ROVERETO l'Adige SOCIALE Ferrari: «Ci concentreremo non tanto sull’emergenza ma sull’accompagnamento di chi ha bisogno» 1.034 222 24 200 PERSONE AIUTATE SENZA FISSA DIMORA PERCENTUALE DI ITALIANI I VOLONTARI CEDAS E PAP Questi i numeri degli accessi nel 2010: il 54% di maschi e il 46% di femmine Per questo è nato il centro d’accoglienza: l’emergenza freddo ha coinvolto altri volontari La percentuale è bassa, ma costante, mentre nella società aumentano gli stranieri Cedas e Pap vivono grazie ai loro volontari: un esercito sparso in tutta la Vallagarina Redazione: 0464 433700 fax 0464 432148 email: [email protected] G giovedì 16 giugno 2011 31 La Caritas si «conta»: mappa della povertà Nel 2010 richieste cresciute del 20 per cento CHIARA ZOMER [email protected] Cedas e Pap (centro d’ascolto parrocchiali) si sono «contati». E hanno messo giù i dati degli ultimi quattro anni d’impegno. Lo hanno fatto, soprattutto, per capire le esigenze del territorio su cui lavorano. Perché i numeri saranno pure crudi, ma aiutano a capire e quindi a mettere in atto, strategie efficaci. Ma quel che ne esce è anche, in qualche modo, la mappa della povertà. La stessa povertà che forse, nel placido Trentino, vorremmo appartenesse ad altri e invece spesso ci vive accanto. «Non abbiamo la pretesa di essere l’Istat, lasciamo agli altri i commenti e le valutazioni» spiega Roberto Ferrari. A lui interessa soprattutto la filosofia dell’intervento di una realtà - quella di Cedas e Pap - che da anni è diventata punto di riferimento per il diasgio. «Da un contatto occasionale a un accompagnamento mirato»: questo, secondo Ferrari, lo slogan dell’attività, concentrata prima di tutto nell’ascoltare chi si ha di fronte e osservare il territorio su cui si opera. Perché è solo così che ci si rende conto se servono sul territorio servizi nuovi che prima non esistevano. È così che MUSICA sono nati, per citare solo le ultime iniziative, l’emergenza freddo - con il centro accoglienza ai senzatetto - e il negozio «Altr’uso», che mette a disposizione, per prezzi poco più che simbolici, capi d’abbigliamento usati. Un modo per aiutare gli altri senza offenderne la dignità: il negozio è aperto a tutti. E chi ha bisogno non vede chiedere, può scegliere. «Prima si valuta la situazione, si osservano i problemi, si ascoltano le persone, capendone le aspettative e le risorse che ci sono sempre - spiega Ferrari - e poi si valuta il modo migliore per agire, nell’ottica della carità». E quanto all’agire, né i cedas né i punti d’ascolto parrocchiali si sono tirati indietro, in questi anni. Basti pensare che nel solo 2010 hanno bussato alla porta della struttura di via Setaioli in 1034, il 20% in più del 2009, il 22% dal 2007. Un trend in crescita che vede protagonisti soprattutto - ma non in via esclusiva - gli stranieri: i trentini rappresentano il 24% del totale delle persone aiutate. Un dato che tuttavia non deve trarre in inganno: è pressoché immutato dal 2007, nonostante da allora la società in generale sia cambiata eccome, con un aumento sensibile di stranieri. Il che fa quantomeno sorgere il dubbio che in realtà sia la situa- Distribuzione viveri diversa Fin all’anno scorso operavano tre realtà diverse, che in realtà facevano la stessa cosa: distribuivano viveri a chi non riusciva ad arrivare a fine mese. Erano l’Aiuto alimentare, la Croce Rossa e la parrocchia della Sacra Famiglia. Ora i tre soggetti dialogano, e attraverso una riorganizzazione della distribuzione - per cui ogni realtà si è specializzata in qualche cosa - hanno reso il servizio ancora più efficace. zione degli italiani a peggiorare, nel suo complesso. Quella che certamente peggiora, è la condizione delle donne, decisamente più presenti di anni fa nel gruppo di persone che hanno bisogno di un sostegno. Se nel 2007 erano solo il 34% le donne italiane che bussavano al Cedas, adesso quella percentuale è cresciuta al 46%. Diversa la situazione invece tra gli stranieri, dove le donne sono sempre state - seppur per poco - la quota maggiore: nel 2010 le donne sono state il 54%. Quanto alle età, la maggior parte delle persone coinvolte nei progetti di sostegno sono adulte: solo il 19% ha meno di 30 anni e solo il 4% ne ha più di 65. Tutte queste persone, in modo diver- so, hanno bussato a Cedas o ai punti d’ascolto parrocchiali. In alcuni casi hanno chiesto più interventi, in altri ne è bastato uno. Ma a tutti è stata data risposta. Su quali siano le esigenze, per la verità, non ci sono grandi sorprese. Dal 2007 ad oggi sono rimaste le stesse, le aree d’intervento: vestiario, mobili, beni e servizi, viveri, rimangono nei primi posti, anche se nel 2010 la crisi si è fatta sentire facendo aumentare la richiesta di lavoro. « Ma grazie al negozio e al nuovo magazzino mobili usati - spiega Ferrari - abbiamo potuto togliere risorse dalla gestione delle emergenze. Ed ora potremo concentrarci di più sull’accompagnamento mirato individuale». Il futuro? Fondazione o cooperativa, dice la Sirotti La Zandonai è nel guado Si è tornati a parlare del futuro della Civica Scuola Zandonai, l’altra sera a palazzo Podestà, grazie all’interrogazione della consigliera Cristina Azzolini del gruppo «Valduga per Rovereto»: dopo mesi di lavoro della Commissione incaricata di delinearne il futuro, non si sapeva più nulla. Azzolini ha ricordato che «In sede di bilancio, si era votato un ordine del giorno all’unanimità affinché tutte le decisioni La consigliera Azzolini attacca: «In città solo libretti sulle offerte della Jan Novak, e la Civica intanto che fa?» sull’istituzione venissero prese non solo come atti amministrativi. La giunta - ha detto Azzolini - si era impegnata a riferire al consiglio sugli esiti dei lavori della Commissione sulla Scuola. Si è insediata a ottobre, e avrebbe dovuto concludere i suoi lavori da tempo con un passaggio consiliare». Azzolini ha chiesto quindi «entro tempi ragionevoli» di avere gli esiti anche parziali del lavoro della Commissione di esperti. «La Commissione è arrivata alla fine dell’anno scolastico e ancora nulla è stato portato al Consiglio. Recentemente nelle scuole elementari di Rovereto è stato distribuito un bell’opuscolo della scuola Jan Novak che presenta tutte le sue iniziative, invitando i ragazzi a iscriversi a numerosi corsi. Della scuola Zandonai, nelle scuole roveretane, non è arrivato assolutamente nulla. Questo fa sì che i dubbi sul futuro della scuola Zandonai siano fondati: da una parte una scuola vivace, dall’altra non si ha sentore di una vivacità simile da parte della Civica Zandonai». L’assessore Giovanna Sirotti, in sede di replica, ha condiviso. «Il gruppo di lavoro ha concluso i suoi lavori, ho avuto modo di incontrare la Commissione per avere una relazione nella quale articola diverse osservazioni. Parte dalla storia della Scuola, prosegue con tre obiettivi di riflessione: riflettere sul fatto che la vocazione primaria della Zandonai era quella professionalizzante; indagare l’aspetto gestionale; la conduzione della scuola. Emergono queste riflessioni - ha detto Sirotti - stante la situazione di trasformazione dei Conservatori, così che la peculiarità della Zandonai è da modificarsi perché vengono meno gli esami privatistici dei Conservatori». Per Sirotti, «la caratteristica di alto livello della Zandonai può proseguire, ma contemporaneamente, dice la Commissione, occorre puntare tanti sulla formazione diffusa, che è anche quello che ci chiede la Provincia per erogare fondi». L’assessore ha fatto chiarezza anche sulle forme di gestione futura: «La Commissione auspica che la Scuola Musicale pos- sa dirigersi verso una forma di diffusione della musica soprattutto nelle scuole e verso i più piccoli». Sulla tipologia di gestione, secondo Sirotti, «la Commissione si autodefinisce non sufficientemente preparata, ed ha incaricato un avvocato giuslavorista di una relazione sulle possibili forme. La relazione è arrivata a fine marzo e offre quattro ipotesi tecniche: associazione culturale, associazione fra comuni, fondazione e cooperativa, privilegiando le ultime due come quelle più idonee. Arrivati a questo punto abbiamo dato incarico a due esperti di trasformare queste indicazioni in un piano finanziario con chiare indicazioni di applicabilità. Contemporaneamente sono andata al Collegio docenti della Scuola Musicale, dato che la Commissione aveva invitato i docenti a formulare un progetto di rilancio didattico e il Collegio pur con qualche problema lo ha fatto. Punta fortemente anch’esso verso un duplice percorso didattico, sia professionalizzante, sia di diffusione della musica fra i bambini. Nello stesso tempo però, dovendo garantire il futuro anno scolastico, è stato riaperto il bando che già da tre anni è in essere, per poter avere tutti gli insegnamenti presenti. Non sappiamo se sarà sempre la Novak a vincere, ce lo auguriamo perché lavora bene e tanti bambini di Rovereto seguono i loro corsi anche a Villa Lagarina ed è stata un successo la collaborazione co nle elementari Filzi». La consigliere Azzolini, al ter- mine, ha commentato riaccendendo l’allarme: «Siamo in una situazione in cui una Commissione non offre una soluzione e nulla se ne sa in consiglio, se non interroghiamo noi. Intanto però sul libretto della Jan Novak non si fa alcun cenno al suo ruolo di collaborazione con la Zandonai: chi sta pren- dendo una grande visibilità in città è quel marchio, questo lo dobbiamo sapere. Ben venga la collaborazione con le scuole, ma non può essere solo quella la diffusione della cultura musicale, sennò si tratta solo di esperti che girano per le scuole. Serve un progetto più organico e completo». IN BREVE GLI AVVOCATI E IL TAVOLARE L’Ordine degli avvocati di Rovereto organizza per oggi una giornata di formazione rivolta ai propri iscritti sul tema «Approfondimenti di diritto tavolare. Esame casi pratici». Introdurrà i lavori l’avvocato Claudio Malfer, Presidente dell’Ordine di Rovereto. Relatori saranno il dott. Michele Cuccaro, Giudice del Tribunale di Rovereto, e l’avvocato Piergiorgio Tezzele del Foro di Rovereto. I lavori si terranno al Palazzo della Fondazione Cassa di Risparmio, in piazza Rosmini, dalle 15 alle 18. MOSTRA D’ARTE DI DEMIREV A cura di Evgeni Vasilev, si inaugura oggi alle ore 19, presso la sala «Connessione Arte» di via Rialto 43 la mostra di Georgi Demirev «Altrove». La vernice vedrà l’accompagnamento musicale di «Miss in Red» di Milano e la presentazione di Giancarlo Sciascia. La mostra sarà poi aperta fino al 30 giugno in orario 10-12 e 16-19 (chiuso il lunedì). SABATO FESTA CON SLOW FOOD DAY Slow Food compie 25 anni e festeggia sabato nelle piazze di tutta Italia. Per la Vallagarina, il Mercato della Terra di Villa Lagarina si trasferirà in piazza delle Erbe, nel cuore di Rovereto, dalle 16 alle 21. A fianco dei produttori con i loro prodotti ci sarà un laboratorio dedicato ai bambini. IN CELLA. Si amplia l’indagine dei carabinieri per spaccio Caso Tyron, un altro arresto A fine maggio, all’epoca dei primi arresti effettuati nell’ambito dell’operazione «Tyron», spuntò anche il suo nome. Venne pure perquisito, ma i 40 grammi di marijuana trovati in casa sua assieme al bilancino di precisione non erano certo sufficienti ad arrestarlo. Se l’era cavata con una denuncia a piede libero. Poi però l’indagine sull’operazione «Tyron», avviata dai carabinieri sullo spaccio di droga in città, è andata avanti. E lui è finito in cella: è stato arrestato - su ordinanza di custodia cautelare - Chayah Mohammed Samer, 36 anni di Rovereto. Secondo gli inquirenti lui sarebbe stato coinvolto nella vendita di droga. Da qui le manette, scattate ieri, per il reato di detenzione di sostanza stupefacente a fini di spaccio.