La rivista del benessere globale
Periodico bimestrale numero 1 - anno 4 Gennaio - Febbraio 2012
Luigi Diberti
dalla Piovra al XIII Apostolo
Salute
Benessere
Cultura
Società
Ambiente
Fashion
Design
Sport
Sommario
INTERVISTA
Luigi Diberti
PERSONAGGIO
Prof. Roberto Rettori
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SALUTE, BELLEZZA E BENESSERE
La sindrome metabolica
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Alimentazione e chemioterapia
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I miti nell'obesità del bambino
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La funzione endocrina del tessuto adiposo 20
Curcuma24
Biocosmesi26
CULTURA E SOCIETÀ
Donne umbre del Risorgimento
La prima legge organica per l'Ed. fisica
Alan Turing
Versi e Pensieri
Duomo di Orvieto
L'uomo, la sua etica e l'arte medica
Commissioni sui contratti di conto corrente
Non mi abbandonare
La pace
Giuseppe Portera
Cinecartoline da Firenze
SPAZIO APERTO
Gioco di resine
Norvegia - Capo Nord
Sanremo 2012...evviva gli indignados
EVENTI
Progetto di alfabetizzazione motoria
Carnevale di Sciacca
World Ju-Jitsu championship
L'isola del Natale
Racconti dietro l'angolo
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Oroscopo76
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Wealth Planet magazine
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Editoriale
Direttore
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Direttore
Responsabile
G.Laura
Ascione
Massimo
Poggioni
Libertà di autorigenerarsi
Concordia, drammatica metafora dell’Italia
Il dizionario dice che per libertà si intende genericamente
la condizione per cui un individuo può decidere di
agire senza costrizioni, usando la volontà di accingersi
all’azione, ricorrendo ad una libera scelta dei fini e degli
strumenti che ritiene utili a metterla in atto. Sembrerebbe la
più facile delle condizioni in cui l’uomo potrebbe trovarsi,
il più bel modo di vivere: fare quello che si vuole in ogni
momento. Dal momento in cui, l’essere umano ha fra le sue
caratteristiche la creatività che lo spinge ad auto-inventarsi,
per sentirsi libero vorrebbe non eseguire un programma
determinato, ma inventarlo e orientarlo al meglio, agire,
scegliere e coniugare in modo adeguato conoscenza,
immaginazione e decisione in tutto ciò che è possibile.
Questo è costantemente perseguito in ogni uscita di
Wealth Planet in cui il nostro volere è talvolta capriccio e
talvolta ricerca dell’eccellenza, a volte è appetito e altre
volte coscienza civica dove la libertà non solo ci definisce,
ma ha anche contribuito in maniera decisiva a configurarci
come gruppo. Lo strumento da noi usato è il linguaggio non
solo scritto ma anche grafico, per questo ricercare il piacere
nel proporci con immagini sempre nuove per noi è un pò il
ribellarsi al raffinato obbligo di condividere gioie e dolori
degli stereotipi imposti dalla comunicazione di massa.
Alla vista di quella splendida città galleggiante adagiata
sul fondo mi sono venute in mente tragiche considerazioni
sulla capacità dell’uomo di distruggere ciò che egli stesso
ha creato.
Quando appresi la sconcertante notizia della nave
incagliata al Giglio fui colto da profonda indignazione e
grande senso di impotenza. Ma la cosa che più sorprese
me stesso fu l’assenza di quel sentimento di sorpresa come
rivelazione di qualcosa a cui non siamo abituati, come se la
mia anima fosse avvezza a ricevere notizie di questo tipo,
notizie tragiche e sconvolgenti ma che ormai non destano
in me più meraviglia.
Sono ormai troppi gli anni in cui noi italiani riempiamo i
tabloid mondiali con la nostra mafia, la nostra corruzione,
con l’immondizia nelle strade, con gli sprechi dei politici,
i misfatti a luci rosse, con gli abusi edilizi, le frane, gli
smottamenti, e poi le alluvioni e i morti sul lavoro, la
malasanità, l’evasione fiscale e i monumenti che crollano,
continuerei ancora con la lista delle nefandezze a cui
noi italiani siamo particolarmente affezionati ma quello
del Concordia purtroppo sembra riassumere la storia
contemporanea di un’Italia in cui i nostri governi portano
il paese alla deriva e i passeggeri, i cittadini onesti, nella
rischiosa operazione di salvare se stessi.
E infine la guardia costiera che come l’Europa sta a
guardare e fa la voce grossa esortando il comandante a
risalire in plancia dopo aver permesso a costui di avvicinarsi
pericolosamente alla riva assecondandolo nell’avventato e
usuale “inchino”, quell’inchino che ha rappresentato l’ultimo
ed estremo saluto ad una meraviglia che era il Concordia e
alla nostra malcapitata l’Italia.
Periodico bimestrale Iscr. Trib. di Montepulciano n. 321 13/05/2009
Direttore Responsabile
Massimo Poggioni
Direttore Editoriale
G.Laura Ascione
Redazione Scientifica
M.D. Mezzetti - Università Perugia
S. Massetti - Nutrizionista
M.L. Bacosi - Università Perugia
C. Bisacci - Flebologo
Resp. Progetti e Comunicazione
Gabriele Lucantoni
Responsabile Marketing
Rita Pucciarini
Edito da
Wealth Planet Etruria Village
Presidente Massimo Patiti
Stampa Tipografia Pontefelcino Pg
Si ringraziano tutti i collaboratori
Wealth Planet magazine
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Intervista
Inventa, azzarda, cerca forme e
nuovi guardi, proviene da un mondo
separato dal nostro e mantiene ancora
ambizione, rigore e forza espressiva.
Principe del teatro
Luigi Diberti
a cura di L. Ascione
Abbiamo incontrato Luigi nella sua casa di Città della Pieve, tra
olivi e vigneti, in una dimensione quasi surreale, fuori dal set e
dai riflettori.
Hai lavorato con tantissimi registi e hai ricoperto i più
svariati ruoli. Qual è il regista a cui sei più legato?
Sono più di uno; ma una classifica sarebbe ingenerosa.
Con alcuni però non rilavorerei. Con altri tornerei a
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Wealth Planet magazine
recitare senza neppure chiedere notizie del progetto, del
personaggio, tale è la fiducia.
Qual è il personaggio che più ti assomiglia nei
ruoli che hai interpretato?
In ognuno dei personaggi c’è qualcosa in cui mi riconosco:
è fatale perché sono io a farli con il mio viso, i miei gesti,
le mie gambe etc. Se dovessi trovarne a tutti i costi uno
Intervista
a cui pensare di assomigliare mi viene in mente Ruggero,
l’africanino dell’Orlando Furioso di Ariosto: ingenuo,
guascone, un po’ brutto, molto vitale e generoso.
Che ricordi conservi dell’incontro con Ronconi?
Il ricordo di una sorpresa: lo scoprire che i versi sono cosa
viva e dicibile, come un parlare “quasi” quotidiano. Di più
il desiderio di approfondire una conoscenza dei poeti e il
grande piacere nel dare sonorità ai loro versi.
Come hai vissuto il passaggio dal teatro al
cinema?
Con la fatica di un apprendistato tecnico che mi era fino a
quel momento sconosciuto.
Cosa ti è rimasto dell’esperienza lavorativa
al fianco di attori del calibro di Mastroianni,
Tognazzi, Sordi, Gassman la Melato e Giannini?
Dopo essersi diplomato all'Accademia di arte drammatica
di Roma inizia a recitare a teatro in piccoli ruoli. Nel 1968
è scoperto da Luca Ronconi che gli affida la parte di Astolfo
nella sua trasposizione teatrale dell'Orlando furioso di
Ludovico Ariosto.
Dagli anni settanta ad oggi partecipa a molti film e serie
televisive (tra le quali La Piovra 3, 4 e 6, nel ruolo di Ettore
Salimbeni). Continua comunque una intensa attività teatrale
grazie alla quale negli anni ottanta è stato uno degli attori
più importanti del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler.
Ha lavorato per i registi Dario Argento, Cristina Comencini,
Gabriele Muccino, Davide Ferrario, Lina Wertmüller,
Michelangelo Antonioni, Pupi Avati, Ferzan Ozpetek, Elio
Petri e molti altri.
Nel 2008 è nel cast di Tutti pazzi per amore e vi resta nella
seconda stagione nel 2010 e anche nella terza stagione
dal 2011 al 2012.
È una risposta semplice: si impara da tutti e a tutti si
ruba. Tuttora un esperienza che non scordo l’ho fatta con
un gruppo di pazienti del Santa Maria della Pietà, era
l’ospedale psichiatrico di Roma, in occasione della messa
in scena de “La giornata di uno scrutatore” di Italo Calvino,
per la regia di Italo Spinelli. Esperienza indimenticabile e
formativa: a quelle prove sono entrato così e ne sono uscito
cosà (gioco un po' con le parole).
Perché hai scelto Città della Pieve come tua
seconda dimora?
Per il colore delle sue case. Mi ricordano un Piemonte coi
colori di fornace ed è abbastanza vicina a Roma.
Qual è il tuo rapporto con la terra?
Nella fiction il XIII° apostolo interpreta Monsignor
Demetrio Antinori: è lo zio di padre Gabriel. Egli fa parte
del Collegio Direttorio della Congregazione della Verità.
Demetrio ha fatto da padre a Gabriel, dato che quest'ultimo
perse i genitori quando era ancora un bambino.
Terrigno e affettuoso anche se faticoso. Non ho il pollice
verde, ce l’ha di più, molto di più, mia moglie Marina.
Cosa significa per te vivere in modo sano?
Seguire le vostre indicazioni? Forse si
La tua definizione di bellezza?
Ciò che fa bene al cuore e alla mente
Cosa ha rappresentato tua moglie Marina per la
tua vita e il tuo lavoro?
Domanda troppo personale e difficile. Se non ci fosse stata
Lei … continuate voi con positiva fantasia. 
Luigi Diberti con Marina Rocco e Stefania Rocca
in una scena di Tutti pazzi per amore
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Personaggio
Museo paleontologico Luigi Boldrini - Pietrafitta
Umbria:
terra di mare!
Intervista al Prof. Roberto Rettori
Scienziato Docente di Paleontologia e Micropaleontologia
presso l’Università degli Studi di Perugia
a cura di Mirina Hoxha
Incontriamo il Prof. Roberto Rettori, Docente dell’Università degli Studi di Perugia, DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA
TERRA, noto Scienziato e Paleontologo di chiara fama internazionale.
Instancabile nella realizzazione dei suoi progetti e delle sue ricerche scientifiche, uomo di cultura ma anche padre
di famiglia, amante delle tradizioni e delle origini, con la sua innata cordialità e gentilezza ci stimola ancor più nelle
domande...
Prof. Rettori, per i nostri lettori, cos’è in generale
la Paleontologia?
La Paleontologia è una scienza molto ampia che si occupa
dello studio di resti fossili o tracce di organismi vissuti sul
nostro pianeta al fine di ricostruire la storia della vita del
passato ed i processi evolutivi.
Inoltre, lo studio dei fossili come organismi ex vivi permette
di determinare l’età delle rocce che li contengono.
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Wealth Planet magazine
Dove e quando nasce la sua passione per la
paleontologia?
Sono diventato paleontologo un po’ per caso.
Quando ero piccolo cercavo di capire il motivo della
presenza di conchiglie marine nelle vigne del Chianti.
Sono rimasto molto affascinato durante i miei studi da tutto
ciò che riguardava l’evoluzione e la modificazione delle
forme di vita del nostro pianeta.
Personaggio
Mi piacerebbe molto riuscire a trasmettere ai giovani questo
desiderio di conoscenza del passato come strumento di
lettura del presente.
La Paleontologia in Umbria?
Riprendendo ciò che spesso dice la Professoressa Premoli
Silva dell’Università di Milano “l’Umbria ha una storia di
mare”.
Nel territorio umbro sono stati rinvenuti fossili marini i più
antichi dei quali risalgono a oltre 200 milioni di anni fa.
Nel territorio di Gubbio, nella gola del Bottaccione, le rocce
testimoniano la presenza di un oceano profondo, ricco di
vita. Anche se oggi sembra incredibile, questa condizione
è perdurata per gran parte dell’era Mesozoica e di quella
Cenozoica.
Si tratta di una delle località più importanti del mondo per
quello che riguarda le Scienze della Terra. È proprio nelle
rocce lungo la gola del Bottaccione che è stato ritrovato
il limite tra queste due Ere geologiche datato a circa 65
milioni di anni fa. La presenza dell’Iridio (elemento chimico
presente ad alte concentrazioni solo nei corpi stellari) in
alcuni piccoli livelli argillosi ha portato alla formulazione
della famosa teoria dell’impatto di un grande meteorite con
il nostro pianeta, responsabile dell’estinzione della maggior
parte delle forme di vita presenti in quel periodo geologico.
Solo a partire da circa tre milioni di anni il territorio umbro è
emerso dal mare, a partire dalla sua parte centro-orientale,
come testimoniano i resti fossili di grandi mammiferi terrestri
rinvenuti nella zona di Pietrafitta o più recentemente presso
Ellera, e, ancora, la splendida foresta fossile di Dunarobba
(Avigliano Umbro), nella quale sono presenti i resti di circa
cinquanta tronchi di giganteschi alberi simili a sequoie, che
dominavano questo settore della penisola italiana durante
il Pliocene.
Gubbio - Gola del Bottaccione
Isabella Premoli Silva
Foto di Alessia Ravanelli
La Paleontologia in Italia?
Il nostro territorio è ricco di siti paleontologici da Nord
a Sud. Cito, uno per tutti, la parte italiana di Monte
San Giorgio in Lombardia che dal 2010 è stato iscritto
nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco per l’eccezionale
contenuto paleontologico delle rocce che lo compongono.
Foto di Nicolò Gennaro
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Personaggio
Il suo sogno di paleontologo?
Uno dei miei desideri come docente è quello di far
comprendere ai giovani e non solo che il lavoro di
paleontologo è un lavoro molto affascinante che permette
di conoscere la storia del nostro pianeta imparando così a
rispettarlo.
È anche molto di più: insegna a ridimensionare noi stessi
riconoscendo la fragilità della nostra esistenza e di quanto
siamo solo una piccola parte di ciò che esiste e di ciò che ci
ha preceduto. Questo significa apprezzare ogni momento
della nostra vita.
Cosa può fare la politica e le istituzioni per la
paleontologia?
Sia la politica che le istituzioni dovrebbero aiutare la
paleontologia e la scienza in generale con l’assegnazione di
fondi specifici, investendo nella ricerca, nella divulgazione
della scienza e soprattutto nel considerare la scienza come
strumento importante per la valorizzazione del territorio.
Un consiglio ai giovani...
Ai giovani dico di porsi sempre tante domande, di essere
curiosi perché la scienza è curiosità e conduce alla scoperta
creando dentro di noi nuove aspirazioni per essere i grandi
uomini di domani.
La vita stessa è curiosità, conoscere chi siamo, da dove
veniamo, porci domande su ciò che ci circonda. Tutto ciò
permette di acquisire maggiore consapevolezza di noi
stessi e del mondo naturale che ci circonda fornendo stimoli
e continue emozioni. 
Pale
Foto di Filippo Fagioli
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Salute, Bellezza e Benessere
La Sindrome
Metabolica
a cura della Dr.ssa Alice Tortoioli
Medico Chirurgo
Il termine sindrome metabolica (SM) è entrato da diversi
anni nella terminologia medica e nella pratica clinica
per definire un insieme di fattori di rischio metabolici che
favoriscono l’insorgenza della malattia cardiovascolare e il
rischio di diabete.
Negli anni sono stati coniati diversi termini per indicare
questo stato morboso: sindrome x, sindrome da
insulino-resistenza, deadly quartet. Tuttavia è dal 1998 che
internazionalmente viene chiamata sindrome metabolica.
Questa condizione è caratterizzata da obesità viscerale,
dislipidemia, alterazioni del metabolismo glucidico ed
ipertensione arteriosa. Alla base di questa sindrome si
ritrova una resistenza all’insulina, accompagnata da uno
stato proinfiammatorio e protrombotico. A parte le situazioni
in cui la sindrome si instaura iatrogenicamente, come effetto
collaterale di farmaci come corticosteroidi, antidepressivi e
antipsicotici, solitamente insorge come conseguenza di stili
di vita sbagliati protratti per anni, presentando un picco
intorno ai 50-60 anni di età anche se negli ultimi anni è
stata documentata un’aumentata incidenza nei bambini e
negli adolescenti, parallelamente al diffondersi dell’obesità
nella popolazione generale. Sebbene la SM sia stata
oggetto di un crescente interesse, la sua patogenesi rimane
ancora poco conosciuta, a causa di una multifattorialità di
cause sia genetiche che ambientali.
Tuttavia l’insulino-resistenza viene da più autori riportata
come possibile elemento patogenetico comune alla base
della sindrome metabolica. Con il termine insulino-resistenza
si descrive uno stato di disregolazione dell’omeostasi
glucosio-insulina, caratterizzata da una ridotta capacità
dell’insulina nello stimolare le sue azioni a livelli epatico,
muscolare e del tessuto adiposo.
Il panel di esperti del National Cholesterol Education
Program (Adult Treatment Panel III) ha emanato delle linee
guida finalizzate alla facilitazione della diagnosi, secondo
criteri di semplice utilizzo nella pratica clinica. I criteri di
diagnosi sono riportati nella tabella 1 e la diagnosi può
essere posta quando sussistono 3 criteri su 5.
TABELLA 1
• Obesità viscerale, diagnosticata mediante misurazione
della circonferenza addominale
• Elevati livelli di glicemia a digiuno
• Elevati livelli di trigliceridi
• Ipertensione arteriosa
• Ridotti valori di colesterolo HDL
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Anche se lo stato infiammatorio “sub clinico” è condizione
di frequente riscontro nell’ambito della SM, l’approccio
clinico alla SM non prevede la determinazione di parametri
di flogosi. I marcatori di flogosi sono correlati agli eventi
cardiovascolari ed alla progressione del diabete tipo 2,
a conferma del legame tra infiammazione, alterazioni
metaboliche e patologia cardiovascolare.
Una volta posta diagnosi di SM, si dovrà effettuare
una quantificazione del rischio cardiovascolare del
singolo paziente, considerando ulteriori fattori di tipo
comportamentale, e quindi fronteggiare la situazione
con molteplici e integrate strategie comportamentali e
farmacologiche.
In accordo con l’American Diabetes Association (ADA), il
punto di partenza della terapia è la modificazione delle
abitudini di vita. La terapia farmacologia deve essere
diretta verso i processi patogenetici alla base della SM,
identificando ogni singolo componente ed indirizzando
verso esso un trattamento mirato. Tutte le componenti della
SM traggono giovamento da un calo ponderale, anche
modesto, che deve essere mantenuto nel tempo, ottenuto
tramite restrizione calorica ed esercizio fisico. Alcuni studi
dimostrano come sia sufficiente un calo ponderale del
10% del peso corporeo iniziale per avere una riduzione
dell’insulino-resistenza e di conseguenza anche una
riduzione del rischio di sviluppare le complicanze legate
alla SM.
Anche se il cambiamento dello stile di vita rimane il
primo approccio terapeutico, una terapia farmacologia
per il trattamento dei singoli componenti è necessaria in
molti pazienti per raggiungere gli obiettivi raccomandati.
La terapia, comunque, deve essere decisa ed adattata
valutando le caratteristiche cliniche e i fattori di rischio del
singolo paziente. Le classi di farmaci utilizzate sono le stesse
impiegate nel trattamento delle singole patologie, quando
non associate alla SM; pertanto tra i farmaci antipertensivi
ritroviamo beta-bloccanti, diuretici e calcio-antagonisti,
ACE-inibitori e sartani. Per quanto concerne la terapia
ipolipemizzante ci si può avvalere dell’utilizzo delle statine,
fibrati, omega 3, comunque sempre associati ad una dieta
con ridotto contenuto lipidico. Tra gli ipoglicemizzanti orali
la metformina è sicuramente il farmaco più utilizzato.
In conclusione, la terapia della SM si basa su un approccio
educazionale, comportamentale e farmacologico, non
sempre di facile attuazione, soprattutto per la scarsa
compliance alla terapia dimostrata dal paziente, che spesso
si trova a dover assumere diverse e numerose preparazioni
farmacologiche. Resta comunque, proprio per il rapporto
continuativo e fiduciario, il Medico di Medicina Generale
(MMG), il primo soggetto deputato al riscontro dei sintomi e
all’evidenziazione, nella storia clinica del proprio assistito,
dei fattori di rischio della SM, patologia complessa proprio

perché contenitore di molteplici sindromi. e-mail [email protected]
Salute, Bellezza e Benessere
ALIMENTAZIONE E CHEMIOTERAPIA
a cura di Barbara Lapini - Dietista LILT Arezzo
La salute è un “bene” fondamentale per la vita di ognuno di
noi e come tale va coltivato e tutelato quotidianamente. La
LILT (Lega Italiana Lotta contro i Tumori) si occupa da sempre
di questo tema tanto è che il suo slogan è “prevenire è vivere.
Fare prevenzione primaria vuol dire eliminare o ridurre i
fattori di rischio che possono determinare l’insorgenza di
una malattia. Fumo, alcol, scorretta alimentazione, eccesso
di peso corporeo, sedentarietà e scorretta esposizione alle
radiazioni ultraviolette di sole e lampade abbronzanti, sono
fattori predisponenti per moltissime malattie e tumori. La
cosa sconvolgente è che la prevenzione potrebbe evitare
l’insorgenza di circa 90.000 nuovi casi di cancro ogni
anno e a volte basterebbe cambiare anche di poco le nostre
abitudini quotidiane. Smettere di fumare, seguire una sana
alimentazione (la Dieta Mediterranea che ci appartiene per
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Wealth Planet magazine
tradizione, ricca di frutta e verdura, pasta e pane, di pesce,
di olio extra vergine di oliva di legumi e povera di carne
soprattutto rossa è l’esempio per eccellenza da seguire),
fare più attività fisica, ridurre l’uso di alcolici e esporsi ai
raggi UV seguendo i consigli dei medici dopo un accurata
valutazione della tipologia di pelle. Poi però qualche volta
si deve fare i conti con malattie che stravolgono la vita
del malato ma anche quella dei familiari, che costringono
a cambiamenti e dure lotte contro un nemico oscuro e
potente quale sono i tumori, e quindi per quelle persone è
importante sapere cosa fare. A questo proposito la LILT ha
voluto dare delle indicazioni alimentari pratiche da seguire
durante la chemioterapia. Innanzi tutto è bene sapere
che esistono effetti collaterale dei farmaci chemioterapici
come, infezioni, diarrea, nausea e vomito, mucosite,
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Salute, Bellezza e Benessere
danni renali e perdita di nutrienti, xerostomia, depressione
midollare, alopecia e stipsi. I consigli nutrizionali ai
pazienti con capacità di alimentarsi sono quelli
di suddividere la giornata alimentare in 3 pasti
principali modesti e 2-4 spuntini: prima colazione,
spuntino o due piccoli spuntini a metà mattina, pranzo,
spuntino o due piccoli spuntini a metà pomeriggio e cena.
Non saltare mai i pasti. La prima colazione può essere a
base di: latte intero o parzialmente scremato; tè o orzo;
pane o fette biscottate o cereali o biscotti secchi oppure
si può consumare una colazione di tipo salato con: pane,
prosciutto crudo o formaggio, anche light. Gli spuntini
devono essere preferibilmente a base di: yogurt o frutta
fresca o crackers. A pranzo e a cena consumare sempre
un contorno di verdure e/o frutta, utilizzare le patate al
posto dei cereali e non del contorno, i legumi (ceci, fagioli,
piselli, lenticchie, ecc.) costituiscono un piatto unico e
sostituiscono la carne ed il pesce se consumati insieme ai
cereali come pasta e pane. Durante la settimana variare
le scelte preferibilmente come segue: 3 volte la carne, 2
volte i legumi, 2 volte il formaggio, 2 volte il prosciutto
crudo o la bresaola, due volte le uova. Non eccedere nei
condimenti e utilizzare preferibilmente: olio extra vergine di
oliva a crudo. Privilegiare la cottura al vapore, al cartoccio,
al forno e in umido. Introdurre nella giornata almeno 5
porzioni di vegetali (frutta e verdura). Limitare il consumo di
sale. Non utilizzare dolcificanti, se non dietro prescrizione
del medico. Bere a piccoli sorsi almeno 1-1,5 litri di acqua
al giorno. Uno degli effetti collaterali della chemioterapia
è la perdita di appetito, che potrebbe essere superata
preferendo pasti leggeri e frequenti, evitando cibi ricchi
di grassi, di bere durante i pasti oppure anche facendo
una passeggiata all’aria aperta. Un altro è la nausea, per
la quale è importante assumere piccole quantità di cibo e
masticarlo lentamente, evitare cibi grassi e untuosi, molto
dolci, caldi e piccanti, la frittura, le preparazioni con salse,
i cibi panati e gratinati. Cuocere le pietanze senza grassi:
in acqua, al vapore, al cartoccio, al forno, evitare il caffè
e le bevande alcoliche, prediligere i cibi secchi, crackers,
biscotti semplici, toast, evitare di assumere sempre gli
alimenti che si preferiscono perché si potrebbe sviluppare un
disgusto permanente per essi. Non da sottovalutare è anche
il vomito per il quale è consigliato utilizzare colluttori per
aiutare ed eliminare il cattivo sapore, evitare cibi e liquidi
fino a quando il vomito persiste; successivamente assumere
piccoli sorsi di liquidi più volte al giorno, prediligere i cibi
secchi, utilizzare farmaci anti-nausee per la prevenzione e
il controllo del vomito, evitare che ci siano in casa odori
fastidiosi o forti (profumo, fumo, odore di cibo, ecc.), fare
delle passeggiate all’aria aperta prima e dopo il pasto e
mangiare quando se ne ha voglia senza orari rigidi e senza
forzature. Per quanto riguarda le ulcere del cavo orale sono
da preferire cibi morbidi e umidi (es patate schiacciate,
uova strapazzate, pane in cassetta o all’olio, crema, gelati,
frullati), consumare i cibi a temperatura ambiente, evitare
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agrumi, ananas, succhi di frutta, alimenti salati o piccanti o
affumicati, spezie (pepe, peperoncino, paprika, ecc.), salsa
di pomodoro, alcolici, bevande gassate, cibi troppo caldi
e valide alternative ai classici alimenti sono omogeneizzati
e semolini. La difficoltà nella masticazione e deglutizione
può essere superata consumando pastina, preferendo triti
di carne e di pesce o alimenti frullati, tenendo umidi i cibi
utilizzando olio extra vergine di oliva Per la bocca secca
cercare di bere piccoli sorsi di acqua frequentemente (può
essere utile del ghiaccio tritato o in cubetti), succhiare
caramelle alla frutta per stimolare la produzione di saliva,
evitare alimenti duri da masticare (carne o pane tostato,
ecc.). Per l’alterazione e la perdita del gusto, se
compare un rifiuto per la carne bovina o suina, provare
con pollo, pesce, uova, formaggio, prosciutto, usare aromi
e spezie per insaporire i cibi, preferire cibi “familiari” che
piacciono di più, provare l’aggiunta di salse (maionese,
ketchup, salse agrodolci, ecc.), preferire posate di plastica
a quelle di metallo, consumare gli alimenti a diverse
temperature per trovare quella in cui il cibo sembra più
gustoso. Per l’alterazione dell’alvo intestinale diarrea,
favorire un alimentazione povera di scorie (alimenti
integrali e verdure) e lattosio (in questo caso preferire latte
altamente digeribile privo di lattosio e formaggi stagionati
come il parmigiano), bere acqua per reintegrare le perdite
anche sottoforma di tè. brodi, ecc. evitare alimenti che
causano gonfiore e meteorismo come broccoli, cavolfiore,
legumi, patate, cipolle, ecc., utilizzare, se possibile,
alimenti probiotici, evitare il caffè, le bevande alcoliche, le
bevande ghiacciate e frizzanti, evitare alimenti fritti, carni
insaccate, cibi piccanti, alterazione dell’alvo intestinale.
Per la stipsi arricchire l’alimentazione di fibre, bere molta
acqua durante la giornata a colazione dovrebbe essere così
costituita: un bicchiere di acqua a temperatura ambiente,
un kiwi, una bevanda calda e cereali (biscotti, pane, fette
biscottate). Per il malassorbimento, infine, seguire una
dieta povera di grassi e priva di lattosio e scorie.
Una volta sconfitto il tumore continuare a nutrirsi
in modo sano ed equilibrato per mantenere lo stato di
salute e benessere psico-fisico, per “rinforzare” il sistema
immunitario e contrastare l’insorgenza di eventuali recidive.
La quota calorica giornaliera della dieta deve essere così
rappresentata dal 55-60% Carboidrati complessi (non più
del 10% dagli zuccheri semplici), dal 12-15% Proteine
(rapporto proteine animali e vegetali 1:1) e dal 30% Lipidi
o grassi. La Fibra alimentare deve essere introdotta 0,5
g/kg/die. Per prevenire lo squilibrio ossidativo che può
favorire l’insorgenza dei tumori, si deve seguire una dieta
ricca di alimenti di origine vegetale, a questo scopo si deve
introdurre almeno 5 porzioni di vegetali al giorno (3 di
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frutta e 2 di verdura). [email protected]
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Salute, Bellezza e Benessere
I miti nell’obesità del bambino
LE MERENDINE
a cura del Prof. Adriano Falorni - Pediatra
La guerra alle merendine fu lanciata addirittura dal Ministro
della Salute ed è divenuta una specie di parola d’ordine
quando si parla o si scrive sul problema dell’obesità infantile.
Molto probabilmente questa crociata è stata importata da
Paesi nei quali un certo tipo di alimentazione è molto più
diffuso. Non è stato mai chiarito se esiste veramente un
simile problema fra i bambini italiani. È possibile che in
alcune zone vi sia un uso eccessivo di alimenti del genere;
ma si deve rilevare che ciò non risulterebbe confermato da
indagini statistiche condotte nel Veneto ed anche in Umbria
l’esperienza diretta tenderebbe a fare pensare che i bambini
non siano poi quei grandi consumatori di merendine come
l’opinione sul bambino obeso vorrebbe presentare.
Certamente lo slogan ha la forza della suggestione, poiché
sollecita la convinzione che tutto quello che proviene
dall’industria alimentare debba essere guardato con
sospetto. Non è il caso di fare la difesa dell’industria che sa
difendersi bene da sé. Tuttavia continua ad avere molto peso
nell’alimentazione dell’infanzia credere che l’elaborazione
familiare dei cibi sia più sicura e igienicamente preferibile a
quell’industriale, pur con tutti i suoi controlli di qualità. C’è
una parte di verità in questa convinzione, ma resta comunque
opinabile, per la qualità e la conservazione di prodotti,
quanto ci si possa fidare di più del negoziante sotto casa o
dell’elaborazione dei cibi a domicilio. Il punto è: meritano
le merendine tutta questa incriminazione? Secondo l’accusa
sarebbero cibi grassi e ricchi di zuccheri semplici. Il loro
effetto negativo si eserciterebbe favorendo lo sviluppo della
sindrome metabolica, fonte di tanta patologia, specie di
tipo cardiovascolare. Vari sono gli aspetti che dovrebbero
essere presi in considerazione. Non sembra che queste
accuse siano sempre giustificate e certamente tutto dipende
dalla quantità con la quale sono ingerite le merendine, così
come altri cibi incriminati ai quali sono accomunate. D’altra
parte siamo sicuri che alimenti “genuini”, preparati in casa,
come torte o fette biscottate con burro e marmellata, siano
poi così diversi?. Almeno i prodotti del commercio portano
l’indicazione della loro composizione e si può
scegliere sapendo che cosa si mangia (almeno
così dovrebbe essere!). Sarebbe, inoltre, da
distinguere il ruolo del cibo secondo il
tipo di prevenzione. Se per la sindrome
metabolica è certamente importante la
qualità degli alimenti, per l’obesità del
bambino rimane prevalente la quantità
18
Wealth Planet magazine
di calorie introdotte. È inutile arrampicarsi sugli specchi.
È il bilancio in eccesso fra energia introdotta ed energia
consumata che porta all’accumulo di tessuto adiposo. Certo
è che introdurre cibi ad elevato tenore calorico favorisce
questo tipo d’eccesso. Ma non è il caso di farsi illusioni.
L’ambulatorio dei pediatri è frequentato da madri che
giurano di non fare mangiare ai loro figli certi alimenti, ma
essi ingrassano ugualmente. Se non si riesce a controllare il
reale apporto giornaliero in calorie, il bambino che tende
all’obesità continuerà comunque ad assumerne, anche con
i cibi “sani”, in quantità sufficiente a realizzare l’eccesso
della massa corporea, come vuole il suo codice genetico.
Del resto la genetica è prevalente nel determinismo
dell’obesità e promuove potenti meccanismi per realizzarla.
Non è necessario che il bambino si rimpinzi di merendine
per diventare obeso, come vorrebbe la comune immagine,
stereotipata ed in larga parte ingiusta. Basta fare qualche
conto: un Kg di tessuto adiposo corrisponde a 7000 KCal;
quindi, con sole 1200 KCal in più in ogni mese, rispetto
ad un presunto corretto bilancio energetico, si creano ogni
anno due Kg di troppo (per 40 KCal in un giorno, pari
a 10 Kcal per pasto, non sono necessarie le merendine!).
Ciò significa che, nello spazio di cinque o sei anni, in un
bambino si realizza un eccesso ponderale o una vera e
propria obesità senza che se ne comprenda la causa. In
realtà il meccanismo è assai più complesso, ma nella sintesi
le cose pressappoco stanno così.
Vale del resto rilevare che escludere completamente certi
cibi non è buona politica, poiché significa arricchirli del
valore aggiunto del frutto proibito e quindi renderli ancor
più desiderati. Si possono impiegare nell’alimentazione del
bambino anche cibi compresi nella categoria incriminata,
offrendoli in misura contenuta e magari con l’indifferenza
che si usa nel somministrare gli altri alimenti. È consigliabile,
infatti, non esaltare il loro prestigio arricchito dall’essere
abitualmente usati come premio o inseriti nelle celebrazioni
dei giorni di festa o dei compleanni. È in gran parte per
questo motivo che anche nella nostra immagine
di adulti restano impressi fra i cibi più
desiderati.
Salute, Bellezza e Benessere
La FUNZIONE ENDOCRINA
del tessuto adiposo
a cura della Dott.ssa Maria Luisa Bacosi - Università degli Studi di Perugia
I cambiamenti che si sono verificati nel genere umano
fino all’avvento dell’era tecnologica industriale, con
progressiva riduzione dell’attività fisica da una parte e il
continuo miglioramento dell’apporto nutrizionale dall’altra,
hanno causato un’alterazione del bilancio energetico
con conseguente accumulo eccessivo del tessuto adiposo
(bianco) nell’organismo. L’energia che entra sotto forma di
cibo, viene dispersa sotto forma di calore, di lavoro e di
metabolismo basale.
A seguito del miglioramento delle condizioni di vita si è
verificata una riduzione della necessità di produrre calore
per sopravvivere; se l’introito calorico eccede il dispendio
energetico, il cui rapporto dovrebbe invece essere 1:1, si
verifica un incremento del tessuto adiposo.
L’obesità, malattia a genesi multifattoriale, trova il suo nesso
causale nei cambiamenti della società e nei comportamenti
individuali, che hanno alterato i sofisticati sistemi regolatori
che controllano l’appetito e mantengono l’equilibrio
energetico.
Il sistema fisiologico che mantiene in equilibrio sia l’apporto
che la spesa energetica e che comprende sia segnali
afferenti che efferenti è estremamente complesso.
È lo stimolo della fame che porta ad iniziare il pasto e,
quando si ingerisce del cibo, gli ormoni della sazietà
contribuiscono alla digestione ed alla sensazione di
pienezza.
Fino a pochissimo tempo fa, il ruolo del tessuto adiposo
nello sviluppo dell’obesità e delle sue conseguenze era
considerato semplicemente di tipo passivo e le cellule che lo
formavano, gli adipociti, non erano ritenuti altro che cellule
per il deposito di grasso.
Oggi invece, gli adipociti sono riconosciuti come componenti
20
Wealth Planet magazine
critici del controllo metabolico ed il tessuto adiposo come un
organo endocrino con effetti sia positivi che negativi. Questa
consapevolezza ha permesso di definire più chiaramente il
ruolo che gli adipociti svolgono sia in condizioni di buona
salute che di obesità.
Ciò che ha reso possibile la comprensione del ruolo
degli adipociti negli ultimi anni è stata la scoperta della
loro funzione ormonale nella regolazione metabolica,
nell’immissione energetica e nell’accumulo di grasso.
Il tessuto adiposo è ormai noto per secernere una grande
quantità di proteine denominate adipokine e benché
siano state identificate più di cinquanta adipokine con
diversi ruoli funzionali, la leptina e l’adiponectina sono
indubbiamente le più ampiamente studiate, per i loro effetti
sia centrali che periferici sul metabolismo ed il bilancio
energetico. L’identificazione di questi ormoni ha portato alla
consapevolezza che il tessuto adiposo svolge una funzione
endocrina importante.
Oltre alla sua funzione primaria come serbatoio energetico,
il tessuto adiposo viene sempre più considerato come una
sorgente di ormoni, e quindi come un vero e proprio organo
endocrino.
La scoperta della leptina ha permesso di affinare le
conoscenze sul controllo dell’assunzione del cibo, su cui
l’ipotalamo gioca un ruolo primario tramite la regolazione
dei segnali centrali e periferici che definiscono le necessità
energetiche. La leptina (dal greco leptos magro) è un ormone
peptidico appartenente alla classe delle citochine, scoperto
nel 1994 e prodotto dalle cellule del tessuto adiposo.
La leptina oltrepassando la barriera emato-encefalica,
si lega a specifici recettori ipotalamici, informando il
sistema nervoso centrale (SNC) della quantità di energia
Salute, Bellezza e Benessere
presente nell’organismo sotto forma di grasso. Pertanto
le concentrazioni ematiche di questo ormone variano col
variare della massa grassa; la sua secrezione è aumentata
nell’obesità ed è in grado di segnalare anche le rapide
variazioni negative del bilancio energetico. Infatti durante
il digiuno la leptina circolante diminuisce drasticamente,
nonostante le variazioni del peso corporeo non siano
significative.
Le concentrazioni plasmatiche di leptina nell’uomo
hanno mostrato come essa sia positivamente associata al
sovrappeso e studi epidemiologici evidenziano che molti
soggetti obesi presentano livelli di leptina più elevati rispetto
a quelli normopeso.
Da ciò si evince che nell’uomo l’obesità è legata a una
resistenza all’azione della leptina a livello dei centri
ipotalamici piuttosto che ad un suo deficit secretorio.
Questo ormone svolge anche un ruolo importante sulla
funzione riproduttiva femminile, in relazione alle disponibilità
energetiche dell’organismo.
Ha un’azione stimolatoria sull’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi,
e nelle situazioni di iponutrizione, la ridotta concentrazione
ematica, conduce all’inibizione dell’attività riproduttiva,
con conseguente amenorrea nelle donne. Infatti, è stato
ampiamente riportato in letteratura che nelle pazienti
anoressiche i livelli ematici di leptina sono marcatamente
ridotti.
L’adiponectina esercita un’azione antinfiammatoria e
vasoprotettiva, influenzando la sensibilità all’insulina e il
controllo del peso corporeo. Infatti stimola la fosforilazione
e l’attivazione della proteina chinasi attivata dall’AMP, che
regola il metabolismo energetico.
È stata evidenziata una relazione inversa tra la quantità
di massa grassa e i livelli plasmatici di adiponectina,
che risultano ridotti negli obesi e aumentati nei pazienti
anoressici.
Inoltre essa gioca un ruolo importante nell’omeostasi del
glucosio e dei lipidi. I suoi livelli si abbassano in presenza
di insulino-resistenza anche se i meccanismi non sono
ancora del tutto chiariti.
Si è inoltre osservato che ha un suo ruolo antiaterogeno
e antinfiammatorio e questo farebbe pensare al suo
importante ruolo protettivo per lo sviluppo dell’aterosclerosi.
Si sono riscontrate basse concentrazioni plasmatiche nella
malattia coronaria, associata ad altri fattori di rischio quali
sesso maschile, alta pressione sanguigna, obesità e diabete
mellito di tipo II.
I progressi nella conoscenza della biologia dell’adipocita
hanno consentito di ampliare le funzioni attribuite al tessuto
adiposo, che da semplice organo di isolamento termico,
meccanico e di riserva energetica, assume la dignità di un
organo multifunzione, con un ruolo centrale anche nella
genesi delle malattie cardiovascolari e dalla sindrome

metabolica. Bibliografia
1-Falorni A, Bini V, Molinari D, Papi F, Celi F, Di Stefano
G, Berioli MG, Bacosi ML, Contessa G. Leptin serum levels
in normal weight and obese children and adolescents:
relationship with age, sex, pubertal development, body
mass index and insulin. Int J Ob, 1997, 21, 881-890.
2-Di Stefano G, Bini V, Papi F, Celi F, Contessa G, Berioli
MG, Bacosi ML, Falorni A. Leptin serum concentrations
predict the responsiveness of obese children and
adolescents to weight-excess reduction program. Int J
Obes, 2000, 24, 1586-1591.
3-Berg AH, Scherer PE. Adipose tissue, inflammation, and
cardiovascular disease. Circ Res, 2005, 939-49
4-Zhang Y, Proenca R, Maffei M, et al. Positional cloning
of the mouse obese gene and its human homologue.
Nature, 1994, 372, 425-32
e-mail [email protected]
Wealth Planet magazine
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Informazione pubblicitaria
L’Hotel Club
“COSTA AZZURRA”
L’Hotel Club “COSTA AZZURRA” si trova a Brolo, pittoresco borgo marinaro sulla bellissima
“COSTA SARACENA”, (costa nord-orientale della Sicilia) tra Messina e Palermo, di fronte
allo splendido scenario delle isole Eolie a soli 20 metri dal mare.
L’Hotel dispone di reception, aperta 24 ore, ristorante, PISCINA semi olimpionica, bar,
sala TV, campo da tennis e sala congressi.
Quasi tutte le camere hanno balcone con vista mare, tutte hanno servizi privati, aria
condizionata, riscaldamento, phon, telefono diretto e televisore.
La spiaggia a soli 20 metri è attrezzata con ombrelloni e sdraio. Vi è anche la possibilità
di noleggiare pedalò per belle uscite in mare.
Dalla seconda metà di giugno, circa, vi è una ÉQUIPE D’ANIMAZIONE che organizza
attività mattutine, pomeridiane e serali, quali: corsi collettivi di tennis, tornei sportivi,
ginnastica acquatica, giochi, feste a tema e intrattenimenti vari.
Il Complesso si trova al centro di una vasta area di interesse turistico storico e culturale
e giornalmente si organizzano delle interessanti escursioni in pullman: Costa Saracena
(S.Angelo di Brolo, Ficarra, Piraino, Naso, Gioiosa Marea, Capo d’Orlando), Tindari,
Palermo/Monreale, Cefalù, S.Stefano di Camastra, Etna/Gole dell’Alcantara, Taormina,
Parco dei Nebrodi; in aliscafo o motonave: le Isole Eolie (Lipari, Vulcano, Alicudi, Filicudi,
Stromboli, Salina, Panarea).
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Hotel Costa Azzurra
Via Marina, 66 - 98061 - Brolo - Messina
Tel. 0941 561223 - Fax 0941 561472
[email protected] - www.vacanzemare.it
Su Facebook: facebook.com/costa.azzurra.brolo
Trexya srl
sede operativa - Via Gramsci, 6 - Centro Commerciale la Galleria (2° piano) - 06074 Ellera Umbra (PG)
sede legale - Via Mario Angeloni, 51 - 06124 Perugia
T +39075.5000251 - F +39075 5000251
email [email protected]
Salute, Bellezza e Benessere
Curcuma
spezia delle meraviglie
a cura di A.G.L.
La curcuma appartiene alla famiglia dello zenzero,
viene prodotta in alcuni paesi come la Cina, l’Indonesia,
il Costa Rica e l’India. Questa spezia oltre ad essere
usata in ambito gastronomico, è alla base di tutta la
medicina tradizionale. In India, che rimane il primo paese
produttore al mondo, è utilizzata da sempre nella medicina
Ayurvedica. È stata oggetto di studi in relazione alle sue
virtù antinvecchiamento: gli esami di laboratorio condotti
da ricercatori italiani del Cnr di Catania, Università di
Catania e Università di Pavia e ricercatori statunitensi
del New York Chemical College hanno confermato la
capacità dei suoi antiossidanti nel contrastare lo sviluppo
di disordini neurodegenerativi legati all’invecchiamento del
cervello, quali il cancro e l’Alzheimer. La curcuma, gialla
spezia da usare da sola o come ingrediente nel curry, è
anche un potente antinfiammatorio, purificante del sangue
ed un epatoprotettore. Riduce l’indice glicemico e aiuta a
perdere peso. E in più: favorisce la digestione, regolarizza
l’intestino, depura e mantiene giovani. La curcuma può
aiutare anche a perdere peso perché contiene una sostanza
attiva, la curcumina, in grado di ridurre l’assorbimento degli
zuccheri, quindi di controllare i livelli di glicemia nel sangue.
Questo permette di evitare i cosiddetti “picchi” glicemici
causa di una maggior produzione di insulina, l’ormone
che, segnalando la presenza di un eccesso di zuccheri al
cervello, provoca un rallentamento del metabolismo e la
formazione di scorte di adipe. Infatti la curcuma:
• fa assimilare meno zuccheri e favorisce la regolarità
intestinale;
• mantiene attivo il metabolismo, migliorando la
digestione;
• depura, favorendo l’eliminazione di ristagni e tossine
che “fissano” il grasso alle cellule dell’organismo;
• contrasta l’invecchiamento.
Molti studi hanno evidenziato che la curcuma, stimolando
la secrezione biliare, favorisce il rilascio della bile, quindi
l’eliminazione delle tossine attraverso le feci con un aumento
della peristalsi intestinale. In tal modo, viene anche favorita
la metabolizzazione dei grassi e la riduzione dei livelli di
colesterolo nel sangue. La curcumina e la vitamina C presenti
nella spezia svolgono un’efficace azione antiradicali liberi
e quindi sono utili per ritardare la comparsa dei primi segni
dell’invecchiamento. In questo modo pelle e muscoli si

mantengono più giovani e tonici. 24
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Pollo Tikka Masala
Ingredienti:
700 gr di pollo disossato
60 ml di yogurt semplice
20 gr di pasta di zenzero
20 gr di pasta d’aglio
2 gr di polvere di cumino
1 gr di curcumina
2 gr di chili
5 gr di polvere di cardamomo
15 ml di succo di limone
10 gr di pasta di cilantro o 5 gr di polvere di coriandolo
30 gr di farina
75 ml di olio
Sale
Preparazione:
Taglia il pollo in cubetti di 2 cm circa.
Mescola tutte le spezie con lo yogurt e sbatti bene.
Fai marinare il pollo nella mistura per almeno 4 ore.
Spieda il pollo con una distanza di almeno 1 cm.
Cottura in forno:
Riscalda il forno a 180°C.
Arrostisci per circa 15 minuti o finché non è cotto, ungendo una volta con olio.
Tieni una vaschetta sotto per raccogliere il grasso.
Cottura con la griglia:
Griglia per 8-10 minuti o finché non è cotto,
ungendo una volta con olio.
Servi caldo da solo o con il pasto principale.
Perugia - San Sisto Via T. Albinoni, 58
Perugia - Stazione Minimetrò Pian di Massiano
Trevi - Centro Commerciale Piazza Umbra
Città di Castello - Centro Commerciale Castello
Spoleto - Centro Commerciale La Torre
www.bartoccini.it
Salute, Bellezza e Benessere
Biocosmesi
a cura di Verusca Fallerini
Inizio questo articolo con una domanda, conosciamo come sono fatti
i cosmetici che usiamo con tanta disinvoltura tutti i giorni sulla nostra
pelle? Gli ingredienti che compongo un prodotto cosmetico sono dette
materie prime e sono tensioattivi, emulsionanti e solubilizzanti, lipidi,
additivi reologici e filmogeni, umettanti, antiossidanti e sequestranti,
conservanti e antimicrobici, colori e pigmenti, ausiliari e intermedi,
principi attivi. Ingrediente fondamentale è l’acqua anche fino al 90% in
alcune composizioni, ed è importante che essa possieda precisi requisiti
chimico - fisici e di purezza microbiologica.
Negli ultimi anni si sta assistendo ad una progressiva vegetalizzazione
dei cosmetici ciò è legato a più motivi: la riscoperta della fitoterapia,
l’acquisizione che i prodotti di origine minerale non sono così innocui
e sicuri, la messa al bando dei prodotti di origine animale. Ma come è
possibile riconoscere un cosmetico naturale da uno convenzionale? In
attesa di norme ben precise che definiscano, così come avviene per le
produzioni agricole biologiche, gli ingredienti e il processo di produzione
dei cosmetici naturali, può essere utile conoscere almeno quello che in un
cosmetico non ci dovrebbe essere.
L’Unione europea ha reso obbligatoria la dichiarazione in etichetta
di tutti gli ingredienti, in ordine decrescente, che compongono
un cosmetico. La lista degli ingredienti deve essere riportata
sulla confezione d’ogni prodotto e fin qui tutto bene.
Il problema è che in tale lista, gli ingredienti vengono
indicati secondo la terminologia INCI, la Nomenclatura
internazionale degli ingredienti cosmetici, difficilmente
comprensibile per qualsiasi consumatore. Per esempio, le
parti o gli estratti di piante sono dichiarati generalmente
con il nome scientifico della pianta.
Così Triticum vulgare potrebbe essere la farina di grano
come pure l’olio di germe di grano; Olea europaea
potrebbe essere l’olio d’oliva, il gemmoderivato dell’olivo
o l’oliva stessa. Parfum o Profumo è usato sia per indicare
profumi sintetici senza distinzione, sia per alcuni oli
essenziali non classificati. La cosa positiva di questa
normativa è che tutti gli ingredienti devono essere
indicati, nell’elenco, in ordine decrescente secondo
la quantità percentuale utilizzata. In questo modo è
possibile valutare, almeno approssimativamente,
in che percentuale sono presenti le varie sostanze
attive e quindi è una prova indiretta della
validità del prodotto. La cosmesi bio è diventata
una vera e propria moda! Sono ormai 2.774
i cosmetici naturali ecologici certificati; cresce
anche il numero di prodotti sul mercato rivolti alla
cura dei bambini (81% in più).
Tra i prodotti più ricercati vi sono le creme viso le
creme per il corpo, i prodotti per i capelli, i bagno

doccia e i saponi in genere. 26
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www.filmisnow.it
FILM is NOW
il cinema (e non solo) in download
Cultura e Società
Donne umbre
del Risorgimento
Il 150° anniversario dell’Unità d’Italia sta per concludersi
e ci sembra giusto salutarlo, su questa rivista,
ricordando le donne umbre, che, in vario modo, e nei diversi
ruoli, hanno dato un contributo di coraggio, cultura, eroismo,
per la causa dell’Unità.
a cura di Lina Lo Giudice Sergi
Presidente Accademia Italiana di Poesia, Sociologa, Psicologa sociale, Giurista, già Direttore generale del Ministero della
Pubblica Istruzione, Provveditore agli studi e Rettore dell'Università di Castel S.Angelo dell'UNLA
28
Wealth Planet magazine
Cultura e Società
Le citeremo, ovviamente solo alcune, in rigoroso ordine
alfabetico, perché tutte, aristocratiche e popolane, letterate
ed analfabete, sono ugualmente presenti sul fronte
risorgimentale.
Colomba Antonietti, figlia di un fornaio di Bastia
umbra, trasferitosi a Foligno, sposa a 15 anni, un giovane
ufficiale di stanza a Foligno, rampollo di una famiglia
romana dell’aristocrazia papalina, che viene arrestato per
aver contratto matrimonio senza le prescritte autorizzazioni.
Colomba vive a Trastevere, mentre il marito è nel carcere
di Castel sant’Angelo, e qui entra in contatto con le idee
liberali e mazziniane. Quando il marito viene liberato lei
lo segue nelle sue missioni, vestita da soldato e combatte
accanto a lui per la difesa della repubblica romana, dal
febbraio del ’49, fino alla morte, il 13 giugno dl quel
terribile anno. Aveva solo 23 anni.
della città”. In un testo poetico del ’59 vagheggia l’ipotesi
di una rivoluzione femminile per la conquista della libertà.
Caterina Scalpellini, nata a Foligno, nel 1808. Studiò
a Roma, dove svolse la sua professione di astronoma e
fondò una rivista”Corrispondenza scientifica in Roma per
l’avanzamento delle scienze” nel 1864 scoprì una cometa.
Ci pare incredibile che queste donne abbiano potuto fare,
in quell’epoca, tutto quello che hanno fatto...restano per
noi come”stelle comete”, pronte ad indicarci il cammino da

intraprendere, per il futuro. Maria Alinda Bonacci Brunamonti è invece una
donna coltissima. Bambina prodigio, figlia di un professore
dell’università di Perugia, pubblica a 15 anni, il suo primo
libro di poesie. Più tardi la sua poesia sarà patriottica.
È lei l’autrice del Manifesto di Recanati, sottoscritto da 275
donne, al fine di creare il Regno d’Italia.
Marianna Florenzi Waddington è la dama perugina
più nota, sia per il suo status di aristocratica, che per
l’affettuosa amicizia che la legò per più di 40 anni con
Ludovico I di Baviera.
Ma si trascura invece il suo impegno politico per la causa
unitaria, che le provocò non pochi fastidi da parte della
curia e della polizia pontificia, nonché la sua notevole e
originale produzione filosofica che la tenne sempre in
contatto e stima profonda con i più grandi filosofi del suo
tempo.
Caterina Franceschi Ferrucci, nativa di Narni, è la
prima donna chiamata a far parte dell’Accademia della
Crusca. Autrice di tantissime opere di poesia, narrativa,
pedagogia, tutte connotate da un forte impegno politico.
Caterina è il prototipo della propagandista militante e i suoi
versi, stampati su fogli, opuscoli, giornali, viaggiano per
tutte le regioni e raggiungono i patrioti.
Guendalina Lipparini, nasce a Terni, nel 1862, a unità
compiuta. È una scrittrice assai nota, per lo scandalo che
suscitano i suoi romanzi, che rivendicano i diritti della
donna ad una propria vita autonoma.
Ottenuta la libertà del paese, ora le donne combattono per
la propria libertà.
Assunta Pieralli è una poetessa perugina, oggi
dimenticata, ma nell’800 assai nota. Si ricorda che, in
occasione di una visita a Perugia, nel ’48, di Vincenzo
Gioberti, fu chiamata la Pieralli a recitare i suoi versi”Voti
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29
Cultura e Società
Roma 22 Dicembre 2011, ore 18,30
Teatro E. Duse, Via Vittoria, 6
Salotti e Rivoluzione
L'altra metà
del Risorgimento
di Lina Lo Giudice Sergi
con
Sarina Aletta
Laura Colombo
Anna Teresa Eugeni
Cristina Mascitelli
canta
Silvana Licursi
a cura
dell'Accademia
Italiana di Poesia
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Cultura e Società
LA PRIMA LEGGE ORGANICA
PER L’EDUCAZIONE FISICA
Prof. Luigi Bertini
Università degli Studi di Perugia - Scienze Motorie e Sportive
Nel giugno 1908 l’allora ministro della Pubblica Istruzione
Rava presentò il disegno di legge “Sull’insegnamento e
sugli insegnanti di educazione fisica”, con l’obiettivo di
migliorare la qualità dell’educazione fisica, aumentare il
tempo ad essa dedicato, dotare le scuole stesse di palestre
e campi di gioco, e migliorare il grado di preparazione
degli insegnanti, equiparando il loro stipendio a quello dei
colleghi delle altre discipline.
A progettare queste linee di riforma si era arrivati
grazie all’impegno profuso dall’ “Istituto Nazionale per
l’incremento dell’educazione fisica”, che seppe innescare
quei meccanismi di sensibilizzazione ai problemi di questa
disciplina.
Nel dicembre del 1909 venne approvata a larga
maggioranza la prima legge organica a favore
dell’educazione fisica (legge Daneo-Credaro n° 805 del
26 dicembre 1909).
Con essa:
a) in ogni scuola primaria o media, pubblica o privata,
maschile o femminile, venne riconfermato l’obbligo
dell’insegnamento dell’educazione fisica, che comprendeva
la ginnastica propriamente detta, i giochi ginnici, il tiro a
segno, le esercitazioni di scherma, il canto corale e gli altri
esercizi educativi atti a rinvigorire il corpo ed a formare il
carattere.
b) non meno di una volta al mese gli alunni delle scuole
elementari e di istruzione secondaria dovevano effettuare
passeggiate ginnastiche aventi anche interesse storico,
scientifico ed artistico: erano tenuti a prendervi parte
l’insegnante di educazione fisica e quelli delle altre
discipline per le quali la passeggiata aveva particolare
interesse.
c) l’insegnamento doveva essere della durata di mezz’ora al
giorno per la scuola primaria, e di almeno tre ore settimanali
per le scuole secondarie, mentre l’orario di cattedra per gli
insegnanti era di 15 ore settimanali.
Degno di rilievo l’art. 9 che prevedeva: “Nelle Università
e negli Istituti Superiori è impartito nel modo previsto dalla
rispettiva facoltà di Medicina, un Corso Magistrale di
educazione fisica della durata di sei mesi. Devono iscriversi
a tale corso, e frequentarlo, gli studenti universitari che
aspirano al diploma di insegnante nelle scuole medie, per
qualsiasi disciplina”.
d) nessun alunno delle scuole primarie o secondarie, poteva
32
Wealth Planet magazine
essere promosso all’anno successivo o conseguire la licenza,
se non aveva riportato la nota di frequenza, di profitto e di
buona condotta nell’educazione fisica.
e) gli Enti Locali avevano l’obbligo di dotare le scuole di una
palestra coperta e di un’area per le esercitazioni all’aperto
con le relative attrezzature.
f) le scuole normali di ginnastica di Roma, Torino e Napoli,
furono trasformate dal 1910 in Istituti di Magistero per
l’abilitazione, all’insegnamento dell’educazione fisica
nelle scuole secondarie con durata del corso biennale. Per
l’ammissione a detti Istituti era necessario aver conseguito la
licenza liceale o un diploma equipollente, e aver superato
una prova pratica di ginnastica, e una visita medica di
accertamento della buona salute.
I nuovi Istituti, eretti alla fine del 1910, erano così i soli
a rilasciare, dopo due anni di studio il diploma abilitante
all’insegnamento dell’educazione fisica.
Questa legge disegnata da Rava, approvata con Daneo
e regolamentata da Credaro, che si susseguirono al
ministero, fu considerata, nel suo complesso, organica e
completa sia nell’ordinamento, che nei programmi, che
nella preparazione culturale della classe docente.
Era la legge che avrebbe potuto dare una sistemazione
definitiva all’educazione fisica in Italia, ma purtroppo
la preordinata opposizione dei Dirigenti della scuola
all’impulso ed alla diffusione di un’attività ritenuta
distoglitrice del raccoglimento per lo studio, l’incertezza
dell’opinione pubblica, ancorata a vecchi schemi e poco
propensa a qualsiasi novità, l’ostinato contrasto di idee e
di principi tra gli stessi Istituti di Magistero, la perdurante
carenza di palestre e di impianti, le vicende politiche del
periodo, senza dimenticare la situazione internazionale,
insomma per tutti questi motivi la Legge Daneo, invidiata da
ogni nazione europea, non trovò le applicazioni richieste
ed i risultati desiderati, ma le fu attribuito, alla luce dei
cambiamenti socio-politici, una funzione etico-nazionalistica
e militaristica.
Tale stato di incertezza, di discordia, di disorientamento e
di confusione perdurò oltre la prima guerra mondiale, che
interruppe la quieta organizzazione sociale dell’ultimo‘800.
Fu il crollo del prudente indirizzo del Baumann, ridotto in
pratica ai minimi termini, certamente inferiori alle teorie del

maestro. Cultura e Società
Alan
Turing
a cura di Giuseppina Ascione
34
Wealth Planet magazine
Matematico e logico, considerato uno dei padri dell’informatica,
nasce a Londra nel 1912. Iniziò la sua carriera come matematico
al King’s College alla Cambridge University nel 1931. A scuola
non aveva un gran successo, data la sua tendenza ad approfondire
esclusivamente cose che lo interessassero sul serio. Solo la
grandissima amicizia con Christopher Morcom, apparentemente
molto più promettente di lui e molto più sistematico gli permise di
iniziare la sua carriera universitaria: l’amico, però, morì purtroppo
di tubercolosi due anni dopo il loro incontro. Ma il segno che lasciò
sull’animo dell’amico fu profondo e significativo, inducendo Turing
a trovare dentro di sé la determinazione necessaria per continuare
gli studi e la ricerca. In quel periodo Turing arriverà a scoprire,
cinque anni prima Gödel, che gli assiomi della matematica
non potevano essere completi, un’intuizione che mise in crisi la
convinzione che la matematica, in quanto scienza perfettamente
razionale, fosse aliena da qualsiasi tipo di critica. Si presentava
comunque per Turing un compito veramente arduo: riuscire a
provare se ci fosse o meno un modo per determinare se un certo
teorema fosse esatto oppure no. Se questo fosse stato possibile,
allora tutta la matematica si sarebbe potuta ridurre al semplice
calcolo. Turing, secondo le sue abitudini, affrontò questo problema
in mondo tutt’altro che convenzionale, riducendo le operazioni
matematiche ai loro costituenti fondamentali. Operazioni tanto
facili che potevano essere di fatto svolte da una macchina.
Approfondisce i suoi studi negli Stati Uniti alla Princeton University
ove iniziò ad esplorare quella che poi verrà definita come la
“Macchina di Turing” la quale, in altri termini, non rappresenta altro
che un primitivo e primordiale “prototipo” del moderno computer.
L’intuizione geniale di Turing fu quella di “spezzare” l’istruzione
da fornire alla macchina in una serie di altre semplici istruzioni,
nella convinzione che si potesse sviluppare un algoritmo per ogni
problema: un processo non dissimile da quello affrontato dai
programmatori odierni. Un altro suo contributo teorico è il Test di
Turing, che ha dato il via a ulteriori studi nell’ambito dell’intelligenza
artificiale. Obiettivo del test è dimostrare che una macchina in
grado di riprodurre il funzionamento della mente umana è una
macchina che pensa. Turing è anche un brillante decrittatore, fece
parte del team di scienziati britannici che decifrò il famoso codice
Enigma, dando un cruciale contributo alla vittoria contro Hitler nella
seconda guerra mondiale. Scienziato dai molteplici interessi, Alan
Turing, dedica il suo talento anche alla chimica e alla biologia
con i suoi studi sulla morfologia. Ma nel 1952 fu condannato da
un tribunale di Londra per oscenità in pubblico, all’epoca in cui
gli atti omosessuali erano illegali in Gran Bretagna. Condannato
alla castrazione chimica, si uccise con una pasticca di cianuro due
anni più tardi. Nel 2009 l’allora primo ministro Gordon Brown
emise una dichiarazione di scuse a nome del governo nei confronti
di Turing, descrivendo il trattamento da lui sofferto come “orribile e
profondamente ingiusto” e sottolineando che il Regno Unito aveva
un pesante debito verso l’insigne scienziato. La petizione per una
sua piena riabilitazione, lanciata nel centenario della nascita, che
ricorre quest’anno, definisce la sua condanna e la sua morte “una
macchia sulla storia britannica”. 
Cultura e Società
Versi e Pensieri
Oreste Bisazza Terracini
Di chi la colpa fu della tua morte?
Geniale figlio della terra eri.
Artefice del frutto del pensiero
che spinse con la scienza il mondo intero
e il mondo ti respinse, cieco e ottuso
con la condanna ingiusta che ti uccise.
Fu la sentenza a spingerti alla morte.
Sentenza di furor liberticida
che scatenò il tuo animo suicida.
Alan Turing, chiamò quel tribunale
ed alla sbarra andò l’uomo geniale.
Nessuno pagherà per quel misfatto
che un uomo poté compiere impunito.
Un uomo, che chiamato a giudicare
non seppe conseguenza valutare.
Sia per l’eterno sempre maledetto
chi dalla azione trasse tale effetto.
Wealth Planet magazine
35
Cultura e Società
Duomo di Orvieto
due opere d’arte da scoprire
a cura di Beatrice Franci
Nata a Siena laureata in Lettere
Moderne ad indirizzo artistico
presso la Facoltà di Lettere
e
Filosofia
dell’Università
di Siena. Ha collaborato a
numerose pubblicazioni, tra
cui, per prestigio, spiccano Il
Dizionario dei pittori (“La
pittura in Europa”), 3 voll.
(Electa 2002), e il catalogo
della mostra Duccio. Scuola
di Specializzazione in Storia
dell’Arte dell’Università di
Siena. Dottorato di Ricerca in
Storia dell’Arte.
Migliaia di turisti ogni anno giungono ad Orvieto per visitare
il duomo della città, annoverato da tutti gli storici dell’arte
come una delle massime espressioni dell’architettura gotica
italiana. Una volta ammirata la straordinaria facciata a
tre cuspidi, stupendamente decorata da variopinti mosaici
e bassorilievi, la tappa obbligata della visita conduce
all’interno, nel transetto, ove sono due celebri cappelle: la
cappella del Corporale nel braccio sinistro, che custodisce
la reliquia del Corporale macchiato del sangue sgorgato
miracolosamente dall’ostia della Messa di Bolsena (1262),
e la Cappella di San Brizio, sul lato destro, superbamente
affrescata prima dal Beato Angelico e poi da Luca Signorelli
con scene del “Giudizio Universale”. Proprio accanto
all’accesso di queste due rinomate cappelle, sono due solenni
e maestosi altari cinquecenteschi che sfuggono totalmente
all’attenzione del visitatore frettoloso. Migliaia di visitatori
passano ogni giorno davanti a questi due monumentali,
giganteschi altari quasi senza vederli, senza apprezzarne
la straordinaria bellezza. Sono l’altare dei Magi, situato
nel transetto destro, e l’altare della Visitazione, nel braccio
sinistro, che, speculari nella posizione e identici nella struttura
(mostrano un alto basamento con incrostazioni marmoree
e bassorilievi, su cui si imposta un arco trionfale, chiuso
in alto da una terminazione cuspidata), si differenziano
solamente nel rilievo marmoreo centrale. L’altare dei
Magi, iniziato nel 1502 da Michele Sanmicheli e subito
interrotto per la partenza dell’artista dalla città, fu ripreso
solo nel 1535 dallo scultore Simone Mosca, che lo portò
a compimento seguendo il disegno del suo predecessore.
Simone Mosca, prima capo scultore e poi capo maestro
dell’intera fabbrica del duomo, affidò la realizzazione
del rilievo raffigurante l’Adorazione dei Magi allo scultore
36
Wealth Planet magazine
Raffaello da Montelupo, mentre eseguì personalmente tutte
le decorazioni ad ornato (ovvero tutti i motivi vegetali, le
ridondanti grottesche, le candelabre, i rigogliosi festoni,
le volute d’acanto ecc.) che tanto andavano di moda nel
Cinquecento, e che qui coinvolgono le parti strutturali
del complesso, accordandosi perfettamente all’eleganza
e all’equilibrio classico dell’architettura. Nel 1546, per
corrispondere simmetricamente all’altare dei Magi, fu
commissionato, sempre a Simone Mosca, un secondo altare,
da collocare nel transetto sinistro, che avesse al centro un
rilievo raffigurante la Visitazione. Questa volta l’artista fece
realizzare al figlio, Francesco Mosca, il rilievo centrale,
lasciandosi per se, al solito, le decorazioni vegetali delle
strutture architettoniche che tanto gli erano congeniali. La
fantasia dello scultore si accende anche in questo secondo
altare in una miriade di soggetti fitomorfi e antropomorfi
bizzarramente combinati resi con un linguaggio turgido e
corposo, classicheggiante, che ben si sposa con lo stile del
rilievo centrale, anch’esso d’ispirazione anticheggiante e
michelangiolesca.
Non è necessario essere esperti conoscitori d’arte per
restare a bocca aperta di fronte al realismo eccezionale
con cui è riprodotta la generosa vegetazione, i vari tipi di
fiori, i frutti tutti diversi uno dall’altro, gli uccellini raffigurati
in varie pose, o alla naturalezza con cui si intersecano
e si sovrappongono ramoscelli e foglie. Sembra quasi
impossibile che dal duro marmo riesca a prender vita un
simile tripudio della natura! Sarebbe un peccato, da oggi
in poi, continuare a passare diritti, senza voltare lo sguardo
e godere per qualche minuto di queste due meravigliose
opere! 
Michele Sanmicheli, Simone Mosca
e Raffaele da Montelupo, altare dei Magi.
Simone e Francesco
Visitazione.
Mosca,
altare
della
Cultura e Società
Convegno
L’uomo,
la sua etica e l’arte medica
a cura di Mirina Hoxha
L’uomo moderno dovrebbe imparare
a vedere la nascita e la morte come
momenti di passaggio; se si perde
di vista il fine ultimo dell’esistenza
umana (télos) non si trova più il senso
ed il valore della vita e quindi anche
della morte.
Rinaldo Tieri
L’Associazione Culturale Etruria-Circolo Voltaire
ha organizzato lo scorso 19 Novembre a Perugia
presso la facoltà di Medicina e Chirurgia,
Policlinico Santa Maria della Misericordia, il 6°
Meeting che ha trattato un tema estremamente
attuale: L’uomo, la sua etica e l’arte medica.
Relatori:
Prof. Adolfo Puxeddu: il codice deontologico
nell’esercizio della professione medica.
Dott. Antonio Castelli Responsabile Dipartimento
Dermatologia Oncologica dell’Ospedale San Donato di
Arezzo: il rapporto medico-paziente nel contesto utentesistema sanitario.
Dott. Massimo Biondi Pediatra genetista Ospedale
Moscati di Avellino: l’uomo di oggi: disagi esistenziali,
38
Wealth Planet magazine
insicurezze, confusioni…quale Medicina per quest’epoca
di passaggio?
Dott. Pierantonio Bacci chirurgo estetico in ArezzoFirenze: l’arte di ascoltare.
Dott Rinaldo Tieri chirurgo in Perugia: tra la vita e la
morte: dai trapianti all’eutanasia.
Dott. Francesco Merante Responsabile Dipartimento
pneumologia dell’Ospedale di Foligno: a proposito di
umanizzazione della Medicina.
Prof. Morris Ghezzi Docente di Filosofia del Diritto
dell’Università di Milano: considerazioni e riflessioni su
etica e deontologia.
L’incontro si è aperto con un intervento del Prof. Luciano
Binaglia, Preside della medesima facoltà, che ha voluto
sottolineare l’importanza del rapporto medico paziente
auspicando che tale rapporto abbia un ritorno alle origini
dove si poteva parlare di una vera e propria alleanza fra
la conoscenza dell’arte medica e la consapevolezza della
propria condizione di difficoltà da parte del paziente.
La conoscenza come strumento per dare vita ad un nuovo
umanesimo, sostenuto da un lato dalla più vasta conoscenza
scientifica e dall’altra, dalla fiducia che il paziente pone nel
medico con l’obiettivo di salvaguardare il bene della salute.
La relazione del Prof. Puxeddu ci ha illustrato l’exursus della
figura del medico sin dalla sua prima apparizione nella
Bibbia in cui possiamo leggere: “ Dio ha dato agli uomini
la scienza per potersi curare...ci sono casi in cui la vita è
nelle loro mani(medici)”. Un momento cruciale sin dal 400
a.c per quanto riguarda la formazione del medico stesso
è il Giuramento d’Ippocrate pertanto l’importanza del
medico all’interno di una comunità è fondamentale ed il
prof. Puxeddu stesso evidenzia come quello di difendere la
vita sia uno dei compiti più nobili.
Il Dott. Massimo Biondi ed il Dott. Pierantonio Bacci hanno
voluto porre l’accento con le proprie relazioni sulla necessità
che ciascuno di noi sappia ascoltare il proprio Io e quello
di chi ci circonda.
Negli ultimi decenni la capacità dell’uomo di fare in modo
che la realtà che lo circonda fosse l’espressione del proprio
Io e della propria essenza è venuta meno quindi l’uomo
moderno si è trovato partecipe inconsapevole di una corsa
verso ciò che non lo rappresenta internamente: l’eterna
giovinezza e la guarigione certa. È venuta meno quella forza
interiore che gli permetteva di accettarsi uomo con i suoi
limiti. L’uomo moderno ha voluto superare tali limiti correndo
dietro a falsi ideali incapaci di dargli sicurezza e da qui
lo stesso crollo dell’essere umano: un crollo psicologico al
quale il più delle volte segue un vero e proprio crollo fisico.
La relazione del Dott. Rinaldo Tieri ha toccato un altro
punto fondamentale: quell’attimo che precede la morte e
la dignità dell’essere umano di fronte a questo momento
cruciale dell'esistenza. La nostra società, ha sostenuto il
Dott.Tieri, ha una tale fiducia nella medicina che tutte le
problematiche esistenziali vengono riportate ad un ambito
medico; ciò porta ad una medicalizzazione esasperata per
cui in qualche modo siamo tutti malati ed oggetto di cure o
controlli. La fiducia totale nel potere della scienza medica
rende quasi impossibile la morte: la morte viene come
esorcizzata, non appartiene più all’uomo. L’uomo moderno
dovrebbe imparare a vedere la morte come un passaggio,
un ritorno ad una dimensione che era già presente prima
della nascita; questa dimensione spirituale identificabile con
l’“Anima Mundi” di Plotino, ma anche di Jung, di Hilmann o
di Assagioli è totalmente estranea alla mentalità dell'uomo
moderno credente nella sola corporeità o materialità. Negli
ultimi 30-40 anni la definizione di morte per la medicina, ma
anche per la legge nei Paesi Occidentali è profondamente
cambiata: morte non è più identificabile con l'arresto
cardiocircolatorio, ma con l'assenza di attività cerebrale.
Quindi un soggetto al quale il cuore batte ancora, ma con
una attività cerebrale assente può e deve essere considerato
morto. Questo cambiamento è avvenuto fondamentalmente
per la necessità di reperire organi a fine di trapianto in
quanto dal momento in cui il cuore si ferma nessun organo
è più trapiantabile. La problematica dei trapianti d'organo
è molto ampia: da una parte il beneficio di un organo
funzionante, dall'altra il grave disagio di una terapia antirigetto che dura per tutta la vita con i suoi effetti collaterali
e, di non secondaria importanza, gli aspetti psicologici
di vivere con l'organo di una altra persona. Il futuro dei
trapianti tra l'altro fa intravedere scenari preoccupanti come
lo xenotrapianto: l’utilizzo di organi prelevati da animali
per i trapianti.
Il Dott. Tieri conclude la relazione auspicando una maggiore
riflessione sui valori della vita e sulla dignità della morte sia

da parte del medico che del paziente. Wealth Planet magazine
39
Cultura e Società
a cura del Dott. Mauro Andretta
Dott. Comm.sta Revisore contabile
Le commissioni
sui contratti di
conto corrente
La manovra salva Italia ha introdotto
sui contratti di apertura del credito
e di conto corrente, la cosiddetta
commissione onnicomprensiva con un
tetto massimo di 0,50% a trimestre in
caso di sconfinamento e la commissione
di istruttoria veloce, in caso di
sconfinamenti senza affidamento ovvero
oltre il limite del fido preventivamente
autorizzato.
40
Wealth Planet magazine
Il dl 6 dicembre 2011, n. 201 convertito in legge 22
dicembre 2011, n. 214 ha aggiunto al Testo Unico
sulle imposte sui redditi, l’articolo 117 bis in merito alle
commissioni da pagare in caso di sconfinamento nei
contratti di apertura di credito e di conto corrente.
La norma, in particolare, introduce la cosiddetta commissione
onnicomprensiva con un tetto massimo e la commissione
di istruttoria veloce. La commissione onnicomprensiva
sostituisce in un certo senso la commissione di massimo
scoperto, quella percentuale che il cliente paga alla
banca, quando, dopo l’apertura di un conto, va in rosso.
La manovra salva Italia ha accontentato le associazioni
dei consumatori che da molto tempo lamentavano che, in
seguito all’eliminazione del massimo scoperto, le banche
lo avevano in un certo senso ripristinato, creando nuovi
“balzelli” come ad esempio la voce di istruttoria urgente,
lo scoperto di conto, l’onere per il passaggio a debito nel
trimestre, ecc.
Onde evitare questo proliferarsi di voci, la manovra salva
Italia ne ha previsto una sola che sia onnicomprensiva,
qualificata, infatti, come “gli unici oneri a carico del
cliente” quando va in rosso sul conto. La commissione
onnicomprensiva ha un tetto massimo, allo 0,50% a trimestre
rapportato alla somma messa a disposizione del cliente.
Per fare un esempio, per ogni conto con un fido di 5mila euro,
il correntista ogni tre mesi deve pagare una commissione
pari a un massimo di 0,50%, indipendentemente dall’uso
che il soggetto fa del credito a disposizione. La misura
della commissione onnicomprensiva viene calcolata in
maniera proporzionale, rapportandola alla somma messa
a disposizione del cliente, alla durata dell’affidamento,
insieme al tasso di interesse debitore sulle somme prelevate.
Il nuovo articolo 117 bis del Tuir al comma 2 introduce
anche la cosiddetta commissione di istruttoria veloce.
Quando sul conto corrente è stato realizzato uno
sconfinamento senza affidamento ovvero uno sconfinamento
oltre il limite del fido, i contratti di conto corrente e di
apertura del credito possono prevedere come unici oneri
a carico del cliente, una commissione di istruttoria veloce.
Sempre a titolo esemplificativo, se sul contratto di conto
corrente non è abbinato alcun contratto di apertura del
credito ovvero quando il cliente va in rosso oltre il limite
preventivamente autorizzato, il correntista paga una cifra
fissa. L’importo della commissione di istruttoria veloce ha, a
differenza di quella onnicomprensiva, una misura fissa, che
viene commisurata ai costi e a un tasso di interesse debitore
sull’ammontare dello sconfinamento.
Si prevedono però casi di esenzione dal versamento di questa
commissione di istruttoria veloce. Casi che devono essere
individuati appositamente dal Comitato Interministeriale per
il Credito e il Risparmio. Il CICR in tal caso dovrà stabilire le
esenzioni in questione, in base all’entità e alla durata dello

sconfinamento. Cultura e Società
Non mi abbandonare
a cura di G. Laura Ascione
La crisi economica ci colpisce anche nell’affetto verso
i nostri animali domestici, infatti si inizia ad assistere ad
abbandoni e randagismo, mancanza di cure in caso di
malattie, disattenzione forzata sul fronte della prevenzione,
richieste di eutanasia. Vivere con un animaletto si sta
trasformando in un lusso eccessivo. Negli anni del benessere
il buon potere di acquisto ha promosso l’espansione della
spesa per una felice convivenza che a causa del momento
ha subito una battuta d’arresto, ci viene chiesto di ridurre i
consumi e in questo implicitamente viene incluso anche il
loro mantenimento. Senza considerare che il trattamento di
questi non può essere visto semplicemente come consumo
dato che con loro abbiamo soprattutto una relazione morale,
nella misura degli effetti sulla vita, sulla salute e il benessere
di esseri viventi, questo per ricordare che determinate
proposte e conseguenti decisioni non possono essere
unicamente legate a situazioni economiche o di efficienza
ma di ordine morale. Gli animali da compagnia devono
essere considerati a pieno titolo membri di una famiglia
e non beni di lusso, essendo questi capaci di soffrire o
sperimentare stati di benessere e malessere. Tener presente
che in caso di incidenti o malattia la preoccupazione di
42
Wealth Planet magazine
un intervento, spesso costoso può incidere fortemente sul
bilancio familiare e dover negare la giusta assistenza
può creare un vero e proprio disagio. La prospettiva di
considerare i cuccioli un lusso e quindi un bene effimero
si va a scontrare con la politica contro il loro abbandono
e alla lotta fatta per anni per ottenere leggi che potessero
diffondere un maggior senso civico per la loro tutela. Per
questo voglio ricordare la Legge N° 281/91 approvata dal
Parlamento il 14 agosto 1991, dove l'articolo 1 recita:
“Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali
di affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi,
i maltrattamenti ed il loro abbandono, al fine di favorire
la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la
salute pubblica e l’ambiente”.
Gli Ebrei dicono che Dio ha fatto il mondo e poi lo ha
affidato all'uomo perché lo gestisse e ciò comprende le
piante, i fiumi, i mari, i deserti e gli animali, noi siamo la
tappa più avanzata dell'evoluzione e stiamo preparando il
mondo che verrà e come sarà dipenderà solo da noi e da
quanto e come saremo capaci di utilizzare tutte le forze che
ci vengono messe a disposizione e che ci abitano. 
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Cultura e Società
LA PACE
e gli strumenti di pace
a cura di Luciano Giannelli
La pace è un bene prezioso da conquistare giorno dopo
giorno insieme alla giustizia e nella libertà. Altrimenti è la
“pax” imposta a molti da pochi.
Da oltre 30 anni il Centro Internazionale per la Pace fra
i Popoli di Assisi è costantemente impegnato nella ricerca
e nell’affermazione di validi strumenti di pace nella
profonda convinzione che la pace non è il prodotto di una
formula magica ma il frutto di un processo lungo, faticoso,
affascinante e la somma di molti atti che insieme definiscono
una “strategia di pace”.
Ed è un processo aperto a tutti perché alla fin fine la pace
è ciò che ognuno di noi fa per la pace sospinto dall’amore
per l’uomo e con purezza di cuore.
Nell’ambito di questa visione ideale si è dipanata la lunga
storia del Centro Pace di Assisi con migliaia di adozioni a
distanza e innumerevoli iniziative di ampio respiro.
Concreto altruismo ed alta idealità, un binomio essenziale
perché l’idealità genera concreta solidarietà e quest’ultima
legittima e dà forza all’idealità.
E fra le tante iniziative di ampio respiro l’annuale
conferimento del riconoscimento di Pellegrino di Pace.
Tantissime occasioni che hanno visto la consegna del
bellissimo bronzo del compianto maestro Norberto a grandi
personalità protagoniste del nostro tempo;
a partire da Mikhail Gorbaciov nel 1989 per poi proseguire
con S.S. Beato Giovanni Paolo II, Maestro Luciano Pavarotti,
Helmuth Kohl, Beata Madre Teresa di Calcutta, S.E.nza
Cardinal Renato Raffaele Martino, Donna Maria Pia Fanfani
e altri ancora.
L’ultimo riconoscimento è stato per la signora Maliana
Sakho Safiatou il 26 novembre 2011 nella Sala della
Conciliazione del Comune di Assisi presenti una delegazione
dell’ambasciata del Mali a Roma, il Sindaco di Assisi
Ing. Claudio Ricci e molti altri ospiti.
Un riconoscimento a una donna di straordinaria umanità,
impegno e tenacia, qualità al servizio di una incrollabile
spinta vitale armoniosamente intrise della capacità di
sereno affidamento alla vita nel suo variegato divenire; con
ciò incarnando e rappresentando mirabilmente la donna
africana instancabile protagonista di una quotidianità che
è anche strategia dell’esistenza.
Un riconoscimento in rappresentanza appunto di tutte le
donne africane vere combattenti per la vita, nella sfida
della sopravvivenza, nel divenire di una quotidianità spesso
tormentosa, negli sforzi per costruire una prospettiva di
futuro migliore.
Donne d’Africa per le quali la pace è bisogno intimo,
profondo, commosso e commovente di contrastare
44
Wealth Planet magazine
sopraffazioni, istinti predatori, sete di potere. Pace da
contrapporre al pensiero debole della ineluttabilità della
violenza, pace da sempre cercata con la loro sapienza
dolorosa.
Nella stessa occasione del conferimento del Pellegrino di
Pace alla signora Sakho Safiatou è stato presentato “ An
bee kunko do 2011” un rapporto sulla condizione infantile
in Africa, tema strettamente connesso alla Pace perché
non si può parlare di vera pace in presenza di milioni di
bambini che in tutto il mondo, in altissima percentuale in
Africa, muoiono prima del compimento del 5° anno di vita.
Di grande respiro ideale anche l’iniziativa che all’inizio del
2012 ha trovato concreta attuazione presso l’aeroporto S.
Francesco di Perugia, di installare in quanti più aeroporti
possibile, un orologio con al centro l’iscrizione Millennio
per la Pace e la particolarità di un display che segna il
trascorrere dei giorni del Millennio a partire dal 1 gennaio
2001, ricordando a tutti la necessità di un impegno costante
per sconfiggere gli scandali della fame e della guerra
nell’arco appunto del “Millennio per la Pace”.
All’aeroporto S. Francesco si è svolta una semplice ma
intensa cerimonia alla presenza dell’ing. Mario Fagotti
Presidente della società di gestione dell’aeroporto e del Dr.
Pier Vittorio Farabbi.
Nell’occasione il presidente del Centro Pace Prof. Gianfranco
Costa ha illustrato ampiamente origine, motivazioni e
prospettive dell’iniziativa sia sul piano generale che nello
specifico dell’aeroporto S. Francesco ricordando anche il
contributo della Regione Umbria ed in particolare della già
assessore ai trasporti Ada Girolamini peraltro presente alla
cerimonia.
Conferimento del Pellegrino di Pace, sensibilizzazione ad
una tragica condizione infantile, contributo al superamento
di uno scetticismo in ordine alla possibilità che fame e
guerre possano essere sconfitte, tutti elementi di un’unica
strategia perché si realizzino, aldilà di vuote affermazioni
di pace, le condizioni perché un pianeta giusto e pacificato
sia possibile facendo dell’utopia realtà. 
Cultura e Società
il “Premio Lunezia” (Marina di Carrara), alla quale deve
molto in termini di insegnamento.
Giuseppe
Portera
“Amore e Musica”
a cura di Valentina Grasso
Una musica che vuole raccontare l’amore in tutte le sue
forme: ecco l’universo di Pippo Giuseppe Portera
giovane cantautore, cresciuto a Porto Empedocle, cittadina
siciliana sul mare che non poco ha influenzato la sua
inclinazione per la musica, l’arte e la poesia.
Già da bambino scopre le sue attitudini quando un giorno
rovistando in giro per casa trova delle lettere e delle poesie
d’amore che suo padre aveva scritto da ragazzo alla madre.
Le sue doti canore emergono presto: canta nel coro delle
voci bianche e a 15 anni comincia a scrivere i primi versi
su fogliettini volanti. Ma la svolta vera e propria arriva nel
2009 quando, dopo una fase di riflessione, emerge la sua
passione per il cantautorato che gli permette di unire il suo
amore per la scrittura a quello del canto.
Così, con l’ausilio di un cantautore esperto, realizza il primo
pezzo dal titolo “26 gennaio”. È l’inizio di un’avventura
che dalle coste siciliane si sposta a quelle liguri, a La
Spezia, dove Pippo vive attualmente. Qui impara a suonare
la chitarra per accompagnare la sua voce e dopo tre mesi
da autodidatta nasce il pezzo “Mamma per davvero”,
una sorta di ninna- nanna dedicata alla madre.
Ma la sua ricerca continua: vuole migliorare le sue capacità
vocali, ed è proprio a questo punto che conosce la cantante
spezzina Loredana D’Anghera, cantante professionista
e direttrice artistica di una prestigiosa rassegna musicale
46
Wealth Planet magazine
Si definisce cantante di “stomaco” ovvero un istintivo che
vuole toccare il cuore e l’intimo di chi lo ascolta. Particolare
apprezzamento per la sua musica si è avuto dal Sudamerica
e a tal proposito Pippo Giuseppe Portera è stato invitato
il 2 ottobre scorso da “Familias Sicilianas de
Paranà” un’associazione ricreativa e culturale fondata
da siculo-argentini, come ospite della trasmissione
radiofonica Argentina “Eco Siciliano”(che è anche una
rivista trimestrale) in onda su radio FmUniversidad,
alla quale ha partecipato via Skype, la suddetta rivista
insieme all’associazione si adoperano per la divulgazione
della cultura siciliana e della comunità italiana mantenendo
il filo diretto con la terra madre, considerando il rapporto
molto forte che lega l’Italia all’Argentina dove vive un’alta
percentuale di emigrati italiani.
Nel corso di questo evento, condotto dal professor Gustavo
Artucio, Pippo ha presentato il pezzo “Sikania” dedicato
appunto alla Sicilia e altri brani che fanno parte di un album
in fase di realizzazione e che rientra nel progetto “Stati
d’animo”. Il tema principale di questi pezzi è l’amore
in tutte le sue forme, spiega il giovane cantautore, l’amore
per la famiglia e per la propria terra, amori travagliati e a
distanza, di cui vengono descritti pregi e difetti amati per
cio’che sono. Un amore incondizionato che non chiede e
non pretende nulla in cambio, ma che esiste semplicemente
e si esprime soltanto come natura vuole. “Penso sia l’unico
amore che possa esistere davvero – ci racconta- e che è
profondamente diverso dal comune amore che in genere
sbagliando indichiamo”.
E per Pippo la musica non è soltanto musica, ma è
l’espressione di uno stato d’animo, qualcosa che arriva
aldilà di dove possono arrivare le parole per esprimere ciò
che si sente e ciò che si vede. Un motivo in più per riflettere
in un mondo a volte troppo veloce.
Pippo Giuseppe Portera è stato inoltre invitato a partecipare
come rappresentante siciliano alla “Semana siciliana en
Paranà”, manifestazione culturale di siculi-argentini che si
svolge tutti gli anni a Paranà nel mese di novembre. 
Per sapere qualcosa di più su Pippo Giuseppe Portera
http://www.facebook.com/PippoGiuseppePortera
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Cultura e Società
CINECARTOLINE DA FIRENZE
in giro per la città
a cura di Orazio Anania
La città vista dal cinema spesso non ha avuto grossi segreti,
cioè è apparsa così come spesso l’abbiamo vista nelle altre
espressioni iconografiche.
La stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, anticamera
di Firenze, l’abbiamo vissuta nelle bizzarre zingarate dei
“ragazzacci” di “Amici miei”, nel malinconico film di Enrico
Maria Salerno, tratto dall’omonimo libro, premio Bancarella
nel 1977, di Giorgio Saviane, ove protagonista era un
quarantenne professore universitario alle prese di una
delusione d’amore, o nell’altrettanta storia di abbandono
de “Il burbero” e misogino avvocato fiorentino, Tito Torrisi,
in arte Adriano Celentano che dribbla la moglie, facendo
finta di non riconoscerla, lasciandola sola in città.
Firenze da questo momento si presta a tutto dalla divertente
kermesse del film della promettente regista Francesca Elia,
che nell’”Amore non è un osso” (2008) valorizza bellezze
culturali, artistiche e paesaggistiche della città che si
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confronta con l’altra anima della Toscana: quella rurale e
contadina; all’altrettante storie di leggerezza e di riflessione
a voce alta sulle nevrosi della vita quotidiana che vengono
raccontate in “Matrimoni e altri disastri” attraverso le
vicende di un’avvenente, ma poco fortunata, professoressa
di liceo, magistralmente interpretata da Margherita Buy.
Non mancano i temi più noir come quelli raccontati in una
Firenze più opaca e meno gioiosa in “Piano solo”, ove un
bambino alla morte della madre si rifugia nella solitudine
suonando il suo pianoforte. Diplomatosi al conservatorio, il
protagonista, diverrà uno dei musicisti di jazz più famosi,
ma dall’animo tormentato e maledetto, con una difficile
vita privata; il successo artistico non lo farà desistere
dalla decisione di farla finita con il suicidio. Ancor più
malinconica la vista della città nella ricostruzione storicocinematografica del rapimento Moro, raccontata nel film
“Piazza delle cinque lune” (2003) di Renzo Martinelli.
Ma ha disegnare una Firenze davvero da sogno è il
grande maestro Franco Zeffirelli. In “Un tè con Mussolini”,
girato nel 1999, descrive la città attraverso gli occhi di un
gruppo di signore inglesi affascinate dalla cultura e dal
suo senso artistico. Gli “Scorpioni”, così denominati per
il loro snobismo non nascondono le loro simpatie per il
Fascismo e per Mussolini. Ma non riuscirono, allo scoppio
della seconda guerra mondiale evitare la prigionia in una
caserma di San Gimignano perché considerate sospette a
causa della loro nazionalità. I tedeschi invadono Firenze;
la città sembra oltraggiata. Anche se per molti nel film
si incarnano quelle che i critici ritengono i noti limiti del
cinema zeffirelliano accusato di oleografia sentimentale,
banalità melodrammatica, cartoline illustrate per l’export,
fatuità da classe vip, l’emozione di rivivere quella Firenze
degli anni 30 lascia più di qualche brivido e di emozione. 
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Spazio aperto
Gioco di resine
a cura di Giuseppina Ascione
La resina estremamente versatile viene apprezzata e scelta
sempre più spesso da un pubblico cosmopolita e con
interessi culturali diversificati. Attraverso il suo utilizzo, nei
rivestimenti e pavimenti, gli spazi domestici si trasformano
in architetture uniche e irripetibili. Straordinario materiale
si presta a molteplici interpretazioni diventando, con la
creatività del progettista, lo strumento per realizzare ogni
genere di effetto scenografico dal più semplice e minimale
al più complesso e ricco sotto l’aspetto cromatico e materico.
La ragione per la quale le resine stanno ottenendo un
successo crescente, risiede anche nel fatto che:
• elimina i costi di smantellamento e smaltimento del
50
Wealth Planet magazine
vecchio pavimento e della vecchia parete;
• evita i rumori, la sporcizia e i disagi provocati dal
martellamento per la demolizione del vecchio pavimento
e della vecchia parete;
• posa rapida = rapidità dei lavori;
• evita la modifica degli infissi poiché ha spessore quasi
nullo;
• la superficie è atossica;
• è antimacchia, ovvero non assorbe eventuali macchie;
• è resistente all’acqua e all’umidità;
• si pulisce velocemente e in modo semplice;
• è una posa monolitica, quindi non esistono gli accumuli
Spazio aperto
•
•
•
•
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di sporco tipici delle pavimentazioni e delle pareti con
fughe;
permette di personalizzare ogni ambiente;
è adatta a tutte le tipologie di edificio e ambiente:
appartamenti, esterno abitazioni, lofts, ville, ospedali,
magazzini,
industrie
(alimentari,
cosmetiche,
farmaceutiche, metalmeccaniche, ecc.), showrooms,
parcheggi, centri sportivi,...;
è resistente nel lungo periodo;
la sua manutenzione è facile ed economica;
non genera crepe;
riempie vecchie crepe nella pavimentazione;
• presenta una forte adesione a qualsiasi tipo di superficie
e di supporto;
• permette di realizzare soluzioni tecnico-estetiche di
forte impatto visivo.
Le pavimentazioni in resina sostituiscono con successo
i pavimenti tradizionali. La decennale esperienza nella
posa e utilizzo di resine per pavimenti ha portato nel
tempo a conoscere a fondo questo materiale che, se capito
e trattato come merita, potrà sicuramente soddisfare ogni
esigenza del cliente. 
Wealth Planet magazine
51
Spazio aperto
In viaggio con
PIER PAOLO CANTONI
Norvegia
Capo Nord
a cura di G.A.
52
Wealth Planet magazine
Tra i nostri itinerari sarebbe interessante inserire
la Norvegia con Oslo, una città che ospita circa
50 musei e numerose gallerie d’arte. Le guide
autorizzate di Oslo accompagnano il turista
per il centro della città, per conoscere da vicino
la storia dei monumenti e degli edifici intorno
alla Karl Johans gate: il Municipio, il Teatro
Nazionale, il Palazzo e Parco Reale, l’Università
e il Parlamento. Ma per venire in contatto con
una cultura ancora più antica, bisogna recarsi
nella terra dei Sami, una popolazione nomade
della Scandinavia settentrionale, che tutt’oggi
conserva intatti i propri usi e costumi. Questa
regione è il luogo ideale per praticare trekking
e scalate, escursioni sui ghiacciai e pesca. Nel
Nordland a cavallo del Circolo Polare Artico
si trova il Maelstrom, il leggendario gorgo
che gli appassionati lettori di Verne e Edgar
Allan Poe di sicuro ricorderanno. I fiordi sono
ideali per le gite in barca o per esercitare
con pazienza un po’ di birdwatching, mentre
l’interno offre meravigliosi parchi nazionali
e riserve. Quando i tuoi occhi si perdono in
un tappeto di nuvole colorato e il sole di
mezzanotte è al suo punto più basso sei giunto
in un luogo speciale, non puoi andare più a
Nord sei alla fine del mondo. Situato nella
regione del Finnmark, Capo Nord, la mitica
“ultima Thule” degli antichi racconti di viaggio.
Si può raggiungere l’estremo Nord salendo a
bordo dell’Hurtigruten, il Battello Postale, che
segue un’antica rotta solcando panorami unici
al mondo, è uno dei luoghi migliori da dove
osservare l’aurora boreale, trovare un centro
visitatori moderno ed attrezzato, visitare il
monumento ai “Bambini del mondo”, il museo
e gustare qualche prelibatezza nel suggestivo
ristorante. Il primo turista vi giunse nel 1664 e
da quel momento il flusso dei visitatori non si
è mai interrotto. Viaggiatori da tutto il mondo
trascorrono ore, giorni o settimane in aereo,
auto, moto e nave per sperimentare il senso di
libertà che questo luogo riesce ad offrire. Lungo
i fiordi di Sunnmore si raggiunge Alesund,
da non perdere una visita all’Acquario. Per
chi ama la montagna segnaliamo l’itinerario
in montagna, si parte da Kongsberg, si
prosegue per la valle di Numedal, fino al
Museo Folkloristico all’aperto di Fagernes, il
lago Gjende consigliato per un giro in battello,
l’escursione al monte Blaho, il trekking nei Parchi
Nazionali di Jotunheimen e Rondane, quindi si
raggiunge il lago Femunden e le vaste foreste
di Trysil, il Museo di Silvicoltura e il Museo
di Glomdal a Elverum. Il Parco con le rovine
Spazio aperto
della Cattedrale e il Museo della Ferrovia a Hamar e il
lago Mjosa con una gita sul più antico battello a pale del
mondo, lo “Skibladner”. Numerose le manifestazioni a cui
prendere parte. A fine gennaio a Tromso si svolge il Festival
dell’Aurora Boreale, con musica classica e contemporanea.
Pochi giorni dopo la città ospita il Festival Internazionale del
Film. A Finnmark il 6 febbraio c’è la Festa Nazionale dei
Lapponi. Sull’isola di Longyearbyen nella prima decade di
marzo con la Festa del Sole gli abitanti danno il bentornato
al sole, nella prima metà di giugno c’è il Festival Vichingo,
con teatro storico, concerti e riproduzione degli antichi
villaggi vichinghi. La cucina norvegese è dominata dal
pesce (in particolare il salmone, l’aringa, i gamberi, le trote,
lo sgombro, il merluzzo e molte altre specie ittiche), dalla
carne di renna e dal tradizionale “Koldtbord” un buffet
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freddo a base di pane nero, salse, carni, pesce, insalate e
frutti di bosco. I menu offrono spesso il salmone preparato
in vari modi (fresco lessato, servito con salse, alla griglia,
affumicato oppure marinato). Sono molto diffuse le carni
essiccate o affumicate (“spekemat”) servite spesso con un
pane sottilissimo e croccante. Tra i formaggi, caratteristici
per il loro aspetto cremoso, il formaggio bruno di capra
(“Geitost”) e un tipo di panna acida che accompagna
diversi piatti. Deliziosi sono infine i dessert: creme, torte,
budini, e la frutta: i mirtilli, le fragole, i lamponi, le more e
il classico lampone artico “Multer”. Per quanto riguarda le
bevande la birra compare sulle tavole norvegesi dal tempo
dei vichinghi. E non dimenticate di acquistare le bellissime
bambole che indossano il “bunad”. 
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Evviva gli indignados
a cura di Pino Marcucci
Per quanto riguarda i brani presentati a Sanremo di quest’anno,
dal cast in gara abbiamo evinto che Morandi, un po' per paura
un po' per una sua insicurezza, della quale ci siamo accorti anche
l’altro anno…non ha saputo scegliere con obiettività. Chi scrive,
davvero non ha capito il senso di alcune scelte. Ammettere in
gara Pierdavide Carone, solo perché a dirigerlo, (che direttore
non é) é Lucio Dalla o Irene Fornaciari, che sara’ anche bravina,
ma proprio non riesce a piacere per il fatto che non buca ne
con la voce ne con l’immagine, oppure Arisa, che dopo l’exploit
di qualche Sanremo fa é scomparsa del tutto, a tal punto che
per avere un minimo di visibilita’ é andata a fare il “giudice” a
X-factor…(ma poi giudice di che, di chi…? Una volta si diventava
giudici, dopo anni di gavetta a grandi livelli). Per non parlare poi,
di Chiara Civello (chi é mai costei? si chiedera’ la gente comune)
come dei Marlene Kuntz? (un gruppo totalmente sconosciuto alla
grande massa). Alla lista, dispiace dirlo, dobbiamo aggiungere
anche il duo D’Alessio-Berté…poiché ci sembra un incontro
di due mondi molto differenti e anzi, se vogliamo dirla tutta,
avremmo preferito avere la rocker Berté da sola. Poi c’é Finardi,
che anche se recentemente ha dato un brano a Mina, appartiene
alla schiera dei cantautori, che non vende più dischi da decenni.
Fortunatamente però, ritroviamo gente come Nina Zilli, Renga,
Dolcenera e Samuele Bersani, che hanno dato un po' di qualita’
vera a quest’esanime edizione di Sanremo. Per renderla meno
asfittica abbiamo dovuto contare sugli inossidabili Matia Bazar,
di cui e’ ritornata a far parte la brava Silvia Mezzanotte; non
dimentichiamo poi Emma Marrone, che tanto ci e’ piaciuta l’altro
anno e Noemi, che consideriamo tra le migliori cantanti italiane.
Vorremmo a questo punto esprimerci anche sulla scelta dei giovani.
A Domenica in, abbiamo avuto la chance di ascoltare i giovani,
(a proposito chi ha deciso che si é giovani solo fino a 29 anni?
Genio!) in gara quest’anno, e siamo rimasti sconvolti, per non
dire indignados, per usare un termine molto in voga. Degli otto,
forse solamente uno o due erano intonati. Evidentemente, saper
cantare nel senso stretto della parola, non fa piu’ parte delle doti
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Wealth Planet magazine
Pino Marcucci
Arrangiatore, autore, compositore, direttore d’orchestra,
produttore. Le sue canzoni sono state interpretate da Josè
Carreras, Placido Domingo, Mina, R.Cocciante, A.Minghi, Al
Bano, G.Morandi, M.Zarrillo, A.Ruggero, Russel Watson,... Ha
fatto vari Sanremo come Compositore ed autore... ha scritto
balletti, musicals, musiche per films e fiction...
preferenziali se non fondamentali per accedere al tempio della
musica. Per quanto riguarda i brani, Morandi si é detto sicuro
che fischietteremo quei motivi, ma crederci é davvero impresa
ardua. Peccato aver sprecato così, questa importante occasione
e sopratutto, aver eliminato dalla gara giovani che avrebbero
davvero meritato di partecipare alla gara canora, in modo di
far piacere alle major, Caselli in testa. Nina
Zilli con “per sempre” Samuele Bersani con
“un pallone” Dolcenera con “ci vediamo a
casa” Pierdavide Carone e Lucio Dalla con
nanì Irene Fornaciari con “il mio grande
mistero” Matia Bazar con “sei tu” Noemi
con “sono solo parole” Francesco Renga
con “la tua bellezza” Emma Marrone
con “non è l’inferno” Arisa con
“la notte” Gigi D’Alessio e
Loredana Bertè con “respirare”
Chiara Civello con “al posto
del mondo” Eugenio Finardi
con “e tu lo chiami dio”
Marlene Kuntz con
“canzone per un
figlio”.
Eventi
Ripartono le attività del...
Progetto Alfabetizzazione Motoria
Nella nostra regione coinvolti più di 11.000 alunni della Scuola Primaria
a cura di Caterina Piernera - Coordinatore di Educazione Fisica USR per l’Umbria
l Ministero dell’Istruzione ed il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, ormai da molti anni, nell’ambito di un apposito Protocollo
d’intesa, hanno attivato una collaborazione tesa a potenziare e valorizzare le attività motorie e sportive nelle scuole di ogni
ordine e grado. Tale collaborazione si è attuata attraverso la realizzazione di vari e specifici progetti, elaborati per i diversi
gradi di scuola. Nell’anno scolastico 2009/2010 è stato varato uno specifico Progetto rivolto alla Scuola Primaria denominato
“Alfabetizzazione motoria”, attuato come progetto pilota nel 2009/2010 per poi avviare la fase di sperimentazione triennale
a partire dal 2010/2011.
Il progetto ha coinvolto tutte le regioni italiane, 1.000 scuole nella prima fase,
a cui se ne sono aggiunte 291 lo scorso anno e 200 nel corrente anno
scolastico, grazie alle risorse finanziarie messe a disposizione dal Coni,
5 milioni di euro per ogni annualità dal 2009/2010, e dal MIUR,
2,5 milioni di euro per ogni annualità dal 2010/2011. In Umbria
sono interessate 29 scuole, situate nei diversi distretti scolastici del
territorio regionale, per un totale di 560 classi e circa 11.500 alunni.
I “programmi ministeriali” della scuola primaria prevedono, tra le
materie di insegnamento, “Scienze Motorie e Sportive”, affidate, al
pari delle altre, ai docenti di scuola primaria titolari delle classi.
Il progetto “Alfabetizzazione motoria” richiede che le classi
svolgano almeno due ore settimanali di Scienze Motorie e
Sportive, in cui le attività didattiche sono affidate al docente
di scuola primaria affiancato da un “esperto”, Laureato in
Scienze Motorie o Diplomato ISEF. Ed è proprio questo
l’elemento particolarmente qualificante del progetto: non
si tratta di attività “aggiuntive” rispetto al lavoro ordinario
che la scuola svolge, ma di potenziare l’azione curricolare
del docente di Scuola primaria attraverso la collaborazione
di un esperto di Scienze Motorie e Sportive. Tale collaborazione
può rappresentare, in alcuni casi, anche una preziosa occasione
di aggiornamento per i docenti di scuola primaria, considerata
la complessità del compito educativo loro affidato, che richiede
competenze ampie, diversificate ed approfondite in numerose aree
disciplinari. Tra le finalità del Progetto di “Alfabetizzazione motoria”,
oltre ai tradizionali obiettivi di sviluppo delle competenze motorie
e del benessere psico-fisico dei bambini, di particolare rilievo
appare l’intento sperimentale di dimostrare quanto il linguaggio
motorio sia fondamentale per lo sviluppo complessivo del bambino,
dei suoi saperi e della sua intelligenza, delle sue emozioni e delle
sue conoscenze. L’apprendimento motorio, infatti, veicola e sostiene
la pluralità degli apprendimenti scolastici, da quelli linguistici a quelli
logico-matematici, da quelli socio-relazionali a quelli etico-morali. Si tratta
dunque di un Progetto ambizioso, che mira ad indirizzare le scelte della
politica scolastica nella direzione di una maggiore attenzione agli aspetti
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strutturali ed organizzativi della pratica motoria scolastica. 58
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Eventi
CARNEVALE
DI SCIACCA
Un’edizione
da numeri uno!
a cura di Maria Luisa Santangelo
Sono 112 le edizioni del Carnevale di Sciacca, 112 anni
di storia per una manifestazione insita nel dna dei saccensi.
Il Carnevale se da calendario può essere da tutti visto come
un momento di svago e distrazione dalla routine quotidina,
beh, per il saccense ha di certo un signficato in piu’, è un
modo di esprimere la propria arte.
Giorni di allegria invadono le strade della cittadina
agrigentina dove gli abitanti fanno sfoggio della loro
sapiente arte cartapestaia. Carristi, ceramisti, musicisti,
parolieri, ballerini, attori, copionisti, centinaia di maestranze
per mesi a lavoro a realizzare un sogno:il Carnevale.
Ogni associazione culturale subito dopo i mesi estivi lavora
al progetto e via con gli “schiticchi”, le classiche mangiate
tra amici a base di carne grigliata e buon vino, a fare
squadra e creare tutti insieme genitori e figli un capolavoro.
I carri allegorici da ormai 112 anni accarezzano i palazzi
quando attraversando le vie del centro storico regalano al
visitatore la magia della festa tra i monumenti della ridente
città marinara.
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Eventi
quello che è un Carnevale fra i più antichi
dell’isola, dove per partecipare basta solo
la voglia di divertirsi perchè il Carnevale di
Sciacca è senza transenne.
Maschera simbolo è il Peppe Nappa, che
il Giovedì grasso arriva dal mare ricevendo
dal Sindaco, come tradizione centenaria
vuole, le chiavi della citta’, ecco che Peppe
Nappa è per questi giorni il “padrone” di
Sciacca, nelle sue mani la spensieratezza
di saccensi e visitatori.
La maschera simbolo di questa festa apre
il Sabato pomeriggio la sfilata dei carri
distribuendo a tutti quanti salsiccia, vino
e caramelle, dietro a seguire tutti i carri
allegorici sfilano accompagnati dai gruppi
mascherati che danzano sulle note originali
degli inni.
La sfilata si conclude sulla piazza principale
della città con l’esibizione del gruppo e la
recita del copione: un vero e proprio testo
scritto ad hoc da un autore per spiegare
a suon di battute esilaranti l’allegoria del
carro. Una festa antica, per certi versi
paesana, che pur tuttavia vuole ottenere
quel salto di qualità e diventare un volano
per tutta l’economia isolana se è possibile.
Una festa che deve diventare un business,
questo ha provato ad essere la 112°
edizione del Carnevale di Sciacca,
all’insegna dell’innovazione mista a
tradizione.
Il Martedi, dopo sei giorni di kermesse,
giunti ormai a tarda serata Peppe Nappa
restituisce le chiavi nelle mani del Sindaco,
la maschera simbolo del Carnevale di
Sciacca si ritira, è tempo di riposarsi.
È scesa ormai la notte quando Peppe Nappa
al centro della piazza viene dato alle
fiamme, con il suo rogo cala definitivamente
il sipario. Il carrista a malincuore smonta
pezzo per pezzo la struttura in cartapesta
e già nel sonno lungo di quella notte sogna
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la prossima edizione. 62
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Eventi
“WORLD JU-JITSU CHAMPIONSHIP - UNDER 18 & UNDER 21”
Gent - Belgio
conquistate 16 medaglie
a cura del M° Massimo Bistocchi - Direttore generale Nazionale Italiana Ju-Jitsu
La Nazionale Italiana di Ju-jitsu è tornata
carica di allori dal Campionato Mondiale
Under 18 & Under 21 disputatosi a Gent
(Belgio) dall'11 al 13 novembre. Ben 16
le medaglie conquistate dagli Azzurri del
D.G. Maestro Massimo Bistocchi (2 ori, 6
argenti e 8 bronzi).
I sei atleti perugini titolari per
l’occasione
hanno
contribuito
al
medagliere aggiudicandosi un argento
e due bronzi.
Alice Bartoccetti (Club La Dolce Arte)
Fighting System, classe 1994, (U18 -63
kg), esordiente in una competizione
mondiale, non tradiva emozione, superava
agevolmente le avversarie, dimostrando
grande intelligenza tattica unitamente ad
un bagaglio tecnico in continuo progresso.
In finale si scontrava con l’atleta belga,
beniamina di casa, usciva sconfitta ma a
testa alta.
Grande prova: medaglia d’argento
strameritata.
Jessica
Scricciolo
(G.S.
Ju-Jitsu
Perugia), Fighting System, classe 1994,
(U18 -57kg), Campionessa Europea in
carica, era partita con il piede giusto,
dominando l’avversaria slovena. In seguito
un piccolo calo di concentrazione, dovuto
in parte anche ai postumi di un infortunio,
le ha impedito di accedere alla finale. Con
un po' di rabbia per l’occasione sfumata,
ma con la solita classe e determinazione,
si aggiudicava il match per il bronzo.
Andrea Calzoni (G.S. Ju-Jitsu Perugia),
Fighting System, classe 1997, (U18 -46kg),
si presentava ai Mondiali non solo come
esordiente assoluto, ma anche come l’atleta
più giovane della categoria, grazie ad
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Eventi
una deroga prevista dal regolamento internazionale.
L’Azzurro partiva in quarta, senza alcun timore, e il
suo cammino si interrompeva temporaneamente solo
in semifinale. Disputando l’incontro valevole per il
bronzo, dimostrava all’avversario olandese di non
essere lì per caso: tecnica, grinta, lucidità, il podio
era suo!
Alessandra Cerbini (G.S. Ju-Jitsu Perugia), Fighting
System, classe 1993, (U21 -62kg), già terza al
Campionato Europeo di Vienna 2010, disputava
una gara con alti e bassi, lottando in ogni caso
per una medaglia e mettendo in mostra grande
determinazione. Nel match decisivo, un paio di
azioni giudicate scorrette dalla terna arbitrale la
eliminavano dalla corsa al podio. Peccato per
l’occasione sfumata, ma la stoffa c’è, sarà per la
prossima volta.
Jessica Castellani e Martina Pacioselli (Club La
Dolce Arte), Duo System, classe 1992, (Duo Women
U21) Campionesse Mondiali in carica ad Atene
2009, erano la coppia da battere. Un pizzico di
sfortuna, una giornata non particolarmente brillante e qualche voto dei giudici sul quale discutere, contribuivano a relegare le
2 azzurre ad un ruolo di secondo piano che non rispecchia il loro reale valore, visto che al temine della competizione finivano
solo quinte. La carta di identità è comunque dalla loro parte, avranno tempo per rifarsi.
Grazie al risultato ottenuto i medagliati mondiali Alice Bartoccetti e Andrea Calzoni sono stati insigniti della Cintura Nera
I dan, mentre Jessica Scricciolo ha ottenuto il II dan agonistico.
Il D.G. Bistocchi non mancava di elogiare, oltre gli atleti, anche il resto dello staff “Made in Perugia”: l’allenatore Fighting
System M° Paolo Palma, lo staff medico composto dal Dott. Mauro Paltracca e dall’assistente medico M° Claudio Faraghini
e il coordinatore Staff Nazionale Istr. Raffaele Calzoni.
Ora non resta altro che tornare al lavoro per affrontare nel migliore dei modi l’impegno clou del 2012: Il Campionato Europeo
U18/21, in programma a Genova, dall'11 al 13 maggio. 
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Eventi
Marco Vinicio Guasticchi:
Il Lago
piace anche d’inverno
"L’Isola del Natale promossa a pieni voti"
Una scommessa vinta, lo dicono i numeri: 13.280 i
passeggeri traghettati, 19 espositori e 15 sponsor e
sostenitori.
Bilancio davvero positivo per la manifestazione promossa e
organizzata dalla Provincia di Perugia “L’Isola del Natale”.
È stata infatti promossa a pieni voti la manifestazione che
ha fatto capire come il Lago Trasimeno e in particolare
l’Isola Polvese possano piacere anche d’inverno.
La soddisfazione per essere riusciti a dare vita e corpo
ad un’idea interessante, anche se inizialmente definita
‘rischiosa’, come quella del Natale alla Polvese ha portato
il presidente dell’Ente Marco Vinicio Guasticchi e la
sua Giunta a rendere noto il resoconto dell’iniziativa e
le possibili prospettive per il prossimo anno nel corso di
un recente incontro che si è tenuto nel Palazzo di Piazza
Italia. I numeri hanno dato ragione a questa idea nata
dall’esigenza di valorizzare il territorio del Lago Trasimeno
ampliandone le possibilità di accoglienza in un periodo
dell’anno tradizionalmente poco interessato dal flusso
turistico: la manifestazione ha infatti visto crescere di giorno
in giorno il numero dei visitatori che si sono imbarcati per
l’Isola fino ad oltrepassare la soglia dei tredicimila. “Adesso
– ha detto il presidente Guasticchi – vogliamo gettare le
basi per riproporre questo azzeccatissimo progetto visto
anche l’appeal riscosso dalla manifestazione presso i
media nazionali attraverso i quali ha acquistato un valore
enorme l’aver promosso il Trasimeno. È così che si afferma
una nuova chiave di lettura sul piano della promozione
turistica per il nostro Lago che è patrimonio dell’intera
regione. L’idea, il cui marchio è stato registrato, è nata dalla
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Eventi
realtà dei mercatini del sud tirolo e dell’alto adige e ha
permesso di sperimentare il valore di indiscussa positività
della sinergia tra pubblico e privato in un circuito che vede
istituzioni, enti e aziende del settore pubblico farsi motore
e sostegno di iniziative in cui la capacità imprenditoriale
privata può trovare nuovi interessanti spazi. In questo modo,
la manifestazione è stata realizzata con pochissime risorse,
anche grazie alla forte collaborazione del personale del
nostro Ente che è stato a disposizione anche nei giorni
di festa, con entusiasmo e spirito di collaborazione, in un
contesto in cui le ore in più non sono state pagate (sarà solo
possibile recuperarle). Atteggiamenti positivi sono venuti,
non solo dal personale, ma anche dagli operatori economici
e dagli albergatori. Era la prima edizione, anche un po’
arruffata visto l’imprevedibile afflusso di pubblico, ma ci ha
fatto capire che il Lago piace anche d’inverno. Il prossimo
anno vogliamo potenziare fortemente la manifestazione,
il mercatino e la presenza dei presepi. L’isola deve essere
sinergica al territorio, alle attività economiche e alla
promozione turistica della nostra area”.
19 gli espositori presenti sull’isola tra artigiani, collezionisti
e produttori di enogastronomia locale che hanno proposto
prodotti della ceramica derutese, pizzi, merletti, lavori su
legno, intarsi su pietra serena, opere pittoriche di pregio,
olio e vino locali, miele, tartufi e altri prodotti tipici. I partner
che hanno sostenuto nel complesso il costo dell’iniziativa
sono L’Azienda Regionale di Promozione Turistica,
Umbria Mobilità, la Comunità Montana Trasimeno Medio
Tevere, TSA insieme a GEST, GESENU, ECOCAVE e SICI,
Crediumbria, M.C. system, Professional Video, Aurora
Group. Hanno collaborato l’Associazione Pescatori del
Trasimeno, Grifo Latte e Touring Club Italiano. 
Società Agricola Mariotti s.r.l.
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Produzione e vendita
di salumi tipici umbri,
birra artigianale, formaggi, miele,
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Villaggio Residence
Testa di Monaco
Il VILLAGGIO RESIDENCE “TESTA DI MONACO”, si trova sulla
costa nord - orientale della Sicilia, tra Messina e Palermo, tra Brolo e Capo
d’Orlando di fronte allo splendido scenario delle Isole Eolie. È un complesso
che si affaccia direttamente sul mare, dislocato lungo una spiaggia di sabbia
con un promontorio di scogli che formano due incantevoli insenature naturali,
immerso in una abbondante e ridente vegetazione.
Le camere, tutte ristrutturate e con aria condizionata e televisore, sono a
2 e 3 letti poste in villette in muratura.
Il Villaggio dispone di Ricevimento con ufficio informazioni, Bar, Ristorante,
Discoteca e Arena spettacoli, Mini Club, Ping pong.
A partire dalla seconda metà di giugno, circa, vi è una Equipe di
animazione che organizza attività mattutine, pomeridiane e serali, quali:
tornei sportivi, ginnastica acquatica, jogging, intrattenimenti vari, giochi,
feste. Per i bambini dai 4 agli 11 anni vi è un mini club con giochi e proposte
varie di inserimento nell’animazione.
Giornalmente si organizzano anche delle interessanti Escursioni guidate
in pullman sulla Costa Saracena, a Tindari, Palermo-Monreale, Cefalù, S.
Stefano di Camastra, Etna-Gole dell’Alcantara, Taormina, Parco dei Nebrodi;
con aliscafo o motonave, alle isole Eolie (Lipari, Vulcano, Salina, Panarea,
Stromboli, Alicudi, Filicudi). 
Villaggio Residence
Testa di Monaco
Via Nazionale Km 100+400 - 98071
Capo d’Orlando - Messina
Tel. 0941 955016 - Fax 0941 955349
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www.vacanzemare.it
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Eventi
Un tuffo nei racconti
dietro l’angolo dei nostri ricordi
Racconti dietro l'angolo
di Lorella Fanotti
Una briosa raccolta di racconti brevi ricca di spunti
e di intertestualità (intesa come fonte d’ispirazione)
capaci di attirare sicuramente un vasto pubblico. Si
va infatti da racconti piacevolmente salaci/piccanti,
alla sempre necessaria rievocazione del nostro
passato povero sia regionale che nazionale. L’Autrice
offre pagine spaziate, ariose e, paradossalmente
leggere nel loro carico di pathos, di destino e di
hegeliana Schmerzwelt. Queste pagine possono
anche far percepire un suono che proviene dallo
stesso buio dell’esistenza nella quale la scrittrice
coraggiosamente avanza e noi lettori con o dietro
di lei. Padrona sicura di tutte le più efficaci tecniche
narrative, l’Autrice passa dalla narrazione “interna”
che talora coincide con tranches autobiografiche,
a quella “esterna” sia pure in forma di monologo
interiore.
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17/10/11 15.47
Oroscopo
Gennaio Febbraio
Ariete nati tra il 21 Marzo e il 20 Aprile: Le ottime angolazioni
planetarie saranno propiziatorie per nuovi incontri, romantiche
atmosfere, sintonie misteriose e istantanee, con uno spirito
particolarmente battagliero, che soccorrerà chi è alle prese con
qualche missione difficile. A partire dal giorno 8 febbraio, in
particolare, fierezza e forza interiore si configureranno come vostre
invidiabili caratteristiche. Siete pronti ad amare generosamente, come
sempre. Sono decisamente in pole-position le capacità relazionali, che
permetteranno a tutti gli Arieti affabili e scattanti di fare la differenza in
ogni tipo di colloquio o trattativa. Favoriti gli informatici, i “guru” dei
social networks, i bloggers e chiunque lavori in ambiti tecnologici o in
team. Dopo il 14, puntate sulla creatività e sul pensiero laterale, fatto
anche di intuizioni e sensibilità particolare.
Toro nati tra il 21 Aprile e il 20 Maggio: Venere sarà tentatrice,
brillante e sensuale fino a mercoledì 8 Febbraio: riservate questa
manciata di giornate ad un recupero di seduzione e di appeal, sia
nel caso in cui già vi troviate inseriti in un contesto di coppia, sia che
siate impegnati in un’operazione di conquista. Dopo il 9 febbraio,
per contro, il clima affettivo potrà farsi più soggetto ad alti e bassi:
passione, ma anche recriminazioni e sparizioni, vostre o del partner.
Se nei primi dieci giorni del mese il vostro atteggiamento calmo e
accattivante farà la differenza, permettendovi di gestire con buonsenso
anche le insidie di un Mercurio nervoso, dopo il 14 vi converrà far leva
sulla vostra speciale capacità di ascolto. Sono ottime, quindi, le ultime
due settimane di Febbraio per tutti i Toro che lavorano nell’ambito
dell’assistenza, ma anche per le professioni creative e quelle relative
alla comunicazione.
Gemelli nati tra il 21 Maggio e il 21 Giugno: Il periodo che va
dal giorno 1 al giorno 8 non garantirà il massimo dell’armonia;
al contrario, potrebbe riservare qualche problema di leadership
all’interno della coppia. Dal 9 Febbraio, invece, una Venere bollente
riscalderà il vostro carattere cerebrale, rinfocolandolo con notevoli
aggiunte di entusiasmo e di audacia: sì alla socialità più aperta e
brillante, in mezzo a tante scintille potreste trovare un tesoro. Per
giocare d’anticipo, fiutare le tendenze, mettervi in società, inviare
curriculum, in special modo per chi ambisce a un periodo di studio o
di lavoro in terra straniera.
Dal giorno 15 febbraio a fine mese, invece, controllate l’emotività, che
potrebbe essere d’ostacolo qualora desideriate ottenere miglioramenti,
o perorare la vostra causa presso il datore di lavoro: non forzate.
Cancro nati tra il 22 Giugno e il 22 Luglio: Sarà il periodo migliore
per vivere un’atmosfera incantata e, per chi lo desidererà, anche
avventurosa. Dopo, invece, la quadratura, che Venere rimanderà
dall’Ariete (dall’8 in poi), potrà generare un alto tasso di litigiosità:
il partner potrebbe manifestare atteggiamenti distaccati o impositivi.
Mercurio positivo risolverà comunque parecchie contese grazie al
dialogo. Non sarà un mese difficile per il lavoro, perché le angolazioni
di Mercurio metteranno l’accento sulle attività che richiedano acume
e spirito di osservazione (ricerca, investigazione, psicologia). Chi
opera in questi ambiti potrà trovare soluzioni felici a problematiche
complesse.
Dopo il 14 Febbraio, invece, via libera a tutti i lavori attinenti al turismo,
all’import-export, alla docenza. Venere disarmonica richiederà, però,
una dose extra di diplomazia.
Leone nati tra il 23 Luglio e il 22 Agosto: Nonostante la temperatura
esterna, il mese sarà bollente, grazie a una strepitosa Venere, tra
l’altro nel settore dei viaggi. Se siete tra i fortunati che se lo possono
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permettere, regalatevi assolutamente un momentaneo espatrio verso lidi
più caldi. Diversamente, non avrete comunque problemi a catalizzare
l’attenzione di qualche spasimante molto passionale. Vivacità ed
entusiasmo anche per le coppie di lungo corso. Nel lavoro anche se
sarete affascinanti e decisi, con una gran voglia di far valere le vostre
ragioni, l’opposizione di Mercurio, durante le prime due settimane,
costituirà un freno di cui tener conto, in particolare nelle questioni
societarie e nei rapporti con l’ambiente circostante.
Andrà decisamente meglio dopo il 15, quando sarete estremamente
intuitivi, con grandi doti analitiche, che supporteranno soprattutto chi
opera nel campo della psiche.
Vergine nati tra il 23 Agosto e il 22 Settembre: Probabilmente fuori
fuoco, con il partner che sembrerà vivere in un mondo parallelo, o
con una ridottissima disponibilità all’ascolto da parte vostra. Il restante
periodo non sarà foriero di sofferenze. Piuttosto, Venere, nell’ottavo
campo, metterà in risalto un tipo di eros più cerebrale o complicato, o
porterà alla ribalta questioni irrisolte, anche con una certa veemenza.
Di certo, non vi annoierete.
Vi converrà concentrare, senza remore, le mansioni tecnico-scientifiche
della professione nelle prime due settimane, quando un Mercurio ipertecnologico, nel settore del quotidiano, potrà anche regalarvi qualche
utilissima innovazione in campo informatico, o nella gestione dei
carichi di lavoro. A seguire, prediligete un approccio più creativo,
perché la ragione non sarà sufficiente, o non vi supporterà con la
consueta puntualità.
Bilancia nati tra il 23 Settembre e il 23 Ottobre: Il pianeta della
Bellezza e dell’Armonia, ovvero Venere (vostro astro guida), dall’8 al
29 di Febbraio vi metterà in difficoltà, trasformandovi da amorevoli
creature in implacabili giustizieri.
Prima di seminare il terrore intorno a voi, assicuratevi di avere ragione,
onde evitare rappresaglie cosmiche. Fino al 14, tuttavia, Mercurio vi
assicurerà un’ottima dialettica. Dopo, sarete sicuramente più malleabili.
La professione dovrebbe seguire un andamento piuttosto regolare e,
nelle prime due settimane, decisamente soddisfacente. In particolare,
chi tra di voi lavora nell’ambiente della moda o dello spettacolo,
potrebbe ricevere proposte molto interessanti.
L’atmosfera si farà vivace e stimolante e le possibilità di espressione e
iniziativa personali saranno in generale agevolate. Osate pure!
Scorpione nati tra il 24 Ottobre e il 21 Novembre: I primi dieci giorni
del mese saranno in linea col vostro stile, percettivo e passionale:
l’intesa dei sensi sarà un incontrovertibile dato di fatto, che si
concretizzerà in sintonie speciali. Sarete, invece, più diretti ed esigenti
nel periodo che andrà dal 9 al 29 del mese, con un bisogno quasi
imperioso di percepire sempre con voi l’oggetto dei vostri desideri:
presenti con energia nella quotidianità, rivelerete il vostro lato più
accudente e tenace. I nati dal 24 al 29 Ottobre potranno risentire
dell’opposizione di Giove, che non regalerà nulla, ma, all’opposto,
potrebbe richiedere un surplus di impegno. La quadratura di Mercurio
fino al giorno 14 non agevolerà inoltre i rapporti con superiori e i
liberi professionisti, che potrebbero trovarsi a rincorrere clienti o
committenti piuttosto elusivi. Andrà molto meglio dopo il 15, quando
gli astri valorizzeranno al meglio il vostro operato.
Sagittario nati tra il 22 Novembre e il 21 Dicembre: I sentimenti
partono con qualche incomprensione, per poi trasformarsi, da giovedì
9 febbraio, in un oceano di entusiasmo. Il che significa che questo mese
siete molto vicini al punteggio massimo e che potrete realizzare momenti
di felicità molto vicini alla vostra eroica concezione dell’amore.
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I Sagittario nati dal 7 al 14 di Dicembre dovranno solo modulare
bene la grande determinazione, in modo che non sfoci in un’eccessiva
spavalderia. Molto bene! È molto interessante e multiforme la prima
parte del mese, con eccellenti possibilità di contatti/contratti e grande
fermento progettuale, soprattutto per chi lavora in team. Anche informatici
e programmatori, scrittori e liberi pensatori si sentiranno a proprio agio,
oltre che molto stimolati a livello progettuale. Dopo il 14, però, un minimo
di prudenza sarà indispensabile, per non urtare la suscettibilità di dirigenti
o superiori.
Capricorno nati tra il 22 Dicembre e il 20 Gennaio: All’inizio,
sarà un tripudio di romanticismo: le vostre granitiche difese saranno
ammorbidite da una Venere acquatica e comunicativa, che vi
permetterà di rivalutare l’importanza del dialogo e delle sfumature.
A partire da giovedì 9 Febbraio, invece, tornerà in auge una certa
tendenza all’essenzialità, che potrebbe ferire la sensibilità di chi vi
ama, oppure, sarà proprio l’oggetto del vostro desiderio a barricarsi
in difensiva. Ascoltate di più. È il mese di Febbraio vi permetterà di
applicarvi con costanza a uno o più progetti, curandone la struttura
e gli aspetti comunicativi. Nella prima parte, sarebbe bene imparare
a fare gioco di squadra, cogliendo al volo spunti e suggerimenti da
parte di chi lavora con voi. Le ultime due settimane, invece, saranno
da dedicare alle pubbliche relazioni e ai contatti. Ci sono buone
opportunità per chi cerca lavoro in ambito no-profit o assistenziale.
Acquario nati tra il 21 Gennaio e il 19 Febbraio: Con il Sole e Mercurio
nel segno e con una bella Venere che ammicca dal terzo campo, quello
delle comunicazioni, ma anche dei flirt disimpegnati, molti Acquari
festeggeranno il loro compleanno in piacevole compagnia. Circondati
da un’allure brillante e provvisti di un’invidiabile comunicativa, avrete
solo l’imbarazzo della scelta, o, comunque, non correrete il rischio
di sprofondare in un’annoiata solitudine. Benone. Sono molto favoriti
gli imprenditori, i commercianti, i liberi professionisti, che potranno
contare su eccellenti capacità persuasive e su una mentalità elastica
e brillante. La vostra innata capacità di adeguarvi a ogni genere di
circostanza, vi permetterà di attraversare senza eccessive sofferenze
anche le condizioni economiche generali del momento. Il quadro è
positivo anche per chi è alle prese con lo studio.
Pesci nati tra il 20 Febbraio e il 20 Marzo: Le modalità sentimentali
espresse da Venere saranno dapprima molto delicate ed intimiste,
poi dal 9 Febbraio a fine mese vi inviteranno ad essere più presenti
e decisi. Prendete qualche iniziativa, siate più audaci, in particolare
se avete captato una certa tendenza del partner ad essere troppo
abitudinario o discontinuo negli slanci. Non mancherà sicuramente il
fuoco; contribuite ad alimentarlo e ne riceverete altrettanto. Il lavoro
girerà bene, con persone in particolare sintonia con il vostro stato
d’animo e senza nessun ostacolo che rallenti in maniera sostanziale la
continua ricerca di possibili soluzioni.
Via libera, dunque, a tutte le attività in linea col vostro estro, in primis
la cucina, settore dove molti Pesci eccellono, per via della spiccata
ricettività ai sapori e agli accostamenti insoliti. I nativi della seconda

decade dribblino saggiamente le polemiche. Studio
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Luigi Diberti