Umbertide
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Alla scoperta di un territorio
ricco di storia, arte, cultura,
bellezze monumentali
ed ambientali.
COMUNE DI UMBERTIDE
E' situata nell'Alta valle del Tevere, in provincia di Perugia, al centro di una vallata
circondata da verdi colline sulle quali svetta
l'imponente sagoma di Monte Acuto. E' attraversata dal fiume
Tevere che lambisce le mura della vecchia città.
Il visitatore che arriva da Città di Castello o dal lago Trasimeno percorrendo la Statale Tiberina 3Bis, a tre chilometri dal
centro abitato, in località Niccone, incontra il
castello di Montalto, antico presidio della
città. Il centro storico lo accoglie subito con la stupenda piazza San
Francesco, le sue tre antiche chiese, San Francesco, San
Bernardino e Santa Croce (quest'ultima, restaurata recentemente e trasformata in Museo
Civico ed auditorium, contiene
una delle opere più importanti
del grande pittore rinascimentale
Luca
Signorelli,
la
pala
"Deposizione dalla Croce (1515)) e il
convento di San Francesco, restaurato ed
oggi sede della Biblioteca comunale,
dell'Archivio storico e del Centro socio-culturale
omonimo. Da qui, attraversata la strada, si arriva in piazza Matteotti,
cuore politico-amministrativo di Umbertide, con il Palazzo
Comunale integralmente ristrutturato sulla base del vecchio edificio
del XVIII secolo. Avviandosi verso piazza Mazzini, si apre al visita-
tore uno degli scorci più belli della città: a
sinistra la maestosa struttura della Rocca
(fortezza trecentesca, oggi sede del "Centro
per l'Arte Contemporanea") che sovrasta piazza Fortebracci e il rinnovato Teatro dei Riuniti, sullo sfondo la Collegiata, chiesa del XVI
secolo, con la sua imponente mole ottagonale.
Per chi invece arriva da Perugia o da Gubbio, lo scenario è completamente diverso. Superata la zona
industriale, ecco apparire la città nuova,
dominata dalle imponenti sagome della
torre (edificio multifunzionale di 12
piani) e del nuovo complesso parrocchiale di Cristo Risorto, con le
sue vie ampie, il moderno centro
commerciale, le efficienti strutture sportive (lo stadio con pista di
atletica, il palazzetto dello sport, la
piscina, i campi da tennis, il percorso verde attrezzato), il Parco Ranieri
con il grande anfiteatro per spettacoli
estivi, la Pineta Ranieri autentico polmone verde con i suoi 50.000 metri quadri di
estensione.
Per gli amanti della natura e della pesca, si segnala
l'Impianto Nazionale di Pesca Sportiva che si snoda lungo il fiume
Tevere per alcuni chilometri, a partire dal centro storico cittadino.
Ospita annualmente gare di valore nazionale e internazionale con
migliaia di atleti.
L’AMBIENTE
bocce (mq. 130.000);
- verde pubblico di via
Papa Giovanni XXIII
(mq. 14.000);
- parco attrezzato per
bambini di via Morandi
(mq. 6.000).
Il progetto si ispira all’idea
del
Giardino
Italiano e Classico, puntando ad inserirsi in
modo armonico nelParco Ranieri. Il gazebo
l’ambiente naturale circostante.
All’interno del parco si trovano il teatro all’aperto (1.200 spettatori a
sedere), la grande piazza con gazebo, un chiosco per il ristoro, un percorso vita attrezzato con una lunghezza massima di metri 2.100 e n. 18
stazioni per gli esercizi fisici.
UMBERTIDE
Il verde pubblico
Umbertide è una città
circondata dal verde, che
l’Amministrazione ha
sempre difeso da un uso
eccessivo del cemento
con particolare riguardo
alle colline che la circondano. Oltre a questo
Il Parco Ranieri dalla zona
sono stati riqualificati gli
sopra l’anfiteatro
spazi di verde pubblico
esistenti e creati nuovi parchi nel capoluogo e nelle frazioni.
Il Parco Ranieri
Un discorso a parte va fatto il per il grande Parco Ranieri, un polmone
di verde attrezzato nella zona nuova della città, che occupa una superficie complessiva di
circa 230.000 metri
quadrati (23 ettari)
così distribuita:
- teatro all’aperto e
gazebo (mq. 30.000);
- Pineta Ranieri (mq.
50.000);
- Macchione e
Pineta, con annesso
Ponte di legno sul
percorso vita attrezpercorso vita
zato e campi di
al Macchione
Il Parco Lido Tevere
Nella zona dove negli anni Trenta esisteva il "Lido Tevere", la spiaggia
degli umbertidesi, a distanza di settant'anni è stato realizzato il "Parco
Lido Tevere",
uno
spazio
verde attrezzato
lungo le sponde
del fiume dove i
cittadini e i visitatori possono
trascorreremomenti di relax
durante la bella
Il Parco “Lido Tevere”
stagione.
La piazza rotonda
nel “Lido Tevere”
Percorsi ciclabili e pedonali, panchine, una grande piazza centrale anche per spettacoli all'aperto,
il tutto adeguatamente illuminato.
Il Parco Rio
Nel 2007 è stata aperta al pubblico una nuova
zona verde. E' il "Parco Rio" che si estende proprio lungo le sponde del torrente Rio, partendo
dallo stadio comunale di via Morandi fino a via
della Repubblica. Oltre alla sistemazione delle
sponde del torrente è stata realizzata una linea
idrica a servizio dell'impianto sportivo e del
parco "Ranieri", un percorso ciclo pedonale,
opere di sistemazione del verde e arredo urbano
con posizionamento di giochi per bambini e panchine, la realizzazione dell'impianto di illuminazione.
un volano di sviluppo
Nell'ambito
della
Una rete di sentieri
molto importante per
valorizzazione a fini
la parte di territorio
turistici delle bellezze
che valorizza le
disposta a sud della
ambientali
delle
bellezze ambientali
nostra città. La rete di
nostre colline, è stato
sentieri si estende per
completato il progetdel nostro territorio
circa 40 chilometri ed
to per la realizzazione
di una rete sentieristica nel territorio comu- è fruibile a piedi, a cavallo o in mountain
nale, collegata con gli interventi effettuati bike. All'interno è stato creato, insieme ai
comuni di Perugia,
nei comuni di
Corciano
e
Perugia e Corciano.
Passignano,
un
Il progetto è stato
Ecomuseo che valocondiviso con un
rizzerà tutte le emerfolto gruppo di
genze
culturali,
operatori locali del
ambientali e storiche
settore extra-alberghiero, di quelli
di questa porzione di
commerciali, delterritorio umbro che
Il cartellone con la cartina dei sentieri
l'artigianato artistipuò vantare borghi,
co e dei servizi turistici, in modo da creare castelli e paesaggi di altissimo pregio.
ll Parco Rio
Nelle immagini, suggestivi scorci di
campagna intorno ad Umbertide
so tempo di realizzare
una struttura di pesca
sportiva agonistica di
livello internazionale
(obiettivo questo raggiunto con la disputa
La
sistemazione
sul nostro campo di
ambientale della sponda
gara dei Campionati
sinistra del Tevere per
Il Tevere sotto Montalto
Mondiali di Pesca per
circa 4 chilometri, parClub). La riqualificatendo dalla zona del zione di questo tratto del fiume Tevere e del campo di gara per la
centro storico, è stato pesca sportiva ha prodotto risultati molto positivi permettendo a
Giugno 2006. Campionati del
uno degli obiettivi prin- moltissimi umbertidesi di riscoprire il loro fiume e a migliaia di pescaMondo per Club
cipali per realizzare un sportivi, ogni anno, di affollare l'impiangrande parco fluviale di interesse regionale. Per questo hanno lavora- to, ben gestito dall'A.S.P.S.A.S. - Sezione
to intensamente la Fipsas di Perugia,
provinciale
di
la Provincia di Perugia, la Regione
Perugia, con la
Umbria con la collaborazione del
collaborazione
Comune di Umbertide. La riqualificadelle società di
zione di quest'area storicamente
pescaportiva locatanto importante per la nostra città si
li, con un imporproponeva un duplice obiettivo: queltante ritorno ecolo di rendere sempre più accessibile a
nomico per l'inteAgosto 2009. Fishing
tutti quel tratto di fiume e nello stesra città.
Giugno 2009. Campionati italiani femminili
Sumer show
La sistemazione ambientale
del Tevere e il campo di gara
internazionale per la pescasportiva
LA STORIA
della città. Il turista può trovarsi
pienamente a suo
agio grazie agli
ottimi
servizi
alberghieri
e
occupare piacevolmente il tempo
libero utilizzando
le numerose strutture sportive e
ricreative esisten-
Antichissima è l’origine di Umbertide. I
primi insediamenti sembrano risalire
intorno al VI Secolo A.C. come testimoniano i “bronzetti di Monte Acuto”, statuette votive attribuite all’antico popolo
Tempietto
degli Umbri. Numerosi reperti di età
ottagonale
in località
romana attestano comunque l’esistenza di
Pianta di Fratta di Cipriano
Petrella
Piccolpasso . 1565
un centro sulle rive del Tevere attorno al
III Secolo, chiamato “Forum Bremitii”,
“Forum Julii” o, secondo fonti più accreditate, “Pitulum”. L’antica
Antico reperto ritrovato a Preggio (Foto Sovrintendenza ai
Antico vaso
ben architettonici dell’Umbria)
ritrovato a
Pitulum sarebbe stata distrutta dagli Ostrogoti, per essere poi riedifiPierantonio
cata nel 790, col nome di Fratta, dai figli di Uberto o Umberto Ranieri.
Ma le prime notizie certe e storicamente documentabili di Fratta si iniziano ad avere nel 1189, anno in cui fu sottoposta alla giurisdizione di
Perugia e ne seguì le sorti per lungo tempo, subendo devastazioni e
saccheggi. Fu sotto il dominio pontificio fino al 1860, anno in cui
Fratta fu annessa
con tutta l’Umbria al
Regno d’Italia. Con
l’unità si costituirono
le prime amministrazioni comunali e
Fratta ebbe il suo
primo governo locale. Il 25 gennaio
1863 il Consiglio
Comunale stabilì di
cambiare il nome di
Fratta con quello
Il Tevere al Mulinaccio (Quadro di Ernesto Freguglia)
attuale di Umbertide,
in onore dei figli di
La piazza del Mercato (Quadro di Ernesto Freguglia)
Uberto o Umberto,
antichi riedificatori
della città (Fracta
filiorum Uberti). Umbertide subì in modo particolarmente drammatico gli ultimi eventi bellici, allorché venne fatta oggetto di violenti
bombardamenti aerei (25 aprile 1944) che distrussero gran parte delle
abitazioni del centro storico, causando 74 morti e numerosi feriti. La
ricostruzione fu difficile ma gli Umbertidesi riuscirono ben presto a
cancellare i tristi segni della guerra. Dopo gli Anni 60 notevole è stato
lo sviluppo edilizio ed industriale, tanto da cambiare totalmente il volto
SUPERFICIE
ABITANTI
ALTITUDINE
IDROGRAFIA
CLIMA
FRAZIONI
ALTRI CENTRI
ABITATI
COMUNI
CONFINANTI
Kmq. 200
16.600 (Densità 83,00 Ab/Kmq.)
Mt. 247 s.l.m.
Il territorio comunale è attraversato dal
fiume Tevere.Altri importanti corsi
d'acqua i torrenti Niccone, Assino,
Carpina, Nestore e Reggia.
Mite e temperato
Castelvecchio - Leoncini - Montecastelli
Niccone - Pierantonio - Preggio
Trasimeno - Cortona - Città di Castello
Montone - Magione -Pietralunga
Lisciano Niccone
COLLEGAMENTI Il comune è attraversato dalla S.S.
Tiberina 3/Bis, dalla superstrada E/45 e
dalla Ferrovia Centrale Umbra.
Banchetti - Calzolaro - Pian d'Assino
Borgo Baraglia - S. Benedetto -Verna
Perugia - Gubbio - Passignano sul
Rotonda davanti alla Stazione Fcu
Alla fine del XVII secolo un aggloriguardano solo la destinazione
merato disordinato di casupole
delle stanze. L'Ufficio del
occupava l'area dove oggi sorge il
Sindaco e la sala del Consiglio
Palazzo Comunale. L'odierna Piazza
Comunale sono rimasti sempre
Matteotti era solo un piccolo slargo
al loro posto, mentre quella della
e non simboleggiava il centro del
Giunta, intorno al 1990, ha
potere locale, che allora gravitava
occupato lo spazio destinato alla
intorno alla Rocca.
segreteria del primo cittadino,
I Marchesi di Sorbello disponevano
lasciando la tradizionale e storica
delle costruzioni ubicate nell'area
sala, che ospitò l'esecutivo della
dell'attuale residenza municipale a
Liberazione e della nascita della
titolo di enfiteusi "fino alla terza
Repubblica, per le riunioni dei
generazione", in base ad un contratgruppi consiliari e le conferenze
to con la Mensa Vescovile di
stampa.
Gubbio, proprietaria degli immobili.
L'ampio atrio, dove è disposta la
Sulla base di questo contratto, le
postazione informativa e dove si
vecchie casupole furono abbattute
affacciano gli uffici del Sindaco,
ed iniziò la costruzione del palazzo
del Vicesindaco e della Giunta
che fu portata a termine il 29 aprile
Comunale, ha le volte completa1720. Da questa data l'edificio prese
mente affrescate e sulle pareti
il nome di "Palazzo Bourbon di
una galleria di quadri che rappreSorbello" e la piazzetta antistante
sentano alcuni personaggi storici
"Piazza del Marchese".
umbertidesi. Nell'ufficio del
Il palazzo, tuttavia, risultava inaduSindaco, le cui finestre danno su
guato alle esigenze dei Marchesi
piazza Matteotti, si possono
La storia del Palazzo Comunale
Bourbon che, quasi sicuramente,
ammirare alcuni quadri impornon divennero mai proprietari deltanti per la storia cittadina: "La
l'immobile. Quando il Comune decipiazza del mercato" di Ernesto
se di occupare quella sede, nella primavera del 1841, esso apparteneva, Freguglia risalente al 1875; una tela raffigurante "San Romualdo, la
infatti, a Domenico Mavarelli che nel frattempo lo aveva acquistato dalla Maddalena e la Vergine col Bambino" di autore ignoto; un disegno di
Diocesi di Gubbio. La residenza municipale si era trasferita nel 1787 fuori Fratta vista da nord di Giovanni Santini della prima metà dell'800. Nella
dalle mura cittadine, nel soppresso convento femminile di Santa Maria sala Giunta, con le volte completamente affrescate, prosegue la galleria dei
Nuova, situato nell'attuale via Grilli, in fondo alla Piaggiola. Si trattava personaggi storici umbertidesi e viene ospitato un antico e prezioso scalsenza alcun dubbio di una collocazione inadeguata e infelice.
dino in ceramica artistica. La sala dei gruppi consiliari ha le pareti e le
La ricerca di una sistemazione più idonea e centrale si fece urgente e il 17 volte
completamente
dicembre 1840 il Consiglio Comunale affrontò ufficialmente il problema affrescate ed è una della
del trasferimento in altra sede, proponendo quella del "Palazzo del sale più belle di tutto il
Marchese", ormai Mavarelli. La proposta, messa ai voti, fu approvata a Palazzo Comunale. La sala
maggioranza. .
del Consiglio Comunale
I lavori di sistemazione del palazzo incominciarono subito nei vari piani e occupa quello che una
man mano che terminavano vi si trasferivano le varie attività comunali. volta era il salone delle
L'archivio comunale fu sistemato al terzo piano nel 1843.
feste, dove gli antichi proNel 1923 fu apportata al palazzo qualche modifica interna e fu anche prietari usavano intratteneLa sala di rappresentanza
rimosso il casotto di legno che ingombrava l'atrio. Vennero inoltre restau- re i loro ospiti. Sulla parete
rati i quadri che ricordano antichi personaggi umbertidesi e fu commis- dietro il bancone riservato
sionata al prof. Frenguelli l'e- alla Giunta un grande
secuzione dei due stemmi in affresco rappresenta lo
travertino, d'Italia e di stemma comunale. In alto,
Umbertide, da murare tra le sulle pareti laterali, sono
finestre centrali del primo poste delle terrazze monupiano.
mentali.
Il bombardamento aereo del Gli affreschi delle sale
25 aprile 1944 e quelli succes- comunali sono stati realizLa Sala Giunta
sivi risparmiarono questa zati nel 1810 dal pittore
costruzione, che tuttavia fu Montorsi di Perugia mentre Biagio Vantaggi di Gubbio realizzò nel 1842
seriamente danneggiata in le sculture presenti nel piano nobile.
molte parti da altri eventi bel- Un Palazzo Comunale, quello di Umbertide, che ha saputo conservare il
lici.
meglio della sua antica e nobile storia, attrezzando tuttavia, nel corso degli
Nel dopoguerra si provvide anni, i propri uffici con i più moderni strumenti informatici per risponalla riparazione di tutti i locali dere sempre meglio alle legittime esigenze dei cittadini utenti.
e a restaurare le volte affrescate al primo piano con una
spesa totale di 1 milione e
500mila lire.
La sala del consiglio comunale
Per le sue condizioni di degrado e pericolosità il 21 settembre 1981 iniziarono i lavori di restauro e consolidamento che furono ultimati il 10 novembre 1984, con l'aggiunta dei
locali costruiti sull'antico vicolo degli "Scudellari", acquistati per far posto
agli uffici per le nuove competenze dell'amministrazione comunale.
Mentre i locali superiori hanno avuto diverse sistemazioni nel corso degli
anni, il piano nobile è rimasto inalterato nel tempo, con poche varianti che
L’atrio del Palazzo Comunale
La Rocca
E’ una superba fortezza medioevale, da sempre simbolo di Umbertide. Sulla sua costruzione alcuni autori affermano che i lavori iniziarono nel luglio 1374, altri che l’incarico di
costruire la Rocca fu affidato da
Perugia al Guidalotti nel 1385,
durante le lotte tra nobili e
popolani. Le opinioni sono
invece concordi nell’affermare che l’opera nel 1389
era terminata e che il
direttore dei lavori fu
Alberto Guidalotti e
progettista l’architetto
Angeluccio di Ceccolo,
detto il Trocascio. La fortezza è costituita da una
torre quadrata di m. 7,60 di
lato e di m. 31,60 di altezza di
fronte al torrente Reggia. Le solide mura sono spesse alla base m. 2,20.
Verso l’interno della città sono uniti alla torre
due torrioni circolari più bassi ed un terzo
baluardo quadrato. Oggi la Rocca presenta
una sola porta nella Piazza Fortebracci, ma un
tempo ne aveva un’altra in direzione della
Le celle sotterranee
Reggia, detta “del soccorso”,
entrambe munite di ponti levatoi. Nel 1394 nella Rocca fu rinchiuso prigioniero Braccio
Fortebracci da Montone. Il
Papa Leone X, nel 1521, affidò
la custodia della Rocca alle persone più ragguardevoli di Fratta
per sette anni e tale onore fu
prorogato da Clemente VII per
altri dieci, affinchè lo stipendio,
che altrimenti si doveva versare
al castellano e ai soldati, venisse
impiegato nel restauro delle
mura. In quel periodo la Camera Apostolica
versava annualmente alla Fratta un contributo
di sessanta scudi per la manutenzione e le
riparazioni della Rocca, pretendendo che il
castellano offrisse in cambio due libbre di
cera alla cappella del magistrato perugino.
Con l’avvento del Governo repubblicano
francese nel 1798, la sovvenzione perugina fu
abolita; ritornato il Papa nello Stato pontificio
la Rocca fu destinata al servizio delle pubbliche carceri e tale utilizzazione continuò fino
al 1923. Da questa data subì alcune trasformazioni interne e furono coperti i
due torrioni circolari per destinare
il complesso a civile abitazione.
Fu abitata fino al 1974. Nel 1984
l’Amministrazione comunale ha
iniziato l’intervento di recupero della struttura e dopo un
intenso impegno di progettazione e di lavoro la Rocca, il 17
maggio 1986, è stata restituita
alla città. La ristrutturazione
dell’antica fortezza è stata concepita in modo tale da consentire il
recupero della sua identità storica e
la completa utilizzazione dei locali.
Sono state apportate alcune modifiche
strutturali, pur nel rigoroso rispetto del
nucleo originario. La novità di
maggior rilievo è data dall’entrata creata alla base delle mura del
torrione sinistro, per permettere
il collegamento della Piazza del
Mercato con Piazza Fortebracci,
attraverso un suggestivo percorso in un vasto spazio ricavato eliminando la terra di riporto.
Questa nuova entrata consente
anche di accedere direttamente
dalla Rocca al Teatro dei Riuniti.
Il ritrovamento di un’antica scala
in muratura nella prima stanza della Rocca,
al primo piano, ha permesso poi di ricucire il
collegamento verticale all’interno della torre:
dai suoi sotterranei alle merlature. Anche la
“segreta” posta nella parte inferiore della
torre è stata rinvenuta a lavori iniziati; dopo
aver tolto più di un metro e mezzo di terric-
cio è stata trovata la “botola” attraverso la
quale si scende nella “segreta” della torre.
La scala che porta
all’uscita posteriore
Il passaggio sotterraneo
Le mura merlate
Alcune modifiche, quali l’eliminazione dei
muri divisori nelle celle della torre e la
copertura a padiglione della torre medesima, sostituita con un pavimento praticabile, sono risultate varianti che hanno migliorato notevolmente la godibilità degli spazi
interni.
sede permanente del “Centro per l’Arte
L’Amministrazione comunale, ultimati i lavoLA ROCCA
Contemporanea”.
ri di restauro, ha deciso di utilizzare la Rocca
L’esemplare disponibilità e il generoso contriper iniziative culturali ed espositive. Dopo
Centro
buto di artisti, galleristi e collezionisti che
numerose mostre, iniziate nel 1986 con quelhanno donato al Centro opere prestigiose e
la dedicata a “Cagli e Leoncillo alle
per l’’Arte
l’appassioCeramiche Rometti di Umbertide”, il
nato lavoro
Comune ha pensato di costituire una
Contemporanea
scientifico
Raccolta pubblica di Arte Contemporanea il
dei curatori
cui asse portante è rappresentato dai progetti
espositivi e che cercherà di documentare ambiziosamente i linguaggi e organizzatori delle rassegne esposied i percorsi dell’arte di questi ultimi anni. Questa raccolta, il cui tive hanno permesso di costituire
nucleo originario è costituito da 19 opere donate al Comune dal così il primo embrione di un Museo
concittadino Giovanni di Arte Contemporanea ad
Ciangottini, pittore e Umbertide. Le opere donate al
gallerista di fama nazio- Centro vengono esposte periodicanale, scomparso qualche mente nelle sale della Rocca.
anno fa, che era molto Da alcuni anni la Rocca ospita granlegato alla sua città e alla di mostre di autori di assoluto livello
terra umbra, è ospitata nazionale e internazionale che danno
Una sala
nelle antiche sale della prestigio al centro espositivo e a
espositiva
Rocca che dal 1991 è la tutta la città.
G
r
a
n
d
i
M
o
s
t
r
e
La Collegiata
(S. Maria della Reggia)
Il tempio dedicato alla Beata Vergine Maria, detta della Reggia, sorse
nella seconda metà dei secolo XVI, in
prossimità dei torrente omonimo, per
volere del popolo umbertidese. L'edificio
sacro venne costruito per accogliere una
immagine miracolosa affrescata all'interno
di una cappella che si trovava nelle vicinanze. I lavori furono diretti dapprima
dagli architetti Galeazzo Alessi e Giulio
Danti, autori dei disegno originario, poi
nel 1583 da Bino Sotii, Mariotto da
Cortona (1600), Rutílio (1623) e infine
Bemardino Sermigni (1640). L'originale
costruzione di forma ottagonale all'esterno e circolare all'interno misura 22 metri
di diametro interno per un'altezza complessiva di 40 metri. L'interno della cupola, dal tamburo alla lanterna, riveste un'area di 689 metri quadri. Il diametro della
palla di rame che sovrasta la lanterna è di
metri 1,65. La cupola originaria, che manifestò segni di cedimento, fu ricostruita agli
inizi dei '600 e l'impianto primitivo del
monumento fu modificato solo parzialmente.
All'interno la zona perimetrale è delimitata da un giro di 16 colonne alquanto distaccate dal muro sul quale sono riportate le mostre dei pilastri corrispondenti. Negli intercolumni, in otto grandi aerostili appaiono le
arcate a tutto sesto che accolgono gli altari, la tribuna dell'organo e i
due portali d'ingresso. La disposizione binata dei colonnato (di ordine toscano, compiuto nel 1632, con funzione strutturale di supporto
alla cupola), i cornicioni e le modanature, le nicchie e i chiaroscuri,
conferiscono all' imponente struttura un pregevolissimo movimento
di masse e di luce. Le colonne raggiungono nel loro corpo la ragguardevole misura di 9,60 metri. Notevole è il pavimento in cotto
policromo del XVII secolo.
L’altare principale
Opere d'arte
Il tamburo della cupola è ornato da quattro tele di grandi dimensioni:
1. (sopra l'altare maggiore) - Vergine in gloria con i santi M.
Maddalena, Giovanni Battista e Evangelista, Andrea, Francesco,
Apollonia, attribuibile ad una scuola romana dei '500;
2. (sopra la tribuna dell'organo) - Ascensione al cielo con i santi
Benedetto, Romualdo, Savino e Vescovo più simbologia eucaristica,
del POMARANCIO (Niccolò Circignani) del 1578;
3. (sopra l'altare dei rosario) - B.V. di Loreto con i santi Andrea
Avellino ed Ubaldo, di G. Alaboyna, del 1749;
4. (sopra l'altare di San Giuseppe) - Santo Chierico regolare con il
Cristo che gli presenta la croce, di G.
Alaboyna, del 1749.
Ancona della Madonna
Fastigio costituito da ricco drappeggio e
gloria di angeli in stucco del 1725 che
incornicia l'affresco attribuibile alla cerchia delle scuole eugubine del XV secolo,
raffigurante la Vergine in trono con
Bambino e Santi.
Altare del S.S. Sacramento
Fastosa opera di intaglio ligneo dorato di
Peter Kraas, del 1680. Nella parte superiore Dio Padre dello Scaramuccia. Nello
stesso altare, di notevole rilievo un prezioso TABERNACOLO in legno dorato,
d'arte fiorentina del 1500 e un CROCIFISSO ligneo del XIX secolo.
Pila battesimale
Pregevolissima tazza del '500 in marmo
bianco. L'altare retrostante di G. Fontana
in stucco dorato incornicia una tela seicentesca con la Vergine e i santi.
Altare di San Giuseppe
Preziosa statua di scuola fiorentina del
XVI secolo.
Altare del Rosario
Quindici medaglioni dipinti su rame, dei XVII secolo, raffiguranti i
Misteri dei Rosario.
Al di sopra dei portali due iscrizioni barocche ricordano rispettivamente le date di costruzione dei tempio e della sua consacrazione
(1751).
La denominazione di Collegiata deriva dal fatto che nel XVIII secolo
in questo tempio
fu trasferita la collegiata dei canonici, già istituita nel
1765 nella chiesa
di San Giovanni
Battista.
La chiesa di Santa
Maria della Reggia
è
attualmente
sede
della
Parrocchia di San
Giovanni Battista.
Restaurata radicalmente nel corso
degli anni 199293, avrebbe bisogno ora di interventi urgenti alle
opere d'arte che
contiene.
Pomarancio. Ascensione al cielo - 1578
Piazza San Francesco
Nell'area dove sorge la piazza, anticamente centro
del cosiddetto "Borgo Inferiore", erano concentrate le botteghe dei fabbri, arte per la quale Fratta era
molto conosciuta. La zona originariamente era al di
fuori della cerchia muraria ed era attraversata dalla
strada che conduceva a sud, verso Perugia. Sulla
piazza si affacciano alcune delle più importanti chiese della città.
Piazza San Francesco
Chiesa
di
Santa Croce
Fu costruita nel
1610, su progetto
d e l l ' a r ch i t e t t o
umbertidese
La chiesa di Santa Croce
F i l i p p o
Fracassini,
ampliando una cappella dei padri agostiniani che esisteva già nel 1338.
Restaurata integralmente, è stata trasformata in Museo civico e contiene la famosa pala Deposizione dalla Croce (1515) di Luca
Signorelli, una delle opere più importanti del grande pittore rinascimentale.
Chiesa di San Francesco
Costruita su strutture gotiche probabilmente intorno al 1299, è stata
restaurata e riaperta al culto nel 1966. Conservava una tela del
Pomarancio, ora trasferita nell'attiguo Museo di Santa Croce, e una
pregiata statua di S. Rocco attribuibile a Michelozzo Fiorentino.
Annesso alla chiesa si trova
il Convento di San
Francesco
restaurato
dall'Amministrazione
comunale ed adibito a sede
dell'Archivio storico, della
Biblioteca comunale e del
Centro
Socio-culturale
omonimo.
Chiesa di
San Bernardino
Edificata su un antico oratorio dei disciplinati, la tradizione vuole che sia stato
San Bernardino stesso, nei
1426, a fondarvi al
La chiesa di S. Bernardino
Congregazione dei Buon
Gesù. Consacrata nel 1556, nel corso dei tempo ha subito diversi
interventi, per assumere l'attuale struttura nel 1768. Conserva, nell'altare maggiore, il dipinto di Muzio Fiori la Cena degli Apostoli (1602),
nonché una statua in legno sorbo di San Bernardino attribuita al
Vecchietta, forse dei XVI secolo. Qui è sepolto il famoso cantante
umbertidese del XVIII secolo Domenico Bruni. La chiesa è visitabile
tutti i giovedì.
La chiesa di San Francesco
Santa Maria
della Pietà
Fu costruita nel 1486, con il contributo di Bartolomeo di Nello
Burelli di Fratta. Sulla lunetta del
portale si può ammirare un
affresco del Pinturicchio (1504),
di cui la chiesa ha ospitato, fino
al 1814, un pregevole quadro
raffigurante
l'incoronazione
della Vergine, quadro che si
trova oggi esposto nella Sala VII
della Pinacoteca Vaticana.
Il Chiostro di San Francesco
Recentemente è stato ricostruito,
sotto la direzione dell'architetto Giuseppe Ristori, il portico frontale
ed è stato sistemato il piazzale.
La chiesa di S. Maria della Pietà
La Chiesa e il Museo
di Santa Croce
Per tutto il Quattrocento non abbiamo informazioni precise sulla chiesa, mentre notizie più dettagliate si ricavano a partire dai primi del
secolo successivo.
Nel 1509 viene ultimata una casa sopra la chiesa, e di lì a poco (1515-
La chiesa di Santa Croce, dopo
il restauro e il ritorno ad
Umbertide della “Deposizione
dalla Croce”, capolavoro del
grande pittore cortonese Luca
Signorelli, è stata trasformata
in un museo che viene utilizzato anche come auditorium e
sala convegni.
Oltre alla Deposizione si può
ammirare, in una sala interna,
un grande quadro del
Pomarancio “Madonna col
Bambino in gloria tra angeli e
santi” proveniente dall’attigua
La Pala del Signorelli nella sua
preziosa cornice
chiesa di San Francesco.
Nel museo, dieci pannelli sistemati nella chiesa illustrano il percorso Signorelliano, il restauro della
pala e la storia della chiesa stessa.
Pomarancio. Madonna col bambino in gloria tra angeli e santi
16), a spese della confraternita, verrà commissionata la Pala della
Deposizione a Luca Signorelli.
Nella seconda metà del secolo la chiesa doveva aver raggiunto discrete dimensioni, tanto da poter contenere comodamente la grande
“mostra” d’altare in legno, opera di un intagliatore marchigiano, realiz-
La chiesa, come la vediamo oggi, è il risultato di una serie di interventi di ampliamento. Nell’area dove sorge l’attuale edificio si trovava una
piccola chiesa, forse identificabile con quella ricordata dalle fonti con
Il Museo di Santa Croce durante la mostra
il titolo di SS. Pietro e Paolo, che già esisteva nel 1295.
dedicata al Signorelli
La chiesina, almeno dai primi del Trecento,
doveva fungere da oratorio per la
zata tra il 1611 e il 1612 per accoConfraternita dei disciplinati di Santa Maria
gliere la Pala del Signorelli.
(il primo documento sulla confraternita è del
Tra il 1634 e il 1645 circa, con
1337), che gestiva anche un ospedale. E’ quel’ultimo ampliamento e la definista una delle tante associazione religiose di
tiva ristrutturazione dell’edificio
laici che, diffuse a partire dal XIII secolo, praad opera di Filippo Fracassini,
ticavano l’autoflagellazione, condividendo in
l’evoluzione della chiesa di Santa
questo modo le sofferenze di Cristo.
Croce può dirsi conclusa, se non
La confraternita è ricordata per la prima volta
per la facciata, dalle linee tardocon il nome di Santa Maria e Santa Croce nel
barocche, realizzata nel primo
1340.
Uno scorcio della chiesa museo
Settecento.
Commissionata dalla Confraternita
di Santa Croce al cortonese Luca
La
Signorelli forse ancora entro il 1515,
la tavola viene terminata nel 1516,
data che compare in basso a destra
sulla cornice originale, inglobata
successivamente nel grande complesso ligneo intagliato nel 1611-12.
Realizzata in un lasso di tempo
molto breve, mostra come il pittore
fosse ormai a capo di una organizzata bottega, che collaborava alle
numerose commesse assegnate al
maestro.
Il tema principale della tavola, la
Deposizione dalla Croce, è qui inserito dall'artista in un contesto più
ampio, quasi un piccolo ciclo che
illustra i momenti salienti della
Passione di Cristo. E' probabile che
tale scelta sia da riferire alla volontà
della Confraternita, in seno alla
quale il tema della Passione era particolarmente sentito e fatto oggetto,
ad esempio in occasione delle festività pasquali, di vere rappresentazioni "teatrali" i cui testi sono stati
parzialmente tramandati. La lettura
del dipinto può iniziare in alto a
sinistra, dove le tre croci piantate
sul Golgota segnano il momento della
Crocifissione.
Si passa poi alla scena centrale, la
Deposizione, cui assistono il gruppo delle
Marie, a sinistra, la Vergine già svenuta a
terra, e la Maddalena, ai piedi della croce,
colta nel tenero e disperato gesto di raccogliere con la mano il sangue di Cristo. Il
gruppo si chiude a destra con la figura di
San Giovanni, al di sopra del quale si scorge
l'ultimo momento del ciclo, con il trasporto
del corpo verso il sepolcro, durante il quale
il Cristo, irrigidito dalla morte, viene compianto dai suoi cari. I tre pannelli di predella, data l'intitolazione della Confraternita
La sala auditorium
alla Santa Croce, sono dedicati alla
leggenda del "Ritrovamento della
Deposizione dalla Croce
vera Croce di Cristo", nella versiodi Luca Signorelli
ne proposta da un testo molto diffuso nel Medioevo, la "Legenda
Aurea" di Iacopo da Varagine.
Il primo episodio, (curiosamente il
pittore lo inserisce nella tavoletta
centrale, sulla metà di destra) risale ai tempi del re Salomone, quando la regina di Saba, sua ospite,
per ispirazione divina si inginocchia ad adorare un tronco di legno
che fungeva da ponte presso un
corso d'acqua. Quello stesso tronco, molto tempo dopo, sarà utilizzato per costruire la croce di
Cristo. La narrazione, a partire
ora dalla prima tavoletta di sinistra, prosegue con le vicende legate
all'imperatore
romano
Costantino (IV secolo d.c.) che,
come gli era stato suggerito in
sogno, mette in fuga le armate di
Massenzio grazie all'esposizione di
una croce d'oro.
Una volta "convertito", è sua
madre Elena ad adoperarsi nella
ricerca della vera Croce (tavoletta
La Deposizione dalla Croce
centrale); ritrovata sul Golgota,
quella di Cristo viene riconosciuta rispetto
alle altre due perchè, appena avvicinata ad
un ragazzo morto, miracolosamente lo resuscita. Il racconto si chiude con un fatto
avvenuto molto più tardi, nel VII secolo. Il
re
persiano
Cosroe,
conquistata
Gerusalemme, si appropriò della Croce, che
viene recuperata dall'imperatore Eraclio.
Nella tavoletta di destra è raffigurato infatti
l'ingresso trionfale della Croce in
Gerusalemme, portata dallo stesso Eraclio.
L'accesso alla città viene però impedito da
un angelo, che invita l'imperatore a togliersi
le vesti ed i calzari ed entrare in umili spoglie, esponendo la sacra reliquia.
L’ingresso del museo
Nell’ultima nicchia, a destra, la statua di San Rocco
TERRITORIO DI UMBERTIDE
Stradario
Sentiero di Monte Acuto
Dislivello: m.678 - Tempo di percorrenza: ore 4,00
Lunghezza: km.11,450
ITINERARI TRA IL VERDE
Su tutte le alture nel territorio del comune di Umbertide
svettano castelli e torri, disposti anticamente a difesa del
territorio, che possono essere piacevolmente scoperti lungo
itinerari che attraversano verdi colline.
(1400) che racchiude un delizioso altare di stile rinascimentale e un
affresco attributo al Pinturicchio. Da Preggio si può proseguire per il
Lago Trasimeno che si scopre dalla Pineta di Col di Campana in uno
scenario di suggestiva bellezza.
Umbertide - Civitella Ranieri - Serra
A
pochi passi dalla città, in posizione dominante, la Pineta Ranieri
che insieme al Macchione e al Parco
Umbertide - Preggio
Ranieri, offre 23 ettari di verde attrezzato e non.
Dalla Pineta, sopra
er la strada che porta a
la E-45, si può
Preggio, su una collina che
ammirare il maedomina Umbertide, sorge il
stoso castello di
castello di Romeggio, costruzione
Civitella Ranieri,
che risalirebbe al periodo medioesplendido esempio
vale, quando per queste contrade
di fortezza medioePonte in legno presso
transitavano i “Romei”, pellegrini
vale.
la Pineta Ranieri
che si recavano a visitare i luoghi
La sua costruzione
santi. A breve distanza si incontra
risale ai primi dell’anno 1000, quando per ordine di
il castello di Polgeto, costruito nel
Raniero, fratello del duca Gugliemo di Monferrato, il
1399 intorno ad un fortino già
figlio Uberto fece costruire una “cittadella”.
esistente nel XIIsecolo che apparL’attuale struttura architettonica è frutto di successiIl castello di Romeggio
teneva a Biagio di Buto, fuoruscivi interventi che nel corso degli anni ne hanno modito perugino. E’ uno dei castelli meglio conservati, perchè è stato sem- ficato l’aspetto originario. Proseguendo di alcuni chilometri si arriva al
pre abitato.
castello di Serra
Una delle facciate del Castello
Proseguendo poi per
Partucci, che si erge
di Civitella Ranieri
alcuni chilometri si arrisu una collina tra i
va a Preggio, antico
torrenti Reggia ed
borgo a 638 m. di altezAssino.
za circondato da una
L’attuale struttura
ricca vegetazione e da
fu edificata sulle
boschi che ne fanno un
rovine dell’antico
luogo di villeggiatura
castello, distrutto
per chi ama un ambiennel
1420
da
te naturale incontaminaGiacomo Baglioni,
Il castello di Polgeto
to e la quiete della colli- luogotenente di Braccio Fortebracci.
na umbra.
La Rocca di Preggio, per la sua posizione dominante, era considerata
tra le più importanti
del territorio Perugino
e dell’Alta valle del
Tevere. Esisteva già
nel 917, anno in cui
l’imperatore
Berengario I confermò la signoria di
Preggio al marchese
Veduta aerea del castello di Civitella Ranieri
Uguccione II dei
Panorama aereo di Preggio
Bourbon. Oltre ai
resti della rocca sono
da vedere la chiesa
della S.S. Trinità in
San Francesco (1223)
che conserva un reliquario d’argento dorato che custodisce una
“Sacra Spina” esposta
il martedì di Pasqua e
la
chiesa
della
Madonna delle Grazie
Preggio. La chiesa della S.S. Trinità
Il castello di Serra Partucci
P
Umbertide - Vallata del Niccone
U
sciti da Umbertide,
verso Città di
Castello per la Tiberina
3Bis, ecco apparire in alto
sulla sinistra il castello di
Montalto, con la sua alta
torre, che anticamente fu
una fortezza di grande
importanza tattica per la
difesa di Fratta e per
Il castello di Montalto
tenere a freno le mire
espansionistiche della vicina Città di Castello. La prima notizia storica
del castello risale al 1385, anno in cui venne fortificato dai perugini.
Inoltrandosi poi verso la
vallata del Niccone,
attraversata dall’omonimo torrente, zona di
grande interesse paesaggistico, su un’alta collina
sopra il centro abitato di
Niccone, si può ammirare l’antico borgo
medioevale
di
Montemigiano, con il
Il borgo di Montemigiano
suo castello, la sua antica chiesetta e le sue case
restaurate in tempi recenti.
Alla fine del territorio umbertidese, a confine con quello toscano,
sorge il castello di Reschio, altro esempio di fortezza medioevale, della
cui esistenza si ha notizia già nel 1355.
Umbertide - Montecorona
Santa Giuliana
L
’abbazia di San Salvatore
di Montecorona, si trova a
quattro
chilometri
da
Umbertide, ai piedi del colle
omonimo. Secondo la tradizione sarebbe stato San
Romualdo a fondare, nell’XI
secolo, il monastero di San
L’Abbazia di Montecorna
Salvatore di Monte Acuto.
L’antica cripta seminterrata è
di notevole valore artistico e culturale. E’ composta di un vasto locale
diviso in cinque navate, con colonne di vari stili che sorreggono le
basse volte. La chiesa superiore, a tre navate, fu consacrata nel 1105;
La cripta del’Abbazia di Montecorona
conserva resti di affreschi ed un coro ligneo di buona fattura.
Interessante il campanile a pianta ottagonale e circolare, forse anticamente torre di difesa, con l’orologio recentemente restaurato.
Dall’abbazia si sale ai 705 metri dell’Eremo, lungo una strada
circondata da boschi di faggi e castagni e punteggiata da edicole votive. Anticamente era collegata alla Badia da un sentiero
detto “la mattonata”, largo circa due metri e costruito a secco
con blocchi di pietra arenaria, riaperto in occasione di una passeggiata ecologica che ha permesso di riscoprire il fascino di
una natura ancora intatta. L’Eremo è un antico monastero la
cui costruzione risale al XVI Secolo per opera dei padri
Camaldolesi e Coronesi. Proseguendo per la stessa strada si
scopre a un tratto l’antico borgo di Santa Giuliana, di una suggestione unica, completamente restaurato nel rispetto dell’originaria struttura medioevale. Non si conosce la data di costruzione di
questo castello, le cui prime
L’eremo
notizie risalgono al 1362,
di Montecorona
mentre nel 1411 fu cinto
d’assedio dal capitano Paolo
Orsini, alleato di Braccio
Fortebracci da Montone.
Proseguendo verso Perugia
si incontra la fortezza di
Valenzina, di cui si hanno
scarse notizie. Edificata per
motivi di difesa, si pensa che
la parte ancora esistente sia
stata adattata, nei secoli XVI
e XVII, alle esigenze dei proprietari terrieri. A circa 3 chilometri, deviando verso Pierantonio, alla confluenza del torrente Nese
con il Tevere, si può vedere in alto il castello di Ascagnano, il cui nome
sembra derivi dagli Ascani, posteri di Enea. Non si conosce la data
della sua fondazione.
Le prime notizie risalgono al 1370, quando Gilberto conte della Serra
entrò in Castiglione Ugolino, che si era ribellato ai Perugini, ai quali
tentò di togliere anche il castello di Ascagnano. L’antico castello fu
fatto distruggere da Biordo Michelotti e dai magistrati di Perugia allorché venne scoperto che Giacomo d’Ascagnano ed altri familiari avevano progettato di consegnare ai nobili fuorusciti perugini,
avversari del Michelotti, il loro castello. I ruderi furono acquistati nel 1415 da Agnolo Ticagnetto, perugino, che iniziò subito la ricostruzione. Nel secolo XIX proprietario del castello fu
Ettore Fiorenzi, che nel 1832 lo vendette al re di Baviera Luigi
I. Il castello, nei secoli, ha subito diversi mutamenti, ha cambiato vari proprietari ed è stato adattato per renderlo sempre
più confortevole e funzionale.Riprendendo infine la strada
per Perugia si può ammirare, in alto a destra, il magnifico
castello di Antognolla, posto in territorio perugino, ma vicinissimo a quello del Comune di Umbertide, che spicca fra le
case di un antico borgo. Non è nota l’epoca di costruzione del primitivo castello, ma pare che in questo luogo esistesse, fin dal 1174, un
monastero benedettino. Nel 1404 vi si rifugiarono i nobili perugini
Jacopo degli Arcipreti, Pandolfo
Baglioni e Donato di Ser Jacopo con i
seguaci. I Baglioni, nel 1480, occuparono il castello e lo tennero sotto il
loro controllo per alcuni anni. Nel
1836 la contea di Antognolla fu acquistata dal marchese Giovan Battista
Guglielmi di Roma. La famiglia
Guglielmi rimase proprietaria di
Antognolla fino al 1921.
Il borgo di Santa Giuliana
La “Fabbrica Moderna”
Centro museale per i servizi didattici
La Fabbrica Moderna, "Centro museale per i servizi didattici", è
una struttura modernissima, nata sull'impianto dell'ex chiesa di
Cristo Risorto.
Il Centro è destinato a diventare un punto di riferimento per gli
approfondimenti didattici nel settore scolastico. L'intera struttura
è pensata soprattutto per rispondere alle esigenze di una città che
cresce e chiede nuovi spazi e servizi. Spazi anche per le associazioni del territorio, che vi potranno trovare un utile punto di riferimento.
più belle opere delle Ceramiche Rometti, famose in tutto il mondo,
e dell'Archivio storico comunale.
Al piano superiore uno spazio di oltre 800 metri quadrati ospiterà
la biblioteca, la sala lettura e presentazione libri, laboratori multimediali, sedi associative, scuole di musica o altre attività cittadine.
Complessivamente la struttura si sviluppa su 2.500 metri quadrati
calpestabili, uno spazio davvero ampio per le molteplici finalità del
Una sala della Fabbrica Moderna
Al piano terra è collocato l'ingresso, con uno spazio riservato
all'Informagiovani e poi la grande sala convegni attrezzata secondo le più moderne strutture multimediali (e quindi adatta per grandi convegni anche a livello universitario), con due corridoi abbastanza ampi tanto da poter ospitare mostre.
Il piano seminterrato sarà la sede della galleria permanente delle
Il progetto di restauro e consolidamento dell'ex Molino
Gamboni ha permesso di ridare nuova vita ad un antico molino
che fa parte della storia contadina della nostra città. E' poi significativo che con questo intervento sia stato realizzato il "Centro
dimostrativo delle energie rinnovabili", praticamente a ridosso
della centrale idroelettrica.
Il centro sarà gestito direttamente .dal Comune in collaborazione con la facoltà di Ingegneria dell'Università di Perugia e le
scuole locali, che potranno accedere alla struttura per approfondire gli studi nel settore
delle energie rinnovabili,
che potrebbero diventare
l'energia principale del futuro. Umbertide è sempre
stato un territorio in prima
linea nel sostenere interventi nel campo della diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, basti ricordare i progetti già realizzati
di installazione di impianti
solari termici e fotovoltaici
su edifici pubblici (come
scuole, uffici, centri anziani,
la centrale idroelettrica sul
Tevere o altri progetti per
valorizzare le fonti rinnovabili nel territorio comunale, migliorando le risorse locali e prestando attenti agli impatti ambientali.
Sala multimediale
Il “Centro dimostrativo
delle energie rinnovabili”
In quest'ottica si inquadra anche la funzione del "Centro delle
bioenergie". Nelle stanze soprastanti la grande macina di pietra
restaurata, verranno collocati pannelli dimostrativi per l'energia
eolica, solare e idroelettrica. Verranno realizzati
percorsi didattici idonei a
diffondere tra i più giovani la cultura delle energie
pulite. L'edificio sarà
quindi utilizzabile come
centro di formazione per
tecnici delle energie rinnovabili, ma anche come
centro divulgativo per un
turismo didattico su scala
nazionale. Il tutto sarà
collocato nel parco fluviale del Tevere, che già vede
un recupero importante
delle sponde per uso
sportivo (pesca e canoa) e pedonale. Il parco sarà completato da
percorsi pedonali che valorizzino l'ecosistema del fiume. Il cen-
tro dimostrativo delle energie rinnovabili sarà un vero centro
didattico sull'energia, tale da permetterne l'inserimento nel circuito museale regionale e soprattutto in un circuito turistico che
faccia dell'ambiente e delle energie rinnovabili il proprio motore.
Nei progetti c'è anche un punto ristoro (detto anche "ristorantino di fiume").
Il vecchio Molino Gamboni deve il suo nome da quello del
mugnaio che lo gestì dagli inizi del '900 fino agli inizi degli anni
'50. Ma la storia del molino affonda dal lontano XVI secolo,
quando era noto come il "Molino dei frati di Montecorona", che
lo davano in gestione ai vari mugnai che si succedevano nel
tempo in cambio di farina e olio e addirittura anche pesce, che
veniva pescato in gran quantità nel Tevere come attività collaterale al molino.
I lavori di ristrutturazione hanno riportato alla luce tutto il vecchio molino, che i visitatori potranno. ammirare per studiare
come funzionavano le vecchie macine.
Alcune immagini del Centro
La Centrale idroelettrica sul fiume Tevere è
un’opera molto importante per quanto
riguarda la produzione di energia alternativa e
pulita. E’ entrata in funzione nell’ottobre
2005 ed è stata realizzata con un impatto
ambientale minimo; anzi, grazie a questo
sbarramento si è potuto recuperare un tratto
di fiume per la pesca sportva ad alto livello.
Con questo intervento è stata sfruttata, nel
tratto di fiume in località Mola Casanova
(Molino Gamboni), la situazione favorevole
esistente per impiantare questa centrale
idroelettrica.
Centrale idroelettrica
sul fiume Tevere
vivesse nel lusso, cosa non
La "Fratta dell'Ottocento" è
Feste di Settembre nella
rispondente alla realtà in quanto
una manifestazione giovane
che negli ultimi anni si è conle leggi censuarie e soprattutto
"Fratta dell'Ottocento"
la povertà condizionavano
quistata con pieno merito un
Rievocazione storica in costume
anche il modo di vestire.
posto di riguardo tra le rievoL´attendibilità delle fonti fa sì
cazioni storiche in costume.
Organizzata dall´omonima associazioche gli stessi menù delle numerose
taverne, locande ed osterie che operane, promossa dal Comune di
Umbertide, dall´Accademia dei
no all´interno del Centro Storico, prevedono ricette rigorosamente autentiRiuniti, dal Consiglio di Quartiere n.4
che, considerato anche che molte di
e dall´Associazione Commercianti del
queste erano in uso fino ad alcuni
Centro Storico, vuol ricordare il modo
decenni fa ed altre vengono ancora
di vivere dell´epoca, rifacendosi ad
una documentazione storica precisa e
preparate nelle famiglie umbertidesi.
L´atmosfera della kermesse è verasenz´altro meno fantasiosa di quella
che ha ispirato tante altre manifestamente coinvolgente tanto che le vie
del centro storico si rivitalizzano al
zioni del genere. Pur lasciando spazio
suono della fanfara impegnata
alla parte spettacolare infatti, le riconell´esecuzione di marce risorgimenstruzioni storiche sono quanto mai
attendibili salvo forse qualche concestali e le piazze e i vicoli risuonano delle
voci del coro cittadino, delle musiche
sione alla mondanità con gli stupendi
di quartetti d´archi, del suono del piacostumi dei circa 700 figuranti che
potrebbero erroneamente far pensare che la gente del posto noforte che accompagna brani d´opera e d´operetta eseguiti da cantanti lirici, quando non sono attraversate dagli eserciti risorgimentali (garibaldini in testa) che vanno all'assalto
della Rocca. La bellezza della manifestazione sta tutta nel
protagonismo dei figuranti che ogni anno aumentano,
segno tangibile del piacere di immergersi fino in fondo in
un'atmosfera d'altri tempi. Alla fine, tutti a festeggiare in
piazza un secolo che ha cambiato il volto della città.
La Mongolfiera
Il Can Can delle garibaldine
Una delle tante taverne
L E TAV E R N E
Appuntamento con la cucina
tradizionale frattegiana
Gran ballo in piazza
Informazioni utili
per il soggiorno
Piscina comunale - Via Morandi (Tel. 075 9413755)
Circolo Tennis Umbertide - Via Morandi (Tel. 075 9417119)
Bocciodromo - Via Morandi (Tel. 075 9417201)
Impianto sportivo nazionale di pesca - Fiume Tevere
Percorso verde attrezzato - Pineta Ranieri
Banda Cittadina - Via Secoli, 7 (Tel. 075 9417822)
SERVIZI
Comune - P.zza Matteotti, 1 (Tel. 075 94191)
Servizi decentrati Provincia di Perugia Piazza Caduti del lavoro (Tel. 075 941831)
Ufficio Comunità Montana Via del Vignola (Tel. 075 9417618)
Ufficio Informazioni e assistenza
turistica (I.A.T.) - Via Cibo
(Tel. 075 9417099)
Vigili Urbani - Piazza Matteotti, 2
(Tel. 075 9419250)
Informagiovani - Piazza C. Marx (Fa.Mo.)
(Tel. 075 9412028)
APPUNTAMENTI E
MANIFESTAZIONI
Festival di Primavera – Musica classica
(aprile – maggio - giugno)
Premio Letterario Nazionale “Umbertide XXV
Aprile” (aprile)
Fotografia in Umbria (maggio – novembre)
Rockin’Umbria (giugno)
Cinema in Umbria - “Le giornate del cinema del
Sorriso” (giugno)
Now’s The Time (luglio - agosto)
Centro prima accoglienza “J. Masslo”- Via Spoletini
(Tel. 075 941 3806)
Comoedia - Rassegna teatro dialettale (luglio - agosto)
Ospedale - Via Forlanini (Tel. 075 941871)
Settembre Umbertidese (settembre)
Centro di riabilitazione “Prosperius Tiberino” - Via Cavour
(Tel.075 9417979)
Feste di Settembre nella Fratta dell’Ottocento (settembre)
Centro Salute - Via Bertanzi (Tel. 075 9413741)
Guardia medica - Ospedale (075 9413741)
Carabinieri - Via Spoletini, 10 (Tel. 075 9413215)
Preggio Music Festival – Musica da Camera (luglio – agosto)
Stagione Teatrale - Teatro dei Riuniti (novembre - aprile)
Sopra, il Palazzo Comunale
sotto, il Teatro dei Riuniti
Corpo Forestale dello Stato - Via del Vignola,4
(Tel. 075 9415171)
Ufficio postale - Via Pitulo (Tel. 075 9418511)
Stazione ferroviaria - Via Garibaldi (Tel. 075 9413538)
Stazione autobus - Via Garibaldi
CULTURA, SPORT E TEMPO LIBERO
Teatro dei Riuniti - P.zza Fortebracci (Tel. 075 9412697)
Museo Civico di Santa Croce - Via Soli (Tel. 075 9420147)
Centro Culturale S. Francesco - P.zza S. Francesco
(Tel. 075 9415958)
Centro sociale “Le Fonti” - Via Secoli, 11 (Tel. 075 9411567
Biblioteca Comunale - Piazza S. Francesco (Tel. 075 9412898)
Centro per l’Arte Contemporanea - Rocca - P.zza Fortebracci
(Tel. 075 9413691)
Anfiteatro Parco Ranieri - Via Morandi
Stadio con pista di atletica - Via Morandi (Tel. 075 9417655)
Palazzetto dello sport - Via Morandi (Tel. 075 9417655)
Mettiamo a disposizione di tutti i cittadini e di quanti vorranno visitare la nostra città, la Guida Turistica
on-line di Umbertide. Vi sono messi in bella evidenza tutti gli aspetti ambientali, artistici, storici e culturali del nostro territorio, uno dei più interessanti dell’Alta Valle del Tevere e dell’Umbria, i servizi e le strutture ricettive.
La guida vuole contribuire a far conoscere, apprezzare e valorizzare sempre di più la nostra città in Italia
e nel mondo, contribuendo anche a rafforzare l’identità culturale della nostra comunità attraverso una ricerca approfondita che nell’opuscolo trova collocazione.
Un saluto e un benvenuto a tutti coloro che visiteranno Umbertide.
Il Sindaco
Giampiero Giulietti
La guida è stata realizzata da Fabio Mariotti
Responsabile dell’Ufficio Programmazione - Stampa del Comune di Umbertide.
E’ stato utilizzato il materiale in dotazione all’ufficio per le guide turistiche già stampate.
Per il materiale fotografico si ringraziano Amedeo Massetti e Peppe Cecchetti
Vecchie
cartoline
di
Umbertide
Panorama del centro di Umbertide
come è oggi e come era negli anni Trenta
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Guida turistica di Umbertide on line