Araberara - 7 Agosto 2009 25 SOLTO COLLINA L’estate sulla sabbia dei giovani di Solto Alto Sebino Beach volley e beach soccer, non siamo a Rimini o in una nota località balneare, siamo in cima ad una collina, anzi siamo a Solto Collina da dove si vede il lago e non il mare e tanto verde tutto intorno. Quest’estate però qui va di moda lo sport sulla sabbia, naturalmente importata, con tornei di beach soccer e beach volley che vanno per la maggiore e soprattutto vanno forte anche le ‘beach bocce’ con il torneo che verrà riproposto a settembre. Tutto questo con griglia e birra di contorno è stato proposto dal gruppo sportivo e dall’oratorio di Solto Collina con una quindicina di persone coinvolte. “Questo è il primo anno che puntiamo sulla sabbia - spiega Omar Capoferri, uno degli organizzatori Omar Capoferri - volevamo cambia- re, fare qualcosa di nuovo. Prima facevamo la pallavolo nell’acqua e quest’anno abbiamo puntato sulla sabbia. Chi ha giocato è rimasto soddisfatto, anche per il torneo di bocce che riproponiamo a settembre, perché anche i signori che hanno giocato, in totale 24 coppie, si sono divertiti”. A giugno e luglio si sono svolti i tornei di beach soccer e beach volley, il beach soccer era maschile a 16 squadre e femminile a 5 squadre. Il beach volley era 4 contro 4 e al torneo maschile partecipavano 12 squadre, al femminile 8. “Questa settimana è partito il beach volley misto – spiega sempre Omar Capoferri - e consiste nel giocare in squadre di 6 persone con obbligo di un over 45, almeno due donne, il torneo finirà sabato 8 agosto. Durante le serate è disponibile il servizio cucina predisposto in concomitanza con le feste patronali dell’Assunta”. UNA DELLE POCHE RIMASTE IN ITALIA Il vento ha soffiato piano per dieci giorni, lì in mezzo alla culla del lago d’Iseo, quel Castro sdraiato supino e minuscolo tra la grande Lovere e l’insenatura che costeggia la roccia. Castro rossa, Castro e la sua fabbrica a un tiro di schioppo, Castro atipica, Castro con quel nome ripieno, che ricorda generali e rimanda a battute. Castro che non ha mai concesso il pass per oltrepassare il muro eretto che concede giusto di arrivare sino al Centro ma con il cuore proteso sempre verso un tuffo a sinistra. Castro che rimane uno dei pochissimi paesi in Italia ad organizzare e a tenere botta per ben 10 giorni con una festa politica di sinistra. Niente PD, qui è La festa rossa di Castro Sinistra pura, con le bandiere rosse che ti accolgono appena giri la rotonda che porta al nuovo porto turistico, costruito e realizzato da un sindaco ‘democristiano’ (Mariano Foresti). Un palco all’entrata, il chiosco del bar dove campeggia la scritta ‘Aperitivo proletario’, dove stanno appoggia- te copie di Liberazione da prendere gratis, opuscolo di Emergency e manifesti contro la crisi che ha mangiato mezza bergamasca. Dopo il chiosco c’è il tendone con le panche in legno e i tavoloni lunghi, pieni zeppi di gente per dieci giorni. Piatto forte, la trippa, ma anche lumache e stracotto d’asi- no con polenta. La trippa servita rigorosamente in grosse scodelle e prezzi abbordabili per tutti. In cucina tra pentole gigantesche armeggiano le… menti della sinistra locale. Col grembiule alle prese con la trippa c’è Antonella Fiammenghi, candidata sindaco per la sinistra alle ammi- nistrative dell’8 giugno, ma anche Ivan Facchi, coordinatore della sinistra della zona, ma se allunghi l’occhio al mega paiolo della polenta ci trovi, sudato e con un camice bianco che sembra un mix tra medico della mutua e cuoco d’alta cucina, Massimo Rota, nel privato imprenditore, nel pubblico presidente di Legambiente. In mezzo gente che arriva da tutto il lago, sul palco musica nostrana e ogni tanto ci scappa Bella Ciao. Qualcuno sorride, altri storcono il naso. Comunque sia Castro rimane così, mai rosso di vergogna, ma rigorosamente rosso di politica.