H
SOMMARIO
- 01 copertina…
a cura della redazione
- 02 sommario: marzo-aprile 2006
a cura della redazione
- 03/04 tradizioni popolari: I contadini raccontano
a cura di Camillo Tonin
- 05 letteratura: Racconti popolari… Trentini
a cura di Giovanni Morlin
- 06/07 fiabe Moderne:
Storia di una bottiglia di plastica
a cura di Alessandro Perozzo
- 08 cultura generale: I perché della terra
a cura di Rubens Bobbato
- 09 cucina: colomba pasquale
a cura di Arianna Stradiotto
- 10 tempo libero: i compleanni dell’Atlantis
a cura di Mara Bernardi
- 11 salute e ambiente:
le piante e le loro proprietà… rosa canina
a cura di Chiara Frattin
- 12/13 tempo libero: il significato dei nomi
a cura di Paolo Cividal
- 14 salute: la ginnastica aerobica
a cura di Lorenza Casagrande
- 15/16 cultura generale: i popoli del mondo
a cura di Urbano Santi
- 17 oroscopo: marzo/aprile
a cura di Mara Bernardi
- 18/19 tempo libero: i miei cantanti preferiti
a cura di Stella Braghette
- 20/21 curiosità: i rimedi della nonna
a cura di Fatima Maran & Stefano Gazzola
- 22/23 curiosità: Parigi, la capitale Francese
a cura di Stefano Gazzola & Fatima Maran
- 24 sport: la formula uno
a cura di Luca Basso
- 25 sport: il motomondiale
a cura di Luca Basso
- 26 musica: la musica
a cura di Filippo De Nadai
- 27 tempo libero: i giochi di Mastro Nicola
a cura di Nicola Ferracin
- 28 informazione: nuovi orizzonti…
vacanze accessibili
a cura di Nicola Ferracin
- 29 immagini da colorare
a cura della redazione
- 30 tempo libero: L’angolo dello humour
a cura della redazione
2
Racconti popolari
Veneto, Venezia - Il principe granchio
Una volta c'era un pescatore che non riusciva mai a
pescare abbastanza da comprare la polenta per la sua
famigliola. Un giorno, tirando le reti, sentí un peso da
non poterlo sollevare, tira e tira ed era un granchio
cosí grosso che non bastavano due occhi per vederlo
tutto.
- Oh, che pesca ho fatto, stavolta! Potessi comprarmici
la
polenta
per
i
miei
bambini!
Tornò a casa col granchio in spalla, e disse alla moglie
di mettere la pentola al fuoco che sarebbe tornato con
la polenta. E andò a portare il granchio al palazzo del
Re.
-Sacra Maestà, - disse al Re, - sono venuto a vedere
se mi fa la grazia di comprarmi questo granchio. Mia
moglie ha messo la pentola al fuoco ma non ho i soldi
per comprare la polenta. Rispose il Re: - Ma cosa vuoi
che me ne faccia di un granchio? Non puoi andarlo a
vendere a qualcun altro? In quel momento entrò la
figlia del Re: - Oh che bel granchio, che bel granchio!
Papà mio, compramelo, compramelo, ti prego. Lo
metteremo nella peschiera insieme con i cefali e le
orate. Questa figlia del Re aveva la passione dei
pesci e se ne stava delle ore seduta sull'orlo della
peschiera in giardino, a guardare i cefali e le orate che
nuotavano. Il padre non vedeva che per i suoi occhi e
la contentò. Il pescatore mise il granchio nella
peschiera e ricevette una borsa di monete d'oro che
bastava a dar polenta per un mese ai suoi figlioli. La
Principessa non si stancava mai di guardare quel
granchio e non s'allontanava mai dalla peschiera.
Aveva imparato tutto di lui, delle abitudini che aveva, e
sapeva anche che da mezzogiorno allo tre spariva e
non si sapeva dove andasse. Un giorno la figlia del Re
era lí a contemplare il suo granchio, quando senti
suonare la campanella. S'affacciò al balcone e c'era
un povero vagabondo che chiedeva la carità. Gli buttò
una borsa di monete d'oro, ma il vagabondo non fu
lesto a prenderla al volo e gli cadde in un fosso. Il
vagabondo scese nel fosso per cercarla, si cacciò
sott'acqua e si mise a nuotare. Il fosso comunicava
con la peschiera del Re attraverso un canale
sotterraneo che continuava fino a chissà dove.
Seguitando a nuotare sott'acqua, il vagabondo si trovò
in una bella vasca, in mezzo a una gran sala
sotterranea tappezzata di tendaggi, e con una tavola
imbandita. Il vagabondo uscí dalla vasca e si nascose
dietro i tendaggi. A mezzogiorno in punto, nel mezzo
della vasca spuntò fuori dall'acqua una Fata seduta
sulla schiena d'un granchio. La Fata e il granchio
saltarono nella sala, la Fata toccò il granchio con la
sua bacchetta, e dalla scorza del granchio uscí fuori
un bel giovane. Il giovane si sedette a tavola, la Fata
batté la bacchetta, e nei piatti comparvero le vivande
e nelle bottiglie il vino. Quando il giovane ebbe
mangiato e bevuto, tornò nella scorza di granchio, la
Fata lo toccò con la bacchetta e il granchio la riprese
in groppa, s'immerse nella vasca e scomparve con lei
sott'acqua.
Allora il vagabondo uscí da dietro ai tendaggi, si tuffò
anche lui nella vasca e nuotando sott'acqua andò a
sbucare nella peschiera del Re. La figlia del Re che
era lí a guardare i suoi pesci, vide affiorare la testa dei
vagabondo e disse: - Oh: cosa fate voi qui?
-Taccia, padroncína, - le disse il vagabondo, - ho da
raccontarle una cosa meravigliosa -. Uscí fuori e le
raccontò
tutto.
-Adesso capisco dove va il granchio da mezzogiorno
alle tre! - disse la figlia del Re. Bene, domani a mezzogiorno andremo insieme a
vedere.
Cosí l'indomani, nuotando per il canale sotterraneo,
dalla peschiera arrivarono alla sala e si nascosero tutti
e due dietro i tendaggí. Ed ecco che a mezzogiorno
spunta fuori la Fata in groppa al granchio. La Fata
batte la bacchetta e dalla scorza del granchio esce
fuori il bel giovane e va a mangiare. Alla Principessa,
se il granchio già le piaceva, il giovane uscito dal
granchio le piaceva ancora di piú, e subito sene senti
innamorata. E vedendo che vicino a lei giaceva la
scorza del granchio vuota, ci si cacciò dentro, senza
farsi vedere da nessuno. Quando il giovane rientrò
nella scorza di granchio ci trovò dentro quella bella
ragazza. - Cos'hai fatto? - le disse, sottovoce, - se la
Fata se n'accorge ci fa morire tutt'e due.
-Ma io voglio liberarti dall'incantesimo! - gli disse,
anche lei pianissímo, la figlia del Re. Insegnami
cosa
devo
fare.
-Non è possibile, - disse il giovane. - Per liberarmi ci
vorrebbe una ragazza che m'amasse e fosse pronta a
morire
per
me.
La Principessa disse: - Sono io quella ragazza!
03
Racconti popolari
Intanto che si svolgeva questo dialogo dentro la
scorza di granchio, la Fata si era seduta in groppa, e il
giovane manovrando le zampe del granchio come al
solito, la trasportava per le vie sotterranee verso il
mare aperto, senza che essa sospettasse che insieme
a lui era nascosta la figlia del Re. Lasciata la Fata e
tornando a nuotare verso la peschiera, il Principe perché era un Principe - spiegava alla sua innamorata,
stretti insieme dentro la scorza di granchio, cosa
doveva fare per liberarlo: - Devi andare su uno scoglio
in riva al mare e metterti a suonare e cantare. La Fata
va matta per la musica e uscirà dal mare a ascoltarti e
ti dirà: " Suoni, bella giovane, mi piace tanto ". E tu
risponderai: " Sí che suono, basta che lei mi dia quel
fiore che ha in testa ". Quando avrai quel fiore in
mano, sarò libero, perché quel fiore è la mia vita.
Intanto il granchio era tornato alla peschiera e lasciò
uscire dalla scorza la figlia del Re.
Il vagabondo era rinuotato via per conto suo e, non
trovando piú la Principessa, pensava d'essersi messo
in un bel guaio, ma la giovane ricomparve fuori dalla
peschiera, e lo ringraziò e compensò lautamente. Poi
andò dal padre e gli disse che voleva imparare la
musica e il canto. Il Re, che la contentava in tutto '
mandò a chiamare i piú gran musici e cantanti a darle
lezioni.
Appena ebbe imparato, la figlia disse al Re:
- Papà, ho voglia d'andare a suonare il violino su uno
scoglio
in
riva
al
mare.
Su uno scoglio in riva al mare? Sei matta? - ma come
al solito la accontentò, e la mandò con le- sue otto
damigelle vestite di bianco. Per prevenire qualsiasi
pericolo, la fece seguire da lontano da un po' di truppa
armata.
Seduta su uno scoglio, con le otto damigelle vestite di
bianco, su otto scogli intorno, la figlia del Re suonava
il violino. E dalle onde venne su la Fata. - Come suona
bene! - le disse. - Suoni, suoni che mi piace tanto!
La figlia del Re le disse: - Sí che suono, basta che lei
mi regali quel fiore che porta in testa, perché io vado
matta
per
i
fiori.
-Glielo darò se lei è capace d'andarlo a prendere dove
lo
butto.
-E io ci andrò, - e si mise a suonare e cantare.
Quando ebbe finito, disse: - Adesso mi dia il fiore.
-Eccolo, - disse la Fata e lo buttò in mare, piú lontano
che
poteva.
La Principessa lo vide galleggiare tra le onde, si tuffò e
si mise a nuotare. - Padroncina, padroncina! Aiuto,
aiuto! - gridarono le otto damigelle ritte sugli scogli coi
veli bianchi al vento.
04
Ma la Principessa nuotava, nuotava, scompariva tra le
onde e tornava a galla, e già dubitava di poter
raggiungere il fiore quando un'ondata glielo portò
proprio in mano.In quel momento sentí una voce sotto
di
lei
che
diceva:
Mi hai ridato la vita e sarai la mia sposa.
Ora non aver paura: sono sotto di te e ti trasporterò io
a riva. Ma non dire niente a nessuno, neanche a tuo
padre. lo devo andare ad avvertire i miei genitori ed
entro ventiquattr'ore verrò a chiedere la tua mano.
-Sí, sì, ho capito, - lei gli rispose, soltanto, perché non
aveva piú fiato, mentre il granchio sott'acqua la
trasportava
verso
riva.
Cosí, tornata a casa, la Principessa disse al Re che
s'era
tanto
divertita,
e
nient'altro.
L'indomani alle tre, si sente un rullo di tamburi, uno
squillo di trombe, uno scalpitío di cavalli: si presenta
un maggiordomo a dire che il figlio del suo Re
domanda
udienza.
Il Principe fece al Re regolare domanda della mano
della Principessa e poi raccontò tutta la storia. Il Re ci
restò un po' male perché era all'oscuro di tutto; chiamò
la figlia e questa arrivò correndo e si buttò nelle
braccia del Principe: - Questo è il mio sposo, questo è
il mio sposo! - e il Re capí che non c'era altro da fare
che combinare le nozze al piú presto.
A cura di Camillo Tonin
Letteratura
BALDRICK
DELLA
La seconda regione di cui visitiamo i
racconti popolari e leggende e il Trentino:
questa terra ci racconta storie di elfi e fate.
Questo è un esempio:
A percorrere la solitaria Val di Nos in una
trasparente notte di luna, può accadere di sentire
il grande bosco fremere di vita come all’apparir
del giorno. Chi dice sia l’intensità luminosa ad
anticiparne il risveglio e chi giura doversi trattare
di Baldrich, lo spirito inquieto dei boschi che,
sfrecciando tra gli abeti, chiama a raduno il suo
popolo e gli annuncia che il suo regno vive ancora
di speranza e di coraggio indomiti. Allora nulla c’è
di più naturale che sentir riaffacciarsi alla memoria
l’antica leggenda che, insieme al passo, ti
accompagna finché la luna non ceda alle prime
luci dell’alba. In tempi molto e molto lontani,
quando la valle era per metà lago e per metà
selva, e le scogliere di levante si ergevano pallide
e frastagliate più di quanto non lo siano ora,vi
dimorava una nobile stirpe di elfi, la cui sorte
gratificandoli di una duplice condizione di vita,
permetteva loro di restare uomini di giorno e spiriti
di notte. Li aveva guidati Baldrich dalle lontane e
misteriose spiagge del nord.
Il lago era pescoso, la selva garriva di animali
d’ogni specie e la montagna offriva asilo sicuro
contro i venti e le tempeste. Il lavoro e profitto,
equamente divisi, avevano fatto della Val di Nos
uno dei regni più ricchi del mondo. E anche il più
felice: ogni giorno s’intrecciavano danze sulle rive
del lago e la sera, intorno ai fuochi, si cantavano
le nostalgiche canzoni della patria. Ma sul finire di
una primavera la pace degli Elfi fu turbata da una
triste notizia. Corse voce che a mezzogiorno della
valle si era insediato un popolo di pastori che
sottraevano la terra alle selve e ai boschi per
ricavarne pascoli e prati. Allora Baldrich, scelti
alcuni consiglieri che fungessero da testimoni e
prelevati molti doni che garantissero l’intenzione
di un dignitoso patto di pacifica convivenza, si
recò dai pastori per conoscere il merito ai loro
propositi, valutarne le esigenze e puntare sui
buoni auspici.
“Pace a voi! “disse con l’animo sincero di chi è
disposto a cedere molto, purché il bene di tutti
prevalga. Non mancò sul principio il garbo
dell’accoglienza e dell’ospitalità, peraltro sollecita
dagli splendidi doni che non finivano di stupire: si
trattava di utensili domestici e di monili d’oro e
d’argento cesellati con perizia incomparabile.
VAL
DI
NOS
Ma tosto, subentrato allo stupore lo spirito maligno
dell’invidia e della sopraffazione, i pastori,
aggirando i termini dell’intesa, davano a dimostrare
anche troppo scopertamente l’ostile riottosità alle
proposte di alleanza che Baldrich aveva avanzate.
E con questa amara certezza ritornò tra i suoi che,
in riva al lago, lo attendevano ansiosi di sapere
qualcosa.
Fatto un breve resoconto della sua missione e di ciò
che aveva ricavato, Baldrich invitò tutti a meditare
sulla gravità della situazione.
E parlando con fervore li incitò ad essere degni di
sé e della loro origine e, come già altre volte, li
spronò a ritrovarsi più che mai uniti e decisi a
ostacolare il nemico, risoluto a invadere la valle per
possederla e abitarla secondo le sue leggi e i suoi
costumi.
“fedeltà e pazienza siano le nostre armi! “ disse con
voce ferma e accorata insieme.
E chiuse il suo discorso con un appello al grande
sacrificio di rinunciare alla prima condizione di vita e
rimanere spiriti dell’aria, fino a quando gli uomini
non si fossero stancati di lottare contro un nemico
inespugnabile.
L’appello fu accolto unanime e da allora la Val di
Nos è rimasta cosi stranamente appartata e remota
da non saperselo spiegare se non attraverso
l’antica leggenda che, a detta dei vecchi, vuole
Baldrich tuttora impegnato nella lotta invisibile
contro gli uomini, affinché la valle degli Elfi e il loro
regno sopravvivano all’agonia del mondo.
Tratto da “Leggende dell’altopiano di Asiago”
Di Francesco Zanocco
Trascrizione a cura di Giovanni Morlin
Questa leggenda ci fa capire ancora una volta di
quanto l’egoismo dell’uomo tenda a separare
anziché congiungere.
La fine degli elfi della leggenda e simile alla fine dei
pellerossa americani della storia recente. Sembra
che l’uomo voglia isolare e distruggere tutto ciò che
considera diverso anche quando si tratta di altri
esseri umani.
Sempre dobbiamo tentare il percorso della
condivisione se vogliamo vivere in un mondo libero.
Commento di Giovanni Morlin
05
Fiabe moderne
C’era una volta una bellissima bottiglia di
plastica con un’etichetta
variopinta e
accattivante, posta come un elegante
ornamento sul suo corpo snello e slanciato.
La bottiglia conteneva una bevanda zuccherata,
molto gustosa e frizzante, che piaceva molto ai
ragazzi e stava in bella vista sullo scaffale di un
supermercato.
Un giorno venne a fare spesa al supermercato
un gruppo di ragazzi, i quali avevano deciso di
compiere un escursione in montagna.
Così comprarono tante
cose buone da
mangiare e acquistarono anche quella bottiglia
di plastica contenente la gustosa bibita.
La comitiva si recò a fare la scampagnata in un
prato fiorito, dove scorreva un ruscello
costeggiato da canne e arbusti e abitato da
molti pesci che guizzavano allegramente
nell’acqua limpidissima.
I giovani iniziarono subito a esplorare la zona
divertendosi molto a stare all’aria aperta a
contatto con la natura.
A ora di pranzo si sedettero sull’erba,
mangiarono i panini acquistati al supermercato
e bevvero il contenuto della bottiglia di plastica,
dopodiché, sazi, si sdraiarono addormentandosi
al sole.
Più tardi venne l’idea di una partita a pallone,
ma visto che non avevano la palla, perché
nessuno si erra ricordato di portarla, iniziarono
a giocare con la bottiglia
di plastica
prendendola a calci, tirandosela a vicenda,
ridendo e scherzando.
06
La povera bottiglia di plastica non capiva molto
bene cosa le stesse accadendo: veniva
sbalzata da una parte all’altra catapultata in
ogni direzione, fatta girare in aria, finché un
calcio più forte e più doloroso degli altri la fece
precipitare nel ruscello.
La bottiglia galleggiò un po’ sull’acqua, poi
un’onda più impetuosa saltellò e vi si infilò
dentro appesantendola e facendola scivolare
sul fondo del ruscello.
Mentre scendeva sempre più sotto, la bottiglia
perse, con suo grande dispiacere, la sua
bellissima etichetta e infine andò a incastrarsi
tra due sassi formando così una specie di
rudimentale ponticello, sotto il quale passava il
via vai dei pesci.
Alla bottiglia di plastica questa nuova
collocazione non dispiacque affatto; anzi, era
bello sentirsi ricoperta dall’acqua, osservare il
dondolio delle piante acquatiche e guardar
scorrere su e giù il frenetico traffico dei pesci.
Un giorno la bottiglia
assistette a un
inseguimento.
Un grosso pesce, già abbastanza anziano e
dalla vista debole, rincorreva, per poterlo
mangiare, un altro pesce più piccolo e giovane,
ma anche furbo e scaltro.
Il pesciolino cercava in tutti i modi di sfuggire al
suo inseguitore e quando si accorse del
ponticello formato dai sassi e dalla bottiglia di
plastica, corse subito a nascondersi la sotto.
Anche il grosso pesce si avvicinò al ponte e,
ingannato dalla trasparenza della bottiglia e
dell’acqua, invece di addentare il piccolo pesce
morsico la bottiglia di plastica.
Quando s’accorse che ciò che aveva sotto i
denti non era qualcosa da mangiare, salì in
fretta in superficie e scaglio sgarbatamente la
bottiglia sul prato gridando: “come ti sei
permessa di venire nel ruscello a inquinare
l’acqua? E non sai che se ti avessi ingoiato mi
avresti potuto uccidere soffocandomi?
“prima di tutto, io non ho la minima intenzione di
inquinare l’acqua del ruscello.
Infatti, devi sapere che io qui non ci sono
venuta
di mia volontà, ma ci sono capitata
perché un ragazzo mi ha dato un calcio, che mi
ha anche fatto male.
Argomento
E poi che colpa ne ho io, se tu sei così cieco da
non riuscire a distinguere un pesce da una
bottiglia di plastica?” ribattè risentita la bottiglia.
Il grosso pesce rimase spiazzato e senza
parole, perché sapeva che la bottiglia non
aveva tutti i torti a sostenere che lui era un po’
miope e doveva decidersi una buona volta a
mettersi un paio di occhiali.
“comunque” provò a replicare il pesce “ il
problema non è questo!
Il fatto è che tu eri giù al ruscello ad inquinare
l’acqua. E ora non crederai mica di poter star lì
sull’erba ad inquinare anche il prato?!”
“Senti” rispose la bottiglia veramente scocciata
“ io non voglio far niente e non voglio andare da
nessuna parte, e mi dici come faccio da sola a
muovermi da qui? Io non ho né pinne, ne
gambe e nemmeno zampe!”
“E poi sono veramente stanca di muovermi solo
e quando vogliono gli altri; ti sembra giusto che
in tutta la mia vita io sia stata presa, spostata,
buttata nel ruscello, riportata sull’erba, solo per
il volere degli altri? A me chi ci pensa?”.
Il grosso pesce rimase molto stupito dalle
parole e dallo sfogo della bottiglia ed in un
primo istante ammutolì.
Dopo aver un poco riflettuto le disse: ”Va bè,
stai dove ti pare” e si rituffò velocemente
nell’acqua.
La bottiglia di plastica rimase di nuovo sola,
impotente e sconsolata sull’erba, finchè qualche
giorno dopo venne a giocare sul prato un
bambino accompagnato da sua madre.
Il bambino gironzolò curioso, e quando trovò la
bottiglia la volle prendere in mano per giocarci,
ma la madre lo fermò dicendogli:
” Lasciala stare! Non devi toccare le cose
sporche; chissà dove sarà stata quella
bottiglia lì!”.
“Allora se questa bottiglia è sporca vado a
gettarla via!” rispose il bambino e così
dicendo andò a mettere la bottiglia di plastica
in uno dei tanti cestini per la raccolta
differenziata situati nel prato.
Così, dopo tanto peregrinare, la bottiglia di
plastica termino il suo lungo viaggio serena,
avendo trovato finalmente un po’ di riposo
senza più la paura di inquinare la natura e
con la segreta speranza di poter ricominciare,
riciclata, una nuova vita.
Questa storia mi è piaciuta e mi sono rilassato
così tanto che ho chiuso gli occhi e mi è
venuto sonno. Mi ha colpito la parte del
pesce vecchio e quasi cieco che invece di
mangiare il pesciolino ha morso la bottiglia.
Anche la fine mi è piaciuta perché è una bella
fine per la bottiglia che viene riciclata e non
inquina l’ambiente: Io, a casa, faccio la
raccolta differenziata di carta, vetro, plastica,
umido e secco.
Secondo giorni prestabiliti mia mamma mette
fuori in strada l’umido,il secco, la carta, ecc. e
gli addetti alla nettezza urbana li raccolgono.
Per me è importante fare la raccolta
differenziata perché bisogna tenere l’ambiente
che ci circonda pulito per proteggere la nostra
salute.
Mi raccomando a voi che avete letto il mio
articolo: Facciamo tutti la raccolta
differenziata e non lasciamo in giro le
immondizie,
così
non
inquineremo
soprattutto le falde acquifere.
A cura di Alessandro Perozzo
07
Cultura Generale
Ciao a tutti! Vi ricordate di me? Nell’articolo di
febbraio vi ho parlato di perché bisogna dormire, e
del motivo per cui la cipolla fa piangere.
Bè fra poco sarà primavera per cui perché non
parlare dei fiori.
Vi siete mai chiesti perché i fiori sono
profumati?
Ho pensato di spiegarvelo in questo articolo, e poi
vista la comparsa dei numerosi insetti vi spiego
anche perché le lucciole sono luminose.
Perché alcuni fiori sono profumati?
“senti che buon profumo! Straordinario ma attenti
alle api!” il profumo dei fiori, infatti, attira gli insetti.
I fiori possiedono delle cellule - contenute nei petali
- che producono sostanze chimiche responsabili del
profumo.
Le diverse fragranze attraggono insetti diversi. Le
falene si posano sui fiori dall’aroma dolce.
Le api prediligono i vegetali dalla fragranza di frutta
come le magnolie. Le mosche invece amano
dirigersi verso l’odore fetido del cavolo o dei
vegetali in decomposizione. Quando gli insetti si
fermano sui fiori per succhiare il nettare, il polline –
in dispensabile ai vegetali per la riproduzione – si
attacca al loro corpo e viene così trasportato verso
altre piante che vengono fecondate e possono
moltiplicarsi.
Gli olii profumati presenti nei petali di alcuni fiori
vengono utilizzati per la produzione di essenze e
profumi.
Perché le lucciole sono luminose?
La lucciola costituisce un esempio illuminante di
comunicazione tra gli insetti. Quando lampeggia
essa informa le altre lucciole sulla specie, o genere,
cui appartiene, comunicando di essere pronta
all’accoppiamento.
La lucciola, lunga da 7 a 10 millimetri, possiede
all’estremità inferiore dell’addome un organo
luminoso, che emette sprazzi di luce per attrarre i
potenziali compagni.
La sequenza di lampi può variare per numero, per
l’intervallo tra l’uno e l’altro, o per colore.
In generale, i segnali di risposta vengono emessi
solo nei confronti di individui della stessa specie.
Vi sono in natura altri insetti dotati di apparati
luminosi, ma solo le lucciole sono in grado di
emettere segnali in codice.
A cura di Rubens Bobbato
08
Cucina
INGREDIENTI:
4 uova
300 gr di zucchero
300 gr di farina
300 gr di ricotta
una bustina di lievito
granelle di zucchero q.b.
100 gr di mandorle
PREPARAZIONE:
In un recipiente molto profondo
miscelate i rossi d’uovo con lo
zucchero, poi aggiungete la ricotta, la
farina e i chiari d’uovo montati a
neve.
Solo dopo che gli ingredienti si
saranno
amalgamati,
potrete
aggiungere la bustina di lievito.
Per contenere il dolce scegliete il
contenitore di alluminio, cospargetelo
di burro e di un soffio di farina.
Versate l’impasto e cospargete la
superficie di mandorle e granelle di
zucchero, mettete in forno per circa
50 minuti a 150°C.
Per far raffreddare la colomba senza
che perda volume, tiratela fuori dal
contenitore, foratela da una parte
all’altra con dei ferri da calza e
lasciatela a testa in giù, finche non
sarà a temperatura ambiente.
Ho scelto la colomba perche’ mi piace
mangiarla in compagnia della mia
famiglia, infatti proprio in questo
periodo mia mamma va a comprarla
presso il panificio vicino a casa mia.
Visto che ho trovato questa ricetta, per
Pasqua provero’ a prepararla in
compagnia di mia mamma per sentire
se e’ piu’ buona quella comprata o
quella che prepariamo noi.
Questo lo consiglio anche a voi!
A cura di Arianna Stradiotto
09
Tempo libero
Tempo libero
a cura di Mara Bernardi
10
Salute-ambiente
Vi è piaciuto il mio articolo precedente? Beh, ora
vi parlo della Rosa Canina.
Avreste mai pensato di curarvi con una rosa? Una
specie in particolare, quella canina, è davvero
ottima per lenire i nostri acciacchi.
Ma poi, perché Rosa Canina? Che c’entra, vi
chiederete il cane con la rosa? Si narra che in
tempi antichi la radice di questa pianta venisse
utilizzata contro la rabbia trasmessa dai morsi dei
cani; da questo il suo nome.
In realtà però le attuali conoscenze hanno escluso
che abbia qualche effetto su questa malattia.
Proprietà
Una volta giunti a maturazione, questi falsi frutti,
vengono raccolti e utilizzati vista la loro altissima
concentrazione di vitamina C.
Se l’arancia contiene 50 mg per etto di vitamina
C, la rosa canina ne possiede addirittura 2250
mg. È dunque la sorgente naturale più ricca di
questa vitamina. La rosa canina è quindi indicata
per combattere le infezioni alle vie respiratorie
(naso, gola, orecchie) in quanto rafforza le difese
dell’organismo prevenendo raffreddori, in
particolare nei bambini. Ha inoltre un’azione
antinfiammatoria e antiallergica; secondo studi
può prevenire la crescita cancerogena.
Possiede anche proprietà astringenti efficaci nelle
cure delle diarree e diuretiche.
È utilissimo nelle ustioni poiché favorisce la
formazione del tessuto connettivo.
Utilizzo
INFUSO: 1, 2 gr di foglie in 100 ml di acqua.
DECOTTO: 4 gr di frutti in 100 ml di acqua.
I frutti della rosa canina sono ottimi anche per
preparare conserve e marmellate molto indicate
per i bambini: facendone una scorpacciata a
a merenda si rinforzano le difese immunitarie.
Le mie osservazione
Ho scelto di parlare di questo fiore perché, i fiori in
genere mi donano allegria ma, proprio di questo
fiore perché volevo farvi conoscere le sue
proprietà terapeutiche in particolare quella per le
difese immunitarie.
Descrizione
Camminando in collina e montagna la Rosa
Canina è facilmente distinguibile.
Il suo fusto verdastro e i suoi rami sono ricoperti
di aculei.
In primavera quando fiorisce, l’individuerete senza
problemi: i suoi fiori sono di un bel rosa vivace, e
anche i suoi frutti, o meglio falsi frutti, sono di
colore rosso vivo.
Sono proprio questi ultimi a rappresentare la
parte
erboristicamente più
interessante
di questa pianta.
A cura di Chiara Frattin
11
Tempo Libero
FIORELLA : Onomastico: 31 dicembre. Graziosa e
gentile, dimostra una non comune delicatezza di
sentimenti. Temendo di offendere il prossimo tende
a comportasi in modo cerimonioso, demandando di
continuo importanti decisioni. Amore per la
campagna e la natura. Il giorno fortunato è il
venerdì. Il numero è il 6.
FRANCESCA : Sin da ragazza Francesca si rivela
perfetta donna di casa, pulita, economa, ordinata,
dotata di coraggio e di lealtà. I suoi maggiori difetti,
una grande suscettibilità e un’eccessiva
ammirazione per le persone di success. Il numero
fortunato per Francesca è il 7 e per lei il giorno
propizio è lunedì.
FRANCO : Si festeggia l’8 maggio , 5 giugno.
Franco si presenta come un uomo poco autoritario,
metodico, geloso. Amore per la comodità. Il numero
fortunato è il 3 è giorno fortunato è il giovedì.
GABRIELLA : Ama l’arte, l’architettura, la poesia,
dimostra un temperamento solido, pratico e una
grande dose di ottimismo.Il 4 è il numero propizio
per Gabriella, domenica il giorno favorevole.
GERARDA: Dal germanico, forte, valorosa lancia.
Si festeggia il 23 aprile, 26 settembre, 16 ottobre,7
ottobre, 7 dicembre. Razionale, determinata e molto
coraggiosa; poco espansiva ma generosa e giusta.
Numero favorevole è il 5, e il giorno favorevole è il
mercoledì.
GIANLUCA- GIANCLAUDIO-GENNI: Nomi che
derivano dal nome Giovanni.
GIOVANNI: E’ un nome teoforico che implica il
ringraziamento alle divinità per aver concesso un
figlio. Carattere coraggioso, assimilatore, sicuro di
se’ , capace di sottoporsi allo sforzo con
intelligenza. Si rivela simpatico, sentimentale e
appassionato. Il numero portafortuna è 1; il giorno
propizio è la domenica.
GIULIA: Brillante e vivace, espansiva con gli amici,
amore per l’arte e per il lusso. Numero fortunato è il
5, e il giorno fortunato è il mercoledì.
.
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GIUSEPPE- GIUSEPPINA: Dall’Ebraico, Dio
aggiunga San Giuseppe. Viene onorato il 19
marzo semplice, ingenuo, onesto, Giuseppe è
poco passionale ma devoto in amore.
Piu’ comune ma dolce, simpatica e amabile
appare Giuseppina. Propensione per le
professioni a carattere sociale.
L’otto influenza il tranquillo Giuseppe; il marziano
9 la piu’ focosa Giuseppina. Giorni fortunati
rispettivamente sabato e martedì.
GLORIA: Deriva dall’etimo latino gloria sia nel
significato sacro di osanna sia profano di fama,
onore. Creatività, decisione, egocentrismo, ecco i
tratti che delineano la personalità di Gloria, una
personalità da leader, come esige il nome. 8 il
numero fortunato, giorno propizio: sabato .
GRAZIANO- GRAZIELLA : Vengono ricordati il
16 aprile, il 2 luglio, il 23 ottobre, e il 18 dicembre.
Entrambi piuttosto pedanti, volitivi, pignoli, si
rivelano adatti allo studio prima e
all’insegnamento poi. Carattere timido, isolato,
enigmatico e molto suscettibile. 1, numero magico
per Graziella e Graziano; giorno fortunato
domenica.
IVANO : Si festeggia l’8 ottobre. In Ivano è
presente un’intelligenza brillante celata da un
aspetto ordinario. La volontà, il buon senso e la
tenacia appaiono un po’ spente dalla tendenza
all’abitudine e dalla mancanza di iniziativa. 5 il
numero portafortuna per Ivano; mercoledì giorno
propizio.
JESSICA : Influenzata dal pianeta giove Jessica
è dotata di un temperamento coraggioso e di una
forte ambizione. Serena, creativa, sente
profondamente la necessità dell’incoraggiamento
altrui . numero propizio 3, e giorno fortunato è
giovedì.
Tempo Libero
EGIDIO : Dal greco, nato presso il mare,S. Egidio
patrono dei lebbrosi e dei tessitori, è ricordato il
22 Aprile e il 10 Gennaio. Molto portato per gli
affari, amante della famiglia e preferisce vivere
un po’ alla giornata. Numero favorevole è il 4,
domenica il suo giorno fortunato.
ELENA :Dal greco, splendore del sole e festeggia
l’onomastico il 18 Agosto e il 21 Maggio. Bella,
elegante, la dolce Elena compensa un’intelligenza
non proprio brillante con la sua simpatia, la
sensibilità, la fantasia. E’ 1, numero solare a
influenzare la personalità di Elena. Giorno
favorevole e domenica.
ELEONORA : Si festeggia il 21 Febbraio, il 27
maggio e il 1 luglio. Sentimentale, tenerissima,
calma e intelligente, non c’è colpo della sorte da
cui non si sappia risollevare. Attribuisce grande
importanza all’amore e alla famiglia. Il 4 è il
numero maggiormente in sintonia con Eleonora;
la domenica è il suo giorno fortunato.
ELIO : Origina dal nome greco del sole. Si
festeggia il 19 settembre e il 22 luglio. Amante
della famiglia e della vita tranquilla, docile, Sa
adattarsi alle circostanze con grande disponibilità.
Carattere disordinato e sognatore. 5 è il numero
in sintonia con Elio; giorno favorevole: mercoledì.
ELISA-ELISABETTA : Dall’ebraico può
significare “Dio è giuramento” oppure “Dio è
perfezione”. Sensibilissima, sentimentale e
altruista, è in grado di spronare, confortare,
perdonare. Buona madre, severa, ma un po’
troppo preoccupata delle apparenze. Numero
favorevole :4 ; giorno fortunato è domenica.
ELVIS : Deriva dal nome latino Helvius, tratto da
Helvus che significa giallo, biondo. Non si
riscontra alcun santo con questo nome.
EMILIANO : Patrono dei farmacisti, si festeggia il
6 dicembre. E’ abilissimo nel trarsi dai guai.
Capace di squisite cortesie appare simpatico e
disinvolto. Attitudine alle professioni che
richiedono attenzione e pazienza. Numero
propizio è il 6 ; giorno fortunato è venerdì.
ENRICO: Deriva dal germanico, potente in patria.
L’onomastico si festeggia il 15 Aprile e il 15 luglio.
Personalità calma riflessiva, operosa. Molto fiducioso,
punta con decisione alla meta cercando di emergere
dalla massa. Geloso in amore, tende a portar rancore
a lungo, ma, quando si affeziona, si dimostra devoto
e fedele. Numero fortunato: 1; giorno favorevole:
domenica.
EVELYN : Nome inglese che significa espansiva,
allegra. Viene festeggiato il 24 dicembre.
FABIO : Nome gentilizio romano, fava. Feste: 17
maggio, 31 luglio e 20 gennaio. Sensibile e romantico
ama la vita libera, la campagna, le piante e da queste
potra’ trarre la propria fortuna. Numero favorevole è il
6. Giorno propizio e il venerdì.
FABRIZIO/A : E’ ricordato il 9 luglio. Laborioso e
tenace, si dimostra pratico anche in amore. Piu’
decisa e volitiva, Fabrizia si dimostra adatta alle
posizioni direttive. Il numero favorevole a Fabrizio e il
numero 5, a Fabrizia il numero 9. Giorni fausti
rispettivamente: martedì e mercoledì.
FATIMA : Nome recente insorto con il culto della
MADONNA di FATIMA. Pigra, sensibile e sognatrice,
ama la musica e i colori caldi e vivaci. Numero
fortunato è il 5. Il giorno favorevole : è il mercoledì .
FEDERICA/O: Dal tedesco significa “SIGNORE della
PACE”. Festa: 27 maggio e il 18 luglio. Federico è
tenace, riflessivo, è circondato da amici e riscuote
consensi in ambito professionale. Numero fortunato:
2, giorno: lunedì Federica: estrema sensibilità e
focalizzazione degli interessi sul polo emotivoaffettivo dell’esistenza. Numero fortunato: 6. giorno
propizio: venerdì.
FERNANDA: Nome di origine greca e significa “Ardito
nella Pace”. Viene festeggiata il 30 maggio.
FILIPPO: Dal greco, che ama i cavalli. Si festeggia il
26 maggio. Dotato di fascino, dolcezza ma scarsa
volontà, Filippo riscuote ovunque successi con le
donne. Interresse per le professioni moderne, legate
al futuro e per attività sociali. Numero fortunato: 2.
Giorno favorevole: giovedì.
A cura di Paolo Cividal
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sport
Continuando l’argomento del numero del
giornalino precedente riguardo all’attività
sportiva in generale volevo ampliare il
discorso inerente allo sport non agonistico,
parlando di alcune pratiche sportive più
comuni.
Inizierò con l’aerobica, uno sport che io non
conosco perché sono impossibilitata a farlo,
ma sento che molta gente in particolare
giovani
donne, lo praticano , e così
incuriosita ho fatto una ricerca in internet per
documentarmi.
La ricerca è stata fruttuosa perché mi ha
permesso di informarmi per poter scrivere
questo articolo.
AEROBICA deriva da due parole greche:
AER (aria) e BIOS ( vita) : si tratta, dunque di
un’ attività fisica, che per essere effettuata,
sfrutta l’ossigeno del aria. Divenne popolare
negli Stati Uniti negli anni 50- 60, tramite un
medico della “Nasa” il quale si accorse,
studiando gli astronauti, che questi all’inizio di
ogni missione erano al massimo della forma
fisica,tornati sulla terra, invece essi
manifestavano problemi muscolari e organici
simili a quelli di persone molto sedentarie.
Riuscì a capire il perché e studiò una primitiva
forma di aerobica che rielaborò nell’ attuale
pratica eseguendo sul posto degli esercizI
aerobici svolti a ritmo sostento che
interessano la muscolatura di braccia, gambe
e busto coinvolgendo in modo più completo il
corpo. Negli anni 70, grazie ad una ballerina,
l’aerobica venne abbinata alla musica,
trasformando così esercizi ripetitivi in forma di
divertimento:la musica è capace di dare quell’
energia che fa superare con minor fatica
movimenti pesanti, rendendoli più facile da
eseguire, fornendo il giusto ritmo di
esecuzione.
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Negli Stati Uniti nacque una vera e propria mania,
alimentata anche dalla pubblicità di una grande
attrice: Jane Fonda, che fece dell’aerobica uno
stile di vita, ma fu anche un grosso affare perché
aprirono una quantità innumerevole di palestre
dove si poteva praticare la ginnastica aerobica.
L’aerobica, se praticata in modo corretto, fa
perdere peso, tonifica i tessuti e, migliorando
l’efficienza dell’organismo, può diminuire l‘ansia e
lo stress della vita moderna.
Inoltre occorre anche cambiare il modo di
concepire l’alimentazione e le abitudini di vita.
Si deve infatti abbinare a questa attività sportiva
una corretta ed equilibrata alimentazione ed
approfittare di ogni occasione per fare del
movimento:utilizzare le scale
invece dell’
ascensore, camminare invece di prendere l’
automobile …
In Italia si cominciò a praticare la ginnastica
aerobica solo molto più tardi, riconoscendo a
questa attività che per la sua varietà ed
adattabilità a persone di età differenti e con
diverso tipo di preparazione fisica, va ormai
considerata come una delle più conosciute e
diffuse attività fisiche praticate al fine di
recuperare o mantenere la propria forma fisica.
L’aerobica può essere esercitata dovunque ed in
qualunque stagione, non necessita di attrezzi o
accessori costosi: è adatta agli uomini quanto alle
donne e la si può iniziare a qualsiasi età,
ovviamente effettuando prima, come dovrebbe
essere fatto per ogni attività fisica, un adeguato
controllo medico dello stato di salute.
Allora leggendo quello che ho ricavato da internet
non vi è venuta la voglia di andare in palestra e
fare un po’ di ginnastica aerobica al ritmo della
musica?
A cura di Lorenza Casagrande
cultura generale
L’Africa è il continente meno popolato del mondo;
la sua popolazione si dirama nelle parti dove la
terra è fertile, (es. la valle del Nilo), oppure nelle
parti più turistiche, come le coste a nord che si
affacciano sul Mediterraneo e quelle a sud est
che si affacciano sull’Oceano Indiano.
L’Africa possiede, secondo calcoli recenti, 517
milioni di abitanti.
Attualmente è suddivisa in diverse popolazioni; ed
ora vi farò una breve descrizione delle principali.
Masai: Questa tribù vive nell’Africa Occidentale,
occupano Tanzania e Kenya. Il loro prevalente
reddito è costituito dalla pastorizia nomade, ma
oggi alcuni gruppi sono divenuti agricoltori. Hanno
una vera e propria industria del latte, sulla quale
fondano la maggior parte degli alimenti. In difesa
del loro bestiame sono portati a essere bellicosi.
Hanno da sempre vissuto una vita da nomadi e
vivono di fonti d’acqua. Per loro la Terra è sacra
non si deve coltivare ne utilizzare per scavare
pozzi, nemmeno i cadaveri possono essere
sepolti ma vengono dati in pasto agli animali della
savana.
Essi hanno una gran bella presenza, sono molto
alti, privi di grasso, essi curano molto immagine. Il
loro vestiario sembra dipinto, i drappi che
avvolgono i corpi sono di colore rosso e blu, gli
uomini indossano una coperta a scacchi rossa,
mentre le donne curano e decorano la propria
immagine nei minimi dettagli.
I Masai credono che il Dio della pioggia Ngai
abbia donato loro tutto il bestiame e quindi
chiunque ne possegga può solo averlo rubato a
loro, questo per diversi anni fu motivo di contrasto
tra le diverse tribù.
Le donne portano i capelli rasati ed abiti ornati di
perline. Nella tribù si diventa guerrieri a 14 anni e,
dopo la circoncisione, il ragazzo deve per rito
vivere in un piccolo accampamento da solo per
circa otto anni prima di poter tornare al villaggio e
potersi sposare.
I genitori possono decidere il matrimonio della
propria figlia quando questa è ancor bambina,
l’importante è che lo sposo abbia del bestiame da
dare in cambio. Il matrimonio Masai può avvenire
solo se l’uomo ha compiuto i trenta anni d’età
ovvero quando è ormai guerriero.
Gli uomini hanno un bigamismo libero, le
ragazze dai 9 ai 13 anni possono liberamente
avere rapporti sessuali prima del matrimonio.
Quando abbandona la casa paterna, il padre le
dà la propria benedizione sputandole sul collo
un sorso di latte. Prima del matrimonio la
giovane viene presentata ai parenti dell’uomo
che le tirano addosso un sterco di vacca e la
insultano per renderla più forte.
Zulù: Gli Zulù sono una parte fondamentale
delle popolazioni Ngui, vivono principalmente
nel Natal. E’ una tribù “moderna” nel senso che
non fa parte da molto tempo della popolazione
sopra descritta. Ha rivestito ruoli fondamentali
nella storia africana.
Akan: Gli Akan sono un popolo dell’Africa
Occidentale. Essi parlano diverse lingue. Le
famiglie sono matriarcali, basati su molti
componenti raggruppati in clan. La religione
degli Akan è animista anche se molto diffusi
sono i riti etnici e il Cristianesimo; in questo
territorio sono presenti società segrete sia
maschili che femminili che occupano un gran
spazio nel sociale. Hanno una economia
agricola, nota importanza hanno le piantagioni
di palme. L’abbigliamento tradizionale presenta
colori vivaci ed è molto decorato. Le abitazioni
hanno pianta rettangolare, sono composte da
tre stanze, con le pareti in argilla e il tetto di
paglia. Praticata è l’arte del legno: si producono
sgabelli collegati al culto degli antenati: per
ricevere l’omaggio dei suoi discendenti l’anima
del defunto torna a sedere come da vivo.
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cultura generale
Beduini: Beduini è il nome italianizzato con cui si
possono definire i nomadi che vivono nelle steppe
e nei deserti dalla Mesopotamia al Sahara. Il
nome Beduini dall’arabo significa “abitanti del
deserto”.
Dall’XI secolo, i nomadi beduini, dell’Arabia
centrale
invasero
l’Africa
settentrionale
sconvolgendo per secoli l’equilibrio della civiltà
agricola e urbana presente in quei territori.
L’equilibrio ecologico è stato in parte ricostruito e
attualmente molti stati dell’Africa settentrionale
hanno appreso una politica di contenimento delle
migrazioni dei beduini.
Vivono essenzialmente di carne, latte e dei
prodotti delle loro greggi lasciando la coltivazione
della terra e il commercio alle popolazioni
indigene dell’Africa settentrionale.
Attualmente vivono in accampamenti costituiti
dalle tipiche tende nere (Beit) composte da strisce
di stoffa di lana di capra.
La società di questa etnia è organizzata in
famiglie patriarcali estese e ogni nucleo è retto da
uno sceicco.
Il titolo è trasmesso dal padre al figlio primogenito
e l’autorità politica di ogni sceicco è determinata
dalla ricchezza e dal prestigio personale.
Malgasci: I Malgasci vivono nel Madagascar e si
dividono in 18 tribù. Fra di loro si differenziano sia
per alcune caratteristiche somatiche sia nel modo
di vivere ed in parte anche nella lingua; in
particolare ogni tribù si è specializzata in una
attività lavorativa che la distingue dalle altre.
In comune hanno però il colore della pelle, i
capelli lisci per alcuni, mentre per altri gruppi più
Africani i capelli sono piuttosto lanosi.
Qualunque persona appartenente a questo
gruppo etnico parla un dialetto indonesiano, la
lingua ufficiale è il Malagasy.
La religione si fonda sul cristianesimo diffuso dagli
europei.
Per quanto riguarda l’abbigliamento nei villaggi
sono ancor vive le antiche tradizioni: perizoma e
un mantello per quanto riguarda l’uomo, mentre le
donne portano un abito stretto lungo.
Tuareg: I Tuareg sono un popolo dell’Africa
settentrionale stanziata prevalentemente nel
Sahara centrale e centro meridionale. Essi sono
di alta statura, hanno una corporatura longilinea
la testa alta e allungata, con il viso tondo in cui
si evidenzia un naso quasi aquilinio e l’occhio
con palpebra particolarissima. Inizialmente
questa tribù era composta da pastori nomadi,
che successivamente divennero abili allevatori
di cammelli e cavalli, molto diffusa è la
lavorazione dell’argento, delle pelli, delle stuoie,
dei tappeti e di tessuti realizzati con lana di
cammello. I Tuareg vivono in delle tende di
forma poligonale composte da stuoie o pelli di
pecora o capra cucite tra loro, la parte interna si
divide in due parti, in una vivono il capofamiglia
e i figli di sesso maschile, nell’altra la madre e
le figlie femmine non ancora sposate. Per
quanto riguarda l’abbigliamento si indossa per
l’uomo una casacca corta, pantaloni larghi con il
cavallo molto sceso, una grande toga e il tipico
copricapo composto da una calotta di feltro
rosso avvolta in un grande velo nero, bianco o
blu dal quale compare solo una piccola apertura
per gli occhi; le donne invece, indossano una
gonna lunga seminascosta da una casacca, e
frequentemente da un grande mantello che
copre dal capo ai piedi, il loro volto è sempre
scoperto.
Commento Personale:
Ho scelto di intraprendere questo lavoro di
ricerca e approfondimento sia per curiosità
personale quanto perché un mio amico ha
effettuato un viaggio in questo continente e al
suo ritorno mi ha raccontato episodi così
particolari tanto da affascinarmi:
“Le tradizioni di ogni paese rispecchiano l’animo
delle popolazioni che li abitano”.
A cura di Santi Urbano
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Tempo libero
Ariete: vi sentite ammirati e questo non può che
farvi piacere. Siete additati come dei veri esempi
di democrazia e fascino. Anche chi vi ama vi trova
adorabili… sguazzate nel vostro brodo di
giuggiole e siate contenti.
Toro: bravi! La strada che avete imboccato era
quella giusta e tutti i sacrifici che avete fatto fino
ad ora stanno dando i frutti sperati sia nel campo
sentimentale che in quello professionale.
Bilancia: il periodo è dei più felici! Amore, lavoro,
fortuna,… tutto per voi! Sembra proprio che il vostro
ideale di vita stia avverandosi… CHE INVIDIA!
Scorpione: la vostra anima vi ha condotto sulla via
della calma e avete abbracciato sili di vita naturali?
Bravi! Tutto quello che avete fatto ha reso la vostra
bellezza esteriore al pari a quella interiore,
magnifica naturalmente.
Gemelli: mmmm… ok, la situazione sta
cambiando e se la fortuna vi da una mano potete
dire di avercela fatta a superare questo
periodaccio. Lasciatevi trasportare dai sentimenti
senza dover pianificare tutto.
Sagittario: l’amore e la sensualità si sono posti sul
vostro cammino e sono decisi a farvi turbinare i
sensi… potreste incontrare tante persone che
risveglieranno in voi il lato più selvaggio ed una di
queste potrebbe essere la fortunata che saprà
restare accanto a voi per sempre.
Cancro: foorzaaaaa svegliaaaa, insomma
vogliamo muoverci o no? Mollate il pc , il lavoro,
fatevi un giro, vedete gli amici. Ora dovete
pensare solo a voi, fate attenzione alla salute,
una bella dieta disintossicante può solo farvi
bene!
Capricorno: mmm… sembra girino strane storie
sul vostro conto, forse perché vi siete lasciati
andare. Finalmente! Non si può mica reprimere
sempre l’istinto. Spostate i progetti importanti verso
la fine del mese ora non avreste testa per gli affari a
voi tanto cari.
Leone: la fortuna non vi ha abbandonato, ma
magari siete voi che non riuscite a vedere al di là
del vostro naso e non cogliete le piccole
sfumature che dovrebbero rendervi felici. Bisogna
partire con il piede giusto, nel vostro caso vi
farebbe bene una sana autocritica.
Vergine: spero che chi vi sta vicino sia dotato di
una storica pazienza… infatti siete più fluttuanti
più delle maree. Un’ attimo volete una cosa e
subito dopo non sapete perché la volevate tanto..
passerà!
Acquario: bene, bene… vi siete rimessi a nuovo
fisicamente? Bravi! Ora passate all’arredamento,
campiate la tappezzeria, date una mano di vernice
ai mobili e se potete comprate dei tendaggi allegri…
così oltre che dentro voi stessi farete entrare la
primavera anche nella vostra casa e sarete ancora
più felici!
Pesci: soldi, soldi, soldi… continua la fase positiva
nel lato finanziario. Accogliete il tutto come fosse un
regalo prezioso e siate parsimoniosi, visto che con
la vostra bontà d’animo sareste delle facili prede per
persone che vogliono solo sfruttarvi.
A cura di Bernardi Mara
17
Tempo libero
Laura Pausini nasce a Solarolo in provincia di
Ravenna il 16 maggio 1974.
Laura da piccola canta nel coro della sua
Chiesa e nel tempo libero si diverte a duettare
con il padre Fabrizio nelle serate di piano-bar.
Intanto partecipa a vari concorsi in Emilia
Romagna, ma la grande occasione arriva nel
1991, quando passa con successo le
selezioni per partecipare al festival di
Castocaro.
Laura colpisce per la potenza della voce e il
produttore Marco Marati la porta nel 1993 al
Festival di Sanremo, dove il brano “La
solitudine” le regala l’emozione di salire sul
podio della sezione giovani.
Questo le permette di concorrere tra i grandi
cantanti già l’anno seguente, quando con
“Strani amori” si aggiudica il terzo posto. Nelle
classifiche è ancora una volta al primo posto
e come i più grandi nomi del panorama
musicale italiano, anche la Pausini conquista
il mercato discografico estero, che l’allontana
dall’Italia per circa due anni.
Sarà soprattutto la Spagna ad apprezzare la
sua musica e così in breve tempo esce il suo
primo disco in lingua spagnola (1994).
La sua “Strana amori”, in versione spagnola,
sale in vetta alla graduatoria delle Hot Latin
Tracks di Billboard, successo che la conduce
immediatamente al primo posto della
classifica delle rivelazioni femminili del ’95, il
secondo posto è per Mariah Carey.
Stesso anno, altro premio: l’Oscar della
musica, il Word Music Award, le viene
consegnato a Montecarlo per aver venduto il
maggior numero di dischi nel mondo.
Laura è tra i più apprezzati cantanti di lingua
latina presenti in America: ottiene a Miami il
premio Lo Nuestro, cui segue il Globo di
platino per essere la prima cantante non
spagnola ad aver raggiunto il milione di copie
vendute in Spagna. È il 1996 e il disco “Le
cose che vivi” viene pubblicato in italiano,
spagnolo e brasiliano (quest’ultima versione
contiene tre brani in portoghese).
18
Dalla Svizzera poi partirà il suo primo tour
mondiale: il World Wide Tour ’97.
Ogni concerto registra il tutto esaurito!
I dischi di platino sono 80, innumerevoli i piccoli e
grandi riconoscimenti.
Il 15 ottobre 1998 esce “La mia risposta” in oltre
50 paesi del mondo e in duplice versione (italiana
e spagnola).
Intanto l’attende nuovamente l’America, dove
registra “One more time”, il brano portante della
colonna sonora del film intitolato “Message in a
bottle”.
Il 15 settembre 2000 esce il disco che prende il
nome dal brano che Biagio Antonacci ha scritto
per lei: “Tra te e il mare”.
Il 12 ottobre 2001 esce il suo primo “Best of”
italiano ufficiale: “Laura Pausini- The best of…E
ritorno da te”.
Il 5 novembre 2002 esce in America il suo primo
disco in lingua inglese, “From the inside”, a cui
stavano lavorando cantante e produttori, da ben
due anni.
Nel 2004 esce il nuovo album che prende il nome
dal singolo “Resta in ascolto”, che lo precede.
Questo disco è leggermente rock ci sono infatti
brani di Vasco Rossi (“Benedetta Passione”),
Biagio Antonacci (“Vivimi”) e Madonna.
Considerata una delle più grandi star italiane nel
mondo, la Pausini ha venduto oltre 20 milioni di
album, aggiudicandosi ben 160 dischi di platino.
A cura di Stella Braghette
Tempo libero
LAURA PAUSINI
“Resta in ascolto”
Ogni tanto penso a te
è una vita che, non ti chiamo o chiami me;
può succedere.
Ma nessun'altro chiamai amore, amore
io da allora nessuno trovai che assomigliasse a te
che assomigliasse a me
nel cuore
resta in ascolto che c'è un messaggio per te e
dimmi se ci sei
perchè ti conosco e so bene che ormai per te
alternativa a me non c'è, non c'è... per te non c'è.
Ma sarebbe una bugia, mia, dirti adesso che non
ho avuto compagnia
sono uguale a te.
Io sopra ogni bocca cercai il tuo nome,
il tuo nome
ho aspettato anche troppo e lo sai
che ho cancellato te, ho allontanato te,
dal cuore
resta in ascolto che c'è un messaggio
per te e dimmi se ci sei
perchè ti conosco e il mio posto non è
con te
dipendo già da me
rimpiangerai cose di noi che hai perso
per sempre ormai
tu resta in ascolto perchè ormai per te
alternativa a me non c'è, non c'è
alternativa a me, non c'è
ogni tanto penso a te... può
succedere...
19
curiosità
Denti: per avere sempre dei denti smaglianti
strofinateli con uno spazzolino sopra il quale
avrete sparso un poco di pane grattugiato.
Lentiggini: un po’ di succo di limone appena
salato è un rimedio molto efficace per schiarire
le lentiggini.
Make-up: per eliminare dal proprio viso tracce
di maquillage basta utilizzare un batuffolo di
cotone imbevuto d’olio.
Capelli: Anziché applicare il solito balsamo
dopo uno shampoo, applicate del succo di mele
renette e vedrete che manterrete più a lungo la
piega e i capelli acquisteranno vigore.
Mal di gola: per curare il primo mal di gola
basterà semplicemente far bollire due
bastoncini di liquirizia in poca acqua, assieme a
due foglie di alloro. Bevete questo infuso
tiepido, dopo aver aggiunto un cucchiaio di
miele.
Estetica: il succo d’arancia è un ottimo tonico
per il viso rende la pelle liscia ed elastica e
migliora il colorito.
Mani: se avete le mani screpolate per il freddo,
tenetele a bagno per cinque minuti in acqua
dove sono state bollite alcune foglie di lauro,
nocciolo e sedano. Massaggiate poi con crema
morbida.
Igiene: prima di andare a dormire, lavatevi il
volto con acqua fredda, quindi massaggiate le
zone più delicate, dove più facilmente si
formano rughe, con un poco di succo di cetriolo.
Igiene: oltre ai denti spazzolate anche la
lingua; la placca batterica può depositarsi
anche lì.
Il bicarbonato di sodio: applicato alle
leggere scottature non soltanto attenua il
bruciore, ma evita la formazione di bolle e
le conseguenti irritazioni.
Le mani: per sbiancare le mani macchiate
da frutta e ortaggi, strofinatele con polpa di
pomodoro e lavatele con sapone.
Il viso: per avere un valido latte detergente
fatto in casa scaldate a bagnomaria due
cucchiai di fiori di camomilla in mezza tazza
di latte intero per 30 minuti senza farla
arrivare all’ebollizione.
Lasciate in infusione per due ore, quindi
filtrate con un colino. Conservate il latte
detergente in frigo e utilizzatelo entro una
settimana.
Il corpo: prima di depilarvi passate il rasoio
sul sapone di marsiglia la pelle resterà
morbida e senza irritazioni.
Radici d’ortica: bollite in un litro di aceto
bianco una manciata di ortiche, otterete
un’ottima lozione per i capelli.
….continua….
20
curiosità
Scottatura: su una leggera scottatura applicate
una fetta di patata, oppure un po’ di bambagia
imbevuta di acqua borica.
Acidità e bruciori: in caso di acidità e bruciori
di stomaco alcuni sali di magnesio hanno
azione simile al bicarbonato.
Per disintossicarsi: Se sentite la necessità di
disintossicarvi, provate a sostituire il pasto
serale con un chilo di fragole, senza ulteriori
aggiunte.
Grazie a questo frutto, notoriamente diuretico,
vi sentirete meglio fin dal mattino seguente. Da
provare.
I capelli: dopo aver lavato e risciacquato i
capelli, frizionateli con del succo di mela
renetta:dà vigore ai capelli e li mantiene in
piega.
Il deodorante: solo ora vi accorgete che il
vostro deodorante è terminato.
Provate a sostituirlo con un batuffolo di cotone
imbevuto di succo di limone.
Punture d’insetto: mentre trafficate nell’orto o
sul terrazzo vi punge un insetto? Se non avete
in casa l’apposita crema, spalmate sulla parte in
questione un velo di miele; Non risolve il
problema ma addolcisce l’irritazione.
Gambe gonfie: se avete le gambe gonfie
applicate sopra tante fette di patate che
hanno effetto assorbente. Il senso di
pesantezza si allevia invece immergendo i
piedi per un quarto d’ora in una bacinella
d’acqua tiepida in cui siano stati sciolti due
pugni di sale grosso.
Gli occhi: Contro rughe e borse sotto gli
occhi, provate una maschera fatta con
polpa di mela e rosso d’uovo frullati.
La cipolla: non tutti conoscono le preziose
proprietà mediche della cipolla. Il grosso
bulbo è diuretico e ipotensivo. Consumato
crudo è antidiabetico. Mangiato cotto serve
a regolare l’intestino.
A cura di Fatima Maran e Stefano Gazzola
21
curiosità
Parigi è la capitale della Francia, capoluogo della
regione dell’Ile-de-France, sorge sulle rive della
Senna, a circa 170 km dal porto di Le Havre, suo
sbocco marittimo sulla Manica e sull’ oceano
Atlantico. La popolazione di Parigi con circa 9,79
milioni di abitanti, raccoglie il 16% della
popolazione dell’intero paese.
Principale centro economico, culturale e
amministrativo francese, la città basa la sua
economia su un’ industria fiorente e anche
sull’editoria e la cinematografia.
Porto fluviale di primaria importanza grazie alla
navigabilità della Senna, Parigi è anche un
cruciale mondo ferroviario, aereo e stradale. Nota
in tutto il mondo come la Ville Lumière (la “città
delle luci”), Parigi è una delle principali
destinazioni turistiche mondiali.
La città è rinomata per la bellezza della sua
architettura, i suoi viali e i suoi scorci, oltre che
per l’abbondanza dei suoi musei .
Situata al centro di una regione agricola tra le più
ricche d’Europa, Parigi copre un territorio
lievemente ondulato.
Lungo la sponda destra della Senna, si trovano i
palazzi del Louvre, la settecentesca Place de la
Concorde, gli Champs-Elysèes e il napoleonico
Arco di trionfo.
Sulla riva sinistra del fiume, si trovano l’Hotel Des
Invalides, la tomba di Napoleone e la Torre Eiffel,
simbolo di Parigi.
Città di origine romana, Parigi offre ricche
testimonianze della storia artistica europea; opere
del passato antico e recente si intrecciano spesso
con capolavori della modernità.
Numerosi e significativi sono i resti medioevali,
come la cattedrale di Notre-Dame e la vicina
Sainte-Chapelle, magnifica struttura gotica del
XVII secolo inizialmente costruita per ospitare le
reliquie della Passione di Cristo; la Conciergerie,
ala dell’ antico palazzo reale per lungo tempo
usata come prigione (nelle sue celle furono
rinchiusi anche la regina Maria Antonietta, Danton
e Robespierre prima dell’esecuzione capitale).
22
TRASPORTI PUBBLICI
A Parigi i trasporti pubblici sono davvero di
ottima qualità. Bisogna però acquistare con
cautela i biglietti da viaggio, a seconda di
quanti percorsi sia intenzione di effettuare; i
biglietti molte volte non sono convenienti. La
Carte Orange (settimanale o mensile ) può
essere la scelta migliore anche se si ferma
meno di una settimana. La scelta più
interessante tra i trasporti pubblici della città è
rappresenta dalla Metropolitana, un sistema di
comunicazione davvero gigantesco. Anche il
sistema di autobus cittadini copre un’ aria molto
vasta, ma gli orari sono incerti e le corse
subiscono drastiche riduzioni la domenica e nei
giorni festivi. I Noctambus operano nelle zone
molto trafficate della città quando sia la metro
sia gli autobus smettono di circolare. Tutte le
informazioni riguardanti la accessibilità e il
viaggiare a bordo dei mezzi di trasporto urbani
e su Intercity sono fornite da un opuscolo
gratuito,”giuda dei trasporti per persone con
ridotta mobilità”che si può richiedere a Colitrah:
Tel 01 47 23 01 25. Il Colitrah è il massimo
organismo francese che si occupa di
accessibilità dei trasporti pubblici e che
raccoglie i rappresentanti della pubblica
amministrazione, delle aziende di trasporto e
dei costruttori, oltre che delle Associazioni di
disabili. Un lavoro comune di anni ha permesso
di arrivare alla convezione della necessità di
mezzi e infrastrutture accessibili a tutti gli utenti.
Particolarmente importanti alcune conseguenze
pratiche alle quali questa logica ha già
condotto. Ad esempio, nelle linee urbane
servite di autobus si privilegia l’adozione di
mezzi a pianale super ribassato.
La stessa soluzione ( pianale ribassato) è stata
applicata con successo anche alle linee
tranviarie di alcune grandi città francesi
(Grenoble, Lille, Nantes , Rouen, Strasburgo.)
Le nuove linee metropolitane, infine sono oggi
tendenzialmente accessibili, come nel caso di
Lille, di una parte della rete di Lione e di Tolosa.
E’ inoltre disponibile un elenco di stazioni
ferroviarie accessibili, che si può richiedere
gratuitamente presso le Stazioni
e le
Biglietterie.
curiosità
I Servizi di trasporto accessibili
Questi Servizi sono disponibili su richiesta: in ogni
caso, i viaggiatori devono preferibilmente
prenotare almeno 48 ore prima del viaggio.
Parigi: Airhop - Tel. (01) 41 29 01 29
Amhap - Tel. (01) 42 80 40 20
COSA VISITARE A PARIGI
La maggior parte dei monumenti di Parigi sono
concentrati attorno al Centro, ed uno dei modi
migliori per visitare la città è girarla a piedi. Gli
autobus non sono accessibili ma, su circa 30
linee, un annuncio al ‘auto parlante indica le
fermate .
Anche la metropolitana non è accessibile, ma 39
stazioni sulla rete ferroviaria RER (Reseau
Express Regional) che incrocia Parigi sono
accessibili. I Taxi costituiscono un altro modo per
spostarsi, ma sono molto costosi.
ACCESSIBILITA’ DI ALCUNI DEI PRINCIPALI
MONUMENTI DI PARIGI
Montmartre: l’accesso è difficoltoso perché
Montmartre è una collina e le strade sono strette
e pavimentate in maniera diseguale. La funivia,
comunque, è accessibile.
Il Sacrè Coeur: è inaccessibile.
La Cattedrale di Notre Dame de Paris: è
accessibile con un aiuto. Aperta ogni giorno dalle
8.00 alle 19.00 .
Le visite della Cripta non sono accessibili .
La Torre Eiffel: le persone con ridotta mobilità
(sedia a rotelle, difficoltà motoria, ecect) possono
accedere al 1° piano tramite gli ascensori.
Per ragioni di sicurezza, non possono accedere
all’ ultimo piano. E’ consigliabile usare l’ascensore
vicino ai pilastri ad est e a ovest. Un WC adattato
si può trovare al 2° piano.
L’ Arc de Triomphe, Place de l’Etoile: per
trovare l’Arco di Trionfo, chiedete ad un
poliziotto di aiutarvi ad attraversare la strada;
il sottopassaggio non è percorribile in
carrozzina. Per visitare il museo prendete
l’ascensore fino al 3° piano.
Non sale infatti fino alla terrazza.
Museo del Louvre: il Louvre è praticamente
accessibile ovunque. Inoltre, presso il Cour
Napolèon, potrete richiedere una Guida
speciale per turisti con ridotta mobilità.
Museè d’Orsay: sedie a rotelle e passeggini
possono essere presi a prestito presso il
Guardaroba (sono richiesti un documento
d’identità o la patente come garanzia).
Suggerimenti per percorsi da seguire si
possono ottenere al Banco Servizi per i
Visitatori. Tour guidati sono disponibili fino ad
un numero di 8 persone in sedia. Aperto da
giovedì a sabato, dalle 10.00 alle 18.00.
Completamente accessibile grazie a rampe e
ascensore. Anche i bagni sono adattati.
Museo di Picasso: accessibile ai disabili in
carrozzina (presenza di ascensore
e
rampe).Il cortile è pavimentato.
Apertura: lun mer dom 9.30 17.30 (1/1031/03), lun. mer-dom 9.30-18 (1/04-30/09)
SHOPPING A PARIGI :
Il posto migliore dove fare shopping a Parigi è
il centro città:
Forum des Halles è completamente
accessibile e ci sono bagni adattati.
I grandi negozi Boulevard Haussman sono
pure accessibili; inoltre servizi adattati si
possono trovare al 6° piano delle Galeries
Lafayette.
C’è un gran numero di ristoranti a Parigi, la
maggior parte dei quali è accessibile.
E i bagni si trovano spesso al piano terra.
Ci sono bagni accessibili presso le stazioni
dei treni, nei centri commerciali, vicino a
monumenti e nei musei.
A cura di Stefano Gazzola e Fatima Maran
23
sport
La Formula 1 è la più famosa e importante categoria
dell’automobilismo, che a partire dal 1950 ha
raggruppato in un Campionato Mondiale i vari Gran
Premi riservati a vetture monoposto a ruote scoperte
costruite secondo un preciso regolamento (la
cosiddetta formula).
Le specifiche tecniche sono emanate dalla
Federazione Internazionale dell'Automobile (FIA)
mentre il termine Formula 1 (Formula One nella
dizione inglese) è attualmente un marchio
commerciale della società Formula One Management
di Bernie Ecclestone, anche se questo possesso è
contestato dalla Grand Prix World Championship
(GPWC) che vorrebbe creare un campionato
alternativo.
La Formula 1 è attualmente la più popolare (e
costosa) specialità automobilistica in buona parte del
mondo, e gode della partecipazione, come
concorrenti o fornitori, dei maggiori costruttori di
automobili commerciali anche grazie a una copertura
televisiva totale.
Negli ultimi anni la serie, oltre ad espandere il numero
delle gare annuali (fino a 19 nel 2005) ha spostato la
sede di diverse gare dai tradizionali circuiti europei a
quelli di nuovi mercati come la Cina o la Turchia.
Pur se l'invenzione del motore a scoppio è di origine
tedesca, è in Francia che vanno cercate le origini
della prima vettura da gara e della prima gara
automobilistica.
Nel 1950 viene introdotto un campionato piloti, la cui
classifica viene stilata in base ai risultati conseguiti in
sei Gran Premi europei più la 500 Miglia di
Indianapolis. L'inclusione di quest'ultima gara viene
fatta nel tentativo di promuovere la Formula 1 anche
negli Stati Uniti ma la cosa, come si sa, non ebbe
molto successo.
Giuseppe Farina è stato il primo campione del mondo
su Alfa Romeo.
Negli anni successivi squadre inglesi si fanno notare
sempre più frequentemente alle griglie di partenza dei
Gran Premi.
Ferrari e Maserati, comunque, continueranno a
vincere grazie alla bravura di piloti come Fangio e
Hawthorn, anche se ormai per le auto italiane i tempi
sono cambiati e le rosse non riescono più a dominare
in questo sport come hanno fatto dopo la seconda
guerra mondiale.
Il campionato mondiale di Formula 1 del 2005 si è
disputato tra il 6 marzo (Melbourne in Australia) e il 16
ottobre (Shanghai, Cina) per quella che è la più lunga
stagione della storia: 19 gare tra cui la novità del Gran
Premio di Turchia.
Lo spagnolo Fernando Alonso ha vinto il mondiale su
Renault.
Ecco le Scuderie e i piloti che partecipano al mondiale:
RENAULT
Fernando Alonso, Giancarlo Fisichella
MC LAREN
Kimi Raikkonen, Juan Pablo Montoya
FERRARI
Michael Schumacher, Felipe Massa
TOYOTA
Ralf Schumacher, Jarno Trulli
WILLIAMS
Mark Webber, Nico Rosberg
HONDA
Rubens Barrichello, Jenson Button
RED BULL
David Coulthard, Christian Klien
BMW SAUBER Nick Heidfeld, Jacques Villeneuve
MIDLAND
Christian Albers, Tiago Monteiro
TORO ROSSO Vitantonia Liuzzi, Scott Speed
SUPER AGURI Takuma Sato, Yuji Ide
Questo è il calendario del Campionato mondiale di
Formula 1 2006.
DATA
GRAN PREMIO
CIRCUITO
12/03/2006
Bahrain
Sakhir
19/03/2006
Malesia
Sepang
02/04/2006
Australia
Melbourne
23/04/2006
San Marino
Imola
07/05/2006
Europa
Nurburgring
14/05/2006
Spagna
Montmelo'
28/05/2006
Monaco
Montecarlo
11/06/2006
Gran Bretagna
Silverstone
25/06/2006
Canada
Montreal
02/07/2006
USA
Indianapolis
16/07/2006
Francia
Magny - Cours
30/07/2006
Germania
Hockenheim
06/08/2006
Ungheria
Budapest
27/08/2006
Turchia
Istanbul
10/09/2006
Italia
Monza
01/10/2006
Cina
Shanghai
08/10/2006
Giappone
Suzuka
22/10/2006
Brasile
San Paolo
A cura di Luca Basso
24
sport
Il campionato Mondiale della Motocicletta iniziò con il
Turisti Trophy sull’Isola di Man il13 giugno 1949.
Le marche più importanti in competizione erano le
inglesi AJS, Triumph e Norton contro le italiane
Mondail, Benelli e Moto Guzzi.
Le categorie in gara erano la 125, la 250, la 350, la
500 ed i sidecar.
Durante questo primo anno le gare furono 6, oltre che
sull' Isola di Man si corse anche in Svizzera, Olanda,
Belgio, Irlanda del Nord e Italia. Sin dal primo anno di
vita del motomondiale si misero in luce i piloti italiani,
in particolare Nello Pagani, Carlo Ubbiali e Umberto
Masetti.
La classifica finale del primo campionato del mondo
vide fregiarsi della corona d'alloro, nelle 125 Nello
Pagani alla guida di una Mondial, nella 250 Bruno
Ruffo su Moto Guzzi, nella 350 Freddie Frith su
Velocette e nella 500 Leslie Graham su AJS.
Per ogni Gran Premio, ai primi 15 piloti classificati
delle singole classi (attualmente 125, 250 e MotoGP)
vengono assegnati dei punti in ordine decrescente
(25,20,16,13,11,10,9,8,7,6,5,4,3,2,1) che sommati,
alla fine della stagione, designando il Campione
Mondiale.
Il Motomondiale 2006 è previsto sulla base di 17
prove del campionato, tutte corse di domenica con le
solite eccezioni del Gran Premio del Qatar e del Gran
Premio d'Olanda che si corrono di sabato, con
inaugurazione il 26 marzo a Jerez de la Frontiera e
termine il 29 ottobre, sempre in Spagna ma a
Valencia.
E sarà ancora caccia grossa a Valentino Rossi e alla
sua imprendibile Yamaha.
Dopo 7 mondiali vinti, il campionissimo di Tavullia
cerca l'ottavo centro per suggellare una carriera
indimenticabile e per entrare ancora di più nella
leggenda di questo sport.
Ma i suoi rivali lo aspettano in pista.
A partire da Marco Melandri e Nicky Hayden che in
sella alle nuove Honda cercheranno di sbarrare la
strada al Dottor Rossi.
Non andranno trascurati il sempre verde Loris
Capirossi sulla Ducati, quest'anno affiancato da un
compagno di squadra navigato e voglioso di
dimostrare il suo valore: Sete Gibernau.
Debutto in MotoGp per Daniel Pedrosa, appena
ventenne e già con tre titoli mondiali vinti, uno in 125 e
due in 250.
In ultimo, ricordiamo che dopo 15 anni di Motomondiale
non sarà più in pista Max Biaggi.
Un grande campione di cui sicuramente sentiremo
molto la mancanza.
Questo è il calendario del Motomondiale 2006
DATA
GRAN PREMIO
26/03/2006
Spagna
08/04/2006
Qatar
30/04/2006
Turchia
14/05/2006
Cina
21/05/2006
Francia
04/06/2006
Italia
18/06/2006
Catalogna
24/06/2006
Olanda
02/07/2006
Inghilterra
16/07/2006
Germania
23/07/2006
Usa
20/08/2006
R. Ceca
10/09/2006
Malaysia
17/09/2006
Australia
24/09/2006
Giappone
15/10/2006
Estoril
29/10/2006
Valencia
CIRCUITO
Jerez
Losail
Istabul
Shanghai
Le Mans
Mugello
Barcellona
Assen
Donigton
Sanchenring
Laguna Seca
Brno
Sepang
Phillip Island
Motegi
Portogallo
Spagna
Il Gran Premio degli USA è l'unico che prevede in gara
esclusivamente la MotoGP, in tutti gli altri le gare si
svolgono in 3 classi, la Classe 125, la 250 ed appunto la
MotoGP.
A cura di Luca Basso
25
Musica
“ LA MUSICA ROCK ”
Eccomi qui, sono Filippo il “musicista”!
Questa volta vi parlerò di un altro genere musicale
che ha forse scosso la vostra gioventù
“ IL ROCK ”
l rock è nato a metà degli anni 50.
Sicuramente questo genere con l’ innovazione di
chitarre, tastiere elettriche e l’ utilizzo di
amplificatori, ha portato una ventata che ha
travolto i giovani di tutto il mondo.
Quante scarpe si saranno consumate, quanti
amori saranno nati, quante voci avranno gridato
questo nome: “Comets”, il 12 aprile 1954 quando
per la prima volta le radio di tutto il mondo
mandarono in onda “Rock Around The Clock”, il
primo rock’roll della storia.
Ed ecco che nacquero
le prime rivoluzioni
in famiglia con i grandi
Jerri Leew Lewis,
Buddy Holley ,
Elvis Presley che
con il suo trasgressivo
bacino entrò nella
quotidianità delle case
di mezzo mondo.
Tutto questo continuò a ripercuotersi per anni fino
a quando negli anni 60 nacquero i Beatles, Rolling
Stones e Who.
La gente cominciò anche grazie a questa musica a
cambiare le loro idee politiche e sociali.
Ma nel corso degli anni le cose cambiano e nel
panorama musicale, iniziano a coesistere diversi
generi rock: Doors, Jimmy Hendrix,
Pink Floyd, Erick Clapton, Santana, Bob Dylan,
Eagles, Frank Zappa, Janis Joplin, John Baez…
Fu grazie al rock che si tennero i più grandi
concerti all’ aperto della storia: Monterey Pop ’67,
Woodstock ’69 e l’Isola di Wight ’70.
26
Negli anni ’70, la musica cambia ancora e si
diversifica dando vita a stili diversi per sonorità,
ritmo e scenografie.
Ed ecco apparire quindi nel panorama del rock:
- IL ROCK
PROGRESSIVO
dei GENESIS
e di DAVID BOWIE
- IL ROCK URBANO
di BRUCE
SPRINGSTEEN
e PATTY SMITH
- L’HARD ROCK con
i LED ZEPPELING
e i DEEP PURPLE
- L’HEAVVY METAL
degli ACDC.
- IL PUNCK ROCK con
SEX PISTOL e i CLASH
Negli anni 80 e 90 il rock inizia a diventare più
morbido con i Dire Straits e la tendedenza porta a
far conoscere gruppi d’ avanguardia come i Cure
e successivamente più sofisticato con i Police,
mentre con i Guns’ Roses continua la tradizione
del punk.
Gli anni 80’ videro la nascita del rap e di uno stile
commerciale con autori come David Bowie, Phil
Collins e Bruce Springsteen.
Negli anni 90’ il punk torna alla ribalta con i
Nirvana e la dance music si frammenta
ulteriormente in più sottogeneri.
“ IL ROCK IN ITALIA ”
Negli anni 60’ , nella nostra bella Italia le balere
cominciano a riempirsi e i fondoschiena iniziano
a roteare con i Camaleonti, i Dik Dik, Equipe 84,
New Troll e Nomadi. Sulla scia di questi gruppi
negli anni 70’, fanno la loro comparsa Battisti, De
Andre’, gli Area di Demetrio Stratos e i PFM.
Gli anni 90’vedono
invece autori
come Gianna Nannini
e Vasco Rossi, Litfiba e Ligabue riportare il rock
a un equilibrio fra testi e musiche, proiettandolo
così con successo anche nel panorama
internazionale.
A cura di Filippo De Nadai
Tempo libero
Casellario a chiave
Con le sillabe date formare dieci parole rispondenti
alle
definizioni.
A gioco risolto nella colonna centrale si leggerà il
cognome di uno scultore, pittore, architetto e poeta
italiano.
DEFINIZIONI:
1. L’attrice De Rossi
2. La stagione della vendemmia.
3. Luisa Veronica Ciccone in arte.
4. Tradito dal coniuge.
5. Re dell’antico Egitto.
6. Dominatore assoluto.
7. Può essere drammatica.
8. Lo stile del Bernini.
9. Astensione da ogni attività sessuale.
10. Un apprendista ...in classe.
Salvare capra e
cavoli
Un contadino doveva trasportare al di
là di un fiume il suo lupo, la sua capra
e una cesta di cavoli, avendo a
disposizione una barca poco capiente
che avrebbe potuto trasportare solo
lui in compagnia di una delle due
bestie o lui insieme alla sola cesta di
cavoli. Ma se avesse lasciato su una
delle due rive del fiume il lupo
insieme alla capra, questi l'avrebbe
uccisa per mangiarsela; allo stesso
modo non avrebbe potuto lasciare
insieme capra e cavoli perché la
bestia li avrebbe sicuramente
mangiati. La sua presenza era
importante perché il lupo non
nuocesse alla capra e la capra non
toccasse i cavoli.
Come fece ad attraversare il fiume
con lupo, capra e cavoli?
SILLABE: AL - AT - AU - BA - BA
- BAR - CA - CE - CO - COR DON - DRO - FA - LIE - MA - NA
- NE - NE - NO - NU - O - PA RA - RA - ROC - STI - TA’ - TO
- TRI - TUN - VO.
La soluzione nel prossimo numero
A cura di Nicola Ferracin
27
turismo
TRASPORTI>CONSIGLI
Ciascuna compagnia dovrebbe:
1. fare in modo che i propri veicoli siano accessibili alle
persone con problemi di deambulazione o in sedia a
rotelle.
2. offrire un servizio di assistenza a terra che provveda ad
accompagnare il disabile, ad un taxi o ad altri mezzi.
Ovviamente ci sono i problemi:
1. non tutte le tratte sono servite; solitamente i servizi
esistono solo per le tratte più comuni
2. quando il veicolo è disponibile, inoltre, i posti sono limitati;
in ogni caso è necessario rivolgersi all'ufficio addetto alle
prenotazioni
3. specificate con chiarezza le esigenze dell'utente
4. se viaggiate soli, informatevi sui mezzi che dopo l'arrivo
potete prendere
5. è inutile dire che se per caso vi salta "il pallino" di fare un
viaggetto dovete prima superare tutta la trafila delle
prenotazioni. Una famosa compagnia di navigazione ci ha
detto che esiste una lista d'attesa: i primi partono gli altri
attendono
6. sui mezzi di alcune compagnie le cabine con tutti i servizi
sono...una!
7. partire in cricca, come si dice in sardo, cioè in comitiva,
con i trasporti pubblici è quasi impossibile
Camper accessibili
Catalogo del concorso
"Per un camper
accessibile" promosso
dalla rivista Plain Air
Per ulteriori
informazioni e contatti:
Edizioni Plein Air,
Michela Bagatella, tel.
06/663.26.28, fax
06/663.72.66, e-mail:
[email protected]
www.plainair.it
A cura di Nicola
Ferracin
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Tempo libero
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Tempo libero
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Il Soffio Marzo - Aprile 2006