NOTIZIARIO
DELLA DIOCESI
DI S. MINIATO
6 luglio 2014
Piazza del Seminario,13
56028 San Miniato (Pisa)
tel. e fax 0571/400434
[email protected]
Notiziario locale
Direttore responsabile:
Andrea Fagioli
Coordinatore diocesano:
Francesco Ricciarelli
l’agenda del VESCOVO
omenica 6 luglio - ore 11: Cresime in Valdegola
D
Mercoledì 9 - ore 9,30: udienze
Venerdì 11 - ore 9,30: udienze
Sabato 12 - ore 17: a Ponsacco per l’inaugurazione del
Campanile.
Domenica 13 - ore 11: Traslazione della salma di mons.
Edoardo Ricci nella Cattedrale di San Miniato
Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983
Nuova
presidenza
per il Serra
Il Pierazzi va al Dr. Mosca
Il chirurgo:«investire sulla formazione dei giovani»
ercoledì 25 giugno scorso al Centro
M
Diocesano Vocazioni a La Scala c’è
stato l’avvicendamento alla presidenza
del Serra Club di San Miniato.
In una serata festosa, alla presenza di S.
E. Mons. Vescovo, del Cappellano del
Club Mons. Morelli, di alcuni sacerdoti
della ns. Diocesi e di tanti soci serrani, la
presidente uscente, Silvia Campani,
dopo aver ringraziato tutti coloro che
l’hanno aiutata e sostenuta in questo
cammino durato 2 anni, ha passato il
distintivo a Grazia Buggiani che è
subentrata nella carica.
La nuova presidente ha espresso
riconoscenza a Silvia Campani per
l’ottimo operato del suo biennio e per la
pazienza e la tenacia dimostrata in tante
situazioni alla guida del Club. La serata è
proseguita con il resoconto del XIV
Congresso Nazionale del Serra svoltosi a
Bologna il 30 maggio, 1 e 2 giugno ’14 e
che aveva come tema «La bellezza della
fede nel mondo governato
dall’economia: una vocazione per la vera
crescita.»
Sono state illustrate le conversazioni dei
validi relatori fra cui il Prof. Enrico Cheli
docente di sociologia delle Relazioni
Interpersonali e Psicologia delle
Comunicazioni presso l’Università degli
Studi di Siena, molto interessante perché
ha analizzato l’ambiente lavorativo e le
relazioni che si instaurano sul posto di
lavoro. Il tema era: Non solo per denaro:
imprenditorialità e lavoro come
espressioni creative dell’essere umano e
strumenti per la sua realizzazione. Il
Prof. Stefano Zamagni - Economista,
docente in numerose università italiane
e straniere e Consultore della Pontificia
Commissione Giustizia e Pace ha cercato
di rispondere al quesito: C’è spazio oggi
per l’amore in economia?. Nel
pomeriggio c’è stata la conversazione di
Padre Giuseppe Barzaghi, docente presso
la Facoltà teologica dell’Emilia Romagna
e lo Studio Filosofico Domenicano di
Bologna che ci ha proposto: Il bello è la
lode del bene: per un ripensamento
dell’utile. In serata c’è stato il passaggio
del distintivo fra il Presidente Nazionale
Avv. Antonio Ciacci del club di Siena e la
Prof. Maria Luisa Coppola del club di
Aversa (CE).
Della squadra della nuova Presidente è
stato chiamato a farne parte, con la
carica di Vice-Presidente, il nostro socio
Avv. Riccardo Bastianelli, che è a capo
della Commissione Nazionale
Estensioni e questo è stato un altro
motivo di festeggiamento e di onore per
il club di San Miniato che gli ha
augurato buon lavoro. Il prossimo
appuntamento del nostro club è per
l’anteprima del Dramma che si terrà il
17 luglio prossimo.
Primo Piano DELLA SETTIMANA
omenti ricchi di
emozioni e sala
gremita a Palazzo
Grifoni per la consegna
al professor Franco Mosca del
Premio biennale “Monsignor
Torello Pierazzi - Una vita per la
ricerca e la medicina” che la
Fondazione Cassa di Risparmio
riconosce a chi vive e lavora
secondo i valori ispiratori dati dal
suo fondatore.
Il professor Franco Mosca è stato
un medico e un accademico che
ha segnato profondamente la
medicina in Italia quale pioniere
della trapiantologia e, alla guida
di una importante realtà benefica,
la Fondazione Arpa, è impegnato
nella promozione della cultura
scientifica a favore dei più deboli.
Per queste ragioni ha ricevuto
dalle mani di Antonio
Guicciardini Salini, presidente
della Fondazione Cassa di
Risparmio di San Miniato, il
premio che prima di lui, due
anni, fa è stato consegnato ad
M
Andrea Bocelli. Il famoso tenore
come il professor Mosca è
impegnato a favore dei più
svantaggiati della terra e, insieme,
condividono anche l’avventura
nella Fondazione Arpa. Infatti
subito dopo la consegna del
premio è stato letto un messaggio
di Bocelli per il professor Mosca
in cui il grande artista rinnova la
sua stima e l’ammirazione per il
celebre medico e per il suo
impegno umanitario.
Il premio, in questo caso dedicato
al tema «Una vita per la ricerca e
la medicina», è un
riconoscimento che viene
assegnato dalla Fondazione
CRSM con l’intenzione di dare
continuità a quelli che sono stati i
valori ispiratori dati dal suo
fondatore, Monsignor Pierazzi,
alla Cassa di Risparmio di San
Miniato, affinché possano vivere
nel tempo. Con questo
riconoscimento la Fondazione
Cassa di Risparmio di San
Miniato intende onorare soggetti
di
di riconosciuto valore morale ed
umano che, abbiano operato e
vissuto nel territorio e si siano
distinti in uno dei settori di
intervento della Fondazione
stessa. Questi valori ci sono tutti
nella carriera del professor Mosca
come ha sottolineato il presidente
Salini: “Ha portato l’ospedale di
Pisa ai vertici internazionali nel
settore della trapiantologia, ma ha
un posto di rilievo anche la sua
opera a livello umanitario”.
Aspetto che Mosca ha confermato
subito annunciando che le risorse
economiche del premio “saranno
destinate a studenti le cui famiglie
si sono trovate in gravi difficoltà,
studenti che saranno
accuratamente selezionati in base
ai meriti”.
Dopo la lettura della motivazione
da parte del vicepresidente della
Fondazione CRSM Gianfranco
Rossi, il professor Mosca ha
tratteggiato i punti salienti del suo
impegno ricordando gli inizi
come allievo del professor Selli
ma parlando anche progressi
della moderna scienza medica,
l’importanza della tecnologica
applicata, le problematiche della
formazione e l’impegno, in
questa direzione, della
Fondazione che “nei paesi
svantaggiati punta a formare le
professionalità in loco – ha detto
conversando con il giornalista
Doady Giugliano che ha
coordinato la serata – E’ sui loro
territori che devono diventare
medici, bravi medici, e curare la
propria gente”. Il professor Mosca
ha fatto anche alcuni cenni alla
sanità oggi, alla questione dei
costi, alle difficoltà che il settore
registra per carenza di risorse. Il
tutto tra ricordi personali, accenni
agli inizi della carriera, fino a
questi giorni che lo vedono in
prima linea a livello
internazionale con la Fondazione
Arpa.
II
TOSCANA OGGI
LA DOMENICA
6 luglio 2014
UNA GIORNATA SPECIALE.........
CRESIME A
CIGOLI E
TRIDUO PER IL
PARROCO DON
GIAMPIERO
TADDEI
NOTIZIE
DALLA
DIOCESI
Il giovane di Gello di Perignano a una tappa fondamentale verso l’ordinazione sacereotale
Festa in Cattedrale per il
diaconato di Simone Meini
DI
FRANCESCO SARDI
na corale
magnifica e
molti fedeli
hanno
introdotto il diaconato
di Simone Meini il 29
giugno presso la
cattedrale di San
Miniato. Proprio
quest’ultima, nella sua
spiritualità, ha fatto da
sfondo ad un evento
che si è svolto nel
giorno in cui viene
ricordata la solennità
dei Ss Pietro e Paolo
apostoli. L’emozione
del canto iniziale
“lodate Dio” era quello
che ci voleva per questa
liturgia celebrata da S.E.
Mons. Fausto Tardelli
proprio nel giorno in
cui viene ricordato
anche il quarantesimo
della sua ordinazione
sacerdotale.
L’omelia portata avanti
con dedizione cristiana
è stata preceduta da due letture
significative in questa giornata
di alto valore spirituale e
soprattutto da un vangelo che
rappresenta
l’atto
costitutivo
della Chiesa
del Signore.
La prima
lettura,
infatti,
riguarda la
miracolosa
liberazione
di Pietro
dalla
prigionia ad
opera di un
angelo del
Signore
durante il
periodo che
Erode cominciava a
perseguitare alcuni membri
della Chiesa. La seconda
lettura è una lettera di San
Paolo a Timoteo che è una
testimonianza della fede di
Paolo: “e così io fui liberato
dalla bocca del leone. Il
Signore mi libererà da ogni
mio male e mi porterà in
salvo nei cieli.
Ma il momento forte c’è
stato con il Vangelo,
proclamato dal pulpito,
che rappresenta la nascita
vera e propria della Chiesa
del Signore: “tu sei Pietro e
su questa pietra edificherò
la mia chiesa”.
Il discorso di Sua
eccellenza ha preso le
mosse dalle figure dei due
santi: “Pietro il pescatore di
Galilea e Paolo il maestro e
dottore che con diversi
doni hanno edificato
l’unica Chiesa”. Come ci
dice Mons. Tardelli
“rappresentano due facce
del medesimo Vangelo”.
Tardelli ha confermato che
molti sono i doni e molti
sono i carismi: “ci sono i
U
na settimana indimenticabile, quella
appena trascorsa al Santuario Madre
dei Bimbi di Cigoli e che ha visto
protagonista assoluto il suo Rettore e
parroco Don Giampiero Taddei, nel ricordo del
suo cinquantesimo anniversario di sacerdozio.
Tutto è cominciato il giorno dedicato al santo
patrono di Cigoli, San Giovanni Battista, dove
nel pomeriggio alla presenza di S.E. Mons.
Fausto Tardelli, sono state impartite le cresime
ai quindici ragazzi della parrocchia, durante la
Santa Messa solenne concelebrata insieme a
don Giampiero e don Antonio Sergianni. Il
Vescovo durante la sua omelia, ha ringraziato
personalmente don Giampiero, per la sua
lunga attività parrocchiale e per il prezioso
contributo che ancora oggi continua ad
apportare alla diocesi e al Santuario, il quale
poi alla fine ha illustrato i tratti salienti della
sua vita personale e sacerdotale a tutti i presenti.
Al termine della celebrazione eucaristica, tutti i
sacerdoti del vicariato primo si sono stretti
intorno a don Giampiero in una conviviale
organizzata in canonica, per festeggiare i suoi
cinquanta anni da sacerdote.
Il proseguimento degli eventi si è svolto
soprattutto nel fine settimana, dove il comitato
organizzatore del Giubileo di Don Giampiero,
ha istituito un triduo in suo ricordo, aperto
dalla giornata di preghiera per le vocazioni e
per la santificazione del clero di Venerdì 27
Giugno (ricordo della ordinazione sacerdotale
avvenuta a Ponsacco il 27 Giugno del 1964),
nel quale il coro San Genesio, diretto da Carlo
Fermalvento, ha omaggiato don Giampiero,
intonando l’antico inno AKATHISTOS in forma
solenne, per poi proseguire nel giorno
successivo di Sabato 28.
Ma il giorno più emozionante, e commovente è
stato sicuramente quello di Domenica 29
Giugno, dove Don Giampiero ha celebrato, in
forma solenne, la Santa Messa giubilare
ricordando la sua prima celebrazione
eucaristica nella chiesa di Cigoli, dinnanzi a
tutto il popolo delle parrocchie di Cigoli,
dell’unità pastorale Cigoli-Ponte a Egola e
Stibbio, al Sindaco Vittorio Gabbanini, agli
amici e i parenti, ripercorrendo i tratti salienti
della sua vita sacerdotale durante l’omelia.
Ma il momento sicuramente più emozionante
è arrivato dopo la comunione, quando la sua
comunità cristiana, rappresentata dalla
Professoressa Cinzia Cino, ha letto la lettera a
lui dedicata, concentrata sui tratti caratteristici
della figura di Don Taddei: "uomo di Dio
nell’accoglienza…uomo dell’ascolto… uomo
della preghiera… uomo della pazienza, e Prete
Testimone di Cristo", e quando il Gruppo Scout
ha letto il pensiero di ringraziamento .
E poi i doni: prima i bambini della prima
comunione hanno portato i regali della
parrocchia, poi il Sindaco Vittorio Gabbanini,
in veste ufficiale, lo ha omaggiato in
rappresentanza del comune di San Miniato e
Don Antonio Sergianni ha consegnato la
benedizione apostolica di Papa Francesco.
Tutto si è chiuso con i ringraziamenti da parte
di Don Giampiero a tutti coloro che hanno
collaborato alla riuscita dell’evento, a tutti i
presenti e tutti quelli che in questi cinquanta
anni lo hanno sostenuto e incoraggiato,
ricordando, primi fra tutti, i suoi genitori,
Babbo Pietro, Mamma Cesara e la sorella
Franca.
I festeggiamenti termineranno il prossimo fine
settimana, il 5 Luglio con il pellegrinaggio
diocesano alla Madre dei Bimbi, alla presenza
di S.E. il Vescovo e Domenica 6 Luglio, con una
conviviale a Villa Sonnino, per poi voltare
pagina ed entrare nei giorni del 13-21 Luglio,
dedicati alla Madre dei Bimbi.
U
laici, gli sposi, i missionari, i
monaci …” e “ dobbiamo
essere orgogliosi di essere in
questa Chiesa e dell’elezione
da parte di Dio”. Il riferimento
al Diaconato di Simone Meini
non è un coincidenza:
“Simone, ricordati che il
Diaconato non è a caso”. E
mentre il vescovo ricordava i
compiti del diacono tra cui
quello di istruire i fedeli alla
loro conversione e la recita
integrale della liturgia delle
ore, un’affermazione
importante ha regalato
un tributo a questo
carisma: “Il popolo di
Dio ti riconosca come
discepolo del Cristo”.
Il rito del Diaconato di
Simone Meini è stato
commovente per questo
giovane che col suo
“eccomi” ha dichiarato
di aderire a Cristo. Ed il
rettore Don Francesco
Ricciarelli ha
confermato che Simone
è sicuramente degno.
Dopo l’elencazione
degli impegni
dell’eletto da adempiere
nell’obbedienza al vescovo ed
ai suoi successori, le litanie dei
Santi hanno regalato un
momento particolare:la
prostrazione in segno di
devozione e rispetto di Simone
Meini. Dopo l’imposizione
delle mani e l’ordinazione, i
riti esplicativi hanno donato al
nuovo diacono un segno di
amore e commozione divina:
la vestizione degli abiti
diaconali, la consegna del
libro dei vangeli e l’abbraccio
di pace seguiti da un applauso
emozionante. La comunione
ha, poi suggellato l’alleanza
con il signore.
La celebrazione si è conclusa
con la benedizione finale. Alla
fine tutti i fedeli sono stati
invitati ad un momento
conviviale presso il seminario.
Ma l’emozione conclusiva c’è
stata regalata proprio da
Simone Meini che vive questo
momento “come se si fosse
fermato il tempo”. Per il futuro
conferma una cosa: “io non so
ancora nulla. Aspetto le
indicazioni del vescovo”. Non
male come primo segno di
obbedienza per un giovane
diacono.
TOSCANA OGGI
LA DOMENICA
6 luglio 2014
Dagli archivi le storie dei protagonisti del conflitto mondiale
Un secolo dopo la Grande
Guerra: le ferite ancora aperte
DI
ALEXANDER
DI
BARTOLO
n avvicinamento
all’anniversario del 28
luglio 1914, in mezzo a
molteplici iniziative che si
stanno sviluppando sul
territorio nazionale e locale,
anche il giornale diocesano
vuole dedicare spazio e
attenzione al centenario della
scoppio “Grande Guerra”, con
una serie di “speciali” sul
primo conflitto mondiale e i
suoi riflessi sulla Diocesi.
Sì, perché anche i nostri
territori parrocchiali hanno
pagato un tributo umano alto
all’ inutile strage del conflitto,
tra morti, mutilati e invalidi.
Basta fare un giro per la piazze
dei nostri paesi, cercare una di
quelle numerose lapidi
commemorative apposte su
palazzi pubblici o all’interno
di piccoli parchi della
rimembranza, per trovare
elenchi di nomi, spesso di
giovani soldati, partiti per il
fronte. E non c’erano esoneri
né possibilità di essere
«riformati». Anche i contadini
dovevano partecipare alla
guerra, che diventò in un
anno, tra il ’14 e il ’15, la dura
realtà anche per l’Italia che
inizialmente aveva dichiarato
la propria neutralità per poi
schierarsi accanto alle potenze
dell’Intesa.
La dichiarazione di guerra
dell’Austria alla Serbia, del 28
luglio 1914, segna in ogni caso
uno spartiacque nella vita di
molte famiglie della Diocesi,
ma anche per parrocchie e
sacerdoti. È vero, i riflessi
maggiori si ebbero dopo il
maggio 1915 e per tre anni
consecutivi – molte le chiese
succursali e le cappellanie
senza sacerdoti perché
chiamati alle armi, molte le
famiglie che si trovarono
I
senza la figura
paterna per anni,
molti i bambini
rimasti orfani,
molte le vedove ma ci pare
interessante
registrare come
anche nelle
nostre zone le
memorie, gli
archivi, talvolta
le immagini, ci
rivelano un’idea
della Guerra che
potremmo dire
«inedita».
Accanto infatti
alla retorica di
sventolii
tricolore e cori
nazionali la
piccola
minoranza
interventista e antiaustriaca che poi ebbe un ruolo decisivo
nell’ingresso in guerra
dell’Italia - faceva sentire
anche nelle nostre zone rurali
la sua voce. E non solo politici
e cittadini comuni avevano
seguito il vento
dell’interventismo e della
«quarta guerra di
indipendenza» dall’Austria,
ma anche alcuni sacerdoti come vedremo mostrando
pagine d’archivio - avevano
visto nel conflitto l’occasione
decisiva perché l’Italia si
liberasse definitivamente
dall’oppressore straniero. La
mobilitazione dei sacerdoti fu
certamente uno dei problemi
più annosi che dovette
risolvere la Diocesi come
anche quello dell’adeguata
assistenza alle famiglie e agli
orfani di guerra che andavano
facendosi sempre più
numerosi. I temi saranno tanti
e tutti interessanti: dal
Bollettino Diocesano alle
circolari vescovili, dalle lapidi
«S
TREGGIAIA,UN
PERIODO INTENSO
TRA COMUNIONI E
CRESIME
eriodo davvero ricco di eventi e
Ppersovrabbondante
in grazia e doni spirituali,
la comunità Parrocchiale di Treggiaia e Val
alle pagine d’Archivio, dalle
biografie ai racconti dei nipoti
dei superstiti, questo spazio
diocesano dedicato al primo
conflitto mondiale sarà
l’occasione per raccogliere
piccole e grandi pagine di
storia locale ma anche ricordi
ormai sbiaditi o sempre vivi
che attraversano la vita di
molte famiglie. Un piccolo
tributo alle migliaia e migliaia
di giovani deceduti sul campo
di battaglia, un tentativo di
onorare la loro memoria e
quella di chi è rimasto
gloriosamente in vita,
portando sì al rientro una
medaglia di cavaliere o gli
onori militari, ma anche i
ricordi tristi del fango e del
sangue, degli scoppi e degli
spari.
Don Renzo Nencioni: da 50 anni «pastore» di anime
ignore, Ti ringrazio per questi
cinquant’anni donati a Te e alla
Chiesa, nel servizio pastorale!
Sono tanti, Signore, e spero di
non averli totalmente gettati».
Questo è il significativo inizio della preghiera
con la quale il nostro Arciprete mons. Renzo
Nencioni (per tutti noi, don Renzo, come
ama essere chiamato) si è rivolto al Signore
ed alla comunità parrocchiale il 27 giugno,
50° anniversario del suo Sacerdozio, speso in
alcune parrocchie della Diocesi, e negli
ultimi dieci anni a Ponsacco, terra natale, in
quella di San Giovanni Evangelista.
I ponsacchini sono molto attaccati al loro
parroco, di origini contadine, ordinato a soli
23 anni da mons. Felice Beccaro nella nostra
Chiesa Parrocchiale insieme ad altri quattro
confratelli (evento davvero straordinario!);
tra questi don Giampiero Taddei, attuale
parroco di Cigoli.
Lo hanno dimostrato accorrendo numerosi
in occasione della solenne Liturgia celebrata
da don Renzo insieme ad alcuni sacerdoti del
Vicariato ed accompagnata dai canti della
Corale Parrocchiale.
Bella e significativa la presentazione
all’Offertorio di un bianco agnellino,
simbolico richiamo alla figura del Buon
Pastore, accompagnata dai doni della
comunità parrocchiale: una Casula ed i
quattro Breviari finemente decorati a ricordo
dell’evento.
Don Renzo, nella breve omelia, ha ricordato
il suo lungo sacerdozio vissuto in mezzo alla
gente delle diverse parrocchie diocesane,
nelle quali è stato di volta in volta inviato dal
Vescovo, perché vivere tra e con i
parrocchiani, specialmente gli ultimi, è
sempre stato, per lui prete «Caritas», l’unico
modo per essere e sentirsi veramente pastore.
Da qui l’invito rivolto ai "vicini" a sostenerlo
nella preghiera, ed ai "lontani" a superare le
distanze ed a farsi prossimi in un dialogo
sincero e senza pregiudizio. Ha ringraziato
III
con
commozione
tutti e tutti ha
raccomandato al
Signore.
La giornata si è
conclusa con la
bella iniziativa
tenutasi
all’Auditorium
mons. Meliani,
nel corso della
quale il Vicario
Generale Mons.
Morello Morelli
ha tenuto una
splendida
conferenza sul
Sacerdozio, con
confronti tra il
Vecchio e Nuovo
Testamento,
soffermandosi
sulla grande
novità rappresentata dal sacerdote voluto da
Cristo, che è figura strettamente legata al
popolo a lui affidato, con il quale è chiamato
a condividere gioie e dolori.
Al termine è stato presentato e consegnato ai
presenti l’opuscolo stampato per l’occasione,
contenente testimonianze scritte e tantissime
foto, in un ideale racconto dei 50 anni di
servizio sacerdotale speso da don Renzo nelle
diverse parrocchie. Ed a conclusione
presentazione del rinnovato sito della
Parrocchia, avviato dall’Arciprete con un clic
sul computer.
Sabato 28 si è tenuto, nella suggestiva cornice
del parco di Camugliano, un pranzo
comunitario nel corso del quale don Renzo presenti il Sindaco, il vice-sindaco, i marchesi
Niccolini ed i componenti la famiglia
Nencioni - ha ricevuto grandi manifestazioni
di affetto, di ringraziamento per il suo
servizio pastorale, insieme agli auguri per
ancora tanti anni di proficuo apostolato tra
il “suo” popolo.
La sua prima Messa, celebrata a Ponsacco il
28 giugno 1964, sarà ricordata alle ore 18,00
di sabato 5 luglio con una solenne Liturgia,
celebrata da don Renzo, con l’assistenza di
Mons. Vescovo, alla quale sono invitate le
autorità civili e religiose, e soprattutto quanti
lo hanno incontrato come sacerdote, in
special modo tutti i parrocchiani.
Significativo l’evento che si è realizzato
lunedì 30 giugno, quando don Renzo, in
occasione del suo giubileo sacerdotale, è
stato ammesso a concelebrare con Papa
Francesco, nella Cappella di Santa Marta, la
S. Messa delle ore 7.
Dulcis in fundo, alle ore 17,30 di sabato 12
luglio, alla presenza di mons. Fausto Tardelli,
inaugurazione dei lavori di restauro del
Campanile e conclusione con una S. Messa
celebrata dal nostro Vescovo.
di Cava. Domenica 15 giugno nella Chiesa
Parrocchiale di Treggiaia: Filippo, Iacopo,
Eleonora e Noemi hanno ricevuto la loro Prima
Comunione. I quattro ragazzi sono stati
degnamente preparati al loro primo incontro
con Gesù Eucaristia dalla loro catechista Lucia
Guidi che con amore e grande dedizione si è
spesa per far germogliare in loro il seme della
vita cristiana. La cerimonia, svoltasi con la
partecipazione di tutti in un clima sobrio ma
gioioso, è stata coronata dalla benedizione di
Papa Francesco che, con grande sensibilità, ha
risposto alla lettera dei ragazzi che tanto
avevano desiderato di sentirlo vicino in un
giorno così importante per la loro vita
cristiana.Tutta la comunità parrocchiale di
Treggiaia si è potuta di nuovo stringere attorno
ai quattro ragazzi e alle loro famiglie nella
processione serale del Corpus Domini, durante
la quale, riprendendo una bella e antica
tradizione, i bambini vestiti con le loro vesti
bianche, hanno accompagnato da vicino la
Santissima Eucaristia lungo le vie del paese giù
a I Fabbri illuminate da luci e candele.
Il 22 giugno, in occasione della festa del Corpus
Domini, sono stati: David, Diego, Giada e
Matteo, quattro bambini della comunità di Val
di Cava, a ricevere la loro Prima Comunione. La
solenne celebrazione eucaristica è stata
presieduta da Mons. Morello Morelli e
concelebrata dal parroco Don Anthony
Padassèry. Il vicario diocesano ha portato alla
comunità riunita il saluto e la comunione nella
fede e nella preghiera del
nostro Vescovo, S.E. Fausto
Tardelli.
David, Diego, Giada, Matteo,
i genitori e la comunità tutta
hanno partecipato, con
raccoglimento e
commozione, alla
celebrazione animata dal
coro e alla consueta
Processione del Corpus
Domini che si è svolta,
subito dopo la Santa Messa,
con l’accompagnamento
musicale della banda di Buti.
Infine, domenica 29 giugno,
Solennità dei Santi Pietro e
Paolo, S. E. Monsignor
Fausto Tardelli ha conferito il
sacramento della
Confermazione a Gian Luca,
Margherita, Agnese, Matteo
F., Giulia, Paolo, Arianna,
Matteo S., Humber e
Lorenzo.
Monsignor Tardelli ha
ricordato a tutti gli astanti la vita e la missione
dei due grandi Santi Apostoli: il loro peccato, il
loro pentimento, il pianto sincero e la radicale
trasformazione operata in loro dallo Spirito di
Dio che infuse in essi la forza di combattere la
"Buona Battaglia" fino all’estremo sacrificio.
Poi rivolgendosi ai cresimandi Sua Eccellenza
ha ricordato loro la bellezza ma anche la
complessità degli anni dell’adolescenza, li ha
esortati a prendere come unici e autentici
modelli di vita Maria e i Santi. Tutta la
comunità ha pregato per il gruppo dei
cresimati, per le loro famiglie, per i padrini e le
madrine e una particolare preghiera di
ringraziamento è stata rivolta al Signore per
l’ordinazione diaconale di Simone Meini e per
il quarantesimo anno di sacerdozio del nostro
"Buon Pastore" Mons. Fausto Tardelli.
Il Signore, grande nella sua grazia, ci sostenga
nella prova, ci renda perseveranti nella fede e
nella carità.
IV
TOSCANA OGGI
6 luglio 2014
LA DOMENICA
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Il Pierazzi va al Dr. Mosca