire e per la segnalazione certificata di inizio attività in edilizia. In base
all'accordo, Regioni ed Enti locali adottano un modello semplificato e identico su tutto il territorio
nazionale per il permesso di costruire ex Dpr 380/2001 e per la segnalazione certificata di inizio
attività (Scia) ex articolo 19, legge 241/1990. Questo accordo è in linea con quanto previsto
dal Dl 90/2014 il qualeprevede che Governo, Regioni ed Enti locali concludano accordi o intese
per adottare una modulistica unificata e standardizzata su tutto il territorio nazionale
INDICE
SICUREZZA
REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI PER LA DEMOLIZIONE DI VEICOLI
SCIA E PERMESSO DI COSTRUIRE, VIA AI MODELLI UNICI NAZIONALI
SICUREZZA ANTINCENDIO: LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
AMBIENTE
PROROGA OBBLIGO NUOVI LIBRETTI DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE (ESTIVA E INVERNALE)
ENERGIA E QUALITÀ
DIAGNOSI ENERGETICA E SISTEMI DI GESTIONE DELL’ENERGIA: OPPORTUNITÀ PER L’INDUSTRIA ITALIANA
PROVINCIA DI TRENTO: APERTI I TERMINI PER LE DOMANDE DI CONTRIBUTO ENERGETICO
NOTIZIE E ARTICOLI
LE PIÙ ATTENTE ALL’AMBIENTE SONO LE INDUSTRIE CHIMICHE
ITALIA PAESE DEL RUMORE, SOLO META' DEI COMUNI IN REGOLA
I FOCUS DI SEA
PICCOLE E MICRO IMPRESE, DALL’INAIL 30 MILIONI PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI PER LA SICUREZZA
SCADENZE
LE SCADENZE DI AGOSTO E SETTEMBRE 2014
SENTENZE E QUESITI
RESPONSABILITÀ "231", FALLIMENTO ENTE NON ESTINGUE SANZIONI
RIFIUTI UNIVOCAMENTE PERICOLOSI, NON SERVE LA CLASSIFICAZIONE
MANUTENZIONE INDUMENTI DI LAVORO
SICUREZZA
REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI PER LA DEMOLIZIONE DI VEICOLI
Indice
Segnaliamo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 luglio 2014 del decreto 1 luglio 2014, del Ministero
dell'Interno, che introduce la nuova regola tecnica per la progettazione, costruzione ed esercizio delle attività di
demolizione di veicoli e simili, con relativi depositi, di superficie superiore a 3000 m2.
La regola tecnica, consultabile in allegato, cui si rimanda per un’analisi di dettaglio, è suddivisa in due capi: attività di
nuova costruzione e attività esistenti.
Per queste ultime sono riportati all’art. 6 una serie di termini temporali entro cui devono essere adeguate: parte degli
adeguamenti sono realizzabili entro ottobre 2017, altri devono essere effettuati entro il 7 ottobre 2014.
Le attività esistenti sono adeguate alle disposizioni del decreto salvo nei seguenti casi:
siano in possesso di titoli abilitativi riguardanti anche la sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio (rilasciati
ai sensi dell`art. 38 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69),
siano stati pianificati o siano in corso lavori di modifica sulla base di un progetto approvato dal Comando dei vigili
del Fuoco, ai sensi del l`art. 3 del DPR 151/2011.
Per visualizzare il Decreto 01/07/2014 rottamazione e l’allegata regola tecnica clicca qui.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
geom. Francesco Ardemagni
[email protected]
Tel. 0461/433448 – cell. 349/2352898
SICUREZZA
SCIA E PERMESSO DI COSTRUIRE, VIA AI MODELLI UNICI NAZIONALI
Indice
È in vigore dal 14 luglio 2014 l'accordo tra Governo ed Enti locali sancito in Conferenza Unificata il 12 giugno 2014: un
unico modello per il permesso di costruire e per la segnalazione certificata di inizio attività in edilizia.
La semplificazione burocratica in materia edilizia fa un passo importante. In base all'accordo, Regioni ed Enti locali
adottano un modello semplificato e identico su tutto il territorio nazionale per il permesso di costruire ex Dpr 380/2001
e per la segnalazione certificata di inizio attività (Scia) ex articolo 19, legge 241/1990.
I modelli allegati all'accordo del 12 giugno 2014 hanno delle parti fisse identiche per tutti e delle parti “variabili” che
le Regioni possono cambiare in relazione alle specifiche normative regionali di settore. I Comuni adeguano i propri
moduli sostituendoli con quelli approvati.
Questo accordo è in linea con quanto previsto dal Dl 90/2014, che all'articolo 24, comma 3 prevede che Governo,
Regioni ed Enti locali concludano accordi o intese per adottare, tenendo conto delle specifiche normative regionali,
una modulistica unificata e standardizzata su tutto il territorio nazionale per la presentazione alle pubbliche
Amministrazioni regionali e agli Enti locali istanze, dichiarazioni e segnalazioni con riferimento all'edilizia e all'avvio di
attività produttive.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
ing. Renzo Marucci
[email protected]
Tel. 0461/433447 – cell. 335/1272394
SICUREZZA
SICUREZZA ANTINCENDIO: LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Indice
Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile ha realizzato un nuovo progetto
indirizzato ai datori di lavoro e in particolare ai nuovi adempimenti di legge in materia di sicurezza e
prevenzione antincendio; il nome di tale progetto è "Sicurezza antincendio & datori di lavoro - Linee guida per la
valutazione dei rischi.
Si tratta del terzo progetto realizzato e si configura come la giusta conclusione di un percorso iniziato con il progetto "
Casa Sicura" - dedicato alla sicurezza in casa e alla prevenzione dei più diffusi e pericolosi incidenti domestici - e
seguito dal progetto "Sicurezza al lavoro" - dedicato alla sicurezza dei lavoratori.
Quest'ultimo progetto, invece, è indirizzato ai datori di lavoro, in particolare ai nuovi adempimenti di legge in materia
di sicurezza e prevenzione antincendio. Come i precedenti, ha come target primario le popolazioni extracomunitarie
ma ovviamente regole e consigli sono validi anche per le popolazioni comunitarie.
"Sicurezza antincendio & datori di lavoro" è fruibile in otto lingue (Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo, Albanese,
Arabo, Cinese e Ucraino) e diffuso tramite due supporti: uno tradizionale cartaceo ed uno multimediale, ovvero
un'applicazione fruibile da questo link.
L'applicazione è nata con l'obiettivo di facilitare la divulgazione delle misure necessarie per la sicurezza del lavoro
disposte dalla legislazione italiana. Associata al testo dell'opuscolo, è concepita per far verificare ai datori di lavoro la
propria conoscenza degli adempimenti obbligatori.
Infatti, permette di testare l'apprendimento, in 14 tappe di gioco, delle attività che il DL deve svolgere ai fini della
gestione della sicurezza. Il "giocatore" individua, per ogni esercizio, la soluzione corretta che può consistere
nell'individuazione di frasi o parole (mancanti, corrette, non coerenti ecc.) oppure di percorsi logici riferiti ai contenuti
dell'opuscolo.
SEA con i propri consulenti abilitati si rende disponibile ad affiancare i propri clienti per effettuare una corretta
valutazione del rischio incendio.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
geom. Francesco Ardemagni
[email protected]
Tel. 0461/433448 – cell. 349/2352898
AMBIENTE
PROROGA OBBLIGO NUOVI LIBRETTI DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE (ESTIVA E
INVERNALE)
Indice
E’ stato prorogato dal 1 giugno 2014 al 15 ottobre 2014 il termine entro il quale gli impianti di climatizzazione (estiva
e invernale) devono essere muniti dei nuovi libretti di impianto, conformi all'allegato I del Decreto 10 febbraio 2014.
La sostituzione dei vecchi libretti con i nuovi può avvenire in occasione e con la gradualità dei controlli periodici di
efficienza energetica previsti dal DPR 74/2013 (di cui si allega lo schema riassuntivo), o in occasione di interventi su
chiamata per guasti o malfunzionamento.
Si ricorda che i vecchi libretti dovranno comunque rimanere presso i relativi impianti.
Slitta al 15 ottobre 2014 anche il termine dal quale dovranno essere utilizzati dal manutentore (in occasione degli
interventi di controllo ed eventuale manutenzione) i nuovi rapporti di controllo di efficienza energetica conformi agli
allegati II, III, IV e V del Decreto 10 febbraio 2014.
Per visualizzare lo schema riassuntivo dei controlli periodici di efficienza energetica previsti dal DPR 74/2013 clicca qui.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
ing. Alessandro Chistè
[email protected]
Tel. 0461/433424 – cell. 331/6760276
ENERGIA E QUALITÀ
DIAGNOSI ENERGETICA E SISTEMI DI GESTIONE DELL’ENERGIA: OPPORTUNITÀ PER
L’INDUSTRIA ITALIANA
Indice
L’art. 8 della direttiva europea sull’efficienza energetica (2012/27/UE) prevede per le grandi imprese e le imprese a
forte consumo di energia l’obbligo di sottoporre i propri siti produttivi sul territorio nazionale ad una prima
diagnosi energetica entro il 5 dicembre 2015, da ripetersi poi ogni 4 anni, affidandosi a società esperte in
gestione dell’energia o ad auditor energetici.
Di fronte al target di riduzione dei consumi energetici di circa 4 Mtep al 2020 previsto per l’industria italiana dal
Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica (PAEE), l’audit energetico rappresenta una pratica necessaria finalizzata ad
individuare gli obiettivi di risparmio e le opzioni di adozione di nuove tecnologie. In quanto tale rappresenta
un’opportunità di sviluppo anche per le PMI che non debbono sottostare all’obbligo di diagnosi energetica, come
disposto dal suddetto articolo. I principali vantaggi per la riduzione dei consumi energetici sono il corretto utilizzo degli
audit, l’implementazione delllecertificazioni connesse ai Sistemi di gestione dell’energia (SGE) e all’utilizzo della
norma ISO 50001 come strumento di risparmio per le aziende.
Secondo l’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico
sostenibile)l’efficienza, l’innovazione e la sostenibilità rappresentano le tre chiavi che possono consentire all’industria
italiana di recuperare competitività sia sul mercato interno che su quello internazionale. L’Italia ha ben chiari i propri
obiettivi e sta lavorando con grande impegno per conciliare la propria politica industriale, i costi energetici e la lotta al
cambiamento climatico in modo efficace, anche attraverso il neonato decreto di recepimento della direttiva, che nei
prossimi anni creerà per l’industria italiana interessanti opportunità di rivedere i propri processi per restare
competitiva, favorendo contestualmente la crescita della green economy.
Per dare risposte concrete all’attuazione del decreto di recepimento della direttiva europea sull’efficienza energetica,
riteniamo opportuno evidenziare, da un lato, che l’efficienza energetica deve essere vista alla stregua di un’attività
infrastrutturale che, per l’impatto economico, sociale e ambientale è altamente strategica oltre a essere
‘autoliquidante’, in quanto il risparmio energetico ed economico che genera permette di ripagare l’investimento iniziale.
È fondamentale inoltre, creare cultura intorno al mercato dell’efficienza energetica. Per ciò che concerne gli
aspetti legati all’articolo 8 e al settore industriale, siamo convinti che l'esecuzione di interventi di audit e l'adozione di
sistemi di gestione dell'energia sono stimolanti opportunità per accrescere la propria competitività industriale e
performance aziendale.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
ing. Roberto Fenner
[email protected]
Tel. 0461/433442 – cell. 335/1817367
ENERGIA E QUALITÀ
PROVINCIA DI TRENTO: APERTI I TERMINI PER LE DOMANDE DI CONTRIBUTO
ENERGETICO
Indice
La Giunta provinciale trentina ha approvato il nuovo bando 2014 per la concessione di contributi per il risparmio
energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Domande dall’8 luglio al 30 settembre 2014.
La Provincia di Trento ha reso nota l’approvazione dell’apertura dei termini di presentazione delle domande di
contributo in materia di energia.
Le domande vanno presentate attraverso una di queste due procedure:
1. procedura semplificata, presso gli sportelli periferici della Provincia per spese già sostenute tra il 01/01/2013 e
il 06/07/2014 di importo massimo pari a 50mila euro. Gli interventi incentivabili con procedura semplificata
comprendono le caldaie a biomassa, i collettori solari, le caldaie a condensazione, gli impianti fotovoltaici in isola, gli
impianti eolici e le pompe di calore.
2. procedura valutativa, presso l’Agenzia provinciale per gli incentivi economici, per interventi ancora da realizzare
alla data di presentazione della domanda. La procedura valutativa va utilizzata per domande relative ai medesimi
interventi incentivabili con procedura semplificata ma con importo superiore a 50mila euro e, a prescindere
dall'importo, per interventi relativi a reti energetiche, edifici sostenibili ed edifici in legno di qualità ed edifici a basso
consumo nuovi, cogenerazione ad alto rendimento, iniziative comprendenti opere edili, interventi realizzati da parte di
E.S.Co e di E.S.P.Co.
Tutte le ulteriori informazioni in merito alle modalità di presentazione delle domande, al reperimento della modulistica e
ad altri aspetti di carattere organizzativo, sono disponibili sul sito web dell’Agenzia provinciale per incentivazione delle
attività economiche.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
ing. Roberto Fenner
[email protected]
Tel. 0461/433442 – cell. 335/1817367
NOTIZIE E ARTICOLI
LE PIÙ ATTENTE ALL’AMBIENTE SONO LE INDUSTRIE CHIMICHE
Indice
Le industrie chimiche sono quelle più attente all’ambiente. Le imprese ad alto rischio, in particolare quelle
appartenenti al settore chimico, sono quelle che stanno lavorando più attivamente per limitare il proprio impatto
sull’ambiente.
La notizia emerge da un’indagine internazionale condotta da DNV GL - Business Assurance, ente di certificazione tra i
leader a livello mondiale, e dall’istituto di ricerca GFK Eurisko su un campione di oltre 3.500 professionisti provenienti
da imprese di settori diversi in Europa, Nord America, Centro e Sud America e Asia.
Secondo l’indagine, infatti, ben il 92% delle aziende ad alto rischio, ossia quelle il cui impatto ambientale potrebbe
rivelarsi significativo per natura e gravità, considera la salvaguardia dell’ambiente come parte integrante delle proprie
strategie. Fra queste, con percentuali che raggiungono il 98%, spiccano le imprese del settore chimico (+14% rispetto
alla media mondiale e +9% rispetto a quella italiana).
L’attenzione per l’ambiente non sembrerebbe essere solo un’operazione di facciata: ben il 96% delle industrie
chimiche adotta policy di tutela ad hoc.
SEA può affiancare i propri clienti per intraprendere l’iter per l’ottenimento della certificazione ambientale.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
ing. Nadia Mazzoldi
[email protected]
Tel. 0461/433423 – cell. 335/7183719
NOTIZIE E ARTICOLI
ITALIA PAESE DEL RUMORE, SOLO META' DEI COMUNI IN REGOLA
Indice
L'Italia è un paese rumoroso, dove l'inquinamento acustico rappresenta, ormai, uno dei maggiori problemi ambientali
e che vede la metà dei comuni ancora indietro sul fronte dell'adeguamento delle norme. Questo uno dei
passaggi dell'Annuario Ispra, presentato a Roma assieme al rapporto sui Rifiuti Urbani.
Sul fronte dell'inquinamento acustico il 42,6% delle sorgenti di rumore controllate nel 2012 ha presentato almeno un
superamento dei limiti normativi evidenziando un problema di inquinamento acustico. Una possibile risposta per
arginare il problema dell'inquinamento acustico - si legge sull'analisi Ispra - è la classificazione acustica, che
però deve essere approvata dai comuni: "al 31 dicembre 2012 esisteva solo nel 51% dei centri abitati italiani. Le
regioni con la percentuale di comuni a norma più elevata rimangono Marche e Toscana (97%), Valle d'Aosta (sale al
96%), Liguria (84%), Lombardia (sale all'83%), mentre quelle che registrano percentuali inferiori al 10% sono Abruzzo
(7%), Sardegna (3%) e Sicilia (1%)".
Sul versante dei rifiuti urbani è confermato, anche per il 2013, il trend in calo sulla produzione rifiuti degli ultimi
anni "essenzialmente dovuto alla crisi economica". Secondo l'Ispra "nel 2013 l'Italia ha prodotto quasi 400 mila
tonnellate in meno di rifiuti urbani rispetto al 2012 (-1,3%), 2,9 milioni di tonnellate rispetto al 2010 (-8,9%), un
valore inferiore anche a quello del 2002". L'andamento della produzione dei rifiuti urbani appare, in generale, coerente
con l'andamento dei consumi delle famiglie. A livello nazionale - prosegue l'Annuario - tra il 2012 e il 2013, ogni
abitante ha prodotto di 18 chilogrammi in meno all'anno di rifiuti, con un calo percentuale del 3,6%, che fa seguito al
calo di 23 kg per abitante per anno rilevato tra il 2011 e il 2012". Sul fronte regionale e' l'Emilia Romagna, con 625 kg
di rifiuti prodotti pro capite, la Regione che produce più rifiuti, seguita da Toscana (con 596 kg per abitante), Valle
d'Aosta (565 kg) e Liguria (559 kg), mentre quantità minori si producono in Basilicata (359 kg abitante per anno), in
Molise (394 kg per abitante per anno), in Calabria (421 kg per abitante per anno) e in Campania (434 kg per abitante
per anno). Bene la raccolta differenziata che cresce ancora nel 2013 raggiungendo il 42,3% della produzione
nazionale, oltre 2 punti in più rispetto al 2012 (40%). E' sempre il nord, con 54,4%, la macroarea italiana che registra
il tasso più alto di differenziazione, segue il Centro al 36,3% e dal Sud al 28,9%.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
ing. Nadia Mazzoldi
[email protected]
Tel. 0461/433423 – cell. 335/7183719
I FOCUS DI SEA
PICCOLE E MICRO IMPRESE, DALL’INAIL 30 MILIONI PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI
PER LA SICUREZZA
Indice
Dall’Inail 30 milioni di euro a favore delle piccole e micro imprese per la realizzazione di progetti di innovazione
tecnologica per impianti, macchinari e attrezzature finalizzati al miglioramento delle condizioni di salute e
sicurezza nei luoghi di lavoro.
Il bando per l’assegnazione delle risorse è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale ed è disponibile sul portale
dell’Inail. Lo stanziamento rientra tra le misure assunte in attuazione dell’articolo 11 del D.lgs 81/2008 (Testo unico
sulla sicurezza sul lavoro, e successive modificazioni e integrazioni.
A essere interessate sono le piccole e micro imprese italiane – anche quelle individuali – iscritte alla Camera di
commercio operanti nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia e dell’estrazione e lavorazione dei materiali lapidei, tre
comparti i cui indici infortunistici presentano valori tra i più elevati sia in termini di frequenza che di gravità. Particolare
attenzione è stata rivolta, infatti, ai rischi connessi all’uso dei trattori agricoli o forestali nel settore agricolo, alla
movimentazione manuale dei carichi e/o di caduta dall’alto nei cantieri temporanei e mobili nel settore dell’edilizia e
all’esposizione a rumore e/o a polveri e alla movimentazione manuale dei carichi nel settore di estrazione e lavorazione
dei materiali lapidei.
Per quanto riguarda l’ammontare dei finanziamenti, il contributo – in conto capitale – è erogato fino a una misura
massima corrispondente al 65% dei costi sostenuti e documentati per la realizzazione del progetto. Il
contributo massimo concedibile a ciascuna impresa non potrà superare l’importo di 50mila euro. Da sottolineare
che le tipologie di interventi possono comportare spesso anche spese di modesta entità.
La domanda per l’accesso ai finanziamenti deve essere presentata in modalità telematica, con successiva
conferma tramite Posta elettronica certificata, come specificato nei Bandi regionali/provinciali. A partire dal 3
novembre 2014 fino alle ore 18 del 3 dicembre 2014 le imprese registrate negli archivi Inail avranno a disposizione
una procedura informatica che consentirà loro la compilazione della domanda, con le modalità indicate nel Bando.
Infine, per quanto concerne i tempi di realizzazione degli interventi finanziati, tenuto conto che i progetti previsti
non sono di particolare complessità e al fine di velocizzare l’erogazione dei finanziamenti è previsto un termine di sei
mesi (improrogabile) per la loro attuazione.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
sig. Marco Mattei
[email protected]
Tel. 0461/433404 – cell. 366/6910423
SCADENZE
LE SCADENZE DI AGOSTO E SETTEMBRE 2014
Indice
Agosto 2014
05.08
Emissioni in Atmosfera (solo regione Lombardia – D.d.u.o. n°1024 del 30/01/04 Art.10) termine entro il quale gli
esercenti di impianti di incenerimento devono mettere a disposizione dell’ARPA le tabelle riassuntive mensili dei dati di
emissione
14.08
Denuncia infortuni attività estrattive (D.Lgs 624/96 Art.25 comma 8) invio del riepilogo infortuni mese precedente
20.08
CONAI (Reg. CONAI) dichiarazione mensile del mese precedente (Moduli 6.1, 6.2, 6.3, 6.10)
29.08
Impianti di Incenerimento (Art 11 comma 5 D.Lgs 133/05) termine entro il quale i gestori degli impianti di
incenerimento e coincenerimento devono effettuare le misurazioni periodiche previste in Allegato I Par. A punti 3 e 4 e
di CO, NOx, SOs, TOC, HCl ed HF
Presidi sanitari (D.M. 25/01/91 n° 217 art. 3 comma1) termine entro il quale coloro che spediscono presidi sanitari
devono fornire al Ministero dell’Agricoltura la scheda relativa ai dati di vendita
Acqua (DPR 470/82 Art.2) termine entro il quale le ARPA devono comunicare al ministero per la salute i dati dei
campionamenti mensili delle acque di balneazione
Settembre 2014 (Fino al 15 del mese)
05.09
Emissioni in Atmosfera (solo regione Lombardia – D.d.u.o. n°1024 del 30/01/04 Art.10) termine entro il quale gli
esercenti di impianti di incenerimento devono mettere a disposizione dell’ARPA le tabelle riassuntive mensili dei dati di
emissione
15.09
Denuncia infortuni attività estrattive (D.Lgs 624/96 Art.25 comma 8) invio del riepilogo infortuni mese precedente
Energia (Art.1 comma 1 e 2 D.M. 12/01/99 e delibera AEEG 142/07) termine per i soggetti operanti nel settore ed
iscritti al registro delle imprese, per le dichiarazioni relative alle informazioni sul soggetto che ha corrisposto il
contributo Ex-delibera 142/07
INAIL (Art.12 D.M. 18/06/1988)termine entro il quale i datori di lavoro interessati ad ottenere l’accentramento presso
un'unica sede INAIL devono depositarne motivata istanza
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
sig. Daniel Sartori
[email protected]
Tel. 0461/433402 – cell. 335/1810995
SENTENZE E QUESITI
RESPONSABILITÀ "231", FALLIMENTO ENTE NON ESTINGUE SANZIONI
Indice
Corte di Cassazione, sentenza n. 25201/2014
In materia di responsabilità degli Enti ex Dlgs 231/2001 per reato dei manager o dei dipendenti, il fallimento della
società estingue l'illecito né le sanzioni come la confisca del profitto del reato.
La Cassazione nella sentenza 13 giugno 2014, n. 25201 ribadisce un principio fondamentale in materia di
responsabilità degli enti ex Dlgs 231/2001, rigettando le istanze di una società che dopo avere subito il sequestro
preventivo del profitto del reato finalizzato alla confisca era fallita.
Per i Supremi Giudici il fallimento della società non è equiparabile alla morte, si tratta di una procedura
concorsuale che estingue giuridicamente il soggetto fallito ed è finalizzata al soddisfacimento dei creditori e dalla quale
la società può in astratto tornare "in bonis", quindi avere "profitto" da sequestrare.
Pertanto è legittima la misura cautelare del sequestro preventivo finalizzato alla confisca che, ex articolo 19, Dlgs
231/2001 è disposta con la sentenza di condanna.
Sarà il Giudice di merito alla fine del procedimento a valutare se disporre la confisca e il quantum, tenendo anche
conto di quanto emerge dal fallimento. Infatti l'articolo 19 Dlgs 231/2001 precisa che sono salvi i diritti acquisiti dai
terzi in buona fede, pertanto nel corso del processo penale il curatore potrà far valere i diritti dei creditori.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
ing. Renzo Marucci
[email protected]
Tel. 0461/433447 – cell. 335/1272394
SENTENZE E QUESITI
RIFIUTI UNIVOCAMENTE PERICOLOSI, NON SERVE LA CLASSIFICAZIONE
Indice
Corte di Cassazione, sentenza n. 27478/2014
Nel caso di rifiuti pericolosi in relazione ai quali non è individuabile alcuna “voce specchio”, è esclusa la necessità di
accertamenti analitici tesi a verificare il superamento delle soglie di concentrazione.
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione (sentenza 27478/2014) con riferimento ai “fondi e residui di reazione,
alogenati” (Cer 070707 *), tipologia di rifiuto pericoloso in relazione alla quale l'elenco dei rifiuti (allegato D del Dlgs
152/2006) non prevede alcuna “voce specchio” (cioé una voce riconducibile alla medesima tipologia di rifiuto ma
classificata come non pericolosa).
Nella stessa sentenza, la Suprema Corte sottolinea come lo smaltimento illegale nel terreno di fusti contenenti rifiuti
pericolosi, con possibile sversamento sul suolo, costituisce attività del tutto idonea a configurare il delitto di
danneggiamento (articolo 635 C.p.), “anche se il risultato di tale attività comporti un aggravamento ulteriore delle
precedenti condizioni dell'area”.
L'attività di decontaminazione dei trasformatori, si legge infine in un successivo passaggio, “può collocarsi
pacificamente tra le attività di recupero di un rifiuto” (ai sensi del Dlgs 209/1999).
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
ing. Nadia Mazzoldi
[email protected]
Tel. 0461/433423 – cell. 335/7183719
SENTENZE E QUESITI
MANUTENZIONE INDUMENTI DI LAVORO
Indice
Corte di Cassazione, sentenza n. 13745/2014
Il giorno 17 giugno 2014, la Corte di Cassazione Civile con Sentenza n. 13745, ha affermato che il Datore di Lavoro è
obbligato a manutenere le tute da lavoro dei Dipendenti unicamente quando queste hanno la funzione di tutelare la
salute e la sicurezza dei Lavoratori. Al di fuori di queste ipotesi spetta al lavoratore provvedere alla manutenzione
degli abiti da lavoro, tra cui il lavaggio periodico.
Su questo tema da anni è in corso un dibattito sull’utilizzo degli abiti da lavoro e la loro manutenzione, intesa come
lavaggio periodico.
Con questa sentenza viene definitivamente chiarito l’ambito di responsabilità del Datore di Lavoro per quel che
riguarda gli abiti dal lavoro e i Dispositivi di Protezione Individuale DPI e la loro “manutenzione”.
Dal Documento di Valutazione dei Rischi aziendale, vengono chiaramente individuati e consegnati ufficialmente al
singolo lavoratore, i DPI collegati alla mansione prevista del lavoratore stesso.
Quindi sulla base della Sentenza, solo i DPI, indicati nello specifico DVR e consegnati al lavoratore, devono essere
tenuti in efficienza dal Datore di Lavoro secondo le modalità definite dal Produttore del DPI stesso: manutenzione,
controllo, lavaggio periodico, ecc.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
dott. Enzo Leotta
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