Documenti per la Salute 3 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 Screening provinciale per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del distretto cervico-facciale GIUNTA DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI Trento 1999 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ã copyright Giunta della Provincia Autonoma di Trento, 1999 Collana Documenti per la Salute - 3 Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute Servizio Programmazione e Ricerca Sanitaria Via Gilli, 4 38100 Trento tel. 0461/494037, fax 0461/494073 e-mail: [email protected] www.provincia.tn.it/sanita Screening provinciale per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del distretto cervico-facciale A cura di: Ivo Vidi Giulio Panizza Coordinamento editoriale: Vittorio Curzel Editing: Giovanna Forti SCREENING provinciale per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del distretto cervico-facciale / [a cura di Ivo Vidi, Giulio Panizza]. Trento : Provincia autonoma di Trento. Giunta : Azienda provinciale per i servizi sanitari, 1999. 115 p. : ill. ; 25 cm. (Documenti per la salute ; 3) Scritti di vari. Nome dei cur. dal verso del front. 1. Tumori Bocca Prevenzione Trento (Provincia) 2. Tumori Faringe Prevenzione Trento (Provincia) 3. Tumori Laringe Prevenzione Trento (Provincia) I. Vidi, Ivo II. Panizza, Giulio 616.992 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 Nel 1993 l'allora Assessore alla Sanità, Erminio Lorenzini, ha proposto alla Giunta provinciale l'attuazione di un "Screening provinciale per la diagnosi precoce dei tumori del distretto cervico-facciale" assegnando la responsabilità del progetto al dottor Ivo Vidi ( già responsabile dell'Unità operativa di otorinolaringoiatria dell' Ospedale S.Chiara di Trento) e il monitoraggio dello stesso ad un apposito gruppo di lavoro. Questo programma di prevenzione secondaria è stato confermato e sostenuto finanziariamente per l'intero quinquennio 1994-1998 con successivi provvedimenti di Giunta provinciale. È con soddisfazione che condivido l'intenzione del Gruppo di valutazione dello screening, di documentare dettagliamente, con la presente pubblicazione, l'esperienza realizzata. Ritengo, infatti, che tale lavoro - oltre a dare il dovuto conto del percorso effettuato e dei risultati ottenuti - costituisca, soprattutto per gli aspetti programmatori ed organizzativi, un utile punto di riferimento e confronto per chi volesse intraprendere analoghe iniziative in questo particolare ambito della prevenzione secondaria oncologica. dott. Mario Magnani Assessore provinciale alle politiche sociali e alla salute Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 Indice 9 11 21 Presentazione Cap. 1, I. Vidi, P. Segatta, V. Torta I tumori del distretto cervico-facciale Cap. 2, G. Panizza Lo screening provinciale per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del distretto cervico-facciale 41 Cap. 3, D. Conforti, M. Mantovano I dati di attività 55 Cap. 4, G. Panizza Gli aspetti economici 69 Cap. 5, I. Vidi, G. Panizza Valutazioni finali 75 Appendice 77 Allegato n. 1 Scheda rilevazione dati anagrafici e clinico-epidemiologici 83 Allegato n. 2 Materiale pubblicitario della prima campagna 87 Allegato n. 3 Nota informativa per i medici di medicina generale 91 Allegato n. 4 Questionario destinato ai medici di medicina generale 99 111 Allegato n. 5 Risultati elaborazione questionario destinato ai medici di medicina generale Allegato n. 6 Materiale pubblicitario della seconda campagna Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 Presentazione Nel 1990 l'Unità operativa di otorinolaringoiatria dell'ospedale di Riva del Garda, che allora dirigevo, ha organizzato nei Comprensori delle Valli Giudicarie e dell'Alto Garda e Ledro uno screening per la diagnosi precoce dei carcinomi del cavo orale, faringe e laringe allo scopo di onorare in sede locale il programma "Europa contro il cancro". I risultati estremamente positivi in termini di diagnosi precoce (oltre il 70%) hanno portato all'organizzazione, in collaborazione con l'Istituto tumori di Milano, del I° Convegno sulla diagnosi precoce e sulla prevenzione dei carcinomi del distretto cervico-facciale, tenutosi a Comano (Tn) dal 17 al 19 ottobre 1991. A conclusione del Convegno si è costituito uno specifico gruppo di studio impegnato su queste problematiche - che, da me coordinato, e in collaborazione con l'Istituto tumori di Milano - ha visto la collaborazione di otorinolaringoiatri, stomatologi, oncologi, epidemiologi, economisti, di diverse regioni del Nord Italia. Partendo dallesigenza di definire un protocollo che delineasse le modalità di esecuzione degli interventi di diagnosi precoce e di prevenzione delle neoplasie del distretto cervico-facciale, così da identificare - pur con l' indispensabile elasticità legata alle diverse realtà locali - i requisiti minimi indispensabili ad una corretta valutazione, riproducibilità e confrontabilità dei dati, il gruppo di studio ha elaborato un documento di indirizzo quale strumento di lavoro per la realizzazione di interventi di screening sul territorio. Su queste basi, la Provincia Autonoma di Trento ha progettato e realizzato nel periodo 1994-1998 uno Screening provinciale per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del distretto cervico-facciale. Scopo del presente lavoro è quello di documentare tale iniziativa - a beneficio di ogni interessato - sotto i diversi profili della motivazione (Capitolo 1°), dellorganizzazione operativa, delle difficoltà incontrate e dei tentativi di soluzione (Capitolo 2°), dellattività effettuata e dei risultati conseguiti (Capitolo 3°, 4° e 5°). 9 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 Un particolare e sentito ringraziamento va a tutti coloro che, a diverso titolo, hanno attivamente collaborato ed, in particolare nella fase preparatoria al dott. Gianluigi Bozza, al dott. Claudio Martinelli, al dott. Ermanno Franzoi, alla signora Giovanna Forti e alla signora Pierina Marchi e nella fase operativa ai medici e al personale infermieristico dellUnità operativa di otorinolaringoiatria dellospedale S. Chiara di Trento (un contributo particolare è stato dato dalloperatore professionale coordinatore, signora Cristina Gramola); ai medici e al personale infermieristico dellUnità operativa di otorinolaringoiatria dellospedale di Rovereto; al personale dei Servizi di anatomia patologica degli Ospedali di Trento e di Rovereto; ai medici di medicina generale della Provincia di Trento e alla Sezione trentina della Lega per la lotta contro i tumori. Dott. Ivo Vidi Primario Unità Operativa di Otorinolaringoiatria Ospedale di Trento 10 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 C APITOLO 1 I tumori del distretto cervico-facciale IVO VIDI, PAOLO SEGATTA, VITTORIO TORTA Le neoplasie del capo e del collo interessano le prime vie aree e digestive e prevalentemente il cavo orale, la faringe e la laringe. (1) Sia in Italia che in altre parti del mondo sono in continuo e costante aumento, assieme ai tumori dellesofago e del polmone (2), che in gran parte sono dovuti a cause simili. Per contro la mortalità è rimasta pressochè costante nel tempo (3). Nel distretto cervico-facciale le neoplasie colpiscono prevalentemente i maschi nel VI° - VII° decennio di vita. (4) Epidemiologia Lincidenza assoluta varia notevolmente da Paese a Paese a seconda delle abitudini alimentari e voluttuarie (5), ed anche nello stesso Paese si notano regioni ad alta incidenza ed altre ove queste neoplasie sono infrequenti. In Italia i tumori di questi distretti sono particolarmente frequenti nelle regioni settentrionali e soprattutto nelle regioni prealpine ed alpine (6). Lincidenza di queste neoplasie nel nostro Paese assomma ad oltre il 20% di tutti i tumori maligni, collocandosi nei maschi al secondo posto, insieme ai tumori dello stomaco, dopo i tumori del polmone per la fascia di età compresa fra i 35 ed i 64 anni (7). Lincidenza nella componente femminile della popolazione è decisamente inferiore. Eziologia I fattori eziologici sono rappresentati principalmente dallabuso di tabacco (sigarette, sigari, pipa e tabacco da masticare) ed alcool (vino, superalcolici, 11 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 C APITOLO 1 birra) (8). Vi sono inoltre correlazioni fra alcune carenze dietetiche (vitamina A) e lesioni preneoplastiche e neoplastiche in questi distretti (9). Nei tumori del cavo orale sono coinvolti fattori come la cattiva igiene orale e microtraumatismi che agirebbero come promoventi (10). Alcune alterazioni morfologiche della mucosa delle prime vie aerodigestive hanno una probabilità superiore di degenerare verso una chiara forma tumorale rispetto alla normale mucosa; tali alterazioni chiamate precancerosi comprendono diversi quadri morfologici, quali le leucoplachie, leritroplasia, il lichen planus ed altre, con diversa percentuale di trasformazione (11-12). Anatomia patologica Il 95% delle neoplasie del capo e del collo è dato da carcinomi spinocellulari; il restante 5% comprende istotipi meno frequenti come gli adenocarcinomi, i linfomi, i melanomi, i sarcomi etc . Storia naturale I carcinomi spinocellulari hanno unevoluzione prevalentemente locoregionale e la prognosi risulta essere strettamente correlata a questa estensione ed in particolar modo alla presenza di linfonodi locoregionali metastatici (13)-(14)-(15)-(16)-(17)-(18). Nonostante la relativamente facile accessibilità allesplorazione diretta della regione, la diagnosi è spesso tardiva e la prognosi non è migliorata negli ultimi decenni. Lestensione delle lesioni al momento della diagnosi condiziona la prognosi di questi pazienti e, quindi, la sopravvivenza. Il ritardo diagnostico costituisce quindi un grave problema; basti pensare ad esempio che in Italia per i carcinomi del cavo orale questo sia di circa 6 mesi (19) e che per la stessa patologia il ritardo diagnostico sia evidente anche negli Stati Uniti, con una media di 10 visite mediche nei mesi precedenti la diagnosi (20). Ne consegue pertanto la considerazione - da ritenersi fondamentale per la diagnosi precoce e vincolante per il clinico - che il fenomeno del ritardo 12 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 1 diagnostico costituisce un fattore prognostico negativo non imputabile alla intrinseca natura dei carcinomi delle vie aerodigestive superiori (Vads), ma a fattori organizzativi esterni governabili. Quando la diagnosi è precoce, le terapie possono essere conservative, mentre in caso di tumori in stadi più avanzati le terapie sono complesse, con interventi chirurgici altamente demolitivi che comportano quasi sempre la compromissione della funzione dellorgano interessato (20). Poiché a tuttoggi non si sono registrati significativi progressi sul versante terapeutico (medico, chirurgico e radiante) riguardo a queste neoplasie, il miglioramento della prognosi per questi pazienti rimane strettamente connesso e dipendente dallidentificazione precoce di lesioni localizzate. In ragione del fatto che le iniziative di prevenzione primaria (finalizzate al cambiamento culturale e di stile di vita rispetto a precisi rischi) possono produrre effetti consistenti soltanto nel lungo periodo, le procedure di screening (depistage), basate sulleffettuazione di visite otorinolaringoiatriche in pazienti asintomatici rappresentano lintervento di scelta per praticare la prevenzione secondaria in questo ambito. Lo screening Utilità e limiti degli screening Per screening si intende un programma di interventi sulla popolazione apparentemente sana per attuare una prevenzione secondaria (21). I programmi di screening, proprio per il fatto di rivolgersi a popolazioni asintomatiche, richiedono per la loro attuazione un notevole sforzo organizzativo e metodologico, che va dalla scelta della patologia su cui attuare la prevenzione secondaria, alla definizione del bersaglio, allorganizzazione e promozione della partecipazione ed infine al richiamo per lattuazione di protocolli diagnostico-terapeutici nelle persone risultate positive al test. Sulla base delle considerazioni precedentemente esposte i carcinomi cervico-facciali sembrerebbero possedere almeno alcuni dei requisiti richiesti per unindagine di screening. Essi costituiscono infatti un serio problema sanitario, rappresentano unimportante causa di morte e morbosità e una diagnosi precoce comporta vantaggi terapeutici e prognostici di non poco conto (20). 13 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 C APITOLO 1 Tuttavia la questione è ancora controversa; nel 1984 un gruppo di lavoro dellUICC giunse alla conclusione che non vi era sufficiente evidenza che lo screening di massa per i tumori cervico-facciali fosse efficace nel ridurre la mortalità per questa patologia (22). Indagini diverse, condotte su pazienti a rischio in regioni con tassi elevati di mortalità, hanno invece portato Maltoni e collaboratori a raccomandare studi valutativi di diagnosi precoce in alcune aree dellItalia nord-orientale (23). Nel caso dello screening per i tumori del capo e del collo, alcune problematiche sono tuttora aperte: se infatti è vero che i principali fattori di rischio sono noti, vi è anche da dire che non tutti i pazienti hanno abitudini voluttuarie e non tutti i tumori del capo e del collo originano da una lesione eritro o leucoplasica. Altra caratteristica peculiare dei carcinomi del distretto cervico-facciale è la multifocalità e lalta incidenza dei secondi tumori; lincidenza di carcinomi sincroni o metacroni in questi distretti è del 20-40% con un tasso annuo di circa il 4% (24). Queste considerazioni fanno riflettere sui reali vantaggi di una diagnosi precoce in quanto laumento dellincidenza potrebbe essere legato oltre che ad un incremento reale della patologia anche alle nuove tecniche diagnostiche. Inoltre deve far riflettere anche il fatto che la mortalità non si riduce; ciò probabilmente indica che ci sfuggono ancora degli elementi nella storia naturale di questi tumori (25). Caratteristiche dellintervento di screening ORL Caratteristiche irrinunciabili dello screening nei tumori cervico-facciali devono essere: 1. la precisa identificazione della popolazione da sottoporre a test mirato, non essendo vantaggioso un intervento di massa su popolazioni non selezionate, a causa di un costo elevato a fronte di unincidenza in generale piuttosto bassa delle neoplasie; 2. si deve prevedere la riduzione della mortalità per modificazione significativa della storia naturale della neoplasia; 14 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 1 3. devono essere identificati precisi protocolli di diagnosi e di terapia cui far riferimento durante il programma di screening; 4. devono essere previsti dei controlli periodici dei soggetti risultati negativi; 5. devono essere identificate le risorse ed i costi (sia diretti che indiretti); 6. è opportuno che vengano previsti dei controlli di efficacia e di qualità. Obiettivi Gli obiettivi che gli interventi proposti in termine di screening si pongono nei tumori delle VADS sono: 1. ottenere una diagnosi precoce; 2. sensibilizzare la popolazione sui rischi di determinate sostenze voluttuarie; 3. migliorare il rapporto costo/beneficio del trattamento di queste neoplasie; 4. migliorare lorganizzazione dellofferta del servizio. Quindi lo scopo dello screening non consiste unicamente nella scoperta di nuovi casi di cancro, ma anche nel miglioramento della qualità di vita della popolazione, permettendo un trattamento precoce della malattia quando questa è stata evidenziata. Modalità operative La popolazione da sottoporre a screening mirato deve comprendere i maschi sopra i 40 anni di età, fumatori di oltre 20 sigarette e/o bevitori di oltre un litro di vino/die; infatti oltre l80% dei casi si verificano in queste persone (5). Lo screening deve essere articolato selezionando i soggetti a rischio tramite lattivo coinvolgimento dei medici di base ed utilizzando tecniche di comunicazione efficaci (26). La campagna di screening deve essere semplice, agile con formalità burocratiche ridotte al minimo. Il personale addetto alla sua effettuazione deve essere esperto ed in possesso non solo di unattrezzatura standard rappresentata dalla lampada frontale ma anche di un friboscopio con idonea fonte luminosa e delloccorrente per eventuali procedimenti bioptici. La valutazione deve prevedere una verifica dellefficacia dellintervento, sia in termini di prevenzione secondaria che in termini di rapporto costi/ benefici. 15 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 C APITOLO 1 Indicatore principale nella valutazione dellefficacia dello screening è la riduzione della mortalità, ma senz altro utile è anche il numero di neoplasie diagnosticate con tale modalità e levoluzione della loro distribuzione per stadio (27). Fig. 1. Carcinoma T1 della corda vocale dx trattabile con laser per via endoscopica 16 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 1 Fig. 2. Carcinoma avanzato faringolaringeo T4 che necessita ampia demolizione e intervento ricostruttivo 17 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 C APITOLO 1 B IBLIOGRAFIA 1. MUIR C, W EILAND L, Upper aerodigestive tract cancers. Cancer 1995; 75 (suppl 1): 147-153. 2. 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Achille Beltrame2 e chi scrive provvedevano ad elaborare lo specifico Progetto per la realizzazione di uno screening provinciale per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del distretto cervico-facciale necessario ad attuare lattività di screening sul territorio della provincia di Trento. Sui citati presupposti, la Giunta provinciale, condividendo lindicazione circa lutilità di attuare lo screening in argomento, autorizzava formalmente - con propria deliberazione n. 4000 di data 23 marzo 1993 - su proposta dellAssessore competente in materia di sanità, Erminio Lorenzini4, la Attuazione di uno screening provinciale per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del distretto cervico-facciale per il perseguimento degli obiettivi e secondo le modalità organizzative rispettivamente dichiarati e descritte nel progetto appositamente predisposto, mettendo a disposizione specifici fondi per fare fronte alle spese in conto capitale e di parte corrente derivanti dallattuazione dello screening medesimo, la cui realizzazione si prevedeva dovesse svilupparsi in un quinquennio ed essere attuata attraverso programmi annuali da finanziarsi di anno in anno. 21 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 2 Il progetto organizzativo-operativo Il progetto organizzativo-operativo dello screening risultava così articolato: Destinatari Sono i soggetti a rischio; sono considerati tali i soggetti di sesso maschile, di età superiore ai quarantanni, fumatori di 20 o più sigarette e/o bevitori di un litro o più di vino al giorno. Obiettivi Sono così identificati: 1) ottenere una diagnosi precoce dei carcinomi delle Vie Aereo Digestive Superiori (VADS): cavo orale, faringe, laringe; 2) sensibilizzare la popolazione sui rischi di fumo ed alcol; 3) migliorare il rapporto costi/benefici del trattamento di queste neoplasie, sia in termini qualitativi che quantitativi. Durata E previsto che lo screening abbia una durata di cinque anni e che si articoli in cinque programmi annuali. Modalità organizzative I vari momenti operativi sono così identificati: 1. Informazione dei medici di base. E prevista una riunione in ogni Unità sanitaria locale della provincia; tale riunione viene organizzata dalléquipe medica (specialisti ORL) competente per territorio con la collaborazione del Responsabile del Servizio per lassistenza sanitaria di base. Nel corso di questo incontro i medici di base vengono informati sulla natura del progetto al quale sono chiamati a collaborare attivamente, in particolare sensibilizzando ed invitando i loro assistiti, rientranti nel target dello screening, ad accedere agli ambulatori per la visita preventiva. Al fine di agevolarne il compito, léquipe medica responsabile dello screening provvede a consegnare al singolo medico di base la lista anagrafica dei soggetti di sesso maschile di età superiore agli anni 40 compresi nellelenco dei propri assistibili. Il ritorno del paziente con il referto della visita preventiva consente al 22 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 2 medico di base di prendere atto dellavvenuta visita e di valutare il grado di adesione dei propri pazienti a rischio al progetto di screening. 2. Selezione dei pazienti a rischio. Grazie alla collaborazione dei medici di base e mediante la lista anagrafica trasmessa vengono identificati i soggetti a rischio tra gli assistiti dei singoli medici di base; per ottimizzare ladesione dei soggetti a rischio alla visita preventiva viene inoltre chiesta la collaborazione di tutti gli operatori del territorio e di tutte le associazioni che, a qualsiasi titolo, stabiliscono rapporti privilegiati con i soggetti target dello screening. 3. Campagna informativa per la popolazione. Al fine di ottenere la miglior sensibilizzazione della popolazione, si attua una campagna integrata di informazione-pubblicizzazione delliniziativa attraverso diversi strumenti: a) conferenza stampa di presentazione del progetto di screening; b) spazi redazionali su stampa ed emittenti televisive locali; c) opuscolo con il quale diffondere capillarmente il messaggio sanitario attraverso la collaborazione dei medici di base, dei farmacisti e di altri operatori sanitari che agiscono sul territorio (Cfr.Appendice Allegato n.2); d) manifesto da affiggere nei presidi sanitari delle UU.SS.LL., negli ambulatori dei medici di base, nelle farmacie ed in altri ambienti aperti allaccesso del pubblico (Cfr.Appendice Allegato n.2); e) monografia tascabile del bollettino Pronto sanità dedicata esclusivamente a questo screening; f) Bollettino Ufficiale dellOrdine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Trento. 4. Visite O.R.L. Sono previste visite ad accesso libero, ticket esenti e senza prenotazione, destinate al depistage della patologia neoplastica nei soggetti a rischio: si stima che in provincia di Trento i soggetti a rischio siano circa il 15% della popolazione maschile fra i 40 ed i 75 anni (84.000) e cioè 12.500. Una adesione prevista intorno al 60% significa leffettuazione di 7.000 visite/anno. Leffettuazione delle visite preventive: a) è garantita, per le USL C9 e C10, (territorio della Vallagarina e Alto Garda e Ledro) dalléquipe dellUnità operativa di O.R.L. dellospedale di Rovereto, nelle sedi e con i tempi di seguito descritti: 23 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 2 Sedi di visita itinerario Km tempo ore visita accesso C9 Riva del Garda Rovereto-Riva 17 30' 2 sett.le C9 Arco Riva-Arco 5 10' 2 C9 Bezzecca Rovereto-Bezzecca 32 60' 3 quin.le -- - 2 sett.le C10 Rovereto -- C10 Ala Rovereto-Ala 16 30' 1,5 C10 Folgaria Rovereto-Folgaria 20 40' 2 b) è garantita dalléquipe della Unità operativa di O.R.L. dellospedale S. Chiara di Trento per le tutte le altre U.S.L. della provincia come di seguito precisato: Sedi di visita itinerario Km C1 Cavalese C11 Vigo di Fassa Trento-Cavalese Cavalese-Vigo Vigo-Trento 57 26 83 110' 50' 160' C3 Borgo C4 Pergine C5 Trento Trento-Borgo Borgo-Pergine Pergine-Trento 34 22 12 60' 40' 20' C7 Malè C6 Cles C5 Mezzolombardo Trento-Malè Malè-Cles Cles-Mezzolombardo Mezzolombardo-Tn 58 15 23 20 110' 30' 40' 40' C8 Tione Trento-Tione 44 80' C2 Fiera di Primiero Trento-Fiera 102 24 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 tempo 200' ore visita accesso 2 2 sett.le 2 2 2 1,5 2 2 2 3-4 mensile CAPITOLO 2 Fig. 1. Sedi di visita 25 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 2 Le sedi di visita sono aggregate secondo un criterio di razionalizzazione dei percorsi e di economicità della giornata lavorativa dello specialista, conciliando tempi di viaggio e tempi di visita in sedi diverse. Quattro giornate lavorative sono destinate alleffettuazione delle visite preventive O.R.L. nelle sedi sopra elencate; una giornata lavorativa viene riservata allattività indotta dalle visite stesse e necessaria a conseguire diagnosi complete e precise (es: accertamenti bioptici). Nel corso di ogni visita viene compilata, per ciascun paziente, la apposita scheda di rilevazione dati (Cfr. Appendice Allegato n.1) che consente anche di ottenere lomogeneità delle modalità di rilevazione dei dati anagrafici e clinici necessaria a fini epidemiologici. I soggetti depistati, portatori di precancerosi o di tumore ORL, sono avviati alle cure ambulatoriali o in regime di ricovero presso le Unità operative di ORL dellospedale di Trento o dellospedale di Rovereto, a seconda delléquipe che ha effettuato la visita preventiva e quindi a seconda del territorio di competenza. I soggetti negativi sono invitati a ripresentarsi annualmente ad analoga visita preventiva. 5. Verifiche e indicatori di verifica Sono previste verifiche con cadenza semestrale sullandamento del programma di screening e sui risultati ottenuti. Tali verifiche sono effettuate da un apposito Gruppo di valutazione così composto: dott. Ivo Vidi dott. M. Achille Beltrame dott. Fabrizio Oleari dott. Giulio Panizza primario U.O. Otorinolaringoiatria ospedale S. Chiara di Trento primario U.O. Otorinolaringoiatria ospedale di Rovereto responsabile Servizio per lAssistenza sanitaria di base USL del Comprensorio Valle dellAdige funzionario dellAssessorato alla Sanità della Provincia Autonoma di Trento Una relazione dettagliata circa lattività svolta è trasmessa annualmente, a cura del Gruppo di valutazione, allAssessorato alla Sanità assieme ai dati raccolti, mediante la apposita scheda di rilevazione, registrati su supporto magnetico secondo le specifiche tecniche concordate. 26 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 2 Si distinguono: a) indicatori di verifica per la prevenzione secondaria: - numero di neoplasie diagnosticate con lo screening rispetto alle neoplasie diagnosticate nello stesso anno e negli anni precedenti con lattività specialistica tradizionale; - stadio di malattia delle neoplasie diagnosticate con lo screening, sia rispetto allo stadio di malattia delle neoplasie diagnosticate con lattività dellambulatorio divisionale, sia rispetto allattività degli anni precedenti; - numero di accessi come indice della sensibilizzazione della popolazione. b) indicatori per la valutazione costi/benefici: - vanno computati i costi organizzativi, il costo della diagnosi e della terapia delle patologie diagnosticate attraverso lo screening, il costo sostenuto per giungere ad una corretta diagnosi nei falsi negativi e nei falsi positivi, il costo delle ore/giornate di lavoro dedicate allesecuzione dello screening; - i benefici sono rappresentati dalla riduzione dei costi conseguente alla diagnosi precoce in termini di ricovero ospedaliero più breve e di impatto psicofisico meno devastante indotto da terapie meno complesse e meno mutilanti. c) indicatori di verifica della qualità: - riguardano le caratteristiche attese dei soggetti cui è stato rivolto linvito e quelle dei soggetti effettivamente visitati; - misurano la reale efficacia delle iniziative utilizzate per raggiungere i soggetti che si volevano contattare (a rischio). 6. Risorse necessarie per realizzare il progetto distinte secondo i vari momenti operativi previsti: a) Informazione dei medici di base: incontro preparatorio in tutte le U.S.L. della provincia: da realizzare nellambito del normale rapporto di lavoro (indennità chilometrica viaggio + ore lavorative). b) Selezione dei pazienti a rischio: non è prevista nessuna risorsa specifica. c) Campagna informativa: viene gestita direttamente dallAssessorato alla Sanità della Provincia; la spesa è fissata in lire 21.000.000. 27 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 2 Tab. 1. Effettuazione visite - èquipe ORL Ospedale S.Chiara di Trento Spesa in conto capitale Apparecchiatura sanitaria fibroscopio con sorgente luminosa + pinze bioptiche L. 15.000.000 Altra attrezzatura personal computer portatile + stampante L. 5.000.000 Totale L. 20.000.000 spesa corrente Personale Attività medico specialistica ORL: 33 ore settimanali spesa prevista in Lire 6.700.000 mensili Attività Infermieristica professionale: 28 ore settimanali spesa prevista in Lire 3.700.000 mensili Altro Trasferte spesa prevista in Lire 250.000 mensili Altre spese organizzative spesa prevista in Lire 80.000 mensili Totale spesa mensile 28 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 Prevista in lire 10.730.000 CAPITOLO 2 Tab. 2. Effettuazione visite - èquipe ORL Ospedale di Rovereto spesa in conto capitale Apparecchiatura sanitaria fibroscopio con sorgente luminosa + pinze bioptiche L. 15.000.000 Altra attrezzatura personal computer portatile + stampante L. 5.000.000 Totale L. 20.000.000 spesa corrente Personale Attività medico specialistica ORL: 33 ore settimanali spesa prevista in Lire 6.700.000 mensili Attività Infermieristica professionale: 28 ore settimanali spesa prevista in Lire 3.700.000 mensili Altro Trasferte spesa prevista in Lire 80.000 mensili Altre spese organizzative spesa prevista in Lire 80.000 mensili Totale spesa mensile Totale spesa corrente mensile prevista in Lire 10.560.000 prevista in Lire 21.290.000 Le Unità Sanitarie Locali del Comprensorio della Valle dellAdige (C5) e del Comprensorio della Vallagarina (C10) provvedono ad attivare le ore di assistenza medico specialistica ORL e di assistenza infermieristica professionale secondo le modalità che riterranno le più opportune e che risulteranno praticabili, anche attraverso eventuali assunzioni a termine. 29 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 2 Tab. 3. Riepilogo complessivo delle risorse stanziate Provincia Autonoma di Trento U.S.L. Valle dellAdige U.S.L. della Vallagarina Totale 30 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 spesa in conto capitale ------ spesa corrente 21.000.000 spesa in conto capitale 20.000.000 spesa corrente mensile 10.730.000 spesa in conto capitale 20.000.000 spesa corrente mensile 10.560.000 spesa in conto capitale 40.000.000 spesa corrente 21.000.000 spesa corrente mensile 21.290.000 CAPITOLO 2 Le prime verifiche e le difficoltà incontrate Come detto, il progetto prevede per lo screening una durata pluriennale articolata però in programmi annuali autonomi allo scopo di consentire da parte dellapposito Gruppo di valutazione - la verifica annuale dei risultati conseguiti e, quindi, la valutazione circa lopportunità di finanziare il programma annuale successivo continuando lattività. In data 19 luglio 1994 viene convocata la prima riunione del Gruppo di valutazione, al fine di controllare in corso danno landamento del programma di screening, nel rispetto delle linee organizzative previste dal progetto, e di trasmettere allAssessorato alla sanità la relazione prevista. In tale occasione il dott. Ivo Vidi, responsabile provinciale dello screening, presenta una dettagliata relazione sullattività prestata dalla propria équipe e, di seguito, il dott. M. Achille Beltrame presenta, a sua volta, la relazione sullandamento e sui risultati dello screening nellarea territoriale assegnata alla sua competenza (U.S.L dei Comprensori C9 e C10). Nel corso di una breve discussione tesa ad interpretare e chiarire alcuni aspetti descritti nelle relazioni presentate, viene sottolineata la necessità di distinguere, da un punto di vista metodologico, lefficacia dello screening in sè stesso dallefficacia del programma posto in essere per realizzarlo. Concentrata lattenzione sulle caratteristiche dellassetto organizzativo dello screening, il Gruppo di valutazione è concorde nel ritenere che nella specifica fattispecie di questo screening - basato sulla effettuazione di una visita clinica - la qualità della diagnosi e, quindi, la bontà del risultato del programma sono strettamente dipendenti dalla capacità professionale degli specialisti ORL che effettuano le visite. Per questo motivo, lassegnazione in via stabile allattività di screening del medesimo personale5 - pur prescindendo dalla assunzione a tempo indeterminato di personale medico in quanto non compatibile con la durata comunque temporanea, seppure pluriennale, dellattività di screening diventa condizione imprescindibile e, pertanto, viene segnalata come tale agli Amministratori straordinari6 di riferimento. In data 29 maggio 1995 viene convocata la seconda riunione del Gruppo di valutazione, al fine di fare il punto sullandamento del programma di screening e di continuare la verifica dellefficacia dellassetto organizzativo posto in essere. 31 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 2 In tale circostanza, il dott. Ivo Vidi presenta sinteticamente lattività di screening svolta dalla sua équipe, nel periodo gennaio 1994-maggio 1995, con riferimento ai comprensori C1, C2, C3, C4, C5, C6, C7, C8, C11. Di seguito il dott. M. Achille Beltrame presenta l attività e i risultati dello screening, con riferimento allarea territoriale assegnata alla sua competenza (comprensori C9 e C10). In fase di commento dei dati presentati vengono formulate le seguenti osservazioni: - il numero complessivo delle visite finora effettuate nellambito dello screening (1156 + 1052 = 2208) è decisamente inferiore agli obiettivi prefissati; essendo infatti la popolazione a rischio costituita da circa 12.500 individui e ipotizzando una adesione intorno al 60%, si riteneva di effettuare circa 7.000 visite allanno. Il numero di accessi si è invece attestato intorno al 25% (attendendosi circa 8.750 visite in 15 mesi effettivi di attività); - relativamente alle neoplasie diagnosticate e alla precocità delle diagnosi stesse, la situazione è, in sintesi, la seguente: Tab. 4. Trento Rovereto 1.156 1.052 15 (1,3%) 14 (1,3%) 8 7 8 6 Visite ambulatorio tradizionale (12.100) (*) (3.750) (*) Neoplasie individuate 68 (0,56%) 27 (0,72%) 38 30 11 16 Visite screening Neoplasie individuate Stadio Stadio T1 e T2 T3 e T4 T1 e T2 T3 e T4 (*) valore stimato. Fino al 1996 il sistema informativo dellattività specialistica ambulatoriale non distingue le prime visite dalle altre prestazioni. 32 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 2 - in relazione alle modalità di accesso alla visita dello screening, si rileva che il 60% dei soggetti si è sottoposto spontaneamente alla visita, mentre solo il 29% dei soggetti a rischio è stato inviato dai medici di base. In sintesi, da quanto sopra detto emerge che: 1. non è stato raggiunto lobiettivo del numero di visite preventivate (7.000/ anno); 2. le neoplasie disgnosticate con lattività dello screening sono in stadio precoce solo nel 50% dei casi; 3. la selezione e linvio a visita dei soggetti a rischio da parte dei medici di base sono stati decisamente al di sotto delle attese, soprattutto in considerazione del ruolo fondamentale che le modalità organizzative del progetto assegnavano ai medici stessi. Il Gruppo di valutazione ritiene che la situazione descritta nei precedenti punti sia espressione di una ancora troppo scarsa cultura della prevenzione in campo oncologico-otorinolaringoiatrico, sia da parte degli operatori sanitari (medici e non medici), sia nella popolazione. E evidente la necessità di fare interventi mirati di formazione sui medici di medicina generale, nonché di rafforzare la partecipazione dei Distretti che devono rendersi garanti dellefficienza del programma. Poiché i risultati raggiunti nellesperienza trentina sono comunque decisamente migliori di quelli di analoghe esperienze contemporaneamente in atto in diverse realtà dellItalia del nord (Varese, Milano, Bergamo), il Gruppo di valutazione ritiene che solo continuando con lattività dello screening sarà possibile sensibilizzare popolazione ed operatori alla cultura della prevenzione (come peraltro è avvenuto nel tempo per il pap-test e la mammografia) e raggiungere lobiettivo specifico della diagnosi precoce di questi tumori, assicurando un impatto estremamente positivo sulla qualità di vita residua dei soggetti colpiti. In linea con quanto stabilito, in data 15 dicembre 1993, 25 agosto 1994 e 30 maggio 1995, il Gruppo di valutazione ha trasmesso allAssessorato alla Sanità le previste relazioni di verifica e valutazione dello screening. Il competente Servizio dellAssessorato alla Sanità rileva - in ragione di quanto finora realizzato e delle considerazioni ed osservazioni formulate nel merito dal Gruppo di valutazione - lopportunità che liniziativa di prevenzione secondaria in essere sia ulteriormente sviluppata e, pertanto, 33 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 2 propone alla Giunta Provinciale di autorizzare il proseguimento, secondo le modalità organizzative descritte nella deliberazione n° 4000 del 29 marzo 1993, delle attività relative allo screening provinciale per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del distretto cervico-facciale. La Giunta provinciale delibera, con proprio provvedimento, la continuazione delle attività relative allo screening provinciale per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del distretto cervico-facciale, secondo le modalità organizzative previste e descritte nella deliberazione n° 4000/93, fino allentrata in vigore del Piano sanitario provinciale 1996 19987 e la messa a disposizione dellAzienda provinciale per i servizi sanitari8 dei fondi necessari a far fronte alle relative spese di parte corrente. In data 10 maggio 1996 viene convocata la terza riunione del Gruppo di valutazione, al fine di verificare nuovamente lefficacia dellassetto organizzativo e di valutare lattività svolta nel periodo giugno 1995-aprile 1996. A commento dei dati di attività e dei risultati presentati vengono formulate le seguenti osservazioni: - il numero complessivo delle visite finora effettuate nellambito dello screening (1.411 + 1.517 = 2.928) è decisamente inferiore agli obiettivi prefissati; essendo infatti la popolazione a rischio costituita da circa 12.500 individui e ipotizzando una adesione del 60%, si riteneva di poter effettuare 7.000 visite allanno; il numero di accessi si è invece attestato intorno al 20% (attendendosi circa 14.600 visite in 25 mesi effettivi di attività); - relativamente alle neoplasie diagnosticate ed alla precocità delle diagnosi stesse la situazione è, in sintesi, la seguente: Tab.5 Provincia 2.928 Visite screening neoplasie individuate Stadio T1 e T2 T3 e T4 Tx 34 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 40 (1,37%) 22 (55%) 15 (37,5%) 3 (7,5%) CAPITOLO 2 visite ambulatorio tradizionale (26.250) (*) neoplasie individuate 202 (0,76%) Stadio T1 e T2 T3 e T4 Tx 111 (55%) 83 (41%) 8 (4%) *) valore stimato. Fino al 1996 il sistema informativo dellattività specialistica ambulatoriale non distingue le prime visite dalle altre prestazioni - in relazione alle modalità di accesso alla visita dello screening si rileva che solo il 25% dei soggetti a rischio è stato inviato, alla visita, dai medici di base. Da quanto evidenziato discende la necessità di ribadire quanto segnalato nella relazione del 30 maggio 1995 ed, in particolare, che: 1. si resta decisamente lontani dallobiettivo del numero di visite preventivate (7.000/anno); 2. le neoplasie diagnosticate con lattività dello screening sono in stadio precoce solo nel 55% dei casi; 3. la selezione e linvio a visita dei soggetti a rischio da parte dei medici di base continua ad essere decisamente al di sotto delle attese; 4. la campagna di pubblicizzazione e sensibilizzazione della popolazione e del target dello screening ha, da tempo, esaurito i propri effetti; 5. la sensibilizzazione dei medici di medicina generale ad una maggiore collaborazione resta un problema aperto; 6. la costante disponibilità delle risorse umane appositamente dedicate allattività di screening non è stata adeguatamente garantita. Il Gruppo di valutazione segnala che la situazione descritta dimostra palesemente la necessità di modificare in maniera significativa lassetto organizzativo definito con la deliberazione n. 4000 dd 29 marzo 1993. In ragione dellesigenza manifestata, il Gruppo di valutazione si impegna a studiare e presentare entro il 30 luglio 1996 la proposta di modifica delle modalità operative di effettuazione dello screening per la diagnosi precoce dei tumori del distretto cervico-facciale. 35 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 2 Il Gruppo di valutazione si riunisce in data 17 giugno 1996 - ritenendo utile avvalersi in tale circostanza anche della collaborazione e della professionalità del dott. Silvano Piffer in qualità di Responsabile del Servizio Osservatorio epidemiologico dellAzienda provinciale per i servizi sanitari, allo scopo di studiare le modifiche dellassetto organizzativo e delle modalità operative del programma di screening e di introdurre le misure ritenute necessarie ad un recupero di efficienza e di efficacia. I diversi elementi critici che hanno caratterizzato, nel primo triennio di attività, il funzionamento del programma di screening provinciale per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del distretto cervico-facciale sono stati identificati nei seguenti: 1. grado di adesione decisamente basso e conseguente volume di attività altrettanto basso (circa 20% del preventivato); 2. precocità della diagnosi solo nel 55% dei cancri individuati; 3. scarsa efficienza delle modalità di selezione, reclutamento ed invio alla visita dei soggetti a rischio (medici di base - campagna di pubblicizzazione e sensibilizzazione della popolazione e del target); 4. problemi in ordine alla costante disponibilità delle risorse umane appositamente dedicate allattività di screening. Il Gruppo di valutazione dello screening ritiene opportuno apportare, in via immediata, le seguenti modifiche allassetto organizzativo previsto con la deliberazione della Giunta Provinciale n. 4000 di data 29/03/1993: - riduzione del numero delle sedi di visita - al fine di recuperare la necessaria produttività del tempo medico (ore specialista otorinolaringoiatra) messo a disposizione per le visite preventive; si ritiene di eliminare, in ragione dellesiguità del numero di visite per accesso finora effettuate presso le medesime, le sedi periferiche di Vigo di Fassa, Fiera di Primiero, Bezzecca e Folgaria; - riduzione del numero di accessi specialista orl per sede - al medesimo fine di evitare lo spreco di tempo medico potenzialmente dipendente dallaccesso dello specialista orl in assenza di persone a rischio da visitare. Si ritiene di prevedere laccesso settimanale dellotorino solamente a Trento ed a Rovereto, mentre presso le rimanenti sedi laccesso dello specialista sarà quindicinale; Il Gruppo di valutazione ritiene inoltre opportuno realizzare (con riferimento alla necessità di indagare la natura dei problemi evidenziati nei precedenti punti 1. e 3., e procedere ad una loro soluzione) le seguenti iniziative: 36 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 2 a) approntamento di una seconda campagna informativa attraverso la rielaborazione di un secondo opuscolo sul tema screening provinciale per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del distretto cervico facciale da inviare, attraverso la Sezione trentina della Lega italiana per la lotta contro i tumori, a tutti i capi famiglia della provincia di Trento; b) verifica, attraverso la elaborazione e somministrazione di un apposito questionario, delle ragioni che hanno determinato la bassa collaborazione dei medici di medicina generale nella fase di sensibilizzazione, reclutamento ed invio alla visita preventiva dei soggetti a rischio loro assistiti; c) divulgazione, a beneficio dei medici di base, delle risultanze dellattività di screening effettuata attraverso la trasmissione dei dati sintetici ottenuti dalla elaborazione dellarchivio dello screening. Il Gruppo di valutazione, sottolineando limpegno a modificare ulteriormente lassetto organizzativo del programma di screening qualora le risultanze delle iniziative sopra citate ne evidenziassero lutilità ed auspicando che lAzienda provinciale per i servizi sanitari si adoperi per garantire la costante disponibilità delle risorse umane appositamente dedicate allattività di screening, si riserva di esprimere un giudizio compiuto circa la validità di questa azione di prevenzione secondaria, anche alla luce delle ricadute operative delle modifiche organizzative introdotte. Le rettifiche introdotte In dipendenza delle analisi ed osservazioni formulate da parte del Gruppo di valutazione dello screening nelle relazioni di verifica e delle considerazioni del competente Servizio dellAssessorato alla Sanità, la Giunta provinciale - dopo aver disposto il rifinanziamento del programma per gli anni 1994 e 1995 e, con propria deliberazione n° 7296 del 23 giugno 1995, la continuazione delle attività relative allo screening fino allentrata in vigore del Piano sanitario provinciale 1996/1998 9 - dispone la prosecuzione delle attività relative allo screening provinciale per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del distretto cervico-facciale per un ulteriore biennio, e cioè fino al 31 maggio 1998, secondo le modalità organizzative descritte nella deliberazione n° 4000/93 alle quali vengono apportate le seguenti modifiche ed integrazioni: 1) viene ridotto il numero delle sedi di visita ed il numero di accessi dello specialista otorino per sede. Leffettuazione delle visite preventive destinate a soggetti asintomatici sarà garantita nelle sedi e con i tempi di seguito descritti: 37 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 2 Equipe ORL Rovereto Sedi di visita Riva del Garda Arco Rovereto Ala Itinerario Rovereto/Riva Riva/Arco --Rovereto/Ala Ore visita 30' 2 10' 2 -2 30' 1,5 Km Tempo 17 5 -16 Accesso quindicinale quindicinale settimanale quindicinale Equipe ORL Trento Sedi di visita C avalese Borgo Pergine Trento Malè C les Mezzolombardo Tione Itinerario Trento/C avalese Trento/Borgo Borgo/Pergine Pergine/Trento Trento/Malè Malè/C les C les/Mezzolomb. Mezzol./Trentoo Trento/Tione Ore visita 110' 2 60' 2 40' 2 20' 2 110' 1,5 30' 2 40' 2 40' 80' 2 Km Tempo 57 34 22 12 58 15 23 20 44 A ccesso quindicinale quindicinale quindicinale settimanale quindicinale quindicinale quindicinale quindicinale 2) viene integrata la composizione del Gruppo di valutazione, prevedendo linserimento di Diego Conforti del Servizio Programmazione e Ricerca sanitaria della Provincia autonoma di Trento. Le iniziative di rinforzo adottate 1) Al fine di verificare la possibilità di migliorare il livello di collaborazione da parte dei medici di medicina generale nelle fasi di sensibilizzazione del target e, in particolare, di reclutamento ed invio dei soggetti a rischio alla visita preventiva, il Gruppo di valutazione ha cercato di: a) aumentare il grado di conoscenza dei medesimi, in ordine alla attività di screening realizzata nel periodo 1993-1996 ed ai risultati raggiunti, inviando a ciascuno copia delle elaborazioni effettuate al fine di monitorare landamento del programma, accompagnata da una specifica e dettagliata nota informativa (Cfr. Appendice Allegato n.3). 38 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 2 b) indagare le ragioni della mancata o scarsa collaborazione da parte di questi operatori attraverso la somministrazione ai medesimi di un questionario (Cfr. Appendice Allegato n. 4) specificamente predisposto, allo scopo, su iniziativa del dott. Silvano Piffer10 ed in collaborazione con il Gruppo. Ciascun medico di medicina generale operante sul territorio della provincia di Trento è stato destinatario del questionario. Delle 360 copie di questionario spedite, soltanto 119 (33%) sono state restituite debitamente compilate nei termini e tempi richiesti. Rispetto a queste ultime si è proceduto ad analizzarne il contenuto informativo creando contestualmente un archivio per elaborarne i risultati. Il riscontro di questa iniziativa, documentato dettagliatamente in Appendice (Cfr. Allegato n.5), si può sintetizzare nelle seguenti valutazioni e considerazioni in merito allatteggiamento ed al ruolo dei medici di medicina generale operanti in provincia: - scarsa convinzione della validità dello screening; - scarsa conoscenza delliniziativa; - scarso interesse alliniziativa; - scarso impegno-collaborazione; - scarsa capacità di proposta. 2) Per migliorare il livello quanti-qualitativo delle informazioni raccolte in sede di visita di screening, il Gruppo di valutazione ha incontrato i medici specialisti orl al fine di chiarire diversi aspetti organizzativi dello screening, legati, in particolare, alle modalità di compilazione delle schede di rilevazione dati anagrafici e clinici. Quanto verificato in ordine alle modalità di compilazione delle schede di rilevazione dati ha imposto un significativo sforzo per migliorare il contenuto informativo delle schede medesime. Per recuperare efficacia ed efficienza al programma, si è ritenuto assolutamente necessario garantire un livello qualitativo delle informazioni coerente con il tipo e le finalità dellattività di prevenzione secondaria in regime di screening. 3) Allo scopo di aumentare il livello di conoscenza e sensibilizzazione della popolazione target e generale, il Gruppo di valutazione ha realizzato una seconda campagna informativa provvedendo a realizzare e divulgare un nuovo opuscolo (Cfr. Appendice Allegato n.6). 39 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 2 Note: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Primario responsabile Unità operativa di otorinolaringoiatria dellOspedale di Trento Primario responsabile Unità operativa di otorinolaringoiatria dellOspedale di Rovereto Funzionario del Servizio programmazione e ricerca sanitaria della Provincia Autonoma di Trento. Assessore alla sanità nella decima legislatura. Rispetto a tale modalità di assegnazione di personale al progetto si erano manifestate difficoltà dipendenti dalla rigidità delle norme contrattuali inerenti lassunzione ed il trattenimento in servizio (oltre un certo numero di mesi) del personale medico non di ruolo. Il decreto legge 6 febbraio 1991, n. 35 convertito con modificazioni nella legge 4 aprile 1991, n. 111, in attesa di riformare il sistema, pone queste figure al vertice delle singole Unità sanitarie locali. Lapprovazione, da parte del Consiglio provinciale, del relativo disegno di legge presentato allassessore alla sanità, Pino Morandini, era prevista per la fine dellanno 1996. In forza di quanto disposto dalla legge provinciale 1 aprile 1993, n. 10, concernente Nuova disciplina del servizio sanitario provinciale, a far data dal 1 aprile 1995 la Provincia autonoma di Trento provvede allesercizio delle funzioni amministrative inerenti al servizio sanitario provinciale avvalendosi, quale ente strumentale, dellAzienda provinciale per i servizi sanitari. Il citato disegno di legge è stato ritirato dal nuovo Assessore alla sanità Paola Conci Vicini. Responsabile del Servizio osservatorio epidemiologico dellAzienda provinciale per i servizi sanitari di Trento. 40 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 3 I dati di attività DIEGO CONFORTI , MARCO MANTOVANO In questo capitolo viene presentata, con levidenza delle visite effettuate e dei carcinomi individuati, lattività ambulatoriale tradizionale svolta nel periodo 1991 - 1998 dallUnità operativa di otorinolaringoiatria dellOspedale S. Chiara di Trento - diretta dal dottor Ivo Vidi - e lattività realizzata in regime di screening nel periodo 1994 - 1998 dallUnità operativa di otorinolaringoiatria dellOspedale S. Chiara di Trento e dallUnità operativa di otorinolaringoiatria dellOspedale di Rovereto, diretta dal dottor M. Achille Beltrame. 41 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 3 Fig. 1. Attività ambulatoriale tradizionale, 1991-98. Unità operative ORL del Trentino Un ità o p e ra tiva O RL Tre n to Valle d i F assa Valle d i S o le Valle d i N on Valle d i F iem m e P rim iero Ro talian a P ag an ella Valle d i C em b ra Ba ssa Valsu g ana e Tesin o Valli G iu dic arie Tren to e Valle d ei L agh i Alta Valsug an a Alto G arda e L edro Vallag arin a Un ità o p e ra tiva O RL Ro ve re to L'assistenza sanitaria otorinolaringoiatrica in provincia di Trento è erogata da due unità operative che sono responsabili di ambiti territoriali distinti: l’unità operativa ORL di Trento e l’unità operativa ORL di Rovereto residenti nel distretto di Primiero gravitano sull’ospedale di Feltre. I residenti nei distretti di Fiemme e Fassa gravitano anche sull’ospedale di Bolzano. 42 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 3 Fig. 2. Attività ambulatoriale tradizionale, 1991-98. Unità operativa ORL di Trento. Carcinomi diagnosticati per distretto di residenza dei pazienti. Ladino di Fassa 8 Valle di N on Valle di Sole 42 26 Valle di Fiemme 19 Rotaliana Paganella 30 Valli Giudicarie 58 Primiero 25 Trento e Valle dei Laghi 187 1 Valle di C embra Bassa Valsugana e Tesino Alta Valsugana 41 67 Alto G arda e Ledro Vallagarina Carcinomi diagnosticati: 561 di cui riferentesi a pazienti provenienti da: Distretto Alto Garda e Ledro - carcinomi: 17 Distretto Vallagarina - carcinomi: 17 Distretto non comunicato - carcinomi: 23 Non sono pervenuti i dati dell’attività ambulatoriale tradizione svolta dall’unità operativa ORL di Rovereto Incidenza per 1.000 abitanti 1,5 Totale 0,9 Ladino di Fassa 1,7 Giudicarie 1,8 Valle di Sole Valle di Non 1,2 2,4 Valle di Cembra Non sono considerati i pazienti con: Linfomi, tumori delle salivari, tumori tiroidei, tumori della rocca petrosa, tumori delle fosse nasali e del massiccio facciale, neurinomi del nervo acustico, chemodectomi, neuroblastomi della laringe, metastasi da ca tiroidei, metastasi da melanomi, metastasi da ca polmonari e renali, metastasi cervicali a distanza dopo chirurgia su T, recidiva dopo chirurgia o radioterapia. Rotaliana-Paganella 1,5 Trento e Valle dei Laghi 1,5 1,6 Alta Valsugana 1,6 Bassa Valsugana Primiero Valle di Fiemme 0,1 1,1 Distretto del Primiero: gravita su Feltre Distretti Fiemme e Fassa: gravitano anche su Bolzano 43 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 3 Tab. 1. Attività ambulatoriale tradizionale, 1991-98. Unità operativa ORL di Trento. Carcinomi diagnosticati per anno e sesso Anno Uomini Donne Totale 1991 78 71 1992 77 1993 1991 72 6 78 1994 86 65 1995 70 1996 1992 65 6 71 1997 60 1998 54 0 1993 72 5 77 9 86 1992 1993 59 6 65 1995 1996 1996 1997 67 56 3 4 60 80 6 100 70 1997 1998 47 7 54 Totale 515 46 561 44 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 Uomini 65 5 72 9 77 6 59 3 67 4 56 7 47 60 1998 Donne 72 6 1994 1995 40 77 1991 1994 20 Donne 8% Uom ini 92% CAPITOLO 3 Tab. 2. Attività ambulatoriale tradizionale, 1991-98. Unità operativa ORL di Trento. Carcinomi diagnosticati per anno e classe di età Classi d'età Anno fino a 39 40-49 50-59 60-69 70-79 80 e oltre Totale 1991 0 6 20 33 13 6 78 1992 2 6 14 35 13 1 71 1993 2 5 28 30 9 3 77 1994 0 12 23 30 17 4 86 1995 2 4 17 21 21 0 65 1996 1 5 17 25 18 4 70 1997 0 4 18 27 10 1 60 1998 0 2 11 22 17 2 54 Totale 7 44 148 223 118 21 561 da 7 0 a 7 9 a nni da 6 0 a 6 9 a nni 21% 40% 8 0 a nni e o lt re f ino a 3 9 a nni 26% da 4 0 a 4 9 a nni da 5 0 a 5 9 a nni 45 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 3 Tab. 3. Attività ambulatoriale tradizionale, 1991-98. Unità operativa ORL di Trento. Stadio dei 561 carcinomi diagnosticati Stadio Anno Totale precoce avanzato 1991 32 46 78 1992 24 47 71 1993 33 44 77 1994 38 48 86 Stadio precoce: 222 1995 22 43 65 Stadio avanzato: 339 1996 27 43 70 1997 25 35 60 1998 21 33 54 Totale 222 339 561 40% 60% Stadio per anno 46 32 1992 47 24 44 33 1994 48 38 43 22 1996 43 27 35 25 1998 33 21 0 20 40 46 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 60 80 100 CAPITOLO 3 Tab. 4. Attività ambulatoriale tradizionale, 1991-98. Unità operativa ORL di Trento. Carcinomi diagnosticati per sede e stadio sede laringe stadio precoce avanzato totale 130 112 242 orofaringe 34 79 113 ipofaringe 18 66 84 cavo orale 36 48 84 multipla 3 17 20 ignota 1 17 18 totale 222 339 561 la ringe 130 orofa ringe 34 c a vo ora le 36 ipofa ringe 112 79 48 18 66 multipla 3 1 7 17 ignota 0 40 80 120 160 200 240 47 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 3 Tab. 5. Screening provinciale ORL, 1994-98. Visite preventive e carcinomi individuati per Unità operativa e anno anno équipe di Trento carcinomi visite N % équipe di Rovereto carcinomi visite N % totale provinciale carcinomi visite N % 1994 935 11 1,2 752 8 1,1 1.687 19 1,1 1995 499 8 1,6 648 11 1,7 1.147 19 1,7 1996 131 3 2,3 319 3 0,9 450 6 1,3 1997 615 10 1,6 462 2 0,4 1.077 12 1,1 1998 252 8 3,2 201 1 0,5 453 9 2,0 totale 2.432 40 1,6 2.382 25 1,0 4.814 65 1,4 48 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 3 Tab. 6. Screening provinciale ORL, 1994-98. Visite preventive e carcinomi individuati per Unità operativa e classe di età classe di età fino a 39 anni équipe di Trento carcinomi visite N % équipe di Rovereto carcinomi visite N % totale provinciale carcinomi visite N % 41 1 2,4 10 0 0,0 51 1 2,0 da 40 a 49 anni 750 5 0,7 558 1 0,2 1.308 6 0,5 da 50 a 59 anni 819 14 1,7 718 7 1,0 1.537 21 1,4 da 60 a 69 anni 558 11 2,0 676 9 1,3 1.234 20 1,6 da 70 a 79 anni 238 9 3,8 376 6 1,6 614 15 2,4 80 anni e oltre 26 0 0,0 44 2 4,5 70 2 2,9 2.432 40 1,6 2.382 25 1,0 4.814 65 1,4 totale 49 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 3 Tab. 7. Screening provinciale ORL, 1994-98. Visite preventive e carcinomi individuati per distretto di residenza distretto di residenza valle di Fiemme équipe di Trento carcinomi visite N % équipe di Rovereto carcinomi visite N % totale provinciale carcinomi visite N % 115 0 0,0 0 0 0,0 115 0 0,0 Primiero 47 0 0,0 0 0 0,0 47 0 0,0 Bassa Valsugana 98 0 0,0 3 0 0,0 101 0 0,0 Alta Valsugana 541 10 1,8 2 0 0,0 543 10 1,8 Trento e Valle dei Laghi 812 10 1,2 17 1 5,9 829 11 1,3 Rotaliana-Paganella 98 1 1,0 0 0 0,0 98 1 1,0 valle di Cembra 70 4 5,7 0 0 0,0 70 4 5,7 valle di Non 181 5 2,8 1 0 0,0 182 5 2,7 valle di Sole 144 2 1,4 1 0 0,0 145 2 1,4 Giudicarie 173 5 2,9 7 0 0,0 180 5 2,8 6 0 0,0 880 8 0,9 886 8 0,9 Vallagarina 17 0 0,0 1.462 15 1,0 1.479 15 1,0 Ladino di Fassa 84 2 2,4 0 0 0,0 84 2 2,4 non comunicato 46 1 2,2 9 1 11,1 55 2 3,6 2.432 40 1,6 2.382 25 1,0 4.814 65 1,4 Alto Garda e Ledro totale 50 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 3 Fig. 3. Screening provinciale ORL, 1994-98. Incidenza carcinomi individuati nelle visite preventive per distretto di residenza Ladino di Fassa 2,4 Valle di N on Valle di So le 2,7 1,4 Valle di Fiemm e 0 R otaliana P aganella 1,0 5,7 Trento e Valle dei Lag hi Valli G iudicarie 2,8 P rim iero 1,3 0 Valle di C emb ra B assa Valsugan a e Tesin o A lta Valsugana 0 1,8 A lto G arda e Led ro 0,9 Vallagarina 1,0 Visite preventive: 4.814 Carcinomi diagnosticati: 65 incidenza: 1,4 51 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 3 Tab. 8. Screening provinciale ORL, 1994-98. Équipe di Trento: carcinomi individuati per stadio e sede stadio TIS N0 M0 T1 N0 M0 T2 N0 M0 precoce T2 N1 M0 T3 N0 M0 T3 N1 M0 T3 N2B M0 T3 N2C M0 T3 NX M0 T4 N0 M0 T4 N2 M0 T4 N2C M0 T4 N3 M0 TX N2A M0 avanzato totale cavo orale orofaringe ipofaringe 0 0 0 2 2 2 1 0 0 3 2 2 0 3 0 0 2 1 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 1 0 0 1 0 0 0 3 6 3 6 8 5 laringe ignota 1 5 8 14 0 2 2 0 1 0 1 0 0 0 0 6 20 totale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 1 11 9 21 3 5 3 1 1 1 1 1 1 1 1 19 40 Tab. 9. Screening provinciale ORL, 1994-98. Équipe di Rovereto: carcinomi individuati per stadio e sede stadio T1 N0 M0 T1A N0 M0 T2 N0 M0 precoce T1 N0 M1 T2 N1 MO T2 N2 M0 T2 N2B M0 T3 N0 M0 T3 N1 M0 T3 N2B M0 T3 N4 M1 T4 N3 M1 TX N2C M0 avanzato non comunicato totale cavo orale orofaringe 1 0 0 0 0 1 1 1 0 0 0 1 0 0 1 0 0 0 0 0 0 2 0 1 0 1 0 0 1 5 1 3 6 52 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 laringe 5 1 1 7 1 0 1 1 1 1 0 0 0 0 5 3 15 ignota totale 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 1 1 6 1 2 9 1 1 1 2 1 1 2 1 1 1 12 4 25 CAPITOLO 3 Tab. 10. Screening provinciale ORL, 1994-98. Totale provincia: carcinomi individuati per sede e stadio stadio sede prec oc e avanzato non c omunic ato To ta le totale c avo orale 4 4 1 9 or ofaringe 3 11 0 14 ipofar inge 2 3 0 5 laringe 21 11 3 35 ignota 0 2 0 2 totale 30 31 4 65 6% La ring e 60% 31% 48% 46% Ip o fa ring e 40% 60% 9% C a vo o ra le 45% 44% O ro fa ring e 21% 79% 11% 53 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 54 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 4 Gli aspetti economici GIULIO PANIZZA Elementi di valutazione Nel tentativo di esplorare e definire i profili economici delle attività sanitarie, sono state sviluppate diverse tecniche di valutazione, anche mutuando princìpi e strumenti di analisi da altri ambiti disciplinari e settori di indagine. Lapproccio costi-benefici rappresenta una logica, che riguarda tutti i procedimenti di stima, in base alla quale ogni giudizio di valore viene esplicitato. Lanalisi costi-benefici è una tecnica che, esprimendo tutti i costi e tutti i benefici in termini monetari, permette di confrontare tra loro più soluzioni relative alluso di risorse limitate suscettibili di impieghi alternativi. Lapproccio costi-benefici, soprattutto se applicato al settore della salute, è una disciplina che necessita di notevole esperienza e professionalità specifica (medica, statistica ed economica), in quanto utilizza metodi e misure che nascondono diverse insidie. Problemi particolari riguardano sia la metodologia da seguire che le modalità di misurazione dei costi e dei benefici: - tutti i costi dovrebbero riflettere il costo-opportunità, ossia il valore della migliore utilizzazione alternativa cui si rinuncia per intraprende re lattività; - la pratica di avvalersi dei prezzi-ombra per considerare il costo oppor tunità nel settore sanitario non è per nulla diffusa; - in campo sanitario non sempre è possibile quantificare in termini monetari tutti i costi ed i benefici di un progetto; - spesso i dati sono raccolti retrospettivamente e da fonti eterogenee con un conseguente alone di incertezza che conferisce loro un valore vicino a quello di una stima soggettiva; 55 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 4 - secondo alcuni studiosi, lanalisi che non includa i costi indiretti, i benefici indiretti ed i dati di lungo periodo è imcompleta e di scarso valore cognitivo; per altri analisti, costi e benefici indiretti non contribuiscono alla valutazione economica di un programma sanitario; - un ruolo importante deve anche essere attribuito, in queste analisi, alla variabile tempo (costo e beneficio immediato o futuro, preferenza temporale individuale e sociale, tasso di sconto); - sia che si tratti di analisi costo-efficacia o costo-beneficio o costo-utilità, ciò che maggiormente interessa non è tanto il costo medio per unità di successo, ma quanto costa una unità di efficacia in più se si adotta il trattamento più efficace; questo risultato si ottiene attraverso lanalisi incrementale e cioè costruendo il rapporto (detto costo incrementale) che vede al numeratore la differenza tra i costi dei due trattamenti e a denominatore la corrispondente differenza tra le misure di efficacia (utilità o beneficio). La Cba (cost-benefit analysis) è raramente applicata (diventando più agevole e conveniente affidarsi ad altre tecniche di valutazione) perché la traduzione del prolungamento della sopravvivenza in un valore puramente monetario pone in evidenza: - il problema etico del come e del quanto valore monetario attribuire ad una vita salvata; - il problema del prendere decisioni di politica sanitaria sulla base di considerazioni puramente economiche; - il fatto che gli algoritmi quantitativi, costruiti per facilitare le decisioni, oscurano, ma non evitano, larbitrarietà insita nellattribuzione di un valore economico alla vita di una persona, perché non tengono conto della singolarità di ciascun soggetto coinvolto; - il fatto che lallocazione delle risorse, dati i vincoli di bilancio, è e resta una responsabilità politica e che presentare una scelta politica come una necessità tecnica costituisce un indesiderabile risultato della ricerca di automatismi nel processo decisionale; - il fatto che prevalgono idee di giustizia più propense verso politiche allocative a favore di quanti si trovano in stato di maggiore bisogno, proprio per ridurre le variazioni di salute tra i membri di una collettività; infatti, poiché la società non può soddisfare linteresse di tutti i membri, è probabilmente giusto che nella distribuzione di alcune risorse linteresse pubblico (a spendere meno per curare questi pazienti) prevalga sulle aspirazioni individuali. Indipendentemente dalle tante difficoltà segnalate, è peraltro certo che una più aperta mentalità orientata a sviluppare questo tipo di analisi, tese 56 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 4 a migliorare lallocazione delle risorse collettive, è utile a pazienti, medici e politici. In questa direzione va il tentativo di valutazione economica dello screening provinciale orl. La prospettiva che assumiamo nella valutazione economica dello Screening provinciale per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del distretto cervico-facciale è quella della società nel suo complesso. In tale prospettiva di società bisogna sforzarsi di rilevare tutti i costi da chiunque sopportati e tutti i benefici a chiunque afferenti, considerando che la distribuzione dei costi e dei benefici è comunque irrilevante. Va comunque considerato che spesso gli interventi sanitari determinano una redistribuzione di ricchezza e questa può incidere sulla proponibilità politica dellintervento specifico. Pertanto, attraverso la valutazione economica, si dovrebbe tendere allefficienza sociale e ad ottenere un miglioramento paretiano potenziale (avvantaggiare qualcuno senza penalizzare alcuno). 57 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 4 Tab. 1. Costi e benefici dello screening orl Tangibili Costi Fase preparatoria costo dellattività di progettazione e di approntamento del modello organizzativo Diretti Fase operativa costo di attrezzature ed apparecchiature Intangibili Disagi Personali Tangibili Benefici Intangibili Costi risparmiati attraverso la effettuazione di diagnosi precoci: Tempo libero sacrificato - minori costi sanitari (meno terapie e meno giorni di ricovero) costo del personale medico e infermieristico dedicato e Disagi sofferenze evitate a coloro che avrebbero dovuto sottoporsi ad interventi demolitivi per il trattamento di carcinomi in stadi Diretti avanzati - minori sociali costi - minori umani costi Qualità di vita garantita Fase valutativa Costo dellattività di registrazione, elaborazione e valutazione critica dei dati e risultati Indiretti Costo del lavoro perso dai soggetti che Costo del lavoro risparmiato grazie Indiretti si presentano alle visite preventive 58 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 alle diagnosi precoci CAPITOLO 4 Tab. 2. I costi - Identificazione e monetizzazione Il flusso dei costi riflette le risorse impiegate e segue il flusso delle azioni richieste dallintervento proposto. Flusso azioni elementari Flusso costi diretti tangibili Fase preparatoria Riunioni preparatorie tecniche ed elaborazione progetto Costo del tempo-lavoro dedicato dagli organizzatori del programma di screening Confronti istituzionali Costo del tempo-lavoro dedicato dai rappresentanti istituzionali per partecipare ad appositi incontri Attività amministrativa Costo del tempo-lavoro dedicato dal personale tecnico ed amministrativo Sensibilizzazione medici di base Costo del tempo-lavoro speso in appositi incontri informativi e formativi Sensibilizzazione popolazione Costo della progettazione e della realizzazione delle campagne pubblicitarie Fase operativa Attività dei medici di base Effettuazione preventive visite Costo del tempo-lavoro speso in attività di informazione, reclutamento ed invio dei soggetti target alle visite specialistiche preventive specialistiche Costo attrezzature Costo del tempo-lavoro dedicato dal personale sanitario (medici, infermieri e tecnici) ed amministrativo Costo del tempo-lavoro o del tempo-libero perso dai soggetti visitati e da eventuali accompagnatori Fase valutativa Registrazione e elaborazione dati Costo del tempo-lavoro medico, amministrativo tecnico dedicato e Valutazione dellandamento del Costo tempo-lavoro speso dagli organizzatori del programma, rilevamento criticità e programma, da medici e da altri operatori ricerca soluzioni, impostazione interventi correttivi e monitoraggio degli effetti. 59 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 4 Costi diretti tangibili - Fase preparatoria e fase valutativa Costi organizzativi - riunioni preparatorie di carattere tecnico, attività di confronto istituzionale e di informazione = 65-70 ore - elaborazione del progetto iniziale = 35-40 ore - presentazione del progetto ai medici di medicina generale = 40 ore - contatti per predisposizione conferenza stampa e campagne informative, elaborazione relativi atti tecnico- amministrativi e distribuzione materiale prodotto = 170-180 ore - riunioni Gruppo di valutazione = 60-65 ore - attività di gestione database, elaborazione dati, predisposizione report ed altre attività di carattere tecnico amministrativo = 340-360 ore. Tutta lattività appena elencata - che ha richiesto un impegno quantificabile in circa 750-800 ore ed il cui costo-valore può stimarsi (adottando un costo medio orario per le diverse categorie di personale pari a lire 50.000) in 37 40 milioni di lire - è stata realizzata da personale in ruolo di diversi profili professionali (per lo più amministrativo) allinterno del debito orario di servizio e, pertanto, non ha comportato spese aggiuntive per lAmministrazione provinciale. Tab. 3. Campagna informativa Fondi aggiuntivi stanziati Spesa aggiuntiva effettivamente sostenuta I° campagna 21.000.000 15.750.000 II° campagna 20.000.000 12.550.000 Totale 41.000.000 28.300.000 60 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 4 Tab. 4. Costi diretti tangibili - Fase operativa Effettuazione visite Fondi aggiuntivi stanziati Spesa aggiuntiva effettivamente sostenuta in conto capitale Apparecchiatura sanitaria Altra attrezzatura 40.000.000 in conto capitale Apparecchiatura sanitaria Altra attrezzatura 43.300.000 di parte corrente Trento Personale medico (33 ore settimanali per 60 mesi = Lire 402.000.000) personale infermieristico (28 ore setimanali per 60 mesi = Lire 222.000.000) Trasferte (60 mesi x 250.000 = Lire 15.000.000) altre spese organizzative (60mesi x80.000= Lire 4.800.000) 1.277.400.000 di parte corrente Trento Personale medico (33 ore settimanali per 45 mesi = Lire 301.500.000) personale infermieristico (28 ore setimanali per 35 mesi = Lire 129.500.000) 643.800.000 Trasferte (60 mesi x 250.000 = Lire 15.000.000) altre spese organizzative (60mesi x80.000= Lire 4.800.000) 952.900.000 Rovereto personale medico (33 ore settimanali per 60 mesi = Lire 402.000.000) personale infermieristico (28 ore setimanali per 60 mesi =Lire 222.000.000) Trasferte (60 mesi x 80.000 = Lire 4.800.000) altre spese organizzative (60mesi x 80.000= Lire 4.800.000) Totale Rovereto personale medico (33 ore settimanali per 47 mesi = Lire 314.900.000) personale infermieristico (28 ore setimanali per 48 mesi = Lire 177.600.000) 633.600.000 Trasferte ( 60 mesi x 80.000 = Lire 4.800.000) altre spese organizzative (60mesi x 80.000= Lire 4.800.000) 1.317.400.000 Totale Totale fondi aggiuntivi stanziati per le visite di screening Spesa aggiuntiva effettivamente sostenuta per le visite di screening 450.800.000 502.100.000 996.200.000 L. 1.317.400.000 L. 996.200.000 61 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 4 Attività di reclutamento ed invio dei soggetti target alla visita specialistica I medici di medicina generale hanno realizzato tale attività di informazione e stimolo nellambito del normale orario di lavoro e pertanto senza oneri aggiuntivi. Costi diretti tangibili - fase preparatoria e valutativa Lire 28.300.000 - fase operativa Lire 996.200.000 Costi diretti tangibili Totali dello screening provinciale ORL Lire 1.024.500.000 I Benefici - Identificazione e monetizzazione La dimostrazione dei benefici derivanti da interventi di prevenzione è tuttaltro che agevole in dipendenza di numerose cause, tra le quali, in particolare: - il fatto che ci si basa su studi osservazionali che solitamente non sono così convincenti come quelli sperimentali; - la circostanza che nella nostra vita sono compresenti diversi fattori di rischio per diverse malattie e che spesso molti di questi concorrono a determinare lo stato di salute della popolazione rendendo pressoché impossibile attribuire, in termini quantitativi, i benefici osservati alle diverse iniziative intraprese per modificare i livelli di rischio di malattia; - il difetto di percezione (ritardo) degli effetti del rischio e dei benefici; spesso i rischi collegati a determinati comportamenti sono visibili solo dopo molto tempo ed i benefici si possono apprezzare e dimostrare solo dopo diversi anni dallattuazione del programma preventivo. 62 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 4 Fig. 1. modifica la storia naturale della malattia? allunga la vita? in che misura migliora la qualità della vita residua? La dimostrazione del beneficio è possibile solo a lungo termine Benefici diretti tangibili Consistono nei costi risparmiati in dipendenza della capacità-possibilità di effettuare diagnosi precoci: - riduzione di costi sanitari: in termini di risparmio di terapie e/o di ricovero ospedaliero più breve indotto da terapie meno complesse e meno mutilanti (terapia conservativa radiante o chirurgica) - riduzione di costi s ociali: in termini di risparmio di ore lavoro o di tempo libero - riduzione di costi psicologici ed umani: in termini di impatto psicofisico meno devastante e di salvaguardia di una certa qualità di vita residua. Per procedere alla monetizzazione dei benefici occorre tentare una determinazione del costo della diagnosi (percorso diagnostico) e del costo del trattamento (iter terapeutico alternativo) del carcinoma cervico-facciale in stadio precoce o avanzato. 63 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 4 Fig. 2. COSTO STIMATO DIAGNOSI CARCINOMA CERVICO-FACCIALE (VADS) Screening Accesso libero senza prenotazione Ticket esente Ambulatorio tradizionale Accesso tramite prenotazione presso il CUP provinciale e pagamento ticket Visita specialistica otorinolaringoiatrica durata media = minuti 15 costo medio = lire 200.000 Esito visita = sospetto diagnostico carcinoma Esami di laboratorio preoperatori = lire 73.000 ECG = lire 25.000 Rx Torace = lire 50.000 Spirometria = lire 100.000 TAC Vads = lire 250.000 TAC stadiazione (per sedi particolari e/o stadi avanzati) = lire 300.000 Ecografia collo = lire 160.000 Ricovero di 1 giorno = lire 400.000 per Panendoscopia e Biopsia = lire 2.000.000 Esito approfondimenti diagnostici Visita interdisciplinare per stadiazione carcinoma e definizione programma terapeutico: otorino e radioterapista (con eventuale intervento di oncologo, chirurgo maxillo-facciale, anatomopatologo e radiologo) durata media = minuti 30 costo medio = lire 400.000 64 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 Costo stimato = lire 3.958.000 CAPITOLO 4 Fig. 3. COSTO STIMATO TRATTAMENTO CARCINOMA CERVICO-FACCIALE (VADS) Alternative terapeutiche Stadio precoce T1 / T2 - N0 A. Ciclo radioterapia = lire 3.500.000 Stadio avanzato T3 - T4 A. 33-35 sedute (5 giorni. settimana per 7 settimane) in regime ambulatoriale B. B. C. C. La serchirurgia Laserc hirurgia = lire 3.250.000 1 ora sala operatoria = lire 450.000 450.000 cos to équipe = lire 950.000 costo 950.000 (3 med, med, 3 inf, inf, 1 aus.) aus.) cos to utilizzo laser costo laser (per paziente) = lire 650.000 650.000 ricovero osped. o osped. M Meedi dio di 3 gg. 000 gg. = lire 1.200..0 00 Curi eterapia Curieterap ia = lire 4.000.000 1 ora sala operatoria = lire 450.000 450.000 cos to équipe = lire 750.000 costo 750.000 (2 med, med, 3 inf, inf, 1 aus.) aus.) ricovero osped. o osped. M Meedi dio di 7 gg. 000 gg. = lire 2.800..0 00 rurgia tradizionale D. D. Chi Chirurgia tradizionale = lire 4.900.000 11,5 ,5 ore sala operatoria = lire 675.000 675.000 ccosto osto équipe = 1.425.000 1.425.000 (3 med, med, 3 inf, inf, 1 aus.) aus.) ricovero osped. o osped. M Meedi dio di 7 gg. 000 gg. = lire 2.800..0 00 B. Ciclo ra diochemiiote oterrapia apia radiochem = lire 14.942.000 35 sedute di radioterapia + 3 cicli di chemioterapia chemioterapia (per una durata complessiva complessiva di 7-8 settimane) settimane) in regime di ricovero Valore DRG DRG (5.510.000+524.000*gde (5.510.000+524.000*gdeg>24) g>24) Chi rurgia tradizionale Chirurgia tradizionale = lire 13.476.000 su T ed eventuale su N (svuotamento) uni o bila terale bilatera le ed eventuale ricostruzione 2 - 6 ore sala operatoria operatoria = lire (900.000 - 2.700.000) 2.700.000) costo orario équipe (4 med, med, 3 inf, inf, 1 aus.) aus.) = lire 1.150.000 (2.300.000-6.900.000) (2.300.000-6.900.000) ricovero osped. edio di 16 gg. osped. M Medi gg. = lire 6.400.000 6.400.000 Valore DRG (13.476.000) (13.476.000) 65 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 4 Fig. 4. DIAGNOSI E TRATTAMENTO CARCINOMA CERVICO-FACCIALE (VADS) Costo medio della diagnosi = lire 3.958.000 Costi sanitari in termini di terapie e giorni di ricovero ospedaliero Costi sociali in termini di spese dirette sostenute dai pazienti e familiari, di mancati guadagni personali e collettivi conseguenti allassenza dal lavoro per malattia Costi umani in termini di sofferenze, disagi e perdita di qualità di vita personale, familiare e di comunità Stadio precoce T1 / T2 - N0 Minori costi sanitari il trattamento di uno stadio precoce assorbe 1/3 delle risorse (in media lire 3.900.000) Minori costi umani e sociali minori sofferenze fisiche mantenimento integrità e ruolo sociale Stadio avanzato T3 - T4 Maggiori costi sanitari il trattamento di uno stadio avanzato assorbe il triplo delle risorse (in media lire 14.200.000) Maggiori costi umani e sociali effetti invalidanti, perdita di autonomia e qualità di vita Verifica esiti a medio-lungo termine - follow up 66 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 4 Il vantaggio economico legato alla possibilità di ottenere benefici risparmiare costi sanitari, trattando i carcinomi del distretto cervico-facciale in stadio precoce è, in prima approssimazione, del tutto evidente . Peraltro, lesiguità del numero di visite specialistiche preventive effettuate in regime di screening nel periodo 1994/1998 (4.814 - 17% del monte previsto nel quinquennio) - pur conseguendo, in termini di incidenza e di rapporto stadio precoce/stadio avanzato, risultati migliori rispetto a quelli ottenuti in regime ambulatoriale tradizionale nello stesso periodo - non consente di valutare positivamente il programma sotto il profilo strettamente economico. Resta inoltre sempre aperto il problema della verifica degli esiti sanitari, sociali e umani nel medio-lungo periodo (studio di follow up). BIBLIOGRAFIA 1. W ENDER RC, Cancer screening and prevention in primary care. Obstacles for physicians. Cancer 72, 1093, 1993 2. J EKEL , J AMES F. Epidemiology, Biostatistics and Preventive Medicine. W.B. Saunders Company, 1996. 3. BRENNA A., Manuale di economia sanitaria, CIS Editore, 1999. 67 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 4 68 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 5 Valutazioni finali IVO VIDI, GIULIO PANIZZA Per screening si intende un intervento sulla popolazione, finalizzato alla presuntiva identificazione dei soggetti portatori di una malattia non evidente per sé, mediante lapplicazione di test predittivi semplici e rapidi nellesecuzione. Il test di screening discrimina le persone che probabilmente hanno la malattia da quelle che probabilmente non lhanno: è utile precisare che il test di screening non è necessariamente un test diagnostico e che quindi tutti i soggetti risultati positivi al test devono essere successivamente sottoposti ad esami diagnostici secondo precisi protocolli. Lo screening può riguardare lintera popolazione di una definita area geografica, ovvero un grande sottogruppo di questa (cd. screening di massa), oppure può essere destinato ad un gruppo selezionato di individui caratterizzato da un maggiore livello di rischio rispetto alla condizione in studio (target - popolazione bersaglio); in questo secondo caso si parla di screening selettivo. Obiettivo generale di un programma di screening consiste nella riduzione della mortalità per quella malattia nei soggetti esaminati. Obiettivi indiretti possono comunque essere rappresentati dalla sensibilizzazione della popolazione rispetto al problema specifico e dallattivazione di un meccanismo che migliora lorganizzazione dellofferta del servizio e consente alla popolazione, specie la meno abbiente ed informata, di accedere a strutture e/o servizi sanitari specialistici ed attrezzati. 69 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 5 Requisiti minimi del programma di screening ORL Requisito di malattia: SODDISFATTO - malattia grave o di rilevanza sociale; - trattamento terapeutico disponibile nel momento in cui la malattia viene rilevata; - la storia naturale della malattia è ben conosciuta; - esiste un margine di tempo utile (lead-time bias) durante il quale la diagnosi precoce e il trattamento terapeutico riducono in maniera significativa morbosità e mortalità; Requisito del test di screening: SODDISFATTO - il test consiste in una visita rapida, facile da eseguire, indolore e poco costosa; - del test si conoscono sensibilità, specificità e valore predittivo; - la sensibilità del test è alta: i falsi-positivi (errore di tipo alfa) sono rari; - il test è accettato dai medici e dai soggetti coinvolti.1 Requisito del sistema di assistenza sanitaria: SODDISFATTO - la popolazione da coinvolgere nello screening è chiaramente definita e selezionata; - il responsabile dello screening è noto a tutta la popolazione coinvolta; - le persone che risultano positive sono sottoposte ad ulteriori test diagnostici per accertare o escludere la malattia indagata; - tutti i soggetti ai quali viene diagnosticata la malattia possono effettivamente fruire del trattamento terapeutico disponibile; - i risultati sono epidemiologicamente vantaggiosi. Requisito costi-benefici: SODDISFATTO - il programma di screening produce benefici in termini economici rispetto agli investimenti iniziali. 70 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 5 Dati organizzativi periodo 1994 - 1998 s creening ambulatorio tradizionale Accesso libero senza prenotazione Ticket esente Dati disponibili s olo per lunità operativa di T rento Popolazione target = 12.500 unità (maschi di età > 40 anni fumatori e/o bevitori) Tasso di adesione previsto = 60% Visite preventive previste per anno = 7.000 Accesso tramite prenotazione presso il CUP provinciale e pagamento ticket Sedi di visita = 16 (distribuite sullintero territorio provinciale) visite previste nel quinquennio di screening = 29.000 (50 mesi effettivi di attività) R is ultati dellattività Visite preventive effettuate = 4.814 17% del volume previsto (4814/29.000) Carcinomi individuati = 65 Incidenza carcinomi = 1,34 (65*100/4.814) Stadio dei carcinomi individuati: 30 carcinomi in stadio precoce = 46% 31 carcinomi in stadio avanzato = 48% 4 carcinomi non stadiati Visite effettuate = 48.400 Carcinomi individuati = 335 Incidenza carcinomi = 0,69 (335*100/48.400) Stadio dei carcinomi individuati: 133 carcinomi in stadio precoce = 40% 202 carcinomi in stadio avanzato = 60% 71 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 5 Limiti del programma provinciale di screening Il Gruppo di valutazione dello screening provinciale orl riconosce le seguenti insufficienze metodologiche: a) in fase di progettazione - sovrastima del grado di diffusione della cultura della prevenzione sia tra gli operatori sanitari che nella popolazione generale e del conseguente livello di interesse a partecipare alliniziativa; - sottostima delle difficoltà di attrazione dei soggetti a rischio e conseguente inadeguato impegno nellindividuare strategie operative mirate; - disfunzioni organizzative nella prima campagna informativa che è risultata sfasata temporalmente di 6 mesi rispetto allinizio dellattività di prevenzione; - insufficiente grado di attenzione ed investimento nella preparazione, formazione ed informazione degli operatori coinvolti ed in particolare dei medici di medicina generale; - inefficacia degli strumenti e delle modalità di coinvolgimento dei medici di medicina generale (solo il 50% ha partecipato alle riunioni di presentazione del programma) e conseguente carenza di collaborazione da parte degli stessi (in particolare nellattività di informazione, reclutamento ed invio dei soggetti target alla visita specialistica) in tutto il quinquennio, nonostante le iniziative intraprese dal Gruppo di valutazione per recuperare tale situazione; b) in fase di attuazione - rigidità sotto il profilo amministrativo-burocratico che hanno reso impossibile la costante disponibilità del personale sanitario dedicato, assunto a tempo determinato ma per periodi inferiori alla durata del programma (Periodi di assunzione del personale per lo screening: équipe di Trento - assistente medico presente dal 20.12.1993 al 13.02.1996 e dal 18.11.1996 al 31.10.1997=15 mesi senza medico; operatore professionale collaboratore presente dal 01.08.1994 al 30.06.1995 e dal 18.03.1996 al 24.03.1998 = 25 mesi senza infermiere. équipe di Rovereto - assistente medico presente dal 06/09/1993 al 12/ 09/1996 e dal 15/06/1997 al 31/05/1998=13 mesi senza medico; operatore professionale collaboratore presente dal 14/02/1994 al 04/ 06/1994, dal 10/09/1994 al 08/06/1995 e dal 20/07/1995 al 31/05/ 1998 = 12 mesi senza infermiere). - mancanza di monitoraggio in tempo reale degli esiti; - problemi nella rilevazione dei dati; - scarsa diffusione dei risultati intermedi a beneficio degli operatori partecipanti. 72 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 5 Conclusioni In attuazione della scelta politica (lallocazione delle risorse, dati i vincoli di bilancio, è e resta una responsabilità politica) assunta con la legge provinciale 6 dicembre 1993 n. 38 di Approvazione del Piano sanitario provinciale 1993-1995 - allinterno della azione programmata lotta alle malattie neoplastiche - si è cercato di sviluppare, attraverso questo studio valutativo, unesperienza in un segmento del tutto particolare e problematico della prevenzione oncologica. Sulla base delle evidenze emerse nel quinquennio dallattività di monitoraggio dellandamento dello screening, il Gruppo di valutazione previsto dal programma ha cercato di individuare ed adottare le modifiche organizzative ritenute necessarie per la soluzione dei problemi rilevati. Soprattutto in forza della persistente incapacità (impossibilità ?) di ottenere un ampliamento del tasso di adesione allo screening, della scarsa compliance dei soggetti target e della conseguente scarsa efficacia complessiva del programma, il Gruppo di valutazione ha ritenuto di concludere (in data 31 maggio 1998) questa esperienza di prevenzione secondaria, segnalando peraltro, che la letteratura internazionale sullargomento continua ad attribuire alla diagnosi precoce un ruolo determinante nel trattamento dei carcinomi del capo-collo. Nella consapevolezza che ogni decisione ha un costo-opportunità (che deve essere commisurato con lefficacia in termini di quantità e qualità di salute generata) e che ogni decisione sanitaria deve essere pesata in termini di costi ed investimenti relativi, il Gruppo di valutazione ritiene che: - il valore sociale del programma sia comunque positivo e che il tasso di rendimento in termini sanitari e sociali dei mezzi finanziari aggiuntivi destinati nel quinquennio 1993/1998 alla realizzazione del programma di screening - pari a lire 1.024.500.000 (equivalente allo 0,022% del totale del finanziamento di parte corrente per la Sanità) - abbia senzaltro contribuito a qualificare la spesa del Servizio sanitario provinciale risultata, nel medesimo periodo, complessivamente pari a 4.676 miliardi di lire; - la ripetizione del programma di screening ORL non sia ipotizzabile, per la nostra comunità, almeno nel breve e medio periodo, essendo funzione della disponibilità di risorse, del fatto che lobiettivo da raggiungere abbia un rapporto costi/efficacia più favorevole rispetto allattivazione di altri 73 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 CAPITOLO 5 programmi per altri obiettivi, dellincidenza rilevata, dellefficacia della diagnosi e del trattamento, dei benefici ottenuti dai soggetti risultati positivi. Peraltro, segnali ulteriori in ordine alla necessità di insistere, ricercando modalità sempre più efficaci, nello sviluppo della componente preventiva del servizio sanitario sono rappresentati: a) in generale, dalle linee della programmazione sanitaria nazionale (da ultimo il DPR 23 luglio 1998 recante Piano sanitario nazionale 1998 2000) ed internazionale; b) con riferimento ai carcinomi del capo-collo: - dallesame dei dati riguardanti i decessi della popolazione italiana raccolti e pubblicati nel LAtlante della mortalità per tumori nelle Regioni e Province del Nord-Est e in Italia 1990-1994 2 che ripropone la particolare diffusione tra la popolazione maschile di Belluno, Udine, Trento e della Valle dAosta, dei tumori del cavo orale, della faringe e della laringe; - dalla conferma, nella letteratura e nelle esperienze operative, che gli unici reali progressi nella durata della sopravvivenza e nella qualità di vita residua di un paziente affetto da carcinoma delle vie aerodigestive superiori (VADS) sono realizzabili, oltre che nella sempre più sofisticata ricerca di terapie degli stadi avanzati, anche e soprattutto con lapprontamento di programmi di diagnosi precoce, che consentono il trattamento degli stadi iniziali, vero obiettivo della moderna strategia oncologica. Note: Lesperienza documentata nel presente lavoro apre forse dei consistenti dubbi nel merito specifico dellaccettabilità della visita specialisica otorinolaringoiatrica a carattere preventivo da parte dei soggetti target. 2 LAtlante della mortalità realizzato dal Centro di riferimento oncologico (Cro) di Aviano - in collabora zione con lAgenzia regionale della Sanità di Udine, il Servizio Osservatorio epidemiologico dellAzien da provinciale per i servizi sanitari di Trento ed il Dipartimento di scienze oncologiche e chirurgiche dellUniversità di Padova - può considerarsi la fonte più aggiornata e dettagliata oggi disponibile relati vamente alla distribuzione dei tumori. 1 74 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 APPENDICE Strumenti e materiali utilizzati nellattività di screening ORL Allegato n. 1 - Scheda rilevazione dati anagrafici e clinico-epidemiologici Allegato n. 2 - Materiale pubblicitario della prima campagna Allegato n. 3 - Nota informativa medici di medicina generale Allegato n. 4 - Questionario destinato ai medici di medicina generale Allegato n. 5 - Risultati elaborazione questionario medicina generale destinato ai medici di Allegato n. 6 - Materiale pubblicitario della seconda campagna 75 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 76 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 1 Scheda rilev azione dati anagrafici e clinico-epidemiologici PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Assessorato alla Sanità e Attiv ità Sociali U.O. di Otorinolaringoiatria Ospedale S.Chiara di Trento U.O. di Otorinolaringoiatria Ospedale di Rov ereto Screening per la Diagnosi precoce dei carcinomi del distretto cerv ico-facciale Scheda N. Data gg. mese anno A SCHEDA DI REGISTRA ZIONE 1. Cognome __________________________ 2. Nome ____________________ 3. Data di nascita gg. mese anno 3. Sesso �M �F 5. Stato civile 1 � C elibe/nubile 2 � C oniugato/a 3 � Altro 6. Indirizzo: Via___________________________________________________ 7. Comune: ______________________________________________________ 8. Medico curante: ___________________________________ 9. Professione: ___________________________________________ 10. Titolo di studio: 1 � Scuola elementare 2 � Licenza media 3 � Qualifica professionale 4 � Diploma media superiore 5 � Laurea 77 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 1 11. Paziente inviato da: 1� Medico di base 2� Spontaneo 3� Familiari/amici 4� Operatori sanitari del Territorio 5� Associazioni 6� Altri operatori sanitari B DATI EPIDEMIOLOGICI 1 . Pregressa Neoplasia Maligna 1 a Sede 1 b Istotipo: 1� Cavo orale 1 � epiteliale a � spinocellulare b � basocellulare 2� Rinofaringe 2 � linfoma 3� Orofaringe 3 � mesenchimale 4� Ipofaringe 4 � salivare 5� Laringe 6� Esofago 7� Polmone 8� Ghiandole salivari 9� Altro (specificare): ______________ 2. Pregressa Precancerosi 2a Sede: 2b Tipo: 1� Cavo orale 1 � Leucoplachia 2� Rinofaringe 2 � Eritroplasia 3� Orofaringe 3 � Lichen 4� Ipofaringe 5� Laringe 6� Esofago 7� Polmone 8� Altro (specificare): ______________ 3. Fumo 1� Non fuma 2� Fuma 3� Fumava 4. A lcool 1 � Non beve 2 � Beve 3 � Beveva 1 � Sigarette: n°/die anni 1 � con filtro 2 � senza filtro 2 � Sigari: n°/die anni 3 � Pipa: fornelli/die anni anni 78 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 1 � Superalcoolici bicc./die anni 2 � Vino litri/die anni 3 � Birra litri/die anni ALLEGATO 1 5. Igiene Dentaria 1� 2� 3� Buona Scarsa Pessima H a gengive sangiunanti H a denti rotti Le sue protesi causano ferite SI NO 1� 1� 1� 2� 2� 2� Numero di visite odontoiatriche negli ultimi anni: C VISITA O.R.L. Sintomo: 1 � Disfagia 2 � Disfonia 3 � Dispnea 4 � Otalgia 5 � Alitosi 6 � Sensazione di corpo estraneo 7 � Tumefazione 8 � Adenopatia 9 � E.O. negativo 10 � Adenopatia 11 � E.O. negativo 14 � 12 � Precancerosi 1 � Leucoplachia 2 � Eritroplasia 3 � Lichen 13 � Carcinoma di aspetto: 1 � Vegetante 2 � Ulcerato 3 � Verrucoso 4 � Infiltrante Altro (specificare):___________________________________________________________ C.1 Cavo Orale Sede (specificare anche più voci) C.2 - Orofaringe Sede ( specificare anche più voci): 1 � 1 � 2 � 3 � 4 � 5 � 6 � 7 � 8 � 9 � 10 � 11 � 12 � 13 � 14 � 15 � 2 � 3� 4� 5� 6� 7� 8� 9� Labbra 1� Superiore 2� Inferiore 3� Commessura Lingua 1� Punta 2� Margine laterale dx 3� Margine laterale sx 4� Faccia inferiore 5� Dorso Pav. orale Mucosa geniena Gengiva superiore Gengiva inferiore Palato Trigono Altro (specificare:_____________) Base lingua Valleluca Tonsilla dx Tonsilla sx Fossa tonsillare dx Fossa tonsillare sx Pilastro palatino anteriore dx Pilastro palatino anteriore sx Pilastro palatino posteriore dx Pilastro palatino posteriore sx Solco amigdaloglosso dx Solco amigdaloglosso sx Palato molle U gola Parete posteriore 79 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 1 C.3 Rinofaringe Sede (specificare anche più voci) 1� Parete postero-superiore 2� Parete laterale dx 3� Parete laterale sx 4� Parete inferiore C.4 - Ipofaringe Sede ( specificare anche più voci): 1� Regione retrocricoidea 2� Seno piriforme dx 3� Seno piriforme sx 4� Parete faringea posteriore C.5 Laringe Sede (specificare anche più voci) A denopatie Marginale: 1 � Epiglottide sopraioidea 2 � Plica ariepiglottica dx 3 � Plica ariepiglottica sx 4 � Aritenoide dx 5 � Aritenoide sx Sorpaglottide: 6 � Epiglottide infraioidea 7 � Falsa corda dx 8 � Falsa corda sx 9 � Ventricolo dx 10 � Mucosa geniena Glottide: 11 � Corda vocale dx 12 � Corda vocale sx 13 � Commissura ant. 14 � Commissura post. 15 � Sottoglottide 80 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 Adenopatie: Sede: 1� 2� 3� SI NO 1� 2� Sottomandibolare Sottomentoniera Latero-cervicale 1� alta 2� media 3� bassa � Monolaterale � Bilaterale Numero Dimensioni ALLEGATO 1 Data C. 6 Conclusioni SI 1� Agoaspirato: gg. mese anno NO 2� Biopsia: 1� Non eseguita 2� Eseguita in data Vetrini n° gg. mese anno Istologia (specificare più voci): 1� 2� 3� 4� 5� 6� 7� 8� Acantosi Ipercheratosi Paracheratosi Flog. corion Iper. pseudo epiteliom. Displasia lieve Displasia moderata Displasia grave � Tumore maligno 1� Ca. in situ 2� Ca. spino micro inv. 3� Ca. spino inv. 4� Verrucoso � Altro (specificare) : TNM 81 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 Locandina Prima Campagna (1993-1994), formato cm 70 x 58,5 82 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 2 Materiale pubblicitario di informazione e sensibilizzazione del target dello screening e della popolazione generale Prima campagna 1993 -1994 Opuscolo informativo, formato cm 10 x 15,3 , pagine 12 83 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 2 84 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 2 85 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 2 Materiale Opuscoli = 20.000 copie Espositori per opuscoli = 500 unità Locandine = 5.000 copie Costo progettazione campagna lire 10.115.000 Costo stampa opuscoli e locandine e predisposizione contenitori lire 5.626.320 Costo totale prima campagna lire 15.741.320. Piano di distribuzione Assessorato sanità Farmacie Medici di medicina generale Strutture sanitarie Lega contro i tumori Altri 86 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 3 Nota informativa ai medici di medicina generale Caro Collega, come Ti è certamente noto, le neoplasie del distretto cervico-facciale colpiscono prevalentemente il sesso maschile nel 6° - 7° decennio di vita. Questi tumori traggono spesso origine dalla degenerazione di una lesione precancerosa, anche se tale modalità non rappresenta un modello assoluto in quanto sono descritte lesioni neoplastiche insorte su mucose apparentemente sane. Il carcinoma spinocellulare di questo distretto è sovente plurifocale: studi recenti riportano che dal 20% al 40% dei pazienti trattati sviluppano neoplasie multiple. I tumori maligni delle prime vie aerodigestive sono in lento, ma costante aumento: nel quinquennio 1980-1984, in Europa, nei soggetti maschi, i carcinomi del cavo orale, faringe e laringe si collocano al quarto posto (26 casi per 100.000 abitanti), dopo i tumori polmonari, della prostata e del grosso intestino. In Italia nello stesso periodo, i tumori oro-faringo-laringei occupano, nei soggetti maschi, il quarto posto, ma, se si considerano i tassi di incidenza troncati sulla popolazione fra i 35 ed i 64 anni, questi tumori sono, assieme ai tumori dello stomaco, al secondo posto dopo le neoplasie polmonari. Soggetti particolarmente a rischio rispetto ai tumori del distretto cervico facciale sono i forti fumatori e bevitori e - per il cavo orale - i soggetti con cattiva igiene orale. La prognosi è strettamente correlata alla estensione loco-regionale della neoplasia; in particolare, essa è influenzata in modo determinante dalla presenza di linfonodi loco-regionali metastatici, ma anche alla spesso tardiva diagnosi. 87 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 3 Quando la diagnosi è precoce le terapie sono conservative, spesso eseguibili in day-hospital o con brevi ricoveri e la prognosi è in genere più favorevole. Sulla base di queste evidenze e tenuto conto delle indicazioni scientifiche disponibili in materia, la Provincia ha ritenuto utile realizzare questa attività di prevenzione secondaria e, pertanto, ha disposto, con deliberazione n. 4000 del 29 marzo 1993, lattuazione di uno screening provinciale per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del distretto cervico-facciale di durata quinquennale, destinato ai maschi trentini con più di 40 anni, bevitori e/o fumatori. Le attività connesse allo screening (visita specialistica ORL preventiva annuale, con accesso libero, senza prenotazione ed esente dal ticket, realizzata attraverso accessi settimanali e/o quindicinali nei singoli distretti da parte degli otorini) sono iniziate - a cura delle Unità operative di otorinolaringoiatria dellOspedale di Trento, (per i distretti Trento e Valle dei laghi, Valle di Non e Sole, Alta Valsugana e Bassa Valsugana, Valle di Fiemme e Fassa, Primiero), e dellOspedale di Rovereto (per i distretti Vallagarina, Alto Garda e Ledro e Giudicarie e Rendena), nel maggio del 1993. Per favorire laccesso dei soggetti a rischio (circa 12.000) alla visita, è stata realizzata una prima campagna di pubblicizzazione e sensibilizzazione. Il maggiore supporto alla sensibilizzazione del target veniva affidato, rispetto ai soggetti maschi a rischio rientranti nelle rispettive scelte, ai singoli medici di base. La attività dello screening è stata monitorata da un apposito Gruppo di Valutazione che ha verificato landamento del programma, segnalando le anomalie e le difficoltà realizzative rispetto a quanto progettato. I diversi elementi critici che hanno caratterizzato, nel primo biennio di attività, il funzionamento del programma di screening provinciale per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del distretto cervico-facciale sono stati identificati nei seguenti: grado di adesione decisamente basso rispetto alle previsioni (erano state preventivate circa 8.000 visite specialistiche/anno) e conseguente volume di attività altrettanto basso (circa 17% del preventivo); precocità della diagnosi solo nel 59% dei cancri individuati; troppo scarsa efficienza della modalità di selezione, reclutamento ed 88 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 3 invio alla visita dei soggetti a rischio (medici di base - campagna di pubblicizzazione e sensibilizzazione della popolazione e del target); problemi in ordine alla costante disponibilità delle risorse umane (specialisti orl) appositamente dedicate allattività di screening. Il Gruppo di valutazione, avendo rilevato - sulla base dei dati descrittivi dellattività svolta in regime di screening nel periodo maggio 1993-maggio 1996 - la necessità di recuperare efficienza ed efficacia operativa al programma, ha ritenuto necessario apportare, con decorrenza settembre 1996, allassetto organizzativo previsto con la deliberazione della Giunta Provinciale n. 4000 dd 29/03/1993, (vedi allegato 1), le seguenti modifiche: riduzione del numero delle sedi di visita - al fine di recuperare la necessaria produttività del tempo medico (ore specialista orl) messo a disposizione per le visite preventive, si è ritenuto di eliminare - in ragione dellesiguità del numero di visite per accesso finora effettuate presso le medesime - le sedi periferiche di Vigo di Fassa, Fiera di Primiero, Bezzecca e Folgaria; riduzione numero accessi specialista orl per sede - sempre al fine di evitare lo spreco di tempo medico (ore specialista orl) potenzialmente dipendente dallaccesso dello specialista orl in assenza di persone a rischio da visitare, si è ritenuto di prevedere laccesso settimanale dellotorino solamente a Trento ed a Rovereto, mentre presso le rimanenti sedi laccesso dello specialista sarà quindicinale (vedi allegato 2); Il Gruppo di valutazione, poichè le attività di screening continueranno fino al 31 maggio 1998, ha inoltre ritenuto opportuno realizzare - con riferimento alla necessità di indagare la natura dei problemi evidenziati nei precedenti punti e procedere ad una loro soluzione - le seguenti iniziative: a) verifica, attraverso la elaborazione e somministrazione di un apposito questionario, delle ragioni che hanno determinato la bassa collaborazione dei medici di base nella fase di sensibilizzazione, reclutamento ed invio alla visita preventiva dei soggetti a rischio loro assistiti; b) divulgazione, a beneficio dei medici di base, delle risultanze dellattività di screening finora effettuata (attraverso la trasmissione dei dati sintetici ottenuti dalla elaborazione dellarchivio dello screening provinciale in parola). E in questo contesto che il Gruppo di valutazione dello screening provinciale per la diagnosi precoce e la prevenzione dei tumori del distretto cervico-facciale chiede, con la presente, la collaborazione, operativa e propositiva, di ogni medico di medicina generale al fine di poter migliorare lattività di prevenzione secondaria in argomento. 89 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 90 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 4 Questionario per i medici di medicina generale Parte Prima Giudizio sul ruolo del medico di medicina generale rispetto agli interventi di sanità pubblica 1. A suo giudizio il medico di medicina generale, rispetto agli interventi (preventivi) di sanità pubblica (una sola risposta): 1. Non dovrebbe essere mai coinvolto direttamente 2. Non dovrebbe essere mai coinvolto direttamente ma solo informato delliniziativa 3. Dovrebbe essere coinvolto solo per quegli specifici aspetti tecnici in cui è previsto il suo intervento 4. Dovrebbe essere coinvolto in modo completo, tenuto conto che lessere il medico della persona e della famiglia che potrebbe di per sé favorire la partecipazione degli assistiti Altro (specificare): 2. Ritiene che lattuale accordo colletivo nazionale permetta e/o preveda spazi o opportunità di coinvolgimento attivo del medico di medicina generale nellambito delle iniziative di prevenzione collettiva? [No] [Si] 3. Se SI, in quali modi si potrebbe utilmente e praticamente coinvolgere secondo Lei il medico di medicina generale in iniziative di prevenzione collettiva? 91 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 4 4. Per quella che è la sua esperienza ritiene che nella nostra Provincia si sia tentato di coinvolgere in modo attivo e fino in fondo i medici di medicina generale, come specifica categoria sanitaria in progetti di prevenzione collettiva? [No] [Si], con visione strategica [Si], ma senza una visione a lungo termine 5. Se N O, potrebbe dire quali se siano state, a suo giudizio, le ragioni principali o i principali ostacoli 6. E mai stato personalmente coinvolto in esperienze/progetti di prevenzione collettiva? [No] [Si] 7. Se SI, specifichi di seguito per cortesia lanno di calendario ed il tema di almeno 3 esperienze (tenga conto solo di quelle occorse nei periodi temporali in cui Lei operava effettivamente come medico di medicina generale) a. esperienza 1 : Anno b. esperienza 2 : Anno c. esperienza 3 : Anno 92 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 Tema Tema Tema ALLEGATO 4 Parte Seconda Giudizio del Medico di Medicina Generale sui criteri organizzativi ed operativi dello screening per la diagnosi precoce delle neoplasie maligne del Distretto Cervico Cefalico 1. Ritiene che le neoplasie del distretto cervico-cefalico costituiscano oggi un problema sanitario importante nella realtà trentina o comunque nella realtà dove Lei si trova ad operare (anche più di una risposta)? [No] [Si], per la numerosità dei casi [Si], per la difficoltà dell ottenere una radicalità terapeutica [Si], per la ridotta qualità di vita dei pazienti [Si], per i costi legati alla loro assistenza 2. Su quale approccio sarebbe più opportuno puntare per ottenere un maggior controllo di questa patologia a livello di comunità (anche più di una risposta)? 1. sulla prevenzione primaria 2. sulla prevenzione secondaria (diagnosi precoce o screening) 3. altro (specificare) 3. Ritiene che il medico di medicina generale possa giocare un ruolo im portante nei confronti di questo tipo di patologia? [No] [Si] 4. Se SI, specificare in quale ambito preferenzialmente (una sola risposta): 1. prevenzione primaria 2. prevenzione secondaria 3. altro (specificare) 93 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 4 5. Se NO, specificarne i motivi 6. E a conoscenza del fatto che è operante nella nostra Provincia un pro gramma di diagnosi precoce (screening) per le neoplasie del distretto cervico-cefalico? [No] [Si] 7. Ritiene in ogni caso giusto che lEnte pubblico abbia dedicato delle risorse ad un progetto di questo tipo? [No] [Si] 8. Ha presenziato alla presentazione del progetto che era stato organizza to a suo tempo presso la sede di ogni Distretto Sanitario (allora USL)? [No] [Si] 9. Anche se non ha partecipato alla presentazione del progetto è stato comunque successivamente informato? 1. No assolutamente 2. Sì, però solo in termini vaghi o generali 3. Sì, anche con la precisazione di cosa effettivamente ci si aspettasse dai medici di medicina generale Altro specificare) 10. Se SI, [punti 2 e 3 della domanda precedente] può dire (se se lo ricorda) secondo quali modalità [da chi ed in quali occasioni] è stato informato del progetto? [No] [Si] 94 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 4 11. Le è stato messo a disposizione il tabulato con lelenco nominativo dei propri assistiti di sesso maschile e di età oltre i 40 anni (su cui identifi care i soggetti candidati allo screening? [No] [Si] 12. Le è stato messo a disposizione il protocollo operativo delle screening? [No] [Si] 13. Ha trovato che il protocollo operativo fosse sufficientemente chiaro? [No] [Si] [Non so] 14. Quali aspetti organizzativi/operativi hanno sollevato da parte sua le maggiori perplessità (barrare le caselle di interesse, anche più di una se necessario) 1. Il disegno complessivo del progetto (specificare) 2. la popolazione oggetto dello screening (specificare) 3. le modalità di identificazione dei soggetti candidati allo screening (specificare) 4. le modalità di invio dei soggetti alla visita ORL (specificare) 95 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 4 5. il mancato coinvolgimento dei medici di medicina generale nel disegno (progettazione)del progetto (specificare) 6. la non previsione di un sistema premiante (eventualmente anche di tipo economico) per la collaborazione data dal medico di medicina generale (specificare) 7. altro (specificare) 15. Potrebbe dare eventuali altre precisazioni sul come avrebbe organizzato Lei le cose: 16. Su quale altro progetto alternativo avrebbe eventualmente investito le stesse risorse assegnate allo screening delle neoplasie del distretto cervico-cefalico? 17. Consideri adesso limpegno da Lei erogato per questo progetto e provi a dare un giudizio in merito al suo comportamento che Lei definirebbe (una sola risposta): 1. attivamente collaborante 2. collaborante 3. indifferente 4. moderatamente contrastante 5. decisamente contrastante 1. altro (specificare) 96 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 4 18. Ha incontrato delle difficoltà circa lidentificazione, proposta dallo screening, dei casi da inviare alla visita ORL prevista? [No] [Si] 19. Se Sì, indichi per favore quali 20. Ha incontrato delle difficoltà circa linformazione da dare ai casi? [No] [Si] 21.Se SI, indichi per favore quali 22. Ha incontrato delle difficoltà nella fase di invito dei casi allo screening? [No] [Si] 23. Se SI, indichi per favore quali 24. Per i casi che Lei ha inviato alla visita ORL ha avuto un ritorno infor mativo (ritorno al medico curante del referto della visita ORL in busta chiusa) da parte della struttura ORL che ha effettuato la visita? [No] [Si] 25. Ha avuto un eventuale ulteriore ritorno informativo per suoi assisti ti che sono afferiti direttamente alla struttura ORL, senza un suo pre liminare invio? [No] [Si] 97 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 4 Parte Terza 1. Anno di ingresso nella medicina di base 2. Classe di età [1] <34 [2] 3544 Grazie per la sua cortese collaborazione 98 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 [3] 4564 [4] 65 + ALLEGATO 5 Risultati elaborazione questionario destinato ai medici di medicina generale Giudizio sul ruolo del medico di medicina generale rispetto agli interventi di sanità pubblica Secondo l88 % (105 medici su 119) dei medici che hanno risposto al questionario, il medico di medicina generale dovrebbe essere coinvolto completamente rispetto agli interventi di sanità pubblica. Il 71% (85 medici su 119) considera che lattuale accordo collettivo nazionale permetta e/o preveda opportunità di coinvolgimento attivo del medico di medicina generale nellambito delle iniziative di prevenzione collettiva. Le modalità di coinvolgimento dei medici di medicina generale nelle iniziative di sanità pubblica, indicate da questi 85 medici come le più opportune, sono: loro coinvolgimento nella fase di progettazione delliniziativa (39%); realizzazione a loro beneficio di momenti formativi (20%); affidando loro il compito di sensibilizzazione e informare gli assistiti (12%); incentivandoli economicamente (9%); inserendo le iniziative di screening nellaccordo collettivo nazionale (6%). Il 40% (47 medici su 119) dei medici di medicina generale ritiene che nella nostra provincia non si sia tentato di coinvolgerli in modo attivo in progetti di prevenzione collettiva. Solo il 41% (48 medici su 119) dei medici dichiara di essere stato coinvolto in esperienze/progetti di prevenzione collettiva e più specificatamente nei progetti di seguito riportati: 99 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 5 del del del del del del del carcinoma O.R.L. (50%); carcinoma pelle (37%); carcinoma colon retto (23%); carcinoma vie urinarie (15%); carcinoma cervice uterina (12%); carcinoma gastrico (10%); carcinoma mammario (8%). 1) C oinvolgimento aspetti tecnici C oinvolgimento completo Solo informato Senza risposta Totale 10 105 2 2 119 2) Sì No Senza risposta Totale 85 29 5 119 3) C oinvolgimento nella progettazione dell' iniziativa Realizzando momenti formativi e informativi U tilizzando il m.m.g. come veicolo di informazioni e sensibilizzazione Affidandogli l'individuazione dei soggetti a rischio Prevedendo appositi incentivi economici 33 17 10 8 8 Inserendo le iniziative di prevenzione negli AC N Prevedendo la partecipazione agli screening 5 Riaffidando al m.m.g le vaccinazioni 1 100 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 3 ALLEGATO 5 4) Sì, con visione strategica Sì, ma senza una visione a lungo termine No Senza risposta Totale 5) Difficoltà di collaborazione con medici specialisti Insufficiente informazione Visione errata del ruolo del m.m.g. Emarginazione del m.m.g. Problemi istituzionale Attività di prevenzione esclusa dagli AC N Eccessivo carico di lavoro e burocrazia Finalità parziale dei programmi M.m.g. non ritenuti adeguati a svolgere questa attività Problemi economici 6) Sì No Senza risposta Totale 7) C a O.R.L. C a pelle C a colon retto C a vie urinarie C a cervice uterina C a gastrico C a mammario Malattie cardio-vascolari Medicina scolastica C onferenza pubb. pro educazione scolastica C a genitali femminili C a stomaco Prevenzione luoghi in genere C onferenza su AIDS 11 60 47 1 119 9 7 5 4 4 3 2 2 1 1 48 70 1 119 24 18 11 7 6 5 4 3 3 2 1 1 1 1 101 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 5 Giudizio sul ruolo del medico di medicina generale sui criteri organizzativi ed operativi dello screening per la diagnosi precoce dei tumori del distretto cervico-facciale Il 46% dei medici (55 medici su 119) ritiene che le neoplasie del distretto cervico-cefalico costituiscono un problema sanitario importante a causa della ridotta qualità di vita dei pazienti, il 44% (53 medici) sottolinea limportanza del problema facendo riferimento alla numerostà dei casi mentre il 42% (50 medici) evidenzia la difficoltà di ottenere una radicalità terapeutica ed il 18% (21 medici) denuncia la gravità di tale patologia in riferimento agli elevati costi legati allassistenza dei pazienti. Per ottenere un maggiore controllo di questa patologia a livello di comunità sarebbe opportuno puntare sulla prevenzione primaria, secondo l84% dei medici di medicina generale (100 medici su 119), e sulla prevenzione secondaria per l86% dei medici (102 su 119). Il 98% dei medici (117 su 119) ritiene che il medico di medicina generale possa giocare un ruolo importante nei confronti di questo tipo di patologia; di questi il 75% ( 88 medici su 117) ha specificato quale ambito di intervento quello della prevenzione primaria ed il 24% (28 medici su 117) quello della prevenzione secondaria. Il 96% dei medici di medicina generale (114 medici su 119) è a conoscenza del fatto che è operante nella nostra provincia un programma di diagnosi precoce (screening) per le neoplasie del distretto cervico-cefalico. Il 92% dei medici ritiene giusto che lEnte pubblico abbia dedicato delle risorse a questo tipo di progetto. Solo il 45% dei medici (54 su 119) ha presenziato alla presentazione del progetto che era stata organizzata presso la sede di ogni Distretto Sanitario (ex U.S.L.). Solo il 67% dei medici (80 medici su 119) è stato comunque informato successivamente alla presentazione del progetto di cui il 52% (42 medici su 80) solo in termini vaghi o generali ed il 44% (35 medici su 80) con la precisazione di cosa ci si aspettasse dal medico di medicina generale; il 20% (16 medici su 80) è stato informato del progetto dal Distretto sanitario, il 18% (14 su 80) dallAssessorato alla sanità, il 16% (13 su 80) dal responsabile del progetto e solo il 4 % (3 medici) dalla pubblicità. 102 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 5 Solamente il 62% dei medici (74 su 119) dichiara di aver ricevuto il tabulato con lelenco nominativo dei propri assistiti di sesso maschile e di età maggiore di 40 anni (su cui identificare i soggetti candidati allo screening), mentre il protocollo operativo dello screening è stato ricevuto solo dal 53% dei medici (63 medici su 119); di questi l84% (53 medici su 63) ritiene che il protocollo fosse sufficientemente chiaro. Secondo il 32 % dei medici (38 su 119) è mancato il coinvolgimento dei medici di medicina generale nel disegno del progetto; il 16% (19 medici) sottolinea la mancata previsione di un sistema premiante per la collaborazione data dal medico di medicina generale; le modalità di invio dei soggetti alla visita O.R.L. sollevano le perplessità nel 15% dei medici (18 medici); il 12% dei medici (14 su 119) non ritengono adeguata la popolazione oggetto dello screening; il 10% dei medici, infine, reputa inopportune le modalità di identificazione dei soggetti candidati allo screening e considera errato il disegno complessivo dello screening. Alla richiesta di fornire eventuali altre indicazioni sul come organizzare il progetto di screening O.R.L. il 73% (83 medici su 119) non ha dato alcuna risposta mentre il 10% (12 medici su 119) ritiene che si sarebbe dovuta dare maggiore divulgazione alliniziativa (TV, giornali, e lettere di invito a domicilio ai soggetti a rischio); l8% dei medici (9 su 119) sottolineano la necessità di un maggior contatto dei medici di medicina generale con il gruppo organizzativo e di valutazione ed infine il 4% (5 medici) manifesta lesigenza di corsi di aggiornamento specifici per i medici di medicina generale. Il 70% dei medici non segnala alcun progetto alternativo per il quale investire le stesse risorse assegnate allo screening delle neoplasie del distretto cervico-cefalico; il 10% (12 medici) indica quale progetto alternativo quello relativo alla prevenzione delle neoplasie del colon-retto, il 6% (7 medici) quello relativo alla prevenzione delle neoplasie della mammella ed il 3% (4 medici) indicano la prevenzione delle affezioni broncopolmonari. Il 79% dei medici (94 su 119) considera di aver assunto un comportamento collaborativo per il buon esito di questo progetto mentre il 14% (17 medici su 119) dichiara di essersi posto in modo indifferente nei confronti di tale screening. Solo il 12% dei medici di medicina generale (14 su 119) ha incontrato delle difficoltà nella identificazione, proposta dallo screening, dei casi da inviare alla visita preventiva O.R.L., in modo particolare: 103 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 5 difficoltà burocratiche (5 medici); scarso accesso dei maschi allambulatorio medico (3 medici); scarsa conoscenza delle abitudini dei pazienti rispetto al fumo e allal cool (2 medici); carenza di informazioni sulle modalità di identificazione dei soggetti a rischio (1 medico); non disponibilità del tabulato dei soggetti a rischio (1 medico). Solo il 9% dei medici (11 su 119) ha incontrato delle difficoltà circa linformazione da dare ai pazienti mentre per quanto riguarda la fase di invio dei pazienti allo screening il 32% dei medici (38 su 119) hanno incontrato delle difficoltà, tra le quali le più frequenti risultano essere le seguenti: scarsa compliance o rifiuto dei soggetti a rischio di sottoporsi alla visita preventiva (10 medici); impossibilità di contattare personalmente la maggior parte di soggetti a rischio (9 medici); difficoltà di accesso alle visite (5 medici); discontinuità del servizio O.R.L. (4 medici). Il 53% dei medici (63 su 119) ha ottenuto un ritorno informativo da parte della struttura che ha effettuato la visita in riferimento ai propri assistiti inviati, mentre solamente il 27% (32 medici) ha ottenuto un ritorno informativo per quanto riguarda gli assistiti recatisi alla visita di propria iniziativa. 104 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 5 1) No Sì, per Sì, per Sì, per Sì, per 2) sulla prevenzione primaria sulla prevenzione secondaria sulla cura sull' educazione della popolazione 100 102 3 1 3) Sì No Senza risposta Totale 117 1 1 1 19 4) Prevenzione primaria Prevenzione secondaria Senza risposta Totale 88 28 1 1 17 5) Quesito senza risposta. 6) Sì No Senza risposta Totale 114 2 3 1 19 7) Sì No Senza risposta Totale 110 3 6 1 19 8) Sì No Senza risposta Totale 54 62 3 1 19 la numerosità dei casi la difficoltà di ottenere una radicalità terapeutica la ridotta qualità di vita dei pazienti i costi legati alla loro assistenza 13 53 50 55 21 105 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 5 42 35 8 31 3 119 9) Sì, però solo in termini vaghi o generali Sì, con la precisazione di cosa ci si aspettasse dal m.m.g. No assolutamente Senza risposta Altro Totale 1 0) Assessorato alla Sanità Distretto sanitario Pazienti Pubblicità Responsabile progetto Senza risposta Totale 11) Sì No Senza risposta Totale 1 2) Sì 63 No 44 Senza risposta 12 Totale 1 3) Sì 14 16 2 3 13 32 80 74 41 4 119 119 53 No 3 Senza risposta 7 Totale 106 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 63 ALLEGATO 5 14) Il disegno complessivo dello screening 12 La popolazione oggetto dello screening 14 Le modalità di identificazione dei soggetti candidati allo screening Le modalità di invio dei soggetti alla visita ORL 12 Il mancato coinvolgimento dei m.m.g nel disegno del progetto La non previsione di un sistema premiante per la collaborazione data dal m.m.g. Risposte giudicate non pertinenti 15) 16) 18 38 19 13 5 Corso di aggiornamento per m.m.g. su neoplasie O.R.L. Invio opuscolo informativo a domicilio a maschi con età > 40 anni Invio lettera di invito a domicilio a maschi con età > 40 anni Maggiore divulgazione iniziativa (TV, giornali, pubblicità) Maggiore informazione riguardo sedi e orari di visita Maggior contatti con il gruppo organizzativo - di valutazione Mancanza d'incentivo economico Mancanza di ritorno di informazione clinica al m.m.g. Senza risposta Totale 2 1 87 11 9 Affezioni broncopolmonari Alcolismo-tabagismo Alimentazione in età pediatrica Cancro prostatico Educazione sanitaria Prevenzione neoplasie mammella Prevenzione neoplasie colon-retto Prevenzione cardiopatia ischemica Prevenzione malattie cardiovascolari Senza risposta Totale 4 3 1 1 2 7 12 1 5 83 11 9 1 7 5 2 9 107 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 5 1 7) Attivamente collaborante C ollaborante Indifferente Moderatamente contrastante Senza risposta Totale 4 90 17 1 7 119 1 8) Sì No Senza risposta Totale 14 95 10 119 1 9) C arenza di informazioni sulle identificazione dei soggetti a rischio Difficoltà burocratiche modalità di 1 5 Scarsa conoscenza delle abitudini dei pazienti rispetto al fumo e all' alcool Scarso accesso dei maschi all' ambulatorio medico 2 Non disponibilità tabulato soggetti a rischio 1 Senza risposta 2 Totale 20) Sì No Senza risposta Totale 21 ) Quesito senza risposta. 22) Sì No Senza risposta Totale 108 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 3 14 11 93 15 119 38 65 16 119 ALLEGATO 5 23) Distanza chilometrica del domicilio dall'ambulatorio 1 I pazienti identificati come bevitori o fumatori si sentono identificato in modo negativo Difficoltà di accesso alle visite 3 Impossibilità di contattare personalmente la maggior parte di soggetti a rischio Discontinuità del servizio ORL 9 Scarsa compliance dei soggetti maschi alle iniziative di prevenzione Scarsa compliance o rifiuto dei soggetti maschi con età > di 40 anni a rischio di sottoporsi alla visita preventiva 2 5 4 10 24) Sì No Senza risposta Totale 63 41 15 1 19 25) Sì No Senza risposta Totale 32 69 18 1 19 1) dal 1956 al 1966 dal 1967 al 1976 dal 1977 al 1986 dal 1987 al 1996 Senza risposta Totale 6 8 68 36 1 1 19 2) minore di 35 anni da 35 a 44 anni da 45 a 64 anni maggiore di 64 anni Senza risposta Totale 2 57 56 3 1 1 19 109 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 Locandina Seconda Campagna (1997) formato cm 70 x 58,5 110 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 6 Materiale pubblicitario di informazione e sensibilizzazione del target dello screening e della popolazione generale Seconda campagna - 1997 Opuscolo informativo, formato cm 10 x 15,3 , pagine 12 111 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 6 112 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 6 113 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 ALLEGATO 6 Materiale Opuscoli = 105.000 copie Espositori per opuscoli = 667 unità Locandine = 1.000 copie Costo progettazione: vedi campagna 1993 - 1994 Costo stampa opuscoli locandine e predisposizione contenitori lire 12.542.600 Costo totale seconda campagna lire 12.542.600. Piano di distribuzione: Opuscoli sposioi oci cooiuoi ci ui sssooi isol lsu iciiici l uusii ic uicipli ilioc li ol 114 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3 Gli Autori Ivo Vidi, Paolo Segatta, Vittorio Torta, Ospedale S. Chiara di Trento. Giulio Panizza, Diego Conforti, Marco Mantovano, Servizio Programmazione e Ricerca Sanitaria - Assessorato Provinciale alle Politiche Sociale e alla Salute. 115 Provincia Autonoma di Trento - Documenti per la salute n. 3