Verbale dell’Assemblea Annuale
del Consiglio Centrale di Bergamo
28 Marzo 2015
Si è riunito oggi, 28 marzo 2015, a seguito di regolare convocazione, presso l’Istituto Palazzolo
“Villaggio Gabrieli”, il Consiglio Centrale di Bergamo.
L’incontro inizia alle ore 14.15 e vede partecipare 56 Vincenziani e 36 Presidenti di Conferenza.
A tutti i presenti viene consegnata una cartelletta contenente l’opuscolo con il Bilancio Sociale
del 2015 ed altri materiali che di seguito verranno illustrati.
Apre l’incontro la Vicepresidentessa Nadia Marcassoli che saluta i presenti e introduce il
momento di preghiera iniziale dal titolo “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”, guidato da don
Claudio Visconti.
Seguono i saluti a tutti i presenti da parte del Presidente, Giampietro Marcassoli, che ricorda lo
scopo dell’incontro odierno: non una semplice convocazione di Consiglio Centrale ma
un’Assemblea Annuale che dà il senso all’essere associazione di volontariato della Società San
Vincenzo de’ Paoli. In genere, in questa occasione, viene data lettura del libretto relativo
all’anno sociale che si sta vivendo: in questo caso verrà fatto solo in parte perché sarà ripreso a
livello locale nei prossimi incontri zonali.
Prima di dare spazio al tema centrale dell’Assemblea e cioè il “Mettere in comune le risorse”,
viene data la parola a Rosa Gelsomino che è la Presidentessa della Consulta delle
Aggregazioni Laicali della Diocesi di Bergamo di cui la Società San Vincenzo de’ Paoli fa parte.
La sig.ra Gelsomino saluta e ringrazia i presenti e ricorda l’importanza del vivere la storia dei
singoli associati delle associazioni come la presenza viva in una comunità ecclesiale e come
risposta ad un cammino di fede personale. Vivere in pienezza la propria associazione aiuta
anche a dire e a vivere la bellezza dell’essere comunità. Ricorda poi l’appuntamento della
Veglia di Pentecoste organizzata dalla Consulta ed animata dalle singole associazioni che
fanno parte della CDAL, che sarà presieduta dal Vescovo Francesco, il prossimo 23 maggio
2015 in Città.
Il Presidente Giampietro Marcassoli riprende il tema del “Mettere in comune le risorse” inteso
sia come mettere insieme ma soprattutto come importanza di lavorare insieme tra Istituzioni e
associazioni di volontariato per mettere in comune le risorse sia umane che economiche, per
“fare bene il bene”. Tutto ciò anche sulla base della riforma del Terzo Settore che sta portando
avanti il Governo Renzi e che va oltre il semplice “lavorare in rete”.
Il tema appena definito, in questa Assemblea, verrà meglio specificato dagli interventi
dell’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Clusone, Antonella Luzzana, e
dall’Assistente Sociale del Comune di Ponte Nossa, Michela Ghidini.
Coordinerà i loro interventi, Michele Gherardi che introduce il pomeriggio riprendendo le parole
più volte dette: insieme, uniti, mettere in comune le risorse. Tutte cose che richiedono
professionalità, tempo, pensiero condiviso e grande coordinamento tra tutte le parti coinvolte in
questo lavoro. Figure come quelle invitate in questa Assemblea (Assessori e Assistenti Sociali)
sono quelle di coloro che, quotidianamente, organizzano e aiutano a mettere in comune le
risorse, sia economiche che umane, nei vari progetti che si vanno a creare in modo condiviso
sui nostri territori.
Prende la parola l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Clusone, Antonella Luzzana,
che spiega il lavoro fatto nel suo territorio negli ultimi cinque anni. La prima cosa fatta è stata
quella di cercare di “mettere insieme” il pensiero: in un territorio molto ricco di associazioni di
volontariato il rischio era infatti di lavorare in modo frammentario, suddividendo molto gli
interventi e utilizzando molte risorse. Confrontandosi ad un tavolo comune (Amministrazione
Comunale, Associazione San Vincenzo e Parrocchia, nello specifico con il gruppo CARITAS) ci
si è accorti che alcuni interventi andavano a tamponare alcune situazioni di emergenza,
lasciandone perdere altre. Negli ultimi tre anni si sono presentate grosse difficoltà soprattutto
legate alla povertà, al lavoro, alla casa, al venir meno delle reti famigliari. Spesso si accede ai
servizi comunali quando la situazione è disperata. Diversamente la San Vincenzo e le realtà
Parrocchiali spesso intercettano prima, nel silenzio, le persone bisognose di aiuto.
Vedendo queste situazioni si è iniziato ad accantonare il pensiero del puro assistenzialismo e a
pensare di stilare Protocolli su alcune piccole attività. Nel dicembre 2014 è stato invece
formulato un Protocollo più completo che ha messo in rete le risorse sia umane che
economiche e che sottolinea l’importanza di continuare a lavorare insieme. Ogni associazione
mantiene la propria autonomia perché ogni associazione ha il proprio scopo ma con l’idea che
gli interventi debbano essere discussi e condivisi. Questo viene fatto incontrandosi mensilmente
tra tutte le realtà che hanno sottoscritto questo Protocollo. In tal modo si scopre che, a volte,
alcune persone sono le stesse che richiedono aiuti da più parti e altre invece non riescono ad
accedere ad alcuna forma di sostegno. Questo vuol dire ripensare non tanto “cosa dobbiamo
fare” ma aiutare le persone a ripensare al proprio progetto di vita per renderle ancora
autonome, ottimizzando al meglio tutte le risorse. Questo è molto faticoso perché, ad oggi, le
persone chiedono soprattutto lavoro e casa. Ma, in tal senso, è importante far capire loro che
nulla viene regalato e che, quando vengono aiutate, devono essere grate per quanto ricevono,
chiedendo loro qualcosa in cambio che vada a beneficio dell’intera comunità. Anche per
appagare queste persone bisognose, evitando forme di depressione che possono
compromettere ulteriormente la condizione della persona già fragile. Il Protocollo stipulato, nello
specifico, ha avuto come base di partenza € 20.000 stanziati dal Comune che si è impegnato a
contribuire annualmente con la quota di ulteriori € 3.000. La San Vincenzo e la Parrocchia
hanno stanziato € 10.000 ciascuna. Con queste risorse si cerca di tenere alimentato questo
fondo e, tutti i progetti, vengono condivisi sapendo di avere a disposizione, come punto di
partenza, questa base economica.
La fatica iniziale è stata quella di uscire dalla soggettività della propria realtà. Lavorando
insieme si è trovata una modalità completamente diversa di operare che non annullasse la
particolarità delle singole associazioni ma che avesse sempre al centro il bene e il bisogno della
persona bisognosa. Ora gli assistiti sanno molto bene che, bussando a una delle tre porte,
questa è in collegamento con le altre. Lavorare con le associazioni aiuta poi l’Amministrazione
ad entrare in contatto con quelle persone che si rivolgono più facilmente agli associati piuttosto
che all’Assistente Sociale che è vista spesso come una persona “non positiva”. Purtroppo le
risorse non ci sono per tutti e, a volte, non si riesce ad arrivare dappertutto.
L’amministrazione di Clusone poi fa parte anche dell’Ambito dei 22 Comuni della zona che si
sono posti come obiettivo principale quello di lavorare insieme con le Parrocchie e le
associazioni presenti sul territorio.
Tutto ciò è solo un primo passo anche per aiutarsi nel superare alcune criticità che derivano in
parte dal lavorare, tante persone con pensieri diversi, insieme e, in parte, da una scarsità di
risorse economiche ed umane sempre più forte.
Al termine dell’intervento Michele Gherardi riprende alcuni punti significativi soprattutto per i
volontari della San Vincenzo: l’importanza di unire le risorse facendo pensieri comuni,
riuscendo meglio ad operare insieme e la nuova visione che c’è delle associazioni ONLUS,
non più semplici bracci esecutivi delle Amministrazioni ma risorse competenti nella cura
delle persone.
Prende quindi la parola l’Assistente Sociale del Comune di Ponte Nossa, Michela Ghidini che è
il riferimento unico anche per i Comuni di Parre, Premolo, Gorno e Oneta (zona della Val del
Riso e Val Dossana). Dal 2013 questi Comuni hanno associato la funzione dei Servizi Sociali
con un’unica responsabile di riferimento che ha unito i singoli assessorati arrivando a far
cogliere l’importanza dell’unire le idee e le risorse. Se questo non viene fatto, l’unica cosa che si
può fare è puro assistenzialismo. Le nuove emergenze riguardano la perdita del lavoro e gli
sfratti. Tramite la San Vincenzo si è deciso di lavorare insieme soprattutto sui PRR, Progetti
Riabilitativi e Risocializzanti, in cui la finalità principale non è l’aspetto lavorativo ma soprattutto
educativo per cogliere se queste persone hanno le capacità per rendersi autonome e inserirsi
nel mondo del lavoro, con tutto ciò che questo comporta poi, come ricaduta, a livello sociale e
personale. Dal dicembre 2014 si è stipulata una Convenzione, in questo senso. A tal proposito
la presa in carico dei soggetti per i quali poi vengono attivati dei PRR è condivisa con la messa
in comune di risorse economiche, umane, professionali ed educative. Cita poi degli esempi
concreti di PRR attivi.
Come Segretariato Sociale tutto ciò è “essere già un passo avanti” perché l’Amministrazione
Comunale apre le porte alle associazioni. La fatica è la condivisione iniziale del pensiero. Una
volta che il pensiero è condiviso bisogna prendersi in carico la persona, con una condivisione
più approfondita del progetto.
Al termine dell’intervento Michele Gherardi riprende alcuni punti significativi soprattutto per i
volontari della San Vincenzo: la consapevolezza che le persone vanno a fatica agli sportelli dei
Servizi Sociali ma che sottolinea il fatto che i volontari della San Vincenzo possono essere
una risorsa per le Amministrazioni perché abitano il territorio e vivono le relazioni in
esso e poi, l’importanza dell’attivazione di PRR che sono delle vere e proprie scommesse
sulla persona che cercano di tirare fuori le risorse che ciascuno può mettere in campo.
Si lascia quindi spazio al dibattito:

le Conferenze di Sant’Alessandro in Cattedrale e di Santa Lucia, della Città, riportano la
fatica a strutturare progetti così articolati con l’Amministrazione del Comune di Bergamo: ci
sono in essere solo singoli contatti con gli Assistenti Sociali – anche la Conferenza di San
Francesco, della Città, chiede come possa essere portato avanti un discorso simile a quello
presentato, nel contesto cittadino: risponde Michele Gherardi dicendo che, ad oggi, con il
Comune di Bergamo ci sono delle collaborazioni, delle consultazioni circoscritte a singole
situazione; è in divenire il pensiero di una collaborazione più strutturata che necessita però
di un maggiore lavoro di coordinamento; per qualsiasi altro chiarimento e informazione in
merito si rimanda all’Ufficio di Presidenza;

Michele Gherardi chiede se di fronte alle nuove fragilità, povertà e debolezze che stanno
venendo avanti e che sono in aumento, si rileva che il “mettere in comune”, il lavorare in
modo condiviso è la direzione giusta: risponde Antonella Luzzana dicendo che questa
modalità di lavoro è sempre in evoluzione e che sempre più spesso la fragilità riguarda
anche la sfera dei valori e della famiglia che vengono sempre meno; su alcune realtà questo
lavoro sta funzionando; non funziona laddove si vuole vedere subito il risultato perché è
necessario fare un pensiero a medio-lungo termine; è importante poi saper dire anche dei
“no”, anche se questi sono sofferti.
Michele Gherardi ringrazia la sig.ra Gelsomino, la sig.ra Luzzana e la sig.ra Ghidini e viene
consegnato loro un omaggio floreale.
Riprende quindi la parola il Presidente, Giampietro Marcassoli, che conferisce insieme
all’Assessore Luzzana, il titolo di socio benemerito alle persone che si sono rese attente e
sensibili ai temi della povertà e della fragilità:

benemerenza alla memoria per il sig. Pasini Luigi, testimone di carità e di servizio distintosi
per il bene donato alla comunità, alla San Vincenzo e ai poveri, consegnata alla moglie;

benemerenza per il sig. Manuel Tironi, generoso sostenitore dei percorsi di prossimità della
San Vincenzo e di altre realtà caritative diocesane, imprenditore attento al problema sociale
del lavoro;

benemerenza per la sig.ra Gina Crippa Ravasio, per l’instancabile e generoso servizio per il
bene della San Vincenzo, per la testimonianza di carità a fianco dei poveri e dei più deboli;

benemerenza per il sig. Pietro Soccini, per l’instancabile e generoso servizio reso nella
Conferenza di San Vincenzo de’ Paoli di Curno, per la testimonianza di carità dei poveri e
dei più deboli.
Il Presidente della Conferenza di Gromo, sig. Nunzio Canini, ringrazia e ricorda l’operato del
sig. Pasini all’interno della San Vincenzo e della propria comunità di appartenenza.
La Presidentessa della Conferenza di Boccaleone, sig.ra Lisa Cesani, prende la parola e
ringrazia la sig.ra Gina Crippa Ravasio per il suo operato.
Il Presidente, Giampietro Marcassoli, presenta la mostra esposta nel cortile esterno e dedicata
alla sig. Lisa Prerani che è stata Presidentessa per 34 anni della Conferenza di Casnigo e che
ha ricoperto diverse cariche nell’ambito sociale, nelle sua zona. Qualche settimana fa le è stata
dedicata la Biblioteca del paese.
A questo punto la Tesoriera, Rosanna Borlotti, espone il Bilancio Consuntivo per l’anno 2014 e
di Previsione per l’anno 2015 e procede con la loro rispettiva approvazione.
I presenti votano approvando all’unanimità sia il Bilancio Consuntivo 2014 sia il Bilancio di
Previsione 2015. Non ci sono né voti contrari né astenuti.
Il Presidente, Giampietro Marcassoli, riprende la parola e illustra brevemente il contenuto
dell’opuscolo informativo con il Bilancio Sociale del 2015 invitando le Conferenze ad utilizzarlo
nei momenti di incontro con le realtà presenti sul proprio territorio (realtà ecclesiali, Assistenti
Sociali, etc.).
Prosegue poi dando spiegazione del materiale presente nella cartelletta:

il volantino che fornisce indicazioni sulla destinazione del 5x1000;

il foglio illustrativo che definisce la presenza della San Vincenzo dentro l’EXPO:
o la San Vincenzo Italiana sarà presente con un proprio stand dall’1 al 7 giugno.
Bergamo è chiamata a presenziare allo stand per illustrare ai visitatori le attività
dell’associazione il giorno venerdì 5 giugno. Chi fosse disponibile ad essere presente
in questo giorno è pregato di comunicarlo in Segreteria. Procureremo un biglietto
gratuito;
o martedì 12 maggio 2015 con un Seminario sul tema dell’integrazione degli
stranieri
assistiti
dalle
nostre
Conferenze
attraverso
l’esperienza
del
volontariato. Chi è interessato a partecipare a questo evento deve iscriversi entro il
30 aprile 2015, prenotando in Segreteria il biglietto di ingresso che ha un costo di €
20,00. Data l’importanza dell’evento, l’invito può essere esteso ad Amministratori ed
Assistenti Sociali che lavorano con la Conferenza. Il Seminario rilascerà crediti
formativi. Per agevolare la partecipazione verrà messo a disposizione un autobus con
partenza alle ore 8.30 dalla Stazione delle Autolinee di Bergamo in modo da avere il
tempo, nella mattinata, di poter visitare parte dell’EXPO. Tale servizio di trasporto
andrà pure prenotato insieme all’iscrizione al Seminario. Resta sottinteso che ognuno
vi si può recare anche con mezzi propri. I posti a disposizione sono solo un’ottantina,
con precedenza ad Assistenti Sociali ed Assessori ai Servizi Sociali.
Sia per l’opuscolo informativo con il Bilancio Sociale del 2015 che per i volantini con il 5x1000,
chi ne avesse bisogno, può richiederli, gratuitamente, in Segreteria.
Giampietro Marcassoli conclude il suo intervento salutando e augurando buona Pasqua.
Prende quindi la parola la Vicepresidentessa Nadia Marcassoli che ricorda l’appuntamento degli
incontri Zonali del mese di maggio mentre si concludono quelli del Consiglio Centrale.
Invita quindi i presenti a recarsi presso il break offerto dalla Conferenza di Nembro.
L’Assemblea si chiude alle ore 17.00.
LA SEGRETERIA
IL PRESIDENTE
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