Communicationes n. 213
12/04/2013
INDICE:
- Situazione catastrofica a La Plata
- La cappella natale di Santa Teresa verrà restaurata per il V° Centenario
- Il Messico si prepara a vivere il V° Centenario
- Il conclave più carmelitano
- La missione “Santa Teresita” nella Sierra de la Puebla in Messico
Inondazioni
Situazione catastrofica a La Plata
La Plata- Argentina, 12 aprile 2013 (Communicationes).- P. Daniel L. Meurzet, ocd, Delegato
Generale dell'Argentina. Prima di riferire sull’attuale situazione dei nostri frati e monache,
vorrei esporre brevemente il fenomeno meteorologico che ha colpito la città di La Plata e
dintorni.
La Plata ha una popolazione di circa 810.000 abitanti. La spiegazione più chiara e semplice che
ho trovato su quanto è successo è quella di far riferimento ad un fenomeno simile, cioè ad una
specie di "tsunami su terra ferma” provocato dall’enorme quantità d’acqua caduta,
congiuntamente alla sua intensità e durata; ma si devono tener presente anche i sistemi idrici
risultati insufficienti e inadeguati.
Tale fenomeno è sfociato in un generale sconvolgimento idrogeologico con danni devastanti
provocati dall'acqua che, in alcuni casi, come quello del nostro convento, è arrivata ad
un'altezza di circa 1,60 m lasciando il pianterreno della casa e della chiesa in un stato
desolante.
E i frati? Stanno bene, di buon animo e speranzosi, anche se affaticati e quasi esauriti per il
grande lavoro che, incessantemente da giorni, stanno compiendo per sistemare e recuperare
le cose.
Grazie a Dio un numeroso gruppo di collaboratori, formato da parrocchiani, amici e conoscenti
della comunità, è impegnato, dalla mattina fino a tarda notte, a lavorare senza sosta per
rimettere in funzione la casa sommersa dall’acqua: la chiesa, la sacrestia, i saloni, i parlatori, le
provviste, il refettorio, la cucina, l'oratorio, la sala di ricreazione, la biblioteca, le stanze del
pianterreno, la lavanderia e l'officina con tutto quello che contenevano è stato rovinato
dall’acqua torrenziale.
Durante questi giorni, inoltre, c’è stata l’interruzione dell’acqua potabile, del telefono, del gas
e della luce. Era impossibile contattare il convento, e ciò ha provocato non poche
preoccupazioni da parte di coloro che cercavano di avere notizie. Si spera che entro breve
tempo tutto possa tornare nella normalità.
E le Carmelitane Scalze? Nella comunità platense ci sono 20 suore, anch’esse colpite da questa
calamità, benché in forma più lieve dato che il fenomeno s’è manifestato con meno intensità e
l’inondazione non ha raggiunto un’altezza rilevante per cui sono stati danneggiati solo alcuni
locali senza intaccare le celle del monastero. Esse stanno bene e si sono rimboccate le maniche
per sistemare e pulire i locali invasi dall’acqua. Perlopiù ci hanno offerto, secondo le loro
possibilità, ogni tipo di aiuto manifestando una solidarietà senza misura nei confronti dei loro
confratelli.
Chi è stato più colpito da questo fenomeno climatico? I parenti di alcuni frati e monache che
vivono in questa città. Siamo rimasti in contatto con loro secondo le possibilità del momento.
Abbiamo potuto constatare che hanno avuto ingenti danni materiali ma stanno tutti bene.
Cappella natale “Santa Teresa”
La cappella natale di Santa Teresa verrà restaurata per il V° Centenario
Avila - Spagna, 12 aprile 2013 (Communicationes).- La Comunità della Casa Natale di Santa
Teresa (Avila) ha firmato un accordo con il Consiglio per la Cultura e Turismo della Giunta di
Castiglia-Leone e la Fondazione Patrimonio Storico di Castiglia-Leone per il restauro della
cappella natale di Santa Teresa di Gesù e anche parte della chiesa-convento in vista delle
iniziative commemorative per il V° Centenario della nascita della Santa nel 2015.
Con questo accordo verranno realizzati vari interventi per restaurare le coperture della chiesa
e della cappella della Santa. Il costo complessivo delle opere sarà di 450.000 euro, di cui il
Consiglio di Cultura ha previsto di contribuire con circa 200.000 euro. Il resto sarà finanziato,
con parti uguali, dalla Fondazione del Patrimonio Storico di Castiglia-Leone e dalla Comunità
dei Carmelitani Scalzi del Convento de La Santa.
Gli interventi nella cappella della nascita saranno globali e riguarderanno sia i rivestimenti che
gli elementi mobili ivi presenti, tra cui la pala maggiore e la pala laterale, lo zoccolo di azulejos,
le pitture murali della volta e dei paramenti, le tele e le vetrate.
Nella pala di Santa Teresa si interverrà con un trattamento di pulizia, ripristinando il colore e la
lucentezza degli ori, eliminando le vernici, ritoccando gli elementi estranei aggiunti
posteriormente, consolidando la struttura, intervenendo sulle crepe e compiendo un’opera di
rafforzamento generale. Le quattro pale laterali saranno pulite, mentre saranno consolidate le
strutture e i telai, e si procederà all'eliminazione delle vernici ossidate delle tele.
In quanto allo zoccolo della cappella, che è ricoperto da azulejos risalenti alla fine del sec. XIX
ed inizio del XX, si interverrà con la pulizia e il fissaggio dei pezzi che rischiano di staccarsi, e
saranno rafforzate le giunture e ricollocate le parti mancanti.
Per quanto riguarda la volta sarà realizzata una pulizia integrale, con eliminazione di sali, il
consolidamento degli intonaci, la pulizia delle vernici, la sostituzione dei profili sagomatici, la
reintegrazione cromatica. Saranno ripulite anche le tre tele, con le relative cornici di legno
dorato ed intagliato, che riproducono scene della vita della Santa.
Infine verranno effettuati gli interventi sulle coperture che avranno inizio in estate e che
interessano quelle parti che necessitano di un intervento urgente. Le opere saranno realizzate
a partire dalla zona della biblioteca con la sostituzione del tetto e il restauro delle volte nella
zona del chiostro Piccolo, con il rinnovo del sistema di evacuazione e il restauro della copertura
del corpo elevato nel lato meridionale e nella zona di passaggio sopra la cappella di Santa
Teresa con varie riparazioni.
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Messico
Il Messico si prepara a vivere il V° Centenario
Messico, 12 aprile 2013 (Communicationes).- Claudia Morcueto. Compiere 500 anni non è
una cosa qualsiasi. Accogliendo l'invito lanciato dal Capitolo Generale dell'Ordine nel 2009, la
Provincia messicana di Sant’Alberto si prepara a celebrare il V° Centenario della nascita di
Santa Teresa di Gesù.
L’aspetto principale, in consonanza con l'iniziativa del Capitolo, è quello di poter conoscere ed
approfondire la Santa attraverso i suoi scritti. Questo è un compito importante perché,
mettendoci in contatto con la Santa Fondatrice, ci viene insegnato a pregare, a vivere
comunitariamente e a servire la Chiesa, facendo proprio come lei a cinque secoli di distanza e
in una terra così lontana da quella in cui nacque.
D’accordo con P. Enrique Castro, Provinciale del Messico, si è voluto mettere l’accento sulla
lettura delle opere di Santa Teresa all'interno delle singole comunità, un libro in ciascun anno,
secondo il programma proposto dalla Commissione per il Centenario.
Il prossimo mese di maggio il Messico sarà la sede del Congresso Latinoamericano di
Spiritualità il cui tema centrale è "Teresa di Gesù: uniti nella memoria e nell’impegno".
L'iniziativa è stata promossa da tutta l'America Latina, anche se spetta al Messico la
responsabilità dell’organizzazione e della logistica per esserne il paese ospitante.
Da parte sua anche la Federazione "San Giuseppe di Guadalupe" delle Carmelitane Scalze del
Messico si prepara al Centenario attraverso la lettura delle opere di Santa Teresa. La Madre
Anna Maria di Gesù Redentore, ocd, portavoce della Federazione, così ci ha riferito:
"Attualmente stiamo studiando le Mansioni del Castello Interiore. È stata veramente
un'esperienza molto ricca, perché nelle nostre comunità abbiamo approfondito la nostra
spiritualità, abbeverandoci alla fonte originale degli scritti della Santa. Oltre allo studio c’è
stato molto fermento creativo da parte delle nostre monache, dato che la presentazione degli
scritti nelle diverse comunità è stata molto varia e profonda, con rappresentazioni poetiche,
con rievocazioni di una mansione, con canti o quadri plastici sui temi studiati".
Anche l'Ordine Secolare messicano, tramite il suo Presidente, Juan Carlos Chávez Orozco, ci ha
riferito che, oltre alla lettura delle opere della Santa, si stanno preparando al Centenario con la
celebrazione di ritiri, sia comunitari che regionali e nazionali, tutti incentrati su Santa Teresa.
Con lo scopo di promuovere una diffusione più ampia della spiritualità teresiana ed avvicinare
più persone all’orazione-amicizia della Santa Madre, la Casa editrice Santa Teresa di Gesù dei
Carmelitani scalzi del Messico, pubblica ogni anno un calendario rivolto alle famiglie. In questa
maniera il messaggio della nostra Madre Fondatrice penetra nelle case in forma quotidiana e
amichevole.
Ogni anno viene pubblicata anche una guida di lettura per le opere maggiori di Santa Teresa.
Quest’anno si sta elaborando quella sulle Mansioni. Questi opuscoli spiegano in modo chiaro
ogni capitolo con una rispettiva scheda che, a somiglianza delle guide turistiche, introduce il
lettore agli insegnamenti di Santa Teresa, sottolineandone i punti più importanti e significativi,
con spiegazioni chiare e semplici, al fine di invitare ed avviare il lettore all’orazione.
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Cronache a cura dell'Archivio Generale
Il conclave più carmelitano
Roma - Italia, 12 aprile 2013 (Communicationes).- P. Óscar I. Aparicio, Archivista Generale
OCD. In questi ultimi giorni, in cui abbiamo vissuto il conclave, vogliamo ricordare il raduno
cardinalizio in cui furono presenti più carmelitani scalzi. Ciò avvenne nel conclave celebratosi
agli inizi del marzo 1939. Furono 62 i cardinali che si radunarono a Roma dopo la morte di Pio
XI (Ratti). La riunione cadde in una delle date più fatidiche della storia contemporanea, ad
alcuni mesi prima dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale.
Il Papa eletto fu il romano Eugenio Pacelli che prese il nome di Pio XII. Prima di entrare in
conclave fu diplomatico di carriera, buon conoscitore della Germania Hitleriana dato che era
stato nunzio a Monaco, ed infine Segretario di Stato del Vaticano. Era l'uomo di cui aveva
bisogno la Chiesa in quel cruciale momento della storia.
A noi c'interessa sapere che furono due i cardinali Carmelitani Scalzi che parteciparono a quel
Conclave. Dei 62 cardinali, 33 erano di nazionalità italiana -tra loro i due carmelitani-, 12
appartenevano a Ordini o Congregazioni religiosi; i due Ordini più rappresentati erano i
Benedettini ed i Carmelitani Scalzi, con due membri ciascuno. Le Americhe erano
rappresentate da solo sei cardinali: tre degli Stati Uniti, uno del Canada, due dell'America
Latina: uno del Brasile e l'altro dell'Argentina. Un conclave, quindi, europeo e, soprattutto,
italiano.
Il cardinale Rossi era il più anziano dei due carmelitani: aveva 62 anni ed era Segretario della
Congregazione Concistoriale, l’attuale Congregazione dei Vescovi. Il cardinale Piazza era il più
giovane del Conclave, aveva solo 54 anni ed era da due anni Patriarca di Venezia. Il Card. Rossi
era stato Vescovo di Volterra (1920-1923) e poi era passato a servire la Chiesa nella
Congregazione Concistoriale fino alla sua morte, avvenuta nel 1948. Il Card. Piazza fu prima
Arcivescovo di Benevento (1930 -1935), poi Patriarca di Venezia (1935 -1948) ed infine sostituì
lo stesso Card. Rossi come Segretario della Congregazione Concistoriale. Piazza morì nel1957.
Questa è la breve storia di due figli di Santa Teresa che parteciparono alla riunione cardinalizia
più importante del mondo cattolico in anni non molto lontani e in cui la Chiesa si avvalse di
questi due nostri confratelli per evangelizzare il mondo in ruoli di grande responsabilità.
Missione
La missione Santa Teresita nella Sierra de la Puebla, Messico
Messico, 12 aprile 2013 (Communicationes).- P. Marcos Juchem, Definitore Generale OCD.
Questa regione di Hueytlapan è isolata, non tanto per la distanza esistente tra la popolazione e
la più vicina località, bensì per via della zona geografica così impervia com’è quella della Sierra
Madre Orientale.
Si tratta di montagne imponenti, dove vivono gli indigeni Totonacas, dispersi nelle vallate, tra
cime, dirupi e canaloni, talvolta formando anche piccoli villaggi. Parlano la lingua totonaco e
conservano abitudini e tradizioni che risalgono a tempi molto remoti. Nei villaggi ci sono scuole
bilingue: totonaco e castigliano.
Lavorano la terra in piccoli appezzamenti situati su precipizi o su rive scoscese. Coltivano il
mais che è il loro alimento basilare. Per avere altre entrate economiche coltivano pure il caffè.
È sorprendente come riescano a coltivare queste terre così pendenti.
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Partecipano alle celebrazioni religiose con molta fede. Un esempio è stata la recente
celebrazione della Pasqua. All'offertorio portano sempre alcune monete da offrire, e talvolta le
donne offrono due uova che per loro è il corrispondente di un pranzo.
Aver potuto vivere alcuni giorni con questa gente è stato per me l’occasione per apprezzare la
loro tenerezza, bontà e misericordia, e ho constatato come la Chiesa è lungimirante, proiettata
in avanti e non ripiegata su se stessa.
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