Ospedale Mauriziano “Umberto I”, Torino
S.C. Chirurgia Generale ed Oncologica
Direttore f.f.: Dott. A. Ferrero
Coordinatore Infermieristico: Dott.ssa M. Rolfo
LE COMPETENZE DELL’INFERMIERE IN
TUTTE LE FASI DEL PDTA PER PAZIENTI
CON TUMORE DEL COLON-RETTO
L’INTERVENTO CHIRURGICO

Valentina Ariu
ACCOGLIENZA IN REPARTO
“La mancanza d’informazioni lascia il paziente
nell’incertezza; solitudine e paura diventano dei
fastidiosi compagni di viaggio che amplificano
l’ansia e lo stress psicologico del momento”.
(Maguire et al,1996)
OBIETTIVO
Ri-orientare, Re-informare, Rassicurare
Costruire una relazione basata sulla fiducia
I CRITERI DELL’ ACCOGLIENZA

Continuità
La riduzione di stimoli relazionali nuovi facilita il
contenimento dell’ansia

Orientamento ai problemi
Attraverso un azione sinergica multiprofessionale è
possibile trattare i problemi e in tale azione è d’obbligo
la partecipazione del paziente
I CRITERI DELL’ ACCOGLIENZA

Partecipazione
“ Ogni comunicazione implica un impegno
e perciò definisce la relazione.
E' un altro modo per dire che una comunicazione non
soltanto trasmette informazione, ma al tempo stesso
impone un comportamento."
(Paul Watzlawick, 1967)
I CRITERI DELL’ ACCOGLIENZA

Sistematicità
Le conoscenze dei pazienti sono maggiori se:
•
•
•
Gli interventi informativi vengono forniti o realizzati prima del
ricovero
L’aspetto educativo si realizza quando le abilità vengono trasmesse
attraverso gli opuscoli prima del ricovero e durante la degenza
L’aspetto educativo si rinforza con un incontro esplicativo
successivo
Maward L, Azar N. Comparative study of anxiety in informed and non-informed patients in the
preoperative period. Rech Soins Infirm. 2004 Sep;(78):35-58.
PRESA IN CARICO GLOBALE
Conoscenza della persona e della sua famiglia
 Individuazione dei bisogni di salute e delle prospettive
 Condivisione del percorso di cura
 Umanizzazione e personalizzazione dell’assistenza
 Approccio multiprofessionale e
interdisciplinare

PRESA IN CARICO GLOBALE
ALL’INGRESSO IN REPARTO …
Accettazione amministrativa
Presentazione tra infermiere e
paziente/famiglia
PRESA IN CARICO GLOBALE
ALL’INGRESSO IN REPARTO …
Accettazione infermieristica informatica
(Raccolta dati anagrafici ed anamnesi,
pianificazione dimissione)
Prelievi ematici ed esami non eseguiti
in pre-ricovero
LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE
ALL’INTERVENTO CHIRURGICO

Preparazione psicologica

Preparazione fisica

Preparazione terapeutica
LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE
ALL’INTERVENTO CHIRURGICO
PREPARAZIONE PSICOLOGICA
COLLOQUIO LA
SERA PRIMA
DELL’INTERVEN
TO CON VISIONE
DELLA SEMI
INTENSIVA
RINFORZO DELL’INFORMAZIONE
LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE
ALL’INTERVENTO CHIRURGICO
PREPARAZIONE FISICA
Alimentazione pre-intervento
 Preparazione intestinale
 Igiene cute e Tricotomia
 Profilassi tromboembolica

LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE
ALL’INTERVENTO CHIRURGICO
ALIMENTAZIONE PRE OPERATORIA
•
•
Dieta priva di scorie nei 3 giorni precedenti
all’intervento
Digiuno dalla mezzanotte sia dai cibi solidi che dai
liquidi
ECCEZIONE PER LA CHIRURGIA
“ERAS”
CHIRURGIA ERAS
(ENHANCED RECOVERY AFTER SURGERY)
Rappresenta un approccio multimodale per
ottimizzare le cure peri operatorie
Stress operatorio
Discomfort
Degenza
DIMISSIONE PRECOCE
Wind et al: BJS 2006
Holte et al: J Am Coll Surg 2006
Kehlet et al: BJS 2000
ERAS
OBIETTIVO
Ripristino precoce delle funzioni vitali

Funzioni gastrointestinali

alimentazione
 alvo
Controllo del dolore
Mobilizzazione
Riduzione delle complicanze



ERAS
INDICAZIONI ALIMENTARI
PRE INTERVENTO
Assunzione di liquidi chiari, se non rischio di
inalazione, fino a 2 ore prima della chirurgia
grado A

Cibi solidi fino a 6 ore prima
grado A

Carico di carboidrati (miscele tipo maltodestrine)
la sera precedente e 2 ore prima della chirurgia grado A

Guideline on adult enteral nutrition. Br J Nutr 2007; 98:253-9.
ESPEN Guidelines for adult parenteral nutrition . Clin Nutr 2009; 28:359-479
ERAS
LA FILOSOFIA
… UN CAMBIAMENTO RADICALE
Chirurgo
 Nessuna preparazione
intestinale
 Rialimentazione precoce
 No drenaggi o catetere
vescicale
 Riduzione della fluidoterapia
 Dimissioni precoci
Anestesista
 Nessuna premedicazione
 Precoce reintroduzione di
carboidrati
 Anestesia peri-durale
 Bilancio fluido-terapia
 Vasopressori
 No oppiodi
Evidence based medicine
LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE
ALL’INTERVENTO CHIRURGICO
PREPARAZIONE INTESTINALE
CHIRURGIA COLICA

Nessuna preparazione intestinale
CHIRURGIA RETTALE



Retto alto: a discrezione del chirurgo
Retto medio: si preparazione
Retto basso: si preparazione
Bretagnol F, Panis Y. Rectal Cancer Surgery With Or Without Bowel Preparation.
Ann Surg. 2010 November
Guenaga KF, Matos D. Mechanical Bowel Preparation For Elective Colorectal Surgery. (Review)
The Cochrane Library 2011, Issue 9.
LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE
ALL’INTERVENTO CHIRURGICO
IGIENE CUTE
La detersione cutanea con antisettico la sera precedente l’intervento e
il mattino dell’intervento subito dopo la tricotomia, è utile a ridurre
la colonizzazione microbica, ma non riduce l’incidenza delle
infezione della ferita chirurgica.
Grado 1B
Cochrane 2009
Prima dell’invio in sala operatoria
Rimozione di smalto da unghie
Rimozione protesi dentarie
Rimozione monili come anelli collane …
Vestizione con camice monouso e cuffietta
LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE
ALL’INTERVENTO CHIRURGICO
TRICOTOMIA


CDC Atlanta (2001)… consiglia di non tricotomizzare il
paziente a meno che i peli non interferiscono con il sito
chirurgico …
Qualora il chirurgo ritenga strettamente necessaria questa
pratica, la tricotomia ( con clipper), deve essere eseguita
meno di 2 ore prima dell’intervento chirurgico
Minor rischio di infezione rispetto a quella eseguita il
giorno prima
grado 1B
LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE
ALL’INTERVENTO CHIRURGICO
PROFILASSI TROMBOEMBOLICA
Senza profilassi antitrombotica i rischi di TVP postoperatoria arrivano fino al 25-30%
Per la riduzione del rischio:

Presidi decompressivi (CALZE ELASTICHE)

Presidi terapeutici (EBPM)

Mobilizzazione precoce
LA PREPARAZIONE DEL PAZIENTE
ALL’INTERVENTO CHIRURGICO
PREPARAZIONE TERAPEUTICA



Correzione squilibri metabolici (elettroliti, diabete ecc...)
Terapie preventive per comorbilità (endocardite ecc…)
Verifica sospensione farmaci (ipoglicemizzanti orali,
anticoagulanti ecc…)
L’INTERVENTO CHIRURGICO
La degenza post operatoria avviene in:
REPARTO
Paziente senza comorbilità ed intervento a basso rischio
(emicolectomia destra, resezione del sigma)
Paziente candidato a chirurgia ERAS

TERAPIA SEMI INTENSIVA
Paziente con comorbilità, intervento a medio/alto rischio
(resezione anteriore, resezioni associate), narcosi
prolungata

MONITORAGGIO IN TERAPIA SEMI
INTENSIVA
OBIETTIVI
Prevenire identificare e trattare precocemente le
complicanze correlate all’immediato post
operatorio
 Identificare,valutare e trattare il dolore
 Garantire e sostenere la relazione attraverso
un’informazione costante

MONITORAGGIO IN TERAPIA SEMI
INTENSIVA
PROBLEMI COLLABORATIVI PRIORITARI
 Rischio di emorragia
 Rischio di insufficienza respiratoria
 Rischio di eventi cardiologici e trombo-embolici
 Rischio di scompenso idroelettrolitico
 Rischio di deiescenza di ferita e anastomosi, fistola enterica
 Rischio di alterazioni e/o lesioni dell’integrità cutanea stomale e/o
peristomale.
 Rischio di dolore correlato al trauma
 Rischio di disorientamento temporo-spaziale
MONITORAGGIO IN TERAPIA SEMI
INTENSIVA
IL METODO
Logistica e Tecnologia
Cartella medico-infermieristica Integrata
Formazione Professionale
Protocolli informativi
Protocolli terapeutici
Criteri di accesso
… RIENTRO IN REPARTO
24-48 ORE DOPO L’INTERVENTO
Ripristino delle funzioni vitali
Ripresa graduale dell’autosufficienza nella cura di sè
Valutazione dell’alimentazione e dello stato nutrizionale
Ripristino dell’autonomia del paziente nelle ADL
DIMISSIONE 7-10 GIORNI
… RIENTRO IN REPARTO
Per il paziente stomizzato





Continuità del percorso nutrizionale (dietologi/dietisti)
Individuazione del care giver
Educazione alla gestione del presidio stomale (infermiere
esperto/enterostomista)
Educazione agli eventuali rischi correlati alle perdite
enteriche
Indicazioni alimentari specifiche in particolare per
paziente ileostomizzato
DIMISSIONE
Processo dinamico che inizia al momento della
presa in carico del paziente e della sua famiglia


PIANIFICAZIONE



Accertamento mirato
Identificazione del rischio di
dimissione difficile
Elaborazione di un piano
personalizzato
Attivazione delle risorse
Follow-up
DIMISSIONE DIFFICILE
Si verifica quando ad un evento acuto segue una situazione
di disabilità temporanea o permanente tale da richiede
una riorganizzazione familiare




Paziente anziano solo
Coniuge anziano/non autosufficiente
Assenza di rete famigliare
Assenza di rete amicale
Assistente sociale/territorio
ADI
Cure palliative
Lungodegenza
Struttura ospedaliera
Struttura convenzionata
CONCLUSIONI
Scarica

Diapositiva 1 - Rete Oncologica Piemonte