NOTIZIARIO DELLA DIOCESI DI S. MINIATO 6 luglio 2014 Piazza del Seminario,13 56028 San Miniato (Pisa) tel. e fax 0571/400434 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile: Andrea Fagioli Coordinatore diocesano: Francesco Ricciarelli l’agenda del VESCOVO omenica 6 luglio - ore 11: Cresime in Valdegola D Mercoledì 9 - ore 9,30: udienze Venerdì 11 - ore 9,30: udienze Sabato 12 - ore 17: a Ponsacco per l’inaugurazione del Campanile. Domenica 13 - ore 11: Traslazione della salma di mons. Edoardo Ricci nella Cattedrale di San Miniato Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 Nuova presidenza per il Serra Il Pierazzi va al Dr. Mosca Il chirurgo:«investire sulla formazione dei giovani» ercoledì 25 giugno scorso al Centro M Diocesano Vocazioni a La Scala c’è stato l’avvicendamento alla presidenza del Serra Club di San Miniato. In una serata festosa, alla presenza di S. E. Mons. Vescovo, del Cappellano del Club Mons. Morelli, di alcuni sacerdoti della ns. Diocesi e di tanti soci serrani, la presidente uscente, Silvia Campani, dopo aver ringraziato tutti coloro che l’hanno aiutata e sostenuta in questo cammino durato 2 anni, ha passato il distintivo a Grazia Buggiani che è subentrata nella carica. La nuova presidente ha espresso riconoscenza a Silvia Campani per l’ottimo operato del suo biennio e per la pazienza e la tenacia dimostrata in tante situazioni alla guida del Club. La serata è proseguita con il resoconto del XIV Congresso Nazionale del Serra svoltosi a Bologna il 30 maggio, 1 e 2 giugno ’14 e che aveva come tema «La bellezza della fede nel mondo governato dall’economia: una vocazione per la vera crescita.» Sono state illustrate le conversazioni dei validi relatori fra cui il Prof. Enrico Cheli docente di sociologia delle Relazioni Interpersonali e Psicologia delle Comunicazioni presso l’Università degli Studi di Siena, molto interessante perché ha analizzato l’ambiente lavorativo e le relazioni che si instaurano sul posto di lavoro. Il tema era: Non solo per denaro: imprenditorialità e lavoro come espressioni creative dell’essere umano e strumenti per la sua realizzazione. Il Prof. Stefano Zamagni - Economista, docente in numerose università italiane e straniere e Consultore della Pontificia Commissione Giustizia e Pace ha cercato di rispondere al quesito: C’è spazio oggi per l’amore in economia?. Nel pomeriggio c’è stata la conversazione di Padre Giuseppe Barzaghi, docente presso la Facoltà teologica dell’Emilia Romagna e lo Studio Filosofico Domenicano di Bologna che ci ha proposto: Il bello è la lode del bene: per un ripensamento dell’utile. In serata c’è stato il passaggio del distintivo fra il Presidente Nazionale Avv. Antonio Ciacci del club di Siena e la Prof. Maria Luisa Coppola del club di Aversa (CE). Della squadra della nuova Presidente è stato chiamato a farne parte, con la carica di Vice-Presidente, il nostro socio Avv. Riccardo Bastianelli, che è a capo della Commissione Nazionale Estensioni e questo è stato un altro motivo di festeggiamento e di onore per il club di San Miniato che gli ha augurato buon lavoro. Il prossimo appuntamento del nostro club è per l’anteprima del Dramma che si terrà il 17 luglio prossimo. Primo Piano DELLA SETTIMANA omenti ricchi di emozioni e sala gremita a Palazzo Grifoni per la consegna al professor Franco Mosca del Premio biennale “Monsignor Torello Pierazzi - Una vita per la ricerca e la medicina” che la Fondazione Cassa di Risparmio riconosce a chi vive e lavora secondo i valori ispiratori dati dal suo fondatore. Il professor Franco Mosca è stato un medico e un accademico che ha segnato profondamente la medicina in Italia quale pioniere della trapiantologia e, alla guida di una importante realtà benefica, la Fondazione Arpa, è impegnato nella promozione della cultura scientifica a favore dei più deboli. Per queste ragioni ha ricevuto dalle mani di Antonio Guicciardini Salini, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, il premio che prima di lui, due anni, fa è stato consegnato ad M Andrea Bocelli. Il famoso tenore come il professor Mosca è impegnato a favore dei più svantaggiati della terra e, insieme, condividono anche l’avventura nella Fondazione Arpa. Infatti subito dopo la consegna del premio è stato letto un messaggio di Bocelli per il professor Mosca in cui il grande artista rinnova la sua stima e l’ammirazione per il celebre medico e per il suo impegno umanitario. Il premio, in questo caso dedicato al tema «Una vita per la ricerca e la medicina», è un riconoscimento che viene assegnato dalla Fondazione CRSM con l’intenzione di dare continuità a quelli che sono stati i valori ispiratori dati dal suo fondatore, Monsignor Pierazzi, alla Cassa di Risparmio di San Miniato, affinché possano vivere nel tempo. Con questo riconoscimento la Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato intende onorare soggetti di di riconosciuto valore morale ed umano che, abbiano operato e vissuto nel territorio e si siano distinti in uno dei settori di intervento della Fondazione stessa. Questi valori ci sono tutti nella carriera del professor Mosca come ha sottolineato il presidente Salini: “Ha portato l’ospedale di Pisa ai vertici internazionali nel settore della trapiantologia, ma ha un posto di rilievo anche la sua opera a livello umanitario”. Aspetto che Mosca ha confermato subito annunciando che le risorse economiche del premio “saranno destinate a studenti le cui famiglie si sono trovate in gravi difficoltà, studenti che saranno accuratamente selezionati in base ai meriti”. Dopo la lettura della motivazione da parte del vicepresidente della Fondazione CRSM Gianfranco Rossi, il professor Mosca ha tratteggiato i punti salienti del suo impegno ricordando gli inizi come allievo del professor Selli ma parlando anche progressi della moderna scienza medica, l’importanza della tecnologica applicata, le problematiche della formazione e l’impegno, in questa direzione, della Fondazione che “nei paesi svantaggiati punta a formare le professionalità in loco – ha detto conversando con il giornalista Doady Giugliano che ha coordinato la serata – E’ sui loro territori che devono diventare medici, bravi medici, e curare la propria gente”. Il professor Mosca ha fatto anche alcuni cenni alla sanità oggi, alla questione dei costi, alle difficoltà che il settore registra per carenza di risorse. Il tutto tra ricordi personali, accenni agli inizi della carriera, fino a questi giorni che lo vedono in prima linea a livello internazionale con la Fondazione Arpa. II TOSCANA OGGI LA DOMENICA 6 luglio 2014 UNA GIORNATA SPECIALE......... CRESIME A CIGOLI E TRIDUO PER IL PARROCO DON GIAMPIERO TADDEI NOTIZIE DALLA DIOCESI Il giovane di Gello di Perignano a una tappa fondamentale verso l’ordinazione sacereotale Festa in Cattedrale per il diaconato di Simone Meini DI FRANCESCO SARDI na corale magnifica e molti fedeli hanno introdotto il diaconato di Simone Meini il 29 giugno presso la cattedrale di San Miniato. Proprio quest’ultima, nella sua spiritualità, ha fatto da sfondo ad un evento che si è svolto nel giorno in cui viene ricordata la solennità dei Ss Pietro e Paolo apostoli. L’emozione del canto iniziale “lodate Dio” era quello che ci voleva per questa liturgia celebrata da S.E. Mons. Fausto Tardelli proprio nel giorno in cui viene ricordato anche il quarantesimo della sua ordinazione sacerdotale. L’omelia portata avanti con dedizione cristiana è stata preceduta da due letture significative in questa giornata di alto valore spirituale e soprattutto da un vangelo che rappresenta l’atto costitutivo della Chiesa del Signore. La prima lettura, infatti, riguarda la miracolosa liberazione di Pietro dalla prigionia ad opera di un angelo del Signore durante il periodo che Erode cominciava a perseguitare alcuni membri della Chiesa. La seconda lettura è una lettera di San Paolo a Timoteo che è una testimonianza della fede di Paolo: “e così io fui liberato dalla bocca del leone. Il Signore mi libererà da ogni mio male e mi porterà in salvo nei cieli. Ma il momento forte c’è stato con il Vangelo, proclamato dal pulpito, che rappresenta la nascita vera e propria della Chiesa del Signore: “tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa”. Il discorso di Sua eccellenza ha preso le mosse dalle figure dei due santi: “Pietro il pescatore di Galilea e Paolo il maestro e dottore che con diversi doni hanno edificato l’unica Chiesa”. Come ci dice Mons. Tardelli “rappresentano due facce del medesimo Vangelo”. Tardelli ha confermato che molti sono i doni e molti sono i carismi: “ci sono i U na settimana indimenticabile, quella appena trascorsa al Santuario Madre dei Bimbi di Cigoli e che ha visto protagonista assoluto il suo Rettore e parroco Don Giampiero Taddei, nel ricordo del suo cinquantesimo anniversario di sacerdozio. Tutto è cominciato il giorno dedicato al santo patrono di Cigoli, San Giovanni Battista, dove nel pomeriggio alla presenza di S.E. Mons. Fausto Tardelli, sono state impartite le cresime ai quindici ragazzi della parrocchia, durante la Santa Messa solenne concelebrata insieme a don Giampiero e don Antonio Sergianni. Il Vescovo durante la sua omelia, ha ringraziato personalmente don Giampiero, per la sua lunga attività parrocchiale e per il prezioso contributo che ancora oggi continua ad apportare alla diocesi e al Santuario, il quale poi alla fine ha illustrato i tratti salienti della sua vita personale e sacerdotale a tutti i presenti. Al termine della celebrazione eucaristica, tutti i sacerdoti del vicariato primo si sono stretti intorno a don Giampiero in una conviviale organizzata in canonica, per festeggiare i suoi cinquanta anni da sacerdote. Il proseguimento degli eventi si è svolto soprattutto nel fine settimana, dove il comitato organizzatore del Giubileo di Don Giampiero, ha istituito un triduo in suo ricordo, aperto dalla giornata di preghiera per le vocazioni e per la santificazione del clero di Venerdì 27 Giugno (ricordo della ordinazione sacerdotale avvenuta a Ponsacco il 27 Giugno del 1964), nel quale il coro San Genesio, diretto da Carlo Fermalvento, ha omaggiato don Giampiero, intonando l’antico inno AKATHISTOS in forma solenne, per poi proseguire nel giorno successivo di Sabato 28. Ma il giorno più emozionante, e commovente è stato sicuramente quello di Domenica 29 Giugno, dove Don Giampiero ha celebrato, in forma solenne, la Santa Messa giubilare ricordando la sua prima celebrazione eucaristica nella chiesa di Cigoli, dinnanzi a tutto il popolo delle parrocchie di Cigoli, dell’unità pastorale Cigoli-Ponte a Egola e Stibbio, al Sindaco Vittorio Gabbanini, agli amici e i parenti, ripercorrendo i tratti salienti della sua vita sacerdotale durante l’omelia. Ma il momento sicuramente più emozionante è arrivato dopo la comunione, quando la sua comunità cristiana, rappresentata dalla Professoressa Cinzia Cino, ha letto la lettera a lui dedicata, concentrata sui tratti caratteristici della figura di Don Taddei: "uomo di Dio nell’accoglienza…uomo dell’ascolto… uomo della preghiera… uomo della pazienza, e Prete Testimone di Cristo", e quando il Gruppo Scout ha letto il pensiero di ringraziamento . E poi i doni: prima i bambini della prima comunione hanno portato i regali della parrocchia, poi il Sindaco Vittorio Gabbanini, in veste ufficiale, lo ha omaggiato in rappresentanza del comune di San Miniato e Don Antonio Sergianni ha consegnato la benedizione apostolica di Papa Francesco. Tutto si è chiuso con i ringraziamenti da parte di Don Giampiero a tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita dell’evento, a tutti i presenti e tutti quelli che in questi cinquanta anni lo hanno sostenuto e incoraggiato, ricordando, primi fra tutti, i suoi genitori, Babbo Pietro, Mamma Cesara e la sorella Franca. I festeggiamenti termineranno il prossimo fine settimana, il 5 Luglio con il pellegrinaggio diocesano alla Madre dei Bimbi, alla presenza di S.E. il Vescovo e Domenica 6 Luglio, con una conviviale a Villa Sonnino, per poi voltare pagina ed entrare nei giorni del 13-21 Luglio, dedicati alla Madre dei Bimbi. U laici, gli sposi, i missionari, i monaci …” e “ dobbiamo essere orgogliosi di essere in questa Chiesa e dell’elezione da parte di Dio”. Il riferimento al Diaconato di Simone Meini non è un coincidenza: “Simone, ricordati che il Diaconato non è a caso”. E mentre il vescovo ricordava i compiti del diacono tra cui quello di istruire i fedeli alla loro conversione e la recita integrale della liturgia delle ore, un’affermazione importante ha regalato un tributo a questo carisma: “Il popolo di Dio ti riconosca come discepolo del Cristo”. Il rito del Diaconato di Simone Meini è stato commovente per questo giovane che col suo “eccomi” ha dichiarato di aderire a Cristo. Ed il rettore Don Francesco Ricciarelli ha confermato che Simone è sicuramente degno. Dopo l’elencazione degli impegni dell’eletto da adempiere nell’obbedienza al vescovo ed ai suoi successori, le litanie dei Santi hanno regalato un momento particolare:la prostrazione in segno di devozione e rispetto di Simone Meini. Dopo l’imposizione delle mani e l’ordinazione, i riti esplicativi hanno donato al nuovo diacono un segno di amore e commozione divina: la vestizione degli abiti diaconali, la consegna del libro dei vangeli e l’abbraccio di pace seguiti da un applauso emozionante. La comunione ha, poi suggellato l’alleanza con il signore. La celebrazione si è conclusa con la benedizione finale. Alla fine tutti i fedeli sono stati invitati ad un momento conviviale presso il seminario. Ma l’emozione conclusiva c’è stata regalata proprio da Simone Meini che vive questo momento “come se si fosse fermato il tempo”. Per il futuro conferma una cosa: “io non so ancora nulla. Aspetto le indicazioni del vescovo”. Non male come primo segno di obbedienza per un giovane diacono. TOSCANA OGGI LA DOMENICA 6 luglio 2014 Dagli archivi le storie dei protagonisti del conflitto mondiale Un secolo dopo la Grande Guerra: le ferite ancora aperte DI ALEXANDER DI BARTOLO n avvicinamento all’anniversario del 28 luglio 1914, in mezzo a molteplici iniziative che si stanno sviluppando sul territorio nazionale e locale, anche il giornale diocesano vuole dedicare spazio e attenzione al centenario della scoppio “Grande Guerra”, con una serie di “speciali” sul primo conflitto mondiale e i suoi riflessi sulla Diocesi. Sì, perché anche i nostri territori parrocchiali hanno pagato un tributo umano alto all’ inutile strage del conflitto, tra morti, mutilati e invalidi. Basta fare un giro per la piazze dei nostri paesi, cercare una di quelle numerose lapidi commemorative apposte su palazzi pubblici o all’interno di piccoli parchi della rimembranza, per trovare elenchi di nomi, spesso di giovani soldati, partiti per il fronte. E non c’erano esoneri né possibilità di essere «riformati». Anche i contadini dovevano partecipare alla guerra, che diventò in un anno, tra il ’14 e il ’15, la dura realtà anche per l’Italia che inizialmente aveva dichiarato la propria neutralità per poi schierarsi accanto alle potenze dell’Intesa. La dichiarazione di guerra dell’Austria alla Serbia, del 28 luglio 1914, segna in ogni caso uno spartiacque nella vita di molte famiglie della Diocesi, ma anche per parrocchie e sacerdoti. È vero, i riflessi maggiori si ebbero dopo il maggio 1915 e per tre anni consecutivi – molte le chiese succursali e le cappellanie senza sacerdoti perché chiamati alle armi, molte le famiglie che si trovarono I senza la figura paterna per anni, molti i bambini rimasti orfani, molte le vedove ma ci pare interessante registrare come anche nelle nostre zone le memorie, gli archivi, talvolta le immagini, ci rivelano un’idea della Guerra che potremmo dire «inedita». Accanto infatti alla retorica di sventolii tricolore e cori nazionali la piccola minoranza interventista e antiaustriaca che poi ebbe un ruolo decisivo nell’ingresso in guerra dell’Italia - faceva sentire anche nelle nostre zone rurali la sua voce. E non solo politici e cittadini comuni avevano seguito il vento dell’interventismo e della «quarta guerra di indipendenza» dall’Austria, ma anche alcuni sacerdoti come vedremo mostrando pagine d’archivio - avevano visto nel conflitto l’occasione decisiva perché l’Italia si liberasse definitivamente dall’oppressore straniero. La mobilitazione dei sacerdoti fu certamente uno dei problemi più annosi che dovette risolvere la Diocesi come anche quello dell’adeguata assistenza alle famiglie e agli orfani di guerra che andavano facendosi sempre più numerosi. I temi saranno tanti e tutti interessanti: dal Bollettino Diocesano alle circolari vescovili, dalle lapidi «S TREGGIAIA,UN PERIODO INTENSO TRA COMUNIONI E CRESIME eriodo davvero ricco di eventi e Ppersovrabbondante in grazia e doni spirituali, la comunità Parrocchiale di Treggiaia e Val alle pagine d’Archivio, dalle biografie ai racconti dei nipoti dei superstiti, questo spazio diocesano dedicato al primo conflitto mondiale sarà l’occasione per raccogliere piccole e grandi pagine di storia locale ma anche ricordi ormai sbiaditi o sempre vivi che attraversano la vita di molte famiglie. Un piccolo tributo alle migliaia e migliaia di giovani deceduti sul campo di battaglia, un tentativo di onorare la loro memoria e quella di chi è rimasto gloriosamente in vita, portando sì al rientro una medaglia di cavaliere o gli onori militari, ma anche i ricordi tristi del fango e del sangue, degli scoppi e degli spari. Don Renzo Nencioni: da 50 anni «pastore» di anime ignore, Ti ringrazio per questi cinquant’anni donati a Te e alla Chiesa, nel servizio pastorale! Sono tanti, Signore, e spero di non averli totalmente gettati». Questo è il significativo inizio della preghiera con la quale il nostro Arciprete mons. Renzo Nencioni (per tutti noi, don Renzo, come ama essere chiamato) si è rivolto al Signore ed alla comunità parrocchiale il 27 giugno, 50° anniversario del suo Sacerdozio, speso in alcune parrocchie della Diocesi, e negli ultimi dieci anni a Ponsacco, terra natale, in quella di San Giovanni Evangelista. I ponsacchini sono molto attaccati al loro parroco, di origini contadine, ordinato a soli 23 anni da mons. Felice Beccaro nella nostra Chiesa Parrocchiale insieme ad altri quattro confratelli (evento davvero straordinario!); tra questi don Giampiero Taddei, attuale parroco di Cigoli. Lo hanno dimostrato accorrendo numerosi in occasione della solenne Liturgia celebrata da don Renzo insieme ad alcuni sacerdoti del Vicariato ed accompagnata dai canti della Corale Parrocchiale. Bella e significativa la presentazione all’Offertorio di un bianco agnellino, simbolico richiamo alla figura del Buon Pastore, accompagnata dai doni della comunità parrocchiale: una Casula ed i quattro Breviari finemente decorati a ricordo dell’evento. Don Renzo, nella breve omelia, ha ricordato il suo lungo sacerdozio vissuto in mezzo alla gente delle diverse parrocchie diocesane, nelle quali è stato di volta in volta inviato dal Vescovo, perché vivere tra e con i parrocchiani, specialmente gli ultimi, è sempre stato, per lui prete «Caritas», l’unico modo per essere e sentirsi veramente pastore. Da qui l’invito rivolto ai "vicini" a sostenerlo nella preghiera, ed ai "lontani" a superare le distanze ed a farsi prossimi in un dialogo sincero e senza pregiudizio. Ha ringraziato III con commozione tutti e tutti ha raccomandato al Signore. La giornata si è conclusa con la bella iniziativa tenutasi all’Auditorium mons. Meliani, nel corso della quale il Vicario Generale Mons. Morello Morelli ha tenuto una splendida conferenza sul Sacerdozio, con confronti tra il Vecchio e Nuovo Testamento, soffermandosi sulla grande novità rappresentata dal sacerdote voluto da Cristo, che è figura strettamente legata al popolo a lui affidato, con il quale è chiamato a condividere gioie e dolori. Al termine è stato presentato e consegnato ai presenti l’opuscolo stampato per l’occasione, contenente testimonianze scritte e tantissime foto, in un ideale racconto dei 50 anni di servizio sacerdotale speso da don Renzo nelle diverse parrocchie. Ed a conclusione presentazione del rinnovato sito della Parrocchia, avviato dall’Arciprete con un clic sul computer. Sabato 28 si è tenuto, nella suggestiva cornice del parco di Camugliano, un pranzo comunitario nel corso del quale don Renzo presenti il Sindaco, il vice-sindaco, i marchesi Niccolini ed i componenti la famiglia Nencioni - ha ricevuto grandi manifestazioni di affetto, di ringraziamento per il suo servizio pastorale, insieme agli auguri per ancora tanti anni di proficuo apostolato tra il “suo” popolo. La sua prima Messa, celebrata a Ponsacco il 28 giugno 1964, sarà ricordata alle ore 18,00 di sabato 5 luglio con una solenne Liturgia, celebrata da don Renzo, con l’assistenza di Mons. Vescovo, alla quale sono invitate le autorità civili e religiose, e soprattutto quanti lo hanno incontrato come sacerdote, in special modo tutti i parrocchiani. Significativo l’evento che si è realizzato lunedì 30 giugno, quando don Renzo, in occasione del suo giubileo sacerdotale, è stato ammesso a concelebrare con Papa Francesco, nella Cappella di Santa Marta, la S. Messa delle ore 7. Dulcis in fundo, alle ore 17,30 di sabato 12 luglio, alla presenza di mons. Fausto Tardelli, inaugurazione dei lavori di restauro del Campanile e conclusione con una S. Messa celebrata dal nostro Vescovo. di Cava. Domenica 15 giugno nella Chiesa Parrocchiale di Treggiaia: Filippo, Iacopo, Eleonora e Noemi hanno ricevuto la loro Prima Comunione. I quattro ragazzi sono stati degnamente preparati al loro primo incontro con Gesù Eucaristia dalla loro catechista Lucia Guidi che con amore e grande dedizione si è spesa per far germogliare in loro il seme della vita cristiana. La cerimonia, svoltasi con la partecipazione di tutti in un clima sobrio ma gioioso, è stata coronata dalla benedizione di Papa Francesco che, con grande sensibilità, ha risposto alla lettera dei ragazzi che tanto avevano desiderato di sentirlo vicino in un giorno così importante per la loro vita cristiana.Tutta la comunità parrocchiale di Treggiaia si è potuta di nuovo stringere attorno ai quattro ragazzi e alle loro famiglie nella processione serale del Corpus Domini, durante la quale, riprendendo una bella e antica tradizione, i bambini vestiti con le loro vesti bianche, hanno accompagnato da vicino la Santissima Eucaristia lungo le vie del paese giù a I Fabbri illuminate da luci e candele. Il 22 giugno, in occasione della festa del Corpus Domini, sono stati: David, Diego, Giada e Matteo, quattro bambini della comunità di Val di Cava, a ricevere la loro Prima Comunione. La solenne celebrazione eucaristica è stata presieduta da Mons. Morello Morelli e concelebrata dal parroco Don Anthony Padassèry. Il vicario diocesano ha portato alla comunità riunita il saluto e la comunione nella fede e nella preghiera del nostro Vescovo, S.E. Fausto Tardelli. David, Diego, Giada, Matteo, i genitori e la comunità tutta hanno partecipato, con raccoglimento e commozione, alla celebrazione animata dal coro e alla consueta Processione del Corpus Domini che si è svolta, subito dopo la Santa Messa, con l’accompagnamento musicale della banda di Buti. Infine, domenica 29 giugno, Solennità dei Santi Pietro e Paolo, S. E. Monsignor Fausto Tardelli ha conferito il sacramento della Confermazione a Gian Luca, Margherita, Agnese, Matteo F., Giulia, Paolo, Arianna, Matteo S., Humber e Lorenzo. Monsignor Tardelli ha ricordato a tutti gli astanti la vita e la missione dei due grandi Santi Apostoli: il loro peccato, il loro pentimento, il pianto sincero e la radicale trasformazione operata in loro dallo Spirito di Dio che infuse in essi la forza di combattere la "Buona Battaglia" fino all’estremo sacrificio. Poi rivolgendosi ai cresimandi Sua Eccellenza ha ricordato loro la bellezza ma anche la complessità degli anni dell’adolescenza, li ha esortati a prendere come unici e autentici modelli di vita Maria e i Santi. Tutta la comunità ha pregato per il gruppo dei cresimati, per le loro famiglie, per i padrini e le madrine e una particolare preghiera di ringraziamento è stata rivolta al Signore per l’ordinazione diaconale di Simone Meini e per il quarantesimo anno di sacerdozio del nostro "Buon Pastore" Mons. Fausto Tardelli. Il Signore, grande nella sua grazia, ci sostenga nella prova, ci renda perseveranti nella fede e nella carità. IV TOSCANA OGGI 6 luglio 2014 LA DOMENICA