Istituto per la Ricerca, la Formazione e la
Riabilitazione Onlus
Sezione Provinciale di Mantova
Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti
Onlus
Sezione Provinciale di Mantova
PROGETTO
CORSO DI AGGIORNAMENTO PER INSEGNANTI
RAPPRESENTATIVITÀ SUL TERRITORIO:
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti ONLUS è costituita da una struttura nazionale con
sede a Roma e da strutture regionali e provinciali, dotate, secondo le norme dello Statuto ,di
autonomia gestionale, amministrativa, patrimoniale e fiscale. La Sezione Provinciale di Mantova
dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus è divenuta operativa come sottosezione nel
1958 e si è trasformata in sezione provinciale nell’ottobre del 1967,
l’associazione è quindi
radicata sul territorio da ben 54 anni ed è pertanto considerata un‘Associazione storica che si
pone a rappresentare e tutelare gli interessi morali e materiali di ciechi ed ipovedenti
promuovendone assistenza, istruzione, lavoro ed inserimento nel tessuto sociale, sollecitando ogni
iniziativa a favore dei disabili visivi anche in convenzione con lo Stato, Enti Pubblici e Privati.
Da sempre l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus è attivamente impegnata a favorire
l’attuazione dei diritti umani e civili; a collaborare con il Servizio Sanitario Nazionale locale e con le
Amministrazioni Scolastiche per la promozione dell’istruzione; a promuovere il diritto al lavoro; a
stimolare la Ricerca medico-scientifica; a promuovere l’integrazione del disabile visivo nella cultura
sportiva e ricreativa. Per alcune particolari attività, la Sezione è affiancata da organismi
competenti, (emanati dalla sede Centrale dell’U.I.C.I.), quali:
 I.Ri.Fo.R (Istituto per la ricerca formazione e riabilitazione);
 Biblioteca Italiana per i Ciechi "Regina Margherita";
 Federazione Nazionale delle Istituzioni pro Ciechi;
 L'Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità Sezione Italiana;
 Il Club Italiano del Braille;
ANALISI DEI FABBISOGNI
La cecità, quali che ne siano il grado (totale o parziale) e l’origine (congenita o acquisita),
costringe a interagire con l’ambiente tramite delle strategie comuni alla maggior parte dei ciechi.
Come le altre disabilità sensoriali, quella visiva può comparire successivamente alla nascita, a
seguito di traumi o di specifiche patologie oculari, ma anche quale conseguenza di affezioni che
interessano altri apparati dell’organismo.
I condizionamenti che essa può esercitare sull’individuo dipendono, pertanto, da numerosi fattori,
non ultimo quello dell’età di insorgenza, a maggior ragione qualora si tratti di cecità totale: infatti,
al di là dell’impatto che essa inevitabilmente produce a livello emotivo, più numerose saranno state
le esperienze vissute dal soggetto prima di diventare cieco, maggiori saranno le probabilità di
riuscita dell’intervento riabilitativo attuato nei suoi confronti, la cui efficacia è comunque
subordinata alle capacità del soggetto di adattarsi al suo nuovo status.
Bisogna anche aggiungere che il venir meno della vista comporta la netta riduzione di alcune
abilità che sono di primaria importanza nella vita di ogni giorno. Questo deficit lede, in chi ne viene
colpito, la percezione di sé, provocando un notevole abbassamento della propria autostima, poiché
inibisce, almeno inizialmente, l’autonomia personale in senso lato.
La non conoscenza crea paura, disorientamento, pregiudizio, mentre l’informazione graduale,
adeguata e aggiornata, aiuta a prevenire e facilita la comunicazione, aprendo utile via di
integrazione.
Come suggerito da alcuni studiosi, anche il lessico della disabilità indica inadeguatezza e sofferenza
riguardo al compito sociale: espressioni quali “soffre” di ipovisione, è “affetto” da cecità hanno
implicato per troppo tempo il convincimento che le persone con disabilità fossero automaticamente
infelici, sofferenti o vittime. Tale errato convincimento ha pesanti ricadute sociali sia sulle famiglie
che vivono la disabilità sia sui disabili stessi; l’identità personale, infatti, si costruisce anche
attraverso il rispecchiamento del sé, per come viene rimandato dagli altri, ma l’immagine che viene
restituita al disabile è quella di una persona “dolente”, perennemente bisognosa e priva di
autonomia.
Nell’intera provincia di Mantova, su un totale di 70 comuni, si contano circa 900 persone
riconosciute avere disabilità visiva (tra ciechi e ipovedenti), di questi circa 200 sono iscritti a questa
sezione provinciale dell’U.I.C.I. e sono residenti in diversi comuni della stessa.
Utilizzando i dati fornitici dall’INPS possiamo descrivere la realtà mantovana:
N° soggetti con
disabilità visiva
Ciechi
Ciechi
Totali(*)
Parziali (*)
343
(*) Dati forniti dall’INPS
587
<18
Età
>18
<64
>65
20
158
752
Prendiamo in considerazione il preadolescente, o l’adolescente, un ragazzo o una ragazza cieco/a
sarà più o meno sicuro/a di sé se ha molte relazioni con i coetanei di entrambi i sessi, se è
stimolato/a a vivere esperienze sociali in autonomia; un adolescente se è stato iper-protetto sarà
timido, oppure se è abituato a sperimentare potrebbe sentirsi troppo sicuro, sopravvalutando le
sue capacità, con atteggiamenti a volte esibizionistici. I ragazzi, dunque, possono utilizzare il
linguaggio in modo fluente, ma la parola per loro è priva di significato, perché ad essa non
corrisponde una rappresentazione mentale di ciò di cui si sta parlando.
La percezione della realtà del non vedente si realizza attraverso tutte le percezioni derivanti dalle
sensazioni recepite attraverso la pelle, attraverso i movimenti della mano, dei piedi, dell’intensità
muscolare utilizzata nei movimenti del corpo; altrettanto fondamentale nella strutturazione
dell’esperienza è poi la funzione uditiva, che permette di cogliere gli spazi pieni e quelli vuoti, le
dimensioni e i volumi degli spazi e di recepire ostacoli davanti a sé; fondamentale è l’uso
dell’olfatto per il riconoscimento di spazi diversi e di atmosfere ambientali più vaste e differenziate;
ancora le variazioni termiche dell’aria circostante, le sollecitazioni agli organi che presiedono
all’equilibrio, le correnti e gli spostamenti dell’aria, tutto può dare apporti significativi alla
ricostruzione di una realtà negata dalla vista. Questo processo di integrazione sensoriale è efficace
quanto quello della vista e soddisfa le esigenze conoscitive del non vedente.
Vanno sottolineate anche le difficoltà di percezione visiva del bambino/a ipovedente. In questo
caso ogni generalizzazione è difficile perché la qualità delle immagini viste varia da individuo a
individuo, a seconda delle capacità percettive visive residue; varia a seconda delle condizioni di
luce, a seconda dei contrasti cromatici, dei livelli di affaticamento, a seconda delle posizioni
dell’oggetto, del movimento di chi percepisce e dell’oggetto percepito; un ipovedente può avere
solo una visione centrale, o solo periferica, una visione poco limpida, frammentata, il suo residuo
visivo può non essere stabile: in altre parole ogni ipovedente vede e non vede allo stesso tempo.
Questo disturbato modo di vedere limita la possibilità di costruire sul piano cognitivo immagini
rappresentative globalmente armoniche e quindi influisce sulla sfera conoscitiva.
Precisando
l’influenza di questa disabilità sulla personalità e sulla socialità, si deve tener conto che la
condizione dell’ipovedente non è riconoscibile immediatamente, la stessa condizione può
comportare effetti diversi da un individuo all’altro, infatti un ipovedente si trova spesso in uno
stato di ansietà, perché vive nel timore di trovarsi in situazioni imprevedibili in cui il suo residuo
visivo non possa essere utilizzato efficacemente, ne consegue una situazione psicologica in cui è
presente la costante preoccupazione, o la certezza di andare incontro ad una riduzione consistente
del residuo visivo.
Per garantire l’acquisizione di maggiore sicurezza da parte del disabile visivo, soprattutto nel
bambino e nell’adolescente, ruolo importante è ricoperto dalla scuola.
La scuola è il luogo maggiormente frequentato in giovane età, per cui è ad essa che si deve dare
attenzione affinché agisca in maniera corretta sull’alunno con disabilità visiva.
OBIETTIVI E CARATTERISTICHE DEL PROGETTO
Si ritiene che solamente partendo dalla conoscenza della persona disabile visiva e della sua
disabilità, si può effettuare una corretta sensibilizzazione nel mondo della scuola, ma per fare ciò
bisogna coinvolgere gli insegnanti affinché, per primi, sappiamo come rapportarsi con l’alunno
disabile visivo.
Secondo gli articoli 1 e 2 del Testo della Convenzione Internazionale sui diritti delle Persone con
Disabilità del 2006, con “lo scopo di promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed eguale
godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con
disabilità, e promuovere il rispetto per la loro inerente dignità. Le persone con disabilità includono
quanti hanno minorazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali a lungo termine che in
interazione con varie barriere possono impedire la loro piena ed effettiva partecipazione nella
società su una base di eguaglianza con gli altri.”
“ “Comunicazione” comprende lingue, visualizzazioni di testi, Braille, comunicazione tattile, stampa
a grandi caratteri, le fonti multimediali accessibili così come scritti, audio, linguaggio semplice, il
lettore umano, le modalità, i mezzi ed i formati comunicativi alternativi e accrescitivi, comprese le
tecnologie accessibili della comunicazione e dell’informazione; … “Discriminazione sulla base della
disabilità” indica qualsivoglia distinzione, esclusione o restrizione sulla base della disabilità che
abbia lo scopo o l’effetto di pregiudicare o annullare il riconoscimento, il godimento e l’esercizio, su
base di eguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali …”
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus, da diverso tempo denota una carenza di
informazione e formazione nell’ambito scolastico sul tema della disabilità visiva ed è per questo
che vuole intervenire con l’obiettivo di formare gli insegnanti affinché possano prendere coscienza
del significato della disabilità visiva e come meglio approcciarsi al disabile visivo stesso.
L’ambiente in cui viviamo dovrebbe sostenere le persone con disabilità e i loro diritti. Non sono
solamente le barriere architettoniche ad ostacolare un’inclusione concreta nella società, ma sono
anche le barriere culturali a non sostenere tale processo. Pertanto si ritiene che è partendo dalla
scuola che si può avviare al cambiamento.
Se la classe divenisse uno spazio dove i pregiudizi vengono costantemente destrutturati per
favorire una maggiore consapevolezza, allora sì che ignoranza e preconcetti non avrebbero modo
di radicarsi nella società. La classe come luogo di rispetto, maturazione e conoscenza dei diritti
delle persone. Sappiamo quanto gli insegnanti siano pressati da difficoltà di vario genere e quante
energie dedichino alla formazione dello studente, ma anch’essi necessitano di una sempre più
aggiornata formazione al fine di migliorare il loro intervento.
Per questo intendimento l’U.I.C.I. di Mantova vuole organizzare una serie di incontri di
aggiornamento e formazione rivolti a tutti i docenti, ma soprattutto ai docenti di sostegno ed
educatori che prendono diretto contatto con l’alunno disabile.
AZIONI
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus di Mantova per poter realizzare il proprio
progetto che consiste nel programmare un percorso di aggiornamento rivolto ad insegnanti di
sostegno, curriculari, ed educatori, in virtù della collaborazione esistente con I.Ri.Fo.R Sezione
Provinciale di Mantova, incaricherà la stessa ad occuparsi della formazione, prendendo
diretti contatti con il personale accreditato, con l’Ufficio Scolastico Provinciale di Mantova al
fine di avere appoggio per la divulgazione dell’iniziativa.
Dal momento che la Sede Centrale dell’I.Ri.Fo.R è anche accreditato presso il Ministero
dell’Istruzione, della Università e della Ricerca per la erogazione di formazione al personale
della scuola (D.M. 177/2000), solo così si prevede che possa essere rilasciato un attestato
di riconoscimento del corso svolto dai singoli partecipanti.
L’ I.Ri.Fo.R. di Mantova per la realizzazione del percorso intende dare incarico a:
-
N.1 Riabilitatore per minorati della vista - istruttore di orientamento e mobilità il quale
dovrà presentare la realtà della disabilità visiva nel bambino, nell’adolescente e come
approcciarsi all’alunno disabile visivo;
-
N.1 Tiflologo che conosce le condizioni e le necessità degli alunni disabili visivi e presenterà
gli ausili indispensabili all’alunno ipo e non vedente;
-
N.1 Insegnante di Informatica che dovrà presentare ed insegnare ad utilizzare le cosiddette
“tecnologie assistite”;
-
N. 1 Insegnante di scrittura e lettura del sistema Braille;
affinché ciascuno, nel proprio settore, possa intervenire per il raggiungimento dell’obiettivo
primario ovvero maggiore conoscenza per un migliore approccio all’alunno disabile visivo.
L’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus di Mantova metterà a disposizione la propria
struttura, in particolare la Sala “Dario Formigoni” per permettere lo svolgimento delle lezioni
frontali, mentre le esercitazioni previste nel modulo di informatica saranno effettuate presso l’aula
di informatica.
Le lezioni e le esercitazioni previste nel modulo di orientamento e mobilità verranno effettuate
presso un aula messa a disposizione dalla Scuola Secondaria di primo grado “G. Bertazzolo” di
Mantova.
N.B. Per ciascun insegnamento si allega programma del corso.
RISULTATI ATTESI
Col presente progetto si prevede di suscitare interesse ed entusiasmo da parte di tutti gli
insegnanti, ma soprattutto da parte degli insegnanti di sostegno e degli educatori che spesso non
conoscendo le difficoltà della disabilità visiva non sanno come comportarsi. Quindi si spera nel
coinvolgimento del maggior numero possibile di insegnanti.
MEZZI RITENUTI FAVOREVOLI AL CONSEGUIMENTO DEL RISULTATO ATTESO:
Incontri formativi per ciascun insegnamento con momenti di confronto ed esercitazioni per meglio
comprendere ed apprendere l’insegnamento.
AMPIEZZA DELLA COPERTURA TERRITORIALE DEL PROGETTO:
Il progetto verrà realizzato a Mantova, prevede il coinvolgimento di insegnanti di Mantova e
Provincia.
MONITORAGGIO:
Strumenti di
Tipologia di autovalutazione
Breve descrizione della modalità di utilizzo dello
strumento di auto-valutazione
Autovalutazione
Questionari
 Valutazione finale dei risultati raggiunti
Interviste
individuali
 Valutazione finale dei risultati raggiunti
Valutazione iniziale di bisogni, risorse,
risultati attesi, ecc
Riunioni di gruppo
 Valutazione intermedia delle attività
Valutazione finale dei risultati raggiunti
Rilevazione
dati sulle
attività
Questionari di gradimento per ciascun corso
Riunioni periodiche del gruppo di lavoro per
verificare l’andamento del progetto.
Valutazione finale dei risultati raggiunti
Incontri
 Monitoraggio/collaborazione iniziale, in
itinere e finale
Relazioni
 Valutazione finale dei risultati raggiunti
Incontro tra i collaboratori coinvolti per relazionare
l’andamento dei corsi
Relazione finale per testimoniare l’ attività svolta
VALUTAZIONE :
In maniera continuata viene valutato l’andamento del progetto considerando il numero dei docenti
che hanno aderito al corso di aggiornamento.
Grazie all’analisi dei questionari sarà possibile valutare obiettivamente ed oggettivamente l’efficacia
e l’efficienza dei singoli corsi.
Programma del Corso di informazione su Mobilità e Orientamento
Insegnante: Decortes Francesco
Impegno: 8 ore
Programma:
Per il corso di aggiornamento relativo alle strategie di Mobilità, Orientamento riservato ad insegnanti di
sostegno, curriculari ed educatori, si prevedono:
1) Lezioni frontali 3 ore : cecità e ipovisione; mobilità senza ausili; tecniche di protezione, tecniche di
accompagnamento, segnalazione ostacoli, direzionarsi; mobilità con ausili, il bastone bianco lungo
2) Laboratori pratici in situazione di mortificazione sensoriale temporale 4 ore: tecniche di
accompagnamento, mobilità senza ausili; mobilità con ausili
3) Restituzioni e commenti 1 ora;
Programma del Corso di lettura e scrittura col Sistema Braille
Insegnante: Panza Marcella
Impegno: 4 ore
Programma:
Per il corso di aggiornamento relativo al metodo di scrittura e lettura Braille, riservato ad insegnanti di
sostegno, curriculari ed educatori, prevedono 3 momenti:
1) Presentazione della figura di Louise Braille e significato della sua invenzione;
2) Il “sistema Braille” e la sua importanza per la vita dei ciechi e degli ipovedenti;
3) Uso del materiale didattico speciale e dell’opuscolo guida, predisposto per l’apprendimento del
Braille, a cui seguiranno le esercitazioni di scrittura e lettura, da parte degli insegnanti. A tale attività
verrà riservato uno spazio maggiore.
Programma del Corso Informatica
Insegnante: Fratti Massimo
Impegno: 8 ore e 30 min
Programma:
1.
Presentazione dello Screen Reader Jaws per Windows ed elementi base di un personal
computer;
2.
Fondamenti della tastiera;
3.
Utilizzo base del software Jaws per Windows, predisposto per l’apprendimento del
software di base ed applicativo di un personal computer. A questa parte del programma
sarà dedicato uno spazio maggiore.
Il corso sarà strutturato in due parti: la prima, aperta a tutti i partecipanti e della durata di due ore, è
illustrativa del punto 1 del programma e dell’importanza dell’informatica per la vita dei ciechi e degli
ipovedenti; la seconda, cui aderiranno i partecipanti, divisi in due gruppi, e della durata di tre ore per ciascun
gruppo, è illustrativa del punto 2 e 3 del programma, attraverso una simulazione pratica su personal
computer.
Programma del Corso di Presentazione degli Ausili Informatici
Insegnante: Claudio Signorini
Impegno: 2 ore e 30 min
Programma:
Presentazione dei vari ausili informatici accessibili al non vedente; gli ausili necessari nella
scuola.
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progetto corso di aggiornamento per insegnanti