Sommario
2 Dire oggi le ragioni della speranza
5 Le ferite che salvano
6 Una presenza “normale”
8 Amici SMA
11 La missione di InformaCristo
14 Il dono dei collaboratori
15 Qui pubblicità
Istituto secolare «Santa Maria degli Angeli» - Reg. San Grato 56 - 12039 Verzuolo (CN)
www.santamariangeli.it
1
Dire oggi le ragioni della speranza
presenza consacrante, di testimonianza e informazione
Durante il Convegno di Verona (1620 ottobre) la Chiesa italiana si è interrogata su come testimoniare oggi
Gesù Cristo speranza del mondo e
sulle ragioni di questa speranza.
Oggi tanta gente non sa più sperare, non attende nulla e nessuno, ha
perduto la voglia di sognare. Persone
disilluse, ferite nelle loro aspettative da
vicende amare.
Quale ragione offrire per sperare ancora, per non cessare mai di avere
fiducia?
C’è un dato fondamentale nella fede
cristiana: l’uomo è fatto per l’infinito, per Dio. Pertanto, ogni volta che
restringe gli orizzonti e fa delle cose
o delle creature il proprio assoluto, immancabilmente rimane deluso.
Dobbiamo sapere che siamo fatti per
cose più grandi di quelle che vediamo
e che Dio è continuamente all’opera
per farcele raggiungere. Non attraverso “collegamenti speciali” ma tramite
la storia quotidiana, le relazioni e gli
eventi normali della vita. È attraverso
di essi che il Signore chiama ogni essere umano a realizzarsi come “figlio di
Dio”, destinato a vivere eternamente
nel suo amore.
Tra gli spunti di riflessione preparati
per il Convegno uno mi è sembrato
singolarmente espressivo riguardo alla
2
missione di Santa Maria. Poiché «il testimone è una sorta di narratore della
speranza... il racconto della speranza
ha un duplice scopo: narrare l’incontro del testimone con il Risorto e far
sorgere il desiderio di Gesù in chi vede
e ascolta e a sua volta decide di farsi
discepolo» (Traccia di riflessione).
Rileggo un passaggio tratto dalla Presentazione alle Costituzioni scritta da
Padre Giuseppe Maria nel 1963 e
che indica uno stile e una proposta,
attualizzabili in ogni tempo:
«Oggi il mondo non vuole parole ma
vuole fatti ed esempi. Davanti ad un
episodio luminoso di carità, di purezza, di fede, di povertà... si ferma, osserva, ammira... e desidera imitare!»
E più avanti:
«Il mondo non informato di Cristo
vuol sapere... L’operaio. L’impiegato. Lo sconosciuto che ti osserva all’angolo della strada... vuol sapere...
interroga! Ma interroga i santi che
scendono dalle nicchie e servono nei
bar, nelle mense aziendali, nel mondo del turismo, sui campi di sci, nella
lotta sindacale e politica, nella scuola,
nell’ufficio, nel commercio e accetta la
risposta leale, intelligente, fresca, cordiale, del “testimone” di Cristo».
A fronte di un apparente contrasto di
espressioni sull’utilizzo o meno delle
parole nell’evangelizzazione, mi pare di
capire invece che il Padre voleva esprimere tutto lo spessore che comporta
l’essere testimoni.
Ne è una prova il fatto che nel medesimo testo sopra citato il Padre si
sofferma a spiegare la strategia della
missione “ad intra”, ossia tra coloro
che “conducono un’esistenza lontana
da Cristo e dal suo Vangelo” (Redemptoris Missio, 33).
Questa strategia consiste nell’avere uno
stile di presenza che, oltre ad essere di
piena immersione nelle realtà terrene, assume la triplice qualificazione di
presenza consacrante, di testimonianza, di
informazione.
Presenza consacrante
Si diventa missionarie di speranza innanzitutto tramite la presenza consacrante: «La presenza di una contemplativa
in un’azienda, in un albergo... è come
una scheggia di materiale radioattivo
che impregna l’ambiente» (Padre Giu-
seppe Maria). La fede quando è viva
diventa contagiosa e si propaga da sé
come la luce. La persona che vive in
comunione con Dio, che accoglie lo
Spirito, non passa inosservata, l’ambiente lo percepisce. Si diventa così
segno percepibile, visibile dell’azione
amorevole di Dio per gli uomini.
Questo accade perché Dio chiede
all’uomo di collaborare nell’opera di
salvezza. Ha chiesto l’assenso di Maria per mandare il Figlio e lei lo ha
accolto a nome dell’umanità. Allo
stesso modo la sorella di Santa Maria
è chiamata ad accogliere lo Spirito a
nome dell’ambiente in cui vive perché
esso diventi sensibile allo Spirito.
Presenza di testimonianza
«Nessuna predica è più bella della
testimonianza violenta di una vita
cristiana totalitaria: non è tanto il
discorso, ma l’esempio bruciante del
santo che scuote, turba, conquista!»
(P. Giuseppe Maria).
Significa coniugare, in una sintesi vi-
Bra.
Libreria
«Il Crocicchio»
3
tale, l’amore per Dio e il quotidiano
impegno per le realtà terrene. È dire
con la vita che si può rispondere alle
esigenze del Vangelo attraverso le mille difficoltà e precarietà di una vita
ordinaria.
Ogni vero testimone diviene anche
una provocazione, desta un interrogativo in chi, forse, si sente stanco e
scoraggiato, incapace di dare senso e
speranza alla propria esistenza.
Presenza di informazione
«Immerse tra la gente gomito a gomito, le sorelle cercheranno di essere
disinvolte, ma discrete, non invadenti... e, se interrogate, parleranno di
Cristo» (P. Giuseppe Maria).
Per dire la speranza cristiana bisogna saper stare accanto con rispetto
e amore a chi non crede o è indifferente nei confronti della fede, forse
perché travolto dal peso di esperienze
negative o di chissà quali sofferenze.
Senza mai esprimere giudizi si cerca
di invitare discretamente queste persone a riflettere sulle cose che nella
vita contano veramente, sulle grandi
domande a cui prima o poi nessuno
può sfuggire: chi siamo, da dove veniamo, dove andremo.
Si inizia da piccoli passi come lo stupore per la bellezza e complessità della creazione, il raccogliere gli eventi
positivi come promessa di speranza,
l’avvertire che la vita ha un senso e
una direzione, non può essere perciò
frutto di casualità.
Renza G.
4
FR. MAURO JÖHRI
nuovo Ministro Generale
dei Frati Minori Cappuccini
È stato eletto quasi all’unanimità
dai partecipanti al Capitolo Generale, svoltosi a Roma dal 28 agosto al 17 settembre.
Fr. Mauro Jöhri è nato il 1°settembre 1947 a Bivio nel cantone dei
Grigioni, cosa che spiega anche il
suo amore per la montagna e le
scalate. Domina le quattro lingue
della Svizzera: italiano, ladino, tedesco e francese.
Dopo l’ordinazione sacerdotale
nel 1972, ha continuato gli studi
teologici alle Università di Friburgo (Svizzera) e di Tübingen, e poi
alla Facoltà teologica di Lucerna.
Per dieci anni ha insegnato dogmatica e teologia fondamentale
alla Facoltà teologica di Coira e
per alcuni anni è stato professore
incaricato nella Facoltà teologica
di Lugano.
I cappuccini nel 1989 elessero fr.
Mauro come Superiore dei cappuccini della Regione della Svizzera italiana e nel 1995 come Provinciale della Provincia cappuccina
svizzera. Durante questo ufficio fu
anche presidente dell’Unione dei
Superiori religiosi della Svizzera.
Dopo aver terminato il periodo
di Provincialato, ha continuato la
sua formazione all’Institut de formation humaine intégrale di Montréal in Canada. Nel 2005 di nuovo
è stato eletto Provinciale dei Cappuccini svizzeri.
Con la sua competenza linguistica e organizzativa come con il suo
spirito fraterno ha molto contribuito allo sviluppo e alla coesione
della Provincia cappuccina svizzera così molteplice e ricca nelle sue
espressioni culturali.
(Tratto da: www.ofmcap.org)
Le ferite che salvano
1° meeting dei giovani francescani
ne di San Francesco, presso l’Istituto Salesiano Rebaudengo a Torino
si è svolto l’incontro dal titolo «Le
ferite che salvano. Dammi speranza
certa».
Il relatore fr. Paolo Martinelli, preside dell’Istituto Francescano di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum di Roma, ha sviluppato il
tema partendo dalle ferite salvifiche
del Crocifisso di san Damiano:
Il meetinGiovaniConFrancesco nasce dal
desiderio di alcune famiglie francescane del Piemonte di lavorare insieme per la pastorale giovanile francescana. Dopo una serie di incontri
preparatori, il 17 settembre in occasione della festa delle Stimmate e
dell’VIII centenario della conversio-
Nelle ferite del crocifisso Francesco contempla le sue ferite che Cristo ha preso
su di sé per amore; quella di Gesù è
la ferita dell’amore di Dio che si piega
ad accogliere le ferite del nostro male,
del nostro amor proprio, del nostro orgoglio...
In quel crocifisso Francesco contempla
la bellezza suprema dell’Amore infinito
del Padre: le ferite di Cristo sono quindi
ferite di “natura” diversa, sono le ferite
che ci salvano. Dio ha saputo trarre
la cosa più bella, dalla cosa più brutta che l’uomo abbia mai potuto fargli:
rifiutare il Suo Amore per noi. Anche
la cosa che a noi appare più terribile
non uguaglierà mai la tragicità di quel
rifiuto. Eppure Dio, in Gesù Cristo, ha
saputo prendere tutti i “cocci dell’umanità” e farne la cosa più bella di tutte,
5
Una presenza “normale”
tra ragazze in ricerca vocazionale
«Essere presenti! Presenti vuol dire
essere di loro, con loro, come loro»
(Padre Giuseppe Maria).
In questa frase vedo sintetizzata la
nostra bella vocazione di contemplative nel mondo, che il più delle
volte si manifesta o meglio si identifica in una presenza discreta, silenziosa, serena, comune, supportata
da una profonda vita interiore.
Essere presenti comporta testimonianza, non solo negli ambienti
come si fa quando si costruisce un mosaico. Francesco ormai ha conosciuto le
ferite che danno salvezza, e queste stesse
ferite le propone a noi, oggi.
Al termine della relazione, i ragazzi
presenti, circa duecento, sono stati
guidati, attraverso un percorso a
tappe di cinque stand «Dalla superficialità all’interiorità», ad una riflessione attiva e personale.
La giornata si è conclusa con la celebrazione Eucaristica e la consegna
della “ciotola della speranza” con
il mandato di essere “contenitori”
e testimoni di quella speranza che
solo Cristo può donarci.
Franca B.
6
difficili, ma anche dove tutto sommato il clima “è di casa”, là dove
ti ritrovi catapultata in mezzo a un
gruppo di ragazze mai viste prima,
che ti sentono come loro pur sapendo che non sei una di loro.
È in questa luce di «presenza consacrante» che mi accingo a raccontare l’esperienza vissuta a Pella dal
24 al 27 agosto 2006, un tranquillo
paese sulle rive del lago d’Orta ove
sorge una casa di spiritualità tenuta
dalle suore salesiane che annualmente ospita il Corso di Esercizi Spirituali Vocazionali organizzati dal
CRV, USMI e CISM del Piemonte.
Da tanto tempo la nostra partecipazione era stata sollecitata, ma
solo questa estate si è presentata
l’occasione di poter accompagnare
due ragazze. Per tutte e tre Pella
era un’incognita, un interrogativo:
cosa si farà? Chi sarà quella suora
che dirige il corso? Dove si va di
preciso? Non c’è neanche un indirizzo sul volantino... Bellissimo
partire per un’avventura del genere con due sole indicazioni precise:
l’orario del treno (!) e che sarebbero
stati giorni di grande silenzio e riflessione.
E così infatti sono stati, veri esercizi spirituali scanditi da lectio divina, eucaristia, deserto, confronto e
dialogo, momenti di preghiera arricchiti da coreografie e simbologie,
veglia notturna; il tutto in un clima
molto fraterno e solare, nonostante
appunto il silenzio osservato con disinvoltura anche durante i pasti.
Partita, come dicevo, nella veste di
accompagnatrice mi sono invece ritrovata subito coinvolta nell’équipe
organizzatrice, addetta in particolare all’animazione liturgica insieme
ad una suora giuseppina, così addio
quiete stupenda!... Si era in servizio,
a disposizione, sincronizzati al minuto, piuttosto indaffarati. Ricordo,
però, che durante il giorno e negli
spazi di tempo che riuscivo a rita-
gliarmi per stare un po’ a tu a tu
con Gesù, mi saliva sovente e spontanea dal cuore questa invocazione:
«Signore, sono qui per te»... Sono
una presenza, nulla più.
L’ultima sera, rotto il grande silenzio, una ragazza venne a parlarmi
per conoscere l’Istituto, perché la
mia brevissima presentazione del
primo giorno l’aveva incuriosita e
soprattutto stupita al punto di dirmi: «Sai? La prima volta che ti ho
vista mi sei sembrata “troppo normale”!!!», quasi con il timore di
offendermi... Questa affermazione
così semplice, simpatica e schietta
mi ha fatto toccare con mano di
essere lì con loro, come loro.
Stefania V.
Foto di gruppo
all’Isola di
San Giulio
7
Amici SMA
è iniziata l’avventura!
Un anno fa abbiamo presentato
su queste pagine di Notizie Così il
progetto «Amici di Santa Maria».
Il 25 luglio 2006 c’è stato il primo
incontro per così dire ufficiale del
gruppo all’Oasi di San Grato di
Verzuolo, la sede “spirituale” dell’Istituto. Lì abbiamo spiegato cosa
vuol dire partecipare da Amici al
nostro carisma, alla nostra missione. Con una presentazione video,
articolata in quattro parti, si è
cercato di illustrare in modo facile
cosa sono gli Istituti secolari e la
spiritualità francescana. Passando
alla storia dell’istituto iniziata il
2 agosto 1945 abbiamo rivissuto
i nostri momenti più importanti
e anche più carichi di significato,
con fotografie d’epoca e altre più
recenti. Il filmato dell’Associazione
InformaCristo ha concluso la presentazione facendo vedere come
è possibile parlare di Gesù “sulle
strade”, cosa che facciamo con
i nostri manifesti, le locandine, i
dépliant.
Dopo tutta questa presentazione
si è aperto il momento del Parliamone per scambiarci le impressio8
ni e avanzare proposte su come
gli Amici di Santa Maria possono
condividere l’identità carismatica
dell’Istituto. Essere Amici è una
vera vocazione, una chiamata e
come tale ha bisogno di essere verificata con attento discernimento
e poi accompagnata attraverso un
cammino di formazione. Tutti insieme ci siamo chiesti come possiamo realizzare questo.
Prima di tutto sarà necessario curare il cammino di formazione che
accompagni gli Amici a conoscere,
approfondire e vivere i vari aspetti
del carisma; un cammino che offra la possibilità di ricevere una
adeguata formazione spirituale,
con momenti forti di preghiera e
silenzio come potrebbero essere il
ritiro spirituale o altre occasioni di
incontro e dialogo. Va anche aggiunta la possibilità di partecipare
agli incontri fraterni dell’Istituto,
quando ci ritroviamo tutti insieme
nei giorni di Santo Stefano e di
Pasquetta. Potrebbe essere anche
possibile inserire nel programma
la partecipazione ad alcune del-
le nostre giornate di formazione
permanente quando i temi trattati
fossero d’interesse comune.
Poi abbiamo proposto di curare la
vita spirituale con l’impegno, secondo le proprie possibilità, di trovare
ogni giorno uno spazio sufficiente
di silenzio per la preghiera personale. Presso le nostre fraternità c’è la
possibilità di partecipare a qualche
momento di preghiera comunitaria
come l’ora di adorazione settimanale o altre iniziative locali.
Per quanto riguarda il cammino
di formazione del gruppo, siamo
stati d’accordo di incontrarci ogni
due mesi per una mezza giornata dove avremo la possibilità, oltre
che di conoscerci meglio, anche e
soprattutto di capire in cosa consiste il carisma dell’Istituto secolare
e come ognuno lo possa vivere nel
proprio stato di vita.
Abbiamo anche pensato all’iniziativa di un Foglio di Collegamento
mensile con tanti argomenti che via
via spiegheranno che cosa è Santa
Maria.
Ci siamo di nuovo incontrati il 23
settembre e il 25 novembre presso
la Casa Maria Regina di Saluzzo.
In quel giorno abbiamo iniziato a
conoscerci un po’ di più e a scoprire che ci animavano gli stessi
desideri insieme a un profondo
bisogno di condividere con altri
quanto ci sta a cuore.
Che cosa significa essere
Amici SMA
Non si tratta di offrire semplicemente una collaborazione alle
opere di un Istituto, o di partecipare a una compagnia di lavoro,
né a un club di interesse sociale
e religioso comune. È la partecipazione alla vita dello Spirito che
spinge a vivere in comunione con
l’Istituto stesso condividendo la sua
spiritualità e la sua missione.
Molte sono oggi le associazioni
di fedeli che partecipano alla vita
di importanti istituti di vita consacrata, in una forma adatta al proprio stato. I membri sono comunemente chiamati associati.
Il Codice di diritto canonico prevede questa forma anche per gli
Istituti Secolari: «L’istituto può
associare a sé, con qualche vincolo determinato dalle costituzioni, altri fedeli che si impegnino a
tendere alla perfezione evangeli9
ca secondo lo spirito dell’istituto
e a partecipare della sua stessa
missione» (n. 725).
Un carisma è un dono dello
Spirito offerto a membri della
Chiesa per il loro bene e il bene
della Chiesa stessa. Ogni carisma
dello Spirito può essere condiviso
e vissuto in modo trasversale nei
diversi stati ecclesiali di vita (consacrati, ministri ordinati e laici)
secondo obblighi e stili diversi.
Il carisma missionario di
Santa Maria ha un’attenzione
tutta particolare nei riguardi dei
poveri di fede:
– coloro che, battezzati, hanno
abbandonato la vita ecclesiale e
hanno perduto i legami con la
comunità cristiana, o vivono ai
suoi margini;
– i tanti che non hanno mai avuto l’opportunità di conoscere il
messaggio cristiano e fare parte
della Chiesa;
– gli indifferenti o contrari a qualunque riferimento religioso.
La Chiesa ha il dovere di promuovere una nuova evangelizzazione nei confronti di queste
persone per permettere loro di
conoscere la nostra fede e di operare una scelta.
Laura R.
10
Mio marito ed io abbiamo
aderito con molto entusiasmo agli incontri che si
sono tenuti finora del gruppo «Amici di Santa Maria» e
devo dire che la cosa ci è
piaciuta subito anche perché ci siamo sentiti avvolti
in un’atmosfera di raccoglimento che si sentiva tra di
noi. Mi è parso di percepire
che se eravamo lì in quel momento particolare un motivo
c’era. Per mezzo delle sorelle
di Santa Maria abbiamo accettato l’invito per una chiamata particolare al servizio
del Vangelo e per ognuno di
noi, laico in un mondo laico,
questa appartenenza ci deve
fortificare per testimoniare la
nostra fede a quelli che non
ce l’hanno.
Gradatamente faremo tutti
insieme questo percorso di
formazione che ci porterà
ad essere preparati in questa nuova missione di testimonianza, ognuno nel suo
stato di vita sociale.
Comunque per noi è un’esperienza positiva e ci auguriamo che sia così per tutti gli
appartenenti a questo progetto.
A presto.
Ines e Giancarlo P.
ASSOCIAZIONE INFORMAZIONI SU CRISTO
La missione di InformaCristo
Recentemente, in un articolo uscito sulla rivista Evangelizzare (n.
9 maggio 2006), Giuseppe Meloni
faceva notare, a proposito «dell’annuncio della salvezza nel nome
di Cristo», come questo metta in
causa il «nodo problematico» della
pre-evangelizzazione.
L’autore sottolineava come la richiesta di salvezza, sia tutt’altro che
in crisi, visto il proliferare di palestre, beauty-farms, estetisti... In realtà vuoto, non-senso, depressione,
vecchiaia, malattia, morte..., sono
sempre lì a ricordarci che la nostra
vita è segnata dal limite. Proseguiva
dicendo come noi cristiani del terzo
millennio «... ci ostiniamo a voler
convincere i nostri concittadini che
la salvezza è indissolubilmente legata alla morte in croce di Gesù Cristo, morto per salvare noi peccatori.
Questa è la sacrosanta verità, ma
prima di gettare il seme nel terreno, il saggio seminatore ara, concima e attende il tempo propizio.
Altrimenti questo annuncio bello e
buono, questo vangelo della salvezza nel nome di Cristo, cade sulla
strada...».
Questa interessante (e mai troppo
ovvia) osservazione offre l’occasione per parlare della nostra missione di pre-evangelizzazione, e quindi, dell’attività dell’Associazione
Informazioni su Cristo.
«Lanciare Dio come si lancia
una saponetta»
Con questo slogan, Padre Giuseppe
Maria Borgia, fondatore dell’Associazione voleva dire che Dio va
portato tra le cose di tutti i giorni,
utilizzando gli stessi mezzi di comunicazione che la pubblicità usa
per reclamizzare i beni di consumo.
Per fare questo è necessario prima
di tutto identificare le persone alle
quali intendiamo rivolgerci.
Sulla linea indicata dal Fondatore,
e tenendo conto delle nostre risorse, abbiamo stabilito di indirizzarci
a quel settore, che ci è sembrato
il più scoperto, quello degli indifferenti al problema religioso, coloro
che non sentono il bisogno di Dio,
che non lo hanno mai sentito o che
non lo sentono più.
11
ASSOCIAZIONE INFORMAZIONI SU CRISTO
Messaggi provocatori
Sulle strade
Per comunicare con queste persone siamo convinti che non serva
proporre tout court, le verità «sacrosante» del cristianesimo, come
ha scritto Giuseppe Meloni, lanciando messaggi da catechismo.
Per questo cerchiamo di partire
dai problemi che la gente vive ogni
giorno, quelli esistenziali, per stabilire di conseguenza i contenuti
dei messaggi stessi, nonché le parole e i segnali da utilizzare.
Siamo così arrivati a proporre
messaggi provocatori: Dio cancellato, Dio nella scia del pallone;
messaggi su importanti temi esistenziali: Tu esisti, perché...; Esisti solo per te? E messaggi che
collegano i problemi quotidiani a
Gesù Cristo: La vita è sempre più
dura... riscopriamo Cristo; Angoscia, paura... prova Cristo! E altri
ancora.
Manifesti, locandine, opuscoli, pieghevoli vengono diffusi sulle strade
accanto a quelli della pubblicità, nei
locali pubblici, ovunque le nostre risorse, l’ospitalità dei media e l’aiuto
di amici che condividono la nostra
missione, ce lo consentono.
Certo, non possiamo prendere
l’esperienza della pubblicità commerciale e utilizzarla, così com’è, ai
nostri fini. Il prodotto di consumo
è un bene fisico che si può toccare,
verificare, accettare o rifiutare. Qui
si tratta di un “Bene” immateriale
che rende tutto più difficile.
Ma questa è la nostra sfida. Noi ci
stiamo accostando al problema con
fatica e impegno.
I risultati?
Di tanto in tanto riceviamo segnali incoraggianti che ci rassicurano
sulla strada che abbiamo intrapresa. Persone che dopo anni di
lontananza dalla Chiesa, vengono
per cercare di capire, per iniziare
a piccoli passi un percorso diverso
per la loro vita. Scopriamo così il
messaggio ha prodotto un interrogativo in chi, poi, ha sentito il
bisogno di “parlarne”.
Gli obiettivi che intendiamo perseguire sono: sorprendere, scuotere,
far riflettere, spostare anche solo per
un attimo l’attenzione dalle cose materiali in chi è abituato a vivere solo
di quelle. E non è poco, credetelo.
12
ASSOCIAZIONE INFORMAZIONI SU CRISTO
«Parliamone» è infatti la proposta
che conclude ogni nostro messaggio.
Il più delle volte non sappiamo
che cosa abbia potuto produrre
nelle coscienze un messaggio lanciato sulle strade. Ma non è questo
il risultato che noi cerchiamo. Noi
ce la mettiamo tutta per aprire la
strada, per “dissodare” il terreno e
renderlo propizio a ricevere il dono
della fede.
Quando un cronista chiese al noto
creativo Oliviero Toscani: «C’è
qualcosa a cui vorrebbe fare pubblicità? Qualcosa che non ha ancora fatto?» Egli, dopo un momento
di riflessione, rispose che sarebbe
una «fantastica sfida fare pubblicità al Padreterno!».
Noi la sfida l’abbiamo accettata.
Grazie anche all’aiuto di amici
esperti nell’ambito della comunicazione. Nella certezza che Lui ci
accompagna.
Fiorella D.
Torino - Vetrina in via Sacchi
13
ASSOCIAZIONE INFORMAZIONI SU CRISTO
Il dono dei collaboratori
S. Francesco riferendosi agli inizi della sua meravigliosa avventura diceva:
«Quando Dio mi ha fatto dono dei fratelli...»
Pensando agli inizi e allo sviluppo dell’Associazione mi viene spontaneo richiamare questa frase riferendola ai tanti
Amici che ci danno una mano e che noi
chiamiamo «I Nostri Collaboratori».
Alle volte ci sentiamo piccoli e inadeguati di fronte alla bellissima missione
che Dio ci ha assegnato tramite il nostro
Padre Fondatore. Siamo consapevoli che
essa ci supera enormemente... Poi ci
ricordiamo che «Dio ci ha fatto dono
dei Collaboratori» e allora riprendiamo
coraggio.
Sì, cari amici, voi siete davvero un grande dono di Dio... Voi ci aiutate a vivere
e ad espandere la nostra missione (facendola vostra) in tante maniere.
Prima di tutto con la preghiera. Dalle
Sorelle claustrali a tanti sacerdoti, dalle
mamme di famiglia alle persone più disparate... un drappello di anime che prega affinché la Grazia faccia breccia in
tanti cuori ed entri la luce di Cristo.
Con l’offerta della sofferenza. Può
trattarsi di una malattia, di un lavoro
faticoso o noioso, di una convivenza
difficile... ogni giorno ci sono mille occasioni da offrire a Dio per chiedere che
venga il suo Regno.
14
Con la consulenza degli esperti. È
un grazie grande che dobbiamo a questi amici che ci donano il contributo
del loro pensiero qualificato e ricco di
esperienza: teologi, comunicatori, informatici... consentendoci di ampliare la
nostra attività.
Con la diffusione dei messaggi. È
commovente constatare con quale impegno diversi amici si danno da fare per
trovare nuove vetrine, per diffondere libretti e dèpliant, per allestire mostre e
gazebo... anche con grande dispendio di
tempo e di energie.
Dal Piemonte alla Sicilia si sono accesi
centinaia di Punti Luce. E a noi sovente
arriva l’eco del passaggio della Grazia.
Uno per tutti: Pescara. «Abbiamo messo
nella vetrina della stazione il manifesto
CRISTO SPERANZA che ricorda anche
il convegno di Verona. Sappiamo che
tanti lo notano e gli echi arrivano anche attraverso i ferrovieri, i sacerdoti e
i giovani di varie scuole [...]
Questo apostolato silenzioso che colpisce
senza far rumore, come ci appassiona!
I manifesti suscitano interesse...
Che bello lavorare insieme per un unico
fine!»
Sì, è davvero bello, in questo mondo grigio e privo di valori, diffondere scintille
di luce e di speranza.
Lidia B.
ASSOCIAZIONE INFORMAZIONI SU CRISTO
Qui pubblicità
Punti di esposizione e distribuzione per manifesti, opuscoli e dépliant
dell’Associazione Informazioni su Cristo
SEDE
Ass. Informazioni su Cristo Torino
Ass. Informazioni su Cristo Genova
Ass. Informazioni su Cristo Cuneo
CROCICCHI*
Bar Lagrange
Torino
Copisteria La Puntuale
Torino
Casa Impiegate e Studentesse Torino
Casa convegni Maria Regina Saluzzo
Libreria La Cerna
Busca
Libreria Escata
Verzuolo
Libreria Crocicchio
Bra
LOCALI VARI
Caserma Cernaia
Torino
Basilica di Superga
Torino
Hotel Stazione Genova
Torino
Autoscuola Canta
Orbassano
Ufficio ANCOL
Saluzzo
Curia ingresso
Saluzzo
Casa di reclusione
Saluzzo
Curia sala d’attesa
Alba
Casa opere diocesane
Alba
* Attività di lavoro condotte da membri dell’Istituto
Sede CVA
Casa convegni Altavilla
Panetteria Giacosa
Libreria L’incontro
Calzature Fabbri
Panetteria Sirio
Biomedical
Casa di reclusione
Officina Ferrero
Istituto Musicale
Confartigianato
Coop. Quetzal
Autoscuola Ardito
Bar Party
Commestibili Fruttidea
Acconciature Angela
Fioraio Colombano
Panetteria Gerlotto
Scuola enotecnici
Casa della giovane
Cartoleria Minimondo
Supermercato Coop. Lavoratori
Scuola materna (Moretta)
Marenco Elettrauto
Lavanderia/sartoria Druso
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
Alba
15
ASSOCIAZIONE INFORMAZIONI SU CRISTO
Lavanderia Nuova Ecologia Alba
Punto verde Fioraia
Alba
Macelleria Asteggiano
Alba
Utensili s.r.l. Promio Giusy
Alba
Bar Sport
Alba
Autoscuola Ardito
Neive
Scuola materna
Diano d’Alba
Lavanderia
Magliano Alfieri
Monastero Clarisse
Bra
Tessuti Pastura
Bra
Fisioterapia, sala d’aspetto Scarnafigi
Acconciature Il pettine
Cuneo
Comune (punti di passaggio) Barge
Circolo ricreativo ANSPI Novara
Ospedale civile
Savigliano
Alessandria
Ospedale civile
Ospedale civile
Candiolo
San Martino
Genova
Galliera
Genova
Gaslini
Genova
Paverano
Genova
Ospedale
Sestri P.
Ospedale
Rapallo
Ospedale
Sestri L.
Sant’Orsola
Bologna
Ospedale Malpighi
Bologna
Ospedale Maggiore
Bologna
Ospedale civile Corigliano Calabro
OSPEDALI
VETRINE
Molinette
Mauriziano
S. Giovanni
Gradenigo
Martini Nuovo
San Giovanni Bosco
Sant’Anna
Maria Vittoria
Oftalmico
S. Vito
C.so S.Martino 1
Torino
Via Po 4
Torino
Via Sacchi 2
Torino
C.so Vittorio Emanuele II 60 Torino
Via Carlo Alberto 39
Torino
Via Cavour (chiesa Madonna degli Angeli)
Torino
Via Nizza 25
Torino
Via delle Orfane
(ang. Via Garibaldi)
Torino
Piazza San Carlo
(Chiesa di S. Cristina)
Torino
Via Sacchi 44
Torino
Via XX Settembre 81
Torino
Cimitero parco
Torino
Torino
Torino
Torino
Torino
Torino
Torino
Torino
Torino
Torino
Torino
C.T.O.
Torino
Ospedale don Gnocchi
Torino
San Luigi
Orbassano
Ospedale civile
Saluzzo
Ospedale civile
Alba
16
ASSOCIAZIONE INFORMAZIONI SU CRISTO
Monastero delle Cappuccine Torino
Piazza Galimberti 12
Cuneo
Piazza Europa
Cuneo
Via San Rocco
Bra
Chiesa B. Vergine del Rosario Bra
Chiesa della Rocca
Bra
Santuario
Belmonte
San Bernardo
Verzuolo
Santuario
Cantogno
Via Vittorio Emanuele
Alba
C.so Langhe 71/A
Alba
Chiesa S. Margherita
Alba
Chiesa del Divino Amore Baraccone
Via Maestra 9
Novara
Via Caprera 8
Genova
Piazza Caricamento 1
Genova
Via 5 Maggio 5
Genova
Via Bellucci (Nunziata)
Genova
Via Cantore 21
Genova
Via Balbi 2
Genova
Chiostro «S. Maria delle Vigne» Genova
Sottopassaggio FS
Chiavari
Dieci postazioni
Palestrina
Stazione FS
Pescara
Piazza
Cervinia
Parr. St. Léonard St. Rhémy-en-Bosses
Torino – Vetrina in via Po
17
Scarica

2006 - Santa Maria degli Angeli