REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI Per completezza d’informazione, si allegano anche l’elenco delle massime intensità osservate in ciascun Comune delle province di Bari e Foggia (tab.2)1 relativa alla carta (fig. 2)2 . Scenario dell’evento atteso dal rischio sismico Lo scenario è una rappresentazione della possibile entità di danneggiamento a persone e beni. Per l’elaborazione dello scenario ipotizzato nel presente piano si è fatto riferimento all’evento massimo storico risentito nella Regione, corrispondente al sisma del 30 luglio 1627, con epicentro localizzato nei Comuni di San Paolo Civitate, San Severo, Serracapriola, Torremaggiore, Apricena e Lesina, evento questo valutato anche ai fini dell’esercitazione nazionale di Protezione Civile denominata “Gargano 2001”, e all’ultimo sisma che ha avuto ripercussioni anche nel Comune di Corato; terremoto del novembre 1980 con epicentro nei Comuni della Basilicata Sant’Angelo dei Lombardi, Muro Lucano, ecc. Lo scenario ipotizzato, puramente indicativo, rappresenta la possibile entità di danneggiamento a persone e/o beni che si avrebbe al verificarsi dell’evento di riferimento. Nello scenario, infatti, si dà per nota la localizzazione dell’epicentro del sisma ad una certa distanza dal Comune ed un risentimento pari a quello dei precedenti sismi. Un prossimo terremoto potrebbe, difatti, avere caratteristiche diverse, verificarsi in aree più prossime al Comune di Corato, avere una magnitudo maggiore o minore con un conseguente risentimento proporzionale. Il programma di Protezione Civile che si propone non è assolutamente idoneo al fine di predisporre interventi di miglioramento antisismico per gli edifici, perché un simile intervento richiederebbe analisi molto approfondite sul patrimonio immobiliare del Comune. Analisi queste auspicabili in un prossimo futuro al fine di individuare quegli edifici che per tipologia costruttiva e per stato di conservazione si presentano più vulnerabili. 4 Carta della Puglia relativa alle massime intensità macrosismiche (fonte: astrogeo) Elenco dei Comuni dichiarati a rischio sismico (fonte: astrogeo) 2 Carta della Puglia relativa alle massime intensità macrosismiche (fonte: astrogeo) COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 51 1 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI Dalle cronache del terremoto che avvenne nel luglio dell’anno 1627 si registra che gli effetti sul contesto sociale furono notevoli. Oltre alle migliaia di vittime ed al crollo della maggior parte degli edifici che si registrarono nella zona dell’epicentro nei paesi di Apricena, Lesina, San Paolo Civitate, San Severo e Torremaggiore, fu danneggiato anche il patrimonio edilizio del Comune di Foggia e Cerignola e di altri paesi limitrofi, sino a raggiungere alcuni Comuni del Nord Barese: Trani, Andria e la stessa Città di Corato; notizie certe sui crolli ed eventuali vittime non si registrano nell’archivio del Comune, alcune notizie possono essere rilevate dall’archivio vescovile di Trani. Dati significativi, invece, si hanno sul sisma del novembre dell’anno 1980, che ebbe come epicentro il territorio ed i Comuni a confine tra la Basilicata e la Campania. Il sisma è ancora presente nella memoria di molti cittadini a causa dell’intensità del risentimento macrosismico avvertito. Le scosse telluriche avvennero nelle ore serali di domenica 23 novembre 1980, orario in cui molte persone affollavano i cinematografi, luoghi di culto ed altri locali di pubblico spettacolo e intrattenimento; la prima scossa, seguita dalla mancanza di energia elettrica, diede luogo a scene di panico e il fuggi fuggi generale causò la rottura di vetrate con il ferimento di persone. La quasi totalità delle persone si riversò sulle strade ed il traffico veicolare sembrava impazzito. Durante la notte molta gente si spostò nelle case di campagna ed alcuni altri pernottarono all’aperto. Numerose abitazioni risultarono lesionate e per alcune di esse furono emesse dal Sindaco ordinanze di sgombero. Le case sgombrate ed oggetto di ordinanza furono 15, le famiglie presenti trovarono alloggio presso parenti ovvero presso abitazioni non occupate prese in affitto dal Comune. Per la verifica degli edifici segnalati lesionati furono impegnati tutti i tecnici del Comune e tecnici locali esterni all’Ente, ingegneri e geometri che diedero la propria disponibilità a titolo COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 52 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI non oneroso. Oltre agli edifici oggetto di ordinanza, numerosi altri edifici subirono opere di rafforzamento anche se non dichiarati totalmente inagibili. Successivamente a tale evento il Comune di Corato con il D. M. 03.06.1981 è stato dichiarato sismico con il coefficiente di intensità ex S = 6, attualmente III^ categoria . Sulla base d quanto innanzi enunciato, tenuto conto dell’identificazione della tipologia delle strutture dei fabbricati emersa dai dati del censimento e della classe di vulnerabilità che si può ipotizzare in base al periodo di costruzione del fabbricato, si sono delineate le zone di territorio che possono essere maggiormente interessate da crolli ovvero da lesioni per il risentimento di un evento sismico verificatosi in zone prossime alla città di Corato, come segue: ZONA “1” identificabile nella zona A del P.R.G. (centro antico) rivela una classe di vulnerabilità molto elevata. La maggior parte dei fabbricati è costruita con murature e solai in pietrame non squadrato o solai di legno, mentre altri fabbricati sono costruiti con murature in pietrame sbozzato e solai con putrelle ovvero a sagoma di botte con tufi. L’intera zona si presenta omogenea, edificata prima del 900, fatte le dovute eccezioni per le ricostruzioni effettuate negli anni 70 e per alcuni interventi conservativi che si stanno effettuando ultimamente. La zona presenta un indice residenziale molto basso, stimabile sulla base dei dati censuari in 1500 persone abitanti; la stessa è molto frequentata nei giorni feriali a causa dell’alta concentrazione d’esercizi commerciali e botteghe. La viabilità è molto disagevole essendo il quartiere attraversato da un dedalo di viuzze che in qualche caso non consentono neanche il transito d’autoveicoli. Il transito degli autocarri risulta interdetto alla quasi totalità della rete viaria. ZONA “2” identificabile con le zone “B1” del P.R.G. rivela una classe di vulnerabilità non elevata, fatta eccezione per le costruzioni site nei quartieri posti tra via M.R. Imbriani e COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 53 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI Via Ruvo che, realizzate in una certa epoca e con determinati tecniche, presentano sin d’ora diverse problematiche. La maggior parte dei fabbricati realizzati in questa zona ha le murature in pietra e tufi squadrati con solai in tufi o mattoni a botola o a crociera. Il completamento di queste zone dagli anni 1960 ha visto realizzati fabbricati con muratura in tufo squadrato e solai in c.a. L’indice residenziale è di medio livello essendo i fabbricati sviluppati per non più di tre piani fuori terra. La popolazione residente è stimabile in 12.000 cittadini. La viabilità è buona in quasi tutta la zona essendo la maggior parte delle carreggiate larghe più di mt.6. ZONA “3” identificabile con le zone “C” del P.R.G. comprende la periferia dell’abitato. In queste zone la maggior parte dei fabbricati è stata realizzata dagli anni 70 in poi con struttura mista tufi e c.a., ovvero a scheletro in c.a. La vulnerabilità dei fabbricati è bassa, fatte le dovute eccezioni per i corpi di fabbricati preesistenti. La zona presenta anche interi quartieri costruiti successivamente al sisma del 1980 con i fabbricati con struttura c.a. “ antisismici” . Le zone come innanzi indicate sono evidenziate con una diversa colorazione nella planimetria scala 1:2000 allegata al presente piano, con l’indicazione della rete viaria percorribile dagli autocarri e le aree di emergenza. L’abitato di Corato essendo situato in una zona di territorio pianeggiante, non presenta alcun rischio di vulnerabilità nella rete stradale di collegamento con i paesi viciniori e con il capoluogo di provincia. Difatti la ex S.S. 98 Bari – Foggia ( ora S.P. 231) , l’autostrada A/14 e le provinciali in prossimità del Comune non hanno ponti che in caso di sisma possono essere danneggiati. Lo stesso dicasi per la ferrovia Bari-Nord Barletta Bari che ad eccezione dei ponti in pietra di Via Lago Baione e in contrada Lama di Merlo, non ha altri tratti sopraelevati. COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 54 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI Aree di emergenza Le aree d’emergenza sono gli spazi e le strutture destinate ad accogliere la popolazione e ad ospitare i servizi essenziali, in caso di terremoto o catastrofi. Le aree d’emergenza a loro volta si distinguono in: aree di attesa – luoghi di prima accoglienza della popolazione ove i cittadini ricevono le prime informazioni in attesa dell’allestimento delle aree di ricovero; aree di ricovero – sono aree poste in luoghi di sicurezza in cui possono essere allestiti i primi insediamenti, tendopoli, roulotte, ecc. Per ospitare temporaneamente la popolazione coinvolta nella catastrofe. aree di ammassamento – sono aree utilizzate per l’ammassamento dei mezzi dei soccorritori, ecc. In funzione del ruolo che sono chiamate a svolgere si sono individuate le seguenti aree d’emergenza: ¾ Aree di attesa I siti individuati, prossimi ai quartieri che presentano fabbricati più vulnerabili – evidenziati sulla cartografia di base con il colore verde – sono: Piazza Vittorio Emanuele, per mq. 3500 Piazza Simon Bolivar, per mq. 3000 Piazza Mentana, per mq. 1000 Piazza Corsica, per mq. 1200 Piazza Pietro Rosa, per mq. 950 Piazza Parini, per mq. 1200 COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 55 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI ¾ Aree di ricovero Le aree di ricovero, invece, sono state individuate nei seguenti siti e nelle scuole prossime ad essi. Le aree ed i relativi fabbricati, sulla cartografia di base evidenziate con il colore rosso, sono: Parco comunale di Via Sant’Elia, per mq. 50000 Area di parcheggio del parco, per mq. 12000 Campo Sportivo Comunale Scuola Media “A. De Gasperi” Scuola Polivalente Scuola Elementare “Don F. Tattoli” Scuola Elementare Viale Arno Le aree e le scuole innanzi elencate, situate alla periferia dell’abitato, dal punto di vista viario sono ben collegate in quanto prossime alla S.P. 231 ex strada stradale n. 98 e al raccordo per l’autostrada A14; dal punto di vista del rischio sismico la zona risulta tranquilla, in quanto la maggior parte dei fabbricati che circondano la zona sono stati realizzati successivamente all’evento sismico e, pertanto, le loro strutture risultano staticamente predisposte a ricevere le sollecitazioni previste. Per quanto concerne la rete dei servizi, la zona e le aree sono provviste di tutti i servizi essenziali; alcune scuole indicate ed il campo sportivo dispongono di serbatoi di riserva idrica pari a lt. 100.000 di acqua, come anche il Parco Comunale che dispone di un impianto di emungimento di acqua dal sottosuolo. Il complesso delle aree e degli edifici scolastici indicati possono ospitare temporaneamente oltre 5.000 persone, assicurando i servizi essenziali in attesa di sistemazione più idonea. COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 56 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI ¾ Aree di ammassamento Per quanto concerne l’area di ammassamento è indispensabile prevedere almeno due campi base, fuori dall’abitato, in zone dotate di servizi primari. Per questa esigenza si è individuato il sito in adiacenza alla Cantina Sociale sita in Via Castel del Monte, il sito di Via Della Macina e la Pineta Bracco, aree evidenziate in giallo sulla cartografia di base. Modello d’intervento di protezione civile L’evento sismico ipotizzato, nello scenario, può provocare crolli di abitazioni, in particolare modo nella zona del centro antico e nelle zone limitrofe in cui insistono costruzioni del 1800 e dei primi del 900. Il gruppo strategico di soccorso, quindi, in caso di evento sismico dovrà attuare il seguente percorso d'intervento: a) individuazione dei quartieri e delle zone interessate dai crolli o dai danneggiamenti; particolare attenzione, come si è detto, dovrà essere prestata alla zona del centro antico e alle zone limitrofe; b) avvio di squadre lungo le vie d’accesso alle aree d’attesa in modo da convogliare la popolazione interessata e quanti hanno abbandonato le proprie abitazioni nelle suddette aree. Questa operazione verrà diretta da un Ufficiale della Polizia Municipale, in precedenza individuato facente parte della funzione di supporto “Struttura operativa locale viabilità” in seno al C.O.C. del Comune di Corato; c) assistenza della popolazione confluita nelle aree d’attesa. Invio immediato di un primo gruppo di volontari, vigili urbani, personale medico e paramedico, nelle aree d’attesa per focalizzare la situazione ed impostare i primi interventi. Quest’operazione serve anche da incoraggiamento e supporto psicologico alla popolazione colpita. Ove del caso si provvederà alla distribuzione di generi di prima necessità quali acqua, latte, pane, coperte ed indumenti (a seconda delle condizioni climatiche); d) organizzazione del pronto intervento. Il pronto intervento sarà assicurato dal gruppo SAR composto da Vigili del Fuoco, personale medico e volontari, per la ricerca e primo COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 57 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI soccorso dei cittadini rimasti bloccati sotto le macerie. Per rendere l’intervento più efficace ed ordinato, attesa la possibile confusione in atto, è opportuno che il gruppo venga supportato dalla presenza di forze di polizia presenti sul territorio. Gli agenti delle forze dell’ordine avranno cura d’interdire l’accesso nella zona in cui si è verificato il crollo o il danneggiamento dei fabbricati e di far sgomberare eventuali cittadini presenti nell’area interessata; e) assistenza ai feriti. Gli eventuali feriti gravi o comunque abbisognevoli di interventi di urgenza medico-infermieristico, dopo i primi soccorsi prestati sul posto o nell’area d’attesa, saranno avviati al locale Ospedale Civile ovvero ai centri ospedalieri secondo l’indicazione medica; f) assistenza a persone anziane, bambini e soggetti portatori di handicap. Tali soggetti troveranno ospitalità e prima accoglienza nell’area d’attesa e successivamente saranno avviati presso l’area di ricovero indicata sulla cartellonistica in colore rosso, e già precedentemente segnalata alla popolazione con iniziative di formazione e informazione. Successivamente alla prima fase di pronto intervento il personale tecnico del Comune, unitamente al personale dei Vigili del Fuoco e a tecnici volontari, procederà ad una prima verifica dei fabbricati maggiormente danneggiati per adottare i provvedimenti conseguenziali . Nel grafico che segue è indicato l’intervento di Protezione Civile in caso di evento sismico e fasi di attivazione della struttura comunale di Protezione Civile: COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 58 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI TABELLA 1 ATTIVAZIONI IMMEDIATE DOPO EVENTO SISMICO SINDACO Si reca alla Sala Operativa Comunica la sua attivazione al Prefetto, al Presidente della Giunta Regionale e al Presidente della Provincia Predisposizione e presidi nelle aree d’attesa SALA OPERATIVA RESPONSABILI DELLE NOVE FUNZIONI DI SUPPORTO. Si recano alla sala operativa Presso ______________ PERSONALE UFFICIO TECNICO Si reca nella sala operativa e si mette a disposizione del Sindaco PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE Parte si reca nel punto d’incontro Parte si reca a presidiare le aree d’attesa AREE DI ATTESA POPOLAZIONE INTERESSATA DA CROLLI E DANNEGGIAMENTI DELL’EDICIFICIO Si raduna nelle diverse aree d’attesa FORZE DI POLIZIA Si recano nelle zone più vulnerabili e indirizzano la popolazione nelle diverse aree d’attesa Comunicano via radio la situazione alla sala operativa Intervengono con il SAR per A Piazza V. Emanuele B a Piazza Bolivar e Largo Plebiscito C Piazza Mentana D Piazza Corsica E Piazza P. Rosa F Piazza Parini ZONE PIU’ VULNERABILI Ricogn.fabbr.Centro Storico e zone limitr. Ricogn.ponte Via Ruvo e Via Lago Baione AREE DI RICOVERO POSTO MEDICO AVANZATO % segue COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 59 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI VOLONTARIATO Parte si reca nell’area d’attesa Parte si reca nelle aree di ricovero Parte si reca con le autoambulanze nelle aree interessate dai crolli SANITA’ – ASS/ZA SOCIALE Medici Infermieri professionali POSTO MEDICO AVANZATO COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 60 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI RISCHIO IDROGEOLOGICO Tra i rischi preventivati nel Piano Comunale di protezione Civile è stato dato particolare riguardo al rischio idrogeologico esistente nel Comune di Corato, anche se non di grado elevato o molto elevato seguendo un preciso protocollo, meglio , che nell’emergenza verrebbe fronteggiato illustrato nella pianificazione degli interventi appresso riportato . Alla luce del P.A.I. ( Piano Assetto Idrogeologico ) approvato dall’Autorità di Bacino della Puglia in data 30.11.2005 e pubblicato in G.U. nr.8 dell’11.01.2006, nel Comune di Corato è stata individuata e perimetrata una sola zona a rischio idrogeologico ( cit. Via Lago Baione – Via Lama Inglese ecc. ecc. ) ,cosìcome si evince dall’allegata piantina dell’Autorità di Bacino - P.A.I. - aggiornata al 5 febbraio 2008 , che presenta geomorfologiche tali condizioni che nei trascorsi anni, a causa di violenti alluvioni verificatesi nella zona, ha provocato il riproporsi del fenomeno degli allagamenti spargendo il panico fra gli abitanti . Al fine di evitare o ridurre i danni ai beni di terzi ed il ripetersi dell’allarme sociale che tale fenomeno genera , tutta la zona perimetrata a specifico rischio idrogeologico è stata interessata da opere di bonifica , con pulizia e sistemazione degli alvei naturali per il convogliamento delle acque meteoriche , e pulizia dei pozzi assorbenti già costruiti nel centro abitato , attività queste indispensabili in attesa dell’esecuzione del progetto di segmentazione delle acque . Il progetto preliminare, redatto da parte dell’Ing. Romanazzi che, tra l’altro, prevede la captazione delle acque meteoriche sulla complanare Ovest della S.P. 231 , posta a ridosso della zona a rischio innanzi individuata , oltre al controllo attivo della falda freatica nell’ambito dell’intero territorio comunale. Tali interventi sono indispensabili e funzionali per la segmentazione delle acque meteoriche, che diverranno esecutivi con il finanziamento economico del progetto sopra citato . COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 61 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI IL SOTTOSUOLO COMUNALE Il sottosuolo dell’abitato di Corato è costituito principalmente da una spessa stratificazione di calcare cretaceo dell’altezza compresa fra i 3 ed i 13 metri, quasi tutto fessurato e quindi permeabilissimo. Su questo strato, che è sagomato a guisa di una grande conca naturale, si sono depositati i terreni argillosi-sabbiosi del pliocene. Tra calcari cretacei ed i terreni pliocenici si trova l’argilla, la quale ha impermeabilizzato i calcari sottostanti, permettendo così la raccolta, nella conca, delle acque piovane e forse anche di qualche piccola vena proveniente dagli strati superiori dei calcari, le cui stratificazioni scendono con pendenza regolare verso il mare. A causa delle violente alluvioni verificatesi nella zona durante la stagione invernale 1922, il livello acquifero subì un notevolissimo incremento, provocando il rigurgito delle acque sotterranee e la rovina di molti fabbricati. In dipendenza di questo stato di cose, ed a seguito d’accurati e minuziosi accertamenti eseguiti da geologi si venne, a quell’epoca, nella determinazione di mettere in comunicazione le acque depositate nella conca citata con i sottostanti calcari fessurati permeabili, perforando con trivellazioni il fondo impermeabile argilloso della conca medesima. Con i fondi stanziati con l’apposita Legge 27 giugno 1922 n. 899, lo Stato provvide al controllo della vena acquifera per mezzo di trivellazioni. Durante il periodo compreso tra gli anni 1933-1939 si provvide, inoltre, da parte dell’ufficio del Genio Civile, con i benefici del R.D.L. 11/1/33 n. 1701, alla riparazione ed alla manutenzione dei pozzi assorbenti e delle altre opere sopra descritte. Con la costruzione degli anzidetti pozzi e la loro continua manutenzione fu così risolto fino al 1939 l’inconveniente del fenomeno idrico di Corato, almeno nella parte dell’abitato delimitato dal Viale E. Fieramosca, che nel 1922 delimitava all’incirca, da tutti i lati, l’abitato. In conseguenza delle eccezionali alluvioni nella Regione Pugliese nell’autunno 1951 e COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 62 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI autunno inverno 1952, il livello della falda acquifera sotterranea, alimentata dalle continue piogge si sollevò dando luogo al riproporsi del fenomeno degli allagamenti degli scantinati, che oltre a spargere il panico fra gli abitanti, determinò una precaria situazione per la stabilità degli edifici ad uso abitativo ubicati in determinate zone. Il centro antico di Corato fu riconosciuto da consolidare e trasferire a cura ed a carico dello Stato con D.M. 15.6.1953 n. 1951. Per scongiurare l’immediato pericolo di un ulteriore sovralzamento della falda acquifera e il conseguente crollo del fabbricato si adottarono i seguenti provvedimenti: - pulizia dei pozzi assorbenti già costruiti nel centro abitato; - costruzioni sulle aree pubbliche, in zona appropriata, d’ulteriori pozzi assorbenti (zona ovest dell’abitato compresa tra via Castel Del Monte, Viale Vittorio Veneto, Via Castel del Monte). La tavola allegata (fig. 3)1 riporta in dettaglio tutti i pozzi assorbenti esistenti negli anni sessanta. Detti pozzi, trivellati sino a raggiungere il calcare e spinti sino all’incontro di conveniente frattura, furono in grado di assorbire una sufficiente quantità d’acqua tale da mantenere costante il livello della stessa. Dagli anni cinquanta ad oggi si è avuto un forte incremento di nuove costruzioni, con la nascita di nuovi quartieri oltre il perimetro dell’extramurale, costruzioni che negli anni del boom economico e sino al 1980, anno del terremoto in Irpinia, non sempre sono state realizzate con tecniche idonee a non subire danneggiamenti in caso di sovralzamento della falda acquifera. E’ da rilevare, inoltre, che il problema dell’acqua nel sottosuolo dell’abitato negli ultimi anni non ha avuto attenzione alcuna da parte di chicchessia. Solo ultimamente è stato redatto un progetto preliminare che, tra l’altro, prevede la captazione delle acque meteoriche sulla complanare Ovest ed il controllo attivo della falda freatica. COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 63 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI Scenario degli eventi attesi Allo stato, la mancata riattivazione dei pozzi trivellati con il conseguente monitoraggio del livello della falda, in caso di piogge consistenti, potrebbero causare il sovralzamento del livello della falda e l’allagamento delle cantine e degli scantinati con il conseguente dilavamento delle fondazioni dei fabbricati costruiti sino agli inizi degli anni novanta e favorire il prodursi di lesioni nelle strutture portanti degli immobili e in qualche caso anche il crollo di costruzioni già segnate dal tempo, riproducendo il fenomeno esteso registrato negli anni venti e negli anni cinquanta. Tale ipotesi di scenario non è da trascurare se si tiene conto che anche alla presenza di fenomeni di piovosità ridotta, registrata in questi ultimi anni, molte cantine delle zone B del P.r.g., in particolar modo quelle esistenti nei quartieri all’interno della cinta dell’extramurale compresi tra via Castel del Monte e Via Trani, risultano essere state invase da acqua e alcuni fabbricati di queste zone sono stati oggetto di manutenzione straordinaria negli ultimi anni con opere di rafforzamento, travi di contenimento in c.a. ecc. .Invece alla luce del predetto P.A.I. ( Piano Assetto Idrogeologico ) risultano a rischio idrogeologico le zone individuate nell’allegata planimetria ( cit. Via Lago Baione – Via Lama Inglese ecc. ecc. ) che come già detto presentano condizioni geomorfologiche tali meteoriche possono che a causa di violente precipitazioni riproporre il fenomeno degli allagamenti . Procedure di protezione civile In situazione ordinaria il Sindaco, quale autorità locale di Protezione Civile, unitamente alla Giunta Comunale mette in atto le seguenti azioni preventive: incarica il Servizio Tecnico Comunale (Funzione di supporto 1) di a) verificare lo stato di conservazione dei pozzi trivellati sino all’anno 1960; b) verificare periodicamente l’altezza della falda dei pozzi piezometrici; 1 Planimetria centro abitato del Comune di Corato in scala 1:5000 COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 64 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI c) raccogliere tutte le segnalazioni dei cittadini relative all’allagamento di scantinati al fine di controllare e stabilire le cause che determinano tale fenomeno. Livello di attenzione 1 Al verificarsi del sopralzamento della falda acquifera, rispetto al livello ritenuto di sicurezza, il Sindaco: a) convoca il Comitato Comunale di Protezione Civile; b) informa il Prefetto, il Presidente della Giunta Regionale e della Provincia ; c) dispone la realizzazione delle opere ritenute necessarie dal comitato tecnico, quali la riattivazione dei pozzi trivellati esistenti che non risultassero efficienti, la realizzazione di ulteriori pozzi, ovvero tutte le altre misure utili. Livello di attenzione 2 Attivazione di un’azione continua di monitoraggio, da parte dei tecnici comunali, degli edifici presenti nella zona interessata dal fenomeno idrogeologico per la verifica della stabilità degli stessi; Svuotamento delle cantine dall’acqua presente con mezzi meccanici adatti. Livello di attenzione 3 ¾ Aumentare la cadenza delle ispezione nelle località soggette ad allagamento; ¾ Valutare la necessità di interdire il traffico veicolare sulle strade che presentano difficoltà di transito, dirottando i veicoli su percorsi alternativi. ¾ Fare intervenire il responsabile della Funzione di supporto 5 – Servizi Essenziali Fognature ed Energia Elettrica per eventuali interventi urgenti di manutenzione straordinaria della rete fognante e per il distacco dell’energia elettrica ove è il caso. ¾ In caso di necessità procedere allo sgombero di persone da locali invasi dalle acque e/o inondabili. ¾ disporre l’intervento dei vigili del fuoco e/o di mezzi idonei per l’eliminazione di acqua dai locali a piano terra o sottomessi inondati dall’acqua. COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 65 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI - AZIONE PREVENTIVA IN SITUAZIONE ORDINARIAVerifica dello stato di conservazione dei pozzi trivellati sino all’anno 1960. IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE Incaricano l’Ufficio Tecnico Comunale (Funzione di supporto 1) di attivare un’azione preventiva di monitoraggio del fenomeno. Verifica periodica del livello della falda nei pozzi piezometrici Controllo di tutte le segnalazione inerenti l’allagamento di cantine per determinare la causa. - LIVELLO DI ATTENZIONE 1 Al verificarsi del fenomeno del sopralzamento della falda rispetto al livello ritenuto di sicurezza: Convoca il Coordinamento Operativo Comunale IL SINDACO Informa il Presidente della Giunta Regionale, della Provincia ed il Prefetto Dispone la realizzazione delle opere ritenute necessarie dal comitato tecnico, quali la riattivazione di pozzi trivellati esistenti che non risultano efficienti, la realizzazione di nuovi pozzi, ecc. LIVELLO DI ATTENZIONE 2 Persistenza del fenomeno LIVELLO DI ATTENZIONE 3 Attivazione di squadre di tecnici per il controllo della stabilità degli edifici presenti nella zona interessata dal fenomeno; Svuotamento delle cantine dall’acqua con mezzi meccanici. Sgombero dei residenti e sistemazione degli stessi in struttura ricettiva ovvero in abitazioni non occupate in aree tranquille. Transennamento della zona di pericolo. Inagibilità degli edifici Rischio incendi boschivi Puntellamento di edifici ovvero demolizioni in caso di grave dissesto. COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 66 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI RISCHIO INDUSTRIALE Individuazione d’industria a rischio rilevante. Per l’individuazione delle industrie che possono presentare rischi, si è proceduto ad esaminare i dati presenti negli archivi del Comune relativi alla notifica degli insediamenti produttivi. Dall’esame dei dati si è rilevato che nel Comune insistono numerose aziende e attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco in applicazione del Decreto del Ministero dell’Interno 16.02.1982, di cui alcune di notevole entità. Molte di esse osservano già le norme sulla prevenzione incendi e agli atti del Comune vi è la certificazione di prevenzione incendi rilasciata dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Bari; mentre per altre si rende necessario acquisire la certificazione agli atti del Comune e quindi verificare l’osservanza delle norme sulla prevenzione incendi. Dall’esame delle aziende si è rilevato, inoltre, la presenza di un deposito di gas combustibili disciolti e liquefatti, soggetti al Decreto Legislativo 17.08.1999 n.334 ( attuazione della direttiva 96/82/CE SEVESO II) e Decreto Legislativo nr. 238 del 21.9.2005 ( attuazione della direttiva 2003/105/CE SEVESO III ). E’, pertanto, indispensabile elaborare un piano di emergenza esterna e acquisire il piano di emergenza interna della ditta. Sulla base dei dati contenuti nella scheda informativa sui rischi di incidente rilevante per i cittadini ed i lavoratori redatta dall’azienda ai sensi dell’art.6 e allegato V del D. Lgs 17.08.1999 n. 334 e successive modifiche ed integrazioni ,si sono individuati e analizzati i rischi specifici dello stabilimento deposito e di conseguenza si sono ipotizzate le misure di prevenzione e sicurezza da adottare in caso di incidente. Descrizione dello stabilimento deposito e dell’attività svolta Lo stabilimento, denominato “ BADIGAS S.r.l. con sede in Via San Magno nr.5 –S.P. 19, ubicazione sulla carta I.G.M. in scala 1:25000 Latitudine 41° 6’ N – Longitudine 3° 57’ E (dal meridiano Roma Monte Mario), costruito nell’anno 1959, occupa complessivamente 11 COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 67 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI (undici) dipendenti, di cui 3 ( tre) per il settore amministrativo e 8 ( otto) per il settore operativo, ed insiste su una superficie di circa mq. 16.000 delimitata su tutti i lati da una recinzione in cemento armato dell’altezza di mt.2,50 nella quale sono presenti quattro varchi protetti da cancellate, di cui tre carrabili della larghezza di mt.5,60 ed uno pedonale della larghezza di mt.1,00.L’opificio risulta vere una pendenza di poco superiore all’1% acclive verso Est. Il fabbricato adibito ad uffici divide l’intera area aziendale in due parti rispettivamente destinate al GPL e un tempo al kerosene. L’attività in corso consiste esclusivamente nel deposito, imbottigliamento e commercializzazione del GPL mediante processi di sola movimentazione per mezzo di pompe e compressori ubicati in apposita sala, senza alcuna trasformazione del prodotto. Il regime anemologico della zona è caratterizzato prevalentemente da venti moderati ( 7* 35Kmh =5m/s) provenienti dai quadranti meridionali . Le precipitazioni ammontano a circa 600 mm di pioggia annui, con 60-70 giorni piovosi essenzialmente concentrati nella stagione autunnale. La temperatura media è di circa 16°C con minimi invernali di circa 8°C e massimi estivi di quasi 25°C. L'umidità relativa media annua è del 68%. Nel complesso le condizioni meteorologiche sono favorevoli alla dispersione delle emissioni gassose. La zona in esame risulta classificata tra quelle a bassa sismicità, con grado di sismicità III categoria (ex S6). Per quanto concerne gli eventi ceraunici, le Norme CEI81-1 forniscono, per la zona in esame, il valore di 2,5 fulminazioni per anno e per kmq. Il reparto GPL è costituito da: - n. 03 serbatoi cilindrici orizzontali da mc 100 (costruzione 2002) cadauno, coibentati e tumulati; - n. 01 serbatoio cilindrico orizzontale da mc. 50 (costruzione 2002) coibentato e tumulato; - n. 01 deposito bombole piene da kg 10, 15,25 per una capacità complessiva di mc 10; - n. 01 punto di travaso autobotti per scarico GPL e carico piccole autobotti di distribuzione ad uso domestico; - n. 01 pianale operativo per imbottigliamento delle bombole; - n. 01 locale pompe, compressori, vaporizzatori e riduttori di pressione; COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 68 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI - n. 01 locale compressori aria con compressore di funzionamento e compressore di emergenza che alimentano le valvole pneumatiche; - n. 01 area stazionamento piccole autocisterne; - n. 01 area stazionamento grandi autobotti con rimorchio; - n. 01 magazzino per attività di manutenzione delle bombole e rampa di collaudo - n. 01 stazione di pompaggio acqua antincendio costituita da due motopompe sottobattente della portata di 210 mc/h con prevalenza di m 75 cadauna (ad avviamento sia automatico che manuale) e da una elettropompa Jokey che mantiene la rete idrica antincendio sempre in pressione; - n. 01 impianto per immissione acqua all’interno dei serbatoi GPL; - n. 02 serbatoi per riserva idrica antincendio da me 500 cadauno con reintegro dall'acquedotto comunale; - n. 01 stazione di azionamento delle valvole di comando dell'impianto antincendio protetta da muro di schermo; - rete idrica antincendio, alimentata direttamente dai serbatoi tramite due motopompe, costituita da n. 09 idranti UNI 70 soprasuolo completi di cassette a muro in acciaio contenenti manichetta flessibile, lancia multigetto e chiave per apertura idrante; - N. 1 monitore da 500 lt/min installato a protezione della zona adibita a sosta cisterne vuote; - Impianto fisso di irrorazione ad acqua nebulizzata per punto di travaso, sala pompe e compressori GPL, sala imbottigliamento; - N. 01 bocca premente VVF UNI 70; - N. 01 bocca aspirante VVF UNI 70; - Impianto di protezione catodica del tipo a corrente impressa per il parco serbatoi GPL; - Gruppo elettrogeno per alimentazione elettrica di emergenza; - Sala controllo ove sono ubicati i quadri elettrici e il quadro sinottico per la segnalazione e gestione dei dispositivi di sicurezza. Il GPL giunge allo Stabilimento in autobotti da cui viene immesso nei serbatoi fìssi tramite pensilina di travaso; il parco serbatoi è costituito da quattro serbatoi cilindrici orizzontali coibentati e tumulati (n. 3 da mc 100 e n. 1 da mc 50 tutti di costruzione 2002). Le tubazioni per la movimentazione del GPL sono ubicate prevalentemente fuori terra. Solo in prossimità del punto di travaso sono state interrate per non creare intralcio alla circolazione in cunicoli in cemento armato ricoperti di sabbia e protetti da beole carrabili in acciaio ispezionabili. COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 69 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI Tutto il fascio tubiero inerente la movimentazione del GPL è stato integralmente ricostruito con tubazioni in acciaio al carbonio progettate per pressioni non inferiori a 40 bar; l’unione fra le tubazioni avviene esclusivamente mediante saldature limitando le connessioni frangiate ai soli punti di collegamento con le apparecchiature. Il SGS aziendale prevede specifiche procedure per il controllo periodiche delle saldature. Nei tratti fuori terra le tubazioni poggiano su idonei supporti che ne permettono i movimenti dovuti alle normali dilatazioni termiche e sono protette da eventuali urti accidentali con mezzi in manovra. Tutti i tratti intercettabili delle tubazioni sono dotati di valvole di sicurezza automatiche a difesa delle sovrapressioni. Il carico dei serbatoi, ovvero il travaso da autocisterna a serbatoio e viceversa, avviene mediante la tecnica nota come "travaso con compressore" che crea una depressione nel serbatoio ricevente ed una sovrapressione in quello cedente in modo tale che il trasferimento della fase liquida avvenga solo per differenza di pressione tra i due serbatoi comunicanti. Dai serbatoi fissi il GPL viene prelevato per essere distribuito, attraverso la stessa pensilina di carico, a piccole autocisterne attrezzate per il riempimento dei serbatoietti di capacità non superiore a mc 5 installati presso l'utenza oppure per essere imbottigliato, attraverso quattro bilance ubicate in separato locale, in recipienti portatili da kg 10, 20 e 25, temporaneamente stoccati presso un attiguo locale in attesa della commercializzazione. Tutte le operazioni di carico e scarico sono effettuate a ciclo chiuso, senza dispersioni in atmosfera. Il GPL esce così dallo Stabilimento imbottigliato in bombole oppure sfuso, contenuto in piccole autocisterne. Il codice attribuito all'attività, secondo la classificazione di cui all'allegato IV dell'Ordinanza del Ministero della Sanità del 21.02.85 è: 5.02 - Produzione e distribuzione di gas. La capacità produttiva dell'impianto di imbottigliamento ammonta ad un massimo di 200 bidoni/ora, cui corrisponde una movimentazione di circa 2500 kg/h di GPL; viene inoltre movimentata una quantità media di 1500 kg/settimana di GPL sfuso destinato al riempimento dei serbatoietti presso l'utenza. COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 70 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI L'area che un tempo era destinata al deposito di Kerosene presenta strutture ridottesi solamente alla ribalta per il riempimento dei canestri; i quattro serbatoi interrati della capacità complessiva di mc 120 sono stati disattivati e gli spazi scoperti sono stati destinati ad attività di servizio del deposito di GPL, avendovi realizzato la stazione di pompaggio acqua antincendio con riserva idrica nei due serbatoi fuori terra, come sopra già descritto, al fine di migliorare il complessivo sistema idrico antincendio, già realizzato in modo tale che l'intera superfìcie da proteggere risulti uniformemente irrorata dall'acqua. Periodicamente lo Stabilimento è soggetto a controlli degli impianti elettrici, di messa a terra, di protezione contro le scariche atmosferiche, specie con riguardo alle installazioni elettriche in luoghi pericolosi; periodicamente si eseguono inoltre prove di esercizio relative ai serbatoi, prove idrauliche sulle tubazioni flessibili destinate al travaso del GPL, nonché attività di informazione, formazione e addestramento, mediante seminari teorici e prove pratiche di addestramento per la repressione degli incendi e per la gestione dell'emergenza, con particolare riguardo ai comportamenti da mettere in atto in caso di presenza di fiamme o di fuoriuscita di GPL, sia in fase liquida che in fase gassosa. L'attività di informazione, formazione e addestramento, documentata da specifici attestati, è inoltre mirata all'analisi ragionata delle misure di sicurezza e delle procedure riportate nel Regolamento di Sicurezza, nel Manuale Operativo, nel Piano di Emergenza Interno e nel Piano di Emergenza Esterno. Tutti i dipendenti sono in possesso di attestato di idoneità tecnica per addetti antincendio in attività a rischio di incidente elevato, rilasciato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Bari. Per tutte le attività di formazione e addestramento si fa riferimento ai corsi organizzati dalle associazioni di categoria: Comitato Tecnico Professionale GPL, Assogasliquidi. L'Attività attualmente in corso è l'unica prevista anche per il futuro in quanto l'Azienda non ha interesse ad incrementare la natura e i quantitativi del GPL, né intende riattivare il deposito di Kerosene ormai dismesso. COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 71 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI Informazioni sulle sostanze pericolose utilizzate e stoccate Sostanze e preparati soggetti al D.P.R. n. 175/88: Numero Nome comune Classificazione CAS o generico (*) pericolo (**) di Principali Max caratteristiche di pericolosità presente (**) 106-97-8 BUTANO F + R (t) (***) 12 (Gas mc (ESTREMAMENTE liquefatto INFIAMMABILE) quantitativo 360 (t. 183.60) estremamente infiammabile) 74-98-6 PROPANO F + R 12 (Gas mc (ESTREMAMENTE liquefatto INFIAMMABILE) 360 (t. 151.20) estremamente infiammabile) (*) la denominazione usuale è GPL ovvero gas di petrolio liquefatto (**) la classificazione di pericolo e le fasi di rischio sono tratte dal D.Lgs. n. 52/97 e D.M. Sanità 28.04.77 e success. (***) la quantità in peso del GPL corrisponde a quella massima ottenuta trasformando la capacità geometrica dei serbatoi da volume a massa con i coefficienti di conversione previsti dalla tabella n. 01 del D.M. Interno 13.10.94 nonché dal cap. 1 p.to 1.3 del D.M. Ambiente 15.05.96, per serbatoi fuori terra e recipienti mobili; detti coefficienti sono per Propano e Butano rispettivamente 420 e 510 kg/mc. COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 72 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI Descrizione delle modalita’ attuative per gli interventi Allarme Allorché il responsabile del deposito si rende conto della gravità dell’evento, che ritiene di non poter fronteggiare con i propri mezzi, deve azionare il dispositivo di allarme con sirena bitonale e darne immediatamente notizia al Prefetto e all’Ufficio Comunale di Protezione Civile presso il Comando do Polizia Municipale che, a sua volta, potrà disporre l’allarme a mezzo bando della popolazione, con l’indicazione dei comportamenti che la stessa deve mettere in atto. Modalita’ d’intervento In merito alle modalità di intervento, è in itinere l’approvazione da parte del Comitato costituitosi presso la Prefettura di Bari –Ufficio Territoriale del Governo - Piano di Emergenza Esterna, che costituirà parte integrante del presente Piano Comunale di Protezione Civile , il quale P.E.E. prevede essenzialmente le seguenti fasi: ¾ la prima informazione di eventuale incidente deve essere data dal responsabile dello stabilimento o suo sostituto alla Prefettura di Bari ed in concomitanza al Comando di Polizia Municipale di Corato, essendo organo autorizzato dal Sindaco quale Autorità Comunale di Protezione Civile, al Comando dei Vigili del Fuoco di Barletta e di Bari che, applicando le procedure di Protezione Civile, provvederanno ad attuare il Piano di Emergenza Esterno ; ¾ la Società Badigas S.r.l. procederà nell’immediatezza dell’emergenza ad attivare il sistema di allarme ed all’attuazione del piano interno di protezione civile, attivando i sistemi idrici-antincendio; ¾ la popolazione presente nel raggio di 350 mt. non deve lasciarsi prendere dal panico, seguendo le istruzioni contenuto nell’opuscolo informativo distribuito dall’Amministrazione Comunale , in sintesi ordinatamente deve cercare rifugio in luoghi chiusi e riparati, portando i primi soccorsi ed eventuali feriti; COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 73 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI ¾ il trasporto di questi ultimi, in Ospedali, potrà avvenire a cura dei colleghi dei lavoratori infortunati che si dirigeranno verso Bari o Corato in modo tale da non incrociare il luogo dell’incidente; ¾ successivamente per l’eventuale evacuazione si atterranno alle istruzioni impartite dalla Polizia Municipale tramite apparato sonoro montato su automezzo, con messaggio codificato. ¾ l’ufficio di Protezione Civile allerta gli organi centrali di P.C., la Prefettura, l’Ufficio Regionale di P.C., fornendo tutti i dati necessari al raggiungimento della zona che deve essere evacuata; ¾ saranno interessati i Corpi di Polizia Municipale dei Comuni confinanti (Ruvo di Puglia e Andria) per il blocco delle strade Via San Magno, Via Castel del Monte all’altezza del tratturo Barletta-Grumo, Complanare Ovest in entrambe le direzioni (incrocio Via Santa Lucia), e relativa deviazione del traffico; ¾ la Polizia Municipale di Corato, in collaborazione con le Unità dei volontari, provvederà ad indirizzare i mezzi di soccorso sul luogo dell’evento, liberando incroci e strade e deviando il traffico su itinerari alternativi impedendo nel modo più assoluto l’accesso sul luogo dell’incidente a persone estranee al soccorso; ¾ l’Ufficio Comunale di Protezione Civile provvederà inoltre alla convocazione della Funzione 5 – Servizi essenziali, delle squadre di emergenza ENEL, TELECOM, ITALGAS, A.Q.P., della Funzione 2 – Sanità per l’allertamento degli Ospedali (Policlinico di Bari, San Paolo di Bari, di Corato, di Andria, di Ruvo di Puglia e di Trani) per l’eventuale ricovero dei feriti. I Vigili Urbani di Corato, inoltre, bloccheranno il traffico proveniente da Corato in corrispondenza dell’accesso al cavalcavia di via Castel del Monte angolo via Massarenti; incrocio via Santa Lucia in corrispondenza dell’innesto della Complanare ovest con S.P. 231 ex SS 98 (Oleificio Riforma Fondiaria) e dell’accesso del Cavalcavia di Torre Paone (complanare est) in prossimità del Casale Azzariti-Fumarola; blocco Complanare innesto via COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 74 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI Castel del Monte presso “ TRONY”; blocco delle provinciali Castel del Monte – Corato e San Magno – Corato, all’altezza del Tratturo Grumo –Barletta, ulteriore blocco delle suddette strade provinciali all’altezza dell’incrocio strada esterna delle Tuberose. I Vigili Urbani di Ruvo di Puglia e Andria coopereranno al blocco della circolazione. Sull’allegata piantina planimetrica sono riportati i punti blocco. Procedure attuative per la mitigazione dei rischi ed il superamento dell’emergenza Comportamento da seguire Gli effetti incidentali sono, in generale, limitati all’interno del perimetro dello stabilimento ed il personale è adeguatamente formato sui comportamenti da tenere. In caso di incidente o esplosione le norme di comportamento di carattere generale suggerite fatte salve eventuali disposizioni e/o istruzioni puntuali emanate dall’Autorità competente, sono le seguenti: ¾ in caso di allarme, agire subito e in modo disciplinato ¾ portarsi al chiuso ¾ chiudere porte e finestre, fermate gli impianti di ventilazione, condizionamento e riscaldamento ¾ rimanere in ascolto alla radio o alla televisione locale, prestare attenzione ad eventuali messaggi per altoparlante e seguire le istruzioni fornite; ¾ non fumare e non usare fiamme libere, non provocare scintille, spegnere i fornelli ed ogni altra fonte di innesco; ¾ non usare il telefono e lasciare libere le linee per le comunicazioni di emergenza; ¾ non recarsi a cercare i figli a scuola; ¾ al segnale di cessato allarme riaprire le porte e le finestre. Il comportamento che la popolazione dovrà tenere in generale consisterà quindi nel: ¾ non lasciare l’abitazione; ¾ fermare la ventilazione; COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 75 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI ¾ chiudere le finestre; ¾ eseguire le istruzioni impartite dalle autorità competenti anche facendo fede ai canali di comunicazione ritenuti più adeguati alla situazione. Le persone presenti nelle aziende site nelle zone d’impatto dovranno rifugiarsi al chiuso per schermarsi da radiazioni termiche, possibilmente in locali elevati e con infissi chiusi. Questo comportamento vale anche per i passeggeri dei veicoli investiti dalle fiamme che dovranno trovare rifugio in ambienti chiusi di aziende vicine o in altri veicoli lontani dall’incendio. Il rifugio dovrà essere attuato sino all’arrivo dei soccorsi o alla dichiarazione di cessato allarme. Non dovendosi procedere ad evacuazione di abitazioni, non si ravvisa la necessità di individuazione di punti di raccolta di persone. Le unità presenti all’interno delle zone di primo e secondo impatto (mt.150/ 350), se sarà necessaria l’evacuazione, dovranno raggiungere le proprie abitazioni con mezzi propri o di soccorso messi a disposizione dall’Ufficio di Protezione Civile (bus, taxi, ecc.). In seguito alla segnalazione di cessato allarme, considerato che tale segnalazione non comunica il totale ritorno alla normalità, bensì la fine del rischio specifico connesso allo scenario iniziale (radiazione termica, sovrapressione, ecc.) la popolazione deve comunque porre in essere tutta una serie di precauzioni atte a proteggerla da eventuali pericoli conseguenti l’evento incidentale verificatosi (crollo di strutture, persistenza di sacche di sostanze infiammabili, ecc.). COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 76 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI Informazione alla popolazione Sulla scorta del presente documento ed in adempimento a quanto sancito dall’art.11, 3° comma, del D.P.R. 17/5/88 n. 175, dal D. Lgs. nr.334 del 17 agosto 1999 ( attuazione della direttiva 96/82/CE -SEVESO II ) e dal D.Lgs. nr.238 del 21 settembre 2005 ( attuazione della direttiva 2003/105/CE -SEVESO III -) ,il Sindaco del Comune di Corato ha posto in essere una capillare ed adeguata informazione alla popolazione attraverso manifesti informativi ed opuscoli . Per dare adeguata informazione alla popolazione del centro abitato anche se questo è a distanza tale da non correre pericolo immediato e diretto a causa dell’evento. Tutti gli occupanti delle infrastrutture rientranti nel raggio di mt.350 dall’Opificio “ BADIGAS S.r.l.” , sono stati informati sui rischi derivanti da eventuali comportamenti irrazionali, ed invitati a restare al sicuro nelle proprie abitazioni o luoghi di lavoro per non intralciare le attività di soccorso. L’informazione si è soffermata sui seguenti punti: − in fase preventiva: • tipo di attività svolta nel deposito; • sostanze presenti; • rischi possibili; • misure di sicurezza messe in atto per prevenire incidenti; − in fase di emergenza: • interventi predisposti all’esterno dell’impianto; • norme di comportamento da seguire. Sulla base di quanto innanzi detto si è data una buona informazione con notifica dello stralcio del piano alle aziende ed ai residenti nella zona, entro il raggio di 350 mt. previsto come zona a rischio. COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 77 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI Cessato allarme Analogamente alla segnalazione di allarme, riveste notevole importanza quella attraverso la quale è comunicata alla popolazione la fine dell’emergenza. E’ però da tenere ben presente che tale segnalazione non comunica il totale ritorno alla normalità, bensì la fine del rischio specifico connesso allo scenario incidentale (radiazione termica, sovrappressione). Si evidenzia quindi la necessità che la popolazione, a valle del cessato allarme, dovrà porre in essere tutta una serie di precauzioni atte a proteggerla da eventuali pericoli conseguenti all’evento incidentale verificatosi (crollo di strutture, preesistenza di sacche di sostanze infiammabili, ecc.). Fatto salvo quanto sopra accennato, si ritiene comunque necessario evidenziare come la decisione di dar luogo ad una segnalazione di cessato allarme, dovrà essere presa dopo un attento esame della situazione che escluda il persistere di effetti direttamente legati allo scenario incidentale. Descrizione delle modalita’ di gestione degli eventi Misure protettive Le misure protettive ed operative saranno commisurate all’entità del sinistro con riferimento alle due zone d’impatto così individuate: A). Zona di primo impatto: Area circolare compresa nei 150 metri circa dall’epicentro dell’incidente. In quest’area sono compresi gli insediamenti di attività artigianale e quelli industriali elencati nella scheda allegata con la relativa presenza antropica che ammonta a 84 unità. A queste unità occorre aggiungere le persone trasportate su veicoli circolanti lungo le strade Via Castel del Monte e Via San Magno, che si possono ragionevolmente quantificare in 150, numero derivante dal seguente calcolo (500 m.: 10 mt x 3 persone mediamente COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 78 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI trasportate su un auto). Per cui il numero complessivo delle persone coinvolte nell’incidente, nell’ipotesi più pessimistica, può ammontare a 234 unità. B). Zona di secondo impatto: Area circolare compresa nei 350 metri dall’epicentro dell’incidente. La zona compresa in quest’area, oltre agli insediamenti artigianali ed alle vie di comunicazione elencate nella zona di primo impatto, é prevalentemente agricola. Pertanto la presenza antropica in questa seconda zona e pressoché quella precedente aumentata del 100% per quella presente sui veicoli e di 20 unità dedite ad attività agricole per un totale complessivo di 320 unità. In caso d’incidente grave con conseguenze esterne allo stabilimento, sentito il parere tecnico del Corpo dei Vigili del Fuoco, si potranno disporre le seguenti misure di intervento nelle due zone di impatto: − Allertamento Aeronautica Militare per eventuale impiego elisoccorso; − Interruzione del circuito elettrico sulle condotte ad alta tensione; − Interruzione dell’alimentazione di gas sulla condotta principale. − Interdizione dello spazio aereo sovrastante. − Evacuazione del personale operante nelle imprese artigiane e/o piccolo-industriale; − Soccorso ai feriti con ambulanze degli Ospedali e delle Associazioni di volontariato; − Individuazione di eventuali cadaveri, piantonamento delle salme in attesa del medico legale e dell’autorizzazione alla rimozione del Magistrato; − Ripristino della viabilità e di eventuali opere pubbliche; − Risanamento, bonifica dell’area interessata e riattivazione dei servizi. COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 79 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI Ricettivita’ ospedaliera Occorre precisare che per la cura dei grandi ustionati sono attrezzati e specializzati gli Ospedali Policlinico di Bari (che dispone di n. 19 posti letto in chirurgia plastica e 8 posti letto nel reparto grandi ustionati) e l’Ospedale di Terlizzi (che dispone di n. 10 posti letto in chirurgia plastica). Il personale medico inviato dalla ASL BA/1 per l’emergenza valuterà il grado di ustioni dei feriti dirigendo quelli affetti da grandi ustioni versi gli Ospedali di Terlizzi e Policlinico. Feriti meno gravi potranno essere trasportati verso altri Ospedali ove, effettuate le prime cure, sarà valutata la situazione clinica con relativa terapia e/o ricovero. Ospedale di Corato: Posti letto complessivi n . 138 Ambulanze attrezzate e dotate di personale medico e paramedico n. 1 Ospedale di Andria: Posti letto complessivi n. 247 Ambulanze attrezzate e dotate di personale medico e paramedico n. 2 Ospedale di Trani: Posti letto complessivi n. 130 Ambulanze n. 4 di cui attrezzate e dotate di personale medico e paramedico n. 2; Ospedale di Ruvo di Puglia Posti letto complessivi n. 47. Collegamenti I collegamenti tra Prefettura, Ufficio Comunale di Protezione Civile, Azienda e zona di intervento saranno assicurati a mezzo telefono e con gli impianti radio installate sulle autovetture delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del Fuoco e degli altri Enti interessati. COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 80 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI ELEMENTI TERRITORIALI E AMBIENTALI VULNERABILI Il territorio circostante è collinare ed è caratterizzato dalla presenza di infrastrutture di trasporto ed anche da aree ad uso agricolo. L’urbanizzazione è di basso grado e bassa è la densità di insediamenti artigianali ed industriali. Lo stabilimento confina ad ovest con la strada S. Magno; a nord con un villino attualmente disabitato; ad est con un altro villino di proprietà del Sig. Mangione Francesco, ivi residente, con un’area artigianale asservita ad un fabbricato adibito ad autocarrozzeria e con un’ulteriore particella di terreno dove è in fase di costruzione un capannone industriale; a sud, infine, con la Strada di P.R.G. denominata Via dell’Industria. In particolare, tra i suddetti fabbricati, si evidenzia la presenza dei silos di proprietà della ditta “CASILLO” S.p.A.: - n. 10 silos della capacita’ di 40.000 quintali ciascuno ; - n. 3 silos della capacita’ di 80.000 quintali ciascuno; tutti i silos contengono grano duro (materia prima) e sono sempre pieni. i mezzi di trasporto scaricano la materia prima all’interno di fosse di ricezione in c.a. mediante un nastro trasportatore posto sulla sommita’ dei silos la materia prima arriva ai molini di frantumazione che sono esterni alla prima e seconda zona di danno e ai limiti della terza zona. Tutti i silos sono realizzati con virole ondulate in acciaio fe 430, cucite con bulloni in acciaio classe m8 e coperti con lamiere grecate rinforzate mediante montanti esterni sempre in acciaio. le strutture di fondazione dei silos sono in c.a. con classe di resistenza rck 300. silos da 40.000 quintali: - diametro esterno: 18,90 mt; - altezza cilindro: 19,50 mt; - altezza complessiva (compresa copertura conica): 23,15 mt silos da 80.000 quintali: - diametro esterno: 22,24 mt; - altezza cilindro: 23,38 mt; - altezza complessiva (compresa copertura conica): 30,67 mt COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 81 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI Tipologia degli eventi incidentali In seguito ai lavori di adeguamento, effettuati nel 2003, si è proceduto alla revisione del metodo ad indici, secondo quanto previsto dall’appendice II al decreto Ministero Ambiente 15 maggio 1996. I risultati ottenuti evidenziano l’appartenenza del deposito alla classe I in quanto tutte le unità logiche, in funzione dell’indice di rischio compensato, risultano essere di categoria A (Elevati standards tecnologici). Visto il notevole miglioramento in termini di standards tecnologici e di sicurezza, conseguente ai lavori di adeguamento effettuati, è stata nuovamente redatta l'analisi degli eventi incidentali e dei relativi scenari (quella precedente era stata realizzata nel 1990). Essa è stata redatta nell’agosto del 2001 dalla società TOP s.r.l. di Genova, società leader nel campo delle tecnologie per la protezione dell’uomo e dell’ambiente circostante. Gli eventi incidentali possibili, dal punto di vista fenomenologico, sono tutti riconducibili ad una perdita di contenimento del GPL, da parte di taluna delle sopra elencate unità, ed al rilascio nell'ambiente circostante di liquido o vapore di sostanza, con la conseguenza dell'evolversi dell'evento incidentale in incendio o in esplosione. Gli elementi dello stabilimento che potrebbero causare un incidente rilevante, o aggravarne le conseguenze, sono le sostanze e i preparati presenti: Propano - Butano (GPL gas di petrolio liquefatto in pressione). Le aree critiche dell'attività individuate sono le seguenti: - parco serbatoi fìssi - punto di travaso - sala imbottigliamento - sala pompe e compressori - linee tubazioni - deposito recipienti mobili pieni - deposito recipienti mobili vuoti non bonificati - area stazionamento cisterne vuote COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 82 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI Gli incidenti possibili in relazione alla nuova situazione impiantistica sono: Incidente Rottura o distacco di un braccio di carico fase liquida o fase vapore durante le operazioni di carico-scarico al punto di travaso Fessurazione o distacco parziale di un braccio di carico fase liquida o fase vapore durante le operazioni di carico-scarico al punto di travaso Rottura di una pompa di movimentazione Rottura di un compressore Rottura tubazione minore fase liquida (tubo di spurgo o presa campioni) connessa ad una linea principale o blocco delle relative valvole Rottura di tubazione principale (fase liquida o vapore) connessa ad un serbatoio di stoccaggio in prossimità del serbatoio stesso Rottura e fessurazione di una linea dell’impianto (fase liquida o fase vapore) Rottura e fessurazione serbatoio in fase liquida Rottura e fessurazione serbatoio in fase vapore Rottura all’imbottigliamento Apertura valvola di sicurezza di un serbatoio Perdite minori per piccole rotture, difetti di tenuta, errori operativi Sostanza coinvolta GPL (Propano - Butano) GPL (Propano - Butano) GPL (Propano - Butano) GPL (Propano - Butano) GPL (Propano - Butano) GPL (Propano - Butano) GPL (Propano - Butano) GPL (Propano - Butano) GPL (Propano - Butano) GPL (Propano - Butano) GPL (Propano - Butano) GPL (Propano - Butano) COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 83 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI La seguente tabella riassume le distanze di danno relative alle sequenze incidentali più gravose fra quelle individuate e secondo i valori di soglia di cui al punto 6.2.1 dell’allegato al Decreto Ministero Lavori Pubblici 9 maggio 2001: Sequenza Frequenza Accadimento/anno Descrizione R2 1.7 x 10-6 Rottura o distacco braccio di carico fase liquida punto di travaso R9 2 x 10-6 Rottura pompa di movimentazione R 13 2 x 10-5 Rottura linea fase liquida R 16 2 x 10-6 Rottura linea fase liquida R 20 1 x 10-6 Fessurazione serbatoio In fase liquida SOGLIE/DISTANZE IN METRI Evento Elevata Inizio Lesioni Lesioni Danni a incidentale letalità letalità irreversibili lievi strutture Jet-fire 28 31 34 39 28 Flash-fire 99 150 - - - Pool-fire 26 40 50 68 26 Jet-fire 34 38 42 48 34 Flash-fire 109 121 Pool-fire - - - - - Jet-fire - - - - - Flash-fire 14 20 - - - Pool-fire - - - - - Jet-fire 20 22 24 28 20 Flash-fire 65 95 Pool-fire - - - - - Jet-fire 10 11 12 13 10 Flash-fire 33 47 Pool-fire - - - - - Dai risultati riportati nella tabella precedente è stato possibile elaborare l’inviluppo delle aree di danno che possono così riassumersi: - massima distanza dai punti di rilascio (punto di travaso) a cui si possono avere effetti di elevata letalità: R2 = 111 m; - massima distanza dai punti di rilascio (sala pompe e compressori) a cui si possono avere effetti di elevata letalità: R1 = 114 m (prima area di danno) - massima distanza dai punti di rilascio (punto di travaso) a cui si possono avere effetti di inizio letalità: R3 = 162 m (seconda area di danno) Livelli di protezione – valori di riferimento per la valutazione degli effetti COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 84 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI Classe probabilità di CATEGORIA DI EFFETTI degli Elevata Inizio Lesioni Lesioni eventi letalità letalità irreversibili reversibili 10 –4 - 10 –6 EF DEF CDEF BCDEF Descrizione dello scenario incidentale con riferimento agli elementi sensibili all’interno di ciascuna zona. In condizione di anomalia di funzionamento, o nel caso di incidente, l'unica sostanza emessa può essere solo il GPL presente in Stabilimento, la cui eventuale combustione dà luogo ad anidride carbonica e vapore d'acqua. Alcuni fenomeni, quali il JET FIRE o il FIREBALL, possono dar luogo a fenomeni di combustione incompleta con formazione di CO ed eventuali residui carboniosi; inoltre, per le alte temperature raggiunte, possono prodursi ossidi di azoto ma, tuttavia, con effetti secondari di ben più gravi fenomeni. Gli effetti della combustione sono, principalmente, l'onda d'urto conseguente all'eventuale esplosione della miscela e l'irraggiamento. Richiamando quanto esposto nella Sezione 5 della Scheda Informativa (allegato V del D. Lgs. 334/99 come modificato dal D. Lgs. 238/05), posto che l'incidente da considerare, ai fini dell'adozione di misure di prevenzione riguardanti la popolazione all'esterno dello Stabilimento, è l'incendio di dimensioni rilevanti, si rimarca che, per il tipo di sostanze coinvolte, non è assolutamente possibile l'emissione di sostanze tossiche o nocive, ma piuttosto l'irraggiamento (e/o la sovrapressione). Si rimarca che le caratteristiche tecnologiche del Deposito sono tali da indurre a ritenere che non siano ipotizzabili cedimenti od esplosioni, né dei serbatoi, né delle autobotti con relative onde d'urto, nè proiezioni di frammenti, e che nessun danno ambientale per inquinamento o per intossicazione è inoltre prevedibile data la natura delle sostanze presenti. COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 85 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI PROCEDURE D’INTERVENTO AL VERIFICARSI DELL’INCIDENTE Il Responsabile dello stabilimento attiva il Piano di Emergenza Interno ed informa immediatamente IL COMANDO DI POLIZIA MUNICIPALE Chiede l’intervento dei VV.FF. e delle altre Forze dell’Ordine presenti sul territorio. IL SINDACO IL COMANDO DI P.M. IL COMANDO DEI VV.FF. Diffonde l’allarme nella zona a mezzo altoparlante con messaggio già codificato riflettente i comportamenti che la popolazione deve tenere: “Non lasciare l’abitazione,chiudere porte e finestre, portarsi in locali elevati rispetto al piano stradale, fermare la ventilazione”. Blocca il traffico nella zona dell’industria con il cancellamento previsto nel piano, in concorso con altre forze dell’Ordine presenti sul territorio. Dispone l’avvio di eventuali feriti presso l’Ospedale secondo le indicazioni del Medico Sanitario presente sul posto. Attiva le Funzioni di Supporto: 1. Funzione 2 – Sanità 2. Funzione 3 – Volontariato con l’ausilio di autoambulanze 3. Funzione 5 – Servizi essenziali 4. Allerta Ospedali della zona VIGILI DEL FUOCO COMANDO POLIZIA MUNICIPALE 1. 2. 3. Valutano la situazione Dispongono misure d’intervento Provvedono al cessato allarme Diffonde il messaggio di cessato allarme alla popolazione con precauzioni da prendere per eventuali residui di sostanze infiammabili secche. COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 86 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI RISCHIO INCENDI BOSCHIVI Una delle calamità che annualmente devasta il territorio del nostro paese è rappresentata dagli incendi boschivi. L’intero territorio nazionale in estate, difatti, è ripetutamente aggredito dagli incendi dei boschi. Nella Provincia di Bari il fenomeno degli incendi boschivi, unitamente alle condizioni pedologiche e morfologiche tipiche del territorio, costituisce il presupposto per trasformare tali eventi in fatti straordinari d’emergenza ambientale. Considerato che mobilitarsi a disastro avvenuto non produce alcun effetto ai fini della salvaguardia dell’ambiente e del territorio, è indispensabile intraprendere una nuova politica finalizzata alla prevenzione, cioè a quell’attenta ricerca d’ogni utile soluzione per la difesa boschiva del nostro paese e di conseguenza del territorio. Quadro normativo di riferimento La norma base di riferimento è la Legge Quadro in materia d’incendi boschivi n. 353 del 21/11/2000, la Legge Regionale 30/11/2000 n. 18 ed il Programma di previsione e prevenzione unitamente al Piano Regionale antincendi boschivi di cui alla Delibera Consiglio Regionale n. 320 del 16/6/1998. In conformità a quanto delineato nel Piano Regionale sopra citato, la lotta diretta allo spegnimento degli incendi boschivi è inquadrata nell’ambito della pianificazione dell’emergenza di cui alla Legge 225/1992, al Decreto Legislativo n. 112/1998, alla Legge 353/2000 ed alla Legge Regionale 18/2000 ed Ordinanza P.C.M. nr. 3606 del 28 agosto 2008. Le norme di riferimento in materia di tutela dei boschi dagli incendi, e più in generale in materia di Protezione Civile, assegnano un ruolo fondamentale alla Regione, alla Provincia ed ai Comuni. Questi Enti, difatti, sono chiamati a tutelare il proprio territorio con atti di programmazione e d’interventi mirati, sulla base della conoscenza diretta che hanno COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 87 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI dell’habitat e dei fenomeni che influiscono negativamente. Un primo passo in questa direzione è stato fatto dalla Provincia di Bari, la quale in pendenza del completamento del trasferimento delle funzioni da parte della Regione Puglia, con la definizione dei compiti di ciascun componente (Regione, Provincia, Comune, Comunità Montana, ecc.), con il conseguente impegno di risorse, ha approntato un documento d’indirizzo per la prevenzione e difesa del territorio provinciale dagli incendi boschivi, in pendenza della redazione del Piano d’Emergenza della Provincia di Bari. Il documento redatto dalla Provincia è risultato utile al fine di delineare la procedura operativa d’intervento nel territorio del nostro Comune, in quanto fornisce indicazioni per l’ottimizzazione delle operazioni di “Azioni Incendi Boschivi”, ferma restando la necessità che a breve sia emanato il Piano Provinciale in cui dovranno essere necessariamente delineate, in modo particolareggiato, l’organizzazione e le modalità di vigilanza e d’avvistamento degli incendi, il fabbisogno di uomini, mezzi e strutture da disporre sul territorio, in modo da non aversi spreco di energia umane e di risorse, ovvero il completo disinteresse da parte di tutti. Attraverso gli indirizzi e i dati contenuti nel documento d’indirizzo della Provincia si sono delineate le procedure operative d’intervento di Protezione Civile da mettere in atto nel momento in cui si dovesse verificare un incendio boschivo nel territorio del nostro Comune, nella piena considerazione che l’eliminazione del fenomeno – o quantomeno il suo contenimento – deve necessariamente utilizzare una pianificazione sovra comunale che valuti nella sua interezza il problema ed utilizzi al meglio, in modo coordinato, le risorse che ciascun Ente investe per la tutela degli incendi boschivi. Nel predetto piano, infatti , per quanto attiene il rischio specifico AIB è stato previsto ed individuato l’inquadramento vegetazionale e forestale del territorio del Comune di Corato , l'individuazione delle aree boscate, i fattori predisponenti e determinanti che potrebbero generare l’incendio di boschi , i dati storici e la loro evoluzione nel tempo , le infrastrutture per l'avvistamento degli incendi ed il loro monitoraggio , la vigilanza , i punti di COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 88 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI approvvigionamento idrico antincendio con mezzi terrestri e con mezzi aerei , le procedure di protezione civile in caso di calamità specifica ( AIB ) con l’organizzazione dei modelli di intervento e la mappatura del territorio comunale per un rapido accesso dei mezzi di soccorso alle aree percorse dal fuoco, tutte misure indispensabili per la prevenzione , pianificazione e lotta attiva del rischio incendio boschivo ( AIB ) che in sinergia tra loro e con la scrupolosa osservanza in ogni fase d’esecuzione potranno , sia in fase ordinaria che nell’emergenza, garantire la salvaguardia e l'assistenza alla popolazione. Alla luce dell’O.P.C.M. nr. 3606 del 28.08.2007 foriera della revisione del predetto Piano Comunale di Protezione Civile è stato effettuato la perimetrazione e la classificazione delle aree esposte ai rischi derivanti dal manifestarsi di possibili incendi di interfaccia , nonché l’organizzazione dei un modelli d’intervento per una efficace gestione dell’emergenza . Sono stati altresì individuate le infrastrutture antropizzate ricadenti nel perimetro urbano che potrebbero risultare “ esposti ” sensibili per il rischio A.I.B. , ovvero tutti gli esposti la cui interconnessione tra strutture antropiche ed aree naturali è molto stretta, tanto che il sistema urbano e quello rurale si incontrano ed interagiscono . In allegato al presente Piano Comunale di Protezione Civile sono riportate in forma cartacea tutti i siti rilevati con le indicazioni di massima sulle infrastrutture, sul loro utilizzo , dei beni trattati e delle persone occupanti le stesse . Inquadramento vegetazionale e forestale del territorio del Comune La superficie forestale della Regione Puglia, per la sua estensione ridotta, si colloca all’ultimo posto tra le Regioni italiane. L’indice di boscamento è tra i più bassi a livello nazionale, circa il 7%, che si riduce al 5,7% se si considerano i boschi propriamente detti. In questo dato già disarmante si delinea, con un più basso coefficiente, la superficie boscata del Comune di Corato (vedi fig. 4)1 di Ha. 741, pari al 4,42% di Ha. 16.773 che rappresentano l’intero territorio del Comune. 1 Carta dell’Alta Murgia rappresentante la tipologia di vegetazione COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 89 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI La superficie boscata del Comune di Corato è rappresentata, appunto, dagli Ha 741 che ricadono nell’Alta Murgia. Dei circa 90.000 ettari dell’area dell’Alta Murgia – di cui fanno parte i territori dei Comuni di Altamura, Andria, Bitetto, Cassano Murge, Corato, Gravina di Puglia, Grumo Appula, Minervino Murge, Poggiorsini, Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle, Spinazzola e Toritto – circa 60.000 sono costituiti da pascoli rocciosi, pascoli cespugliati, pascoli arborati e garighe, 11.000 da residui di bosco ceduo e interventi di riforestazione a conifere, 19.000 risultano coltivati soprattutto a grano duro, cereali minori e colture arboree. Negli anni più recenti la causa di degrado naturalistico più diffusa è stata la pratica dello spietramento cui una miope politica di sovvenzioni pubbliche ha consentito di estendersi oltre i limiti del ragionevole, anche in quelle aree dove non avrebbe alcuna utilità, grazie all’assenza di una qualsiasi zonizzazione che ne localizzi e limiti, in base alla conformazione geomorfologia e alla profondità dei terreni, gli interventi. La trasformazione dei pascoli naturali in colture (per lo più cerealicole) attraverso la frantumazione delle rocce calcaree produce, infatti, terreni poveri, soggetti ad un veloce processo di desertificazione a causa dell’azione erosiva dei venti e di dilavamento a causa delle acque piovane, azioni non più contrastate dagli apparati radicali della preesistente vegetazione spontanea. Le aree boscate presenti nel territorio del Comune di Corato sono: 1. Contrada Sansanelli – il bosco si estende per Ha. 137.51.00, è composto principalmente da conifere, dista circa 10 Km. dall’abitato; confinante con canale EAAP a valle, Masseria Sansanelli a Ovest, Masseria Cecibizzo a Est e Iazzo Tarantini a Sud. 2. Contrada Stracciacappiello (Masseria di Cimadomo Carmine) – il bosco si estende per Ha.91.28.26, composto per Ha. 48.06.00 di conifere e Ha. 43.22.26 di roverelle, dista circa 13 Km. dall’abitato ed è letteralmente attraversato dalla Strada Provinciale n. 19 Corato- COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 90 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI San Magno-Poggiorsini. 3. Contrada Stracciacappiello – il bosco, composto essenzialmente da roverelle, si estende per Ha. 61.71.00 ed è ubicato a destra salendo dalla Strada Provinciale n. 19 Corato-San Magno, confinante con canale EAAP e Masseria La Grotta. 4. Contrada Boschigni – il bosco si estende per Ha. 07.37.46, è composto essenzialmente da quercia e trovasi sul lato sinistro della vicinale Basilicata o Torre Mascoli. 5. Contrada Masserie Nuove – il bosco si estende per una superficie pari a Ha. 111.80.00, è composto essenzialmente da roverelle, trovasi lungo la II^ Mediana di San Magno e dista circa 15 Km. dall’abitato. I suddetti boschi, generalmente, risultano ubicati nelle vicinanze di masserie ed il loro sottobosco solitamente è composto da steppa. Le caratteristiche vegetazionali dei boschi di cui trattasi sono le seguenti: il bosco ad alto fusto di conifere è costituito per la maggior parte da pino marittimo (Pinus Pinaster) che non raggiunge grandi altezze, sotto il quale si sviluppa la tipica vegetazione mediterranea sempreverde. E’ composta da essenze ricche di resina con foglie molto dure (sclerofille) adatte a contenere la perdita di acqua in presenza di un clima e un suolo molto aridi. Per resistere alle condizioni climatiche, viene eliminato il ricambio autunnale delle foglie e le piante sono, perciò, dette sempreverdi. il bosco deciduo misto, in particolare è presente laddove le condizioni del suolo e la piovosità consentono al bosco misto di latifoglie di prendere gradualmente il sopravvento sulla macchia sempreverde. Le piante che lo compongono non sono particolarmente resinose e in autunno perdono le foglie che, nella stagione vegetativa, restano relativamente ricche di acqua. Il bosco deciduo misto è normalmente sfruttato dall’uomo che interviene con il taglio colturale ad intervalli regolari di tempo. E’, perciò, comunemente chiamato anche bosco ceduo (dal latino: Coedere=Taglio). In alcune zone COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 91 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI forestali protette, ove lo sfruttamento del legname non è consentito, il bosco ceduo si evolve alla stato di macchia primaria con piante ultracentenarie ed un fitto sottobosco. il bosco ceduo degradato è il risultato di incendi e pascoli scriteriati che hanno trasformato la maggior parte dei boschi decidui in ambienti degradati, ove le presenze di arboree non riescono a superare il livello del sottobosco o si presentano in formazioni fortemente diradate con ampie radure occupate dal rovo. Nel linguaggio comune tale involuzione è definita ceduo degradato. la gariga è la forma degradata della macchia sempreverde ove scompare la specie ad alto e medio fusto e le essenze cespugliate si riducono di dimensioni. i cespugliati sono costituiti da zone prevalentemente occupate dalle essenze cespugliose tipiche del sottobosco del bosco deciduo misto, con la presenza della Ginestra comune che spesso è esclusiva. Anche il Rovo ed il Pruno formano associazioni pressoché esclusive che preparano le condizioni per una successiva ricostituzione del bosco misto. i pascoli naturali, considerati tali quelle zone in cui si sono avute pratiche millenarie di pascolo ed hanno visto sparire tutte le essenze arboree e cespugliose. Ci troviamo, pertanto, in habitat caratterizzati esclusivamente da una variegata flora erbacea in cui prevalgono le graminacee. Fattori predisponenti e determinanti In base all’andamento meteorologico e climatico, dobbiamo registrare come periodo di grave pericolosità: quello estivo, che parte dalla prima metà del mese di giugno per arrivare alla metà del mese di settembre. In tale periodo, d’intensità variabile da zona a zona, si determinano le condizioni d’aridità predisponenti il fenomeno. Generalmente la causa determinante l’incendio dei boschi è di origine atropica, eccezion fatta per i casi dovuti ad eventi accidentali e/o naturali. L’autocombustione, sovente COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 92 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI citata a sproposito, è da ritenersi una giustificazione quanto mai semplicistica ed erronea in quanto, nei nostri climi, non si verifica che in casi del tutto eccezionali. Le condizioni favorevoli per l’inizio dell’incendio nel bosco si verificano, più frequentemente, alla presenza di copertura morta disseccata con soprassuoli giovani, specialmente di essenze resinose. Le differenti condizioni meteorologiche: regime pluviometrico, dominanza dei venti unitamente alle diverse tipologie forestali, al loro governo e trattamento, influenzano la frequenza degli incendi. Per la riduzione dei rischi e dei danni degli incendi boschivi, fondamentale sembra essere l’immediatezza degli interventi, che devono mirare alla previsione degli eventi ed al ripristino delle superfici percorse dal fuoco, in tempi brevissimi. Infatti, nelle aree colpite, la funzione di protezione svolta dal soprassuolo forestale e vegetale è gravemente compromessa o ridotta anche a causa dell’impoverimento del contenuto umifero dei suoli. Dati storici sugli incendi e loro evoluzione nel tempo Analisi statistica 1974 – 2000 Punto di partenza per una precisa e puntuale indagine storica del problema degli incendi nel nostro Comune sono i dati statistici presenti nel documento d’indirizzo per la prevenzione e la difesa dagli incendi boschivi redatto dalla Provincia1. Nelle tabelle di seguito allegate sono riportati i dati relativi ad una serie di parametri ed indici, riferiti ai due periodi di tempi considerati 1974/1994 e 1995/2000, nonché ad una serie storica complessiva e riferita all’arco temporale complessivo 1974/2000. I parametri presi in considerazione per ciascun Comune del territorio provinciale sono stati: ¾ superficie territoriale (Ha); ¾ superficie boscata (Ha); ¾ indice di boscosità; ¾ numero d’incendi: 1974/1994 1995/2000 1974/2000 ¾ superficie percorsa totale (Ha) 1974/1994 1995/2000 1974/2000 ¾ superficie boscata percorsa (Ha) 1974/1994 1995/2000 1974/2000 1 Vedi: tab. 5 Mappa della vulnerabilità; tab.6 Incendi per classi di superfici percorse dal fuoco; tab.7 Mappa viabilità COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 93 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI Cause e loro distribuzione nel tempo Le cause del fenomeno incendi sono integralmente da imputare all’azione umana, sia volontaria sia involontaria. Le eccezioni sono generalmente limitate a cause sconosciute ed accidentali, alquanto improbabili e non facilmente verificabili. E’ fondamentale approfondire la natura delle cause che stanno alla base del fenomeno, in modo particolare per quel che riguarda i comportamenti umani ed i contesti socioeconomici e culturali in cui avvengono. Molto spesso risulta difficile verificare le reali motivazioni che stanno alla base del singolo gesto o dei comportamenti e, chiaramente, assai difficile individuare i colpevoli. La statistica, a livello regionale, indica che le principali motivazioni riscontrate come causa scatenante gli eventi volontari sono state principalmente le seguenti: ¾ aspiranti operai disoccupati ¾ attività pastorali ¾ intimidazioni, dispetti. E’ interessante constatare come tale tipo d’evento sia caratterizzato dalla volontà di distruggere che è riconoscibile, tra l’altro, dalla presenza di focolai multipli. La motivazione indicata con la voce “aspiranti operai” si riferisce al problema della richiesta d’assunzioni, e la presenza d’elementi comuni è una ricorrente caratterizzante di tali tipi d’eventi. Essi, infatti, si sono sempre verificati: ¾ in orari critici prima mattinata, primo pomeriggio, serata ¾ in giorni ventosi propagazioni più facili ¾ internamente al bosco in punti non accessibili ¾ senza pericolo per l’incolumità pubblica Avvistamento e monitoraggio Riveste grande importanza, ai fini del contenimento dei danni causati al patrimonio COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 94 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI boschivo, la tempestività dell’avvistamento e della segnalazione di un evento alla struttura che coordina le emergenze. Occorre pertanto continuamente verificare il tragitto dell’informazione dalla fonte all’utilizzatore, limando tempi tecnici ed eliminando tempi morti e passaggi viziosi. Per quanto riguarda la tempestività dell’intervento, è chiaro il carattere fondamentale che tale fatto assume in materia di incendi boschivi. Perché la lotta possa essere condotta in maniera efficace è necessario ribattere che si abbia il più rapidamente possibile una visione sufficientemente chiara della situazione, per cui, pur a costo di ritardare di qualche minuto l’intervento, sarà indispensabile una veloce ricognizione della zona onde acquisire gli elementi necessari all’azione successiva. La ricognizione e l’intervento risulteranno poi notevolmente facilitati se chi guida avrà una conoscenza del territorio. Donde la necessità di poter disporre di elementi locali per questa funzione non certo di secondo piano. Per l’azione di ricognizione, nell’ambito del territorio Comunale, all’interno di un’area boschiva ritenuta ad alto rischio, il bosco di Stracciacappiello, in località Cornacchiello, vi è un punto di avvistamento costituito da una torretta provvista di tecnologia a raggi infrarossi per gli avvistamenti notturni, dalla quale è possibile tenere sotto controllo quasi tutto il patrimonio boschivo comunale. La vigilanza Dai dati statistici, si rileva che negli anni la percentuale degli incendi originati da cause incerte continua ad essere alquanto elevata. Per diradare questa nebulosa, in cui si possono celare comportamenti dolosi o colposi dell’uomo, c’è la necessità di intensificare le attività di vigilanza e di controllo volte alla individuazione delle cause, delle origini e degli autori degli incendi. A tal fine, può essere determinante la perlustrazione costante da parte del Corpo Forestale dello Stato, della Polizia della Provincia, cui possono essere affiancati per un valido contributo le Associazioni venatorie e le Associazioni di volontari. COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 95 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI E’ sottinteso che l’Ente, che assume l’organizzazione del servizio Azioni Incendi Boschivi (A.I.B.), deve programmare il servizio raccordando l’intervento delle diverse componenti, onde evitare la duplicazione di presenze sulle medesime zone o sullo stesso itinerario. Punti di approvvigionamento idrico La disponibilità di acqua nella zona di operazione o a distanza utile costituisce una delle condizioni necessarie ed indispensabili per il buon successo degli interventi di spegnimento degli incendi. Un sistema di rifornimento idrico funzionale deve poter essere in grado di garantire un flusso proporzionale al fabbisogno per l’evento da contrastare ed ai mezzi antincendio impiegati nello stesso. La possibilità di individuare un elevato numero di punti di riferimento permette di ridurre gli spostamenti dei mezzi con evidenti vantaggi sul piano dell’efficienza. Rifornimento dei mezzi terrestri Per questa categoria di mezzi, condizionati dalla viabilità e dalla morfologia del suolo, è di fondamentale importanza che la distribuzione sul territorio delle fonti di approvvigionamento idrico, sia capillare e quanto più presente nelle zone soggette a rischio. Nell’ambito del territorio comunale in prossimità delle zone boscate, si sono individuati i seguenti punti per il prelievo di acqua: 1. Masseria “Cecibizzo”, posta a circa 2 Km.del tratturello Canosa-Ruvo, condotta da tre titolari più due operai dispone di cisterna e pozzo artesiano AQP, trattori e camion; 2. Masseria “Scelzi”, ubicata nelle adiacenze della S.P. n.103 Corato alla Sovereto-Castel del Monte, condotta da tre titolari, fornita di cisterna, pozzo artesiano, condotta dall’AQP, trattore cingolato e trattore con carrellone; 3. Contrada Boschigni pozzo artesiano della Comunità Montana della Murgia Occidentale; 4. Punto di prelievo dell’AQP sito in Via Castel del Monte zona OASI Nazareth, prossimità COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 96 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI santuario. Aiuta questa esigenza la varietà delle tipologie che può ritenersi idonea al rifornimento dei mezzi di terra specie se muniti anche di apparato pescante: acquedotti, cisterne, vasche mobili, invasi. Anche la varietà delle tipologie dei mezzi disponibili concorre al loro proficuo utilizzo sul fuoco, essendo possibile concatenare l’impiego di unità idonee al solo trasporto su strada di acqua con quello di unità fuoristrada, leggere o pesanti, munite di serbatoio e in grado di raggiungere e lanciare il carico d’acqua nelle zone di operazione. Rifornimento dei veicoli CANADAIR CL215 e CH47 Per il rifornimento idrico di tali mezzi, si deve fare riferimento alle indicazioni riportate nel documento d’indirizzo per la prevenzione degli incendi boschivi della Provincia di Bari che individua quale unico bacino della provincia di Bari l’invaso del “LOCONE”, che peraltro, nell’anno 2001 risultava non idoneo per carenza di acqua per il rifornimento dei CANADAIR. Il rifornimento dei detti mezzi in mare, secondo l’indirizzo Provinciale, può avvenire a condizioni che non si abbiano: • onde di metri 2 di altezza; • 25 metri di lunghezza tra cresta e cresta; • vento di fronte con velocità superiore a 92 Km/h. Procedure di protezione civile in caso di calamita’ Fermo restando che le procedure d’intervento A.I.B. sono delineate nel protocollo d’intesa, promosso dalla Provincia di Bari e sottoscritto dalla Regione Puglia, dalle Comunità Montane dal Corpo Forestale dello Stato , dai Vigili del Fuoco, che prevede il concorso che ogni componente deve dare nel servizio A.I.B, si ritiene indispensabile che il Comune al fine della salvaguardia del proprio patrimonio ambientale attivi un proprio servizio A.I.B., dotandosi di strutture operative anche minime, che in concorso con gli altri organismi deputati affronti durante il periodo giugno/settembre la problematica degli incendi boschivi sul proprio territorio. COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 97 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI Il servizio da istituirsi, nel periodo innanzi indicato, deve operare attivamente nella lotta agli incendi boschivi con l’attività di ricognizione, sorveglianza, avvistamento e spegnimento con i mezzi idonei. Per l’attuazione di alcuni di questi compiti il Comune cosi come è stato detto, potrà avvalersi dell’opera del volontariato stipulando apposite convenzioni; mentre per quanto concerne i mezzi e il personale per il primo intervento, nell’ambito del servizio a istituirsi, dovrebbe essere prevista la disponibilità di un’autobotte dotata di autopompa con getto a pressione e di una squadra di operai idoneamente equipaggiati e addestrati per gli interventi minimi di prevenzione incendi. Il servizio di cui trattasi potrà essere coordinato dal personale della Polizia Municipale, il quale sulla scorta della cartografia del Comune e della conoscenza del proprio territorio e della localizzazione della viabilità principale e di servizio, delle fonti di approvvigionamento idrico e della presenza antropica, potrà agire per i servizi minimi di prevenzione incendi e in caso di evento grave partecipare in forma sussidiaria con gli altri Organi ed Enti delegati allo spegnimento degli incendi. Le risorse umane e mezzi da impegnarsi per questo servizio dovrebbero avere la seguente consistenza minima: - autobotte con cisterna con autopompa e manichette, disponibile h 24; - tre operai idoneamente equipaggiati ed addestrati reperibili h 24; - una pattuglia di agenti di Polizia Municipale incaricata di coordinare il servizio A.I.B.; - volontari di associazioni locali incaricati dell’azione di vigilanza. COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 98 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI MODALITA’ D’ATTUAZIONE E PROCEDURE D’INTERVENTO DEL SERVIZIO COMUNALE AZIONI INCENDI BOSCHIVI (A.I.B.) RISORSE COINVOLTE COMPORTAMENTO VEDETTE-VOLONTARI Con funzioni di vigilanza Avvisare immediatamente la Polizia Municipale o le Forze dell’Ordine presenti sul territorio POLIZIA MUNICIPALE E/O FORZE DELL’ORDINE Allertare le squadre locali A.I.B. Verifica della gravità dell’evento allertando il servizio comunale A.I.B. Avvisare il C.O.P., dare comunicazione ai VV.FF. per l’intervento e al C.F.S. Contattare le squadre di operai della Provincia; Allertare il Sindaco In caso di evento grave e/o con rischi POLIZIA MUNICIPALE E/O FORZE DELL’ORDINE In caso di evento di entità modesta Avviare squadre comunali con automezzi sul posto per azione di supporto a VV.FF. e C.F.S. Richiedere intervento squadre locali A.I.B. POLIZIA MUNICIPALE E/O FORZE DELL’ORDINE POLIZIA MUNICIPALE E/O FORZE DELL’ORDINE UFFICIO TECNICO DEL COMUNE Per l’intervento rapido ed efficace dei VV.FF. dotarsi di mappa del territorio con viabilità e punti di riferimento idrico Segnalano al Comune l’evento accaduto per l’eventuale applicazione della Legge 303/00. Stabilire via radio e/o telefonico contatto in punto prestabilito per raggiungere la località incendio proseguendo per la viabilità più breve. Successivamente all’evento che ha interessato la zona boscata o i pascoli, procede a mettere in atto le procedure previste dall’art.10 della Legge 353/00. COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 99 di 140 REGIONE PUGLIA Dipartimento di Protezione Civile Comune di CORATO PROVINCIA di BARI EMERGENZE Per quanto concerne le emergenze individuate si è ritenuto di pianificare gli interventi per gli eventi prevedibili (nevicate di carattere eccezionale, allagamenti); mentre per quanto concerne gli eventi non prevedibili, i cui interventi operativi quantunque tempestivi devono essere effettuati con mezzi appropriati e personale competente, il Sindaco ovvero il Funzionario Responsabile della Protezione Civile, al verificarsi dell’evento opererà in prima istanza con il personale e con i mezzi disponibili e successivamente, attivando una unità di crisi con le funzioni di supporto interessate, pianificherà gli ulteriori interventi idonei alla salvaguardia della pubblica incolumità e del patrimonio pubblico e privato. 1. Emergenza neve Per emergenza neve si intende tutta quella serie di disagi e difficoltà provocati da precipitazioni nevose abbondanti ed improvvise ovvero formazione di ghiaccio a seguito di precipitazione nevosa. Tali avversità atmosferiche, non sempre prevedibili nel nostro territorio, causano blocchi della circolazione stradale, in particolar modo nei comuni collinari come il nostro che non risultano attrezzati e in grado di affrontare l’emergenza e garantire la funzionalità dei servizi essenziali. A tal fine si è reso necessario istituire un servizio minimo e pianificare gli opportuni interventi atti a superare l’emergenza neve, a garantire la funzionalità dei servizi essenziali e al tempo stesso l’incolumità pubblica e la salvaguardia del patrimonio pubblico e privato. Dall’analisi storica delle principali precipitazione nevose che si sono avute nel Comune è possibile ipotizzare che l’evento massimo atteso oltre a procurare i disagi innanzi detti, blocco della circolazione stradale e blocco dei servizi essenziali, può provocare l’isolamento di alcune aziende agricole ubicate nell’alta Murgia, il crollo di alcuni manufatti, l’interruzione dei servizi essenziali. COMUNE di CORATO - Piano Comunale di Protezione Civile - REVISIONE del - 31/03/2008 - Pagina 100 di 140