IN VETRINA INAIL 30 MILIONI PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI PER LA SICUREZZA Dall’Inail 30 milioni di euro a favore delle piccole e micro imprese per la realizzazione di progetti di innovazione tecnologica per impianti, macchinari e attrezzature finalizzati al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il bando per l’assegnazione delle risorse è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale ed è disponibile sul portale dell’Inail. Per quanto riguarda l’ammontare dei finanziamenti, il contributo è erogato fino a una misura massima corrispondente al 65% dei costi sostenuti e documentati per la realizzazione del progetto. Il contributo massimo concedibile a ciascuna impresa non potrà superare l’importo di 50mila euro. RESPONSABILITÀ "231", FALLIMENTO ENTE NON ESTINGUE SANZIONI In materia di responsabilità degli Enti ex Dlgs 231/2001 per reato dei manager o dei dipendenti, il fallimento della società estingue l'illecito ma non le sanzioni. La Cassazione nella sentenza n. 25201 ribadisce un principio fondamentale in materia di responsabilità degli enti ex Dlgs 231/2001, rigettando le istanze di una società che dopo avere subito il sequestro preventivo del profitto del reato finalizzato alla confisca era fallita. Per i Supremi Giudici il fallimento della società non è equiparabile alla morte, si tratta di una procedura concorsuale che estingue giuridicamente il soggetto fallito ed è finalizzata al soddisfacimento dei creditori e dalla quale la società può in astratto tornare "in bonis", quindi avere "profitto" da sequestrare. SCIA E PERMESSO DI COSTRUIRE, VIA AI MODELLI UNICI NAZIONALI È in vigore dal 14 luglio 2014 l'accordo tra Governo ed Enti localiun unico modello per il permesso di costruire e per la segnalazione certificata di inizio attività in edilizia. In base all'accordo, Regioni ed Enti locali adottano un modello semplificato e identico su tutto il territorio nazionale per il permesso di costruire ex Dpr 380/2001 e per la segnalazione certificata di inizio attività (Scia) ex articolo 19, legge 241/1990. Questo accordo è in linea con quanto previsto dal Dl 90/2014 il qualeprevede che Governo, Regioni ed Enti locali concludano accordi o intese per adottare una modulistica unificata e standardizzata su tutto il territorio nazionale INDICE SICUREZZA REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI PER LA DEMOLIZIONE DI VEICOLI SCIA E PERMESSO DI COSTRUIRE, VIA AI MODELLI UNICI NAZIONALI SICUREZZA ANTINCENDIO: LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI AMBIENTE PROROGA OBBLIGO NUOVI LIBRETTI DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE (ESTIVA E INVERNALE) ENERGIA E QUALITÀ DIAGNOSI ENERGETICA E SISTEMI DI GESTIONE DELL’ENERGIA: OPPORTUNITÀ PER L’INDUSTRIA ITALIANA PROVINCIA DI TRENTO: APERTI I TERMINI PER LE DOMANDE DI CONTRIBUTO ENERGETICO NOTIZIE E ARTICOLI LE PIÙ ATTENTE ALL’AMBIENTE SONO LE INDUSTRIE CHIMICHE ITALIA PAESE DEL RUMORE, SOLO META' DEI COMUNI IN REGOLA I FOCUS DI SEA PICCOLE E MICRO IMPRESE, DALL’INAIL 30 MILIONI PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI PER LA SICUREZZA SCADENZE LE SCADENZE DI AGOSTO E SETTEMBRE 2014 SENTENZE E QUESITI RESPONSABILITÀ "231", FALLIMENTO ENTE NON ESTINGUE SANZIONI RIFIUTI UNIVOCAMENTE PERICOLOSI, NON SERVE LA CLASSIFICAZIONE MANUTENZIONE INDUMENTI DI LAVORO SICUREZZA REGOLA TECNICA DI PREVENZIONE INCENDI PER LA DEMOLIZIONE DI VEICOLI Indice Segnaliamo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’11 luglio 2014 del decreto 1 luglio 2014, del Ministero dell'Interno, che introduce la nuova regola tecnica per la progettazione, costruzione ed esercizio delle attività di demolizione di veicoli e simili, con relativi depositi, di superficie superiore a 3000 m2. La regola tecnica, consultabile in allegato, cui si rimanda per un’analisi di dettaglio, è suddivisa in due capi: attività di nuova costruzione e attività esistenti. Per queste ultime sono riportati all’art. 6 una serie di termini temporali entro cui devono essere adeguate: parte degli adeguamenti sono realizzabili entro ottobre 2017, altri devono essere effettuati entro il 7 ottobre 2014. Le attività esistenti sono adeguate alle disposizioni del decreto salvo nei seguenti casi: siano in possesso di titoli abilitativi riguardanti anche la sussistenza dei requisiti di sicurezza antincendio (rilasciati ai sensi dell`art. 38 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69), siano stati pianificati o siano in corso lavori di modifica sulla base di un progetto approvato dal Comando dei vigili del Fuoco, ai sensi del l`art. 3 del DPR 151/2011. Per visualizzare il Decreto 01/07/2014 rottamazione e l’allegata regola tecnica clicca qui. PER MAGGIORI INFORMAZIONI geom. Francesco Ardemagni [email protected] Tel. 0461/433448 – cell. 349/2352898 SICUREZZA SCIA E PERMESSO DI COSTRUIRE, VIA AI MODELLI UNICI NAZIONALI Indice È in vigore dal 14 luglio 2014 l'accordo tra Governo ed Enti locali sancito in Conferenza Unificata il 12 giugno 2014: un unico modello per il permesso di costruire e per la segnalazione certificata di inizio attività in edilizia. La semplificazione burocratica in materia edilizia fa un passo importante. In base all'accordo, Regioni ed Enti locali adottano un modello semplificato e identico su tutto il territorio nazionale per il permesso di costruire ex Dpr 380/2001 e per la segnalazione certificata di inizio attività (Scia) ex articolo 19, legge 241/1990. I modelli allegati all'accordo del 12 giugno 2014 hanno delle parti fisse identiche per tutti e delle parti “variabili” che le Regioni possono cambiare in relazione alle specifiche normative regionali di settore. I Comuni adeguano i propri moduli sostituendoli con quelli approvati. Questo accordo è in linea con quanto previsto dal Dl 90/2014, che all'articolo 24, comma 3 prevede che Governo, Regioni ed Enti locali concludano accordi o intese per adottare, tenendo conto delle specifiche normative regionali, una modulistica unificata e standardizzata su tutto il territorio nazionale per la presentazione alle pubbliche Amministrazioni regionali e agli Enti locali istanze, dichiarazioni e segnalazioni con riferimento all'edilizia e all'avvio di attività produttive. PER MAGGIORI INFORMAZIONI ing. Renzo Marucci [email protected] Tel. 0461/433447 – cell. 335/1272394 SICUREZZA SICUREZZA ANTINCENDIO: LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Indice Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile ha realizzato un nuovo progetto indirizzato ai datori di lavoro e in particolare ai nuovi adempimenti di legge in materia di sicurezza e prevenzione antincendio; il nome di tale progetto è "Sicurezza antincendio & datori di lavoro - Linee guida per la valutazione dei rischi. Si tratta del terzo progetto realizzato e si configura come la giusta conclusione di un percorso iniziato con il progetto " Casa Sicura" - dedicato alla sicurezza in casa e alla prevenzione dei più diffusi e pericolosi incidenti domestici - e seguito dal progetto "Sicurezza al lavoro" - dedicato alla sicurezza dei lavoratori. Quest'ultimo progetto, invece, è indirizzato ai datori di lavoro, in particolare ai nuovi adempimenti di legge in materia di sicurezza e prevenzione antincendio. Come i precedenti, ha come target primario le popolazioni extracomunitarie ma ovviamente regole e consigli sono validi anche per le popolazioni comunitarie. "Sicurezza antincendio & datori di lavoro" è fruibile in otto lingue (Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo, Albanese, Arabo, Cinese e Ucraino) e diffuso tramite due supporti: uno tradizionale cartaceo ed uno multimediale, ovvero un'applicazione fruibile da questo link. L'applicazione è nata con l'obiettivo di facilitare la divulgazione delle misure necessarie per la sicurezza del lavoro disposte dalla legislazione italiana. Associata al testo dell'opuscolo, è concepita per far verificare ai datori di lavoro la propria conoscenza degli adempimenti obbligatori. Infatti, permette di testare l'apprendimento, in 14 tappe di gioco, delle attività che il DL deve svolgere ai fini della gestione della sicurezza. Il "giocatore" individua, per ogni esercizio, la soluzione corretta che può consistere nell'individuazione di frasi o parole (mancanti, corrette, non coerenti ecc.) oppure di percorsi logici riferiti ai contenuti dell'opuscolo. SEA con i propri consulenti abilitati si rende disponibile ad affiancare i propri clienti per effettuare una corretta valutazione del rischio incendio. PER MAGGIORI INFORMAZIONI geom. Francesco Ardemagni [email protected] Tel. 0461/433448 – cell. 349/2352898 AMBIENTE PROROGA OBBLIGO NUOVI LIBRETTI DI IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE (ESTIVA E INVERNALE) Indice E’ stato prorogato dal 1 giugno 2014 al 15 ottobre 2014 il termine entro il quale gli impianti di climatizzazione (estiva e invernale) devono essere muniti dei nuovi libretti di impianto, conformi all'allegato I del Decreto 10 febbraio 2014. La sostituzione dei vecchi libretti con i nuovi può avvenire in occasione e con la gradualità dei controlli periodici di efficienza energetica previsti dal DPR 74/2013 (di cui si allega lo schema riassuntivo), o in occasione di interventi su chiamata per guasti o malfunzionamento. Si ricorda che i vecchi libretti dovranno comunque rimanere presso i relativi impianti. Slitta al 15 ottobre 2014 anche il termine dal quale dovranno essere utilizzati dal manutentore (in occasione degli interventi di controllo ed eventuale manutenzione) i nuovi rapporti di controllo di efficienza energetica conformi agli allegati II, III, IV e V del Decreto 10 febbraio 2014. Per visualizzare lo schema riassuntivo dei controlli periodici di efficienza energetica previsti dal DPR 74/2013 clicca qui. PER MAGGIORI INFORMAZIONI ing. Alessandro Chistè [email protected] Tel. 0461/433424 – cell. 331/6760276 ENERGIA E QUALITÀ DIAGNOSI ENERGETICA E SISTEMI DI GESTIONE DELL’ENERGIA: OPPORTUNITÀ PER L’INDUSTRIA ITALIANA Indice L’art. 8 della direttiva europea sull’efficienza energetica (2012/27/UE) prevede per le grandi imprese e le imprese a forte consumo di energia l’obbligo di sottoporre i propri siti produttivi sul territorio nazionale ad una prima diagnosi energetica entro il 5 dicembre 2015, da ripetersi poi ogni 4 anni, affidandosi a società esperte in gestione dell’energia o ad auditor energetici. Di fronte al target di riduzione dei consumi energetici di circa 4 Mtep al 2020 previsto per l’industria italiana dal Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica (PAEE), l’audit energetico rappresenta una pratica necessaria finalizzata ad individuare gli obiettivi di risparmio e le opzioni di adozione di nuove tecnologie. In quanto tale rappresenta un’opportunità di sviluppo anche per le PMI che non debbono sottostare all’obbligo di diagnosi energetica, come disposto dal suddetto articolo. I principali vantaggi per la riduzione dei consumi energetici sono il corretto utilizzo degli audit, l’implementazione delllecertificazioni connesse ai Sistemi di gestione dell’energia (SGE) e all’utilizzo della norma ISO 50001 come strumento di risparmio per le aziende. Secondo l’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile)l’efficienza, l’innovazione e la sostenibilità rappresentano le tre chiavi che possono consentire all’industria italiana di recuperare competitività sia sul mercato interno che su quello internazionale. L’Italia ha ben chiari i propri obiettivi e sta lavorando con grande impegno per conciliare la propria politica industriale, i costi energetici e la lotta al cambiamento climatico in modo efficace, anche attraverso il neonato decreto di recepimento della direttiva, che nei prossimi anni creerà per l’industria italiana interessanti opportunità di rivedere i propri processi per restare competitiva, favorendo contestualmente la crescita della green economy. Per dare risposte concrete all’attuazione del decreto di recepimento della direttiva europea sull’efficienza energetica, riteniamo opportuno evidenziare, da un lato, che l’efficienza energetica deve essere vista alla stregua di un’attività infrastrutturale che, per l’impatto economico, sociale e ambientale è altamente strategica oltre a essere ‘autoliquidante’, in quanto il risparmio energetico ed economico che genera permette di ripagare l’investimento iniziale. È fondamentale inoltre, creare cultura intorno al mercato dell’efficienza energetica. Per ciò che concerne gli aspetti legati all’articolo 8 e al settore industriale, siamo convinti che l'esecuzione di interventi di audit e l'adozione di sistemi di gestione dell'energia sono stimolanti opportunità per accrescere la propria competitività industriale e performance aziendale. PER MAGGIORI INFORMAZIONI ing. Roberto Fenner [email protected] Tel. 0461/433442 – cell. 335/1817367 ENERGIA E QUALITÀ PROVINCIA DI TRENTO: APERTI I TERMINI PER LE DOMANDE DI CONTRIBUTO ENERGETICO Indice La Giunta provinciale trentina ha approvato il nuovo bando 2014 per la concessione di contributi per il risparmio energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili. Domande dall’8 luglio al 30 settembre 2014. La Provincia di Trento ha reso nota l’approvazione dell’apertura dei termini di presentazione delle domande di contributo in materia di energia. Le domande vanno presentate attraverso una di queste due procedure: 1. procedura semplificata, presso gli sportelli periferici della Provincia per spese già sostenute tra il 01/01/2013 e il 06/07/2014 di importo massimo pari a 50mila euro. Gli interventi incentivabili con procedura semplificata comprendono le caldaie a biomassa, i collettori solari, le caldaie a condensazione, gli impianti fotovoltaici in isola, gli impianti eolici e le pompe di calore. 2. procedura valutativa, presso l’Agenzia provinciale per gli incentivi economici, per interventi ancora da realizzare alla data di presentazione della domanda. La procedura valutativa va utilizzata per domande relative ai medesimi interventi incentivabili con procedura semplificata ma con importo superiore a 50mila euro e, a prescindere dall'importo, per interventi relativi a reti energetiche, edifici sostenibili ed edifici in legno di qualità ed edifici a basso consumo nuovi, cogenerazione ad alto rendimento, iniziative comprendenti opere edili, interventi realizzati da parte di E.S.Co e di E.S.P.Co. Tutte le ulteriori informazioni in merito alle modalità di presentazione delle domande, al reperimento della modulistica e ad altri aspetti di carattere organizzativo, sono disponibili sul sito web dell’Agenzia provinciale per incentivazione delle attività economiche. PER MAGGIORI INFORMAZIONI ing. Roberto Fenner [email protected] Tel. 0461/433442 – cell. 335/1817367 NOTIZIE E ARTICOLI LE PIÙ ATTENTE ALL’AMBIENTE SONO LE INDUSTRIE CHIMICHE Indice Le industrie chimiche sono quelle più attente all’ambiente. Le imprese ad alto rischio, in particolare quelle appartenenti al settore chimico, sono quelle che stanno lavorando più attivamente per limitare il proprio impatto sull’ambiente. La notizia emerge da un’indagine internazionale condotta da DNV GL - Business Assurance, ente di certificazione tra i leader a livello mondiale, e dall’istituto di ricerca GFK Eurisko su un campione di oltre 3.500 professionisti provenienti da imprese di settori diversi in Europa, Nord America, Centro e Sud America e Asia. Secondo l’indagine, infatti, ben il 92% delle aziende ad alto rischio, ossia quelle il cui impatto ambientale potrebbe rivelarsi significativo per natura e gravità, considera la salvaguardia dell’ambiente come parte integrante delle proprie strategie. Fra queste, con percentuali che raggiungono il 98%, spiccano le imprese del settore chimico (+14% rispetto alla media mondiale e +9% rispetto a quella italiana). L’attenzione per l’ambiente non sembrerebbe essere solo un’operazione di facciata: ben il 96% delle industrie chimiche adotta policy di tutela ad hoc. SEA può affiancare i propri clienti per intraprendere l’iter per l’ottenimento della certificazione ambientale. PER MAGGIORI INFORMAZIONI ing. Nadia Mazzoldi [email protected] Tel. 0461/433423 – cell. 335/7183719 NOTIZIE E ARTICOLI ITALIA PAESE DEL RUMORE, SOLO META' DEI COMUNI IN REGOLA Indice L'Italia è un paese rumoroso, dove l'inquinamento acustico rappresenta, ormai, uno dei maggiori problemi ambientali e che vede la metà dei comuni ancora indietro sul fronte dell'adeguamento delle norme. Questo uno dei passaggi dell'Annuario Ispra, presentato a Roma assieme al rapporto sui Rifiuti Urbani. Sul fronte dell'inquinamento acustico il 42,6% delle sorgenti di rumore controllate nel 2012 ha presentato almeno un superamento dei limiti normativi evidenziando un problema di inquinamento acustico. Una possibile risposta per arginare il problema dell'inquinamento acustico - si legge sull'analisi Ispra - è la classificazione acustica, che però deve essere approvata dai comuni: "al 31 dicembre 2012 esisteva solo nel 51% dei centri abitati italiani. Le regioni con la percentuale di comuni a norma più elevata rimangono Marche e Toscana (97%), Valle d'Aosta (sale al 96%), Liguria (84%), Lombardia (sale all'83%), mentre quelle che registrano percentuali inferiori al 10% sono Abruzzo (7%), Sardegna (3%) e Sicilia (1%)". Sul versante dei rifiuti urbani è confermato, anche per il 2013, il trend in calo sulla produzione rifiuti degli ultimi anni "essenzialmente dovuto alla crisi economica". Secondo l'Ispra "nel 2013 l'Italia ha prodotto quasi 400 mila tonnellate in meno di rifiuti urbani rispetto al 2012 (-1,3%), 2,9 milioni di tonnellate rispetto al 2010 (-8,9%), un valore inferiore anche a quello del 2002". L'andamento della produzione dei rifiuti urbani appare, in generale, coerente con l'andamento dei consumi delle famiglie. A livello nazionale - prosegue l'Annuario - tra il 2012 e il 2013, ogni abitante ha prodotto di 18 chilogrammi in meno all'anno di rifiuti, con un calo percentuale del 3,6%, che fa seguito al calo di 23 kg per abitante per anno rilevato tra il 2011 e il 2012". Sul fronte regionale e' l'Emilia Romagna, con 625 kg di rifiuti prodotti pro capite, la Regione che produce più rifiuti, seguita da Toscana (con 596 kg per abitante), Valle d'Aosta (565 kg) e Liguria (559 kg), mentre quantità minori si producono in Basilicata (359 kg abitante per anno), in Molise (394 kg per abitante per anno), in Calabria (421 kg per abitante per anno) e in Campania (434 kg per abitante per anno). Bene la raccolta differenziata che cresce ancora nel 2013 raggiungendo il 42,3% della produzione nazionale, oltre 2 punti in più rispetto al 2012 (40%). E' sempre il nord, con 54,4%, la macroarea italiana che registra il tasso più alto di differenziazione, segue il Centro al 36,3% e dal Sud al 28,9%. PER MAGGIORI INFORMAZIONI ing. Nadia Mazzoldi [email protected] Tel. 0461/433423 – cell. 335/7183719 I FOCUS DI SEA PICCOLE E MICRO IMPRESE, DALL’INAIL 30 MILIONI PER LA REALIZZAZIONE DI PROGETTI PER LA SICUREZZA Indice Dall’Inail 30 milioni di euro a favore delle piccole e micro imprese per la realizzazione di progetti di innovazione tecnologica per impianti, macchinari e attrezzature finalizzati al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il bando per l’assegnazione delle risorse è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale ed è disponibile sul portale dell’Inail. Lo stanziamento rientra tra le misure assunte in attuazione dell’articolo 11 del D.lgs 81/2008 (Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, e successive modificazioni e integrazioni. A essere interessate sono le piccole e micro imprese italiane – anche quelle individuali – iscritte alla Camera di commercio operanti nei settori dell’agricoltura, dell’edilizia e dell’estrazione e lavorazione dei materiali lapidei, tre comparti i cui indici infortunistici presentano valori tra i più elevati sia in termini di frequenza che di gravità. Particolare attenzione è stata rivolta, infatti, ai rischi connessi all’uso dei trattori agricoli o forestali nel settore agricolo, alla movimentazione manuale dei carichi e/o di caduta dall’alto nei cantieri temporanei e mobili nel settore dell’edilizia e all’esposizione a rumore e/o a polveri e alla movimentazione manuale dei carichi nel settore di estrazione e lavorazione dei materiali lapidei. Per quanto riguarda l’ammontare dei finanziamenti, il contributo – in conto capitale – è erogato fino a una misura massima corrispondente al 65% dei costi sostenuti e documentati per la realizzazione del progetto. Il contributo massimo concedibile a ciascuna impresa non potrà superare l’importo di 50mila euro. Da sottolineare che le tipologie di interventi possono comportare spesso anche spese di modesta entità. La domanda per l’accesso ai finanziamenti deve essere presentata in modalità telematica, con successiva conferma tramite Posta elettronica certificata, come specificato nei Bandi regionali/provinciali. A partire dal 3 novembre 2014 fino alle ore 18 del 3 dicembre 2014 le imprese registrate negli archivi Inail avranno a disposizione una procedura informatica che consentirà loro la compilazione della domanda, con le modalità indicate nel Bando. Infine, per quanto concerne i tempi di realizzazione degli interventi finanziati, tenuto conto che i progetti previsti non sono di particolare complessità e al fine di velocizzare l’erogazione dei finanziamenti è previsto un termine di sei mesi (improrogabile) per la loro attuazione. PER MAGGIORI INFORMAZIONI sig. Marco Mattei [email protected] Tel. 0461/433404 – cell. 366/6910423 SCADENZE LE SCADENZE DI AGOSTO E SETTEMBRE 2014 Indice Agosto 2014 05.08 Emissioni in Atmosfera (solo regione Lombardia – D.d.u.o. n°1024 del 30/01/04 Art.10) termine entro il quale gli esercenti di impianti di incenerimento devono mettere a disposizione dell’ARPA le tabelle riassuntive mensili dei dati di emissione 14.08 Denuncia infortuni attività estrattive (D.Lgs 624/96 Art.25 comma 8) invio del riepilogo infortuni mese precedente 20.08 CONAI (Reg. CONAI) dichiarazione mensile del mese precedente (Moduli 6.1, 6.2, 6.3, 6.10) 29.08 Impianti di Incenerimento (Art 11 comma 5 D.Lgs 133/05) termine entro il quale i gestori degli impianti di incenerimento e coincenerimento devono effettuare le misurazioni periodiche previste in Allegato I Par. A punti 3 e 4 e di CO, NOx, SOs, TOC, HCl ed HF Presidi sanitari (D.M. 25/01/91 n° 217 art. 3 comma1) termine entro il quale coloro che spediscono presidi sanitari devono fornire al Ministero dell’Agricoltura la scheda relativa ai dati di vendita Acqua (DPR 470/82 Art.2) termine entro il quale le ARPA devono comunicare al ministero per la salute i dati dei campionamenti mensili delle acque di balneazione Settembre 2014 (Fino al 15 del mese) 05.09 Emissioni in Atmosfera (solo regione Lombardia – D.d.u.o. n°1024 del 30/01/04 Art.10) termine entro il quale gli esercenti di impianti di incenerimento devono mettere a disposizione dell’ARPA le tabelle riassuntive mensili dei dati di emissione 15.09 Denuncia infortuni attività estrattive (D.Lgs 624/96 Art.25 comma 8) invio del riepilogo infortuni mese precedente Energia (Art.1 comma 1 e 2 D.M. 12/01/99 e delibera AEEG 142/07) termine per i soggetti operanti nel settore ed iscritti al registro delle imprese, per le dichiarazioni relative alle informazioni sul soggetto che ha corrisposto il contributo Ex-delibera 142/07 INAIL (Art.12 D.M. 18/06/1988)termine entro il quale i datori di lavoro interessati ad ottenere l’accentramento presso un'unica sede INAIL devono depositarne motivata istanza PER MAGGIORI INFORMAZIONI sig. Daniel Sartori [email protected] Tel. 0461/433402 – cell. 335/1810995 SENTENZE E QUESITI RESPONSABILITÀ "231", FALLIMENTO ENTE NON ESTINGUE SANZIONI Indice Corte di Cassazione, sentenza n. 25201/2014 In materia di responsabilità degli Enti ex Dlgs 231/2001 per reato dei manager o dei dipendenti, il fallimento della società estingue l'illecito né le sanzioni come la confisca del profitto del reato. La Cassazione nella sentenza 13 giugno 2014, n. 25201 ribadisce un principio fondamentale in materia di responsabilità degli enti ex Dlgs 231/2001, rigettando le istanze di una società che dopo avere subito il sequestro preventivo del profitto del reato finalizzato alla confisca era fallita. Per i Supremi Giudici il fallimento della società non è equiparabile alla morte, si tratta di una procedura concorsuale che estingue giuridicamente il soggetto fallito ed è finalizzata al soddisfacimento dei creditori e dalla quale la società può in astratto tornare "in bonis", quindi avere "profitto" da sequestrare. Pertanto è legittima la misura cautelare del sequestro preventivo finalizzato alla confisca che, ex articolo 19, Dlgs 231/2001 è disposta con la sentenza di condanna. Sarà il Giudice di merito alla fine del procedimento a valutare se disporre la confisca e il quantum, tenendo anche conto di quanto emerge dal fallimento. Infatti l'articolo 19 Dlgs 231/2001 precisa che sono salvi i diritti acquisiti dai terzi in buona fede, pertanto nel corso del processo penale il curatore potrà far valere i diritti dei creditori. PER MAGGIORI INFORMAZIONI ing. Renzo Marucci [email protected] Tel. 0461/433447 – cell. 335/1272394 SENTENZE E QUESITI RIFIUTI UNIVOCAMENTE PERICOLOSI, NON SERVE LA CLASSIFICAZIONE Indice Corte di Cassazione, sentenza n. 27478/2014 Nel caso di rifiuti pericolosi in relazione ai quali non è individuabile alcuna “voce specchio”, è esclusa la necessità di accertamenti analitici tesi a verificare il superamento delle soglie di concentrazione. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione (sentenza 27478/2014) con riferimento ai “fondi e residui di reazione, alogenati” (Cer 070707 *), tipologia di rifiuto pericoloso in relazione alla quale l'elenco dei rifiuti (allegato D del Dlgs 152/2006) non prevede alcuna “voce specchio” (cioé una voce riconducibile alla medesima tipologia di rifiuto ma classificata come non pericolosa). Nella stessa sentenza, la Suprema Corte sottolinea come lo smaltimento illegale nel terreno di fusti contenenti rifiuti pericolosi, con possibile sversamento sul suolo, costituisce attività del tutto idonea a configurare il delitto di danneggiamento (articolo 635 C.p.), “anche se il risultato di tale attività comporti un aggravamento ulteriore delle precedenti condizioni dell'area”. L'attività di decontaminazione dei trasformatori, si legge infine in un successivo passaggio, “può collocarsi pacificamente tra le attività di recupero di un rifiuto” (ai sensi del Dlgs 209/1999). PER MAGGIORI INFORMAZIONI ing. Nadia Mazzoldi [email protected] Tel. 0461/433423 – cell. 335/7183719 SENTENZE E QUESITI MANUTENZIONE INDUMENTI DI LAVORO Indice Corte di Cassazione, sentenza n. 13745/2014 Il giorno 17 giugno 2014, la Corte di Cassazione Civile con Sentenza n. 13745, ha affermato che il Datore di Lavoro è obbligato a manutenere le tute da lavoro dei Dipendenti unicamente quando queste hanno la funzione di tutelare la salute e la sicurezza dei Lavoratori. Al di fuori di queste ipotesi spetta al lavoratore provvedere alla manutenzione degli abiti da lavoro, tra cui il lavaggio periodico. Su questo tema da anni è in corso un dibattito sull’utilizzo degli abiti da lavoro e la loro manutenzione, intesa come lavaggio periodico. Con questa sentenza viene definitivamente chiarito l’ambito di responsabilità del Datore di Lavoro per quel che riguarda gli abiti dal lavoro e i Dispositivi di Protezione Individuale DPI e la loro “manutenzione”. Dal Documento di Valutazione dei Rischi aziendale, vengono chiaramente individuati e consegnati ufficialmente al singolo lavoratore, i DPI collegati alla mansione prevista del lavoratore stesso. Quindi sulla base della Sentenza, solo i DPI, indicati nello specifico DVR e consegnati al lavoratore, devono essere tenuti in efficienza dal Datore di Lavoro secondo le modalità definite dal Produttore del DPI stesso: manutenzione, controllo, lavaggio periodico, ecc. PER MAGGIORI INFORMAZIONI dott. Enzo Leotta [email protected] Tel. 0461/433490 – cell. 335/7892491