Umbertide Ambiente - Storia - Monumenti Arte - Itinerari - Grandi eventi Informazioni Edizione on line Alla scoperta di un territorio ricco di storia, arte, cultura, bellezze monumentali ed ambientali. COMUNE DI UMBERTIDE E' situata nell'Alta valle del Tevere, in provincia di Perugia, al centro di una vallata circondata da verdi colline sulle quali svetta l'imponente sagoma di Monte Acuto. E' attraversata dal fiume Tevere che lambisce le mura della vecchia città. Il visitatore che arriva da Città di Castello o dal lago Trasimeno percorrendo la Statale Tiberina 3Bis, a tre chilometri dal centro abitato, in località Niccone, incontra il castello di Montalto, antico presidio della città. Il centro storico lo accoglie subito con la stupenda piazza San Francesco, le sue tre antiche chiese, San Francesco, San Bernardino e Santa Croce (quest'ultima, restaurata recentemente e trasformata in Museo Civico ed auditorium, contiene una delle opere più importanti del grande pittore rinascimentale Luca Signorelli, la pala "Deposizione dalla Croce (1515)) e il convento di San Francesco, restaurato ed oggi sede della Biblioteca comunale, dell'Archivio storico e del Centro socio-culturale omonimo. Da qui, attraversata la strada, si arriva in piazza Matteotti, cuore politico-amministrativo di Umbertide, con il Palazzo Comunale integralmente ristrutturato sulla base del vecchio edificio del XVIII secolo. Avviandosi verso piazza Mazzini, si apre al visita- tore uno degli scorci più belli della città: a sinistra la maestosa struttura della Rocca (fortezza trecentesca, oggi sede del "Centro per l'Arte Contemporanea") che sovrasta piazza Fortebracci e il rinnovato Teatro dei Riuniti, sullo sfondo la Collegiata, chiesa del XVI secolo, con la sua imponente mole ottagonale. Per chi invece arriva da Perugia o da Gubbio, lo scenario è completamente diverso. Superata la zona industriale, ecco apparire la città nuova, dominata dalle imponenti sagome della torre (edificio multifunzionale di 12 piani) e del nuovo complesso parrocchiale di Cristo Risorto, con le sue vie ampie, il moderno centro commerciale, le efficienti strutture sportive (lo stadio con pista di atletica, il palazzetto dello sport, la piscina, i campi da tennis, il percorso verde attrezzato), il Parco Ranieri con il grande anfiteatro per spettacoli estivi, la Pineta Ranieri autentico polmone verde con i suoi 50.000 metri quadri di estensione. Per gli amanti della natura e della pesca, si segnala l'Impianto Nazionale di Pesca Sportiva che si snoda lungo il fiume Tevere per alcuni chilometri, a partire dal centro storico cittadino. Ospita annualmente gare di valore nazionale e internazionale con migliaia di atleti. L’AMBIENTE bocce (mq. 130.000); - verde pubblico di via Papa Giovanni XXIII (mq. 14.000); - parco attrezzato per bambini di via Morandi (mq. 6.000). Il progetto si ispira all’idea del Giardino Italiano e Classico, puntando ad inserirsi in modo armonico nelParco Ranieri. Il gazebo l’ambiente naturale circostante. All’interno del parco si trovano il teatro all’aperto (1.200 spettatori a sedere), la grande piazza con gazebo, un chiosco per il ristoro, un percorso vita attrezzato con una lunghezza massima di metri 2.100 e n. 18 stazioni per gli esercizi fisici. UMBERTIDE Il verde pubblico Umbertide è una città circondata dal verde, che l’Amministrazione ha sempre difeso da un uso eccessivo del cemento con particolare riguardo alle colline che la circondano. Oltre a questo Il Parco Ranieri dalla zona sono stati riqualificati gli sopra l’anfiteatro spazi di verde pubblico esistenti e creati nuovi parchi nel capoluogo e nelle frazioni. Il Parco Ranieri Un discorso a parte va fatto il per il grande Parco Ranieri, un polmone di verde attrezzato nella zona nuova della città, che occupa una superficie complessiva di circa 230.000 metri quadrati (23 ettari) così distribuita: - teatro all’aperto e gazebo (mq. 30.000); - Pineta Ranieri (mq. 50.000); - Macchione e Pineta, con annesso Ponte di legno sul percorso vita attrezpercorso vita zato e campi di al Macchione Il Parco Lido Tevere Nella zona dove negli anni Trenta esisteva il "Lido Tevere", la spiaggia degli umbertidesi, a distanza di settant'anni è stato realizzato il "Parco Lido Tevere", uno spazio verde attrezzato lungo le sponde del fiume dove i cittadini e i visitatori possono trascorreremomenti di relax durante la bella Il Parco “Lido Tevere” stagione. La piazza rotonda nel “Lido Tevere” Percorsi ciclabili e pedonali, panchine, una grande piazza centrale anche per spettacoli all'aperto, il tutto adeguatamente illuminato. Il Parco Rio Nel 2007 è stata aperta al pubblico una nuova zona verde. E' il "Parco Rio" che si estende proprio lungo le sponde del torrente Rio, partendo dallo stadio comunale di via Morandi fino a via della Repubblica. Oltre alla sistemazione delle sponde del torrente è stata realizzata una linea idrica a servizio dell'impianto sportivo e del parco "Ranieri", un percorso ciclo pedonale, opere di sistemazione del verde e arredo urbano con posizionamento di giochi per bambini e panchine, la realizzazione dell'impianto di illuminazione. un volano di sviluppo Nell'ambito della Una rete di sentieri molto importante per valorizzazione a fini la parte di territorio turistici delle bellezze che valorizza le disposta a sud della ambientali delle bellezze ambientali nostra città. La rete di nostre colline, è stato sentieri si estende per completato il progetdel nostro territorio circa 40 chilometri ed to per la realizzazione di una rete sentieristica nel territorio comu- è fruibile a piedi, a cavallo o in mountain nale, collegata con gli interventi effettuati bike. All'interno è stato creato, insieme ai comuni di Perugia, nei comuni di Corciano e Perugia e Corciano. Passignano, un Il progetto è stato Ecomuseo che valocondiviso con un rizzerà tutte le emerfolto gruppo di genze culturali, operatori locali del ambientali e storiche settore extra-alberghiero, di quelli di questa porzione di commerciali, delterritorio umbro che Il cartellone con la cartina dei sentieri l'artigianato artistipuò vantare borghi, co e dei servizi turistici, in modo da creare castelli e paesaggi di altissimo pregio. ll Parco Rio Nelle immagini, suggestivi scorci di campagna intorno ad Umbertide so tempo di realizzare una struttura di pesca sportiva agonistica di livello internazionale (obiettivo questo raggiunto con la disputa La sistemazione sul nostro campo di ambientale della sponda gara dei Campionati sinistra del Tevere per Il Tevere sotto Montalto Mondiali di Pesca per circa 4 chilometri, parClub). La riqualificatendo dalla zona del zione di questo tratto del fiume Tevere e del campo di gara per la centro storico, è stato pesca sportiva ha prodotto risultati molto positivi permettendo a Giugno 2006. Campionati del uno degli obiettivi prin- moltissimi umbertidesi di riscoprire il loro fiume e a migliaia di pescaMondo per Club cipali per realizzare un sportivi, ogni anno, di affollare l'impiangrande parco fluviale di interesse regionale. Per questo hanno lavora- to, ben gestito dall'A.S.P.S.A.S. - Sezione to intensamente la Fipsas di Perugia, provinciale di la Provincia di Perugia, la Regione Perugia, con la Umbria con la collaborazione del collaborazione Comune di Umbertide. La riqualificadelle società di zione di quest'area storicamente pescaportiva locatanto importante per la nostra città si li, con un imporproponeva un duplice obiettivo: queltante ritorno ecolo di rendere sempre più accessibile a nomico per l'inteAgosto 2009. Fishing tutti quel tratto di fiume e nello stesra città. Giugno 2009. Campionati italiani femminili Sumer show La sistemazione ambientale del Tevere e il campo di gara internazionale per la pescasportiva LA STORIA della città. Il turista può trovarsi pienamente a suo agio grazie agli ottimi servizi alberghieri e occupare piacevolmente il tempo libero utilizzando le numerose strutture sportive e ricreative esisten- Antichissima è l’origine di Umbertide. I primi insediamenti sembrano risalire intorno al VI Secolo A.C. come testimoniano i “bronzetti di Monte Acuto”, statuette votive attribuite all’antico popolo Tempietto degli Umbri. Numerosi reperti di età ottagonale in località romana attestano comunque l’esistenza di Pianta di Fratta di Cipriano Petrella Piccolpasso . 1565 un centro sulle rive del Tevere attorno al III Secolo, chiamato “Forum Bremitii”, “Forum Julii” o, secondo fonti più accreditate, “Pitulum”. L’antica Antico reperto ritrovato a Preggio (Foto Sovrintendenza ai Antico vaso ben architettonici dell’Umbria) ritrovato a Pitulum sarebbe stata distrutta dagli Ostrogoti, per essere poi riedifiPierantonio cata nel 790, col nome di Fratta, dai figli di Uberto o Umberto Ranieri. Ma le prime notizie certe e storicamente documentabili di Fratta si iniziano ad avere nel 1189, anno in cui fu sottoposta alla giurisdizione di Perugia e ne seguì le sorti per lungo tempo, subendo devastazioni e saccheggi. Fu sotto il dominio pontificio fino al 1860, anno in cui Fratta fu annessa con tutta l’Umbria al Regno d’Italia. Con l’unità si costituirono le prime amministrazioni comunali e Fratta ebbe il suo primo governo locale. Il 25 gennaio 1863 il Consiglio Comunale stabilì di cambiare il nome di Fratta con quello Il Tevere al Mulinaccio (Quadro di Ernesto Freguglia) attuale di Umbertide, in onore dei figli di La piazza del Mercato (Quadro di Ernesto Freguglia) Uberto o Umberto, antichi riedificatori della città (Fracta filiorum Uberti). Umbertide subì in modo particolarmente drammatico gli ultimi eventi bellici, allorché venne fatta oggetto di violenti bombardamenti aerei (25 aprile 1944) che distrussero gran parte delle abitazioni del centro storico, causando 74 morti e numerosi feriti. La ricostruzione fu difficile ma gli Umbertidesi riuscirono ben presto a cancellare i tristi segni della guerra. Dopo gli Anni 60 notevole è stato lo sviluppo edilizio ed industriale, tanto da cambiare totalmente il volto SUPERFICIE ABITANTI ALTITUDINE IDROGRAFIA CLIMA FRAZIONI ALTRI CENTRI ABITATI COMUNI CONFINANTI Kmq. 200 16.600 (Densità 83,00 Ab/Kmq.) Mt. 247 s.l.m. Il territorio comunale è attraversato dal fiume Tevere.Altri importanti corsi d'acqua i torrenti Niccone, Assino, Carpina, Nestore e Reggia. Mite e temperato Castelvecchio - Leoncini - Montecastelli Niccone - Pierantonio - Preggio Trasimeno - Cortona - Città di Castello Montone - Magione -Pietralunga Lisciano Niccone COLLEGAMENTI Il comune è attraversato dalla S.S. Tiberina 3/Bis, dalla superstrada E/45 e dalla Ferrovia Centrale Umbra. Banchetti - Calzolaro - Pian d'Assino Borgo Baraglia - S. Benedetto -Verna Perugia - Gubbio - Passignano sul Rotonda davanti alla Stazione Fcu Alla fine del XVII secolo un aggloriguardano solo la destinazione merato disordinato di casupole delle stanze. L'Ufficio del occupava l'area dove oggi sorge il Sindaco e la sala del Consiglio Palazzo Comunale. L'odierna Piazza Comunale sono rimasti sempre Matteotti era solo un piccolo slargo al loro posto, mentre quella della e non simboleggiava il centro del Giunta, intorno al 1990, ha potere locale, che allora gravitava occupato lo spazio destinato alla intorno alla Rocca. segreteria del primo cittadino, I Marchesi di Sorbello disponevano lasciando la tradizionale e storica delle costruzioni ubicate nell'area sala, che ospitò l'esecutivo della dell'attuale residenza municipale a Liberazione e della nascita della titolo di enfiteusi "fino alla terza Repubblica, per le riunioni dei generazione", in base ad un contratgruppi consiliari e le conferenze to con la Mensa Vescovile di stampa. Gubbio, proprietaria degli immobili. L'ampio atrio, dove è disposta la Sulla base di questo contratto, le postazione informativa e dove si vecchie casupole furono abbattute affacciano gli uffici del Sindaco, ed iniziò la costruzione del palazzo del Vicesindaco e della Giunta che fu portata a termine il 29 aprile Comunale, ha le volte completa1720. Da questa data l'edificio prese mente affrescate e sulle pareti il nome di "Palazzo Bourbon di una galleria di quadri che rappreSorbello" e la piazzetta antistante sentano alcuni personaggi storici "Piazza del Marchese". umbertidesi. Nell'ufficio del Il palazzo, tuttavia, risultava inaduSindaco, le cui finestre danno su guato alle esigenze dei Marchesi piazza Matteotti, si possono La storia del Palazzo Comunale Bourbon che, quasi sicuramente, ammirare alcuni quadri impornon divennero mai proprietari deltanti per la storia cittadina: "La l'immobile. Quando il Comune decipiazza del mercato" di Ernesto se di occupare quella sede, nella primavera del 1841, esso apparteneva, Freguglia risalente al 1875; una tela raffigurante "San Romualdo, la infatti, a Domenico Mavarelli che nel frattempo lo aveva acquistato dalla Maddalena e la Vergine col Bambino" di autore ignoto; un disegno di Diocesi di Gubbio. La residenza municipale si era trasferita nel 1787 fuori Fratta vista da nord di Giovanni Santini della prima metà dell'800. Nella dalle mura cittadine, nel soppresso convento femminile di Santa Maria sala Giunta, con le volte completamente affrescate, prosegue la galleria dei Nuova, situato nell'attuale via Grilli, in fondo alla Piaggiola. Si trattava personaggi storici umbertidesi e viene ospitato un antico e prezioso scalsenza alcun dubbio di una collocazione inadeguata e infelice. dino in ceramica artistica. La sala dei gruppi consiliari ha le pareti e le La ricerca di una sistemazione più idonea e centrale si fece urgente e il 17 volte completamente dicembre 1840 il Consiglio Comunale affrontò ufficialmente il problema affrescate ed è una della del trasferimento in altra sede, proponendo quella del "Palazzo del sale più belle di tutto il Marchese", ormai Mavarelli. La proposta, messa ai voti, fu approvata a Palazzo Comunale. La sala maggioranza. . del Consiglio Comunale I lavori di sistemazione del palazzo incominciarono subito nei vari piani e occupa quello che una man mano che terminavano vi si trasferivano le varie attività comunali. volta era il salone delle L'archivio comunale fu sistemato al terzo piano nel 1843. feste, dove gli antichi proNel 1923 fu apportata al palazzo qualche modifica interna e fu anche prietari usavano intratteneLa sala di rappresentanza rimosso il casotto di legno che ingombrava l'atrio. Vennero inoltre restau- re i loro ospiti. Sulla parete rati i quadri che ricordano antichi personaggi umbertidesi e fu commis- dietro il bancone riservato sionata al prof. Frenguelli l'e- alla Giunta un grande secuzione dei due stemmi in affresco rappresenta lo travertino, d'Italia e di stemma comunale. In alto, Umbertide, da murare tra le sulle pareti laterali, sono finestre centrali del primo poste delle terrazze monupiano. mentali. Il bombardamento aereo del Gli affreschi delle sale 25 aprile 1944 e quelli succes- comunali sono stati realizLa Sala Giunta sivi risparmiarono questa zati nel 1810 dal pittore costruzione, che tuttavia fu Montorsi di Perugia mentre Biagio Vantaggi di Gubbio realizzò nel 1842 seriamente danneggiata in le sculture presenti nel piano nobile. molte parti da altri eventi bel- Un Palazzo Comunale, quello di Umbertide, che ha saputo conservare il lici. meglio della sua antica e nobile storia, attrezzando tuttavia, nel corso degli Nel dopoguerra si provvide anni, i propri uffici con i più moderni strumenti informatici per risponalla riparazione di tutti i locali dere sempre meglio alle legittime esigenze dei cittadini utenti. e a restaurare le volte affrescate al primo piano con una spesa totale di 1 milione e 500mila lire. La sala del consiglio comunale Per le sue condizioni di degrado e pericolosità il 21 settembre 1981 iniziarono i lavori di restauro e consolidamento che furono ultimati il 10 novembre 1984, con l'aggiunta dei locali costruiti sull'antico vicolo degli "Scudellari", acquistati per far posto agli uffici per le nuove competenze dell'amministrazione comunale. Mentre i locali superiori hanno avuto diverse sistemazioni nel corso degli anni, il piano nobile è rimasto inalterato nel tempo, con poche varianti che L’atrio del Palazzo Comunale La Rocca E’ una superba fortezza medioevale, da sempre simbolo di Umbertide. Sulla sua costruzione alcuni autori affermano che i lavori iniziarono nel luglio 1374, altri che l’incarico di costruire la Rocca fu affidato da Perugia al Guidalotti nel 1385, durante le lotte tra nobili e popolani. Le opinioni sono invece concordi nell’affermare che l’opera nel 1389 era terminata e che il direttore dei lavori fu Alberto Guidalotti e progettista l’architetto Angeluccio di Ceccolo, detto il Trocascio. La fortezza è costituita da una torre quadrata di m. 7,60 di lato e di m. 31,60 di altezza di fronte al torrente Reggia. Le solide mura sono spesse alla base m. 2,20. Verso l’interno della città sono uniti alla torre due torrioni circolari più bassi ed un terzo baluardo quadrato. Oggi la Rocca presenta una sola porta nella Piazza Fortebracci, ma un tempo ne aveva un’altra in direzione della Le celle sotterranee Reggia, detta “del soccorso”, entrambe munite di ponti levatoi. Nel 1394 nella Rocca fu rinchiuso prigioniero Braccio Fortebracci da Montone. Il Papa Leone X, nel 1521, affidò la custodia della Rocca alle persone più ragguardevoli di Fratta per sette anni e tale onore fu prorogato da Clemente VII per altri dieci, affinchè lo stipendio, che altrimenti si doveva versare al castellano e ai soldati, venisse impiegato nel restauro delle mura. In quel periodo la Camera Apostolica versava annualmente alla Fratta un contributo di sessanta scudi per la manutenzione e le riparazioni della Rocca, pretendendo che il castellano offrisse in cambio due libbre di cera alla cappella del magistrato perugino. Con l’avvento del Governo repubblicano francese nel 1798, la sovvenzione perugina fu abolita; ritornato il Papa nello Stato pontificio la Rocca fu destinata al servizio delle pubbliche carceri e tale utilizzazione continuò fino al 1923. Da questa data subì alcune trasformazioni interne e furono coperti i due torrioni circolari per destinare il complesso a civile abitazione. Fu abitata fino al 1974. Nel 1984 l’Amministrazione comunale ha iniziato l’intervento di recupero della struttura e dopo un intenso impegno di progettazione e di lavoro la Rocca, il 17 maggio 1986, è stata restituita alla città. La ristrutturazione dell’antica fortezza è stata concepita in modo tale da consentire il recupero della sua identità storica e la completa utilizzazione dei locali. Sono state apportate alcune modifiche strutturali, pur nel rigoroso rispetto del nucleo originario. La novità di maggior rilievo è data dall’entrata creata alla base delle mura del torrione sinistro, per permettere il collegamento della Piazza del Mercato con Piazza Fortebracci, attraverso un suggestivo percorso in un vasto spazio ricavato eliminando la terra di riporto. Questa nuova entrata consente anche di accedere direttamente dalla Rocca al Teatro dei Riuniti. Il ritrovamento di un’antica scala in muratura nella prima stanza della Rocca, al primo piano, ha permesso poi di ricucire il collegamento verticale all’interno della torre: dai suoi sotterranei alle merlature. Anche la “segreta” posta nella parte inferiore della torre è stata rinvenuta a lavori iniziati; dopo aver tolto più di un metro e mezzo di terric- cio è stata trovata la “botola” attraverso la quale si scende nella “segreta” della torre. La scala che porta all’uscita posteriore Il passaggio sotterraneo Le mura merlate Alcune modifiche, quali l’eliminazione dei muri divisori nelle celle della torre e la copertura a padiglione della torre medesima, sostituita con un pavimento praticabile, sono risultate varianti che hanno migliorato notevolmente la godibilità degli spazi interni. sede permanente del “Centro per l’Arte L’Amministrazione comunale, ultimati i lavoLA ROCCA Contemporanea”. ri di restauro, ha deciso di utilizzare la Rocca L’esemplare disponibilità e il generoso contriper iniziative culturali ed espositive. Dopo Centro buto di artisti, galleristi e collezionisti che numerose mostre, iniziate nel 1986 con quelhanno donato al Centro opere prestigiose e la dedicata a “Cagli e Leoncillo alle per l’’Arte l’appassioCeramiche Rometti di Umbertide”, il nato lavoro Comune ha pensato di costituire una Contemporanea scientifico Raccolta pubblica di Arte Contemporanea il dei curatori cui asse portante è rappresentato dai progetti espositivi e che cercherà di documentare ambiziosamente i linguaggi e organizzatori delle rassegne esposied i percorsi dell’arte di questi ultimi anni. Questa raccolta, il cui tive hanno permesso di costituire nucleo originario è costituito da 19 opere donate al Comune dal così il primo embrione di un Museo concittadino Giovanni di Arte Contemporanea ad Ciangottini, pittore e Umbertide. Le opere donate al gallerista di fama nazio- Centro vengono esposte periodicanale, scomparso qualche mente nelle sale della Rocca. anno fa, che era molto Da alcuni anni la Rocca ospita granlegato alla sua città e alla di mostre di autori di assoluto livello terra umbra, è ospitata nazionale e internazionale che danno Una sala nelle antiche sale della prestigio al centro espositivo e a espositiva Rocca che dal 1991 è la tutta la città. G r a n d i M o s t r e La Collegiata (S. Maria della Reggia) Il tempio dedicato alla Beata Vergine Maria, detta della Reggia, sorse nella seconda metà dei secolo XVI, in prossimità dei torrente omonimo, per volere del popolo umbertidese. L'edificio sacro venne costruito per accogliere una immagine miracolosa affrescata all'interno di una cappella che si trovava nelle vicinanze. I lavori furono diretti dapprima dagli architetti Galeazzo Alessi e Giulio Danti, autori dei disegno originario, poi nel 1583 da Bino Sotii, Mariotto da Cortona (1600), Rutílio (1623) e infine Bemardino Sermigni (1640). L'originale costruzione di forma ottagonale all'esterno e circolare all'interno misura 22 metri di diametro interno per un'altezza complessiva di 40 metri. L'interno della cupola, dal tamburo alla lanterna, riveste un'area di 689 metri quadri. Il diametro della palla di rame che sovrasta la lanterna è di metri 1,65. La cupola originaria, che manifestò segni di cedimento, fu ricostruita agli inizi dei '600 e l'impianto primitivo del monumento fu modificato solo parzialmente. All'interno la zona perimetrale è delimitata da un giro di 16 colonne alquanto distaccate dal muro sul quale sono riportate le mostre dei pilastri corrispondenti. Negli intercolumni, in otto grandi aerostili appaiono le arcate a tutto sesto che accolgono gli altari, la tribuna dell'organo e i due portali d'ingresso. La disposizione binata dei colonnato (di ordine toscano, compiuto nel 1632, con funzione strutturale di supporto alla cupola), i cornicioni e le modanature, le nicchie e i chiaroscuri, conferiscono all' imponente struttura un pregevolissimo movimento di masse e di luce. Le colonne raggiungono nel loro corpo la ragguardevole misura di 9,60 metri. Notevole è il pavimento in cotto policromo del XVII secolo. L’altare principale Opere d'arte Il tamburo della cupola è ornato da quattro tele di grandi dimensioni: 1. (sopra l'altare maggiore) - Vergine in gloria con i santi M. Maddalena, Giovanni Battista e Evangelista, Andrea, Francesco, Apollonia, attribuibile ad una scuola romana dei '500; 2. (sopra la tribuna dell'organo) - Ascensione al cielo con i santi Benedetto, Romualdo, Savino e Vescovo più simbologia eucaristica, del POMARANCIO (Niccolò Circignani) del 1578; 3. (sopra l'altare dei rosario) - B.V. di Loreto con i santi Andrea Avellino ed Ubaldo, di G. Alaboyna, del 1749; 4. (sopra l'altare di San Giuseppe) - Santo Chierico regolare con il Cristo che gli presenta la croce, di G. Alaboyna, del 1749. Ancona della Madonna Fastigio costituito da ricco drappeggio e gloria di angeli in stucco del 1725 che incornicia l'affresco attribuibile alla cerchia delle scuole eugubine del XV secolo, raffigurante la Vergine in trono con Bambino e Santi. Altare del S.S. Sacramento Fastosa opera di intaglio ligneo dorato di Peter Kraas, del 1680. Nella parte superiore Dio Padre dello Scaramuccia. Nello stesso altare, di notevole rilievo un prezioso TABERNACOLO in legno dorato, d'arte fiorentina del 1500 e un CROCIFISSO ligneo del XIX secolo. Pila battesimale Pregevolissima tazza del '500 in marmo bianco. L'altare retrostante di G. Fontana in stucco dorato incornicia una tela seicentesca con la Vergine e i santi. Altare di San Giuseppe Preziosa statua di scuola fiorentina del XVI secolo. Altare del Rosario Quindici medaglioni dipinti su rame, dei XVII secolo, raffiguranti i Misteri dei Rosario. Al di sopra dei portali due iscrizioni barocche ricordano rispettivamente le date di costruzione dei tempio e della sua consacrazione (1751). La denominazione di Collegiata deriva dal fatto che nel XVIII secolo in questo tempio fu trasferita la collegiata dei canonici, già istituita nel 1765 nella chiesa di San Giovanni Battista. La chiesa di Santa Maria della Reggia è attualmente sede della Parrocchia di San Giovanni Battista. Restaurata radicalmente nel corso degli anni 199293, avrebbe bisogno ora di interventi urgenti alle opere d'arte che contiene. Pomarancio. Ascensione al cielo - 1578 Piazza San Francesco Nell'area dove sorge la piazza, anticamente centro del cosiddetto "Borgo Inferiore", erano concentrate le botteghe dei fabbri, arte per la quale Fratta era molto conosciuta. La zona originariamente era al di fuori della cerchia muraria ed era attraversata dalla strada che conduceva a sud, verso Perugia. Sulla piazza si affacciano alcune delle più importanti chiese della città. Piazza San Francesco Chiesa di Santa Croce Fu costruita nel 1610, su progetto d e l l ' a r ch i t e t t o umbertidese La chiesa di Santa Croce F i l i p p o Fracassini, ampliando una cappella dei padri agostiniani che esisteva già nel 1338. Restaurata integralmente, è stata trasformata in Museo civico e contiene la famosa pala Deposizione dalla Croce (1515) di Luca Signorelli, una delle opere più importanti del grande pittore rinascimentale. Chiesa di San Francesco Costruita su strutture gotiche probabilmente intorno al 1299, è stata restaurata e riaperta al culto nel 1966. Conservava una tela del Pomarancio, ora trasferita nell'attiguo Museo di Santa Croce, e una pregiata statua di S. Rocco attribuibile a Michelozzo Fiorentino. Annesso alla chiesa si trova il Convento di San Francesco restaurato dall'Amministrazione comunale ed adibito a sede dell'Archivio storico, della Biblioteca comunale e del Centro Socio-culturale omonimo. Chiesa di San Bernardino Edificata su un antico oratorio dei disciplinati, la tradizione vuole che sia stato San Bernardino stesso, nei 1426, a fondarvi al La chiesa di S. Bernardino Congregazione dei Buon Gesù. Consacrata nel 1556, nel corso dei tempo ha subito diversi interventi, per assumere l'attuale struttura nel 1768. Conserva, nell'altare maggiore, il dipinto di Muzio Fiori la Cena degli Apostoli (1602), nonché una statua in legno sorbo di San Bernardino attribuita al Vecchietta, forse dei XVI secolo. Qui è sepolto il famoso cantante umbertidese del XVIII secolo Domenico Bruni. La chiesa è visitabile tutti i giovedì. La chiesa di San Francesco Santa Maria della Pietà Fu costruita nel 1486, con il contributo di Bartolomeo di Nello Burelli di Fratta. Sulla lunetta del portale si può ammirare un affresco del Pinturicchio (1504), di cui la chiesa ha ospitato, fino al 1814, un pregevole quadro raffigurante l'incoronazione della Vergine, quadro che si trova oggi esposto nella Sala VII della Pinacoteca Vaticana. Il Chiostro di San Francesco Recentemente è stato ricostruito, sotto la direzione dell'architetto Giuseppe Ristori, il portico frontale ed è stato sistemato il piazzale. La chiesa di S. Maria della Pietà La Chiesa e il Museo di Santa Croce Per tutto il Quattrocento non abbiamo informazioni precise sulla chiesa, mentre notizie più dettagliate si ricavano a partire dai primi del secolo successivo. Nel 1509 viene ultimata una casa sopra la chiesa, e di lì a poco (1515- La chiesa di Santa Croce, dopo il restauro e il ritorno ad Umbertide della “Deposizione dalla Croce”, capolavoro del grande pittore cortonese Luca Signorelli, è stata trasformata in un museo che viene utilizzato anche come auditorium e sala convegni. Oltre alla Deposizione si può ammirare, in una sala interna, un grande quadro del Pomarancio “Madonna col Bambino in gloria tra angeli e santi” proveniente dall’attigua La Pala del Signorelli nella sua preziosa cornice chiesa di San Francesco. Nel museo, dieci pannelli sistemati nella chiesa illustrano il percorso Signorelliano, il restauro della pala e la storia della chiesa stessa. Pomarancio. Madonna col bambino in gloria tra angeli e santi 16), a spese della confraternita, verrà commissionata la Pala della Deposizione a Luca Signorelli. Nella seconda metà del secolo la chiesa doveva aver raggiunto discrete dimensioni, tanto da poter contenere comodamente la grande “mostra” d’altare in legno, opera di un intagliatore marchigiano, realiz- La chiesa, come la vediamo oggi, è il risultato di una serie di interventi di ampliamento. Nell’area dove sorge l’attuale edificio si trovava una piccola chiesa, forse identificabile con quella ricordata dalle fonti con Il Museo di Santa Croce durante la mostra il titolo di SS. Pietro e Paolo, che già esisteva nel 1295. dedicata al Signorelli La chiesina, almeno dai primi del Trecento, doveva fungere da oratorio per la zata tra il 1611 e il 1612 per accoConfraternita dei disciplinati di Santa Maria gliere la Pala del Signorelli. (il primo documento sulla confraternita è del Tra il 1634 e il 1645 circa, con 1337), che gestiva anche un ospedale. E’ quel’ultimo ampliamento e la definista una delle tante associazione religiose di tiva ristrutturazione dell’edificio laici che, diffuse a partire dal XIII secolo, praad opera di Filippo Fracassini, ticavano l’autoflagellazione, condividendo in l’evoluzione della chiesa di Santa questo modo le sofferenze di Cristo. Croce può dirsi conclusa, se non La confraternita è ricordata per la prima volta per la facciata, dalle linee tardocon il nome di Santa Maria e Santa Croce nel barocche, realizzata nel primo 1340. Uno scorcio della chiesa museo Settecento. Commissionata dalla Confraternita di Santa Croce al cortonese Luca La Signorelli forse ancora entro il 1515, la tavola viene terminata nel 1516, data che compare in basso a destra sulla cornice originale, inglobata successivamente nel grande complesso ligneo intagliato nel 1611-12. Realizzata in un lasso di tempo molto breve, mostra come il pittore fosse ormai a capo di una organizzata bottega, che collaborava alle numerose commesse assegnate al maestro. Il tema principale della tavola, la Deposizione dalla Croce, è qui inserito dall'artista in un contesto più ampio, quasi un piccolo ciclo che illustra i momenti salienti della Passione di Cristo. E' probabile che tale scelta sia da riferire alla volontà della Confraternita, in seno alla quale il tema della Passione era particolarmente sentito e fatto oggetto, ad esempio in occasione delle festività pasquali, di vere rappresentazioni "teatrali" i cui testi sono stati parzialmente tramandati. La lettura del dipinto può iniziare in alto a sinistra, dove le tre croci piantate sul Golgota segnano il momento della Crocifissione. Si passa poi alla scena centrale, la Deposizione, cui assistono il gruppo delle Marie, a sinistra, la Vergine già svenuta a terra, e la Maddalena, ai piedi della croce, colta nel tenero e disperato gesto di raccogliere con la mano il sangue di Cristo. Il gruppo si chiude a destra con la figura di San Giovanni, al di sopra del quale si scorge l'ultimo momento del ciclo, con il trasporto del corpo verso il sepolcro, durante il quale il Cristo, irrigidito dalla morte, viene compianto dai suoi cari. I tre pannelli di predella, data l'intitolazione della Confraternita La sala auditorium alla Santa Croce, sono dedicati alla leggenda del "Ritrovamento della Deposizione dalla Croce vera Croce di Cristo", nella versiodi Luca Signorelli ne proposta da un testo molto diffuso nel Medioevo, la "Legenda Aurea" di Iacopo da Varagine. Il primo episodio, (curiosamente il pittore lo inserisce nella tavoletta centrale, sulla metà di destra) risale ai tempi del re Salomone, quando la regina di Saba, sua ospite, per ispirazione divina si inginocchia ad adorare un tronco di legno che fungeva da ponte presso un corso d'acqua. Quello stesso tronco, molto tempo dopo, sarà utilizzato per costruire la croce di Cristo. La narrazione, a partire ora dalla prima tavoletta di sinistra, prosegue con le vicende legate all'imperatore romano Costantino (IV secolo d.c.) che, come gli era stato suggerito in sogno, mette in fuga le armate di Massenzio grazie all'esposizione di una croce d'oro. Una volta "convertito", è sua madre Elena ad adoperarsi nella ricerca della vera Croce (tavoletta La Deposizione dalla Croce centrale); ritrovata sul Golgota, quella di Cristo viene riconosciuta rispetto alle altre due perchè, appena avvicinata ad un ragazzo morto, miracolosamente lo resuscita. Il racconto si chiude con un fatto avvenuto molto più tardi, nel VII secolo. Il re persiano Cosroe, conquistata Gerusalemme, si appropriò della Croce, che viene recuperata dall'imperatore Eraclio. Nella tavoletta di destra è raffigurato infatti l'ingresso trionfale della Croce in Gerusalemme, portata dallo stesso Eraclio. L'accesso alla città viene però impedito da un angelo, che invita l'imperatore a togliersi le vesti ed i calzari ed entrare in umili spoglie, esponendo la sacra reliquia. L’ingresso del museo Nell’ultima nicchia, a destra, la statua di San Rocco TERRITORIO DI UMBERTIDE Stradario Sentiero di Monte Acuto Dislivello: m.678 - Tempo di percorrenza: ore 4,00 Lunghezza: km.11,450 ITINERARI TRA IL VERDE Su tutte le alture nel territorio del comune di Umbertide svettano castelli e torri, disposti anticamente a difesa del territorio, che possono essere piacevolmente scoperti lungo itinerari che attraversano verdi colline. (1400) che racchiude un delizioso altare di stile rinascimentale e un affresco attributo al Pinturicchio. Da Preggio si può proseguire per il Lago Trasimeno che si scopre dalla Pineta di Col di Campana in uno scenario di suggestiva bellezza. Umbertide - Civitella Ranieri - Serra A pochi passi dalla città, in posizione dominante, la Pineta Ranieri che insieme al Macchione e al Parco Umbertide - Preggio Ranieri, offre 23 ettari di verde attrezzato e non. Dalla Pineta, sopra er la strada che porta a la E-45, si può Preggio, su una collina che ammirare il maedomina Umbertide, sorge il stoso castello di castello di Romeggio, costruzione Civitella Ranieri, che risalirebbe al periodo medioesplendido esempio vale, quando per queste contrade di fortezza medioePonte in legno presso transitavano i “Romei”, pellegrini vale. la Pineta Ranieri che si recavano a visitare i luoghi La sua costruzione santi. A breve distanza si incontra risale ai primi dell’anno 1000, quando per ordine di il castello di Polgeto, costruito nel Raniero, fratello del duca Gugliemo di Monferrato, il 1399 intorno ad un fortino già figlio Uberto fece costruire una “cittadella”. esistente nel XIIsecolo che apparL’attuale struttura architettonica è frutto di successiIl castello di Romeggio teneva a Biagio di Buto, fuoruscivi interventi che nel corso degli anni ne hanno modito perugino. E’ uno dei castelli meglio conservati, perchè è stato sem- ficato l’aspetto originario. Proseguendo di alcuni chilometri si arriva al pre abitato. castello di Serra Una delle facciate del Castello Proseguendo poi per Partucci, che si erge di Civitella Ranieri alcuni chilometri si arrisu una collina tra i va a Preggio, antico torrenti Reggia ed borgo a 638 m. di altezAssino. za circondato da una L’attuale struttura ricca vegetazione e da fu edificata sulle boschi che ne fanno un rovine dell’antico luogo di villeggiatura castello, distrutto per chi ama un ambiennel 1420 da te naturale incontaminaGiacomo Baglioni, Il castello di Polgeto to e la quiete della colli- luogotenente di Braccio Fortebracci. na umbra. La Rocca di Preggio, per la sua posizione dominante, era considerata tra le più importanti del territorio Perugino e dell’Alta valle del Tevere. Esisteva già nel 917, anno in cui l’imperatore Berengario I confermò la signoria di Preggio al marchese Veduta aerea del castello di Civitella Ranieri Uguccione II dei Panorama aereo di Preggio Bourbon. Oltre ai resti della rocca sono da vedere la chiesa della S.S. Trinità in San Francesco (1223) che conserva un reliquario d’argento dorato che custodisce una “Sacra Spina” esposta il martedì di Pasqua e la chiesa della Madonna delle Grazie Preggio. La chiesa della S.S. Trinità Il castello di Serra Partucci P Umbertide - Vallata del Niccone U sciti da Umbertide, verso Città di Castello per la Tiberina 3Bis, ecco apparire in alto sulla sinistra il castello di Montalto, con la sua alta torre, che anticamente fu una fortezza di grande importanza tattica per la difesa di Fratta e per Il castello di Montalto tenere a freno le mire espansionistiche della vicina Città di Castello. La prima notizia storica del castello risale al 1385, anno in cui venne fortificato dai perugini. Inoltrandosi poi verso la vallata del Niccone, attraversata dall’omonimo torrente, zona di grande interesse paesaggistico, su un’alta collina sopra il centro abitato di Niccone, si può ammirare l’antico borgo medioevale di Montemigiano, con il Il borgo di Montemigiano suo castello, la sua antica chiesetta e le sue case restaurate in tempi recenti. Alla fine del territorio umbertidese, a confine con quello toscano, sorge il castello di Reschio, altro esempio di fortezza medioevale, della cui esistenza si ha notizia già nel 1355. Umbertide - Montecorona Santa Giuliana L ’abbazia di San Salvatore di Montecorona, si trova a quattro chilometri da Umbertide, ai piedi del colle omonimo. Secondo la tradizione sarebbe stato San Romualdo a fondare, nell’XI secolo, il monastero di San L’Abbazia di Montecorna Salvatore di Monte Acuto. L’antica cripta seminterrata è di notevole valore artistico e culturale. E’ composta di un vasto locale diviso in cinque navate, con colonne di vari stili che sorreggono le basse volte. La chiesa superiore, a tre navate, fu consacrata nel 1105; La cripta del’Abbazia di Montecorona conserva resti di affreschi ed un coro ligneo di buona fattura. Interessante il campanile a pianta ottagonale e circolare, forse anticamente torre di difesa, con l’orologio recentemente restaurato. Dall’abbazia si sale ai 705 metri dell’Eremo, lungo una strada circondata da boschi di faggi e castagni e punteggiata da edicole votive. Anticamente era collegata alla Badia da un sentiero detto “la mattonata”, largo circa due metri e costruito a secco con blocchi di pietra arenaria, riaperto in occasione di una passeggiata ecologica che ha permesso di riscoprire il fascino di una natura ancora intatta. L’Eremo è un antico monastero la cui costruzione risale al XVI Secolo per opera dei padri Camaldolesi e Coronesi. Proseguendo per la stessa strada si scopre a un tratto l’antico borgo di Santa Giuliana, di una suggestione unica, completamente restaurato nel rispetto dell’originaria struttura medioevale. Non si conosce la data di costruzione di questo castello, le cui prime L’eremo notizie risalgono al 1362, di Montecorona mentre nel 1411 fu cinto d’assedio dal capitano Paolo Orsini, alleato di Braccio Fortebracci da Montone. Proseguendo verso Perugia si incontra la fortezza di Valenzina, di cui si hanno scarse notizie. Edificata per motivi di difesa, si pensa che la parte ancora esistente sia stata adattata, nei secoli XVI e XVII, alle esigenze dei proprietari terrieri. A circa 3 chilometri, deviando verso Pierantonio, alla confluenza del torrente Nese con il Tevere, si può vedere in alto il castello di Ascagnano, il cui nome sembra derivi dagli Ascani, posteri di Enea. Non si conosce la data della sua fondazione. Le prime notizie risalgono al 1370, quando Gilberto conte della Serra entrò in Castiglione Ugolino, che si era ribellato ai Perugini, ai quali tentò di togliere anche il castello di Ascagnano. L’antico castello fu fatto distruggere da Biordo Michelotti e dai magistrati di Perugia allorché venne scoperto che Giacomo d’Ascagnano ed altri familiari avevano progettato di consegnare ai nobili fuorusciti perugini, avversari del Michelotti, il loro castello. I ruderi furono acquistati nel 1415 da Agnolo Ticagnetto, perugino, che iniziò subito la ricostruzione. Nel secolo XIX proprietario del castello fu Ettore Fiorenzi, che nel 1832 lo vendette al re di Baviera Luigi I. Il castello, nei secoli, ha subito diversi mutamenti, ha cambiato vari proprietari ed è stato adattato per renderlo sempre più confortevole e funzionale.Riprendendo infine la strada per Perugia si può ammirare, in alto a destra, il magnifico castello di Antognolla, posto in territorio perugino, ma vicinissimo a quello del Comune di Umbertide, che spicca fra le case di un antico borgo. Non è nota l’epoca di costruzione del primitivo castello, ma pare che in questo luogo esistesse, fin dal 1174, un monastero benedettino. Nel 1404 vi si rifugiarono i nobili perugini Jacopo degli Arcipreti, Pandolfo Baglioni e Donato di Ser Jacopo con i seguaci. I Baglioni, nel 1480, occuparono il castello e lo tennero sotto il loro controllo per alcuni anni. Nel 1836 la contea di Antognolla fu acquistata dal marchese Giovan Battista Guglielmi di Roma. La famiglia Guglielmi rimase proprietaria di Antognolla fino al 1921. Il borgo di Santa Giuliana La “Fabbrica Moderna” Centro museale per i servizi didattici La Fabbrica Moderna, "Centro museale per i servizi didattici", è una struttura modernissima, nata sull'impianto dell'ex chiesa di Cristo Risorto. Il Centro è destinato a diventare un punto di riferimento per gli approfondimenti didattici nel settore scolastico. L'intera struttura è pensata soprattutto per rispondere alle esigenze di una città che cresce e chiede nuovi spazi e servizi. Spazi anche per le associazioni del territorio, che vi potranno trovare un utile punto di riferimento. più belle opere delle Ceramiche Rometti, famose in tutto il mondo, e dell'Archivio storico comunale. Al piano superiore uno spazio di oltre 800 metri quadrati ospiterà la biblioteca, la sala lettura e presentazione libri, laboratori multimediali, sedi associative, scuole di musica o altre attività cittadine. Complessivamente la struttura si sviluppa su 2.500 metri quadrati calpestabili, uno spazio davvero ampio per le molteplici finalità del Una sala della Fabbrica Moderna Al piano terra è collocato l'ingresso, con uno spazio riservato all'Informagiovani e poi la grande sala convegni attrezzata secondo le più moderne strutture multimediali (e quindi adatta per grandi convegni anche a livello universitario), con due corridoi abbastanza ampi tanto da poter ospitare mostre. Il piano seminterrato sarà la sede della galleria permanente delle Il progetto di restauro e consolidamento dell'ex Molino Gamboni ha permesso di ridare nuova vita ad un antico molino che fa parte della storia contadina della nostra città. E' poi significativo che con questo intervento sia stato realizzato il "Centro dimostrativo delle energie rinnovabili", praticamente a ridosso della centrale idroelettrica. Il centro sarà gestito direttamente .dal Comune in collaborazione con la facoltà di Ingegneria dell'Università di Perugia e le scuole locali, che potranno accedere alla struttura per approfondire gli studi nel settore delle energie rinnovabili, che potrebbero diventare l'energia principale del futuro. Umbertide è sempre stato un territorio in prima linea nel sostenere interventi nel campo della diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, basti ricordare i progetti già realizzati di installazione di impianti solari termici e fotovoltaici su edifici pubblici (come scuole, uffici, centri anziani, la centrale idroelettrica sul Tevere o altri progetti per valorizzare le fonti rinnovabili nel territorio comunale, migliorando le risorse locali e prestando attenti agli impatti ambientali. Sala multimediale Il “Centro dimostrativo delle energie rinnovabili” In quest'ottica si inquadra anche la funzione del "Centro delle bioenergie". Nelle stanze soprastanti la grande macina di pietra restaurata, verranno collocati pannelli dimostrativi per l'energia eolica, solare e idroelettrica. Verranno realizzati percorsi didattici idonei a diffondere tra i più giovani la cultura delle energie pulite. L'edificio sarà quindi utilizzabile come centro di formazione per tecnici delle energie rinnovabili, ma anche come centro divulgativo per un turismo didattico su scala nazionale. Il tutto sarà collocato nel parco fluviale del Tevere, che già vede un recupero importante delle sponde per uso sportivo (pesca e canoa) e pedonale. Il parco sarà completato da percorsi pedonali che valorizzino l'ecosistema del fiume. Il cen- tro dimostrativo delle energie rinnovabili sarà un vero centro didattico sull'energia, tale da permetterne l'inserimento nel circuito museale regionale e soprattutto in un circuito turistico che faccia dell'ambiente e delle energie rinnovabili il proprio motore. Nei progetti c'è anche un punto ristoro (detto anche "ristorantino di fiume"). Il vecchio Molino Gamboni deve il suo nome da quello del mugnaio che lo gestì dagli inizi del '900 fino agli inizi degli anni '50. Ma la storia del molino affonda dal lontano XVI secolo, quando era noto come il "Molino dei frati di Montecorona", che lo davano in gestione ai vari mugnai che si succedevano nel tempo in cambio di farina e olio e addirittura anche pesce, che veniva pescato in gran quantità nel Tevere come attività collaterale al molino. I lavori di ristrutturazione hanno riportato alla luce tutto il vecchio molino, che i visitatori potranno. ammirare per studiare come funzionavano le vecchie macine. Alcune immagini del Centro La Centrale idroelettrica sul fiume Tevere è un’opera molto importante per quanto riguarda la produzione di energia alternativa e pulita. E’ entrata in funzione nell’ottobre 2005 ed è stata realizzata con un impatto ambientale minimo; anzi, grazie a questo sbarramento si è potuto recuperare un tratto di fiume per la pesca sportva ad alto livello. Con questo intervento è stata sfruttata, nel tratto di fiume in località Mola Casanova (Molino Gamboni), la situazione favorevole esistente per impiantare questa centrale idroelettrica. Centrale idroelettrica sul fiume Tevere vivesse nel lusso, cosa non La "Fratta dell'Ottocento" è Feste di Settembre nella rispondente alla realtà in quanto una manifestazione giovane che negli ultimi anni si è conle leggi censuarie e soprattutto "Fratta dell'Ottocento" la povertà condizionavano quistata con pieno merito un Rievocazione storica in costume anche il modo di vestire. posto di riguardo tra le rievoL´attendibilità delle fonti fa sì cazioni storiche in costume. Organizzata dall´omonima associazioche gli stessi menù delle numerose taverne, locande ed osterie che operane, promossa dal Comune di Umbertide, dall´Accademia dei no all´interno del Centro Storico, prevedono ricette rigorosamente autentiRiuniti, dal Consiglio di Quartiere n.4 che, considerato anche che molte di e dall´Associazione Commercianti del queste erano in uso fino ad alcuni Centro Storico, vuol ricordare il modo decenni fa ed altre vengono ancora di vivere dell´epoca, rifacendosi ad una documentazione storica precisa e preparate nelle famiglie umbertidesi. L´atmosfera della kermesse è verasenz´altro meno fantasiosa di quella che ha ispirato tante altre manifestamente coinvolgente tanto che le vie del centro storico si rivitalizzano al zioni del genere. Pur lasciando spazio suono della fanfara impegnata alla parte spettacolare infatti, le riconell´esecuzione di marce risorgimenstruzioni storiche sono quanto mai attendibili salvo forse qualche concestali e le piazze e i vicoli risuonano delle voci del coro cittadino, delle musiche sione alla mondanità con gli stupendi di quartetti d´archi, del suono del piacostumi dei circa 700 figuranti che potrebbero erroneamente far pensare che la gente del posto noforte che accompagna brani d´opera e d´operetta eseguiti da cantanti lirici, quando non sono attraversate dagli eserciti risorgimentali (garibaldini in testa) che vanno all'assalto della Rocca. La bellezza della manifestazione sta tutta nel protagonismo dei figuranti che ogni anno aumentano, segno tangibile del piacere di immergersi fino in fondo in un'atmosfera d'altri tempi. Alla fine, tutti a festeggiare in piazza un secolo che ha cambiato il volto della città. La Mongolfiera Il Can Can delle garibaldine Una delle tante taverne L E TAV E R N E Appuntamento con la cucina tradizionale frattegiana Gran ballo in piazza Informazioni utili per il soggiorno Piscina comunale - Via Morandi (Tel. 075 9413755) Circolo Tennis Umbertide - Via Morandi (Tel. 075 9417119) Bocciodromo - Via Morandi (Tel. 075 9417201) Impianto sportivo nazionale di pesca - Fiume Tevere Percorso verde attrezzato - Pineta Ranieri Banda Cittadina - Via Secoli, 7 (Tel. 075 9417822) SERVIZI Comune - P.zza Matteotti, 1 (Tel. 075 94191) Servizi decentrati Provincia di Perugia Piazza Caduti del lavoro (Tel. 075 941831) Ufficio Comunità Montana Via del Vignola (Tel. 075 9417618) Ufficio Informazioni e assistenza turistica (I.A.T.) - Via Cibo (Tel. 075 9417099) Vigili Urbani - Piazza Matteotti, 2 (Tel. 075 9419250) Informagiovani - Piazza C. Marx (Fa.Mo.) (Tel. 075 9412028) APPUNTAMENTI E MANIFESTAZIONI Festival di Primavera – Musica classica (aprile – maggio - giugno) Premio Letterario Nazionale “Umbertide XXV Aprile” (aprile) Fotografia in Umbria (maggio – novembre) Rockin’Umbria (giugno) Cinema in Umbria - “Le giornate del cinema del Sorriso” (giugno) Now’s The Time (luglio - agosto) Centro prima accoglienza “J. Masslo”- Via Spoletini (Tel. 075 941 3806) Comoedia - Rassegna teatro dialettale (luglio - agosto) Ospedale - Via Forlanini (Tel. 075 941871) Settembre Umbertidese (settembre) Centro di riabilitazione “Prosperius Tiberino” - Via Cavour (Tel.075 9417979) Feste di Settembre nella Fratta dell’Ottocento (settembre) Centro Salute - Via Bertanzi (Tel. 075 9413741) Guardia medica - Ospedale (075 9413741) Carabinieri - Via Spoletini, 10 (Tel. 075 9413215) Preggio Music Festival – Musica da Camera (luglio – agosto) Stagione Teatrale - Teatro dei Riuniti (novembre - aprile) Sopra, il Palazzo Comunale sotto, il Teatro dei Riuniti Corpo Forestale dello Stato - Via del Vignola,4 (Tel. 075 9415171) Ufficio postale - Via Pitulo (Tel. 075 9418511) Stazione ferroviaria - Via Garibaldi (Tel. 075 9413538) Stazione autobus - Via Garibaldi CULTURA, SPORT E TEMPO LIBERO Teatro dei Riuniti - P.zza Fortebracci (Tel. 075 9412697) Museo Civico di Santa Croce - Via Soli (Tel. 075 9420147) Centro Culturale S. Francesco - P.zza S. Francesco (Tel. 075 9415958) Centro sociale “Le Fonti” - Via Secoli, 11 (Tel. 075 9411567 Biblioteca Comunale - Piazza S. Francesco (Tel. 075 9412898) Centro per l’Arte Contemporanea - Rocca - P.zza Fortebracci (Tel. 075 9413691) Anfiteatro Parco Ranieri - Via Morandi Stadio con pista di atletica - Via Morandi (Tel. 075 9417655) Palazzetto dello sport - Via Morandi (Tel. 075 9417655) Mettiamo a disposizione di tutti i cittadini e di quanti vorranno visitare la nostra città, la Guida Turistica on-line di Umbertide. Vi sono messi in bella evidenza tutti gli aspetti ambientali, artistici, storici e culturali del nostro territorio, uno dei più interessanti dell’Alta Valle del Tevere e dell’Umbria, i servizi e le strutture ricettive. La guida vuole contribuire a far conoscere, apprezzare e valorizzare sempre di più la nostra città in Italia e nel mondo, contribuendo anche a rafforzare l’identità culturale della nostra comunità attraverso una ricerca approfondita che nell’opuscolo trova collocazione. Un saluto e un benvenuto a tutti coloro che visiteranno Umbertide. Il Sindaco Giampiero Giulietti La guida è stata realizzata da Fabio Mariotti Responsabile dell’Ufficio Programmazione - Stampa del Comune di Umbertide. E’ stato utilizzato il materiale in dotazione all’ufficio per le guide turistiche già stampate. Per il materiale fotografico si ringraziano Amedeo Massetti e Peppe Cecchetti Vecchie cartoline di Umbertide Panorama del centro di Umbertide come è oggi e come era negli anni Trenta