La No tra
Salute
LA LEGA ITALIANA PER LA LOTTA CONTRO I TUMORI INFORMA • NUMERO 3/2010
Speciale
Prevenire e curare
il tumore al seno
Corri la vita
VIII edizione • Firenze, Piazza della Signoria, 26 Settembre 2010
La No tra
Salute
n. 3 • Settembre 2010
Direttore responsabile
Marco Rosselli Del Turco
Redazione
Elisabetta Bernardini
Segreteria
Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori
Sezione provinciale di Firenze
Viale D. Giannotti 23 - 50126 Firenze
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e-mail: [email protected]
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Elisabetta Bernardini - Gianni Cammilli - Tipografia ABC
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(conv. in L. 27.02.2004 n. 46), art. 1 comma 2° DCB Fi”
Autorizzazione del Tribunale di Firenze n° 3127 dell’11.04.1983
Questo numero è stato stampato in 20.000 copie inviate e distribuite gratuitamente a Soci e amici della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori
Membri del Consiglio Direttivo
Dr.ssa Elena Bartalucci
Dr. Alessandro Bussotti
Dr.ssa Alessandra Chiarugi
Dott.ssa Ida Cipparrone, Presidente
Dr.ssa Luisa Fioretto
Dott.ssa Eleonora Frescobaldi
Dr. Alexander Peirano, Vice Presidente
Sig.ra Elisabetta Gentile, Segretario
Sig.ra Roberta Ciurekgian Scandurra
Dott.ssa Elena Toppino
Dott. Alberto Zanobini
Membri del Collegio dei Revisori dei Conti
Dott.ssa Antonietta Donato, Presidente
Dott. Francesco Fantigini
Dott. Matteo Scalini
Delegazioni LILT
Empoli
lun - giov 10-12
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Via San Mamante, 4
50053 Empoli (FI)
Tel. e Fax 0571 73193
Mugello
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Grazie a te, possiamo stanziare fondi per:
• Ce.Ri.On. - Centro di Riabilitazione Oncologica Firenze
• Servizio Donna Come Prima per le donne operate di tumore al seno
• Servizio di Prevenzione ed Educazione alla Salute
• Servizio C.A.M.O. Centro di Aiuto al Malato Oncologico
• Unità di Cure Palliative zona nord ovest (personale)
• Finanziamenti per la ricerca
Il nostro più grande obiettivo:
un futuro senza cancro.
Editoriale
Presidente Ida Cipparrone
C
ari amici, mentre mi accingo a scrivere questo editoriale, fervono con grande impegno in LILT i preparativi per Corri la Vita. Siamo ormai giunti all’ottava edizione
di questa grande festa di solidarietà che solo lo scorso anno ha visto radunarsi oltre
15.000 persone sotto l’ombra di Palazzo Vecchio, tutti uniti per combattere il tumore al
seno e per lanciare il fondamentale messaggio dell’importanza di una vera cultura della
prevenzione. Per tutto questo dobbiamo dire il nostro grazie più grande a Bona
Frescobaldi e a tutto il Comitato Organizzatore. Hanno “scommesso” sulla generosità e
sull’entusiasmo di Firenze e hanno avuto la meglio su tutte le caute previsioni statistiche delle prime edizioni, che sono state letteralmente travolte dall’inarrestabile e inimmaginabile crescendo di partecipanti.
E proprio in occasione di un evento così unico, abbiamo deciso anche quest’anno di uscire con una versione speciale del nostro Notiziario, prezioso strumento di comunicazione con i nostri soci e con Firenze. Un numero de “La Nostra Salute” interamente dedicato a Corri la Vita e al tema della lotta al tumore al seno, obiettivo principale della
manifestazione. Ringrazio a tale proposito chi cura le Rubriche e gli esperti che ci
hanno aiutato ad affrontare con professionalità e competenza le varie tematiche. E grazie di cuore al dr. Marco Rosselli Del Turco che con la supervisione di Direttore
Responsabile garantisce un’informazione attenta e aggiornata ed è sempre pronto a
trovare nuovi spunti per darvi la possibilità di leggere notizie interessanti.
Troverete anche alcune pagine sull’esperienza al CeRiOn dalla sua inaugurazione fino ad
oggi. Abbiamo cercato di darvi una panoramica a largo raggio dei progressi e dei cambiamenti che sono avvenuti in cinque anni di lavoro intenso, con il punto di vista del medico, dello
psicologo e di quella fondamentale parte che arricchisce come valore aggiunto il Centro di
riabilitazione, ovvero del volontariato. Un’esperienza davvero positiva, un esempio in cui il
pubblico e le associazioni collaborano per dare un servizio completo al malato, un modello di
cui siamo orgogliosi e che ci auguriamo potrà essere esportato anche altrove.
Vi annuncio infine che la nostra Roberta Ciurekgian Scandurra ha deciso con nostro grande rammarico di lasciare il suo incarico di Responsabile del Servizio Donna Come Prima.
Dopo tanti anni in prima linea, Roberta ha preferito rallentare il suo impegno, con la promessa però, di continuare a stare vicino a noi non solo come Consigliere LILT, ma anche e
soprattutto continuare ad essere riferimento per le volontarie di Donna Come Prima e, a
livello nazionale, nell’ambito dell’associazionismo a sostegno delle donne operate di tumore al seno. I 25 anni di Donna Come Prima sono un’esperienza davvero unica e come
Presidente LILT sono davvero orgogliosa del fatto che la nostra Associazione possa vantare un fiore all’occhiello come questo Servizio. Per questo devo dire grazie a Roberta ma,
come lei ci ribadisce e insegna sempre, il merito va anche a tutte le volontarie che l’hanno
sostenuta, affiancata e coadiuvata. Nel prossimo Consiglio Direttivo formalizzeremo la
nomina del nuovo Responsabile e vi daremo notizia nel prossimo notiziario.
Concludo con un pensiero ad Anna Franci, donna di grande cuore che ci ha lasciati a giugno
e di cui potete leggere un ricordo a pagina 26. Generosa e dedita al prossimo, ha insegnato a
centinaia di persone laringectomizzate a parlare nuovamente. Continueremo il nostro quotidiano lavoro di aiuto al paziente oncologico anche nel suo esempio. Anna è un pezzo della
LILT e il suo ricordo rimarrà sempre nella storia dell’Associazione oltre che nei nostri cuori.
Il cuore della LILT
Se hai un po’
di tempo
da dedicarci
chiama lo
055 576939.
Ti aspettiamo!
i volontari
3
L’approfondimento
I tumori al seno oggi
Un bilancio positivo, ma è necessario
potenziare la prevenzione
I
tumori della mammella rappresentano ancora uno dei principali problemi
sanitari e al tempo stesso uno dei
più straordinari successi della moderna oncologia.
Infatti da una parte osserviamo un aumento di frequenza: oltre 38.000 nuovi
casi in Italia ogni anno, con una donna
italiana su 8 che si ammalerà di tumore
della mammella nell’arco della sua vita
(oggi vivono in Italia quasi 500.000 donne
che hanno avuto la malattia). Dall’altra, i
tumori della mammella rappresentano
una delle forme tumorali nelle quali la
mortalità discende più rapidamente: quasi il 30% in meno negli ultimi 20 anni.
Oggi una donna che si ammala di tumore alla mammella ha oltre il 90% di
probabilità di sopravvivere a 5 anni.
mammella rappresentano
“i tumoriunadella
delle forme tumorali
nelle quali la mortalità
discende più rapidamente
”
Questi dati ci guidano nel capire cosa dobbiamo fare oggi:
A cura di
Marco
Rosselli Del Turco,
Direttore
Responsabile
“La Nostra Salute”
4
• Curare e assistere al meglio quel
numero elevato di donne che hanno
contratto la malattia. E quindi interventi sia chirurgici che medici sempre
meno devastanti, una attenzione alla
riabilitazione fisica, ma soprattutto quella psicologica che porti a una vera guarigione. In questo senso l’impegno della
LILT e di Corri la Vita a sostenere il
Centro di Riabilitazione presso Villa delle Rose in Firenze (CERION) è encomiabile perché dimostra che si è riusciti a cogliere una vera priorità e colmare alcune
lacune del nostro servizio sanitario.
• Assicurare a tutti le grandi possibilità di guarigione che offre la moder-
na medicina tramite la diagnosi precoce e cure sempre più efficaci. Ancora oggi vediamo che la probabilità di sopravvivenza dipende anche da fattori come lo stato socio-economico a cui appartiene la donna e l’area geografica in cui vive. Essere più poveri o vivere in aree disagiate dal punto di vista sanitario può determinare una riduzione della probabilità
di sopravvivenza significativa: dell’ordine
del 10-15%.
Per assicurare questa pari opportunità a
tutte le donne di avere una diagnosi più
iniziale possibile e quindi poi di essere curate nel miglior modo possibile in base alle attuali conoscenze scientifiche, è necessario potenziare i servizi diagnostici,
mantenere i servizi di screening a
elevati livelli di efficienza, eliminare
liste di attesa per esami, se appropriati, al di fuori dello screening, organizzare servizi di cura con personale dedicato e un metodo di lavoro
fortemente interdisciplinare.
• Iniziare a capire come possiamo affrontare una reale prevenzione con
l’obbiettivo di ridurre l’incidenza di
nuovi casi. Questo resta infatti il punto
dolente: si vive meglio, si muore di meno,
ma le donne ammalano sempre di più di
tumore al seno. Perchè?
La risposta a quest’ultimo quesito probabilmente risiede in un punto: non si investe ancora sufficientemente sulla
prevenzione dei tumori.
Il nostro sistema sanitario (ma in generale anche quello di tutti i Paesi più sviluppati) è “orientato sulla cura” più che sulla
prevenzione e si stima che oltre il 98%
delle spese sanitarie sono per la cura
e l’assistenza e meno del 2% per la
prevenzione. E non sappiamo se le difficoltà in cui versa il sistema sanitario non
rischino di penalizzare ulteriormente gli
investimenti per la prevenzione negli anni prossimi, in particolare nelle aree a
basso reddito che sembrano più vulnerabili da questo punto di vista (basta pensa-
re al consumo di tabacco e alcol, di alimenti ipercalorici ricchi in grassi e zuccheri).
Meno del 10% circa dei tumori hanno una
origine genetica. Le nuove conoscenze sul genoma umano e sui meccanismi genetici dei tumori sono importanti perché ci possono aiutare a capire quali sono gli individui che hanno una maggiore predisposizione ad ammalare, quali siano
più sensibili ai fattori di rischio ambientali e
quindi, in linea teorica, selezionare gli individui
sui quali la prevenzione potrebbe essere più efficace, ma ancora l’80-90% dei tumori è legato a
cause esterne o ambientali in senso lato (o
zialità della prevenzione, ma non ancora esattanon genetiche).
mente quali sono gli strumenti migliori e più effiTra i fattori esterni o “ambientali” annoverati cocienti per realizzarla. Pensiamo ad esempio alla
me fattori di rischio per i tumori della mammella
farmaco-prevenzione oggi più sviluppata nella presi citano la non corretta alimentazione, caratterizvenzione delle malattie cardiovascolari, ma non
zata da una dieta sempre più ricca di zuccheri,
sufficientemente nei tumori. Pensiamo all’imporgrassi e alimenti di origine animale e alcol, la inattanza della così detta
tività fisica e il ricorrere
“sindrome metabolica”,
a terapie ormonali.
caratterizzata dalla preMa queste conoscenze
non si investe ancora
senza nell’individuo di
sono ancora insufficienalmeno tre fattori alterati: di quanto si potrebbe
sufficientemente
ti relativamente a iperridurre l’incidenza del
tensione, dislipidemia,
tumore al seno corregsulla prevenzione dei tumori
resistenza insulinica e
gendo per questi fattori?
adiposità centrale, e a
Del 20-30%? Quali sono i
quanto poco si sa ancora
metodi più efficaci per
sulla effettiva influenza di questa non solo sulle
convincere le donne a prestare attenzioni a questi
malattie cardiovascolari, ma anche sull’incidenza
potenziali fattori di rischio?
di tumori e altre malattie croniche come le demenLo sviluppo della ricerca in questo campo è essenze senili e le osteo-artropatie.
ziale. Purtroppo gli investimenti per la ricerca
Infine si deve approfondire il ruolo della presono in gran parte orientati sullo studio di
venzione nella sostenibilità economica del
nuovi farmaci e promossi dalle stesse azienServizio Sanitario. Non è accettabile che in mode produttrici, e poco si investe sulla ricerca
menti di difficoltà economica in cui non si riesce
per la prevenzione. Sappiamo molto sulla potena far fronte ai maggiori costi di una
medicina sempre più tecnologica,
che pure ha dato importanti risultati, ma che comporta anche costi e rischi non trascurabili, da una parte
non si riesca ad eliminare tanti interventi inappropriati e inefficaci
(pensiamo ad esempio al consumo
eccessivo di farmaci o di accertamenti diagnostici inutili), dall’altra non
si colgano i potenziali benefici a lungo termine, anche in senso economico, di una prevenzione ben fatta su
scala generale.
Quindi, in conclusione, grandi progressi sono stati fatti per la lotta contro i tumori al seno come
la migliore diagnosi, la migliore
cura e assistenza alle donne
operate, ma poco si fa per ammalare meno.
“
”
5
Rubrica
il medico domanda
il medico risponde
a cura di Grazia Grazzini, Dirigente Medico U.O. Screening ISPO
Le nuove tecniche chirurgiche
per il tumore al seno
Intervista al Prof. Luigi Cataliotti
I
l tumore al seno, pur essendo il più
frequente tra i tumori nelle donne,
grazie alle campagne di diagnosi precoce ed alle terapie moderne fa sempre
meno paura.
Le alterazioni dell’estetica delle mammelle dovute alla chirurgia hanno però sempre rappresentato un problema, con conseguenze di tipo psicologico per la vita
della donna operata al seno. Negli ultimi
decenni, sono tuttavia migliorate le tecniche chirurgiche e si sono fatti passi avanti nella chirurgia conservativa e nella chirurgia ricostruttiva, per la quale è stato
coniato il termine di “oncoplastica”.
Per parlare di questo argomento abbiamo
invitato nella nostra rubrica un ospite d’eccellenza, il Professor Luigi Cataliotti,
Direttore del Dipartimento di Oncologia
dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di
Careggi, Professore Ordinario di Chirurgia
Generale all’Università di Firenze e ricercatore di fama internazionale.
Il Professor
Luigi Cataliotti
Direttore Dipartimento
di Oncologia
dell’A.O.U. di Careggi,
Professore Ordinario
di Chirurgia Generale
all’Università di Firenze.
6
Caro Professore, la ringrazio prima di tutto per aver accettato questa intervista e le
pongo subito le prime due domande.
In che cosa consiste la “chirurgia conservativa” per il tumore della mammella e che cosa invece è l’oncoplastica?
La chirurgia conservativa o meglio la terapia conservativa consiste nell’asportazione del tumore, conservando una
buona parte della mammella, alla
quale deve obbligatoriamente seguire la radioterapia su parte o su tutta la
mammella residua. Durante l’intervento,
ovviamente, viene anche effettuata la
biopsia del linfonodo sentinella cioè
del primo linfonodo dove giunge la linfa
che viene dalla sede del tumore, o la
asportazione di tutti i linfonodi ascellari
quando necessario. La chirurgia conservativa della mammella rappresenta ormai lo standard nelle forme iniziali di carcinoma ma, benché oggi questa tecnica sia
sempre più diffusa, in circa il 20-30% dei
casi il risultato estetico resta purtroppo
scadente.
A questo problema, assai sentito dalle donne,
offre ora decisa risposta un nuovo modello
di approccio che affianca al chirurgo
oncologo il chirurgo plastico, in modo da
garantire sia un terapia adeguata che il dovuto rispetto della psicologia femminile.
Quali sono le pazienti candidate alla
chirurgia oncoplastica?
In tutti i casi in cui si ritiene utile e necessario garantire una chirurgia localmente radicale ed un buon risultato
estetico.
Infatti l’estetica non è un semplice accessorio, bensì una parte fondamentale della
cura, dal momento che l’aspetto psicologico è decisivo nel successo di una terapia e
fa parte del processo di guarigione. Se un
tempo l’approccio oncologico e quello ricostruttivo erano due fasi ben distinte, oggi
i senologi sanno bene che una buona ricostruzione si ottiene solo con una buona
programmazione. Non è più lecito pensare prima a curare e poi a ricostruire, i due
momenti sono da progettare insieme.
Infatti, volevo chiederle quale percorso viene proposto alla donna candidata a questo intervento?
Il percorso di cura nasce nell’ambito delle
moderne Breast Units che sono uno dei
massimi esempi di reale multidisciplinarietà, dove tutte le figure professionali coinvolte danno un sostanziale contributo per scegliere il miglior percorso diagnostico-terapeutico, tenendo ben presente che parte del
risultato passa anche attraverso una
corretta informazione della paziente.
Molti psico-oncologi (psicologi che si occupano in particolare degli aspetti psicologici
dei pazienti malati di tumore ndr) hanno
evidenziato che questa attiva partecipazio-
ne delle donne al percorso teraratterizzanti la mammella, vale
che ruolo ha nella chirurgia
peutico oncologico e ricostruttivo
a dire il complesso areola-capezdella mammella?
permette di accettare con magzolo e la cute. La chirurgia oncoUn’altra delle importanti novità
giore consapevolezza e serenità
plastica è decisiva sia per realizdella chirurgia della mammella
la malattia, determinandone una
zare una conservazione sicura e
riguarda il cosiddetto lipofilling,
vera e propria esorcizzazione.
soddisfacente della mammella,
cioè l’uso di tessuto adiposo (grasUna corretta informazione deve
sia per optare verso una mastecso ndr) per correggere o miglioratener conto del fatto che, al motomia ben ricostruibile.
re i risultati sia della chirurgia
mento della diagnosi, le donne
La ricostruzione deve iniziaconservativa che demolitiva.
vengono letteralmente investite
re contemporaneamente alNel tessuto adiposo si trovano inda una enorme quantità di inforl’atto demolitivo per risparfatti delle particolari cellule multimazioni e sono, per questo, in uno
miare un tempo chirurgico e
potenti, cioè simili a quelle stamistato di grande preoccupazione
per minimizzare l’impatto
nali, in grado di costruire nuove celper la loro salute. Ruolo del chiemotivo sulle pazienti. Anche
lule adipose e nuovi vasi. Il tessuto
rurgo è quello di accertarsi
in caso di mastectomia, l’inforadiposo sottocutaneo si può di soliche le pazienti recepiscano le
mazione delle pazienti è fondato recuperare anche in discrete
informazioni e rendersi dimentale per pianificare in maquantità senza alcun rischio per la
sponibile per ulteriori chiariniera corretta il trattamento ripaziente. Il prelievo del tessuto viementi in tempi successivi al
costruttivo. L’informazione deve
ne fatto mediante una tecnica simiprimo colloquio.
essere intellettualmente onesta
le a quello della liposuzione tradiIl primo atto di multidisciplinae si deve evitare di cadere nel
zionale, ma in modo non traumatirietà risulta nella programfrequente trabocchetto di cercare
co. È oggi considerato una fonte almazione preoperatoria: in ambidi alleggerire l’impatto della maternativa di facile accesso e particoto di chirurgia
larmente ricca
conservativa
di cellule stal’estetica è una parte fondamentale della cura, minali adulte
la ricostruzione, se indicautilizzabili neldal momento che l’aspetto psicologico
ta, deve essele varie applire immediata
cazioni cliniche
è decisivo nel successo di una terapia
e deve essere
di medicina rie fa parte del processo di guarigione
progettata cogenerativa. Atme un equilitualmente, il
brio, spesso
tessuto adisofisticato, fra le aree della
lattia nascondendosi dietro l’aliposo è utilizzato largamente in
mammella ove si crea il difetto e
bi ricostruttivo. Non devono in
tecniche di lipofilling, che conquelle che forniranno i tessuti
alcun modo essere alimentate
sistono nell’iniezione di cellule
per compensarlo.
false aspettative perché quello
in tessuti danneggiati, carattePer il chirurgo oncoplastico otteche la chirurgia oncoplastica può
rizzati da fibrosi e da un danno
nere un trattamento oncologicafare è ridurre al minimo l’impatmicrovascolare.
mente corretto ed un buon risulto dell’intervento oncologico, ma
Usata inizialmente per trattare
tato estetico sono due facce della
nessuna metodica ricostruttiva,
danni da radioterapia su mamstessa medaglia: garantire la saneppure quella tecnicamente
mella, questa tecnica si è estesa
lute delle donne a 360 gradi.
meglio riuscita, potrà mai garananche agli esiti di ricostruzione
tire una mammella perfettamenmammaria, come nel trattamento
Per le donne portatrici di una
te uguale alla precedente.
della capsula che si può formare
rara anomalia genetica che
La chirurgia oncoplastica ha
intorno alla protesi o di cicatrici
comporta un alto rischio di svicome obiettivo di soddisfare
chirurgiche retraenti e fortemenluppare un tumore mammario,
tutti i principi della buona
te antiestetiche. Può essere esele tecniche oncoplastiche sono
cura, che vanno dalla corretta inguita in regime di day surgery, in
molto importanti. Che cosa mi
formazione alla programmazione
anestesia locale assistita ed è
può dire in proposito?
multidisciplinare, all’esecuzione
semplice e priva di complicanze.
La mastectomia bilaterale (adi un intervento integrato che
sportazione di entrambe le mamconduca alla radicalità oncologica
Caro Professore, grazie per
melle ndr) è l’intervento di scelta
con un ottimo risultato estetico e
aver partecipato alla nostra
in questi casi. L’evoluzione delle
che si dimostri, alla luce di indicarubrica.
tecniche di chirurgia oncologica
tori oncologici, sicuro e stabile.
Invito i nostri lettori come semconsente ormai sempre più spespre a scriverci se hanno dei
so di conservare gli elementi caL’utilizzo di tessuto adiposo
quesiti. Al prossimo numero!
“
”
7
Diagnosi precoce
Il punto
del tumore al seno
Il tumore al seno è il più frequente tra quelli che colpiscono le donne (25% di tutti i tumori delle
donne in Toscana), ma è anche suscettibile di diagnosi precoce, che consente di trovare tumori
anche molto piccoli che possono essere spesso curati completamente.
In questi ultimi anni in Italia si stanno diffondendo programmi organizzati di screening basati sulla mammografia. L’esame si esegue con il mammografo che è uno strumento che esamina
le mammelle per mezzo di raggi X. Le mammelle vengono appoggiate, una per volta, su un piano
dove vengono leggermente compresse e radiografate in senso orizzontale e in senso verticale.
L’esame di solito non è doloroso, può provocare al massimo un leggero fastidio.
La mammografia eseguita regolarmente (ogni due anni) a partire dai 50 anni di età, consente una diagnosi precoce del tumore mammario, che può essere così individuato in una
fase molto iniziale e quindi curato efficacemente. Circa l’80-90% delle donne con un tumore di piccole dimensioni e senza linfonodi colpiti può guarire definitivamente.
In Italia, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Screening, tra il 2003 e il 2008 la percentuale di donne tra i 50 e i 69 anni che risiedono in aree dove è attivo un programma è salita da circa il 56% a circa il 90%, pur permanendo un forte squilibrio fra Nord e Centro da un
lato e Sud e Isole dall’altro. Infatti mentre nelle prime due zone siamo vicini al 100%, al Sud e nelle
Isole non superiamo il 70% (anche se questa cifra era poco sopra il 10% nel 2003!).
La differenza tra Nord e Sud aumenta ulteriormente se osserviamo l’estensione effettiva, cioè
quante donne della popolazione bersaglio ricevono regolarmente la lettera di invito che fa partire
tutto il processo: siamo vicini al 90% al Nord, oltre il 70% al Centro e sotto il 40% al Sud, anche se
cinque anni fa la situazione al Meridione era molto più arretrata.
In Toscana, nel 2008, 219.637 donne sono state invitate ad effettuare la mammografia, ma solo
141.918 di queste donne hanno eseguito l’esame (cioè il 66%).
Quali sono le novità dello screening per i tumori al seno?
Lo screening non solo alle donne 50-69 enni
Negli ambienti scientifici dello screening, si sta
valutando se estendere i programmi di screening
mammografico alla fascia di età tra i 70 e i 74 anni, dato che oggi la vita media delle donne è aumentata e data anche la crescente disponibilità di
trattamenti
efficaci.
In più, studi recenti
suggeriscono che lo
screening
mammografico possa essere esteso anche
alle donne
più giovani
tra i 40 e i
49 anni. Di
recente, i
maggiori esperti italiani, riuniUn’immagine della campagna regionale ti in convegno, hanno
per gli screening.
8
approvato un documento in cui si lascia alle Regioni la scelta se allargare o meno l’accesso allo
screening mammografico per queste donne. In
questi casi, la mammografia deve essere effettuata ogni 12 mesi.
L’ecografia si aggiunge alla mammografia?
In alcuni casi, soprattutto nelle donne al di sotto
dei 50 anni, le mammelle hanno struttura che le
rende meno leggibili dai Raggi X (seno denso). Alcuni dati scientifici suggeriscono in questo caso di
integrare la mammografia effettuata a scopo preventivo con l’ecografia.
Tuttavia, non ci sono ancora prove certe sul beneficio dell’ecografia in termini di vite salvate in più
rispetto alla mammografia da sola, mentre certamente questa pratica aumenterebbe non di poco i
costi.
Per ora quindi nei programmi di screening effettuati nelle ASL italiane la mammografia rimane
il solo esame da effettuare.
Al di fuori dello screening organizzato, per le donne più giovani che spontaneamente effettuano
una mammografia a scopo preventivo, sarà cura
del radiologo dare indicazioni sulla sua frequenza
e sulla integrazione con la visita senologica e
l’ecografia.
Rubrica
sano&buono
a cura di Simonetta Salvini, Dietista, Collaboratore ISPO,
S.C. di Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale
Prevenire il tumore
della mammella
con uno stile di
vita sano
C
irca 37.000 donne in Italia si ammalano
ogni anno di cancro al seno. Una donna su
dieci nell’arco della vita ne viene colpita, con
maggior probabilità dopo la menopausa. Cosa possiamo fare per prevenire questa malattia?
Secondo il report del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro, i principali fattori di rischio
convincenti e modificabili sono il consumo di
alcol a tutte le età e il peso in eccesso in postmenopausa. L’attività fisica è invece un fattore
protettivo.
Evitare gli alcolici. Se da un lato un goccino di
vino potrebbe aiutarci a prevenire le malattie cardiovascolari, dall’altro è invece certo che anche
consumi limitati di questo forte cancerogeno aumentano il rischio di ammalarsi di tumore della
mammella.
Chi è magro non ingrassi e dimagrisca chi è
sovrappeso. I fattori ormonali, influenzati anche
dal grasso corporeo, giocano ruoli importanti e ancora non completamente conosciuti nell’insorgenza
del cancro della mammella. Tener d’occhio il peso dopo la menopausa è quindi necessario,
anche se spesso molto difficile. Non basta dire sì o
no ad un solo alimento, ma bisogna trovare o ritrovare l’equilibrio tra entrate alimentari e spese
energetiche per l’attività fisica.
Ma come fare per cambiare? Non siamo tutte
uguali: c’è chi non sa rinunciare al dolce, chi va matta per il salato, chi accompagna il pasto con tanto
pane, chi mangia spesso fuori casa e si può permettere solo hamburger e patatine, chi infine ha una sete tremenda e si disseta sempre con bibite dolci. Basterebbe adottare una dieta più ricca in vegetali, cereali integrali, legumi, una dieta con meno zuccheri
semplici, preparata a partire da alimenti di base cucinati in casa, rinunciando ai dolci e a piatti pronti
preconfezionati, pieni di sale e di grassi poco conosciuti. Cambiare significa chiamare in causa
tutti gli altri fattori di cui sempre si parla nelle linee guida per la prevenzione:
• più ortaggi e frutta: aumenta il volume del pasto, diminuisce la concentrazione energetica. Un panino con salame ci fornisce almeno 400 calorie, un
frutto meno di 60. Frutta e verdura sono ricchi di vitamine, minerali, fibre ed altri composti protettivi.
• cereali integrali anziché raffinati (pane e riso
integrale, orzo, segale, avena, farro…). Più ricchi di
micronutrienti e fibre, danno maggior senso di sazietà e hanno un minor impatto sulla glicemia. Evitare
i prodotti da forno commerciali, sia dolci che salati.
• meno carni rosse, sia fresche che conservate.
Preferire pesce e pollame.
• no alle bibite dolci e sì all’acqua fresca e alle
tisane.
• più attività fisica: movimento regolare tutti i
giorni, accompagnato da attività più intensa alcune volte alla settimana. Si brucia più energia, sta
meglio il cuore, si rinforzano ossa e muscoli, diminuiscono estrogeni e androgeni circolanti.
Davvero basterebbe questo per ridurre il rischio?
Niente diete esotiche, terapie nutrizionali alternative, integratori, cibi strani? Non c’è la pillola
magica?
Sulla pillola magica gli esperti si esprimono chiaramente: gli integratori non sono raccomandati per la prevenzione del cancro. Quel che fa
bene in piccole quantità potrebbe far male se preso in dosi eccessive, come già dimostrato per il beta carotene e per la vitamina E. Vitamine, fenoli,
9
flavonoidi e altre sostanze dall’effetto antiossidante possono
proteggere dal cancro al seno,
come pure la soya e i suoi derivati. Ognuna di queste sostanze
è stata dimostrata protettiva
per il tumore al seno in qualche
studio, ma non sempre si ottiene
lo stesso risultato consumandone una grossa quantità sotto forma di integratore. Evitiamo
quindi la pillola magica, come quella a base di curcuma,
molto di moda oggi. Curcuma sì,
ma come spezia e non come integratore: cerchiamo di variare la
dieta per ottenere, direttamente
da quel che offre la natura, un
bel mix di elementi protettivi.
Quando cominciare con questi cambiamenti? Alcuni studi
mostrano che le abitudini corrette hanno più efficacia se
adottate nel periodo dell’adolescenza e anche prima. Buone
abitudini prese in giovane età si
mantengono facilmente per tutta
la vita, ma non è mai tardi per
cambiare: controllo del peso e riduzione dell’alcol sono certamente efficaci dopo la menopausa.
Inoltre, con il buon esempio possiamo influenzare il comportamento di figli e nipoti che si siedono a tavola con noi.
L’ISPO di Firenze è impegnato
in uno studio di prevenzione del
10
tumore della mammella nelle
donne in menopausa, di cui si
parla nella pagina accanto.
E se già ho avuto un tumore,
cosa posso fare?
Finite le terapie e riprese le
forze, la motivazione è alle stelle ed è il momento giusto per
cambiare. Solo negli ultimi anni si
sono intensificate le ricerche su alimentazione e stile di vita per ridurre le recidive. Quali sono le indicazioni? Cosa fare per non essere
nuovamente colpite dal tumore?
Le indicazioni di WCRF valgono anche dopo la diagnosi,
una volta terminate le cure: tener d’occhio la bilancia, evitare le
bevande alcoliche e mantenersi
in movimento. Molti studi dimostrano che seguendo queste indicazioni la prognosi sarà migliore e le recidive meno frequenti. Si confermano quindi le
raccomandazioni specifiche: dieta ricca in vegetali, cereali integrali, frutta, legumi e olio di oliva
extravergine. Ingredienti semplici e poco raffinati. Pochi dolci e
farine “bianche”. Carni rosse e
salumi solo saltuariamente. Gli
integratori non sono consigliati
per le persone che possono alimentarsi in modo naturale.
Ma come! E tutte le diete di
cui sentiamo parlare, per
esempio la Macrobiotica e il
Metodo Kousmine?
Le indicazioni alimentari di
queste “diete” vanno bene, se
non estremizzate. I principi base si sovrappongono in gran parte
alle indicazioni date fin qui, anche
se con diverse sfumature e con
l’accento posto su questo o quel
elemento. Alimenti semplici, di
origine prevalentemente vegetale,
integrali, poco raffinati. La Macrobiotica inserisce anche ingredienti particolari, come ad esempio le alghe, che possono contribuire con alcuni nutrienti assenti
altrove. In genere comprende il
pesce e sconsiglia l’uso di zuccheri
e dolci, in linea con le raccoman-
dazioni ufficiali. Attenzione invece alle interpretazioni più restrittive: escludendo completamente
gli alimenti di origine animale si
possono manifestare carenze nutrizionali. Attente anche a non
travisare: la soya e i suoi derivati
sono da consumare tal quali. Gli
isoflavoni estratti dalla soya, consumati sotto forma di integratori,
sono da prendere con le pinze perché in alcuni studi hanno dato effetti opposti a quelli attesi. Il metodo Kousmine prevede un periodo iniziale di digiuno: sulla validità del digiuno non ci sono prove
scientifiche, anche se parecchi
studi indicano la restrizione calorica come fattore protettivo. Anche su altri aspetti del metodo, come l’igiene intestinale, non vi sono, a mio avviso, certezze.
Per dimostrare scientificamente la
miglior dieta anticancro si stanno
avviando studi randomizzati. In
Italia è da poco iniziato lo studio DIANA 5 - Studio di Prevenzione delle Recidive del
Tumore al Seno attraverso
l’Alimentazione e lo Stile di Vita. Lo studio multicentrico è promosso dall’Istituto Nazionale dei
Tumori di Milano e dall’Istituto
Europeo di Oncologia ed è finalizzato a studiare se modifiche della
dieta e dell’attività fisica hanno un
ruolo protettivo anche per chi è già
stata operata alla mammella.
Le informazioni di questo
articolo sono prese da:
Doyle C, et al. Nutrition and physical activity during and after cancer
treatment…
CA Cancer J Clin. 2006.
Kushi LH, et al. The macrobiotic
diet in cancer. J Nutr. 2001.
Masala G et al. SNLG-Regioni - Linee guida di prevenzione oncologica
Regione Toscana 2010 (in press).
www.kousmine.eu
www.istitutotumori.mi.it/ istituto/
cittadino/ cascinarosa_progetti.asp#
diana5
World Cancer Prevention Fund and
American Institute for Cancer Research
(WCRF). Food, nutrition, physical activity and the prevention of cancer: a
global perspective. 2007.
www.dietandcancerreport.org/ ?p=ER
Studio DAMA
Il punto
Alimentazione e attività fisica
per la prevenzione del tumore della mammella
Alimentazione e attività fisica potrebbero avere un effetto positivo su una serie di indicatori di
rischio per il tumore della mammella, tra cui la densità del seno, una caratteristica rilevabile alla
mammografia. Nel giugno del 2009 l’ISPO, con il supporto dell’Istituto Toscano Tumori e della
LILT, ha iniziato uno studio per valutare l’effetto del cambiamento di queste abitudini sulla densità mammaria. Il programma proposto ha la durata di due anni.
Chi sono le nostre volontarie? Donne sane, di età compresa tra i 50 e i 69 anni, in menopausa, non fumatrici, non in terapia ormonale sostitutiva, con densità del seno elevata rilevata alla
mammografia in genere eseguita nell’ambito del programma di screening. Le volontarie sono suddivise in modo casuale in 4 gruppi: dieta - attività fisica - dieta & attività fisica - gruppo di controllo.
Attività previste per tutte. Mammografia, misurazioni antropometriche ed ematochimiche, valutazione del grado di allenamento e compilazione questionari, all’inizio e alla fine dello
studio. Randomizzazione (assegnazione casuale ad uno dei quattro gruppi di studio). Riunioni
periodiche presso ISPO, interviste telefoniche periodiche.
re le abitudini alimentari: poca carne, dolci e alcol, molta verdura,
cereali integrali e legumi. Consigli personalizzati, cambiamenti
graduali, opuscoli ad hoc, diari alimentari. Le volontarie partecipano a lezioni teoriche presso il nostro centro e a incontri pratici di
cucina. Grazie alla collaborazione con UNICOOP Firenze e con la
Sezione Soci Firenze nord-ovest, nel cui quartiere lo studio ha
preso avvio, è stato possibile organizzare gli incontri presso il
Centro di Educazione al Consumo Consapevole di Via Vittorio
Emanuele: con la guida della cuoca Benedetta Vitali, vengono preparati piatti ispirati alla nostra tradizione culinaria, ma adattati
ai principi dello studio. Le ricette preparate, come pure quelle suggerite nel corso dello studio dalle volontarie stesse, sono raccolte in
dispense distribuite alle partecipanti.
Incontro di cucina presso la Sezione
Soci COOP Firenze nord-ovest.
Gruppo Attività Fisica. Programma di incremento graduale dell’attività fisica: un’ora di
cammino o altra attività moderata tutti i giorni, e un’ora alla settimana di attività intensa.
Consigli personalizzati, cambiamenti graduali, opuscoli ad hoc, diari di attività fisica. Le volontarie partecipano a lezioni teoriche presso il nostro centro e seguono una lezione settimanale in palestra, condotta da operatrici dello studio. Vengono inoltre organizzate, periodicamente, passeggiate
a Firenze e nei dintorni. Anche quest’anno, come già avvenuto nel 2009, le volontarie parteciperanno a Corri la Vita, insieme al personale dello studio.
Foto del Gruppo Fotografico DGT Firenze
Gruppo Dieta. Consigli su come indirizzare in modo saluta-
Gruppo Dieta & Attività Fisica. Alle donne di questo gruppo vengono offerti entrambi i programmi previsti.
Gruppo di controllo. Consigli generali su come indirizzare in modo salutare le proprie
abitudini alimentari e l’attività fisica.
Che c’è di nuovo? Al momento sono coinvolte nel programma 156 donne. Dal luglio 2010 è
iniziata una nuova fase di arruolamento. Stiamo invitando a partecipare allo studio altre donne con
densità del seno elevata, che abbiano effettuato la mammografia nell’ambito del programma di
screening nel periodo primavera-estate 2010.
Le donne che partecipano allo screening mammografico e desiderano avere più informazioni possono contattarci dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle 15.00 al N. Verde 800 426541.
Responsabile del Progetto
Dr.ssa Giovanna Masala, S.C. Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale, ISPO, Firenze.
11
Rubrica
voci
a cura di Giovanna Franchi,
Responsabile Servizio Psico-Oncologia della LILT presso Villa delle Rose
Vi racconto
il mio cammino
La voce delle pazienti per aiutare a capire
O
gni volta che ci troviamo a parlare
del nostro Servizio di PsicoOncologia di Villa delle Rose in qualche
occasione pubblica, nonostante la cura con
cui prepariamo le nostre presentazioni, restiamo sempre con la sensazione di non
essere riusciti a trasmettere fino in
fondo le esperienze che qui viviamo.
Certo, non è difficile spiegare come siamo
organizzati, con quali criteri accogliamo le
nostre pazienti, quali sono le
considerazioni
che ci spingono
ad indirizzare
una persona ad
un
gruppo
piuttosto che
ad un altro,
quante sono le
figure professionali che contribuiscono a
queste scelte e
come è prezioso il contributo
di ognuno.
Ma manca sempre in queste descrizioni qualcosa...
L’intensità e la profondità dell’incontro con
le nostre pazienti, il modo che ognuna di loro trova per ascoltare e dar voce alle proprie emozioni, la capacità di lasciarsi accompagnare, di affrontare le difficoltà, lo
sforzo di accettare le proprie fragilità e la
felicità di imparare a riconoscere le proprie
risorse. E anche l’emozionante esperienza
dei Gruppi, in cui vengono condivise paure,
ansie, speranze e in cui capita spesso di assistere al crearsi di un legame profondo,
quasi di intimità, fra persone che non si
erano mai viste prima e che scoprono insieme di parlare la stessa lingua.
Tutto questo è difficile da raccontare con
il linguaggio scientifico, che inevitabil-
12
mente impoverisce e schematizza.
Ecco perché da questo numero del Notiziario abbiamo pensato di farvi raccontare da loro, dalle nostre donne, il
percorso che stanno facendo al CeRiOn. Abbiamo chiesto ad alcune di loro
che frequentano in questo periodo Villa
delle Rose, di parlarci di come sono arrivate da noi, con quale stato d’animo, in
che momento della malattia, e di provare
a descriverci il loro viaggio qui.
Ed ecco le loro voci.
Susanna
In quella sala d’aspetto mi procura fastidio tutto: le parrucche, le facce sofferenti,
l’odore di stantio e disinfettante, le facce
rassicuranti degli accompagnatori. Un orrendo periodo, tanta paura. Di nuovo. Per
la seconda volta. Mi sento confusa e terrorizzata dalla mancanza di futuro, forse.
Un’amica mi dà il numero di telefono di
una psicologa di Villa delle Rose che lei dice essere bravissima. Le mando un sms e
fissiamo subito un incontro. Ci vado con
un po’ di ansia e molta diffidenza. Lei mi
ascolta tanto e mi fa parlare. Mi dà spunti per riflettere: la paura non va solo combattuta, ma va anche accondiscesa. Dice
che devo essere più accogliente con me
stessa, anche se il fisico non risponde, anche se non sento tutto sotto controllo come
al solito. Le sedute mi fanno bene. E’ strano che in pochi incontri s’instauri una fiducia da parte mia così. Poi la dottoressa
mi dice che sono pronta per un gruppo di
incontro. Sono ultra scettica, di nuovo.
Non ci voglio andare. Non voglio ascoltare
storie di donne malate come me. Non sono
pronta a raccontare il mio dolore e i miei
incubi alle altre. Lei mi convince. Con molta diffidenza mi preparo al primo incontro:
arrivo in ritardo e sono tutte sedute in cerchio quando entro. Mi siedo e...mi ritrovo
più rilassata di quanto credessi. Un’altra
psicologa conduce gli incontri:
diagnosi e riuscivo a trasmetteril tempo dell’attesa e a continuagiovane ed esile, ma una forza
la anche agli altri. Man mano pere a vivere il presente, qui e ora,
della natura. Il tempo scorre verò che facevo le mie ventuno cheun passo alla volta.
locissimo. Ridiamo, qualcuno
mioterapie e trentacinque radioE per fortuna c’era chi mi ha dapiange, ma parliamo tutte, tanto.
terapie, la serenità e la tranquilto, insieme alla diagnosi, quella
Una magia, quasi, che ci fa raclità si “sgretolavano” lasciando
preziosa informazione sull’esicontare di noi come se già ci fosemergere rabbia, ansia, incertezstenza di una struttura a cui risimo incontrate in altri luoghi.
za, ma anche una diversa valutavolgermi per avere sostegno: VilTutte le volte i momenti magici
zione della vita che avevo ancora
la delle Rose. La malattia mi ha
si rinnovano. Ad ogni incontro la
da trascorrere, con la voglia di
imposto di ripensare me stessa,
fiducia ed il piacere di incontrarfare cose “non fatte” perché non
la vita di sempre, il quotidiano si
si si fanno più inè infranto, il temtensi.
persone che non si erano mai viste prima po si è fermato tra
E ora aspetto
un “prima e un
l’appuntamento
dopo”, è iniziata
e che scoprono insieme
del giovedì come
l’emergenza, cioè
un momento mio,
quella fase in cui
di parlare la stessa lingua...
da custodire e gusi devono prendestare fino in fondo. Per andare
ritenute prioritare per la Marlire decisioni importanti e appaoltre la paura, oltre la malattia.
sa, sempre responsabile e con
rentemente sembra tutto uguale.
una scala valori piuttosto rigida,
I sintomi non sono fisici ma psiche ero sempre stata. Durante i
Luana
cologici: ho capito di avere bisogruppi ho acquisito una conoEro prevenuta ma ho dovuto rigno di aiuto e dovevo permettere
scenza di me stessa e dei motivi
credermi.
di farmi aiutare! Sono andata ai
che mi avevano portato ad esseOggi consiglierei a tutte le donprimi colloqui psicologici a Villa
re in un certo modo per una vita
ne di andare al CeRiOn a fare il
delle Rose non sapendo bene cosa
intera e quindi ad accettarmi per
percorso integrato.
dire, ma non ho mai smesso di
come sono ora.
Tutte, anche chi come me dice
parlare ininterrottamente per
che non ne ha bisogno, non è veun’ora alla volta! Mi sono presa il
ro, è fondamentale per affrontaAngela
tempo per oggettivare le mie
re la malattia tumorale.
Ho capito subito che avevo bisoemozioni ambivalenti con la mia
Le psicologhe hanno tutte una
gno di aiuto. La conferma della
dottoressa di riferimento, capensensibilità e professionalità fuomalattia mi ha reso vulnerabile,
do che quello che mi stava succeri dal comune e ci hanno affianfragile ma allo stesso tempo dedendo era paradossalmente norcato e permesso di scavare in
terminata a non lasciarmi tramale, e questo mi dava conforto e
profondità e ci hanno aiutate a
volgere dalla tempesta. Dovevo
mi aiutava ad attivare le risorse
tirar fuori le paure e la rabbia
agire, fare tutto quello che mi
necessarie.
che ci portavamo dentro.
avrebbe aiutata e preparata ad
Non mi sono sentita sola, mai,
Ho scoperto Villa delle Rose per
affrontare questo difficile perc’erano accanto a me donne, proun linfedema, così oltre alla cura
corso. L’affetto e l’aiuto delle
fessioniste qualificate che gestidel corpo, ho scoperto quanto sia
persone più vicine non sarebbe
scono una struttura pensata per
importante la cura dello spirito.
bastato, perchè non avrei potuto
accogliere donne “malate” nella
E posso dire che ho conosciuto
mai dire tutto quello che mi pasloro interezza, non solo nel corpo
donne veramente speciali che
sava dentro, per non ferire e
ma anche nella mente. E al Cehanno una forza e una determipeggiorare l’angoscia di tutti. Ci
RiOn ho trovato una accoglienza
nazione a combattere la malatvoleva un aiuto diverso, compeattenta ai miei bisogni con pertia davvero sorprendente.
tente, per dare sfogo alle paure e
corsi differenziati e qualificati per
alle difficoltà... ma soprattutto
il controllo dell’ansia con terapie
Marlisa
per attivare in me le risorse midi rilassamento, corsi di yoga per
Ho sessantasette anni e sono argliori che sentivo di avere per
entrare in relazione con il corpo e
rivata a Villa delle Rose su indi“accettare” la malattia e non lala mente, gruppi guidati di relacazione di una conoscente circa
sciarmi sopraffare dall’angoscia.
zione e di sostegno alla consapedue mesi dopo il secondo interCi voleva qualcuno che mi aiuvolezza e alla comunicazione e
vento per un carcinoma al seno
tasse a trovare il coraggio delle
condivisione, fra “sorelle imbarcadestro. Mi “sembrava”di essere
decisioni, le parole giuste per
te nella stessa avventura”.
molto serena e tranquilla e quedirlo ai miei cari più fragili, il fiDonne malate, donne che curasta”impressione” mi aveva acglio e i genitori anziani; qualcuno, donne per le donne: una forcompagnato dal momento della
no che mi aiutasse a governare
za. Un grazie a tutte per esserci.
“
”
13
Torna
Corri la Vita!
Il 26 Settembre ancora una volta
da Piazza della Signoria
I pettorali di gara saranno personalizzati da un
arà ancora Piazza della Signoria, luogo
nuovo sostenitore della manifestazione La Perla,
storico e simbolico della città, il punto di inazienda sempre sensibile al mondo femminile, ancontro e di partenza di Corri la Vita, la mache quando questo significa sostenere la ricerca ed
nifestazione benefica giunta alla sua VIII edizione
il volontariato.
ed ideata da Bona Frescobaldi, Presidente del
La mission di Corri la Vita è di sostenere
Comitato Organizzatore, e realizzata in collaborastrutture sanitarie pubbliche specializzate
zione con LILT Firenze, Lega Italiana per la
in terapie riabilitative, di assistenza e di preLotta contro i Tumori.
venzione alle donne malate di tumore al seCorri la Vita è una corsa podistica, ma anche un
no, a cui quest’anno si aggiunge anche la formamomento di aggregazione che riunisce in un’unica
zione di giovani medici, con la
occasione sport, beneficenza, cultu“The Vito Distante Project in Brera e impegno sociale. Vi possono
ast Cancer Clinical Research”.
partecipare atleti e non che affrontano due percorsi-itinerari diffeTutti i fondi raccolti da Corri
renziati per lunghezza e difficoltà.
la Vita sono distribuiti tra:
Alla corsa competitiva di 12
km, viene infatti affiancata
• LILT Firenze Onlus che neluna passeggiata per famiglie
Le iscrizioni
l’ambito del Ce.Ri.On Centro Riadi 5 km che si snoda tra il censi apriranno
bilitazione Oncologica a Villa delle
tro storico e l’Oltrarno, con sodal 1° Settembre
Rose, offre supporto psico-fisico in
ste per visitare giardini, chiese, paparticolare alle donne operate di
lazzi e musei aperti per questa
Iscriviti subito!
tumore al seno, grazie all’intero sospeciale occasione.
stegno di contributi volontari. DoLa passata edizione ha visto la
po aver collaborato alla sua inaugurazione nel 2005,
partecipazione record di oltre 15.600 iscritti e - duCorri la Vita prosegue il suo impegno specifico per le
rante tutto il 2009 - sono stati raccolti circa
attività di Villa delle Rose, uno tra i centri di riabili300.000 euro. Per quest’anno le aspettative sono
tazione oncologica più all’avanguardia in Italia.
ancora superiori, in previsione della costante crescita che ha registrato finora la manifestazione.
• File Oltre il Ponte, per una continuità di cura fra
La maglietta ufficiale di Corri la Vita 2010 saDay Hospital Oncologico e Cure Palliative / Leniterà anche quest’anno realizzata e generosarapia sul territorio fiorentino, che assicura la premente offerta dalla maison fiorentina Salvasa in carico precoce dei pazienti oncologici a protore Ferragamo ed il colore scelto sarà il viola,
gnosi infausta, a garanzia di una continuità assicolore a cui tutti i fiorentini sono molto affezionati.
S
14
L’evento
stenziale per i malati e le loro
famiglie oltre l’ospedalizzazione.
• Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - SOD Diagnostica Senologica.
Si conclude la raccolta fondi
per l’acquisto di un nuovo
mammografo digitale, predisposto con uno speciale software per la tomosintesi digitale
del seno. E’ questa una nuova
I volontari
dell’Associazione
Culturale Città
Nascosta
illustreranno
ai partecipanti
i luoghi artistici
aperti per
l’occasione
lungo il percorso
della passeggiata.
metodica che promette risultati
clinici molto precisi e una visione tridimensionale del seno, di
semplice accesso in quanto è
possibile abbinarlo a quello
mammografico.
• “The Vito Distante Project
in Breast Cancer Clinical
Research”, un progetto dedicato al professor Vito Distante,
che nella sua vita ha sempre so-
stenuto l’importanza della formazione di giovani medici per
favorire un maggior impegno in
Senologia e migliorare le cure
alle donne ammalate di tumore
al seno. Una giuria selezionerà
due giovani medici italiani, meritevoli di presentare un progetto all’avanguardia, per un
soggiorno formativo di sei mesi
all’estero.
I percorsi
dell’ottava edizione
Il percorso della passeggiata ca. Km. 5
Partenza da Piazza Signoria verso via Vacchereccia
Piazza Signoria, Via Vacchereccia, Via Por Santa Maria Chiesa e cripta di Santo Stefano al Ponte,
Ponte Vecchio, Via Guicciardini Giardino di palazzo Guicciardini, Piazza Pitti, Giardino di Boboli
(entrata lato Rondò di Bacco), Anfiteatro, Piazzale della Meridiana, Giardino Botanico superiore,
Fontana dell’Isola, Prato delle Colonne, Giardino di Boboli (uscita Annalena), Via Romana Tribuna di
Galileo del Museo della Specola, Piazza San Felice Chiesa di San Felice, Via Maggio, Piazza
Frescobaldi Istituto Statale Machiavelli-Capponi, Palazzo delle Missioni, Ponte S. Trinita, Via
Tornabuoni palazzo Bartolini Salimbeni, Via Porta Rossa Palazzo Davanzati, Via Calimala, Piazza della
Repubblica, Via Roma, Piazza San Giovanni, Piazza Duomo Oratorio e Sagrestia della Misericordia,
Via del Proconsolo Museo di Storia Naturale - Sez. Antropologia Etnologia “Palazzo non Finito”,
Piazza San Firenze Chiesa di S. Filippo Neri, Via della Condotta, Via Calzaiuoli, Piazza Signoria
Il percorso della corsa competitiva ca. Km. 12
Partenza da Piazza Signoria verso via Calzaiuoli
Piazza Signoria, Via Calzaiuoli, Piazza del Duomo (lato Misericordia), Giro del Duomo (Servi-RicasoliMartelli), Piazza San Giovanni, Via Roma, Piazza della Repubblica, Via Strozzi, Via della Vigna Nuova,
Piazza Goldoni, Ponte alla Carraia, Lungarno Soderini, Lungo le Mura di Santa Rosa, Piazza di Verzaia,
Borgo San Frediano, Via dei Serragli, Piazza della Calza, Piazzale di Porta Romana, Giardino di Boboli.
Via San Leonardo, Via di Belvedere, Via del Monte alle Croci, Viale Galilei, Viale Poggi / Le Rampe, Via
dei Bastioni, Porta San Miniato, Piazza San Miniato, Via San Miniato, Via San Niccolò, Piazza dei Mozzi,
Ponte alle Grazie, Lungarno alle Grazie, Piazza Cavalleggeri, Corso dei Tintori, Via Magliabechi, Piazza
Santa Croce, Via dell’Anguillara, Piazza San Firenze, Via della Condotta, Via Calzaiuoli, Piazza Signoria
La
maglietta
da sempre
grande protagonista
L
e magliette di CORRI LA VITA
sono state sin dalla prima edizione
protagoniste. La sua realizzazione
ha visto coinvolti i nomi di alcuni tra i più
conosciuti stilisti italiani e per le ultime
edizioni la maison fiorentina Salvatore
Ferragamo ha legato il suo marchio
all’iniziativa in un sodalizio che la vede
impegnata anche quest’anno.
Per ogni edizione viene scelto un colore
simbolo: l’anno scorso è stato l’arancione
e il giorno della manifestazione Piazza
della Signoria si è tinta di questo unico
colore. Per l’VIII edizione del prossimo 26
settembre, invece, Firenze si colorerà del
più
colore
amato dai suoi
cittadini, il Viola,
e per l’occasione la
Salvatore
maison
Ferragamo ha donato ben
20.000 t-shirt!
Molti i volti dello show-business nazionale e internazionale,
personaggi della cultura, della
moda e del mondo dello sport che
anno accettato di farsi fotografare
con indosso la maglietta di CORRI LA
VITA e che possono essere visti sul sito
www.corrilavita.it.
La T-Shirt
ufficiale di
Corri la Vita 2010
realizzata
dalla maison
fiorentina
Salvatore Ferragamo.
15
Comitato
Organizzatore
Bona Frescobaldi Presidente
Donatella Bartolozzi
Micaela Calabresi Marconi
Ida Cipparrone
Sibilla della Gherardesca
Eleonora Frescobaldi
Rosaria Frescobaldi
Carlo Pallavicino
Suzanne Pitcher Flaccomio
Ornella Pontello
Maria Vittoria Rimbotti
Neri Torrigiani
Comitato promotore
Bianca Arrivabene, Simonetta Brandolini d'Adda, Sara Carello,
Riccardo Catola, Sergio Chiostri, Geraldina Fiechter,
Barbara Gaido Lessona, Eugenio Giani, Gloria Levoni,
Cristina Maccianti, Dario Nardella, Antonio Paolucci, Riccardo Poli,
Natalie Rucellai, Stefania Saccardi
Comitato d’onore
Matteo Renzi Sindaco di Firenze
Andrea De Martino Prefetto di Firenze
Mauro Bertolini Generale Comandante del C. M. Esercito Toscana
Alberto Tesi Magnifico Rettore Università degli Studi di Firenze
Cristina Acidini Sovrintendente per il Polo Museale Fiorentino
Giovanni Gentile Presidente Assindustria Firenze
Umberto Veronesi Direttore Istituto Europeo di Oncologia Milano
Luigi Cataliotti Direttore Clinica Chirurgica I, Università di Firenze
Francesco Schittulli Presidente Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori
Gli amici di Facebook
hanno scelto
il testimonial 2010!
D
a sempre CORRI LA VITA
coinvolge nella riflessione
sulla malattia il mondo
dell’arte e della cultura. Nelle
edizioni passate, oltre alle tante
aperture straordinarie e gratuite
di palazzi, giardini, chiese e musei, sono stati
utilizzati, per promuovere la manifestazione, le bellezze ed i tesori di Firenze.
Da Palazzo Vecchio
al Duomo, dalla
Venere di Botticelli al David di Michelangelo,
da Dante e
Beatrice a
Cosimo I
de’ Medici
fino al Mercurio del
Giambologna….
A conferma di
questo rapporto speciale ed
unico con la cit-
tà anche quest’anno il “testimonial” arriva dal mondo dell’arte. E
per sceglierlo, il Comitato Organizzatore ha pensato di coinvolgere
i 5.000 amici FaceBook di Corri la Vita in un “sondaggio”.
Queste le proposte:
Il Biancone, così amichevolmente soprannominato dai fiorentini
per candore del marmo di Carrara in cui è stato realizzato. La statua, raffigurante il Nettuno - allusione al dominio marittimo di Firenze - è posta al centro di quella
che fu la prima fontana pubblica
di Firenze, tutt’oggi collocata nel
punto focale di Piazza della Signoria. Il complesso scultoreo,
inaugurato nel 1565, è opera dell’Ammannati, artista inquieto e
tra i più importanti interpreti del
manierismo toscano.
Eleonora di Toledo, amata sposa di Cosimo I de’ Medici, raffigurata con accanto il figlio Giovanni, bellissima e statuaria nella celebre opera del Bronzino: un’espressione dolce e nel contempo
severa caratterizza l’ovale, elegantissima nel superbo abito. Il
Bronzino, eccellente esponente
del secondo manierismo fiorentino, fu ritrattista ufficiale della
corte medicea dal 1539. L’opera è
conservata agli Uffizi.
La partecipazione al sondaggio è
stata travolgente. In un entusiasmante testa a testa durato fino all’ultimo, alla fine ha vinto Eleonora di Toledo, che diventa così il
testimonial 2010 di Corri
la Vita. Un ringraziamento particolare
al Polo Museale
Fiorentino per averci
concesso l’utilizzo
dell’immagine e a
Gianluca Gori
per il
fotoritocco.
Partecipare a
I punti
Corri la Vita è semplice! di iscrizione
1. Decidi se partecipare alla
passeggiata di 5 km o alla
corsa competitiva di 12 km.
Ferragamo e la busta
contenente il pettorale di gara
ed il microchip.
2. Il contributo minimo è di
soli 10 euro a persona. La
partecipazione dei bambini
fino a 10 anni è gratuita, ma
non dà diritto alla maglietta.
5. Indossa subito la
maglietta: ci aiuterai a far
conoscere Corri la Vita!
* Fino ad esaurimento scorte
3. Se hai deciso di
partecipare alla passeggiata,
dal 1° Settembre recati nelle
sedi elencate nel box
accanto, dove potrai iscriverti
compilando l'apposita
scheda. Riceverai subito il
pettorale di gara e la
maglietta* offerta da Salvatore
Ferragamo, oppure il buono
per il ritiro in Piazza della
Signoria.
4. Se invece hai deciso di
partecipare alla corsa
competitiva recati dal 1°
Settembre nelle sedi elencate
accanto, dove potrai iscriverti
compilando l'apposita
scheda. Occorrerà versare
una cauzione di 5 euro per il
microchip. Riceverai subito la
maglietta* offerta da Salvatore
6. Parla di Corri la Vita ad
amici e familiari per aiutarci a
raccogliere altre adesioni.
7. Potrai iscriverti alla corsa
competitiva anche sabato 25
settembre in Piazza della
Signoria e presso la sede della
LILT dalle 10,00 alle 13,00.
Per la passeggiata le iscrizioni
il sabato si possono effettuare
nelle stesse sedi dalle 10,00
alle 17,00, oltre che la mattina
di domenica 26 settembre
dalle 8.00 alle 9.00 presso gli
stand di Corri la Vita, dove
consegnerai la scheda e
ritirerai la maglietta* offerta da
Salvatore Ferragamo.
8. Domenica mattina sii
pronto alle 9,30 in Piazza
della Signoria per correre
con noi e combattere il
tumore al seno!
Per sostenere il progetto
c/c bancario 175
intestato a LILT Firenze CRF Ag. 25
IBAN IT92M0616002825100000000175
con causale Corri la Vita
Se partecipi a Corri la Vita
ti chiediamo un piccolo aiuto in più
c/c postale n. 12911509
intestato a LILT Firenze
Viale Giannotti, 23 - Firenze
con causale Corri la Vita
Se vuoi sostenerci
durante l’anno e aiutarci
in tutte le attività istituzionali,
versa 10 euro con causale
“Quota sociale” e riceverai
la gratitudine di tutti coloro
che beneficeranno
dei nostri servizi.
Sede Lilt
Viale Giannotti, 23 - Firenze
055 576939
Lun-Giov 9,00-13,30 / 14,30-18,00
Ven 9,00-13,30
Diventa Socio LILT!
Sarà possibile iscriversi alla
corsa competitiva ed alla
passeggiata a Firenze
presso:
LlLT
Viale D. Giannotti, 23
055 576939
Firenze Marathon
Viale M. Fanti, 2
055 5522957
L'lsolotto dello Sport
Via dell’Argingrosso, 69 AlB
Universo Sport
Piazza Duomo, 6/r
N.B. Per partecipare alla
corsa competitiva è necessario
mostrare il tesserino UISP,
FIDAL o il certificato medico di
idoneità all'attività agonistica.
Sarà possibile iscriversi
esclusivamente alla
passeggiata presso:
File
Via San Niccolò, 1
055 2001212
Universo Sport
Via S. Pertini, 36/Viale Guidoni
oppure
online sul sito www.boxol.it
e nei punti vendita
del Circuito Box Office
selezionati (vedi sito)
dove riceverai un buono
per il ritiro della maglietta
e del pettorale presso la sede
LlLT o direttamente
in piazza della Signoria.
Corri la Vita ha l’adesione del
Presidente della Repubblica
ed il Patrocinio
del Ministero della Gioventù
Comitato Olimpico Nazionale Italiano
Regione Toscana
Provincia Firenze
Comune Firenze
Rubrica
alleniamociastarbene
a cura di Associazione Sportiva Firenze Marathon
Sport e solidarietà?
...di corsa!!
Intervista a Giancarlo Romiti e Luigi Soriani
sul sostegno di Firenze Marathon a Corri la Vita
Volontari
alle iscrizioni di
Corri la Vita 2009.
Questo
numero
è stato
realizzato da
Eleonora Gatti
18
Corri la vita, uno tra i più importanti eventi sportivi-benefici di tutta la
Toscana si articola, come sappiamo,
in una corsa
competitiva
e un passeggiata tra gli
angoli e le
strade più
belle di Firenze. Giancarlo, come
è nata la collaborazione
tra Corri la
Vita e “Firenze Marathon” ?
Fino dal 2003, quindi dalla prima edizione, siamo parte integrante dell’organizzazione di questa iniziativa di solidarietà le
cui finalità sono state la molla che ha motivato sia gli organizzatori che la cittadinanza. Siamo stati coinvolti proprio per
la nostra pluriennale esperienza organizzativa di importanti eventi di podismo
(Guarda Firenze, Notturna di San Giovanni, Firenze Marathon, ecc...), con l’imput di prevedere e facilitare il connubio di
partecipazione di podisti e cittadini desiderosi di godersi una bella passeggiata
turistico-sportiva domenicale. Il nostro
impegno operativo quindi era, ed è tutt’ora circoscritto, ad ottimizzare di anno
in anno i migliori percorsi fornendo anche
il miglior supporto tecnico organizzativo
all’evento.
Luigi, quale responsabile della logistica e del percorso della Firenze
Marathon, puoi spiegare ai non addetti ai lavori in cosa consiste esattamente questo supporto tecnico-organizzativo?
Il supporto tecnico organizzativo consiste
nello studiare i percorsi della manifestazione e tutta la logistica necessaria per il
regolare svolgimento delle due gare, cioè
passeggiata e corsa competitiva, tutto
quanto in accordo con il comitato organizzatore.
In particolare è necessario trovare dei
percorsi che, oltre alla parte tecnica per i
competitivi, abbiano dei punti dove i partecipanti che passeggiano possano fare
delle soste per ristorarsi e ammirare luoghi che generalmente non sono aperti al
pubblico oppure sono a pagamento, che
invece, nell’occasione, sono di libero accesso a tutti gli iscritti a Corri la Vita.
Una volta individuato il percorso dobbiamo trovare i volontari. Sono loro che permettono ai partecipanti di percorrere in
sicurezza le strade (che in questa occasione sono totalmente libere dal traffico),
controllano gli accessi e gli interni di
giardini e palazzi che si possono visitare
e, infine, provvedono a gestire i tre ristori
organizzati per poter dare refrigerio alle
persone durante e dopo la corsa. Tutto ciò
è possibile grazie alla collaborazione
stretta con l’Ufficio Mobilità e la Polizia
Municipale del Comune di Firenze ai
quali va, tra l’altro, il nostro più sentito
ringraziamento per la competenza e l’impegno che mettono al fine di garantire la
riuscita della manifestazione.
Come ultima cosa, ma non in ordine di
importanza, c’è da prevedere, preparare e
dislocare tutto il materiale necessario sul
percorso: mi riferisco ai cartelli chilometrici, agli indicatori del percorso, alle
transenne, ai tavoli, all’acqua, il te, i bicchieri ecc..
Negli ultimi anni l’evento è cresciuto
sempre più: nel 2009 il successo di
pubblico è stato stupefacente grazie
alle oltre 15 mila persone che non sono volute mancare in una giornata
all’insegna dello sport e della solidarietà. Circa un migliaio di questi ha corso i 10
km a livello competitivo
mentre, tutti gli altri, hanno
passeggiato per 6 km tra le
strade e i giardini di Firenze. Luigi, in termini di logistica e di volontari impegnati, cosa significa gestire due
percorsi diversi per poter
andare incontro alle esigenze di tutti?
Effettivamente la crescita di
partecipazione a Corri la vita è
stata esponenziale e quindi anche l’impegno di tutta la struttura Firenze Marathon si è dovuto
adeguare ad una massa così importante. Aumento di partecipazione che, nell’ultimo anno, ha
visto anche la novità del trasferimento da Piazza Santa Croce a
Piazza Signoria, con un conseguente adeguamento, oltre che
delle aree organizzative, anche
dei metodi operativi per affrontare l’affollamento al momento
della partenza, in particolar modo in presenza di strade di “uscita” strette ed invase dai turisti
e dai partecipanti. Per questo abbiamo pensato per la prossima edizione ad una partenza
che si snodi da Piazza Signoria
verso due distinte direzioni: una
per quanto riguarda la corsa
agonistica di 10 Km e una per la
passeggiata della 6 km.
Giancarlo, quale Presidente
di una società come la “Firenze Marathon”, quanto
pensi che sia importante lo
sport come strumento per
sensibilizzare la popolazione
su tematiche quali la prevenzione e l’importanza di
corretti stili di vita?
Sappiamo tutti quanto, a parole, sia facile rilevare l’utilità salutistica dell’attività motoria e
poi quanto questa sia trascurata dai cittadini di tutte le età. Io
però credo che ciò che manchi
sia in particolar modo la spinta
o comunque l’opportunità per
Volontari nelle operazioni di pulizia dopo la Maratona di Firenze.
iniziare o dare continuità ad
un’attività facile e naturale come può essere il cammino o la
corsa. Attraverso la nostra società sportiva cerchiamo, da oltre 40 anni, di facilitare la partecipazione ad attività fisicosportive i cui benefici alla salute personale ed alla convivenza
sociale sono ben noti a tutti.
Tutto questo lo rendiamo possibile proponendo svariate attività: a partire dall’atletica leggera, che rivolgiamo a tutti i giovani (oltre 600 ragazzi e ragazze la praticano presso l’impianto dello Stadio Ridolfi), passando per la cittadinanza, con le
oramai 38 edizioni che ci ritroviamo sulle spalle di una manifestazione come la “Guarda Firenze”, e ora da poco, anche tramite i corsi che offriamo presso
la palestra “Firenze Marathon
Wellness”.
La prossima edizione di
“Corri la Vita” si svolgerà il
26 settembre. Così come per
la maratona, anche in queste
occasioni diventa fondamentale l’aiuto dei volontari: come si coordinano così tante
persone e soprattutto, come
si può diventare parte della
macchina organizzativa? Dateci qualche suggerimento…
Luigi I volontari, che fanno per
lo più parte di società podistiche, associazioni e Protezione
Civile, provengono un po’ da
tutta la Toscana: sono proprio
la vera forza di queste manifestazioni anche perché, senza il
loro supporto, non sarebbe neanche possibile poter pensare
di organizzare certi eventi. Il loro coordinamento è molto complesso: si inizia con l’individuare i punti che necessitano di
sorveglianza e il numero di volontari per ogni postazione; nella gran parte dei casi si tratta
di incroci dove si devono confrontare soprattutto con gli automobilisti (in genere non molto
propensi ad aspettare la fine
della manifestazione) e con i
gruppi di turisti che devono attraversare il percorso. Si prosegue poi con la stampa di cartine
su cui vengono indicate le postazioni e con la preparazione
di fogli informativi per i volontari per poter dare le migliori
indicazioni a chi si trova a dover deviare il proprio tragitto a
causa dell’evento in corso.
Giancarlo In ogni circostanza
non mi stanco mai di evidenziare quanto l’Organizzazione Firenze Marathon, che raccoglie
in un coinvolgimento annuale
molte associazioni di volontariato di tutti i tipi, rappresenti
una ricchezza e un punto di riferimento per la città. Per chi lo
volesse siamo sempre pronti a
metterci a disposizione per realizzare eventi ed attività sportive all’altezza delle tradizioni sociali, culturali e storiche della
nostra Firenze. Chi vuol venire
a collaborare con noi può trovare tutte le informazioni sul sito
www.firenzemarathon.it, mentre per avere dettagli sulla manifestazione, può visitare il sito
www.corrilavita.it.
Giancarlo Romiti e Luigi Soriani.
19
Villa delle Rose
La struttura
La scelta di
Villa delle Rose
come sede
del Centro di
Riabilitazione
Oncologica
Firenze,
fu dettata
anche dal suo
particolare
contesto
architettonico,
ambientale e
paesaggistico,
che sono segno
e significato
di speranza,
di rinascita
e di recupero
integrale
della persona.
Ben
raggiungibile
con i mezzi
pubblici,
dotata di
un parcheggio
interno
con cento
posti auto,
vicinissima
al più grande
ospedale
cittadino,
Villa delle Rose
è situata
subito all’inizio
delle colline
che circondano
Careggi.
CeRiOn
Via Cosimo il Vecchio, 2
50139 Firenze
Tel. 055 3269771
Servizio LILT
“Donna come Prima”
Tel. 055 32697826/7
20
Centro di Riabilitazione
Oncologica Firenze
Facciamo un bilancio
dopo 5 anni dall’inaugurazione
S
abato 14 maggio 2005 l’allora Sindaco Leonardo Domenici inaugurò a
Villa delle Rose il Centro di
Riabilitazione Oncologica di Firenze,
prima struttura pubblica in Italia specializzata nel sostegno psicofisico delle persone operate di cancro, in particolare al
seno e all’intestino. D’assoluta avanguardia anche la formula della gestione, affidata alla collaborazione tra un ente
pubblico come il CSPO (attuale ISPO Istituto per lo Studio e la Prevenzione
Oncologica) e una associazione di
volontariato come la LILT - Lega
Italiana per la Lotta contro i Tumori.
L’alta professionalità del servizio pubblico
ed il valore umano e di gratuità di un
volontariato specificamente formato non
rimangono così separati come in compartimenti stagni, ma interagiscono e si perfezionano sempre di più in iniziative che
migliorano reciprocamente le due realtà.
Da allora di strada ne è stata fatta tanta
e in particolare l’intuizione di potenziare al massimo il supporto psicologico, abbinandolo ai trattamenti riabilitativi classici come fase di uno stesso
approccio, è diventata l’eccellenza del
Centro, essendo il paziente preso in carico
nella sua globalità. Da sottolineare il fondamentale aiuto con cui Corri la Vita
sostiene questo Servizio di PsicoOncologia della LILT fin dall’inaugurazione di Villa delle Rose, contribuendo in
modo determinate al supporto globale di
chi è colpito da questa malattia.
Ciò che si nota immediatamente entrando
al CeRiOn, è l’accoglienza di un gruppo di donne che con il loro sorriso forniscono informazioni e accompagnano gli
utenti alle diverse attività riabilitative.
Sono le volontarie del Servizio LILT
“Donna Come Prima”. Molte sono operate di tumore al seno e possono dare conforto e suggerimenti che derivano dall’aver vissuto la stessa esperienza.
In questo numero speciale su Corri la Vita,
abbiamo pensato di chiedere ad alcune
figure rappresentative del CeRiOn, di
esporvi la loro esperienza di questi cinque
anni, in modo che possiate capire cosa questa bellissima manifestazione contribuisce
a portare avanti. Troverete quindi il
punto di vista del medico, dello psicologo e del volontario. È proprio questa la
particolarità del CeRiOn: l’integrazione e
collaborazione tra figure diverse che arricchiscono l’offerta riabilitativa e che rappresentano per il paziente l’arma migliore per
riappropriarsi della propria vita così duramente colpita dall’evento tumore e per tornare a viverla pienamente.
Il
punto di vista
enti, dei tessuti irradiati, delle
uando all’inizio del 2004,
articolazioni bloccate e dolenti e
il Dr. Marco Rosselli del
degli impianti protesici ed anche
Turco (allora Direttore
delle persone operate da qualche
Scientifico del CSPO), il Dr. Ricanno (riabilitazione degli esiti
cardo Poli (allora Coordinatore
tardivi) con i trattamenti per il
Sanitario LILT) e la Sig.ra Daflinfedema (“braccio grosso”), il
ne Rossi (allora Presidente di
dolore cronico da lesione dei nerToscana Donna) mi comunicarovi (neurinomi), la capsulite adeno che, nell’ambito dei “Percorsi
siva (tipo periartrite) e gli esiti
di Innovazione 2003” del CEposturali. Parallelamente al perSVOT, era stato accolto il procorso di terapia fisica, le persone
getto per la realizzazione di un
operate di tumore che giungono
Centro di Riabilitazione Oncoloa Villa delle Rose, compilano un
gica in rete integrato tra Serviquestionario atto ad evidenziare
zio Sanitario ed Associazioni di
le problematiche psicologiche.
Volontariato, pensai che finalmente potevamo iniziare a readr.ssa M. Grazia Muraca Tutta la riabilitazione psicologica viene offerta gratuitamente,
lizzare quello che, da tanti anni,
Responsabile
grazie ai contributi che, in queavevamo solo immaginato: “dare
S.S. Riabilitazione
sti cinque anni, la LILT di Firenuna risposta completa ed inteOncologica ISPO
ze ha erogato. Nelle riunioni
grata ai bisogni riabilitativi delmensili, di tutto lo staff riabilile persone affette da patologie
tativo, (operatori sanitari, opeoncologiche”.
Il 14 Maggio del 2005 fu inauguratori LILT e la rappresentante
I primi mesi successivi all’aprato il Centro pilota di Firenze a
del volontariato) viene fatto non
provazione del progetto, furono
Villa delle Rose ed iniziò concresolo il punto dei progressi fisicodedicati, sotto la supervisione
tamente il trattamento integrapsicologici delle persone in tratdella Dr.ssa Gemma Martino
to di riabilitazione oncologica.
tamento e concordati i successi(Direttore scientifico di Metis,
Infatti il percorso prevedeva e
vi interventi riabilitativi, ma
Centro Studi in Oncologia, Forprevede tuttora, l’armonizzaziovengono analizzate anche le difmazione e Terapia di Milano),
ne di interventi di tipo strettaficoltà e le sensazioni degli opedella Dr.ssa Giovanna Nencini
mente fisico-sanitario con interratori.
(Psicologa-Psicoterapeuta del
venti di tipo psicologico-volontaA cinque anni di distanza dalservizio Donna come Prima
l’apertura del Cedella Lilt di FiRiOn sento di porenze) e del Dr.
ter affermare che
Manuel
Katz
Dare una risposta completa ed integrata
non solo è stato
(Psicooncologorealizzato il proPsicoterapeuta,
ai bisogni riabilitativi delle persone
getto iniziale, con
Direttore “Suono
grande soddisfae Silenzio-formaaffette da patologie oncologiche
zione sia degli
zione consapevooperatori sia dele”) alla comuniriato con l’obiettivo di prendersi
gli utenti, ma che grazie alla
cazione ed alla formazione decura della persona nella sua inLILT di Firenze, ai suoi volongli operatori e dei volontari dei
terezza (Corpo e Mente, Sogni e
tari, a Donna come Prima, in
tre centri pilota (Firenze, LiBisogni).
particolare a Roberta Ciurekvorno e Siena). Tre corsi di forIl nostro percorso inizia con una
gian ed al contributo di “Corri
mazione in “Tecniche comunivisita specialistica multidisciplila Vita” abbiamo potuto conticative in Oncologia” furono reanare (chirurgo-oncologo, psicolonuare a lavorare anche dopo la
lizzati con l’obiettivo di progo, fisiatra, fisioterapista, inferconclusione dei finanziamenti
muovere le competenze comumiere professionale) finalizzata
del progetto CESVOT. Infatti è
nicative e facilitare le relazioni
all’individuazione precoce sia
solo grazie ai contributi della
tra terapeuti e pazienti. L’entudegli esiti fisici sia delle probleLILT-Corri la Vita che abbiamo
siasmo, l’unione e l’energia del
matiche psicologiche e prosegue
offerto e possiamo continuare
gruppo erano molto alti anche
con la pianificazione dei trattaad offrire, alle persone affette
perché, successivamente, arrimenti fisioterapici e con i perda patologia oncologica, un pervarono finanziamenti e condicorsi di supporto psico-relaziocorso integrato fisico-psicologivisione del progetto, dalla Renali. Ci prendiamo cura delle
co. Il Sistema Sanitario Regiogione Toscana, dall’ITT (Istitupersone appena operate (riabilinale della Toscana, per quanto
to Tumori Toscano) e per il
tazione degli esiti precoci) con il
molto attento alla persona, riCentro pilota di Firenze dalla
trattamento delle cicatrici retraspetto ad altre realtà nazionali,
LILT con “Corri la Vita” .
Q
Il medico
“
”
21
Villa delle Rose
Il medico
non ha, in questo particolare
momento socio-politico-economico, le risorse necessarie per
farsi carico di tutti i bisogni del
malato oncologico.
Credo che la grande forza del
nostro modo di operare stia nella realizzazione di questa doppia
integrazione corpo-mente e pubblico-volontariato; il riscontro è
dato dalla grande soddisfazione
che quotidianamente si avverte
dal linguaggio del corpo e della
mente di coloro i quali con noi
condividono un tratto più o meno difficile della propria esistenza. Ciò non solo è gratificante
per tutti, ma ci permette di proseguire nel nostro intervento
iniziale con la serena certezza di
andare sempre avanti, nell’opera intrapresa, superando anche i
momenti difficili, appagati dai
risultati e dalla gratitudine di
coloro che a noi si rivolgono.
In questi cinque anni abbiamo
effettuato circa 45.000 prestazioni riabilitative ed incontrato
circa 5000 persone alle quali abbiamo offerto una riabilitazione
completa.
Insieme all’assistenza psico-fisica, abbiamo dedicato spazio
alla formazione continua nell’ambito delle iniziative del sistema ECM ed alla ricerca applicata alla clinica, realizzando
tirocini pratici, corsi teoricopratici, interventi nell’ambito
dei “Lunedì Senologici”, incontri interdisciplinari in oncologia. Abbiamo inoltre partecipato a convegni nazionali ed internazionali, redatto lavori
pubblicati su riviste di medicina e di psicologia, e la nostra
particolare esperienza, ha dato
spunto per elaborare tesi di
L
’evento tumore è qualcosa
che interrompe la percezione di continuità della
vita del paziente e della sua famiglia, come un blocco, una crisi.
Questo è il presupposto che ha
portato ad inserire e strutturare
una forte componente di psiconcologia nel Centro di Riabilitazione Oncologica (CeRiOn).
Affinché l’evento tumore non
resti una frattura, un’interruzione, ma diventi una crisi da
integrare nel percorso di vita, è
fondamentale offrire tutte le
possibilità, con spazi e tempi
definiti, per mobilitare le proprie risorse interiori, confrontarsi con i timori, i sensi di colpa, i significati attribuiti alla
malattia, per poter arrivare a
prendere nuove decisioni, ad
aumentare le capacità di coping
e ad attuare un cambiamento.
“L’aiuto di cui c’è bisogno, che è
prima di tutto del medico, del
chirurgo e poi di altri specialisti
e terapisti, è contemporaneamente anche psicologico”, scriveva la Dott.ssa Giovanna
Nencini nel primo articolo sul
22
Lo psicologo
dott.ssa Alice Maruelli
dott.ssa Elisa Grechi
Psicologhe, Psicoterapeute
LILT Firenze
Ce.Ri.On. cinque anni fa, “il
cancro è infatti ancora una delle malattie più temute, più diffuse, a più alto impatto traumatico. I progressi scientifici e tecnologici hanno aumentato le
possibilità di diagnosi precoce,
di misure preventive e di cura.
Ma rimane alto il disagio che le
laurea e/o di specializzazione.
Per finire non possono mancare
i doverosi ringraziamenti a tutte le realtà che contribuiscono
al buon funzionamento della
nostra struttura includendo le
persone che curiamo. Queste ultime, giorno dopo giorno, comprendono come un progetto personalizzato di tutta un’equipe
si rivela più utile di una rigida
convinzione, soprattutto se si
tiene presente che esiste, per
dirla con Adam Phillips, più di
un modo valido di vivere la vita.
E quando recentemente, un
gruppo di giovani donne, terminato il percorso individuale e di
gruppo, ci ha detto “grazie per
aver curato le nostre ferite visibili ed invisibili” ci siamo sentiti non solo gratificati, ma anche
motivati a continuare il nostro
lavoro.
persone sperimentano e che in
tanti momenti interferisce negativamente con una buona qualità di vita. E’ una sofferenza che
investe più livelli: fisico, psichico, relazionale, esistenziale. Per
il fatto che la persona si trova di
fronte alla propria possibile
morte, entrano in crisi precedenti sicurezza; per i cambiamenti e le mutilazioni fisiche
che l’intervento chirurgico spesso comporta, per gli effetti collaterali pesanti delle terapie, per i
limiti all’efficacia delle cure mediche. Le difficoltà riguardano
sia i pazienti che i medici, la necessità di occuparsi dei bisogni
su tutti questi piani può essere
vissuta sia dagli uni che dagli
altri”.
Proprio grazie all’intuizione e
alla volontà in particolare di tre
persone che si occupano di
aspetti diversi ma non separabili dei bisogni del malato, Roberta Ciurekgian con il Servizio
della LILT Donna come Prima,
la Dott.ssa Muraca e la psicologa LILT Dott.ssa Giovanna
Nencini, è nato nel maggio 2005
Il
punto di vista
Lo psicologo
il Ce.Ri.On di Villa delle Rose.
E in questo articolo vorremmo ricordare
proprio Giovanna Nencini che ha dedicato molti anni della sua vita nell’aiutare
le donne ammalate di tumore, e ringraziarla per aver creduto in questo progetto, che oggi si è evoluto e ha aiutato molti pazienti, non solo donne operate al seno, ma anche con patologie oncologiche
diverse.
Il percorso riabilitativo psicologico inizia
con la somministrazione ai pazienti di
tre questionari (Psychological Distress
Inventory, il Termometro del Distress e il
Soc) in occasione della prima visita ambulatoriale presso il Centro. Se i questionari mostrano un punteggio elevato o il
medico, il fisioterapista o l’infermiere
Foto di alcune donne che hanno partecipato a un Gruppo di Incontro al
enterostomista lo richiedono, viene offerCentro di Riabilitazione Oncologica di Villa delle Rose.
ta la possibilità di un appuntamento per
un colloquio individuale con lo psicologo.
contributo di tutte le figure professionaIn base al bisogno della persona, viene
Psico-oncologia
li, integrando l’intervento psicologico
individuato con lo psicologo il percorso di
Si pone come
con gli altri tipi di visite, di controlli, di
supporto più appropriato.
disciplina specifica
terapie, teDal
mo"di collegamento"
nendo conmento deltra l'area oncologica
to
delle
Affinché l’evento tumore
la nascita,
e quella psicologicodifficoltà e
il Servizio
psichiatrica
non
resti
una
frattura,
un’interruzione,
delle esisi è continell'approccio al
genze delnuamente
ma
diventi
una
crisi
da
integrare
paziente con cancro,
la persona
evoluto e
alla sua famiglia e
a tutti i lirafforzato,
nel percorso di vita
all'équipe che di
velli.
anche graquesti si occupa.
Grazie alla
zie al conGli obiettivi
collaborazione con il Dr. Guido Miccinesi,
tributo del Dr. Manuel Katz che lo ha dispecifici di questa
epidemiologo dell’ISPO, il lavoro è contiretto per un periodo, ed oggi le attività
disciplina nell'area
nuamente monitorato da ricerche di epipsiconcologiche si articolano in quattro
della prevenzione e
demiologia valutativa, che ci aiutano nel
aree:
della diagnosi
trasformare le nostre osservazioni cliniprecoce, della
che in risultati scientifici e ci permettono
Lavoro introspettivo verbale
valutazione e del
di confrontarci con le altre realtà.
(Colloqui psicologici individuali sia per
trattamento delle
Una parte importante del lavoro sono le
pazienti che per familiari, Gruppo di Inconseguenze
riunioni settimanali degli psicologi e gli
contro);
psicosociali del
incontri mensili con lo Staff. La ricchezGruppi a mediazione espressiva
cancro e della
za di questi incontri, dove si intrecciano
In collaborazione con l’Associazione “La
formazione del
le competenze professionali, le storie di
Finestra” (Musicoterapia, Arteterapia,
personale, vengono
malattia, i sentimenti e le storie di vita
Scrittura Creativa, Teatro);
oramai proposti nei
dei pazienti con i vissuti degli operatori
diversi Paesi come
Gruppi a mediazione corporea
che li seguono nel loro cammino rendono
punti centrali
(Rilassamento, Yoga);
il lavoro all’interno del Ce.Ri.On qualcodell'intervento
sa di “speciale”.
Intervento farmacologico
in oncologia.
Il nostro lavoro è oggi ben conosciuto e
(consulenza psichiatrica);
(da: “Psico-oncologia:
radicato nel territorio. Dall’apertura del
lusso o necessità?”,
Servizio di Psicologia di Villa delle Rose
Il paziente è preso in carico da un’equipe
di L. Grassi e G. Morasso,
Giornale Italiano
abbiamo seguito oltre 1000 pazienti, con
che comprende gli psicologi insieme ai
di Psico-Oncologia n°1,
un’attività ogni anno di circa 1200 collomedici, i fisioterapisti, le infermiere, gli
Giugno 1999, ed. Il
Pensiero Scientifico, Roma).
qui individuali e più di 1250 presenze ai
epidemiologi. Il percorso riabilitativo più
www.sostumori.org
gruppi.
adatto ad ognuno viene stabilito con il
“
”
23
Il
punto di vista
D
onna come Prima è
un’espressione nota a
molti fiorentini perché è
un servizio ormai pluriventennale offerto dalla Lega Italiana
per la lotta contro i tumori di Firenze e opera in campo oncologico per la riabilitazione fisica e
psicologica delle donne operate
al seno.
Quello di “Donna come Prima” è
stato un percorso iniziato da
una donna eccezionale, Roberta
Ciurekgian, che con grande volontà, impegno e sacrificio ha
creduto fermamente nella necessità di offrire alle donne colpite
dal tumore un supporto, un sostegno qualificato anche psicologico. Ha organizzato, seguito e
formato il gruppo delle volontarie il cui numero è sempre cresciuto, ma che mai è sufficiente
per offrire il meglio del servizio.
È stata, ed è, attenta e vigile ad
interpretare e valutare le opportunità di intervento idonee
allo scopo.
Il volontario
Antonia De Giovanni
Volontaria LILT
Servizio Donna come prima
con alta professionalità e capaci
di instaurare una valida e costruttiva relazione terapeutica,
considerata necessaria al percorso di cura,
“Donna come Prima”, in questo
“Cresciamo reciprocamente
nel rapporto con le persone
che frequentano Villa delle Rose
Quando si è presentata l’occasione di poter operare a fianco del
Servizio Regionale della Sanità,
l’ha colta con ferma convinzione
che sarebbe stata proficua la collaborazione tra servizio pubblico
e volontariato.
E’ sorto così il Ce.Ri.On., il grande centro di riabilitazione oncologica, a Villa delle Rose.
Sono ormai cinque anni di integrazione e collaborazione ed il
consuntivo è senza dubbio positivo.
Le attività di riabilitazione psicologica e fisica si sono moltiplicate e le donne che ne hanno
usufruito hanno dimostrato interesse e gradimento, e, soprattutto, si sono riappropriate della
loro vita con nuove energie, acquisendo sicurezza e capacità
organizzativa per se stesse, perché guidate da figure sanitarie
24
”
percorso, è un anello importante
perché le volontarie, con a fianco
una grande “maestra” come è
Roberta, accolgono, informano,
confortano e infondono speranza, essendo esse stesse, per la
maggior parte, valido esempio di
“rinascita”.
Le volontarie entrano in relazione con gli operatori sanitari del
Ce.Ri.On., sia nel momento in
cui le donne si rivolgono direttamente a “Donna come Prima”,
sia accompagnate dalle diverse
figure professionali del Centro
per la realizzazione del percorso
di cura.
Ecco il momento importante dell’integrazione e della collaborazione che va a beneficio di tutte
quelle persone che accedono alla
struttura, perché si sentono al
”centro” di un discorso che le riguarda e non sono sole!
Le volontarie in questo cammino
sono parte attiva e, anche se ci
sono momenti difficili, riescono,
nello stare insieme, a superarli
aiutandosi l’una con l’altra, tendendosi la mano, quella mano
che è pronta a stringere quella
tremante di chi, forse, per la prima volta riesce a parlare del
proprio tumore.
Non è un cammino facile, anzi
sono mille i dubbi che si affacciano, perché si desidera essere
di vero e sincero aiuto a chi lo
chiede.
Le situazioni personali che si
presentano possono essere le
più svariate e complicate, ma
nelle nostre riunioni mensili ci
confrontiamo, esprimiamo le
nostre idee ed emozioni, a volte
ci scontriamo, però riusciamo a
trovare, almeno lo speriamo, la
strada giusta.
La nostra è una formazione continua sotto l’esperta guida della psicoterapeuta e psicologa della LILT.
Nel rapporto con le persone che
frequentano Villa delle Rose cresciamo reciprocamente, percorrendo insieme quella strada che
ci conduce verso una vita più serena e migliore.
Come diventare
una donna speciale
Per essere una delle nostre
Volontarie non basta avere
tempo libero e buona volontà;
bisogna essere motivate,
comprensive e disponibili
all’ascolto. Sì, perché per
diventare Volontaria di
Donna Come Prima bisogna
seguire un percorso: un
colloquio individuale, un test,
un corso di formazione e un
apprendistato di un mese
affianco ad un’altra
volontaria già esperta.
Sappiamo che non è facile,
ma solo così possiamo essere
certi di affidarvi in mani
davvero sicure e per questo le
nostre Volontarie sono donne
davvero speciali.
Info 055 32697826/7
La Florence Dragon Lady
è arrivata in Canada!
La partecipazione dell’equipaggio
della LILT Firenze
all’International Dragon Boat Festival
F
lorence Dragon Lady è una squadra di
donne operate di tumore al seno che si allena in Arno. È
nata nel 2006 per iniziativa della LILT,
che ha creduto nel Dragon Boat quale attività terapeutica per queste donne, e sull’esempio di analoghe realtà nate in tutto il
mondo dopo il 1996, anno in cui un medico
sportivo di Vancouver, Dottor Don McKenzie, ha iniziato il primo esperimento con 20
donne volontarie, tutte operate di tumore
al seno. L’intento era di studiare gli effetti
di un esercizio ripetitivo e pesante sull’arto
operato. Nasce cosi “Abreast in a Boat”,
movimento internazionale che oggi conta
quasi 200 squadre di donne operate di tumore al seno.
“Abreast in a Boat” organizza periodicamente l’International Dragon Boat
Festival, a cui abbiamo partecipato a
Singapore e in Australia e quest’anno in
Canada. Eventi che hanno visto il raduno di circa 2000 donne operate che gareggiano sportivamente insieme, vivendo
giorni di allegria e spensieratezza, dimenticando per un pò il male che le ha
colpite, combattendo per sconfiggerlo anche spiritualmente.
In queste occasione, uno spazio è dedicato all’informazione e vengono illustrate
le ultime scoperte della medicina per
sconfiggere il tumore, l’importanza di una
corretta alimentazione e dell’attività
sportiva, per proteggerci da questo nemico sempre pronto a colpire.
Le rappresentanti delle squadre progettano come meglio sviluppare l’informazione ed organizzare nuove squadre di Dragon Boat per le donne operate. Si buttano
le basi per il futuro festival internazionale. Tra le mete prescelte c’è anche l’Italia... speriamo!
Durante il nostro soggiorno a Peterborough abbiamo conosciuto molti italo-canadesi che ci hanno accolto nelle loro case e nel loro club dove abbiamo festeggiato questo incontro. Uno di loro, Enzo, ci
ha fatto conoscere il Sindaco di Peter-
borough D. Paul Ayotte che ci ha ricevuto in
Comune per uno scambio di doni: gli abbiamo
infatti consegnato la lettera personale del nostro Sindaco Matteo
Renzi insieme ad alcuni
doni portati con noi a
nome del Comune di Firenze.
Il nostro impegno è di
promuovere la pratica del dragon boat Alcune rappresentanti della Florence Dragon
quale attività riabili- Lady insieme al Sindaco di Firenze Matteo
Renzi prima della partenza per il Canada.
tativa sia fisica che
psichica e anche come prevenzione, infatti alcuni studi in corso dimostrano che, fra
le donne che praticano
questo sport, l’incidenza delle recidive è molto
più bassa. Con questo
spirito partecipiamo a
manifestazioni e convegni e attraverso il nostro esempio sono nate
altre squadre in Italia a
Catania, Cagliari, Latina, Venezia e a Torino, L’equipaggio è stato ricevuto dal
ma anche a Reims in Sindaco canadese di Peterborough
Francia ed a Magdebur- D. Paul Ayotte.
go in Germania.
Abbiamo potuto constatare con la nostra
attività che spesso dopo l’intervento e le
terapie post operatorie, molte donne cadono in depressione, ma avvicinandosi
al dragone ritornano ad una vita atSe vuoi avere
tiva e piena, traendo forza dal gruppo e
informazioni
insieme hanno ripreso ad amare sè stesse
sulla pratica del
e il proprio corpo.
Dragon Boat
Scoprire questo mondo di donne forti
per le donne
e coraggiose crea consapevolezza suloperate di tumore
l’importanza della prevenzione e della
al seno
diagnosi precoce.
chiama il Servizio
Donna come Prima
della LILT allo
A cura di Vanda Poggi,
Responsabile Florence Dragon Lady LILT Firenze.
055 32697826/7
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Anna Franci
Una vita
per gli altri
Anna Franci era una persona
meravigliosa. Non c’è altro modo per descriverla. Una di quelle persone che ti
colpiscono subito per la loro dolcezza, eleganza e
disponibilità.
Dopo aver subito un intervento per un tumore alla laringe molti anni fa, Anna non si è fatta prendere dallo sconforto, ma con grande determinazione ed energia ha trasformato quella difficile
esperienza in una opportunità di riabilitazione
per chi come lei era stato colpito da questa patologia. Ha infatti insegnato a centinaia di laringectomizzati a parlare nuovamente attraverso lo
stoma, l’apertura alla base del collo che dopo questo tipo di intervento permette alla persona di respirare e deglutire. Prima come Presidente della
sezione fiorentina dell’Associazione Ailar, ospitata nei locali della LILT, poi come Responsabile del
Servizio Laringectomizzati della Lega. Ricordiamo tutti in Associazione la sua grande gioia alla
notizia di essere entrata a far parte attiva della
LILT.
Purtroppo nel giugno scorso Anna se n’è andata,
dopo aver affrontato le difficoltà fisiche dell’ultimo periodo con la stessa forza di sempre, lasciando un vuoto difficile da colmare per tutti noi.
Dopo il ricordo di Ida Cipparrone nell’Editoriale, abbiamo chiesto ai Presidenti che in
questi anni hanno avuto modo di conoscerla e apprezzarne le grandi doti durante il loro mandato, un ricordo di Anna.
Quelle che leggerete di seguito sono le loro parole,
a cui ci uniamo tutti con grande partecipazione.
All’amata sorella Grazia che con lei ha condiviso una vita, va il nostro abbraccio più
affettuoso.
Marco Rosselli Del Turco
Di Anna Franci ricordo il volto sorridente, la sua
determinazione e il suo entusiasmo. E ne aveva
bisogno, perché l’idea che le persone che avevano
avuto il tumore alla laringe potessero aiutarsi
tra di loro per arrivare a una guarigione più completa, non era sempre bene accolta anche tra i
medici.
Il lavoro volontario di Anna è un esempio di come
la cura del tumore richiede un impegno plurale e
per questo la LILT è orgogliosa di aver potuto
ospitare la sua Associazione insieme ad altre organizzazioni di volontariato.
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Sergio Chiostri
Ho conosciuto Anna Franci pochi giorni dopo la
mia nomina a Commissario della LILT. Era venuta appositamente in Viale Volta a conoscermi, per
potermi rappresentare l’importanza della attività
che Lei curava in viale Giannotti. Infatti proprio
da Lei sono stato accompagnato per la prima volta a visitare quei locali. La Sua preoccupazione
era che io non riuscissi a capire appieno l’impegno e i risultati che questa piccola sezione otteneva da anni. Ma la Sua preoccupazione era del tutto superflua: bastava infatti conoscere lei e la
grande carica di vitalità che esprimeva, per convincersi subito che Lei e le persone che con Lei lavoravano a sostenere e incoraggiare la nuova, dura, vita dei laringectomizzati meritava grande sostegno da parte della Lega. E così cercammo di fare, cercando anche di integrarli sempre di più con
gli altri servizi.
È quindi con molto dolore che apprendo che questa grande amica ci ha lasciati, ma, insieme, ci ha
lasciato anche il suo grande esempio di volontà
ferrea nell’aiutare coloro che sono in difficoltà. Il
che è l’essenza più vera della Lega per la Lotta
contro i Tumori.
Riccardo Poli
Anna Franci era una “grande” piccola donna, che
ha dedicato la propria vita ad insegnare ai pazienti che, come lei, avevano subito interventi estremamente mutilanti, nuovi metodi di comunicare
col prossimo. E, con la sua passione ed il suo amore, tanto riusciva a comunicarci e a provocarci nelle nostre esitazioni. Con Anna ci lasciano una forza e una gentilezza davvero uniche.
Chi era Anna
Nata a Firenze il 28 Maggio 1928 ha sempre
vissuto nella sua casa di Fiesole insieme
all’amata sorella Grazia, ai suoi gatti e ai fiori
che curava ogni giorno.
Cuoca sopraffina, ha fatto la sarta con grande
passione tutta la vita ed è stata nominata
Cavaliere del Lavoro nel 1998. Si è ammalata di
tumore alla laringe nel 1985. Dopo l’operazione
che l’ha lasciata tre mesi senza poter dire neanche
una parola, non si è demoralizzata e da
autodidatta ha imparato a parlare attraverso lo
stoma alla base del collo. Ha frequentato un corso
nella città di Milano che le ha permesso
di avere i titoli per realizzare un suo grande
desiderio: aiutare chi aveva subito la sua
stessa operazione. Sono centinaia
le persone che grazie a lei
sono tornate a poter comunicare.
Se ne è andata la mattina
del 18 Giugno 2010.
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È un po’ presto per
Festa dei
pensare al Natale? Volontari!
No, se c’è
di mezzo la
solidarietà!
Quest’anno avete la possibilità di addobbare
il vostro albero di Natale con decorazioni
variopinte che potranno testimoniare la vostra
vicinanza alla LILT e soprattutto al malato
oncologico e alla sua famiglia. Un piccolo gesto
che per noi vale molto e che sappiamo farete col cuore.
Rosso, oro, argento, viola: potrete scegliere il colore del
vostro Natale. Se volete prenotare o avere informazioni sulle
decorazioni, chiamateci in sede allo 055.576939.
Grazie fin da ora.
Il 12 novembre festeggeremo
i nostri volontari con l’annuale momento di ritrovo. Un modo per rivedersi tutti insieme,
per riunire persone che offrono il loro tempo in settori diversi della LILT.
Ogni anno è una festa allegra,
che termina con lo spettacolo
teatrale offerto dalla Compagnia Stabile del Teatro Reims
che riesce sempre a strappare
risate e applausi ai presenti.
Un modo semplice per dire
grazie a chi aiuta la LILT con
il cuore.
Volontari, vi aspettiamo!
prendi nota
Nuovo IBAN
per i bonifici bancari
a favore della LILT
Dal giugno scorso la LILT Firenze ha nuove coordinate bancarie:
Cassa di Risparmio di Firenze Agenzia 25
IBAN IT92M0616002825100000000175
Vi ricordiamo di specificare la causale nel caso
vogliate sostenere dei progetti specifici. Per le
donazioni in memoria di una persona cara, se lo
spazio a disposizione nella causale non è sufficiente, potete scrivere i dati della Famiglia cui manderemo comunicazione dell’offerta, al nostro indirizzo
di posta elettronica [email protected] o al
nostro fax 055.580152, insieme agli estremi del
versamento. Grazie.
Per essere sempre aggiornati sulle nostre iniziative vi invitiamo ad iscrivervi
alla newsletter: andate sul sito www.legatumorifirenze.it
o inviate la vostra e-mail a [email protected].
Se stai per
sposarti
o per un’occasione
particolare
Grazie agli sposi
Andrea e Elisa, Gianni e Franca
Barbara e Giuliano,
a Marta per la sua Comunione
ai piccoli Stefano, Francesco,
Giulia e Ginevra
per il loro Battesimo,
a Bruna per il suo Pensionamento e a
Enzo e Maria per il loro sessantesimo
Anniversario di Matrimonio
Per rendere ancora più speciale il tuo matrimonio, puoi scegliere di
rinunciare alle tradizionali bomboniere per devolvere la cifra
destinata a tale scopo alla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori.
Noi forniremo le lettere o, a scelta, le pergamene da dare a
parenti e amici, insieme alla spilla LILT, in cui viene
spiegato il motivo di un gesto così importante.
Allo stesso modo anche per compleanni, comunioni,
anniversari o altri momenti particolari, puoi decidere di fare un
regalo diverso, facendo una donazione alla LILT e sostenendo
l’impegno che portiamo avanti da 80 anni.
Per ulteriori informazioni chiamaci in sede allo 055.576939
Ricorda che le donazioni alla LILT, in quanto Onlus,
godono di benefici fiscali. Per saperne di più consulta il sito
www.legatumorifirenze.it
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Crediamo
nel suo futuro.
senza cancro
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