La No tra Salute LA LEGA ITALIANA PER LA LOTTA CONTRO I TUMORI INFORMA • NUMERO 3/2010 Speciale Prevenire e curare il tumore al seno Corri la vita VIII edizione • Firenze, Piazza della Signoria, 26 Settembre 2010 La No tra Salute n. 3 • Settembre 2010 Direttore responsabile Marco Rosselli Del Turco Redazione Elisabetta Bernardini Segreteria Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Sezione provinciale di Firenze Viale D. Giannotti 23 - 50126 Firenze Telefono: 055 576939 - Fax 055 580152 e-mail: [email protected] http://www.legatumorifirenze.it Progetto grafico e stampa Elisabetta Bernardini - Gianni Cammilli - Tipografia ABC Tariffa Associazioni senza fini di lucro: “Poste Italiane S.p.A. Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n. 46), art. 1 comma 2° DCB Fi” Autorizzazione del Tribunale di Firenze n° 3127 dell’11.04.1983 Questo numero è stato stampato in 20.000 copie inviate e distribuite gratuitamente a Soci e amici della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Membri del Consiglio Direttivo Dr.ssa Elena Bartalucci Dr. Alessandro Bussotti Dr.ssa Alessandra Chiarugi Dott.ssa Ida Cipparrone, Presidente Dr.ssa Luisa Fioretto Dott.ssa Eleonora Frescobaldi Dr. Alexander Peirano, Vice Presidente Sig.ra Elisabetta Gentile, Segretario Sig.ra Roberta Ciurekgian Scandurra Dott.ssa Elena Toppino Dott. Alberto Zanobini Membri del Collegio dei Revisori dei Conti Dott.ssa Antonietta Donato, Presidente Dott. Francesco Fantigini Dott. Matteo Scalini Delegazioni LILT Empoli lun - giov 10-12 c/o Centro COOP Città della Salute, Via San Mamante, 4 50053 Empoli (FI) Tel. e Fax 0571 73193 Mugello c/o Maurizio Pieri 339 7717511 C/O ISPO Viale A. Volta, 171 50131 Firenze Tel. 055 50121 Sesto Fiorentino Cell. 327 1697401 come aiutarci Per diventare soci, rinnovare la quota o effettuare donazioni c/c postale numero 12911509 c/c bancario 5/01 Cassa di Risparmio di Firenze Agenzia 25 IBAN IT92M0616002825100000000175 Sede L.I.L.T. in Viale Giannotti, 23 - tel. 055.576939 Siamo aperti dal lunedì al giovedì con orario 9-13.30 14.30-18 e il venerdì dalle 9 alle 13,30 SOCIO ORDINARIO euro 10 SOCIO SOSTENITORE euro 150 Per avere informazioni sui benefici fiscali della tua donazione consulta il sito www.legatumorifirenze.it Grazie a te, possiamo stanziare fondi per: • Ce.Ri.On. - Centro di Riabilitazione Oncologica Firenze • Servizio Donna Come Prima per le donne operate di tumore al seno • Servizio di Prevenzione ed Educazione alla Salute • Servizio C.A.M.O. Centro di Aiuto al Malato Oncologico • Unità di Cure Palliative zona nord ovest (personale) • Finanziamenti per la ricerca Il nostro più grande obiettivo: un futuro senza cancro. Editoriale Presidente Ida Cipparrone C ari amici, mentre mi accingo a scrivere questo editoriale, fervono con grande impegno in LILT i preparativi per Corri la Vita. Siamo ormai giunti all’ottava edizione di questa grande festa di solidarietà che solo lo scorso anno ha visto radunarsi oltre 15.000 persone sotto l’ombra di Palazzo Vecchio, tutti uniti per combattere il tumore al seno e per lanciare il fondamentale messaggio dell’importanza di una vera cultura della prevenzione. Per tutto questo dobbiamo dire il nostro grazie più grande a Bona Frescobaldi e a tutto il Comitato Organizzatore. Hanno “scommesso” sulla generosità e sull’entusiasmo di Firenze e hanno avuto la meglio su tutte le caute previsioni statistiche delle prime edizioni, che sono state letteralmente travolte dall’inarrestabile e inimmaginabile crescendo di partecipanti. E proprio in occasione di un evento così unico, abbiamo deciso anche quest’anno di uscire con una versione speciale del nostro Notiziario, prezioso strumento di comunicazione con i nostri soci e con Firenze. Un numero de “La Nostra Salute” interamente dedicato a Corri la Vita e al tema della lotta al tumore al seno, obiettivo principale della manifestazione. Ringrazio a tale proposito chi cura le Rubriche e gli esperti che ci hanno aiutato ad affrontare con professionalità e competenza le varie tematiche. E grazie di cuore al dr. Marco Rosselli Del Turco che con la supervisione di Direttore Responsabile garantisce un’informazione attenta e aggiornata ed è sempre pronto a trovare nuovi spunti per darvi la possibilità di leggere notizie interessanti. Troverete anche alcune pagine sull’esperienza al CeRiOn dalla sua inaugurazione fino ad oggi. Abbiamo cercato di darvi una panoramica a largo raggio dei progressi e dei cambiamenti che sono avvenuti in cinque anni di lavoro intenso, con il punto di vista del medico, dello psicologo e di quella fondamentale parte che arricchisce come valore aggiunto il Centro di riabilitazione, ovvero del volontariato. Un’esperienza davvero positiva, un esempio in cui il pubblico e le associazioni collaborano per dare un servizio completo al malato, un modello di cui siamo orgogliosi e che ci auguriamo potrà essere esportato anche altrove. Vi annuncio infine che la nostra Roberta Ciurekgian Scandurra ha deciso con nostro grande rammarico di lasciare il suo incarico di Responsabile del Servizio Donna Come Prima. Dopo tanti anni in prima linea, Roberta ha preferito rallentare il suo impegno, con la promessa però, di continuare a stare vicino a noi non solo come Consigliere LILT, ma anche e soprattutto continuare ad essere riferimento per le volontarie di Donna Come Prima e, a livello nazionale, nell’ambito dell’associazionismo a sostegno delle donne operate di tumore al seno. I 25 anni di Donna Come Prima sono un’esperienza davvero unica e come Presidente LILT sono davvero orgogliosa del fatto che la nostra Associazione possa vantare un fiore all’occhiello come questo Servizio. Per questo devo dire grazie a Roberta ma, come lei ci ribadisce e insegna sempre, il merito va anche a tutte le volontarie che l’hanno sostenuta, affiancata e coadiuvata. Nel prossimo Consiglio Direttivo formalizzeremo la nomina del nuovo Responsabile e vi daremo notizia nel prossimo notiziario. Concludo con un pensiero ad Anna Franci, donna di grande cuore che ci ha lasciati a giugno e di cui potete leggere un ricordo a pagina 26. Generosa e dedita al prossimo, ha insegnato a centinaia di persone laringectomizzate a parlare nuovamente. Continueremo il nostro quotidiano lavoro di aiuto al paziente oncologico anche nel suo esempio. Anna è un pezzo della LILT e il suo ricordo rimarrà sempre nella storia dell’Associazione oltre che nei nostri cuori. Il cuore della LILT Se hai un po’ di tempo da dedicarci chiama lo 055 576939. Ti aspettiamo! i volontari 3 L’approfondimento I tumori al seno oggi Un bilancio positivo, ma è necessario potenziare la prevenzione I tumori della mammella rappresentano ancora uno dei principali problemi sanitari e al tempo stesso uno dei più straordinari successi della moderna oncologia. Infatti da una parte osserviamo un aumento di frequenza: oltre 38.000 nuovi casi in Italia ogni anno, con una donna italiana su 8 che si ammalerà di tumore della mammella nell’arco della sua vita (oggi vivono in Italia quasi 500.000 donne che hanno avuto la malattia). Dall’altra, i tumori della mammella rappresentano una delle forme tumorali nelle quali la mortalità discende più rapidamente: quasi il 30% in meno negli ultimi 20 anni. Oggi una donna che si ammala di tumore alla mammella ha oltre il 90% di probabilità di sopravvivere a 5 anni. mammella rappresentano “i tumoriunadella delle forme tumorali nelle quali la mortalità discende più rapidamente ” Questi dati ci guidano nel capire cosa dobbiamo fare oggi: A cura di Marco Rosselli Del Turco, Direttore Responsabile “La Nostra Salute” 4 • Curare e assistere al meglio quel numero elevato di donne che hanno contratto la malattia. E quindi interventi sia chirurgici che medici sempre meno devastanti, una attenzione alla riabilitazione fisica, ma soprattutto quella psicologica che porti a una vera guarigione. In questo senso l’impegno della LILT e di Corri la Vita a sostenere il Centro di Riabilitazione presso Villa delle Rose in Firenze (CERION) è encomiabile perché dimostra che si è riusciti a cogliere una vera priorità e colmare alcune lacune del nostro servizio sanitario. • Assicurare a tutti le grandi possibilità di guarigione che offre la moder- na medicina tramite la diagnosi precoce e cure sempre più efficaci. Ancora oggi vediamo che la probabilità di sopravvivenza dipende anche da fattori come lo stato socio-economico a cui appartiene la donna e l’area geografica in cui vive. Essere più poveri o vivere in aree disagiate dal punto di vista sanitario può determinare una riduzione della probabilità di sopravvivenza significativa: dell’ordine del 10-15%. Per assicurare questa pari opportunità a tutte le donne di avere una diagnosi più iniziale possibile e quindi poi di essere curate nel miglior modo possibile in base alle attuali conoscenze scientifiche, è necessario potenziare i servizi diagnostici, mantenere i servizi di screening a elevati livelli di efficienza, eliminare liste di attesa per esami, se appropriati, al di fuori dello screening, organizzare servizi di cura con personale dedicato e un metodo di lavoro fortemente interdisciplinare. • Iniziare a capire come possiamo affrontare una reale prevenzione con l’obbiettivo di ridurre l’incidenza di nuovi casi. Questo resta infatti il punto dolente: si vive meglio, si muore di meno, ma le donne ammalano sempre di più di tumore al seno. Perchè? La risposta a quest’ultimo quesito probabilmente risiede in un punto: non si investe ancora sufficientemente sulla prevenzione dei tumori. Il nostro sistema sanitario (ma in generale anche quello di tutti i Paesi più sviluppati) è “orientato sulla cura” più che sulla prevenzione e si stima che oltre il 98% delle spese sanitarie sono per la cura e l’assistenza e meno del 2% per la prevenzione. E non sappiamo se le difficoltà in cui versa il sistema sanitario non rischino di penalizzare ulteriormente gli investimenti per la prevenzione negli anni prossimi, in particolare nelle aree a basso reddito che sembrano più vulnerabili da questo punto di vista (basta pensa- re al consumo di tabacco e alcol, di alimenti ipercalorici ricchi in grassi e zuccheri). Meno del 10% circa dei tumori hanno una origine genetica. Le nuove conoscenze sul genoma umano e sui meccanismi genetici dei tumori sono importanti perché ci possono aiutare a capire quali sono gli individui che hanno una maggiore predisposizione ad ammalare, quali siano più sensibili ai fattori di rischio ambientali e quindi, in linea teorica, selezionare gli individui sui quali la prevenzione potrebbe essere più efficace, ma ancora l’80-90% dei tumori è legato a cause esterne o ambientali in senso lato (o zialità della prevenzione, ma non ancora esattanon genetiche). mente quali sono gli strumenti migliori e più effiTra i fattori esterni o “ambientali” annoverati cocienti per realizzarla. Pensiamo ad esempio alla me fattori di rischio per i tumori della mammella farmaco-prevenzione oggi più sviluppata nella presi citano la non corretta alimentazione, caratterizvenzione delle malattie cardiovascolari, ma non zata da una dieta sempre più ricca di zuccheri, sufficientemente nei tumori. Pensiamo all’imporgrassi e alimenti di origine animale e alcol, la inattanza della così detta tività fisica e il ricorrere “sindrome metabolica”, a terapie ormonali. caratterizzata dalla preMa queste conoscenze non si investe ancora senza nell’individuo di sono ancora insufficienalmeno tre fattori alterati: di quanto si potrebbe sufficientemente ti relativamente a iperridurre l’incidenza del tensione, dislipidemia, tumore al seno corregsulla prevenzione dei tumori resistenza insulinica e gendo per questi fattori? adiposità centrale, e a Del 20-30%? Quali sono i quanto poco si sa ancora metodi più efficaci per sulla effettiva influenza di questa non solo sulle convincere le donne a prestare attenzioni a questi malattie cardiovascolari, ma anche sull’incidenza potenziali fattori di rischio? di tumori e altre malattie croniche come le demenLo sviluppo della ricerca in questo campo è essenze senili e le osteo-artropatie. ziale. Purtroppo gli investimenti per la ricerca Infine si deve approfondire il ruolo della presono in gran parte orientati sullo studio di venzione nella sostenibilità economica del nuovi farmaci e promossi dalle stesse azienServizio Sanitario. Non è accettabile che in mode produttrici, e poco si investe sulla ricerca menti di difficoltà economica in cui non si riesce per la prevenzione. Sappiamo molto sulla potena far fronte ai maggiori costi di una medicina sempre più tecnologica, che pure ha dato importanti risultati, ma che comporta anche costi e rischi non trascurabili, da una parte non si riesca ad eliminare tanti interventi inappropriati e inefficaci (pensiamo ad esempio al consumo eccessivo di farmaci o di accertamenti diagnostici inutili), dall’altra non si colgano i potenziali benefici a lungo termine, anche in senso economico, di una prevenzione ben fatta su scala generale. Quindi, in conclusione, grandi progressi sono stati fatti per la lotta contro i tumori al seno come la migliore diagnosi, la migliore cura e assistenza alle donne operate, ma poco si fa per ammalare meno. “ ” 5 Rubrica il medico domanda il medico risponde a cura di Grazia Grazzini, Dirigente Medico U.O. Screening ISPO Le nuove tecniche chirurgiche per il tumore al seno Intervista al Prof. Luigi Cataliotti I l tumore al seno, pur essendo il più frequente tra i tumori nelle donne, grazie alle campagne di diagnosi precoce ed alle terapie moderne fa sempre meno paura. Le alterazioni dell’estetica delle mammelle dovute alla chirurgia hanno però sempre rappresentato un problema, con conseguenze di tipo psicologico per la vita della donna operata al seno. Negli ultimi decenni, sono tuttavia migliorate le tecniche chirurgiche e si sono fatti passi avanti nella chirurgia conservativa e nella chirurgia ricostruttiva, per la quale è stato coniato il termine di “oncoplastica”. Per parlare di questo argomento abbiamo invitato nella nostra rubrica un ospite d’eccellenza, il Professor Luigi Cataliotti, Direttore del Dipartimento di Oncologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Careggi, Professore Ordinario di Chirurgia Generale all’Università di Firenze e ricercatore di fama internazionale. Il Professor Luigi Cataliotti Direttore Dipartimento di Oncologia dell’A.O.U. di Careggi, Professore Ordinario di Chirurgia Generale all’Università di Firenze. 6 Caro Professore, la ringrazio prima di tutto per aver accettato questa intervista e le pongo subito le prime due domande. In che cosa consiste la “chirurgia conservativa” per il tumore della mammella e che cosa invece è l’oncoplastica? La chirurgia conservativa o meglio la terapia conservativa consiste nell’asportazione del tumore, conservando una buona parte della mammella, alla quale deve obbligatoriamente seguire la radioterapia su parte o su tutta la mammella residua. Durante l’intervento, ovviamente, viene anche effettuata la biopsia del linfonodo sentinella cioè del primo linfonodo dove giunge la linfa che viene dalla sede del tumore, o la asportazione di tutti i linfonodi ascellari quando necessario. La chirurgia conservativa della mammella rappresenta ormai lo standard nelle forme iniziali di carcinoma ma, benché oggi questa tecnica sia sempre più diffusa, in circa il 20-30% dei casi il risultato estetico resta purtroppo scadente. A questo problema, assai sentito dalle donne, offre ora decisa risposta un nuovo modello di approccio che affianca al chirurgo oncologo il chirurgo plastico, in modo da garantire sia un terapia adeguata che il dovuto rispetto della psicologia femminile. Quali sono le pazienti candidate alla chirurgia oncoplastica? In tutti i casi in cui si ritiene utile e necessario garantire una chirurgia localmente radicale ed un buon risultato estetico. Infatti l’estetica non è un semplice accessorio, bensì una parte fondamentale della cura, dal momento che l’aspetto psicologico è decisivo nel successo di una terapia e fa parte del processo di guarigione. Se un tempo l’approccio oncologico e quello ricostruttivo erano due fasi ben distinte, oggi i senologi sanno bene che una buona ricostruzione si ottiene solo con una buona programmazione. Non è più lecito pensare prima a curare e poi a ricostruire, i due momenti sono da progettare insieme. Infatti, volevo chiederle quale percorso viene proposto alla donna candidata a questo intervento? Il percorso di cura nasce nell’ambito delle moderne Breast Units che sono uno dei massimi esempi di reale multidisciplinarietà, dove tutte le figure professionali coinvolte danno un sostanziale contributo per scegliere il miglior percorso diagnostico-terapeutico, tenendo ben presente che parte del risultato passa anche attraverso una corretta informazione della paziente. Molti psico-oncologi (psicologi che si occupano in particolare degli aspetti psicologici dei pazienti malati di tumore ndr) hanno evidenziato che questa attiva partecipazio- ne delle donne al percorso teraratterizzanti la mammella, vale che ruolo ha nella chirurgia peutico oncologico e ricostruttivo a dire il complesso areola-capezdella mammella? permette di accettare con magzolo e la cute. La chirurgia oncoUn’altra delle importanti novità giore consapevolezza e serenità plastica è decisiva sia per realizdella chirurgia della mammella la malattia, determinandone una zare una conservazione sicura e riguarda il cosiddetto lipofilling, vera e propria esorcizzazione. soddisfacente della mammella, cioè l’uso di tessuto adiposo (grasUna corretta informazione deve sia per optare verso una mastecso ndr) per correggere o miglioratener conto del fatto che, al motomia ben ricostruibile. re i risultati sia della chirurgia mento della diagnosi, le donne La ricostruzione deve iniziaconservativa che demolitiva. vengono letteralmente investite re contemporaneamente alNel tessuto adiposo si trovano inda una enorme quantità di inforl’atto demolitivo per risparfatti delle particolari cellule multimazioni e sono, per questo, in uno miare un tempo chirurgico e potenti, cioè simili a quelle stamistato di grande preoccupazione per minimizzare l’impatto nali, in grado di costruire nuove celper la loro salute. Ruolo del chiemotivo sulle pazienti. Anche lule adipose e nuovi vasi. Il tessuto rurgo è quello di accertarsi in caso di mastectomia, l’inforadiposo sottocutaneo si può di soliche le pazienti recepiscano le mazione delle pazienti è fondato recuperare anche in discrete informazioni e rendersi dimentale per pianificare in maquantità senza alcun rischio per la sponibile per ulteriori chiariniera corretta il trattamento ripaziente. Il prelievo del tessuto viementi in tempi successivi al costruttivo. L’informazione deve ne fatto mediante una tecnica simiprimo colloquio. essere intellettualmente onesta le a quello della liposuzione tradiIl primo atto di multidisciplinae si deve evitare di cadere nel zionale, ma in modo non traumatirietà risulta nella programfrequente trabocchetto di cercare co. È oggi considerato una fonte almazione preoperatoria: in ambidi alleggerire l’impatto della maternativa di facile accesso e particoto di chirurgia larmente ricca conservativa di cellule stal’estetica è una parte fondamentale della cura, minali adulte la ricostruzione, se indicautilizzabili neldal momento che l’aspetto psicologico ta, deve essele varie applire immediata cazioni cliniche è decisivo nel successo di una terapia e deve essere di medicina rie fa parte del processo di guarigione progettata cogenerativa. Atme un equilitualmente, il brio, spesso tessuto adisofisticato, fra le aree della lattia nascondendosi dietro l’aliposo è utilizzato largamente in mammella ove si crea il difetto e bi ricostruttivo. Non devono in tecniche di lipofilling, che conquelle che forniranno i tessuti alcun modo essere alimentate sistono nell’iniezione di cellule per compensarlo. false aspettative perché quello in tessuti danneggiati, carattePer il chirurgo oncoplastico otteche la chirurgia oncoplastica può rizzati da fibrosi e da un danno nere un trattamento oncologicafare è ridurre al minimo l’impatmicrovascolare. mente corretto ed un buon risulto dell’intervento oncologico, ma Usata inizialmente per trattare tato estetico sono due facce della nessuna metodica ricostruttiva, danni da radioterapia su mamstessa medaglia: garantire la saneppure quella tecnicamente mella, questa tecnica si è estesa lute delle donne a 360 gradi. meglio riuscita, potrà mai garananche agli esiti di ricostruzione tire una mammella perfettamenmammaria, come nel trattamento Per le donne portatrici di una te uguale alla precedente. della capsula che si può formare rara anomalia genetica che La chirurgia oncoplastica ha intorno alla protesi o di cicatrici comporta un alto rischio di svicome obiettivo di soddisfare chirurgiche retraenti e fortemenluppare un tumore mammario, tutti i principi della buona te antiestetiche. Può essere esele tecniche oncoplastiche sono cura, che vanno dalla corretta inguita in regime di day surgery, in molto importanti. Che cosa mi formazione alla programmazione anestesia locale assistita ed è può dire in proposito? multidisciplinare, all’esecuzione semplice e priva di complicanze. La mastectomia bilaterale (adi un intervento integrato che sportazione di entrambe le mamconduca alla radicalità oncologica Caro Professore, grazie per melle ndr) è l’intervento di scelta con un ottimo risultato estetico e aver partecipato alla nostra in questi casi. L’evoluzione delle che si dimostri, alla luce di indicarubrica. tecniche di chirurgia oncologica tori oncologici, sicuro e stabile. Invito i nostri lettori come semconsente ormai sempre più spespre a scriverci se hanno dei so di conservare gli elementi caL’utilizzo di tessuto adiposo quesiti. Al prossimo numero! “ ” 7 Diagnosi precoce Il punto del tumore al seno Il tumore al seno è il più frequente tra quelli che colpiscono le donne (25% di tutti i tumori delle donne in Toscana), ma è anche suscettibile di diagnosi precoce, che consente di trovare tumori anche molto piccoli che possono essere spesso curati completamente. In questi ultimi anni in Italia si stanno diffondendo programmi organizzati di screening basati sulla mammografia. L’esame si esegue con il mammografo che è uno strumento che esamina le mammelle per mezzo di raggi X. Le mammelle vengono appoggiate, una per volta, su un piano dove vengono leggermente compresse e radiografate in senso orizzontale e in senso verticale. L’esame di solito non è doloroso, può provocare al massimo un leggero fastidio. La mammografia eseguita regolarmente (ogni due anni) a partire dai 50 anni di età, consente una diagnosi precoce del tumore mammario, che può essere così individuato in una fase molto iniziale e quindi curato efficacemente. Circa l’80-90% delle donne con un tumore di piccole dimensioni e senza linfonodi colpiti può guarire definitivamente. In Italia, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Screening, tra il 2003 e il 2008 la percentuale di donne tra i 50 e i 69 anni che risiedono in aree dove è attivo un programma è salita da circa il 56% a circa il 90%, pur permanendo un forte squilibrio fra Nord e Centro da un lato e Sud e Isole dall’altro. Infatti mentre nelle prime due zone siamo vicini al 100%, al Sud e nelle Isole non superiamo il 70% (anche se questa cifra era poco sopra il 10% nel 2003!). La differenza tra Nord e Sud aumenta ulteriormente se osserviamo l’estensione effettiva, cioè quante donne della popolazione bersaglio ricevono regolarmente la lettera di invito che fa partire tutto il processo: siamo vicini al 90% al Nord, oltre il 70% al Centro e sotto il 40% al Sud, anche se cinque anni fa la situazione al Meridione era molto più arretrata. In Toscana, nel 2008, 219.637 donne sono state invitate ad effettuare la mammografia, ma solo 141.918 di queste donne hanno eseguito l’esame (cioè il 66%). Quali sono le novità dello screening per i tumori al seno? Lo screening non solo alle donne 50-69 enni Negli ambienti scientifici dello screening, si sta valutando se estendere i programmi di screening mammografico alla fascia di età tra i 70 e i 74 anni, dato che oggi la vita media delle donne è aumentata e data anche la crescente disponibilità di trattamenti efficaci. In più, studi recenti suggeriscono che lo screening mammografico possa essere esteso anche alle donne più giovani tra i 40 e i 49 anni. Di recente, i maggiori esperti italiani, riuniUn’immagine della campagna regionale ti in convegno, hanno per gli screening. 8 approvato un documento in cui si lascia alle Regioni la scelta se allargare o meno l’accesso allo screening mammografico per queste donne. In questi casi, la mammografia deve essere effettuata ogni 12 mesi. L’ecografia si aggiunge alla mammografia? In alcuni casi, soprattutto nelle donne al di sotto dei 50 anni, le mammelle hanno struttura che le rende meno leggibili dai Raggi X (seno denso). Alcuni dati scientifici suggeriscono in questo caso di integrare la mammografia effettuata a scopo preventivo con l’ecografia. Tuttavia, non ci sono ancora prove certe sul beneficio dell’ecografia in termini di vite salvate in più rispetto alla mammografia da sola, mentre certamente questa pratica aumenterebbe non di poco i costi. Per ora quindi nei programmi di screening effettuati nelle ASL italiane la mammografia rimane il solo esame da effettuare. Al di fuori dello screening organizzato, per le donne più giovani che spontaneamente effettuano una mammografia a scopo preventivo, sarà cura del radiologo dare indicazioni sulla sua frequenza e sulla integrazione con la visita senologica e l’ecografia. Rubrica sano&buono a cura di Simonetta Salvini, Dietista, Collaboratore ISPO, S.C. di Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale Prevenire il tumore della mammella con uno stile di vita sano C irca 37.000 donne in Italia si ammalano ogni anno di cancro al seno. Una donna su dieci nell’arco della vita ne viene colpita, con maggior probabilità dopo la menopausa. Cosa possiamo fare per prevenire questa malattia? Secondo il report del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro, i principali fattori di rischio convincenti e modificabili sono il consumo di alcol a tutte le età e il peso in eccesso in postmenopausa. L’attività fisica è invece un fattore protettivo. Evitare gli alcolici. Se da un lato un goccino di vino potrebbe aiutarci a prevenire le malattie cardiovascolari, dall’altro è invece certo che anche consumi limitati di questo forte cancerogeno aumentano il rischio di ammalarsi di tumore della mammella. Chi è magro non ingrassi e dimagrisca chi è sovrappeso. I fattori ormonali, influenzati anche dal grasso corporeo, giocano ruoli importanti e ancora non completamente conosciuti nell’insorgenza del cancro della mammella. Tener d’occhio il peso dopo la menopausa è quindi necessario, anche se spesso molto difficile. Non basta dire sì o no ad un solo alimento, ma bisogna trovare o ritrovare l’equilibrio tra entrate alimentari e spese energetiche per l’attività fisica. Ma come fare per cambiare? Non siamo tutte uguali: c’è chi non sa rinunciare al dolce, chi va matta per il salato, chi accompagna il pasto con tanto pane, chi mangia spesso fuori casa e si può permettere solo hamburger e patatine, chi infine ha una sete tremenda e si disseta sempre con bibite dolci. Basterebbe adottare una dieta più ricca in vegetali, cereali integrali, legumi, una dieta con meno zuccheri semplici, preparata a partire da alimenti di base cucinati in casa, rinunciando ai dolci e a piatti pronti preconfezionati, pieni di sale e di grassi poco conosciuti. Cambiare significa chiamare in causa tutti gli altri fattori di cui sempre si parla nelle linee guida per la prevenzione: • più ortaggi e frutta: aumenta il volume del pasto, diminuisce la concentrazione energetica. Un panino con salame ci fornisce almeno 400 calorie, un frutto meno di 60. Frutta e verdura sono ricchi di vitamine, minerali, fibre ed altri composti protettivi. • cereali integrali anziché raffinati (pane e riso integrale, orzo, segale, avena, farro…). Più ricchi di micronutrienti e fibre, danno maggior senso di sazietà e hanno un minor impatto sulla glicemia. Evitare i prodotti da forno commerciali, sia dolci che salati. • meno carni rosse, sia fresche che conservate. Preferire pesce e pollame. • no alle bibite dolci e sì all’acqua fresca e alle tisane. • più attività fisica: movimento regolare tutti i giorni, accompagnato da attività più intensa alcune volte alla settimana. Si brucia più energia, sta meglio il cuore, si rinforzano ossa e muscoli, diminuiscono estrogeni e androgeni circolanti. Davvero basterebbe questo per ridurre il rischio? Niente diete esotiche, terapie nutrizionali alternative, integratori, cibi strani? Non c’è la pillola magica? Sulla pillola magica gli esperti si esprimono chiaramente: gli integratori non sono raccomandati per la prevenzione del cancro. Quel che fa bene in piccole quantità potrebbe far male se preso in dosi eccessive, come già dimostrato per il beta carotene e per la vitamina E. Vitamine, fenoli, 9 flavonoidi e altre sostanze dall’effetto antiossidante possono proteggere dal cancro al seno, come pure la soya e i suoi derivati. Ognuna di queste sostanze è stata dimostrata protettiva per il tumore al seno in qualche studio, ma non sempre si ottiene lo stesso risultato consumandone una grossa quantità sotto forma di integratore. Evitiamo quindi la pillola magica, come quella a base di curcuma, molto di moda oggi. Curcuma sì, ma come spezia e non come integratore: cerchiamo di variare la dieta per ottenere, direttamente da quel che offre la natura, un bel mix di elementi protettivi. Quando cominciare con questi cambiamenti? Alcuni studi mostrano che le abitudini corrette hanno più efficacia se adottate nel periodo dell’adolescenza e anche prima. Buone abitudini prese in giovane età si mantengono facilmente per tutta la vita, ma non è mai tardi per cambiare: controllo del peso e riduzione dell’alcol sono certamente efficaci dopo la menopausa. Inoltre, con il buon esempio possiamo influenzare il comportamento di figli e nipoti che si siedono a tavola con noi. L’ISPO di Firenze è impegnato in uno studio di prevenzione del 10 tumore della mammella nelle donne in menopausa, di cui si parla nella pagina accanto. E se già ho avuto un tumore, cosa posso fare? Finite le terapie e riprese le forze, la motivazione è alle stelle ed è il momento giusto per cambiare. Solo negli ultimi anni si sono intensificate le ricerche su alimentazione e stile di vita per ridurre le recidive. Quali sono le indicazioni? Cosa fare per non essere nuovamente colpite dal tumore? Le indicazioni di WCRF valgono anche dopo la diagnosi, una volta terminate le cure: tener d’occhio la bilancia, evitare le bevande alcoliche e mantenersi in movimento. Molti studi dimostrano che seguendo queste indicazioni la prognosi sarà migliore e le recidive meno frequenti. Si confermano quindi le raccomandazioni specifiche: dieta ricca in vegetali, cereali integrali, frutta, legumi e olio di oliva extravergine. Ingredienti semplici e poco raffinati. Pochi dolci e farine “bianche”. Carni rosse e salumi solo saltuariamente. Gli integratori non sono consigliati per le persone che possono alimentarsi in modo naturale. Ma come! E tutte le diete di cui sentiamo parlare, per esempio la Macrobiotica e il Metodo Kousmine? Le indicazioni alimentari di queste “diete” vanno bene, se non estremizzate. I principi base si sovrappongono in gran parte alle indicazioni date fin qui, anche se con diverse sfumature e con l’accento posto su questo o quel elemento. Alimenti semplici, di origine prevalentemente vegetale, integrali, poco raffinati. La Macrobiotica inserisce anche ingredienti particolari, come ad esempio le alghe, che possono contribuire con alcuni nutrienti assenti altrove. In genere comprende il pesce e sconsiglia l’uso di zuccheri e dolci, in linea con le raccoman- dazioni ufficiali. Attenzione invece alle interpretazioni più restrittive: escludendo completamente gli alimenti di origine animale si possono manifestare carenze nutrizionali. Attente anche a non travisare: la soya e i suoi derivati sono da consumare tal quali. Gli isoflavoni estratti dalla soya, consumati sotto forma di integratori, sono da prendere con le pinze perché in alcuni studi hanno dato effetti opposti a quelli attesi. Il metodo Kousmine prevede un periodo iniziale di digiuno: sulla validità del digiuno non ci sono prove scientifiche, anche se parecchi studi indicano la restrizione calorica come fattore protettivo. Anche su altri aspetti del metodo, come l’igiene intestinale, non vi sono, a mio avviso, certezze. Per dimostrare scientificamente la miglior dieta anticancro si stanno avviando studi randomizzati. In Italia è da poco iniziato lo studio DIANA 5 - Studio di Prevenzione delle Recidive del Tumore al Seno attraverso l’Alimentazione e lo Stile di Vita. Lo studio multicentrico è promosso dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e dall’Istituto Europeo di Oncologia ed è finalizzato a studiare se modifiche della dieta e dell’attività fisica hanno un ruolo protettivo anche per chi è già stata operata alla mammella. Le informazioni di questo articolo sono prese da: Doyle C, et al. Nutrition and physical activity during and after cancer treatment… CA Cancer J Clin. 2006. Kushi LH, et al. The macrobiotic diet in cancer. J Nutr. 2001. Masala G et al. SNLG-Regioni - Linee guida di prevenzione oncologica Regione Toscana 2010 (in press). www.kousmine.eu www.istitutotumori.mi.it/ istituto/ cittadino/ cascinarosa_progetti.asp# diana5 World Cancer Prevention Fund and American Institute for Cancer Research (WCRF). Food, nutrition, physical activity and the prevention of cancer: a global perspective. 2007. www.dietandcancerreport.org/ ?p=ER Studio DAMA Il punto Alimentazione e attività fisica per la prevenzione del tumore della mammella Alimentazione e attività fisica potrebbero avere un effetto positivo su una serie di indicatori di rischio per il tumore della mammella, tra cui la densità del seno, una caratteristica rilevabile alla mammografia. Nel giugno del 2009 l’ISPO, con il supporto dell’Istituto Toscano Tumori e della LILT, ha iniziato uno studio per valutare l’effetto del cambiamento di queste abitudini sulla densità mammaria. Il programma proposto ha la durata di due anni. Chi sono le nostre volontarie? Donne sane, di età compresa tra i 50 e i 69 anni, in menopausa, non fumatrici, non in terapia ormonale sostitutiva, con densità del seno elevata rilevata alla mammografia in genere eseguita nell’ambito del programma di screening. Le volontarie sono suddivise in modo casuale in 4 gruppi: dieta - attività fisica - dieta & attività fisica - gruppo di controllo. Attività previste per tutte. Mammografia, misurazioni antropometriche ed ematochimiche, valutazione del grado di allenamento e compilazione questionari, all’inizio e alla fine dello studio. Randomizzazione (assegnazione casuale ad uno dei quattro gruppi di studio). Riunioni periodiche presso ISPO, interviste telefoniche periodiche. re le abitudini alimentari: poca carne, dolci e alcol, molta verdura, cereali integrali e legumi. Consigli personalizzati, cambiamenti graduali, opuscoli ad hoc, diari alimentari. Le volontarie partecipano a lezioni teoriche presso il nostro centro e a incontri pratici di cucina. Grazie alla collaborazione con UNICOOP Firenze e con la Sezione Soci Firenze nord-ovest, nel cui quartiere lo studio ha preso avvio, è stato possibile organizzare gli incontri presso il Centro di Educazione al Consumo Consapevole di Via Vittorio Emanuele: con la guida della cuoca Benedetta Vitali, vengono preparati piatti ispirati alla nostra tradizione culinaria, ma adattati ai principi dello studio. Le ricette preparate, come pure quelle suggerite nel corso dello studio dalle volontarie stesse, sono raccolte in dispense distribuite alle partecipanti. Incontro di cucina presso la Sezione Soci COOP Firenze nord-ovest. Gruppo Attività Fisica. Programma di incremento graduale dell’attività fisica: un’ora di cammino o altra attività moderata tutti i giorni, e un’ora alla settimana di attività intensa. Consigli personalizzati, cambiamenti graduali, opuscoli ad hoc, diari di attività fisica. Le volontarie partecipano a lezioni teoriche presso il nostro centro e seguono una lezione settimanale in palestra, condotta da operatrici dello studio. Vengono inoltre organizzate, periodicamente, passeggiate a Firenze e nei dintorni. Anche quest’anno, come già avvenuto nel 2009, le volontarie parteciperanno a Corri la Vita, insieme al personale dello studio. Foto del Gruppo Fotografico DGT Firenze Gruppo Dieta. Consigli su come indirizzare in modo saluta- Gruppo Dieta & Attività Fisica. Alle donne di questo gruppo vengono offerti entrambi i programmi previsti. Gruppo di controllo. Consigli generali su come indirizzare in modo salutare le proprie abitudini alimentari e l’attività fisica. Che c’è di nuovo? Al momento sono coinvolte nel programma 156 donne. Dal luglio 2010 è iniziata una nuova fase di arruolamento. Stiamo invitando a partecipare allo studio altre donne con densità del seno elevata, che abbiano effettuato la mammografia nell’ambito del programma di screening nel periodo primavera-estate 2010. Le donne che partecipano allo screening mammografico e desiderano avere più informazioni possono contattarci dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle 15.00 al N. Verde 800 426541. Responsabile del Progetto Dr.ssa Giovanna Masala, S.C. Epidemiologia Molecolare e Nutrizionale, ISPO, Firenze. 11 Rubrica voci a cura di Giovanna Franchi, Responsabile Servizio Psico-Oncologia della LILT presso Villa delle Rose Vi racconto il mio cammino La voce delle pazienti per aiutare a capire O gni volta che ci troviamo a parlare del nostro Servizio di PsicoOncologia di Villa delle Rose in qualche occasione pubblica, nonostante la cura con cui prepariamo le nostre presentazioni, restiamo sempre con la sensazione di non essere riusciti a trasmettere fino in fondo le esperienze che qui viviamo. Certo, non è difficile spiegare come siamo organizzati, con quali criteri accogliamo le nostre pazienti, quali sono le considerazioni che ci spingono ad indirizzare una persona ad un gruppo piuttosto che ad un altro, quante sono le figure professionali che contribuiscono a queste scelte e come è prezioso il contributo di ognuno. Ma manca sempre in queste descrizioni qualcosa... L’intensità e la profondità dell’incontro con le nostre pazienti, il modo che ognuna di loro trova per ascoltare e dar voce alle proprie emozioni, la capacità di lasciarsi accompagnare, di affrontare le difficoltà, lo sforzo di accettare le proprie fragilità e la felicità di imparare a riconoscere le proprie risorse. E anche l’emozionante esperienza dei Gruppi, in cui vengono condivise paure, ansie, speranze e in cui capita spesso di assistere al crearsi di un legame profondo, quasi di intimità, fra persone che non si erano mai viste prima e che scoprono insieme di parlare la stessa lingua. Tutto questo è difficile da raccontare con il linguaggio scientifico, che inevitabil- 12 mente impoverisce e schematizza. Ecco perché da questo numero del Notiziario abbiamo pensato di farvi raccontare da loro, dalle nostre donne, il percorso che stanno facendo al CeRiOn. Abbiamo chiesto ad alcune di loro che frequentano in questo periodo Villa delle Rose, di parlarci di come sono arrivate da noi, con quale stato d’animo, in che momento della malattia, e di provare a descriverci il loro viaggio qui. Ed ecco le loro voci. Susanna In quella sala d’aspetto mi procura fastidio tutto: le parrucche, le facce sofferenti, l’odore di stantio e disinfettante, le facce rassicuranti degli accompagnatori. Un orrendo periodo, tanta paura. Di nuovo. Per la seconda volta. Mi sento confusa e terrorizzata dalla mancanza di futuro, forse. Un’amica mi dà il numero di telefono di una psicologa di Villa delle Rose che lei dice essere bravissima. Le mando un sms e fissiamo subito un incontro. Ci vado con un po’ di ansia e molta diffidenza. Lei mi ascolta tanto e mi fa parlare. Mi dà spunti per riflettere: la paura non va solo combattuta, ma va anche accondiscesa. Dice che devo essere più accogliente con me stessa, anche se il fisico non risponde, anche se non sento tutto sotto controllo come al solito. Le sedute mi fanno bene. E’ strano che in pochi incontri s’instauri una fiducia da parte mia così. Poi la dottoressa mi dice che sono pronta per un gruppo di incontro. Sono ultra scettica, di nuovo. Non ci voglio andare. Non voglio ascoltare storie di donne malate come me. Non sono pronta a raccontare il mio dolore e i miei incubi alle altre. Lei mi convince. Con molta diffidenza mi preparo al primo incontro: arrivo in ritardo e sono tutte sedute in cerchio quando entro. Mi siedo e...mi ritrovo più rilassata di quanto credessi. Un’altra psicologa conduce gli incontri: diagnosi e riuscivo a trasmetteril tempo dell’attesa e a continuagiovane ed esile, ma una forza la anche agli altri. Man mano pere a vivere il presente, qui e ora, della natura. Il tempo scorre verò che facevo le mie ventuno cheun passo alla volta. locissimo. Ridiamo, qualcuno mioterapie e trentacinque radioE per fortuna c’era chi mi ha dapiange, ma parliamo tutte, tanto. terapie, la serenità e la tranquilto, insieme alla diagnosi, quella Una magia, quasi, che ci fa raclità si “sgretolavano” lasciando preziosa informazione sull’esicontare di noi come se già ci fosemergere rabbia, ansia, incertezstenza di una struttura a cui risimo incontrate in altri luoghi. za, ma anche una diversa valutavolgermi per avere sostegno: VilTutte le volte i momenti magici zione della vita che avevo ancora la delle Rose. La malattia mi ha si rinnovano. Ad ogni incontro la da trascorrere, con la voglia di imposto di ripensare me stessa, fiducia ed il piacere di incontrarfare cose “non fatte” perché non la vita di sempre, il quotidiano si si si fanno più inè infranto, il temtensi. persone che non si erano mai viste prima po si è fermato tra E ora aspetto un “prima e un l’appuntamento dopo”, è iniziata e che scoprono insieme del giovedì come l’emergenza, cioè un momento mio, quella fase in cui di parlare la stessa lingua... da custodire e gusi devono prendestare fino in fondo. Per andare ritenute prioritare per la Marlire decisioni importanti e appaoltre la paura, oltre la malattia. sa, sempre responsabile e con rentemente sembra tutto uguale. una scala valori piuttosto rigida, I sintomi non sono fisici ma psiche ero sempre stata. Durante i Luana cologici: ho capito di avere bisogruppi ho acquisito una conoEro prevenuta ma ho dovuto rigno di aiuto e dovevo permettere scenza di me stessa e dei motivi credermi. di farmi aiutare! Sono andata ai che mi avevano portato ad esseOggi consiglierei a tutte le donprimi colloqui psicologici a Villa re in un certo modo per una vita ne di andare al CeRiOn a fare il delle Rose non sapendo bene cosa intera e quindi ad accettarmi per percorso integrato. dire, ma non ho mai smesso di come sono ora. Tutte, anche chi come me dice parlare ininterrottamente per che non ne ha bisogno, non è veun’ora alla volta! Mi sono presa il ro, è fondamentale per affrontaAngela tempo per oggettivare le mie re la malattia tumorale. Ho capito subito che avevo bisoemozioni ambivalenti con la mia Le psicologhe hanno tutte una gno di aiuto. La conferma della dottoressa di riferimento, capensensibilità e professionalità fuomalattia mi ha reso vulnerabile, do che quello che mi stava succeri dal comune e ci hanno affianfragile ma allo stesso tempo dedendo era paradossalmente norcato e permesso di scavare in terminata a non lasciarmi tramale, e questo mi dava conforto e profondità e ci hanno aiutate a volgere dalla tempesta. Dovevo mi aiutava ad attivare le risorse tirar fuori le paure e la rabbia agire, fare tutto quello che mi necessarie. che ci portavamo dentro. avrebbe aiutata e preparata ad Non mi sono sentita sola, mai, Ho scoperto Villa delle Rose per affrontare questo difficile perc’erano accanto a me donne, proun linfedema, così oltre alla cura corso. L’affetto e l’aiuto delle fessioniste qualificate che gestidel corpo, ho scoperto quanto sia persone più vicine non sarebbe scono una struttura pensata per importante la cura dello spirito. bastato, perchè non avrei potuto accogliere donne “malate” nella E posso dire che ho conosciuto mai dire tutto quello che mi pasloro interezza, non solo nel corpo donne veramente speciali che sava dentro, per non ferire e ma anche nella mente. E al Cehanno una forza e una determipeggiorare l’angoscia di tutti. Ci RiOn ho trovato una accoglienza nazione a combattere la malatvoleva un aiuto diverso, compeattenta ai miei bisogni con pertia davvero sorprendente. tente, per dare sfogo alle paure e corsi differenziati e qualificati per alle difficoltà... ma soprattutto il controllo dell’ansia con terapie Marlisa per attivare in me le risorse midi rilassamento, corsi di yoga per Ho sessantasette anni e sono argliori che sentivo di avere per entrare in relazione con il corpo e rivata a Villa delle Rose su indi“accettare” la malattia e non lala mente, gruppi guidati di relacazione di una conoscente circa sciarmi sopraffare dall’angoscia. zione e di sostegno alla consapedue mesi dopo il secondo interCi voleva qualcuno che mi aiuvolezza e alla comunicazione e vento per un carcinoma al seno tasse a trovare il coraggio delle condivisione, fra “sorelle imbarcadestro. Mi “sembrava”di essere decisioni, le parole giuste per te nella stessa avventura”. molto serena e tranquilla e quedirlo ai miei cari più fragili, il fiDonne malate, donne che curasta”impressione” mi aveva acglio e i genitori anziani; qualcuno, donne per le donne: una forcompagnato dal momento della no che mi aiutasse a governare za. Un grazie a tutte per esserci. “ ” 13 Torna Corri la Vita! Il 26 Settembre ancora una volta da Piazza della Signoria I pettorali di gara saranno personalizzati da un arà ancora Piazza della Signoria, luogo nuovo sostenitore della manifestazione La Perla, storico e simbolico della città, il punto di inazienda sempre sensibile al mondo femminile, ancontro e di partenza di Corri la Vita, la mache quando questo significa sostenere la ricerca ed nifestazione benefica giunta alla sua VIII edizione il volontariato. ed ideata da Bona Frescobaldi, Presidente del La mission di Corri la Vita è di sostenere Comitato Organizzatore, e realizzata in collaborastrutture sanitarie pubbliche specializzate zione con LILT Firenze, Lega Italiana per la in terapie riabilitative, di assistenza e di preLotta contro i Tumori. venzione alle donne malate di tumore al seCorri la Vita è una corsa podistica, ma anche un no, a cui quest’anno si aggiunge anche la formamomento di aggregazione che riunisce in un’unica zione di giovani medici, con la occasione sport, beneficenza, cultu“The Vito Distante Project in Brera e impegno sociale. Vi possono ast Cancer Clinical Research”. partecipare atleti e non che affrontano due percorsi-itinerari diffeTutti i fondi raccolti da Corri renziati per lunghezza e difficoltà. la Vita sono distribuiti tra: Alla corsa competitiva di 12 km, viene infatti affiancata • LILT Firenze Onlus che neluna passeggiata per famiglie Le iscrizioni l’ambito del Ce.Ri.On Centro Riadi 5 km che si snoda tra il censi apriranno bilitazione Oncologica a Villa delle tro storico e l’Oltrarno, con sodal 1° Settembre Rose, offre supporto psico-fisico in ste per visitare giardini, chiese, paparticolare alle donne operate di lazzi e musei aperti per questa Iscriviti subito! tumore al seno, grazie all’intero sospeciale occasione. stegno di contributi volontari. DoLa passata edizione ha visto la po aver collaborato alla sua inaugurazione nel 2005, partecipazione record di oltre 15.600 iscritti e - duCorri la Vita prosegue il suo impegno specifico per le rante tutto il 2009 - sono stati raccolti circa attività di Villa delle Rose, uno tra i centri di riabili300.000 euro. Per quest’anno le aspettative sono tazione oncologica più all’avanguardia in Italia. ancora superiori, in previsione della costante crescita che ha registrato finora la manifestazione. • File Oltre il Ponte, per una continuità di cura fra La maglietta ufficiale di Corri la Vita 2010 saDay Hospital Oncologico e Cure Palliative / Leniterà anche quest’anno realizzata e generosarapia sul territorio fiorentino, che assicura la premente offerta dalla maison fiorentina Salvasa in carico precoce dei pazienti oncologici a protore Ferragamo ed il colore scelto sarà il viola, gnosi infausta, a garanzia di una continuità assicolore a cui tutti i fiorentini sono molto affezionati. S 14 L’evento stenziale per i malati e le loro famiglie oltre l’ospedalizzazione. • Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - SOD Diagnostica Senologica. Si conclude la raccolta fondi per l’acquisto di un nuovo mammografo digitale, predisposto con uno speciale software per la tomosintesi digitale del seno. E’ questa una nuova I volontari dell’Associazione Culturale Città Nascosta illustreranno ai partecipanti i luoghi artistici aperti per l’occasione lungo il percorso della passeggiata. metodica che promette risultati clinici molto precisi e una visione tridimensionale del seno, di semplice accesso in quanto è possibile abbinarlo a quello mammografico. • “The Vito Distante Project in Breast Cancer Clinical Research”, un progetto dedicato al professor Vito Distante, che nella sua vita ha sempre so- stenuto l’importanza della formazione di giovani medici per favorire un maggior impegno in Senologia e migliorare le cure alle donne ammalate di tumore al seno. Una giuria selezionerà due giovani medici italiani, meritevoli di presentare un progetto all’avanguardia, per un soggiorno formativo di sei mesi all’estero. I percorsi dell’ottava edizione Il percorso della passeggiata ca. Km. 5 Partenza da Piazza Signoria verso via Vacchereccia Piazza Signoria, Via Vacchereccia, Via Por Santa Maria Chiesa e cripta di Santo Stefano al Ponte, Ponte Vecchio, Via Guicciardini Giardino di palazzo Guicciardini, Piazza Pitti, Giardino di Boboli (entrata lato Rondò di Bacco), Anfiteatro, Piazzale della Meridiana, Giardino Botanico superiore, Fontana dell’Isola, Prato delle Colonne, Giardino di Boboli (uscita Annalena), Via Romana Tribuna di Galileo del Museo della Specola, Piazza San Felice Chiesa di San Felice, Via Maggio, Piazza Frescobaldi Istituto Statale Machiavelli-Capponi, Palazzo delle Missioni, Ponte S. Trinita, Via Tornabuoni palazzo Bartolini Salimbeni, Via Porta Rossa Palazzo Davanzati, Via Calimala, Piazza della Repubblica, Via Roma, Piazza San Giovanni, Piazza Duomo Oratorio e Sagrestia della Misericordia, Via del Proconsolo Museo di Storia Naturale - Sez. Antropologia Etnologia “Palazzo non Finito”, Piazza San Firenze Chiesa di S. Filippo Neri, Via della Condotta, Via Calzaiuoli, Piazza Signoria Il percorso della corsa competitiva ca. Km. 12 Partenza da Piazza Signoria verso via Calzaiuoli Piazza Signoria, Via Calzaiuoli, Piazza del Duomo (lato Misericordia), Giro del Duomo (Servi-RicasoliMartelli), Piazza San Giovanni, Via Roma, Piazza della Repubblica, Via Strozzi, Via della Vigna Nuova, Piazza Goldoni, Ponte alla Carraia, Lungarno Soderini, Lungo le Mura di Santa Rosa, Piazza di Verzaia, Borgo San Frediano, Via dei Serragli, Piazza della Calza, Piazzale di Porta Romana, Giardino di Boboli. Via San Leonardo, Via di Belvedere, Via del Monte alle Croci, Viale Galilei, Viale Poggi / Le Rampe, Via dei Bastioni, Porta San Miniato, Piazza San Miniato, Via San Miniato, Via San Niccolò, Piazza dei Mozzi, Ponte alle Grazie, Lungarno alle Grazie, Piazza Cavalleggeri, Corso dei Tintori, Via Magliabechi, Piazza Santa Croce, Via dell’Anguillara, Piazza San Firenze, Via della Condotta, Via Calzaiuoli, Piazza Signoria La maglietta da sempre grande protagonista L e magliette di CORRI LA VITA sono state sin dalla prima edizione protagoniste. La sua realizzazione ha visto coinvolti i nomi di alcuni tra i più conosciuti stilisti italiani e per le ultime edizioni la maison fiorentina Salvatore Ferragamo ha legato il suo marchio all’iniziativa in un sodalizio che la vede impegnata anche quest’anno. Per ogni edizione viene scelto un colore simbolo: l’anno scorso è stato l’arancione e il giorno della manifestazione Piazza della Signoria si è tinta di questo unico colore. Per l’VIII edizione del prossimo 26 settembre, invece, Firenze si colorerà del più colore amato dai suoi cittadini, il Viola, e per l’occasione la Salvatore maison Ferragamo ha donato ben 20.000 t-shirt! Molti i volti dello show-business nazionale e internazionale, personaggi della cultura, della moda e del mondo dello sport che anno accettato di farsi fotografare con indosso la maglietta di CORRI LA VITA e che possono essere visti sul sito www.corrilavita.it. La T-Shirt ufficiale di Corri la Vita 2010 realizzata dalla maison fiorentina Salvatore Ferragamo. 15 Comitato Organizzatore Bona Frescobaldi Presidente Donatella Bartolozzi Micaela Calabresi Marconi Ida Cipparrone Sibilla della Gherardesca Eleonora Frescobaldi Rosaria Frescobaldi Carlo Pallavicino Suzanne Pitcher Flaccomio Ornella Pontello Maria Vittoria Rimbotti Neri Torrigiani Comitato promotore Bianca Arrivabene, Simonetta Brandolini d'Adda, Sara Carello, Riccardo Catola, Sergio Chiostri, Geraldina Fiechter, Barbara Gaido Lessona, Eugenio Giani, Gloria Levoni, Cristina Maccianti, Dario Nardella, Antonio Paolucci, Riccardo Poli, Natalie Rucellai, Stefania Saccardi Comitato d’onore Matteo Renzi Sindaco di Firenze Andrea De Martino Prefetto di Firenze Mauro Bertolini Generale Comandante del C. M. Esercito Toscana Alberto Tesi Magnifico Rettore Università degli Studi di Firenze Cristina Acidini Sovrintendente per il Polo Museale Fiorentino Giovanni Gentile Presidente Assindustria Firenze Umberto Veronesi Direttore Istituto Europeo di Oncologia Milano Luigi Cataliotti Direttore Clinica Chirurgica I, Università di Firenze Francesco Schittulli Presidente Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori Gli amici di Facebook hanno scelto il testimonial 2010! D a sempre CORRI LA VITA coinvolge nella riflessione sulla malattia il mondo dell’arte e della cultura. Nelle edizioni passate, oltre alle tante aperture straordinarie e gratuite di palazzi, giardini, chiese e musei, sono stati utilizzati, per promuovere la manifestazione, le bellezze ed i tesori di Firenze. Da Palazzo Vecchio al Duomo, dalla Venere di Botticelli al David di Michelangelo, da Dante e Beatrice a Cosimo I de’ Medici fino al Mercurio del Giambologna…. A conferma di questo rapporto speciale ed unico con la cit- tà anche quest’anno il “testimonial” arriva dal mondo dell’arte. E per sceglierlo, il Comitato Organizzatore ha pensato di coinvolgere i 5.000 amici FaceBook di Corri la Vita in un “sondaggio”. Queste le proposte: Il Biancone, così amichevolmente soprannominato dai fiorentini per candore del marmo di Carrara in cui è stato realizzato. La statua, raffigurante il Nettuno - allusione al dominio marittimo di Firenze - è posta al centro di quella che fu la prima fontana pubblica di Firenze, tutt’oggi collocata nel punto focale di Piazza della Signoria. Il complesso scultoreo, inaugurato nel 1565, è opera dell’Ammannati, artista inquieto e tra i più importanti interpreti del manierismo toscano. Eleonora di Toledo, amata sposa di Cosimo I de’ Medici, raffigurata con accanto il figlio Giovanni, bellissima e statuaria nella celebre opera del Bronzino: un’espressione dolce e nel contempo severa caratterizza l’ovale, elegantissima nel superbo abito. Il Bronzino, eccellente esponente del secondo manierismo fiorentino, fu ritrattista ufficiale della corte medicea dal 1539. L’opera è conservata agli Uffizi. La partecipazione al sondaggio è stata travolgente. In un entusiasmante testa a testa durato fino all’ultimo, alla fine ha vinto Eleonora di Toledo, che diventa così il testimonial 2010 di Corri la Vita. Un ringraziamento particolare al Polo Museale Fiorentino per averci concesso l’utilizzo dell’immagine e a Gianluca Gori per il fotoritocco. Partecipare a I punti Corri la Vita è semplice! di iscrizione 1. Decidi se partecipare alla passeggiata di 5 km o alla corsa competitiva di 12 km. Ferragamo e la busta contenente il pettorale di gara ed il microchip. 2. Il contributo minimo è di soli 10 euro a persona. La partecipazione dei bambini fino a 10 anni è gratuita, ma non dà diritto alla maglietta. 5. Indossa subito la maglietta: ci aiuterai a far conoscere Corri la Vita! * Fino ad esaurimento scorte 3. Se hai deciso di partecipare alla passeggiata, dal 1° Settembre recati nelle sedi elencate nel box accanto, dove potrai iscriverti compilando l'apposita scheda. Riceverai subito il pettorale di gara e la maglietta* offerta da Salvatore Ferragamo, oppure il buono per il ritiro in Piazza della Signoria. 4. Se invece hai deciso di partecipare alla corsa competitiva recati dal 1° Settembre nelle sedi elencate accanto, dove potrai iscriverti compilando l'apposita scheda. Occorrerà versare una cauzione di 5 euro per il microchip. Riceverai subito la maglietta* offerta da Salvatore 6. Parla di Corri la Vita ad amici e familiari per aiutarci a raccogliere altre adesioni. 7. Potrai iscriverti alla corsa competitiva anche sabato 25 settembre in Piazza della Signoria e presso la sede della LILT dalle 10,00 alle 13,00. Per la passeggiata le iscrizioni il sabato si possono effettuare nelle stesse sedi dalle 10,00 alle 17,00, oltre che la mattina di domenica 26 settembre dalle 8.00 alle 9.00 presso gli stand di Corri la Vita, dove consegnerai la scheda e ritirerai la maglietta* offerta da Salvatore Ferragamo. 8. Domenica mattina sii pronto alle 9,30 in Piazza della Signoria per correre con noi e combattere il tumore al seno! Per sostenere il progetto c/c bancario 175 intestato a LILT Firenze CRF Ag. 25 IBAN IT92M0616002825100000000175 con causale Corri la Vita Se partecipi a Corri la Vita ti chiediamo un piccolo aiuto in più c/c postale n. 12911509 intestato a LILT Firenze Viale Giannotti, 23 - Firenze con causale Corri la Vita Se vuoi sostenerci durante l’anno e aiutarci in tutte le attività istituzionali, versa 10 euro con causale “Quota sociale” e riceverai la gratitudine di tutti coloro che beneficeranno dei nostri servizi. Sede Lilt Viale Giannotti, 23 - Firenze 055 576939 Lun-Giov 9,00-13,30 / 14,30-18,00 Ven 9,00-13,30 Diventa Socio LILT! Sarà possibile iscriversi alla corsa competitiva ed alla passeggiata a Firenze presso: LlLT Viale D. Giannotti, 23 055 576939 Firenze Marathon Viale M. Fanti, 2 055 5522957 L'lsolotto dello Sport Via dell’Argingrosso, 69 AlB Universo Sport Piazza Duomo, 6/r N.B. Per partecipare alla corsa competitiva è necessario mostrare il tesserino UISP, FIDAL o il certificato medico di idoneità all'attività agonistica. Sarà possibile iscriversi esclusivamente alla passeggiata presso: File Via San Niccolò, 1 055 2001212 Universo Sport Via S. Pertini, 36/Viale Guidoni oppure online sul sito www.boxol.it e nei punti vendita del Circuito Box Office selezionati (vedi sito) dove riceverai un buono per il ritiro della maglietta e del pettorale presso la sede LlLT o direttamente in piazza della Signoria. Corri la Vita ha l’adesione del Presidente della Repubblica ed il Patrocinio del Ministero della Gioventù Comitato Olimpico Nazionale Italiano Regione Toscana Provincia Firenze Comune Firenze Rubrica alleniamociastarbene a cura di Associazione Sportiva Firenze Marathon Sport e solidarietà? ...di corsa!! Intervista a Giancarlo Romiti e Luigi Soriani sul sostegno di Firenze Marathon a Corri la Vita Volontari alle iscrizioni di Corri la Vita 2009. Questo numero è stato realizzato da Eleonora Gatti 18 Corri la vita, uno tra i più importanti eventi sportivi-benefici di tutta la Toscana si articola, come sappiamo, in una corsa competitiva e un passeggiata tra gli angoli e le strade più belle di Firenze. Giancarlo, come è nata la collaborazione tra Corri la Vita e “Firenze Marathon” ? Fino dal 2003, quindi dalla prima edizione, siamo parte integrante dell’organizzazione di questa iniziativa di solidarietà le cui finalità sono state la molla che ha motivato sia gli organizzatori che la cittadinanza. Siamo stati coinvolti proprio per la nostra pluriennale esperienza organizzativa di importanti eventi di podismo (Guarda Firenze, Notturna di San Giovanni, Firenze Marathon, ecc...), con l’imput di prevedere e facilitare il connubio di partecipazione di podisti e cittadini desiderosi di godersi una bella passeggiata turistico-sportiva domenicale. Il nostro impegno operativo quindi era, ed è tutt’ora circoscritto, ad ottimizzare di anno in anno i migliori percorsi fornendo anche il miglior supporto tecnico organizzativo all’evento. Luigi, quale responsabile della logistica e del percorso della Firenze Marathon, puoi spiegare ai non addetti ai lavori in cosa consiste esattamente questo supporto tecnico-organizzativo? Il supporto tecnico organizzativo consiste nello studiare i percorsi della manifestazione e tutta la logistica necessaria per il regolare svolgimento delle due gare, cioè passeggiata e corsa competitiva, tutto quanto in accordo con il comitato organizzatore. In particolare è necessario trovare dei percorsi che, oltre alla parte tecnica per i competitivi, abbiano dei punti dove i partecipanti che passeggiano possano fare delle soste per ristorarsi e ammirare luoghi che generalmente non sono aperti al pubblico oppure sono a pagamento, che invece, nell’occasione, sono di libero accesso a tutti gli iscritti a Corri la Vita. Una volta individuato il percorso dobbiamo trovare i volontari. Sono loro che permettono ai partecipanti di percorrere in sicurezza le strade (che in questa occasione sono totalmente libere dal traffico), controllano gli accessi e gli interni di giardini e palazzi che si possono visitare e, infine, provvedono a gestire i tre ristori organizzati per poter dare refrigerio alle persone durante e dopo la corsa. Tutto ciò è possibile grazie alla collaborazione stretta con l’Ufficio Mobilità e la Polizia Municipale del Comune di Firenze ai quali va, tra l’altro, il nostro più sentito ringraziamento per la competenza e l’impegno che mettono al fine di garantire la riuscita della manifestazione. Come ultima cosa, ma non in ordine di importanza, c’è da prevedere, preparare e dislocare tutto il materiale necessario sul percorso: mi riferisco ai cartelli chilometrici, agli indicatori del percorso, alle transenne, ai tavoli, all’acqua, il te, i bicchieri ecc.. Negli ultimi anni l’evento è cresciuto sempre più: nel 2009 il successo di pubblico è stato stupefacente grazie alle oltre 15 mila persone che non sono volute mancare in una giornata all’insegna dello sport e della solidarietà. Circa un migliaio di questi ha corso i 10 km a livello competitivo mentre, tutti gli altri, hanno passeggiato per 6 km tra le strade e i giardini di Firenze. Luigi, in termini di logistica e di volontari impegnati, cosa significa gestire due percorsi diversi per poter andare incontro alle esigenze di tutti? Effettivamente la crescita di partecipazione a Corri la vita è stata esponenziale e quindi anche l’impegno di tutta la struttura Firenze Marathon si è dovuto adeguare ad una massa così importante. Aumento di partecipazione che, nell’ultimo anno, ha visto anche la novità del trasferimento da Piazza Santa Croce a Piazza Signoria, con un conseguente adeguamento, oltre che delle aree organizzative, anche dei metodi operativi per affrontare l’affollamento al momento della partenza, in particolar modo in presenza di strade di “uscita” strette ed invase dai turisti e dai partecipanti. Per questo abbiamo pensato per la prossima edizione ad una partenza che si snodi da Piazza Signoria verso due distinte direzioni: una per quanto riguarda la corsa agonistica di 10 Km e una per la passeggiata della 6 km. Giancarlo, quale Presidente di una società come la “Firenze Marathon”, quanto pensi che sia importante lo sport come strumento per sensibilizzare la popolazione su tematiche quali la prevenzione e l’importanza di corretti stili di vita? Sappiamo tutti quanto, a parole, sia facile rilevare l’utilità salutistica dell’attività motoria e poi quanto questa sia trascurata dai cittadini di tutte le età. Io però credo che ciò che manchi sia in particolar modo la spinta o comunque l’opportunità per Volontari nelle operazioni di pulizia dopo la Maratona di Firenze. iniziare o dare continuità ad un’attività facile e naturale come può essere il cammino o la corsa. Attraverso la nostra società sportiva cerchiamo, da oltre 40 anni, di facilitare la partecipazione ad attività fisicosportive i cui benefici alla salute personale ed alla convivenza sociale sono ben noti a tutti. Tutto questo lo rendiamo possibile proponendo svariate attività: a partire dall’atletica leggera, che rivolgiamo a tutti i giovani (oltre 600 ragazzi e ragazze la praticano presso l’impianto dello Stadio Ridolfi), passando per la cittadinanza, con le oramai 38 edizioni che ci ritroviamo sulle spalle di una manifestazione come la “Guarda Firenze”, e ora da poco, anche tramite i corsi che offriamo presso la palestra “Firenze Marathon Wellness”. La prossima edizione di “Corri la Vita” si svolgerà il 26 settembre. Così come per la maratona, anche in queste occasioni diventa fondamentale l’aiuto dei volontari: come si coordinano così tante persone e soprattutto, come si può diventare parte della macchina organizzativa? Dateci qualche suggerimento… Luigi I volontari, che fanno per lo più parte di società podistiche, associazioni e Protezione Civile, provengono un po’ da tutta la Toscana: sono proprio la vera forza di queste manifestazioni anche perché, senza il loro supporto, non sarebbe neanche possibile poter pensare di organizzare certi eventi. Il loro coordinamento è molto complesso: si inizia con l’individuare i punti che necessitano di sorveglianza e il numero di volontari per ogni postazione; nella gran parte dei casi si tratta di incroci dove si devono confrontare soprattutto con gli automobilisti (in genere non molto propensi ad aspettare la fine della manifestazione) e con i gruppi di turisti che devono attraversare il percorso. Si prosegue poi con la stampa di cartine su cui vengono indicate le postazioni e con la preparazione di fogli informativi per i volontari per poter dare le migliori indicazioni a chi si trova a dover deviare il proprio tragitto a causa dell’evento in corso. Giancarlo In ogni circostanza non mi stanco mai di evidenziare quanto l’Organizzazione Firenze Marathon, che raccoglie in un coinvolgimento annuale molte associazioni di volontariato di tutti i tipi, rappresenti una ricchezza e un punto di riferimento per la città. Per chi lo volesse siamo sempre pronti a metterci a disposizione per realizzare eventi ed attività sportive all’altezza delle tradizioni sociali, culturali e storiche della nostra Firenze. Chi vuol venire a collaborare con noi può trovare tutte le informazioni sul sito www.firenzemarathon.it, mentre per avere dettagli sulla manifestazione, può visitare il sito www.corrilavita.it. Giancarlo Romiti e Luigi Soriani. 19 Villa delle Rose La struttura La scelta di Villa delle Rose come sede del Centro di Riabilitazione Oncologica Firenze, fu dettata anche dal suo particolare contesto architettonico, ambientale e paesaggistico, che sono segno e significato di speranza, di rinascita e di recupero integrale della persona. Ben raggiungibile con i mezzi pubblici, dotata di un parcheggio interno con cento posti auto, vicinissima al più grande ospedale cittadino, Villa delle Rose è situata subito all’inizio delle colline che circondano Careggi. CeRiOn Via Cosimo il Vecchio, 2 50139 Firenze Tel. 055 3269771 Servizio LILT “Donna come Prima” Tel. 055 32697826/7 20 Centro di Riabilitazione Oncologica Firenze Facciamo un bilancio dopo 5 anni dall’inaugurazione S abato 14 maggio 2005 l’allora Sindaco Leonardo Domenici inaugurò a Villa delle Rose il Centro di Riabilitazione Oncologica di Firenze, prima struttura pubblica in Italia specializzata nel sostegno psicofisico delle persone operate di cancro, in particolare al seno e all’intestino. D’assoluta avanguardia anche la formula della gestione, affidata alla collaborazione tra un ente pubblico come il CSPO (attuale ISPO Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica) e una associazione di volontariato come la LILT - Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. L’alta professionalità del servizio pubblico ed il valore umano e di gratuità di un volontariato specificamente formato non rimangono così separati come in compartimenti stagni, ma interagiscono e si perfezionano sempre di più in iniziative che migliorano reciprocamente le due realtà. Da allora di strada ne è stata fatta tanta e in particolare l’intuizione di potenziare al massimo il supporto psicologico, abbinandolo ai trattamenti riabilitativi classici come fase di uno stesso approccio, è diventata l’eccellenza del Centro, essendo il paziente preso in carico nella sua globalità. Da sottolineare il fondamentale aiuto con cui Corri la Vita sostiene questo Servizio di PsicoOncologia della LILT fin dall’inaugurazione di Villa delle Rose, contribuendo in modo determinate al supporto globale di chi è colpito da questa malattia. Ciò che si nota immediatamente entrando al CeRiOn, è l’accoglienza di un gruppo di donne che con il loro sorriso forniscono informazioni e accompagnano gli utenti alle diverse attività riabilitative. Sono le volontarie del Servizio LILT “Donna Come Prima”. Molte sono operate di tumore al seno e possono dare conforto e suggerimenti che derivano dall’aver vissuto la stessa esperienza. In questo numero speciale su Corri la Vita, abbiamo pensato di chiedere ad alcune figure rappresentative del CeRiOn, di esporvi la loro esperienza di questi cinque anni, in modo che possiate capire cosa questa bellissima manifestazione contribuisce a portare avanti. Troverete quindi il punto di vista del medico, dello psicologo e del volontario. È proprio questa la particolarità del CeRiOn: l’integrazione e collaborazione tra figure diverse che arricchiscono l’offerta riabilitativa e che rappresentano per il paziente l’arma migliore per riappropriarsi della propria vita così duramente colpita dall’evento tumore e per tornare a viverla pienamente. Il punto di vista enti, dei tessuti irradiati, delle uando all’inizio del 2004, articolazioni bloccate e dolenti e il Dr. Marco Rosselli del degli impianti protesici ed anche Turco (allora Direttore delle persone operate da qualche Scientifico del CSPO), il Dr. Ricanno (riabilitazione degli esiti cardo Poli (allora Coordinatore tardivi) con i trattamenti per il Sanitario LILT) e la Sig.ra Daflinfedema (“braccio grosso”), il ne Rossi (allora Presidente di dolore cronico da lesione dei nerToscana Donna) mi comunicarovi (neurinomi), la capsulite adeno che, nell’ambito dei “Percorsi siva (tipo periartrite) e gli esiti di Innovazione 2003” del CEposturali. Parallelamente al perSVOT, era stato accolto il procorso di terapia fisica, le persone getto per la realizzazione di un operate di tumore che giungono Centro di Riabilitazione Oncoloa Villa delle Rose, compilano un gica in rete integrato tra Serviquestionario atto ad evidenziare zio Sanitario ed Associazioni di le problematiche psicologiche. Volontariato, pensai che finalmente potevamo iniziare a readr.ssa M. Grazia Muraca Tutta la riabilitazione psicologica viene offerta gratuitamente, lizzare quello che, da tanti anni, Responsabile grazie ai contributi che, in queavevamo solo immaginato: “dare S.S. Riabilitazione sti cinque anni, la LILT di Firenuna risposta completa ed inteOncologica ISPO ze ha erogato. Nelle riunioni grata ai bisogni riabilitativi delmensili, di tutto lo staff riabilile persone affette da patologie tativo, (operatori sanitari, opeoncologiche”. Il 14 Maggio del 2005 fu inauguratori LILT e la rappresentante I primi mesi successivi all’aprato il Centro pilota di Firenze a del volontariato) viene fatto non provazione del progetto, furono Villa delle Rose ed iniziò concresolo il punto dei progressi fisicodedicati, sotto la supervisione tamente il trattamento integrapsicologici delle persone in tratdella Dr.ssa Gemma Martino to di riabilitazione oncologica. tamento e concordati i successi(Direttore scientifico di Metis, Infatti il percorso prevedeva e vi interventi riabilitativi, ma Centro Studi in Oncologia, Forprevede tuttora, l’armonizzaziovengono analizzate anche le difmazione e Terapia di Milano), ne di interventi di tipo strettaficoltà e le sensazioni degli opedella Dr.ssa Giovanna Nencini mente fisico-sanitario con interratori. (Psicologa-Psicoterapeuta del venti di tipo psicologico-volontaA cinque anni di distanza dalservizio Donna come Prima l’apertura del Cedella Lilt di FiRiOn sento di porenze) e del Dr. ter affermare che Manuel Katz Dare una risposta completa ed integrata non solo è stato (Psicooncologorealizzato il proPsicoterapeuta, ai bisogni riabilitativi delle persone getto iniziale, con Direttore “Suono grande soddisfae Silenzio-formaaffette da patologie oncologiche zione sia degli zione consapevooperatori sia dele”) alla comuniriato con l’obiettivo di prendersi gli utenti, ma che grazie alla cazione ed alla formazione decura della persona nella sua inLILT di Firenze, ai suoi volongli operatori e dei volontari dei terezza (Corpo e Mente, Sogni e tari, a Donna come Prima, in tre centri pilota (Firenze, LiBisogni). particolare a Roberta Ciurekvorno e Siena). Tre corsi di forIl nostro percorso inizia con una gian ed al contributo di “Corri mazione in “Tecniche comunivisita specialistica multidisciplila Vita” abbiamo potuto conticative in Oncologia” furono reanare (chirurgo-oncologo, psicolonuare a lavorare anche dopo la lizzati con l’obiettivo di progo, fisiatra, fisioterapista, inferconclusione dei finanziamenti muovere le competenze comumiere professionale) finalizzata del progetto CESVOT. Infatti è nicative e facilitare le relazioni all’individuazione precoce sia solo grazie ai contributi della tra terapeuti e pazienti. L’entudegli esiti fisici sia delle probleLILT-Corri la Vita che abbiamo siasmo, l’unione e l’energia del matiche psicologiche e prosegue offerto e possiamo continuare gruppo erano molto alti anche con la pianificazione dei trattaad offrire, alle persone affette perché, successivamente, arrimenti fisioterapici e con i perda patologia oncologica, un pervarono finanziamenti e condicorsi di supporto psico-relaziocorso integrato fisico-psicologivisione del progetto, dalla Renali. Ci prendiamo cura delle co. Il Sistema Sanitario Regiogione Toscana, dall’ITT (Istitupersone appena operate (riabilinale della Toscana, per quanto to Tumori Toscano) e per il tazione degli esiti precoci) con il molto attento alla persona, riCentro pilota di Firenze dalla trattamento delle cicatrici retraspetto ad altre realtà nazionali, LILT con “Corri la Vita” . Q Il medico “ ” 21 Villa delle Rose Il medico non ha, in questo particolare momento socio-politico-economico, le risorse necessarie per farsi carico di tutti i bisogni del malato oncologico. Credo che la grande forza del nostro modo di operare stia nella realizzazione di questa doppia integrazione corpo-mente e pubblico-volontariato; il riscontro è dato dalla grande soddisfazione che quotidianamente si avverte dal linguaggio del corpo e della mente di coloro i quali con noi condividono un tratto più o meno difficile della propria esistenza. Ciò non solo è gratificante per tutti, ma ci permette di proseguire nel nostro intervento iniziale con la serena certezza di andare sempre avanti, nell’opera intrapresa, superando anche i momenti difficili, appagati dai risultati e dalla gratitudine di coloro che a noi si rivolgono. In questi cinque anni abbiamo effettuato circa 45.000 prestazioni riabilitative ed incontrato circa 5000 persone alle quali abbiamo offerto una riabilitazione completa. Insieme all’assistenza psico-fisica, abbiamo dedicato spazio alla formazione continua nell’ambito delle iniziative del sistema ECM ed alla ricerca applicata alla clinica, realizzando tirocini pratici, corsi teoricopratici, interventi nell’ambito dei “Lunedì Senologici”, incontri interdisciplinari in oncologia. Abbiamo inoltre partecipato a convegni nazionali ed internazionali, redatto lavori pubblicati su riviste di medicina e di psicologia, e la nostra particolare esperienza, ha dato spunto per elaborare tesi di L ’evento tumore è qualcosa che interrompe la percezione di continuità della vita del paziente e della sua famiglia, come un blocco, una crisi. Questo è il presupposto che ha portato ad inserire e strutturare una forte componente di psiconcologia nel Centro di Riabilitazione Oncologica (CeRiOn). Affinché l’evento tumore non resti una frattura, un’interruzione, ma diventi una crisi da integrare nel percorso di vita, è fondamentale offrire tutte le possibilità, con spazi e tempi definiti, per mobilitare le proprie risorse interiori, confrontarsi con i timori, i sensi di colpa, i significati attribuiti alla malattia, per poter arrivare a prendere nuove decisioni, ad aumentare le capacità di coping e ad attuare un cambiamento. “L’aiuto di cui c’è bisogno, che è prima di tutto del medico, del chirurgo e poi di altri specialisti e terapisti, è contemporaneamente anche psicologico”, scriveva la Dott.ssa Giovanna Nencini nel primo articolo sul 22 Lo psicologo dott.ssa Alice Maruelli dott.ssa Elisa Grechi Psicologhe, Psicoterapeute LILT Firenze Ce.Ri.On. cinque anni fa, “il cancro è infatti ancora una delle malattie più temute, più diffuse, a più alto impatto traumatico. I progressi scientifici e tecnologici hanno aumentato le possibilità di diagnosi precoce, di misure preventive e di cura. Ma rimane alto il disagio che le laurea e/o di specializzazione. Per finire non possono mancare i doverosi ringraziamenti a tutte le realtà che contribuiscono al buon funzionamento della nostra struttura includendo le persone che curiamo. Queste ultime, giorno dopo giorno, comprendono come un progetto personalizzato di tutta un’equipe si rivela più utile di una rigida convinzione, soprattutto se si tiene presente che esiste, per dirla con Adam Phillips, più di un modo valido di vivere la vita. E quando recentemente, un gruppo di giovani donne, terminato il percorso individuale e di gruppo, ci ha detto “grazie per aver curato le nostre ferite visibili ed invisibili” ci siamo sentiti non solo gratificati, ma anche motivati a continuare il nostro lavoro. persone sperimentano e che in tanti momenti interferisce negativamente con una buona qualità di vita. E’ una sofferenza che investe più livelli: fisico, psichico, relazionale, esistenziale. Per il fatto che la persona si trova di fronte alla propria possibile morte, entrano in crisi precedenti sicurezza; per i cambiamenti e le mutilazioni fisiche che l’intervento chirurgico spesso comporta, per gli effetti collaterali pesanti delle terapie, per i limiti all’efficacia delle cure mediche. Le difficoltà riguardano sia i pazienti che i medici, la necessità di occuparsi dei bisogni su tutti questi piani può essere vissuta sia dagli uni che dagli altri”. Proprio grazie all’intuizione e alla volontà in particolare di tre persone che si occupano di aspetti diversi ma non separabili dei bisogni del malato, Roberta Ciurekgian con il Servizio della LILT Donna come Prima, la Dott.ssa Muraca e la psicologa LILT Dott.ssa Giovanna Nencini, è nato nel maggio 2005 Il punto di vista Lo psicologo il Ce.Ri.On di Villa delle Rose. E in questo articolo vorremmo ricordare proprio Giovanna Nencini che ha dedicato molti anni della sua vita nell’aiutare le donne ammalate di tumore, e ringraziarla per aver creduto in questo progetto, che oggi si è evoluto e ha aiutato molti pazienti, non solo donne operate al seno, ma anche con patologie oncologiche diverse. Il percorso riabilitativo psicologico inizia con la somministrazione ai pazienti di tre questionari (Psychological Distress Inventory, il Termometro del Distress e il Soc) in occasione della prima visita ambulatoriale presso il Centro. Se i questionari mostrano un punteggio elevato o il medico, il fisioterapista o l’infermiere Foto di alcune donne che hanno partecipato a un Gruppo di Incontro al enterostomista lo richiedono, viene offerCentro di Riabilitazione Oncologica di Villa delle Rose. ta la possibilità di un appuntamento per un colloquio individuale con lo psicologo. contributo di tutte le figure professionaIn base al bisogno della persona, viene Psico-oncologia li, integrando l’intervento psicologico individuato con lo psicologo il percorso di Si pone come con gli altri tipi di visite, di controlli, di supporto più appropriato. disciplina specifica terapie, teDal mo"di collegamento" nendo conmento deltra l'area oncologica to delle Affinché l’evento tumore la nascita, e quella psicologicodifficoltà e il Servizio psichiatrica non resti una frattura, un’interruzione, delle esisi è continell'approccio al genze delnuamente ma diventi una crisi da integrare paziente con cancro, la persona evoluto e alla sua famiglia e a tutti i lirafforzato, nel percorso di vita all'équipe che di velli. anche graquesti si occupa. Grazie alla zie al conGli obiettivi collaborazione con il Dr. Guido Miccinesi, tributo del Dr. Manuel Katz che lo ha dispecifici di questa epidemiologo dell’ISPO, il lavoro è contiretto per un periodo, ed oggi le attività disciplina nell'area nuamente monitorato da ricerche di epipsiconcologiche si articolano in quattro della prevenzione e demiologia valutativa, che ci aiutano nel aree: della diagnosi trasformare le nostre osservazioni cliniprecoce, della che in risultati scientifici e ci permettono Lavoro introspettivo verbale valutazione e del di confrontarci con le altre realtà. (Colloqui psicologici individuali sia per trattamento delle Una parte importante del lavoro sono le pazienti che per familiari, Gruppo di Inconseguenze riunioni settimanali degli psicologi e gli contro); psicosociali del incontri mensili con lo Staff. La ricchezGruppi a mediazione espressiva cancro e della za di questi incontri, dove si intrecciano In collaborazione con l’Associazione “La formazione del le competenze professionali, le storie di Finestra” (Musicoterapia, Arteterapia, personale, vengono malattia, i sentimenti e le storie di vita Scrittura Creativa, Teatro); oramai proposti nei dei pazienti con i vissuti degli operatori diversi Paesi come Gruppi a mediazione corporea che li seguono nel loro cammino rendono punti centrali (Rilassamento, Yoga); il lavoro all’interno del Ce.Ri.On qualcodell'intervento sa di “speciale”. Intervento farmacologico in oncologia. Il nostro lavoro è oggi ben conosciuto e (consulenza psichiatrica); (da: “Psico-oncologia: radicato nel territorio. Dall’apertura del lusso o necessità?”, Servizio di Psicologia di Villa delle Rose Il paziente è preso in carico da un’equipe di L. Grassi e G. Morasso, Giornale Italiano abbiamo seguito oltre 1000 pazienti, con che comprende gli psicologi insieme ai di Psico-Oncologia n°1, un’attività ogni anno di circa 1200 collomedici, i fisioterapisti, le infermiere, gli Giugno 1999, ed. Il Pensiero Scientifico, Roma). qui individuali e più di 1250 presenze ai epidemiologi. Il percorso riabilitativo più www.sostumori.org gruppi. adatto ad ognuno viene stabilito con il “ ” 23 Il punto di vista D onna come Prima è un’espressione nota a molti fiorentini perché è un servizio ormai pluriventennale offerto dalla Lega Italiana per la lotta contro i tumori di Firenze e opera in campo oncologico per la riabilitazione fisica e psicologica delle donne operate al seno. Quello di “Donna come Prima” è stato un percorso iniziato da una donna eccezionale, Roberta Ciurekgian, che con grande volontà, impegno e sacrificio ha creduto fermamente nella necessità di offrire alle donne colpite dal tumore un supporto, un sostegno qualificato anche psicologico. Ha organizzato, seguito e formato il gruppo delle volontarie il cui numero è sempre cresciuto, ma che mai è sufficiente per offrire il meglio del servizio. È stata, ed è, attenta e vigile ad interpretare e valutare le opportunità di intervento idonee allo scopo. Il volontario Antonia De Giovanni Volontaria LILT Servizio Donna come prima con alta professionalità e capaci di instaurare una valida e costruttiva relazione terapeutica, considerata necessaria al percorso di cura, “Donna come Prima”, in questo “Cresciamo reciprocamente nel rapporto con le persone che frequentano Villa delle Rose Quando si è presentata l’occasione di poter operare a fianco del Servizio Regionale della Sanità, l’ha colta con ferma convinzione che sarebbe stata proficua la collaborazione tra servizio pubblico e volontariato. E’ sorto così il Ce.Ri.On., il grande centro di riabilitazione oncologica, a Villa delle Rose. Sono ormai cinque anni di integrazione e collaborazione ed il consuntivo è senza dubbio positivo. Le attività di riabilitazione psicologica e fisica si sono moltiplicate e le donne che ne hanno usufruito hanno dimostrato interesse e gradimento, e, soprattutto, si sono riappropriate della loro vita con nuove energie, acquisendo sicurezza e capacità organizzativa per se stesse, perché guidate da figure sanitarie 24 ” percorso, è un anello importante perché le volontarie, con a fianco una grande “maestra” come è Roberta, accolgono, informano, confortano e infondono speranza, essendo esse stesse, per la maggior parte, valido esempio di “rinascita”. Le volontarie entrano in relazione con gli operatori sanitari del Ce.Ri.On., sia nel momento in cui le donne si rivolgono direttamente a “Donna come Prima”, sia accompagnate dalle diverse figure professionali del Centro per la realizzazione del percorso di cura. Ecco il momento importante dell’integrazione e della collaborazione che va a beneficio di tutte quelle persone che accedono alla struttura, perché si sentono al ”centro” di un discorso che le riguarda e non sono sole! Le volontarie in questo cammino sono parte attiva e, anche se ci sono momenti difficili, riescono, nello stare insieme, a superarli aiutandosi l’una con l’altra, tendendosi la mano, quella mano che è pronta a stringere quella tremante di chi, forse, per la prima volta riesce a parlare del proprio tumore. Non è un cammino facile, anzi sono mille i dubbi che si affacciano, perché si desidera essere di vero e sincero aiuto a chi lo chiede. Le situazioni personali che si presentano possono essere le più svariate e complicate, ma nelle nostre riunioni mensili ci confrontiamo, esprimiamo le nostre idee ed emozioni, a volte ci scontriamo, però riusciamo a trovare, almeno lo speriamo, la strada giusta. La nostra è una formazione continua sotto l’esperta guida della psicoterapeuta e psicologa della LILT. Nel rapporto con le persone che frequentano Villa delle Rose cresciamo reciprocamente, percorrendo insieme quella strada che ci conduce verso una vita più serena e migliore. Come diventare una donna speciale Per essere una delle nostre Volontarie non basta avere tempo libero e buona volontà; bisogna essere motivate, comprensive e disponibili all’ascolto. Sì, perché per diventare Volontaria di Donna Come Prima bisogna seguire un percorso: un colloquio individuale, un test, un corso di formazione e un apprendistato di un mese affianco ad un’altra volontaria già esperta. Sappiamo che non è facile, ma solo così possiamo essere certi di affidarvi in mani davvero sicure e per questo le nostre Volontarie sono donne davvero speciali. Info 055 32697826/7 La Florence Dragon Lady è arrivata in Canada! La partecipazione dell’equipaggio della LILT Firenze all’International Dragon Boat Festival F lorence Dragon Lady è una squadra di donne operate di tumore al seno che si allena in Arno. È nata nel 2006 per iniziativa della LILT, che ha creduto nel Dragon Boat quale attività terapeutica per queste donne, e sull’esempio di analoghe realtà nate in tutto il mondo dopo il 1996, anno in cui un medico sportivo di Vancouver, Dottor Don McKenzie, ha iniziato il primo esperimento con 20 donne volontarie, tutte operate di tumore al seno. L’intento era di studiare gli effetti di un esercizio ripetitivo e pesante sull’arto operato. Nasce cosi “Abreast in a Boat”, movimento internazionale che oggi conta quasi 200 squadre di donne operate di tumore al seno. “Abreast in a Boat” organizza periodicamente l’International Dragon Boat Festival, a cui abbiamo partecipato a Singapore e in Australia e quest’anno in Canada. Eventi che hanno visto il raduno di circa 2000 donne operate che gareggiano sportivamente insieme, vivendo giorni di allegria e spensieratezza, dimenticando per un pò il male che le ha colpite, combattendo per sconfiggerlo anche spiritualmente. In queste occasione, uno spazio è dedicato all’informazione e vengono illustrate le ultime scoperte della medicina per sconfiggere il tumore, l’importanza di una corretta alimentazione e dell’attività sportiva, per proteggerci da questo nemico sempre pronto a colpire. Le rappresentanti delle squadre progettano come meglio sviluppare l’informazione ed organizzare nuove squadre di Dragon Boat per le donne operate. Si buttano le basi per il futuro festival internazionale. Tra le mete prescelte c’è anche l’Italia... speriamo! Durante il nostro soggiorno a Peterborough abbiamo conosciuto molti italo-canadesi che ci hanno accolto nelle loro case e nel loro club dove abbiamo festeggiato questo incontro. Uno di loro, Enzo, ci ha fatto conoscere il Sindaco di Peter- borough D. Paul Ayotte che ci ha ricevuto in Comune per uno scambio di doni: gli abbiamo infatti consegnato la lettera personale del nostro Sindaco Matteo Renzi insieme ad alcuni doni portati con noi a nome del Comune di Firenze. Il nostro impegno è di promuovere la pratica del dragon boat Alcune rappresentanti della Florence Dragon quale attività riabili- Lady insieme al Sindaco di Firenze Matteo Renzi prima della partenza per il Canada. tativa sia fisica che psichica e anche come prevenzione, infatti alcuni studi in corso dimostrano che, fra le donne che praticano questo sport, l’incidenza delle recidive è molto più bassa. Con questo spirito partecipiamo a manifestazioni e convegni e attraverso il nostro esempio sono nate altre squadre in Italia a Catania, Cagliari, Latina, Venezia e a Torino, L’equipaggio è stato ricevuto dal ma anche a Reims in Sindaco canadese di Peterborough Francia ed a Magdebur- D. Paul Ayotte. go in Germania. Abbiamo potuto constatare con la nostra attività che spesso dopo l’intervento e le terapie post operatorie, molte donne cadono in depressione, ma avvicinandosi al dragone ritornano ad una vita atSe vuoi avere tiva e piena, traendo forza dal gruppo e informazioni insieme hanno ripreso ad amare sè stesse sulla pratica del e il proprio corpo. Dragon Boat Scoprire questo mondo di donne forti per le donne e coraggiose crea consapevolezza suloperate di tumore l’importanza della prevenzione e della al seno diagnosi precoce. chiama il Servizio Donna come Prima della LILT allo A cura di Vanda Poggi, Responsabile Florence Dragon Lady LILT Firenze. 055 32697826/7 25 annunci annunci Anna Franci Una vita per gli altri Anna Franci era una persona meravigliosa. Non c’è altro modo per descriverla. Una di quelle persone che ti colpiscono subito per la loro dolcezza, eleganza e disponibilità. Dopo aver subito un intervento per un tumore alla laringe molti anni fa, Anna non si è fatta prendere dallo sconforto, ma con grande determinazione ed energia ha trasformato quella difficile esperienza in una opportunità di riabilitazione per chi come lei era stato colpito da questa patologia. Ha infatti insegnato a centinaia di laringectomizzati a parlare nuovamente attraverso lo stoma, l’apertura alla base del collo che dopo questo tipo di intervento permette alla persona di respirare e deglutire. Prima come Presidente della sezione fiorentina dell’Associazione Ailar, ospitata nei locali della LILT, poi come Responsabile del Servizio Laringectomizzati della Lega. Ricordiamo tutti in Associazione la sua grande gioia alla notizia di essere entrata a far parte attiva della LILT. Purtroppo nel giugno scorso Anna se n’è andata, dopo aver affrontato le difficoltà fisiche dell’ultimo periodo con la stessa forza di sempre, lasciando un vuoto difficile da colmare per tutti noi. Dopo il ricordo di Ida Cipparrone nell’Editoriale, abbiamo chiesto ai Presidenti che in questi anni hanno avuto modo di conoscerla e apprezzarne le grandi doti durante il loro mandato, un ricordo di Anna. Quelle che leggerete di seguito sono le loro parole, a cui ci uniamo tutti con grande partecipazione. All’amata sorella Grazia che con lei ha condiviso una vita, va il nostro abbraccio più affettuoso. Marco Rosselli Del Turco Di Anna Franci ricordo il volto sorridente, la sua determinazione e il suo entusiasmo. E ne aveva bisogno, perché l’idea che le persone che avevano avuto il tumore alla laringe potessero aiutarsi tra di loro per arrivare a una guarigione più completa, non era sempre bene accolta anche tra i medici. Il lavoro volontario di Anna è un esempio di come la cura del tumore richiede un impegno plurale e per questo la LILT è orgogliosa di aver potuto ospitare la sua Associazione insieme ad altre organizzazioni di volontariato. 26 Sergio Chiostri Ho conosciuto Anna Franci pochi giorni dopo la mia nomina a Commissario della LILT. Era venuta appositamente in Viale Volta a conoscermi, per potermi rappresentare l’importanza della attività che Lei curava in viale Giannotti. Infatti proprio da Lei sono stato accompagnato per la prima volta a visitare quei locali. La Sua preoccupazione era che io non riuscissi a capire appieno l’impegno e i risultati che questa piccola sezione otteneva da anni. Ma la Sua preoccupazione era del tutto superflua: bastava infatti conoscere lei e la grande carica di vitalità che esprimeva, per convincersi subito che Lei e le persone che con Lei lavoravano a sostenere e incoraggiare la nuova, dura, vita dei laringectomizzati meritava grande sostegno da parte della Lega. E così cercammo di fare, cercando anche di integrarli sempre di più con gli altri servizi. È quindi con molto dolore che apprendo che questa grande amica ci ha lasciati, ma, insieme, ci ha lasciato anche il suo grande esempio di volontà ferrea nell’aiutare coloro che sono in difficoltà. Il che è l’essenza più vera della Lega per la Lotta contro i Tumori. Riccardo Poli Anna Franci era una “grande” piccola donna, che ha dedicato la propria vita ad insegnare ai pazienti che, come lei, avevano subito interventi estremamente mutilanti, nuovi metodi di comunicare col prossimo. E, con la sua passione ed il suo amore, tanto riusciva a comunicarci e a provocarci nelle nostre esitazioni. Con Anna ci lasciano una forza e una gentilezza davvero uniche. Chi era Anna Nata a Firenze il 28 Maggio 1928 ha sempre vissuto nella sua casa di Fiesole insieme all’amata sorella Grazia, ai suoi gatti e ai fiori che curava ogni giorno. Cuoca sopraffina, ha fatto la sarta con grande passione tutta la vita ed è stata nominata Cavaliere del Lavoro nel 1998. Si è ammalata di tumore alla laringe nel 1985. Dopo l’operazione che l’ha lasciata tre mesi senza poter dire neanche una parola, non si è demoralizzata e da autodidatta ha imparato a parlare attraverso lo stoma alla base del collo. Ha frequentato un corso nella città di Milano che le ha permesso di avere i titoli per realizzare un suo grande desiderio: aiutare chi aveva subito la sua stessa operazione. Sono centinaia le persone che grazie a lei sono tornate a poter comunicare. Se ne è andata la mattina del 18 Giugno 2010. annunci annunci È un po’ presto per Festa dei pensare al Natale? Volontari! No, se c’è di mezzo la solidarietà! Quest’anno avete la possibilità di addobbare il vostro albero di Natale con decorazioni variopinte che potranno testimoniare la vostra vicinanza alla LILT e soprattutto al malato oncologico e alla sua famiglia. Un piccolo gesto che per noi vale molto e che sappiamo farete col cuore. Rosso, oro, argento, viola: potrete scegliere il colore del vostro Natale. Se volete prenotare o avere informazioni sulle decorazioni, chiamateci in sede allo 055.576939. Grazie fin da ora. Il 12 novembre festeggeremo i nostri volontari con l’annuale momento di ritrovo. Un modo per rivedersi tutti insieme, per riunire persone che offrono il loro tempo in settori diversi della LILT. Ogni anno è una festa allegra, che termina con lo spettacolo teatrale offerto dalla Compagnia Stabile del Teatro Reims che riesce sempre a strappare risate e applausi ai presenti. Un modo semplice per dire grazie a chi aiuta la LILT con il cuore. Volontari, vi aspettiamo! prendi nota Nuovo IBAN per i bonifici bancari a favore della LILT Dal giugno scorso la LILT Firenze ha nuove coordinate bancarie: Cassa di Risparmio di Firenze Agenzia 25 IBAN IT92M0616002825100000000175 Vi ricordiamo di specificare la causale nel caso vogliate sostenere dei progetti specifici. Per le donazioni in memoria di una persona cara, se lo spazio a disposizione nella causale non è sufficiente, potete scrivere i dati della Famiglia cui manderemo comunicazione dell’offerta, al nostro indirizzo di posta elettronica [email protected] o al nostro fax 055.580152, insieme agli estremi del versamento. Grazie. Per essere sempre aggiornati sulle nostre iniziative vi invitiamo ad iscrivervi alla newsletter: andate sul sito www.legatumorifirenze.it o inviate la vostra e-mail a [email protected]. Se stai per sposarti o per un’occasione particolare Grazie agli sposi Andrea e Elisa, Gianni e Franca Barbara e Giuliano, a Marta per la sua Comunione ai piccoli Stefano, Francesco, Giulia e Ginevra per il loro Battesimo, a Bruna per il suo Pensionamento e a Enzo e Maria per il loro sessantesimo Anniversario di Matrimonio Per rendere ancora più speciale il tuo matrimonio, puoi scegliere di rinunciare alle tradizionali bomboniere per devolvere la cifra destinata a tale scopo alla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori. Noi forniremo le lettere o, a scelta, le pergamene da dare a parenti e amici, insieme alla spilla LILT, in cui viene spiegato il motivo di un gesto così importante. Allo stesso modo anche per compleanni, comunioni, anniversari o altri momenti particolari, puoi decidere di fare un regalo diverso, facendo una donazione alla LILT e sostenendo l’impegno che portiamo avanti da 80 anni. Per ulteriori informazioni chiamaci in sede allo 055.576939 Ricorda che le donazioni alla LILT, in quanto Onlus, godono di benefici fiscali. Per saperne di più consulta il sito www.legatumorifirenze.it 27 Crediamo nel suo futuro. senza cancro Diventa socio www.legatumorifirenze.it