Sommario 2 Dire oggi le ragioni della speranza 5 Le ferite che salvano 6 Una presenza “normale” 8 Amici SMA 11 La missione di InformaCristo 14 Il dono dei collaboratori 15 Qui pubblicità Istituto secolare «Santa Maria degli Angeli» - Reg. San Grato 56 - 12039 Verzuolo (CN) www.santamariangeli.it 1 Dire oggi le ragioni della speranza presenza consacrante, di testimonianza e informazione Durante il Convegno di Verona (1620 ottobre) la Chiesa italiana si è interrogata su come testimoniare oggi Gesù Cristo speranza del mondo e sulle ragioni di questa speranza. Oggi tanta gente non sa più sperare, non attende nulla e nessuno, ha perduto la voglia di sognare. Persone disilluse, ferite nelle loro aspettative da vicende amare. Quale ragione offrire per sperare ancora, per non cessare mai di avere fiducia? C’è un dato fondamentale nella fede cristiana: l’uomo è fatto per l’infinito, per Dio. Pertanto, ogni volta che restringe gli orizzonti e fa delle cose o delle creature il proprio assoluto, immancabilmente rimane deluso. Dobbiamo sapere che siamo fatti per cose più grandi di quelle che vediamo e che Dio è continuamente all’opera per farcele raggiungere. Non attraverso “collegamenti speciali” ma tramite la storia quotidiana, le relazioni e gli eventi normali della vita. È attraverso di essi che il Signore chiama ogni essere umano a realizzarsi come “figlio di Dio”, destinato a vivere eternamente nel suo amore. Tra gli spunti di riflessione preparati per il Convegno uno mi è sembrato singolarmente espressivo riguardo alla 2 missione di Santa Maria. Poiché «il testimone è una sorta di narratore della speranza... il racconto della speranza ha un duplice scopo: narrare l’incontro del testimone con il Risorto e far sorgere il desiderio di Gesù in chi vede e ascolta e a sua volta decide di farsi discepolo» (Traccia di riflessione). Rileggo un passaggio tratto dalla Presentazione alle Costituzioni scritta da Padre Giuseppe Maria nel 1963 e che indica uno stile e una proposta, attualizzabili in ogni tempo: «Oggi il mondo non vuole parole ma vuole fatti ed esempi. Davanti ad un episodio luminoso di carità, di purezza, di fede, di povertà... si ferma, osserva, ammira... e desidera imitare!» E più avanti: «Il mondo non informato di Cristo vuol sapere... L’operaio. L’impiegato. Lo sconosciuto che ti osserva all’angolo della strada... vuol sapere... interroga! Ma interroga i santi che scendono dalle nicchie e servono nei bar, nelle mense aziendali, nel mondo del turismo, sui campi di sci, nella lotta sindacale e politica, nella scuola, nell’ufficio, nel commercio e accetta la risposta leale, intelligente, fresca, cordiale, del “testimone” di Cristo». A fronte di un apparente contrasto di espressioni sull’utilizzo o meno delle parole nell’evangelizzazione, mi pare di capire invece che il Padre voleva esprimere tutto lo spessore che comporta l’essere testimoni. Ne è una prova il fatto che nel medesimo testo sopra citato il Padre si sofferma a spiegare la strategia della missione “ad intra”, ossia tra coloro che “conducono un’esistenza lontana da Cristo e dal suo Vangelo” (Redemptoris Missio, 33). Questa strategia consiste nell’avere uno stile di presenza che, oltre ad essere di piena immersione nelle realtà terrene, assume la triplice qualificazione di presenza consacrante, di testimonianza, di informazione. Presenza consacrante Si diventa missionarie di speranza innanzitutto tramite la presenza consacrante: «La presenza di una contemplativa in un’azienda, in un albergo... è come una scheggia di materiale radioattivo che impregna l’ambiente» (Padre Giu- seppe Maria). La fede quando è viva diventa contagiosa e si propaga da sé come la luce. La persona che vive in comunione con Dio, che accoglie lo Spirito, non passa inosservata, l’ambiente lo percepisce. Si diventa così segno percepibile, visibile dell’azione amorevole di Dio per gli uomini. Questo accade perché Dio chiede all’uomo di collaborare nell’opera di salvezza. Ha chiesto l’assenso di Maria per mandare il Figlio e lei lo ha accolto a nome dell’umanità. Allo stesso modo la sorella di Santa Maria è chiamata ad accogliere lo Spirito a nome dell’ambiente in cui vive perché esso diventi sensibile allo Spirito. Presenza di testimonianza «Nessuna predica è più bella della testimonianza violenta di una vita cristiana totalitaria: non è tanto il discorso, ma l’esempio bruciante del santo che scuote, turba, conquista!» (P. Giuseppe Maria). Significa coniugare, in una sintesi vi- Bra. Libreria «Il Crocicchio» 3 tale, l’amore per Dio e il quotidiano impegno per le realtà terrene. È dire con la vita che si può rispondere alle esigenze del Vangelo attraverso le mille difficoltà e precarietà di una vita ordinaria. Ogni vero testimone diviene anche una provocazione, desta un interrogativo in chi, forse, si sente stanco e scoraggiato, incapace di dare senso e speranza alla propria esistenza. Presenza di informazione «Immerse tra la gente gomito a gomito, le sorelle cercheranno di essere disinvolte, ma discrete, non invadenti... e, se interrogate, parleranno di Cristo» (P. Giuseppe Maria). Per dire la speranza cristiana bisogna saper stare accanto con rispetto e amore a chi non crede o è indifferente nei confronti della fede, forse perché travolto dal peso di esperienze negative o di chissà quali sofferenze. Senza mai esprimere giudizi si cerca di invitare discretamente queste persone a riflettere sulle cose che nella vita contano veramente, sulle grandi domande a cui prima o poi nessuno può sfuggire: chi siamo, da dove veniamo, dove andremo. Si inizia da piccoli passi come lo stupore per la bellezza e complessità della creazione, il raccogliere gli eventi positivi come promessa di speranza, l’avvertire che la vita ha un senso e una direzione, non può essere perciò frutto di casualità. Renza G. 4 FR. MAURO JÖHRI nuovo Ministro Generale dei Frati Minori Cappuccini È stato eletto quasi all’unanimità dai partecipanti al Capitolo Generale, svoltosi a Roma dal 28 agosto al 17 settembre. Fr. Mauro Jöhri è nato il 1°settembre 1947 a Bivio nel cantone dei Grigioni, cosa che spiega anche il suo amore per la montagna e le scalate. Domina le quattro lingue della Svizzera: italiano, ladino, tedesco e francese. Dopo l’ordinazione sacerdotale nel 1972, ha continuato gli studi teologici alle Università di Friburgo (Svizzera) e di Tübingen, e poi alla Facoltà teologica di Lucerna. Per dieci anni ha insegnato dogmatica e teologia fondamentale alla Facoltà teologica di Coira e per alcuni anni è stato professore incaricato nella Facoltà teologica di Lugano. I cappuccini nel 1989 elessero fr. Mauro come Superiore dei cappuccini della Regione della Svizzera italiana e nel 1995 come Provinciale della Provincia cappuccina svizzera. Durante questo ufficio fu anche presidente dell’Unione dei Superiori religiosi della Svizzera. Dopo aver terminato il periodo di Provincialato, ha continuato la sua formazione all’Institut de formation humaine intégrale di Montréal in Canada. Nel 2005 di nuovo è stato eletto Provinciale dei Cappuccini svizzeri. Con la sua competenza linguistica e organizzativa come con il suo spirito fraterno ha molto contribuito allo sviluppo e alla coesione della Provincia cappuccina svizzera così molteplice e ricca nelle sue espressioni culturali. (Tratto da: www.ofmcap.org) Le ferite che salvano 1° meeting dei giovani francescani ne di San Francesco, presso l’Istituto Salesiano Rebaudengo a Torino si è svolto l’incontro dal titolo «Le ferite che salvano. Dammi speranza certa». Il relatore fr. Paolo Martinelli, preside dell’Istituto Francescano di Spiritualità della Pontificia Università Antonianum di Roma, ha sviluppato il tema partendo dalle ferite salvifiche del Crocifisso di san Damiano: Il meetinGiovaniConFrancesco nasce dal desiderio di alcune famiglie francescane del Piemonte di lavorare insieme per la pastorale giovanile francescana. Dopo una serie di incontri preparatori, il 17 settembre in occasione della festa delle Stimmate e dell’VIII centenario della conversio- Nelle ferite del crocifisso Francesco contempla le sue ferite che Cristo ha preso su di sé per amore; quella di Gesù è la ferita dell’amore di Dio che si piega ad accogliere le ferite del nostro male, del nostro amor proprio, del nostro orgoglio... In quel crocifisso Francesco contempla la bellezza suprema dell’Amore infinito del Padre: le ferite di Cristo sono quindi ferite di “natura” diversa, sono le ferite che ci salvano. Dio ha saputo trarre la cosa più bella, dalla cosa più brutta che l’uomo abbia mai potuto fargli: rifiutare il Suo Amore per noi. Anche la cosa che a noi appare più terribile non uguaglierà mai la tragicità di quel rifiuto. Eppure Dio, in Gesù Cristo, ha saputo prendere tutti i “cocci dell’umanità” e farne la cosa più bella di tutte, 5 Una presenza “normale” tra ragazze in ricerca vocazionale «Essere presenti! Presenti vuol dire essere di loro, con loro, come loro» (Padre Giuseppe Maria). In questa frase vedo sintetizzata la nostra bella vocazione di contemplative nel mondo, che il più delle volte si manifesta o meglio si identifica in una presenza discreta, silenziosa, serena, comune, supportata da una profonda vita interiore. Essere presenti comporta testimonianza, non solo negli ambienti come si fa quando si costruisce un mosaico. Francesco ormai ha conosciuto le ferite che danno salvezza, e queste stesse ferite le propone a noi, oggi. Al termine della relazione, i ragazzi presenti, circa duecento, sono stati guidati, attraverso un percorso a tappe di cinque stand «Dalla superficialità all’interiorità», ad una riflessione attiva e personale. La giornata si è conclusa con la celebrazione Eucaristica e la consegna della “ciotola della speranza” con il mandato di essere “contenitori” e testimoni di quella speranza che solo Cristo può donarci. Franca B. 6 difficili, ma anche dove tutto sommato il clima “è di casa”, là dove ti ritrovi catapultata in mezzo a un gruppo di ragazze mai viste prima, che ti sentono come loro pur sapendo che non sei una di loro. È in questa luce di «presenza consacrante» che mi accingo a raccontare l’esperienza vissuta a Pella dal 24 al 27 agosto 2006, un tranquillo paese sulle rive del lago d’Orta ove sorge una casa di spiritualità tenuta dalle suore salesiane che annualmente ospita il Corso di Esercizi Spirituali Vocazionali organizzati dal CRV, USMI e CISM del Piemonte. Da tanto tempo la nostra partecipazione era stata sollecitata, ma solo questa estate si è presentata l’occasione di poter accompagnare due ragazze. Per tutte e tre Pella era un’incognita, un interrogativo: cosa si farà? Chi sarà quella suora che dirige il corso? Dove si va di preciso? Non c’è neanche un indirizzo sul volantino... Bellissimo partire per un’avventura del genere con due sole indicazioni precise: l’orario del treno (!) e che sarebbero stati giorni di grande silenzio e riflessione. E così infatti sono stati, veri esercizi spirituali scanditi da lectio divina, eucaristia, deserto, confronto e dialogo, momenti di preghiera arricchiti da coreografie e simbologie, veglia notturna; il tutto in un clima molto fraterno e solare, nonostante appunto il silenzio osservato con disinvoltura anche durante i pasti. Partita, come dicevo, nella veste di accompagnatrice mi sono invece ritrovata subito coinvolta nell’équipe organizzatrice, addetta in particolare all’animazione liturgica insieme ad una suora giuseppina, così addio quiete stupenda!... Si era in servizio, a disposizione, sincronizzati al minuto, piuttosto indaffarati. Ricordo, però, che durante il giorno e negli spazi di tempo che riuscivo a rita- gliarmi per stare un po’ a tu a tu con Gesù, mi saliva sovente e spontanea dal cuore questa invocazione: «Signore, sono qui per te»... Sono una presenza, nulla più. L’ultima sera, rotto il grande silenzio, una ragazza venne a parlarmi per conoscere l’Istituto, perché la mia brevissima presentazione del primo giorno l’aveva incuriosita e soprattutto stupita al punto di dirmi: «Sai? La prima volta che ti ho vista mi sei sembrata “troppo normale”!!!», quasi con il timore di offendermi... Questa affermazione così semplice, simpatica e schietta mi ha fatto toccare con mano di essere lì con loro, come loro. Stefania V. Foto di gruppo all’Isola di San Giulio 7 Amici SMA è iniziata l’avventura! Un anno fa abbiamo presentato su queste pagine di Notizie Così il progetto «Amici di Santa Maria». Il 25 luglio 2006 c’è stato il primo incontro per così dire ufficiale del gruppo all’Oasi di San Grato di Verzuolo, la sede “spirituale” dell’Istituto. Lì abbiamo spiegato cosa vuol dire partecipare da Amici al nostro carisma, alla nostra missione. Con una presentazione video, articolata in quattro parti, si è cercato di illustrare in modo facile cosa sono gli Istituti secolari e la spiritualità francescana. Passando alla storia dell’istituto iniziata il 2 agosto 1945 abbiamo rivissuto i nostri momenti più importanti e anche più carichi di significato, con fotografie d’epoca e altre più recenti. Il filmato dell’Associazione InformaCristo ha concluso la presentazione facendo vedere come è possibile parlare di Gesù “sulle strade”, cosa che facciamo con i nostri manifesti, le locandine, i dépliant. Dopo tutta questa presentazione si è aperto il momento del Parliamone per scambiarci le impressio8 ni e avanzare proposte su come gli Amici di Santa Maria possono condividere l’identità carismatica dell’Istituto. Essere Amici è una vera vocazione, una chiamata e come tale ha bisogno di essere verificata con attento discernimento e poi accompagnata attraverso un cammino di formazione. Tutti insieme ci siamo chiesti come possiamo realizzare questo. Prima di tutto sarà necessario curare il cammino di formazione che accompagni gli Amici a conoscere, approfondire e vivere i vari aspetti del carisma; un cammino che offra la possibilità di ricevere una adeguata formazione spirituale, con momenti forti di preghiera e silenzio come potrebbero essere il ritiro spirituale o altre occasioni di incontro e dialogo. Va anche aggiunta la possibilità di partecipare agli incontri fraterni dell’Istituto, quando ci ritroviamo tutti insieme nei giorni di Santo Stefano e di Pasquetta. Potrebbe essere anche possibile inserire nel programma la partecipazione ad alcune del- le nostre giornate di formazione permanente quando i temi trattati fossero d’interesse comune. Poi abbiamo proposto di curare la vita spirituale con l’impegno, secondo le proprie possibilità, di trovare ogni giorno uno spazio sufficiente di silenzio per la preghiera personale. Presso le nostre fraternità c’è la possibilità di partecipare a qualche momento di preghiera comunitaria come l’ora di adorazione settimanale o altre iniziative locali. Per quanto riguarda il cammino di formazione del gruppo, siamo stati d’accordo di incontrarci ogni due mesi per una mezza giornata dove avremo la possibilità, oltre che di conoscerci meglio, anche e soprattutto di capire in cosa consiste il carisma dell’Istituto secolare e come ognuno lo possa vivere nel proprio stato di vita. Abbiamo anche pensato all’iniziativa di un Foglio di Collegamento mensile con tanti argomenti che via via spiegheranno che cosa è Santa Maria. Ci siamo di nuovo incontrati il 23 settembre e il 25 novembre presso la Casa Maria Regina di Saluzzo. In quel giorno abbiamo iniziato a conoscerci un po’ di più e a scoprire che ci animavano gli stessi desideri insieme a un profondo bisogno di condividere con altri quanto ci sta a cuore. Che cosa significa essere Amici SMA Non si tratta di offrire semplicemente una collaborazione alle opere di un Istituto, o di partecipare a una compagnia di lavoro, né a un club di interesse sociale e religioso comune. È la partecipazione alla vita dello Spirito che spinge a vivere in comunione con l’Istituto stesso condividendo la sua spiritualità e la sua missione. Molte sono oggi le associazioni di fedeli che partecipano alla vita di importanti istituti di vita consacrata, in una forma adatta al proprio stato. I membri sono comunemente chiamati associati. Il Codice di diritto canonico prevede questa forma anche per gli Istituti Secolari: «L’istituto può associare a sé, con qualche vincolo determinato dalle costituzioni, altri fedeli che si impegnino a tendere alla perfezione evangeli9 ca secondo lo spirito dell’istituto e a partecipare della sua stessa missione» (n. 725). Un carisma è un dono dello Spirito offerto a membri della Chiesa per il loro bene e il bene della Chiesa stessa. Ogni carisma dello Spirito può essere condiviso e vissuto in modo trasversale nei diversi stati ecclesiali di vita (consacrati, ministri ordinati e laici) secondo obblighi e stili diversi. Il carisma missionario di Santa Maria ha un’attenzione tutta particolare nei riguardi dei poveri di fede: – coloro che, battezzati, hanno abbandonato la vita ecclesiale e hanno perduto i legami con la comunità cristiana, o vivono ai suoi margini; – i tanti che non hanno mai avuto l’opportunità di conoscere il messaggio cristiano e fare parte della Chiesa; – gli indifferenti o contrari a qualunque riferimento religioso. La Chiesa ha il dovere di promuovere una nuova evangelizzazione nei confronti di queste persone per permettere loro di conoscere la nostra fede e di operare una scelta. Laura R. 10 Mio marito ed io abbiamo aderito con molto entusiasmo agli incontri che si sono tenuti finora del gruppo «Amici di Santa Maria» e devo dire che la cosa ci è piaciuta subito anche perché ci siamo sentiti avvolti in un’atmosfera di raccoglimento che si sentiva tra di noi. Mi è parso di percepire che se eravamo lì in quel momento particolare un motivo c’era. Per mezzo delle sorelle di Santa Maria abbiamo accettato l’invito per una chiamata particolare al servizio del Vangelo e per ognuno di noi, laico in un mondo laico, questa appartenenza ci deve fortificare per testimoniare la nostra fede a quelli che non ce l’hanno. Gradatamente faremo tutti insieme questo percorso di formazione che ci porterà ad essere preparati in questa nuova missione di testimonianza, ognuno nel suo stato di vita sociale. Comunque per noi è un’esperienza positiva e ci auguriamo che sia così per tutti gli appartenenti a questo progetto. A presto. Ines e Giancarlo P. ASSOCIAZIONE INFORMAZIONI SU CRISTO La missione di InformaCristo Recentemente, in un articolo uscito sulla rivista Evangelizzare (n. 9 maggio 2006), Giuseppe Meloni faceva notare, a proposito «dell’annuncio della salvezza nel nome di Cristo», come questo metta in causa il «nodo problematico» della pre-evangelizzazione. L’autore sottolineava come la richiesta di salvezza, sia tutt’altro che in crisi, visto il proliferare di palestre, beauty-farms, estetisti... In realtà vuoto, non-senso, depressione, vecchiaia, malattia, morte..., sono sempre lì a ricordarci che la nostra vita è segnata dal limite. Proseguiva dicendo come noi cristiani del terzo millennio «... ci ostiniamo a voler convincere i nostri concittadini che la salvezza è indissolubilmente legata alla morte in croce di Gesù Cristo, morto per salvare noi peccatori. Questa è la sacrosanta verità, ma prima di gettare il seme nel terreno, il saggio seminatore ara, concima e attende il tempo propizio. Altrimenti questo annuncio bello e buono, questo vangelo della salvezza nel nome di Cristo, cade sulla strada...». Questa interessante (e mai troppo ovvia) osservazione offre l’occasione per parlare della nostra missione di pre-evangelizzazione, e quindi, dell’attività dell’Associazione Informazioni su Cristo. «Lanciare Dio come si lancia una saponetta» Con questo slogan, Padre Giuseppe Maria Borgia, fondatore dell’Associazione voleva dire che Dio va portato tra le cose di tutti i giorni, utilizzando gli stessi mezzi di comunicazione che la pubblicità usa per reclamizzare i beni di consumo. Per fare questo è necessario prima di tutto identificare le persone alle quali intendiamo rivolgerci. Sulla linea indicata dal Fondatore, e tenendo conto delle nostre risorse, abbiamo stabilito di indirizzarci a quel settore, che ci è sembrato il più scoperto, quello degli indifferenti al problema religioso, coloro che non sentono il bisogno di Dio, che non lo hanno mai sentito o che non lo sentono più. 11 ASSOCIAZIONE INFORMAZIONI SU CRISTO Messaggi provocatori Sulle strade Per comunicare con queste persone siamo convinti che non serva proporre tout court, le verità «sacrosante» del cristianesimo, come ha scritto Giuseppe Meloni, lanciando messaggi da catechismo. Per questo cerchiamo di partire dai problemi che la gente vive ogni giorno, quelli esistenziali, per stabilire di conseguenza i contenuti dei messaggi stessi, nonché le parole e i segnali da utilizzare. Siamo così arrivati a proporre messaggi provocatori: Dio cancellato, Dio nella scia del pallone; messaggi su importanti temi esistenziali: Tu esisti, perché...; Esisti solo per te? E messaggi che collegano i problemi quotidiani a Gesù Cristo: La vita è sempre più dura... riscopriamo Cristo; Angoscia, paura... prova Cristo! E altri ancora. Manifesti, locandine, opuscoli, pieghevoli vengono diffusi sulle strade accanto a quelli della pubblicità, nei locali pubblici, ovunque le nostre risorse, l’ospitalità dei media e l’aiuto di amici che condividono la nostra missione, ce lo consentono. Certo, non possiamo prendere l’esperienza della pubblicità commerciale e utilizzarla, così com’è, ai nostri fini. Il prodotto di consumo è un bene fisico che si può toccare, verificare, accettare o rifiutare. Qui si tratta di un “Bene” immateriale che rende tutto più difficile. Ma questa è la nostra sfida. Noi ci stiamo accostando al problema con fatica e impegno. I risultati? Di tanto in tanto riceviamo segnali incoraggianti che ci rassicurano sulla strada che abbiamo intrapresa. Persone che dopo anni di lontananza dalla Chiesa, vengono per cercare di capire, per iniziare a piccoli passi un percorso diverso per la loro vita. Scopriamo così il messaggio ha prodotto un interrogativo in chi, poi, ha sentito il bisogno di “parlarne”. Gli obiettivi che intendiamo perseguire sono: sorprendere, scuotere, far riflettere, spostare anche solo per un attimo l’attenzione dalle cose materiali in chi è abituato a vivere solo di quelle. E non è poco, credetelo. 12 ASSOCIAZIONE INFORMAZIONI SU CRISTO «Parliamone» è infatti la proposta che conclude ogni nostro messaggio. Il più delle volte non sappiamo che cosa abbia potuto produrre nelle coscienze un messaggio lanciato sulle strade. Ma non è questo il risultato che noi cerchiamo. Noi ce la mettiamo tutta per aprire la strada, per “dissodare” il terreno e renderlo propizio a ricevere il dono della fede. Quando un cronista chiese al noto creativo Oliviero Toscani: «C’è qualcosa a cui vorrebbe fare pubblicità? Qualcosa che non ha ancora fatto?» Egli, dopo un momento di riflessione, rispose che sarebbe una «fantastica sfida fare pubblicità al Padreterno!». Noi la sfida l’abbiamo accettata. Grazie anche all’aiuto di amici esperti nell’ambito della comunicazione. Nella certezza che Lui ci accompagna. Fiorella D. Torino - Vetrina in via Sacchi 13 ASSOCIAZIONE INFORMAZIONI SU CRISTO Il dono dei collaboratori S. Francesco riferendosi agli inizi della sua meravigliosa avventura diceva: «Quando Dio mi ha fatto dono dei fratelli...» Pensando agli inizi e allo sviluppo dell’Associazione mi viene spontaneo richiamare questa frase riferendola ai tanti Amici che ci danno una mano e che noi chiamiamo «I Nostri Collaboratori». Alle volte ci sentiamo piccoli e inadeguati di fronte alla bellissima missione che Dio ci ha assegnato tramite il nostro Padre Fondatore. Siamo consapevoli che essa ci supera enormemente... Poi ci ricordiamo che «Dio ci ha fatto dono dei Collaboratori» e allora riprendiamo coraggio. Sì, cari amici, voi siete davvero un grande dono di Dio... Voi ci aiutate a vivere e ad espandere la nostra missione (facendola vostra) in tante maniere. Prima di tutto con la preghiera. Dalle Sorelle claustrali a tanti sacerdoti, dalle mamme di famiglia alle persone più disparate... un drappello di anime che prega affinché la Grazia faccia breccia in tanti cuori ed entri la luce di Cristo. Con l’offerta della sofferenza. Può trattarsi di una malattia, di un lavoro faticoso o noioso, di una convivenza difficile... ogni giorno ci sono mille occasioni da offrire a Dio per chiedere che venga il suo Regno. 14 Con la consulenza degli esperti. È un grazie grande che dobbiamo a questi amici che ci donano il contributo del loro pensiero qualificato e ricco di esperienza: teologi, comunicatori, informatici... consentendoci di ampliare la nostra attività. Con la diffusione dei messaggi. È commovente constatare con quale impegno diversi amici si danno da fare per trovare nuove vetrine, per diffondere libretti e dèpliant, per allestire mostre e gazebo... anche con grande dispendio di tempo e di energie. Dal Piemonte alla Sicilia si sono accesi centinaia di Punti Luce. E a noi sovente arriva l’eco del passaggio della Grazia. Uno per tutti: Pescara. «Abbiamo messo nella vetrina della stazione il manifesto CRISTO SPERANZA che ricorda anche il convegno di Verona. Sappiamo che tanti lo notano e gli echi arrivano anche attraverso i ferrovieri, i sacerdoti e i giovani di varie scuole [...] Questo apostolato silenzioso che colpisce senza far rumore, come ci appassiona! I manifesti suscitano interesse... Che bello lavorare insieme per un unico fine!» Sì, è davvero bello, in questo mondo grigio e privo di valori, diffondere scintille di luce e di speranza. Lidia B. ASSOCIAZIONE INFORMAZIONI SU CRISTO Qui pubblicità Punti di esposizione e distribuzione per manifesti, opuscoli e dépliant dell’Associazione Informazioni su Cristo SEDE Ass. Informazioni su Cristo Torino Ass. Informazioni su Cristo Genova Ass. Informazioni su Cristo Cuneo CROCICCHI* Bar Lagrange Torino Copisteria La Puntuale Torino Casa Impiegate e Studentesse Torino Casa convegni Maria Regina Saluzzo Libreria La Cerna Busca Libreria Escata Verzuolo Libreria Crocicchio Bra LOCALI VARI Caserma Cernaia Torino Basilica di Superga Torino Hotel Stazione Genova Torino Autoscuola Canta Orbassano Ufficio ANCOL Saluzzo Curia ingresso Saluzzo Casa di reclusione Saluzzo Curia sala d’attesa Alba Casa opere diocesane Alba * Attività di lavoro condotte da membri dell’Istituto Sede CVA Casa convegni Altavilla Panetteria Giacosa Libreria L’incontro Calzature Fabbri Panetteria Sirio Biomedical Casa di reclusione Officina Ferrero Istituto Musicale Confartigianato Coop. Quetzal Autoscuola Ardito Bar Party Commestibili Fruttidea Acconciature Angela Fioraio Colombano Panetteria Gerlotto Scuola enotecnici Casa della giovane Cartoleria Minimondo Supermercato Coop. Lavoratori Scuola materna (Moretta) Marenco Elettrauto Lavanderia/sartoria Druso Alba Alba Alba Alba Alba Alba Alba Alba Alba Alba Alba Alba Alba Alba Alba Alba Alba Alba Alba Alba Alba Alba Alba Alba Alba 15 ASSOCIAZIONE INFORMAZIONI SU CRISTO Lavanderia Nuova Ecologia Alba Punto verde Fioraia Alba Macelleria Asteggiano Alba Utensili s.r.l. Promio Giusy Alba Bar Sport Alba Autoscuola Ardito Neive Scuola materna Diano d’Alba Lavanderia Magliano Alfieri Monastero Clarisse Bra Tessuti Pastura Bra Fisioterapia, sala d’aspetto Scarnafigi Acconciature Il pettine Cuneo Comune (punti di passaggio) Barge Circolo ricreativo ANSPI Novara Ospedale civile Savigliano Alessandria Ospedale civile Ospedale civile Candiolo San Martino Genova Galliera Genova Gaslini Genova Paverano Genova Ospedale Sestri P. Ospedale Rapallo Ospedale Sestri L. Sant’Orsola Bologna Ospedale Malpighi Bologna Ospedale Maggiore Bologna Ospedale civile Corigliano Calabro OSPEDALI VETRINE Molinette Mauriziano S. Giovanni Gradenigo Martini Nuovo San Giovanni Bosco Sant’Anna Maria Vittoria Oftalmico S. Vito C.so S.Martino 1 Torino Via Po 4 Torino Via Sacchi 2 Torino C.so Vittorio Emanuele II 60 Torino Via Carlo Alberto 39 Torino Via Cavour (chiesa Madonna degli Angeli) Torino Via Nizza 25 Torino Via delle Orfane (ang. Via Garibaldi) Torino Piazza San Carlo (Chiesa di S. Cristina) Torino Via Sacchi 44 Torino Via XX Settembre 81 Torino Cimitero parco Torino Torino Torino Torino Torino Torino Torino Torino Torino Torino Torino C.T.O. Torino Ospedale don Gnocchi Torino San Luigi Orbassano Ospedale civile Saluzzo Ospedale civile Alba 16 ASSOCIAZIONE INFORMAZIONI SU CRISTO Monastero delle Cappuccine Torino Piazza Galimberti 12 Cuneo Piazza Europa Cuneo Via San Rocco Bra Chiesa B. Vergine del Rosario Bra Chiesa della Rocca Bra Santuario Belmonte San Bernardo Verzuolo Santuario Cantogno Via Vittorio Emanuele Alba C.so Langhe 71/A Alba Chiesa S. Margherita Alba Chiesa del Divino Amore Baraccone Via Maestra 9 Novara Via Caprera 8 Genova Piazza Caricamento 1 Genova Via 5 Maggio 5 Genova Via Bellucci (Nunziata) Genova Via Cantore 21 Genova Via Balbi 2 Genova Chiostro «S. Maria delle Vigne» Genova Sottopassaggio FS Chiavari Dieci postazioni Palestrina Stazione FS Pescara Piazza Cervinia Parr. St. Léonard St. Rhémy-en-Bosses Torino – Vetrina in via Po 17