H SOMMARIO - 01 copertina… a cura della redazione - 02 sommario: marzo-aprile 2006 a cura della redazione - 03/04 tradizioni popolari: I contadini raccontano a cura di Camillo Tonin - 05 letteratura: Racconti popolari… Trentini a cura di Giovanni Morlin - 06/07 fiabe Moderne: Storia di una bottiglia di plastica a cura di Alessandro Perozzo - 08 cultura generale: I perché della terra a cura di Rubens Bobbato - 09 cucina: colomba pasquale a cura di Arianna Stradiotto - 10 tempo libero: i compleanni dell’Atlantis a cura di Mara Bernardi - 11 salute e ambiente: le piante e le loro proprietà… rosa canina a cura di Chiara Frattin - 12/13 tempo libero: il significato dei nomi a cura di Paolo Cividal - 14 salute: la ginnastica aerobica a cura di Lorenza Casagrande - 15/16 cultura generale: i popoli del mondo a cura di Urbano Santi - 17 oroscopo: marzo/aprile a cura di Mara Bernardi - 18/19 tempo libero: i miei cantanti preferiti a cura di Stella Braghette - 20/21 curiosità: i rimedi della nonna a cura di Fatima Maran & Stefano Gazzola - 22/23 curiosità: Parigi, la capitale Francese a cura di Stefano Gazzola & Fatima Maran - 24 sport: la formula uno a cura di Luca Basso - 25 sport: il motomondiale a cura di Luca Basso - 26 musica: la musica a cura di Filippo De Nadai - 27 tempo libero: i giochi di Mastro Nicola a cura di Nicola Ferracin - 28 informazione: nuovi orizzonti… vacanze accessibili a cura di Nicola Ferracin - 29 immagini da colorare a cura della redazione - 30 tempo libero: L’angolo dello humour a cura della redazione 2 Racconti popolari Veneto, Venezia - Il principe granchio Una volta c'era un pescatore che non riusciva mai a pescare abbastanza da comprare la polenta per la sua famigliola. Un giorno, tirando le reti, sentí un peso da non poterlo sollevare, tira e tira ed era un granchio cosí grosso che non bastavano due occhi per vederlo tutto. - Oh, che pesca ho fatto, stavolta! Potessi comprarmici la polenta per i miei bambini! Tornò a casa col granchio in spalla, e disse alla moglie di mettere la pentola al fuoco che sarebbe tornato con la polenta. E andò a portare il granchio al palazzo del Re. -Sacra Maestà, - disse al Re, - sono venuto a vedere se mi fa la grazia di comprarmi questo granchio. Mia moglie ha messo la pentola al fuoco ma non ho i soldi per comprare la polenta. Rispose il Re: - Ma cosa vuoi che me ne faccia di un granchio? Non puoi andarlo a vendere a qualcun altro? In quel momento entrò la figlia del Re: - Oh che bel granchio, che bel granchio! Papà mio, compramelo, compramelo, ti prego. Lo metteremo nella peschiera insieme con i cefali e le orate. Questa figlia del Re aveva la passione dei pesci e se ne stava delle ore seduta sull'orlo della peschiera in giardino, a guardare i cefali e le orate che nuotavano. Il padre non vedeva che per i suoi occhi e la contentò. Il pescatore mise il granchio nella peschiera e ricevette una borsa di monete d'oro che bastava a dar polenta per un mese ai suoi figlioli. La Principessa non si stancava mai di guardare quel granchio e non s'allontanava mai dalla peschiera. Aveva imparato tutto di lui, delle abitudini che aveva, e sapeva anche che da mezzogiorno allo tre spariva e non si sapeva dove andasse. Un giorno la figlia del Re era lí a contemplare il suo granchio, quando senti suonare la campanella. S'affacciò al balcone e c'era un povero vagabondo che chiedeva la carità. Gli buttò una borsa di monete d'oro, ma il vagabondo non fu lesto a prenderla al volo e gli cadde in un fosso. Il vagabondo scese nel fosso per cercarla, si cacciò sott'acqua e si mise a nuotare. Il fosso comunicava con la peschiera del Re attraverso un canale sotterraneo che continuava fino a chissà dove. Seguitando a nuotare sott'acqua, il vagabondo si trovò in una bella vasca, in mezzo a una gran sala sotterranea tappezzata di tendaggi, e con una tavola imbandita. Il vagabondo uscí dalla vasca e si nascose dietro i tendaggi. A mezzogiorno in punto, nel mezzo della vasca spuntò fuori dall'acqua una Fata seduta sulla schiena d'un granchio. La Fata e il granchio saltarono nella sala, la Fata toccò il granchio con la sua bacchetta, e dalla scorza del granchio uscí fuori un bel giovane. Il giovane si sedette a tavola, la Fata batté la bacchetta, e nei piatti comparvero le vivande e nelle bottiglie il vino. Quando il giovane ebbe mangiato e bevuto, tornò nella scorza di granchio, la Fata lo toccò con la bacchetta e il granchio la riprese in groppa, s'immerse nella vasca e scomparve con lei sott'acqua. Allora il vagabondo uscí da dietro ai tendaggi, si tuffò anche lui nella vasca e nuotando sott'acqua andò a sbucare nella peschiera del Re. La figlia del Re che era lí a guardare i suoi pesci, vide affiorare la testa dei vagabondo e disse: - Oh: cosa fate voi qui? -Taccia, padroncína, - le disse il vagabondo, - ho da raccontarle una cosa meravigliosa -. Uscí fuori e le raccontò tutto. -Adesso capisco dove va il granchio da mezzogiorno alle tre! - disse la figlia del Re. Bene, domani a mezzogiorno andremo insieme a vedere. Cosí l'indomani, nuotando per il canale sotterraneo, dalla peschiera arrivarono alla sala e si nascosero tutti e due dietro i tendaggí. Ed ecco che a mezzogiorno spunta fuori la Fata in groppa al granchio. La Fata batte la bacchetta e dalla scorza del granchio esce fuori il bel giovane e va a mangiare. Alla Principessa, se il granchio già le piaceva, il giovane uscito dal granchio le piaceva ancora di piú, e subito sene senti innamorata. E vedendo che vicino a lei giaceva la scorza del granchio vuota, ci si cacciò dentro, senza farsi vedere da nessuno. Quando il giovane rientrò nella scorza di granchio ci trovò dentro quella bella ragazza. - Cos'hai fatto? - le disse, sottovoce, - se la Fata se n'accorge ci fa morire tutt'e due. -Ma io voglio liberarti dall'incantesimo! - gli disse, anche lei pianissímo, la figlia del Re. Insegnami cosa devo fare. -Non è possibile, - disse il giovane. - Per liberarmi ci vorrebbe una ragazza che m'amasse e fosse pronta a morire per me. La Principessa disse: - Sono io quella ragazza! 03 Racconti popolari Intanto che si svolgeva questo dialogo dentro la scorza di granchio, la Fata si era seduta in groppa, e il giovane manovrando le zampe del granchio come al solito, la trasportava per le vie sotterranee verso il mare aperto, senza che essa sospettasse che insieme a lui era nascosta la figlia del Re. Lasciata la Fata e tornando a nuotare verso la peschiera, il Principe perché era un Principe - spiegava alla sua innamorata, stretti insieme dentro la scorza di granchio, cosa doveva fare per liberarlo: - Devi andare su uno scoglio in riva al mare e metterti a suonare e cantare. La Fata va matta per la musica e uscirà dal mare a ascoltarti e ti dirà: " Suoni, bella giovane, mi piace tanto ". E tu risponderai: " Sí che suono, basta che lei mi dia quel fiore che ha in testa ". Quando avrai quel fiore in mano, sarò libero, perché quel fiore è la mia vita. Intanto il granchio era tornato alla peschiera e lasciò uscire dalla scorza la figlia del Re. Il vagabondo era rinuotato via per conto suo e, non trovando piú la Principessa, pensava d'essersi messo in un bel guaio, ma la giovane ricomparve fuori dalla peschiera, e lo ringraziò e compensò lautamente. Poi andò dal padre e gli disse che voleva imparare la musica e il canto. Il Re, che la contentava in tutto ' mandò a chiamare i piú gran musici e cantanti a darle lezioni. Appena ebbe imparato, la figlia disse al Re: - Papà, ho voglia d'andare a suonare il violino su uno scoglio in riva al mare. Su uno scoglio in riva al mare? Sei matta? - ma come al solito la accontentò, e la mandò con le- sue otto damigelle vestite di bianco. Per prevenire qualsiasi pericolo, la fece seguire da lontano da un po' di truppa armata. Seduta su uno scoglio, con le otto damigelle vestite di bianco, su otto scogli intorno, la figlia del Re suonava il violino. E dalle onde venne su la Fata. - Come suona bene! - le disse. - Suoni, suoni che mi piace tanto! La figlia del Re le disse: - Sí che suono, basta che lei mi regali quel fiore che porta in testa, perché io vado matta per i fiori. -Glielo darò se lei è capace d'andarlo a prendere dove lo butto. -E io ci andrò, - e si mise a suonare e cantare. Quando ebbe finito, disse: - Adesso mi dia il fiore. -Eccolo, - disse la Fata e lo buttò in mare, piú lontano che poteva. La Principessa lo vide galleggiare tra le onde, si tuffò e si mise a nuotare. - Padroncina, padroncina! Aiuto, aiuto! - gridarono le otto damigelle ritte sugli scogli coi veli bianchi al vento. 04 Ma la Principessa nuotava, nuotava, scompariva tra le onde e tornava a galla, e già dubitava di poter raggiungere il fiore quando un'ondata glielo portò proprio in mano.In quel momento sentí una voce sotto di lei che diceva: Mi hai ridato la vita e sarai la mia sposa. Ora non aver paura: sono sotto di te e ti trasporterò io a riva. Ma non dire niente a nessuno, neanche a tuo padre. lo devo andare ad avvertire i miei genitori ed entro ventiquattr'ore verrò a chiedere la tua mano. -Sí, sì, ho capito, - lei gli rispose, soltanto, perché non aveva piú fiato, mentre il granchio sott'acqua la trasportava verso riva. Cosí, tornata a casa, la Principessa disse al Re che s'era tanto divertita, e nient'altro. L'indomani alle tre, si sente un rullo di tamburi, uno squillo di trombe, uno scalpitío di cavalli: si presenta un maggiordomo a dire che il figlio del suo Re domanda udienza. Il Principe fece al Re regolare domanda della mano della Principessa e poi raccontò tutta la storia. Il Re ci restò un po' male perché era all'oscuro di tutto; chiamò la figlia e questa arrivò correndo e si buttò nelle braccia del Principe: - Questo è il mio sposo, questo è il mio sposo! - e il Re capí che non c'era altro da fare che combinare le nozze al piú presto. A cura di Camillo Tonin Letteratura BALDRICK DELLA La seconda regione di cui visitiamo i racconti popolari e leggende e il Trentino: questa terra ci racconta storie di elfi e fate. Questo è un esempio: A percorrere la solitaria Val di Nos in una trasparente notte di luna, può accadere di sentire il grande bosco fremere di vita come all’apparir del giorno. Chi dice sia l’intensità luminosa ad anticiparne il risveglio e chi giura doversi trattare di Baldrich, lo spirito inquieto dei boschi che, sfrecciando tra gli abeti, chiama a raduno il suo popolo e gli annuncia che il suo regno vive ancora di speranza e di coraggio indomiti. Allora nulla c’è di più naturale che sentir riaffacciarsi alla memoria l’antica leggenda che, insieme al passo, ti accompagna finché la luna non ceda alle prime luci dell’alba. In tempi molto e molto lontani, quando la valle era per metà lago e per metà selva, e le scogliere di levante si ergevano pallide e frastagliate più di quanto non lo siano ora,vi dimorava una nobile stirpe di elfi, la cui sorte gratificandoli di una duplice condizione di vita, permetteva loro di restare uomini di giorno e spiriti di notte. Li aveva guidati Baldrich dalle lontane e misteriose spiagge del nord. Il lago era pescoso, la selva garriva di animali d’ogni specie e la montagna offriva asilo sicuro contro i venti e le tempeste. Il lavoro e profitto, equamente divisi, avevano fatto della Val di Nos uno dei regni più ricchi del mondo. E anche il più felice: ogni giorno s’intrecciavano danze sulle rive del lago e la sera, intorno ai fuochi, si cantavano le nostalgiche canzoni della patria. Ma sul finire di una primavera la pace degli Elfi fu turbata da una triste notizia. Corse voce che a mezzogiorno della valle si era insediato un popolo di pastori che sottraevano la terra alle selve e ai boschi per ricavarne pascoli e prati. Allora Baldrich, scelti alcuni consiglieri che fungessero da testimoni e prelevati molti doni che garantissero l’intenzione di un dignitoso patto di pacifica convivenza, si recò dai pastori per conoscere il merito ai loro propositi, valutarne le esigenze e puntare sui buoni auspici. “Pace a voi! “disse con l’animo sincero di chi è disposto a cedere molto, purché il bene di tutti prevalga. Non mancò sul principio il garbo dell’accoglienza e dell’ospitalità, peraltro sollecita dagli splendidi doni che non finivano di stupire: si trattava di utensili domestici e di monili d’oro e d’argento cesellati con perizia incomparabile. VAL DI NOS Ma tosto, subentrato allo stupore lo spirito maligno dell’invidia e della sopraffazione, i pastori, aggirando i termini dell’intesa, davano a dimostrare anche troppo scopertamente l’ostile riottosità alle proposte di alleanza che Baldrich aveva avanzate. E con questa amara certezza ritornò tra i suoi che, in riva al lago, lo attendevano ansiosi di sapere qualcosa. Fatto un breve resoconto della sua missione e di ciò che aveva ricavato, Baldrich invitò tutti a meditare sulla gravità della situazione. E parlando con fervore li incitò ad essere degni di sé e della loro origine e, come già altre volte, li spronò a ritrovarsi più che mai uniti e decisi a ostacolare il nemico, risoluto a invadere la valle per possederla e abitarla secondo le sue leggi e i suoi costumi. “fedeltà e pazienza siano le nostre armi! “ disse con voce ferma e accorata insieme. E chiuse il suo discorso con un appello al grande sacrificio di rinunciare alla prima condizione di vita e rimanere spiriti dell’aria, fino a quando gli uomini non si fossero stancati di lottare contro un nemico inespugnabile. L’appello fu accolto unanime e da allora la Val di Nos è rimasta cosi stranamente appartata e remota da non saperselo spiegare se non attraverso l’antica leggenda che, a detta dei vecchi, vuole Baldrich tuttora impegnato nella lotta invisibile contro gli uomini, affinché la valle degli Elfi e il loro regno sopravvivano all’agonia del mondo. Tratto da “Leggende dell’altopiano di Asiago” Di Francesco Zanocco Trascrizione a cura di Giovanni Morlin Questa leggenda ci fa capire ancora una volta di quanto l’egoismo dell’uomo tenda a separare anziché congiungere. La fine degli elfi della leggenda e simile alla fine dei pellerossa americani della storia recente. Sembra che l’uomo voglia isolare e distruggere tutto ciò che considera diverso anche quando si tratta di altri esseri umani. Sempre dobbiamo tentare il percorso della condivisione se vogliamo vivere in un mondo libero. Commento di Giovanni Morlin 05 Fiabe moderne C’era una volta una bellissima bottiglia di plastica con un’etichetta variopinta e accattivante, posta come un elegante ornamento sul suo corpo snello e slanciato. La bottiglia conteneva una bevanda zuccherata, molto gustosa e frizzante, che piaceva molto ai ragazzi e stava in bella vista sullo scaffale di un supermercato. Un giorno venne a fare spesa al supermercato un gruppo di ragazzi, i quali avevano deciso di compiere un escursione in montagna. Così comprarono tante cose buone da mangiare e acquistarono anche quella bottiglia di plastica contenente la gustosa bibita. La comitiva si recò a fare la scampagnata in un prato fiorito, dove scorreva un ruscello costeggiato da canne e arbusti e abitato da molti pesci che guizzavano allegramente nell’acqua limpidissima. I giovani iniziarono subito a esplorare la zona divertendosi molto a stare all’aria aperta a contatto con la natura. A ora di pranzo si sedettero sull’erba, mangiarono i panini acquistati al supermercato e bevvero il contenuto della bottiglia di plastica, dopodiché, sazi, si sdraiarono addormentandosi al sole. Più tardi venne l’idea di una partita a pallone, ma visto che non avevano la palla, perché nessuno si erra ricordato di portarla, iniziarono a giocare con la bottiglia di plastica prendendola a calci, tirandosela a vicenda, ridendo e scherzando. 06 La povera bottiglia di plastica non capiva molto bene cosa le stesse accadendo: veniva sbalzata da una parte all’altra catapultata in ogni direzione, fatta girare in aria, finché un calcio più forte e più doloroso degli altri la fece precipitare nel ruscello. La bottiglia galleggiò un po’ sull’acqua, poi un’onda più impetuosa saltellò e vi si infilò dentro appesantendola e facendola scivolare sul fondo del ruscello. Mentre scendeva sempre più sotto, la bottiglia perse, con suo grande dispiacere, la sua bellissima etichetta e infine andò a incastrarsi tra due sassi formando così una specie di rudimentale ponticello, sotto il quale passava il via vai dei pesci. Alla bottiglia di plastica questa nuova collocazione non dispiacque affatto; anzi, era bello sentirsi ricoperta dall’acqua, osservare il dondolio delle piante acquatiche e guardar scorrere su e giù il frenetico traffico dei pesci. Un giorno la bottiglia assistette a un inseguimento. Un grosso pesce, già abbastanza anziano e dalla vista debole, rincorreva, per poterlo mangiare, un altro pesce più piccolo e giovane, ma anche furbo e scaltro. Il pesciolino cercava in tutti i modi di sfuggire al suo inseguitore e quando si accorse del ponticello formato dai sassi e dalla bottiglia di plastica, corse subito a nascondersi la sotto. Anche il grosso pesce si avvicinò al ponte e, ingannato dalla trasparenza della bottiglia e dell’acqua, invece di addentare il piccolo pesce morsico la bottiglia di plastica. Quando s’accorse che ciò che aveva sotto i denti non era qualcosa da mangiare, salì in fretta in superficie e scaglio sgarbatamente la bottiglia sul prato gridando: “come ti sei permessa di venire nel ruscello a inquinare l’acqua? E non sai che se ti avessi ingoiato mi avresti potuto uccidere soffocandomi? “prima di tutto, io non ho la minima intenzione di inquinare l’acqua del ruscello. Infatti, devi sapere che io qui non ci sono venuta di mia volontà, ma ci sono capitata perché un ragazzo mi ha dato un calcio, che mi ha anche fatto male. Argomento E poi che colpa ne ho io, se tu sei così cieco da non riuscire a distinguere un pesce da una bottiglia di plastica?” ribattè risentita la bottiglia. Il grosso pesce rimase spiazzato e senza parole, perché sapeva che la bottiglia non aveva tutti i torti a sostenere che lui era un po’ miope e doveva decidersi una buona volta a mettersi un paio di occhiali. “comunque” provò a replicare il pesce “ il problema non è questo! Il fatto è che tu eri giù al ruscello ad inquinare l’acqua. E ora non crederai mica di poter star lì sull’erba ad inquinare anche il prato?!” “Senti” rispose la bottiglia veramente scocciata “ io non voglio far niente e non voglio andare da nessuna parte, e mi dici come faccio da sola a muovermi da qui? Io non ho né pinne, ne gambe e nemmeno zampe!” “E poi sono veramente stanca di muovermi solo e quando vogliono gli altri; ti sembra giusto che in tutta la mia vita io sia stata presa, spostata, buttata nel ruscello, riportata sull’erba, solo per il volere degli altri? A me chi ci pensa?”. Il grosso pesce rimase molto stupito dalle parole e dallo sfogo della bottiglia ed in un primo istante ammutolì. Dopo aver un poco riflettuto le disse: ”Va bè, stai dove ti pare” e si rituffò velocemente nell’acqua. La bottiglia di plastica rimase di nuovo sola, impotente e sconsolata sull’erba, finchè qualche giorno dopo venne a giocare sul prato un bambino accompagnato da sua madre. Il bambino gironzolò curioso, e quando trovò la bottiglia la volle prendere in mano per giocarci, ma la madre lo fermò dicendogli: ” Lasciala stare! Non devi toccare le cose sporche; chissà dove sarà stata quella bottiglia lì!”. “Allora se questa bottiglia è sporca vado a gettarla via!” rispose il bambino e così dicendo andò a mettere la bottiglia di plastica in uno dei tanti cestini per la raccolta differenziata situati nel prato. Così, dopo tanto peregrinare, la bottiglia di plastica termino il suo lungo viaggio serena, avendo trovato finalmente un po’ di riposo senza più la paura di inquinare la natura e con la segreta speranza di poter ricominciare, riciclata, una nuova vita. Questa storia mi è piaciuta e mi sono rilassato così tanto che ho chiuso gli occhi e mi è venuto sonno. Mi ha colpito la parte del pesce vecchio e quasi cieco che invece di mangiare il pesciolino ha morso la bottiglia. Anche la fine mi è piaciuta perché è una bella fine per la bottiglia che viene riciclata e non inquina l’ambiente: Io, a casa, faccio la raccolta differenziata di carta, vetro, plastica, umido e secco. Secondo giorni prestabiliti mia mamma mette fuori in strada l’umido,il secco, la carta, ecc. e gli addetti alla nettezza urbana li raccolgono. Per me è importante fare la raccolta differenziata perché bisogna tenere l’ambiente che ci circonda pulito per proteggere la nostra salute. Mi raccomando a voi che avete letto il mio articolo: Facciamo tutti la raccolta differenziata e non lasciamo in giro le immondizie, così non inquineremo soprattutto le falde acquifere. A cura di Alessandro Perozzo 07 Cultura Generale Ciao a tutti! Vi ricordate di me? Nell’articolo di febbraio vi ho parlato di perché bisogna dormire, e del motivo per cui la cipolla fa piangere. Bè fra poco sarà primavera per cui perché non parlare dei fiori. Vi siete mai chiesti perché i fiori sono profumati? Ho pensato di spiegarvelo in questo articolo, e poi vista la comparsa dei numerosi insetti vi spiego anche perché le lucciole sono luminose. Perché alcuni fiori sono profumati? “senti che buon profumo! Straordinario ma attenti alle api!” il profumo dei fiori, infatti, attira gli insetti. I fiori possiedono delle cellule - contenute nei petali - che producono sostanze chimiche responsabili del profumo. Le diverse fragranze attraggono insetti diversi. Le falene si posano sui fiori dall’aroma dolce. Le api prediligono i vegetali dalla fragranza di frutta come le magnolie. Le mosche invece amano dirigersi verso l’odore fetido del cavolo o dei vegetali in decomposizione. Quando gli insetti si fermano sui fiori per succhiare il nettare, il polline – in dispensabile ai vegetali per la riproduzione – si attacca al loro corpo e viene così trasportato verso altre piante che vengono fecondate e possono moltiplicarsi. Gli olii profumati presenti nei petali di alcuni fiori vengono utilizzati per la produzione di essenze e profumi. Perché le lucciole sono luminose? La lucciola costituisce un esempio illuminante di comunicazione tra gli insetti. Quando lampeggia essa informa le altre lucciole sulla specie, o genere, cui appartiene, comunicando di essere pronta all’accoppiamento. La lucciola, lunga da 7 a 10 millimetri, possiede all’estremità inferiore dell’addome un organo luminoso, che emette sprazzi di luce per attrarre i potenziali compagni. La sequenza di lampi può variare per numero, per l’intervallo tra l’uno e l’altro, o per colore. In generale, i segnali di risposta vengono emessi solo nei confronti di individui della stessa specie. Vi sono in natura altri insetti dotati di apparati luminosi, ma solo le lucciole sono in grado di emettere segnali in codice. A cura di Rubens Bobbato 08 Cucina INGREDIENTI: 4 uova 300 gr di zucchero 300 gr di farina 300 gr di ricotta una bustina di lievito granelle di zucchero q.b. 100 gr di mandorle PREPARAZIONE: In un recipiente molto profondo miscelate i rossi d’uovo con lo zucchero, poi aggiungete la ricotta, la farina e i chiari d’uovo montati a neve. Solo dopo che gli ingredienti si saranno amalgamati, potrete aggiungere la bustina di lievito. Per contenere il dolce scegliete il contenitore di alluminio, cospargetelo di burro e di un soffio di farina. Versate l’impasto e cospargete la superficie di mandorle e granelle di zucchero, mettete in forno per circa 50 minuti a 150°C. Per far raffreddare la colomba senza che perda volume, tiratela fuori dal contenitore, foratela da una parte all’altra con dei ferri da calza e lasciatela a testa in giù, finche non sarà a temperatura ambiente. Ho scelto la colomba perche’ mi piace mangiarla in compagnia della mia famiglia, infatti proprio in questo periodo mia mamma va a comprarla presso il panificio vicino a casa mia. Visto che ho trovato questa ricetta, per Pasqua provero’ a prepararla in compagnia di mia mamma per sentire se e’ piu’ buona quella comprata o quella che prepariamo noi. Questo lo consiglio anche a voi! A cura di Arianna Stradiotto 09 Tempo libero Tempo libero a cura di Mara Bernardi 10 Salute-ambiente Vi è piaciuto il mio articolo precedente? Beh, ora vi parlo della Rosa Canina. Avreste mai pensato di curarvi con una rosa? Una specie in particolare, quella canina, è davvero ottima per lenire i nostri acciacchi. Ma poi, perché Rosa Canina? Che c’entra, vi chiederete il cane con la rosa? Si narra che in tempi antichi la radice di questa pianta venisse utilizzata contro la rabbia trasmessa dai morsi dei cani; da questo il suo nome. In realtà però le attuali conoscenze hanno escluso che abbia qualche effetto su questa malattia. Proprietà Una volta giunti a maturazione, questi falsi frutti, vengono raccolti e utilizzati vista la loro altissima concentrazione di vitamina C. Se l’arancia contiene 50 mg per etto di vitamina C, la rosa canina ne possiede addirittura 2250 mg. È dunque la sorgente naturale più ricca di questa vitamina. La rosa canina è quindi indicata per combattere le infezioni alle vie respiratorie (naso, gola, orecchie) in quanto rafforza le difese dell’organismo prevenendo raffreddori, in particolare nei bambini. Ha inoltre un’azione antinfiammatoria e antiallergica; secondo studi può prevenire la crescita cancerogena. Possiede anche proprietà astringenti efficaci nelle cure delle diarree e diuretiche. È utilissimo nelle ustioni poiché favorisce la formazione del tessuto connettivo. Utilizzo INFUSO: 1, 2 gr di foglie in 100 ml di acqua. DECOTTO: 4 gr di frutti in 100 ml di acqua. I frutti della rosa canina sono ottimi anche per preparare conserve e marmellate molto indicate per i bambini: facendone una scorpacciata a a merenda si rinforzano le difese immunitarie. Le mie osservazione Ho scelto di parlare di questo fiore perché, i fiori in genere mi donano allegria ma, proprio di questo fiore perché volevo farvi conoscere le sue proprietà terapeutiche in particolare quella per le difese immunitarie. Descrizione Camminando in collina e montagna la Rosa Canina è facilmente distinguibile. Il suo fusto verdastro e i suoi rami sono ricoperti di aculei. In primavera quando fiorisce, l’individuerete senza problemi: i suoi fiori sono di un bel rosa vivace, e anche i suoi frutti, o meglio falsi frutti, sono di colore rosso vivo. Sono proprio questi ultimi a rappresentare la parte erboristicamente più interessante di questa pianta. A cura di Chiara Frattin 11 Tempo Libero FIORELLA : Onomastico: 31 dicembre. Graziosa e gentile, dimostra una non comune delicatezza di sentimenti. Temendo di offendere il prossimo tende a comportasi in modo cerimonioso, demandando di continuo importanti decisioni. Amore per la campagna e la natura. Il giorno fortunato è il venerdì. Il numero è il 6. FRANCESCA : Sin da ragazza Francesca si rivela perfetta donna di casa, pulita, economa, ordinata, dotata di coraggio e di lealtà. I suoi maggiori difetti, una grande suscettibilità e un’eccessiva ammirazione per le persone di success. Il numero fortunato per Francesca è il 7 e per lei il giorno propizio è lunedì. FRANCO : Si festeggia l’8 maggio , 5 giugno. Franco si presenta come un uomo poco autoritario, metodico, geloso. Amore per la comodità. Il numero fortunato è il 3 è giorno fortunato è il giovedì. GABRIELLA : Ama l’arte, l’architettura, la poesia, dimostra un temperamento solido, pratico e una grande dose di ottimismo.Il 4 è il numero propizio per Gabriella, domenica il giorno favorevole. GERARDA: Dal germanico, forte, valorosa lancia. Si festeggia il 23 aprile, 26 settembre, 16 ottobre,7 ottobre, 7 dicembre. Razionale, determinata e molto coraggiosa; poco espansiva ma generosa e giusta. Numero favorevole è il 5, e il giorno favorevole è il mercoledì. GIANLUCA- GIANCLAUDIO-GENNI: Nomi che derivano dal nome Giovanni. GIOVANNI: E’ un nome teoforico che implica il ringraziamento alle divinità per aver concesso un figlio. Carattere coraggioso, assimilatore, sicuro di se’ , capace di sottoporsi allo sforzo con intelligenza. Si rivela simpatico, sentimentale e appassionato. Il numero portafortuna è 1; il giorno propizio è la domenica. GIULIA: Brillante e vivace, espansiva con gli amici, amore per l’arte e per il lusso. Numero fortunato è il 5, e il giorno fortunato è il mercoledì. . 12 GIUSEPPE- GIUSEPPINA: Dall’Ebraico, Dio aggiunga San Giuseppe. Viene onorato il 19 marzo semplice, ingenuo, onesto, Giuseppe è poco passionale ma devoto in amore. Piu’ comune ma dolce, simpatica e amabile appare Giuseppina. Propensione per le professioni a carattere sociale. L’otto influenza il tranquillo Giuseppe; il marziano 9 la piu’ focosa Giuseppina. Giorni fortunati rispettivamente sabato e martedì. GLORIA: Deriva dall’etimo latino gloria sia nel significato sacro di osanna sia profano di fama, onore. Creatività, decisione, egocentrismo, ecco i tratti che delineano la personalità di Gloria, una personalità da leader, come esige il nome. 8 il numero fortunato, giorno propizio: sabato . GRAZIANO- GRAZIELLA : Vengono ricordati il 16 aprile, il 2 luglio, il 23 ottobre, e il 18 dicembre. Entrambi piuttosto pedanti, volitivi, pignoli, si rivelano adatti allo studio prima e all’insegnamento poi. Carattere timido, isolato, enigmatico e molto suscettibile. 1, numero magico per Graziella e Graziano; giorno fortunato domenica. IVANO : Si festeggia l’8 ottobre. In Ivano è presente un’intelligenza brillante celata da un aspetto ordinario. La volontà, il buon senso e la tenacia appaiono un po’ spente dalla tendenza all’abitudine e dalla mancanza di iniziativa. 5 il numero portafortuna per Ivano; mercoledì giorno propizio. JESSICA : Influenzata dal pianeta giove Jessica è dotata di un temperamento coraggioso e di una forte ambizione. Serena, creativa, sente profondamente la necessità dell’incoraggiamento altrui . numero propizio 3, e giorno fortunato è giovedì. Tempo Libero EGIDIO : Dal greco, nato presso il mare,S. Egidio patrono dei lebbrosi e dei tessitori, è ricordato il 22 Aprile e il 10 Gennaio. Molto portato per gli affari, amante della famiglia e preferisce vivere un po’ alla giornata. Numero favorevole è il 4, domenica il suo giorno fortunato. ELENA :Dal greco, splendore del sole e festeggia l’onomastico il 18 Agosto e il 21 Maggio. Bella, elegante, la dolce Elena compensa un’intelligenza non proprio brillante con la sua simpatia, la sensibilità, la fantasia. E’ 1, numero solare a influenzare la personalità di Elena. Giorno favorevole e domenica. ELEONORA : Si festeggia il 21 Febbraio, il 27 maggio e il 1 luglio. Sentimentale, tenerissima, calma e intelligente, non c’è colpo della sorte da cui non si sappia risollevare. Attribuisce grande importanza all’amore e alla famiglia. Il 4 è il numero maggiormente in sintonia con Eleonora; la domenica è il suo giorno fortunato. ELIO : Origina dal nome greco del sole. Si festeggia il 19 settembre e il 22 luglio. Amante della famiglia e della vita tranquilla, docile, Sa adattarsi alle circostanze con grande disponibilità. Carattere disordinato e sognatore. 5 è il numero in sintonia con Elio; giorno favorevole: mercoledì. ELISA-ELISABETTA : Dall’ebraico può significare “Dio è giuramento” oppure “Dio è perfezione”. Sensibilissima, sentimentale e altruista, è in grado di spronare, confortare, perdonare. Buona madre, severa, ma un po’ troppo preoccupata delle apparenze. Numero favorevole :4 ; giorno fortunato è domenica. ELVIS : Deriva dal nome latino Helvius, tratto da Helvus che significa giallo, biondo. Non si riscontra alcun santo con questo nome. EMILIANO : Patrono dei farmacisti, si festeggia il 6 dicembre. E’ abilissimo nel trarsi dai guai. Capace di squisite cortesie appare simpatico e disinvolto. Attitudine alle professioni che richiedono attenzione e pazienza. Numero propizio è il 6 ; giorno fortunato è venerdì. ENRICO: Deriva dal germanico, potente in patria. L’onomastico si festeggia il 15 Aprile e il 15 luglio. Personalità calma riflessiva, operosa. Molto fiducioso, punta con decisione alla meta cercando di emergere dalla massa. Geloso in amore, tende a portar rancore a lungo, ma, quando si affeziona, si dimostra devoto e fedele. Numero fortunato: 1; giorno favorevole: domenica. EVELYN : Nome inglese che significa espansiva, allegra. Viene festeggiato il 24 dicembre. FABIO : Nome gentilizio romano, fava. Feste: 17 maggio, 31 luglio e 20 gennaio. Sensibile e romantico ama la vita libera, la campagna, le piante e da queste potra’ trarre la propria fortuna. Numero favorevole è il 6. Giorno propizio e il venerdì. FABRIZIO/A : E’ ricordato il 9 luglio. Laborioso e tenace, si dimostra pratico anche in amore. Piu’ decisa e volitiva, Fabrizia si dimostra adatta alle posizioni direttive. Il numero favorevole a Fabrizio e il numero 5, a Fabrizia il numero 9. Giorni fausti rispettivamente: martedì e mercoledì. FATIMA : Nome recente insorto con il culto della MADONNA di FATIMA. Pigra, sensibile e sognatrice, ama la musica e i colori caldi e vivaci. Numero fortunato è il 5. Il giorno favorevole : è il mercoledì . FEDERICA/O: Dal tedesco significa “SIGNORE della PACE”. Festa: 27 maggio e il 18 luglio. Federico è tenace, riflessivo, è circondato da amici e riscuote consensi in ambito professionale. Numero fortunato: 2, giorno: lunedì Federica: estrema sensibilità e focalizzazione degli interessi sul polo emotivoaffettivo dell’esistenza. Numero fortunato: 6. giorno propizio: venerdì. FERNANDA: Nome di origine greca e significa “Ardito nella Pace”. Viene festeggiata il 30 maggio. FILIPPO: Dal greco, che ama i cavalli. Si festeggia il 26 maggio. Dotato di fascino, dolcezza ma scarsa volontà, Filippo riscuote ovunque successi con le donne. Interresse per le professioni moderne, legate al futuro e per attività sociali. Numero fortunato: 2. Giorno favorevole: giovedì. A cura di Paolo Cividal 13 sport Continuando l’argomento del numero del giornalino precedente riguardo all’attività sportiva in generale volevo ampliare il discorso inerente allo sport non agonistico, parlando di alcune pratiche sportive più comuni. Inizierò con l’aerobica, uno sport che io non conosco perché sono impossibilitata a farlo, ma sento che molta gente in particolare giovani donne, lo praticano , e così incuriosita ho fatto una ricerca in internet per documentarmi. La ricerca è stata fruttuosa perché mi ha permesso di informarmi per poter scrivere questo articolo. AEROBICA deriva da due parole greche: AER (aria) e BIOS ( vita) : si tratta, dunque di un’ attività fisica, che per essere effettuata, sfrutta l’ossigeno del aria. Divenne popolare negli Stati Uniti negli anni 50- 60, tramite un medico della “Nasa” il quale si accorse, studiando gli astronauti, che questi all’inizio di ogni missione erano al massimo della forma fisica,tornati sulla terra, invece essi manifestavano problemi muscolari e organici simili a quelli di persone molto sedentarie. Riuscì a capire il perché e studiò una primitiva forma di aerobica che rielaborò nell’ attuale pratica eseguendo sul posto degli esercizI aerobici svolti a ritmo sostento che interessano la muscolatura di braccia, gambe e busto coinvolgendo in modo più completo il corpo. Negli anni 70, grazie ad una ballerina, l’aerobica venne abbinata alla musica, trasformando così esercizi ripetitivi in forma di divertimento:la musica è capace di dare quell’ energia che fa superare con minor fatica movimenti pesanti, rendendoli più facile da eseguire, fornendo il giusto ritmo di esecuzione. 14 Negli Stati Uniti nacque una vera e propria mania, alimentata anche dalla pubblicità di una grande attrice: Jane Fonda, che fece dell’aerobica uno stile di vita, ma fu anche un grosso affare perché aprirono una quantità innumerevole di palestre dove si poteva praticare la ginnastica aerobica. L’aerobica, se praticata in modo corretto, fa perdere peso, tonifica i tessuti e, migliorando l’efficienza dell’organismo, può diminuire l‘ansia e lo stress della vita moderna. Inoltre occorre anche cambiare il modo di concepire l’alimentazione e le abitudini di vita. Si deve infatti abbinare a questa attività sportiva una corretta ed equilibrata alimentazione ed approfittare di ogni occasione per fare del movimento:utilizzare le scale invece dell’ ascensore, camminare invece di prendere l’ automobile … In Italia si cominciò a praticare la ginnastica aerobica solo molto più tardi, riconoscendo a questa attività che per la sua varietà ed adattabilità a persone di età differenti e con diverso tipo di preparazione fisica, va ormai considerata come una delle più conosciute e diffuse attività fisiche praticate al fine di recuperare o mantenere la propria forma fisica. L’aerobica può essere esercitata dovunque ed in qualunque stagione, non necessita di attrezzi o accessori costosi: è adatta agli uomini quanto alle donne e la si può iniziare a qualsiasi età, ovviamente effettuando prima, come dovrebbe essere fatto per ogni attività fisica, un adeguato controllo medico dello stato di salute. Allora leggendo quello che ho ricavato da internet non vi è venuta la voglia di andare in palestra e fare un po’ di ginnastica aerobica al ritmo della musica? A cura di Lorenza Casagrande cultura generale L’Africa è il continente meno popolato del mondo; la sua popolazione si dirama nelle parti dove la terra è fertile, (es. la valle del Nilo), oppure nelle parti più turistiche, come le coste a nord che si affacciano sul Mediterraneo e quelle a sud est che si affacciano sull’Oceano Indiano. L’Africa possiede, secondo calcoli recenti, 517 milioni di abitanti. Attualmente è suddivisa in diverse popolazioni; ed ora vi farò una breve descrizione delle principali. Masai: Questa tribù vive nell’Africa Occidentale, occupano Tanzania e Kenya. Il loro prevalente reddito è costituito dalla pastorizia nomade, ma oggi alcuni gruppi sono divenuti agricoltori. Hanno una vera e propria industria del latte, sulla quale fondano la maggior parte degli alimenti. In difesa del loro bestiame sono portati a essere bellicosi. Hanno da sempre vissuto una vita da nomadi e vivono di fonti d’acqua. Per loro la Terra è sacra non si deve coltivare ne utilizzare per scavare pozzi, nemmeno i cadaveri possono essere sepolti ma vengono dati in pasto agli animali della savana. Essi hanno una gran bella presenza, sono molto alti, privi di grasso, essi curano molto immagine. Il loro vestiario sembra dipinto, i drappi che avvolgono i corpi sono di colore rosso e blu, gli uomini indossano una coperta a scacchi rossa, mentre le donne curano e decorano la propria immagine nei minimi dettagli. I Masai credono che il Dio della pioggia Ngai abbia donato loro tutto il bestiame e quindi chiunque ne possegga può solo averlo rubato a loro, questo per diversi anni fu motivo di contrasto tra le diverse tribù. Le donne portano i capelli rasati ed abiti ornati di perline. Nella tribù si diventa guerrieri a 14 anni e, dopo la circoncisione, il ragazzo deve per rito vivere in un piccolo accampamento da solo per circa otto anni prima di poter tornare al villaggio e potersi sposare. I genitori possono decidere il matrimonio della propria figlia quando questa è ancor bambina, l’importante è che lo sposo abbia del bestiame da dare in cambio. Il matrimonio Masai può avvenire solo se l’uomo ha compiuto i trenta anni d’età ovvero quando è ormai guerriero. Gli uomini hanno un bigamismo libero, le ragazze dai 9 ai 13 anni possono liberamente avere rapporti sessuali prima del matrimonio. Quando abbandona la casa paterna, il padre le dà la propria benedizione sputandole sul collo un sorso di latte. Prima del matrimonio la giovane viene presentata ai parenti dell’uomo che le tirano addosso un sterco di vacca e la insultano per renderla più forte. Zulù: Gli Zulù sono una parte fondamentale delle popolazioni Ngui, vivono principalmente nel Natal. E’ una tribù “moderna” nel senso che non fa parte da molto tempo della popolazione sopra descritta. Ha rivestito ruoli fondamentali nella storia africana. Akan: Gli Akan sono un popolo dell’Africa Occidentale. Essi parlano diverse lingue. Le famiglie sono matriarcali, basati su molti componenti raggruppati in clan. La religione degli Akan è animista anche se molto diffusi sono i riti etnici e il Cristianesimo; in questo territorio sono presenti società segrete sia maschili che femminili che occupano un gran spazio nel sociale. Hanno una economia agricola, nota importanza hanno le piantagioni di palme. L’abbigliamento tradizionale presenta colori vivaci ed è molto decorato. Le abitazioni hanno pianta rettangolare, sono composte da tre stanze, con le pareti in argilla e il tetto di paglia. Praticata è l’arte del legno: si producono sgabelli collegati al culto degli antenati: per ricevere l’omaggio dei suoi discendenti l’anima del defunto torna a sedere come da vivo. 15 cultura generale Beduini: Beduini è il nome italianizzato con cui si possono definire i nomadi che vivono nelle steppe e nei deserti dalla Mesopotamia al Sahara. Il nome Beduini dall’arabo significa “abitanti del deserto”. Dall’XI secolo, i nomadi beduini, dell’Arabia centrale invasero l’Africa settentrionale sconvolgendo per secoli l’equilibrio della civiltà agricola e urbana presente in quei territori. L’equilibrio ecologico è stato in parte ricostruito e attualmente molti stati dell’Africa settentrionale hanno appreso una politica di contenimento delle migrazioni dei beduini. Vivono essenzialmente di carne, latte e dei prodotti delle loro greggi lasciando la coltivazione della terra e il commercio alle popolazioni indigene dell’Africa settentrionale. Attualmente vivono in accampamenti costituiti dalle tipiche tende nere (Beit) composte da strisce di stoffa di lana di capra. La società di questa etnia è organizzata in famiglie patriarcali estese e ogni nucleo è retto da uno sceicco. Il titolo è trasmesso dal padre al figlio primogenito e l’autorità politica di ogni sceicco è determinata dalla ricchezza e dal prestigio personale. Malgasci: I Malgasci vivono nel Madagascar e si dividono in 18 tribù. Fra di loro si differenziano sia per alcune caratteristiche somatiche sia nel modo di vivere ed in parte anche nella lingua; in particolare ogni tribù si è specializzata in una attività lavorativa che la distingue dalle altre. In comune hanno però il colore della pelle, i capelli lisci per alcuni, mentre per altri gruppi più Africani i capelli sono piuttosto lanosi. Qualunque persona appartenente a questo gruppo etnico parla un dialetto indonesiano, la lingua ufficiale è il Malagasy. La religione si fonda sul cristianesimo diffuso dagli europei. Per quanto riguarda l’abbigliamento nei villaggi sono ancor vive le antiche tradizioni: perizoma e un mantello per quanto riguarda l’uomo, mentre le donne portano un abito stretto lungo. Tuareg: I Tuareg sono un popolo dell’Africa settentrionale stanziata prevalentemente nel Sahara centrale e centro meridionale. Essi sono di alta statura, hanno una corporatura longilinea la testa alta e allungata, con il viso tondo in cui si evidenzia un naso quasi aquilinio e l’occhio con palpebra particolarissima. Inizialmente questa tribù era composta da pastori nomadi, che successivamente divennero abili allevatori di cammelli e cavalli, molto diffusa è la lavorazione dell’argento, delle pelli, delle stuoie, dei tappeti e di tessuti realizzati con lana di cammello. I Tuareg vivono in delle tende di forma poligonale composte da stuoie o pelli di pecora o capra cucite tra loro, la parte interna si divide in due parti, in una vivono il capofamiglia e i figli di sesso maschile, nell’altra la madre e le figlie femmine non ancora sposate. Per quanto riguarda l’abbigliamento si indossa per l’uomo una casacca corta, pantaloni larghi con il cavallo molto sceso, una grande toga e il tipico copricapo composto da una calotta di feltro rosso avvolta in un grande velo nero, bianco o blu dal quale compare solo una piccola apertura per gli occhi; le donne invece, indossano una gonna lunga seminascosta da una casacca, e frequentemente da un grande mantello che copre dal capo ai piedi, il loro volto è sempre scoperto. Commento Personale: Ho scelto di intraprendere questo lavoro di ricerca e approfondimento sia per curiosità personale quanto perché un mio amico ha effettuato un viaggio in questo continente e al suo ritorno mi ha raccontato episodi così particolari tanto da affascinarmi: “Le tradizioni di ogni paese rispecchiano l’animo delle popolazioni che li abitano”. A cura di Santi Urbano 16 Tempo libero Ariete: vi sentite ammirati e questo non può che farvi piacere. Siete additati come dei veri esempi di democrazia e fascino. Anche chi vi ama vi trova adorabili… sguazzate nel vostro brodo di giuggiole e siate contenti. Toro: bravi! La strada che avete imboccato era quella giusta e tutti i sacrifici che avete fatto fino ad ora stanno dando i frutti sperati sia nel campo sentimentale che in quello professionale. Bilancia: il periodo è dei più felici! Amore, lavoro, fortuna,… tutto per voi! Sembra proprio che il vostro ideale di vita stia avverandosi… CHE INVIDIA! Scorpione: la vostra anima vi ha condotto sulla via della calma e avete abbracciato sili di vita naturali? Bravi! Tutto quello che avete fatto ha reso la vostra bellezza esteriore al pari a quella interiore, magnifica naturalmente. Gemelli: mmmm… ok, la situazione sta cambiando e se la fortuna vi da una mano potete dire di avercela fatta a superare questo periodaccio. Lasciatevi trasportare dai sentimenti senza dover pianificare tutto. Sagittario: l’amore e la sensualità si sono posti sul vostro cammino e sono decisi a farvi turbinare i sensi… potreste incontrare tante persone che risveglieranno in voi il lato più selvaggio ed una di queste potrebbe essere la fortunata che saprà restare accanto a voi per sempre. Cancro: foorzaaaaa svegliaaaa, insomma vogliamo muoverci o no? Mollate il pc , il lavoro, fatevi un giro, vedete gli amici. Ora dovete pensare solo a voi, fate attenzione alla salute, una bella dieta disintossicante può solo farvi bene! Capricorno: mmm… sembra girino strane storie sul vostro conto, forse perché vi siete lasciati andare. Finalmente! Non si può mica reprimere sempre l’istinto. Spostate i progetti importanti verso la fine del mese ora non avreste testa per gli affari a voi tanto cari. Leone: la fortuna non vi ha abbandonato, ma magari siete voi che non riuscite a vedere al di là del vostro naso e non cogliete le piccole sfumature che dovrebbero rendervi felici. Bisogna partire con il piede giusto, nel vostro caso vi farebbe bene una sana autocritica. Vergine: spero che chi vi sta vicino sia dotato di una storica pazienza… infatti siete più fluttuanti più delle maree. Un’ attimo volete una cosa e subito dopo non sapete perché la volevate tanto.. passerà! Acquario: bene, bene… vi siete rimessi a nuovo fisicamente? Bravi! Ora passate all’arredamento, campiate la tappezzeria, date una mano di vernice ai mobili e se potete comprate dei tendaggi allegri… così oltre che dentro voi stessi farete entrare la primavera anche nella vostra casa e sarete ancora più felici! Pesci: soldi, soldi, soldi… continua la fase positiva nel lato finanziario. Accogliete il tutto come fosse un regalo prezioso e siate parsimoniosi, visto che con la vostra bontà d’animo sareste delle facili prede per persone che vogliono solo sfruttarvi. A cura di Bernardi Mara 17 Tempo libero Laura Pausini nasce a Solarolo in provincia di Ravenna il 16 maggio 1974. Laura da piccola canta nel coro della sua Chiesa e nel tempo libero si diverte a duettare con il padre Fabrizio nelle serate di piano-bar. Intanto partecipa a vari concorsi in Emilia Romagna, ma la grande occasione arriva nel 1991, quando passa con successo le selezioni per partecipare al festival di Castocaro. Laura colpisce per la potenza della voce e il produttore Marco Marati la porta nel 1993 al Festival di Sanremo, dove il brano “La solitudine” le regala l’emozione di salire sul podio della sezione giovani. Questo le permette di concorrere tra i grandi cantanti già l’anno seguente, quando con “Strani amori” si aggiudica il terzo posto. Nelle classifiche è ancora una volta al primo posto e come i più grandi nomi del panorama musicale italiano, anche la Pausini conquista il mercato discografico estero, che l’allontana dall’Italia per circa due anni. Sarà soprattutto la Spagna ad apprezzare la sua musica e così in breve tempo esce il suo primo disco in lingua spagnola (1994). La sua “Strana amori”, in versione spagnola, sale in vetta alla graduatoria delle Hot Latin Tracks di Billboard, successo che la conduce immediatamente al primo posto della classifica delle rivelazioni femminili del ’95, il secondo posto è per Mariah Carey. Stesso anno, altro premio: l’Oscar della musica, il Word Music Award, le viene consegnato a Montecarlo per aver venduto il maggior numero di dischi nel mondo. Laura è tra i più apprezzati cantanti di lingua latina presenti in America: ottiene a Miami il premio Lo Nuestro, cui segue il Globo di platino per essere la prima cantante non spagnola ad aver raggiunto il milione di copie vendute in Spagna. È il 1996 e il disco “Le cose che vivi” viene pubblicato in italiano, spagnolo e brasiliano (quest’ultima versione contiene tre brani in portoghese). 18 Dalla Svizzera poi partirà il suo primo tour mondiale: il World Wide Tour ’97. Ogni concerto registra il tutto esaurito! I dischi di platino sono 80, innumerevoli i piccoli e grandi riconoscimenti. Il 15 ottobre 1998 esce “La mia risposta” in oltre 50 paesi del mondo e in duplice versione (italiana e spagnola). Intanto l’attende nuovamente l’America, dove registra “One more time”, il brano portante della colonna sonora del film intitolato “Message in a bottle”. Il 15 settembre 2000 esce il disco che prende il nome dal brano che Biagio Antonacci ha scritto per lei: “Tra te e il mare”. Il 12 ottobre 2001 esce il suo primo “Best of” italiano ufficiale: “Laura Pausini- The best of…E ritorno da te”. Il 5 novembre 2002 esce in America il suo primo disco in lingua inglese, “From the inside”, a cui stavano lavorando cantante e produttori, da ben due anni. Nel 2004 esce il nuovo album che prende il nome dal singolo “Resta in ascolto”, che lo precede. Questo disco è leggermente rock ci sono infatti brani di Vasco Rossi (“Benedetta Passione”), Biagio Antonacci (“Vivimi”) e Madonna. Considerata una delle più grandi star italiane nel mondo, la Pausini ha venduto oltre 20 milioni di album, aggiudicandosi ben 160 dischi di platino. A cura di Stella Braghette Tempo libero LAURA PAUSINI “Resta in ascolto” Ogni tanto penso a te è una vita che, non ti chiamo o chiami me; può succedere. Ma nessun'altro chiamai amore, amore io da allora nessuno trovai che assomigliasse a te che assomigliasse a me nel cuore resta in ascolto che c'è un messaggio per te e dimmi se ci sei perchè ti conosco e so bene che ormai per te alternativa a me non c'è, non c'è... per te non c'è. Ma sarebbe una bugia, mia, dirti adesso che non ho avuto compagnia sono uguale a te. Io sopra ogni bocca cercai il tuo nome, il tuo nome ho aspettato anche troppo e lo sai che ho cancellato te, ho allontanato te, dal cuore resta in ascolto che c'è un messaggio per te e dimmi se ci sei perchè ti conosco e il mio posto non è con te dipendo già da me rimpiangerai cose di noi che hai perso per sempre ormai tu resta in ascolto perchè ormai per te alternativa a me non c'è, non c'è alternativa a me, non c'è ogni tanto penso a te... può succedere... 19 curiosità Denti: per avere sempre dei denti smaglianti strofinateli con uno spazzolino sopra il quale avrete sparso un poco di pane grattugiato. Lentiggini: un po’ di succo di limone appena salato è un rimedio molto efficace per schiarire le lentiggini. Make-up: per eliminare dal proprio viso tracce di maquillage basta utilizzare un batuffolo di cotone imbevuto d’olio. Capelli: Anziché applicare il solito balsamo dopo uno shampoo, applicate del succo di mele renette e vedrete che manterrete più a lungo la piega e i capelli acquisteranno vigore. Mal di gola: per curare il primo mal di gola basterà semplicemente far bollire due bastoncini di liquirizia in poca acqua, assieme a due foglie di alloro. Bevete questo infuso tiepido, dopo aver aggiunto un cucchiaio di miele. Estetica: il succo d’arancia è un ottimo tonico per il viso rende la pelle liscia ed elastica e migliora il colorito. Mani: se avete le mani screpolate per il freddo, tenetele a bagno per cinque minuti in acqua dove sono state bollite alcune foglie di lauro, nocciolo e sedano. Massaggiate poi con crema morbida. Igiene: prima di andare a dormire, lavatevi il volto con acqua fredda, quindi massaggiate le zone più delicate, dove più facilmente si formano rughe, con un poco di succo di cetriolo. Igiene: oltre ai denti spazzolate anche la lingua; la placca batterica può depositarsi anche lì. Il bicarbonato di sodio: applicato alle leggere scottature non soltanto attenua il bruciore, ma evita la formazione di bolle e le conseguenti irritazioni. Le mani: per sbiancare le mani macchiate da frutta e ortaggi, strofinatele con polpa di pomodoro e lavatele con sapone. Il viso: per avere un valido latte detergente fatto in casa scaldate a bagnomaria due cucchiai di fiori di camomilla in mezza tazza di latte intero per 30 minuti senza farla arrivare all’ebollizione. Lasciate in infusione per due ore, quindi filtrate con un colino. Conservate il latte detergente in frigo e utilizzatelo entro una settimana. Il corpo: prima di depilarvi passate il rasoio sul sapone di marsiglia la pelle resterà morbida e senza irritazioni. Radici d’ortica: bollite in un litro di aceto bianco una manciata di ortiche, otterete un’ottima lozione per i capelli. ….continua…. 20 curiosità Scottatura: su una leggera scottatura applicate una fetta di patata, oppure un po’ di bambagia imbevuta di acqua borica. Acidità e bruciori: in caso di acidità e bruciori di stomaco alcuni sali di magnesio hanno azione simile al bicarbonato. Per disintossicarsi: Se sentite la necessità di disintossicarvi, provate a sostituire il pasto serale con un chilo di fragole, senza ulteriori aggiunte. Grazie a questo frutto, notoriamente diuretico, vi sentirete meglio fin dal mattino seguente. Da provare. I capelli: dopo aver lavato e risciacquato i capelli, frizionateli con del succo di mela renetta:dà vigore ai capelli e li mantiene in piega. Il deodorante: solo ora vi accorgete che il vostro deodorante è terminato. Provate a sostituirlo con un batuffolo di cotone imbevuto di succo di limone. Punture d’insetto: mentre trafficate nell’orto o sul terrazzo vi punge un insetto? Se non avete in casa l’apposita crema, spalmate sulla parte in questione un velo di miele; Non risolve il problema ma addolcisce l’irritazione. Gambe gonfie: se avete le gambe gonfie applicate sopra tante fette di patate che hanno effetto assorbente. Il senso di pesantezza si allevia invece immergendo i piedi per un quarto d’ora in una bacinella d’acqua tiepida in cui siano stati sciolti due pugni di sale grosso. Gli occhi: Contro rughe e borse sotto gli occhi, provate una maschera fatta con polpa di mela e rosso d’uovo frullati. La cipolla: non tutti conoscono le preziose proprietà mediche della cipolla. Il grosso bulbo è diuretico e ipotensivo. Consumato crudo è antidiabetico. Mangiato cotto serve a regolare l’intestino. A cura di Fatima Maran e Stefano Gazzola 21 curiosità Parigi è la capitale della Francia, capoluogo della regione dell’Ile-de-France, sorge sulle rive della Senna, a circa 170 km dal porto di Le Havre, suo sbocco marittimo sulla Manica e sull’ oceano Atlantico. La popolazione di Parigi con circa 9,79 milioni di abitanti, raccoglie il 16% della popolazione dell’intero paese. Principale centro economico, culturale e amministrativo francese, la città basa la sua economia su un’ industria fiorente e anche sull’editoria e la cinematografia. Porto fluviale di primaria importanza grazie alla navigabilità della Senna, Parigi è anche un cruciale mondo ferroviario, aereo e stradale. Nota in tutto il mondo come la Ville Lumière (la “città delle luci”), Parigi è una delle principali destinazioni turistiche mondiali. La città è rinomata per la bellezza della sua architettura, i suoi viali e i suoi scorci, oltre che per l’abbondanza dei suoi musei . Situata al centro di una regione agricola tra le più ricche d’Europa, Parigi copre un territorio lievemente ondulato. Lungo la sponda destra della Senna, si trovano i palazzi del Louvre, la settecentesca Place de la Concorde, gli Champs-Elysèes e il napoleonico Arco di trionfo. Sulla riva sinistra del fiume, si trovano l’Hotel Des Invalides, la tomba di Napoleone e la Torre Eiffel, simbolo di Parigi. Città di origine romana, Parigi offre ricche testimonianze della storia artistica europea; opere del passato antico e recente si intrecciano spesso con capolavori della modernità. Numerosi e significativi sono i resti medioevali, come la cattedrale di Notre-Dame e la vicina Sainte-Chapelle, magnifica struttura gotica del XVII secolo inizialmente costruita per ospitare le reliquie della Passione di Cristo; la Conciergerie, ala dell’ antico palazzo reale per lungo tempo usata come prigione (nelle sue celle furono rinchiusi anche la regina Maria Antonietta, Danton e Robespierre prima dell’esecuzione capitale). 22 TRASPORTI PUBBLICI A Parigi i trasporti pubblici sono davvero di ottima qualità. Bisogna però acquistare con cautela i biglietti da viaggio, a seconda di quanti percorsi sia intenzione di effettuare; i biglietti molte volte non sono convenienti. La Carte Orange (settimanale o mensile ) può essere la scelta migliore anche se si ferma meno di una settimana. La scelta più interessante tra i trasporti pubblici della città è rappresenta dalla Metropolitana, un sistema di comunicazione davvero gigantesco. Anche il sistema di autobus cittadini copre un’ aria molto vasta, ma gli orari sono incerti e le corse subiscono drastiche riduzioni la domenica e nei giorni festivi. I Noctambus operano nelle zone molto trafficate della città quando sia la metro sia gli autobus smettono di circolare. Tutte le informazioni riguardanti la accessibilità e il viaggiare a bordo dei mezzi di trasporto urbani e su Intercity sono fornite da un opuscolo gratuito,”giuda dei trasporti per persone con ridotta mobilità”che si può richiedere a Colitrah: Tel 01 47 23 01 25. Il Colitrah è il massimo organismo francese che si occupa di accessibilità dei trasporti pubblici e che raccoglie i rappresentanti della pubblica amministrazione, delle aziende di trasporto e dei costruttori, oltre che delle Associazioni di disabili. Un lavoro comune di anni ha permesso di arrivare alla convezione della necessità di mezzi e infrastrutture accessibili a tutti gli utenti. Particolarmente importanti alcune conseguenze pratiche alle quali questa logica ha già condotto. Ad esempio, nelle linee urbane servite di autobus si privilegia l’adozione di mezzi a pianale super ribassato. La stessa soluzione ( pianale ribassato) è stata applicata con successo anche alle linee tranviarie di alcune grandi città francesi (Grenoble, Lille, Nantes , Rouen, Strasburgo.) Le nuove linee metropolitane, infine sono oggi tendenzialmente accessibili, come nel caso di Lille, di una parte della rete di Lione e di Tolosa. E’ inoltre disponibile un elenco di stazioni ferroviarie accessibili, che si può richiedere gratuitamente presso le Stazioni e le Biglietterie. curiosità I Servizi di trasporto accessibili Questi Servizi sono disponibili su richiesta: in ogni caso, i viaggiatori devono preferibilmente prenotare almeno 48 ore prima del viaggio. Parigi: Airhop - Tel. (01) 41 29 01 29 Amhap - Tel. (01) 42 80 40 20 COSA VISITARE A PARIGI La maggior parte dei monumenti di Parigi sono concentrati attorno al Centro, ed uno dei modi migliori per visitare la città è girarla a piedi. Gli autobus non sono accessibili ma, su circa 30 linee, un annuncio al ‘auto parlante indica le fermate . Anche la metropolitana non è accessibile, ma 39 stazioni sulla rete ferroviaria RER (Reseau Express Regional) che incrocia Parigi sono accessibili. I Taxi costituiscono un altro modo per spostarsi, ma sono molto costosi. ACCESSIBILITA’ DI ALCUNI DEI PRINCIPALI MONUMENTI DI PARIGI Montmartre: l’accesso è difficoltoso perché Montmartre è una collina e le strade sono strette e pavimentate in maniera diseguale. La funivia, comunque, è accessibile. Il Sacrè Coeur: è inaccessibile. La Cattedrale di Notre Dame de Paris: è accessibile con un aiuto. Aperta ogni giorno dalle 8.00 alle 19.00 . Le visite della Cripta non sono accessibili . La Torre Eiffel: le persone con ridotta mobilità (sedia a rotelle, difficoltà motoria, ecect) possono accedere al 1° piano tramite gli ascensori. Per ragioni di sicurezza, non possono accedere all’ ultimo piano. E’ consigliabile usare l’ascensore vicino ai pilastri ad est e a ovest. Un WC adattato si può trovare al 2° piano. L’ Arc de Triomphe, Place de l’Etoile: per trovare l’Arco di Trionfo, chiedete ad un poliziotto di aiutarvi ad attraversare la strada; il sottopassaggio non è percorribile in carrozzina. Per visitare il museo prendete l’ascensore fino al 3° piano. Non sale infatti fino alla terrazza. Museo del Louvre: il Louvre è praticamente accessibile ovunque. Inoltre, presso il Cour Napolèon, potrete richiedere una Guida speciale per turisti con ridotta mobilità. Museè d’Orsay: sedie a rotelle e passeggini possono essere presi a prestito presso il Guardaroba (sono richiesti un documento d’identità o la patente come garanzia). Suggerimenti per percorsi da seguire si possono ottenere al Banco Servizi per i Visitatori. Tour guidati sono disponibili fino ad un numero di 8 persone in sedia. Aperto da giovedì a sabato, dalle 10.00 alle 18.00. Completamente accessibile grazie a rampe e ascensore. Anche i bagni sono adattati. Museo di Picasso: accessibile ai disabili in carrozzina (presenza di ascensore e rampe).Il cortile è pavimentato. Apertura: lun mer dom 9.30 17.30 (1/1031/03), lun. mer-dom 9.30-18 (1/04-30/09) SHOPPING A PARIGI : Il posto migliore dove fare shopping a Parigi è il centro città: Forum des Halles è completamente accessibile e ci sono bagni adattati. I grandi negozi Boulevard Haussman sono pure accessibili; inoltre servizi adattati si possono trovare al 6° piano delle Galeries Lafayette. C’è un gran numero di ristoranti a Parigi, la maggior parte dei quali è accessibile. E i bagni si trovano spesso al piano terra. Ci sono bagni accessibili presso le stazioni dei treni, nei centri commerciali, vicino a monumenti e nei musei. A cura di Stefano Gazzola e Fatima Maran 23 sport La Formula 1 è la più famosa e importante categoria dell’automobilismo, che a partire dal 1950 ha raggruppato in un Campionato Mondiale i vari Gran Premi riservati a vetture monoposto a ruote scoperte costruite secondo un preciso regolamento (la cosiddetta formula). Le specifiche tecniche sono emanate dalla Federazione Internazionale dell'Automobile (FIA) mentre il termine Formula 1 (Formula One nella dizione inglese) è attualmente un marchio commerciale della società Formula One Management di Bernie Ecclestone, anche se questo possesso è contestato dalla Grand Prix World Championship (GPWC) che vorrebbe creare un campionato alternativo. La Formula 1 è attualmente la più popolare (e costosa) specialità automobilistica in buona parte del mondo, e gode della partecipazione, come concorrenti o fornitori, dei maggiori costruttori di automobili commerciali anche grazie a una copertura televisiva totale. Negli ultimi anni la serie, oltre ad espandere il numero delle gare annuali (fino a 19 nel 2005) ha spostato la sede di diverse gare dai tradizionali circuiti europei a quelli di nuovi mercati come la Cina o la Turchia. Pur se l'invenzione del motore a scoppio è di origine tedesca, è in Francia che vanno cercate le origini della prima vettura da gara e della prima gara automobilistica. Nel 1950 viene introdotto un campionato piloti, la cui classifica viene stilata in base ai risultati conseguiti in sei Gran Premi europei più la 500 Miglia di Indianapolis. L'inclusione di quest'ultima gara viene fatta nel tentativo di promuovere la Formula 1 anche negli Stati Uniti ma la cosa, come si sa, non ebbe molto successo. Giuseppe Farina è stato il primo campione del mondo su Alfa Romeo. Negli anni successivi squadre inglesi si fanno notare sempre più frequentemente alle griglie di partenza dei Gran Premi. Ferrari e Maserati, comunque, continueranno a vincere grazie alla bravura di piloti come Fangio e Hawthorn, anche se ormai per le auto italiane i tempi sono cambiati e le rosse non riescono più a dominare in questo sport come hanno fatto dopo la seconda guerra mondiale. Il campionato mondiale di Formula 1 del 2005 si è disputato tra il 6 marzo (Melbourne in Australia) e il 16 ottobre (Shanghai, Cina) per quella che è la più lunga stagione della storia: 19 gare tra cui la novità del Gran Premio di Turchia. Lo spagnolo Fernando Alonso ha vinto il mondiale su Renault. Ecco le Scuderie e i piloti che partecipano al mondiale: RENAULT Fernando Alonso, Giancarlo Fisichella MC LAREN Kimi Raikkonen, Juan Pablo Montoya FERRARI Michael Schumacher, Felipe Massa TOYOTA Ralf Schumacher, Jarno Trulli WILLIAMS Mark Webber, Nico Rosberg HONDA Rubens Barrichello, Jenson Button RED BULL David Coulthard, Christian Klien BMW SAUBER Nick Heidfeld, Jacques Villeneuve MIDLAND Christian Albers, Tiago Monteiro TORO ROSSO Vitantonia Liuzzi, Scott Speed SUPER AGURI Takuma Sato, Yuji Ide Questo è il calendario del Campionato mondiale di Formula 1 2006. DATA GRAN PREMIO CIRCUITO 12/03/2006 Bahrain Sakhir 19/03/2006 Malesia Sepang 02/04/2006 Australia Melbourne 23/04/2006 San Marino Imola 07/05/2006 Europa Nurburgring 14/05/2006 Spagna Montmelo' 28/05/2006 Monaco Montecarlo 11/06/2006 Gran Bretagna Silverstone 25/06/2006 Canada Montreal 02/07/2006 USA Indianapolis 16/07/2006 Francia Magny - Cours 30/07/2006 Germania Hockenheim 06/08/2006 Ungheria Budapest 27/08/2006 Turchia Istanbul 10/09/2006 Italia Monza 01/10/2006 Cina Shanghai 08/10/2006 Giappone Suzuka 22/10/2006 Brasile San Paolo A cura di Luca Basso 24 sport Il campionato Mondiale della Motocicletta iniziò con il Turisti Trophy sull’Isola di Man il13 giugno 1949. Le marche più importanti in competizione erano le inglesi AJS, Triumph e Norton contro le italiane Mondail, Benelli e Moto Guzzi. Le categorie in gara erano la 125, la 250, la 350, la 500 ed i sidecar. Durante questo primo anno le gare furono 6, oltre che sull' Isola di Man si corse anche in Svizzera, Olanda, Belgio, Irlanda del Nord e Italia. Sin dal primo anno di vita del motomondiale si misero in luce i piloti italiani, in particolare Nello Pagani, Carlo Ubbiali e Umberto Masetti. La classifica finale del primo campionato del mondo vide fregiarsi della corona d'alloro, nelle 125 Nello Pagani alla guida di una Mondial, nella 250 Bruno Ruffo su Moto Guzzi, nella 350 Freddie Frith su Velocette e nella 500 Leslie Graham su AJS. Per ogni Gran Premio, ai primi 15 piloti classificati delle singole classi (attualmente 125, 250 e MotoGP) vengono assegnati dei punti in ordine decrescente (25,20,16,13,11,10,9,8,7,6,5,4,3,2,1) che sommati, alla fine della stagione, designando il Campione Mondiale. Il Motomondiale 2006 è previsto sulla base di 17 prove del campionato, tutte corse di domenica con le solite eccezioni del Gran Premio del Qatar e del Gran Premio d'Olanda che si corrono di sabato, con inaugurazione il 26 marzo a Jerez de la Frontiera e termine il 29 ottobre, sempre in Spagna ma a Valencia. E sarà ancora caccia grossa a Valentino Rossi e alla sua imprendibile Yamaha. Dopo 7 mondiali vinti, il campionissimo di Tavullia cerca l'ottavo centro per suggellare una carriera indimenticabile e per entrare ancora di più nella leggenda di questo sport. Ma i suoi rivali lo aspettano in pista. A partire da Marco Melandri e Nicky Hayden che in sella alle nuove Honda cercheranno di sbarrare la strada al Dottor Rossi. Non andranno trascurati il sempre verde Loris Capirossi sulla Ducati, quest'anno affiancato da un compagno di squadra navigato e voglioso di dimostrare il suo valore: Sete Gibernau. Debutto in MotoGp per Daniel Pedrosa, appena ventenne e già con tre titoli mondiali vinti, uno in 125 e due in 250. In ultimo, ricordiamo che dopo 15 anni di Motomondiale non sarà più in pista Max Biaggi. Un grande campione di cui sicuramente sentiremo molto la mancanza. Questo è il calendario del Motomondiale 2006 DATA GRAN PREMIO 26/03/2006 Spagna 08/04/2006 Qatar 30/04/2006 Turchia 14/05/2006 Cina 21/05/2006 Francia 04/06/2006 Italia 18/06/2006 Catalogna 24/06/2006 Olanda 02/07/2006 Inghilterra 16/07/2006 Germania 23/07/2006 Usa 20/08/2006 R. Ceca 10/09/2006 Malaysia 17/09/2006 Australia 24/09/2006 Giappone 15/10/2006 Estoril 29/10/2006 Valencia CIRCUITO Jerez Losail Istabul Shanghai Le Mans Mugello Barcellona Assen Donigton Sanchenring Laguna Seca Brno Sepang Phillip Island Motegi Portogallo Spagna Il Gran Premio degli USA è l'unico che prevede in gara esclusivamente la MotoGP, in tutti gli altri le gare si svolgono in 3 classi, la Classe 125, la 250 ed appunto la MotoGP. A cura di Luca Basso 25 Musica “ LA MUSICA ROCK ” Eccomi qui, sono Filippo il “musicista”! Questa volta vi parlerò di un altro genere musicale che ha forse scosso la vostra gioventù “ IL ROCK ” l rock è nato a metà degli anni 50. Sicuramente questo genere con l’ innovazione di chitarre, tastiere elettriche e l’ utilizzo di amplificatori, ha portato una ventata che ha travolto i giovani di tutto il mondo. Quante scarpe si saranno consumate, quanti amori saranno nati, quante voci avranno gridato questo nome: “Comets”, il 12 aprile 1954 quando per la prima volta le radio di tutto il mondo mandarono in onda “Rock Around The Clock”, il primo rock’roll della storia. Ed ecco che nacquero le prime rivoluzioni in famiglia con i grandi Jerri Leew Lewis, Buddy Holley , Elvis Presley che con il suo trasgressivo bacino entrò nella quotidianità delle case di mezzo mondo. Tutto questo continuò a ripercuotersi per anni fino a quando negli anni 60 nacquero i Beatles, Rolling Stones e Who. La gente cominciò anche grazie a questa musica a cambiare le loro idee politiche e sociali. Ma nel corso degli anni le cose cambiano e nel panorama musicale, iniziano a coesistere diversi generi rock: Doors, Jimmy Hendrix, Pink Floyd, Erick Clapton, Santana, Bob Dylan, Eagles, Frank Zappa, Janis Joplin, John Baez… Fu grazie al rock che si tennero i più grandi concerti all’ aperto della storia: Monterey Pop ’67, Woodstock ’69 e l’Isola di Wight ’70. 26 Negli anni ’70, la musica cambia ancora e si diversifica dando vita a stili diversi per sonorità, ritmo e scenografie. Ed ecco apparire quindi nel panorama del rock: - IL ROCK PROGRESSIVO dei GENESIS e di DAVID BOWIE - IL ROCK URBANO di BRUCE SPRINGSTEEN e PATTY SMITH - L’HARD ROCK con i LED ZEPPELING e i DEEP PURPLE - L’HEAVVY METAL degli ACDC. - IL PUNCK ROCK con SEX PISTOL e i CLASH Negli anni 80 e 90 il rock inizia a diventare più morbido con i Dire Straits e la tendedenza porta a far conoscere gruppi d’ avanguardia come i Cure e successivamente più sofisticato con i Police, mentre con i Guns’ Roses continua la tradizione del punk. Gli anni 80’ videro la nascita del rap e di uno stile commerciale con autori come David Bowie, Phil Collins e Bruce Springsteen. Negli anni 90’ il punk torna alla ribalta con i Nirvana e la dance music si frammenta ulteriormente in più sottogeneri. “ IL ROCK IN ITALIA ” Negli anni 60’ , nella nostra bella Italia le balere cominciano a riempirsi e i fondoschiena iniziano a roteare con i Camaleonti, i Dik Dik, Equipe 84, New Troll e Nomadi. Sulla scia di questi gruppi negli anni 70’, fanno la loro comparsa Battisti, De Andre’, gli Area di Demetrio Stratos e i PFM. Gli anni 90’vedono invece autori come Gianna Nannini e Vasco Rossi, Litfiba e Ligabue riportare il rock a un equilibrio fra testi e musiche, proiettandolo così con successo anche nel panorama internazionale. A cura di Filippo De Nadai Tempo libero Casellario a chiave Con le sillabe date formare dieci parole rispondenti alle definizioni. A gioco risolto nella colonna centrale si leggerà il cognome di uno scultore, pittore, architetto e poeta italiano. DEFINIZIONI: 1. L’attrice De Rossi 2. La stagione della vendemmia. 3. Luisa Veronica Ciccone in arte. 4. Tradito dal coniuge. 5. Re dell’antico Egitto. 6. Dominatore assoluto. 7. Può essere drammatica. 8. Lo stile del Bernini. 9. Astensione da ogni attività sessuale. 10. Un apprendista ...in classe. Salvare capra e cavoli Un contadino doveva trasportare al di là di un fiume il suo lupo, la sua capra e una cesta di cavoli, avendo a disposizione una barca poco capiente che avrebbe potuto trasportare solo lui in compagnia di una delle due bestie o lui insieme alla sola cesta di cavoli. Ma se avesse lasciato su una delle due rive del fiume il lupo insieme alla capra, questi l'avrebbe uccisa per mangiarsela; allo stesso modo non avrebbe potuto lasciare insieme capra e cavoli perché la bestia li avrebbe sicuramente mangiati. La sua presenza era importante perché il lupo non nuocesse alla capra e la capra non toccasse i cavoli. Come fece ad attraversare il fiume con lupo, capra e cavoli? SILLABE: AL - AT - AU - BA - BA - BAR - CA - CE - CO - COR DON - DRO - FA - LIE - MA - NA - NE - NE - NO - NU - O - PA RA - RA - ROC - STI - TA’ - TO - TRI - TUN - VO. La soluzione nel prossimo numero A cura di Nicola Ferracin 27 turismo TRASPORTI>CONSIGLI Ciascuna compagnia dovrebbe: 1. fare in modo che i propri veicoli siano accessibili alle persone con problemi di deambulazione o in sedia a rotelle. 2. offrire un servizio di assistenza a terra che provveda ad accompagnare il disabile, ad un taxi o ad altri mezzi. Ovviamente ci sono i problemi: 1. non tutte le tratte sono servite; solitamente i servizi esistono solo per le tratte più comuni 2. quando il veicolo è disponibile, inoltre, i posti sono limitati; in ogni caso è necessario rivolgersi all'ufficio addetto alle prenotazioni 3. specificate con chiarezza le esigenze dell'utente 4. se viaggiate soli, informatevi sui mezzi che dopo l'arrivo potete prendere 5. è inutile dire che se per caso vi salta "il pallino" di fare un viaggetto dovete prima superare tutta la trafila delle prenotazioni. Una famosa compagnia di navigazione ci ha detto che esiste una lista d'attesa: i primi partono gli altri attendono 6. sui mezzi di alcune compagnie le cabine con tutti i servizi sono...una! 7. partire in cricca, come si dice in sardo, cioè in comitiva, con i trasporti pubblici è quasi impossibile Camper accessibili Catalogo del concorso "Per un camper accessibile" promosso dalla rivista Plain Air Per ulteriori informazioni e contatti: Edizioni Plein Air, Michela Bagatella, tel. 06/663.26.28, fax 06/663.72.66, e-mail: [email protected] www.plainair.it A cura di Nicola Ferracin 28 Tempo libero 29 Tempo libero 30